2.11.05

Senza titolo 947

Dio, Concedimi della tua Carità quanto ne ho lette delle tue Parole
Fai del Corano la mia Guida, la mia Luce

Dio fai che io ne Ricordi ciò che Dimenticai,
Che Capisca quel che ci Ignorai
Concedimi la Grazia di Leggerlo giorno e notte
E fanne per me Ragion


Dio, Concedimi il Meglio nella Fede
Nel Passaggio Terrestre in cui Vivo
Nell’Aldilà dove, un Giorno, Ti Vedo

Fai che nella Vita, per me si Aumenti sempre il Bene
E con la Morte Riposi da ogni Male


Dio rendi i miei Migliori giorni gli Ultimi
Le mie Migliori opere le Ultime
Il mio Miglior Giorno quello in cui Ti Vedo


Dio, Ti chiedo una Vita Digniotsa
Una Morte Serena
Un Incontro con Te non Vergognoso

Dio Ti chiedo le Migliori Cose
Le più Sincere Preghiere
Il Miglior Successo… Il Miglior Sapere
Il Miglior Operato… Il Miglior Riconoscimento
La Miglior Vita… La Miglior Morte


Dio, fai che la Fede non mi Abbandoni mai
Che nel Bilancio il mio Bene prevalga sul Mal
Che io metta in Pratica la Fede che Ho nel Cuor
Che io sia da Te nei Posti Supremi

Accogli le mie Preghiere
Perdona i miei Peccati
E Concedimi i Miglior Gradi del Ciel


 


Tratto dalla preghiera che si suol recitare alla fine della lettura del Teso Coranico. Tradotto da Verginia






Senza titolo 946


La voce di Pier Paolo


Si è fatta luce
intorno a un uomo solo
che cercava le tracce
di un antico Gesù
non quelle decadenti
degli uomini assetati
di un unico sapere
ma la voce interrotta
del dolore che urla
intorno alle mansarde
proprie
cercando il proprio fiato
che il Signore conosce


Alda Merini


Senza titolo 945


Ieri sera, ore dieci e mezza. Mi squilla il cellulare. La mia ex, forse. Per torturarci a vicenda. O inseguirci, come Will il coyote e Beep Beep. No, è un numero che non conosco. Rispondo, scocciato.


"Ciao Ale, mi servono gli estremi della tua carta di identità, indirizzo e data di nascita"


Una mia amica, radical chic, che telefona raramente.


"E perchè ?"


"Per iscriverti ai giovani della Margherita, che domande fai ? "


"Ma veramente..."


"Non ti costa nulla, non comporta nulla e magari potresti anche ricavarci qualche vantaggio in futuro"


"Ci vorrei pensare un attimo"


"E no, Ale, domani mattina dobbiamo consegnare tutti i bollettini di pagamento. Quindici euro ognuno. Per caso ha il numero telefonico di mio zio Pino"


"Ehm, nonostante che tuo zio sia pieno di vita, è andato in pensione da più di due anni. Non è un pochino vecchiotto per entrare nei giovani della Margherita"


"Ale, ma chi mai si mette a controllare la data di nascita ? "


Alla fine, diplomaticamente, riesco a farle digerire il mio diniego. Però qualche dubbio incivile mi rimane. Ad esempio, perchè un partito riformista, moderno ed impegnato nella questione morale deve ricorre al mercato delle vacche di democristiana memoria ? E' perchè in un partito che si dice basato sulle idee e sui principi spuntano come funghi i signori delle tessere ? Ed infine, curiosità che mai sarà soddisfatta, chi paga ?

Senza titolo 944


Tempi sciagurati quando dei pazzi fanno da guide ai ciechi


Shakespeare

Senza titolo 943

 


Dedico  a  tutti  gli studenti e giovani  del  sud  che  saranno a reggio  il  4\11\2005  e a tuti  giovani e meno  giovani  che  seguono  l'esempio di peppino impastato  e  di tutti quelli che  : sono morti  per comnbattere  contro d'esse  e  lottano   tuti i  giorni contro  la mafia    anche  nel loro  piccolo  con la cultura  come  il  gruppo  musicale  di  Messina da  me  linkato i VINAVILL e  che  : << Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di Giustizia che lo portò a lottare.\. .(...)\Si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un'ideale ti porterà dolore.. \ "Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura contando cento passi lungo la tua strada"\Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi! \  (... ) >>  dalla  canzone  "  cento passi " dei Modena City  Ramblers   trovate qui  il testo


 1 ) questa vignetta  di serghio Staino . poichè non posso ingrandirla  di più per non scompaginare il template  la può trovare sul sito ufficiale  dell'autore    nella sezione  tavole domenicali  più precisamente   qui   



 


2) questa  canzone   " LA BANDA DEL SOGNO INTERROTTO "dei modena city ramblers   testo e news  tratte  da  http://www.lagrandefamiglia.it/  fans  club ufficiale    del gruppo


 Dedicata a dei ragazzi di Palermo, conosciuti alla festa di Cuore nel '93, che malgrado le avversità continuano a lottare...Nella foto con Albertino, la "banda del sogno interrotto".Campionamenti" musicali: intro: tarantelle in stile tradizionale composte da I Sinti.. Essa  è  contenuta   in due cd :  "La grande famiglia"e il  live   "Raccolti"




A Palermo nel cuore del centro c'è un'antica focacceria
davanti alla Chiesa di San Francesco, si ritrovano sempre li
seduti al tavolo che fu di Sciascia a bere Heineken e caffè
sono la banda del sogno interrotto di una Sicilia che non c'è
C'è Isidoro, c'è Simone, Beppe il biondo della pantera
Alex De Lisi l'artista da guerra che usa il pennello come una bandiera
il loro capo Ottavio Navarra è stato eletto adesso sta a Roma
si è comprato un vestito decente ma dentro ha ancora più rabbia di prima
Didilala-hey didilala-hay
se non sono ancora stanchi non si stancheranno mai
non li fermano con gli spari, non li fermano con le TV
sono i veri siciliani e non si fermeranno più
Hanno sfilato in manifestazione, raccolti distratta solidarietà
hanno pianto Falcone e gli altri, hanno guardato sbarcare i parà
volantinato Zen e Acquasanta e non so quanti altri quartieri
intanto il governo ha sbloccato gli appalti e la mafia riapre i cantieri
Non so se noi ne avremo il coraggio, se prenderemo la via del nord
o meglio ancora via dalle palle, fare in culo a tutti voi
perchè nella banda del sogno interrotto non sono molti i fortunati
sono in tutto quaranta persone di cui trentotto disoccupati
Didilala-hey didilala-hay...

1.11.05

Senza titolo 942


Non è il mio ambiente ma per accontentare una vecchia amica, sono andata ad una festa di Halloween ieri sera.


Non volevo sapere nulla, ho solo ballato… e poi lei, è stato un momento in cui l’ho guardata, come una volta, il suo sguardo, i suoi lineamenti mi sono sempre piaciuti, una volta la amavo, ma quello che c’era nella nostra amicizia non si può più recuperare, è passato troppo tempo e noi siamo diventate troppo diverse… ma oltretutto sono stata bene.. perché la vita è strana.. sembravamo persone che non dovessero incontrarsi più e invece dopo tanto stiamo bene comunque insieme…


 


Ancora assonnata stamattina, mi sono ritrovata a fare da cicerone agli scavi con degli amici.. sono distrutta ora… ma serena… mentre ascolto delle canzoni… e penso ad un bagno caldo…


 


Ho bisogno di dormire!!!


 


your beauty will last forever”… grazie!!!

Mi sto un pò rompendo di splinder che non fuonziona bene!!!


Senza titolo 941

 non sapendo cosa  scrivere   senza cadere  nella retorica  gratuita   ho deciso  di ricordare cosi   con questa  canzone  un grande  dela letteratura italiana    morto 30   ad oggi 


» Morte Di Un Poeta «  dei modena city ramblers  da   " riportando tutto a casa  "


Se dovessi cadere nel profondo dell'Inferno dentro un fiume nero come l'inchiostro
rotolare perduto tra i sacchi di immondizia in un baratro senza ritorno,
Se dovessi sparire nei meandri della terra e non vedere più la luce del giorno
ma è sempre soltanto la stessa vecchia storia e nessuno lo capirà

Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi
nelle vie di New York il poeta è da solo e nessuno lo salverà

Nel distretto 19 la vita corre svelta tra i palazzi e i boulevards di Parigi
gli emigrati che ballano ritmi zigani si scolano le nere e le verdi
lo sdentato inseguiva le ragazze straniere dai cappelli e dai vestiti leggeri
ma è sempre soltanto la stessa vecchia storia e nessuno lo capirà.

Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi
nelle vie di Parigi il poeta è da solo e nessuno lo salverà

Vecchia sporca Dublino per un figlio che ritorna sei una madre che attende al tramonto
con la puzza di alcool coi baci e le canzoni per chi è stato un prigionero lontano
c'è una bomba e una pistola, un inglese da accoppare e una divisa dell'esercito in verde
ma è sempre soltanto la stessa vacchia storia e nessuna lo capirà.

Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi

Senza titolo 940

Riemerge tra le nebbie

il fuoco che arde nell’aria

di questo nuovo mese.

Frammenti di lacrime

si addormentano tra le foglie,

decorando il verde che mi circonda,

in un paesaggio intriso di tenere magie.

 

Sono questi i colori che più amo.

Fragili sogni che si abbandonano

tra le fronde dei pensieri.

Emozioni indefinibili

che si aggrappano

 nei brividi dell’anima.

 

Accucciato tra le radici di questa nuovo lago,

respiro il lento passaggio autunnale,

godendo tra tuoni e venti,

il richiamo selvaggio del tramutare degli eventi.

Per sempre...

Vi prego non spegnete mai questa fiamma.....

L'anima non vede, nella vita,
se non cio' che è già nell'anima stessa.
Non crede se non nella propria vicenda,
e quando sperimenta qualcosa
l'esito diventa parte di essa.

"Self-Portrait"

Buona giornata festiva a tutti...

un bacio soffiato nel vento in diretta al voi !!!


31.10.05

Satira o politica?

Luttazzi, Guzzanti, Paolo Rossi e chi più ne ha più ne metta. Cosa li accomuna? Tutti hanno avuto a che fare, chi più, chi meno, con la censura televisiva. Motivazione? Anche la satira ha dei limiti e quella fatta da Luttazzi e company non è satira, ma invettiva politica. Come se la satira non avesse alle proprie spalle una tradizione secolare con delle regole ben precise. Come se la satira, sin dalle sue origini, non fosse stata sempre ben condita di attacchi personali rivolti a personaggi politici del tempo. Come se quella di Giovenale, Persio, Seneca e Lucilio non fosse satira. Poi Celentano mette su un programma in cui appare un improbabile Santoro che inneggia alla fratellanza, all’uguaglianza, alla libertà, e alla cultura e Benigni, con tanto di vestito rosso, si lancia in un ballo sfrenato con il molleggiato sulle note de “La coppia più bella del mondo” dopo aver cercato senza risultati un’azione politica berlusconiana ben riuscita messa a punto per gli italiani, e non per se stesso. C’è addirittura chi azzarda che, dopo questa trasmissione, non è più possibile parlare di censura televisiva. E qui vi volevo. Benigni, come sempre, è irresistibile, ma non venite a parlarci di satira. E, soprattutto, non crediate che con un misero contentino si possa dare una parvenza di democrazia ad un’Italia che la democrazia non la conosce più da un pezzo. Ridateci la satira. Quella vera, però.

30.10.05

Senza titolo 939


C’è troppa confusione.


Ero sulla stazione, era sera, ed ero sola.. e non so ma non era quello che volevo ma ho incominciato a piangere, poi la stazione ha incominciato a riempirsi e come se nulla fosse successo ho smesso.


Ho scritto delle parole che sentivo di scrivere. Racchiuse in caratteri.


 


Penso a qualcosa che non è nemmeno amore, ma una sensazione di caldo che possa spegnere i pensieri come la scopolamina fa con i nervi.


 


Sento la testa pesante, sarà che ancora non mi riprendo visto che sono tornata all’alba e che ho dormito poco facendo sogni confusi…


 


Ma domani inizia un’altra settimana e ci sono tante cose da fare… e tra una settimana finalmente sarò fuori per un paio di giorni… mi allontano un po’ da qui…


 


A volte non si possono dire le bugie agli amici, ti guardano negli occhi e ti chiedono la verità… c’è chi ti conosce fin troppo bene… però parlare con queste persone è troppo bello!!! 

Senza titolo 938

volevo  pubblicare io stesso un articolo del  genere  , ma   Franco Baumann  sul  ng  it.media.tv  il  30 ottobre 2005 16.22  mi  ha  anticipato  .  Sotto trovate il  suo post  . senza  commento  e  aggiunta  ( se non la  vignetta  di altan  presa  da  questo bellissimo sito http://www.wineathomeit.com molto  interessante ---- trovato  cerco  foto da \  vignette da mettere  in questo  post ---  e secondo me  attinente  al  post   ivi riportato  copia e incollato   )


Da alcuni anni è in corso il tentativo di ridare orgoglio nazionale agli italiani, ricordando loro le glorie nazionali e riesaminando il passato con l'obbiettivo di ricostruire una 'memoria condivisa' per quanto riguarda i momenti di divisione e financo guerra civile. Vengono rinverdite feste nazionali in disuso e nelle manifestazioni si da molto spazio a forze armate e bandiere italiane.Questo non è opera solamente dell'attuale maggioranza parlamentare, che potrebbe essere accusata di interessi di parte nella cosa, ma anche in primo luogo dal Presidente della Repubblica Ciampi le cui buone intenzioni non mi pare il caso di mettere in dubbio: da buon patriota è convinto che la salute di una nazione derivi dai suoi valori condivisi e dall'amor di patria. In questi ultimi anni numerose fiction televisive si sono adeguate a questo programma di rinascita dello spirito nazionale, illustrando episodi storici come le foibe, Cefalonia, la sollevazione di Milano, la guerra civile e poi biografie di italiani illustri quali De Gasperi e Meucci. Anche le innumerevoli fiction d'argomento religioso sono spesso intrise di italianità.Dire che non sta funzionando è poco.La depressione nazionale prosegue imperterrita se non aggravandosi. Sfiducia nel futuro, paure di ogni genere, astio e ideologizzazione spinta si sposano ad un declino economico visibile e, peggio ancora, alla convinzione di un futuro declino peggiore.Come minimo si potrebbe sostenere che i media, e la televisione in particolare, non sono onnipotenti. Notare il fatto che la nazione demograficamente più vecchia del mondo non può non essere dominata dalla paura e dall'astio tipico dei vecchi.Ma credo che la cura - la restaurazione dell'orgoglio nazionale - abbia qualcosa a che fare con la malattia, esacerbandola.Un principio  sicologico molto semplice prescrive di assumersi la responsabilità di tutto cio' che ci capita, nel bene o nel male, magari esagerando le nostre responsabilità: l'assunzione di colpa ha la contropartita positiva nella convinzione di essere padroni del proprio destino. L'abitudine di dare la colpa di tutto agli altri, di negare le nostre responsabilità nei nostri fallimenti, anche quando potrebbe essere giustificata, ha l'effetto alla lunga di distruggere radicalmente la fiducia in noi stessi e farci sentire impotenti e perseguitati, privi di controllo sul nostro destino. Le nazioni non sono persone ma si può fare un'analogia, poichè questi sceneggiati sono rigorosamente a senso unico, con buoni italiani vittime della cattiveria di stranieri o, a volte, cattivi italiani al servizio degli stranieri. Il caso limite fu lo sceneggiato sulle foibe con italiani-angeli-vittime e slavi-demoni-carnefici: non una parola sulla pulizia etnica tentata dagli italiani in Slovenia fra il1941 ed il 1943 e che contribuirebbe a rendere le sofferenze italiane in Istria più chiari e comprensibili invece di farli passare come una manifestazione di Male Assoluto ispirato dal demonio. Persino il caso praticamente isolato di assunzione di responsabiltià italiane, cioè le leggi razziali del 1938 (mentre il fascismo aveva fatto di ben peggio), è comunque descritta effetto di cattive compagnie. Insomma, a forza di offuscare la nostra storia con menzogne, disinformazioni e depistaggi, otteniamo l'effetto esattamente opposto: invece di rinvigorire l'amor di patria lo deprimiamo. Si crea al massimo un patriottismo da 'right or wrong my country' che è la negazione stessa della giustizia. In questi termini l'amor di patria non è diverso dall'adesione ad una ideologia (ed il nazionalismo è fatto più morti di nazismo e comunismo). La critiche dall'estero sono di per se' respinte, mentre le critiche dall'interno, da italiani, sono interpretate come tradimento. La colpa è sempre degli altri. Ma alla fine, al massimo, questo amor di patria ha l'effetto di creare emozioni vuote come il cordoglio nazionale per i morti di Nassirya, che non ha spostato un voto o un'opinione ed è stato rapidamente dimenticato. Forse ci vorrebbe un qualche sceneggiato sui crimini degli italiani nel mondo: in Libia, in  tiopia, nei Balcani - di storie ce ne sarebbero. Di recente uno degli storici italiani migliori, Angelo del Boca, ha pubblicato 'Italiani, brava gente?', cioè appunto una storia dei crimini italiani dall'unità alla seconda guerra mondiale -tutte storie in gran parte mai sentite e ampiamente documentate. Non è un libro originale, nel senso che Del Boca, oggi anziano, rielabora materiali delle sue monumentali storie del colonialismo italiano di cui è il massimo studioso. Magari si potrebbe far vedere il film prodotto nel 1981 da Gheddafi 'Il Leone del Deserto' con Anthony Quinn, Oliver Reed, Rod Steiger, irene Papas, John Gielgud, Raf Vallone e Gastone Moschin (non un capolavoro ma niente male) sulla resistenza libica contro gli italiani di Graziani.Sarebbe un primo passo verso un'assunzione di responsabilità e magari guarigione.



 mi piacerebbe sentire  i vostri pareri in merito non importa  se    condividiate o meno

Senza titolo 937

 LAUREANDE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI DI ELISELLE

Collana Yoni - Storie al femminile
Effedue Edizioni

Alessandra è una ragazza particolare: ha scelto una facoltà universitaria che nessuno sceglie mai, perché la storia sembra essere un genere fuori moda e senza alcun senso. Nei 4 anni di corso proiettata verso la tesi e il mondo del lavoro, gliene sono capitate di tutti i colori: disastri sentimentali, amicizie false, solitudine e tanti rospi da ingoiare.

Un libro dedicato alle ragazze e alle giovani donne che vivono ogni giorno sulla loro pelle le situazioni spesso penalizzanti di un mondo ancora molto maschile nella sua concezione e nei suoi meccanismi di fondo. [link alla recensione completa su www.m4girl.m4d.it]

Senza titolo 936


Samanà: inquinatissima la location dell'Isola dei Famosi 3


Samanà, l'isola in cui i VIP che partecipano al reality "L'Isola dei Famosi 3" trasmesso da RAI 2 sarebbe in un'area molto inquinata. Questo è quanto è emerso da un thread nel forum ufficiale dedicato al programma. (http://www.forum.rai.it/index.php?showtopic=59628&f=123#Scena_1)

La questione è stata sollevata da un italiano che vive in quell'area da 7 anni anni e che vorrebbe, con questa notifica, fare in modo che venga finalmente data attenzione a un problema con cui da tempo convivono gli abitanti del posto dove si sono già verificati casi di cancro. [news completa]

Senza titolo 935

Giappone, rapporto di Amnesty International sulle “donne di conforto” della II guerra mondiale: il governo rimane sordo alle richieste di giustizia

“Mi portarono in Cina quando ero sedicenne. Le ragazze avevano dai 14 ai 17 anni. Ci costringevano a soddisfare 40 o 50 soldati al giorno. Era una cosa impossibile, così mi rifiutai e mi picchiarono. Se una di noi si rifiutava, le tagliavano la pelle col coltello. Alcune vennero pugnalate, altre morirono di malattie… È stata un’esperienza dolorosissima: c’era poco cibo, non riuscivamo a dormire e neanche eravamo in grado di suicidarci. Volevo scappare a tutti i costi…”

(Lee Ok-sun, una donna sud-coreana di 79 anni. Fu sfruttata come schiava del sesso per i militari giapponesi in una “stazione di conforto” della città di Yanbian, nella Cina nordorientale. È rimasta in Cina per 58 anni prima di poter tornare in Corea del Sud)

“Vogliamo che quello che abbiamo sofferto sia scritto nei libri di storia affinché abbiamo giustizia e le prossime generazioni e la gente negli altri paesi sappiano cosa ci è successo. Il governo giapponese deve ammettere quello che i suoi soldati ci hanno fatto. Vogliamo le sue scuse e un risarcimento.”  (Lola Pinar, Filippine) [news completa]

29.10.05

Senza titolo 934



On air Incubus “I miss You”



 


Sono tornata, o meglio il mio pc è tornato.


 


La mia vita è diversa quando lavoro, io sono diversa quando mi immergo in qualcosa che mi prende tanto e quando le giornate sono ancora troppo belle per girare in motorino, io mi sento serena.


 


Leggendo:


“Esiste dolore più grande di perdere ciò che si ama? Esiste qualcosa di più terrificante?”


Emidio Clementi non parla dell’amore verso una persona, ma verso qualcosa di più grande.


È stato così anche per me in questi mesi, quanto male fa vedere i propri sogni e quello che ho fatto e speso frantumarsi attraverso le parole e i modi di una persona che mi ha influenzato troppo, che avevo idealizzato troppo… chi non lo ha mai provato non può capire che trovarsi un giorno a non amare più il sogno che si voleva costruire è qualcosa che distrugge dentro, rende poveri e troppo brutti.


Però ora l’entusiasmo che ormai non conoscevo più lo sto riscoprendo piano piano, ci credo ancora in quello che faccio e in quello che ho speso.


E intendo non mollare.


 


Scusami


 


E oggi pomeriggio, non essendo più abituata ai vecchi miei ritmi, a fine lavoro sono crollata, mi sono addormentata sulla mia scrivania…


 


“Non hai più
altro dominio che la sacralità
di una perdita - l’ultima -
della mia complicità.
erano finte ali
gli sguardi che cercavi,
adesso prova a dirmi chi sei tu


La realtà
che la tua rabbia crocifigge di vittime.


Adesso prova a dirmi chi sei tu.
eran finte ali,
un’illusione immensa,
Se riesci ora pensa chi sei tu.
Una fine in replica”


28.10.05

Senza titolo 933

Far guerra per la pace e` come far l'amore per la verginita`!!

Senza titolo 932


Con l'aiuto di Dio riusciva a mettersi in piedi, e indossata la giacca d'orbace, e si affibbiava il cinturone di cuoio sulla pancia magra: poi andava allo specchio mentre la moglie con un sospiro diceva alla figlia:


"Cerca lo strofinaccio"


poichè Piscitello invariabilmente elargiva uno sputo alla sua immagine marziale


Vitaliano Brancati

Senza titolo 931

 ho riscritto  il post  sulla lecciso  .


 
 rispondo a Will      non  è vero che non tratto più  nella  mia vita prvata  . Aggiungo  alla  riposta   data  al suo commento     che  (  come  è  visibile    anche se dal mio ultimo mio post ) è  chiaro sono confuso e non riuscirei ed  essere chiaro ( anche  se  secondo alcuni  non lo sono mai stato  ) e  non riesco a  scegliere  dal mio archivo  cartaceo cosa raccontarv i e che in misura racontarvelo  . Comunque   coloro che  come   will  chiedono dela mia vita privata   e non s'accontentano dei cenni indiretti che vengono   dagli  altri miei post   saranno presto accontentati

Senza titolo 930


I due volti dell'amore


E’ veramente strana la vita, un grande amore si può trasformare in grande odio. E’ vero che anche questa   profonda avversione è un sentimento e quando c’è ancora odio c’è amore. 
Attraverso l’odio si arriva al distacco ed ecco che magicamente  si rientra in possesso del proprio comportamento. Ogni strada che si percorre ha un inizio ma ha anche una fine, così avviene anche con l’amore e ogni esperienza di vita si trasforma poi in un bagaglio più o meno pesante che ci portiamo dietro le spalle. Un bagaglio di  emozioni, di sofferenze, di gioia e di dolori. Con il tempo queste emozioni si trasformano in ricordi e con essi si riesce a convivere. E’ tutto  talmente strano, qualcuno spiega questo biologicamente ma poiché non tutti siamo biologi e nei nostri sentimenti c’è amore e passione, frammenti di vita che qualcuno semina incondizionatamente senza pensare mai all’altro…a quello  che soffre, a colui che ama. 
Naturalmente è la legge di natura: ogni essere umano per vivere ha necessità di sopraffare l’altro,( il pesce grande mangia il piccolo e così via) ci si nutre dei propri simili, ma questo avviene nel mondo animale e mi rendo conto che gli uomini siamo animali. Ci nutriamo degli altri per poter equiparare o addirittura essere al di sopra in sudiciumi agli altri. Ciò avviene nel lavoro…nella vita di ogni giorno…ma si riesce a convivere, quando avviene in amore scatta una molla perversa, che mai avremmo creduto d’avere. L’orgoglio ferito è veramente una brutta bestia, è una animale feroce che ha desiderio sfrenato di passare da parte a parte e magari rivoltare la lama nella lacerazione che ha dentro per scelleratezza dell’altro e ferire a sua volta fino alla morte. 
Il trattato umano, la spiegazione dell’ esistere.


Silvana




<< l'Amore va inteso come Odio inibito>>.



Paolo Manzelli


Firenze 4/ Agosto 2003



27.10.05

Senza titolo 929

 


Like a Rolling Stone


Once upon a time you dressed so fine
You threw the bums a dime in your prime, didn't you?
People'd call, say "Beware doll, you're bound to fall"
You thought they were all kiddin' you
You used to laugh about
Everybody that was hangin' out
Now you don't talk so loud
Now you don't seem so proud
About having to be scrounging for your next meal
How does it feel
How does it feel
To be without a home
Like a complete unknown
Like a rolling stone?
You've gone to the finest school all right, Miss Lonely
But you know you only used to get juiced in it
And nobody has ever taught you how to live on the street
And now you find out you're gonna have to get used to it
You said you'd never compromise
With the mystery tramp, but now you realize
He's not selling any alibis
As you stare into the vacuum of his eyes
And ask him do you want to make a deal?
How does it feel
How does it feel
To be on your own
With no direction home
Like a complete unknown
Like a rolling stone
You never turned around to see the frowns on the jugglers and the clowns
When they all come down and did tricks for you
You never understood that it ain't no good
You shouldn't let other people get your kicks for you
You used to ride on the chrome horse with your diplomat
Who carried on his shoulder a Siamese cat
Ain't it hard when you discover that
He really wasn't where it's at
After he took from you everything he could steal
How does it feel
How does it feel
To be on your own
With no direction home
Like a complete unknown
Like a rolling stone?
Princess on the steeple and all the pretty people
They're drinkin', thinkin' that they got it made
Exchanging all kinds of precious gifts and things
But you'd better lift your diamond ring, you'd better pawn it babe
You used to be so amused
At Napoleon in rags and the language that he used
Go to him now, he calls you, you can't refuse
When you got nothing, you got nothing to lose
You're invisible now, you got no secrets to conceal
How does it feel
How does it feel
To be on your own
With no direction home
Like a complete unknown
Like a rolling stone?


 


Articolo 31 > Nessuno (1998) > Come Una Pietra Scalciata

Eri la più carina un eterna miss liceo il trofeo per torneo erano i romeo che dietro di te facevano corteo e tu insultavi tutti senza scrupoli indossavi uomini come abiti con la tua bellezza li rendevi deboli servili ed arrendevoli poi quando ti stancavi li buttavi tipo straccio vecchio dei loro sentimenti non ti curavi e amavi solo la persona riflessa nel tuo specchio. Così sei cresciuta giudicando tutto dall'aspetto pensando che la confezione centri con la qualità del prodotto, in base a questo hai scelto i tuoi amici persino il tuo compagno era bello quindi era degno di far parte del regno d'apparenza di cui in testa tu avevi il disegno, era come un sogno vi sposaste a giugno a settembre lui ti mostrò il suo pugno, dimmi ora come ci si sente ad essere insultata ignorata a essere picchiata da una mano ubriaca ora che anche il tuo specchio non ti vuole più vedere ora che la tua bellezza sta nel fondo di un bicchiere dimmi come ci si sente. How does it feel? Dimmi come ci sente. How does it feel? A stare sempre da sola. To be on your own. Nè direzione nè casa. With no direction home. Una completa sconosciuta. A complete unknown. Come una pietra scalciata like a rolling stone. Tu volevi chiudere tutti i diversi fuori su questo hai investito tutte le energie e i tuoi averi ricordo il tuo concetto di straniero dicevi questo non è il posto loro son maleducati sporchi ci portan via lavoro. Difendevi la tua ottusità come un tesoro quello il tuo sentiero che non ti ha portato a sentire che il terreno su cui ogni giorno camminiamo noi non lo possediamo lo occupiamo e non è italiano africano è un dono che è stato fatto ad ogni essere umano i confini le barriere le bandiere sono giunti dopo aiutando l'odio la guerra e il razzismo a fare il loro gioco dimmi come ti senti ora che non ci sono più confini e le frontiere sono aperte e che hai dovuto appendere al chiodo la tua camicia verde la bandiera più non serve ora che hai speso tutto e sei ridotta all'elemosina finalmente sai che non c'è colori razza ma solo anima ora tu sei l'emarginata evitata scalciata ignorata quando chiedi qualche moneta ora che non hai più una proprieta che ti dia un identità sventoli soltanto la bandiera della povertà. How does it feel? Dimmi come ci sente. How does it feel? A stare sempre da sola. To be on your own. Nè direzione nè casa. With no direction home. Una completa sconosciuta. A complete unknown. Come una pietra scalciata like a rolling stone. Tu vivevi in un mondo a parte fatto di tasche piene e di porte aperte madre insoddisfatta della vita e delle tue spalle coperte non avevi mai lavorato per mangiare lo stesso avevi tutto ciò che si può desiderare, giravi declamandoti infelice a gran voce io ti dicevo che eri fortunata ma non ti davi pace il tuo dramma era scoprire chi eri ma quello è il dramma di ogni uomo ed è più facile soffermarvici sopra a stomaco pieno non immaginavi quanto scotta e quanto è dura portarsi a casa la pagnotta ora lo sai dopo che il papi ha fatto bancarotta, avevi il meglio ma non lo hai apprezzato perchè non possiedi niente se niente ti sei guadagnato e dimmi come ci si sente ora che devi sudarti i beni materiali vedi che hai poco spazio per i problemi esistenziali ora che sei una parta del mondo che ignoravi sei diventata una di quelle pietre che scalciavi!
How does it feel? Dimmi come ci sente. How does it feel? A stare sempre da sola. To be on your own. Nè direzione nè casa. With no direction home. Una completa sconosciuta. A complete unknown come una pietra scalciata like a rolling stone

Rimini...

In fondo Rimini è ancora così come la descrive Felloni nei vitellini....sì,i vitellini di Fellone appunto....(F.De Andrè-Concerto con la PFM vol.I)



Rimini(Fabrizio De Andrè)


Teresa ha gli occhi secchi
guarda verso il mare
per lei figlia di pirati
penso che sia normale

Teresa parla poco
ha labbra screpolate
mi indica un amore perso
a Rimini d'estate.

Lei dice bruciato in piazza
dalla santa inquisizione
forse perduto a Cuba
nella rivoluzione
o nel porto di New York

nella caccia alle streghe
oppure in nessun posto
ma nessuno le crede.

Coro: Rimini, Rimini

E Colombo la chiama
dalla sua portantina
lei gli toglie le manette ai polsi
gli rimbocca le lenzuola

"Per un triste Re Cattolico - le dice -
ho inventato un regno
e lui lo ha macellato
su di una croce di legno.

E due errori ho commesso
due errori di saggezza
abortire l'America
e poi guardarla con dolcezza

ma voi che siete uomini
sotto il vento e le vele
non regalate terre promesse
a chi non le mantiene ".

Coro: Rimini, Rimini

Ora Teresa è all'Harrys' Bar
guarda verso il mare
per lei figlia di droghieri
penso che sia normale

porta una lametta al collo
è vecchia di cent'anni
di lei ho saputo poco
ma sembra non inganni.

"E un errore ho commesso - dice -
un errore di saggezza
abortire il figlio del bagnino
e poi guardarlo con dolcezza

ma voi che siete a Rimini
tra i gelati e le bandiere
non fate più scommesse
sulla figlia del droghiere".

Coro: Rimini, Rimini

26.10.05

Al mio amore...

Buonanotte,amore mio....



Se tu mi avessi chiesto: "Come stai?"
se tu mi avessi chiesto dove andiamo
t'avrei risposto "bene, certo sai"
ti parlo però senza fiato
mi perdo nel tuo sguardo colossale,
la stella polare sei tu mi sfiori e ridi no, cosi non vale
non parlo e se non parlo poi sto male

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
e non lo sai perchè non te l'ho detto mai
anche se resto in silenzio, tu lo capisci da te

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
non l'ho mai detto e non te lo dirò mai
nell'amor le parole non contano conta la musica.

Se tu mi avessi chiesto: "Che si fa?"
se tu mi avessi chiesto dove andiamo
t'avrei risposto dove il vento va
le nuvole fanno un ricamo
mi piove sulla testa un temporale
il cielo nascosto sei tu ma poi si perde in mezzo alle parole
per questo io non parlo e poi sto male

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
e non lo sai perchè non te l'ho detto mai
anche se resto in silenzio, tu lo capisci da te

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
non l'ho mai detto e non te lo dirò mai
nell'amor le parole non contano conta la musica.

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
non l'ho mai detto ma un giorno capirai
nell'amor le parole non contano conta la musica.


Senza titolo 928


Se le opinioni del Cardinal Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, coincidono con quelle del Santo Padre, è uno schiaffo morale a tutti coloro che hanno tacciato di conservatorismo Benedetto XVI.


Nella mia ignoranza di mediocre cattolico, mi permetto qualche piccola considerazione sull'argomento


I divorziati risposati hanno disatteso alla indissolubilita' del sacramento matrimoniale. Questo per un credente è un dato di fatto. Il problema è come comportarsi con i peccatori. L'essenza del Cristianesimo è nel Perdono, nella consapevolezza della fallibilità umana e della sua possibilità di emendarsi.


Il persistere del divieto di avvicinarsi al sacramento della comunione mi pare contrario a tale principio, mentre il riammettere il divorziato nella pienezza della vita ecclesiale dopo un'adeguata penitenza, come succedeva nel Medio Evo nel caso di ripudio, mi sembra esserne coerente.


Sulla questione dei viri probati, mi permetto una piccola perplessità. Va bene che la miglior scuola è la vita, ma un prete, per essere ordinato, dovrebbe avere una sufficiente formazione dottrinale.


E onestamente vedere una persona di una certa età rimettersi a sudare sui libroni di teologica, mi par complicato


Senza titolo 927


Civiltà vuol dire, anzitutto, volontà di convivenza. Si è incivile e barbaro nella misura con cui ciascuno senta il rapporto reciproco con gli altri. La barbarie è soprattutto tendenza alla dissoluzione. E così tutte le epoche barbare hanno costituito sempre una dissipazione umana, un pullulare di gruppi minimi e tra loro separati e ostili.


La forma che nella politica ha rappresentato la più alta volontà di convivenza è la democrazia liberale.


Essa porta all’estremo la risoluzione di comunicare con il prossimo ed è il prototipo dell’azione indiretta. Il liberalismo è il principio di diritto pubblico secondo il quale il potere pubblico, nonostante che sia onnipotente, limita se stesso e procura, anche se a proprie spese, di lasciar posto nello Stato ch’esso dirige perché vi possono vivere coloro che non pensano né sentono come lui, cioè, come i più forti, come la maggioranza.


Il liberalismo, è necessario ricordare tutto questo, è la suprema generosità: è il diritto che la maggioranza concede alle minoranze ed è, pertanto, il più nobile appello che abbia risuonato nel mondo.


Esso proclama la decisione di vivere con il nemico, e di più con il nemico debole.


Ortega y Gasset


Senza titolo 926


1905. Annus Mirabilis di zio Albert, quando, con una serie di intuizioni, tirò fuori dal cilindro le basi della teoria di relatività, la teoria quantistica e la teoria del moto browniano.


2005. Ad un secolo di distanza, per onorare tale avvenimento, l'Uneco ha proclamato l'anno mondiale della Fisica. Qui l'elenco di tutte le iniziative. E qui degli eventi italiani

Senza titolo 925


Addormentarsi, e sentire e volere che fuori e dentro sia Lisboa.


Che ci sia lui al mio fianco, addormentarmi con la consapevolezza che la mattina dopo mi sarei svegliata e l'avrei visto dormire per poi fare colazione.


Pensieri prima riuscire a prendere sonno, ieri sera...



 


Spero che domani il tecnico non porterà via il mio pc.. visti i capricci che sta facendo...


Intanto mi immergo nel lavoro.


Intanto forse la prima sarà il giorno del mio compleanno e a me non va...


Intanto ho pensato che vorrei fuggire per capodanno... su un fiume.. anche da sola... o non so....


Intanto un giorno ho scritto che volevo una vita in movimento... ma io ce l'ho... è cambiato così tanto.. e anche io sono cambiata...


25.10.05

Senza titolo 924

mentre pubblicavo il precedente post  , mi accingo a cazzeggiare  sul solito it.media.tv   dove   trovo  la news con link  annesso  ( di cui riporto  sotto l'articolo  )   che la " prezzemolo " Loredana  lecciso    ha  fatto  un disco  , ecco  qui il testo  della  canzone che promuove  l'album    che  m'auguro di  no  , diventeròà  il tormentone    nelle radio  e in tv  . l'unico commento  che mi  sento di fare  è  VFNCL , chi se  ne frega    ma vai a zappare    o se  vuoi  rimanere  nello spocchioso  mondo dei vip o  dello spettacolo    non  ci rompere   coglioni .ehm... i cosidetti     con le  tue storie    belle  o  brutte ,  vere  o false  che  siano . altrimenti  : 1) diventi sempore  cìhe non lo  sei già   dal ll'impressione  che  mi sono fatto  come la protagonoista  di " medusa "   di Dylan dog  ( copertina al lato  )  ;  2)    e poi ti dico   : << La vita non è perfetta,le vite nei film sono perfette,belle o brutte,ma perfette >>  come  fa  dire Ligabue  nel   film radio freccia  a un  protagonista   << nei film non ci sono tempi morti,la vita è piena di tempi morti,nei film sai sempre come va a finire,nella vita non lo sai mai !!! [..] >>.  Quindi  Loredana  ( preferisco le  tue sorelle  che non sono invadenti e prezzemole , almeno da quel poco che ho visto   ,  come  te  come  te ) non usare  questi trucchi  per  attirare la tua attenzione , visto che sei incapace  a rinnovartie  a rimmeterti in gioco  e far si che si parli di te  anche  se male  basta  che se ne parla  . Meglio  usa la tecnica del  silenzio   e dello scomparire per un po' dai  media e   dal gossip   soprattutto quello volontario . Ma  fai  si che siano  gli spettatori a chiedersi che fine  ha  fatto  ? e  quindi a far  si  che   possa ritornare  sul video  . Prendi esempio da Arbore  e  Diego cuggia / ( uno degli autori dei testi di celentano ) .   Adesso  eccovi  l'articolo  del   corsera  online  del  25 ottobre 2005 :   A tutto campo sulla rottura della relazione con il cantante pugliese Lecciso: «Romina, puoi riprenderti Al Bano» Loredana debutta con la canzone «Si vive una volta sola». Linda Christian rivela: «Mia figlia Romina ha un nuovo grande amore»  ROMA - «Cara Romina, se vuoi puoi riprenderti il tuo ex marito Al Bano». Loredana Lecciso su «Oggi», alla vigilia del suo debutto discografico, spiega i motivi della rottura della sua relazione con il cantante pugliese. «Al Bano sin dall'inizio del nostro amore si è sentito in colpa con la ex moglie, con i suoi figli, con i genitori e forse persino coi suoi fan. È come se si sentisse bigamo. Io sono sempre stata la bella ragazza perfetta per fare l'amante, o comunque da tenere un po' dietro le quinte, quasi lo imbarazzasse avere una compagna giovane e appariscente». Al Bano e Loredana Lecciso (Olympia) «L'OMBRA DI ROMINA SU DI NOI» - «L'ombra di Romina si è allungata su di noi ogni giorno della nostra storia, anche attraverso i figli. Era come se lei fosse lì con noi: o telefonava e litigava con Al Bano, o scriveva, o faceva chiamare dagli avvocati. Qualche volta è anche venuta direttamente a Cellino. Se mi guardo indietro non so come ho potuto resistere. Romina, hai vinto tu. Riprenditi pure Al Bano. I figli invece li terrò io».NUOVO AMORE PER ROMINA - Romina Power pare invece non abbia nessuna intenzione di riprendersi indietro l'ex marito. Infatti la madre di Romina, Linda Christian, confessa a «Gente» il nome della nuova fiamma della figlia: è Luciano Marocchino, imprenditore, divorziato e con due figli. I due si sono conosciuti a una festa di Armani due mesi fa e da allora non si sono più lasciati. «Sì, mia figlia e Marocchino formano davvero una bella coppia. Lui è l'uomo giusto per Romina: hanno quasi la stessa età e poi Luciano è un uomo libero e affascinante».UN DISCO PER LOREDANA - Loredana Lecciso debutta come cantante. A darne notizia è il settimanale «Chi», che anticipa il testo della canzone, dal titolo «Si vive una volta sola». A firmare il testo è Gianni Belfiore, autore anche di Julio Iglesias. Ora  sia  per  chi  come  me  (  vedere post precedenti  )   odia  il gossip e  nlla maggior  parte   cambia  canale  o  gira pagina nei quotidiani  e settimanali  oppure  a  volte  per  non  essere scambiato  come  un alieno  e  non creare  turbamento  negli amici e conoscenti  ;  ma  anche   per chi  fosse  interessato   ai pettegules \  pettegolezzi  o  alle  false  news  perchè secondo me   si tratta    di questo   un falso scoop  per  rimetersi   sula  cresta dell'onda   e  continuare  a far parlare di se  , lascio  qui    sotto  dei link  presi tramite  copia e incolla   del corsera  che riassumo  le vicende    della  coppia  . Con questo  e tutto  non sò a  che altro dire  ala  prossima  . Voglio concludere questo post  invitandovi ad incazzarvi  o  a compiere un gesto che nel lezzo della tv ( senza ovviamente generalizzare troppo perchè anche se sempre meno qualcosa  è salvabile ) spegnerla oppure  cambiale  canale   gsto che al potere  ancora legato all'odiens  (indici d'ascolto legati alla pubblicità )  da fastidio  . Non fate  che  le non notizie     (come  la maggior parte dei gossip ) diventino news   e  le notizie  ( magari questioni importanri  e scomode  )  diventino una non news  . come questa qua  tratta  dallla rubrica  del quotidiano l'unità  "  fronte  del video  "  di maria novella oppo del 28\10\2005  : << Se  c'è una cosa  di cui non si parla mai in televisione [salvo che quella locale  o i soliti  giornali comunisti  ] questa è la Sardegna. Una cosa che sta inmezzo al mare, con un milione  mezzo di abitanti, 2000 chilometri di coste e 7000 nuraghi più uno, inutilmente falso, fatto costruire da Berlusconi). E finalmente ierimattina se ne è parlato a Ominibus, certo la millesima parte di quanto si parla di Loredana Lecciso (soprattutto a “Porta a porta”), ma pur sempre qualcosa. C’era il presidente Soru,francamente incazzato, che rivendicava i 4 miliardi che lo Stato  deve restituire alla sua isola, regione di centrosinistra, mentre sono
stati stanziati 2miliardi per la Sicilia, regione di centrodestra.Inoltre Soru lamentava che alla Sardegna tocchi l’80% delle servitù militari di tutta Italia. Ma soprattutto era furibondo contro Tremonti (quel gran pezzo di federalista), che non aveva voluto riceverlo. E ancora una volta, la satira ha detto la verità. Infatti Tremonti-Guzzanti ha rivelato l’intenzione di vendere la Sardegna per risanare ilbilancio.Ehagià un acquirente ... >> con questo è  veramente tutto  a  presto


SITI


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Grazie a una donna anche nell'Isola si rompe il muro di omertà


Orune. Il sostituto procuratore Passanisi: «Lo scriveranno nei libri di scuola»«Ho visto gli assassini»una donna sfida l'omertà Si chiama Paola Monni la ragazza che per la prima volta si ribella al codice barbaricino


dal www.ilgiornaledisardegna.it


«Lo scriveranno nei libri  di scuola». Così parlò il sostituto procuratore Maria Angela Passanisi commentando il coraggioso gesto di Paola Monni.La ragazza di Orune che con la sua testimonianza ha permesso agli inquirenti di fare luce sul duplice omicidio di Pasquale Coccone, suo fidanzato,e Amerigo Zori, avvenuto in un bar del piccolo centro barbaricino il 4 aprile 2004. MINUTA, OCCHI NERI e capelli corvini, Paola Monni ieri è apparsain aula per l’inizio del processo contro Mario Pala, latitante, ritenuto uno dei due responsabili del tragico fatto di sangue (l’altro, Alessandro Sestu,sta già scontando venti anni di carcere). E per la prima volta ribadisce in pubblico le dichiarazioni rese in Questura a tre giorni dall’accaduto. «Ho visto Alessandro Sestu e Mario Pala che estraevano le pistole mentre entravano nel bar “2000”, dove c’erano Pasquale Coccone e Amerigo Zori». La ragazza ripercorre attimo per attimo quella sera, senza tensandro Sestu che esce dal bar con tutta tranquillità. «Mentre usciva mi ha sorriso e si è infilato la mano nel giubbotto». A quel punto la ragazza scappa, temendo che Sestu possa sparare anche lei. Poi i retroscena dell’omicidio. L’antica ruggine fra Pasquale Coccone e Alessandro Sestu, nata due anni prima in seguito all’uccisione del cavallo di Coccone che riteneva Sestu responsabile dell’accaduto e culminata nel luglio del 2003 con il ferimento di quest’ultimo, con un colpo di arma da fuoco al polpaccio. In mezzo discussioni e minacce. AL TERMINE della deposizione la ragazza resta in aula, si siede nei banchi a seguire il resto del processo. Ascolta anche le parole di Alessandro Sestu che, chiamato a deporre, afferma di non voler aggiungere niente a quanto già dichiarato nei precedenti interrogatori. «Perché ho paura», dice ai giudici. La paura che non ha avuto una giovane ragazza. Forse non verrà scritto sui libri di scuola, ma è la prima  volta che una donna, nella comunità di Orune che molti descrivono come una società matriarcale, non ha armato la mano assassina della vendetta maquella incruenta della giustizia.



FRANCESCO CABRAS


24.10.05

Senza titolo 923


Mi piace!


Il mio nuovo lavoro mi piace.


Stamane appena sono arrivata ho trovato al mio posto una foto di un bocciolo di rosa bianca per me.


Bella!


Mi sento sempre più Grace!


Senza titolo 922






L'UOMO E IL MARE
(I fiori del male - Baudelaire)


Uomo libero, sempre tu amerai il mare! Il mare è il tuo specchio; tu miri, nello svolgersi infinito delle sue onde, la tua anima. Il tuo spirito non è abisso meno amaro.



Ti compiaci a tuffarti entro la tua propria immagine; tu l'abbracci con gli occhi e con le braccia, e il tuo cuore si distrae alle volte dal suo battito al rumore di questo lamento indomabile e selvaggio.



Siete entrambi a un tempo tenebrosi e discreti: uomo, nessuno ha mai misurato la profondità dei tuoi abissi; mare, nessuno conosce le tue ricchezze segrete, tanto siete gelosi di conservare il vostro mistero.



E tuttavia sono innumerevoli secoli che vi combattete senza pietà né rimorsi, talmente amate la carneficina e la morte, eterni lottatori, fratelli implacabili.


A Frida....

Spero che la mia fine sia allegra e spero di non tornare mai più(Frida Kahlo)



Ya me canso de llorar y no amanece
Yo no se si maldecirte o por ti rezar,
Tengo miedo de buscarte y encontrarte
Donde me aseguran mis amigos que te vas.


Hay momentos en que quisiera mejor rajarme
Pa'arrancarme ya los clavos de mi penar,
Pero mis ojos se mueren sin mirar tus ojos
Y mi cariño hoy con locura te vuelven a buscar.


Ya agarraste por tu cuenta la parranda,
Paloma negra, paloma negra donde estaras
Ya no juegues con mi honra parrandera, si
Tus caricias deben ser mias de nadie mas.


Aunque te amo con locura ya no vuelvas,
Paloma negra tu eres la causa de mi sufrir,
Quiero ser libre, vivir mi vida con quien
Yo quiera, Dios dame fuerzas que me
Estoy muriendo por irla a buscar.


Ya agarraste por tu cuenta la par

Senza titolo 921

 
Il magico suono delle pietre che unisce l’arte alla natura    
 
Lo scultore Pinuccio Sciola racconta il suo rapporto con la materia che plasma fino a restituirle la sua anima Ecco perché ogni sua opera suscita suggestive emozioni  

 
 


 


L’artista si racconta a studenti italiani e tedeschi. Tema, il càntico delle pietre. Cortile della grande casa-laboratorio di Pinuccio Sciola, nel cuore di San Sperate: è in corso un incontro di studio. Il grande scultore parla ai ragazzi forestieri come se parlasse ai suoi figli. Narra della musica delle pietre, dell’esperienza di Assisi, del mistero dell’arte, del rapporto con la natura. Era a Monza, Sciola, nei giorni scorsi, nel parco di Villa Reale, davanti alla scuola in cui hanno studiato Nivola, Fancello e Pintori. E’ felicissimo e confida: «Ho provato un’emozione intensa, completata dalla straordinaria accoglienza riservata alle pietre sonore». Stavolta il cronista non deve fare domande: si limita a riportare quelle dei ragazzi, con le risposte dell’artista.
 - Da dove viene l’idea delle pietre sonore?
 «Nasce con me. Fin da piccolo, quattro-cinque anni, impastavo il fango. Quando ne avevo sette-otto ho visto dei muratori che spianavano e squadravano delle pietre. Mi sono detto: se loro riescono a fare questo, perché io non posso riuscire a fare una figura, un viso, una mano»?
 - Allora?
 «Ho rubato un paio di pietre, ho provato con strumenti rudimentali. Ci riuscivo. Poi sono andato alla ricerca delle pietre di San Sperate. Quando sono stato scoperto da Vittorino Fiori, Foiso Fois e dal provveditore agli studi avevo diciotto anni. A casa dei miei genitori non era mai entrato un libro e neanche uno stipendio, io non ho fatto le scuole medie. Sono stato scoperto e buttato al liceo artistico».
 - Scoperto come e dove?
 «In una mostra a Cagliari, alla Rinascente. Oltre al primo premio, mi diedero quattro anni di borsa di studio per riprendere la scuola, il liceo era privato. Mi sono dedicato agli studi. Il dramma è stato dopo il diploma. Mi proposero di insegnare al liceo».
 - Fatto di per sé sconvolgente?
 «Mi sentivo più ignorante di quando vi ero entrato ma si era scatenata in me la voglia di sapere. E mi chiedevo: se rimango cosa faccio, l’insegnante? Ho mandato tutti a quel paese e sono scappato».
 - In quale direzione?
 «A Firenze. Lì ho conosciuto una ragazza tedesca che mi parlava dell’Accademia Internazionale di Salisburgo, la più importante del mondo. Esperienza fondamentale per me. Finiti i corsi, andavo in giro per l’Europa. Dormivo per terra, nelle stazioni ferroviarie. A Firenze avevo lavorato una volta sola il marmo di Carrara, con tutti i santi crismi classici. Rientrato in Sardegna, ho ripreso a lavorare le pietre minori».
 - Come mai? E perché?
 «Per ridare dignità a questo elemento povero. Ho continuato per anni e mi rendevo conto che ogni colpo dato alla pietra era una violenza. Lavoravo pietre di cava, già violentate. Con la presunzione dell’artista cercavo di ridar loro una forma. Ad ogni colpo mi dicevo: si tratta di una violenza in più».
 - Quale rimedio ha trovato?
 «Da allora ho cercato di infierire il meno possibile. Ero conscio di avere un alleato immenso: il tempo, gli agenti atmosferici. Scrissi una sorta di epitaffio. Diceva: mi auguro che le mie sculture un giorno ridiventino parte della natura. Posso farvi vedere opere di trent’anni fa sulle quali i muschi hanno sanato le ferite. Quando faccio dei lavori grandi, per togliere un blocco opero una serie di tagli più o meno paralleli, con lo smeriglio. Agevola il lavoro».
 - Ma questo è basalto, una pietra molto dura. Come si regola?
 «Con il basalto ci vogliono tagli ravvicinati. Passando la mano, sentivo vibrazioni differenti a seconda dello spessore della lama, della profondità, del tipo di pietra. Questa curiosità mi ha portato ad approfondire l’esperienza attraverso incontri con musicisti. Vado avanti con emozioni differenti, tutti i giorni».
 - C’è qualche altro che segue la sua strada?
 «Finora non ho mai saputo che altrove ci sia un’esperienza del genere. Naturalmente tutto questo è possibile grazie anche alla tecnologia. Se non ci fossero state queste lame che permettono di entrare in profondità, probabilmente non sarei mai riuscito a tirare fuori questi suoni».
 - Ci racconta l’esperienza di Assisi?
 «In tutta la mia carriera, una delle cose più emozionanti è stata la mostra di due anni fa ad Assisi. L’architetto Strozzi di Terni, per rifare la piazza assisiana dopo il terremoto, ha girato il mondo cercando le pietre giuste. La figlia, architetto lei stessa, ogni tanto gli diceva: in Sardegna c’è uno scultore che fa suonare le pietre. Il padre, come tutti gli operatori del settore, sa che la pietra è muta. E mandava sua figlia a farsi friggere».
 - Com’è che invece vi siete conosciuti?
 «Qualcuno ha insistito, facendoci incontrare. Io sono arrivato con la documentazione: video, sonora e cartacea. Quest’uomo è rimasto impressionato. E mi ha detto: parlerò subito col Padre custode di San Francesco, ma scrivi anche tu una presentazione».
 - E lei cosa ha fatto?
 «Ho scritto una lettera direttamente a San Francesco, saltando qualche intermediario». “Caro San Francesco, quando parlavi all’acqua, ai fiori e alle stelle, la pietra stava ad ascoltare in silenzio. Quando hai composto Il cantico delle creature tu non hai mai parlato delle pietre. Grazie all’intuizione di un artista e alla tecnologia, ora la pietra vorrebbe che si ascoltasse la sua musica nella tua piazza e nella tua chiesa. Tanti saluti, Pinuccio Sciola”. Molti ironizzavano: San Francesco ti ha risposto? Replicavo: guardate questa piazza piena di pietre, più risposta di questa! Ma la cosa più bella è stata un’altra: ci hanno fatto fare un concerto nella basilica superiore: quella con gli affreschi di Giotto. Alla fine i frati hanno voluto una mia scultura accanto alla tomba di San Francesco. E mi sono ritrovato in compagnia di Giotto e di Simone Martini».
 - Reazioni particolari di chi ascolta per la prima volta le pietre che suonano?
 «Sì. Un mio amico che non c’è più, il giornalista della Rai Dino Sanna, venne qui con la famiglia e il giorno dopo mi scrisse una lettera. “Carissimo Pinuccio, da quando ho ascoltato i suoni delle tue pietre la mia vita è sconvolta, non posso più guardare una montagna o un nuraghe senza pensare che al suo interno c’è un suono represso”. Noto un grande interesse a livello di musicologia. A Lussemburgo, l’altro anno, ho fatto una mostra e tre compositori hanno utilizzato i suoni delle pietre per le loro composizioni, lì, ai musei. Ma c’è una domanda che mi fanno tutti e che oggi nessuno mi ha fatto: come nascono i suoni».
 - Ha già risposto prima.
 «Era una risposta tecnica. Sentimentalmente, i suoni nascono nel silenzio della campagna quando cerco le pietre. Quello è il momento più importante. Ricordo un episodio: nelle campagne tra Uras e Mogoro. A una decina di metri da me ho visto una pietra e mi sono bloccato. Sentivo dei suoni, un’emozione incredibile. Mi sono avvicinato, ne vedevo solo una parte. L’ho girata, accarezzandola. Si è instaurato tra noi un bellissimo rapporto d’amore. L’ho portata in segheria. Quando ho finito di lavorarla con l’acqua, l’ho messa ad asciugare e l’ho accarezzata di nuovo per sentire i primi vagiti».
 - Ecco una paternità sui generis!
 «Sì, molto molto profonda. Qui vengono tante scolaresche. Ne è venuta anche una da Iglesias, seconda elementare. Una bimba mi ha chiesto: come ti sei avvicinato all’arte? L’insegnante l’ha rimproverata dicendo che la domanda era stupida, nessuno si può avvicinare all’astratto. Ma io ho risposto alla bambina».
 - Che cosa le ha detto?
 «Mi sono avvicinato all’arte come ognuno di noi si avvicina ai suoi genitori, fratelli, sorelle. Anch’io ho due sorelle: con la più piccola ci gioco e le regalo le caramelle: si chiama Pittura. La sorella grande è molto più severa: si chiama Scultura».
 - Lei ha fatto mostre dovunque. L’accoglienza è diversa secondo il luogo, o l’animo umano è sempre il solito?
 «I commenti sono sempre entusiasti. Il suono delle pietre lascia tutti stupefatti». Il cronista lo ricorda nel nord della Germania, in una “settimana sarda”, ottobre 1988. Amburgo, città fresca: nessuno sorrideva mai prima delle quattro del pomeriggio. C’era anche Maria Carta, bellissima e triste. Vedendo le pietre di Sciola - non ancora sonore - e ascoltando Maria, i tedeschi iniziarono a sorridere fin dal mattino.


 


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 Noi, ospiti nel giardino della musica   
L’esperienza della professoressa Manconi nel laboratorio di S. Sperate


  
 


SAN SPERATE. La professoressa Giovanna Manconi accompagna i ragazzi stranieri e i suoi alunni al laboratorio all’aperto di Pinuccio Sciola e dice: «Insegno lingua e letteratura tedesca al Deledda di Cagliari. Siamo tornati dall’artista: ogni anno rinnoviamo il gemellaggio tra la nostra scuola e un ginnasio di Sarbrucken, nel Sarland, vicino alla Francia. In questa scuola, tra l’altro, Pinuccio ha fatto una mostra di grande successo».
 «I ragazzi imparano a conoscerlo: ormai è quasi una tradizione, torniamo qui e siamo accolti dall’artista che ci fa vedere le sue opere. Gli studenti lo intervistano e cercano di capire l’idea di base della sua concezione artistica. Oltre al giro per il paese-museo e tutti i murales, studiamo la sua opera e ne registriamo l’evoluzione».
 Da quanto tempo ritornano qui, gli studenti del Deledda? Giovanna Manconi: «Da cinque anni. Scopriamo sempre qualcosa di nuovo: i ragazzi cambiano, le generazioni si evolvono, le domande sono diverse. Gli interessi diventano sempre più profondi».
 Ma non sarà perché pure lui si rinnova? Questa storia delle pietre che suonano è un bell’incantesimo. Suonano anche le foglie sotto la pioggia, le fronde attraversate dal vento o colpite dalla grandine. Però quelli sono suoni già emersi, mentre la pietra era un suono sepolto. O, forse, non è così?
 Annuisce, la professoressa di tedesco: «Pinuccio Sciola è riuscito a tirare fuori i suoni. Un’impressione bellissima l’abbiamo avuta l’anno scorso: nel suo giardino delle pietre stavamo seduti all’ombra, i nostri ragazzi facevano merenda, ad un certo punto alcuni di loro si sono allontanati. Tutto a un tratto abbiamo sentito questi suoni bellissimi. Erano gli studenti che giocavano con le pietre. Un concerto».
 Ogni pietra è uno strumento musicale diverso? «Ci son pietre che hanno un suono, altre ne hanno uno più cupo», osserva la Manconi.
 «Stando seduti lì ci è arrivato un concerto eccezionale. Io sono capitata qui l’anno scorso. C’era un maestro che tentava di riportare, nella chiesetta qui vicino nel paese, il suono della pietra nello spartito. Diceva: c’è bisogno di due spartiti complementari proprio perché la pietra si presta a diverse sonorità. Sappiamo che Sciola ha fatto suonare maestri veri e propri, ad Assisi, e ne è risultata una serie di concerti di alto livello».
 Interviene lo scultore: «Se Michelangelo avesse usato una di queste pietre, il suo famosissimo Mosè avrebbe avuto la parola».
 
 
 
 


 

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