7.3.07

Senza titolo 1684

finalmente dopo tante  elucubrazioni sono  riuscito  a capire il senso dellla vita  .   eccolo qui . Quindi non c'è bisogno di  farsi tante domande inutili  e frustranti






6.3.07

Senza titolo 1683

dopo una  sofferta  scelta  fra : 1) senza una donna di  Zucchero ; 2) Le ragazze fanno grandi sogni di Bennato  .,  3)  voglio una donna di Vecchioni   ho scelto come colonna sonora del post  d'oggi  quet'ultima  ecco il testo


Voglio una donna Roberto Vecchioni











Una canzone di Natale
che le prenda la pelle
E come tetto
solo un cielo di stelle;
abbiamo un mare di figli
da pulirgli il culo:
Che la piantasse un po'
di andarsene in giro
La voglio come Biancaneve
coi sette nani,
noiosa come una canzone
degli "Intillimani"
Voglio una donna "donna",
donna "donna" donna
con la gonna,
gonna gonna
Voglio una donna donna
donna donna donna
con la gonna
gonna gonna
Prendila te quella col cervello,
che s'innamori di te
quella che fa carriera,
quella col pisello e la bandiera nera
la cantatrice calva
e la barricadera
che non c'è mai la sera.....
Non dico tutte:
me ne basterebbe solo una,
tanti auguri alle altre
di più fortuna
Voglio una donna, mi basta che non legga Freud,
dammi una donna così
che l'assicuro ai "Lioyd"
preghierina preghierina
fammela trovare,
Madonnina Madonnina
non mi abbandonare;
Voglio una donna "Donna"
donna "donna" donna
con la gonna
gonna gonna
voglio una donna "donna"
donna donna donna
con la gonna
gonna gonna
Prendila te la signorina Rambo
che s'innamori di te
'sta specie di canguro
che fa l'amore a tempo
che fa la corsa all'oro
veloce come il lampo
tenera come un muro
padrona del futuro....
Prendila te quella che fa il "Leasing"
che s'innamori di te
la Capitana Nemo,
quella che va al "Briefing"
perché lei e' del ramo,
e viene via dal Meeting
stronza come un uomo
sola come un uomo.


Per  domani  8 marzo  voglio segnalare   a tutte le donne   che si trovassero a tempio p   che al teatro del carmine  alle 18.30 -20.30 si terrà   un iniziativa del Cif  provinciale  uno spettaacolo   artistico al femminile  . Esso secondo quanto riportato  nell'edizione  Olbia \ Gallura   dela  nuova  sardegna del 7\3\2007  :  << Si tratta di un racconto al femminile. Attraverso il filo conduttore di tre grandi temi: l’amore, la maternità, l’emancipazione e i diritti civili. Ad organizzare la serata, patrocinata dall’amministrazione comunale, è la sezione tempiese del Centro italiano femminile che la offre gratuitamente alla cittadinanza, anche in osservanza alle direttive dell’Unione Europea che ha dichiarato il 2007 anno delle Pari opportunità. >> Esso  è un modo diverso di celbrare  l'8 marzo  Non solo mimose o cene organizzate per sole donne, come da inarrestabile deriva di un momento simbolico del lungo cammino delle donne verso la loro emancipazione e affermazione. >>  A Tempio la celebrazione della giornata dedicata alla festa della donna sarà anche, pur nelle forme dello spettacolo, una buona occasione occasione per momenti di riflessione. “Volti e voci di donne” è infatti il titolo dello spettacolo in programma domani sera . Esso vede  :



DANIELA PES interpreta brani di De Andrè, Sandro Fresi,Francesco De Gregori, Franco Battiato
DOMENICA AZZENA e GRAZIELLA PITTALIS leggono brani tratti da Lella Costa in tournée e da BeUissime di Giovanna Gagliardo
Il maestro di tango argentino JUAN MARCHETTI interpreta brani di Astor Piazzola
Proiezione di filmati tratti da Filumena Marturano di Eduardo De Filippo




ora  qualche riflessione  personale   su tale  data  e  su cosa  è tale  festa  oggi riporto  questo video  ironico  che prende  a sfottò  molti luoghi comuni   sulle donne  che   abbaimo noi uomini  e  molte riviste  a noi dicate






Dopo  gli eventi 1989\1993 ovvero la  fine dela guerra  fredda  la  celebrazione  dela festa dela donna  In ha perso ( o sta perdendo sempre più ) la sua forte caratterizzazione ideologica e di rappresentatività, parrebbe non aver senso perdersi in sterili celebrazioni. Ma la valenza di una giornata dedicata alla riflessione e allo studio su tematiche che richiamano ai valori umani e alla femminilità è particolarmente sentita poiché questi tendono a perdersi a vantaggio di disvalori che annullano la possibilità di protagonismo della persona in quanto tale e quindi ancor più della donna, alla quale alcuni di questi diritti vengono ancora negati, o quantomeno preclusa la possibilità di esercitarli.
<<  (...) IL CIF non ha mai tralasciato di sottolineare l'importanza e la necessità della presenza femminile nella società civile pubblica e privata, poiché ciò è nella sua natura statutaria e ha accompagnato l'evoluzione e la crescita della donna in Italia fin dalla nascita della Repubblica nel 1946 . (...)  >>
    
             


                                                                                                                                         
IL cammino compiuto dalle donne sulle vie della partecipazione alla vita socio-culturale e politica del Paese, delle rivendicazioni e della conquista della parità di diritti e di doveri attraverso i quali la parità si esercita nel vissuto quotidiano a tutti i livelli, da quello familiare, del mondo del lavoro a quello istituzionale, è stato segnato dall'impegno dele varie associazioni femministe  come per  esempio il  C(entro)I(taliano)F(emminile ) www.cifnazionale.it/
L'Unione Europea ha dichiarato il 2007 anno europeo delle pari opportunità e il CIF ha voluto sottolineare ch.e alla base della P.O. è il riconoscimento del valore' della persona nella sua integrità. Quale sia la valenza di questa precisazione è evidente: si riconoscono alla persona tutti i diritti indipendentemente dalla sua condizione di sesso, razza, etnia, ideologia, nazionalità; significa attribuire alla persona quella giustacentralità nella società, superando gli stereotipi sullo status, i ruoli che ancora oggi sono dominanti nella cultura.



Infatti  concordo con il  testo del volantino del Cif  trovato in libreria   ( ne ho citato qualche  stralcio  prima )  quando dice  : <<  Occorre andare oltre, superare gli steccati, riprendere il filo di un confronto che perdendo i toni aggressivi diventi più incisivo e produttivo. Non si tratta di ricondurre il dibattito ad un livello puramente descrittivo, su ruoli maschili o femminili, considerandoli semplicemente in vista di un più ampio riequilibrio delle disparità, ma di riportare la riflessione sulla struttura costitutiva della persona e sulla modalità di un'autentica conoscenza di essa. Significa poter attraversare tutte le culture presenti nelle odierne società plurali, nei diversi contesti sociali, religiosi e ideologici.Perché questo avvenga, per ciò che concerne  il mondo femminile, occorre innanzi tutto che proprio le donne prendano coscienza del valore della propria identità femminile. >> Per alcuni in particolare  donne  che  vedono ( almeno sencondo la mia esperienza personale )  un normmale  invito ad uscire oad andare  in luogo  più appartato per chiaccherare tranquillamente  un tentativo  di limonare  o  di portarsele  a letto   --- secondo   quanto dice  www.leggievai.it/storia-festa-della-donna/  --- è diventata una seconda occasione sentimentale, un mese dopo San Valentino, per altri un simpatico pretesto per prendere in giro il gentil sesso, con la fatidica riflessione un po' idiota  che oggi festeggiano le donne, perché intanto tutti gli altri giorni appartengono all’uomo . I negozianti    sono contenti con la commerciabilità racchiusa nei simboli dell’8 marzo: fiorai in primis fanno affari d’oro vendendo mimose, i pasticceri espongono la torta mimosa, i ristoranti preparano menù a tema.Così quel giorno la prassi vuole che i maschietti offrano alle donne mazzetti di mimosa, perché è la Festa della Donna.Se la festa serve per rendere omaggio alla donna e alla femminilità (ma alcune dicono – e una nostra redattrice è tra queste - che una donna veramente affrancata e senza sensi di inferiorità non avrebbe bisogno di certe conferme celebrative), è giusto ricordare le origini di questa ricorrenza.E se le istanze del confronto uomo donna iniziano dai tempi in cui lui andava a caccia di brontosauri e lei ramazzava la caverna, la festa della donna esiste da meno di un secolo.E’ giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, è festività internazionale nei paesi del mondo occidentale, e curiosamente l’origine della festività, seppur recente, è controverso.Infatti  : c’è chi parla del 1910, con la proposta della femminista Rosa Luxemburg, nel corso della II Conferenza dell’Internazionale socialista di Copenhagen, di dedicare un giorno alle donne.Ma l’ipotesi non trova molto credito.  dato che alcune femministe italiane (Irene Giacobbe, Tilde Capomazza, Marisa Ombra) sostengono tuttavia che non c'è nessuna prova documentata a supportare questa ipotesi. Il movimento operaio e socialista di inizio secolo ha celebrato in date molto diverse giornate dedicate ai diritti delle donne e al suffragio femminile. L'unica data certa è l'8 marzo 1917 (  27 febbraio ) Sembra più probabile che la data indiziata sia il 23 febbraio 1917 (per il calendario giuliano di Giulio Cesare, l’8 marzo per quello “nostro” gregoriano da papa Gregorio XIII), quando a San Pietroburgo un grande corteo di operaie  scesero in piazza  per manifestare   contro la guerra e la penuria di cibo per chiedere il ritorno a casa dei loro uomini.
Siccome al mondo occidentale non piaceva l’idea di legare a un fatto russo una giornata simbolo della rivendicazione della dignità femminile, si pensò bene di eludere il richiamo alla Rivoluzione russa, spostando i natali della Festa della Donna negli Stati Uniti, legandola a un fatto verosimile, ma forse non reale del movimento operaio d’oltreoceano. E' cosi si diffuse così la versione che nel 1908 a New York, alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare.Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l’8 marzo appunto Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie d’uscita dello stabilimento, al quale poi venne appiccato il fuoco.Le 129 operaie prigioniere all’interno furono arse vive.Un’altra ipotesi parla di un incendio avvenuto nel 1911, sempre a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. L’incendio fu accidentale, ma le scarse condizioni di sicurezza del luogo di lavoro contribuirono comunque al disastro.Le vittime furono oltre 140\5 non tutte donne. fra  cui mlti immigrati italiani qui maggiori news Al di là della scelta più o meno riuscita dell’evento celebrativo, la Festa della Donna deve essere momento di gioia per tutto ciò che le donne danno al mondo.
Ma anche di riflessione sugli sfruttamenti, discriminazioni e violenze che le donne hanno subito, e ancora subiscono, specialmente nei paesi orientali, ma anche in quelli dell’illuminato ( per modo di dire ) occidente.
Cerchiamo di non essere troppo moralisti l’8 marzo, ma evitiamo anche di ridurlo a una festa trasgressiva in un locale  di  spogliarello  maschile   ricordiamo che solo un secolo fa le suffragette si battevano per ottenere il diritto di voto alle donne!Donando una mimosa riflettiamo che il mondo sarebbe grigio e triste senza la vitalità e creatività femminili.
A proposito della mimosa, la scelta di elevarla a simbolo dell’8 marzo fu di una disarmante semplicità, a dispetto di strane interpretazioni che vogliono crescesse sul luogo del presunto incendio di New York. Furono le femministe italiane dell’UDI (Unione Donne Italiane), che nel 1946, preparando la prima Festa della Donna del dopoguerra, decisero di colorare l’evento con un tocco floreale.
Si scelsero i mazzettini di mimosa perché fioriscono a marzo ed erano a buon mercato.Oggi, come la rucola, la mimosa costa cara: è la legge del mercato.Ma omaggiare una donna non ha prezzo , pero non  riduciamoci solo l'8 marzo   , ma  tutto l'anno    anche  se  solo una  volta all'anno e  con piccoli gesti  .



5.3.07

Senza titolo 1682

Nella  più  completa indifferenza  è morto   sabato 4 marzo  2007  alla veneranda  età di 87  il   Grande Osvaldo Cavandoli.Esso  : <<  è stato un animatore e autore di fumetti italiano, cittadino onorario di Milano. È famoso per il suo cartone animato La Linea.Cavandoli è nato a Maderno, sul lago di Garda, ma si è spostato a Milano all'età di due anni. Dal 1936 al 1940 ha lavorato come designer tecnico all'Alfa Romeo. Appassionato fin da bambino ai fumetti si è avvicinato a questo mondo all'età di 23 anni, ha cominciato poi a lavorare con Nino Pagot. Nel 1950 ha cominciato a lavorare solo come direttore e produttore. Diviene poi famoso con La Linea, apparso la prima volta nel 1969 come carosello. Nel 1978 e nel 1988 ha creato due nuovi personaggi: sexlinea ed eroslinea.  >> (  news  tratte dalla  sua voce  su  wikipedia.it 
Ha  ragione uin  commento  su  blogfriends :   << Una vergogna che domenica mattina c'era solo un micro trafiletto su Repubblica e l'ho saputo così... :"( >>  ora lo so che direte  che  sono cinico , ma  meglio un po'  di cinismo che  essere indifferente  , scometto che se morisse   qualcuno   di noto   come  pippo  baudo  o eros  ramazzoti vengono  versati   i  classici fiumi d'inchuiostro  sui  giornali  e  super speciale  in raimediaset  Poichè le  lacrime  mi stanno bagnando  gli occhi , e m'impediscono di continuare  a  scrivere e poi  per  evitare  frasi fatte o  bieca  \ stucchevole retorica   , metto qui un  video  per  ricordarlo   grazie  youtube .








Per chi  non  spesse  niente  di lui  e per  chi  c'era   ( anche se di striscio come   me  che sono del '76 )  e vuole  far vedere  ai nipoti o figli  o  perchè  no rivedere    ecco un url con una serie  di video di youtube  delle sue trasmissioni
tinyurl.com/3bb9v7  che  stavolta  grazie  a tynyurl   sono riuscito  a rendere  cliccabili   a differenza  degli altri  presewnti nei post precedenti   ma  lo sapete su soluzioni  non c'è   risposta    e la redazione di splinder  continua a fare lo gnorri  Leggo ora  su Dylan Dog Horror  club n°246   che come Osvaldo  e morto   nell'indifferenza  generale proprio il giorno della  vigilia di natale  un altro grande disegnatore   e sceneggiatore di fumetti  Gino D'antonio   dopo una carriera  di  ben  60° e famoso  non solo in Itlia  ( vedere  ulr  nelle righe sucessive  )  .

Voglio ricordarlo  citando  l'elogio  funebre  tratto  
  da Dylan Dog  Horror  club  : <<   (...)  tutti giù il cappello c'è da rendere  onore ad un autore   che se ne  è andato velocemente in punta di piedi  nell'indifferenza dei media nazionali  la  vigilia di natale  (...) e come ha detto un commossoi Sergio Bonelli  nel  renderli omaggio   durante la cerimonia funebre  " era il più bravo di tutti  . Cerrto  lo si duice  sempre  di chi  muore  , ma  vi giuriamo sul nostro onore  che   che mai come    questa  volta  è vero  . (.... ) >> . Essoi era  famoso  per  " La storia del West  "  una saga  , di cui trovate  un disegno a sinistra  durata  ben  75  album . Essa è : << (  ... )  1967-1980| Esce, edita da Bonelli (la cui casa editrice ora ha assunto il nome di Edizioni Araldo) la Storia del West, l'opera più ambiziosa di D'Antonio.
 Progettata assieme a Renzo Calegari (che avrebbe dovuto collaborare anche ai testi ma che poi limitò il suo apporto alla sola parte grafica), durante la loro collaborazione con lo studio Dami, l'idea iniziale prevedeva la pubblicazione settimanale di brevi episodi di 24 pagine integrati da articoli di approfondimento sull'epopea western, ma lo stesso Bonelli convinse gli autori a optare per il classico albo mensile di 96 pagine. Per ospitare la serie viene varata la Collana Rodeo (e questo accorgimento permetterà, in seguito, di diluirne ulteriormente la periodicità, alternandola nella collana con episodi di altre serie alle quali D'Antonio non collabora) e vengono chiamati altri disegnatori alla realizzazione degli episodi, tutti scritti dal solo D'Antonio. Nei 73 numeri di cui è composta la serie in origine (su 162 numeri totali della Collana Rodeo) si sono alternate, oltre a quelle di D'Antonio e Calegari, le matite di Renato Polese, Sergio Tarquinio, Giorgio Trevisan, Erminio Ardigò e Luis Bermejo Rojo >> (  dal portale  Ubcfumetti  in una pagina  a lui dedicata   continua qui  .
P
er  tutti  coloro che  volessero saperne di più   posso trovare   maggiori news  : 1) qui ( in Italiano )  ., 2)  qui ( in inglese più precisamente  la  voce  della  Comiclopedia of Artists .

  Non so  cos'altro dirvi allla prossima

Senza titolo 1681


 

 

Superpotenza?

Maurizio Blondet

05/03/2007

 

 


George W. Bush


STATI UNITI - George Bush ha inviato tre portaerei nel Golfo, davanti alle coste dell'Iran.
Che cosa significa?
Se lo chiede un colonnello a riposo, Dan Smith, incredulo che la Casa Bianca voglia aprire un terzo conflitto contro Teheran, dopo i due disastrosi che ha in corso.
(1)
Interessanti le informazioni militari che il colonnello fornisce.
Gli USA dispongono di 12 gruppi di battaglia portaerei: ciascuna portaerei con un'ottantina di aerei, una numerosa scorta di navigli d'appoggio, di difesa, e armati con missili Tomahawk.
Ogni squadra è in sé una forza formidabile.
La presenza in un'area di una di queste squadre, dice Smith, indica che l'America mostra i muscoli in un'area problematica; due portaerei dicono che il problema è considerato grave, e suscita allarme a Washington.
Tre portaerei possono indicare l'imminenza di un attacco.
Nel marzo 1979, quando le guardie rivoluzionarie iraniane occuparono l'ambasciata USA a Teheran e presero ostaggio il personale per 444 giorni, il Pentagono mandò nel Golfo Persico due portaerei.  Nel 1986, al tempo della guerra civile in Libano e  dei 200 Marines uccisi a Beirut in un attentato esplosivo, due portaerei si avvicendarono davanti alle coste libanesi.
Due portaerei anche davanti alla Libia nella crisi del 1986.
Nel 1991, prima guerra del Golfo (Desert  Storm, contro Saddam Hussein) l'America dispiegò sei squadre portaerei non solo nel Golfo, ma nel Mar Rosso e nel Mediterraneo orientale a difesa di Israele.
Seconda guerra contro l'Iraq nel 2003: cinque squadre portaerei sono state fatte convergere nell'area.
Ora, sono tre contro l'Iran.
Il colonnello Smith fa il conto di quante squadre restano negli oceani del mondo a rappresentare l'egemonia planetaria americana.
Quattro portaerei sono fuori causa, essendo in questo periodo in cantiere per manutenzione: la Kitty Hawk, la George Washington, la Abraham Lincoln, la Carlo Vinson.
La Lincoln dovrebbe essere di nuovo in mare da qualche giorno; ma in compenso una quinta, la John F. Kennedy, entra in disarmo questo mese.
Tre squadre portaerei sono nell'Atlantico: la Theodore Roosevelt, la Truman, e la Enterprise che sta tornando dal Mar Arabico.
Una sola, la Ronald Reagan, resta a presidiare l'immenso Pacifico, nella posizione di solito tenuta dalla Kitty Hawk in cantiere.




Le tre nel Golfo Persico, secondo Smith, saranno presto due: se la Stennis resta, la Eisenhower sta per essere rilevata dalla Nimitz, che è in arrivo.
Inoltre il comandante della Stennis ha dichiarato che la sua squadra è nel Golfo per fornire il supporto aereo alle truppe di terra in Afghanistan - posizionata lungo il corridoio aereo che sorvola il Pakistan, e non contro l'Iran.
Da qui Smith ritiene di poter dire che un attacco non sia imminente.
Anche perché la Casa Bianca non riesce nemmeno ad ottenere dagli alleati e dai Paesi del Consiglio di Sicurezza un serio impegno per durissime sanzioni a Teheran, per non parlare di una legittimazione di un'aggressione militare.
Il ragionamento non tiene conto dell'elemento irrazionalista che domina nei circoli del potere americano, dove il cinismo si coniuga con visioni messianiche ebraiche ed evocazioni di Armageddon.
E' stato appena nominato consigliere a fianco di Condy Rice un neocon dei più pericolosi: l'ebreo Eliot Cohen.
Costui è membro del Project for a New American Century, il think-tank che nel 2000, in un documento per il presidente («Rebuilding the American Defense») si augurava «una nuova Pearl Harbour» per convincere il popolo americano della necessità di un massiccio  riarmo.
Quando nel 2003 cominciò l'aggressione all'Iraq, Cohen scrisse un commento di plauso dal titolo indicativo: «La quarta guerra mondiale».
Nell'articolo Cohen scriveva che dopo aver cacciato i Talebani e «fatta finita» con Saddam, l'America avrebbe dovuto volgersi contro «i mullah» dell'Iran per rovesciarli e sostituirli con un regime «laico e democratico», il tutto ovviamente per la sicurezza di Israele.
Un uomo del genere a fianco della Rice (che negli ultimi tempi ha mostrato una qualche tendenza a preferire la diplomazia alla guerra) è un segnale inquietante.
Tuttavia, il colonnello Smith rivela le ampie, sconcertanti falle nella egemonia aero-navale USA, nonostante le colossali spese militari - Bush ha appena presentato il bilancio 2008, dove le spese per il Pentagono ammontano a 624,6 miliardi di dollari, di cui quasi 142 miliardi per Iraq e Afghanistan.
L'opinione pubblica comincia ad obiettare, come ha dimostrato un sondaggio di Usa Today. Il che spiega la resistenza degli alti gradi del Pentagono a gettarsi in una nuova guerra.




Si apprende (2) ad esempio che l'agenzia di arruolamento, il Selective Service System, ha esaminato - per coprire i vuoti dell'arruolamento volontario - se ricorrere alla «emergency mobilization», una vecchia procedura dei tempi della guerra fredda che consente di chiamare a sorteggio mezzo milione di giovani americani entro 13 giorni dall'inizio di una «crisi rilevante».
Per ora, si è preferito non farne nulla per timore di una rivolta dell'opinione pubblica - sarebbe in pratica il ritorno della leva obbligatoria.
Il ministro della Difesa Gates si è opposto, e Bush stesso pare abbia lasciato perdere.
Per ora.
Ma resta la possibilità: in caso di guerra all'Iran, due settimane dopo, la «emergency mobilization» potrebbe avere il via.
La leva è stata sospesa nel 1975 dopo il Vietnam (in cui servirono 5 milioni di americani), ma la registrazione degli adatti alla leva fu poi reintrodotta nel 1980, dal presidente Carter, quando i sovietici invasero l'Afghanistan.
Attualmente il Selective Service ha registrato in USA 13,5 milioni di giovani tra i 18 e i 25 anni atti al servizio militare.

Maurizio Blondet
 



 

Note

1) Col. Dan Smith, «Calling all carriers», Counterpunch, 26 febbraio 2007


2) Eric Rosenberg, «Selective Service studied  rapid-fire draft plan», Antiwar.com, 1 marzo 2007.

 

 

Senza titolo 1680

ora  che sono riuscito  a capire come   si mettono i video sul blog  , metto il video   di youtube  sulla manifestazione antimafia  ( ne  ho parlato precedentemente  )  avvenuta  il 17\2\2007   a reggio  . E  a cui hanno partecipato anche i ragazzi  di locri  (  www.ammazatecitutti.org disponibile su youtube  in due versioni : la prima più breve , che è quella che trovate sotto









la seconda più lunga  e come la prima  con  la colonna  sonora  di jovanotti  che trovate qui nel l'url in neteretto non diretto per il solito problema da me segnalato su soluzioni ( e ancora senza risposta ne da utenti ne dalla redazione ) di splinder quando si mettono gli url di youtube tramite l'icona insert\edit link con i link di youtube http://www.youtube.com/watch?v=xk1qUUO9h5o

4.3.07

Senza titolo 1679


...con un saluto affettuoso e un bacio dolce..^_*


Angelikaramella&kiss

Senza titolo 1678

Sono tante le cose che non ti ho mai detto:
per esempio che ti amo
per esempio che ti scrivo poesie
e poi le nascondo
Che ti penso
ma non so che vuoi
Che ti sogno
e di te mi ricordo
il resto lo perdo.
Mi ricordo di te nei miei sogni
eppur non t’ho mai detto
che quando m’abbracciasti,
ed io piangevo,
fu la prima volta che ne fui felice
felice davvero
perché sentii che mi volevi bene;
non me lo hai mai detto.


 
Ti direi che t’amo
O così penso
Forse per questo
Non m’abbracceresti più
E avresti paura ch’io ti possa baciare.
Non temere il mio volto
Vicino al tuo;
se non ho il coraggio di parlarti
come potrei pensare
di solo
sfiorarti?


 
Vorrei dirti che t’amo
E inspirare il tuo profumo dall’incavo della tua spalla
Invece che nell’aria
Come tutti.
T’ho mai detto che a volte ti odio?

Senza titolo 1677

Dopo aver capito   come  funziona  grazie  alla risposta   di  Votarxy  sul  blog  di splinder  soluzioni  ( più precisamenti qui )  cl'inserimento dei video  sul blog  , dedico questo videopost ( preso da  quello che  l'ansa  ha  chiamato  il  youtube italiano ovvero www.tuovideo.it )  a  tutte le donne per  l' 8 marzo . Precisamente  a tutte  le donne   che quotidianamente  direttamente o indirettamente   insultiamo o feriamo , a  volte  con malizia  a  volte  ( ed  è il mio caso )  con la nostra becera  e   forzata  (  a tutti i  costi )  ironia 






3.3.07

Senza titolo 1676

Proprio mentre m'accingevo  scrivo questo post ,  dopo aver  visto  una dele tante versioni video  di " Pensa " di Francesco Moro   mi viene  da canticchiare  la  canzone in questione , la quale  è anche  colonna sonora del periodo che sto attraversando infatti prima di parlare   o d'aprire bocca  devo pensare  anche  se  sò che è facile a  dirsi difficile a farsi    ma  quiesta  canzone  , mi da la  forza  per  cercare   di farlo

Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine
Appunti di una vita dal valore inestimabile
Insostituibili perchè hanno denunciato
Il più corretto dei sistemi troppo spesso ignorato
Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra
Di faide e di famiglie sparse come tante biglie
Su un'isola di sangue che fra tante meraviglie
Fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie
Di una generazione costretta a non guardare
A parlare a bassa voce a spegnere la luce
A commentare in pace ogni pallottola nell'aria
Ogni cadavere in un fosso
Ci sono stati uomini che passo dopo passo
Hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno
Con dedizione contro un'istituzione organizzata
Cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro?
E' nostra... la libertà di dire
Che gli occhi sono fatti per guardare
La bocca per parlare le orecchie ascoltano...
Non solo musica non solo musica
La testa si gira e aggiusta la mira ragiona
A volte condanna a volte perdona
Semplicemente
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Ci sono stati uomini che sono morti giovani
Ma consapevoli che le loro idee
Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole
Intatte e reali come piccoli miracoli
Idee di uguaglianza idee di educazione
Contro ogni uomo che eserciti oppressione
Contro ogni suo simile contro chi è più debole
Contro chi sotterra la coscienza nel cemento
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Ci sono stati uomini che hanno continuato
Nonostante intorno fosse tutto bruciato
Perchè in fondo questa vita non ha significato
Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato
Gli uomini passano e passa una canzone
Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione
Che la giustizia no... non è solo un'illusione
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Pensa  


ma  ora bando alle coiancie  ed  ecco il blog 
buone news su un valore che sembrava scomparso o di nicchia ( vedere in apertura del blog  il banner  di solidarietà ai ragazzi di locri  www.ammazzatecitutti.org in particolare ai loro oleader aldo pecora   ) la legalità la prima è questa
 
 dal corriere  della sera online  di sabato 3\3\2007 se non ricordo male 
A sanremo , finalmente un saremo decente e come si dice , vince fra le nuove proposte un rap antimafia Al Festival arrivano i primi verdetti. Si chiude la gara dei giovani con il voto combinato delle tre giurie (demoscopiche, televoto e giuria di qualità ). A contendersi il successo gli otto cantanti promossi nelle serate di martedì e mercoledì: Marco Baroni, Stefano Centomo, Romina Falconi, Sara Galimberti, Jasmine, Elsa Lila, Fabrizio Moro e Pquadro. La scaletta resta a sorpresa: l’ordine di uscita viene infatti sorteggiato in diretta, a inizio trasmissione. Alla fine il vincitore è Fabrizio Moro, con il suo rap contro la mafia, la più impegnata e difficile tra le canzoni presentate nellla sezione. Alle sue spalle nella classifica Stefano Centomo e Pquadro. Fabrizio Moro è diventato subito il favorito nella categoria Giovani di questa edizione del Festival di Sanremo perchè il suo brano, «Pensa», concentrato su temi di impegno civile, è immediato e intenso allo stesso tempo. «Impegnato? Non è un termine che fa per me» si schermisce Moro. Ma intanto dopo una lunga gavetta ha finalmente colpito nel segno ottenendo insieme successo e riconoscimento intellettuale tanto che nel videoclip di «Pensa», diretto da marco Risi, compare anche Rita Borsellino. La canzxone, infatti, è dedicata a Falcone e Borsellino «e a tutti gli eroi morti per la libertà» come ha spiegato Moro.




Provo qui a mettere  un video  di un utente di  youtube   su  tale canzone  . Se questo tentativo non dovesse funzionare  perchè è la prima volta che provo a mettere qui un video di youtube  in questo caso trovate  gli url per   vedervelo . Scusate se  sono  in neretto e sottolineati , ma splinder , non capisco il perchè e  al mio post   sul blog  soluzioni non ho avuto ancora risposta  ,  se lo metto come url me lo taglia )

http://www.youtube.com/watch?v=WMYg_cxcpy8
http://youtube.com/watch?v=QljIZGrBe0M

esibizione a san Remo

http://www.youtube.com/watch?v=OkgMnca-KmA http://www.youtube.com/watch?v=FiohgoiKw40

 gli altri due  video fatti
, come quello da me postato dagli utenti  di youtube  .

 la seconda è questa tratta da uno  dei giornali locali  , la nuova sardegna del 3\3\2007 , ed un sintomo molto importante per due ragioni innuna terra in cui la desamistade adesso unita alla criminalità continua ad esistere ; sono sempre più forti soprattutto qui nel nord ( leggi portocervo e porto rotondo , bagaglino , porto bello ) sono sempre più preoccupanti i segnali di infiltrazioni mafiose e usura \ riciclaggio e la presenza degli oligarchi russi
Legalopoli , il senso civico in 49 caselle .l'idea è degli studenti del liceo classico che ora chiedono il copyright
TEMPIO. Miglior riconoscimento non potevano, di sicuro, ricevere gli studenti del liceo “Paolo Dettori” che, guidati dalle insegnanti di religione della loro scuola, hanno partecipato al progetto So.Le. (acronimo che sta per società e legalità) con un’idea davvero originale. Mancato per un soffio il primo posto, hanno ricevuto una valanga di complimenti per l’originalità dimostrata, ottenendo anche la promessa che il gioco di società da loro ideato diventerà presto un brevetto grazie alla Formez e alla Regione. In effetti, il gioco inventato dagli studenti del liceo tempiese esige il copyright proprio per l’originalità dei suoi contenuti. «Un modo - spiegano - per porre l’accento su principi, norme e valori che dovrebbero regolare la quotidianità, sia a scuola che al di fuori delle aule e delle lezioni». Niente di meglio, allora, di un gioco di società in cui deve essere temperato lo spirito di competizione e dove il rispetto dei ruoli ha una parte rilevante. Concepito come un gioco elettronico da tavolo, Legalopoli (questo il nome del gioco) è stato presentato su un pannello di legno con sopra disegnato un circuito di caselle in cui una pallina elettronica, azionata da un sensore, segnala la risposta giusta o sbagliata. Come in tutti i giochi di questo tipo, va avanti e accumula punti il concorrente che risponde bene alle domande, altrimenti si osservano dei turni di riposo e si subiscono altre penalizzazioni. Basteranno due dadi, cinque pedine e altrettante squadre composte da quattro alunni, per avviare il gioco. Ovviamente i quesiti a cui bisognerà dare risposta riguardano la città della legalità, vale a dire Legalopoli. Alla fine, vincerà chi per primo giungerà in piazza So.Le. Qual è il senso del gioco? Attraverso le 49 caselle, il giocatore darà un voto al proprio senso civico. Domande e caratteristiche del gioco sono state elaborate dopo un lavoro preliminare consistente nella somministrazione di un questionario a diverse decine di studenti. Dal materiale schedato sono state derivate percentuali e dati sulla reale conoscenza che i giovani hanno dei temi della legalità.

Senza titolo 1675

IL COLORE POLITICO NON SI ADDICE ALLA CHIESA
Un modello dimenticato                   


Da alcune settimane sentiamo spesso dalla Chiesa, più precisamente dalle  alte gerarchie improperi sui Dico: ma davvero la Chiesa è caduta ulteriormente  cosi in basso ?  Da Laico credente mi chiedo  : Perché la sua attenzione non è rivolta alle vere brutture che ci circondano ? Mai sentito un "illustre" rappresentante della Chiesa lamentarsi per le offese  che,  solo per  citare  il politico più  noto e più volgare ,  Berlusconi rivolge  a destra  e  a manca , mai uina  parola  di solidarietà  per tutte le persone truffate  dai i nostri finanzieri  nostrani .   È una Chiesa visibilmente schierata,non certo dalla parte del più debole ( almeno per quanto riguarda  le alte  sfere per ulteriori approfondimenti  vedere i miie post in cui parlo  di quelli che io reputo la  vera  chiesa  )   poteri forti. Quanti politici, mi roicorda una  vecchia canzone popolare contro quello che allora  era il  governo Degasperi  che dice : << (...)  ministro dell'interno  è un certo Mario Scelba  \  che  spara  sulla gente   / e poii prega il padre  eterno (...) >> pur dichiarandosi grandi cattolici ( in maggior parte  nel  centro destra  )  comportamenti che di cattolico non hanno niente ?   Se si decide di interferire  nella politica bisogna farlo anche nei momenti più scomodi Forse è tempo di pensare che la verità non sta nelle  solo nelle  parole  del Papa né di monsignor Ruini e  company  , ma nella coscienza di ognuno di noi , laico  , credente  o a teo che  sia  . Bisogna stare in mezzo alla gente per poter capire i bisogni e le esigenze di tutti. Non credo che il pensiero attuale della Chiesa possa essere avvicinato al   modello che ci ha lasciato un uomo degno di stima e ammirazione… Gesù Cristo !   che per  noi  è morto sulla croce  e  poi risorto .
Quindi consifdero più  coerente con tale  messaggio   quando affermano alcuni  preti dissidenti sui dico per maggiori news     www.gaynews.it/view.php

2.3.07

Senza titolo 1674


O'Neill accusa: "Ai miei tempi in Italia le partite erano sempre truccate"


L'ennesima pesante accusa nei confronti del calcio italiano, molto probabilmente destinata a sollevare un altro polverone, giunge dall'Uruguay. L'ex centrocampista di Cagliari, Juventus e Perugia Fabian O'Neill ha infatti dichiarato che nel periodo da lui trascorso in Italia, cioe' dal 1995 al 2002, le partite del nostro campionato erano sempre truccate grazie a segnali convenzionali.Nel corso di un'intervista rilasciata al canale televisivo brasiliano "Caixa Negra", successivamente riportata dal portale sportivo "Terra Esportese", l'ex centrocampista uruguagio ha infatti dichiarato: "Le partite erano sempre truccate in Italia.

L'ennesima pesante accusa nei confronti del calcio italiano, molto probabilmente destinata a sollevare un altro polverone, giunge dall'Uruguay. L'ex centrocampista di Cagliari, Juventus e Perugia Fabian O'Neill ha infatti dichiarato che nel periodo da lui trascorso in Italia, cioe' dal 1995 al 2002, le partite del nostro campionato erano sempre truccate grazie a segnali convenzionali.Nel corso di un'intervista rilasciata al canale televisivo brasiliano "Caixa Negra", successivamente riportata dal portale sportivo "Terra Esportese", l'ex centrocampista uruguagio ha infatti dichiarato: "Le partite erano sempre truccate in Italia. Se a centrocampo alzavo due mani la partita era 'aggiustata', se ne alzavo una allora non c'era niente di stabilito".O'Neill pero' non ha fatto riferimento esplicito ad alcuna partita in particolare giocata e "combinata" nel lasso di tempo da lui trascorso in Italia, ma si e' limitato a segnalarne una in cui il pareggio avrebbe salvato entrambe le squadre dalla retrocessione. "In qualche caso poteva anche esserci una terza squadra in disaccordo che avrebbe potuto offrire del denaro a una delle due formazioni affinche' vincesse", precisa l'ex calciatore uruguaiano, che poi passa a descrivere il match 'combinato'. "Quella volta entrai in campo e alzai le due mani".O'Neill ricorda che la partita in questione fini' 2-2, ma con un preciso particolare: "Mentre stavamo sull'1-1 e mancavano tre minuti alla fine uno dei nostri calcio' la palla da 40 metri insaccandola nell'angolino e questo non doveva accadere. I nostri difensori hanno poi lasciato pareggiare un attaccante avversario e le due squadre si sono salvate. Sembrava la scena di un film, ma era il risultato che doveva uscire".

Senza titolo 1673

Fra le tanti canzoni  su  o dedicate a Garibaldi    di cui trovate   un elenco  sulla pagina  di  it.wikpedia     a lui dedicata    ho scelto   questa  canzone   partigiana  per  indicare   come    rispetto  agli eredi  (  salvo alcuni )  che gettarono nel cesso gli ideali di G    schierandosi   con il regime fascista (  e passi  )  ed  in particolare ,  quando    dopo il crollo del  Fascismo  fosse   ormai chiaro  alla maggior parte  del popolo italiano  cosa  esso fu  ,  essi   si schierano   senza  spirito critico   con la  Rsi ( repubblica sociale italiana  )  e  con i  nazisti 

Canzone  Composta collettivamente da un gruppo di partigiani a Castagneto di Ramisèto nella primavera del 1944 sull'aria di una vecchia marcia fascista cantata durante anche la guerra di Spagna (ma la cui origine più antica potrebbe essere ottocentesca e garibaldina), è considerato l'inno quasi ufficiale delle brigate garibaldine della provincia di Reggio Emilia. Impossibile non ricorda-re l'interpretazione dell'indimenticabile Giovanna Daffini contenuta nell'album La Resistenza nell'Emilia Romagna 
note storiche tratte  da  www.cantilotta.org/index.htm

Libertà... sì. Libertà... sì.
Noi siamo i partigiani fate largo che passa la brigata Garibaldi
la più bella, la più forte, la più ardita che ci sia,
quando avanza, quando avanza,
il nemico fugge allor
tutto rompe, tutto infrange
con la forza e con l'ardor.


Abbiam la giovinezza in coi., simbolo di vittoria
marciano sempre forte e non temiam la morte, la stella rossa in fronte la civiltà portiamo
ai popoli oppressi
la libertà noi porterem.


Fate largo, che passa la brigata Garibaldi
la più bella, la più forte la più ardita che ci sia
quando passa, quando avanza
il nemico fugge allor siamo fieri, siamo forti per cacciare l'invasor.


Col mitra e col fucile siam pronti per scattare ai traditor fascisti
ce la farem pagare
con la mitraglia fissa
e con le bombe a mano le barbarie commesse sul nostro popolo fede



Complimenti agli eredi  dei due rami di Giuseppe  Garibaldi e  alla   poco coraggiosa  posizione  dela  sovraintendenza   che  non ha  avuto il coraggio  ( almeno provarci o tentare  )  di mediare   fra  i due litiganti  o al massimo (  situazione  preferibile   ) nel nome  di Garibaldi imporre  un compromesso  o  una  tregua   fra  i due rami  ereditari dell'erore dei due mondi proprio in una  occasione  cosi importante  come  un  bicentenario    .
Infatti  a causa di questa  diatriba   e di questi rancori familiari   si potranno celebrare all'ìnterno del piazzale  dela casa  museo solo  gli eventi ufficiali 

Come  avviene  uin maniera   cosi manifesta  da  due  tre  anni  e forse  anche  di più   ( e il che ha permesso che  alcuni oggetti  di Garibaldi finissero  in mano  estranea  e in particolare   nella vila  di Hammamet  di un grande   ladrone di stato di quella  che molti storici    del Cepu o  pseudo storici  hanno chiamato  con il termine  prima repubblica    )  si  ,  scatenino, come avviene immancabilmente il 2 giugno, anniversario della morte  di  quello che  fu  uno dei  protagonisti  ( il rapressentante  del lato popolare  )  del nostro --- nel bene  e nel male ---   risorgimento  ,  liti furiose e, quando va bene,terribili occhiatacce, ciò  scoraggia la Sovrintendenza di Sassari che gestisce il Compendio e la costringe a non concedere a nessuno quello spazio sotto l'albero secolare dedicato a Clelia.Tanto meno quello ampio davanti alle tombe dove riposano l'eroe e alcuni dei suoi figli.Nemmeno un innocuo premiodi poesia sarà ospitato quest'anno nel giardino di fronte alla casa.
Quindi  quest'anno  a  causa  :  dello scarsissimo   coraggio   diplomatico    della  sovvraintendenza  di Sassari  ., della litigiosità dei pronipoti  da parte di Anita la prima  moglie di Garibaldi che soi distinguono  per  due  N  .,   del fatto che solo  Giuseppe Garibaldi  l'unico pronipote maschio  che può passare l'estate  nella casa museo  di Caprera   ,  quest'anno  in particolare  , anche  se non è una novità  in quanto accade da sempre  .
Un vero peccato  in quanto le   diverse  associazioni garibaldine  e sono tante  , si aspettavano  soprattutto  che  nel  bicentenario  le  cose  andassero in maniera  diversa e non  uguale  e ripetitiva   .                                   
E tutti saranno costretti ad accontentarsi di qualche altro palcoscenico, o della sala con-siliare o della biblioteca. Purtroppo per la mancata  (  se mai c'è stata  ) collaborazione tra i due   gruppi degli eredi  , che a dire il  vero non c'è mai stata  tanto meno  tra  i pro nipoti   dell'Eroe che  --- il   bisnonno  e  la  bisnonna anita  e   gli altri parenti collaterali   figli  dell'amante  e dellla seconda moglie  si rivolteranno nella tomba   gareggiano  per  conqnel bene  e nel maleuistare uno  spazio  . Impedendo   che una  manifestazione   culturale  sia  ridotta  solo a livello ufficiale  e non  solo anche di popolo   e sia  vissuta con tranquilità .
Per questo  e non assistere ad  attacchi e batibecchi (  e qui  non  gli posso biasimare , anche  se potevano mostrare un po' più d'iniziativa   e concedere  spazi ad  entrambi  gli eredi   )   le  dirigenze del museo  si guardano bene dal  non concedere  udienze separate  a  gli uni  e  a  gli altri  . Ma  per non incorrere negli spiacevoli episodi che si ripetono ogni due giugno, per non suscitare gelosie di sorta ( cosa  che secondo me  , non  si avrebbero  se il comune  e la sovraintendenza  concedessero  ad entrambi  senza  privilegiare l'uno o l'altro ramo )  che si potrebbero scatenare durante il Bicentenario, Caprera festeggerà quasi sottotono iduecento anni della nascita dell'Eroe
Con le solite parate e maifestazioni di sempre . Con i pellegrini  che s'aggireranno nel  museo  e  i soliti  discorsi  vuoti e  retorici   . Niente di nuovo  come sempre , un occasione mancata  per  celebrare in maniera non retorica  uno che ha  dato la sua vita  e  se stesso  non solo  per l'unita  del nostro  amato-odiato paese ma anche   per  altri popoli  ( vedere  ggli approfondimenti a fine post  ) . Niente di nuovo  , dunque  ,  per la decisione  pilatesca  della  sovraintenza  e po' troppo neutralista della  direzione  del museo Garibaldino  guidata  da Wally  paris  cultrice  e studiosa  di Garibaldi  oltre che custode umana del suo compendio  e delle sue  memorie  come se fosse un vero  e proprio  masuoleo  .


Approfondimenti


 eventi  per il bicentenario


fra cui  la  1  e la  2 tappa del giro  d'italia  di quest'anno  , quest'ultima parte  dalla mia  cittadina 
siti  di comitati per  Bicentenario della nascita eleco  estratto dall'ottima  voce  http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Garibaldi


siti su Garibaldi 


Senza titolo 1672

                                                                                   tratto dal sito http://www.effedieffe.com/

   

Verso l’«incidente» nel Golfo Persico

 

 Maurizio Blondet

02/03/2007

 

 


La Nimitz attualmente nel golfo


James Webb è stato segretario alla US Navy ai tempi di Reagan.
«Quando ero segretario della Marina io, e fino a tempi molto recenti», ha detto, «non abbiamo mai mandato delle portaerei nel Golfo Persico perché, primo, il raggio di svolta è molto stretto, e secondo, è alto il rischio di andare in collisione accidentale contro qualcosa che può provocare un problema diplomatico».
Una portaerei infatti fa fatica a cambiare rotta di 180 gradi nel Golfo (le occorrono almeno una dozzina di miglia di mare aperto), specie nello stretto di Ormuz, un braccio di mare che è largo come un fiume; e da cui passano praticamente tutte le petroliere del mondo.
Bush, di portaerei, ne ha mandato due - la «Stennitz» e la «Eisenhower» - con le loro relative squadre d’assalto, di supporto e di protezione; una terza, la «Nimitz» con propulsione atomica, è attesa a giorni, secondo il giornale Gulf News del 21 febbraio.
Ad occhio e croce, almeno un centinaio di navi da guerra americane (e inglesi) affollano il braccio di mare più stretto e congestionato del pianeta.
Tutto è pronto per creare «l’incidente» necessario alla Casa Bianca, con le navi americane praticamente immobili a portata di missili iraniani - veri o presunti.
Il vice-ammiraglio Patrick Walsh, che sta per lasciare il comando navale del Central Command (CENTCOM) ha ventilato che gli iraniani possano posare mine per bloccare lo Stretto.
E le mine, ha detto Walsh, sono «armi offensive di tipo terroristico».
Nuovissima dottrina.
Le mine marine sono per definizione «difensive».
Ma è ovvio che essendo l’Iran lo Stato terrorista per eccellenza, tutti i suoi mezzi di difesa sono illegali e terroristici.
Come diceva Fedro: «Superior stabat lupus, inferior agnus…».
Del resto è dal 2003 che gli USA hanno approntato il piano di battaglia contro l’Iran, in codice  TIRANNT (Teather Iran Near Term) il cui scopo ufficiale è «proteggere gli interessi vitali degli Stati Uniti nella regione, ossia il sicuro e ininterrotto accesso degli USA e alleati al petrolio del Golfo».
E come ha scritto il Washington Post del 23 aprile 2006, citando «ufficiali al corrente del piano», «un attacco terroristico può creare la giustificazione e insieme l’opportunità ora mancante [sic] per ritorsioni contro bersagli noti».
E’ pronta la lista dei bersagli: siti industriali, infrastrutture civili come strade, ponti e acquedotti, edifici governativi oltre alle installazioni nucleari.
Almeno 10 mila bersagli, a quanto dice il Gulf News.
L’uso di armi nucleari come bunker-buster («tattiche») non è escluso.




La vera speranza viene dalla rivolta che cova nel Pentagono.
Fonti britanniche hanno detto al Sunday Times che «cinque o sei generali ed ammiragli darebbero le dimissioni se Bush ordinasse l’attacco all’Iran», alcuni perché non credono che un simile attacco sia «efficace o anche possibile», altri per «problemi di coscienza».
Lo stesso Robert Gates, il ministro che ha sostituito Rumsfeld al Pentagono, ha più volte messo in guardia contro l’attacco all’Iran, e chiarito che questa è la posizione dei comandi supremi USA.
Si aggiunga che il generale Peter Pace, nuovo «chairman of the joint chief of staff», il 14 febbraio scorso ha sbugiardato le notizie di presunta «intelligence» secondo cui le armi e i proiettili usati dai «terroristi» in Iraq siano di fabbricazione iraniana.
Siccome questa «intelligence» viene o è ispirata dalla Casa Bianca (lo stesso tipo di intelligence sulle armi di distruzione di massa di Saddam), la posizione del generale è stata letta come una aperta sfida a Bush.
Secondo Hillary Mann, che è stata fino al 2004 la massima esperta di Iran nel Consiglio di Sicurezza Nazionale, l’uscita di Pace («Un soldato molto serio e leale») è segno di «un grave scontento ai vertici della gerarchia militare».
Il generale Pace stesso sarebbe uno di quelli pronti a dimettersi se Bush ordinasse l’attacco «in coordinazione con il primo ministro israeliano Ehud Olmert», secondo Robert Parry di ConsortiumNews, che anche lui cita le proprie «fonti nelle gerarchie».
In un rapporto riservato, Pace avrebbe fatto presente che l’impegno contro l’Iran  ridurrebbe in modo drammatico la capacità USA di fronteggiare un’altra minaccia.
Ben tre portaerei impegnate ridurrebbero infatti la presenza americana nel Pacifico con i loro tipici mezzi di egemonia.
Tale la situazione.
Che induce Dedefensa a ventilare una interessante ipotesi: il nuovo ministro Gates, che è un uomo del gruppo realista  Baker-Hamilton «impiantato» nell’amministrazione, ha indotto Bush a promuovere generali e ammiragli che si rivelano tutt’altro che docili alla Casa Bianca; al contrario di Rumsfeld, egli sostiene i suoi generali nella rivolta.




Uno di questi generali, esaltati come fedelissimi, espertissimi e perciò messo da Bush al comando delle operazioni in Iraq, è David Petraeus: e il generale ha appena dichiarato che l’America ha sei mesi di tempo in Iraq per cogliere una qualche vittoria, «se no ci troveremo davanti a un collasso nel sostegno pubblico e politico tipo Vietnam, e che può obbligare le forze armate ad una ritirata precipitosa».
Quanto al viceministro Gordon England, uomo di Gates, ha scritto un memorandum in cui si legge: «Per assicurare ai combattenti e ai contribuenti il massimo beneficio dalle attuali iniziative [ossia dalla guerra in Iraq, Afghanistan] sarebbe altamente auspicabile completare i progetti in corso entro l’estate-autunno del 2008».
Insomma, finiamola lì con la «guerra al terrorismo globale» appena dopo la fine del mandato di Bush, o anche prima.
Forse per questo la Casa Bianca si è detta disposta, d’improvviso, a intavolare trattative con Siria e Iran per stabilizzare la situazione in Iraq; una avance subito corretta dal portavoce Tony Snow: «Nessun dialogo bilaterale con Siria e Iran».
Snow ha inoltre ripetuto l’accusa (smentita da Pace) che gli iraniani forniscono armi ai terroristi (leggi: guerriglieri) iracheni.
La voglia  di incenerire l’Iran resta; ma potenti forze stanno opponendo resistenza.

Maurizio Blondet

Senza titolo 1671

catwoman_pivetti_su-GENTE_exc  i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio).

Senza titolo 1670

LA LEGA AI TEMPI ANTICHI...

catwoman_pivetti_su-GENTE_exc

1.3.07

Senza titolo 1669

UNO CHIAFFO ALLA MISERIA...


LETTERA  DALLA COORDINATRICE DEI PRECARI CALABRESI  MARIA DONATI A PADOA SCHIOPPA A PROPOSITO DEI COMPENSI MILIARDARI  DI UNA AZIENDA PUBBLICA COME LA *RAI*: ALMENO 50 DI NOI CO CO PRO SAREBBERO STATI STABILIZZATI A VITA...SENZA MORALISMI MA RITENIAMO SIA UN VERO SCHIAFFO ALLA MISERIA ...il tutto e' potuto avvenire grazie alla circolare Nicolais...grazie Ministro i precari ringraziano!


Il patrimonio dello stato e' in buone mani - qualche dato sulla signora Follini

Siamo in buone mani !



I Coniugi Follini


tratto dal sito http://kelebek.splinder.com/



Oligarchi


La fantasiosa polarizzazione destra-sinistra, con i suoi due fantasmi - il Regime Berlusconi e l'Arrivo dei Comunisti a Cavallo - ci distrae dalla percezione di come funziona realmente l'oligarchia sotto cui viviamo.


Che è costituita da un giro assolutamente trasversale di imprenditori e affaristi vari, con tecnici, giornalisti e guitti al seguito, spesso imparentati tra di loro.


I politici costituiscono un contorno carnevalesco e presenzialista, ma contano solo nella misura in cui fanno parte del giro giusto: non basta certo essere eletti in parlamento per essere qualcuno.


Prendiamo due piccoli esempi.


"Conflitto d'interesse", in Italia, significa la questione, certo macroscopica, del capo dell'opposizione che è anche proprietario delle tre reti Mediaset. Un conflitto d'interesse di cui la sinistra parla da tredici anni, senza aver mai fatto nulla per risolverlo quando era, ed è, al governo.


Eppure il termine "conflitto d'interesse" descrive perfettamente anche il fatto che la moglie del vicepresidente del Consiglio è una dipendente del capo dell'opposizione: la signora Barbara Palombelli, moglie di Francesco Rutelli, è infatti stata assunta, certamente con un bellissimo contratto, al Tg5.


Su questo conflitto d'interesse, il silenzio è unanime, perché non conviene né alla destra né alla sinistra farne un problema.


A volte, però, nelle furibonde e insensate risse tra i poli, i calci fanno girare qualche sasso, permettendoci di vedere i vermi che si nascondono sotto.


Un commentatore di questo blog, Stradivari, ha fatto notare che in questi giorni i siti di destra pullulano di insulti contro una certa signora Elisabetta Spitz, di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima.


Ecco un breve riassunto, tratto da un blog di destra:


"Cercando sul sito del Governo, si vede che, effettivamente, il 2 febbraio 2007, durante la seduta del Consiglio dei Ministri n.36 , “Il Consiglio dei Ministri.. sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Romano Prodi.. con il parere favorevole del Ministro dell’Economia Bersani”, è stato deciso, tra i tanti provvedimenti all’ordine del giorno, anche il “rinnovo per un triennio dell’incarico di Direttore dell’Agenzia del demanio conferito all’architetto Elisabetta SPITZ”, che altri non è che la moglie di Follini.


Qualcuno potrebbe pensare che se l’incarico della signora Follini è la riconferma di un incarico triennale precedente, allora la sua nomina sia avvenuta all’epoca del nepotista governo Berlusconi.


Ma non è così.


L’architetto Spitz, infatti, fu nominata Direttore dell’agenzia del demanio (che dipende dal Tesoro) nell’aprile 2000, da Vincenzo Visco, con contratto privato.


Quella nomina suscitò polemiche e fu presentata anche una interrogazione parlamentare da Luca Volonté e Mario Tassone, che sono (anzi, erano) compagni di partito di Follini. Essi chiedevano di sapere se fosse vero che l'architetto Elisabetta Spitz -che risultava aver già progettato la ristrutturazione della sede del partito dei DS, a Roma, in via delle Botteghe Oscure- avesse sottoscritto il contratto da direttore dell'istituenda agenzia del catasto per circa 650.000.000 annui”.


La signora Spitz, ovviamente, interessa ai destri perché è piuttosto evidente che il rinnovo del contratto privato alla moglie di Follini, ha qualcosa a che fare con il fatto che Follini ha scoperto poche settimane dopo di avere il cuore che batte a (centro) sinistra.


Ma proprio per questo una vicenda estremamente interessante finisce nel solito tifo calcistico, come se il problema fosse, "Follini si è fatto comprare". Una sciocchezza, perché Follini non sarebbe Follini, se non fosse un venduto in partenza.


In realtà, sugli aspetti veramente interessanti di questa vicenda, i destri sono costretti a tacere.


Quello che segue è il mio tentativo di ricostruire la faccenda, con tutti i limiti di una breve ricerca su Google fatta da un modesto traduttore di manuali tecnici: sono quindi pronto a correggere ogni eventuale errore.


In pratica,  a quanto pare, abbiamo un architetto, la signora Elisabetta Spitz coniugata Follini, socio di una società privata di "consulenza e progettazione", chiamata Abt.


Se è vero che la signora Spitz aveva appena ristrutturato la sede centrale dei Ds in via Botteghe Oscure - credo che sia stata poi venduta o affittata a privati - ne possiamo dedurre che la Spitz non mancasse di ottimi contatti a sinistra.


Verso la fine del passato governo di centrosinistra, il ministro di centrosinistra Visco mette questa signora a capo della neonata Agenzia del Demanio, cioè in pratica di tutto ciò che lo Stato possiede, con uno stipendio lordo di 650.000.000 di Euro l'anno (quasi 2.000 Euro al giorno, per capirci). [1]


Nella gestione del demanio, Visco ci piazza anche Gualtiero Tamburrini, 


"professor universitario a Urbino; presidente dell'Osservatorio sul patrimonio degli enti previdenziali presso il ministero del lavoro e della previdenza sociale; direttore tecnico di NOMISMA fondata dal professor Prodi... "


Il progetto del sinistro Visco passa con i voti di tutto il centrodestra.


I casi sono due. O la signora Spritz è responsabile di tutto ciò che è successo al demanio dopo il 2000; oppure ha intascato cifre astronomiche per non fare nulla (come sostiene Maurizio Blondet). Io ovviamente non sono in grado di giudicare.


Comunque si dice che Visco abbia affidato sempre all'Abt un contratto per ristrutturare il grande palazzo dei Monopoli nel cuore di Roma, futura sede del ministero della Finanza.


Ora, siamo costretti a scrivere "si dice", perché Visco ha "secretato il provvedimento di assegnazione dei lavori", evitando la gara pubblica e anche di dire a chi ha assegnato il lavoro. Scopro così che il segreto di stato non si applica solo ai rapimenti CIA in territorio italiano.


Poco dopo, la signora Spitz diventa consigliere di amministrazione anche dell'Eur Spa, che è proprietaria dell'attuale sede del ministero delle Finanze, proprio quello che verrà trasferito appunto dopo nell'ex-palazzo dei Monopoli.


Ora, i duemila Euro al giorno (se tanti sono), la signora Spitz li riceve durante un periodo preciso: quello della svendita del patrimonio dello Stato italiano ad amici, cugini e committenti.


Sono infatti cinque anni che il centrosinistra denuncia, e a ragione, le devastazioni senza precedenti che sono state compiute sotto il governo demaniale della signora Spitz, attribuendo però tutto a quel comodo diavolo che è il "berlusconismo" e senza dire che la Spitz è nata sotto il centrosinistra.


Infatti, la signora Spitz in Follini naviga felicemente dal governo di centrosinistra a quello di centrodestra, dove,nel 2002,  passa sotto i suoi auspici un decreto che istituisce la Patrimonio S.p.A.: a quanto ho capito, una ditta a partecipazione statale che incamera i beni dello Stato, rendendoli ipotecabili e permettendo così di usarli come garanzia per prestiti.


Tra i beni messi nel cosiddetto "listone" della Patrimonio S.p.A., c'erano beni commerciali, monumenti, boschi, spiagge, tutti mescolati alla rinfusa.


La cosa era talmente sconvolgente, che quando l'anno scorso si è votato, e io sono rimasto a casa, l'unico piccolo dubbio mi era sorto proprio su questo: "forse il centrosinistra, in materia patrimoniale e ambientale, sarà un pochino meno peggio..." Con la rinonima della signora Spitz, il dubbio mi è passato.
 
Poi la signora Spitz in Follini  - o se lei è solo un prestanome, l'ente che lei dirige - ha venduto, pare,
tutti gli uffici dei tre enti previdenziali italiani a qualcosa che si chiama Fip, un consorzio di banche tra cui Banca Imi Spa, Barclays Capital, Lehman Brothers International (Europe) e The Royal Bank of Scotland Plc. Poi la Fip dovrebbe affittare le stesse sedi agli enti previdenziali. [2]


E così via. In tutto ciò che riguarda il patrimonio italiano in questi ultimi anni, in tutte le operazioni poco chiare (e distruttive sul piano culturale e ambientale), c'è sempre lei: la signora Spitz in Follini.


E il bello è che continuerà a esserci.


 


Nota:


[1] Maurizio Blondet parla invece di 300 mila Euro l'anno nel 2004.


[2] Il contratto d'affitto dura nove anni, ma prevede che l'Inps debba ripagare l'intero valore dell'immobile entro sette anni, oltre a occuparsi della manutenzione.

28.2.07

Senza titolo 1668

UNIVERSITA' DI URBINO - ITALIA

La libera università è stata statalizzata nell'anno accademico 2006/2007 proprio in corrispondenza con il suo cinquecentenario di fondazione...dal Ministro Mussi di questo governo.

finalmente qualcuno da destra mette all'angolo vanacci

  Finalmente qualcuno da destra - o quel pochissimo di liberale che ne resta - si alza e affronta Vannacci per quello che è. Lo ha fatto Fra...