9.11.05

Senza titolo 962

 Impietrito , ma non troppo  da questa news a rainews24 del del   7 novembre 2005 in quanto circolava \ era nota già (fine 2004  primi 2005  su alcune tv  di strada  o  giornali internazionali  e nazionali ( pochi questi ultimi  e per  lo più autonomi sia di tendenza  conservatrice che  progressista  e quindi " comunisti "  ) ora  con le prove  "schiaccianti  foto filmati e interviste  come  questa   qui a destra   che mostra  I bombardamenti con l'uso di fosforo bianco usato dall'esercito degli Stati Uniti  fosforo bianco durante l'attacco a Fallujah  del  novembre del 2004. L'agente chimico, contrariamente a quanto affermato dal  Dipartimento di Stato  in una nota del 9 dicembre 2004, non e' stato usato, secondo  gli usi consentiti,   per illuminare le postazioni nemiche,  ma   e' stato usato indiscriminatamente sui quartieri della citta'. E' quanto emerge da un'inchiesta  di Rainews 24, realizzata da Sigfrido Ranucci, in onda domani alle 7,35,  nella quale, con testimonianze di ex militari americani,  vengono mostrati anche  documenti filmati del bombardamento al fosforo,  e quelli altamente drammatici che  ne riprendono gli effetti,  oltre che sugli  insorgenti iracheni , anche su  civili, donne e bambini di Fallujah, alcuni dei quali sorpresi nel sonno. Ascoltiamo un brano dell'intervista a un ex militare americano. “Ho sentito io l'ordine di fare attenzione perché veniva usato il fosforo bianco su Fallujah. Nel gergo militare viene chiamato Willy Pete. Il fosforo brucia i corpi, addirittura li scioglie fino alle ossa". E' questa la tremenda testimonianza che un veterano della guerra in Iraq, ha rilasciato a Sigfrido Ranucci, inviato di Rai News 24. "Ho visto i corpi bruciati di donne e bambini - ha aggiunto l'ex militare statunitense - il fosforo esplode e forma una nuvola. Chi si trova nel raggio di 150 metri è spacciato".  L'inchiesta di Rai News 24, "Fallujah. La strage nascosta",  presenta  oltre le testimonianze di militari statunitensi che hanno combattuto in Iraq, quelle  di abitanti di Fallujah. “Una pioggia di fuoco e’ scesa sulla citta’, la gente colpita da queste sostanze di diverso colore ha cominciato a bruciare, abbiamo trovato gente morta con strane ferite, i corpi bruciati e i vestiti intatti” ha detto Mohamad Tareq al Deraji, biologo di Fallujah. "Avevo raccolto testimonianze sull'uso del fosforo e del Napalm da alcuni profughi di Fallujah che avrei dovuto incontrare prima di essere rapita" - ha raccontato la giornalista del Manifesto, Giuliana Sgrena, a Rai News 24 - "avrei voluto raccontare tutto questo, ma i miei rapitori non me l'hanno permesso!". Infatti l'inchiesta   mostra  documenti filmati e fotografici raccolti nella città irachena durante e dopo i bombardamenti del novembre 2004, dai quali risulta che l’esercito americano contrariamente a quanto dichiarato dal Dipartimento di Stato in una nota del 9 dicembre 2004, non ha usato l’agente chimico per illuminare le postazioni nemiche, come sarebbe lecito, ma ha gettato Fosforo Bianco in maniera indiscriminata e massiccia sui quartieri della citta’.  Nell’inchiesta,  curata da Maurizio Torrealta,  vengono trasmessi anche documenti  altamente drammatici che riprendono gli effetti  dei bombardamenti sugli insorgenti iracheni, ma anche su civili, donne e bambini di Fallujah, alcuni dei quali sorpresi nel sonno.  Il filmato mostra anche un documento dove si prova  l'uso  in Iraq di una versione del Napalm, chiamata con il nome MK77.  L'uso di queste sostanze incendiarie su civili è vietato dalle convenzioni dell'Onu del 1980. Mentre l'uso di armi chimiche è vietato da una convenzione che gli Stati Uniti hanno firmato nel 1997. Si toglie così il velo a una battaglia che nessuno ha potuto vedere. "Fallujah. La Strage Nascosta" verrà trasmessa da Rai News 24 martedì 8 novembre alle ore 07.35 (sul satellite Hot Bird, sul canale 506 di Sky e su Rai Tre), in replica sul satellite Hot Bird e sul canale 506 di Sky alle 05.05 pomeridiane e nei due giorni successivi . Poi leggendo  ilsintetico ed incisivo  post  di iperio e  dall'inchiesta di rainews24  ho deciso  di sfogarmi  con voi  .Lo so   che ad alcuni di voi  da fastidio vedere  il scarso numero di commneti  quando vengono postati  argomenti del genere,  loimmaggino già che   verro etichettato come anti americano  , e  che  devo essergli grato che ci hanno liberato dala dittatura  di saddam    e altre amenità del gnere   ma  se   denunciare e sfogarsi   quando si sentono te  atrocità come  queste  ( da qualche parrte  provengano )   significa  essere accusate  e riempito di  merda  imnproperi   correrrò  questo rischio e  tiro avanti . Non m'aspetto  commenti  a  questo  post  poichè  poichè oltre ad essere  un post   non gradito  in quanto  creano  degli sconquassi emotivi e spsicologici  oltre a farvio fare in conti con la  vostra  coscienza   e sveglkiarvi dal vostro torpore  e indurvi  a dirmi  che  : << Beh, credo che l'emozione, la rabbia, lo sdegno, la riflessione che un'immagine può scatenare non sia legata alla scrittura di un commento.>>---  un amico a cui  avevo segnalato il blog  in hotmail messangers ( per chi viosse chattare con me   giuseppe_scano@hotmail.com  ) --- <<  Meglio nessun commento che commenti retorici, scritti tanto per fare, per lasciare una traccia sul web;Da persona che legge molti blog, ti assicuro che il commento non è sempre necessario, e che alcuni dei post che più mi hanno dato, dal punto di vista emotivo e culturale, sono quelli che non ho commentato. >>  ; oppure   come  mi hanno scritto in email   <<  quello che  scrivete  e  le immagini chemettete  si commentano da sole , sono terribili e tu devi continuare con questo lavoro anche se la gente non commenta, perchè non riescono ad esprimersi a parole. le emozioni non sono facili da descrivere, te lo assicuro. e le tue immagini danno un sacco di emozioni che commentare non basta  ;   [...] non farti fermare mai quando fai qualcosa nella quale credi... non abbandonare il pensiero che qui si riesca a far ricordare a tutti cosa accade in giro... non importa che ti critichino o che no siano o siano d'accordo... l'importante è che ricordino  !!!!! >> . E' vero che  certi giornalisti  stranieri e italiani iscritti  all'internzazionale  comunista  secondo   bella chioma  ops  Berlusconi  e i suoi servi schiocchi  ( portavoce  e la maggior  parte dei giornalisti ) , ne  hanno già parlato   quindi  non ci sarebbe niente di  nuovo  a parte  le immagini . La  vera  novità è   che  rai3 , il forte  apache  di quello che era   servizio pubblico  lo   abbia  mostrato  e  trovatom il copraggio  di mandarlo in onda   anche   se  ad un orario assurdo   " demenziale \ parodossale  alle  07.15\ 08.00  del mattino . Esattamente ha  fatto  servizio pubhblico  e questo  a     qualcuno che  sia   di destra  sia [ sic  ]  di  sinistra  dà fastido e  vorrebbe farla chiudere  o  limitarla     Scusate  se  non  commento , ma  sono ancora scosso dallle immagini che ho in tv (  ero sveglio inizìare  a studiare presto )  e poi le  ho rivisto sul sito lo  trovate sotto  di rainews24 una  delle  poche  tv  (  insieme a nessuno tv  e  arcoiris tv ). Evito ulteriore  commenti perchè  certe  news  come  quella che i cadaveri o   quelli moribondi  venivano bruciati  per  evitare  che  veniussero filmati  e  vcerte   foto e immagini , mi farebbero ritornare  le lacrime  e  ho appena  messo il collirio per la congiuntivite  concludo  lasciandovi il sito  , e  con  la preghiera  di  diffonderlo  e  di copiare  su cd rom , prima che il potere  lo faccia sparire   anche da  qui    fatelo vedere a  più gernte possibile  perchè  questa  abberrazione  non sia  dimenticata   e  NON SI RIPETA MAI PIU' .proprio come nella canzone   che  chiude questo post  



mio nome è mai più  Jovanotti, Ligabue, Pelù 2 aprile 2003



Io non lo so chi c'ha ragione e chi no
se è una questione di etnia, di economia,
oppure solo pazzia: difficile saperlo.
Quello che so è che non è fantasia
e che nessuno c'ha ragione e così sia,
e pochi mesi ad un giro di boa
per voi così moderno
C'era una volta la mia vita
c'era una volta la mia casa
c'era una volta e voglio che sia ancora.
E voglio il nome di chi si impegna
a fare i conti con la propria vergogna.
Dormite pure voi che avete ancora sogni, sogni, sogni
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più...
Eccomi qua, seguivo gli ordini che ricevevo
c'è stato un tempo in cui io credevo
che arruolandomi in aviazione
avrei girato il mondo
e fatto bene alla mia gente
(e) fatto qualcosa di importante.
In fondo a me, a me piaceva volare...
C'era una volta un aeroplano
un militare americano
c'era una volta il gioco di un bambino.
E voglio i nomi di chi ha mentito
di chi ha parlato di una guerra giusta
io non le lancio più le vostre sante bombe,
bombe, bombe, bombe, BOMBE!
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più...
Io dico si dico si può
sapere convivere è dura già, lo so.
Ma per questo il compromesso
è la strada del mio crescere.
E dico si al dialogo
perchè la pace è l'unica vittoria
l'unico gesto in ogni senso
che dà un peso al nostro vivere,
vivere, vivere.
Io dico si dico si può
cercare pace è l'unica vittoria
l'unico gesto in ogni senso
che darà forza al nostro vivere.
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più...


 


  dal sito di rainews24


 




 




 



  




  • Gennaro Carotenuto
    "Io sono stato a Falluja"
    l'intervista a Javier Couso, fratello di José Couso ucciso all'Hotel Palestina a Baghdad



  • Kevinsites
    Taking Fallujah
    Un foto-blog sulla conquista di Fallujah



  • Hannah's Blog: Fallujah Truth
    It was the smell that first hit me, a smell that is difficult to describe, and one that will never leave me.



  • hael Fumento
    Fallujah Rises from the Ashes



http://www.iraqanalysis.org/briefings/232                       http://www.osservatorioiraq.it/



 


 


Prova matematica!

Sottopongo alla vostra attenzione un quesito di matematica che ho trovato nei meandri oscuri e disabitati del mio cervello, spremete le meningi quindi!


" Dati due punti a piacere, trovare sul piano corporale di una donna ricoperta di domopack il suo punto G, prima che vi addizioniate le mutande!


ATTENZIONE!!! : 


- Si richiede di trovarlo non di tracciare rette una volta trovato."


Questo si che mi fa amare la matematica!!!      

8.11.05

Senza titolo 961

sovente i miei  genitori  avolte  scherzando  a  volte   sul  serio  , perchè a  torto ( la maggior  parte delle  volte  )  e  a ragione  (  certe volte  )  non  dò retta  e preferisco  -- forse perchè  fin da piccolo ho avuto un carattere refrattario \  ribelle -- fare di testa  mia  testa mia   e  farmi  anche se  sbagliate  delle esperienze mie   e ragionare  con la mia testa  ,  mi  chiamano  pezzo d'asino .  A  volte  usano anche  dele espressioni  tipo  : sei una testa  d'asino , sei più testardo di un mulo (  ibrido dell'asino e   della  giumenta  ) , è come lavare la  testa  all'asino , ecc .Ora queste espressioni non tengono   conto del contributo  che questo animale   ha dato all'uomo  e che  ancora  da in quei paesi  che   vengono chiamati  con un termine ormai  desueto e  poco  incisivo  e troppo  buonista   del trezo modo ( io  invece preferisco chiamarli sud  del mondo )  . Gli asini hanno servito la razza umana  , e un tempo erano  simbolo di umiltà e pace  , ed  inoltre essi sono   forti , facili a nutrirsi   e  non serbano rancore   e sanno  come   dice uno studio    sulla  famosa  canzone  in monti di mola di Fabrizio de  Andrè (  qui il testo con la traduzione  in puro dialetto  gallurese  ,  non quello  ormai  italianizzato   ) . Ecco perchè  non mi arrabbio più  di tanto   quando i miei   mi dicono quelli  frasi  e  gli cito ad  esempio   Abramo possedeva  asini che cavalcava  e  Giacobbe   rifiutando   cavalli  e cavalcando  un asino per il suo ingresso in gerusalemme  , o  l'assistente sancho panza  di   Donchisciotte vedere la  canzone di guccini " intitolata appunto "donchisciotte "  qui il testo ) .  E  voi  come reagite  quando v'appellano cosi  ? Spero di aver lanciato un microscopico sassolino. E mi auguro che possiamo continuare questo confronto, anche a più voci  come   sapete  fare   spesso 


 

Senza titolo 960

17 NOVEMBRE: il 1°MAGGIO DEGLI STUDENTI


Il 17 Novembre gli studenti rivendicano il loro diritto al sapere: scendi anche tu in piazza o organizza un corteo e quanto più ti piace per esprimere il tuo dissenso e rivendicare i tuoi diritti!Controlla qui se nella tua città c'è già qualcosa in programma


Informati sulla mobilitazione studentesca e su ciò che ti spetta


www.unionedeglistudenti.it



Manifesto del 17 Novembre


Noi


studenti dell’Unione degli Universitari, dell’Unione degli Studenti e della Mutua Studentesca, da oltre dieci anni impegnati a promuovere e tutelare i diritti delle studentesse e degli studenti, il 30 gennaio 2005 alla quarta Assemblea Internazionale degli Studenti all’interno del WORLD SOCIAL FORUM di Porto Alegre abbiamo portato, per il secondo anno consecutivo, la proposta di costituire un’agenda comune di mobilitazione che rivendica più diritto al sapere per tutti, contro la privatizzazione dei saperi e che trovi il suo culmine nella data di mobilitazione mondiale del 17 novembre.


Noi e tutti gli studenti italiani lanciamo qui ed ora un grido d’allarme, una chiamata alla mobilitazione generale del mondo della formazione e rivolgiamo questa lettera-appello:




 


A tutti gli studenti e i cittadini che vogliono cambiare


la scuola, l’università, la società e il mondo


A tutti coloro che hanno la responsabilità di farlo.


Perché:



SIAMO STUDENTI DEL 2005. La nostra scuola è il liceo classico "Cavour", è l'istituto tecnico "Volta", è il professionale “Euclide”. La nostra università è a Roma, a Torino, a Palermo. E’ la facoltà di lettere, è la facoltà di ingegneria, è la facoltà di scienze. Questi sono i luoghi nei quali noi, studenti qualunque, non vogliamo più sentirci estranei. Al contrario rivendichiamo la possibilità di autogestire tempi e spazi di vita e formazione, il diritto di accesso al sapere come strumento per crescere come cittadini e persone libere.


Siamo studenti “CAPACI E MERITEVOLI, MA PRIVI DI MEZZI”. Vogliamo studiare, ma la nostre famiglie non possono sostenere il costo della nostra formazione. Manifestiamo il 17 novembre per rivendicare una legge quadro nazionale per il diritto allo studio, per rivendicare più borse di studio, erogate e non soltanto promesse. Perché vogliamo che l’articolo 34 della Costituzione non resti lettera morta.


Siamo studenti come tanti, SENZA SOLDI. Siamo nati in case dove non ci sono libri, né soldi per comprarli. La scuola e l’università non sono più gli unici luoghi dove apprendere; si apprende anche al cinema, a teatro, in un museo, ascoltando musica o leggendo libri. Manifestiamo il 17 novembre per rivendicare una carta di cittadinanza studentesca, che ci garantisca il diritto al sapere anche al di fuori della scuola e dell’ università.


Siamo studenti ESCLUSI. Quelli che volevano studiare medicina, ingegneria, lettere. Ma la logica elitaria ed escludente del “numero chiuso” ci impedisce di avere il diritto di studiare ciò che ci piace. Il 17 novembre vogliamo liberare il diritto di studiare, abolendo l’aberrazione dei numero chiuso.


Siamo studenti FUORISEDE. Viviamo una condizione di disagio perché la nostra vita è fatta di precarietà, perché vorremmo vivere decentemente ed avere una casa, ma nelle città si specula sugli affitti e siamo costretti a lavorare perché per noi la vita da universitari costa troppo. Manifestiamo il 17 novembre per il diritto ad una casa.


Siamo studenti PENDOLARI. Per studiare siamo costretti a spendere centinaia di euro l’anno per raggiungere le nostre scuole e le nostre università. Nessuna legge tutela il nostro diritto alla mobilità. Manifestiamo il 17 novembre per il diritto a muoverci gratuitamente.


Siamo studenti SENZA AULE. Siamo costretti a studiare in ex-ospedali, ex-supermercati, ex-condomini, cinema, senza laboratori, biblioteche, palestre. Abbiamo visto dei bambini morire sotto le macerie di San Giuliano, per colpa di una scuola in condizioni precarie e fatiscenti che non ha retto a un terremoto. Manifestiamo il 17 novembre per il diritto ad avere una scuola e una università, vere.


Siamo studenti LAVORATORI. Precari. Lavoriamo in un call center o per un agenzia interinale, ma è difficile pensare a costruire seriamente il proprio futuro. Manifestiamo il 17 novembre perché esigiamo un sistema di diritti e tutele che trasformi la precarietà delle condizioni in reale possibilità di scelta.


Siamo studenti IN STAGE. Sfruttati. Lo chiamano stage, ma in realtà quello che facciamo è soltanto manodopera a costo zero. Dovrebbe avere un valore formativo, ma ci ritroviamo ad essere lavoratori senza diritti. Manifestiamo il 17 novembre perché ci vengano garantiti diritti e possibilità di apprendere.


Siamo DAPPERTUTTO. Ma sembra che per noi non ci sia spazio, nelle nostre città mancano luoghi di aggregazione e di partecipazione, abbiamo bisogno di incontrarci e di confrontarci, è per questo che il 17 novembre ci riprenderemo le strade e le piazze di tutta Italia.


Siamo studenti ARTISTI. Il nostro sogno è che scuole ed università siano anche i luoghi in cui le nostre passioni, la nostra creatività, le nostre aspirazioni possano essere valorizzate. Manifestiamo il 17 novembre perché musica, arte, creatività non siano più considerati uno “stupido hobby”, ma siano valorizzati in quanto importanti forme di produzione culturale.


Siamo studenti che vogliono fare RICERCA. Oggi ma soprattutto domani. Una volta laureati dobbiamo avere la possibilità di continuare a studiare e di contribuire allo sviluppo sociale del paese e del mondo. Perché la ricerca scientifica, di base ed applicata, è il motore del progresso economico e civile del Paese e deve essere libera, pubblica e laica.


Siamo tutt* student* “DIVERSI”. Perché omo o etero non fa differenza, amiamo tutt* con la stessa intensità e abbiamo uguali diritti ad esprimere liberamente la nostra sessualità. Ci fanno sentire anormali, ma cosa significa essere normali? Il 17 novembre rivendichiamo il diritto di amare senza discriminazioni, per tutt*


Siamo studenti di SCAMPIA, di CORLEONE, di ENZITETO, di LOCRI. Odiamo la sopraffazione, la criminalità e vogliamo sradicare la violenza a partire dalle nostre città. Perché le mafie sono una montagna di merda e non una possibile alternativa di fronte all’assenza delle istituzioni.


Siamo studenti MIGRANTI. Veniamo da Dakar, da Algeri, da Tirana e viviamo rinchiusi nei Cpt, dove la nostra dignità viene quotidianamente calpestata. Siamo e ci sentiamo cittadini del mondo, eppure il colore della pelle, la lingua, la religione e il passaporto ci rendono studenti discriminati o invisibili. Manifestiamo il 17 novembre per una scuola ed una università dove religioni e culture differenti, ma soprattutto storie diverse possano integrarsi in armonia e solidarietà.


Siamo studenti di BAGHDAD, di KABUL, di PRISTINA. La guerra ci ha portato via tutto: casa, scuola, famiglia, la sovranità dei nostri popoli. Tutto, tranne la voglia di lottare. Ci saremo anche noi il 17 novembre, perché la rabbia che portiamo dentro possa diventare slancio per la costruzione di un mondo fatto di pace, giustizia e solidarietà.


NON SIAMO STUDENTI, ma vogliamo studiare. Veniamo sfruttati per pochi centesimi al giorno nelle fabbriche cinesi, facciamo i garzoni nei bar di Napoli. Sogniamo di diventare medico, architetto, giornalista. Ma coloro che ci sfruttano ce lo impediscono. Manifestiamo il 17 novembre perché studiare sia un diritto e non un sogno.


Siamo studenti incazzati. Ci dicono di stare seduti, ma vogliamo volare. Ci dicono di stare zitti, ma vogliamo urlare. Manifestiamo il 17 novembre perché le scuole e le università siano i luoghi dove far vivere la democrazia, la giustizia e la libertà.


Siamo uno, nessuno e centomila. Abbiamo mille facce, ma rappresentiamo una sola condizione.


Manifestiamo il 17 novembre in tutto il mondo e
gridiamo a tutti di sostenere la nostra mobilitazione


Perché cambiare la scuola e l’università, significa cambiare la società tutta.


Perché migliorare le condizioni materiali delle studentesse e degli studenti è possibilità di accesso al futuro, scelta di libertà individuale e collettiva.


Perché studiare sia un diritto e non un privilegio.
Per tutti.


Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Mutua Studentesca


…verso la Rete Studentesca

armi chimiche


mentre si cercano ancora le famose armi di distruzione di massa di saddam, ecco che stamattina la stampa ci informa candidamente che le forze anglo americane, per prendere falluja, usarono (sui militari ma anche sui civili compresi molti bamabini)  bombe al fosforo, di quelle che uccidono provocando un calore intenso che “scioglie” i corpi o genera terribili ustioni.


in compenso lasciano intatte le cose morte, come oggetti, vestiti beni preziosi, documenti, eccetera.


così l'economia è salva...

Solo3min

"Tre minuti  solo tre minuti per
parlarti di me
forse basteranno a ricoprirti di bugie
come se io dovessi mostrar di me
quello che ancora no…
non sono stato mai
per convincerti ho due minuti
ancora due minuti ma
non li sprecherei per mentirti mai


come neve  fredda scenderei

per coprir tutto quello che sei
come sale bianco brucerei …brucerei
tre minuti solo tre minuti per fidarti di me
pensi basteranno a ricoprirmi
di bugie come se
tu dovessi saper di me
quello che ancora no … non sono stato mai
per convincerti ho due minuti ancora due minuti ma
non li sprecherei  per mentirti mai

come neve  fredda scenderei
per coprir tutto quello
che sei come sale bianco brucerei

le bugie che ogni giorno
direi come neve fredda scenderei
per coprir  tutto quello che sei
come sale bianco brucerei
…bianco brucerei"


Testi dei Negramaro


E a voi bastano solo 3 minuti??


A me no...servirebbe una vita per parlare di me e di cosa ho dentro!


7.11.05

Senza titolo 959



Un sms di un’amica lontana:


Ti amo ragazza forte!”


Molti mi vedono così.. forte…


 


Parole di un ragazzino ad una festa:


 Quando arrivi ti si riconosce subito, hai uno stile particolare tutto tuo… bello!”


Mi ha fatto sorridere…


 


La mia frase sulla moleskine nel treno verso la stazione centrale:


Spero che tutto inizi da qui…”


 


Tornata


 


Mi basta respirare un po’ di aria che non sia Campana per sentire i miei pensieri non girare così ossessivamente nella testa.


Avevo dimenticato quanto fosse bello rimanere svegli fino alle quattro del mattino a parlare con un’amica che non si vedeva da una vita… a guardare film…a dormire in un letto che non sia il tuo…


Due ore di sonno…


Sono stata una meraviglia.


E come immaginavo, sarà dura, anche troppo… ma non importa perché questa è stata un’altra conferma di quanto mi piace il mio lavoro..


Nel treno al ritorno, mi sono addormentata col sole che mi teneva al caldo, con la musica che mi teneva compagnia, mi svegliavo ogni tanto per guardare fuori, e pensare che al momento rivoglio questa vita, fatta di piccole fughe, di poche ore di sonno, di sorrisi e storie assurde… vedere di continuo piccole scene che non sanno di essere viste: su una piccola stazione un anziano fermo mentre veniva avvolto da foglie d’autunno in volo per il troppo vento…


 


Leggo una mail… e non so che dire…


 


“Qui c'è uno schermo, proietta il nostro amore
Tutto sfocato, manca colore
È una irregolarità di immagine”


 


“Il mondo è come lo fai dentro la testa lo sai.


Il mondo è come lo sai dentro la testa lo sai.


Il mondo è come te, non gioca mai per perdere..


Il mondo è come te, equilibrio instabile…


Il mondo è come te, ombra e luce, guerra e pace…


Il mondo ha come te risposte imprevedibili…


Tu scegliti il mondo che vuoi.. viviti il mondo che hai…”


Senza titolo 958


ZUS. Zone Urbaine Sensible. Sigla inventata dal governo francese per identificare i ghetti che stanno scoppiando in questi giorni.


Il fronte avanzato dello scontro di civiltà ? I dati descrivono una realtà più tragica. Quartieri in cui famiglie con quattro o cinque figli godono, si fa per dire, di un reddito medio di 880 euro al mese. In cui la disoccupazione media è del 20%, con picchi, in alcune zone, del 40%.


In cui il 70% della popolazione vive nelle famigerate torri HLM, che tanto piacquero negli anni Settanta ad una certa edilizia di Sinistra, grattacieli di case popolari talmente indecenti, da far apparire Tor Bella Monaca un paradiso, tanto che una legge del 1993, mai attuata, ne prevede la demolizione.


Periferie in cui il 65% degli studenti è considerato sfavorito ed il 12% non parla francese, con i professori che non resistono più di due anni, con un medico ogni 10000 abitanti ed un tasso di deliquenza il doppio della media nazionale francese.


Sono luoghi dove lo stato ha abdicato il suo ruolo. In cui ha tradito il patto sociale.


Senza titolo 957


I modi di adorare il vero Dio non dovrebbero mai deviare dalla Ragione, perchè Dio è l'autore della Ragione e desidera che venga usata per giudicare quel che è bene e quel che è male.


Diderot

Senza titolo 956

un racconto bellissimo di un anonimo trovatom nel pc  della  biblioteca  del mio paese  , che    rapressenta la situazione  in cui mi trovo in questo periodo


 


ì"SIGNORA REALTA' "


Sì, è vero: sono un codardo. Il mio mondo non mi piace e ne invento altri di carta. Intanto la mia vita va in pezzi senza che io la veda crollare.io, mamma, ti ho sentito. Lasciami finire questo paragrafo, almeno. Mangia pure, non mi importa se si fredda. Ha ragione, sono un cafone, un ingrato. Sempre tra i libri mentre lei lava i miei vestiti e mi prepara da mangiare. Non le dico mai niente di me. Ma in fondo so che la mia storia la conosce già: me la racconta ogni mattina mentre faccio colazione.Sono un idiota, ha ragione Giulio. Dovrei buttare via le mie cartacce e andare a ballare con lui. Là fuori. Sotto una luna che mi osserva in silenzio e non mi tende una mano. Sto lì a guardarla per ore, guardo le nuvole quando non c'è. Ci sarà una notte stellata nel mio nuovo racconto. E un raggio di sole mi camminerà accanto.Sfoglio il giornale: in bianco e nero come le storie che ci sono dentro. Lo chiudo. Ho voglia di colori, oggi. Sono un sognatore, lo so. Cammino ad un metro da terra, troppo in alto, troppo lontano. Ma la vita è un'altra cosa, quando lo capirò? non lo so, Giada, forse non mi va di capirlo. Dimmelo tu, cos'è la vita. Quella che mi sto lasciando scorrere addosso mentre il mio naso rimane per aria. Certo. Quale aria, Giada? nel tuo mondo grigio non c'è ossigeno. Non capisce, corre via. Torno a volare nel vento.Giada. Mi manca, a volte.Devo andare in cucina. Lascio la penna sul tavolo e mi chiudo la porta alle spalle. I miei pensieri si staccano dalla carta e mi vengono dietro.Mando giù l'ultimo boccone: quasi gomma. Mia madre aveva ragione, è completamente freddo. Appoggio la forchetta sul piatto, mi scappa da ridere. Mia madre solleva un sopracciglio, so che vorrebbe dirmi: "te lo avevo detto", ma si trattiene. Rido ancora; è così ogni volta che i nostri pensieri quasi si sfiorano. Succede di rado, peccato. Di solito viaggiamo su due treni diversi. Il mio è quasi vuoto, nel suo stanno sedute tutte le persone che conosco. Le saluto dal finestrino sporco, ma non rispondono al mio gersto: fissano distrattamente le loro facce deformate sul vetro. Poi un piatto di pasta immangiabile e scendiamo alla stessa fermata, oppure ci scambiamo un sorriso dai finestrini aperti. Ogni volta quasi un miracolo.Mi guardo nelle mani che tremano un po'. Sono sporche di inchiostro, come sempre. Sorrido e decido che non sono un idiota e nemmeno un codardo. Qualsiasi cosa voglia dire, sono semplicemente me stesso.

6.11.05

Senza titolo 955

ho  chiuso definitivamente  , perchè non è semplice chiudere  con certe cose che sono  radicate in  te  ormai diventandone   elementi essenziali   almeno  spero 


"San Francisco (Be Sure To Wear Some   Flowers In Your Hair)" di SCOTT MCKENZIE  





If you're going to San Francisco
Be sure to wear some flowers in your hair
If you're going to San Francisco
You're gonna meet some gentle people there
For those who come to San Francisco
Summertime will be a love-in there
In the streets of San Francisco
Gentle people with flowers in their hair
All across the nation such a strange vibration
People in motion
There's a whole generation with a new explanation
People in motion people in motion
For those who come to San Francisco
Be sure to wear some flowers in your hair
If you come to San Francisco
Summertime will be a love-in there
If you come to San Francisco
Summertime will be a love-in there


e  mi sto  avviando  un  nuovo viaggio


Sweet Home Alabama    versione Lynyrd Skynyrd
 


Big wheels keep on turning
Carry me home to see my kin
Singing songs about the Southland
I miss Alabamy once again
And I think its a sin, yes
Well I heard mister Young sing about her
Well, I heard ole Neil put her down
Well, I hope Neil Young will remember
A Southern man don't need him around anyhow
Sweet home Alabama
Where the skies are so blue
Sweet Home Alabama
Lord, I'm coming home to you
In Birmingham they love the governor
Now we all did what we could do
Now Watergate does not bother me
Does your conscience bother you?
Tell the truth
Sweet home Alabama
Where the skies are so blue
Sweet Home Alabama
Lord, I'm coming home to you
Here I come Alabama
Now Muscle Shoals has got the Swampers
And they've been known to pick a song or two
Lord they get me off so much
They pick me up when I'm feeling blue
Now how about you?
Sweet home Alabama
Where the skies are so blue
Sweet Home Alabama
Lord, I'm coming home to you
Sweet home Alabama
Oh sweet home baby
Where the skies are so blue
And the governor's true
Sweet Home Alabama
Lordy
Lord, I'm coming home to you
Yea, yea Montgomery's got the answer

Di nuovo?

Si, purtroppo si! Programmato nuovo viaggio di lavoro, Roma è la meta!  Cosi presto? Non adesso, certo, però nonostante io sia qui in vacanza da neanche un mese e già parli di lavoro e di futuro per me è importante. Si tratta di Roma, capite??? Sarà di sicuro un nuovo e stimolante ambiente, sia per me uomo che per me artista. L'innamoramento e il mio stato mentale attuale producono già devastanti effetti sulla mia musica, devastanti perché di questo passo, non concludo niente, visto che trovo sempre migliorie ogni volta che provo i pezzi, tanto che vengono stravolti in parte, ma meglio così! Aspetto almeno alla fine di febbraio, così potrò festeggiare qui 2 compleanni speciali uno della mia Yukino e l'altro del mio "Brada". Poi via, tra lacrime e gioia; meglio soffrire un pò adesso sapendo che dopo potrà essere TUTTO meglio, per me per noi... Evviva evviva!  

5.11.05

Dalla pace del mare lontano


Dalla pace del mare lontano
Fino alle verdi e trasparenti onde
Dove il silenzio non ha più richiamo
E tutto si confonde
Dalle lagune grigie e nere
Dal faticare senza riposo
Dalla sete alla fame allo spavento
Al più segreto tormento
Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dare un nome nuovo
Ai nostri sentimenti
E così un giorno a camminare
Su questa terra sotto a un sole avaro
Per un amore che sembrava dolce e
E si é scoperto amaro
Ma è solo un’eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde
E in mezzo al mare c’è un punto lontano
Così lontano dalle case e dal porto
Dove la voce delle cose più care
E’ soltanto un ricordo
Ma da quel punto in poi
Non si distingue più
La linea d’ombra confonde
Ricordi e persone nel vento
Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dara un nome nuovo
Ai nostri sentimenti
E così un giorno a camminare
Sopra la terra sotto al sole avaro
Per un amore che sembrava dolce
E si é scoperto amaro
Ma è solo un’eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde
Ma è solo un’eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde

Senza titolo 954


“Io rifletto il mio punto di fuga, la mia partenza, la mia prospettiva, rifletto la mia vita.


Sento intorno un riflesso su di me, le lacrime e sorrisi e i sogni dei miei simili.


Io rifletto aspettando il conto.


Io rifletto e cerco la mia strada


Io rifletto e questa è la mia sfida”


E ieri in un raptus di ricordi di vecchie canzoni ho ripreso questa dei Casino Royale.


 


Giorni di… appunto, riflessioni.


 


Penso


Se rimanere qui ancora per qualche annetto e pensare seriamente di iniziare un altro corso sperando che nel frattempo Will decida di trasferirsi come vorrebbe. E di conseguenza anche io con lui.


Se cercare al più presto un lavoro lontano da qui.


 


Penso


Che non ci credo più


Tante storie sbagliate… forse no…


Ma non ci credo per ora.


Stufa di chi venera solo il mio corpo.


Di chi grida amicizia profonda e intanto mente.


Capire cosa voglio.


Senza far casini, senza ingarbugliare la vita.


Che sia amicizia o amore, al momento non ci credo.


 


Ma rifletto mettendo insieme tutte le prime cose che mi vengono in mente.


 


Come modellare metallo, perché ne esca un cerchio che abbia una forma all’apparenza perfetta, ci vogliono pinze dalla punte rotonde perché non graffino il metallo, e con movimenti lenti e delicati dargli forma.


 


E domenica finalmente sarò fuori per un paio di giorni, sola, con le mie cuffie e un miscuglio di canzoni che suoneranno a rotazione… finalmente minimamente lontano da qui, ne ho bisogno…


4.11.05

Senza titolo 953


 


I beni superflui rendono superflua la vita.

Pier Paolo Pasolini

Senza titolo 952


www.photoforum.ru


Si guarda allo specchio, i suoi occhi verdi sono scavati dall’imperversare di calde lacrime, che per molto tempo hanno rigato il suo volto. Gli  occhi verdi, sembrano induriti come pietra, le sue labbra serrate dal forzato silenzio. Silenzio… compagno di giorni desolati e sofferenti. Compagno pacato di lunghe notti insonni con il dolce e delirante desiderio delle sue carezze. Quanti sogni, quanti illusioni, quante speranze. Eri steso accanto a lei, sfioravi delicatamente il suo bianco volto e con le labbra toccavi appena i suoi occhi (a lei piaceva molto essere baciata sugli occhi), con le dita percorrevi piano i suoi capelli biondi e morbidi e con la lingua sfioravi il suo naso, le sue orecchie, il suo collo. Tutto il suo corpo era tuo, e fremeva alle tue carezze, e ti desiderava, e ti voleva. Dolci erano i tuoi leggeri tocchi, profondi i suoi baci, calde le sue mani che percorrevano il suo corpo. Quante notti d’amore…... immaginazione, miraggio, sogno. Tutto è stato una splendida visione, e come tutti i sogni anche il tuo finì e ti ritrovasti sola a piangere, tante lacrime, troppe lacrime. Ma…se tutto è stato un sogno perché i suoi occhi sono stanchi? Perché tutta questa  angoscia?. Tutti le dicevano: una donna non può sognare…ma tu invece continuavi a farlo e sei rimasta sola, con il tuo splendido sogno frantumato come cristalli caduti a pezzi, come a pezzi era il tuo cuore e la tua anima. Era un sogno il tuo sogno.

Silvana



 

Senza titolo 951


La Teoria dei Giochi permette di stimare gli scenari politici a breve termine, ma è inadeguata nel caso di orizzonti temporali più ampi.E' possibile quindi definire una metodologia di analisi che ne stimi l'evoluzione in periodi medio-lunghi ? A prima vista, la Politica può sembrare descrivibile tramite funzioni di tipo lineare, basate sul legame di causa, l’esigenze specifiche dell'elettorato, ed effetto, la soluzione che gli viene proposta dai chi detiene il potere. Eppure, riflettendoci a fondo, il modello più efficace può far riferimento al principio di retroazione ed alla cibernetica di Wiener.Un soggetto esegue un’azione. Questa modifica il contesto. Per adattarsi a tale cambiamento, il soggetto dovrà a sua volta modificare il suo comportamento. Ossia, adeguando il tutto al nostro contesto,qualsiasi richiesta dell'elettorato costringe i politici a dei cambiamenti; chi esegue la modifica più adeguata alle aspettative del cittadini instaura la relazione, guadagnandone fiducia e quindi voti. A loro volta le scelte compiute dal politico modificano dinamicamente l'opinione pubblica.Già così la situazione è più complicata; e linearizzazione delle funzioni decisionali è valita soltanto per un intervallo ristretto. Ma anche qui si ha un eccessiva semplificazione della Realtà; le decisioni del politico non influenzano soltanto l'elettore, ma anche i suoi alleati ed i suoi avversari e viceversa.Si avrà un network di sistemi retroattivi, l'uno influenzato dall'altro. Le modifiche ad un singolo feedback non saranno limitate alla coppia politico/elettore, ma si propagheranno a tutto il sistema. Alcune di queste si smorzeranno immediatamente, altre, che scherzando potremmo definire rivoluzioni, cambieranno lo stato della globalità.Per utilizzare un approccio tratto dalla Fisica, tale modello non genera nè un sistema stazionario, altrimenti saremmi rimasti allo stato di Natura, né completamente stocastico, il che equivarrebbe all'Anarchia,  ma un sistema dinamico non lineare, a regime caotico, descrivibile nello spazio delle fasi dal suo Attrattore Strano.Caratteristica principale dei sistemi dinamici in regime caotico è la presenza di dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali: prese due condizioni iniziali arbitrariamente vicine fra loro, le traiettorie che da esse si sviluppano divergono ad un tasso esponenziale risultando in breve tempo totalmente incorrelate. Ciò significa che, volendo prevedere perfettamente la storia futura del sistema, è necessario conoscere con precisione infinita lo stato attuale del sistema e occorre disporre di uno strumento di calcolo dotato anch’esso di precisione infinita.Qualsiasi errore di approssimazione porterà a individuare una traiettoria del tutto diversa da quella vera, costringendo a inaccettabili errori di previsione. Parallelamente, una perturbazione arbitrariamente piccola delle condizioni iniziali può avere effetti determinanti sulla storia futura del sistema, dirottandolo su percorsi evolutivi totalmente nuovi e difformi.Di conseguenza, è impossibile compiere previsioni a lungo periodo in Politica. A latere, la stessa modellizzazione vale per il clima; tutte previsioni a due o tre secoli hanno la stessa attendibilità della lettura dei tarocchi.Di conseguenza, nelle piccole dinamiche di tipo caotico, decisioni apparentemente banali possono causare grandi effetti. All’interno della teoria del caos, tale fenomeno è chiamato estrema sensibilità alle condizioni iniziali o effetto farfalla. Ciò ha diverse conseguenze. La prima la spiegazione teorica del fenomeno della casualità degli eventi rivoluzionari. La seconda l’impossibilità di fare previsioni a lungo periodo nel marketing.  Inoltre decisioni che hanno portato a risultati ottimali nel passato non necessariamente porteranno a risultati positivi nel futuro; per questo in politica bisogna sempre reinventare le proprie strategiaFacciamo un altro piccolo salto concettuale: sostituiamo alla parola politico azienda, ad elettore cliente, alleato partner e  avversario concorrente.Gli stessi meccanismi che negano la previsione nella Politica, rendono impossibile la pianificazione in Economia, rendendo fallimentare, nei confronti del libero mercato, le ipotesi stataliste

Senza titolo 950


La Spada è vittoriosa per poco, lo Spirito per sempre


Shalom Asch

3.11.05

Senza titolo 949

da  www.unita.it  online  del  3\11\2005 


<< Siamo tutti calabresi: il 4 novembre manifestazione a Locri       



 «Ed ora ammazzateci tutti!» È diventato un appello alla legalità, prima ancora di essere uno slogan, per trovare il coraggio non solo di opporsi ma di sfidare la criminalità mettendo insieme le forze, proprio come hanno fatto i ragazzi calabresi . Proprio loro che con quel lenzuolo bianco e «quel grido muto» sono diventati l’icona di una Calabria che risolleva la testa. E che il 4 novembre si ritrova a Locri per una «marcia di speranza».Venerdì 4 novembre Locri diventa la capitale dell’impegno e della speranza. Impegno e speranza dei giovani che confluiranno qui da tutto il centro sud per manifestare contro la violenza della ‘ndrangheta che vuole rubare loro il futuro. La manifestazione riprende i temi sollevati dalle manifestazioni spontanee dei giovani all’indomani dell’uccisione di Franco Fortugno, il 16 ottobre scorso. «Il sacrificio di Franco Fortugno è stata una frustata che ha colpito tutte le genti della Calabria – scrivono in un loro documento indirizzato al Capo dello Stato i ragazzi - noi giovani ci siamo svegliati dal torpore in cui vivevamo e abbiamo riscoperto la capacità di indignarci». Da piazza Lungomare, il corteo si snoderà per le vie della cittadina ionica fino a Piazza dei Martiri dove parleranno gli studenti di Cosenza, Locri e Napoli ed i sindaci delle tre città, Eva Catizone, Carmine Barbaro e Rosa Russo Iervolino. «Siamo tutti calabresi»: clicca sul logo per entrare nello Speciale de l'Unità on line. Se avete una storia da raccontare, un episodio da commentare, un sogno scriveteci a storie@unita.it: verrà pubblicata sul sito e sul giornale. >>  IL mio appoggio  dato    qui e   nel post   precedente   ai ragazzi di locri  è  ulteriormente rafforzato  da  questo articolo  di riccardo Orioles  molto pessimista  ma  efficace  vista la grande esperienza   e  di vita    vissuta    dell'autore  uno di  quei pochi  giornalisti  che non sono servi  ovvero un cane  sciolto  e  non a  guinzaglio  ;  da questa news    riportata  da  repubblica   con l'aggiunta   di alcune foto per farvi capire   del mio NO   al ponte   nonostante  non sia  siciliano o calabrese   per  evitare  d'annoiarvi  con la  mia logorrea  e prolissità    lascio che a parlare   del perchè  siano oltre  gli aricoli da me  riportati   , le immagini  e  i link sotto  a  fine sotto 



ecco  come è  tutt'ora   che   sono iniziati i lavori del ponte





altre  foto  le trovate qui http://snipurl.com/jghi


ecco  come  sarà con   dopo i lavori 


 



 adesso ecco    gli  articoli   :


RICCARDO ORIOLES: LA SOLITUDINE E IL CORAGGIO


"Me ne faccio poco di questi due, tre giorni di copertura mediatica. Me ne faccio poco della visita di Ciampi o del cordoglio politico. L'esperienza mi  ha insegnato che poi tutti torneranno a casa propria, e della Calabria non
gliene freghera' di nuovo niente a nessuno. O solo per due-tre giorni l'anno".                                                 
L'assassinio del vicepresidente della Calabria Francesco Fortugno e' pari  per gravita' a quello - vent'anni fa - di Piersanti Mattarella.Eppure, a poco piu' di una settimana, e' gia' scivolato via dalle pagine dei giornali. "Tutti sanno chi sono i mafiosi". "Mentre a Roma si discute,Sagunto viene espugnata". "E adesso ammazzateci tutti". "Qui e' morta la speranza dei palermitani onesti". A distanza di tanti anni, le due solitudini - la siciliana e la calabrese - si fondono, si fondono gli appelli degli arcivescovi, si fonde la disperazione di quei cartelli -ammazzateci", "e' morta" - che gridano a tutto il paese l'orrore del vivere sotto occupazione. Si fondono le imbarazzate risposte dei governi (ma come si poteva prendere posizione contro Ciancimino avendo un Andreotti nel governo? contro la mafia d'oggi avendo un partito capitanato da Dell'Utri?) ma si fonde anche, per un momento intensissimo che spesso si paghera' con anni e anni di traversie, la risposta degli studenti, dei giovani e giovanissimi cittadini che nello sfacelo generale restano la' a difendere la citta', la giustizia e i valori civili. Adesso, nella memoria del vecchio, i visi del liceo Meli del '93 e quelli delle scuole di Locri si confondono. Sono gli stessi ragazzi, e' la stessa lotta. Sono i medesimi visi impauriti e coraggiosi. Sono gli stessi politici, che vengono a portar conforto, ma poi se ne vanno. Sono le stesse telecamere, che ronzano sui morti per terra e sui cortei ma poi - seppelliti i cadaveri, finite le manifestazioni - se ne vanno. E tu resti la' solo, a Palermo, a Catania, a Reggio, a Cinisi, a Locri, avendo imparato in pochissimi giorni cio' che la tua giovane vita mai avrebbe pensato di poter contenere: l'immensita' della solitudine, la solidarieta' fra i pochissimi, il bruciore dell'offesa, la durezza del compito improvviso da sostenere. Pochi giorni fa eri un ragazzo, pochi  giorni dopo sei un testimone in prima linea, senza che nessuno abbia  richiesto il tuo parere o ti abbia detto perche'. Sai solo che tu sei li', che se  scappi tu non ti sostituira' nessun altro e che qualcosa di antichissimo e di profondo ti impedisce, malgrado te, di scappare. Io vorrei dire moltissime cose adesso, ma non ci riesco. So solo che capisco perfettamente voi ragazzi calabresi. Siete noi, siamo voi. Siete quelli di noi che erano la', in via dello Stadio a Catania o in via Carini, quando non si sapeva ancora se si sarebbe andati avanti o tutti a casa. Quelli che gia' un mese dopo erano dimenticati da tutti, dai politici e dai giornali, ma erano ancora la'. Sarebbe abbastanza facile - lo sarebbe stato allora, nell'85 e poi nel '93 e poi ancora a fine anni Novanta - distruggere la mafia e la 'ndrangheta, che sono spietate si' ma non sono assolutamente cosi' forti come si dice. In Grecia hanno una legge, per cui se compri uno yacht, un palazzo, un bene superiore a un valore fissato dalla legge, devi prima dichiarare e provare da dove ti vengono i soldi. Una misura rozza, ma funziona. Piu' ancora funzionerebbe il provvedimento chiesto da tutti coloro che si sono occupati di mafia - da Pio La Torre a Umberto Santino - e cioe' la trasparenza delle attivita' bancarie, la fine della finanza come attivita' coperta e l'obbligo per tutti i movimenti di capitale di essere controllabili sia dalle autorita' che dai cittadini. Sono i controlli bancari che ammazzano Cosa Nostra. E allora perche' non li fanno? Che hanno da perdere? In fondo la maggior parte delle banche sono oneste, no? Leggete le cronache bancarie di queste settimane e avrete la risposta. Non si possono smascherare i soldi della mafia senza portare alla luce del sole anche i traffici non-mafiosi. Che non sono protetti dai killer ma da una rete di media e di politici di efficacia non minore.
Le telecamere se ne vanno. Se ne va l'attenzione, che e' quella che ti permette di restare vivo anche quest'altra settimana. I media non sono mafiosi, ma di noi - vivi e morti - se ne fregano altamente. Anche rispetto ai media (soprattutto rispetto ai media) siamo soli. Questa e' un'altra lezione che abbiamo dovuto imparare allora, nel giro di pochi giorni. Ma noi eravamo giornalisti. Sapevamo come si fa informazione. L'abbiamo fatta da soli, in solitudine per il palazzo, ma in una rete strettissima di ragazzi, di giovani, di centinaia e centinaia di senza-potere. Alla fine abbiamo vinto, siamo riusciti a cacciare gli imprenditori mafiosi dalla nostra citta'. Certo, l'abbiamo pagata. Diversi di noi ne hanno avuto la vita rovinata, rimasti emarginati da tutto. Pero' abbiamo vinto. Non ci sono vie facili. Pensateci.
Adesso, per quanto pochi, siamo ancora qui. Diteci in che cosa vi possiamo aiutare. Se volete delle telecamere, abbiamo un amico ricco che ce le puo'dare. Ma dovrete usarle da voi, nessun altro lo fara' al posto vostro. Se volete stampare, e' il nostro mestiere; possiamo aiutarvi a fare un giornale anche fra una settimana. Ma sara' un giornale povero, senza guadagni e senza grandi firme. Se volete internet, stiamo organizzando un sito, e se volete e' vostro. Ma non e' repubblica o libero.it o cnn, e' solo un sito di verita' - di verita' giornalistica, non demagogica, professionale - ma non di potere. Se volete lottare, possiamo aiutarvi - meglio di chiunque altro in Italia - a costruirvi gli strumenti. Ma a lottare con essi - se andrete avanti - sarete voi.                                                                                                                                                                                                   Per me personalmente, fra una cosa e l'altra, questi sono stati mesi di grandi trattative: per fare giornali, siti, tv satellitari, web tv... Tutto con gente molto per bene, persone oneste, a volte persino compagni. Ma c'era qualcosa che non quadrava, che non capivo, e adesso - dopo Locri - l'ho capita. Io non so fare tutte quelle cose difficili, di marketing, "aziendali". So fare solamente queste cose qua, queste che ho sempre fatto,che costano moltissimo per chiunque ci metta mano e che a parte cambiare il mondo non ti portano niente. Chi ci sta? Fra un mese o un anno o fra dieci anni, oppure ora. Nessuno, per quanto grande e importante sia, che non sia come noi ce la puo' fare. Chi c'e', si faccia avanti: c'e' bisogno di tutto, a Palermo, a Catania, in Italia, a Locri. Noi comunque andremo avanti anche da soli, sempre sulla stessa strada che a nessun costo cambieremo: i pochi,
gli amici felici, i buoni.


 l'articolo  di  www.repubblica.it


Panoramica dello stretto . con la costruzione simulata del PonteVerifiche dei pm di Monza sulla conversazione tra il presidente della società e un amico economista vicino al deputato forzista "Ponte sullo Stretto Vincerà Impregilo" Telefonata intercettata prima dell'appalto: me l'ha detto Dell'Utri 


di LUCA FAZZO e FERRUCCIO SANSA


 MILANO                                                                                                                                                                                                                                                 "La gara per il ponte sullo Stretto la vincerà Impregilo". Quando i pm di Monza hanno letto i brogliacci delle intercettazioni telefoniche sono rimasti colpiti. Il colloquio intercettato infatti si svolge tra Paolo Savona - al momento dell'intercettazione presidente di Impregilo, una delle due cordate in gara per il ponte - e Carlo Pelanda, economista e amico di Savona. Una frase che ha sollevato l'attenzione degli inquirenti anche perché al telefono Pelanda sostiene di avere saputo da Marcello Dell'Utri del probabile esito della gara per l'appalto più costoso mai assegnato in Italia. Sarebbe stato il senatore di Forza Italia a dare assicurazioni in tal senso. In effetti, il 13 ottobre la gara è stata vinta da Impregilo. La frase di Pelanda a Savona viene captata per caso. I microfoni degli investigatori stavano registrando le conversazioni telefoniche dei vertici di Impregilo (oggi rinnovati) nell'ambito di un'inchiesta per falso in bilancio e false comunicazioni sociali che si trascina da tempo, e nella quale sono indagati a vario titolo Paolo Savona e Pier Giorgio Romiti, figlio dell'ex presidente di Fiat. Il sostituto procuratore Walter Mapelli e il suo capo, il procuratore di Monza Antonio Pizzi, al ponte non ci pensano nemmeno. Ma, a partire dalla fine dell'estate, molte delle comunicazioni registrate iniziano a riguardare proprio la gara: sono le settimane decisive, è in gioco l'appalto del secolo, un'opera da 3,88 miliardi di euro. In lizza sono rimasti soltanto due concorrenti, dopo il ritiro delle cordate straniere: Impregilo e Astaldi. Per entrambi i concorrenti è una partita decisiva. L'affare è colossale sia che il ponte venga costruito, ma anche (o soprattutto, come sostengono in molti) che resti sulla carta, visto che il contratto prevede una penale stratosferica in caso di recesso da parte dello Stato (il 10 per cento dell'importo totale, cioè 388 milioni, più le spese già affrontate dal general contractor) dopo la definitiva approvazione dell'opera prevista per il 2006. Così le telefonate, i contatti a tutti i livelli sono incessanti. Nulla, però, di penalmente rilevante. Poi arriva quella telefonata che gli investigatori ascoltano e riascoltano. Che passano ai pubblici ministeri. Pizzi e Mapelli si consultano a lungo sul da farsi. E alla fine, nel corso di un interrogatorio di Paolo Savona, gli domandano: "Il professor Pelanda le ha detto che voi avreste vinto la gara per il ponte. Come faceva a saperlo? E Marcello Dell'Utri che cosa c'entra?". Savona risponde: "Era una legittima previsione: Pelanda mi stava spiegando che noi eravamo obiettivamente il concorrente più forte". I pm di Monza, tuttavia, sono convinti di avere in mano altri elementi per nutrire qualche dubbio sulla gara di aggiudicazione. Paolo Savona e Carlo Pelanda (economista ed editorialista del Foglio e del Giornale) si conoscono da anni, hanno scritto libri insieme, niente di strano che si sentano e che parlino anche del Ponte. Ma Pelanda chiama in causa il suo amico Marcello Dell'Utri, senatore di Forza Italia, stretto collaboratore di Berlusconi. Anche Pelanda e Dell'Utri si conoscono: Pelanda è stato presidente dell'associazione "Il Buongoverno", fondata proprio dal senatore. In Procura c'è molta cautela: non si vuole danneggiare Impregilo, la più grande impresa della zona, soprattutto adesso che i vertici coinvolti nell'inchiesta sono cambiati. Ma da quelle parole e dagli altri elementi raccolti, il procuratore Antonio Pizzi (già noto per essersi occupato delle inchieste sul Banco Ambrosiano e le Bestie di Satana) potrebbe decidere di avviare un'inchiesta per turbativa d'asta. E se questa inchiesta venisse aperta nel fascicolo potrebbe comparire anche un altro nome importante: quello dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che figura nei brogliacci delle intercettazioni per alcuni contatti con Pelanda. L'ex presidente e l'economista sono infatti in buoni rapporti. Pelanda è stato consigliere della Presidenza della Repubblica (mentre oggi risulta consulente del ministro della Difesa Antonio Martino). A questo si riferiva lo stesso Cossiga quando, durante la puntata di Porta a Porta del 5 ottobre, ha rivelato: "Sono stato intercettato da un pm mentre parlo con un mio amico che brigava per ottenere gli appalti del Ponte".



 


per  chi volese approfondire  l'argomento  ecco alcuni siti




  • www.nopontre.org e il suo forum , con articoli postati anche   dal sottoscritto , molto interessanti e che apro  gli occhi 






  • http://www.terrelibere.org/counter.php?riga=105                                                                                                                                                                                                                                                 


2.11.05

Senza titolo 948


Eppure ieri sera non ero lì, ma nella mia testa come se fosse reale, rivivevo altre cose e altre scene… mi lasciavo scivolare tutto quello che c’era di reale…che sensazione strana.


 


Mi piace lavorare con Will, io e lui, e non si parla di gossip che odio tanto, ma lui mi parla di storie di cardinali, di papi vissuti, di luoghi e usi e costumi dei posti che ha visto… e quando si sta in silenzio si lavora in tranquillità.. mi piacerebbe che fosse sempre così, magari non qui.


 


“Apprezzo disegni e idee ma la sposa è un’altra cosa” … non è secondo me una spiegazione logica ma questa è andata male… so che è difficile per questo non ci rimango mai tanto male!!!


 


Chiarezza… questo è quello che voglio.


E volevo esser chiara e lo sono stata… per incominciare a sbrogliare i pensieri…


Si.. sono enigmatica anche con me stessa!!!


 


Distratta ecco un modo per definirmi!!!


 


Sorrido perché vecchie canzoni che amo arrivano così.. non le ascoltavo da una vita!


Bambini


Sui marciapiedi, bambini di strada, camminano lenti senza speranza, le mani tremanti e il volto scavato di chi non ha niente.Chiedono amore a chi lo sa dare, un pezzo di pane, magari un sorriso, sincero due mani tese alla vita, prima di rassegnarsi a restare da soli. Piccoli schiavi venduti al mercato,sono milioni di facce, di occhi innocenti, nessuno li sente?!Alcuni soldati, altri spacciano droga,storie di fame, violenze e ingiustizie, d'inganni nei loro sguardi c'è orrore, c'è tanta tristezza, non entra mai il sole un'infanzia è negata, senza ali per volare troppe le vite spezzate, sfruttate di bambini che hanno diritto di sognare. Il tuo sorriso arriverà, in ogni parte del mondo dove i bambini di strada, sognano un angelo accanto. Quanti non hanno la forza di urlare! Subiscono e piangono dentro; per loro dobbiamo lottare e costruire le ali, per chi cerca un pò di sereno, mai più spine, solo ali per volare. La tua  è una luce che illumina il cielo, per milioni di bimbi che aspettano un dono importante. Mai più ferite che lasciano il segno, mai più fame o sete,mai più guerre,violenze...mai più! Il tuo sorriso arriverà, in ogni parte del mondo, dove i bambini di strada, sognano un angelo accanto....


Bambini



Bambino
Armato e disarmato in una foto
Senza felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita
sola
Che non ti guarirà
Crescerò e sarò un po’ più uomo
ancora
Un’altra guerra mi cullerà
Crescerò combatterò questa paura
Che ora mi libera
Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell’amore che si prende
e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri
anni
E alla pietà
Bambini, bambini
Bambino
In un barattolo è rinchiuso un seme
Come una bibita
Lo sai che ogni tua lacrima futura ha
un prezzo
Come la musica
Io non so quale bambino questa sera
Aprirà ferite e immagini
Aprirà
Le porte chiuse e una frontiera
In questa terra di uomini
Terra di uomini.. oh bambino
Qual è la piazza in Buenos Aires dove
tradirono
Tuo padre il suo passato assassinato
Desapareçidos
Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell’amore che si prende
e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri
anni
E alla pietà
Bambini, bambini
Bambino
Armato e disarmato in una foto senza
felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita
sola
Che ti sorriderà

Paola Turci


diario di bordo n 79 anno II C’è una maestra alle Tremiti: “Io, pendolare e precaria riapro la scuola dopo 21 anni” , Toghe choc: vietato licenziare chi viola le norme di sicurezza , sicurezza sul lavoro non solo colpa dei padroni

la prima è una storia come Un mondo a parte , regia di Riccardo Milani (2024) C’è una maestra alle Tremiti: “Io, pendolare e precaria ...