24.3.07

Senza titolo 1714



Proprio mentre m'acingo a scrivere questo post  mi  viene da canticchiare il ritornello ( che trovarte qua sotto   )  della famosa  canzone di Ligabue che  funge da colonna    sonora   del post  d'oggi 




                                Una vita da mediano 

una vita da mediano
a recuperar palloni
nato senza i piedi buoni
lavorare sui polmoni
una vita da mediano
con dei compiti precisi
a coprire certe zone
a giocare generosi

sempre lì
una vita da mediano
a recuperar palloni
nato senza i piedi buoni
lavorare sui polmoni
una vita da mediano
con dei compiti precisi
a coprire certe zone
a giocare generosi

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
una vita da mediano
da chi segna sempre poco
che il pallone devi darlo
a chi finalizza il gioco
una vita da mediano
che natura non ti ha dato
nè lo spunto della punta
nè del 10 che peccato

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai
finche ce n'hai
stai lì
una vita da mediano
da uno che si brucia presto
perché quando hai dato troppo
devi andare e fare posto
una vita da mediano
lavorando come Oriali
anni di fatica e botte e
vinci casomai i mondiali

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai
finchè ce n'hai
stai lì

lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
una vita da mediano
da chi segna sempre poco
che il pallone devi darlo
a chi finalizza il gioco
una vita da mediano
che natura non ti ha dato
nè lo spunto della punta
nè del 10 che peccato

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai
finche ce n'hai
stai lì
una vita da mediano
da uno che si brucia presto
perché quando hai dato troppo
devi andare e fare posto
una vita da mediano
lavorando come Oriali
anni di fatica e botte e
vinci casomai i mondiali

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai
finchè ce n'hai
stai lì





IL  16 Marzo  a tempio  pausania   lo scrittore Cristiano Cavina al Cotton Club   bar   musicale  e letterario  ( ne vedete  la  foto   dei tavolini  scatta  prima   che  venisse  l'autore  sopra  )   ha  presentato  il suo ultimo romanzo " Un'ultima stagione da esordienti ". con  l'introduzione  di Michele Acciaro (Ex presidente dell'unione sportiva Tempio ed esperto di calcio giovanile )  e Luca Raineri (ex giocatore e allenatore delle  giovanili del US Tempio  )   che trovate  nella  foto sotto  con l'autore 


Alcune news   sull'autore   tratte  dalll'email   di massimo dessena  della libreria  max 88    ( sito  e blog  )  --- una delle  fucine   che   fanno si  che tempio  non muoia  e che ci sia  ancora in assenza di un  cinema  cultura  --   con cui mi s'invitava  alla  presentazione  del libro  in questione  :
 <<
(....)

Cristiano Cavina è nato a Casola Valsenio, in provincia di Ravenna, nel 1974. Cresce con la mamma e i nonni materni in "un appartamento striminzito"delle case popolari: si traveste da pirata a carnevale, si sfianca sul campo di calcio, macina chilometri e chilometri in bicicletta. Ascoltando i racconti dei vecchi, sviluppa una passione viscerale per le storie: i li
qui bri diventano presto la sua seconda casa.Senza esagerare con gli studi e lavorando dove capita, attraversa incolume gli anni bui e comincia a sua volta a raccontare. Vince qualche concorso letterario; il racconto Il Babbo Natale di Viale Neri arriva prima compare nell'antologia Il quarto re magio, edita da Marcos y Marcos nel 2002,accanto ad autori come Heinrich Böll, Pier Paolo Pasolini e Vittorio Tondelli. Pochi mesi dopo esce il suo romanzo "Alla grande",il quale Grazie all'accoglienza molto favorevole della critica, e all'entusiasmo (visto io  numero elevato di vendite   che ancora  continuano )  dei librai, "Alla grande " ha toccato da vicino moltissimi lettori anche me ( nonostante  abbia letto  solo  i  risvolti  in copertina )  che  sono solito non giudicare mai--- anche  se non sempre  ci riesco   completamente ---  a scatola  chiusa  ovvero quello  che in filosofia  viene chiamato  aprioristicamente  le  opere letterarie e artistiche  ed in maniera  particolare le persone
Infatti dall'uscita del romanzo a oggi, Cristiano non ha mai smesso di ricevere inviti da scuole, circoli di lettura, festival letterari e librerie, conquistando il pubblico con la sua forte carica umana .
Egli sbarca il lunario sfornando pizze nella pizzeria di famiglia   ma  anche   facendo  mille altri lavori  e quindi corre a scrivere appena può .
IL suo secondo romanzo "Nel paese di Tolintesàc",uscito nel 2005,riesce a mantere cosa rara nella letteratura  d'oggi,la freschezza del primo e offre una prospettiva ancora più vasta, più generale . Una mamma innamorata della campagna, che concepisce suo figlio per opera del sole e del grano. Uno zio turbolento, un po' ladro e un po' eroe, specializzato in scomparse e riapparizioni. Una zia corteggiatissima,raffinata e cagionevole, che si attira il malocchio. Un nonno capace di mille travestimenti.
Mitologia comica e sognante di una stirpe contadina,dell'Italia più autentica, nelle parole di una nonna che fino alla morte non smette di raccontare. E di un nipote che raccoglie il testimone, travolto da tanta ricchezza. Per non perdere la memoria, per salvare ciò che veramente importa .

>>
 
Ora  analiziamo il  libro  in  questione  .
Ho  trovato il libro  di Cristiano Cavina molto  coinvolgente tanto   da farmi immedesimmare nel protagonista,un libro  certo scritto con il cuore  ma npn stucchevole \ melenso  da essere  abbandonato  dopo  le prime pagine ( pesante insomma )
Un libro profondo , emozionante , profondo gioioso , commovente , struggente,semplice, diretto, un po'  nostalgico ( ma   nel  giusto   senza  eccedere  e piangersi addosso )  .
Finalmente un romanzo che vede il calcio  non più  e non solo come panem et circenses  o calciopoli , ma  come metafora dela vita   , una passione   che t'aiuta  a non morire lentamente   e che  andrebbe  fatta riscoprire  ai giovani  in modo che a giocare nelle nostre squadre di A  e  di  B non siano solo  , come avviene  negli ultimi 20  giocatori  stranieri  , e ricostituireuna  nazionale  vera  che non vince di culo  i mondiali , ma li vince  lottando   continuamente  e  non una partita si  e una no    .
 Infatti  :
SPOLLER   ( Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell'opera ) << "Eravamo una squadra che suscitava un sacco di allegria, in trasferta.Almeno prima del fischio d'inizio.
Le nostre maglie blu erano sbiadite da infiniti lavaggi e i numeri si scucivano dopo pochi minuti.Alcuni di noi avevano le scarpe di qualche misura in più, per non doverleri comprare nuove ogni anno.Poi si cominciava a giocare, e saltava fuori che non era per niente facile batterci.Non che fossimo dei fenomeni, a parte il Grande Poggio. Ma eravamo affamati del pallone. Gli davamo la caccia, come predatori. Eravamo nati per quello.Nell'ecosistema dei campionati giovanili,eravamo in cima alla catena alimentare".Erano tredicenni d'assalto: mettevano il calcio sopra ogni cosa. Il Dio del Calcio era il loro dio. E il Mister il suo profeta. L'estate macinavano polvere nel campetto di ghiaia. Appuntamento alle sette del mattino per la prima partita, e avanti fino a sera. Stava per cominciare la terza media, ma è solo un dettaglio.Era il calendario delle partite a scandire le tappe di un'avventura.
Sprofondavano nella Bassa,sotto un cielo esagerato,circondati da milioni di peschi. Si inerpicavano tra i monti, su campetti gelati, in fondo a tornanti interminabili. Per scardinare squadre di geometri ben pettinati,che li disorientavano con finte, passaggi di prima e triangoli di perfezione assoluta. Per sopravvivere agli attacchi di Elliot il Drago, che aveva le cosce di Rummenigge, e quando cambiava passo staccava le zolle di terra dal campo. Scortati dalla Regina dello Sterrato, il furgoncino di George Balducci e una testa di cinghiale imbalsamata. Un tunnel che porta dritto a Borgo Ghibellino, una filiale dell'inferno. In una finale epica, dove ci si gioca il campionato e molto di più.Era il calcio che giocavano allora. Bruciava nel loro sguardo, e li faceva uscire dagli spogliatoi con i borsoni in spalla, fieri come i paracadutisti.
Spoller
Inoltre esso mi  ha  fatto  ritornare  la passione per  il calcio ( credo che  riandrò allo stadio a  seguire  il tempio  che gioca  in  serie D   ) , passione  venuta  meno  e  diventata  apatia  , odio  a causa  delle  violenze   degli ultrà  e la corruzione  , il marcio  di cui calciopoli  ( non indagata  affondo  e in pieno )  , lo scandalo doping , lo scandalo scomesse  , ecc 




 per  avermi fattoconoscere  otimi scrittori Ringrazio  Massimo Dessena  e la  sua libreria   (  è quello  con la maglietta  bianca   )  per  avermi fattoconoscere  otimi scrittori


23.3.07

Amore contadino...


(Dedicata ad un carissimo amico, Alexhis..giocosamente e affettuosamente^_^)


Con l'augurio sincero e affettuoso di giorni, ore, minuti
...autentici, genuini, privi di inibizioni per tutti voi;-)


Da quando e ti vidi ì mi core e battea
come un branco di cignali ai galoppo,
La tu pelle la parea quella d'un conogliolo sbruzzao,
I tu occhi e pareano i fari d'un trattore di notte.


T'amo io berva!!


Un posso sta' senza di te
come la terra la un po' sta' senza i concio.


T'amo io bestia!!
Come la mosca l'ama la merda!!!


Kiss&Kiss, Angelikaramella..A presto^_*

Senza titolo 1713



Un terzo dei bambini iracheni malnutriti



“Caritas Internationalis” e Caritas Iraq affermano che i tassi di malnutrizione sono aumentati in Iraq dal 19% del periodo precedente l’invasione del Paese da parte delle forze guidate dagli Stati Uniti alla media nazionale del 28% di quattro anni dopo. La Caritas sostiene che la fame in aumento è provocata dagli alti livelli di insicurezza, dal collasso del sistema sanitario e di altre infrastrutture, dalla maggiore polarizzazione tra sette e tribù diverse e dall’aumento della povertà. Più dell’11% dei bambini nasce oggi sottopeso in Iraq, di fronte al 4% del 2003. Prima del marzo 2003, l’Iraq aveva già un tasso di mortalità infantile significativo dovuto alla malnutrizione a causa delle sanzioni internazionali imposte al regime dittatoriale di Baghdad. Caritas Iraq ha attivato una serie di cliniche per il benessere dei bambini nel Paese. Attualmente fornisce alimentazione supplementare a 8.000 bambini fino agli 8 anni di età e alle neomamme. Le cliniche della Caritas aiutano i più vulnerabili, e la crisi sanitaria che affrontano è ben peggiore della media nazionale. Il contesto di insicurezza in cui lavora è inoltre ad alto rischio. Secondo Claudette Habesch, Presidente di Caritas Medio Oriente-Nordafrica, “il conflitto settario e tribale infetta quotidianamente la vita in Iraq. Le scuole primarie e secondarie, gli ospedali, la polizia, il Governo sono tutti divisi. Non si può nemmeno andare al supermercato senza la paura di non tornare”. continua  su  zenit e  su  Blogfriends


Senza titolo 1712

Buongiorno Amore mio.


 


E’ un istante quello che ci separa


ricolmo degli odori dei corpi della notte


avvolti dal ritmo dei respiri del sonno.


E’’ un istante quello che ci separa


che trascorre lentamente,


come la prima carezza del mattino


racchiusa nel sorriso dei tuoi occhi.


“Buongiorno Amore mio”.

22.3.07

Senza titolo 1711

Dopo  aver  visto   le tre puntate della trasmissione   w l'italia (  vi consiglio di  scaricvarvela da emule  e affini  s'intitola pane  epolitica  del  bravissimo  giornalista  Riccardo Iacona ( una delle rare se non rarissime  trasmissioni  giornalistiche   che  fa informazione  con la I  maiuscola   nella tv  italiana insieme a  : report , primo piano , ecc  e  --- poche ----  altre trasmissioni raimediast  che  non   come dice   Michele serra  nella  sua  rubrichetta quotidiana  di su repubblica del 22\3\2007 ---  trovate  sotto la scansione  grazie  è a dir poco   ai  nostri  cdv  di  comicomix ----



incuriosito sia  dalle  precedenti trasmissioni  condotte  dallo stesso  giornalista  su :  ospedali , tribunali  , ricerca  ., sia per vedere  come  avrebbe trattato il tema dela politica  sia dala sua intervista   alla  trasmissione che tempoi che  fà   di Fabio Fazio   trovate sotto  il video della puntata 






Mi Accorgo  con quanto dice Giacomo Leopardi ( 1798-1837 ) nella  poesia, La  ginestra , uno dei classici  e dele opere più importanti della nostra letteratura  sia  ancora  attuale .
 Infatti   come dice  http://tinyurl.com/ysayl7  : << Dunque la vera rivolta, la vera lotta che l'uomo deve ingaggiare è contro la natura crudele che non esita a devastare ogni opera umana con la sua inarrestabile forza. Nell' eterno impari confronto con la natura l'uomo deve avere ben presente la sua debolezza, ma anche la sua dignità. Non deve essere né arrogante né supplice, ma dignitosamente pronto a farsi da parte quando lo strapotere delle forze di natura lo opprima. Prima di quel momento deve consorziarsi con i suoi simili per affrontare  i dolori della sua condizione, sostenuto dalla solidarietà dei suoi simili. >> . Sempre lo steso sito <<  Il concetto di ribellione, di rivolta e di lotta contro gli elementi che necessariamente condizionano il destino umano ( contrassegnato dal dolore ) è da Leopardi ricondotto ad una meditazione filosofica - di carattere pessimistico - sulla pochezza del sapere ottocentesco .  E' inutile pensare di imbrigliare la natura e di sconfiggerla con le armi del progresso e della tecnica.>>
Eccone  alcuni stralci  tratti  dal sopracitato  sito






Qui su l'arida schiena
del formidabil monte
sterminator Vesevo,
la qual null'altro allegra arbor né fiore,
tuoi cespi solitari intorno spargi,
odorata ginestra,
contenta dei deserti
(..)
Qui mira e qui ti specchia,
secol superbo e sciocco,
che il calle insino allora
dal risorto pensier segnato innanti
abbandonasti, e volti addietro i passi,
del ritornar ti vanti,
e procedere il chiami.(...)
Libertà vai sognando, e servo a un tempo
vuoi di novo il pensiero,
sol per cui risorgemmo
della barbarie in parte, e per cui solosi cresce in civiltà, che sola in meglio
guida i pubblici fati.
(..).
Nobil natura è quella
che a sollevar s'ardisce
gi occhi mortali incontra
 al comun fato, e che con franca lingua,
nulla al ver detraendo,
confessa il mal che ci fu dato in sorte,
e il basso stato e frale;
quella che grande e forte
mostra sé nel soffrir,(...)
Costei chiama inimica; e incontro a questa
congiunta esser pensando,
siccome è il vero, ed ordinata in pria
l'umana compagnia,
tutti fra sé confederati estima
gli uomini, e tutti abbraccia
con vero amor, porgendo
valida e pronta ed aspettando aita
negli alterni perigli e nelle angosce
della guerra comune.
(...)
Così fatti pensieri
quando fien, come fur, palesi al volgo,
e quell'orror che primo
contra l'empia natura
strinse i mortali in social catena,
fia ricondotto in parte
da verace saper, l'onesto e il retto
conversar cittadino,
e giustizia e pietade, altra radice
avranno allor che non superbe fole
(...)


Dalllo studio sia per la maturità ( nel lontano  1995 )  e   adesso per il  2  esame di letteratura italiana  , mi  fanno concordare  (  e vedere  questa osservazione  applicabile  al mondo di oggi  , unità  al carattere della  non violenza  )   con quannto dice   il sito  riportato prima
bisogna  (  anche  se non sempre  ci si riesce  perchè  fare ciò  significa  uscire  dal branco  è  non sempre  è facile,se non si allenati  a rimanere soli o con pochissimi amici )  quindi lottare  contro  il modelllo di fantozziana ( anche  se   diventato poi  negli  anni  '80  \90  ripetitivo  )    memoria  ovvero   quello dell'italiano medio  raprresentato   dala canzone   degli  ex articolo 31  " l'italiano medio qui il video  della  canzone presa da  youtube . rappresentatato dalla canzone  che  in questo momento passa via   radio   e  con  la  quale  concludo il post  doggi 

L'italiano Toto Cutugno


Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare, sono un italiano
Buongiorno Italia, gli spaghetti al dente
E un partigiano come presidente; con l'autoradio sempre
Nella mano destra e un canarino sopra la finestra
Buongiorno Italia, con i tuoi artisti, con troppa America
Sui manifesti. Con le canzoni con amore e con il cuore
Con più donne sempre meno suore
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
Con gli occhi pieni di malinconia, buongiorno Dio
Lo sai che ci sono anch'io ?
Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare una canzone piano piano
Lasciatemi cantare, perché ne sono fiero
Sono un italiano, un italiano vero
Buongiorno Italia che non si spaventa,
Con la crema da barba alla menta; con un vestito gessato
Sul blu e la moviola la domenica in T.V.
Buongiorno Italia col caffè ristretto
Le calze nuove nel primo cassetto
Con la bandiera in tintoria e una seicento giù di carrozzeria
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
Con gli occhi pieni di malinconia... buongiorno Dio
Lo sai che ci sono anch'io ?
Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano
lasciatemi cantare una canzone piano piano
Lasciatemi cantare perché ne sono fiero
Sono un italiano, un italiano vero
Lasciatemi cantare, perché ne sono fiero
Sono un italiano, un italiano vero


 


Con questo  è  tutto  .


meditate  gente  . meditate gente  .come diceva una vecchia pubblicità  di  Renzo Arbore il cui prodotto  è  diventato in maniera definitiva  un  elemento  anch'esso dell'italiano  medio  il cui specie  con  il caldo non si riesce a farne a meno 


Senza titolo 1710

Attacco all’Iran il 6 aprile?

Maurizio Blondet

21/03/2007


Ehud Olmert a Washington


Gi USA attaccheranno l’Iran il 6 aprile.
Lo afferma, sul settimanale russo «Argumenti Nedely», Andrei Uglanov, che pare avere fonti informative dei servizi di Mosca.
L’operazione sarebbe stata battezzata «Bite» (Morso) perché non prevede nessuno sbarco o invasione, ma una serie di bombardamenti, della durata di dodici ore (dalle 4 del mattino alle 16), contro una ventina di obbiettivi e installazioni nucleari iraniane.
Saranno le squadre di B-52 in decollo dalla base Diego Garcia, nell’Oceano Indiano, e armate di bombe e missili, a colpire.
Questa prima ondata sarebbe seguita da altre, effettuate con aerei in decollo da altre basi USA nella zona, nel golfo e in Afghanistan.
Secondo Uglanov, Mosca ha già informato Teheran, ma chiarendo che la Russia non interverrà nel conflitto.
«Più volte la Russia ha invitato Teheran ad attenersi alle proposte della commissione internazionale per l’energia Atomica (IAEA), e se Teheran non vuole accettare, il nostro Paese non può trovarsi coinvolto in un’avventura tragica», scrive Uglanov: «La Russia non può partecipare ai giochi anti-americani».
Da settimane Mosca segnala che non si farà manovrare da Teheran nei suoi «giochi anti-americani», che se Ahmadinejad spera di trattare la seconda potenza nucleare come un suo fantoccio, si sbaglia di molto.
Putin, i cui tecnici stanno installando la centrale iraniana di Bushehr, aveva offerto in passato di arricchire l’uranio iraniano nelle sue centrali, sotto garanzia internazionale; Ahmadinejad ha sempre rifiutato.
Ora Mosca, rende noto la Reuter, minaccia ancora di interrompere le forniture di combustibile atomico a Bushehr, se Ahmadinejad non fermerà il programma di arricchimento come chiesto dal Consiglio di sicurezza.
L’avvertimento è stato dato da Igor Ivanov, segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale russo, ad Ali Hosseini Tash, un alto diplomatico iraniano.
Lo stesso ministro degli Esteri Sergei Lavrov avrebbe confidato a diplomatici europei che la decisione di non fornire più combustibile a Bushehr era frutto di una decisione politica di Mosca, non una questione di pagamenti mancati del materiale.
Ahmadinejad non è il nuovo Hitler, ma è stupido se crede di poter giocare la Russia contro gli USA, e determinare lui, a capo di un Paese di peso irrilevante nel gioco delle grandi potenze, la politica estera di Mosca.
Sta andando verso l’ineluttabile.




Secondo i russi, l’attacco americano ormai imminente metterà in ginocchio la popolazione persiana, e potrà portare alla caduta di Ahmadinejad (già ai livelli più bassi) se non dell’intero regime degli ayatollah.
Verrà sconvolto l’assetto sociale interno, e il prezzo del petrolio potrà salire - essendo la regione già destabilizzata dall’occupazione dell’Iraq - fino a 200 dollari il barile.
Ma anche per gli USA una nuova fase bellica può riservare amare sorprese, sulla sua economia e sul dollaro.
Ma «bisogna» obbedire a Israele.
Una nostra fonte, che cita un suo informatore della CIA, ci conferma l’attacco per i primi di aprile.
E una conferma almeno indiretta viene da Israele, che ha invitato i suoi cittadini a non viaggiare in una quarantina di paesi (la lista è lunghissima, e comprende l’intero mondo musulmano e l’Africa) come prevedendo reazioni inferocite alle prime immagini del bombardamento a tappeto.
«Ci stiamo preparando a scenari di guerra su vari fronti», ha detto anche il ministro della Difesa giudaico Amir Peretz: «Non faremo compromessi nella guerra al terrorismo. Coloro che rifiutano di riconoscere Israele rifiutano la pace», ha aggiunto.
L’ex capo di Stato Maggiore Moshe Ya’alon è stato ancora più esplicito.
Ha definito «inevitabile» il conflitto con l’Iran, e - come fanno da tempo lui e i suoi pari - ha rimproverato l’Occidente, che non vuole andare in guerra per Israele, in quanto è «debole», e questo «avvicina il conflitto anziché allontanarlo».
Ahmadinejad, ha detto, «ha dichiarato guerra all’Occidente e alla sua cultura» (sic).
Insomma gli ordini di Giuda all’Occidente sono stati dati.
Lo ha fatto Olmert nella riunione dell’AIPAC (American Israeli Political Committee) a Washington il 12 marzo scorso, davanti ad una platea di politici, parlamentari e candidati presidenziali democratici, che ha rimproverato per la loro «debolezza»: «Sono sicuro», ha detto, «che tutti voi che siete preoccupati della sicurezza e del futuro dello Stato di Israele comprendete l’importanza di una forte leadership americana per affrontare la minaccia dell’Iran, e sono sicuro che voi non intralcerete né frenerete questa forte leadership (di Bush)».
La voce del padrone ha parlato al potere americano, a casa sua, con questo tono.




Sembra confermare i preparativi per il bombardamento dell’Iran anche l’esercitazione congiunta USA-Israele completata la settimana scorsa.
Battezzata «Juniper Cobra 2007», l’esercitazione simulava «lanci missilistici non-convenzionali» e tra l’altro mirava a mettere a punto il sistema d’intercezione anti-missile israeliano «Arrow» in coordinamento con la rete, sempre israeliana ma prodotta in USA, dei missili Patriot.
Allo scopo evidente di parare una possibile reazione iraniana.
Ya’alon ha reso abbastanza chiaro che, in coincidenza con l’attacco aereo americano all’Iran, Israele combatterà «su vari fronti contemporaneamente», riecheggiando Peretz e probabilmente alludendo alla «soluzione finale del problema palestinese» da mettere a segno mentre il mondo sarà distratto dall’incenerimento dell’Iran, e alla rivincita in Libano contro Hezbollah.
Qui, la ripresa della guerra è necessaria perché Hezbollah ha scosso «la deterrenza di Israele», e tale deterrenza va ricostituita.
Ya’alon ha definito quella palestinese «una cultura di morte» (sic).
«Finchè non metteranno nei loro libri di testo la menzione di Israele, continueremo a combatterli», ha detto.
Anche il generale egiziano Mahamoud Khallaf, intervistato dallo EIR (1), ha confermato sostanzialmente l’attacco imminente.
«La situazione si è volta a favore di Bush, purtroppo», ha detto il generale: «L’Iran ha tentato di giocare una parte superiore a quella di potenza regionale, e Bush ha avuto buon gioco a persuadere il Congresso USA che Teheran minaccia interessi americani. L’Iran ha anche minacciato Israele, e nessuno ignora il ruolo della lobby ebraica in USA. L’Iran è guardato come un elemento di disturbo dai sunniti in Egitto, Arabia Saudita, Libano… io e molti altri abbiamo sostenuto a lungo l’Iran. Ma ora l’opinione pubblica in Egitto è contro l’Iran».
Secondo il generale Khallaf, «Bush ha mandato quei 21.500 uomini in più in Iraq non per stabilizzare Baghdad, ma per preparare il colpo contro l’Iran. Il mandato di Bush sta per finire, e per determinare un cambiamento in Medio Oriente, egli deve fare qualcosa di drammatico. I neocon non lasceranno la Casa Bianca con il Medio Oriente nello stato attuale».
Lo renderanno sicuro per Israele.


Maurizio Blondet







Dal sito http://www.effedieffe.com




Note
1)
Muriel Mirak-Weissbach, «US ‘surge’ in Iraq is to prepare attack on Iran», Executive Intelligence Review, 23 marzo 2007.

Emergenza acqua



4° edizione de LA FABBRICA DEL SORRISO 
L'ACQUA E L'INFANZIA IN ITALIA E NEL MONDO


 21% dei bambini dei paesi in via di sviluppo soffre di una grave carenza d'acqua e non ha fonti sicure di approvvigionamento idrico. In ogni parte del mondo la scarsità di acqua pulita si accompagna ad alti tassi di mortalità infantile: nell'Africa sub-sahariana, ad esempio, un bambino su cinque non arriva a compiere 5 anni di età e il 43% dei bambini consuma acqua contaminata. 
LA FABBRICA DEL SORRISO vuole essere una mano tesa a tutti questi bambini.


I progetti delle 4 associazioni beneficiarie della raccolta fondi di quest'anno hanno come obiettivo quello di rendere l'acqua accessibile a tutti, permettendo non solo la sopravvivenza di questi bambini, ma anche il loro corretto sviluppo fisico, psicologico e sociale.


Dalle 12.30 del 18 marzo, alle 24.00 del 25 marzo 2007
Potete donare 2 euro chiamando da telefono fisso o inviando un sms al numero unico 48548



Senza titolo 1709

Scusate se irrompo, ma tutti potrebbero dare, con il loro contributo, un piccolo aiuto a Isabella. Sarebbe già tanto inserire il banner nel vostro template, almeno fino ce ne sarà bisogno. Grazie!!!!

il Banner
degli Amici di Isabella




Aiutiamo Isabella



<center><a
href="http://amicidiisabella.splinder.com"
_fcksavedurl="http://amicidiisabella.splinder.com";
target="_blank"><img
src="http://img479.imageshack.us/img479/9827/isabellajt9.jpg"
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alt="Aiutiamo Isabella" ></a>


vi prego di diffondere, se volete naturalmente! grazie

21.3.07

Brasile la nuova legge sull'omofobia


Subject: Comunicato Chaire - Brasile legge omofobia




Comunicato di Obiettivo Chaire


 


Il Senato Federale brasiliano sta per approvare il disegno della "legge sull'omofobia" (PLC 122/2006), che si propone di punire qualsiasi tipo di riprovazione dell’'omosessualità (e non semplicemente le ingiuste discriminazioni nei confronti di persone con tendenze omosessuali). L’'approvazione di questa legge costituirebbe una discriminazione gravissima nei confronti dei cattolici: ai cattolici, laici o sacerdoti, non sarà più possibile citare il Catechismo della Chiesa Cattolica, o la Bibbia, o fare riferimento alla morale cattolica nei confronti dell’'omosessualità in quanto azioni considerate “costrittive [...] di ordine morale, etico, filosofico o psicologico”. Il rettore di un seminario che riterrà opportuno (sulla scorta della Istruzione della Congregazione per l'Educazione Cattolica circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al Seminario e agli Ordini sacri) non ammettere un candidato gay, potrà essere condannato con un periodo da tre a cinque anni di reclusione in base all’'articolo 5 della stessa legge.


 


www.obiettivo-chaire.it


 


Milano, 18 marzo 2007

20.3.07

Senza titolo 1708

SOLTANTO UN CANE.

Puoi prenderlo, tenerlo rinchiuso per anni in una gabbia, provare su di lui
ogni genere di tortura. Quando sarà ormai inutile potrai disfartene,
gettandolo per strada, tanto, dopo ciò che ha subito, non desidererà altro
che morire..

E' soltanto un cane.

Puoi legarlo ad una palizzata in ferro, in centro città, mentre altri come
te passano pieni di borse, dopo lo shopping, puoi incidere la carne a
partire dalla spina dorsale e iniziare a tirare la pelle, lo puoi squoiare
vivo, sul marciapiede, a lato della strada, puoi sentire, come tutti, i
latrati arrivare al cielo e lasciare la carcassa morente legata a quel palo,
nessuno farà una piega oltre le smorfie di disgusto.

E' soltanto un cane.

Puoi metterlo in una stanzetta e filmarlo mentre inala gas letale e
cronometrarlo anche.. per capire quanto tempo ci metterà a morire con la
pelle bruciata, gli occhi lacrimanti, la gola secca.. nemmeno abbaierà,
tanto sarà intento a capire.. perché lo uccidi.

E' soltanto un cane.

Potrai mettere il cappottino firmato al tuo "cucciolo di casa" e indossare
suo fratello nell'interno della pelliccia ed in tutto ciò avrai la
sfacciataggine di professarti "amante degli animali"!

E' soltanto un cane.

Potrai usarlo per fare cuccioli da vendere. Quando non vorrà più farsi
ingravidare dopo anni di sofferenze, potrai legarla con una catena,
spezzarle le zampe posteriori e far sì che non si ribelli quando la farai
montare, due o tre volte l'anno..per una vita intera. Che importa se non si
reggerà in piedi, che importa se vivrà nei suoi stessi escrementi, che
importa se quelle gambe spezzate nessuno le rimetterà mai più in sesto?

E' soltanto un cane.

Potrai prendere i più indifesi, quelli abbandonati, quelli per le strade o
quelli lasciati fuori ad aspettare il padrone, potrai venderli e fare
soldini.. che importa poi se andranno a morire per un rossetto o per un
dentifricio?

E' soltanto un cane.

Sarà lecito prenderli, appena nati, chiuderli in un sacchetto e lasciarli
morire al sole.. con il cordone ombelicale ancora attaccato, con quei musini
da topini che frugano e cercano la mamma.. tanto ce ne sono già troppi.

E' soltanto un cane.

Potrai gettare un bel pentolone pieno di acqua bollente sul cane del vicino,
perché ti dà fastidio che sconfini nel tuo orticello.. potrai farlo morire
così oppure potrai mettere una polpettina preparata con amore, con carne di
manzo e .. vetro.. e stare tranquillo nella tua piccola bellissima
villetta..



 

E' soltanto un cane.

Potrai bruciarlo vivo, una sera in cui non sai che fare e vuoi provare
qualche emozione, con gli amichetti di giochi: allora puoi prendere un cane
indifeso, legarlo e guardarlo mentre la sua carne brucia, ridacchiando nel
sentire i suoi lamenti..

E' soltanto un cane.

Potrai sparargli, perché devi imparare ad uccidere e ti hanno detto che per
farlo devi prima uccidere un innocente.. chi meglio del cane di strada, già
logorato da una vita penosa, fatta di calci e sassate e di musi nella
spazzatura?

E' soltanto un cane.

Ma se una volta, nel fare tutto questo, lo avrai guardato dritto negli
occhi, occhi terrorizzati, occhi che implorano pietà, occhi che non osano
guardare il carnefice, occhi scuri, occhi profondi di chi, malgrado tutto,
non sa odiare, se lo avrai guardato e non avrei fermato la mano, allora
sappi che non sei mai stato vivo.. né degno d'esserlo.

Avrai pensato: TANTO ERA SOLTANTO UN CANE..


ho ricevuto questa bellissima mail, da un amico.Penso che la violenza sugli animali sia disgustosa e vigliacca.Chi la compie meriterebbe durissime violenze

Senza titolo 1707


Nel silenzio ovattato della casa di Dio


davanti al tabernacolo  spalancato


ascolto il sussurro della mia voce


che Ti  parla,


Gesù, con occhi carichi di lacrime


che solo il pudore m’impedisce di liberare


leggi le parole del mio cuore.


Rafforza la mia Fede in Te…


Nutrimi della Tua presenza…”


 

19.3.07

Senza titolo 1706

Parafrasando Lezioni americane di Italo Calvino

"Un ragionamento veloce non è necessariamente migliore di un ragionamento ponderato; tutt'altro; ma comunica qualcosa di speciale che sta proprio nella sua sveltezza" (I. Calvino)
La rapidità domina la nostra vita. Bisogna far presto è ormai il motto che governa i nostri giorni. Logoriamo i giorni nel vortice degli impegni, nella fretta, nel desiderio di stordirci e dimenticarci, nello spreco di noi stessi. Siamo, in genere, trascinati dagli eventi, difficilmente capaci di fermarci a riflettere, a pensare, ritrovando la tranquillità dell'animo anche nella gestione della vita quotidiana. Ci si sente costretti dal mondo che ci circonda ad essere veloci, perché ormai la lentezza sembra un modo di essere del passato. Non sarebbe meglio accogliere il motto latino "Festina lente"-Affrettati piano?
Forse aveva ragione Nietzsche quando diceva che in questo momento e in questa società: "Bisogna avere un caos dentro di sé, per generare una stella danzante"?


dopo un po' di tempo ritorno con piacere in questo spazio:)))) Bentrovati


Dora

Senza titolo 1705


Sorridi in quella notte profonda


e le tue labbra mi sfiorano la pelle,


mentre affondi il volto nel mio petto


e il tuo respiro mi scalda il cuore.


Geloso di quel sogno che t’avvolge


in cui temo d’esser altrove


con un impercettibile carezza


cerco di svegliarti.


Ma  ecco che…..


i tuoi occhi si spalancano sui miei


le tue labbra si schiudono dolcemente


ho sonno amore..”.

Senza titolo 1704


Dico o non Dico questo è il dilemma

18.3.07

Senza titolo 1703





La Terra è ricolma di paradiso

 di Rachel Corrie
2003 *

Questo è un momento perfetto
è un momento perfetto per molte ragioni
ma soprattutto perché tu ed io
ci stiamo svegliando
dalla nostra complicità sonnambula, tonta, ciucciadito
con i maestri dell'illusione e della distruzione.
Grazie a loro, da cui fluiscono queste benedizioni dolorose,
ci stiamo svegliando.
Le loro guerre e torture,
i loro diavoli e confini,
estinzioni di specie
e malattie nuove di zecca,
il loro spiare e mentire
in nome del padre,
sterilizzando semi
e brevettando l'acqua,
rubando i nostri sogni e
cambiando i nostri nomi,
i loro brillanti spot pubblicitari,
le loro continue prove generali
per la fine del mondo.
Grazie a loro da cui fluiscono queste benedizioni dolorose,
ci stiamo svegliando.
Grazie a loro, da cui trasudano questi spaventosi insegnamenti,
ci stiamo svegliando.
Le loro dolorose benedizioni
stanno squarciando
quell'allucinazione di massa
amara e raggrinzita
erroneamente chiamata realtà.
Cominciano ad arrivare a valanga
notizie sull'autentica casa dell'anima,
infiltrandosi nei nostri sogni ad occhi aperti
sempre più lucidi.
L'eternità selvaggia matura e succosa
ci inonda.
I nostri alleati
dall'altra parte del velo
ci raggiungono a sciame.
Ci stiamo svegliando.
E come il cielo e la terra si incontrano,
come il sogno e la veglia si mescolano,
come il paradiso e gli inferi si intersecano,
notiamo il fatto esilarante e scioccante
che tocca a noi decidere
tocca a noi decidere, a me e a te -
come costruire un mondo nuovo di zecca.
Non in qualche lontano futuro o luogo distante,
ma proprio qui ed ora.
Siamo sull'orlo di un precipizio,
danziamo proprio sul bordo,
e non possiamo permettere a questi folli che governano un mondo morente
di portare avanti i loro sortilegi.
Dobbiamo insorgere e combattere la loro logica malata;
sfidare, resistere e fermare la loro tragica magia;
scatenare la nostra ira sacrosanta e fargliela sentire.
Ma aver la meglio sui morti viventi non è sufficiente.
Protestare contro i mostri in doppiopetto non è sufficiente.
Non possiamo permetterci di essere consumati dall'ira-
non possiamo essere ossessionati e posseduti da lamenti.
I nostri dolci corpi animali
hanno bisogno di felicità turbolente.
La nostra stupefacente immaginazione
ha bisogno di nutrirsi con compiti
che stimolino il nostro diletto.
Abbiamo bisogno di verità allo stato selvaggio,
una bellezza insurrezionale
che ecciti la nostra curiosità,
una bontà oltraggiosa
che ci porti a compiere
atti eroici di appassionata compassione,
un amore ingegnoso
che ci trasformi senza tregua,
una libertà astuta
che non sia mai permanente
ma da afferrare e reinventare ogni giorno,
e di un giustizia-totalmente-seria-ma-sempre-ridente
che progetti e sogni
come diminuire la sofferenza
e accrescere la gioia
di ogni essere senziente.
Così sono radicalmente curiosa, compagni miei creatori;
sul serio in delirio:
visto che tocca a noi
costruire un Mondo Nuovo di zecca,
da dove cominciamo?
Quali verità allo stato selvaggio
pensiamo di piantare al cuore
della nostra creazione?
Quali storie saranno i nostri pro-memoria?
Quali domande ci alimenteranno?
Eccotene una:
nel Mondo Nuovo
saprai con tutto te stesso
che la vita è pazzamente innamorata di te-
la vita è selvaggiamente e innocentemente innamorata di te.
Nel Nuovo Mondo
saprai al di là di ogni dubbio
che migliaia di alleati nascosti
stanno dandosi da fare per farti diventare
quella bellissima curiosa creatura
cui sei destinato per nascita.
Ma poi arriva la domanda fatale:
l'amore con cui la vita eternamente ti inonda
non è stato corrisposto al suo meglio,
ma c'è ancora modo per mostrarsi più espansivi.
Se la vita è selvaggiamente e innocentemente innamorata di te,
sei pronto ad incominciare ad amare la vita così come essa ti ama?
Nel Mondo Nuovo, lo farai.
Nel Mondo Nuovo,
rigetterai la paranoia con tutta l'intelligenza del tuo cuore.
E abbraccerai la Pronoia, che è l'opposto della paranoia.
Pronoia è il vago sospetto
che tutto il mondo vivente
sta cospirando per inondarti di felicità turbolente.
Pronoia è la percezione emergente
che la vita è una cospirazione
per liberarti dall'ignoranza,
e riempirti d'amore,
e farti spirito risplendente.
Compagni miei creatori,
voglio che sappiate
che sono allergica ai dogmi.
Non ho fiducia in alcuna idea
che richieda fede assoluta.
Ci sono molte poche cose
di cui sono del tutto certa.
Ma sono assolutamente sicura
che la Pronoia descrive il mondo così com'è.
La Pronoia è più umida dell'acqua,
più vera dei fatti,
e più forte della morte.
Odora del fumo di cedro nella pioggia primaverile,
e se ora chiudi gli occhi,
ne percepirai il tremulo scintillare
nel tuo caldo corpo animale
come un'aurora boreale.
La roba dolce che appaga le tue voglie
non è chissà dove in qualche altro spazio e tempo.
E' proprio qui ed ora.
La Terra è ricolma di paradiso.




In Memoriam
~ Rachel Corrie ~
1979 - 2003
  16\3\2003-16\3\207








*


Un mese dopo, verso la metà di aprile, una versione ufficiale dell'esercito israeliano scagionerà completamente il proprio operatore, individuando la responsabilità dell'accaduto nel comportamento "illegale, irresponsabile e pericoloso" dei dimostranti. ecco l sotto  le  versioni dgli israeliani 





a  voi  ogni commento  in merito


Senza titolo 1702

La  canzone  d'apertura del post  d'oggi  è Frontiera  ( Paola  turci   dall'album Stato Di Calma Apparente 2004 )

Occhi di falco ingabbiato
Fratello amico perduto
Guardava sempre lontano)
Diceva “un giorno io sarò qualcuno”.
E noi dal punto del mondo
Che gli altri chiamano frontiera
L’abbiamo visto sparire
Come fa un’ombra contro il buio
della sera.
Se hai mai avuto quindici anni sai
Cos’è quel sogno detto America
(Tu) L’hai marcato al tuo viso
nello sguardo deciso.
E volava
Come un pensiero di strada
Come la nostra amarezza
Per ogni dura certezza
Lasciando questa frontiera scura
La nostra America vera
È solo lama di luna
Luna che taglia la strada.
Poi mi scrisse “ragazzo
ti avevo detto le luci
le donne, macchine enormi
notti veloci che sembrano giorni”.
E io pensavo che un giorno
Sarei passato come un Dio
Al paradiso del mondo
L’America ancora aspettava il suo
Dio.
E a diciott’anni è tornato lui
Ammanettato dalla libertà
C’è sul polso ferito
Sangue amaro di un mito.
E volava
Come un pensiero di strada
Come la nostra amarezza
Per ogni dura certezza
Lasciando questa frontiera scura
La nostra America vera
È solo lama di luna
Vita che spezza la schiena
Occhi di falco ingabbiato
Fratello ti hanno fermato
A metà tra un sogno e un passaporto
più falso di un sogno
E volava…

Riccolegamdomi con quanto dice   di  questo ultimo san remo ( qui  potete trovare  il  post  in questione da cui nato  il post  d'oggi  )  il nostro nuovo  cdv www.cantautorando.splinder.com/ riporto  in merito un articolo \ intervento di paola  turci su il nord sardegna del  18\3\2007
<<
Una canzone  se fa  sognare  si che  è una novità Nei giorni scorsi sul   giornale ho letto una cosetta davvero curiosa: un critico musicale dichiara fama si lamentava che all'ultimo festival di sanremo non vi fossero canzoni spensierate. Troppi temi sociali nei testi delle canzoni .
 Qualcun altro invece diceva che la verà  novità, premiata quindi dal pubblico oltre che dalla critica, sono stati i temi sociali.
La canzone che affronta temi sociali è una novità?   Mi permetto di dare un mio modestissimo parere.
Sì, se scritta così bene al punto da farti emozionare, sì, è una novitàquando è capace di arrivare anche a te, alla tua storia personale, ai tuoi sentimenti,quando la realtà è descritta attraverso la poesia,il sogno,si, diventa una splendida novità. E se la musica entra nelle parole come il contenuto nella sua forma, quando insegue presuntuosi fantasmi o non vi è un accanimento non    commercial-discografico, allora è la perfezione. Obiettivo  difficile da raggiungere, ma sempre a dir poco magico da inseguire per un artista. Ma non guardiamo in alto, non troppo in alto: la perfezione è nella semplicità del dire e del pensare, è la scintilla che nasce dalla convinzione,inseguire per un artista.
Ma  non guardiamo in alto, non   troppo in alto: la perfezione è   nella semplicità del dire e del  pensare, è la scintilla che na sce dalla convinzione, che nasce dall’animo nobile, puro.Quello che non fa tanti ragionamenti calcoli e compromessi .  E che si esprime liberamente    magarti in piena autonomia   senza troppe dettature .
>>

17.3.07

Senza titolo 1701

A causa  delle continue  falle  ( peggio di quelle  di windos xp )  di splinder   ho deciso   di farne un  altro blog  d'emergenza   .
Pote  commentare  qui  oppure  li scegliete voi , tanto   trovate in entrambi   gli stessi post  .
   Quindi  eccovi l'url compagnidistrada.blogspot.com/ nel caso con splinder ci fossero problemi  o se qualcuno  mi  distrugesse il sito   visti i problemi  gravissimi   di splinder  -- dove  chiunque  può entrare   nel blog  e nei messaggi altrui  o dove basta  avere  qualcuno   nemico magari   all'interno dela redazione   come il caso di Loredana Morandi  (  c'è una  causa in corso  con splinder  ) e  il tuo blog  finisce  cancelato o modificato --  ancora non riparati    ( nonostante  la mia lettera  al  garante della privacy  e  il post 
, °cancellato° dalla redazione  su soluzioni .splinder  perchè invitavo gli utenti    a scrivergli   )   qui maggiori dettagli   (  leggete  anche i commenti )   e  gli altri post   che trovate sul blog  di     www.soluzioni.splinder.com  alla tag "account"
 Se  il problema  non  dovesse essere risolto   o vi  avessero col,pito direttamente  pottete  la cosa  al garante  dela privacy   ecovi i dati  :
 


  • Indirizzo  Piazza di Monte Citorio n. 121 00186 ROMA E-mail: garante@garanteprivacy.it fax: (+39) 06.69677.785 Centralino telefonico: (+39) 06.69677.1



  • Ufficio relazioni con il pubblico Per informazionilunedì - venerdi ore 10-13email urp@garanteprivacy.it







Senza titolo 1700









va bene la nostalgia ( chi non ne ha mai sofferto ) ol la difficoltà a lasciarsi dietro le vecchie abitudini soprattutto per una cosa come la nostra cvecchia moneta , ma quando ciò esagerato è esagerato . Guardate questo video preso sulla rete di www.ilficcanaso.tv a voi ogni commento

16.3.07

Gli addii

Ci sono addii che  strappano i capelli, che rotolano giù dalle scarpate, che annegano nell'inedia.


***********************



Ci sono addii che avvelenano gli specchi, che svelano gl'inganni, che battono i passi sul selciato.


***********************




Ci sono addii che sorridono al nuovo sole, che assaporano il vento della notte, che svegliano i silenzi del giorno.


***********************




Ci sono addii che vengono fraintesi, che accolgono le intemperie, che si lasciano lasciare...perché non serve parlare.


***********************



R.S   28 ottobre 2006



************




L'ADDIO


 


 



Breve addio,


senza tragica afflizione,


l’incontro hai spezzato


e, scevra di profezie,


rimane al suolo


l’ombra di uno spettro.


Il succo della mente


si spande


dove è il sito che ti culla


e i segni


appaiono


dei tuoi passi stanchi,


che mormorano


ancora


il nome mio.


 


1 Rosalba 2 Sgroia


 2001


---



da il "LUNARIO DI POESIA 2004"


Editrice Ianua


Certezza







La Civiltà dell'Amore


prevarrà nell'affanno delle




 implacabili lotte sociali,

e darà al mondo


la sognata trasfigurazione


dell'umanità finalmente cristiana




(Paolo VI, 25 dicembre 1975)



Senza titolo 1699




L'unico commento che mi   sento di fare    su  questo ennesimo intervento  della chiesa   sule politiche  italiana   è  lasciato   a questa  vignetta  e   a questa frase  : << Assentire o dissentire è prerogativa di chi vive in un sistema democratico. In un regime autoritario, dissentire può essere considerato un crimine. Il che ci rende la vita parecchio difficile, a volte pericolosa, senz’altro mai monotona >> ( Aung San Suu Kyi, nobel  per la pace dnel 1991  da Lettere dalla Birmania (Sperling & Kupfer). Capisco che la chiesa  s'opponga  perchè va' contro i suoi valori  e sia libera  di dirlo e di affermarlo  anche  apertamente , ma  non  d'intervenire    con tali  pressioni  nelle faccende  di  uno stato  .  A voi ogni ulteriore  commento pro o a favore




 


Monsignor Negri: «Niente comunione ai politici pro Dico»


«Chi celebra l'Eucaristia non può poi tollerare e consentire leggi che sono evidentemente eversive dell'antropologia personale e familiare che dall'Eucaristia scaturisce». Dai microfoni di Radio Vaticana, il vescovo di San Marino-Montefeltro, Luigi Negri, spiega e chiarisce il richiamo del Papa alla «coerenza eucaristica» contenuto nella «Sacramentum caritatis» in cui Ratzinger ha invitato i politici cattolici a non votare le leggi «contro natura» come i Dico. «il culto gradito a Dio non è mai atto meramente privato, esso richiede la pubblica testimonianza della propria fede» intima Benedetto XVI ai politici italiani.
Ma cosa significa in termini concreti? Niente comunione per i politici cattolici che sostengono i Dico. «Non c'è da gridare allo scandalo se da questa centralità dell'Eucaristia vengono tirate conseguenze di carattere sociale sulla vita della famiglia, sulla sua responsabilità, sui suoi diritti educativi – spiega infatti monsignor Negri - l'Eucaristia è il fondamento dell'ecclesiologia, ma è anche il fondamento di un'antropologia, di un'esperienza umana che non è vissuta fuori dal tempo ma nella storia, nelle circostanze economiche, politiche, sociali, ambientali». «Ecco allora – spiega Negri - c'è un legame fra l'Eucaristia e la società, c'è un legame fra l'Eucaristia e coloro che nella società si assumono la responsabilità molto impegnativa di portare questa antropologia adeguata, come avrebbe detto Giovanni Paolo II, dentro la vita sociale».
Intanto la discussione sui Dico continua. Sul versante parlamentare il senatore dei Ds Cesare Salvi, presidente della Commissione giustizia di Palazzo Madama, ha ribadito che « i Dico non sono su un binario morto»: «Stiamo lavorando in Commissione giustizia - ha spiegato Salvi -, faremo una seduta a settimana, appena la discussione generale sarà conclusa avremo un comitato ristretto dal quale cercare di trovare un testo unificato che possa avere una condivisione larga in Parlamento».
Però i “teodem” affilano le armi. Sempre più certo che il 12 maggio gli “anti-dico” scenderanno in piazza per celebrare il “family day”(giovedì sera a Crotone la "prova generale" con 3mila persone in piazza) con la benedizione delle gerarchie ecclesiastiche . Famiglia Cristiana che «manifestazioni pacifiche e rispettose, per affermare pubblicamente le proprie convinzioni,qualunque esse siano, costituiscono il sale della democrazia».
Non tutti i cattolici però sembrano aderire in toto a questa visione. Il cardinale Carlo Maria Martini, ex arcivescovo di Milano, sottolinea la necessità della Chiesa di «confrontarsi con i non credenti»: «Bisogna farsi comprendere ascoltando anzitutto la gente, le loro necessità, problemi, sofferenze, lasciando che rimbalzino nel cuore e poi risuonino in ciò che diciamo, così che le nostre parole non cadano come dall' alto, da una teoria, ma siamo prese da quello che la gente sente e vive, la verità dell'esperienza, e portino la luce del Vangelo». Posizioni che Martini ribadisce in una intervista a Repubblica: «La Chiesa non dia ordini, serve il dialogo laici-cattolici».
Inoltre organizzazioni come le Acli hanno tenuto a ribadire l'autonomia dell'associazionismo proprio sul “famiily Day”. «La nostra adesione dipende dal documento finale» ha detto il presidente delle Associazioni cristiane lavoratori ialiani, Andrea Olivero, riferendosi al fatto che .un “comitato di saggi” del mondo cattolico è stato incaricato di stendere un “manifesto” a sostegno della famiglia che costituirà la piattaforma della manifestazione.
Intanto cento esponenti cattolici torinesi hanno scritto una lettera aperta al cardinale Poletto in cui c’è una aperta critica al comportamento della Cei che - a giudizio dei firmatari - sta assumendo un ruolo improprio: «L’intervento nel dettaglio sulle decisioni politiche, col dare ai laici prescrizioni che non attengono alla missione episcopale» finisce per «ostacolare il necessario pluralismo». Così facendo l’episcopato assume «posizioni opinabili di una parte dei credenti contro gli altri, dividendo la chiesa e pretendendo di imporre uniformi scelte politiche». Una presa di posizione forte che arriva in una realtà come quella di Torino dove i rapporti tra il vescovo e i cattolici laici non sono facili. Due giorni fa infatti Poletto ha cancellato un incontro in programma con esponenti della Margherita e il giornale della Curia ha attaccato la proposta della giunta Bresso sulle unioni di fatto.
Polemiche e distinguo però anche nei Ds e in Rifondazione. Un gruppo di 19 militanti omosessuali della Quercia (in primis il deputato Franco Grillini) ha scritto una lettera aperta a Piero Fassino, Francesco Rutelli e Romano Prodi nella quale lamentano «continui attacchi alla dignità degli omosessuali italiani», lanciano «un accorato appello per il rispetto degli omosessuali» e chiedono «garanzie al costituendo Partito democratico, a partire dallo statuto». Ricordando le ultime dichiarazioni di Paola Binetti e Rosy Bindi sugli omosessuali, i firmatari spiegano: «Un partito non può che essere una comunità di donne e uomini liberi che si rispettano e che scelgono di costruire percorsi condivisi e battaglie comuni. In questo momento noi purtroppo non ci sentiamo affatto rispettati, tutelati da queste aggressioni continue che ci arrivano dall'interno, ora persino dal nostro governo. In un partito con chi ci discrimina e ci nega anche solo il rispetto e la dignità non potremmo mai entrare». ».
Caso anomalo invece quello di Massimo Colombo, dirigente di Rifondazione che si è dimesso dal partito in Liguria perché (dice il Giornale) sui Dico «il Papa ha dato una linea chiara, che intendo seguire. Purtroppo contrasta con le scelte del partito. Ma io credo nei valori della famiglia, ciò che dicono Chiesa e Vangeli per me deve essere uno stile di vita ».

 
meglio preferisco  la posizione del  cardinal Martini  che   afferma  :




<< Bisogna parlare di cose che la gente capisce e ascoltare le sue sofferenze La Chiesa non dia ordini serve il dialogo laici-cattolici >>


ecco il testo tratto da repubblica  online 



Eminenza, a cosa si riferiva quando parlava della necessità di usare un linguaggio che la gente possa intendere non come un comando ma come una verità quotidiana?
"Credo che la chiesa debba farsi comprendere, innanzitutto ascoltando la gente, le sue sofferenze, le sue necessità, i problemi, lasciando che le parole rimbalzino nel cuore, lasciando che queste sofferenze della gente risuonino nelle nostre parole. In questo modo le nostre parole non sembreranno cadute dall'alto, o da una teoria, ma saranno prese per quel quello che la gente vive. E porteranno la luce del Vangelo, che non porta parole strane, incomprensibili, ma parla in modo che tutti possono intendere. Anche chi non pratica la religione, o chi ha un'altra religione".Lei ha sempre auspicato la nascita di una pubblica opinione nella chiesa, con la possibilità di discutere, anche di non essere d'accordo.
"Venendo a vivere qui a Gerusalemme io mi sono posto come se fossi in pensione, fuori dai doveri pubblici. Mi sono posto l'impegno di osservare rigorosamente il precetto del vangelo di Matteo, quello che dice non giudicare e non sarai giudicato. Quindi io non giudico, perché con quella misura sarei giudicato. Ma il mio auspicio va in quella direzione".
Molti pensano che la Chiesa sia in difficoltà di fronte ai cambiamenti imposti dalla modernità.
"La modernità non è una cosa astratta. In verità ci siamo dentro, ciascuno di noi è moderno se vive autenticamente ciò che vive. Non è questione di tempi. Il problema è essere realmente presenti alle situazioni in cui si vive, essere in ascolto, lasciare risuonare le parole degli altri dentro di sé e valutarle alla luce del Vangelo".
Lei ha parlato recentemente della necessità di promuovere la famiglia, un compito che ha definito "più urgente" rispetto alla difesa della famiglia. Con quali azioni si può raggiungere lo scopo?
"Promuovere la famiglia significa sottolineare che si tratta di un'istituzione che ha una forza intrinseca, che non è data dall'esterno, o da chissà dove. La famiglia ha una sua forza e bisogna che questa forza sia messa in rilievo, che quindi appaia la bellezza, la nobiltà, l'utilità, la ricchezza, la pienezza di soddisfazioni di una vera vita di famiglia. Bisognerà che la gente la desideri, la gusti, la ami e faccia sacrifici per essa".
Invece, in questa fase del dibattito politico, della famiglia attuale vengono più facilmente lamentati i modi in cui essa si discosta rispetto al modello ideale.
"Durante l'omelia ho parlato delle comunità che troppo spesso rimangono prigioniere della lamentosità. Il Signore vuole che noi guardiamo alla vita con gratitudine, riconoscenza, fiducia, vedendo le vie che si aprono davanti a noi. Quando andavo nelle parrocchie a Milano, trovavo sempre chi si lamentava delle mancanze, del fatto che non ci sono giovani. E io dicevo di cui ringraziare Dio per i beni che ci ha concesso, non per quelli che mancano. Dicevo che la fede, in una situazione così secolarizzata, è già un miracolo. Bisogna partire dalle cose belle che abbiamo e ampliarle. L'elenco delle cose che mancano è senza fine. E i piani pastorali che partono dall'elenco delle lacune sono destinati a dare frustrazioni e non speranze".



Senza titolo 1698

 Le  frasi del precedente post, a causa dei soliti problemi tecnici e  conflittualità  con   Ubuntu (  il  sistema  operativo da me  usato ) e la piattaforma  di splinder   le parole  in azzurro o sottolineate  per  chi usa mozzilla  fire   fox  sono  dei collegamenti ipertestuali  ovvero  dei link   

scoperto l'autori di tutti i reati terroristici dell'universo mondo

Il terrorismo globale non c’è più: il cervello ha confessato

Maurizio Blondet

16/03/2007


Il «super-terrorista» Khalid Sheikh Mohammed


«Sono responsabile dell’operazione dell’11 Settembre dalla A alla Zeta»: finalmente il cervello di Al Qaeda ha confessato.
Spontaneamente.
A Guantanamo.
In udienza a porte chiuse.
Davanti a giudici militari senza nome.
Senza difesa legale.
E attraverso un «rappresentante personale», qualunque cosa ciò voglia dire.
Khalid Sheikh Mohammed è dunque il numero uno di Al Qaeda?
O il «braccio destro» di bin Laden? O uno dei tantissimi «bracci destri»? Certo è che finalmente la complicata matassa è stata sciolta.
Il terrorista braccio destro o numero uno, un pakistano arrestato nel 2003, torturato (per sua denuncia poi ritrattata), è l’intero terrorismo islamico che gli Stati Uniti stavano cercando.
Non è solo uno, è tutto.
L'intero terrorismo mondiale in una sola persona.
Si è dichiarato colpevole dell’11 settembre.
Ma anche di aver organizzato il precedente attacco alle Twin Towers, quello del 1993.
E’ reo confesso dell’attentato alla discoteca di Bali.
Di aver cercato di far esplodere in volo due aerei tramite terroristi suicidi con scarpe esplosive.
Ha provato a far saltare l’Empire State Building, la Sears Tower di Chicago, la Library Tower in California, e Wall Streeet.
Ha ammesso di aver ammazzato il giornalista Daniel Pearl.
Di essere stato il comandante operativo militare, ma anche il responsabile - media (sic) di Al Zarkawi.
E’ stato il direttore della «Casa dei martiri» nella provincia di Kandahar, dove ha addestrato tutti i 19 dirottatori dell’11 settembre.
E’ il responsabile della pianificazione e del finanziamento di operazioni (mai avvenute) per bloccare lo stretto di Ormuz, il porto di Singapore e lo stretto di Gibilterra facendovi saltare e affondare petroliere o navi d’altro tipo.
E non si dimentichi che ha pianificato lo stesso attentato per il canale di Panama.
Ha architettato anche la distruzione dei ponti sospesi di New York, e i piani per uccidere vari presidenti USA, fra cui Carter.
Nel frattempo, ha pianificato anche la distruzione, a Londra, del Big Ben, dell’aeroporto di Heathrow, del quartiere Canary Warf.
Ha programmato di colpire la città israeliana di Eilat con aerei decollati dall’Arabia Saudita.




Nei ritagli di tempo, ha progettato attentati alle ambasciate americane in Giappone, Australia  e Indonesia.
Senza tralasciare, en passant, di uccidere due soldati americani in Kuweit.
Ha diretto lui tutte le operazioni relative alla produzione di armi chimiche e batterioligche, compreso l’antrace comprovatamente uscito dal laboratorio USA di Fort Detrick.
E’ stato lui a mettere a segno l’attentato dell’Hotel di Mombasa.
E’ stato lui, ancora e sempre lui, a dirigere il lancio di un missile russo SA-7 contro un aereo El-Al in decollo da Mombasa.
Ha guidato la sorveglianza attorno a varie centrali aromiche americane, che intendeva far saltare.
Ha finanziato attentati anti-americani, anti-inglesi ed anti-ebraici in Turchia.
E’ lui il supervisore di operazioni intese a colpire le centrali NATO in Europa.
Si è dichiarato responsabile del tentativo di distruggere una «impresa petrolifera di proprietà dell’ebreo ex segretario di Stato Henry Kissinger nell’isola di Sumatra».
Si è confessato non autore unico, ma co-operatore, di un tentativo di ammazzare Giovanni Paolo II durante il viaggio alle Filippine, e Musharraf .
Non c’è notizia più bella.
Tutti i dubbi, gli interrogativi e le contraddizioni  riguardanti gli attentati «islamici» e le ambiguità di personaggi forse inventati come Al-Zarkawi sono risolti: è stato lui, Sheik Mohammed.
E lo ha fatto spontaneamente.
Quindi, non c’è dubbio.
L’intera questione del terrorismo islamico è stata risolta: essendo in galera a Guantanamo  questo cervello unico di tutte le malefatte e i delitti avvenuti e non avvenuti nel mondo, non esiste più alcun terrorismo islamico.
Faceva tutto lui, Mohammed, questo stakanovista del terrore.
Non è più necessario cercare bin Laden, che a questo punto si riduce a livello di numero 6 o 7: abbiamo nelle mani il vero numero uno, Mohammed il pakistano.
Dunque, a che pro restare ad occupare l’Iraq e l’Afghanistan?
La guerra globale contro il terrorismo è vinta.
Bush può dire, finalmente, «Mission accomplished».
E’ finita, si torna a casa.




E’ strano che questo personaggio fosse in galera dal 2003, e tuttavia Al Qaeda - della cui esistenza giura l’indubitabile Magdi Allam, e il cui organigramma ci è stato tanto spesso riferito minutamente da Guido Olimpio su indicazioni del Mossad - potesse in qualche modo operare.
Come faceva, senza Mohammed il pakistano, a cavare un ragno dal buco?
Da dove venivano i video di Al-Zarkawi, visto che l’uomo che ne curava non solo l’organizzazione bellica, ma anche l’immagine mediatica, era detenuto?
E da dove vengono i video Made in USA degli altri bracci destri e numeri-due che ci vengono ammanniti via Al Jazerra?
Strano anche il fatto che Mohammed non si sia dichiarato colpevole degli attentati di Londra e di Madrid.
Era in galera, ma che vuol dire?
Un uomo di tali capacità, con il dono dell’ubiquità e della bilocazione, può benissimo aver addestrato i terroristi di Londra e Madrid per via telepatica.
E la sua partecipazione all’assassinio di Hariri e al programma nucleare iraniano, perché ne tace?
Forse gli  specialisti di «interrogatori» a Guantanamo, nell’entusiasmo, hanno dimenticato di fargli domande precise.
Di stringergli i pollici nelle tenaglie.
Hanno pasticciato con troppa fretta nel «waterboarding», il soffocamento con acqua.
E così restiamo a corto di informazioni della massima importanza: Mohamed ha allestito Auschwitz? E’ un negazionista? Ha portato lui al potere Ahmadinejad, il nuovo Hitler?
Ha finanziato Hamas? Ha ammazzato lui Calipari? E’ lui la vera causa dell’effetto serra?
Dello scongelamento dell’Artide? Dello tsunami? Non sapremo mai la verità completa, senza un altro giro di tenaglie.



Ma anche così va bene: il cervello del terrorismo totale ha confessato, sicchè il terrorismo è finito e senza cervello.
Nemmeno il KGB nei suoi tempi migliori riusciva ad ottenere confessioni così complete e spontanee.
La civiltà occidentale ha vinto, ha trionfato la democrazia di mercato giudaico-cristiana.
Ecco finalmente una verità a cui Pezzana può credere ciecamente: questa sì è informazione corretta. Sono curioso di sapere cosa scriverà Magdi Allam.
E cosa Guido Olimpi o Massimo Introvigne: anche il loro lavoro è finito.
Dovranno cercarsene un altro.

Maurizio Blondet

(leggere, per credere, la spontanea confessione del delinquente al sito del Pentagono


http://www.defenselink.mil/news/transcript_ISN10024.pdf.)
 
 
dal sito http://www.effedieffe.com/index.php

in divenire -- Dulcinea Annamaria Pecoraro

  Ognuno di noi è frammento, che diventa capolavoro in divenire, discernendo e smussandosi nel tempo. La magia sta nel non perdere i tratti ...