19.5.09

Nella città di Holden

E' nel tempo degli ideali andati a male. Nella città di Holden. Che si raschia il barile.E' durante la notte che si pensa al giorno. Ma quello che da lontano è un punto, da vicino può diventare qualsiasi enorme oggetto, dipende dalla distanza.O dal tempo trascorso. In questo caso.

Lei vede solo l'ombra, allungata dal lampione, di Betty Friedan. Così, però, i capelli son diventati serpenti. E le gambe, stuzzicadenti. E spine, le dita.

Le immagini deformate non piacciono a nessuno.

Eppure, forse per salvare la paura di cambiare, non alza gli occhi dall'asfalto per scoprire l'immagine reale di quella donna.

Le immagini deformate non piacciono a nessuno. Tanto meno a lei che è così affaccendata nello scegliere la posizione giusta per partire.

Non perde tempo quindi, deve pur sempre tornare a combattere la propria battaglia personale contro lei, che le somiglia. Contro loro, le altre migliaia di identità messe sotto chiave da scatole luminose. E esempi di finto orgoglio.

Anche se c'è un punto, lì. Non si vede bene da qui. Sa che non c'entra niente con tutto questo.

Sarà che non serve per superare Lui, sarà che non serve per essere importante per Lui, le farà perdere terreno nell'aggiudicarsi Lui. La lotta è dura ed estenuante, non può permettersi distrazioni. I punti meglio lasciarli al proprio posto.

Ci si accorge di essere morti solo dopo che gli altri scoprono il cadavere.

Ed è così che dal fondo, per la perdita del solito Lui qualsiasi, non può far altro che fissare il puntino, che più fissa e più si avvicina, e più si avvicina più lei si solleva.

Sa che non c'entra niente con tutto quello che è passato.

Sarà che non serve a superare nessuno. Sarà che serve per essere importante per se stessa.

E come quando si scopre che l'acqua non cade nel bicchiere perchè il bicchiere è al contrario, lei si accorge che non esiste nessuna sorta di competizione. Che avrebbe potuto saltare mille ostacoli immaginari senza muoversi di un millimetro.

E che un punto, visto da lontano, o visto nel passato, può diventare parte di se stessa o radice per un'identità.

Senza titolo 1496

  L'AVETE LETTO IL LIBRO I FRATELLI KARAMAZOV ?  :-)
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I prìncipi di questo mondo

Qui non c'è molto da dire. Se non due sole parole, ferme, decise, chiare, irrevocabili: LIBERATELA SUBITO. Non intendiamo pregare, stavolta, ma pretendiamo. Urliamo.


Troppo intollerabile è l'ingiustizia. Troppo macroscopico il male. Dietro la farsa dello scandaloso nuovo processo ad Aung San Suu Kyi scorgiamo il terrore, il furore e, più che mai, la voglia di sangue, di vendetta. Di farla finita, una volta per tutte, con i diritti umani, la nonviolenza, la dignità.


Un caso che questi nobili ideali siano incarnati da una donna? No. La talebanizzazione del mondo è evidente. In Italia, che ovviamente ben si guarda dal muovere una minima protesta per quanto sta accadendo, siamo al livello più basso, e quindi più incancrenito e stomachevole, di tale processo. Il nostro esimio Presidente, col (tacito) benestare della Chiesa, ha fatto regredire la condizione femminile di una settantina d'anni. E oggi quei pochi ancora animati da un senso etico, quegli illusi che si ostinano a credere alla differenza tra bene e male, quei (de)relitti fuori del tempo e della storia, insomma, assistono impotenti all'adempimento della Promessa: una brillante carriera televisiva per colei/coloro che dovrebbero, invece, suscitare repulsione e orrore (ma la maggioranza degli Italiani sta col Capo, non dimentichiamolo). Le ingiurie all'Onu e alla rappresentante dell'Unhcr (anch'essa una donna) da parte di chi si fregia dell'immeritato titolo di Ministro degli Esteri aggiungono un altro tassello a questa riscossa della carne avariata, della carne rotta e cadente che, strappate le maschere, si mostra in tutta la sua spudorata ferocia.


Ma l'Italia, benché ultima e periferica, è solo un brandello di questo sfascio, di questa lotta epocale dove il potere, la militarizzazione, il riarmo e la violenza dell'economia hanno connotati viriloidi e aggressivi. E' un mondo di prìncipi che non vogliono mollare la presa. Un mondo, quindi, necessariamente sbilanciato, dove non si otterrà mai la vera pace, fin quando un sesso dominerà sull'altro.


Il fragile profilo di Aung riassume anche e soprattutto questo. Lei ha ricevuto in questi giorni l'insulto estremo. Ma stavolta no, non è più possibile subire. Non ci si abitua a tutto. E non si può delegare il comando al male, senza rinunciare alla propria umanità. Lo ricordino tutti, uomini e donne.


Daniela Tuscano

18.5.09

Senza titolo 1495

  L'AVETE LETTA LA FIABA GIACOMO DI CRISTALLO ?  :-)


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IL MONDO NON ASCOLTA di donatella camatta

 maternitadue


Scarno viso di madre


 lacrime  prosciugate


dall’immenso  dolore


che  le  carni toccan..


Non può  sfamare  il proprio


bimbo


mente  vacilla


verso  mete  perse.


 


Il  grido


è


furioso


verso  orizzonti


inesistenti.


 


Il mondo  non ascolta


orecchie sorde


solo


potere distruttivo


esiste.


 


Piange  il proprio  bimbo


che  ora  non c’e’  più…

paura di un documentario scomodo ?

  dalla  nuova  sardegna del  17\5\2009
IL CASO

La Saras chiede il sequestro del documentario sulla raffineria: salta la proiezione a Cagliari




MAURO LISSIA

CAGLIARI. Si intitola ‘Oil, la forza devastante del petrolio, la dignità del popolo sardo’. È un film-documento di 70 minuti sulla grande raffineria di Sarroch, sul colossale indotto economico che rappresenta e sui timori che la circondano da sempre. Firmato e prodotto a proprie spese dal regista leccese-milanese Massimiliano Mazzotta, doveva essere proiettato venerdì scorso alla sala Nanni Loy dell’Ersu.
Ma la notizia di un ricorso per sequestro giudiziario presentato in via d’urgenza dagli avvocati Angelo Luminoso e Guido Chessa Miglior per conto della Saras ha fatto saltare la data allestita dall’associazione studentesca Pesa. L’istanza cautelare è stata respinta dal giudice civile, che per ora non ha ravvisato motivi per bloccare la diffusione del documentario e ha convocato le parti per il 20 maggio. Nel frattempo Oil è stato proposto ieri a San Sperate al circolo Gramsci e verrà rilanciato a Cagliari stasera, alle 20.30 al teatro civico all’aperto di Castello. Un appuntamento che a questo punto assume significati particolari.
«Siamo rimasti stupiti di quest’iniziativa - avverte Antonio Caronia, docente di comunicazione multimediale all’Accademia delle Belle Arti di Brera, che collabora col regista - perchè il documentario è equilibrato, per quasi un quarto del tempo registra la posizione di quattro dirigenti Saras».
Parla però anche dei rischi per la salute degli abitanti di Sarroch, che una ricerca epidemiologica condotta da Annibale Biggeri dell’Università di Firenze sembra confermare: alterazioni del dna, quelle che Saras ha sempre negato ribattendo nel corso degli anni con ricerche di pari autorevolezza.
Ma ad infastidire i vertici della raffineria sarebbero altri passaggi, di cui i legali della Saras chiedono «l’eliminazione dal contesto del film», come quello in cui scorrono le immagini del funerale di un giovane operaio che lavorava in un’azienda esterna, morto di cancro a 31 anni, alternate ai fotogrammi di un Massimo Moratti sorridente. Mancherebbero poi le liberatorie dei quattro dirigenti che hanno accettato di parlare dell’impianto di Sarroch davanti alla telecamera. Mentre ad accrescere il taglio critico del lavoro sono le testimonianze di operai e abitanti di Sarroch, preoccupati per i rischi - finora mai dimostrati inoppugnabilmente - che la presenza della raffineria provocherebbe per la loro salute.
Niente che abbia fatto sobbalzare sulla sedia gli spettatori, almeno finora. Ma quanto basta a mettere in moto i legali dei fratelli Moratti, che chiedono la condanna di Mazzotta, il risarcimento dei danni e la restituzione di materiale utilizzato per la produzione.
Ma perchè questo tentativo di fermare la proiezione di un film ormai già diffuso? L’ufficio comunicazione della Saras: «All’Ersu così come a tutti gli altri organizzatori che ci hanno invitato alla proiezione del documentario abbiamo risposto allo stesso modo, declinando l’invito. Per una ragione semplice, c’è un ricorso all’esame del giudice civile e mercoledì prossimo ci sarà l’udienza».
Quindi nessun tentativo di censura ma una contromossa legale per limitare i danni d’immagine che il documentario - a giudizio degli avvocati della Saras - potrebbe provocare.
Dall’altra parte, nell’entourage del regista, ogni commento viaggia sui binari della pacatezza: «Per ora il giudice non ha bloccato il film e credo che nessuno possa rilevare contenuti diffamatori nel lavoro di Mazzotta - spiega Caronia - poi naturalmente aspettiamo una pronuncia definitiva. Intanto andiamo avanti».

17.5.09

premio questi siti \ blog

ricevo  dall'amico  scuoladivita.splinder.com/ a  cui  lo rimando      cdv   questo premio :

assegnato   ai blog che hanno argomenti di carattere informativo e di cultura sociale,nel loro contesto sociale.La tradizione vuole che il premioVenga postato ed assegnato ad altri sette blogger ma  si puyo  ( cosa  che io  ho fatto  )    . Assegnoi  questo  sito :
1)  a  tutti vpoi   di cdv. splinder.com  ,.  chi ha scelto    di colaborare  solo come ammico  , chi come  utente  , chi  ha    scrityto una  volta  solo   e  e chi  [ sic  non ha  mai scritto  ]
2)  ai miei cdv  ddei due miei account  di facebook ( useppes@tiscali.it  e scano.giuseppe@linbero.it  )
 ecco vi i  link



















 





 





 








e  via  di seguito    tutti  gli altri    utenti dei  due  account


 

...e annaffio i fiori.


 

…e annaffio i fiori,scovo tra le foglie ali di farfalla

il meglio della vita ,per donarvi un semplice sorriso,

camminare con le ali della fantasia

far si che un’anima spera

trova la forza ancora per sognare…

 

…e annaffio l’eterna fonte

dove gocce d’acqua zampillano speranze,

dove un amore prega per volermi bene

nasconde triste il suo dolore

non vuole più farsi innamorare,

e annaffio vita ,la mia preferita !

quel poco che mi resta all’ultima fermata

lì anime sconvolte attendono la sete…

 

…sono tante le domande,poche le risposte

solo un cenno io ti posso dare :

regalarti ancora i miei versi ,per poter gioire

uniti in una sola idea ,fare dell’amore oggetto di piacere

la  solidale iniziativa,

trovarsi un giorno tutti insieme ,cantare in coro

la bella poesia…


il poeta narratore.

Tanti auguri Pino

Tanti auguri Pino

Visto che scrivo in questo spazio virtuale, i fiori sono virtuali, ma gli auguri sono sinceri, per te caro gabbiano, e grazie per tutto quello che ci doni e  vola sempre con noi sulla torre.franca bassi  


Senza titolo 1494

  L'AVETE VISTO IL FILM IO & MARLEY ?  :-)


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16.5.09

Chiesa votiva di Vienna



La chiesa votiva è uno dei maggiori  luoghi di culto
di Vienna.
La  chiesa  è un  ex voto,  quale  ringraziamento di
Ferdinando Massimiliano d'Austria, scampato ad un
attentato da parte di un indipendentista ungherese.
E'  costruita  in  stile   neogotico   tra  il 1853-1879
secondo i piani di Heinrich Von Ferstel.
Ha  tre corte navate  sormontate  da  due altissime
torri (99 metri di altezza).


Chiesa votiva - Vienna                                                Foto dal Web

i veri anarchici rispettano la gente

Cari  Pseudo Anarchici
I veri anarchici  pur  critici  veri verso lo stato :
  << 
I MORTI NON SONO TUTTI UGUALI



Se abbiamo una certezza nella tragica vicenda della strage di Piazza Fontana di quarant'anni fa è che essa fu concepita, organizzata e attuata dallo Stato italiano, dai suoi servizi segreti e dalla manovalanza fascista. Decenni di processi farsa, di menzogne spudorate, di persecuzioni di innocenti non sono riusciti ad occultare una verità ormai acquisita dal popolo italiano più consapevole, una verità che nessun regime riuscirà mai ad occultare, anche in tempi come i nostri caratterizzati da rigurgiti fascisti, da istanze golpiste più o meno mascherate e da un razzismo crescente che rimanda al periodo più buio del regime mussoliniano. L'iniziativa del Presidente della Repubblica di celebrare la data del 9 Maggio come giornata dedicata alla memoria di tutte le vittime del terrorismo e delle stragi, sintetizzata dalla presenza al Quirinale delle vedove del commissario Calabresi e del compagno Pinelli, sembra alla Federazione Anarchica Italiana e - riteniamo - a tutti gli anarchici di lingua italiana, iniziativa grave, ambigua e gratuitamente autoassolutoria per lo Stato e le sue istituzioni, anche se in qualche modo e per la prima volta si adombra, ufficialmente, la mano omicida dietro la defenestrazione del compagno Pinelli. Non vi è dubbio, infatti, che nella strage di Piazza Fontana e in tutte le altre stragi che insanguinarono dopo di essa la Penisola, vi furono vittime e carnefici: delle vittime rimangono le lapidi e il ricordo straziante dei sopravvissuti; dei carnefici si sono perse le tracce, soprattutto per la complicità degli organi giudiziari e repressivi dello Stato. In questa situazione nella quale grande assente è la verità dei fatti, che dovrebbe essere ratificata in modo chiaro e inoppugnabile con l'individuazione e la condanna degli assassini e dei loro mandanti e con la scelta di campo non generica né consolatoria delle istituzioni, ci sembra francamente improponibile il richiamo a una riconciliazione che premierebbe ancora una volta i carnefici e lascerebbe non pacificata la memoria delle vittime. La Commissione di Corrispondenza della FAI, nel rispetto dovuto al dolore individuale di chi in quegli anni terribili ha perduto un congiunto o una persona cara, intende decisamente dissociarsi da ogni tentativo di seppellire con celebrazioni di facciata un periodo storico cruciale per le sorti del Paese e ancora tutto da rivisitare in termini di verità.


Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana - FAI

Palermo, 08/05/2009

cdc@federazioneanarchica.org
www.federazioneanarchica.org

>>

non si  fanno   come  fate  voi  dell'altra  Fai  ( Federazuione   Anarchici Informale   e le  varie siglette  ad esse collegate italy.indymedia.org/news/2003/12/452964.php )  scritte o   slogan tendenti ad  incitare  all'odio  e  all'uccisione   del proprio   nemico (  considerate  anacrostiche   e  ormai superate  da  gli stesi protagonisti  delgli anni  '60\80    coerentemente  o  per  opportunismo  fra la  bibliografia   sotto riportata   qui  trovate  le  foto  vergognose  indegne  d'essere riportate .
concludo  dedicando    questa  canzone   a chi dice  che gli anarchici sono tutti assasini  , e cinici   , credendo alle verità  della televisione 





approfondimenti
   anarchia    e terrorismo 
www.ecn.org/contropotere/press/114.htm
 canti anarchici
www.ildeposito.org/ricerca.php
caso Pinelli   e piazza  fontana
strano.net/stragi/tstragi/pfontana/index.html in particolare  Cap IV  paragrafo  3  sulla morte  di pinelli 

il caso Calabresi 
it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Calabresi
in particolare le relative  voci \  rimandi   interne 

Libri


  •  strage   di stato libro collettivo sulla  strage di piazza  fontana  8 vedere  anche  sopra  )




  • spingendo al notte  più  in là    di mario calabresi





  • ero  in guerra  e non lo sapevo  ( c'entra relativamente  in quanto parla  del  caso di Cesare  Battisti    ma  descrive  quel periodo iniziato con la  strage di piazza  fontna  )   di Alberto  Toreggiani figli di  Pierluigi Torreggiani,  ucciso da  C.Battisti 


  • La notte che Pinelli di Adriano Sofri 










Senza titolo 1493

  QUESTO E' UN VECCHIO STRIZZA PANNI !  L'AVETE MAI VISTO ?  :-)


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15.5.09

Stella di provincia

Abbassi gli occhi al cielo e lo trovi diverso dal solito.

Ritorni su e inizi ad aspettare la pioggia.

 

 

Le case vuote hanno un loro particolare fascino.

Sono indiscrete, fermano il tempo; permettono di camminare senza posa, o come in un teatro (ma lungo corridoio, dietro l'ultima fila di persone sedute).

Di guardare dove vogliono poggiarsi gli occhi, senza aspettarsi la domanda fatidica "perchè?".

 

Poi arriva la pioggia. Ogni volta è più forte, ogni volta offre qualcosa di terrificante, diverso dal solito.

 

Ma le case vuote fanno solo finta di ascoltare i battiti (dissonanti tra loro).

Sembra che vogliano accogliere, ma si fermano davanti al silenzio.

Chiedono parole d'ordine che hanno nell' "insieme" il loro codice.

 

 

 

Posi gli occhi sul tramonto e lo trovi svogliatamente identico al solito.

Lasci lì l'attenzione e aspetti che il mare spenga quella sorta di luce rimasta, per meno di metà, accesa.

 

 

Cantare canzoni tristi in macchina può essere divertente, possono diventare delle belle, divertenti, canzoni tristi.

E si pensa a quando, in che occasione siano state scritte, magari dopo una sbornia, magari dopo una sberla.

Ci si chiede come certe frasi, come certi acuti. Se la metrica c'entri con il testo, se lì, sarebbe andato meglio un piano.

 

 

E poi ti rendi conto che il tramonto è finito e neanche te ne sei accorto. Ti ritrovi nel buio senza sapere la strada che hai percorso.

 

 

Pensi alla musica, canti le parole e poi hai il flash tipico del risveglio da un sogno di libertà.

Capisci il motivo per il quale hai messo quel CD.

E via con le canzoni allegre.

Ma non ne trovi.

 

 

 

E ti accorgi che non è una stella cadente ma un aereo che passa nel cielo.

Decidi di non seguirlo, ma il buio mette a fuoco il lampeggiare delle luci che tagliano la notte.

Finisci per seguirlo fino a che non oltrepassa l'orizzonte, alle quattro del mattino; e inizi solo ad aspettare qualcosa che non sai.

 

 

Nella sala d'attesa del dentista credo che ci sia troppa souspance; quei giornali fatiscienti parlano di salute e di gossip.

Si ammazza il tempo pensando alla ragione dello strano disegno che hanno le mattonelle che fissano il soffitto. 

Attesa, attesa, attesa, sembra strano aspettare per farsi male.

 

 

E inizi ad avere sonno: aerei non ne passano più.

Ti svegli esprimendo il desiderio per una stella cadente autentica, ma diversa, caduta durante una notte qualsiasi, una lontana parente delle stelle cadute a frotte nella più famosa notte di San Lorenzo. Non una stella cercata, insomma.

 

 

Il mio dentista non usa anestesia, pensa che stordisca troppo e inutilmente.

 

 

 

 

 

Alzi lo sguardo al cielo (o al cuore).

E lo trovi diverso dal solito.

Ma la pioggia non arriva.

Rialzi gli occhi al cielo (o al cuore).

E ti accorgi che quellolì non è (e non era neanche prima) un temporale (o la fine, con l'inizio del dolore).

 

 

Osservi con gli occhi della notte, con le pupille dilatate, e capisci che quella è semplicemente l'aurora.

Domani


Domani 21/04/09
(Artisti uniti per l'Abruzzo, Sugarmusic, 2009)



Gli incassi di questo brano saranno devoluti al Ministero dei Beni Culturali per la ricostruzione delle strutture crollate durante il terremoto che ha colpito l'Aquila il 6 aprile 2009.




Tra le nuvole e i sassi/ passano i sogni di tutti (Ligabue)
passa il sole ogni giorno/ senza mai tardare. (Tiziano Ferro)
Dove sarò domani? (Enrico Ruggeri)
Dove sarò? (Gianni Morandi)
Tra le nuvole e il mare/ c’è una stazione di posta (Franco Battiato)
uno straccio di stella messa lì a consolare (Massimo Ranieri)
sul sentiero infinito (Max Pezzali)
del maestrale (Eugenio Finardi)
Day by day (Zucchero)
Day by day (Cesare Cremonini)
hold me/ shine on me. (Zucchero)
shine on me (Cesare Cremonini)
Day by day save me shine on me (Zucchero, Carmen Consoli, Mauro Pagani, Cesare Cremonini, Eugenio Finardi)
Ma domani, domani,/ domani, lo so (Francesco Renga)
Lo so che si passa il confine, (Roberto Vecchioni)
E di nuovo la vita (Mauro Pagani)
sembra fatta per te (Giuliano Palma)
e comincia (Elio)
domani (Elio e Le Storie Tese, Vittorio Cosma)
domani è già qui (Jovanotti)

rap 1 Estraggo un foglio nella risma nascosto
scrivo e non riesco forse perché il sisma m’ha scosso (Caparezza)

rap 2 Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi, fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi (Frankie Hi NRG)

e la vita la vita si fa grande così (Gianluca Grignani)
e comincia domani (Giuliano Sangiorgi)
Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare (Claudio Baglioni)
con un pò di fortuna (Ron)
si può dimenticare. (Luca Carboni)
Dove sarò (Baustelle)
domani? Dove sarò? (Samuele Bersani e Baustelle)
oh oh oh (coro: Carmen Consoli, Antonella Ruggiero, Alioscia, Pacifico, Mango, Massimo Ranieri, Bluvertigo, Nek, Giuliano Palma, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, Albano)

rap 3 Dove sarò domani che ne sarà dei miei sogni infranti, dei miei piani/ Dove sarò domani, tendimi le mani, tendimi le mani (Marracash)

Tra le nuvole e il mare
si può andare e andare (Laura Pausini)
sulla scia delle navi
di là del temporale (Carmen Consoli)
e qualche volta si vede (Nek)
domani (Antonello Venditti)
una luce di prua (Nek)
e qualcuno grida: Domani (Antonello Venditti)

rap 4 Come l’aquila che vola
libera tra il cielo e i sassi siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi
hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso
che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo
eccoci qua cittadini d’Abruzzo
e aumentano d’intensità le lampadine una frazione di
secondo prima della finee la tua mamma,
la tua patria da ricostruire,
comu le scole, le case e specialmente lu core
e puru nu postu cu facimu l’amore (Jovanotti, J Ax, Fabri Fibra e in chiusura Sud Sound System)

non siamo così soli (Giuliano Sangiorgi)
a fare castelli in aria (J Ax e Fabri Fibra)
non siamo così soli (Giuliano Sangiorgi)
sulla stessa barca (J Ax , Fabri Fibra)
non siamo così soli (Giorgia)
a fare castelli in aria (J Ax e Fabri Fibra)
non siamo così soli (Giorgia)
a stare bene in Italia (J Ax e Fabri Fibra)
sulla stessa barca (J Ax)
a immaginare un nuovo giorno in Italia (Giorgia, Giusy Ferreri, Dolcenera, Mario Venuti, Jovanotti, J Ax, Fabri Fibra)
Tra le nuvole e il mare si può andare, andare
Sulla scia delle navi di là dal temporale (Piero Pelù)
Qualche volta si vede una luce di prua e qualcuno grida, domani (Morgan)
Non siamo così soli (Giorgia, Mario Venuti, Giusy Ferreri, Dolcenera, Giuliano Sangiorgi)

(tromba solo di Roy Paci)

Domani è già qui
Domani è già qui (Jovanotti, Marracash, FabriFibra, J Ax)

(Assolo violino Mauro Pagani)

Ma domani domani, domani lo so, lo so, che si passa il confine (Gianna Nannini)
E di nuovo la vita sembra fatta per te e comincia (Elisa) domani (Sud Sound System)
Tra le nuvole e il mare, si può fare e rifare
Con un pò di fortuna si può dimenticare (Manuel Agnelli Afterhours)
E di nuovo la vita, sembra fatta per te (Mango)
E comincia (Niccolò Fabi)

(coro finale)
domani
E domani domani, domani lo so
Lo so che si passa il confine
E di nuovo la vita sembra fatta per te
E comincia domani

(Manuel Agnelli, Dolcenera, Zucchero, Niccolò Fabi, Pacifico, Giusy Ferreri, Alioscia, Pacifico, Max Pezzali, Caparezza, Niccolò Agliardi, Luca Carboni, Roy Paci, Tricarico, Ron, Giuliano Sangiorgi, negramaro, Negrita, Giorgia, Francesco Renga, Malika Ayane, Laura Pausini, Morgan, Jovanotti, Massimo Ranieri, Nek, Enrico Ruggeri, Piero Pelù, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, Carmen Consoli, Mango, Cesare Cremonini, Saturnino)

Domani è già qui, domani è già qui (Jovanotti).


Cent'anni di solitudine

Che belle le donne di Marquez. Sopravvivono ad ogni dolore, sopravvivono a 40 giorni di pioggia, sopravvivono alla vecchiaia ed alla stessa morte, perché rimangono per sempre vive, come presenze tranquille e bonarie nel corso degli anni, degli eventi, dei cambiamenti e delle tempeste, tra le pareti e gli amori delle loro case secolari, lungo i rampicanti sulle mura che si affacciano sul patio, tra pesciolini d’oro, vecchi ritratti, lotte estenuanti per la libertà, grembiuli da cucina, monete d’oro nascoste in luoghi sicuri e fedi matrimoniali dimenticate sugli scaffali. Le donne di Marquez sono madri anziane e sagge con ricordi di gioventù e di cinture di castità strappate via dall’amore, che perdono la vista ma continuano a vedere là dove nessun altro riesce. Sono ragazzine leggere, bellissime, che camminano scalze ed imperturbabili nei loro sacchi di tela, fino a quando non spiccano improvvisamente il volo assieme alle loro lenzuola bianco candido… E mentre gli uomini combattono guerre infinite e muoiono d’amore dietro le finestre delle loro belle irraggiungibili, loro, le splendide donne di Macondo, si lasciano divorare dalla loro passione segreta, infuocata e vitale, lasciando scie di farfalle gialle notturne dietro le loro spalle… Rimangono fedeli all’amore con bende nere al polso fino alla morte, consultano medici invisibili per guarire dalla tristezza e da una bellezza sfiorita, godono di ogni raffica e di ogni alito leggero di vento che la vita offre loro, e vivono, vivono, vivono, ed amano, amano, amano, amano urlando come gatte, amano con rabbia meditando tremende vendette, amano in silenzio aspettando che smetta di piovere, amano piangendo umiliate dal tempo che passa, amano da concubine tra drappi e tappeti pregiati, amano mangiando terra e maldimestessa, mordendosi le dita, ricamando e disfacendo eterne tele di Penelope per non soccombere alla solitudine, amano da mogli tradite, amano da mogli traditrici, amano da madri deluse, amano il loro stesso sangue, amano ancora bambine tra le loro bambole ed i ricordi di un’infanzia mai terminata, amano ormai donne, ultracentenarie, ancora bellissime, ancora vogliose di vita. Amano, amano, amano, tra farfalle gialle e passioni infuocate.


Sono MariLouLou, e sono onorata di partecipare alla crescita di Compagni di Viaggio. Se qualcuno vuole passare a trovarmi, sarà il benvenuto: abito a http://trattidanima.splinder.com. Salut à tout le monde!

Senza titolo 1492

  VI PIACE IL GRUPPO MUSICALE DEI PUSSYCAT DOLLS ?  :-)


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14.5.09

La vita non e’ un problema da risolvere e’ un mistero da vivere

 una mia amica  di fb Laura Mariotti mi ha  consigliato il  gruppo   da  cui  è tratto il titolo del post  d'oggi  . Eccone il manfesto


Se la vita e’ solo un susseguirsi di momenti, una risata, un ricciolo di burro sciolto su una fetta di pane, una beffa, uno scherzo, se lassù qualcuno ride perchè qui tutto sembra ridicolo e surreale, se la vita, impariamo col tempo, è un susseguirsi di vicende senza capo né coda, se domani sarà soltanto un giorno più ridicolo e assurdo di oggi, proviamo a non disperarci e a vivere alla giornata o alla mezza giornata, o al minuto o al secondo.
Non c’e decisione della giuria invisibile alla quale possiamo appellarci, balliamo sulle note di una canzone, sorvoliamo su tutto il resto, senza sembrare più ridicoli di tutto il resto. Beviamo qualcosa di fresco, di alcolico e frizzante e che le bollicine ci pizzichino il naso, che ci facciano girare la testa leggermente e sognare un po’ di piu’. E’ importante che la vista sia deliziosa, il sole sia caldo ma schermato da qualcosa che impedisca alla pelle di bruciarsi e la coscienza approvi le decisioni prese. Non sta proprio scritto da nessuna parte che proprio tutti devono soffrire in questa vita e se si deve gettar la spugna che sia con classe…perchè ho deciso, io getto la spugna. Scendo dal piedistallo ed entro fra i comuni mortali. Ma voglio farlo a modo mio. Fidandomi di me stessa, come ho sempre fatto, credendo nella nuova me stessa, come sto imparando a fare. Usero’ nuove parole chiave: mondo e condivisione, frivolezza e amore. Dove sta scritto che la nostra vita debba essere una tragedia? Dove sta scritto che non possa essere una delicata commedia con nulla di grottesco? E dove sta scritto che non si possa esser l'attore? Io sono stanca di fare la regista, con una nuova ondata di leggerezza vorrei essere me stessa…
ossi d.b

La vita non e’ un problema da risolvere e’ un mistero da vivere e“Il compito più importante non è quello di trasformare il mondo, ma quello di trasformare noi stessi.” Giovanni Paolo II

Il caos


Comprendo la fatica del nostro Giorgio Schultze. A parte la normale campagna elettorale, è costretto a emettere comunicati tutti i giorni praticamente su qualsiasi argomento. Non che non sappia replicare (tutt'altro): è che, molto spesso, si ha l'impressione di dover ripetere delle ovvietà, all'apparenza assodate e lampanti per tutti. Ma così non avviene: non in Italia. Alla Camera passa il primo sì al cosiddetto "decreto sicurezza"; il Presidente del Con(s)iglio, per cinismo puro, rispolvera un frasario degno della "Difesa della Razza" ("Non vogliamo un'Italia multietnica": meglio i cretini puri, certo), fra l'altro anacronistico e surreale dato che siamo multietnici da diversi decenni, per non dire da sempre; e a Schultze non rimane che invocare l'aiuto dell'Onu contro questo "governo".


Schultze alla manifestazione per i rifugiati politici, 9 maggio 2009.


Così ci siamo ridotti: a rimediare figure barbine di fronte alla Comunità internazionale, ma noi "tiriamo diritto" imperterriti, col sostanziale silenzio-assenso di quelle forze che, in nome dei valori irrinunciabili, tempo addietro avevano fatto tanto strepito.


A quanto risulta, per il popolo del Family Day (chi lo ricorda più?), già clamorosamente latitante al tempo della pseudo-riforma Gelmini e del tutto indifferente al dramma della disoccupazione e delle ripetute ingiurie di Brunetta ai lavoratori (l'ultima, l'8 maggio scorso), il rispetto dei diritti umani fondamentali si può negoziare. Eppure anche in questo caso si sfaldano famiglie, probabilmente molte di più di quanto non avrebbero fatto i Dico; ma, da quelle parti, non si muove foglia. Tutto tranquillo, tutto a gonfie vele.


In realtà il card. Tettamanzi ha parlato, e bene, pochi giorni fa. Noi Siamo Chiesa invita il mondo cattolico a mobilitarsi sugli immigrati con la stessa passione impiegata in passato per il caso di E. E.. Ma la critica più sferzante alla complice passività dei cattolici arriva da un giovane cristiano (si noterà la differenza) d'una provincia sarda, che senza mezzi termini parla di "scelleratezza" del "governo". Per quanto ancora saremo tiepidi? Per quanto ancora fingeremo di scambiare la solidarietà col buonismo (particolare non indifferente, nella seconda metà del 2008 sono entrati il doppio di clandestini rispetto alla seconda metà del 2007, quando il Paese era guidato dall'aborrito Prodi)?


Guai ai tiepidi, promette infatti, implacabile, l'Apocalisse. Ma l'Apocalisse riguarda Dio. Qui contano interessi di bottega. E' vero, la Cei indirizza al Cavaliere qualche formale e sommesso rabbuffo, ma è noto che nulla e nessuno scalfirà il suo patto d'acciaio con la destra trionfante, almeno fin quando le converrà. Lo ha chiosato con efficacia una vecchia volpe clericale, Francesco Cossiga - in questi giorni impegnato assieme al fascista Ciarrapico a tuonare contro le coppie di fatto - a proposito della sospetta indulgenza del Vaticano verso le "scappatelle" berlusconiane: "Alla Chiesa importa molto dei comportamenti privati, ma tra un devoto monogamo che contesta certe sue direttive ed uno sciupafemmine che le dà invece una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupafemmine. Sant'Ambrogio disse non a caso 'Ecclesia casta et meretrix'" ("Repubblica", 10 maggio 2009). A parte l'utilizzo, classicamente diabolico, di ricorrere a citazioni sacre del tutto decontestualizzate, la "filosofia" vaticana è tratteggiata con lucidità e applicabile con disinvoltura a qualunque situazione.


E c'è altro. Impastocchiandoci coi deliri sui pericoli del "meticciato" i nostri inossidabili statisti ci stanno rifilando una rinnovata, massiccia dose di nucleare, in un periodo storico in cui tutti gli altri Paesi, Usa compresi, promuovono l'energia pulita. "Una decisione, oltre che pericolosa, sciocca e inutile - riflette ancora l'infaticabile Schultze. - Nucleare (e riarmo) non risolvono la crisi energetica, ma contribuiscono ad aumentare fame e disoccupazione, poiché il denaro speso per queste spericolate iniziative viene regolarmente sottratto ad altri settori molto più bisognosi".


Giorgio discuterà di questo tema oggi a Novara. Chi può, non manchi all'appuntamento.






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N. B.: Abbiamo ricevuto alcune lettere di cattolici riguardo alla posizione di Giorgio Schultze sull'omofobia. Essi sono sinceramente schierati a fianco degli omosessuali contro le discriminazioni e hanno sottoscritto e/o partecipato alle veglie, ma si dicono perplessi su alcuni passaggi riguardanti le unioni e la differenza sessuale. Essi non possono "non tenere conto dei testi di Genesi 1-2 riguardo all'importanza della polarità femminile-maschile che è anche esperienza comune, vissuta da tutti in qualsiasi epoca e qualsiasi cultura anche se con diversa intensità, e che oggi tende ad affievolirsi, quasi fosse una linea di demarcazione con confini labili e mutevoli. E' da notare che tale polarità resta anche nell'esperienza omosessuale e non solo per la definizione stessa di omosessualità come una mancata polarità" (don Valter Danna, Fede e omosessualità, ed. Effatà 2009). Si tratta d'un tema serio che troppo sbrigativamente viene accantonato se non ignorato dagli interlocutori. Un confronto serrato e onesto ci sembra la strada migliore per superare reciproche diffidenze. Invitiamo pertanto a contattare Giorgio a questo link, ponendogli tutte le domande del caso.

"L'ENERGIA NUCLEARE È NECESSARIA. VERO O FALSO?"

GIORGIO SCHULTZE PARTECIPA ALL'INCONTRO ORGANIZZATO DA ITALIA DEI VALORI DI NOVARA, GIOVEDÌ 14 MAGGIO ALLE 18.00, PRESSO LA SALA CONGRESSI COOP DEL CENTRO COMMERCIALE SAN MARTINO

Schultze su energia nucleare: "pericolosa, inquinante e soprattutto costosa. Necessario investire su rinnovabili, efficienza e risparmio, la nostra più grande miniera di energia"

Il portavoce del Movimento Umanista Giorgio Schultze, candidato indipendente al Parlamento Europeo con Italia dei Valori, prenderà parte a Novara all'incontro L'energia nucleare è necessaria. Vero o falso? per affermare la propria contrarietà in merito alla scelta del governo di rilanciare il nucleare civile. Dichiara infatti Schultze: "In un'epoca in cui i paesi più avanzati puntano sullo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, la scelta del governo italiano di rilanciare il nucleare civile è pericolosa, inquinante e soprattutto costosa. Perchè è una tecnologia che non è immune da guasti imprevisti ed è inoltre legata a doppio filo con la proliferazione delle armi atomiche; perché non è ancora risolto il problema dell'accumulo di scorie radioattive; perché anche i reattori di ultima generazione ad acqua pressurizzata (epr), di cui l'Italia vuole dotarsi attraverso l'intesa Enel-Edf, sono soggetti a problemi legati alla sicurezza degli impianti già in fase costruttiva, accumulando ritardi e incrementi di costo che poi verranno riversati sui cittadini, come nel caso del nuovo reattore di Olkiluoto in Finlandia. Ora più che mai è necessario investire su fonti energetiche rinnovabili, sull'efficienza e sul risparmio che rappresentano la nostra più grande miniera di energia".

Giorgio Schultze, architetto, esperto di fonti rinnovabili, di pianificazione energetica, di risparmio ed efficienza energetica nella pianificazione. Nel 2001 fonda La ESCo del Sole srl (www.laescodelsole.com ), tra le prime energy service company operanti in Italia nella gestione dei Titoli di Efficienza Energetica e della Certificazione Energetica, di cui è Presidente e Direttore Generale. Nel suo programma elettorale ha incluso come priorità lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il disarmo nucleare in Europa e l'applicazione del trattato di non proliferazione nucleare nel mondo.

Uff. Stampa "Giorgio Schultze in Europa"

Fame nel mondo: si può eliminare per sempre e in modo ecosostenibile col 10% di quello che oggi si spende in armi

963 milioni di persone, quasi il 15% degli abitanti del pianeta soffrono la fame: è stato calcolato che basterebbe solo il 10% delle spese militari mondiali per risolvere per sempre questo flagello! L’Unione Europea spende più del 20% del totale, per cui avrebbe la possibilità di farlo da sola semplicemente dimezzando i suoi investimenti militari.

Approfondimento: La fame nel mondo dal punto di vista dell'ecosostenibilità


Secondo l’ultimo rapporto Fao, presentato nel dicembre 2008, oggi nel mondo 963 milioni di persone soffrono la fame. Quaranta milioni in più rispetto allo scorso anno e 115 milioni in più rispetto al biennio 2003-2005. E l'attuale crisi finanziaria potrebbe aggravare ulteriormente la situazione, così come l’aumento del prezzo delle materie prime agricole, che ha fatto precipitare nell'insicurezza alimentare milioni di poveri e ridotto drasticamente la quantità e la qualità del cibo a loro disposizione.


In effetti i fattori che influiscono sulla questione della fame del mondo sono molteplici e diversi tra loro:
conflitti armati (guerre civili)
variazioni climatiche (cicli naturali di siccità e inondazioni, ma anche l'effetto serra causato dall'uomo)
disastri naturali (invasioni di cavallette, terremoti, tsunami)
regimi politici oppressivi, che mantengono la popolazione nella miseria ed impediscono l’arrivo di aiuti dall'esterno (come per esempio la Corea del Nord)
strutture sociali e infrastrutture inadeguate, che creano forti squilibri tra popolazione ricca e povera in una stessa nazione (mancanza di reti di trasporto, di strutture sanitarie e di ammortizzatori sociali)
pressione demografica
politiche agricole sbagliate (monoculture, OGM, biocombustibili, ecc.)


La fame sussiste soprattutto in Africa nera, America latina ed in alcuni paesi asiatici. Quasi tutte le maggiori carestie della storia sono state causate da conflitti armati e non da fenomeni naturali (Biafra, Angola, Sudan, Sierra Leone, Eritrea, Somalia). Ma queste carestie drammatiche rappresentano solo il 10 % dei decessi per fame, mentre la malnutrizione resta cronica in gran parte dei paesi nel sud del mondo, causando il 90 % delle morti.


Credo che sia necessario agire su moltissimi fronti per debellare la fame: ci vuole l'impegno per la pace nel mondo, per risolvere i conflitti in modo nonviolento, con il dialogo e non con le armi. Ci vuole la determinazione dei paesi occidentali a portare avanti il disarmo e la riconversione dell'industria bellica. Vanno rafforzati gli organismi internazionali, sia istituzionali (ONU) che di volontariato (le ONG, le Onlus), per intervenire rapidamente e in modo efficace nei momenti di crisi.


Dobbiamo mettere al bando gli organismi geneticamente modificati (OGM), che portano al monopolio delle multinazionali agroalimentari sui semi e fertilizzanti, privando gli agricoltori di ogni autonomia
incentivare la coltivazione di cereali e prodotti alimentari compatibili con il tipo di suolo e il clima locale, di modo da garantire l’autonomia alimentare dei popoli
disincentivare la produzione agricola basata sulle monocolture da esportazione, che creano dipendenza economica e spesso favoriscono la desertificazione o comunque impoveriscono i terreni.


Ma ci sono altri fattori su cui l'Occidente, i paesi ricchi, devono intervenire: l'uso dei biocarburanti ricavati da alcune colture, ad esempio, rischia di togliere terre preziose alla produzione alimentare. Sarebbe un disastro se nei campi del Terzo Mondo venisse prodotto il combustibile per le automobili dei ricchi, mentre la popolazione locale non ha abbastanza da mangiare. I biocarburanti sono quindi da usare con estrema cautela.Si impone anche una riflessione sulle abitudini alimentari, soprattutto di noi occidentali, che porti a una riduzione del consumo di carne e pesce: le proteine di origine animale, infatti hanno un impatto ambientale ed energetico decine di volte superiore rispetto a quelle vegetali.


Il massiccio consumo di pesce sta impoverendo rapidamente gli oceani e oggi la pesca è in rapida diminuzione. Molti paesi poveri hanno dovuto cedere i diritti di pesca al largo delle loro coste alle multinazionali occidentali sotto la pressione del loro debito estero.


È ambientalmente insostenibile consumare generi alimentari prodotti a migliaia di chilometri di distanza e trasportati in aereo. È solo con accorgimenti di questo tipo che possiamo giustamente affermare che oggi ci sono risorse più che sufficienti a sfamare in modo adeguato tutti gli esseri umani del pianeta.Infine occorrerà riflettere sul tema dell’esplosione demografica: infatti se la popolazione umana continuasse a crescere ai ritmi attuali, le tecnologie alimentari di cui disponiamo nel giro di pochi decenni non riuscirebbero a garantire il sostentamento della popolazione neppure in linea teorica.


Giorgio Schultze
Portavoce europeo del Movimento Umanista
Candidato indipendente nelle Liste di IDV nella Circoscrizione Nord Occidentale

diario di bordo n 79 anno II C’è una maestra alle Tremiti: “Io, pendolare e precaria riapro la scuola dopo 21 anni” , Toghe choc: vietato licenziare chi viola le norme di sicurezza , sicurezza sul lavoro non solo colpa dei padroni

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