10.10.05

Senza titolo 871


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ATTIMI DI VITA


Tacita


come immagine lontana


 Foglie  morte


che il vento trascina via.


Ascolto…


 solo il battito del mio cuore


che si perde


in desideri


ormai distanti…


spenti


per sempre.


Attimi di esistenza,


- paura -


Anima imprigionata da barricate


egoismo e spietatezza


malinconia, lacrime, sconforto


- attimi cercati -


nella scia dell’essere.


incisi nei  ricordi


…senza fine



______________


Silvana


 

Senza titolo 870


 



 


CHE  FREDDO  ABBBIAMO GIA' ACCESSO  IL CAMMINO  E  SIAMO  AD  OTTOBRE  FIGURIAMOCI   COSA SARA' L'INVERNO  .


 FOTO  DEL MIO CAMINO 

Senza titolo 869

 dalla  nuova  del 10\10\2005


Con i laboratori di Guspini torno a casa e apro bottega






Li chiamano “Laboratori di transizione” e sono unici in Sardegna e in Italia. Un’esperienza analoga è stata attivata solo a Bologna e ha per nome “Le botteghe di transizione”. A Guspini questi “laboratori” sono una bella realtà produttiva partita due anni fa, bisognerebbe clonarla in tanti altri villaggi dell’isola dei nuraghi. Gli amministratori non si sono limitati a creare zone artigianali e industriali confidando poi nel “si arrangi chi può”. No, sono stati ostetrici di impresa, hanno consegnato chiavi in mano un locale di tot metri quadrati a chi era in grado di produrre. E poco importa che sforni mobili, coltelli o ripari la carrozzeria delle macchine. Può anche occuparsi di verde pubblico e privato ma anche di cablaggio multifilo e di automazione industriale. L’importante è accumulare fatturato, contribuire a mettere in moto la macchina lenta dell’economia. Meglio ancora se a far richiesta di questi laboratori sono emigrati di ritorno. Sì, perché a Guspini gli emigrati tornano a casa e si industriano mettendo su bottega. Non staranno vita natural durante in questa pianura dominata dalla collina di Urràdili, nella zona detta Cortes’e Muccu. Firmano un contratto di cinque anni, pagano l’affitto, poi dovranno lasciare il posto ad altri imprenditori. E se apriranno un negozio, un’officina all’interno del paese riavranno il 70% del canone versato nel quinquennio. Il sindaco, Francesco Marras, 45 anni, diploma di assistente sociale, emigrato tra l’Olanda e la Lombardia prima di vincere un concorso per vigile urbano a San Gavino, è soddisfatto di questa scelta: «L’amministrazione, da sempre, crede nella validità del creare posti di lavoro produttivi, il Comune deve sostenere e incoraggiare chi vuol fare impresa e anche la consegna di un locale attrezzato è utile. Chi più a lungo sta nei laboratori comunali più paga. Noi ci auguriamo che tra qualche anno ci siano nuovi arrivi, abbiamo già oggi alcune richieste. Anzi, ne siamo convinti: perché gli imprenditori che si sono insediati in questi laboratori, dopo il rodaggio e la messa a punto, sono decisi a transitare verso attività autonome». E per il futuro? «Abbiamno avviato un progetto per realizzare altri laboratori, ne faremo tredici, la richiesta c’è e noi dobbiamo assecondarla». I “Laboratori di transizione” sono nati con i fondi del primo Pip (Piano di insediamenti produttivi) decollato in Sardegna e sono rappresentati da un grande edificio a due piani nella zona di Cortes’e muccu, sulla strada verso San Nicolò d’Arcidano. All’interno diversi stand, uno per ogni azienda. C’è di tutto, a dimostrazione della versatilità di chi ha voglia e capacità di creare impresa. I fratelli Simone e Matteo Muscas, 33 anni il primo 28 il secondo, hanno un laboratorio di falegnameria e sono soddisfatti. «Il lavoro non manca, è importante essere professionali e puntuali nelle consegne». Simone ha lavorato in Piemonte e in Emilia dove si occupava di panfili e barche: «A Torino presso la Azimut, a Rimini presso il cantiere navale della Sagittarius off shore. Ero addetto alle rifiniture, ai trafori delle plancie. Qui ho imparato la precisione, la cura dei dettagli, è stata un’ottima scuola. Appena ho saputo di questi laboratori messi a disposizione dal Comune sono rientrato al volo». È emigrato di ritorno anche il fratello Matteo, andato a cercar reddito in Toscana, alberghi e trattorie, pulizia di camere e aiuto in cucina. Vicino ai Muscas falegnami c’è innovazione tecnologica con la”Elettrosolar System” di Marco Marongiu, 51 anni. Qui lavora la figlia Marcella, 22 anni, qualifica di operatrice elettronica conseguita all’Ipsia. «Papà era in cassa integrazione dopo aver lavorato per anni nella Sarda Telecomunicazioni, alla Sielte e alla Catel. Dopo il licenziamento è andato nella penisola dove fu impiegato in una ditta che costruiva impianti di fibra ottica. Questo laboratorio gli ha ridato fiducia e le commesse arrivano, c’è da sgomitare con la concorrenza ma siamo fiduciosi». Un’altra falegnameria, quella di Davide Porta, 35 anni. «Ho lavorato per vent’anni nella bottega di Gianni Lampis, poi presso la Iter di Giovanni Ruggeri che commercia in legnami. E adesso l’attività in proprio cogliendo al balzo questa occasione offerta dal Comune. Faccio ciò che i clienti chiedono: dalla camera da letto alle cucine, da qualunque tipo di mobile alle scale interne alle abitazioni». Nello stesso filone c’è “Ambiente Casa”, di Denise Fanari, 31 anni. Anche lei è un’emigrata di ritorno: «Ho lavorato per dieci anni in Emilia, a Sassuolo, nel polo della ceramica più intraprendente del mondo. Ero in un’azienda che commercializzava piastrelle in tutte le regioni italiane ma soprattutto verso il Regno Unito e la Francia. È stata un’esperienza importante, mi ha fatto crescere, ho visto l’organizzazione del lavoro su scala industriale e mi è stata molto utile per l’attività che ho avviato adesso. È molto importante che nei nostri paesi riprenda vigore l’artigianato perché è in grado di favorire animazione economica a tutti i livelli». Old e anche new economy. Anche se restiamo sempre nel lavoro manuale, artigianale, ma con una marcia in più, orientata verso i mercati nazionali ed esteri. Onorio Caponi ha 37 anni, a scuola si è fermato alla terza media ma ha frequentato un’ottima pratica aziendale: «Sono entrato nel 1990 in un’azienda di cablaggi, ho frequentato contemporaneamente alcuni corsi di specializzazione a Ivrea ed eccomi qui a Guspini, alla Procol Srl, l’amministratore delegato è Maurizio Ciardelli. Ci occupiamo di cablaggi multifilo». Dove e come vengono utilizzati? «Solo per fare alcuni esempi: per i flash delle macchine fotografiche, per macchine che producono filati, per i quadri elettrici, per le strutture dei bancomat, dei computer, dei telefonini». Altro laboratorio e altra attività tradizionale. Questa è una carrozzeria per veicoli industriali, si fanno riparazioni e sostituzione di vetri, «dai tir all’utilitaria, lavori anche a domicilio», spiega Anacleto Vacca, 36 anni. Lavorava in Corsica, soprattutto tra Aiaccio e Bastia, «ma finalmente sono potuto rientrare a Guspini, questa opportunità non poteva essere sprecata, mi trovo bene, mi auguro di restarci il minor tempo possibile per consentire ad altri di avviare la propria impresa». Un po’ di creatività ha fatto sorgere “Cart’Idea” bottega dove si fa produzione e vendita di scatole di cartone. Forse è l’aziendina più giovane, nata a maggio per iniziativa di Andrea Nicola Cappai, 33 anni. «Facevo un lavoro analogo da un mio zio, sul viale Monastir di Cagliari, sto cercando di acquisire nuovi clienti, il packaging è abbastanza richiesto, gli spazi ci sono, mi auguro di poter crescere per poter creare anche un solo posto di lavoro, ne sarei strafelice». Ed è decollata anche la “Comart” di Marino Pilloni, tecnico di contabilità aziendale. Un altro emigrato di ritorno è Roberto Sibiriu, 46 anni: «Ho collezionato vent’anni di lavoro in Lombardia, soprattutto nell’hinterland milanese. Ero assunto da una ditta specializzata in isolamenti termici e acustici, in coibentazioni. Ero partito nel 1977 e sono rientrato nel 1996. Per un po’ mi sono guardato attorno e adesso ho colto la palla al balzo facendo partire la IsolSib, che sta per isolamenti Sibiriu. Lavoro anche l’alluminio, il rame, ho già due collaboratori. Questo è un settore dove si può crescere anche all’interno di questa nuova Provincia ma senza disdegnare lavori dovunque mi vengano richiesti». Non poteva certo mancare una specialità, anzi un’eccellenza locale. Ed ecco il laboratorio della “Coltelleria artigianale Guspinese” che ha innovato in Sardegna in questo settore che arriva la lontano. I titolari sono due signori di 46 anni, Efisio Spiga e Pietro Cossu. Quest’ultimo commercializzava i coltelli made in Italy, a Scarperia presso Firenze e a Maniago in provincia di Pordenone. Si è chiesto perché mai doveva vendere solo i cortelli prodotti oltretirreno. «Così ho deciso di metter su la bottega per fare anche da noi una produzione di tipo artigianale ma in serie. Naturalmente facciamo anche i pezzi interamente a mano, ci muoviamo insomma in base alle richieste del mercato. La produzione media è di 35 pezzi al giorno, all’anno arriviamo a duemila, abbiamo punti di vendita a Santa Teresa di Gallura, ad Alghero, e poi vendiamo direttamente ai negozi, senza intemediari». Le cose vanno bene. Tanto che in questo laboratorio a lavorare sono già in tanti. C’è Maura Dessì, mamma di due figli, prima di indossare la tuta blu di questa bottega ha frequentato un corso comunale di coltelleria. Con lei ci sono Giancarlo Piccioni, 26 anni, diploma di ragioneria e il fratello Antonello, geometra. Giulio Fanari è l’artista che disegna le sculture sui manici o sulle lame, è uscito dal liceo artistico di Cagliari, ha seguito un corso di intaglio sul legno”. C’è dell’altro. Giuseppe Pilloni e Cristiano Bimbati gestiscono la “Umc” attivandosi nell’automazione industriale. C’è una cooperativa, la “Viviverde” nata nel 2002 con quindici soci ridotti ora a nove. Leader del gruppo è Renato Forte, 49 anni, ex cassintegrato dell’Enichem di Sarroch, ex emigrato in Lombardia tra Milano e Como dove ha vissuto dodici anni. «Anche qui nel campo del giardinaggio c’è tanto da fare, si tratta soprattutto di far capire che il decoro urbano è necessario quando il decoro della casa del singolo cittadino. Il lavoro non ci manca, speriamo di poter consolidare la nostra attività». Nella stessa zona di “Cortes’e muccu” c’è anche un imprenditore - Adis Scopel di 57 anni - che osa già per conto proprio con un suo laboratorio privato. È un mastro birraio giunto in Sardegna da Seren del Grappa in provincia di Belluno. Figlio di una famiglia contadina, diploma all’istituto professionale per birrai, ha lavorato prima alla Pedavena, poi è stato tre anni in Germania, a Monaco presso la Hoffbraeuhaus, alla Kronen di Leverkusen nella Renania settentrionale, poi a Francoforte alla Henninger. Nel 1973 lo adocchia l’Ichnusa che aveva già lasciato lo stabilimento cagliaritano di via Bacaredda per traferirsi a Macchiareddu. E qui Scopel passa dodici anni come responsabile della produzione. Fino a quando decide di mettersi in proprio. Prima a Capoterra, adesso a Guspini «dove l’acqua è più abbondante e qualitativamente superiore». In omaggio all’epopea mineraria ha creato la “Birra Montevecchio”, venduta solo in spina. «Uso l’acqua locale, il malto d’orzo che acquisto a Pomezia dal gruppo Peroni, il luppolo che mi arriva dalla Germania o dalla Cecoslovacchia e il lievito dalla Germania. A Capoterra facevo la birra Dolomiti, ora nel nome l’ho sardizzata, e le cose mi vanno bene, l’attività mi consente di vivere». La birra “Montevecchio” viene offerta anche ai visitatori delle miniere del bacino di Guspini-Arbus. A proporla ai turisti è Ivano Quartu, 46 anni, leader della cooperativa “Promoserapis”, ex emigrato che ora parla bene inglese, tedesco, fancese e spagnolo. Faceva la guida turistica anche a Londra, in Svizzera, ha lavorato alle Seychelles dell’Oceano Indiano per la società On Time, è stato anche a libro paga di Franco Rosso. Ed ora eccolo qui a sperare che il Parco geomineraio diventi una realtà. Questa zona dove oggi sorgono i “Laboratori di transizione” ha una sua storia. Risale ai primi anni dell’Ottocento quando la panura di “Urràdili” era una palude. Un prete progressista di Santulussurgiu, Giovanni Antonio Carta, dottore in Legge, fu prima arrestato e poi esiliato a Guspini perché ritenuto un sobillatore. Anche qui continuò la sua missione cristiana e laica: aiutare i poveri, far prosciugare la palude, realizzare canalizzazioni, si lavorava con i carri a buoi. Bonificata la zona il vicerè ne rivendicò i beni ma “Predi Carta” vinse la causa e i terreni restarono ai contadini che li avevano migliorati. Sono questi i terreni dove oggi sorgono i “Laboratori di transizione”. Con un pioniere: Predi Carta.

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progetti della nuova task force del comune di Osilo  «Pronti a trasformare il paese»  «Edilizia, artigianato e turismo i nostri fiori all’occhiello»  
  
 L’idea è sicuramente ambiziosa ma si riassume in tre parole: trasformare il paese. Nasce da una presa di coscienza collettiva e carica d’allarme sulle condizioni attuali di Osilo lungo due versanti basilari: il fortissimo decremento di popolazione - da seimila a tremilacinquecento abitanti in pochi decenni - e la scarsa visibilità nel territorio. La voglia di “rivoluzione” è venuta a un gruppo di giovani soprattutto, di diversa appartenenza politica: la nuova maggioranza che da metà maggio governa il Comune va dai Ds a Forza Italia, fino ad An. Il sindaco - Nanni Manca - appartiene alla Margherita. «Il coinvolgimento del paese ci rincuora - dice -. Con le forze esterne tentiamo di fare grandi cose, senza di loro potremmo essere solo un’amministrazione mediocre. La collaborazione dei cittadini, nessuno escluso, è la base principale per ottenere buoni risultati». -Il primo obiettivo? «L’edilizia. Da decenni non si può costruire: fin dal 1967 sul nostro paese esiste il vincolo della Sovrintendenza. Sono passati quasi quarant’anni. Noi cercheremo di sbloccare questa situazion». -Ma come, se c’è ancora il vincolo?«Trovando spazi fuori dal centro storico, nelle zone di espansione contrassegnate burocraticamente con la lettera C.» -Che significa visibilità, per voi?«Tornare al centro dell’attenzione attraverso l’offerta turistica alternativa a quella del mare-spiaggia. Abbiamo un bel bacino di utenza che è la città di Sassari, la vicinanza al mare di Castelsardo, di Alghero e della costa di Valledoria. Ai turisti siamo in grado di offrire cultura, ambiente, paesaggio, castello, valle dei mulini, tradizioni equestri, costumi». -E anche formaggio di qualità. O sbaglio?«Noi abbiano ancora venticinquemila pecore. L’idea del formaggio a marchio dop (di origine protetta) era nata dieci anni fa. Nel 1998 avevamo stanziato dei soldi. Oggi abbiamo un consorzio con pochi produttori di cui il Comune è socio, però manca la promozione del nome di Osilo. Ci vogliono le vetrine commerciali. Vetrine di marketing. Oggi le chiamano alla francese, boutiques». -Un’altra delle perle di Osilo una volta si chiamava artigianato. Oro e pietre di pregio. Oggi?«Ancora, perché no? Abbiamo una fortuna, la presenza corposa di artisti in vari settori, dalla lavorazione del legno a quella dell’oro e delle pietre, fino alla pittura e alla creazione di coltelli antichi. Ottime manualità. Anche i nostri artigiani-artisti hanno bisogno di un supporto, ma il privato deve metterci del suo, non può aspettare solo il Comune». -Si parla tanto di turismo, però chi sale fin qui non trova neppure un albergo.Purtroppo è vero. La nostra idea forte è offrire una seppur minima capacità ricettiva. Per mangiare ci arrangiamo, per dormire ancora no. Lavoriamo per la prossima stagione: avremo una ventina di posti-letto come albergo diffuso. Offriremo pacchetti di due-tre giorni, comprenderanno un giro per le bellezze del paese e delle frazioni. Abbiamo acquisito delle case sotto il castello, arriveremo a cinquanta posti-letto». -Questo d’estate. E per l’inverno? Fa freddo, qui.«Pensiamo agli studenti universitari. A Sassari l’Ersu ha molte difficoltà e si rivolge ai paesi limitrofi. Noi abbiamo dato la disponibilità per i mesi invernali. D’estate nei vari pacchetti turistici metteremo questi alberghi». -Agriturismi?
«Ne abbiamo due, ma non dànno alloggio. Sono aziende agricole. I tempi debbono ancora maturare, forse. C’è, in verità, qualcuno che pensa ai bed and breakfast. Se lo fa uno e funziona, probabilmente gli altri seguono». -San Lorenzo, Santa Vittoria, le tanto decantate frazioni.  Quali sogni cullate?«Abbiamo bellezze che molti ci invidiano. Purtroppo alcune tra queste attrattive oggi sono impraticabili o invisitabili. Lo diciamo a malincuore, a partire dal castello, un bel pezzo di storia. La valle dei mulini è unica. Ma dalle domus de janas alle tombe dei giganti fino alle chiese campestri, si registra un abbandono completo. Con una sola eccezione: il restauro di un mulino a Santu Larentu. Lo ultimeremo entro l’anno. Dobbiamo partire da un minimo di fruibilità». -Come?«Creando un percorso unico che abbracci tutto o privilegiando gli itinerari tematici: archeologia, ambiente, mulini. Oggi il nostro castello è pieno di erbacce, il turista non trova nulla all’infuori del bellissimo panorama che si può godere dalla cima. Ma non siamo con le mani in mano: il nostro Comune partecipa ad un progetto europeo, Interreg 3 A, transfrontaliero, con la Corsica e la provincia di Livorno tramite la Comunità montana dell’Isola d’Elba. Con noi ci sono altri sette paesi: Codrongianos, Ossi, Putifìgari, Romana, Tissi, Uri e Usini». -Alla fine dell’Ottocento il poeta nuorese Sebastiano Satta cantava i cavalli di queste alture.«Da una quindicina d’anni la passione antica è tornata in auge. Anche troppo, dice qualcuno. Ma l’unico luogo in cui la si può coltivare è l’agriturismo di Antonello Ruiu. Però abbiamo un comitato tecnico equestre, se ne occupa l’assessore Salvatore Sechi: dobbiamo costruire una struttura per tutto l’anno». -Vi è stato difficile formare la lista? «No, a parte qualche momento di confronto. Ma non sulprogramma, su quello erano tutti d’accordo: gli ostacoli venivano dalle appartenenze politiche. Ma li abbiamo superati, siamo persone serie, ci conosciamo bene. All’esterno contiamo su gruppi di giovani che fanno un grande lavoro dal punto di vista sociale. Il nostro obiettivo è di dare risposte a questi ragazzi». -Con quale spirito un sindaco giovane come te affronta la “summa dementia” di occuparsi della cosa pubblica?«Uno spirito combattivo, fatto di grande volontà e di buona consapevolezza: questo lavoro duro farà bene al paese. Dobbiamo dare risposte ai nostri elettori. Siamo però convinti di una cosa: non c’è amministrazione comunale al mondo che possa fare bene senza l’aiuto determinante dei cittadini. In questi cinque mesi di governo quello che stiamo dando ce lo contraccambiano con gli interessi. Oltre centotrenta persone collaborano con noi ogni giorno, a costo zero, con invidiabile spirito di sacrificio. Sappiamo di non essere soli». Lo diceva già Aristotele, nella “Politica”: l’uomo solo o è un dio o è un animale selvatico.


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«Un posto per il nostro pecorino nel paniere dell’Euromediterraneo» 
 


 
 OSILO. Nanni Manca ha 37 anni ed è sposato con una ragazza di Fonni, Graziella Piras, che gli ha dato due figli: Alessandro di due anni e mezzo e Marco di otto mesi. Fa una battuta: «Dobbiamo pur combattere il decremento demografico». Funzionario di un’azienda privata, non sa cosa sia il politichese: pane al pane, formaggio al formaggio. Nello specifico, è lecito modificare la forma dell’antico modo di dire, senza chiamare in causa il vino: la caseificazione è un antichissimo sapere osilese. Sapere unanimemente riconosciuto e oggi rinvigorito dalle possibilità di mercato. La più fresca tra le buone notizie viene da Bra, dalla mega fiera del formaggio che si è tenuta dal 16 al 19 settembre: «A Bra, con l’assessore all’agricoltura Pulinas, siamo andati per capire cosa potevamo portare a casa». Ma il viaggio in Piemonte aveva anche lo scopo di stare «vicini ai ragazzi del consorzio che forse negli ultimi anni erano stati trascurati e quindi hanno gradito molto la nostra presenza». L’altro aspetto fondamentale - per Nanni Manca - «è che abbiamo lavorato su tre fronti: il primo con Slow Food, il secondo con una rivista specializzata nel settore dei formaggi, Cheese Time, il terzo riguarda un inizio di rapporti con l’Ersat. C’era il capo, professor Benedetto Meloni». Di Slow Food esistono nove presidi in Sardegna, più uno o due in fase di costituzione. Ancora il sindaco: «Slow Food non ha una struttura che funziona, in Sardegna. I presidi si incontrano nelle fiere, pochissime volte all’anno, senza un coordinamento vero. Non c’è un’associazione che li tenga uniti almeno per promuoversi a livello di presidio. Come Slow Food, hanno fatto un bel lavoro in Veneto, dove un presidio si è fatto capogruppo, costituendo l’associazione regionale».Nanni Manca vorrebbe fare la stessa cosa in Sardegna? Risposta: «Noi ci siamo candidati a farci promotori di incontri preliminari per arrivare all’associazione regionale. Loro sono entusiasti perché finora non avevano grandi contatti con la nostra amministrazione comunale e quindi si lavorava con il consorzio ma solo per il tempo limitato e le possibilità ridotte che i nostri ragazzi avevano». Con la rivista Cheese Time, rivela il sindaco, «specializzata nel settore e curata da Stefano Mariotti, abbiamo iniziato un lavoro che si è concluso proprio pochi giorni fa in Sardegna. Mariotti è venuto ad Ollolai lo scorso fine settimana per il Fiore Sardo, in occasione di Cortes Apertas. Gli abbiamo chiesto di prolungare la sua visita di qualche giorno, ha fatto dei filmati e delle interviste ad Osilo con l’obbiettivo di farci aderire a una loro iniziativa: realizzare un dvd che dovrà essere oggetto promozionale e commerciale anche attraverso la catena di ristorazione. Mariotti scriverà su questa rivista, poi realizzerà i dvd, ce li darà e noi li promuoveremo». Capitolo Ersat. E’ sempre il sindaco a spiegare: «Con il professor Benedetto Meloni abbiamo iniziato un rapporto che fino a ieri non esisteva, parole sue. All’Ersat chiederemo l’assistenza tecnica per la valorizzazione del consorzio del formaggio pecorino. Abbiamo trovato un obbiettivo comune, per il quale ci siamo impegnati entrambi: inserire il pecorino di Osilo nel paniere dell’Euromediterraneo: una vetrina agroalimentare di tutte le regioni che si affacciano sul nostro grande mare». Quello di cui si ripete da sempre che separi il dire dal fare. E qui verrà il bello, ma il sindaco di Osilo è quel che ai tempi di Antonio Gramsci si sarebbe detto un ottimista della volontà

Senza titolo 868


PRIMARIE DELL'UNIONE 2005


 


QUANDO SI VOTA


 
Domenica 16 ottobre 2005 dalle ore 8 alle ore 22, senza interruzione. -Tutti i cittadini residenti che alle prossime elezioni voteranno per la Camera dei Deputati



 CHI PUO’ VOTARE  e  COME SI VOTA.


- I giovani che compiranno il 18°anno entro il 13 maggio p.v.


- Gli immigrati residenti da 3 anni, che si siano registrati in appositi elenchi entro il 10 ottobre.


- Gli studenti o i lavoratori fuori sede, che si siano registrati in appositi elenchi entro il 10 ottobre.
 E’ necessario:


- recarsi al seggio corrispondente alla propria sezione elettorale


- esibire un documento di identità e la tessera elettorale


- sottoscrivere il "Progetto dell’Unione"


- versare almeno 1 Euro come contributo alle spese per la Primaria


- tracciare una croce sul nome del candidato prescelto o nella casella posta accanto al suo nominativo.
 


 


Per vedere dov'è il seggio relativo al tuo comune e alla tua sezione elettorale (è scritta sulla tessera elettorale) andate su http://www.unioneweb.it/index.php/tessera



Ricordo che i candidati per cui si può votare sono:




  • Fausto Bertinotti (Rifondazione)



  • Romano Prodi (Ulivo)



  • Ivan Scalfarotto (Indipendente vicino ai movimenti, ma non troppo...)



  • Simona Panzino (Rappresentante dell'area dei Disobbedienti)



  • Antonio di Pietro (Italia dei Valori)



  • Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi)



  • Clemente Mastella (udeur, ma se dovete votare Mastella state a casa che è meglio ^_^)




VOTA PER CHI VUOI, MA VOTA!


Arrivederci dolce Pier Paolo...

"Io vi dico è stato meglio lasciarci,  che non essersi mai incontrati..."  De Andrè                  





Sono le ventuno circa,a rai tre Lucarelli sta parlando del delitto Pasolini...vedo quel volto così bello e delicato sfigurato da quelle bestie che l'hanno ucciso...sento Montale che grida che in un secolo di poeta ne nasce uno e uno solo e Pasolini era quello e ce l'eravamo fatto portare via,sento i maligni che sputano fango....ma soprattutto sento le lacrime che mi bagnano il viso e una sconfinata tristezza...addio dolce Pier Paolo,perdona un'Italietta che non sa difendere i suoi eroi,perdona questa "meretrice",che troppo spesso affoga in misteri mai risolti e in indignazioni presto dimenticate...



A Pa'
di Francesco De Gregori



      Non mi ricordo se c'era la luna 
      E né che occhi aveva il ragazzo 
      Ma mi ricordo quel sapore in gola 
      E l'odore del mare come uno schiaffo 

      A Pa' 


      C'era Roma così lontana 
      E c'era Roma così vicina 
      E c'era quella luce che ti chiama 
      Come una stella mattutina 


      A Pa' 
      A Pa' 
      Tutto passa, il resto va 


      E voglio vivere come il giglio nei campi 
      Come gli uccelli del cielo campare 
      E voglio vivere come i gigli dei campi 
      E sopra i gigli dei campi volare .





Buon inizio settimana...


 





Nella tua eterna veglia,
tu ascolti i miei passi che s'avvicinano,
mentre la tua letizia si raccoglie
nei primi albori del mattino
ed erompe nell'esplosione di luce.
Più mi accosto a te, più profondo diventa
il fervore nella danza del mare.
Il tuo mondo è uno spruzzo di luce
che si diffonde, colmandoti le mani,
ma il tuo cielo è nel mio cuore segreto;
esso schiude lentamente
le sue gemme in timido amore.

 R a b i n d r a n a t h T a g o r e




Che il sole vi riscalda il cuore ♥ per una settimana meravigliosa...


Un bacio soffiato nel vento che vi arriva in diretto al cuore !!!


                                                                   Melina


Senza titolo 867

Se prima il mio rapporto con i reality show era d'indifferenza  ( come la  famosa canzone the  great  song off indifference  di Bob Geldof  ripresa  e tradotta dai  modena  ciity ramblers  , e di pietà e compassione  verso quelli che vi parrtecipano  ( in buona o malafede  ) idem  per queli ( compreso  il sottoscritto  ne parlano per  quello che  ne sentono al telegiornale  per  non essere visti  , quando stranno zitti --  la maggior parte dele volte --  come " marziani "  dalla  compagnia in cui escono  o che li guardano  (   ci sono caduto anch'io )  per motivi sudetti o perer evadere   o rilassarli , ma  meglio  farsi una canna  che rincitrulliersi con cqueste  cazzate boiate  o  starsene  zitti in silenzio con se stessi    e suscitare lo stupore  del resto della  compagnia  copme mi  è capitato di recente  ad una festa   \ spuntino   dove   quasi tutti   parlavano  dell'isola dei famosi   .  . Spinto anche dai motivi sudetti  ho  visto : 1) il grande  fratello  I per curiosità di vedere come  certe persone reagivano  all'esperimento  di essere sorvegliati 24 su 24   da una telecamera  come nel romanzo  1984  di george orwell  e perchè  imposto da  gli altri coinquilini   e perchè la sera dopo le lezioni  in facoltà   e lo studio se  stanco   e non hai voglia di fare  "  guerre" per la  tv ; 2 )  la  prima edizione dell'isola dei famosi perchè  m'ero fratturato la gamba  non avevo  voglia  di  leggere e vedere roba seria  che mi facesse rifflettere  e pensare  . ma poi  visto l'importanza (  di  cui ho parlato altre volte  nel corso di questo blog  )  che  vengono  date   dai media   a queste   cazzate  boiate   rispetto a news  più importanti  e nel vedere  sentire  nei locali e fra  amici  che non si parla  d'altro  che  di questo   ho incominciato ad odiarli   sempre  più  , specialmente  dopo  aver  visto la puntata  "Una casa subito"  (Stagione 14 - Episodio 5) \ Titolo originale: "Helter Shelter"  (  trovate  qui trama  e  ulteriori dettagli sulla puntata in questione  ) dei simpsons  in  cui  si  faceva un paroddia   dei reality   che in america   sono peggio di  noi ; e dopo aver  ricevuto   nell'email  ( giuseppe@censurati.it  ) del sito gemello  questo articolo che trovate   sotto il testo  , sono arrivato  a  considerarli ( salvo  quello di campioni il meno falso e pompato   dai media  e il meno di " plastica  "  da quel poco che  ho potuto vedere mentre aspettavo   che dessero i simpsons  )  come  una specie di raccolta  differenziata d'isulto all'intelligenza umana -- se  ancora ne è  rimasta -- ( scusate i paragoni ma non  non sono riuscito a trovarne un  termine migliore  )    fatta  di gente dello spettacolo e  dello show  business che  invece  di  rimanere  sull'onda del successo  o con il silenzio ( ovvero al tecnica di comparire il meno possibile  in maniera  che la gente si chieda  che  fine ha  fatto e  faccia pressioni  su chi  fà programmi tv  per riaverlo o magari   se  faceva  delle trasmissioni  come si deve  richiamarlo  senza   d'esse  )  o  rimettersi in gioco   come fanno  nella  tv Adriano  Celentano , Diego Cugia  , Renzo   Arbore   , nella musica  Julian cope  solo per citare i più importanti  e più noti  e non si venbdono allo show buinees   ( o almeno in maniera   cosi  sfacciata come alcuni   : << [...] Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni\voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni... \ Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete, \un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate! [...] >> cit  l'avelenata  di  Guccini  ) . Non riesco   trovare  altre parole per  esprimere  il mio disgusto  , il mio sdegno davanti a tale news  che  non tiene conto  dei sacrifici   del sud  del modo  che  un tempo  fino agli ultimi 50 anni erano anche   io nostri  , lascio quindi la parola  all'email  di cui  ho parlato prima 


-- Original Message -----
From: eugenio.melandri
eugenio.melandri@tele2.it
To: Giusy Baioni ; africa@liste.beati.org
Sent: Wednesday, October 05, 2005 5:03 PM
Subject: [africa] protestiamo contro la talpa
 
Quando ignoranza e cattivo gusto si fondono, allo salta fuori la talpa. E' un programma televisivo di cui ho visto solo una decina di minuti, incuriosito dopo aver ricevuto una mail che diceva di boicottarla e di sommergerla di lettere di protesta. E' un “reality” (si chiamano così?) che si svolge, provate a dire dove? In Africa. Esattamente in Kenia. Ci sno i nostri divi i quali se ne vivono tranqillamente in Africa in un ambiente lussuoso e se ne stanno a perdere tempo ad usao dei telespettatori.Già la scelta dell'Africa, un contiinente dove le tragedie si assommano alle tragedie, dove esiste gente povera che fa fatica a vivere, appare come una scelta di cattivo gusto. I nostri signorini a fare il loro spettacolo dal vivo, se ne stiano in Europa o vadano negli USA. Non in Africa dove la loro presenza è offensiva in se stessa.Ma ad aumentare ancora di più lo schifo è stata la gara fatta due settimane fa. Ai concorrenti è stato chiesto – sentite bene – di traccannare 60 litri di acqua nel minor tempo possibile. Se si tiene conto del propblema grave dell'acqua in Africa, allora a questo punto non si può tacere. Vorrei invitare i nostri amici di “Chiama l'Africa a inviare lettere di protesta”.Una formuula potrebbe essere questa:Vi scriviamo in merito a une delle ultime puntate del programma “La Talpa” di cui casualmente e purtroppo ci è capitato di vedere una puntata. In particolare vorremmo porvi la seguente domanda: chi è la persona che ha avuto l’idea, di inserire tra le attività da far svolgere ai partecipanti del programma, quella di bere 60 litri d’acqua, considerando il fatto che il suddetto programma viene girato in AFRICA, laddove milioni di persone muoiono per non aver accesso all’acqua potabile?Il 2003 è stato l’anno internazionale dell’acqua, anno in cui nel nostro paese sono state organizzate molteplici iniziative atte a sensibilizzare l’opinione pubblica italiana su questo problema, in particolare sui conflitti in corso per le risorse idriche in diverse parti del mondo (tra cui il Kenia, come si può leggere nel documento qui sotto riportato) e sulla carenza delle suddette risorse che sta causando l’agonia di molti paesi poveri, soprattutto africani.Il vostro programma rappresenta un insulto per tutte le persone che soffrono di queste gravi guerre e carestie.Il vostro programma veicola il messaggio che il Nord del mondo possa continuare a bere fino a VOMITARE, sfruttando quanta più acqua possibile (più del necessario) quando in altre parti del mondo ci sono popolazioni che muoiono per la mancanza di tali beni.Ci auguriamo che la produzione del vostro programma prenda coscienza non solo della gravità dell’atto che ha compiuto mostrando quelle immagini, in quel particolare contesto, ma anche della estrema ignoranza e insensibilità dimostrata davanti ai telespettatori Con la speranza che la televisione diventi uno strumento, se non “educativo”, almeno “decente” nei messaggi da essa veicolati e augurandoci che questi messaggi non cadano nel vuoto, vi preghiamo di leggere con attenzione l’articolo in seguito riportato .   Tratto  da questo sito  
http://snipurl.com/ibdh      Kenia: la guerra dell’acqua Hanno causato più di 70 morti gli attacchi dello scorso 12 luglio a Torbi, nel distretto settentrionale di Marsabit, in Kenia. Secondo quanto riferito dalla polizia, ci sono almeno 20 bambini tra le vittime del massacro. Dieci assalitori, invece, sono stati freddati durante un conflitto a fuoco con le forze di sicurezza. Secondo le fonti della Croce Rossa keniana, riportate da IRIN, almeno altri 18 sarebbero i feriti ricoverati nell’ospedale più vicino al piccolo villaggio. Robert Kipkemoi Kitur, assistente commissario del locale distretto di polizia, ha affermato che gli aggressori apparterrebbero all’etnia Borana. Non c'è ancora sicurezza sui numeri della carneficina. Alcune fonti, arrivano a contare almeno 95 vittime, smentendo i dati diffusi dalla polizia. Le forze di sicurezza, in seguito al raid, hanno comunque messo in moto una vasta operazione, riuscendo a recuperare molta della refurtiva razziata durante l’attacco. Secondo le notizie diffuse dalla Misna, le indagini delle autorità hanno già portato a risultati importanti. Sette individui armati sono stati fermati in queste ore: due di questi sarebbero coinvolti nel massacro della scorsa settimana.  Antiche rivalità   Quello del 12 di luglio è solo uno dei tanti massacri consumati in questi mesi in Kenia, quasi sempre per lo stesso motivo. Quelle dei Gobra e dei Borana sono due comunità di pastori tra le tante che condividono una terra estremamente arida e che più di una volta si sono travate a combattere per lo sfruttamento delle risorse: i pascoli e le fonti idriche sono i motivi principali di ostilità tra le tribù. Si sono generate così le faide che hanno portato il numero degli assassinati a lievitare di parecchio negli ultimi tempi. L’elenco compilato dall’agenzia IRIN è impietoso: 22 mlorti a marzo negli attacchi al villaggio di El Golicha e altri 20 in un precedente scontro etnico tra Murule e Garre. Ancora 14 morti sono il tragico bilancio di un altro scontro in gennaio. In particolare, secondo quanto riferito dall’agenzia Afrol, gli assalti di marzo nel nord-est del paese sono stati particolarmente cruenti. Le fonti UNICEF, citate nel rapporto, riferiscono di un accanimento particolare con armi da fuoco e da taglio nei confronti dei bambini e dei più giovani. Una sorta di rabbiosa pulizia etnica, insomma, sempre per la stessa ragione: accaparrarsi qualche pozzo in più. Un Fiume di rifugiati    L’effetto collaterale più deleterio di questa serie interminabile di attacchi è la marea di profughi che abbandona le proprie case in cerca di rifugio dai possibili attacchi.Secondo le dichiarazioni dei portavoce della Croce Rossa keniana, riportate dalla IRIN, più di 9000 persone sarebbero fuggite dai villaggi più isolati dopo le uccisioni di martedì scorso. Gli sfollati, radunatisi per etnia, cercano scampo dalle pallottole e dalle lame delle opposte fazioni accampandosi nelle vicinanze di presidi della polizia. La Croce Rossa ha chiesto un contributo di circa 700 mila dollari per riuscire a sfamare coloro che hanno lasciato i villaggi e che , molto spesso, non hanno più alcun mezzo di sostentamento. Alcuni, infatti, si sono visti sottrarre preziosi capi di bestiame, rimanendo con un pugno di mosche in mano, in attesa che cessino per sempre le brutalità. Indirizzi a cui rivolgersi:
triangle@triangle.it (produzione del programma) e  italia1@mediaset.it      eugenio                                                                                                         


>>



Rileggendomi qesta  email   non so che altro dire  \  aggiungere   e quindi  mi sembra  giusro  anzi opportuno chiudere  qui   anzi che dire  cose  ripetitive e magari inutiliche non aggioungono niente di più a quanto  ho  già detto con le mie impressioni e  nel riportarer questa emaiil  . Unica  frase   , che mi sento di aggiungere  è tratta da un vecchio spot ormai non più trasmesso in tv  per  ovvi  motivi  e  percle conseguenze recondite che avrebbe per il potere   politico e culturale   scusate la ripetizione  ma  quando ci vuole ci vuole  è  meditate gente  meditate gente  alla prossima  sempervoster  cdv


p.s 


 scusate  se non metto  fotro  ma  non ne  ho trovato di adatte e di metterne una dei   reality  facendogli pubblicità   gratuita  o  meglio da cassa di risonanza  non mi andava   

9.10.05

Senza titolo 866

Salve a tutti, stasera ho trovato il tuo gentile invito a scrivere in questo blog e quindi ti ringrazio con questo post. Ne l frattempo mi presento agli altri amici : sono Julian di Taranto [ http://julian14.splinder.com/ ] e ho 30 anni, appena possibile leggerò bene questo blog. Buon proseguimento a tutti...Ciaoooooooo

Gita a Tinadari


Sono le otto di mattina di una domenica di tredici anni fa....i miei si sono convinti a portarmi a Tindari vicino Messina.....si prospetta la solita domenica noiosa con annessi racconti del nonno...che palle....io sono scontrosa,annoiata,un pò dark,Jim Morrison,poeti maledetti,porte della percezione......partiamo che già ho il mal d'auto,la lavanda di mio nonno mi fa stare male,che odore insopportabile...arriviamo e tento di allontanarmi,mi vergogno dei miei....mi affaccio e guardo il mare,i laghi....che strazio,spero solo che questa domenica passi in fretta.....sono le dodici di una domenica fredda e assolutamente triste....io sono sola,mio nonno se l'è portato via il cancro,la mia famiglia la noia.....guardo fuori e pagherei per una gita a Tindari,lo smog mi fa tossire...scendo,seduto sulla porta un vecchio racconta al nipote sbuffante vecchie storie di guerra....mi avvicino e ascolto anche io,c'è un forte profumo di lavanda....perdonami nonno per tutte le volte che non ti ho ascoltato....



Vento a Tindari
Tindari, mite ti so
fra larghi colli pensile sull'acque
dell'isole dolci del dio,
oggi m'assali
e ti chini in cuore.
Salgo vertici aerei precipizi,
assorto al vento dei pini,
e la brigata che lieve m'accompagna
s'allontana nell'aria,
onda di suoni a amore,
e tu mi prendi
da cui male mi trassi
e paure d'ombre e di silenzi,
rifugi di dolcezze un tempo assidue
e morte d'anima.
A te ignota è la terra
ove ogni giorno affondo
e segrete sillabe nutro:
altra luce ti sfoglia sopra i vetri
nella veste notturna,
e gioia non mia riposa
sul tuo grembo.
Aspro è l'esilio,
e la ricerca che chiudevo in te
d'armonia oggi si muta
in ansia precoce di morire;
e ogni amore è schermo alla tristezza,
tacito passo nel buio
dove mi hai posto
amaro pane a rompere.
Tindari serena torna;
soave amico mi desta
che mi sporga nel cielo da una rupe
e io fingo timore a chi non sa
che vento profondo m'ha cercato.

Senza titolo 865


Ho bevuto tanto vino ieri sera…


Stavo bene, non so per cosa… ma avevo voglia di creare.


E così stanotte mi sono ritrovata con la mia musica a disegnare quello che avevo nella mente… abiti fatti di righe, di tulle, di maschere… un giorno vorrei vedere realizzato tutto questo.



 


Il vestito è finito! Qualcun'altro indosserà qualcosa fatto da me.


8.10.05

Senza titolo 864


www.photoforum.ru


_________________


Desiderio di te amore


Luce raggiante che offusca il sole


infinita e trepida attesa.


di un nuovo giorno pieno di te


 di una infinita notte di passione.


Tu!


mi stringi…


mentre bacio le tue labbra carnose.


Tu!


mi accarezzi …


…quando nuda appoggio il mio corpo al tuo.


Stringi i miei fianchi con le tue dolci mani


mentre conduci il mio corpo verso di te…


e insieme


forgiamo i nostri sensi


in una dolcissima danza d’amore


Sogno


Che non diventerà mai realtà.


_____________


Silvana Bilardi

La vucciria


Cammino per strada tra i banchi del mercato stordita dalla voce dei venditori,dai colori e dai sapori forti che sanno di Medina,un mondo a parte che vive e si muovo dietro i palazzi ottocenteschi di via Roma a Palermo e sembra assolutamente lontano e quasi inconsapevole di ciò che accade attorno....sento la musica uscire dalle finestre assieme all'odore del ragù e guardo i bimbi con i loro volti da adulto che già sa,un ragazzo fischia mentre passo,la vita come un vortice si è scordata di noi.....


La città vecchia


Fabrizio de André

Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie.
Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.


Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.



Senza titolo 863


Serata di mancata appartenenza ieri, ma lo sapevo già!Però tranquilla.


 


Simpatico incontro con un compagno delle superiori, divertente ripensare alle stronzate fatte in gita e nei giardinetti della scuola prima di entrare.


 


Moltheni è un tipo simpatico.. ho chiacchierato un po’ con lui…  e la sua musica è molto carina.


 


L’atmosfera era bella ma non pienamente mia, troppe cose e persone che mancavano in quel contesto.


 


E non so perché ma non ho bevuto molto ieri.. forse ho pensato che non era il caso.. e forse ho fatto bene!


Senza titolo 862

 senza parole   per quello che sta  succedendo a  lampedusa e  di quando  l'iutlaia sia serva degli Usa    come diomostra l'ormai prossima archiviazione del caso callipari   è questa vignetta di sergio  staiano  . L'unico  commento che mi sento di fdare  è questo  appello  meditate gente  .  stiamo  comportandoci peggio  di come  trattavano  i nostri "nonni e  bisnonni " emigranti   tra  la fine del  XIX e  gli anni  '50 -60 


 



 per  chi fosse interessato a quello che sta  succedendo a  lampedusa può   consultare



  • l'inchiesta  dell'ultimo numero  setimanale  l'espresso    che ha dato il via   all'ispezione del ministroovviamente una sintesi perchè  la versione  integrale  è a pagamentoi ma  già  basta   solo  questo  riassunto  a  innoridirmi  e farmi vergognare del mio pese  !!!

  • http://snipurl.com/i990

  •  http://snipurl.com/i991

  • http://snipurl.com/i992

  •  il sito  dellì'autore   del  giornalista  rai stefano mancherini    del documentario   marenostrum ( censurato  dalla rai  e di cui  ho parlato  in un precedente post  )e di cui   trovate qui  il video 

7.10.05

Senza titolo 861

                        Sfumano lievemente

       le luci che illuminano le grigie nubi.

                Graffiando dolcemente l’anima dei sognatori.

     Marchiando negli sguardi dispersi,

                 piccole schegge di malinconia.

         Malinconie notturne.

                Parole silenziose.

        Mai raccontate…

Senza titolo 860




 


 





 


 



incredibile quello che succede nel paese che fu di lafayette e monroe e roosevelt...



 


 



oggi per la prima volta le leggi liberticide di bush & co. sono state tradite dal senato americano che finalmente e giustamente ha bocciato il presidente, votando una legge che vieta il trattamento crudele disumano e umiliante dei prigionieri di guerra.



 


 



e ci mancherebbe!



 


 



bush invece è infuriato, perchè questo mette sempre di più in difficoltà la sua gestione di una guerra inutile e disumana.



 


 



la legge è frutto della proposta del senatore McCain (una volta tanto il nome è azzeccato) che combattè la guerra del vietnam e fu preso prigioniero e torturato.



 


 



un uomo che evidentemente a differenza dell'imboscato george jr. sa cosa significano certe cose.



 


 





 


 

Senza titolo 859


Il giudice Tosti restituisce gli stipendi al mittente

CAMERINO (Macerata) - E' dal 9 maggio che il giudice di Camerino Luigi Tosti si rifiuta di tenere le udienze: e questo perché il Ministero di Giustizia omette di rimuovere i simboli religiosi dalle aule, oppure di autorizzarlo ad esporre i suoi. Ora, a distanza di quasi cinque mesi, il magistrato ha inoltrato una lettera al Ministro Castelli e alla Corte dei Conti con la quale, dopo aver affermato che "i Cittadini italiani hanno il diritto, nella loro qualità di contribuenti, di non veder sperperato il proprio danaro", ha poi invitato "l'Amministrazione della Giustizia ad essere coerente con sé stessa, e cioè o a rimuoverlo dalla Magistratura (visto che l'Amministrazione ritiene di essere nel giusto) o a sospendere il pagamento degli stipendi".
"Ritengo immorale la percezione degli stipendi -ha concluso il magistrato- sicché invito l'Amministrazione a sospenderne l'erogazione, quantomeno sino alla definizione del contenzioso perché, in caso contrario, sarò costretto a restituirli".
Con altra lettera, spedita lo stesso giorno, Luigi Tosti ha invitato il Presidente della Repubblica ad inviargli cinque copie del suo ritratto, da esporre nelle aule: "paradossalmente -ha spiegato il magistrato- nelle aule giudiziarie italiane è presente il crocifisso, cioè un simbolo partigiano che identifica solo i cattolici, mentre sono assenti i simboli che identificano l'unità nazionale".
"E' mia intenzione -preannuncia il magistrato- chiedere poi al Ministro di Giustizia, al Presidente della Repubblica ed al Sommo Pontefice l'autorizzazione a sostituire i crocifissi con i ritratti del Presidente della Repubblica, per fornire agli Italiani il riscontro oggettivo di quanto sia realmente "laica", indipendente e rispettosa dei diritti di eguaglianza la Repubblica Italiana. La discriminazione religiosa e razziale nasce quando un gruppo pretende di essere superiore agli altri e di meritare, per ciò stesso, dei privilegi. In epoche recenti l'uomo bianco di superiore razza ariana ha preteso di privilegiare la sua supposta superiorità impedendo ai neri ed agli ebrei di entrare nei locali pubblici. Oggi in Italia la situazione non è affatto diversa: i Cattolici marcano le pareti pubbliche col loro crocifisso e impediscono ai simboli di tutte le altre confessioni religiose e dei non credenti di entrare negli uffici pubblici, e questo perché ritengono, con una presunzione che trasmoda nel razzismo, di essere i soli depositari della Verità".
Luigi Tosti, Via Bastioni Orientali n. 38, 47900 Rimini, Tel. 0541-789323, cell.: 338-4130312. E.mail: luigit1@aliceposta.it




Seguono le due lettere:



All'On.le Ministro di Giustizia
Ing. Roberto Castelli
R O M A



Alla Corte dei Conti
R O M A



Alla Cassa di Risparmio di Bologna
Agenzia di Rimini
R I M I N I



Io sottoscritto Luigi Tosti, nato a Cingoli (MC) il 3.8.1948, residente a Rimini, Viale Bastioni Orientali n. 38, magistrato ordinario in servizio presso il Tribunale di Camerino, ho iniziato, dallo scorso 9 maggio, a rifiutarmi di tenere le udienze perché l'Ammnistrazione Giudiziaria si rifiuta di rimuovere i simboli religiosi di parte dalle aule giudiziarie -e comunque non mi autorizza ad esporre i miei simboli- così violando il principio supremo di laicità ed altri diritti soggettivi assoluti di rango costituzionale. Questa mia reazione è stata tra l'altro giustificata col richiamo di sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione penale (1.3.2000 n. 439, Montagnana).
Sino ad oggi sono stato comunque impegnato nell'attività lavorativa, se non altro a causa del notevole arretrato che si era accumulato: questa situazione, tuttavia, è destinata ad esaurirsi a breve.
Dal momento che ritengo che i Cittadini italiani abbiano il diritto, nella loro qualità di contribuenti, di non veder sperperato il proprio danaro, invito l'Amministrazione della Giustizia ad essere coerente con sé stessa, e cioè o a rimuovermi dalla Magistratura (visto che l'Amministrazione ritiene di essere nel giusto) o a sopendere il pagamento degli stipendi.
Ritenendo immorale la percezione degli stipendi, invito comunque l'Amministrazione a sospenderne l'erogazione, quantomeno sino alla definizione del contenzioso perché, in caso contrario, sarei costretto a restituirli.
Invito pertanto l'Istituto di Credito CARISBO a rifiutare l'accreditamento sul mio c.c. n. (...) degli stipendi.

Cordiali saluti.

Camerino, li 27 settembre 2005.

Luigi Tosti



All'Onorevole
Presidente della Repubblica
Carlo Azelio Ciampi
R O M A



Gentile Presidente,

mi chiamo Luigi Tosti e sono magistrato ordinario in servizio presso il Tribunale di Camerino. In questa mia qualifica ho chiesto, senza ottenerlo, all'Amministrazione Giudiziaria di rimuovere dalle aule qualsiasi simbolo religioso in osservanza del supremo principio di laicità dello Stato, affermato sia da costanti sentenze della Corte Costituzionale che da specifiche sentenze della Cassazione (in particolare: Cass. Penale, IV Sez., 1.3.2000 n. 439).
Ritengo in effetti che l'esposizione di un unico simbolo religioso, nei locali deputati all'esercizio di pubbliche funzioni, sia incompatibile con l'obbligo dello Stato di essere neutrale, imparziale ed equidistante nei confronti delle altre religioni e dei cittadini che credono in religioni diverse o non credono in nessuna e che, per altro verso, l'uso dei simboli religiosi come "marcatori" del territorio (pubblico) svilisca il loro valore spirituale, tant'è che la religione ebraica, quella islamica e tutte le confessioni cristiane diverse da quella cattolica ripudiano siffatta forma di ostensione.
Nell'esercizio delle mie funzioni io mi identifico nel popolo italiano e nei simboli che identificano l'unità nazionale, e cioè nella bandiera tricolore e nel ritratto del Presidente della Repubblica: paradossalmente nessuno di essi è presente nelle aule giudiziarie. Le sarei pertanto grato se Lei volesse inviarmi cinque copie del Suo ritratto, da appendere nelle aule. Questo Suo gesto potrebbe contribuire in modo autorevole a dirimere tensioni e ad indurre al ragionamento.

La saluto cordialmente.

Camerino, li 27 settembre 2005.
Luigi Tosti
Tribunale di Camerino



informazioni:
mobile: 3393188116
processostoria@press-freedom.com




con preghiera di pubblicazione e diffusione

Senza titolo 858

So che come sempre di andare controcorrente ma ( è un "difetto \ vizio " che ho fin da piccolo e che secondo i miei non riesco a togliermi ) sono testardo (o bastian contrario se preferite ) a volte , come in questo caso , anche troppo specie  quando non è neccessario e che in certi casi è meglio o il silenzio o l'autocensura piuttosto che fare figure di merda o ferire qualcuno , ma non ci riesco . Infatti stavolta è una delle volte  che  nonb ho resistito davantia  . Inizio il post d'oggi chiedendo scusa , ai familiarti di marta russo qualora leggessero ( o gli fosse riferito da amici \ parenti ) il suo contenuto . Ma non vedo il motivo perchè , in questo caso Scattone innocente o colpevole , sarà Dio ( per chi è un fervente credente ) che deciderà òla sua innocenza o colpevolezza , ha scontato la sua esigua pena e perso il lavoro possa essere rimesso in grado di potersi rifare\ rincominciare e poter lavorare e poter ripagare la famiglia di marta ( anche se niente potrà più ridarglierla ) .
Cosi come non condivido le proteste ( nonostante i ragazzi hanno detto il contrario ) di alcuni genitori dela scuola nella quale sta svolgendo la sua attività di supplente perchè scometto che << (... )se lavorasse come imbianchino >> --- come dice la moglie al quotidiano  repubblica il 7\10\2005 -- <<  o avesse un incarico che non ha nulla a che vedere con gli studi che ha fatto lo lascerebbero in pace ? >> . Cosi pure non sono d'accordo con la sorella di marta ( ma che non posso biasimare immagginando di trovarmi a passare quello che ha passato fin ora e che passerà ogni qualvolta si parla dela sorella )e la sua toccante lettera sempre a repubblica ma sempre secondo la moglie di Scattone  :<<(...)   Quando il provveditorato ha chiamato Giovanni non ha nascosto il suo passato giudiziario ( .... ) non può continuare a pagare (... ) Se è stato ritenuto idoneo all'indegnamento è c'è una sentenza che non lo interdisce dai pubblici uffici ma che anzi specifica che può insegnare dove è il problema ? >> . Non so che altro dire se non che sono curioso di leggere i vostri commenti sempre pacati e costruttivi in merito a questo mio post . Semper voster cdv .

Senza titolo 857


Ho avuto la fortuna di conoscere la mia bisnonna materna. Una vecchina minuta, dai lunghi capelli bianchi, sempre vestita di nero. La ricordo la sera, seduta accanto al camino, a godersi fiamma e calore. E a raccontar storie, tra la luce rossastra e le ombre delle travi di legno.


Parlava di suo nonno, abile a fare i lunari. Di un suo zio, che diceva far parte della Mano Nera. Della Guerra. E della Malattia.


La Spagnola. Pronunciava quel nome con un misto di terrore e rispetto, come una punizione di antichi dei, e sembrava diventare più piccola di quel che era. Quasi a scomparire.


Era un Ottobre freddo. Piovoso. Vennero i soliti malanni di stagione. Tosse, ladra di respiri. Ossa che facevano male. Febbri. E all'improvviso dolori lancinanti. Il fuoco alle tempio. Il sangue nei polmoni. La gente moriva come mosche. Non i bambini e gli anziani, ma coloro che erano nel pieno delle forze.


E i giornali tacevano. Lei si ammalò. Fu fortunata. Perse tutti i capelli, ma sopravvisse. Oggi scopro che la Spagnola non era che una forma di influenza aviaria. Leggo le rassicurazioni: che il virus non si è adattato perfettamente all'uomo, che non siamo indeboliti dalla carestia, che gli antibiotici ci proteggono dalle complicazioni batteriche.


Razionalmente ci credo, eppure nell'animo rimangono i graffi dell'antica paura


Senza titolo 856

Via da Yahoo!


 Shi Tao, giornalista cinese arrestato per "rivelazione di
segreti di Stato" (in realta' solo una circolare con cui il governo
ordinava ai giornali di non parlare di Tienanmen) sta gia' scontando la
pena di dieci anni a cui e' stato condannato. Il governo cinese,
evidentemente, considera carta straccia la Dichiarazione dei diritti
dell'uomo, (art. 19: "Ogni individuo ha il diritto alla liberta' di
opinione e di espressione") che pure anche lui ha firmato. E carta
straccia la considerano anche i manager di Yahoo, che - alla faccia di
tutti i bei principi "occidentali" di liberta' e democrazia - non hanno
esitare a fornire al Kgb cinese i dati del giornalista, ricavati su
Internet.
In Italia, su questa storia, si e' gia' aperto il dibattito. Noi
pensiamo semplicemente che Yahoo qui si e' assunto la responsabilita' di
una vita umana e che i suoi manager andrebbero indagati per complicita'
in tentato omicidio (difficilmente si esce vivi dalle carceri cinesi).
Peacelink, l'associazione dei pacifisti sull'internet, invita tutti
coloro che usano Yahoo Mail a cambiarla e mette a disposizione una
casella gratuita in
www.peacemail.it, il nuovo servizio di mail lanciato ora con il sostegno di padre Alex Zanotelli.


Da "La Catena di San Libero" di Riccardo Orioles

6.10.05

Senza titolo 855


Quando in testa ci sono troppe domande e una sensazione di aver detto qualcosa di sbagliato mi piace chiudermi nella mia stanza, ascoltare la mia musica e avere un vestito da preparare.


 


Voglio andare via da qui.



 


“E’ da troppo tempo che desidero farti vedere tutto quello che di bello c’è qui intorno”


 La mia vecchia storia sbagliata non si arrende.



 


Il ruolo è mio, divertente, ma spero di non fare mai la prima.



 


Ferma davanti a tutti i miei libri per decidere cosa rileggere. Duro e reale come cosmo, intimo come seta, scorrevolmente emozionale come kitchen., leggero come balzac e la piccola sarta cinese, divertente come l’uomo autografo e grande come il petalo cremisi.



 


Più di cento foto racchiuse in un album, un libro restituito, un vecchio guantino, ancora lì, sulla mia poltrona, in quella busta… un giorno metterò tutto a posto, scriverò i nomi dei luoghi, rileggerò forse quel libro e rimetterò il guantino.



 


Nel letto mi metto a guardare il puzzle del "Bacio" di Klimt, mi piace fare puzzle, mi rilassano, un giorno se troverò "La notte stellata" di Van Gogh in dimensioni accettabili lo farò.

Senza titolo 854

probabilmente il prossimo anno i servizi che il comune vi offre saranno ben più magri e risicati mentre l'ICI, la tassa che pagate per l'abitazione di proprietà e che serve a coprire questi costi aumenterà.


sia che siate cattolici o protestanti, atei o buddisti, ebrei o musulmani, pagherete molto di più questi servizi della vostra comunità perchè contemporaneamente grazie a una norma passata ieri in Senato, la chiesa cattolica romana non pagherà più alcun ICI non solo per gli edifici di culto (il che è già a spese degli atei, o di chi segue un culto non ufficializzato dallo stato italiano), ma anche per quelli adibiti ad altri usi, persino commerciali.


e non si tratta di bruscolini, ma di oltre 200 milioni di euro che graveranno ulteriormente sulle nostre spalle.


mi chiedo se tale norma, oltre che incostituzionale perchè viola l'uguaglianza dei cittadini di fronte alle norme e anche alle norme fiscali, mi pare violare i principi legati alla concorrenza e agli aiuti di stato, ed in questo senso saranno possibili ricorsi alla corte di giustizia di bruxelles.


pensate a due istituti di insegnamento, per esempio, uno religioso cattolico e uno laico o ebraico. gli ultimi due pagheranno regolarmente oltre a tutte le spese correnti, un Ici che graverà sul loro bilancio diciamo per il 10%.


l'altro grazie a questo potrà proporre rette ai propri studenti inferiori diciamo del 5% e intascare il resto.


l'italia come titola il manifesto è diventata un vero Paradiso Fiscale, ma solo per Loro. per noi è l'inferno.


5.10.05

Senza titolo 853

Dopo la mia  recensione sul libro di tassinari ho ricevuto ho ricevuto  alcune lettere  di alcuni  ragazzi\e  ( di 15 \ 23 anni  )  che mi chiedono  se potevo spiegargli  gli anni '60\80 il  loro  disorientamento   mi  ricordano me  , quando  appena  appassionatomi di storia   non conoscevo quasi niente su quel periodo a causa dei " haud mollia iussa del periodo Augusteo "  fra censura  dela prima repubblica  ( Garofano e Scudo crociato e  con la scarsa   sopratutto a partire dagli anni 80  quelli del rifluusso del Pci   )  e   quella  attuale  de  centro sinistra  e poi sembra più  marcata e sfacciata del centro destra   non  ostacolata    dell'attendismo     o dala  falsa  opposizione    della maggior parte dei giornalisti e  dei nostri intellettuali  ched si dicono contro corrente  e poi invece  sono  inseriti nell'ambiente  che dicono di voler contrastare   ovvero preferiscono   non seguire il detto di cicerone  :<< nonn avere  un padrone  giusto ma non averne nessuno  >>.,  che  usa la storia   e l'attualità  a suo uso e  consumo  ampiando  aspetti marginali  e   riducendo   \ censuirando quelli impoertanti o svuotando  da  contesto     e dandogli un significato diverso  e   riscrivendolo  Ora  spiegare  in poche  righe senza  essere prolisso e  logorroico , ho deciso di  ritornare   a parlare di quelll'argomento  recensendo   la puntata    del  2 ottobre  di blu notte  c.m , con una intervista  a Lucarelli e  riportando   a fine post   delle  fontoi  che posso servire ad orientarsi a chi non   conosce   quel periodo  e  che  vuole ricordare , insomma  a chi c'era e a chi  non c'era . Finalmente una puntata di storia  che   descrive  la violenza  degli anni 60\80  all'internoi di un contesto detrtermionato  . Ora  chi  vedrà  , soprattutto quei ragazzi   dell'email , la  trasmissione   si chiederà  Cosa hanno significato gli anni'60\80 nella storia d'Italia ? Di sicuro una delle stagioni più controverse della Prima Repubblica: anni di piomboo  \ lotta  armata  (  o terrorismo ed opposti estremismi  come  li chiamano  certa storiofgrafia rev  isionista \  negazionista  )   ma anche anni di grandi conquiste, anni di ideali e speranze, nei quali però si moriva di politica a destra come a sinistra. Anni di scelte estreme, di segreti e misteri, di morti assurde e inspiegabili, di complotti che hanno cambiato per sempre la vita di due generazioni. Ma davvero tutto è stato chiarito, analizzato e riportato alla luce come  vogliono  farci  credere coloro che ognio  giorno  riscrivono la  storia   e la  usano per criminalizare   i loro avversari politici  ?a alla sua sesta edizione è ripartita domenica 11 settembre alle 21.00 su Rai Tre,  Blu Notte - Misteri Italiani, il programma di Carlo Lucarelli e Giuliana Catamo, condotto dallo stesso Lucarelli.  La trasmissione prosegue il suo percorso di approfondimento nella storia della parte più oscura dell’Italia: dalla stagione buia della strategia della tensione ai violenti anni ’70, dalla sparizione nel nulla del giornalista Mauro De Mauro al massacro inaccettabile di Pier Paolo Pasolini.   Lucarelli affronta questi grandi temi con la tecnica del racconto, non giornalistica ma narrativa, utilizzando tutti gli espedienti del genere giallo come la suspence, il mistero, il colpo di scena. Le storie così presentate assumono quindi il ritmo incalzante di un romanzo.In questa nuova edizione Carlo Lucarelli approfondirà cinque storie lontane nel tempo ma ancora fortemente attuali.  Infatti  gli ideali  di quel periodo  non sono mai mrti  e  quel periodo   non è chiuso  , si tratta   di  ritirarli fiuori   di  " nostrio cassetti "   con i tempi che corrono  con  un governo sempre  più  conservatore  che stà facensdo ritornare inddietro di  70  il paese  perchè  non riesce  a resistere  ed  è succube  dei guppi di potere e  di pressione  come  Gerarchie  catoliche \  vaticano  ( vedere come stamnno rimettendo indiscussione la legge  sull'aborto e lo  scontro  i sui pacs  e  l'invito da parte di politici a  non votare al referendum di giugno  )  ,  mafia e    bancarottieri ( vedere le leggi ad personam  )  e  polizia  ( vedere la legge  ex  cirielli e le promozioni di quelli che hanno fatto l'irruzione alla diaz  e   le torture di bolzaneto  .)  .
Il programma si avvale della  consulenza di Francesco La Licata, Guido Ruotolo, Vincenzo Vasile, Giovanni Bianconi, Nicola Biondo.La regia e` di Fabio Sabbioni e Alessandro Patrignanelli.Una produzione ETABETA S.p.A. - CVPT RAI Napoli.“Questa è la sesta edizione di Blu Notte - dice l'autore Carlo Lucarelli -  la terza che abbia a che fare con quelli che chiamiamo misteri italiani, e anche per questo ciclo di puntate mi è accaduto di essere colpito da tre cose, e con la stessa intensità della prima volta.La prima cosa a colpirmi è il numero di misteri che appartengono alla nostra storia nazionale. Ogni anno stiliamo una lista che sembra non voler finire più, e ogni volta dobbiamo fare una scelta molto ponderata per rimandare casi altrettanto importanti ad un altro anno. La storia d’Italia ha una metà oscura non solo molto profonda, ma anche molto vasta.La seconda cosa è come tutti questi casi possano essere raccontati con le chiavi e le strutture della narrativa in generale e quella “gialla” in particolare. Storie che sembrano romanzi, storie che sembrano romanzi gialli. Non è una bella cosa, significa che trame, intrighi, colpi di scena, depistaggi, omicidi e drammi umani, abbondano nelle nostre vicende reali come in un libro giallo, tanto che potrebbero essere state scritte da maestri del noir e del romanzo di spionaggio come James Ellroy, John Le Carrè o Giorgio Scerbanenco. Il problema è che sono vicende reali, realmente accadute, che invece di nutrire semplicemente il nostro immaginario hanno influenzato concretamente la nostra vita, individuale e collettiva.La terza cosa è che a studiare i misteri italiani, a  leggere tutte le carte e gli esiti dei processi, anche quelli che assolvono tutti, ci si rende conto che contrariamente a quanto pensiamo noi, di quelle vicende misteriose, sappiamo molte cose. Verità, anche giudiziarie, fatti accertati, ricostruzioni storiche che dicono tanto, che permettono di farsi un’idea di quello che è successo, una verità del buon senso, che anche se non potrà avere esiti giudiziari, dovrà avere necessariamente il suo posto nella Storia, quella con la esse maiuscola, e nelle coscienze dei cittadini."  concludo riportando  questa intervista   fatta  a  Lucarelli   da   a cura di Stefano Corradino Stefano Corradino “ La Storia d'Italia ha una metà oscura"

La strage di Piazza Fontana, la scomparsa del giornalista Mauro De Mauro, la violenza degli anni 70, la morte di Pasolini. La storia italiana è lastricata di decine di misteri irrisolti.
“ Storie – afferma lo scrittore e autore televisivo Carlo Lucarelli - che sembrano romanzi gialli. Il problema è che sono vicende reali, realmente accadute, che invece di nutrire semplicemente il nostro immaginario hanno influenzato concretamente la nostra vita, individuale e collettiva”. 

Tra le 7 edizioni di “Blu Notte” questa è  la terza dedicata all’Italia dei misteri. Sono davvero così tanti i misteri italiani?
Purtroppo si. Tutte le volte che ci ritroviamo a stilare l’elenco dei misteri su cui impostare i nostri gialli dobbiamo fare una difficile selezione. I misteri italiani tuttora insoluti sono numerosissimi. La storia d’Italia ha una metà oscura non solo molto profonda, ma anche molto vasta.La prima puntata della nuova edizione è dedicata a Piazza Fontana. La strage di Milano ha dato inizio alla cosiddetta “strategia della tensione”. Parlarne ha quindi anche un valore simbolico?
Parleremo di Piazza Fontana per vari motivi: perchè quella strage ha innescato una spirale di violenza e di sangue con molti punti ancora oscuri. E ne parleremo perchè in questo Paese, purtroppo, c’è spesso una tendenza a dimenticare… D’altronde, su Piazza Fontana la vicenda giudiziaria si è definitivamente conclusa. Adesso il testimone passa alla storia.
Una vicenda che ha lasciato però molti punti oscuri, a cominciare dall’esecutore materiale.
Non sappiamo in effetti chi era, in carne ed ossa, l’uomo “con la valigetta in mano”, colui che ha fatto materialmente deflagrare la bomba. Ma questo elemento sarebbe servito alla magistratura non alla storia. Noi, in fondo, su questa vicenda come su altre, molte verità le abbiamo effettivamente assodate: conosciamo il contesto, le ragioni che hanno portato alla strage, gli stessi responsabili…
Pasolini nel suo celebre passo degli “Scritti corsari” diceva “Io so. So i nomi dei responsabili della strage di Milano…”
E’ esattamente questo che intendo. Pasolini utilizzava il “buon senso” della storia per indicare come i responsabili, il contesto, le motivazioni di quella ed altre stragi si conoscevano già, senza il bisogno di individuare nomi e cognomi. Alla storia non interessa.
C’è più indifferenza o responsabilità intorno alle stragi?
Entrambe. La responsabilità di chi ha nascosto, occultato, per anni. E la nostra indifferenza, che non abbiamo saputo rivendicare fino in fondo un sacrosanto diritto di verità.
In Italia vige ancora il segreto di stato sulle stragi. Perchè?
Perchè ci sono ancora scheletri negli armadi. E alcuni armadi sono addirittura girati verso il muro tale è la “scomodita’” di alcuni segreti…
L’ultima puntata di questa edizione è dedicata a Pasolini. In che modo parlerete della sua vita e del mistero della sua morte?
Quello di Pasolini è un mistero imbarazzante. E’ imbarazzante come si sia creduto subito, senza porsi dei dubbi, all’ipotesi della omosessualità violenta, senza indagare se, alla base dell’omicidio potessero esserci altre ragioni. Cercheremo in ogni caso di affrontare il “caso Pasolini” mettendo ampiamente in luce i risvolti letterari; l’uomo, l’intellettuale, inserendoli in un contesto giallo.
Se i misteri sono scomodi possono esserlo anche le inchieste giornalistiche che vogliono arrivare alla verità. Avete mai avuto problemi? Ingerenze, impedimenti, minacce?
Fortunatamente no, almeno per adesso. Semmai è piu’ facile che sorgano problemi politici. In ogni caso abbiamo la fortuna di avere un direttore che non ci ha mai creato difficoltà e non ci ha mai chiesto di indirizzare in un modo o nell’altro le nostre inchieste.
Un film, un documentario o un’inchiesta giornalistica televisiva possono a suo avviso contribuire a riaprire anche casi giudiziari caduti nell’oblio? Pensiamo al film “Jfk” sulla morte di Kennedy…
Sicuramente. Di certo non è il caso di Blu Notte dal momento che noi riportiamo in superficie fatti che sostanzialmente già si conoscono. Tutt’al più possiamo contribuire a smuovere l’attenzione dell’opinione pubblica su un particolare episodio. Spesso è cosi che nascono alcune prese di coscienza collettive… In ogni caso ci sono molti precedenti importanti anche in tv: penso al contributo importantissimo che diede Corrado Augias in una sua puntata sul “caso Ustica” raccogliendo al telefono, in diretta, testimonianze di assoluto rilievo e utilissime per aprire uno squarcio di verità in più su quella strage ancora così misteriosa.   
Leonardo Sciascia scrisse che il nostro è un Paese senza memoria e senza verità. E’ d’accordo?
Completamente, ma aggiungerei che l’Italia ha sicuramente sete di memoria e di verità. In un recente sondaggio, il Censis chiedeva ai giovani intervistati cosa
sapessero della strage di Bologna del 2 agosto 1980. Il 60% non ha saputo dare una risposta ma ben l’89% ha detto che avrebbe voluto che qualcuno glie ne parlasse…



LIBRI


 ( saggi , inchieste , storia ) 


i  libri consigliati da Carlo Lucarelli per la puntata sugli Anni '70 sono :  



  • Adalberto Baldoni, Sandro Provvisionato – “A che punto è la notte?”Vallecchi  

  • Daniele Biacchessi – “Fausto e Iaio”Baldini & Castoldi lo trovate  anche in rete  C'è anche la versione online. La trovate, insieme ad altri testi di Biacchessi qui       

     

     





  • Giovanni Bianconi A mano armata Baldini Castaldi Dalai



  • Maurizio Calvi, Alessandro Ceci, Angelo Sesta, Giulio Vasaturo Le date del terrore



  • Luca Sassella EditoreGuido Grainz Il paese mancato Donzelli Editore



  • Ugo Maria Tassinari Fascisteria Castelvecchi



  •  altri libri   alcuni da me   cercati ( e alcuni anche letti  )



    • lettera  a mio figlio sul  '68 di mario capanna  Edizioni Rizzoli

    • la bibliografia di informagiovani.it

    • '68 C'ERA UNA VOLTA LA RIVOLUZIONE I dieci anni che sconvolsero il mondo di JACOPO FO e SERGIO PARINI  edizioni Feltrinelli moltro utile per  orientarsi nella "galassia"  dei gruppi  della sinistra  extraparlamentare  e nel movimento  del '77


    Musica


    oltre a quella del post precedente  ne  ho aggiunto dele altre  che parlano anche della prima repubblica  per i testi del miovimentoi e ella tradizione   italiana   oltre  al solito sito  ildeposito.org  consiglio quest'altro



    • la  ballata dela fiat  di   A. Bandelli 

    • la balalta  di Pinelli   Canzone popolare

    • Primo d'agosto Mestre '68

    • Il vestito di Rossini Paolo Pietrangeli

    • valle  giulia   ( idem, )

    • Avola 2 dicembre 1968

    • La caccia alle streghe [La violenza] Autore: Canzoniere pisano

    • è' mezzanotte Alfredo Bandelli

    • se non loi conoscete    fasusto amodei 

    • viva  l'italia  de gregori

    • io  vagabondo  nomandi

    •  quarant'anni dei modena  city ramblers


    i cd  diquel periodo  di Fabrizio de Andrè in particolare  :



    • Tutti morimmo a stento(1968)

    • La buona novella (1970)

    • Non al denaro, non all'amore né al cielo (1971),

    • Storia di un impiegato (1973)


     


    film \ documentari



    • Lotte in Italia  Jean-Luc Godard 

    • cento passi marco tullio m. giordana

    • la meglio gioventù   idem



     


     


     


     

    Debuttare a cent’anni: i dipinti di Anna Maria Fabriani

      È la prima volta che le sue opere si offrono allo sguardo del pubblico. Un sicuro talento il La pittrice Anna Maria Fabriani ha compiuto i...