30.7.06

Senza titolo 1389

Human Rights Watch denuncia: Israele usa bombe a grappolo contro i civili





Una granata a grappolo da 155 mm. israeliana - © Human Rights Watch 2006

Israele usa bombe a grappolo in zone densamente popolate e questo costituisce una violazione del diritto internazionale bellico. Lo sostiene Human Rights Watch, organizzazione statunitense ben nota per le sue battaglie a favore dei diritti dell´uomo.

A conferma delle sue affermazioni, Hrw pubblica sul suo sito foto di una postazione di artiglieria israeliana e dettagli delle granate, con scritte che indicano chiaramente la natura delle munizioni.

Le foto mostrano granate di artiglieria da 155 mm del tipo M483A1 DPICM (Dual Purpose Improved Conventional Munition) che sono sparate dai semoventi di artiglieria M109 di produzione statunitense. Le munizioni contengono 88 sub-munizioni, piccole granate che si disperdono sopra l´obiettivo moltiplicando il raggio d´azione della granata. Con due conseguenze: la dispersione delle sub-munizioni rende queste armi molto imprecise e possono dunque facilmente coinvolgere civili che si trovano anche a parecchie centinaia di metri dal bersaglio, le munizioni inesplose che si disperdono sul terreno (e le granate M483A1 hanno, secondo Hrw, un tasso di malfunzionamento del 14 per cento) si trasformano in micidiali campi minati antiuomo che possono durare mesi e anni. Le mine antiuomo, come è noto, sono state messe al bando da un trattato internazionale del 1997 Ma gli Stati Uniti e Israele sono tra i pochissimi Stati che hanno sempre rifiutato di sottoscriverlo. E c´è una forte campagna nel mondo perché si arrivi presto anche al bando delle bombe a grappolo. Alcuni Paesi, come il Belgio e la Norvegia, hanno già annunciato misure unilaterali di rinuncia a questo tipo di munizioni. «Riteniamo che le munizioni cluster siano armi indiscriminate che violano il diritto umanitario internazionale, anche perché l´ampio raggio di dispersione delle sub-munizioni rende impossibile evitare vittime civili quando vengono utilizzate nei centri abitati come ha fatto Israele in Libano» scrive Annalisa Formiconi Presidente della Campagna Italiana Contro le Mine in un appello dell´organizzazione perché si fermi l´uso di queste armi da parte di Israele. La Campagna italiana contro le mine aderisce alla Cluster Munitions Coalition

Secondo Human Rights Watch il 19 luglio villaggio libanese di Blida è stato sottoposto ad un bombardamento israeliano con granate del tipo a grappolo. Testimoni hanno precisamente descritto l´apertura delle granate e la successiva fuoriuscita delle submunizioni. Il bombardamento ha provocato la morte della sessantenne Maryam Ibrahim mentre si trovava in casa. Almeno due submunizioni sono penetrate nella cantina dove si era rifugiata una famiglia ferendo dodici civili tra cui sette bambini. Il capo famiglia, Ahmed Ali, un tassista di 45 anni, ha perso entrambe le gambe a causa delle submunizioni.

Secondo la stessa Hrw, l´uso di munizioni a grappolo durante la guerra irachena nel marzo – aprile 2003, ha provocato oltre mille vittime tra la popolazione civile e circa un quarto delle 500 perdite civili causate dai bombardamenti Nato sulla Yugoslavia nel 1999 sono state sovute all´uso di queste armi.
fonte www.unita.it

Senza titolo 1388

Partiamo dal presupposto che trombare (bene) non è una baggianata e che far godere è un'arte.
Quindi... per tutte le lei che vogliono dare vero piacere al suo lui, e per tutti i lui che vogliono sapere cosa chiedere di preciso alla propria lei per avere un orgasmo degno di questo nome... leggete questo fantastico articolo (tra l'altro anche molto ironico) sul pompino perfetto, o quantomento discreto
^__^



28.7.06

Chi era contrario alla guerra all'Afghanistan fatta dal Governo Berlusconi, perché ora dovrebbe sostenerla?

dal sito megachip.info

Pace: quello che c'è scritto nel programma dell'Unione

di Fernando Rossi (gruppo verdi Pdci al Senato)

Nel programma dell'Unione non c'è scritto nessun impegno a continuare la guerra in Afghanistan. Tuttavia, ogni giorno, qualcuno attacca i parlamentari contro la guerra sostenendo che non c'è scritto nemmeno il contrario e quindi si può continuare a farla.
Nel Programma dell'Unione c'è invece scritto, a pag 98 (ultimi due capoversi ) che il nuovo governo, nell'applicazione rigorosa dell'art.11 della Costituzione parteciperà solo a: missioni di sicurezza collettiva come previsto dall'art.VII della Carta delle Nazioni Unite; distinguendo le funzioni di polizia internazionale, dalla guerra; (missioni, ndr)“di natura tale da garantire la terzietà rispetto al paese (in cui si entra, ndr) e agli interessi in campo; la congruità dei mezzi rispetto ai fini perseguiti”.

A pag.99, il primo capoverso recita: “Crediamo che il Parlamento debba autorizzare le spese relative ad un'eventuale partecipazione dell'Italia con votazione separata per ogni singola missione.”

A pag. 109, primo capoverso: “Noi pensiamo per l'oggi e per il domani, che non sia possibile un impegno delle Forze Armate italiane fuori dai confini nazionali senza mandato diretto e preciso delle Nazioni Unite e della UE.

L'ultimo capoverso di pag.109 recita: “L'Unione si impegna, nell'ambito della cooperazione europea, a sostenere una politica che consenta la riduzione delle spese per armamenti”.

Il Decreto che ci è stato sottoposto non rispetta nessuna di tali condizioni.

La missione ISAF non è più, se mai lo è realmente stata, una “missione multilaterale ONU “di Pace” ma si è fusa con “Enduring Freedom”, (missione unilaterale “di guerra” decisa e voluta dalle gerarchie militari e dal presidente degli Stati Uniti).

Nell'agosto 2003, la missione ISAF si trasforma da missione ONU a missione a comando NATO: alleanza militare formalmente in guerra a fianco degli USA, in virtù di un improprio richiamo all'art.5 del Trattato dell'Alleanza Nord Atlantica.

Come ha spiegato il generale Fabio Mini (ex comandante della missione KFOR in Kosovo) le forze ISAF, nel 2005 e nel 2006, si sono trovate impegnate a fianco, ed al posto delle forze USA, in operazioni di “bonifica”, ovvero nella guerra ai talebani.

Nei primi 6 mesi del 2006, la “missione di pace” ha prodotto 2500 morti Afgani e 84 militari Nato e USA, ed è a tutti noto che, per coprire il fallimento militare (e morale) della loro guerra, hanno già deciso una “escalation” (aumentarne l'ampiezza e la potenza distruttiva).

Chi era contrario alla guerra all'Afghanistan fatta dal Governo Berlusconi, perché dovrebbe sostenerla se la stessa guerra viene proposta dal Governo dell'Unione, che ora non può nemmeno avvalersi delle vecchie bugie sul presunto ruolo umanitario?

Noi “disobbedienti” contro la guerra, secondo chi parla a nome del futuro partito democratico (DS, Margherita, IDV e Rosa nel Pugno) dovremmo dimetterci perché avremmo tradito il mandato elettorale…….

Suggerirei di dare un'occhiata al sondaggio del Corriere della sera, (subito occultato) dove è emerso che un'ampia maggioranza di italiani è contro la nostra partecipazione alla guerra afgana.

Chi onora il proprio dovere di rappresentante del popolo non dovrebbe essere aggredito da “ragionatori” che si richiamano ad un Programma elettorale, che forse non hanno nemmeno letto o ad una disciplina di partito che è il contrario della democrazia parlamentare (sono decisamente contrario ad un parlamento “bulgaro”, fatto da 13 Segretari nazionali di partito o da centinaia di loro cloni.

Nessuno nega al Governo di avanzare proposte non contemplate nel Programma, ma in tal caso, un confronto ed un coinvolgimento di partiti e parlamentari, di maggioranza, è un percorso democratico obbligatorio.

Quindi i guardiani del nulla si mettano tranquilli: non esistono teste calde e teste fredde, esistono idee diverse sulla inderogabile necessità di non deludere gli Stati Uniti. Tali diverse idee andrebbero sempre e comunque messe a confronto. Se c'è chi pensa che un pre-accordo “democratico” possa imporre al parlamento una guerra (ma anche una legge finanziaria) dovrà ricredersi, almeno al Senato.

Il resto delle polemiche è solo propaganda per salvarsi l'anima, poichè.

Voi volete far cadere Prodi”, è una inutile intimidazione poichè non è vera è perché anche i più creduloni giovedì sera vedranno che la montagna non avrà nemmeno partorito il topolino;

“Sarete voi a favorire l'allargamento al centro dell'Unione e delle sue scelte sociali” è un argomento fasullo. Basti vedere le numerose aperture pre-Decreto guerra o la campagna promossa da alcuni grandi giornali nazionali (che è cominciata il giorno dopo al voto, avendo a modello la grosse coalition tedesca) per rendersene conto.

Senza titolo 1387

Come  ho affermato  nel precedente post   dopo aver  sbollito  la  rabbia per  la  sentenza  iniqua   e a  senso unico  hoi deciso  anche se come  giustamente dice ardovig in un commento 20:33, 27 luglio, 2006 sul mio blog  : << Non mi spreco a commentare... lo si sapeva fin dall'inizio >> ,


Ma dopo aver letto  quello  che scrive  oliviero beha sulla  sentenza   di calciopoli  (http://www.olivierobeha.it/art2707.htm) e questi  due  corsivi   di Maria Novella Oppo Nella  rubrica  fronte del video dell'unità il  primo del 27\07\06 intitolata  appunto   Tarallucci e vino ; << Ancora non era stata letta (in diretta!) tutta la sentenza sul calcio, che già su tutte le reti si parlava in simultanea di 'tarallucci e vino'. Questa odiosa metafora è una vera e propria spada di Damocle ideologica che incombe sul Paese. Di qualunque contenzioso si tratti, gli esperti cominciano fin dall'inizio a prevedere che, tanto, finirà a tarallucci e vino. E quando poi si arriva all'epilogo, gli stessi esperti si compiacciono di far notare in tv che, come da loro previsto, tutto è finito a tarallucci e vino. Per dire che da noi tutto si ricompone in una dimensione conviviale e bonacciona. Quando invece possiamo vedere ogni giorno che le cose non si risolvono mai e la gente si suicida (o viene suicidata) per coprire gli intrighi più oscuri. E l'immagine più adatta a rappresentare l'Italia, semmai, è l'aereo di Ustica, ricostruito come un puzzle cui manca sempre la tessera decisiva. Mentre i presunti bonaccioni (o Berlusconi?) sono in realtà gli efferati che riescono sempre a farla franca, dopo aver preso ben altro che tarallucci e vino.>>  il  secondo del 28\7\2006  intitolato Miracoli della tv <<La sentenza del calcio è un vero pozzo di San Patrizio: non si finisce mai di trovarci qualcosa dentro. Per esempio: si dice che, in fondo, il Milan è stato salvato per effetto del vittimismo minaccioso di Berlusconi. Fatto sta che la squadra è risultata coinvolta nel malaffare. Tant´è che lo scudetto è stato attribuito all´Inter, non senza malumore da parte degli stessi fans nerazzurri. Galliani poi ha subìto una, seppur mite, condanna e l´Uefa non ha dato affatto per scontato che la sua squadra potesse partecipare alla Champions League, dovendo dimostrare di essere «eticamente sana». E Galliani è stato il supplente di Berlusconi in campo calcistico, con relativo macroscopico conflitto di interessi. L´uomo, inteso sempre come Galliani, nasce come tecnico Fininvest, coinvolto col padrone editore in tutte le più controverse vicende oligopolistiche. Pelato come Bondi, ma meno esangue e querulo, è l´esempio vivente di come si possa apparire grandi e potenti, pur essendo l´ombra di un ometto ridicolo. Miracoli della tv. >> Pubblicato  il 28\7\2006 . Ho  deciso di commentare a freddo  questo evento; 1 )   pur entrando in  contaddizione  con quanto scrissi  commentando  l'euforia eccessiva  per  la vittoria delanostra nazionale al mondiale  2006 , ma  il calcio  quello giocato  ben inteso non quello  parlato nei  salotti  e nelle trasmissioni  tv  talvola eccessivamente  e in maniera fanatica  ,  mi  è sempre piaciuto fin da ragazzo  . 2) cercando d'essere il più obbiettivo possibile  visto che ero  anche se adesso di meno ćioè in crisi  Juventino  .
 La sentenza  è  a senso unico perchè punisce una sola  , colpevole per quanto   sia  ,  un aosla  squadra   , mentre  alle  altre  coinvolte  (  in misura  maggiore  o minore  , non lo sapremo mai  , almeno dal punto di vista giudiziario  visto  che orami il caso  è chiuso   e visto  che non ci sono  state  ammissioni  o confessioni da parte delle pesone coinvolte   )  e poi  come  giustamente dice The Economist del  27 luglio
: << L´indulto ridurrà le sentenze a chi è accusato di reati e non è stato ancora processato. Fra questi Berlusconi, rinviato a giudizio per evasione fiscale e falso in bilancio. E aiuterà chi è sotto processo per il crack della Parmalat. Da Calciopoli all´indulto gli italiani mostrano una capacità, apparentemente illimitata, di perdonarsi l´un l´altro  . >>






mmentare a freddo  questo evento; 1 )   pur entrando in  contaddizione  con quanto scrissi  commentando  l'euforia eccessiva  per  la vittoria delanostra nazionale al mondiale  2006 , ma  il calcio  quello giocato  ben inteso non quello  parlato nei  salotti  e nelle trasmissioni  tv  talvola eccessivamente  e in maniera fanatica  ,  mi  è sempre piaciuto fin da ragazzo  . 2) cercando d'essere il più obbiettivo possibile  visto che ero  anche se adesso di meno ćioè in crisi  Juventino  .
 La sentenza  è  a senso unico perchè punisce una sola  , colpevole per quanto   sia  ,  un aosla  squadra   , mentre  alle  altre  coinvolte  (  in misura  maggiore  o minore  , non lo sapremo mai  , almeno dal punto di vista giudiziario  visto  che orami il caso  è chiuso   e visto  che non ci sono  state  ammissioni  o confessioni da parte delle pesone coinvolte   )  e poi  come  giustamente dice The Economist del  27 luglio
: << L´indulto ridurrà le sentenze a chi è accusato di reati e non è stato ancora processato. Fra questi Berlusconi, rinviato a giudizio per evasione fiscale e falso in bilancio. E aiuterà chi è sotto processo per il crack della Parmalat. Da Calciopoli all´indulto gli italiani mostrano una capacità, apparentemente illimitata, di perdonarsi l´un l´altro  . >>



Credo che sia  tutto alla prossima

Senza titolo 1386

non è questo  che  s'intende ( almeno per chi  ha  un po' d'etica  e di morale  pura e non  falsa ed  ipocrita )   l'indulto

«L´indulto ridurrà le sentenze a chi è accusato di reati e non è stato ancora processato. Fra questi Berlusconi, rinviato a giudizio per evasione fiscale e falso in bilancio. E aiuterà chi è sotto processo per il crack della Parmalat. Da Calciopoli all´indulto gli italiani mostrano una capacità, apparentemente illimitata, di perdonarsi l´un l´altro».

The Economist, 27 luglio

UNICO COMMENTO  VERGOGNA  .

Senza titolo 1385

Cari  compagni di viaggio  fiossi ed occassionalei  e  commentarori
siamo a fine luglio e le tante agognate vacanze   ( per chi  non lo  è gia  )  sono  ormai alle porte   Come sempre , specialmente in questo periodo  ,  il nostro blog   dedica  spazio  alle campagne   sull'abbandono degli animali   amici  ( anche se c'è, chi  li copnsidera  tali  solo a parole e non  con i fatti  )  a  quattro zampe  cani e  gatti  ch  ad iniziare da   giugno ed in particolare ad agosto   rischiano d'essere mollati senza nessun rimorso  dai loro  ( senza ovviamente generalizzare ) ingrati  padroni   sulle strade che portano ai luoghi di vacanze  .......
Non sappiamo quanto possa servire  ( cosi pure  come   i bellisimi  post  e  le rubriche dedicate  sulla web comunity più grande di splinder  blogfridens ) questo piccolo  ma  costante   contributo  , ma  sono   cosciente  ( cosa credo  molti di voi  )  ch ci  sono problemi   che affligono il nostro pianeta ,   ma  il vero miglioramento  del mondo in cui viviamo  inizia  ed  è fatto   di  piccole cose  quotidiane   come  appunto questa.
Ora 
abbandonare unanimale è un reato, ma solo 47 italiani su 100 sanno che si rischia il carcere. Infatti  è, questo, il risultato di una indagine conoscitiva che ha effettuato l’Osservatorio reati contro gli animali (Orca) promosso dall da www.enpa.it in collaborazione con 17 Sezioni della Protezione Animali in tutto il Paese. Essoi afferma che  : << L’indagine è stata effettuata per tentare di “sondare” la percezione del reato, la conoscenza della legge 189/2004 e per capire le eventuali soluzioni al problema dell’abbandono degli animali domestici.
Abbandonare un animale significa quindi commettere un reato (per il 78,4% del campione, formato da 231 uomini e donne di tutto il Paese) ma significa anche “risolvere facilmente un problema di difficile soluzione” (per il 16,9%) e restituire la libertà a un animale (per il 4,8% del campione).
Alla domanda “Perché gli animali vengono abbandonati”, il 54,1% del campione ha risposto “Per crudeltà”. Per il 15,6% del campione, invece, gli animali vengono abbandonati “Perché il proprietario deve andare in vacanza e non sa come comportarsi” mentre per il 15,2% “Perché il proprietario si rende conto che tenere un animale in casa è un problema”. Secondo il campione, si abbandona anche “perché il proprietario deve andare in vacanza e gli alberghi non accettano animali” (il 9,5%) e “perché è meglio abbandonare un animale che rinchiuderlo in un rifugio” (5,6%).
La metà del campione dimostra di conoscere il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici: per il 55,8%, gli uomini abbandonano gli animali nei dodici mesi dell’anno; per il 30,3%, invece, si abbandona prima dell’estate e per il 13,9% “durante le festività”.
Sugli effetti penali dell’abbandono, il campione è confuso: per il 47,2% chi abbandona un animale rischia il carcere, per il 39,8% rischia una multa e per il 13% non rischia niente. Ricordiamo che, secondo le previsioni della Legge 189/2004 il reato di abbandono di animali è punito con la reclusione fino a un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Sul piano delle soluzioni, il campione raggiunto dall’Orca offre cinque alternative. Si va dalla linea dura (arrestare chi abbandona un animale per il 29%) a quella morbida (per il 22,5% del campione occorre riservare agli animali spazi adeguati nelle città e nei luoghi di villeggiatura e consentire il trasporto di cani e gatti con tutti i mezzi pubblici). Per il 19% degli intervistati, bisogna creare strutture pubbliche di ricovero per animali di proprietà, mentre per il 14,3% bisogna continuare a fare massicce campagne di informazione.
Va precisato, ai sensi delle direttive dell’Autorità garante delle comunicazioni, che l’indagine conoscitiva effettuata dall’Orca non è un “sondaggio rappresentativo”.
Ricordiamo che è in corso la campagna dell’Enpa sulla Legge 189/2004. Un simpatico cagnolino, nella locandina della campagna, vuole “chiamare il suo avvocato” mentre nello spot televisivo un uomo che sembra muoversi in un canile in realtà è in un carcere e in gabbia ora c’è lui e non i cani. Sul sito istituzionale dell’Enpa (www.enpa.it) è pubblicato un elenco di centinaia di alberghi e strutture ricettive che accolgono gli animali. Intanto, per contenere gli abbandoni, anche in agosto – come negli altri mesi dell’anno – saranno all’opera le Guardie Zoofile dell’Ente Nazionale Protezione Animali.>> Quindi facciamoglielo capire  telefonando allo  denuncia alle autorità giudiziarie (carabinieri/Polizia di stato/Corpo Forestale/Polizia locale o veterinari ASL) i colpevoli di tali atti. Contribuirai a far applicare le sanzioni previste dalla legge e a fermare gli abbandoni.
Chi abbandona un animale commette un reato e in base alla nuova legge 189/04, approvata grazie alla mobilitazione della LAV, oggi può essere punito con l’arresto fino a un anno o con un’ammenda sino a 10.000 euro.concludo con questa  immagine  della L(ega)A(nti)V(isezione) . e  augurandovi  buone  vacanze  sia  che  abiate un amico a  quattro zampe    a  seguito possibilmente  e non abbandonato sulle strade o  a casa . Con questo  è tutto alla prossima 





27.7.06

Senza titolo 1384

come promesso nel post precedente
ho fatto una ricerca con google news   è ho scoperto  che la news  è rtiportata  da ; aprile online ,  repubblica  , corriere  della sera   , babilonia  , gay.it , arci gay , corriere canadese  , e altre piccole testate  che trovate  qui  su goggle  news  italia

Senza titolo 1383



non riuscendo , ma  mi prometto di farlo in seguito  a mente lucida  , a trovare  le parole per la sentenza di calciopoli  affido il mio pensiero a  questa  frase  :


Tarallucci e calcio. «Lo schema di questa vicenda è tipico dell´Italia e dell´illegalità diffusa che abbiamo nelle vene. Si comincia con una forte indignazione seguita da un fiero proclama: chi ha sbagliato paghi, ecc. Poi si aprono i banchetti, le trattative, le minacce. E si arriva a un bel compromesso dove non cambia nulla. Nessuna sorpresa. Quando ci sono forti interessi economici va sempre a finire così, a tarallucci e vino».


Gerardo D´Ambrosio, Corriere della Sera, 26 luglio



Senza titolo 1382

i pregiudizi sono durei  a morire  leggete  questo articolo .    lo so che  è  la  solità  unità  ,  ma  almweno  per  il momento   npon ho trovato la news da  nessun'altra parte ( se dovessi  trovarla da  altre parti  , la  posterò  nela categoria  aggiornamento post  ) 



Roma, licenziati perché omosessuali


Alessia Grossi





Galleria Alberto Sordi

Licenziati perché «non in linea con la filosofia del bar» in cui lavoravano, cioè perché gay. Marco Carbonaro, 43 anni, romano e il suo compagno Aldo Pinciroli si trovano così da un momento all´altro senza un posto di lavoro, senza stipendio e dal momento che non hanno la possibilità di assumere un legale a loro spese si rivolgono alla linea «Gay Help line» (il numero verde nazionale di supporto e assistenza per le persone gay e lesbiche, finanziato dal Comune e dalla Provincia di Roma). Il numero verde, ricorda Fabrizio Marrazzo, presidente dell´Arcigay della capitale, «da quando è stato attivato, 4 mesi fa, ha ricevuto oltre 10mila telefonate di denuncia». L´associazione, come in molti altri casi da´ il suo appoggio alla coppia discriminata e denuncia l´accaduto sul sito dell´Arcigay Roma. Marco, lavorava dal primo luglio come direttore dei bar della Galleria Alberto Sordi di Roma con un contratto a progetto. «Quando sono arrivato i bar non avevano un direttore da oltre un anno, racconta Carbonaro, che aggiunge di aver «subito iniziato a lavorare e i risultati non hanno tardato ad arrivare, e il general manager mi ha dimostrato in più di un occasione il suo apprezzamento». «Una settimana fa, continua l´ex direttore, il manager ci comunica la necessità di assumere nuovo personale e ci chiede di presentargli persone di fiducia». A questo punto Marco propone il suo compagno Aldo che da «anni lavora come barman» e il capo lo assume.«Tutto andava benissimo, assicura Carbonaro, poi si deve essere sparsa la voce della nostra relazione e lunedì siamo stati licenziati in tronco». Nessuna giustificazione per i due, neanche una lamentela, né formale, né informale. La sola colpa della coppia sarebbe, a detta dell´imprenditore Fabrizio Gallina, di «non essere in linea con la filosofia del bar» cioè di essere omosessuali. «Io ho 43 anni e ora è difficile per me trovare un altro lavoro, non solo da dirigente, anche da cameriere. Ci hanno lasciato da un momento all'altro in mezzo a una strada, senza una ragione e la cosa più grave è che non c'è nessuno, nessuna legge che ci tutela», conclude Carbonaro.
Immediatamente alla coppia arriva l´appoggio del deputato ds Franco Grillini che con un´interrogazione (leggi il testo sul sito di Franco Grillini) parlamentare si rivolge al ministro per le Pari Opportunità Barbara Polastrini e al ministro del Lavoro Cesare Damiano sottoponendo alla loro attenzione il caso di Marco e Aldo e di tutti coloro che ancora in Italia subiscono sul lavoro discriminazioni per il loro orientamento sessuale. Con una lettera al sindaco di Roma, Walter Veltroni, il deputato si assicura il sostegno dell´amministrazione comunale della capitale. «Richiedo pertanto, si legge in un passaggio della lettera di Grillini al sindaco, un intervento al fine di valutare, data la gravità dell'accaduto, la possibilità di richiedere alla società che gestisce i due bar della Galleria stessa la riassunzione delle persone ingiustamente licenziate e, nel caso di un rifiuto, di ritirare la licenza di gestione ai bar come prevede sia la normativa comunale che la legislazione nazionale». «Conoscendo la tua sensibilità sui temi della lotta alle discriminazioni siamo certi di un tuo interessamento». La risposta del Campidoglio non si è fatta attendere e attraverso l'assessore comunale alle Pari opportunità Mariella Gramaglia, si sta adoperando per giungere «al più presto a una conciliazione concordata e serena» della vicenda. «Con il sostegno del sindaco, che segue il caso da vicino ed è direttamente impegnato contro ogni forma di discriminazione, ho parlato, ha spiegato l'assessore Gramaglia, con tutti i protagonisti della vicenda: l'imprenditore, Fabrizio Gallina, i due lavoratori, Marco Carbonaro e Aldo Panciroli e i vertici romani dell'Arcigay. La mia viva speranza è che si giunga al più presto a una conciliazione concordata e serena. E per questo obiettivo mi sto adoperando, ha conlcuso l'assessore».

Spirito Libero

Angolo di pace



Sono
uno spirito libero,
volo di cielo in cielo,
di stelle in stelle,
di sole in sole.

Mi fermo poi
in un angolo
di roccia,
mi ritiro dal mondo
e ascolto.

Odo le onde del mare,
il vento e i suoni,
guardo le rondini
in fuga.

Libera ancora,
riprendo il volo
in mano all'infinito.


Giovanna Nigris

26.7.06

Senza titolo 1381


 Poichè alcuni mi dicono che  sono fazioso  nel  riportare le news   e nell'usare le  fonti  , riporto  questo editoriale   e  questa news  da  u  sito cattolico reazionario ( o  clerico  fascista   come si usava iun tempo e  come   contiuinuano ad usare alcune frange dela sinistra antagonista  e radicale  )  da  questo   sito  qui www.fattisentire.net 
 Perchè la contro informazione   siòla si fà usando anche   fonti che  non condividi e  che sono diverse per  cultura   dalle tue  .


<<


Lo stupore ci coglie in questi giorni nel constatare che molti - anche tra i cattolici - invece di porsi in doloroso e commosso ascolto delle grida e dei gemiti degli indifesi,( come sdi puo vedere da una foto  qua  a  sinistra  , ne  trovate  altre  sui siti riporttati alla fine  post )  da qualunque parte essi si possono trovare, preferiscono lasciarsi guidare dai sentimenti e dagli interessi sollecitati ad arte dal quel potere mediatico, posto a servizio di uno o dell'altro dei contendenti.
É per questa ragione che ritengo importante dare spazio alle parole del Santo Padre e alla testimonianza che ci giunge dalla Chiesa locale in Libano, quale
autorevole contributo per una riflessione e valutazione di questo nuovo capitolo della tragedia medio orientale. Auguri di ogni bene.

      


Giuseppe Biffi


«QUESTO È UN NUOVO OLOCAUSTO»

«Cari amici, in questi ultimi giorni le notizie dalla Terra Santa sono per tutti motivo di nuove gravi preoccupazioni, in particolare per l'estendersi di azioni belliche anche in Libano, e per le numerose vittime tra la popolazione civile. All'origine di tali spietate contrapposizioni vi sono purtroppo oggettive situazioni di violazione del diritto e della giustizia. Ma né gli atti terroristici né le rappresaglie, soprattutto quando vi sono tragiche conseguenze per la popolazione civile, possono giustificarsi. Su simili strade - come l'amara esperienza dimostra - non si arriva a risultati positivi»
(Benedetto XVI, Angelus, 16 luglio 2006)




DICHIARAZIONE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE   20-07-2006

Di fronte all'aggravarsi della situazione in Medio Oriente, la Sala Stampa della Santa Sede è stata incaricata di comunicare quanto segue:



1. Il Santo Padre segue con grande preoccupazione le sorti di tutte le popolazioni interessate ed indice per domenica prossima, 23 luglio, una speciale giornata di preghiera e di penitenza, invitando i Pastori ed i fedeli di tutte le Chiese particolari come tutti i credenti del mondo ad implorare da Dio il dono prezioso della pace.



2. In particolare, il Sommo Pontefice auspica che la preghiera si elevi al Signore, perché cessi immediatamente il fuoco tra le Parti, si instaurino subito corridoi umanitari per poter portare aiuto alle popolazioni sofferenti e si inizino poi negoziati ragionevoli e responsabili, per porre fine ad oggettive situazioni di ingiustizia esistenti in quella regione, come già indicato da Papa Benedetto XVI nell' Angelus di domenica scorsa, 16 corrente mese.



3. In realtà, i Libanesi hanno diritto di vedere rispettata l'integrità e la sovranità del loro Paese, gli Israeliani hanno diritto a vivere in pace nel loro Stato ed i Palestinesi hanno diritto ad avere una loro Patria libera e sovrana.



4. In questo doloroso momento, Sua Santità rivolge pure un appello alle organizzazioni caritative, perché aiutino tutte le popolazioni colpite da questo spietato conflitto.



Parla il Vescovo maronita di Byblos: «Ma quale guerra? Questa è un'apocalisse, anzi un olocausto ai danni della popolazione libanese...».

«Ma quale guerra? Questa è un'apocalisse, anzi un olocausto ai danni della popolazione libanese perpetrata dal Dio d'Israele e dal Dio dei musulmani». Così monsignor Beshara Rai, vescovo cristiano maronita di Byblos, una cittadina sul mare a nord di Beiurt, a metà strada tra la capitale e il confine con la Siria. Una città fino a pochi giorni fa tranquilla, un'oasi di pace abitata da cittadini di tante religioni, molti i cristiani.
Monsignor Beshara Rai, cosa sta succedendo?
«Una crisi di portata immane. Siamo di fronte ad un Paese, Israele, che si permette di violare tutte le norme del diritto internazionale per motivi che nessuno in Libano riesce a comprendere. Israele sta distruggendo tutto: case, strade, ponti, macchine. Ci stanno isolando. Se le cose vanno avanti così tra poco tempo moriremo per mancanza di cibo. Si sta profilando un vero e proprio olocausto. Il tutto con il silenzio della comunità internazionale. Dov'è l'Occidente? Perché nessuno ci aiuta?».
L'offensiva di Israele non è la risposta agli attacchi dell'Hezbollah?
«Sì certo. Ma allora Israele dovrebbe prendersela con la Siria e l'Iran che finanziano l'Hezbollah e non con il Libano».
Però l'Hezbollah siede nel Parlamento libanese?
«Sì, ma vi siede per conto della Siria e dell'Iran. Lo sanno anche i sassi».
Insomma siete in mezzo ad una contesa che non vi riguarda?
«Esatto. Israele da una parte, Siria e Iran, sfruttando l'Hezbollah, dall'altra, stanno usando il Libano come fosse un campo di calcio in cui contendersi un loro trofeo. È un'ingerenza assurda e incomprensibile. Che cosa cerca Israele? Forse ha un arsenale da smantellare e si diverte a scaraventarlo su di noi».
Come vivete a Byblos?
«Malissimo. Migliaia di libanesi innocenti sono arrivati - e continueranno ad arrivare - a Byblos in cerca di una zona un po' più tranquilla. Noi abbiamo accolto tutti. Abbiamo sistemato famiglie intere, donne, bambini ed anziani, negli edifici pubblici, nelle chiese, nelle palestre, nei campi, dove e come possiamo».
Vi arrivano degli aiuti?
«Niente di niente. Tra qualche giorno le riserve di cibo finiranno. Come sfameremo la gente? Siamo destinati a morire per isolamento».
Però in questi giorni richieste di pace sono arrivate da più parti, anche dal G8?
«Da dove? Per favore, non scherziamo. Tutti parlano ma nessuno fa niente».
E le parole del Papa?
«Le uniche sensate. La popolazione del Paese, o meglio di Byblos, le ha ascoltate attentamente e sono le uniche pronunciate con coerenza».
Cosa ne sarà dei cristiani libanesi?
«Forse sono i cristiani che i signori della guerra vogliono fare fuggire. Se va avanti così non solo i cristiani, ma anche tanti altri cittadini di altre religioni dovranno fuggire in Occidente».

di Paolo Luigi Rodari



IL TEMPO   19 luglio 2006


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 da bellaciao.org


DALLA BASE DI CAMP DARBY LE TERRIBILI BOMBE GBU-28 CHE SQUARTERANNO IL LIBANO?



ISRAELE/LIBANO- NICOTRA (PRC) : "DALLA BASE DI CAMP DARBY LE TERRIBILI BOMBE GBU-28 CHE SQUARTERANNO IL LIBANO? GOVERNO ITALIANO INTERDICA USO BASE PER OPERAZIONI DI GUERRA"

"Ci sono motivate ragioni che inducano a pensare che le terribili bombe GBU-28 a guida satellitare e laser richieste agli Usa dal governo di Tel Aviv, siano già stoccate nella base americana di Camp Darby. Probabilmente sono già state spedite in questi giorni tramite speciali navi o aerei da cargo.Se così fosse il territorio italiano sarebbe di nuovo usato per operazioni di guerra in barba al dettato costituzionale e alle disposizioni della legge 185 che vieta il commercio e la triangolazione delle armi in paesi in guerra o che siano responsabili della violazione del diritto internazionale." E’ quanto afferma in una dichiarazione Alfio Nicotra, responsabile nazionale del Dipartimento Pace del Prc. ( continuia qui  )


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Ci sono immagini non certo gradevoli, ma penso ci sia una grande differenza fra un telegiornale che dica ’’8, 10, 40 vittime civili’’ e guardare ’’quella’’ persona, ’’quella’’ tragedia, che non può più lasciarci indifferenti. Il nostro Paese, l’Europa, gli Stati Uniti, stanno sostenendo il governo israeliano (in nome della lotta al terrorismo ?!?) e per gli ultimi episodi si sono limitati a qualche bonario dissenso...


 foto





25.7.06

Senza titolo 1380

L' evento dedicato a Fabrizio .De.Andre. si intitola 'FABER,SUONI E PAROLE CANGIANTI' e si svolgerà a Tempio Pausanua  (sassari )  capitale culturale della Gallura, nel nord-est della Sardegna, il 4 e il 5 agosto 2006.

Il  4  la  giornata musicale  ( trovate sotto la locandina  )

E' la SECONDA EDIZIONE e dopo la presenza, lo scorso anno, dell' ospite internazionale Kevin Dempsey, che ha cantato in genovese il repertorio del Maestro, aspettiamo gli artisti del Corou de Berra (Francia) certi della originalità e della bellezza dei loro adattamenti. Saranno in compagnia del gruppo sardo ANDHIRA che ha prodotto il cd 'Sotto il vento e le vele.. incontro con FDA' di grande levatura artistica, di ISKELIU, gruppo di musica e ricerca etnica che fondato dieci anni fa da  il maestro etnomusicologo Sandro Fresi  e con il quale ha prodotto, nel 97, il cd 'iskeliu' che  porta la prestigiosa prefazione di Fabrizio. E che insieme all'attore MATTEO GAZZOLO ha prodotto un reading musicale tratto dall'unico romanzo di De André 'un destino ridicolo', e di DOC SOUND, cover-band di professionisti che eseguirà il repertorio più conosciuto del nostro Fabrizio . Si partirà con una serie di brevi concerti pomeridiani (dalle ore 18) in luoghi fra i più suggestivi del centro storico di questa piccola città di pietra che il maestro elesse a sua dimora. A cadenza di trenta minuti ciascuno, gli artisti si alterneranno tra chiostri secenteschi, oratori medioevali, palazzi storici e piccole piazze per poi concludere con un grande concerto in Piazza Gallura, dalle 21.30. L'evento è patrocinato dall' assessorato alla Cultura del Comune di Tempio Pausania sotto la   direzione artistica. di Sandro Fresu 



Il giorno 5 ci sarà invece la premiazione  ( vedere copertina sopara  ) del 1° concorso letterario 'UNA STORIA SBAGLIATA  ( di cui    avevo pubblicato il bando   sempre questo blog  )  dedicato all'opera del maestro, evento patrocinato dalle  associazioni culturali Iskeliu, Carta dannata e dalla libreria Max 88 in collaborazione con l'Amministrazione comunale, presso l'Ufficio Turistico.Presidente della giuria  Giorgio Todde.

Senza titolo 1379

11 settembre 2001: rompere il muro del silenzio



L'11 settembre del 2001 ha cambiato il corso della storia e ha modificato l'intero quadro mondiale. A seguito del tragico e spettacolare attentato, in cui hanno perso la vita circa tremila persone innocenti, gran parte delle certezze occidentali sono andate in frantumi. Ne è seguita un'offensiva statunitense che ha già prodotto due guerre e ha modificato non solo la geopolitica di intere aree del pianeta, ma tutti i rapporti di forza consolidati nei decenni precedenti.


Sebbene i responsabili dell'attacco siano stati additati al mondo con singolare rapidità, una spiegazione complessiva degli avvenimenti dell'11 settembre, e della loro preparazione, ha impiegato oltre tre anni per venire formulata da una commissione d'inchiesta del Congresso degli Stati Uniti. Un solo, presunto responsabile, è stato giudicato da un regolare tribunale e condannato all'ergastolo.


Tuttavia dopo un'analisi attenta si evince che la versione ufficiale è non solo lacunosa in decine di punti essenziali, ma in altre decine di punti essa è dimostrabilmente falsa.


La falsità, le reticenze e le palesi incongruenze della ricostruzione ufficiale, sollevano altri, pesantissimi interrogativi. Non vi è bisogno di mentire quando la verità è chiara. Dunque, se i poteri mentono, ciò significa che vogliono impedire l'emergere della verità. E la menzogna indica che i presunti kamikaze non hanno agito da soli e che essi hanno avuto potenti alleati a diversi livelli dell'establishment statunitense, nelle stesse strutture difensive, nelle istituzioni preposte alla difesa della sicurezza del paese.


I media – a cominciare da quelli statunitensi – hanno, salvo rarissime eccezioni, seguito l'interpretazione ufficiale, e negli anni successivi hanno lasciato cadere la cortina del silenzio assoluto. Essi hanno applicato la legge del giornalismo contemporaneo, secondo cui “ciò che non dovrebbe essere vero, non lo è” (Gore Vidal). Noi non accettiamo questo criterio.


L'eccezionale rilevanza dell'evento 11 di settembre, e delle sue ripercussioni planetarie , appare del tutto incompatibile con tali e tante omissioni, distrazioni, dimenticanze, silenzi. La tesi dell'inefficienza, delle incompetenze, non regge alla più elementare delle verifiche. Tanto da indurre il sospetto che vi sia stata e vi sia tuttora una deliberata intenzione di impedire l'accertamento della verità.


Di fronte a tante inspiegabili stranezze che circondano un evento cruciale per la nostra storia comune, è doveroso porre domande e cercare risposte. Molti hanno già cercato di farlo in questi anni e una enorme mole di fatti, di dati, di analisi, di immagini è già stata raccolta e posta sotto il vaglio rigoroso delle verifiche. Esse confermano tutti i sospetti.


Noi intendiamo portare il nostro contributo a questo lavoro, consapevoli che la pace e la democrazia corrano gravi pericoli fino a che non si riuscirà a fare luce sulle responsabilità e sulle stesse modalità con cui gli attentati terroristici del 11 settembre furono compiuti.


E' stato scritto autorevolmente che la verità sull'11 settembre non la saprà questa generazione. Noi non possiamo pretendere di sostituirci agl'investigatori che hanno svolto la loro opera a partire dai dati primari raccolti sui luoghi e ascoltati dai testimoni diretti. Ma i materiali che essi stessi hanno prodotto rivelano falsità ed errori che possono essere dimostrati.


Nostro compito non potrà dunque essere quello di ricostruire integralmente la verità dei fatti, ma quello di verificare se, dove, come le ricostruzioni fin qui tentate (quelle ufficiali e quelle di studiosi, giornalisti, ricercatori, esperti, esponenti dei servizi segreti) siano coerenti con i fatti accertati e con le deduzioni praticabili in termini scientificamente e logicamente corretti. Solo dopo avere evidenziato l'errore si cercherà di procedere oltre nella ricerca delle possibili spiegazioni.


La gigantesca opera di raccolta dati e di analisi impone un lavoro di gruppo. Noi intendiamo portare avanti una ricerca collettiva, il cui obiettivo sarà di produrre una serie di iniziative informative multimediali, capaci di raggiungere in primo luogo il pubblico specialistico e i giornalisti. Una serie di verifiche preliminari ci consente di affermare che il livello d'informazione attorno a questo evento e alle sue implicazioni è estremamente basso perfino ai livelli delle decisioni politiche e dei luoghi dove l'informazione viene elaborata.


Siamo consapevoli che toccare questo argomento significa esporsi al rischio (minore) di vedersi inclusi nella categoria dei visionari, dei complottisti, dei dietrologi. E al rischio (maggiore) di essere sottoposti all'attacco (prevedibile) del mainstream informativo, cioè di coloro che hanno finora taciuto. Per questa ragione abbiamo coinvolto e coinvolgeremo un gran numero di specialisti di provata competenza nei diversi campi dell'indagine. Essi daranno le garanzie sufficienti per evitare rischi di manipolazione e di interpretazione malevola e partigiana del lavoro che stiamo compiendo.


Noi siamo consapevoli del fatto che le valutazioni sulla ampiezza delle complicità più o meno ufficiali possono essere assai diverse, ma siamo accumunati dalla convinzione della necessità di una investigazione indipendente, resa indispensabile dall'enorme vastità delle implicazioni. In nome delle vittime prima di tutto, ma anche per difendere la pace mondiale e la nostra stessa vita di cittadini, i cui diritti civili e umani sono stati, a partire dall'11 settembre, già seriamente minati, così come sono state lesionate le fondamentali regole della convivenza internazionale.


Chiunque condivida queste preoccupazioni sottoscriva questo manifesto, “per rompere il muro del silenzio” cliccando QUI


Leggi la lettera di Giulietto Chiesa ai firmatari del manifesto

24.7.06

Senza titolo 1378

NO ALL’AGGRESSIONE MILITARE ISRAELIANA CONTRO I POPOLI PALESTINESE E LIBANESE
IL PREMIER ISRAELIANO EHUD OLMERT E’ PERSONA NON GRADITA IN ITALIA

La mozione presentata e letta all’assemblea degli autoconvocati del 15 luglio scorso a Roma, in cui si chiede l’abrogazione dell’accordo di cooperazione militare tra Italia ed Israele e l’adozione di sanzioni diplomatiche e commerciali verso Israele ha lanciato un appello alla mobilitazione per il 27 luglio, giorno della visita del capo del governo di Tel Aviv Olmert. Di fronte all’escalation israeliana in Medio Oriente il documento sta raccogliendo adesioni in tutta Italia.


Sentiamo la necessità di una risposta forte e immediata all’ennesima aggressione israeliana e in solidarietà ai popoli palestinese e libanese e alla loro resistenza all’occupazione militare il cui carattere criminale è sempre più evidente: il 90% dei morti provocati dai bombardamenti israeliani sono civili, donne, bambini.

GIOVEDI' 27 LUGLIO 2006
CORTEO A ROMA
ore 17,30 P.zza Della Repubblica

23.7.06

Senza titolo 1377

Mentre  mi accingo a scrivere  un commento  sdegnato  sull'ennesima censura  rai ( trovate sotto  lo'articolo )   in canna  nel mio lettore cdv  c'è  questa canzone che rapressenta  sia  cosa  è successo   5 anni  fà al  g8   di genoiva  si di  come  si  sia passata  da  una manifestazione pacifica (   quella del 19 luglio la  cosidetta  dei migranti   ... salvo quache  scaramuccia  con i Blak blok ... a  lle  repressioni   di quelle  del 20-21-22  .


Dalla foce al porto (ciò che non siamo)
(di Vito Rorro)

 


Guarda il mondo coi miei occhi… vai nel mondo coi miei piedi
Ama il mondo col mio cuore… porta al mondo la mia vita
Prendi in mano la mia storia… prima che sia nebbia e stato
Quando ci sarà vittoria… io sarò fra chi ha creduto
Quanti fiori e quanti amori… ho incontrato per le strade
Quanti sogni ho respirato… quanti non li ho mai contati
Io li ho visti rifiorire… quando a Genova c’è il sole
Mi son detto in questo giorno… è impossibile morire  
La brutalità sulla mia pelle… nuova libertà che sale… sale… sale  
Sotto i grandi riflettori… le speranze per il mondo
Otto grandi incantatori… e un rigurgito profondo
Polizia che sta fumando… e allacciandosi i bottoni
Polizia che quando è notte… non si tengono riunioni
Mai i ragazzi di corteo… che si stringono la mano
Hanno zoccoli e canzoni… per andare più lontano
Io li ho visti rifiorire… quando a Genova c’è il sole
Mi son detto in questo giorno… è impossibile subire… soffrire… fallire  
La brutalità sulla mia pelle… nuova libertà che sale… sale… sale…  
Guarda il mondo coi miei occhi… ruba al mondo il tuo futuro
Perché ciò che noi non siamo… è ciò che noi non vogliamo


Infatti  leggendo la news    in queastrione   ci s'accorge che   : 1) Ivano  Fossati con  cara democrazia   e Franco battiato  con Povera patria; 2) che  l'analisi storico antropologica fatta da( fcopertina  a  sinistra )  il paese mancato  dal miracolo  economico  agli anni  ottanta  di Crainz Guido ( anche se  secondo me l'Italia  è  uin paese mancato dallla morte di Cavour     fino  ad oggi   )  : 3) le reazioni suscitate da quelli del polo ( Cdl )  quando   si parlava degli anni  70\80 e a i collegamenti con gli anni 90   con le trasmissioni di  Blunotte Lucarelli    che parlare di tali argomenti in tv  , soprattutto in fasce orarie  di maggiore  ascolto  sia  ancorta un tabù e  che lo stesso discorso  fatto ( vedere post precedentisul calcio ) del  panem   et  circenses  si può applicare  anche alla  tv  che non sia via  sattellite  -


ecco l'articolo  in questione la 
fonte unità online del 22\7\2006


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Rai, oscurato «Primo piano» su Genova e G8. I giornalisti: «Solo un caso?»




Doveva essere dedicata alla ricostruzione dei fatti di Genova la puntata di venerdì sera di «Primo Piano», programma di approfondimento del Tg3. Ma improvvisamente è saltato sia il segnale digitale sia quello satellitare. «È stato un caso o c'è stato dolo nell'interruzione del segnale di trasmissione su satellite e sul digitale durante l'edizione di «Primo pian» di venerdì sera?» A chiederselo sono i telespettatori della trasmissione che continuano a telefonare in redazione per avere una piegazione, ma anche i giornalisti stessi del telegiornale di Rai tre. Nel comunicato del Comitato di Redazione del tg, infatti, si legge che la redazione chiede all´azienda chiarimenti sull´accaduto. «Una domanda legittima, sottolinea il Cdr del Tg3, a cui l'azienda deve dare una risposta. «La puntata di «Primo piano» di venerdì sera aveva come obiettivo quello di aggiungere un tassello di verità a una vicenda, quella del G8 di Genova e degli avvenimenti che hanno causato la morte di Carlo Giuliani, che ha lacerato il Paese. Il percorso di ricostruzione indicava la faticosa ricerca giornalistica di testimonianze e fatti che riguardavano il G8» si legge ancora nel comunicato del Cdr. Ma la fatica giornalistica è stata premiata con l´interruzione del segnale e non si è visto più nulla. «Solo per la durata della trasmissione», sottolineano i giornalisti.

«Il Tg3, ricorda inoltre il Cdr, non è nuovo a questa esperienza. Già un'altra volta, in quest'ultimo anno, nell'occasione della trasmissione di un reportage scomodo su Gerusalemme, si è verificato il medesimo problema. Allora potemmo parzialmente appurare i fatti. Oggi, conclude il comunicato, chiediamo all'azienda di fare luce fino in fondo e di assumere provvedimenti, se necessari».

dì sera di «Primo Piano», programma di approfondimento del Tg3. Ma improvvisamente è saltato sia il segnale digitale sia quello satellitare. «È stato un caso o c'è stato dolo nell'interruzione del segnale di trasmissione su satellite e sul digitale durante l'edizione di «Primo pian» di venerdì sera?» A chiederselo sono i telespettatori della trasmissione che continuano a telefonare in redazione per avere una piegazione, ma anche i giornalisti stessi del telegiornale di Rai tre. Nel comunicato del Comitato di Redazione del tg, infatti, si legge che la redazione chiede all´azienda chiarimenti sull´accaduto. «Una domanda legittima, sottolinea il Cdr del Tg3, a cui l'azienda deve dare una risposta. «La puntata di «Primo piano» di venerdì sera aveva come obiettivo quello di aggiungere un tassello di verità a una vicenda, quella del G8 di Genova e degli avvenimenti che hanno causato la morte di Carlo Giuliani, che ha lacerato il Paese. Il percorso di ricostruzione indicava la faticosa ricerca giornalistica di testimonianze e fatti che riguardavano il G8» si legge ancora nel comunicato del Cdr. Ma la fatica giornalistica è stata premiata con l´interruzione del segnale e non si è visto più nulla. «Solo per la durata della trasmissione», sottolineano i giornalisti.
«Il Tg3, ricorda inoltre il Cdr, non è nuovo a questa esperienza. Già un'altra volta, in quest'ultimo anno, nell'occasione della trasmissione di un reportage scomodo su Gerusalemme, si è verificato il medesimo problema. Allora potemmo parzialmente appurare i fatti. Oggi, conclude il comunicato, chiediamo all'azienda di fare luce fino in fondo e di assumere provvedimenti, se necessari».

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P.s
Ora  poichè ogni  ulteriore  commento  a tale avvenimento  è  superfluo  ,  vi lascio all'articolo  .Traete voi ognio  giudizio  . meditate gente  meditate  .
P.s 2
per chi volesse  approffondire  sul G8 del 2001   consiglio di leggersi o rileggersi 
il post del 21\7\2006

22.7.06

Senza titolo 1376

A mia madre, esempio di sensibilità, saggezza.

Alla donna che mi ha cresciuta, dato forza e amore smisurato.

A lei che mi ha insegnato a vivere

a credere, amare e sperare.

A chi ha sempre accettato i miei limiti,

facendomi sentire comunque Grande.

A chi mi generato per poi lasciarmi vagabondare libera

a sfamare la voglia di respirare il mondo.

A colei che non si arrende

che accoglie le sfide con simpatia e coraggio

e che da qualche tempo ha preso per la prima volta in mano un mouse,

buffamente... ma che oggi ha imparato a navigare

ed è una lettrice affezionata di queste pagine, dei vostri commenti.

A te, amica sincera, madre, donna d'incomparabile valore,

una dedica in dialetto.





UNA ROSA

In su jardinu terrestre est naschida

una rosa benigna e verdadera

ch'est de sos ojos mios veru incantu.

Su coro palpitante bramat tantu

a simile tesoro esser amante

bramat tantu su coro palpitante

esser amante a simile tesoro

bramat tantu su palpitante coro

de un'amore perfetu e sinceru

In su jardinu terrestre est naschida

una rosa benigna e verdadera

ch'est de sos ojos mios incantu veru.

Ses s'ammiru de su mundu interu

ca s'amore prufundu dat regiru

de s'interu mundu ses s'ammiru

ca dat regiru s'amore prufundu

ses s'ammiru interu de su mundu

relichia chi m'as postu in disilvios.

In su jardinu terrestre est naschida

una rosa benigna e verdadera

incantu veru de sos ojos mios.

Minerva, Melpomanu, Eratu e Clio

ti cunservat che rosas in beranu

Eratu, Clio, Minerva e Melpomanu

che rosas in beranu ti cunservat

Eratu, Clio, Melpomanu e Minerva

relatan simpatia justa e vera.

In su jardinu terrestre est naschida

ch'est de sos ojos mios veru incantu

una rosa benigna e verdadera.

Istella circulante in s'atmosfera

nara si bella nd'as 'idu assimizante

in s'atmosfera istella circulante

s'assimizante nd'as bidu nara bella

in s'atmosfera circulante istella

declara si nd'as bidu pius digna.

In su jardinu terrestre est naschida

ch'est de sos ojos mios veru incantu

una rosa verdadera e benigna.

Dea imperatrice in sa Sardigna

chi recreas dogni anima infelice

in sa Sardigna dea imperatrice

infelice dogn'anima recreas

in sa Sardigna imperatrice dea

prenda de oro sa pius famosa.

In su jardinu terrestre est naschida

ch'est de sos ojos mios veru incantu

verdadera e benigna una rosa.

O gema diamantina e preziosa

diadema giucunda e subrafina

o gema preziosa e diamantina

giucunda e subrafina diadema

diamantina e preziosa gema

abbagliu raru de cantos l'an bida.

Una rosa benigna e verdadera

ch'est de sos ojos mios veru incantu

in su jardinu terrestre est naschida.

Carlo Nonnis (Torpè)

21.7.06

Senza titolo 1375













La Legge Giusta « dei Modena city ramblers

Piccolo bastardo infame
Guarda cosa hai combinato
Con tutte le tue bandiere
E con i tuoi cortei
Con il tuo Che Guevara
E le canzoni di ribellione
Credi davvero che ancora qualcuno
Voglia ascoltare la tua voce?
Le auto sputano lingue di fuoco
Le strade piangono lacrime nere
Sulle pagine dei giornali
Hanno già i titoli pronti
Puoi nasconderti nei cortili
O fuggire per le scale
Tanto arriveremo
E poi faremo festa
Con le tue foto e i tuoi filmati
Con i tuoi slogan e pugni alzati
Credi davvero che ancora qualcuno
Voglia ascoltare la tua voce?
Le auto sputano lingue di fuoco
Le strade piangono lacrime nere
Sulle pagine dei giornali
Hanno già i titoli pronti
Genova brucia - Con il tuo sasso!
Qualcuno muore - Proprio adesso!
L'Italia cade - Con il tuo sasso!
Un colpo esplode - Non è reato!
Il dollaro sale - E' un attentato!
La borsa crolla - Con il tuo sasso!
Milano trema - Le tute bianche!
E il parlamento - Con il tuo sasso!
Vota la legge giusta
Un giorno sul ponte di Messina
Passeremo con le jeep
E ricorderai che non si scherza
con chi decide e chi comanda
Con i tuoi amici marocchini
E quei finocchi intellettuali
Farete meglio a stare zitti
Se tenete alla vostra testa
Le auto sputano lingue di fuoco
Le strade piangono lacrime nere
Sulle pagine dei giornali
Hanno già i titoli pronti
Genova brucia - Con il tuo sasso!
Qualcuno muore - Proprio adesso!
L'Italia cade - Con il tuo sasso!
Un colpo esplode - Non è reato!
Il dollaro sale - E' un attentato!
La borsa crolla - Con il tuo sasso!
Milano trema - Le tute bianche!
E il parlamento - Con il tuo sasso!
Vota la legge giusta



IL post  d'oggi vuole essere una risposta  anche se  con ritardo  sia  a  chi fra i pochi   fra cui   il cui  il nostro utente
Lapo   che nel commento al mio post precedente su carlo giulian dice  : <<  Scusate. Ma voglio capire. Ho seguito quello che ho potuto sui fatti di genova. Rispetto ogni persona che perde la vita in contesti simili. Ma mi chiedo come possa essere celebrato un ragazzo che è stato ripreso con un estintore in mano nell'atto di lanciarlo. Deprecabile anche il carabiniere che ha fatto fuoco verso un civile. La violenza è sempre sbagliata....non si può, con essa, professare nessun nobile ideale o alta virtù. Scusate, il mio mex non vuole essere polemico, voglio solo capire. >>  sia  a ch mi dice ----- fra i commenti ed  email  più " tenere  "  --- che   difendo un assassino, un teppista

Se  vedete il  filmato   "  QUALE VERITA' PER PIAZZA ALIMONDA ? Fotografie e filmati agli atti del procedimento archiviato " qui  per potervelo  scaricarvelo se  nel caso lo aveste perso conil quotidiano  liberazione  ), la  rapressentazione teatrale  Archivi&azione ( disponibile  anche in vhs e dvd , con emule in dvdx ) realizzata per la regia di Giorgio Scaramuzzino con gli attori del Teatro dell'Archivolto di Genova, costruita rigorosamente sulla base degli atti del procedimento di archiviazione disposto dal giudice per le indagini preliminari. Esso  è un ottimo documentartio mperchè dimostra  come l'archiviazione giudiziaria  ha così impedito che si potesse svolgere un dibattimento capace di fare chiarezza su tutte le contraddizioni, le falsità, le invenzioni, le omissioni che hanno contraddistinto le indagini sull'omicidio di Carlo Giuliani in occasione del G8 del luglio 2001. La rappresentazione riporta infatti fedelmente interi brani della ordinanza di archiviazione,le testimonianze rese,le foto ed i filmati,le controdeduzioni della difesa e le argomentazioni della parte offesa  con  le argomentazioni di un koro  consulente tese a dimostrare la falsità delle dichiarazioni dei consulenti del pubblico ministero.





Capirete perchè lo  difendo e lo celebro ,  facendone un simbolo , ma  senza  esagerare   come lo ha fatto  in maniera esagerata e strumentale il  movimento  o meglio  alcune  parti \ frange  radicali  ne  hanno fatto un martire o un icona da santificare .
IO considero sudetto avvenimento come un simbolo  di quei giorni di cinque anni fa  insieme  a : 1) le
inqualificabili ed indescrivibili  torture fisiche\psicologiche  sucesse  a Bolzaneto  indegne  di un paese  che si definisce  e viene considerato civile  e democratico ; 2) alla  repressione   e quello che si può definire a tutti gli effetti   al " massacro " del corteo pacifico  anche se carico di tensione del 21  in cui  erano scesi in piazza quasi  mezzo milione di persone ; 3) l'incursione  \ assalto  alla scuola  Diaz ( un esempio  di quella  che è stata la mattanza o della notte cilena -- come la chiamano molti del  il movimento no global --- verificatasi  li dentro la  si può notare   sia  dalle varie foto e filmati che si trovano su internet     in particolare secondo me  dalla  foto riporta qui sinistra  oltre  che dal  proscioglimento di tutti i 93 occupanti  )  . lo considero  un simbolo  anche,ed soprattutto, per la maniera  vergognosa a dir poco  su come il caso Giuliani  è stato  archiviato  . Ora  che sia   un assassino  o  meno (  dipende dai  punti di  vista  )  non mi sembra molto,anzi per niente, etico  e\o  moralmente   corretto  che  una persona  morta   o moribonda (  di qualunque  parte politica  sia  )  : 1)  sia  preso a calci  , gli vengano come affermano alcune testimonianze  ( secondo me  troppo  esagerate  , forse  per lo shock degli avvenimenti  di quella  giornarta  ed in particolare  di quelli che hanno portato al  fatto di piazza  alimonda  )  gli spengano  sigarette sulle  braccia   ; 2)   gli venga   spaccata la testa  con  un sasso  ( come  sembra  dimostrare questa  foto  pubblicata da http://www.rivistaonline.com e in particolare articolo in questione sempre della stessa fonte)    per  potersi creare  un alibi  e    affermare  come afferma  Lauro (  il  comandante del plotone di piazza  alimonda  )   in maniera  plateale  e  con un coup de theatre , magari organizzato  secondo il sito italo-francese www.bellaciao.org ( qui  per chi volesse leggersi l'articolo in merito   ) davanti alle telecamere di  canale  5   : <<  lo  hai ucciso   tui  con il tuo sasso  >> .


Prima di giudicarmi fazioso o   totalmente di parte  v'invito a  consultare  le versione ufficiale  di piazza  alimonda   con    i filmati    e gli articoli  delle  contro inchieste   e  con i documenti    giudiziaria  delle  due parti in causa    (  la famiglia e i magistrati    )  e  poi  ditemi se  Giuliani  è un assasino  o uno  che  si stava  difendendo anche se violentemente  ?  o   chi  è  l'assassino  se  colui che   ha sparato Placanica , cosa che io  non credo dato che  ci sono diverse immagini in Rete ( fra cui i filmati  riportati  nelc collegamenti  del post  e del dopo post  )  secondo cui non sarebbe stato Placanica a sparare, quanto un altro carabiniere, ammanicato con le alte sfere.  o  Giuliani    ?   Se  poi  ne  volete  parlare  ancora  io sono qui  . Concludo , prima di  passare ai documenti  per chi volesse  leggersi o rileggersi  un mio resoconto personale  ( tenendo conto che non ero presente  al G8  di Genova  -- tanto  da meritarmi  la  dedica  di Stefano Tassinari nel suo romanzo  sui fatti del G8  i  Segni  sulla Pelle << A  Giuseppe  che a Genova .... c'era  con il cuore  >> ho collaborato   tramite internet  al libr Genova nome per nome ----  trovate  a destra la copertina  -- di Carlo Gubitosa  uno dei responsabili del comitato giustizia e verità per  genova qui l'url )    cercate  nel mese diluglio dello scorso anno  oppure  per  chi  è  preso da pigrizia  o non ha  voglia  di cercare  nell'archivio  del nostro  blog   lo  trova qui Non so  più  che  altro dire  , se non  lasciarvi agli approfondimenti    sconsigliabili ai deboli di stomaco  e alle persone troppo sensibili



DOCUMENTI APPROFONDIMENTI

DOCUMENTI UFFICIALI





Contro inchieste






ed in particolare  questi articoli :
1)
Il passamontagna di Carlo Giuliani accusa le forze dell'ordine: chi infierisce su Carlo morente e perché?
L'analisi di foto nuove di P.zza Alimonda (ma conosciute dai magistrati) fa emergere una sconvolgente verità: intorno alle ore 17.30 del 20 Luglio 2001, in presenza di ufficiali di grado elevato della polizia e dei carabinieri, qualcuno infierisce su Carlo Giuliani ferito invece di aiutarlo, senza sapere se sia vivo o morto. [...] E' questo orrore che si voleva coprire con l'archiviazione? Spaccare intenzionalmente la testa ad un moribondo invece di soccorrerlo è ancora reato in questo paese?
2) Le Pulci della Daloiso: Dove si spiega, senza ombra di dubbio, perché è impossibile che il proiettile colpisca il sasso e ne venga deviato
Andando a spulciare le quarantotto pagine dell'ordinanza con la quale la GIP Elena Daloiso dispone l'archiviazione nei confronti di Mario Placanica ci siamo imbattuti in una serie impressionante di imprecisioni e contraddizioni. Alcune, apparentemente, di poco conto, altre più significative. Ma di certo la pulce più grossa è proprio quella che riguarda il famoso sasso che avrebbe frantumato e deviato il proiettile che colpisce Carlo Giuliani. Noi diciamo che questo è IMPOSSIBILE e vi spieghiamo il perché.
3) Assi nelle maniche nere: un profilo dei periti che hanno preparato la tomba alla verità su Genova-G8
A cosa servono i periti? Come si diventa perito? I periti *fanno* le sentenze? 4 assi, un mazziere e una matta. Un profilo dei periti che stanno seppellendo la verità sul G8 a Genova. Una partita giudiziaria truccata e senza regole insulta il bisogno di giustizia e verità sulla morte di Carlo Giuliani, sui fatti della Diaz e sulle responsabilità politiche e militari del massacro del G8.
4) P.zza Alimonda: l'organigramma dei CCIR (i carabinieri d'assalto)
Chi sono davvero i CCIR? Goteborg e Genova. I rapporti con il Tuscania. Troppi comandanti, alcuni troppo giovani. La polizia che punisce. Una prima parziale analisi delle relazioni dei comandanti dei carabinieri a Genova-G8. Come sempre con nomi e cognomi.
5) La "bestia nera" in P.zza Alimonda: un profilo dei protagonisti
Un riassunto delle puntate precedenti. Chi da' il via ai CC in via Tolemaide? Il ruolo della *Legione straniera* e i para' dei cc a GenovaG8. La formazione dei reparti. Check Point Tolemaide? I guai della Folgore. La stampa pon pon. Il quarto uomo: il mondo e' piu' piccolo del retro di un defender. Una foto. Un'inchiesta virale.

per  ulteriori  documenti e articoli  potete  consultare  il  blog  interno al  sito  della famiglia Giuliani    eccovi anzi  rieccovi l'url
http://snipurl.com/tlky



20.7.06

Senza titolo 1374


 

(A Sylvia Plath)


Questo saettante grido cessa,

feconda musica giunge inattesa

il male è gesto meticolosamente

udito, adornato e scorticato

come rinnovata geremiade in

demonizzato rumore.

Infanzia negata

Ci sono limiti oltre i quali non si può andare, libertà che non possono essere concesse, scelte che non possono essere avvallate, “diversità” che non possono essere accolte.

Così, non riesco a tollerare che il tribunale dell’Aja abbia legittimato la lista “Pnvd”, acronimo di Partito dell’amore fraterno, della libertà, della diversità. È una sigla dietro la quale si nasconde il partito dei pedofili olandesi, anzi non si nasconde proprio…rivendica la propria libertà di organizzarsi in un partito politico e di presentarsi alle prossime elezioni elettorali di novembre.[leggi tutto]

Senza titolo 1373

oggi sono 5  anni 


Piazza Alimonda. Genova. 20 luglio 2001. Carlo.

Piazza Alimonda. Genova. 20 luglio 2001. Carlo.




Una canzone-poesia sui fatti di GENOVA


«Questa canzone è un inno alla vita e un urlo contro chi ce la vuole negare. Questa canzone parla di me, del mio amore per Genova, del caffè che prendo ogni volta che arrivo al chiosco fuori dalla stazione di Piazza Principe, della lunghissima galleria che il treno attraversa prima di sbarcarci. Questa è la mia canzone, e io alle 17 e 30 del 20 luglio 2001 ero a nemmeno – l’ho scoperto alcuni mesi dopo tornandoci - trecento metri da Piazza Alimonda. “Tutto questo è vivo, non me lo hanno ucciso né con la distanza né con i vili soldati”.»

(Alessio Lega)



E poi dall'ultima galleria
sembra mai più poter riaprirsi il sole
e quando luccica dal fondale
dalla rugginosa ferrovia

Dalle budella della grande vedova
diritto in faccia a un muro alto
Porta Principe in un sussulto
ti vomita addosso a Genova...

Io quando tornerò a Genova per prima cosa col caffè di rito
nel piazzale della stazione, dal baracchino il passo addormentato
lo muoverò per riconquistare la dignità di me stesso al mondo
ed il dovere di camminare a testa alta guardando il fondo

guardare in fondo, guardare il mare, guardare il punto fermo sull'abisso
vedere tutto tornare, urlare, fronte spezzata da un chiodo fisso
fronte spaccato, fronte diviso, fonte che anneghi al pozzo San Patrizio
del mare rosso del nostro sangue plebeo che soffoca nel precipizio,
che soffoca nel precipizio...

Quando ritorneremo a Genova ritorneremo sopra la criniera
bianca dell'onda che si frange al frangiflutti che mangia la sera
e scuote il senso del presente, della memoria che si schianta
quando Genova ritornerà quella del luglio del sessanta

Quando ritorneremo a Genova e quando Genova sarà tornata
quando torno, torno al nostro inverno la resistenza verrà dichiarata
quando in tutto quest'inferno ritroveremo i nostri sentimenti
verremo in braccio alla natura, verremo sopra i quattro elementi...

Chi siamo noi? Ora siamo il mare, il mare nero che si scatena
che si rovescia sopra al porto, sopra al porco che lo avvelena
il mare più salato che ci avete fatto lacrimare
date un bacio ai vostri candelotti, giusto prima di affogare.

Chi siamo noi? Ora siamo il vento che non potete più fare ostaggio
aria libera dai mulini, dalle catene di montaggio
il vento che spazzerà via, cancellerà l'orma dei vostri passi
che schianterà muri e sbarre scatenandosi per Marassi

Chi siamo noi? Ora siamo il fuoco che non avete mai domato
quello che brucia in fondo agli occhi di questo grigio supermercato
quello che cortocircuita i fili dell'allarme e del divieto
mentre noi spargeremo sale sulle rovine di Bolzaneto

Chi siamo noi? Ora siamo la notte, la luna persa dei disperati
dice il poeta: "Quando cade un uomo, si rialzano i mercati"
e per quest'uomo di eterna notte, per questa luce che se ne muore
aspetteremo che il sole sciolga il blocco nero che portiamo in cuore...

E così torneremo a Genova, così ritorneremo a Genova
così libereremo Genova, così saremo liberi a Genova...

Io quando tornerò a Genova dal baracchino del caffè di rito
l'antico samovar della tristezza, che sta bollendomi dentro al fiato
questo dolore che mi ha tradito l'enorme sagoma del lutto
il mio tormento che ho malcelato e queste lacrime che tengo stretto...

e in una Genova liberata, senza chiusura, senza sgomento
senza sott'occhio la via di fuga, senza furore, senza spavento
avrà senso cadere in ginocchio, alzare e prendersi le mani
piangere in piazza Alimonda...

Pardon: in Piazza Carlo Giuliani.

Lia Pipitone figlia ribelle di un boss uccisa da Cosa nostra non è per lo stato italiano vittima della mafia.

La storia di Lia Pipitone è davvero tragica e complessa. Lia Pipitone fu uccisa nel 1983, e nonostante le circostanze del suo omicidio, lo S...