5.9.05

IN CORSO D'OPERA

Colonna sonora del post   disamistade di F. De Andrè   qui il testo 


Salve a tutti\è                                                                                                                                                                                          


Come promesso   la settimana  scorsa  eccovi  un  altro articolo tratto   dalla rubrica  gente&paesi della  nuova  sardegna  Ma  prima dell'articolo  per i  Non sardi  ( o per  quei  sardi  che  hanno una conoscenza  superficiale  o quasi  nulla  della  loro  cultura  e  identità   )  introduco  il, post  fornedo alcunme  news  su    cosa  è la desamistade   e  come  si  è trasformata  attualmente    fino a perdere quel  carattere antropologico che aveva  in se                                                      


Ecco quello che  ho trovato in rete e  appreso dall'esame  di storia  delle tradizioni i popolari dela  sardegna  , oltre  che  da  miei nonni  materni ( sono originari  di quelle zone  )   e  da letture  mie  (  di libri  di mia madre  ex insegnante di lettere e mio padre  ex insegnante di estimo ma  appassionato  di antropologia  e  storia  della sardegna  oltre  che politica  di cui ho parlato   nei miei "viaggi" del blog  )  . la  desamistade  come  dice   questo sito  <<  La famigerata faida  che spesso insanguina la cronaca sarda , è un tipico fenomeno legato all'ambiente barbaricino ( anche  se    si  è  avuta   in altre parti  dell'isola  ) , che nasce e trae origine dalla sete di vendetta. Nella fattispecie la faida non è altro che un susseguirsi di azioni conflittuali, che indirizzi o gruppi si scambiano fra di loro. Si attua per riscattare quelle che sono ritenute gravi offese, per chi le subisce, e che hanno in qualche modo leso l'onore e l'integrità morale di una persona. Il ricorso a una vendetta privata nasce fondamentalmente da una sfiducia nei confronti dello stato e del suo sistema giudiziario, ritenuto inadeguato a far fronte a tale tipo di conflitto. C'è quindi un forte divario e una netta differenziazione tra il codice nazionale e quello locale, che si ritrovano ad essere in conflitto. Il codice barbaricino, è un codice culturale che nutre e alimenta quella che viene definita la "cultura della vendetta", e che si manifesta inevitabilmente sul corpo. Il fenomeno della faida è stato, fra l' altro, studiato e analizzato da una grande figura della cultura sarda, Antonio Pigliaru, che come studioso di diritto penale si era interessato a curarne l'aspetto socio-giuridico  affermando che  : << il codice della vendetta non è statico . E' dinamico: si adegua. Bisogna dire, a differenza dell'interpretazione romantica, che esso non è senza crudeltà. Anzi nel suo processo di adeguamento alla società storica, è l'aggravarsi stesso delle contraddizioni che maggiormente lo incrudelisce. Questa  Tesi  è  piuttosot  contrasta  da molti  studiosi e  antropologi  , infatti  il mio prof  d'esame  M.Atzori  (   di cui trovate   il libro   alla  fine del post   ) afferma   : << (... )




Il fatto è che la Barbagia non è così perchè c'è il codice della vendetta, ma c'è il codice della vendetta perchè la Barbagia è così">> ... continua qui  . dicono   in sintesi  che la desamistade , insieme  a  parenmtela  allargataq   e suuull'amicizia  ( companatico ) e  e sul clientelismop \  mezzadria  ( patronato )   sopravvissutra  intatta  fino agl anni  50\60 , quando la crisi del sistema  economico  \ sociale   dell'italia contadina  non s'era  ancora  maniifesta    e il sistema  di sviluppo più semplice e immediato per  il  meridione  rapressentava  una rapida  industrializzazione , quando già si riscontravano  i primi esiti   del  fenomeno sociale  dell'immigrazione   dalle campagne   e l'immigrazione  verso el metropoli settentrionali  industrializzate , per  poi  fondersi  con la crinminalità comune  e ora  specialmente  nel nord sardegna     con l'usura  e  la mafia  . 


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dalla nuova  del  5..IX.2005       


                                                                                                                                                                                                                                                        Vi VILAGRANDE .Un centro tribolato dalle faide Il paese che non sa dimenticare  Neanche l’economia in crescita spezza l’antica catena    Nessuno tenta più di sostenere che i killer arrivano da lontano ma riconoscono che la vendetta cova in alcune famiglie    È vero. Molti non parlano o - almeno - non amano emettere facili sentenze. Anche perché a dire faida si fa presto. Ma poi bisogna vedere se, davanti ad alcuni eventi tragici che ammutoliscono intere comunità, si colpisce nel segno rievocando il diritto germanico medievale e le lotte tribali. Certo è che le faide sono rimaste di casa in Sardegna. Hanno martoriato per decenni i paesi più interni della Barbagia. È successo a Orgosolo e Mamoiada, a Oniferi e Sarule. Non una ma tante faide, indipendenti o intrecciate fra loro, con gruppi familiari contrapposti. Ma in alcuni di questi villaggi sembra avvenuto un miracolo sociale. Il fuoco non cova, ma è stato spento dalla cenere. E se è pur vero che la cronaca nera ha i suoi rigurgiti di sangue, gli omicidi martellanti dei primi decenni del dopoguerra o di vent’anni fa sono un ricordo triste ma archiviato. Nei cimiteri sono stati sepolti anche odi e rancori antichi. Qualcuno ha cambiato regione (e nazione). Chi è rimasto ha spezzato la catena di vendette. E sotto il Gennargentu vedete giocare insieme, studiare insieme, viaggiare insieme ragazzi e ragazze di famiglie che si erano dichiarate odio eterno, anche con liste pubbliche di proscrizione. Poi qualcuno ha detto basta. E si è fatto rispettare. Però in qualche altra parte della “Sardegna di dentro” l’odio resta. Ma quando in uno di questi paesi c’è un delitto è come se il lutto colpisse tutti perché per settimane non cogliete un sorriso e non vedete una finestra aperta, le strade sono deserte, si sta chiusi in casa, più d’uno impreca contro le telecamere, non si parla né con gli inquirenti né con i magistrati. Omertà dicevano. E omertà continuano a chiamarla. A sicut erat. Succede ancora a Orune, o a Burgos, nelle campagne di “Monte Rughe” di Pozzomaggiore o nei pascoli di “Marchinzones” ad Anela. Le campane per i morti ammazzati risuonano spesso a Villagrande, nel cuore di un’Ogliastra, avamposto ribollente di vecchia e nuova criminalità, di bombe e fucilate a sindaci e amministratori. I nomi e i cognomi, sui manifesti del lutto, si rincorrono perché qui, in alcuni gruppi sociali quasi sempre legati al mondo della campagna, resiste la legge del muretto a secco. Accompagnata dall’assalto con nuove tecnologie criminali. Ed ecco ruspe e tritolo davanti al Bancomat di un ufficio postale, di una banca o l’assalto da squadrone della morte a un furgone portavalori. C’è il crimine moderno e resiste il delitto da preistoria. Perché ? La risposta non è più nelle analisi delle cento commissioni d’inchiesta sulla criminalità in Sardegna. E non da oggi. Perché qualcuno, certo molto superficialmente, più che di malessere sociale parla di forme aberranti di benessere economico, di caccia al denaro immediato. È difficile parlare di disagio davanti ai fuoristrada Mitsubishi e ai Kalasnikhov. La ragione non è “la miseria”.A cinque giorni dall’ultimo delitto, Villagrande è ancora choccata anche se reagisce per apparire un paese normale. Lo aveva dimostrato a tutta la Sardegna dopo la tragica alluvione del 6 dicembre con uno scatto d’orgoglio commovente, col pensiero a chi nel mondo e in Europa viveva i drammi più sconvolgenti della fame e della guerra. Ieri le donne di sempre alla messa nella parrocchia di San Gabriele Arcangelo, il caffè e la lettura dei giornali attorno ai tavolini della strada centrale, un gruppo di cinquantenni nella piazzetta con le pietre di Pinuccio Sciola davanti allo sfondo magico delle rocce a segaccio di monte Isàdalu. Tra le case e nelle strade ancora le ferite dello tsunami sardo che uccise nonna e nipotina lo scorso inverno. Ma soprattutto l’immagine consolidata della Villagrande operosa. Perché questo paese di tormenti è quello più dinamico in Ogliastra. Sotto Punta La Marmora e il corso del Flumendosa, negli ultimi dieci anni lo spirito imprenditoriale ha fatto sorgere piccole aziende modello-Emilia e che sfruttano quella grande risorsa che si chiama ambiente. L’altipiano di “Genna Antìne”, sulla strada fra Lanusei e Fonni, è diventato una delle zone artigianali e industriali più produttive della Sardegna. Quasi ogni azienda ha il suo sito internet. Due prosciuttifici e salumifici di alto livello conoscono entrambi le regole dell’export. Qui, prima che scattasse la sana emulazione, è stato commercializzato il pistoccu, il pane tradizionale di grano duro transitato dalle capanne dei pastori agli scaffali dei supermarket di Londra e Parigi. I panifici sono quattro, da Demurtas a Peddio, da Orrù a Rais. In questo nascente distretto agroalimentare di qualità trovate Ovoantine e Murgioni-Rubiu. E ancora l’allevamento delle trote nel lago Flumendosa e “La quaglia sarda” in mano a giovani capaci e intraprendenti, il latte caprino “Galidhà” e la “Gennargentu Caprini” gestito da due sorelle piene di voglia di fare giunte da Arzana, Vanda e Pina Piras che piazzano l’80 per cento della produzione al di fuori dell’isola. “Sapori di Sardegna” vi garantisce prodotti sardi tipici, “Nutrizoo” produce e vende mangimi agli allevatori tra Barbagia e Ogliastra. Quattro ristoranti di buon livello tra il bosco di Santa Barbara e la frazione di Villanova. Va bene l’artigianato con attività le più diverse: Mario Tronci e Roberto Loi lavorano il ferro, Paolo Loi è lattoniere, falegnamerie di Romano Mulas, Sandrino Mossudu, Basilio Sette. Mobilifici, termoidraulica, tutto per l’edilizia, tra poco aprirà i battenti la segheria di Giomaria Murgia “sceso” da Desulo e creerà altre buste paga. Aggiungiamo che tra un anno sarà pronto un residence con 150 tra camere e suite, piscine, centro benessere, saloni per congressi, il tutto all’interno del bosco di Santa Barbara tra lecci secolari e la vista sui monti del Gennargentu e, se fate qualche passo, vedete anche il mare blu della costa orientale di Arbatax e Santa Maria Navarrese. In Ogliastra non c’è un solo paese che abbia un rapporto così elavato tra popolazione e imprese. L’economia, quindi, non langue. Anzi. E il sociale? Anche in questo campo Villagrande non conosce l’apatia generalizzata. Gruppi musicali e un buon coro di voci maschili e femminili. La chiesa, col parroco don Franco, è attenta alla società che le sta attorno. Tre anni fa è nata l’Associazione “Amistade”, punta proprio a rinsaldare rapporti e legami sociali, a valorizzare le tradizioni, i soci sono più di cento, professionisti e studenti, presidente è un funzionario della Asl di Lanusei, Ninetto Sette. Molti i club sportivi tra calcio, pallavolo (”Sa teula”) e trekking (”Praidas”). A Villanova è attivo un altro gruppo di volontariato, ambulanza e assistenza agli anziani e ammalati. E poi c’è una delle Pro loco più presenti in Sardegna. Una Pro loco che guarda alla cronaca ma che sa andare anche oltre i fatti e i misfatti quotidiani. Dibattiti con esperti di livello nazionale su “Villagrande, terra di rose terra di spine”, oppure sul passaggio “Da su pistoccu agli hamburger Mc Donald’s”. I ruoli sociali analizzati nel convegno”A dognunu s’arte sua”, cioè ciascuno al proprio posto. Incontri ripetuti sul disagio giovanile. Tra un mese un altro seminario sulla tutela del paesaggio dopo aver ospitato - mesi fa- il convegno di tutti i laureati italiani in Scienze ambientali alla presenza dell’assessore regionale Tonino Dessì e del direttore dell’Arpa Sardegna Carla Testa. E allora? Paese abulico, indifferente a ciò che si muove intorno in Sardegna e nel mondo? La risposta è un grande no. Se un disagio reale esiste va identificato soprattutto nella disoccupazione intellettuale, in decine di laureati e diplomati (soprattutto donne) che stentano a trovare lavoro nelle discipline scelte per i propri studi.E non sono certo loro - con i corsi e ricorsi criminali - a far precipitare il paese nel vuoto, a renderlo muto.C’è anche chi parla. Qualcuno per dire che i killer di oggi e di ieri sono venuti da lontano. Ma è tesi senza seguaci (”es cosa nostra”). E quando si pone la domanda “Ma perché a Villagrande qualcuno continua a farsi vendetta da solo?” la risposta ricorrente, soprattutto da chi ha superato i sessant’anni e sa di poter ragionare a cuore aperto, va nel segno: “Poitte bi tenet familias treulàdas”, perché in alcune famiglie c’è tormento. Quale tormento e quale tormenta? Pedru Casu, il grande letterato di Berchidda, nel suo vocabolario-monumento, a pagina 1324, parla proprio di “bidda, familia, mente treulada”. Nel significato metaforico è lo stesso Casu che vuole intendere paesi, famiglie “sconvolte, intorbidate”, con i valori sociali “sottosopra”, con la mente confusa. “Sa trèula” - si sa - è la trebbia. Che non è solo la mietitura del grano, ma è (o così era fino a qualche decennio fa) seguire il giogo dei buoi o il cavallo che traina e fa girare la pietra vulcanica da macina, usare il forcone, smuovere i covoni, separare i chicchi dalla paglia e dal terriccio, insaccare. Tutte queste azioni, anche in giornate senza vento, offuscano il cielo e il sole. Non ci si vede l’un l’altro, si annebbia la vista. Eccolo allora il buio tormento di alcuni “trebbiatori” di Villagrande: col cielo “intorbidato” ripeterebbe Casu. Sono le nuvole che sconvolgono e stravolgono i valori: la violenza privata più forte della legge. È la giustizia tribale “a non firmare su sambene”e quindi ad alimentare la “faida”. È stata questa la ragione degli ultimi delitti? E poi: perché alcuni paesi - prendiamo Mamoiada e forse anche Orgosolo - hanno saputo dimenticare e altri no? Perché da una parte le ferite si rimarginano e altrove restano aperte ? Sentiamo alcuni pareri esterni all’Ogliastra. Si rifanno al concetto generale di faida ma con tanta cautela perché - si sa - dire faida è facile ma ogni croce ha un suo calvario. Quello di Villagrande non è il Golgota di Burgos o di Orune. Salvatore Mannuzzu, magistrato e scritttore di successo, premette di non conoscere bene né l’Ogliastra né Villagrande ma si sente “coinvolto e sconvolto dagli eventi” e intravede in alcune zone dell’isola “gli epicentri, i punti di maggiore resistenza alla modernizzazione”. Sa che è un atteggiamento di “molto pochi” ma questi “offuscano intere comunità”. Detta legge l’egoismo, non l’altruismo e perciò parla di “indifferenza morale al vincolo sociale”. E se è pur vero che soffia un vento nuovo Mannuzzu avverte “un fondo tradizionale, arcaico stravolto da inquinamenti recenti”. Che fare? “Occorre una riparazione civile, civica, che coinvolga tutta la popolazione” anche se è evidente che Villagrande sta facendo tutto il possibile per favorire il dialogo, per far capire che la risposta non può essere quella violenta dell’autodifesa ma è più efficace una mediazione pubblica. Antonietta Mazzette, sociologa dell’Università di Sassari, dice che “manca un dato scientifico, una ricerca metodica su cui ragionare”. E quando parla di alcuni paesi dell’antico e moderno malessere sottolinea “condizioni culturali diverse fra le singole comunità e fra esse e il resto del territorio isolano”. Una diversità “sia nelle aperture che nelle chiusure sociali, perché della modernizzazione si accettano alcuni valori ma non altri e la vendetta privata resta ancora una valore soggettivo”. Perché? “Perché la modernizzazione non si è sedimentata, è stata di breve durata, il passaggio del pre al post-industriale è stato fugace per cui sono rimasti i precipizi non gli equilibri”. Francesco Mariani, sacerdote, sociologo, direttore di “Radio Barbagia”, orunese doc, esterna prudenza anche sulle “faide sopìte” perché - dice - “vanno osservate nel lungo periodo, spesso si riaccendono anche dopo venti, trent’anni. Finiscono quando i contendenti lasciano il campo perché nulla, in Barbagia come nel resto del mondo, è più duraturo dell’odio. Dai paesi insanguinati da lotte familiari i protagonisti hanno voluto dire basta e sono andati via emigrando. E andar via è una scelta precisa. Perché chi resta nel paese vive sempre in un clima di sospetto dove le occasioni non mancano e prima o poi armano una mano. In altri paesi c’è stato chi ha detto basta anche dopo aver visto fratelli o genitori uccisi. Ecco: occorre aver quel valore in più che fa dire la parola fine, trovare il probhomime che abbia l’autorevolezza nel farsi ascoltare”. Villagrande troverà questo saggio? Ci sarà uno che saprà dire basta perché ha capito che ogni delitto ne fa nascere un altro fino all’infinito con tante “trèulas”, infiniti tormenti? Uno dei dibattiti organizzati dalla Pro loco vedeva Villagrande “terra di spine” e “terra di rose”. Basterebbe che solo uno rifiutasse le spine. Si può. Un rifiuto di nome balentìa. Quella autentica. 
 


APPROFFONDIMENTI 

LIBRI  ( SAGGI e  ROMANZI, RACCONTI , POESIE   ) 




  • Banditi   dell'Aggese  Giovanni Francesco Ricci L'autore  è un Ufficiale dei CC con il grado di Capitano, e' attualmente il Comandante della Compagnia di Valledoria (SS). Ha studiato al Liceo Classico di Tempio, e proprio in quel periodo e' nata in lui la passione per la storia della Sardegna, della "sua" Gallura in particolare, per le storie e le leggende della sua terra. Come lui stesso ama ricordare, lo attraevano in modo particolare le tragiche nimmistai di quel periodo, le leggendarie imprese dei banditi di Gallura, la travagliata storia di questa terra a cavallo tra il '700 e l'800.  )           



  •  Il Muto di Gallura  ENRICO COSTA
    Scritto da uno dei piu' prodigiosi poligrafi della cultura isolana tra Ottocento e Novecento, il libro narra, anche con una certa pretesa di verita' storica, la romantica e crudele vicenda di Bastiano Addis Tansu, detto "Il Muto di Gallura", uno dei piu' feroci e disperati vendicatori della lunga faida che insanguino' Aggius e la  gallura  a meta del secolo scorso, facendo oltre  settanta vittime. un centinaio secondo alcuni 


  • Arcipeklaghi di Maria Giacobbe.
    Nata a Nuoro 14 agosto 1928, vive e lavora come pubblicista in Danimarca dall'autunno del 1958. Per ragioni di famiglia, dal 1962 ha preso la cittadinanza daneseLe Opere:Il Diario d'una maestrina 1957 ;Piccole Cronache 1965 ;Il mare 1967;Eurydike 1970 I ragazzi del veliero 1991;Gli arcipelaghi 1995 

  • BANDITI A ORGOSOLO  di Franco Cagnetta
    che uscì prima  d'essere enmsso su libro  come inchiesta su "Nuovi Argomenti" e che costò negli anni '60 l'esilio in Francia dell'autore per  la  vicenda   

  • Vittorio De Seta: il mondo perduto di: Goffredo Fofi – Gianni Volpi Edizioni Lindau qui  peravere ulteriori   news 

  • G. Angioni: Disamistade

  • Solitudine del popolo sardo, di  G.Dessì “Riscossa”, Cagliari, 1974, pp. 326-332       


  •  Bibliografia  Demo-Etno-Antropologia ( qui l'elenco  )  della Sardegna del sito internazionale del istituto H(umanities)A(nd)S(ocial)S(ciences)  . La Bibliografia è composta essenzialmente da libri riguardanti la demo-etno-antropologia della Sardegna; non mancano però alcuni titoli riguardanti l'aspetto archeologico,linguistico, politico e storico dell'isola, utili ad offrire una panoramica generale della cultura sarda. 



  •  tutta la  biografia di sergio atzeni  oppure  nel mio post  in particolare  la storia  di rosario moro  tratta  da  Il  quinmto passo dell'addio



SITI ,  ARTICOLI



  • ntervista  a francesco cossiga  sulla desamistade  


  • http://web.tiscalinet.it/Banditismo   Sito interamente dedicato al Banditismo in Sardegna. All'interno di esso potrete trovare la storia del banditismo, gli avvenimenti, il codice barbaricino e le poesie dedicate al banditismo sardo



  • http://tinyurl.com/859pb un altro sito  interessante  non solo  sul codice  Barbaricino ma sulle altre  Usanze  di cui parlo nel post                                                                                                                                                                                 



FILM e docvumentari




  • desamistade  ( trama  e analisi critica   )    e passaggi di tempo  ( trama  e recensione )  di G.Cabiddu            

  • banditi ad  orgosolo di Vittorio De Seta  trama   arcipelaghi di  Giovanni Columbu trama    


  • intervista del  sito  www.cinemaindipendente.it  al regista Nico d 'alessandria  L'intervista è stata realizzata il 4 dicembre 2000 nello studio di Nico D'Alessandria, al quartiere Trieste a Roma. L'intervista è stata realizzata il 4 dicembre 2000 nello studio di Nico D'Alessandria, al quartiere Trieste a Roma.



  •  La Sardegna: un itinerario nel tempo di Giuseppe Dessì, regia: Libero Bizzarri. soggetto e testo: Giuseppe Dessì. musiche: Egisto Macchi. canti eseguiti dal Coro di Orgosolo, dal Coro di Aggius e da Gavino Gabriel, Italia: 1963. Società Umanitaria, 2004. Documento televisivo Rai in tre puntate.  



  • Il disertore, regia di Giuliana Berlinguer. soggetto dal romanzo omonimo di Giuseppe Dessì. Italia : Società Umanitaria, 2003.                                                     



               

 

Senza titolo 764


Vorrei che sulla mia pietra scrivessero
che ho avuto con il mondo un litigio da innamorato


Robert Frost

4.9.05

Senza titolo 763


C’è da scegliere nuova immagine…


Io raccoglierò qualche foto in più, come farò sempre.


 


 


 


Nella mia vita ho fatto tante scelte sbagliate e ho dato troppa importanza a delle persone…


E sto male perché non so se posso riparare a tutto ciò…


Mi scavo dentro cercando una passione, ma se la trovo c’è come al solito qualcosa che mi impedisce di realizzare tutto quello che vorrei.


Fa male che devo fare tutto da sola… loro hanno deciso che i propri figli dovranno cavarsela da soli.


Ho guardato tante foto.


Domanda che mi ritrovo spesso a leggere da qualche parte…


Cosa sei disposto a perdere?

Senza titolo 762

so  che  con questo post :  1)  mi contraddico   con le risposte  che ho dato  nei post   alle cause  ( a volte   costruttive   e ben   argomentate   e non  o poco offensive )  d'essere  antiamericano  ; 2)  ai valori da me proposti  nei miei scritti   di  pace, amore, solidarietà  ma    non sopporto l'imbecillità  mediatica  e ipocrita  . E poi mi chiedo    Perchè dobbiamo aiutare il Paese più ricco del mondo? che  consuma  ben  1l60\70 dele  richezze mondiali  e   fa morte   il  90%  di fame  o  di  miseria   delal popolazione mondiale  ?  E' il colmo: gli Stati Uniti sono il Paese più ricco del mondo e l'Europa dovrebbe aiutarlo   non baata  quanto  ha  già dato  il  culo   o per  parafrasare  \ citare quarant'anni dei modena  city tramblers  : << ... ho venduto il mio dietro ad un amico americano adesso cerco un anima  anche di seconda mano  ...>>  in cambio di  cosa  di morti come  nassiria  , di  gente  violentata  dai militari  ,   di morti   per  un miltare ubriaco su una  funivia  ,  vittime   per  uranio impoverito  ,    agenti italiani  uccisi    dal  fuoco amico ( il caso  Callipari ) , o  gente sequestrata  sul nostro territorio , ecc  ( l'elenco potrebbe  continuare  ) 
Se gli abitanti di New Orleans sono in ginocchio è solo colpa di Bush,---<< L’intervento di Bush in tv è stato vergognoso.Sembrava l’addetto alla logistica quando ha detto quante bottiglie hanno distribuito.Ma non ha detto ciò che avrebbe dovuto dire:che non è stato l’uragano a provocarela tragedia di New Orleans ma l’effetto serra causato dalla sua disastrosa politica energetica Jeremy Rifkin Ansa 2 settembre 2005 >> --- che ha dirottato i fondi per la protezione civile verso l'esercito e la guerra in Iraq. Inoltre è evidente che New Orleans non è New York ed è per questo che, dopo l'11 settembre gli aiuti sono arrivati subito, mentre adesso no: perchè a New York erano quasi tutti ricchi e bianchi, a New Orleans sono quasi tutti poveri e neri, e dei poveri e neri a Bush non gliene può fregare di meno, dato che non sono i poveri e neri a votarlo. Dare aiuti economici all'America, quando i soldi per aiutare e ricostruire New Orleans Bush li ha ma non intende usare neanche un centesimo, è solo un'assurdità, anche perchè questi aiuti verrebbero immediatamente rubati all'amministrazione Bush e dirottati verso l'Iraq, per rimpinguare l'esercito, lasciando in miseria New Orleans. Inoltre perchè dare all'America le nostre riserve di petrolio, quando l'America le riserve di petrolio le ha ma non le vuole usare?
NEANCHE UN EURO PER NEW ORLEANS! NEANCHE UN EURO PER TOGLIERE DAI GUAI BUSH! GLI USA USINO I SOLDI CHE HANNO! IL SENATO AMERICANO CHIEDA L'IMPEACHMENT PER BUSH, CHE HA DIROTTATO FONDI VERSO L'IRAQ, CAUSANDO IL MASSACRO DI NEW ORLEANS!


 

Senza titolo 761







UNA SOCIETA' CHE NON SI INFORMA

E' UNA SOCIETA' IN PERICOLO

 

dal

 

11

SETTEMBRE

2005

 

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GRANDENUDnews 

il bollettino d'altrainformazione quotidiano.

sergio atzeni

Io lvoglio  ricordare così,in maniera non retorica piciola  ed ipocrita  a distanza di dieci anni dalla sua scomparsa.uno dei più grandi  autori sardi contemporanei   che  , SIC ,  ho conosciuto le sue opere solo  dopo aver  visto il bel film il figlio di bakunin  (1997) , autore  grazie al  quale  ho riscoperto   la mie radici  ( la mia sardità )  segnalando  una  delle celbrazioni  non retoriche   che  si tengono  nelle mia  isola ,  in questo caso nel mio amato odiato ( come  ho già  detto nelal mia  auto intervisvedere  post precedenti  ta  )  pese   : <<  TEMPIO. Dieci anni fa moriva Sergio Atzeni (foto), lo scrittore che ha incoraggiato il volo di una nidiata di nuovi autori che con i suoi romanzi, il suo stile, la sua fine sensibilità sembrano avere avuto in qualche modo a che fare. Ad Atzeni, che oggi avrebbe avuto 55 anni, sarà dedicata una serata speciale del café letterario della Libreria Max 88 e del Cotton Club. Martedì 6 settembre, alle 21, letteratura e musica si fonderanno in un recital che, secondo le intenzioni degli ideatori, tutti appassionati dello scrittore di Capoterra, non dovrà avere nulla di retorico e formalmente celebrativo. Si tratterà di una serie di letture di brani tratti dai romanzi atzeniani accompagnati da musiche particolari che fungeranno da colonna sonora. Un operazione semplice, che mira a rinverdire, se ci fosse bisogno il ricordo di uno scrittore sardo tradotto in tante lingue, che con la sua prematura morte ha lasciato davvero un grosso vuoto. E questo, se si vuole, è il risultato più evidente dei suoi pur celebrati e da più parti riconosciuti meriti. A curare la colonna sonora della serata saranno Sandro Fresi e Giacomo Spano: il primo con la sua immancabile ghironda, il secondo con la chitarra di tanti viaggi sonori. Con i due musicisti ci sarà anche il quartetto Oxidiana, un ensemble fondato dallo stesso Fresi, costituito da quattro voci di bell impatto (Francesca Azara, Grazia Multineddu, Mariella Pirinu e Mirella Quidacciolu). Canto e strumenti dovranno assecondare la lettura dei brani tratti dalle diverse opere di Atzeni: «Il figlio di Bakunin», «Passavamo sulla terra leggeri», «Apologo del giudice bandito» e «Il quinto passo è l’addio», dato alle stampe nel 1995, poco prima della morte. Intellettuale completo, Atzeni è stato anche un bravo disegnatore. Oltre alla lettura dei brani, il tributo alla sua memoria consisterà allora anche nella rappresentazione di alcune sue immagini. Insomma, si entrerà in contatto con il mondo di uno scrittore che ha conferito alla Sardegna una speciale dignità letteraria, sondandone l’anima e raccontandone con inimitabile perizia gli umori più magici e segreti. Giuseppe Pulina (  dalla nuopva  sardegna   eizione  Olbia  -Gallura del  31\08\2005 )   . Per chi è sardo o  è in sardegna  in questo periodo  segnalo oltre quella  del mio paese altre  manifestazuioni  che  lo celebrano ( retoricamente    o meno ) . Esse  sono  tratte   dal  sito \portale  di cultura sarda  godot news . e  da  quest'altro sito  qua   ;  e  con la citazione  di   alcuni stralci    da ... "Passavamo sulla terra leggeri."   ( una  delle    sue  opere  più  belle   ed  importanti ) e  Due colori esistono al mondo Il verde è il secondo"   prese http://bardaneri.splinder.com  uno dei blog  sardi più  interessanti  fin'ora letti insieme  a   quello   della  cdv  http://lampinelbuio.splinder.com/

   

XXXVI


Notesta cun pintzas de pillu 'e latti
m'apu obertu su petus e apu scipiu
de tènniri unu coru africanu


XXXVI

Stanotte con pinze di panna
mi sono aperto il petto e ho scoperto
di avere un cuore africano

 

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"Mir guidò le dieci genti fino al cuore dell'isola. Trovò un monte cavo. Per accedere alla cavità dovemmo infilarci in una fessura larga il torace di un uomo e lunga venti braccia. Un pendio ci portò alle viscere della terra, dove non cresce più l'erba, dove non arriva luce, sotto i sentieri e le vigne. (...) Al termine del cammino sotterraneo trovammo un cerchio di terra con un raggio di dieci braccia. A metà della notte vedemmo la luna da una fessura della roccia , alta sopra le nostre teste. La luna illuminò il cerchio. Mir disse nell'antica lingua " t'Is kal'i ". La frase diventò nome del luogo."


non so che altro  dire  se non buona lettura e  buon viaggio 

 


 APPROFONDIMENTI 



  • lettura  radiofonica     dela trrasmissione  radiofonica   radio sgrino  del  libro   Passavamo sulla terra leggeri



 


http://tinyurl.com/bvr2j   ( parte  3 )

 

per  le  altre opere  di sergio Atzeni  la pagina di radio scrigno 

 



  • biografia e  bibliografia   ( opere principali  )  e un suo intervento pubblico  l'unico  (  almeno da quel poco  che   io ricordo di lui  )   suo intervento   ufficiale  all'università di parma



 http://tinyurl.com/7mv5p 


 fattta eccezione  per  il libro  " passavamo  sulal terra leggeri  che  invece  è preso da  quest'altro sito 




  • una bellissima recensione 



http://tinyurl.com/ad9wq


ferenza del 20.04.'95
U

Senza titolo 760




Riccioli di fumo

Un'altra notte a rincorrere
riccioli di fumo,
che danzano, sul pallido muro

l’oscurità invoca le sue ombre

mi perdo nel frastuono
un ritmato ticchettio
diventa assordante
nel suo infinito

muto inizia il dialogo
tra visibile e invisibile

le tenebre alla debole luce
della luna
si animano di forme sconosciute
ora spaventose,
ora attraenti
sono memorie ancestrali
che aumentano quel senso di solitudine

sola con me stessa
e da sola
devo fare i conti
con ciò che cela nel mio cuore

ancora una notte a inseguire
il rincorrersi di riccioli di fumo

3.9.05

Senza titolo 759

 I bambini giocano sulla spiaggia dei mondi

I bambini s'incontrano
sulla spiaggia di mondi sconfinati
sopra di loro il cielo e' immobile
nella sua immensita'...

 

ma l'acqua del mare che non conosce riposo
si agita tempestosa
i bambini s'incontrano con grida e danze
sulla spiaggia di mondi sconfinati
costruiscono castelli di sabbia
e giocano con conchiglie vuote
con foglie secche intessono barchette
e sorridendo le fanno galleggiare
sulla superficie del mare...

 

i bambini giocano sulla spiaggia dei mondi
non sanno nuotare
ne' sanno gettare le reti
i pescatori di perle si tuffano per cercare
i mercanti navigano sulle loro navi
i bambini raccolgono sassolini
e poi li gettano di nuovo nel mare
non cercano tesori nascosti
ne' sanno gettare le
reti.
(TAGORE)

Senza titolo 758

Qual è il valore di questo ideale
tale da essere deriso, calpestato,
rinnegato, disprezzato?
Qual è peso di questo ideale
tale da essere taciuto, occultato,
tradito, rinnegato?
Io solo continuo per la mia strada
perchè la mia rivoluzione
non resterà muta: ha spigoli duri,
vive di delusioni e vibra di attimi,
ma rinasce ogni giorno
nell'affanno di quei sogni calpestati.

Senza titolo 757


www.photoforum.ru


_________________________


Sulle spumose onde
arricciate dallo zefiro
volano i gabbiani
rincorsi dalle mie riflessioni
che si perdono
nello spazio assoluto.
Così come il fragore segue il fulmine
 lasciandosi dietro lontani  turbamenti,
 s’indeboliscono evanescenti miraggi
mentre un vento leggero carezza il mio viso
facendo sfumare le conclusive note

mentre rotolano i ricordi del mio passato.
Ingoio l’aria che anche tu respiri,
ascolto i ricordi che fanno ardere la notte.
Tu! soffio cortese
che al tuo passaggio accarezzi 
 pensieri…
sfiora anche lui
facendogli percepire il profumo
della nostra giovinezza,
quando la parola era musica dell’anima
suonata dai nostri corpi vibranti.
Sussurragli all’orecchio
che ancora aspetto una risposta antica.


______________


Silvana Bilardi 

che palle i matusa

Avevo  promesso più  volte nel corso di questo  blog (  e  in altri scritti   privati  )   di smetterla di  farmi le elucubraqzioni  \ seghe mentali ma  a volte  ( come questo  caso  di cui  vado aparlare  ) sono inevitabili . Il fatto è dovuto come sempre  ai miei  "vecchi " che criticano quello che leggo ( oltre quello che guardo in tv  , ma questa  è un'altra storia ) .  La discussione è avvenuta quando   tornando a casa  con   i giornali  ,  mi hanno trovato con fumetto nuovo  e mi hanno detto : mio padre  : <<  quanti soldi che  sprechi  in fumetti e  in fesserie  >> , mia madre << non basta quanto spendi   con Dylan dog   e Martin Mystere , più quantro hai speso  per i libri e i dv  di asterix  usciti con Panorama e  con   quelli di Repubblica   >>

Ciò  mi ricorda 1)   , le polemiche  che  suscito il n°392 " Dite la vostra  " -- ne  ho ritrovato  qualcosa riordinando la  soffitta  dai vecchi  giornali --  di alan Ford\tnt in cui  prese a fae  una parodia del  caso  Erika  e  Omar  ( qui per  chi ha rimosso  \  dimenticato ) ; 2)   << l'assurdo  >> --  come giustamente  dice nella rubrica  chaz Max Bunker   alla   fine  della  storia   prima citata  -- <<  era  [ anzi  è ancora ]  che i moralisti del momento che alzavano la voce  erano gli ultimi che avrebebro  dovuto avere la  spudoratezza di aprire  bocca , e invece lo fecero tonfi e baldanzosi   come non mai  . Sarebeb come sentire  Hitler   deprecare per la persecuzione , Al capone  condannare il crimine, cicciolina  sostenere la castità  , e cosi  via  . (...) Se non per  ricordare  gli anniversari [ o peggio  riempire  dei vuoti   nelle pagine dei giornali  ]  dei fumetti  si  parla   sempre in modo negativo  [  fatte  eccezioni  come alias  l'inserto del sabato  del   quotidiano il manifesto  , la pagina culturale  quotidiano  e  del sito dell'unità  , e  il  nuovo mensile  XL  di repubblica  e  la  web  fanzine  dell'informagiovanio  dell'emilia romagna  Strada Nove ] . Ogni  occasione   è  buona  per  attaccarli  , è incomprensibile , ma è copsi , dopo essere stati considerati  [negli anni  60\70 ] la  duodecima musa   si  è ricaduti nell'oscurantismo   più cupo gestito   dala stupidità .La stupidità  non è appannaggio di un solo partito o  congrega politica   ma  è dananttamente trasversale  >> ( N.b  le frasi  tra  parentesi quadre  sono delle mie  integrazionmi a tale  dichiarazioi dell'auoptre ) Stupidità e arroganza   sono gli elementi principali   di questi  falsi  profeti  o cattivi maestri per usare  un'espressione a  loro tanto cara   ai   quali  è dedicato questo post. IL  fumetto  causa dei rimproveri    è Ken parker  "oltre  la  frontiera "( di cui ho accenato  nel post  precedente ) l'ultimo numero della  colonna serie oro del quotidiano la   repubblica . Dai  fumetti  in particolare ( oltre a Ken Parker ) : Dylan Dog,Martin Mystere ,Mister No , Julia   della  Bonelli e Persepolis  di  Marjane Satrapi ( qui news  su di lei ) e Maus  di  Art Spiegelman (  qui  per  news  sull'autore ) , ecc   ho impareato molto più di certe lezioni   scolatiche  e  universitarie , in particolare  quelle   di filosofiaea e storia    . Mi hanno  , soprattutto  Maus e  Persepolis  trsmesso  trasmettere molto più di quantohanno fatti  interi manuali di storia. Ritornando a   Per  quanto riguarda   Kp sia  l'edizione   i classici del fumetto  ( sempre  di repubblica  ) sia  quellst'ultimo  i  ho imparato  ad esprimere  la mia  rabbia  attraverso non più  solo co  reazioni immediate ed istintive  (  fatti che  non racconto per  non riaprire  vecchie ferite   ormai  cicatrizzate  e  perchè troppo privati,non  posso mica  raccontarvi tutto  )  ma  attraverso il pensiero  ( anzi meglio    usare  il metodo  cuore&mente  che  integra  entrambi  ) , perchè  a  volte   ho bisogno di pensare   e  e di capire , comprendere  ,  a sperimentare  suilla mia pelle  (  come  d'altronde tutti voi  i miei cdv   sia  passivamente  che   attivamente  )  i pregi e  i diffetti di una nazione che  dopo  tangentopoli \ mani pulite o  anche  prima  (  dal  1988\89 secondo altri storici e  sociologi  )    sta cerca ndo di ricostruirsi una identità ;  e  che  a volte è  neccessario   fermarsi ad    ascoltare   e  a riflettere  come dicono i Modena city ramblers  nel  loro primo cd  riportando tutto a  casa ( da me precedentemente  citato non ricordo l post preciso e  ho poco tempo  e voglia dato che  in paese c'è la festa ) bellissimo blog omonimo  su splinder (  vorrei scriverle io certe cose  ) :<<  Poi un giorno abbiamo deciso che era giunto il momento.Abbiamo raccolto idee,emozioni,suggestioni e compagni di viaggio.Adesso riportiamo tutto a casa.>> . Hoappreso che    : << Spiriti  buoni e cattivi  convivono dentro di noi  >> come  dice  uno dei protagonista  di "Alito di ghiaccio " ( l'ultima  dele tre  storie   della  saga  Oltre la  frontiera    riportata  dal fumetto di  repubblica prima citato  e   che stà alal base di questo post    )   << come il sole e  la pioggia, un po' vince l'uno un po'  vince l0altro . bisogna  conviverci insieme  >>   

Ora Poichè con i  miei  è  una  guerra persa  e contro i mulini a vento,infatti  non riuscendo  nè  a sopportare  i  loro  sbuffi  e rimproveri   su tali questioni (  compreso  quando  guaredo i simpsons  e  futurma  , Griffin  ma questa  è un altra storia    che  prima  o poi   vi racconterò  )   risalente  a  5  anni  fa   e forse   più su  tale  questione     scritto sui newsgroups \  ng  ( chi sei  li vuole leggere tutti   compreso il mio  li legga  qui )  di  IAF e IAFB ( e la  sua  web comunity )   it.arti.fumetti e  it.arti.fumetti.bonelli :  La prima  << come qualunque cosa, il fumetto può rivolgersi a qualunque pubblico: ci sono fumetti per bambini, per adulti, ed anche per Son Gohan. :-P Di fumetti ce ne sono di tutti i tipi, ed affermare che il fumetto è per bambini, denota IGNORANZA. Non è una colpa, è un dato di fatto . E questa è la prima cosa (passa in fumetteria, vai a prendere chessò... Psichopatia Sexualis di miguel Angel Martin -che io trall'altro non ho letto- e portaglielo... poi facci sapere!) eeeeeeeeesigo che i tuoi ritirino quello che hanno detto... E se non lo fanno, digli che devono vedersela con quetzz... >:-() La seconda cosa, è che non vedo perché un debba ASSOLUTAMENTE dovere crescere, o meglio... Credere che crescere vogli dire rinnegare cose come i fumetti, o letture infantili. Non vedo perché uno, solo perché ha più di 12 anni, debba smettere di leggere topolino. Uno può averne 60 e continuare a leggerlo. E questo non farà di lui un idiota, un rimbambito. Ed uno può leggere Topolino, e nel contempo leggere chessò Joyce, o Kundera (ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale) quali basi fanno simili affermazioni? Il fumetto e' un genere narrativo per tutti! Il fatto che ALCUNI fumetti siano rivolti ad un pubblico prevalentemente "giovane" non significa che lo sia tutto il genere. Il fatto che ci siano libri di favole non giustifica affermazioni come: la letteratura e' per bambini! Il fatto che ci siano libri scadenti, non comporta che la letteratura sia scadente. Se vuoi qualche argomentazione concreta, in sintesi -ti consiglio di acquistare Capire il fumetto di Scott McLoud edito da Vittorio Pavesio per piu' esaurienti spiegazioni-, eccole: 1)Opere a fumetti si sono imposte anche in concorsi riservati generalmente alla "semplice parola scritta"; esempi? Beh, nel 1992 Art Spiegelman vinse lo Special Award del PREMIO PULITZER per MAUS; Neil Gaiman, ha vinto con una storia di Sandman -"Sogno di una notte di mezza estate"- il premio come miglior racconto fantastico dell'anno -se non ricordo male-. ) >> ; La  seconda <<  Un certo Goethe - uno dei principali scrittori della letteratura europea, vedi il Faust-, dopo aver visto come si divertiva un suo amico - un certo Topffer- nel creare storielle satiriche - dove compariva per la prima volta in europa,  la combinazione interdipendente tra parole e immagini, quella che noi oggi lo chiamiamo fumetto - scrisse che quel suo amico usando quel linguaggio, e un po' piu' di serieta' avrebbe potuto creare "cose al di la' di ogni possibile concezione". 3) Mai sentito parlare di un certo Umberto Eco? La credi una persona colta e affidabile, per giudizi riguardanati il linguaggio? Beh, fa sapere ai tuoi che il suddetto signore - non certo un bambino-, docente all'universita' di Bologna e' un lettore di fumetti! Incredibile? Questo dimostra una sostanziale "ignoranza" (inteso come non conoscenza) del supporto da parte dei tuoi genitori. I fumetti hanno tipologie ed argomentazioni diverse, rivolti al più svariato ventaglio di potenziali lettori. Questo è particolarmente vero su alcuni Manga, che vengono studiati e realizzati tenendo a mente un target preciso. I fumetti possono essere per bambini, per adolescenti maschi e femmine, per lettori maturi o no, per adulti precoci, o inguaribili bambinoni. Certo, che se come fumetto intendano le storielle disegnate per l'infanzia, puoi provare a fargli dare una scorsa a Pratt o Martin Mystere (piacciono tantissimo ) . Per chi  ha  come me  questo problema   riporto sempre    dal mio post   sfogo e  dallo stesso  NewsGroups   questi consigli   che poi  sono in massima parte  quelli che mi   ha dato il mio ancioco analista  :<< Un consiglio: fregatene e fai quello che ti pare giusto e che ti diverte. Alla lunga si rassegneranno. Un mio prof diceva che i genitori quando decidono di avere figli devono essere consapevoli della possibilità di essere mandati affanculo per i primi trent'anni della loro vita. Poi dopo gli si pùò anche dare ragione... ma non sui fumetti!!!!! Di ai tuoi genitori: "vi ho deluso in qualcosa? Se siete contenti di me allora lasciatemi fare quello che mi piace." Continua a leggere fumetti e non te ne pentirai. >> . Non so  che  altro dire   se non  questre due citazioni  . La prima  è della Divina Commedia di Dante Alighieri  : << (... ) Non ragioniam di lor, ma guarda e passa ( Inf., III, 51)  :  la seconda   dei KP (  ovvero  di Giancarlo Beradi - Ivo Milazzo )  : << Ogni uno di noi   ha un ruolo ben preciso  in questo  mondo ,. Molti lo colegano a  Dio , io invece  a  lo sento come un dovere  verso l'umanità >> .

 

 con questo  è tutto a  Nos  birere  (   a presto  come diciamo dalle mie parti ) al prossimo viaggio 

Grazie per l'invito


E' l'alba, per me, tra queste pagine.
Deposito un sorriso radioso
per i miei nuovi compagni di viaggio.


Sole e Onda


(foto di Fan Parker)

2.9.05

a testa alta

Un marine, in Iraq, riceve una lettera dalla sua ragazza:


"Caro Johnny, la nostra relazione non può continuare. La distanza che ci separa è tanta, troppa. Confesso che da quando te ne sei andato ti ho tradito già due volte. Mi dispiace. Per favore rimandami la foto che ti avevo spedito. Con affetto, Mary".


Il soldato ci resta di male. Chiede ai compagni di regalargli una foto delle loro mogli, fidanzate sorelle, cugine o amiche. Ne riceve 57. Le mette in una busta e le invia a Mary, insieme a un biglietto:


"Cara Mary, scusa ma non riesco a ricordarmi chi cavolo sei. Per piacere togli la tua foto dal mazzo e rimandami tutte le altre. Johnny"


MORALE: Anche se sconfitti, si può uscir sempre a testa alta.

Senza titolo 756


Oggi è la giornata delle gaffe dei giornali. Trascurando quella che coinvolge me e Repubblica, di cui è poco elegante parlare, un caso clamoroso è accaduto su Focus Storia. Nel numero di questo mese, vi è un articolo dedicato a Claudio Nebridio, esploratore dell'antichità, che racconta i suoi avvincenti viaggi, che paiono anticipare quelli di Marco Polo, di Erik il Rosso e quelli di Speke e Burton.


Peccato che tale esploratore non sia mai esistito nella realtà, ma sia frutto della fantasia dello scrittore Franco Maria Boschetto, autore di Ucronie.


Si può e si deve ridere della vicenda, ma come è possibile che un giornalista di una rivista storica abbia idee così vaghe sulle vicende dell'Impero Romano, da poter confondere realtà e fantasia ?

Viaggio nel profondo sud


BENVENUTO A ME
BENVENUTO A TE
BENVENUTO VOTARXY
BENVENUTO A ME


A un mese circa da quando l'ho compiuto e ad oltre un mese da quando ho ricevuto l'invito per postare in questo blog, incomincio a scrivere un resoconto del mio ultimo viaggio, un pellegrinaggio nel profondo sud della Sicilia alla ricerca delle ragazze più belle di tutta Ragusa Ibla.
In effetti non è vero, di ragazze ne ho viste ben poche ma in compenso ho macinato le mie ciabrutte lungo tutte le viuzze del paese, ché ero andato sì in vacanza ma col pretesto di tenere compagnia ad un mio amico che frequenta l'università in quel luogo lontano e magnifico e che doveva cercare un nuovo alloggio perché quello vecchio non gli andava più bene. Del resto, una volta arrivati avremmo scoperto che non andava bene nemmeno per il padrone di casa, considerato che senza sapere nulla dei fatti dell'amico mio aveva già messo il nuovo cartello AFFITTASI e trovato una famiglia di potenziali inquilini.


Ma andiamo per ordine.


Per intanto, il pomeriggio prima di partire (s'era d'agosto) diedi un'occhiata svogliata alla pagina più seria del quotidiano locale (la gazzetta del sud), scoprendo che per tutti i Toro sarebbe stato un fine-settimana pessimo (l'unica nota positiva - cito a memoria - è che, essendo ormai sabato, non avrete bisogno di uscire per andare al lavoro e quindi potrete evitare ulteriori problemi), dopodiché salimmo entrambi, io e l'amico mio Fabius, sul treno che ci avrebbe condotti da Barcellona a Messina, dove avremmo preso l'autobus che ci avrebbe fatto giungere a Catania, ove avremmo viaggiato su un altro autobus fino a Ragusa, per farci infine condurre da un locale al paese di Ragusa Ibla, nostra ultima dimora.
Sul treno, prima sorpresa, faccio caso per la prima volta ad una scritta che stava lì dove l'ho letta da tanti anni, uguale in tutto a migliaia di altre scritte in tutta Italia, una sotto ogni finestrino di ogni vagone di ogni treno...


pericoloso sporgersi!!!

La particolarità di quest'avvertenza è nel raffronto tra il modo in cui viene data nelle quattro differenti lingue: mentre italiani e inglesi sono più contemplativi, limitandosi a dare un avviso sulla pericolosità di certi gesti, francesi e tedeschi vietano categoricamente di sporgersi, dimostrandosi quindi meno tolleranti.
Va detto, però, che la scritta è stata probabilmente tradotta nelle diverse lingue dalla stessa persona, probabilmente italiana, ma anche questo è significante!


divieto_di_sessoAlla stazione di Messina vidi anche uno scialbo graffito, una serie di insulti fatti col pennarello: scemo, cretino e povero... scemo... ok cretino... e vabbè... ma "povero"? che insulto è? Comunque a Messina non abbiamo fatto granché, tranne che attendere l'autobus e sparare cazzate e osservare e fotografare le cazzate degli altri, come questo cartello modificato da chissacchì che una volta serviva a vietare l'accesso alle persone non autorizzate...


Sul bus abbiamo credo dormicchiato, perché non ricordo nulla del viaggio; a destinazione però abbiamo scoperto che per Ragusa avremmo dovuto attendere grosso modo due ore e quindi siamo andati in giro con me facevo da cicerone culinario dicendo a Fabius: "Compare adesso ti faccio assaggiare una specialità tutta catanese, si chiamano iris, li fanno pure a Palermo però diversi, imbottiti di ricotta e poi passati al forno, mentre qui sono alla crema pasticciera bianca o al cioccolato e vengono impanati e fritti. Ora al primo bar che incontriamo ce ne mangiamo uno a testa di quelli grossi e già bastano come cena!"
Bar ne abbiamo incontrati almeno tre, ma iris non ne facevano. Oh, tempo, le tue piramidi!
Beh, qualcosa da mangiar si trova sempre, e poi in giro a vedere il mondo catanese e io pensavo magari beccavo la Streghetta da qualche parte e invece non avevo idea di dove potesse essere e non sapevo come rintracciarla, e allora ci s'è messi a esplorare i dintorni, e tra un negozio chiuso per nozze (!) e una farmacia dalle ferie ambigue abbiamo potuto ammirare il cavallo nudo:


cavallo nudo, atto IL'opera risulta attribuita ad un certo Francesco Messina, e si trova in una piazza senza nome che a detto del tassista che ci ha accompagnati alla via Etnea dovrebbe essere Piazza Umberto ma non c'è nulla di sicuro. In ogni caso, per essere nudo l'animale non sembra poi tanto scicchigno... ad ogni modo, essendo per l'appunto nudo ed essendo noi italiani cresciuti con una morale cattolica, pare che ogni anno al passaggio della collega Madonna del Carmine (collega in quanto statua anch'essa) vengano apposte al cavallo delle eleganti mutandine in ferro con graziosi bulloni coordinati...
Oh tempora! Oh more!...
Altre cose degne di nota sono una casa incorporata nella lava, che fa il paio con un'altra vista a Ragusa Ibla che ospitava nel proprio intimo un blocco di pietra.


Giunsimo (giungemmo!?), alfin, a Ragusa Ibla, ridente paesino le cui case da lontano paiono accavallate le une alle altre quasi senza strade che le colleghino e separino; nella realtà non è proprio così, ma sicuramente diversi vicoli sono impraticabili dalle auto e ad ogni angolo potrebbe nascondersi un malvivente con un coltello pronto ad infilarsi nella pancia dell'ignaro visitatore. Potrebbe, ma non ho incontrato delinquenti da quelle parti, e a detta dell'amico mio la malavita da quelle parti non si fa sentire.
Era sera ed eravamo stanchi, la sola gita turistica concessa da Fabius fu nel terrazzo sopra la casa, dove era solito fumacchiare alcolici e bere sigarette (o viceversa) in compagnia dei suoi amici, sicché ho avuto anche occasione di osservare le tegole su cui erano soliti vomitare (UOV!!!)...
Fu in quella casa che ritrovai copie di alcune vecchie poesie scritte da me e Fabius anni prima, e colto dall'eccitazione del momento mi convinsi a declamarle, in piedi accanto al letto, nel cuore della notte appena iniziata... immaginate adesso versi immortali ed ignoti quali


... È tempo di partire
incamminarci,
come ho sempre fatto
e come hai sempre fatto tu
che ancora giaci
come una rimanenza nella botte del mio buon vino
del mio buon divertimento
tramutato (forse) in altre realtà,
come lo stesso liquore
dolce come le tue labbra...


Sta di fatto che alla fine di una di quelle poesie mi interrompo per riprendere fiato e vengo sorpreso da un piccolo scroscio di applausi. Mi affaccio seminudo al balcone e vengo accolto da un'ovazione di un gruppetto di cinque-sei ragazzi che mi urlano "Bravoooo!!!"
Che dovevo fare? M'inchino con grazia e torno in camera a tuffarmi sul letto e ridere come uno scemo!

I cessi di RagusaPoi, il pomeriggio del secondo giorno, fu il turno del mare, che a Ragusa Ibla non esiste per ovvii motivi, e così nuovamente autobus (due) e tempo prezioso passato ad attendere e nel frattempo siamo anche andati a comprare una stuoia (costo totale € 2.50, e siccome una stuoia non puoi dividerla in due piccole avevamo pensato che la pagava uno o l'altro di noi e se la teneva poi a vita; dilemma risolto lungo il ritorno, quando l'abbiamo dimenticata sui gradini vicino alla pizzeria dove quel giorno avevamo cenato... visto che non avevamo ancora deciso chi dovesse tenerla, s'è fatto € 1.25 cadacranio).
Nell'attesa ho visto un retaggio di fascismo (a quanto poi m'hanno raccontato) alla stazione di Ragusa, infatti se fate un bello zoom sul cartello meno catarifrangente potrete notare che non si tratta di uno di quei segnali squallidi degli ultimi vent'anni, ma di qualcosa di elegante, con le volute e tutto il resto, e in effetti pare che quantomeno il cartello con la scritta CESSI risalga all'epoca della costruzione della stazione, grosso modo durante il ventennio fascista. Il fucsia non è tipico del cielo ragusano, né si tratta di un effetto che ho dato all'immagine via fotossiop. semplicemente ogni tanto la mia fotocamera digitale mi fa i dispetti perché è cretina!
Fiona a Marina di Ragusa, 6E infine di corsa sulla spiaggia: la spiaggia* di Marina di Ragusa è composta da granelli molto fini, ancor di più della plaja catanese, ed è l'ideale per giocare a farci le forme, o almeno lo è per chi ne è capace. Io, essendo modestia a parte un inetto in questo campo, mi son limitato a riprendere i risultati di un'allegra famiglia di turisti.
Altro ensemble che mi ha colpito è questo:


Dandolo via ma a senso unico, con simbolo fallico


Dandolo via a senso unico, con simbolo fallico. La foto l'ho scattata sempre a Marina di Ragusa. Degna di nota, a parte l'ambiguità sessuale, l'assurdità di una strada ove puoi entrare con l'auto ma non uscirne se non a piedi.




* Tra l'altro, in Sicilia fa caldo e Ragusa è in fondo alla Sicilia, mi son tuffato convinto che avrei nuotato in un brodo e ho dato una panciata tremenda alla sabbia (fondali moooolto alti) subito prima di essere investito da una strana forma di ghiaccio liquido...

 

Senza titolo 755


Il Mondo si sorregge su quattro colonne: La Saggezza del Sapiente, La Giustizia del Potente, La Preghiera del Giusto, ed il Coraggio del Valoroso


Scritto sul frontale dell’Università araba di Cordova, XI sec.

Senza titolo 754

Distese innevate

devastano il calore di ogni primavera.

Graffiando delicatamente l’anima

di chi sogna tra le lacrime

lontane di un vecchio ricordo.

Cullati dolcemente

dagli ultimi sussurri

di quel sole spogliato

da ogni desiderio

 


1.9.05

da News orelans America democratica: anche la polizia saccheggia!

 da  www.italy.indymedia.org



  MSNBC's Countdown with Martin Savidge caught looters in action at a Wal-Mart in N.O. What he didn't expect was that the police had joined in . Per  volesse  aprprofondire  ecdco il  video da cui è  tratta la foto per chi inoltre   capisce l'inglese ecco  altri  due  link  (1 e 2 )  sempre presi dall'articolo   d'indymedia ivi riportato   concludo   dicendo  che  lì'america  è come  : <<  un grande  paese il loro  c'è tanta libertà  che perfino gli  sceriffi possono  rubare >>  (  ken parker " in un alito  di ghiaccio " ) storia  che  trovate  da questo  venerdi  in edicola  con la serie    dei fumetti del quotidiano  la  repubblica  qui e qui maggiori  dettagli 


                        

Qual è la vera BESTIA?

Ho appena appreso da Sole e Onda e da Bluecristal una notizia incredibile e disgustosa per la sua atrocità:

La crudeltà dell'uomo sugli animali, che si rivela anche quando usa CANI VIVI come esca per la PESCA ALLO SQUALO!!!

Se anche voi volete firmare la petizione per fermare questa barbarie cliccate QUI, troverete anche un filmato piuttosto eloquente...

Fate circolare anche voi la notizia...

Senza titolo 753

cattivi pensieri…

 




Seguo le tue braccia abbronzate,

 



entro laddove il sole ti ha baciata

 



e il mio sguardo smorza l’ardore

 



dinanzi alla pelle intristita ed irritata.

 



Coperto d’inverno dallo shopping sfrenato

 



il tuo corpo appare ora imperfetto

 



laddove il sole amante intrigante

 



ha posato i suoi occhi luminosi.

 



Alzi il viso dal libro dalla copertina intelligente

 



ti soffermi sul mio sguardo

 



mentre  leggo nitidi i tuoi pensieri:

 



“Stronzo!!”.

 


Senza titolo 752


ingrandimento


 


Grazie per l'invito,


buona giornata a tutti...

TV


Tuttologo in TV



 


di profilo ha la faccia da fesso


di faccia il profilo è lo stesso


 


Luciano Erba

Attenzione

I "castori" dell' 892 892
Ci sono in giro due castori,
magri, ambigui, in tutine attillate
rosso fiamma, un incrocio tra
la Carrà e Japino, che fanno lpubblicità a un numero magico:
l'892 892

 

Un servizio che replica il vecchio numero 12 della
Telecom Italia
(rappresentato da un pensionato in panchina), per
le informazioni sugli elenchi telefonici.
Per conoscere un
numero telefonico si chiama l'892 892
 (www.892892.it)
e si paga.
Ma quanto si paga?
Nel caso migliore, dal telefono di
casa, 0,12 euro di scatto alla risposta
e 0,03 euro al secondo.
Cinque minuti per ottenere un numero di telefono costano
0,12 +
(0,03 x 300 secondi), quindi 9,12 euro. Per

 

1 ora conversazione paghi 108 euro!!!

 


Ma chi ha autorizzato queste
tariffe? In Italia chiunque può
fare i prezzi che vuole?
E poi quale società fornisce questo servizio?
La maggior parte di
noi, dopo aver visto i castoroni e le
bande rosse orizzontali sul
sito, risponderebbe: "Telecom  Italia".
Sbagliato!
Il  proprietario è la società internazionale InfoXX, ma il
dominio
www.892892.it è intestato a: "Il Numero Italia srl
(società a
responsabilità limitata)".
Quindi, se proprio volete delle
informazioni sugli elenchi,
nontelefonate,ma usate i siti
gratuiti in Rete (es. www.paginebianche.it)
o la vecchia guida telefonica!!!
Attenzione : il numero 892892 NON E' TELECOM ma di un
gruppo americano
(infoxx) che opera anche in altri Paesi.
Le informazioni pervenute NON hanno mai parlato di Telecom,
ma NON HANNO
mai specificato di NON ESSERE Telecom.
Il servizio di
Telecom è 892412.
Sarebbe utile informare quante più persone
possibili, visto le
tariffe che vengono applicate.

892412.Sarebbe utile informare quante più persone possibili, visto letariffe che vengono applicate.

31.8.05

Senza titolo 751


ATTENTI ALL' 892 892 !!


892892 è il nuovo servizio di ricerca abbonati, attività, ecc. su cui è partita una campagna pubblicitaria in televisione.
Siamo sicuri che si tratta di un servizio eccellente che risolverà tutti i nostri problemi esistenziali, però...

C'è un però...
Un però parecchio costoso...

Abbiamo preso le tariffe ufficiali dal sito (www.ilnumero.it oppure www.892892.it) e fatto due calcoli.
Prendiamo una telefonata dal telefono di casa all'892892, (dal telefono di casa costa meno!) : 0,12 euro di scatto alla risposta e 0,03 euro per ogni SECONDO di chiamata.

Il che significa che una telefonata di tre minuti costa 0,12 + (0,03 x 180) = 5,52 euro.
Una telefonata di 8 minuti costa 14,52 euro.
SE andate su www.paginebianche.it ottenete lo stesso risultato, ma gratis!


Pensate quanto guadagnate voi all'ora, e fatevi due risate pensando che ogni ora di chiamate al 892892 costa 108 euro. E a chi vi risponde ne saranno pagati comunque meno di dieci.
Però mi raccomando, sono prezzi chiari!
Sono IVA inclusa!


dibattito

lo sò che non dovrei  ma  ormai è talmete ma  tale  cosa  ( o vizio come lo chiamano i miei  vecchi  e  i  miei  cdv  non internettiani  , oltre che  coloro credono a quanto dicono di me  quelli di bynopi    radicato in me  da  non  riuscire  a  ucciderlo , se non trasformarlo in qualcosa  di costruttivo  


 


 riporto  qui un interessante articolo di  un bellissimo  blog    di una mia compaesana , anzi cote4rrrranea  conme  ama  definirsi uin un commento  qui lasciato  giorni  fa


 ecco il suo url http://39p_e_dintorni.blog.tiscali.it/



Lunedi 29 Agosto 2005 ore 11:19:39



Perchè i più grandi successi recenti del rap sono cover di gente che sa fare musica? Prendere in prestito la musica altrui, pagando l'affitto ai legittimi proprietari, significa fare musica? E' un grande artista nonchè comositore chi fa questo? O forse al massimo, un bravo arrangiatore? Vi dico la mia sul RAP.


Dopo l’overdose di melatonina dei giorni scorsi, stavolta ho cercato di restare sveglia il più possibile, catturata mio malgrado, dall’evento dell’estate: gli MTV Music Awards di MIAMI. Ma prima di procedere con il post satirico di questa mattina, per dovere di cronaca, vi dico subito che sono stati i Green Day a sbancare e fare incetta di premi.
Detto questo, passiamo al vero motivo per cui ho deciso di restare sveglia a guardare il PRE-SHOW. Esatto, avete capito bene, non ho visto affatto la premiazione in sé, so che presentava JAY-Z perché ho visto la sua intervista, ma il pre-show è stato davvero molto istruttivo.
Starlette e cantantuncole a parte, il cui unico scopo nella vita è eguagliare fama e notorietà di Britney Spears, una parte dello show era totalmente riservata ai rappers. I rappers, questo grande mistero. In quella parte del pre-show ognuno di loro e dei componenti le loro bande, giungeva su un’auto enorme. Ora ditemi voi, perché mai fare la gara dell’auto più grande, più scintillante, più originale e personalizzata, in sostanza, più grezza in assoluto, dovrebbe rendere migliori gli uni rispetto agli altri?!?!? Ma sapete che proprio lì a Miami e in altre città dove esistono questi quartieri e sobborghi dove si fanno le gare di free style, ci sono proprio dei meccanici specializzati nel “fare il vestitino” a Mercedes e Lamborghini?!?!? Di recente, sempre su MTV, ho avuto occasione di vedere un programma dove la produzione spende una fortuna per realizzare il sogno di qualcuno, una specie di Carramba che fortuna!!!! Il sogno in questione era rifare da zero l’auto di una tipa nera (strano) che aveva incidentato o qualcosa del genere: insomma, non andava più. Ora, la tipa in questione è stata condotta presso quest’officina gestita da un gruppo di emeriti buzzurri che non si sono limitati a far ripartire l’auto… l’hanno proprio trasformata in un mostro. L’auto è diventata magicamente una cabrio, tutta rosa con gli interni in vera pelle umana leopardata (assolutamente in linea con i gusti della fortunata spettatrice… e con la sua indiscutibile classe), le pattane dell’auto sono diventate dorate così come le finiture, le hanno anche regalato il kit-pandane, pensate! Una specie di astuccio che conteneva una fotocamera digitale e un paio di occhiali da sole in tinta perfetta con l’auto (rosa e con una bella cornice di diamanti, esattamente come il merletto che rivestiva gli specchietti dell’auto). Immancabile lo stereo e il lettore mp3… con i bassi a mille, il televisore e una stampante per le foto digitali… (che se ne fa uno di una stampante e un piccì sull’auto mentre sta guidando?!?!? mah).
Adesso io non discuto sul fatto che un genere musicale prevede il suo look, che deve essere fatto in un certo modo e avere un suo linguaggio, un fondamento culturale, tutto quello che volete. La verità è che non capisco perché questa roba ipersupersuperficiale e di pessimo gusto venga spacciata per una grandissima figata. Macchinoni d’epoca, enormi, quasi navi spaziali, gialle, bianche, rosa, con finiture in oro zecchino e poi parlano nei loro testi dei sobborghi e della vita difficile del quartiere, di pistole e di conquiste del proprio spazio individuale in una società, quella americana, dove imperversa il concetto dell’uomo che si fa da sé. Perché devono dire che il rap è musica?!?!? perché devono dire e far credere alla gente che in quanto musica, sia esso stesso una forma d’arte? Lo è nella misura in cui riesce a ricavarsi una nicchia nelle forme d’arte di strada. Non è sminuire, è semplicemente chiamare le cose con il loro nome. Perché quando uno fa il rapper deve assolutamente imparare a giocare a basket, dire yo-yo, mostrarsi in giro con gli amici più grezzi di lui, vestire con degli orrendi abiti firmati che sono solo la versione costosa di orrendi stracci di pessimo gusto che possono piacere solo agli americani (ieri Snoop Dogg sembrava l’uomo del monte con degli inserti in stoffa da far vomitare persino coloro che digeriscono il ferro fuso) o peggio del peggio LE RAPPERS. Sì, le donne del rap sono davvero quanto di peggio possa esistere nel magico mondo degli stereotipi. Adesso sono tutte quante bionde. Già da noi una fa di tutto per nascondere il suo passato da mora, utilizzando spesso un make-up che schiarisce la carnagione, ma loro paiono non rendersi conto di quanto sia orribile l’effetto del giallo-paglia sulla pelle nera.
Guardate invece quanto è bella Alicia Keys!!! Poi tutte lì, a fare le dure, a minacciare le bande di maschietti a suon di insulti che fanno davvero figo, vestite di mutande-rivela-chiappa, che rivelano una quintalata di lardo da arrosto che è meglio cambiare canale, se vuoi evitare sbalzi di colesterolo.
La mia domanda allora è questa: che fine hanno fatto i veri grandi di quella forma d’arte di strada che si chiama RAP, i vari Run DMC e LL COOL J, quelli che il rap lo hanno reso grande davvero e che lo hanno condotto a somma forma di espressione del disagio popolare? Dov’è Dr Dre? Dove sono finiti tutti? La risposta è semplice: i grandi di allora, sono diventati i produttori di questi fenomeni da baraccone, spesso giovani talentuosi che hanno perso di vista la natura del genere che amano tanto.


riferimenti  Snoop Dogg


Senza titolo 750

 RISPOSTA  TELEGRAFICA   che mettero prossimamente  nelle faq   del blog


a  chi  mi  accussa  d'esere solo  un copia&e incolla e  prende  per  buono il dossier  di bynoi  vedere  i post  precendente


chi non  hai mai copiato \  sacheggiato  le idee  o le strade percorse  da  altri   ?  o  fatto proprie  quelle idee  ?   andate  a vedervi  o rivedervi il film  scoprendo forest    qui la trama  e qui una  bella recensione   


e  a ch  m'accusa  d'essere contradditorio (  e  chi non ,o  è scagli la prima  pietra  )  con questa  mia frase 


Molte volte  c'è più coerenza  nella contraddizione  che  nella coerenza  stessa 


 

ecco perchè ho scelto la categoria radicin e gente &paesi

"...tutti abbiamo dentro un entroterra dove
viviamo esperienze che contribuiscono alla
nostra crescita...


vinavill ( http://www.vinavill.net/salotto.html )

Senza titolo 749


Il mondo è divorato dalla noia. Bisogna rifletterci sopra, non si sente subito. E' una specie di polvere. Andate e venite senza vederla. La respirate, la mangiate, questa noia, la bevete. E' così tenue, così sottile che sotto i denti neppure si avverte.


Eppure se voi sostate un momento, vi copre subito il volto e le mani. perciò dovete agitarvi senza sosta, per scuotere questa pioggia impalapabile di cenere. E' solo per questo che il mondo si agita molto


Bernanos

Senza titolo 748

 


www.photoforum.ru



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Mi strugge il desiderio del tuo corpo


concerto di teneri amplessi.


Notte maligna


complice dei miei fantasmi....


Notte irreale di suoni ed estasi


- trascorsa -


 con la voglia di averti vicino.


Come pugnali di ghiaccio puntati sul mio cuore


le mie fantasiose voluttà


 si trasformano in mani malvagie


che non più cercano il mio corpo


ma assassine trafiggono il mio cuore


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Silvana Bilardi

Come fanno a scattare le foto le persone ipovedenti e cieche? Le tecnologie utilizzate.

Alle scorse Paralimpiadi di Parigi il fotografo cieco João Maia da Silva ha stupito tutti con i suoi scatti. Ma come ha fatto? Scattare foto...