27.6.07

Senza titolo 1916


NO alla legge bavaglio!

Al cittadino non far sapere


M. Travaglio - Unità


Cari lettori,
quando il Parlamento approva una legge all’unanimità, di solito bisogna preoccuparsi. Indulto docet. Questa volta è anche peggio. L’altroieri, in poche ore, con i voti della destra, del centro e della sinistra (447 sì e 7 astenuti, tra cui Giulietti, Carra, De Zulueta, Zaccaria e Caldarola), la Camera ha dato il via libera alla legge Mastella che di fatto cancella la cronaca giudiziaria. Nessuno si lasci ingannare dall’uso furbetto delle parole: non è una legge “in difesa della privacy” (che esiste da 15 anni) nè contro “la gogna delle intercettazioni”. Questa è una legge che, se passerà pure al Senato, impedirà ai giornalisti di raccontare - e ai cittadini di conoscere - le indagini della magistratura e in certi casi persino i processi di primo e secondo grado. Non è una legge contro i giornalisti. È una legge contro i cittadini ansiosi di essere informati sugli scandali del potere, ma anche sul vicino di casa sospettato di pedofilia. Vediamo perché. Oggi gli atti d’indagine sono coperti dal segreto investigativo finché diventano “conoscibili dall’indagato”. Da allora non sono più segreti e se ne può parlare. Per chi li pubblica integralmente, c’è un blando divieto di pubblicazione, la cui violazione è sanzionata con una multa da 51 a 258 euro, talmente lieve da essere sopportabile quando le carte investono il diritto-dovere di cronaca. Dunque i verbali d’interrogatorio, le ordinanze di custodia, i verbali di perquisizione e sequestro, che per definizione vengono consegnati all’indagato e al difensore, non sono segreti e si possono raccontare e, di fatto, citare testualmente (alla peggio si paga la mini-multa). È per questo che, ai tempi di Mani Pulite, gli italiani han potuto sapere in tempo reale i nomi dei politici e degli imprenditori indagati, e di cosa erano accusati. È per questo che, di recente, abbiamo potuto conoscere subito molti particolari di Bancopoli, Furbettopoli, Calciopoli, Vallettopoli, dei crac Cirio e Parmalat, degli spionaggi di Telecom e Sismi. Fosse stata già in vigore la legge Mastella, Fazio sarebbe ancora al suo posto, Moggi seguiterebbe a truccare i campionati, Fiorani a derubare i correntisti Bpl, Gnutti e Consorte ad accumulare fortune in barba alle regole, Pollari e Pompa a spiare a destra e manca. Per la semplice ragione che, al momento, costoro non sono stati arrestati né processati: dunque non sapremmo ancora nulla delle accuse a loro carico. Lo stesso vale per i sospetti serial killer e pedofili, che potrebbero agire indisturbati senza che i vicini di casa sappiano di cosa sono sospettati. La nuova legge, infatti, da un lato aggrava a dismisura le sanzioni per chi infrange il divieto di pubblicazione: arresto fino a 30 giorni o, in alternativa, ammenda da 10 mila a 100 mila euro (cifre che nessun cronista è disposto a pagare pur di dare una notizia). Dall’altro allarga à gogò il novero degli atti non più pubblicabili.Anzitutto “è vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pm o delle investigazioni difensive, anche se non più coperti da segreto, fino alla conclusione delle indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare”. La notizia è vera e non é segreta, ma è vietato pubblicarla: i giornalisti la sapranno, ma non potranno più raccontarla. A meno che non vogliano rovinarsi, sborsando decine di migliaia di euro. È pure vietato pubblicare, anche solo nel contenuto, “la documentazione e gli atti relativi a conversazioni, anche telefoniche, o a comunicazioni informatiche o telematiche ovvero ai dati sul traffico telefonico e telematico, anche se non più coperti da segreto”. Le intercettazioni ­ che hanno il pregio di fotografare in diretta un comportamento illecito, o comunque immorale, o deontologicamente grave ­ sono sempre top secret. Bontà loro, gli unanimi legislatori consentiranno ancora ai giornalisti di raccontare che Tizio è stato arrestato (anche per evitare strani fenomeni di desaparecidos, come nel vecchio Sudamerica o nella Russia e nell’Iraq di oggi). Si potranno ancora riferire, ma solo nel contenuto e non nel testo, le misure cautelari, eccetto “le parti che riproducono il contenuto di intercettazioni”. Troppo chiare per farle sapere alla gente. E i dibattimenti? Almeno quelli sono pubblici, ma fino a un certo punto: “non possono essere pubblicati gli atti del fascicolo del pm, se non dopo la pronuncia della sentenza d’appello”. Le accuse raccolte (esempio, nei processi Tanzi, Wanna Marchi, Cuffaro, Cogne, Berlusconi etc.) si potranno conoscere dopo una decina d’anni da quando sono state raccolte: alla fine dell’appello. Non è meraviglioso? L’ultima parte della legge è una minaccia ai magistrati che indagano e intercettano ”troppo”, come se l’obbligatorietà dell’ azione penale fosse compatibile con criteri quantitativi o di convenienza economica: le spese delle Procure per intercettazioni (che peraltro vengono poi pagate dagli imputati condannati, ma questo nessuno lo ricorda mai) saranno vagliate dalla Corte dei Conti per eventuali responsabilità contabili. Così, per non rischiare di risponderne di tasca propria, nessun pm si spingerà troppo in là, soprattutto per gli indagati eccellenti. A parte «Il Giornale», nessun quotidiano ha finora compreso la gravità del provvedimento. L’Ordine dei giornalisti continua a concentrarsi su un falso problema: quello del “carcere per i giornalisti”, che è un’ipotesi puramente teorica, in un paese in cui bisogna totalizzare più di 3 anni di reclusione per rischiare di finire dentro. Qui la questione non è il carcere: sono le multe. Molto meglio una o più condanne (perlopiù virtuali) a qualche mese di galera, che una multa che nessun giornalista sarà mai disposto a pagare. Se esistessero editori seri, sarebbero in prima fila contro la legge Mastella. A costo di lanciare un referendum abrogativo. Invece se ne infischiano: meno notizie “scomode” portano i cronisti, meno grane e cause giudiziarie avrà l’azienda. Mastella, comprensibilmente, esulta: «Un grande ed esaltante momento della nostra attività parlamentare». Pecorella pure: «Una buona riforma, varata col contributo fondamentale dell’opposizione». Vivi applausi da tutto l’emiciclo, che è riuscito finalmente là dove persino Berlusconi aveva fallito: imbavagliare i cronisti. Ma a stupire non è la cosiddetta Casa delle Libertà, che facendo onore alla sua ragione sociale ha tentato fino all’ultimo di aumentare le pene detentive e le multe (fino al 500 mila euro!) per i giornalisti. È l’Unione, che nell’elefantiaco programma elettorale aveva promesso di allargare la libertà di stampa. Invece l’ha allegramente limitata con la gentile collaborazione del centrodestra. Ma chi sostiene che nell’ultimo anno non è cambiato nulla, ha torto marcio. Quando le leggi-vergogna le faceva Berlusconi, l’opposizione strillava e votava contro. Ora che le fa l’Unione, l’opposizione non strilla, anzi le vota. In vista del passaggio al Senato, cari lettori, facciamoci sentire almeno noi, giornalisti e cittadini.

Dal forum di AnnoZero è nata una petizione contro questa legge.

Firmiamola e facciamoci sentire!!


NO alla legge bavaglio!

Per diffondere questo banner copia il seguente codice html nelle tue pagine:

 <a href="http://www.petitiononline.com/bavaglio" target="_blank"><img border="0" alt="NO alla legge bavaglio!" src="http://www.forum.rai.it/uploads/post-105879-1178053306.jpg" /></a> <br />    



Che imbranati quelli della C.I.A.!

Alzi la mano chi alla parola, anzi alla sigla, C.I.A. non visualizza immediatamente marcantoni agilissimi in abito scuro e auricolare, capaci di intercettare, subodorare, individuare, capire prima di tutti e meglio di tutti l’ennesima minaccia alla sicurezza nazionale del loro paese. Film come SPY GAME (con due agenti della C.I.A. del calibro di Robert Redford e Brad Pitt), serie televisive come ALIAS (con un’agente praticamente miracolosa come Jennifer Gardner) ci hanno dato un’immagine delle spie della C.I.A. assolutamente romantica, eroica, superiore alle capacità del comune essere umano. Entrano in un bar affollato e immediatamente, con una sola ampia occhiata individuano il nemico, lo isolano, lo rendono inoffensivo. Il cinema americano dal dopoguerra in poi ha svolto un’attività di propaganda a livello mondiale che si può riassumere in una sola, romanissima frase: “L’Americani so’ forti!”.





L’abbiamo pensato tutti, alcuni continueranno a pensarlo per sempre. Ma certo l’apertura degli archivi della Central Intelligence (?) Agency ha dato una bella botta all’immagine dell’elefante canaglia come veniva amorevolmente indicata l’agenzia per eccellenza. E da quello che esce dai colloqui tra il direttore Colby e il presidente Ford è si un elefante, ma imbranato come pochi. Scopriamo così che grosso modo dal 1950 al 1975 la C.I.A. ha infiltrato organizzazioni, prodotto documenti falsi, tenuto sotto controllo i telefoni e la posta di diecimila americani ritenuti oppositori politici (tra cui Jane Fonda!), spiato se stessa nella paranoia (pare non del tutto ingiustificata) di essere essa stessa infiltrata da infiltrati degli infiltrati di tutti i principali servizi segreti mondiali. Un pasticcio degno di film come UNA PALLOTTOLA SPEZZATA, altro che SPY GAME. E giù con sequestri di persona ingiustificati, con giornalisti pedinati (i giornalisti, tipo Victor Marchetti, sembravano sempre saperne più, sull’Agenzia, dell’Agenzia stessa), spionaggio interno, test con sostanze psicotrope ai danni di cittadini ignari (della serie X-files non si è inventato niente). Per non parlare dell’accurata pianificazione (e mancata realizzazione perché non sono stati capaci) di assassini di stato ai danni di quei capi politici (per lo più dittatori, ma fidatevi, non era questo il motivo della loro condanna a morte) come Fidel Castro (tentativo nel quale sarebbe stato coinvolto anche Bob Kennedy, però quelli che hanno pianificato il suo, di assassinio, erano più organizzati), Patrice Lumumba (ucciso nel 1971, ma pare che la C.I.A. non se ne possa prendere il merito), Rafael Trujillo (anche lui ucciso nel 1961, ma anche qui l’agenzia pare c’entri solo di straforo), per non parlare del ventilato complotto ai danni di Saddam Hussein che George Bush padre avrebbe chiesto (e non ottenuto) dopo la mezza vittoria contro l’Iraq nella Prima Guerra del Golfo.



Dai documenti resi pubblici risulta che Henry Kissinger (premio Nobel per la Pace, non dimentichiamolo) era molto preoccupato nel 1975 di dover rendere conto al Congresso dei soldi con i quali l’Agenzia stava innaffiando le nazioni giudicate a rischio, tipo l’Italia perché i successi elettorali del PCI angosciavano Washington. E la genialata di Kissinger qual è, sempre da quello che riportano i documenti? Accusare i membri del Congresso troppo curiosi di mettere la rischio la sicurezza nazionale americana (la stessa motivazione con cui Bush respinge oggi tutte le domande sull’Iraq). E il direttore della Cia, nel lontano 1975, ebbe l’onestà intellettuale di rispondere che: “facciamo troppo poco per poter davvero giustificarci con la sicurezza nazionale… non riusciamo neanche a portare a termine i complotti per assassinare i leader sgraditi (in codice operazioni bagnate)… se viene fuori quanto poco riusciamo a fare, rischiamo di fare la figura dei bigné alla crema…” Intellettualmente onesto, il direttore Colby, e anche poetico. Noi, in Italia, più che di bigné alla crema avremmo parlato di figura di m…a!






Laura

Una domenica...da film


Io,la Fata Sconsy e il Folletto Flesh, abbiamo trascorso una domenica all'Indiana Jones, per realizzare delle foto per "La leggenda dell'orchidea Cegliese". Siamo andati alla ricerca della grotta fatata nei pressi della necropoli Etrusca, e poi città Romana, nella zona di Ferento.


Un angolo di "Paradiso Terrestre" in pieno degrado, una vergogna! Si corre il rischio di farsi male. Un viottolo pieno di rami secchi, tronchi spezzati che ostruiscono il passo, pochi scalini ricoperti di un profondo strato di fango. Sulla destra un dirupo privo di protezione, un vero peccato, un posto così bello, non può essere accessibile a trascorrere  una domenica serena. Basterebbero tre giorni di lavoro, di due persone per ripulire il viottolo e mettere una ringhiera.


Eccola finalmente! La piccola grotta fatata rivestita di "adiantum capillus veneris", che cresce rigoglioso e spontaneo appare nella sua bellezza. Spuntano da ogni fessura le piccole foglioline di un verde delicato, bagnate  da goccioline di acqua colorata di rosso. A destra due cascate, Acquarossa e Francalancia, scorrono copiose nei fossi facendosi strada tra la vegetazione  rigogliosa. Qui abbiamo ripreso molte immagini. 


La fata immersa nell'acqua, con le sue dita gioca con l'acqua, vestita di un telo antico fatto al telaio, attende l'arrivo della sua Principessa. Intorno solo il verde, interrotto a tratti da un bellissimo color rosso mattone. I raggi del sole penetrano a fatica, le piccole libellule si posano delicate sulle foglie. Si ode il rumore dell'acqua,  che scorre nel suo letto veloce.


 


                                         franca bassi     

26.6.07

perchè lo chiamiamo passato








Naneddu Meu  cantato dalla Corale  Rossini  di Sassari (preso dai video di Loi Salvatore)


ma è difficile
far passare il passato
ma il passato non passa
perchè lo chiamano  passato se non  passa mai ? 


scritto inedito di  Fabrizio  de  Andrè


La Fondazione De André raccoglie gli scritti inediti del cantautore


Alcuni frammenti di scritti inediti del cantautore Fabrizio De André sono stati trovati e raccolti.
“I ragazzi della Fondazione De André stanno facendo un lavoro molto impegnativo per catalogare i tanti materiali tra appunti scritti, aforismi e altro ancora”, ha dichiarato la vedova del cantautore Dori Ghezzi, che ha poi continuato: “Escludo ci sia materiale con cui ricostruire un eventuale disco mancato di Fabrizio: sono molti, invece, gli scritti 'sopravvissuti' ai traslochi”. (Fonte il quotidiano  La Repubblica del 25\6\2007 )


Senza titolo 1915

Quarant'anni ad  oggi il 26\06\1967   moriva  don lorenzo milani ( al centro dela foto  riportata sotto  .


Ora per parafrasare una famosa  fiction tv    due parole  sono troppe  una è poca  rinvio oltre  a questo  video   di gooogle  girato 
2007-04-22 - San Martino Buonalbergo - Memoria di Don Lorenzo Milani che  trovate qui sotto   oltre  che   a dei post precedenti   che trovate   sotto la categoria Scuola, Don Milani,Barbiana  e capirete perchè  è ancora  attuale  e del perchè  viene o  fatto prioprio (e purtroppo  talvolta  strumentalizzandolo    dalla destra  e dalla sinistra  )





unica cosa  che posso consigliarvi sono di leggervi  i suoi libri

Esperienze Pastorali
lettera ai capelllani militari ( che li causerà  un processo )
L'obbedienza non è più una virtù Documenti del processo a Don lorenzo Milani
lettera a una professoressa


per libri postumi e il suo  epistolario vedere qui e  nei  link sotto riportati



ulteriori  per proffondimenti

Estratto da   http://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Milani







Senza titolo 1914

oggi la


tristezza


è un vagone


vacante


di serpenti e


tormenti


troppo allegri


per esser spenti


cadono le


stelle sul mio


viso m'avvicino


al paradiso


un'altro affitto


da pagare la


sifilide consuma


le calze sputo


sangue tra


sorrisi di carte


e bicchieri distanti


ecco i corvi


distinti signori


continuano a


perdere contro le


rondini rilanciano


occhi io passo


la mano il sussulto


d'un binario m'ha


svegliato svaliggiato


della mia coscienza


spero che la


pioggia porti pazienza


se ancora la


indosso a


tratti aspetto la


bufera spero che


mi maltratti


mentre imbocco


la sera

Senza titolo 1913

Domande e risposte




 



*****



"Che cos'è Dio?"
domanda un bambino.




La madre
 lo stringe tra le braccia
e gli chiede: "Cosa provi?"



"Ti voglio bene"
risponde il bambino.


"Ecco, Dio è questo".


25.6.07

Senza titolo 1912

Tutti bravi a dire abc e poi non si ha il coraggio di andare avanti. Tutti bravi a fare le vittime e dare la colpa dei propri sbagli ad altri. Tutti bravi a essere volgari e a trovare il giusto momento per dire parole insensate. La gente è brava a fare del male, credono di mettere in ridicolo il nemico...ma i primi sono loro ad esserlo. Sono pronti a distruggerti, a rovinare il rapporto che hai con la persona a te più cara. E non ci sono ragioni. Cadi giù, sempre più giù, non trovi nulla a cui aggrapparti, nè una spalla su cui piangere. Rimani solo. Non capiscono che le parole devono essere usate correttamente, tante frasi messe insieme sono peggio di un colpo di fucile, ma a loro non interessa nulla. Ridono, godono dietro quella brutta maschera che hanno. Ti lasciano morire.. e il bene che prima regnava nel cuore non c'è più, sparito, bruciato in un piccolo istante. E c'è da dire solo una cosa...


Vergognatevi!!!


per le parole false che dite, per la vostra mentalità, per il vostro orgoglio, per il vostro schifo, ma soprattutto per la vita di merda che fate!!!

Sara

Sara…jeans a vita bassa e magliette attillate, troppo truccata per essere una bambina, troppo fragile per essere una donna, Sara…troppi sogni in un vicolo sporco alla periferia di Palermo, dove si cresce in fretta e le favole non esistono più o forse non sono mai esistite…Sara che canta a squarciagola le canzoni di un vecchio cd e si sente una diva, come quelle della televisione, balla e poi si inchina davanti ad un pubblico fatto di bambole di pezza, che la fissano con vuoti occhi stanchi. Quando era cominciato tutto questo? Gli uomini avevano iniziato a guardarla in quel modo strano, che un po’ la spaventava, ma la faceva sentire importante. La sera sua madre piangeva, stirava,lavava,badava ai suoi cinque fratelli e poi non faceva che piangere, sembrava una vecchia eppure aveva solo quarant’anni, suo padre quasi non lo ricordava, era andato via tanti anni prima…la notte rimaneva sveglia fino a tardi a sognare di scappare via da tutto quel dolore, da tutta quella miseria, no, lei non avrebbe fatto quella fine, sarebbe diventata una star della televisione, non faceva parte di quel mondo, era troppo bella per appassire nelle lacrime come sua madre.


Così, quando aveva un po’ di tempo libero, si chiudeva nella sua stanza e giocava a fare la velina, appena riusciva a mettere da parte qualche euro correva assieme alle amiche al vicino mercato rionale a comprare cd, trucchi e vestiti…il passaporto per fuggire via…il ragazzo non ce l’aveva, non voleva stare con uno del quartiere, erano tutti così banali, non facevano che fumare, andare in giro in moto, parlare di calcio, fischiare quando le ragazze passavano davanti a loro, le altre arrossivano e ridacchiavano,ma Sara no, mai, andava avanti a testa alta, guardandoli con disprezzo…un giorno avrebbe incontrato un ragazzo ricco, come quelli delle soap e avrebbe avuto vestiti firmati, grandi macchine con l’autista, ville con piscina e poi alla sera il suo principe azzurro sarebbe tornato da lavoro con grandi mazzi di rose e diamanti, niente miseria, niente lacrime, avrebbe portato con sé anche la madre e i fratelli. Ogni tanto sarebbe tornata nel vecchio vicolo, perché la gente potesse vederla in tutto il suo splendore e avrebbe sentito su di sé sguardi carichi di approvazione ed invidia…


Sara…jeans a vita bassa e magliette attillate, troppe fiabe in un mondo dove è difficile sognare, dove la speranza ha lasciato il posto a secoli di rassegnazione, Sara coi vestiti strappati e il sangue che gli scorre tra le cosce e giù fino alle gambe, quel dolore profondo nel corpo e nell’anima, quell’uomo, l’odore del suo sudore, quel corpo troppo più forte del suo, ancora da bambina, malgrado i vestiti e il trucco.


Ieri ha messo via i suoi vestiti da finta vamp e le bambole di pezza, guarda fuori dalla finestra i cumuli d’immondizia, tristi monumenti ad un mondo che dimentica, poi si passa una mano sulla pancia e si siede a piangere, come sua madre, come tutte le donne di quel quartiere che non avrebbe mai lasciato, aspettava un figlio…forse sarebbe stata una bambina…forse avrebbe avuto più fortuna e sarebbe riuscita ad andare via o sarebbe rimasta in quel vicolo sporco contando sulle note di uno dei suoi vecchi cd…


 

Senza titolo 1911

Cercando   su youtube la  puntata   di anno zero in cui si parla el caso fortugno   e  a cui sono presenti  gli amici  (  purtroppo a causa di probelmi tecnici    fra linux ed explorer   , ecc   non sempre  riesco ad essere presentre nei loro sito  e forum )    ammazzatecitutti.org  ( vedere   banner  )  ho trovato  il  sito  www.conseguenze.org
Leggendo il manifesto   , mi sono accorto che era appena nato  e  allora  visto  che   hanno molti punti in comune    con il  nostro blog  come  testimonia questo video del gruppo  Disciplinatha che canta Up Patriots to arms di Battiato






ho deciso d'intervistare il fondatore  Stefano Pierpaoli


1) come mai nel  vostro programma  : << non chiediamo denaro pubblico >> a  cosa  è  dovuta  questa   scelta  ?  e come  vi  finanziate  ? 
Le classi dirigenti, attraverso i media e per mezzo delle scelte che operano, hanno stabilito come principio assoluto, ideologico e imprescindibile che siamo società di mercato. In questo contesto l’appartenenza al mercato è un dovere così come la partecipazione in qualità di produttori o consumatori è un diritto. Consequenze nasce per l’esigenza di esistere in questo ambito e la capacità aggregativa ci consente di essere produttori, distributori e consumatori in un ambiente condiviso e trasparente. Nello stesso momento in cui deteniamo spazi di espressione e riusciamo a comunicare con la cittadinanza è anche chiaro che riusciamo a produrre ricchezza. È evidente che i primi passi sono i più faticosi e questo vale per ogni tipo di impresa che comincia dal nulla. Noi non partiamo da zero e abbiamo già il prodotto, oltre a poter contare su un notevole bacino d’utenza. Non dobbiamo “finanziarci”, non nell’accezione consueta di questo termine. Viviamo in un Paese che costringe la maggior parte dei cittadini a tirare avanti in modo disagiato e con pochi soldi a disposizione. Credo sia peggio farlo in un quadro di approssimazione piuttosto in un’ottica di crescita collettiva e con un programma preciso su cui basare un progetto esistenziale, oltre che artistico. Possiamo stringere i denti per qualche mese ma sappiamo che questo ci porterà a competere e a vivere con meno patemi.Nel progetto di Consequenze il denaro pubblico avrebbe un valore marginale e produrrebbe i soliti schemi ricattatori e clientelari che hanno determinato la degenerazione italiana. Non abbiamo bisogno di soldi ma di spazi di espressione e di condivisione aperti a tutti. Il denaro pubblico è argomento molto più delicato di come viene trattato dalle nostre parti. Gli sperperi per soddisfare interessi privati hanno causato troppi danni. È il modello che è marcio. Nomine politiche, rappresentanti di corporazioni e delegati per convenienze di parte non possono garantire l’utilizzo del denaro pubblico in modo razionale né onesto. Non sapremmo a chi chiedere denaro pubblico senza rischiare di sporcarci le mani. Meglio affidarci spazi di attività, quindi di occupazione e di crescita, per permetterci di guadagnare soldi da soli. Il concetto di elite privilegiata non ci appartiene. Quello di Cittadini che devono guadagnare e pagarsi comodamente un affitto e vivere in modo dignitoso sì.

2)  cosa ne pensate  dela censura preventiva  attuata  dal ministro gentiloni sul videogioco Manhunt 2  ( qui maggiori dettagli )
Non conosco a fondo la vicenda del Manhunt2 ma è pur vero che qualche paletto bisogna stabilirlo. Non mi piacciono gli sguardi dei ragazzini di oggi e per la prima volta nella storia non possiamo dire che i bambini di oggi sono più “svegli” di quanto lo fossero quelli di venti anni fa. Il metodo dell’esperienza è profondamente mutato nell’era tecnologica e non dobbiamo cedere alla tentazione di liberalizzare il messaggio tecnologico in modo indiscriminato. Gli elementi che condizionano la crescita risentono di variabili assai complesse e un bambino che non può annoiarsi smarrisce lo spazio della fantasia. Li abbiamo sovraccaricati di impegni e ora li bombardiamo con modelli dannosi. Definire poi un gioco alla stessa stregua di un’opera d’arte mi sembra davvero eccessivo e perverso. Non credo si tratti di censura quanto casomai di prevenzione.
3 ) come   è nata l'idea  dell'associazione   e quindi del sito  ?                                                                                                
Nel 2004 avevo tentato ( qui e qui  di mettere in piedi un progetto simile qui a Roma. Riunii molti artisti e cercai un dialogo con l’amministrazione cittadina. Non se ne fece nulla perché il periodo era ancora quello della sospensione sociale e dell’incapacità di iniziativa. Oltretutto le aristocrazie romane si guardarono bene dall’incoraggiare un progetto così poco italico. Oggi l’urgenza ha assunto dimensioni ben più avvertite dalla collettività. La lottizzazione ha raggiunto livelli tali da precludere ogni possibilità di partecipazione e di lavoro alle giovani generazioni. Il peso della nomenklatura italiana è asfissiante e l’incapacità politica nell’interpretazione dei bisogni e dei diritti è evidente. Anche per questo motivo l’idea di un singolo è stata condivisa in brevissimo tempo da migliaia di persone responsabili che avvertono l’emergenza e che hanno voglia di sentirsi protagonisti. Oggi questa iniziativa è un dovere civile verso noi stessi e nei confronti delle future generazioni. Molte necessità incalzanti convergono nel successo del progetto di Consequenze: superare la precarietà economica, ridare slancio all’arte, recuperare rapporto con la popolazione e l’armonia tra cittadini, creare spazi di libertà e indipendenza dai baronati, sentirsi protagonisti e partecipi in qualcosa di essenziale e moderno.     
4) cosa ne pensate  dela trasmissione musicale demo  che dà spazio alle  piccole produzioni indipendnti  e  che viene  trasmessa  su radio uno
    una delle poche  cose   non fagocitate dala banalità  del nostro sistema culturale                                                                                 Se manca un progetto complessivo ogni iniziativa isolata costituisce un contentino inefficace. La frammentazione delle proposte è un nostro grande problema e nasce anche questo dalla burocratizzazione culturale. Richiesta al gestore, concessione difficile, realizzazione marginale. Denaro pubblico, manifestazione da consenso, messaggio parziale.Ecco perché Consequenze nasce da un’idea condivisa con un grande progetto culturale indipendente. Senza una programmazione razionale e ben inserita nel tempo che viviamo e nel mercato non è possibile raggiungere un obiettivo che tenga conto dell’interesse comune e dello sviluppo delle idee, della conoscenza e della fantasia.
5)
che ne pensate  della  tv  italiana ,soprattutto dela  rai ,  è proprio da buttare   come dice marco travaglio in questa bella e non retorica  intervista on the road  fattagli  dal creativo  nonche  mio compaesano e  copmapgnodistrada  mario pischedda  (  suo blog e la sua  scheda  di youtube )  e  quindi da fare una tavola rasa   e  ricostrttuire  oppure   come  nel film di troisi rincomincio da tre    c'è qualcosa di buono   da salvare
Per la Rai vale lo stesso discorso. È una struttura anacronistica e mastodontica la cui produzione perde qualità in modo progressivo. A fronte di qualche sempre più rara occasione di pregio l’offerta del servizio pubblico raggiunge spesso l’indecenza. È una fucina di sprechi e di clientelismo spinto. È una vecchia macchina da consenso e da indottrinamento che oltretutto ha sempre meno potere anche in questo senso. Il difetto sta sempre nel criterio del sistema. Troppa politica e poca onestà. Nessuna progettazione culturale e assenza di contenuti. Il pubblico considerato solo in quanto prodotto alla fine produce un effetto boomerang. L’autismo collettivo a cui siamo stati condannati si rovescia contro i gestori del potere mediatico. In questo contesto anche il buono che c’è da salvare ha un valore insignificante. Finchè ci saranno dinamiche perverse e oligarchie mafiose e clientelari il declino della Rai è destinato ad accentuarsi.

nessun crack ha violato Harry Potte

nessun crack ha viilato  harry potter   . 


 da http://punto-informatico.it/

Roma
 "Hanno craccato Harry Potter", "Svelato il finale dell'ultimo Harry Potter", "Gli hacker (?) sconfiggono il mago": se ne potrebbero citare tanti di titoli con cui in tutto il Mondo in questi giorni è stato annunciato che un'email infetta ha consentito ad un hacker di accedere al testo dell'ultimo volume della saga di Harry Potter contenuto sui server della Bloomsbury Publishing fino a pubblicarne il finale, un "super-spoiler" apparentemente destinato ad impattare negativamente sulle vendite dell'ultima fatica dell'autrice. Una notizia-bomba, vista la popolarità della saga, che però non ha fondamento: il libro non è stato... craccato.
L'intera vicenda è infatti il prodotto di un'opera di sana disinformazione, quella studiata per mettere in allerta pubblico e giornalisti su quanto facilmente una news del tutto fasulla possa conseguire le prime pagine, e quanto poco ci voglia perché una bufala diventi un dato di fatto per milioni di utenti. Non è certo il primo esperimento del genere ma, vista la eco mediatica ottenuta dalla vicenda, è sicuramente uno dei più riusciti nel recente passato. "In meno di 48 ore - raccontano gli autori - una notizia fasulla è uscita su 200 quotidiani, 10mila blog, è stata oggetto di reportage televisivi dall'India all'America Latina".

In un messaggio di "smentita" spedito dagli autori di questo attacco mediatico si parla di un evento attuato utilizzando metodologie psicologiche militari (note come psyop(s)). "Vogliamo che la gente sappia - spiegano gli autori - quanto spesso sono vittime di attività psyop mascherate da parte di governi e grandi lobby economiche".

Gli autori spiegano come il metodo seguito per "colpire" con la storia di Harry Poter si sia fondato sull'utilizzo di un argomento superficiale quanto popolare per il quale in tutto il mondo si nutrono aspettative. In più ci si è messa dentro una insalata di religionel'impossibilità per l'editore di smentire la notizia ("altrimenti tutti avrebbero pensato che allora è vero"). A funzionare anche il fatto che la "notizia" sia stata "distribuita" su una mailing list utilizzata perlopiù da esperti di sicurezza e hacker e che sia arrivata da un'indirizzo email di una free webmail con una connessione protetta da Tor.
Per dirla con gli autori: "Metti insieme tutti gli ingredienti, incollali con l'inglese stentato del wannabe annoiato medio e con un minimo di descrizione tecnica del furto, anonimizza la connessione con Tor, crea un account su una free webmail e pubblica il messaggio in certi ambienti. Poi aspetta che appaia sui media mainstream, potendo contare sul fatto che Harry Potter è un argomento ben noto a gente di ogni genere, che i giornalisti amano le notizie su hacking e dintorni e che la motivazione religiosa è anche attraente".
La dimostrazione della bufala è stata inviata nelle scorse ore non solo a giornali e associazioni per i diritti umani ma anche a bugtraq ed esperti di sicurezza, per dimostrare la "potenza" delle azioni psyop, "ampiamente utilizzate da governi non democratici di molti paesi nel mondo e dalle grandi lobby politico-economiche nei paesi occidentali". "Il nostro scopo - spiegano gli autori della bufala - è stato fornire ai cittadini del mondo una prova della vulnerabilità della società dell'informazione di oggi, e di spingerli a ragionarci sopra seriamente".
A detta degli autori, dunque, psyop vengono condotte regolarmente e di continuo in tutto il Mondo, spesso con schemi assai più complessi: "Possiamo distinguere ciò che è vero da ciò che è manipolato? Sei consapevole che la guerra dell'informazione è una cosa reale e non solo un buon tema per il best seller di qualche scrittore?". Sull'intera questione degli psyop gli autori hanno pubblicato quattro PDF, disponibili qui, qui, qui e qui.
In conclusione, dicono gli autori della bufala, rivolgendosi all'autrice della saga di Harry Potter "o a chiunque altro sia interessato", se quanto accaduto fa loro piacere e se ritengono utile il nostro metodo, allora possono fare una donazione a EFF, Free Software Foundation o Tor. (l'hacker citava il Papa e un suo vecchio riferimento al maghetto della Rowling), di tecnologie e linguaggio e su tutto questo giocava

Masochismo? No, grazie!

Reagisci, tu vali e non farti schiacciare da nessuno!



( sottofondo: Gracias a la Vida Mercedes Sosa & Joan Baez -)



-ooo-





Con queste parole mi piacerebbe invitare  a reagire tutti  coloro che si fanno trascinare dall’insoddisfazione altrui,  fino ad arrivare a tormentare la propria vita.


Reagire senza violenza, ma con intelligenza, con lucida circospezione.


Come?


 


Continua su Nero assenso


 


Grazie dell'attenzione


Ros


24.6.07

Senza titolo 1910











Uno dei punti-cardine dell’identità occidentale è il fatto che le istituzioni democratiche, modificando la mentalità e le strutture stesse del potere, siano state capaci di eliminare, o comunque limitare la tendenza naturale ed immortale del potere di autogestirsi e di autoassolversi.
Insomma di fare quello che gli pare impunemente. In un film recente sul processo di Norimberga una scena in particolare esce dalla retorica che (ahimé) prevale in quasi tutti i film sulla II guerra  mondiale ho visto con particolare interesse un dialogo, avvenuto realmente, fra Hermann Goering ed uno psichiatra americano d’origine ebraica, incaricato di parlare con tutti i criminali nazisti di alto grado, per capire come fosse possibile che persone “normali” e spesso di elevata cultura avessero potuto anche solo concepire lo sterminio di decine di milioni di persone.Alla faccia della vecchia idea che il progresso tecnico e culturale portino maggiore civiltà.


Ma non usciamo dal seminato.
Su un punto l’americano viene preso in castagna: alla domanda sul come avesse il popolo tedesco potuto accettare una cosa simile, il nazista avrebbe risposto grossomodo: “quello che abbiamo fatto noi con gli Ebrei l’avete sempre fatto voi con gli Afroamericani”, ghettizzati, discriminati per legge, sfruttati.ra, nessuno ha mai messo i Neri in campi di concentramento, era un’esagerazione retorica volta a spiazzare l’avversario, ma nella sostanza Goering aveva ragione, aveva mostrato come anche un paese democratico può conservare sia a livello istituzionale che psicologico forme di razzismo e discriminazione che sono difficili da superare.


Passiamo ai nostri giorni.
Se una persona che viene dal Marocco in Italia


1) lavora onestamente
2) studia
3) conosce e si innamora di una donna italiana (Khadija)

4) i due si sposano
5) lavorano insieme per tradurre e diffondere documenti in lingua araba

qual è la nostra reazione ?
Non c’è niente di male. Fanno la loro vita e diffondono la fede in cui credono.
Buona fortuna.












Ma se l’uomo, Abou Elkassim Britel  cittadino italiano d’origine marocchina, viene arrestato in Pakistan e poi con una extraordinary rendition della CIA (quella che il parlamento UE ha dichiarato illegale, facendo finta di non saperne nulla) consegnato alle amorevoli cure della polizia marocchina, dove viene pestato, torturato e processato in modo sommario, lo stato italiano e l’opinione pubblica, informati dalla nostra stampa di parastato non dovrebbero intervenire ?
Questo pover’uomo e sua moglie sono in difficoltà, ed è nostro dovere intervenire e fare il possibile per aiutarlo: siamo esseri umani e del resto…cittadinanza comune, ca77i comuni
Lo stato italiano fa schifo: se aiutiamo il povero Abou (detto Kassim) ad essere trattato come qualunque essere umano ha diritto di essere trattato non cambieremo le cose da così a così, ma certamente faremo un piccolo, grande passo avanti.
L’apparato democratico va preservato negli aspetti che funzionano bene e migliorato in quelli poco curati, per evitare che la macchina si inceppi.
Per mettere un po’ d’olio negli ingranaggi è possibile aderire alla campagna No More Word, indetta da varie ONG, come IND, UNACR e Secondo Protocollo (ma non sono le sole), inviando una email con nome e cognome all’indirizzo email che trovate sotto nomoreword@secondoprotocollo.org.
In questo modo verrà recapitata una email di protesta all’ambasciata marocchina in Italia, oltre che ai ministeri italiani degli Interni, degli Esteri e di Grazia e Giustizia
Consiglio anche di leggere le considerazioni-appello, che condivido in pieno, di Elisa







e Khadi     e Falecius per avere un’idea più chiara della vicenda e dei numerosi risvolti che essa ha possono essere preziose informazioni sulle relazioni italo-marocchine, importantissime per capire alcuni risvolti della vicenda, sono consultabili qui








































Senza titolo 1909

    Ero ieri alla presentazione dell'ultimo libro di Marco Travaglio "La scomparsa dei fatti" e devo dire che quell'uomo, tutto le volte che mi capita di sentirlo dal vivo, mi avvince, mi stordisce quasi e mi fa incazzare come una iena.
    Vabè, non mi voglio dilungare, dico solo che nel suo libro afferma alcune cose, inquietanti nella loro evidenza, su come l'informazione in tv sia completamente drogata e riesca a disinnescare qualsiasi notizia che possa dar fastidio al potere costituito (D'Alema o Berlusconi cambia poco...). I fatti, cioè le prove concrete di tante nefandezze, scompaiono perchè tutto è sommerso dalle opinioni. In un dibattito che, per esempio, parla di corruzione, non si parte dal dato inoppugnabile delle prove di quel reato, che sono lì e inchiodano magari un politico alle proprie responsabilità, ma il conduttore chiede all'invitato di turno "ma lei cosa ne pensa di questa cosa?" e lui ovviamente dirà che o non è vero, o non conosce le carte o c'è il segreto istruttorio... da questa tecnica depistante (lampante a porta a porta) non è esente nemmeno il Floris di Ballarò, tanto per capirsi...


 Se poi qualcuno osa riportare a galla per un attimo i "fatti" concreti, allora il presentatore o un invitato cambia discorso o lo attacca sul piano personale, così la discussione viene deviata da un'altra parte. Esempio: l'altra sera a "Anno zero" , Travaglio chiede al governatore della Sicilia Cuffaro di rispondere delle sue numerose e provate amicizie mafiose e lui che fa? Non risponde ma accusa "Santoro, mi vergogno che lei possa guadagnare 900 mila euro!" ...
    MA COSA C'ENTRA?? Anche se fosse vero, e non lo è, tanto che Santoro lo ha denunciato per calunnia, diminuirebbe forse la tua colpa di essere amico di mafiosi?
Insomma, siamo sommersi in un mare di marmellata che esplode dalla tv...

Leggetevi sto libro e, tanto per capire come i fatti possano scomparire dall'orizzonte mediatico (anche fatti ENORMI) leggete e rispondete a questo sondaggio.
Ecco perchè poi Visco appare all'opinione pubblica come un serial-killer e Previti o Dell'Utri come ... dei perfetti sconosciuti perchè sono spariti dall'agenda informativa.



Ti sento vicino









Il profumo delle ginestre in fiore
mi ricorda di te,
amore lontano.
sono sola...
ma a te sto pensando.
Guardo alla finestra
il giallo della tua ginestra
e ti sento vicino.




franca bassi

23.6.07

Calabria

Buonasera!


Intanto ti ringrazio per avermi invitata qui e farmi partecipare al tuo blog :) ho letto alcuni post, quelli più recenti. Vuoi la verità? Non ho capito niente!!! Ti prego non ti offendere, ma su certi argomenti sono veramente ignorante.


Cosa dire.. non so se è il luogo adatto per parlare di questo argomento ma... spero voi tutti sappiate cosa è successo qualche settimana fa in calabria: un 32enne ha ammazzato i genitori. Beh anche se era un genio in pc era un pazzo.. mi chiedo come può un uomo premeditare l'uccisione delle persone che lo hanno cresciuto, curato...per me dire che era pazzo non è una giustificazione.


E poi i corpi... scomparsi! C'è chi dice che sono in una discarica, chi seppelliti sulla spiaggia... ma a cosa e a chi credere?


Buona serata a tutti!!

Senza titolo 1908
















da  avvenire  22 Giugno 2007 
MATTUTINO
AMARE E ODIARE








Gli uomini amano in fretta, ma odiano con tutta calma.


Molti lettori che mi inviano i loro suggerimenti per la nostra comune riflessione quotidiana rimangono delusi perché raramente adotto i loro testi. In verità, se alcune citazioni sono suggestive, esse però di solito mancano di una dote indispensabile, la brevità. Ecco, perché oggi accolgo la frase del famoso poeta inglese George G. Byron (1788-1824) che mi ha inviato un lettore reggino. Essenzialità e icasticità rendono questo monito di facile intuizione e di semplice memoria. Un po' meno immediata ne è, invece, l'applicazione. Sì, perché come già diceva sant'Agostino, «la collera è un'erbaccia, ma l'odio è un albero». Con una variante, potremmo affermare, sulla scia di Byron, che l'amore è un fiore che presto appassisce, mentre l'odio è una gramigna sempre verde che attecchisce nel cuore e si ramifica nell'anima e persino nel corpo.
Non per nulla lo stesso Byron iniziava la frase citata dal nostro lettore (al quale dirò che essa si trova nel poema satirico Don Giovanni) con queste parole: «L'odio è di gran lunga il più durevole dei piaceri». Sì, purtroppo si riesce a distillare questo vizio radicale quasi come un'essenza preziosa o un liquore che si deve poi gustare goccia per goccia. E nella vita qualcosa di questo terribile sentimento si è deposta nello spirito di ciascuno di noi. Anzi, ci sono persone - bisogna riconoscerlo - che non riescono quasi a vivere se non ce l'hanno con qualcun altro. Forse dovremmo più spesso pensare a questa considerazione: quando odiamo qualcuno, probabilmente detestiamo qualcosa che abbiamo dentro di noi e che non osiamo confessare.


Gianfranco Ravasi



Sicilia: continua l'emergenza rifiuti

Valle del Simento - I comitati ambientalisti simetini si stanno attivando per fare una conferenza dei servizi per meglio affrontare, con l'aiuto dei sindaci dei comuni interessati, il proiblema dell'emergenza rifiuti nella Valle del Simeto. Per molti di loro l'accordo Prodi-Cuffaro potrebbe essere un bluff. Intanto continua il presidio a Parternò ed a S.Maria di Licodia. Dal sito "etnarossa" si evince la la Cgil ha elaborato un documento sull'emer4genza rifiuti in Sicilia.  I sindacalisti nell documento hanno scritto: "Nell’ultimo convegno, infine, promosso il 5 Giugno scorso, dal titolo “Una rivoluzione energetica per un nuovo modello di sviluppo”, si è sostenuto che la Sicilia deve diventare il centro propulsore dell’intera area euro - mediterranea per la ricerca, lo sviluppo di tecnologie nella produzione di fonti rinnovabili ed idrogeno. Abbiamo chiesto - continuano i redattori dell'epistola - con forza una nuova politica industriale per un nuovo modello di sviluppo: non più cattedrali nel deserto ma industrie innovative e "verdi", poli energetici più sinergici, più "leggeri" e compatibili ecologicemente". Il Governo, invece, ha dato come risposta alle esigenze della Regione Sicilia l'intesa Prodi - Cuffaro. La Sicilia, grazie a questa "intesa", potrebbe diventare una grande piattaforma del centro del Mediterraneo per l'incenriemtno dei rifiuti e l'emissione di gas altamente inquinanti: I adti parlano chiaro: la mRegione Sicilia sopporta il 15% di tutte le emissioni di gas serra del Paese con appena il 3% din presenza di industrie in ambito nazionale. Nel documento non mancano testimoniaze atte a darew forza a quanti pensano che Mafia - Politica e Ambiente in Italia siano divenute una cosa sola:"Pesantissimo è stato anche il giudizio della Corte dei Conti, secondo cui la violazione delle direttive europee in materia di appalti pubblici, ha comportato l’affidamento della realizzazione dei quattro grandi inceneritori a prescindere dall’acquisizione dell’informativa antimafia. Tale comportamento, definito “particolarmente imprudente” dalla Corte, ha comportato che una delle società riunite in associazione temporanea di imprese, aggiudicataria di due dei quattro inceneritori, risultasse infiltrata dalla criminalità mafiosa". Nel documento sono stati riportati anche dei dati riferito ad un'analisi della Corte dei Conti risalente al 2006:dal 1999 al 2005, evidenziano come la percentuale in Italia dei rifiuti smaltiti in discarica è passata dal 76,7% al 54,3%, in Sicilia il dato è sconcertante: dal 97,2% al 90,7%, meno di sette punti.La raccolta differenziata nella Regione Sicilia è cresciuta dall’1% del 1998 al 5,5% del 2005, mentre la media nazionale era pari al 23,3%. Nella frazione Secca, ad oggi,  non è operante alcun impianto din selezione rifiuti.In Sicilia si sono raggiunti due soli primati sullo smaltimento dei rifiuti: tra le più basse percentuali di raccolta differenziata d’Italia ed il più alto numero di ATO, che malgrado le disposizioni contenute in Finanziaria Regionale non si riescono ancora a ridurre.Nel documento della Cgil, inoltre, si legge:"Un ricorso così massiccio all’incenerimento determinerebbe, nei quattro siti previsti, un preoccupante aumento delle emissioni inquinanti in atmosfera, che seppur ridotte del 50%, nel caso in cui l’accordo dovesse essere applicato, sarebbero ugualmente pericolose e potrebbero non essere controllabili, vista la mancanza strutturale ed atavica nella nostra Regione di un sistema di monitoraggio efficiente ed efficace, in grado di verificare e controllare le emissioni".Non mancano i casi di mobbing verso chi tentas di far capiere la realtà dei fatti. Due impiegati presso l’Assessorato Territorio e Ambiente del Servizio 3 “Tutela dell’inquinamento atmosferico e della Unità Operativa S3, infatti, stanno per essere licenziati perchè hanno presentato delle irregolarità per la struttura di smaltimento rifiuti che stà per essere aperta presso la località Bellolampo.


Romilda Marzari 



 


Senza titolo 1907


La poesia è un cuscino


La poesía es una almohada
quisiera con la lectura desecar el mundo
beber de ella intoxicarme ahogarme
empantanarme hasta el Alzheimer
no darle tiempo al tiempo
leer de corrido
todo junto todos juntos
las parodias las sátiras los yambos
las apóstrofes los epodos los cármenes
los sueños las vidas paralelas
las idiosincrasias los agnósticos
ahogar entre palabras
las mil y una charlas más o menos líricas
las caídas en picado y los remontes
encabritarme con la almohada
soy un intelectual



dedico questo video della bravissima cdv  mariela de marchi qui altri suoi video su youtube . un  grazie alla cdv esterna (SIC) angeloudiable per avere "sbobinato" e trascritto sul  suo bog  il  video  che trovate  sotto della de marchi



Senza titolo 1906

poichè molti mi hanno chiesto la traduzione di tale poesia (  vedere qui per  il testo iin sardo ) la riporto qui  . Avvertendo che è un po' libera poi  ciascuno la può tradurre  come gli parere

Il tempo si disperde sui nuraghi,
un antico vento ed un bel pensare,
la voce delle memorie
ed i visi dei vecchi travolti dall'età

Pregano i monumenti di pietra,
il maestrale forte come un demonio
si gioca delle carte dei Grandi dimenticati.
Raccontano antichi testamenti di una terra gloriosa e
Immortale
Di dolci e forti sentimenti
Di un popolo fiero e di cultura musicale

Restano i padri che raccontano
La gloria dei Grandi costruttori
La bellezza del Vivere bello
Ed i versi di nostra Santa Madre

Ma il vento si solleva da terra
E soffia ed invita
I bambini ed i vecchi a svegliarsi
E a volare con lui.

Canto il sublime desiderio
Di essere parte del gioco della vita,
di essere parte del cuore della gente
e dell'isola liberata

22.6.07

Referendum

Siete andati a mettere la firma per il referendum sulla legge elettorale?


No?


Cosa aspettate?


Volete un altro governo come questo? ...in balia delle forze minori e dei veti incrociati...come quello del 78 di Andreotti?

Senza titolo 1905

invece  di  occuparsi di boiate   perchè  , se proiprio  voglio essere coerenti  ,  non si occupano  delle porcherie   che circolano in tv   compresa la  rai  quello   che una  volta era  servizio pubblico  .  Capiscoi  che  sia troppo  violento  e posso capire il divieto  ai minori ma il divieto  totale  no  .  Tanto  è inutile  perchè per esempio in italia  tutto  è  proibito  ma  in realta  tutto  è lecito . es  nei bar  non si dovrebbero vendere alcolici ai minori  di 16 anni o idemper le sigarette  , o i giornalini  pornografici , ma  si  è buoni  solo a fare leggi  e se  questa non viene applicata  o ha mmolti diffetti  invece di abrogarla  e  farne  un'altra o modificarla ,  si lascia in vigore    e  se ne fa  un'altra  creando confusione legislativa  . Ecco perchè condivido  l'articolo vedere sotto  di puntoinformatico .

Roma - Manhunt 2 è un titolo dai contenuti troppo orrorifici per passare inosservato nelle società del controllo sociale: dopo il Regno Unito, e anzi in virtù delle decisioni prese in UK, anche il Governo italiano si muove per bloccarne la diffusione nel nostro paese.
In una nota diffusa ieri, il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha reso noto di voler agire per impedire che il titolo raggiunga i più piccoli. "Il gioco in questione - sostiene la nota - più che violento è definibile crudele, e sadico, con un'ambientazione squallida ed un continuo, insistente, incoraggiamento alla violenza e all'omicidio".
Parole che ricordano da vicino, da molto vicino, quelle pronunciate dall'ente di controllo britannico che ha già deciso il blocco del titolo. Gentiloni ne ha disposto la revoca chiedendo formalmente a Take Two Interactive, produttori del videogioco, "di annullare la data prevista per il lancio in Italia". Si tratta di un provvedimento d'urgenza che per tante ragioni Take Two sarà indotta a rispettare, ma che non può che avere una validità temporanea.
E al ministero lo sanno bene, ed è per questo che hanno contestualmente interessato al problema l'ISFE, la federazione europea dei produttori di videogiochi. "Il presidente di ISFE - spiega la nota del ministero italiano - ha accolto la richiesta e il problema di Manhunt 2 è stato inserito al primo punto all'ordine del giorno della conferenza ISFE di Bruxelles del prossimo 26 giugno", a cui parteciperà tra gli altri anche Viviane Reding, commissaria europea per la Società dell'Informazione.
Il motivo di questa censura preventiva va ricercato negli studi che sembrano essere stati condotti sul videogioco dal Ministero che, spiega la nota, non ha nulla a che vedere con la prima release del gioco, distribuito nel 2003 con una classificazione "per soli maggiorenni". "Assolutamente - spiega la nota - non aveva le stesse allarmanti caratteristiche di questa seconda versione". Una visione condivisa anche da Telefono Azzurro che aveva chiesto nella mattinata di ieri l'immediato intervento del Governo contro il videogame.  continua qui  su punto informatico

Senza titolo 1904






Ah, ecco, ma come funziona sta' cosa ?Me lo spiegate per favore...io sono troppo demente
Ma come...ad un EX BOSS, capomafia mai pentito, ci si permette di chiedere la scarcerazione??? (che poi sull'Ex possiamo anche discuterne).Sta male ?? Sta tanto male ?
E il male cha fatto lui a noi ?? E il male che ha fatto alle famiglie delle sue vittime ??
Ma che ti si esplodesse il cuore...
"Un 'inutile crudelta"...secondo i suoi legali.Ma noi no...non siamo bestie.Se vogliamoaiutarlo ABBATTIAMOLO!!!  Una bestia che soffre fa male a vedere.Essere italiano sta diventando un peso. Mi sento una barzelletta che cammina. Perdonate, ma mi trasferisco al Polo Nord, magari mi danno anche la cittadinanza!


Ma che ti si esplodesse il cuore...


"Un 'inutile crudelta"...secondo i suoi legali.Ma noi no...non siamo bestie.Se vogliamo aiutarlo ABBATTIAMOLO!!!  Una bestia che soffre fa male a vedere.Essere italiano sta diventando un peso. Mi sento una barzelletta che cammina.Perdonate, ma mi trasferisco al Polo Nord, magari mi danno anche la cittadinanza!



MAFIA: LEGALI RIINA CHIEDONO SCARCERAZIONE DELL'EX BOSS = GLI AVVOCATI ALL'ESPRESSO, NO AD ACCANIMENTO SU DETENUTO MALATO Roma, 21 giu. - (Adnkronos) - Come un leone in gabbia, vecchio e malato, che si spegne ogni giorno. I suoi legali raccontano così la detenzione di Totò Riina, l'uomo che ha rivoluzionato Cosa nostra portandola a sfidare lo Stato, il padrino già condannato dieci volte all'ergastolo e sotto processo per altri tre delitti eccellenti. Ora Riina sta male: così male, secondo i suoi avvocati, da non poter rimanere in cella. Questo è quanto gli avvocati sostengono nella richiesta di scarcerazione presentata al Tribunale di Sorveglianza di Milano. Lo sottolinea il settimanale 'L'Espressò, in edicola domani. Il capo dei corleonesi è recluso a Opera, una prigione di cemento confusa nella periferia milanese. Secondo i due specialisti che lo hanno visitato, il suo cuore funziona al cinquanta per cento. Tutti i giorni, si legge nell'anticipazione del settimanale, viene controllato dai medici del penitenziario ma può rimanere soltanto un'ora all'aperto nel cortile ritagliato tra le celle. Le cartelle cliniche, allegate alla richiesta di scarcerazione presentata il 15 giugno scorso, indicano un quadro medico pesante: «Due infarti e un'importante insufficienza cardiaca» si sommano ad altre patologie meno gravi, come la gastrite cronica, l'ipertrofia prostatica, l'ipertensione, l'iperucemia, il gozzo tiroideo, le ernie inguinali e la cirrosi epatica derivante da epatite C. Per gli avvocati Luca Cianferoni, Antonio Managò e Riccardo Donzelli, «mantenere Riina in carcere a 77 anni in queste condizioni significa volersi accanire su un detenuto anziano e malato, ben oltre la pena che gli è stata inflitta».

MAFIA: LEGALI RIINA CHIEDONO SCARCERAZIONE DELL'EX BOSS (2) = (Adnkronos) - Totò Riina, classe 1930, fu arrestato a Palermo il 15 gennaio 1993 dai carabinieri del Ros, guidati dal capitano 'Ultimò e dall'allora colonnello Mario Mori. «Un'operazione -rileva l'Espresso- resa controversa dalla mancata perquisizione della casa del padrino. Da allora gli è sempre stato riservato il trattamento del 41 bis, con lunghi periodi di isolamento nelle carceri di Rebibbia, Asinara, Ascoli e Opera. Un dispositivo rinnovato a più riprese per il sospetto che il vecchio boss potesse comunicare. »Un'inutile crudeltà« secondo i suoi legali che chiedono »in via d'urgenza, il trasferimento del detenuto Salvatore Riina in una struttura ospedaliera, trasmettendo gli atti al Tribunale affinchè voglia sospendere l'esecuzione della pena, ovvero disporre il ricovero in via permanente presso luogo di cura idoneo«. Fino a chiedere gli arresti domiciliari. Il 20 dicembre 2006 Riina venne ricoverato d'urgenza, e con straordinarie misure di sicurezza, al reparto detenuti dell'ospedale San Paolo di Milano, dove gli fu riscontrata »un'asimmetria di contrazione del ventricolo sinistro« e un pompaggio del cuore tale da potersi »tradurre in un costante pericolo per la sua vita«. »Le analisi del professor Guido Sani, ordinario di cardiochirurgia all'università di Firenze, evidenziarono -scrive l'Espresso- come gli infarti subìti non fossero stati adeguatamente curati. Poi, un'altra perizia del 6 febbraio scorso, consegnata ai difensori dal professor Domenico De Leo, dell'istituto di Medicina legale dell'università di Verona, ha disegnato un quadro clinico «peggiorato in modo allarmante nel corso degli anni, per le condizioni di salute compromesse dal punto di vista cardiocircolatorio e una ulteriore progressione del danno tissutale cardiaco». L'uomo condannato per i massacri di Capaci e di via D'Amelio, il capo dell'ala stragista di Cosa nostra di nuovo in libertà? L'obiezione viene anticipata dall'avvocato, che Cianferoni invita a «rifuggire dai timori che il clamore che una decisione come questa potrebbe avere nell'opinione pubblica. In uno Stato democratico anche al più pericoloso dei detenuti deve essere garantito il diritto alla salute previsto dalla Costituzione. Noi chiediamo solo questo». (Sin/Zn/Adnkronos) 21-GIU-07 12:34 NNN

S = GLI AVVOCATI ALL'ESPRESSO, NO AD ACCANIMENTO SU DETENUTO MALATO Roma, 21 giu. - (Adnkronos) - Come un leone in gabbia, vecchio e malato, che si spegne ogni giorno. I suoi legali raccontano così la detenzione di Totò Riina, l'uomo che ha rivoluzionato Cosa nostra portandola a sfidare lo Stato, il padrino già condannato dieci volte all'ergastolo e sotto processo per altri tre delitti eccellenti. Ora Riina sta male: così male, secondo i suoi avvocati, da non poter rimanere in cella. Questo è quanto gli avvocati sostengono nella richiesta di scarcerazione presentata al Tribunale di Sorveglianza di Milano. Lo sottolinea il settimanale 'L'Espressò, in edicola domani. Il capo dei corleonesi è recluso a Opera, una prigione di cemento confusa nella periferia milanese. Secondo i due specialisti che lo hanno visitato, il suo cuore funziona al cinquanta per cento. Tutti i giorni, si legge nell'anticipazione del settimanale, viene controllato dai medici del penitenziario ma può rimanere soltanto un'ora all'aperto nel cortile ritagliato tra le celle. Le cartelle cliniche, allegate alla richiesta di scarcerazione presentata il 15 giugno scorso, indicano un quadro medico pesante: «Due infarti e un'importante insufficienza cardiaca» si sommano ad altre patologie meno gravi, come la gastrite cronica, l'ipertrofia prostatica, l'ipertensione, l'iperucemia, il gozzo tiroideo, le ernie inguinali e la cirrosi epatica derivante da epatite C. Per gli avvocati Luca Cianferoni, Antonio Managò e Riccardo Donzelli, «mantenere Riina in carcere a 77 anni in queste condizioni significa volersi accanire su un detenuto anziano e malato, ben oltre la pena che gli è stata inflitta».

MAFIA: LEGALI RIINA CHIEDONO SCARCERAZIONE DELL'EX BOSS (2) = (Adnkronos) - Totò Riina, classe 1930, fu arrestato a Palermo il 15 gennaio 1993 dai carabinieri del Ros, guidati dal capitano 'Ultimò e dall'allora colonnello Mario Mori. «Un'operazione -rileva l'Espresso- resa controversa dalla mancata perquisizione della casa del padrino. Da allora gli è sempre stato riservato il trattamento del 41 bis, con lunghi periodi di isolamento nelle carceri di Rebibbia, Asinara, Ascoli e Opera. Un dispositivo rinnovato a più riprese per il sospetto che il vecchio boss potesse comunicare. »Un'inutile crudeltà« secondo i suoi legali che chiedono »in via d'urgenza, il trasferimento del detenuto Salvatore Riina in una struttura ospedaliera, trasmettendo gli atti al Tribunale affinchè voglia sospendere l'esecuzione della pena, ovvero disporre il ricovero in via permanente presso luogo di cura idoneo«. Fino a chiedere gli arresti domiciliari. Il 20 dicembre 2006 Riina venne ricoverato d'urgenza, e con straordinarie misure di sicurezza, al reparto detenuti dell'ospedale San Paolo di Milano, dove gli fu riscontrata »un'asimmetria di contrazione del ventricolo sinistro« e un pompaggio del cuore tale da potersi »tradurre in un costante pericolo per la sua vita«. »Le analisi del professor Guido Sani, ordinario di cardiochirurgia all'università di Firenze, evidenziarono -scrive l'Espresso- come gli infarti subìti non fossero stati adeguatamente curati. Poi, un'altra perizia del 6 febbraio scorso, consegnata ai difensori dal professor Domenico De Leo, dell'istituto di Medicina legale dell'università di Verona, ha disegnato un quadro clinico «peggiorato in modo allarmante nel corso degli anni, per le condizioni di salute compromesse dal punto di vista cardiocircolatorio e una ulteriore progressione del danno tissutale cardiaco». L'uomo condannato per i massacri di Capaci e di via D'Amelio, il capo dell'ala stragista di Cosa nostra di nuovo in libertà? L'obiezione viene anticipata dall'avvocato, che Cianferoni invita a «rifuggire dai timori che il clamore che una decisione come questa potrebbe avere nell'opinione pubblica. In uno Stato democratico anche al più pericoloso dei detenuti deve essere garantito il diritto alla salute previsto dalla Costituzione. Noi chiediamo solo questo». (Sin/Zn/Adnkronos) 21-GIU-07 12:34 NNN

Che fine hanno fatto!

Sembra un gregge smarrito...


Ad occhi bassi se ne vanno,


disperati.


Nella loro grigia via


a testa china se ne vanno


Aiuto non vogliono:


La dolce morte attendono sognando


paradisi artificiali...


Non resteranno che verdi prati,


dove germoglieranno


non più bianche  margherite,


ma solo delle vuote siringhe,


lattine e carte,


che col vento si sposteranno,


dando  l'unico segno di vita...


Ad una ad una


le ombre si piegheranno


per chiedere aiuto,


che da nessuno avranno... 



franca bassi


Senza titolo 1903

i miracoli sono
clandestini mi
farei d'eroina
se non dovessi
scippare il
cancro ormai
ha raggiunto le
mie labbra
brividi di
sabbia sembrano
violentarmi
miasmi e fantasmi
m'accompagnano
aggrappandosi
alle mie braccia
piangono i buchi
sembrano ormai
pozzi non so
sfamare la mia
bramosia mi
sembra d'eclissarmi
nell'ombre
claustrofobico e
claudicante canto
vecchie filastrocche
che mi accompagnavano
al sogno mentre dio
è morto rimango a
zonzo cercando un
altro nero uomo che
vendi la mia vita

Senza titolo 1902

cercando su youtube qualcosa su salvatore satta e il giorno del giudizio ho trovatyo questo che voglio dedicare a sia ai sartdoi immigrati sia a tutti gli amici \ cdv dela penisola che conoscono all'80\90 % la mia isola attraverso i depliant turistici o dalla tv ( spesso pienidi pregiudizio e gli stereotipi )



'esser parte de su core de sa zente E de sa sardinia liberada dell'utente di  youtube Loi Salvatore, sctritto per essere cantato, dedicato al coro di Orgosolo

 Danza di Desulo

Fala su tempu in su nurake eternu
Antigu entu e bellu pensamentu
Sa' oghe de sas memòrias
E sas caras des sos betzos imbenniados

Pregana sos monumentos de pedra
Su maestrale forte comente unu demoniu
Si que jugede totta sas kàrtas
Des sos mannos dimentigados
Narana antigos testamentos
de una terra gloriosa e immortale
de druches e fortes sentimentos
de unu populu fieru e de cultura musicale

resthana sos padres qui narana
sas gloria des sos mastros costrudores
sa belleza de su bellu iere
y sos versos de madre santa nostra.

Ma su entu sinde pesada
Da terra bentula e invida
Sos pizzinos e sos ezzos
A si ischidare e a bolare con issu

Canto su sublime disizzu
D'esser parte de su giogu de sa vida
D'esser parte de su core de sa zente
E de sa sardinia liberada


Loi Salvatore, sctritto per essere cantato, dedicato al coro di Orgosolo Danza di Desulo CANZONE A BALLU

Questo mirabile brano di musica sarda tra i più difficili da cantare e poco eseguito dalle corali sarde fu composto da Ennio Porrino che  un  fu un compositore italiano di musica sinfonica,cameristica e vocale  A lui sono legati pezzi famosi come traccas del 1931 con versi del  grande  poeta Sebastiano Satta e Sardegna,poema sinfonico del 1933.
Ennio Porrino nacque a Cagliari nel 1910, nel 1957 venne nominato direttore del conservatorio del capoluogo sardo,i morì a Roma nel 1959. Tra le sue composizioni si possono annoverareGli Orazi, Il processo di Cristo, I canti dell'Esilio.Canzone a ballo e Ninna Nanna molto ritmica che evoca alcuni strumenti musicali della cultura sarda.Qui ulteriori news su di lui
I colori utilizzati dal maestro cagliaritano sono precisi e dettagliati: sonoro, vibrato, rude e cavernoso; pesante come fisarmonica; molto ritmato e accelerato.
Dalle indicazioni della partitura del musicista cagliaritano sembrerebbe emergere un rapporto stretto tra la voce umana ed i timbri strumentali, come quello della fisarmonica.
Lo stesso colore rude e cavernoso ripropone magicamente gli ambienti naturali della Sardegna, quasi come se fosse un richiamo ancestrale, cosi come nella notte dei tempi si perde questo brano. Forse la natura stessa è chiamata in causa imitata, richiamando sinergicamente sia il vociareed il canto degli animali sia il rumore incalzante del vento.

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