Splinder (12/07/2007) La chiesa cattolica in mezzo al guado www.resistenzalaica.it Chiesa e dissenso Gli editti del papa che cammina con la testa rivolta all'indietro appaiono sempre più incomprensibili alle comunità di base. In una società in cui i cattolici fanno fatica a riconoscersi nei tabù che le gerarchie ecclesiastiche continuano a sfornare a tutto spiano Leggi ancora...
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
12.7.07
La chiesa cattolica in mezzo al guado
Piccolo excursus su potere, comando ed egemonia
Esse dipendono l'una dall'altra e si stabilizzano reciprocamente.
Il potere non funziona solo attraverso la coercizione, ma anche attraverso offerte di identificazione: in una cultura del dominio in cui i conflitti sociali vengono regolati soprattutto attraverso gerarchizzazioni, e di conseguenza appaiono risolvibili solo in questo modo, (quasi) tutti gli individui collaborano al mantenimento dei rapporti, cercando di costruire la propria posizione in contrapposizione a quanti si trovano in una condizione peggiore della loro.
Non solo i conflitti tra classi, ma anche le gerarchie etniche e la disparità uomo-donna funzionano (sebbene in modo diverso) secondo i principi della sottomissione e dell'autocollocazione nell'ambito sociale prestabilito.
Un esempio è l'autoetnicizzazione come conseguenza delle definizioni sociali. E' vero che essa può avere un potenziale rivoluzionario, perché proprio gli stessi gruppi che vengono definiti dall'esterno in base a stereotipi e pregiudizi, rivendicano poi una propria identità e autodeterminazione...
Ma allo stesso tempo l'etnicizzazione può agire come stabilizzatore sociale, poiché le stesse definizioni che giustificano l'oppressione, non fanno che riprodursi mediante l'assunzione del modello di identificazione razziale offerto dal potere.
Il modo in cui, nelle società borghesi avanzate, viene esercitato e mantenuto il comando senza bisogno di esercitare una violenza diretta, può essere illustrato col concetto di "egemonia" elaborato da Antonio Gramsci.
Il dominio della classe borghese non si basa solamente sul suo accesso ai mezzi di produzione, ma si produce e riproduce a livello della sovrastruttura dell'ideologia.
E' tuttavia inutile andare in cerca di una precisa "ideologia dominante" coercitiva, poiché la classe borghese stipula continuamente patti con le altre classi e con gli altri gruppi.
In tal modo vengono integrati nell'ordine capitalistico dominante elementi di numerose altre ideologie.
Il consenso che ne deriva rende complici dominante e dominato sul terreno delle idee e delle rappresentazioni.
Tale consenso non è privo di contraddizioni: esso associa elementi eterogenei e non sincronici, e permette anche conflitti.
Il modo in cui tali conflitti vengono "naturalmente" definiti è però definito dalla borghesia, in base a parametri sociali prestabiliti.
Nella capacità di inserire nell'ordine della società borghese anche contraddizioni sociali e culturali, si manifesta quella che Gramsci chiama egemonia della classe dominante.
L'egemonia non si produce solo a livello verbale-discorsivo, ma anche nel modo in cui le norme sociali (borghesi) determinano la vita quotidiana degli uomini : essa nasce dall'imposizione e dall'applicazione di norme di relazione, simboli e modi di comunicazione; essa nasce dal campo della grammatica culturale. Le forme culturali sono così elementi determinanti della riproduzione dei rapporti sociali di dominio, esse sono, per la loro entità, almeno altrettanto importanti delle istituzioni dell'apparato statale.
(Fonte: Handbuch der Kommunikationsguerilla)
Senza titolo 1935
Speriamo inoltre ( voglio provare ad avere fiducia dopo i fatti di Napoli e il g8 di genova e lere repressioni dele altre manifestazioni ) che realmente rispetto,non generalizzazione,legalità,e cambiamento di metalità ( l'obbedir tacendo ) ,e l'insegnamento di quella che un tempo si chiamava ( e che anelle scuoole e nelle istituzioni non esiste più ) educazione civica .
Visto che come dimostra il file qui sotto preso da questo sito qui
www.twango.com/m/140b2fa1ac
uno stralcio di quele telefonate fra agenti e 113 durante il g8 di genova 201 e di cui parla l'articolo sotto riportato del network tg24 del 6 lugliio 2007 ( www.skylife.it/html/skylife/tg24/ )
G8 Genova, 2001 – “Speriamo che muoiano tutti”. E ancora: “Uno a zero per noi”. Sono stralci di conversazioni telefoniche, queste. Comunicazioni tra gli agenti e il 113scuola Diaz di Genova durante il G8 2001. 26 registrazioni, che gli avvocati delle parti lese depositano oggi nell’ultima udienza, prima della pausa estiva, del processo per l’incursione nella scuola, che vede 29 imputati tra agenti e funzionari di polizia. Le accuse per loro sono di lesioni, falso e calunnia.
La notte del 21 luglio, notte dell’irruzione – Le 26 registrazioni contengono le conversazioni degli agenti di polizia. Sullo sfondo la manifestazione, gli scontri, la morte di Carlo Giuliani, l’irruzione nella scuola Diaz. C’è chi ironizza sulla morte del ragazzo, chi parla di “balordi” e “zecconi” (i manifestanti) che mettevano i cassonetti dei rifiuti in mezzo alla strada. C’è chi chiede se sia vero che “c’è una valanga di feriti” e chi risponde “sì no, guarda io non te lo so dire”. Si parla di manganellate e teste aperte. E c’è Spartaco Mortola, allora dirigente Digos di Genova che agli agenti nel suo ufficio raccomanda di portar via le molotov. Quelle molotov che l’accusa sostiene siano state introdotte dai poliziotti all’interno della scuola Diaz per giustificare l’irruzione. Molotov, custodite in Questura e poi sparite. (.... ) qui l'articolo integrale
11.7.07
Senza titolo 1934
io nemmeno probabilmente, starei cantando.
Tu da che parte stai?
Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati,
o di chi li ha costruiti...rubando? (...)
Francesco de Gregori in " chi ruba nei supermercati " dall'album canzoni d'amore
riprendendo il post precedente rispondendo a chi mi chiede da ce parte stò e che ho il piedi in due staffe quando in realtà e credo che chi segue veramente lo abbia capitop io sto per usare uno slogan degli anni 1970\1980 : << nè con le br nè con lo stato >>
MALEDETTI VOI …
E non pensate mai, Signori miei, ad occhi che ti guardano e ti chiedono : “ Tu da che parte stai? Tu da che parte stai ?” Spero che sia la mia … E cosi Maledetti noi destinati al dolore antico e sempre vivo regalato da voi alle nostre vite! E maledette bombe senza nome che lasciate alla pioggia il compito di pulire e a noi il dovere di capire il perché …E quanto ancora voi, Signori del Potere, dovrete distruggere e noi ricostruire; Uccidere e non far risorgere; parlare e non capite ?! E vi chiedo se anche voi avete un cuore che piange e che ride come il mio o se, di tanto in tanto, ci parlate con Dio, quando la notte ascolta il suono dei vostri pensieri più lunghi… E così maledetti noi destinati al dolore antico e sempre vivo regalato da voi alle nostre vite! E maledette bombe senza nome che lasciate alla pioggia il compito di pulire e a noi il dovere di capire perchè …
" La giustizia è come una tela di ragno:trattiene gli insetti più piccoli,mentre grandi trafiggono la tela e restano liberi." (Solone)
ringranzio per il testo e la frase il blog splinder sudditopeggiore
la canzone del video si chiama "Maledetti voi" è di Luca Moro nipote dello statista ucciso dalle br [ ? ] . Essa fa parte del film "Piazza delle Cinque Lune" di Renzo Martinelli, dedicato all’assassinio dello statista democristiano (1979).
l'autore è stato ospite con questa canzone di Giovanni Anversa in una puntata di "Racconti di vita" ( Via Teulada, 66 tel. 06/3612201 – 3219086 fax 06/37514971 raccontidivita@rai.it ) dedicata alle "ferite" lasciate aperte da stragi e terrorismo. Domenica 4 maggio alle 12,30 su Raitre. nella puntata didomenica 4 maggio 2003 ore 12,30 Raitre
Sintesi della puntata
A cinque giorni dall’anniversario del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse, "Racconti di vita" ospita il nipote Luca con la canzone "Maledetti voi" che fa parte del film "Piazza delle Cinque Lune" di Renzo Martinelli, dedicato all’assassinio dello statista democristiano (1979). Oltre a Luca Moro, Giovanni Anversa ospiterà nello studio allestito al Teatro di Tor Bella Monaca, la madre di Luca e figlia di Aldo Moro, Maria Fida e Leopoldo Petri, fratello di Emanuele il poliziotto ucciso circa un mese fa sul diretto Roma-Firenze nel corso di un conflitto a fuoco con due brigatisti. Inoltre ci sara’ in studio Lorenzo Pinto, fratello di una vittima della strage di Piazza della Loggia a Brescia (1974). Nei filmati la testimonianza di una madre che ha perso l’unico figlio nella strage alla stazione di Bologna (1981) e quella della vedova del direttore sanitario del Policlinico di Milano ucciso dalle Brigate Rosse nel febbraio del 1981 .
concludo con due citazioni il primo è un verso di De Andrè : << Certo bisogna farne di strada [...] per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni. >> ., la seconda di Elisée Reclus : << Non esistono frontiere naturali nel senso dato loro dai patrioti. Tutti i limiti costruiti fra le nazioni sono opera dell’uomo e nulla impedirebbe che venissero spostati o cancellati. >>
a voi soprattutto ai nuovi decidere decidere da che parte stò
Ceglie
Immagine presa dalla guida del TCI 1926, veduta di Ceglie e dintorni.
Cutùgn
Tra i rami di un antico cutùgno, in questa foto, in bianco e nero, ti vedo. Il tuo dolce profilo, distesa aspetti tra i rami, lo spuntare del sole, ti riscaldi! Rifletti di luce, un bianco candore, resti ferma da sempre. Tra i rami Cegghjie. Distesa aspetti il calare del sole.
A Ceglie
Io scrivo questa sera a te Ceglie, chi dice che sei solo dei Cegliesi. Io dico: "Che tu Ceglie sei solo di chi ti ama, di chi ti rispetta, di chi lascia un'impronta d'amore al suo passare". Da quando mi hai rapita, sei come un'amante, la sera con te m'attardo, ti desidero t'amo e ti rispetto, Ceglie mia.
Lontano
Ogni giorno, sempre più difficile, starti lontano. Dalla mia terra, dal tuo verde, dai tuoi profumi, dai tuoi colori, dalla tua luce, dal tuo cielo. Lontano da te, sulla mia pelle, Ceglie mia.
franca bassi
Trenta euri
Trenta euri in tutto
Ho fatto il conto dei soldi peggio spesi nella mia vita:
1) Motor show di Bologna. Fuori delle aree espositive un baracchino intitolato "Cyber race" promette l'ebrezza della "realtà virtuale a bordo della Ferrari". L'insegna dice: "Guida al posto di Schumacher. Scegli la corsa, indossi il casco, entri nell'abitacolo e gareggi con i veri campioni della Formula uno". Io e Dario ci guardiamo, ci intendiamo e corriamo verso la cassa. Il giostraio è pakistano; ci illustra pefettamente la sensazione che proveremo con questo gioco "tridimensionale". Ci dice che possiamo entrare insieme; in questo modo potremmo anche gareggiare l'uno contro l'altro, naturalmente scegliendo due team diversi. Vuole i soldi in anticipo (e ci credo); ci molla due caschi Nava, di quelli che nelle situazioni normali ci rifiutiamo di indossare sul motorino (ma questi sono sporchi di pidocchi di chissà chi), poi ci fa entrare in uno stanzino buio.
Lì ci sono due sedili rubati a una seicento, montati su due molle, e due manubri.
Un po' stupiti ci sediamo. Di fronte a noi sulla parete è proiettato il cownt down di un video: 3, 2, 1. Sentiamo la voce del pakistano che grida da fuori: "Attenti, si parte!".
Sulla parete viene proiettata l'immagine di una gara di Formula uno (quella scelta da noi), ma la prospettiva ovviamente è quella del pilota. Guardiamo il semaforo che si accende, sentiamo il rombo dei motori: rosso, verde, si parte.
Peccato che il video proiettato sia così vecchio che presenta una serie di disturbi e fruscii; l'effetto "auto in corsa" è dato solo dalle molle sotto i sedili (ma è piuttosto un effetto "cavallo a dondolo"), il casco ci soffoca, vederci uno accanto all'altro ci fa sentire come sulla Sita per Follonica. Insomma non vediamo l'ora di uscire e reclamare col giostraio. Quando tutto finisce il pakistano non comprende più l'italiano.
2) Serata al cinema per vedere "L'ora di religione" di Marco Bellocchio. La critica è entusiasta: ca-po-la-vo-ro! Non ci vai?
Sergio Castellitto recita come un cane (ma fa bella figura perchè tutti gli altri attori, tranne la brava Piera Degli Esposti, sono amici e parenti del regista). La parte è la solita: Castellitto è un borghese spaurito, ma riflessivo, isterico e anticonformista. Il Margherito Buy, insomma. La storia sarebbe anche bella se fosse sviluppata da uno sceneggiatore, da uno scrittore di dialoghi e da un regista. Invece fa tutto Bellocchio.
Esco dalla sala dopo 3/4 di film e protesto, ma alla cassa non vogliono ridarmi i 5 euri del biglietto, allora rientro in sala e mi siedo, ma solo per commentare ad alta voce tutte le evidenti assurdità del film e cercare di cucire così una rete di solidarietà anti-Bellocchio, ma sono l'unico ignorante confesso della serata.
3) Mostra mercato del mobile in Fortezza. Ci andiamo? Sì, dai andiamoci. Cinque euri.
Un rapido giro tra i bastioni della Fortezza ci convince che abbiamo pagato per vedere alla luce del sole quello che possiamo vedere anche, opportunamente ambientato, a Mondoconvenienza.
- "Marco, ma che cazzo ci siamo venuti a fare? Non abbiamo neppure una casa da arredare!"
- "Ora no. Ma quando l'avrai...ti vuoi fare un'idea?"
4) "I fantastici quattro". Sette euri. Attenti, mi sa che in questi giorni è in programmazione il sequel. Al peggio non c'è mai fine.
5) Cinema all'aperto. E' l'amico psichiatra che mi convince stavolta: "non è il solito Bellocchio, qui dovrebbe esserci una buona introspezione psicologica, una denunca dell'industra cinematografica...bla, bla, bla. Vedrai ti piacerà". Tu ragioni: fa caldo ed è all'aperto, dopo magari andiamo berci una birra, costa solo 4 euri, magari ho sbagliato nel valutare questo Bellocchio che tutti dicono bravo, è da tanto che non esci con quest'amico. Ci vai, no? Il film stavolta si intitola "Il regista di matrimoni". In effetti non è il solito Bellocchio. E' un Bellocchio incazzato perchè non ha ricevuto premi per il film precedente e trova opportuno dircelo con un nuovo film: la morale è "io sono un vero artista, mica come gli altri, e i veri artisti sono incompresi". Sono d'accordo, Marco. Continua così.
6) Luce blu ammazza zanzare: "Tieni accesa la luce. Attirerà le zanzare e le fulminerà con una scossa da 9 volt". Faccio il conto: un euro a volt. Ma dopo un mese di accensione ininterrotta nessuna zanzara è stata sedotta dalla formidabile luce.
Da quelle parti un giorno passava un innocente moscerino. Ha visto la lucina blu e si è avvicinato. Fulminato sul colpo. Quindi la scarica elettrica funziona, dice il venditore. Ok, ma lo vuoi ammettere o no che ha un grosso problema di sex appeal?
10.7.07
Senza titolo 1933
Qualche anno fa sono stato a vedere
Possano o Pomptilia, queste tue ceneri
fecondate dalla rugiada/
essere trasformate in gigli ed in
verdi fronde ove sbocci la rosa
e risaltino il profumato zafferano ed il
semprevivo amaranto/
Possa tu diventare ai nostri occhi
il fiore della primavera/
affinché abbia come Narciso,
questo oggetto di lacrime eterno.
Un fiore trasmetta il tuo nome
alle venture generazioni.
Ma se Pomptilia sacrificò se stessa
per l’amato sposo, Filippo, vivendo suo
malgrado, brama ardentemente di vedere
presto riunita la sua anima a quella
della più dolce delle spose.
Bella vero? E’ una delle storie d’amore più struggenti e commoventi di tutti i tempi una storia che fino ad oggi non ha saputo frenare l’ingordigia di chi utilizza il mondo che lo circonda come fattore di sviluppo del proprio conto in banca, forse per questo su Tuvixeddu fino ad oggi c’è stato un silenzio assordante. Il futuro prossimo ci dirà se i tempi stanno cambiando per davvero.
La sfera luminosa e il Folletto Buzzichino
Immagine di Stefano Bassi
La leggenda dell'Orchidea Cegliese
Non posso svelare il segreto della sfera luminosa. Buzzichino il Folletto furbetto in dicembre ve lo racconterà. Grazie agli amici dei Blog, che mi hanno aiutato a entrare in questo spazio virtuale che per me è reale. Grazie Giuseppe per avermi invitata.
franca bassi
9.7.07
Senza titolo 1931
Ed ecco che cercando delle ulteriori news oltre a quelle che già conoscevo mi sono imbattuto in questo toccante e bellissimo video del gruppo i perduellio
Infatti come dice l'introduzione al video presa dl sito del gruppo sopracitato : << la storia è dei vincitori, e così vicende personali di singoli uomini e donne finiscono per essere associate in un unico grande calderone, giudicate e catalogate alla luce del presente, senza distinzioni di sorta . Magari oggi se la guerra fosse finita diversamente avremmo piazze intitolate ad Hitler ed a Mussolini e probabilmente non solo Pansa chiamerebbe banditi i partigiani . Se però ci scomodiamo per qualche attimo e ci addentriamo nella vita di singoli personaggi, di singoli uomini e donne appunto, rischiamo di trovarci di fronte a contraddizioni molto più pronunciate di quanto il comune sentire storico ci faccia apparire. E così leggendo le lettere che Mara Cagol, una delle fondatrici delle BR [ moglie di renato curcio ] spediva ai genitori mentre viveva in clandestinità, ritroviamo contenuti che poco si conciliano con l'idea che la storia si è fatta di lei e di altri. Poi se andiamo oltre e scopriamo anche che è stata uccisa da un colpo di pistola esplosole alle spalle da un poliziotto mentre era in ginocchio con le braccia alzate, tutto diventa ancora più confuso e meno scontato.>>
concludo ripondendo preventivamente a chi mi dirà che non ho rispetto e affendo i familiari delle vittime , che sono terorista , mentre ho cestinato e continuerò a farlo email in splinder e all'indirizzo di tiscali ( in quanto ne ho già accenato nell'introduzione di questo post oltre che nelle faq ed eventuali aggiornamenti e altri post del blog primna che dicidessi di inserire tale tag ) chi mi dice che sono a senso unico e di parte
1) chiedo scusa ma non era mi intenzione offenderli . Se nel caso lo ritenessero possono se iscritti a questo blog o a splinder replicare ( o se impossibilitati mandarmi il loro materiale o alto e lo pubblico io ) con storie dirette o indirette di persone uccise dal fanatismo rosso : << colpirne uno per educarne 100 >> ( uno slogan brigatista , se non ricordo male ) o commentando questo post segnalando link , libri , film , ecc
2) prima di parlare documentavi infatti come dicono gli yoyomundi , sui perduellio non ho trovato neiente , nelle note al testo dela canzone trovate sotto l'url del testo : << Abbiamo scritto e cantato questa canzone, affinché non si possano dimenticare tutte le vittime – consapevoli e inconsapevoli – del terrorismo.>> . Ma sopratutto in alcuni stralci tralci di una mail al direttore di PMNet scritta dal cantante degli Yo Yo Mundi, Paolo Enrico Archetti Maestri, in seguito alle polemiche scatenate dall'esecuzione di questa canzone durante una manifestazione a Brà.
« Ho scritto quella canzone nel 1994 e la stessa è stata pubblicata dalla allora Polygram (oggi Universal), per conto dell'etichetta Consorzio Produttori Indipendenti sul nostro fortunatissimo album "Bande Rumorose", registrato in diretta televisiva nel programma "Segnali di Fumo" negli studi di Videomusic (divenuta poi TMC2).
Sull'album quale commento per il testo, abbiamo voluto apporre una dedica precisa.
Mi preme sottolineare che noi siamo originari di Acqui Terme e viviamo a pochi chilomentri dal luogo dove avvennero i fatti tragici che portarono, oltre alla morte della Cagol, sia la liberazione di Vittorio Vallarino Gancia e sia la morte del carabiniere Giovanni D'Astolfo e il grave ferimento di altri due colleghi, e che quei fatti e anche tutte le storie, leggende, cronache e risvolti sono risuonati nella nostra memoria con una forza ancor maggiore, dato il particolare coinvolgimento emotivo di tutta la popolazione dell'acquese.
Riportiamo di seguito - a tal proposito - quanto scritto in un intervento di Luciana Ziruolo, sul Quaderno di Storia Contemporanea (numero 20, 1996) realizzato dall'Istituto per la Storia della Resistenza e della Storia Contemporanea in provincia di Alessandria:
"...una breve digressione, in realtà un'ulteriore riflessione sul "passaggio della memoria": non è un caso che, a distanza di vent'anni, una canzone "Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol?" sia stata scritta e musicata dall'acquese Paolo Archetti Maestri. Nel 1975, appena ragazzino, deve essere rimasto particolarmente colpito dai fatti, recandone i segni, come alcuni di noi. La canzone potrebbe rientrare nel genere delle leggende metropolitane di questi ultimi anni, se non fosse che molti, ed io tra questi, hanno potuto constatare nel tempo la presenza di mazzi di fiori posti all'inizio del viottolo che conduce alla Cascina Spiotta (è questo il nome del luogo degli eventi luttuosi).
Un atto tragico e dolce al contempo che sarebbe certo caduto nell'oblio senza la volontà raccoglierlo, di serbarlo, di fermarlo in questo caso con le parole di una canzone.
Nella canzone ci sono parti di testo che chiariscono meglio di ogni possibile commento lo sconcerto di chi narra e si fa portavoce di una minima parte della vicenda - appunto l'atto di lasciare, forse per amore, delle rose in quel luogo".
Insomma per approfondire ancora di più il senso di quel testo, potremmo aggiungere che il protagonista della canzone è un giovane che si pone delle domande, certamente confuso da ciò che la tenera età non gli permette di capire nella sua completezza, ma con la straordinarietà di poter percepire diffusamente l'amore, il ricordo, la devastazione, la morte senza alcun giudizio o pregiudizio di sorta.
È indubbio che senza un'adeguata presentazione della canzone, il testo potesse essere frainteso altresì ci spiace che qualcuno - forse nella difficoltà di informarsi rispetto alla canzone di un gruppo come il nostro certamente conosciuto, ma non così celebre ! - possa aver creduto di avere a che fare con una canzone inneggiante al terrorismo (che non sia detto nemmeno per scherzo !!! ) . Paolo Enrico Archetti Maestri e Yo Yo Mundi >>
Curiosiità ed approfondimenti
- Il gruppo musicale Yo Yo Mundi ha dedicato una canzone a Margherita Cagol, intolata "Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol ? ". è la n°10 del disco live del 1995 ristampato bande rumorose
- Anche il cantante Moltheni le ha dedicato un brano strumentale, "Gli occhi di Mara Cagol", all'inizio del suo album "Spledore terrore".
- Umberto Eco, invece, afferma che una volta scoperto che la moglie di Fra'Dolcino si chiamava "Margherita" come Margherita Cagol, morta più o meno in condizioni analoghe, l’ha espressamente citata nel suo Il nome della rosa, come strizzatina d'occhio al lettore: altrimenti non l'avrebbe nemmeno nominata.
La messa in Latino
Non ho avuto modo di verificare bene se l'argomento è già stato trattato, comunque, mi sento di dire la mia.
Francamente preferisco sempre evitare argomenti di questo genere, che poi creano sempre polemiche e un sacco di fraintendimenti che con uno scritto non si possono spiegare a 100, 1000 persone che a a piccole sfumature la pensano ogniuno a modo proprio, però sta storia del ripristino della "Messa in Latino" mi ha davvero infastidito.
Lo so che si tratta solo di dare la possibilità ad ogni parroco di celebrarla in lingua latina, ma al giorno d'oggi mi domando in quanti siano in grado di seguirla ( seppure lo abbiano studiato a scuola) e con che faccia tu parroco, sacerdote o come cavolo vuoi essere definito, ti presenti la domenica mattina piuttosto che il sabato sera alle 18 davanti alla tua parrocchia che per metà è composta da bambini, ragazzini e adolescenti ( secondo me solo xchè da piccoli ti dicono vai in chiesa e tu lo fai e senza troppo convincimento) che ti guardano in modo allibito perchè di quello che dici, non capiscono un bel niente!!
Il punto è questo: quando mai si potrà trovare una chiesa dove tutti i partecipanti alla funzione, sono in grado di seguire un'intera messa ( media 30/40 minuti) in una lingua, seppur nobile, antica ed importante, in Latino???
Io parlo da una che è arrabbiata da anni con la chiesa, che per motivi vari è a conoscenza di quanto spreco di risorse ( monetarie, alimentari ecc..) sappia perpetrare, che ha visto troppe volte semplici "curati" preferire spudoratamente la compagnia di facoltosi borghesotti di paese, e fare ingiustizie... ( ma questo è un'altro discorso).
Premesso questa mi avversione, dico solo che, in un'epoca come questa, dove bisognerebbe unire e diffondere messaggi globali, comprensibili ai molti, questa SCELTA ( che a suo dire non va assolutamente ad intaccare o modificare quanto sancito nel Concilio Vaticano II ) , direi che stiamo compiendo la strada a ritroso.
Sono proprio coriosa di vedere cosa succederà!
8.7.07
Senza titolo 1930
Primo quesito
Facendo come dice il poeta Catullo nel carme 8 riportato qui sotto
Miser Catulle, desinas ineptire,
et quod vides perisse, perditum ducas.
Fulsere quondam candidi tibi soles,
cum ventitabas, quo puella ducebat
amata nobis, quantum amabitur nulla!
Ibi illa multa tum iocosa fiebant,
quae tu volebas nec puella nolebat.
Fulsere vere candidi tibi soles.
Nunc iam illa non vult: tu quoque, inpotens, noli
nec, quae fugit, sectare nec miser vive,
sed obstinata mente perfer, obdura.
Vale, puella. Iam Catullus obdurat
nec te requiret nec rogabit invitam.
At tu dolebis, cum rogaberis nulla:
scelesta, vae te! quae tibi manet vita?
quis nunc te adibit? cui videberis bella?
quem nunc amabis? cuius esse diceris?
quem basiabis? cui labella mordebis?
At tu, Catulle, destinatus obdura.
Traduzione
Infelice Catullo, smettila di vaneggiare,
e quanto vedi perduto, consideralo come perduto.
Un tempo brillarono per te luminosi giorni,
quando accorrevi sema tu, Catullo, ostinato tieni duro.pre dove voleva la ragazza
da me amata quanto nessuna sarà mai amata.
Allora davvero avvenivano quei molti giochi d'amore
che tu volevi e che la ragazza non disdegnava.
Veramente brillarono per te luminosi giorni.
Ormai ella non vuole più: anche tu, pur se incapace di dominarti, cessa di volerlo
e non inseguire lei che fugge, e non vivere come un infelice,
ma con animo saldo resisti, tieni duro.
Addio, ragazza. Ormai Catullo tiene duro
e non verrà a cercarti né ti pregherà, se tu non vorrai.
Ma tu sì che te ne dorrai, quando non ti saranno rivolte preghiere:
sciagurata, guai a te! Quale vita ti resta?
Chi ora si avvicinerà a te? A chi sembrerai bella?
Chi ora amerai? Di chi si dirà che tu sia l'amata?
Chi bacerai? A chi morderai le labbra ?
Ma tu, Catullo, ostinato tieni duro.
secondo quesito
La lotta contro ciò che non ci piace può avvenire in due modi combatendo contro i mulinio a vento ottenendo spesso vittorie effimere o sprecando tempo ed energie oppure lasciandosi traportare dalal corrente dela vita e laciando che sia lòa vita a splamare te e tu a plasmare lei .
Ciò che sembra invalicabile \ insormantabile magari aspettando o non facendo niente crolla da solo per una semplice scalfitura come un vetro o un granello di sabbia negli ingranaggi .
In amore e qui riprendo l'argomento acennato sul post di questo blog e nei commenti dopo visto che ho preso quello che vengono chiamati due picche sia pocriti ( quelli che odio ) sia franchi e diretti ( quelli che popreferisco e che mi fanno stare meno male ) sia innamoramenti come ( anche se ancora non a quel livello ) la famosa LA BALLATA DELL'AMORE CIECO (O DELLA VANITA') di... non ha bisogno di presentazioni perchè scometto che dal titolo ed dal video,sotto riportato, a lui dedicato avreste già indovinato chi chi si tratta
potete vedere il mio post del 14\02\2007 e la poesia di stefano benni io tiamo per l'agenda del 1995 di smemoranda di cui potete trovare qui il testo . Infatti sono , oltre ad essere singolo , da da quando avevo 20 che nopn copulo \ faccio l'amore , tanto che i miei amici mi voglio pagare o m'invitano ad andare a prostitute , cosa che io odio ( ma che riprenderemo in seguito non vorrei annnoiarvi ) o mi fanno scherzi via sms fingendosio ragazze innamorate di me e ....
Non è Rodolfo Valentino, chi è?
Tempera ritoccata con gesso firma J. Iogotiech 8/1/1931
Rovistando nella soffitta del mio casale, ho trovato questa bellissima immagine, anche se triste la posto.
Sono giorni che sto cercando di scoprire di quale scena di film si tratta e chi sono i due attori del cinema muto. Qualcuno mi può chiarire?
Franca Bassi
7.7.07
Senza titolo 1929
Il mitico cdv,peccato che non scriva mai, su questo blog ) Kunger ( i suoi blog 1 2 ) ha ragione quando nella sua list ( qui per iscriversi ,e per chi volesse contattarlo su MSN Messenger rregurk@hotmail.com ) parla della distinzione fra Amore , Sesso , matrimonio
non è un testo nuovo ma occorre sempre ricordarlo, anzi impararlo a memoria
AMORE : Quando i tuoi occhi si incontrano coi suoi in una stanza piena di persone.
SESSO: Quando la tua lingua si incontra con la sua in una stanza piena di persone.
MATRIMONIO: Quando ti trova mentre ti nascondi in una stanza piena di persone.
AMORE: Quando dividi tutto con lei.
SESSO: Quando richiedi una prestazione sessuale prima di pagarla.
MATRIMONIO: Quando la banca è padrona di tutto.
AMORE: Quando la cosa più importante è che lei raggiunga l'orgasmo.
SESSO: Quando finisci una relazione se non arrivi all'orgasmo.
MATRIMONIO: Quando non ti ricordi piu' cos'è l'orgasmo
AMORE: Quando la chiami solo per dirle "Come stai principessa?".
SESSO: Quando la chiami solo per organizzare un torrido incontro di sex wrestling.
MATRIMONIO: Quando la chiami solo per sapere se la cena è pronta.
AMORE: Quando scrivi poesie sulla persona che ami.
SESSO: Quando scrivi solo il suo numero di telefono.
MATRIMONIO: Quando firmi solo assegni.
AMORE: Quando ti preoccupi dei sentimenti della tua partner.
SESSO: Quando ti preoccupi che lei sia solo "bona".
MATRIMONIO: Quando ti preoccupi della guida TV.
La leggenda dell'orchidea Cegliese
Immagine di Alessandro Bassi
Vi presento il piccolo Folletto Buzzichino, il furbetto aspetta la sua Principessa nel bosco, per giocare in un campo di grano insieme a Lei.
franca bassi
6.7.07
Donne attenzione...
Donne attenzione:
Dovete stare dentro casa a qualsiasi ora del giorno. Non è decoroso per una donna vagare oziosamente per le strade. Se uscite, dovete essere accompagnate da un mahram, un parente di sesso maschile. La donna che verrà sorpresa da sola per la strada sarà bastonata e rispedita a casa.
Non dovete mostrare il volto in nessuna circostanza. Quando uscite, dovete indossare il burqa. Altrimenti verrete duramente percosse.
Sono proibiti i cosmetici.
Sono proibiti i gioielli.
Non dovete indossare abiti attraenti.
Non dovete parlare se non per rispondere.
Non dovete guardare negli occhi gli uomini.
Non dovete ridere in pubblico. In caso contrario verrete bastonate.
Non dovete dipingere le unghie. In caso contrario vi sarà tagliato un dito.
Alle ragazze è proibito frequentare la scuola. Tutte le scuole femminili saranno immediatamente chiuse. Se aprirete una scuola femminile sarete bastonati e la vostra scuola verrà chiusa.
Alle donne è proibito lavorare.
Se vi rendete colpevoli di adulterio, verrete lapidate.
Ascoltate. Ascoltate con attenzione. Obbedite. Allah-u-akbar
(“Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini, pag. 289)
Mi è venuto da vomitare e da piangere e da urlare mentre leggevo il secondo libro di Hosseini. Nel settembre del 1996, data cui risale questo osceno diktat, io vivevo normalmente nel XX secolo, lavoravo, gioivo, soffrivo, cantavo, facevo tutto ciò che un essere umano ha il diritto di fare. E intanto c’erano degli esseri umani (ma lo erano, lo sono i Talebani?) che creavano l’inferno in terra. Costringevano le donne chirurgo (le poche rimaste per curare le altre donne) a operare indossando il burqa. Costringevano le donne gravide a partorire senza alcun medicinale a disposizione, senza neanche l’anestetico in caso di taglio cesareo (Hosseini la racconta così, ma ho i miei dubbi che nella realtà una donna possa sopravvivere all’apertura dell’utero da sveglia. Ho provato sulla mia pelle cosa significa sentirsi tagliare da un bisturi senza che l’anestesia abbia ancora fatto effetto e non oso pensare a cosa possa essere sentirsi aprire le viscere). Non amo gli estremismi, da nessuna parte vengano, non amo l’intolleranza. Sono per il rispetto delle culture e delle tradizioni, ma questo NO! Ancora oggi, sotto la presunta democrazia creata da Karzai, nelle zone più remote dell’Afghanistan, i signori della guerra talebani dettano legge, stabiliscono che è proibito tenere in casa parrocchetti (si, avete capito bene, i pappagallini). Se lo fate, sarete bastonati e i vostri uccelli verranno uccisi. Quale cultura degna di tale nome, quale assurda religione, quale c***o di tradizione può dire che è proibito ballare, cantare, giocare a carte, giocare a scacchi, far volare gli aquiloni?! La gente di Kabul, le donne di Kabul hanno sofferto sulla propria pelle ciò che Hosseini ci racconta in questo libro, alcune continuano a soffrirlo, consegnate mani e piedi legati al volere di uomini oscenamente ignoranti. Uomini di 60 anni che si sentono in diritto di deflorare e ingravidare ragazzine di 14! Karzai non sarà il governante migliore di questa terra, l’Afghanistan è da sempre terra di conquista a causa della sua posizione strategica e sempre vi si sono combattute guerre ingiuste spacciate per interventi a favore del popolo martoriato. Lo sappiamo, tutti, e piuttosto bene. Ma quel popolo, quelle donne sono martoriate, giorno dopo giorno, ora dopo ora. Leggere questo romanzo, che vi consiglio solo se siete in grado di reggerne l’urlo di disperazione, mi ha fatto aprire gli occhi. Gli americani sono lì, come in qualunque altro posto del mondo, per farsi i loro porci comodi. Ma mai come in questo caso i loro porci comodi coincidono con la necessità di dire BASTA! Alle assurdità dei Talebani, gente ignorante, uomini ignoranti, oscenamente convinti di detenere nei propri genitali l’investitura a parlare in nome di Dio. Un’umanità che sia degna di tale nome può osservare impotente la distruzione dei Buddha di Bamiyan, ma non la distruzione di intere generazioni di donne. Bisogna fermarli, a qualsiasi costo.
Laura
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