16.3.17

Mandò la figlia sui gommoni per salvarla dall'infibulazione. Ora rischia di non vederla più in quanto la madre non ha il passaporto . verrà accettata o rimandata indietro . s'accettano scommesse

i soffondo \ musica consigliata la versione di "Clandestino" con cui Manu Chao la preso parte al progetto "Playing For Change 3: Songs Around The World". Nel disco, pubblicato nel 2014



da http://www.repubblica.it/cronaca/ del 15 marzo 2017




  Mandò la figlia sui gommoni per salvarla dall'infibulazione. Ora rischia di non vederla più Quattro mesi fa la piccola arrivò sola a Lampedusa dalla Costa d'Avorio, ora è in una casa famiglia ma la mamma non ha il passaporto e quindi teme di non potere venire a riprendersela.  di ALESSANDRA ZINITI





PALERMO.
 “Oumoh, attends moi, maman sera là bientot…”. Dallo schermo del tablet, via skype, il volto di Zanabou mostra un sorriso forzato, la voce squillante un’allegria che non ha. Ma dall’altra parte, la piccola Oumoh freme. Il suo sguardo è distratto, risponde a monosillabi, l’educatrice accanto a lei fatica a tenerla davanti allo schermo, poi quando la bambina si chiude in un silenzio assoluto la lascia andar via a giocare. Zanabou esplode in un pianto dirotto: “ Rivoglio mia figlia, se non mi venite a prendere mi rivolgo di nuovo ai trafficanti e salgo sul primo barcone per l’Italia”.
Sono passati più di quattro mesi da quando la piccolissima bimba ivoriana, 4 anni appena, arrivò tutta sola a Lampedusa su un gommone soccorso nel Canale di Sicilia. Portata lì da una giovane donna alla quale la mamma l’aveva affidata all’ultimo istante per salvare sua figlia dal barbaro rituale dell’infibulazione al quale, in Costa d’Avorio, la famiglia voleva sottoporre anche Oumoh. Inseguita dal marito e dagli altri parenti, Zanabou – messa in salvo la piccola – è riuscita a rifugiarsi in Tunisia e lì, nel giro di un paio di settimane grazie alle indicazioni fornite dalla ragazza che aveva portato con sè sul gommone Oumoh, la polizia italiana è riuscita a ritrovarla.
Quella che segue è una tragica quanto purtroppo ordinaria storia di burocrazia che, da quattro mesi a questa parte, rende ancora impossibile il ricongiungimento di mamma e figlia, pure previsto dalla legislazione internazionale. Ma in Tunisia, Zanabou è senza documenti, la rappresentanza diplomatica della Costa d’Avorio fa orecchie da mercante, e senza titolo di riconoscimento sembra non esserci modo di far arrivare la ragazza in Italia. E nel frattempo la piccola Oumoh si allontana da lei sempre di più.
Drammatico il racconto della psicologa che segue la piccola nella comunità per minori alla quale è stata affidata dal tribunale dei minorenni di Palermo dopo il suo arrivo a Lampedusa nel novembre scorso.
“I primi tempi, Oumoh reagiva bene al contatto con la mamma con la quale cerchiamo di farla parlare quasi tutti i giorni via skype. Ma ormai da diverse settimane la piccola è sempre più distratta e lontana da quella figura che vede sullo schermo e della quale probabilmente non riesce più a capire il ruolo. Oumoh è una bimba di quattro anni, che negli ultimi quattro mesi nella sua vita qui a Palermo ha vissuto tante esperienze nuove che finiscono con il sovrastare quella, per altro evidentemente traumatica, vissuta prima in Costa d’Avorio e con la madre. Si è molto affezionata alle educatrici della comunità che vive come la sua nuova famiglia, ha cominciato ad andare a scuola, a farsi degli amichetti, sta imparando l’italiano e dimenticando il francese. E, ovviamente, dall’altra parte del Canale di Sicilia, sua madre ne soffre disperatamente. Per noi è estremamente difficile cercare di mantenere vivo questo rapporto a distanza, la bambina è insofferente quando la spingiamo a rimanere davanti allo schermo e a colloquiare con la mamma, preferisce scappare via a giocare. E’ evidente che ogni giorno che passa il ricongiungimento, quando avverrà, sarà sempre più complicato”








non sempre vale la regola La vita non è perfetta, le vite nei film sono perfette. Belle o brutte, ma perfette. Nei film non ci sono tempi morti, mai ! il caso di Starsky e Hutch e la loro l'amicizia quarantennale

  in sottofondo Musica celtica irlandese allegra bellissima moderna motivazionale positiva strumentale

Lo so  che

La vita non è perfetta, le vite nei film sono perfette. Belle o brutte, ma perfette. Nei film non ci sono tempi morti, mai ! E voi ne sapete qualcosa di tempi morti, eh?

ma  volte   succede  contemporaneamente  nelle opere  cinematografiche    ,vedi  il film


 

Un film stupendo, scorrevole dall'inizio alla fine e magistralmente interpretato.
La vita derelitta di Driss, tra carcere, ricerca di sussidi statali e un rapporto non facile con la famiglia, subisce un'impennata quando, a sorpresa, il miliardario paraplegico Philippe lo sceglie come proprio aiutante personale. Incaricato di stargli sempre accanto per spostarlo, lavarlo, aiutarlo nella fisioterapia e via dicendo, Driss non tiene a freno la sua personalità poco austera e contenuta. Diventa così l'elemento perturbatore in un ordine alto borghese fatto di regole e paletti, un portatore sano di vitalità e scurrilità che stringe un legame di sincera amicizia con il suo superiore, cambiandogli in meglio la vita.
Il campione d'incassi in patria (con cifre spaventose) è anche un campione d'integrazione tra i più classici estremi. La Francia bianca e ricca che incontra quella di prima generazione e mezza (nati all'estero ma cresciuti in Francia), povera e piena di problemi.
Il film è ispirato ad una storia vera, quella di Philippe Pozzo di Borgo, tetraplegico dal 1993, ed il suo rapporto con Yasmin Abdel Sellou, suo aiuto domestico.

 E la storia    di  
  da  unione  sarda  Oggi alle 12:15 - ultimo aggiornamento alle 13:28

Starsky e Hutch, l'amicizia quarantennale che commuove il web





Paul Michael Glaser (Starsky) spinge la carrozzella di David Soul (Hutch)



erano gli anni Settanta e la serie tv "Starsky & Hutch" entrava di diritto nell'olimpo dei polizieschi americani, con il suo rituale di sgommate, testacoda e esplosioni.
I protagonisti, Paul Michael Glaser e David Soul, erano due agenti sempre a caccia di criminali e banditi, uniti da un forte legame di amicizia.
Legame che evidentemente è proseguito anche nella vita e che è sopravvissuto a quarant'anni di distanza dal successo di quegli episodi, tuttora trasmessi in tutto il mondo.



Ai tempi di "Starsky & Hutch", serie cult degli anni 70



Lo dimostra la foto diventata virale sul web e che ha fatto commuovere tre generazioni di fan.
Lo scatto ritrae Glaser, in tv David Starsky, ancora oggi riccioluto anche se ingrigito, che spinge la carrozzella di David Soul, che del biondissimo Ken Hutch ha perso il ciuffo biondo ma conserva il giubbotto scamosciato.
I due, che oggi hanno 73 anni, si trovavano a Liverpool per presenziare il Comic Con, un ritrovo per amanti del fantasy.


 
 

15.3.17

l'italia ritorna indietro nei costumi etico \ morali ? Lezioni sul sesso, è polemica Il progetto per i ragazzi di terza media contestato: «Vogliamo educare i nostri figli»

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http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2017/03/si-chiede-la-memoria-ma-ancora-il-paese.html

meno male  che  sono cresciuto  negli anni 70\80  e  non negli  ultimi 20 \ 30 anni   e quindi ho  gli anticorpi per reagire  e contrastare  questo clima  di ritorno    al vecchio  e alle vecchie teorie  educative  e  di chiusura mentale 



 ZOPPOLA
Lezioni sul sesso, è polemica
Il progetto per i ragazzi di terza media contestato: «Vogliamo educare i nostri figli»
di Massimo Pighin




ZOPPOLA. E’ polemica a Zoppola per un progetto in cui sono impegnati gli studenti delle classi terze della scuola media: secondo il comitato genitori Pordenone “Vogliamo educare i nostri figli”, in classe verrebbero affrontati in modo non appropriato argomenti di natura sessuale.
La presa di posizione delle famiglie è netta quanto è delicato l’ambito oggetto di discussione. Non è stato possibile raccogliere la versione dell’istituto comprensivo, visto che la dirigente scolastica è in malattia e ieri non era disponibile alcun responsabile dell’iniziativa.
In attesa che la scuola esprima la sua posizione, va registrato l’intervento dei genitori. «Il progetto Luoghi per la salute, proposto dal dipartimento di prevenzione di Sacile dell’Azienda sanitaria 5, fa esplicito riferimento ai diritti sessuali, presenti in un documento della World association for sexual health – dice il comitato –. Il testo è molto ambiguo: mette al centro la sessualità, ponendola come diritto. Si insiste sul fatto che il soddisfacimento degli istinti sessuali porta benessere, senza alcun accenno alla regolazione degli stessi, che caratterizza l’amore umano rispetto a quello animale».
Gli attivisti alzano ulteriormente i toni: «Non c’è alcun accenno al tema delle dipendenze sessuali che rendono molte persone schiave dei propri istinti – proseguono –. Tutte le pratiche sessuali vengono messe sullo stesso piano in un atteggiamento avalutativo e, inoltre, il documento sembra aprire anche alla tematica gender quando parla delle varie identità di genere.
Infine, è previsto che gli insegnanti escano dall’aula durante gli interventi didattici: i docenti sono gli unici responsabili della classe e non possono essere allontanati da “esperti” esterni alla scuola».

Infatti   concordo  con quanto dice  Mario salieri   su questa  intervista , di cui riporto sotto  uno stralcio al ilfattoquotidiano
  ( ...  )
Se si fa pornografia dall’Italia paese cattolico si fugge..

Siamo un paese a forte impronta cattolica e ne risente la rappresentazione della sessualità nell’arte. Però ricordo che già dagli anni settanta questa impostazione culturale era in crisi. Hanno avuto bisogno di papa Francesco per un messaggio ‘più umano’.

Dall’Ungheria come vede il nostro paese oggi?

Poteri forti e corruzione diffusa si sono mangiati l’Italia. La classe politica è tra le peggiori al mondo perché non capisce nulla. Gli italiani perbene che lavorano e arrancano sono le uniche vittime di questo sistema. Come padre di tre figli spero sempre che loro trovino la loro strada all’estero.

Neanche un pizzico di nostalgia?
Ma certo dell’Italia mi mancano mille cose. Ci torno spesso, ma solo per andarci in vacanza. Nel 2007 era diventato insostenibile rimanere. Dieci anni dopo siamo da capo. Per il mio ultimo film [  vedere  il mio ost  precedente  , ne trovate  il link il  cima  al post   ] La Ciociara una senatrice del Pd mi ha accusato di aver riproposto degli stupri in un porno, ma non avendo visto il film non sa che non ho girato nessuna scena di stupro. Ma al di là del contenuto il fatto più incredibile, che segna l’arretratezza dell’Italia, è che per minacciarmi hanno chiesto il “sequestro della pellicola”. Ma vi rendete conto? Un prefetto viene chiamato in ballo per sequestrare dei negativi come negli anni settanta. Oggi le pellicole non esistono più, è tutto in digitale. Meglio aggiornarsi ai tempi che cambiano.



L'elzeviro del filosofo impertinente /8

Un sabato sera e una banalissima conversazione fra amici di amici imbucati ad una festa. In tale occasione mi trovai a scambiare quattro chiacchiere con un tizio mai conosciuto prima di allora. A prima vista sembrava di media intelligenza, laureato in giurisprudenza e con una loquela non indifferente. Non so come ma mi ritrovai a parlare di John Gray e del suo ottimo saggio Cani di paglia. Il futuro leguleio sembrava rapito dalla discussione, e per un solo attimo pensai che forse  anche lui conosceva se non l'autore almeno il libro. Ancor prima di indagare a fondo la questione mi disse: "Certo. Grey è un uomo colto, forse fin troppo intelligente ma il suo rapporto sessualmente deviato con Anastasia Steele, e le sue continue richieste sadomaso mi lasciano più che perplesso"! Non vi dico cosa mi balenò in testa in quel momento. Quell'imbecille aveva confuso il filosofo John Gray con Christian Grey, l'insulso personaggio di Cinquanta sfumature di grigio. Così senza perdere il mio solito aplomb risposi: "Non saprei dire. Io parlavo di Cani di paglia mentre lei si riferiva, ovviamente, a dei libri di paglia. Se mi vuole scusare ho altro da fare". Ma dico si può essere così ignoranti e stupidi?
Questo evento mi ha riportato alla mente un altro episodio accaduto quando scrivevo per un giornale locale. Avevo ultimato un pezzo su Auschwitz e lo proposi alla redattrice. La risposta che ricevetti, a distanza di molti anni, mi raggela ancora il sangue. "Interessante. Cos'è un nuovo gruppo musicale?". Interessante? Auschwitz un gruppo musicale?! Ero mortificato per la sua idiozia, ma lei no. Non riusciva a capire.
Ricordo ancora una mia collega di università che prontamente sollecitata su quale libro di filosofia antica intendeva portare all'esame rispose: "Il libro di Socrate". Ed io: "Intendi dire i libri di Platone?" E lei: "No! Voglio portare il libro che ha scritto Socrate" (sic!). Cosa dire a una persona così? Rimproverarla inutilmente o invitarla a bere la cicuta?
Infine ripenso all'episodio capitatomi all'aeroporto internazionale JFK di New York. Mentre attendevo pazientemente di passare la dogana una coppia di giovani italiani si scervellava per scoprire l'arcano mistero che si celava dietro la lettera F di John Fitzgerald Kennedy. La F, secondo loro, stava per 'Figaro', 'Frank', 'Fidelio' ecc. Insomma la loro ignoranza in storia americana era pari solo a quella del loro paese. Ma il bello doveva ancora venire. All'improvviso il ragazzo diede prova della sua cultura sterminata (nel senso di uccisa): "Non sarà mica una sigla per indicare un titolo nobiliare come Benito Benso conte di Cavour, il dittatore fascista?".
La verità è che queste persone vivono felicemente la loro beata ignoranza e, ahimè, la ostentano con una fierezza imbarazzante. Ma cosa ho fatto di male per imbattermi in codesti individui? Evidentemente devo scontare in questa vita le colpe della mia esistenza precedente. Purtroppo sono ben consapevole che questo è solo l'aperitivo di un buffet infinito, e per giunta organizzato a mia insaputa.

Criap


® Riproduzione riservata

14.3.17

reportage fotografico posada - man nuoro ( mostra di Berenice Abbott )

  Ho colto e  elaborato l'idea il   suggerimento  del presidente   dell'associazione  culturale  \ fotografica  la sardegna  vista  da  vicino
(...)
Lancio una piccola idea per la "giornata fotografica" se può essere di vostro gradimento, raccontare una piccola storia da 3 a 5 immagini prodotte appunto nella giornata.
Raccontando  la  giornata  la  nostra  escursione    domenica    in 5  foto . Almeno ci provo è perchè   è stata   molto ricca  di  spunti   .

Posada









era  una bella  giornata   visto   che gente  prendeva il sole  oltre  che  a pescare   estare seduta  in spiaggia




Poi al museo man di  Nuoro
a vedere le mostre di:    Berenice Abot ( 1898-1991), una delle più originali e controverse protagoniste della storia fotografica del Novecento. la prima grande retrospettiva italiana dedicata a Berenice Abbott, che durerà fino al 21 maggio 2017, divisa in tre sezioni: ritratti, New York e fotografie scientifiche.( la parte  più bella, secondo me , della mostra   come potete  vedere  dalla mia

 questa mia  foto  a destra    ) .





 Jennifer West, Action Movies, Painted Films and History Collage, a cura di Lorenzo Giusti.  
Prima personale dell’artista americana in un museo italiano,la mostra si compone di un gruppo di 10 lavori realizzati a partire dal 2005 e di una nuova opera che costituisce un punto di svolta nella produzione dell’artista.  Film Title Poem (2016)è infatti l’ultimo e unico film sonoro realizzato da West. L’artista descrive il lavoro come un "un montaggio psichico della mia interiore storia del cinema”. L’opera si presenta come un collage di immagini, tratte da oltre 500 titolature di film, trasferite su una pellicola da 35mm. La materialità del film - in seguito trasferito su supporto digitale - è sottolineata dall’intervento diretto sulla pellicola attraverso motivi incisi, contorni, tracciati e forature. Sensuale, astratto e immaginifico allo stesso tempo, il lavoro indaga l’incidenza della fiction nella nostra memoria e il modo in cui la rivoluzione digitale ha cambiato l’esperienza della visione.  

Poi una birretta   ed  altre  consumazioni   prima di riprendere , stavolta  , il viaggio  di ritorno




13.3.17

Carlo Baldessari,Trent’anni come odontotecnico, poi la svolta. La scultura “artigiana” con i materiali poveri. Un mestiere che l'ha portato da Campogalliano al mondo

 
il padre  www.carlobaldessari.com
 la  figlia  www.carlobaldessari.com/matilde/


  dalla http://gazzettadimodena.gelocal.it/tempo-libero/  del 9\3\2017 
 questa bellissima storia   di un artista  (  trovate  sopra  il  suo sito ufficiale    e anche   altre news  sulla   figlia artista  anche lei  )   capace    come potete  notare    da questo  video preso dal suo canale  di youtube  


  di ridare  vita   ale  cose  che noi buttiamo o scartiamo 


Carlo Baldessari, riciclando i vetri. Un’arte che piace senza più confini
Trent’anni come odontotecnico, poi la svolta. La scultura “artigiana” con i materiali poveri. Un mestiere che l'ha portato da Campogalliano al mondo


Risultati immagini per carlo baldessari
da http://www.carlobaldessari.com/

MODENA.Oltre 110 le occasioni in cui Carlo Baldessari ha potuto far ammirare le sue opere. L'ultima, dal 26 febbraio al 2 marzo, al Guldfood, al Dubai World Trade Center, dove l'acetaia Leonardi di Modena ha presentato il suo aceto custodito in scatole di vetro dell'artista. Nel 2016 Carlo ha illuminato, su invito dell'ambasciatore Stellino Liborio, la serata di gala della Festa della Repubblica Italiana al St. Regis Hotel di Abu Dhabi. Tra gli altri eventi: ExpoMilano 2015 per il progetto Consorzio Aceto Balsamico di Modena; presentazione a Parma, in aprile 2016, in anteprima mondiale, di Levante, suv della Maserati; presentazione di Microsoft Italia a Venezia, nel 2011. Le sue lampade hanno illumitato l'allestimento della fiction “Che Dio ci aiuti”. Carlo ha realizzato in cristallo il casco di Gilles Villeneuve per la mostra “Un uomo nella leggenda”. Sue le sculture da assegnare ai vincitori dell'“Award 2010 Enogastronomia Italia a Tavola”.   Tra le mostre ricordiamo quella alla Basilica dei Frari a Venezia, tra le opere di Tiziano, Canova e Bellini (2012); al Salon alta relojeria a Città del Messico (2013) e al Museo diocesano di Salerno (2016). Sta per essere pubblicato il libro “L'arte in cucina - gli artisti incontrano gli chef” (Mondadori) dove, tra i 60 partecipanti, Baldessari e Isabella Zambon del ristorante “Oliva nera” di Venezia presentano una nuova creazione: un piatto lagato ad un'opera d'arte, dal titolo “Laguna veneziana”. In programma un progetto con Oliver Krug, patron dello champagne Reims, e quello per l'azienda Tec Eurolab di Campogalliano, specializzata in analisi di materiali. (m.f.)
 L’“illuminazione” di poter creare opere d'arte avvenne, quasi all'improvviso, una decina d’anni fa. E la conferma che le sue sculture in vetro potessero essere di gradimento a molti si registrò sette anni fa, durante la mostra alla Galleria Europa del Palazzo municipale, in piazza Grande.
Un successo sempre più crescente anche all’estero, tanto che ora Carlo Baldessari è una vera “star” dell'arte negli Emirati Arabi, dove emiri e sceicchi si contendono le sue opere. È qui che il modenese soggiorna, dal 2015, per lunghi periodi. Ma le opere nascono nella bottega di viale Gramsci a Campogalliano, dove Baldessari struttura materiali di rifiuto (vetri e cristalli) in splendide creazioni.
Un inno agli elementi poveri, riscattati dalla loro inutilità, per avverare la conciliazione dell'arte con le cose banali della vita. «Vado nelle vetrerie industriali e nelle fornaci del territorio per recuperare pezzi di cristalli che - rivela l'artista - vengono lavorati e riutilizzati per assumere il carattere di scultura».

Ci può spiegare meglio la sua tecnica?
«In primo luogo cerco di smussare i frammenti di vetro per togliere gli angoli taglienti. Li incollo con prodotto speciale, impiegando una lampada Uva per permettere un'adesione definitiva dei vari pezzi. Alcune volte intervengo in modo quasi estemporaneo, con una libertà vigilata sui materiali. Altre volte, quando l'opera è di grandi dimensioni, creo un bozzetto prima di procedere alla realizzazione in vetro. Vetri di rifiuti di industrie, vetrate di finestre e porte, scarti di lavorazioni anche artistiche delle botteghe di Murano, pezzi di vetri di auto in demolizione, di mosaici con foglia oro. Negli ultimi tempi impiego anche altri materiali, come acciaio arrugginito di guardrail da inglobare nel vetro, marmi per basamenti...».
Quale idea sostiene l'immagine?
«Mi piace conferire nuova vita ai materiali in disuso, ispirandomi a forme della natura. Ma l'immagine è anche di pura immaginazione. Vive di emozionalità anche attraverso la fonte luminosa interna che esalta gli elementi che la compongono».
Si considera artista o artigiano?
«Penso che i due aspetti non possono essere scissi. Certamente non sono un accademico, anche perché non ho studiato presso una scuola d'arte. Sono artigiano perché lavoro con le mani e si fa fatica. E in questo operare mi sono state di grande aiuto le abilità e la meticolosità acquisite in 30 anni di attività di odontotecnico a Modena. Ma mi sento artista perché l'opera è frutto del mio estro, della mia fantasia, dei miei sentimenti, delle mie riflessioni e si configura come autentica scultura. Ogni scultura è accompagnata da una poesia che riflette il significato della creazione artistica, con rimandi ad aspetti della vita e della cultura del collezionista cui essa è destinata».
Le piace dare dei titoli alle opere?
«“Ventaglio” è il titolo che ricorre più volte, perché capace di accogliere le forme, in senso astratto, del mare, delle onde, del fuoco e di altri elementi della vita. La figurazione sconfina spesso nell'astrazione, anche se il riferimento è spesso reale, concreto (palazzo, città...)».
Quando si è accorto di poter procedere sulla strada dell'arte?
«Con l'esposizione personale, nel 2010, alla Galleria Europa. Straordinario l'apprezzamento dei visitatori. Il nuovo lavoro mi ha cambiato completamente la vita».
Chi sono i suoi clienti?
«Gente comune che acquista durante le mie mostre o sul sito internet. Inoltre collaboro con la Pagani Automobili: per i clienti di Horacio Pagani creo sculture personalizzate, in cui inserisco pezzi in alluminio delle vetture. Tra i miei ammiratori anche Gina Lollobrigida, Clarissa Burt e Carolina Costner che hanno ricevuto, due anni fa, una mia opera in occasione, a Formigine, della festa di “Profilo Donna” per cui ho realizzato il premio da assegnare alle dieci prescelte».
Si dice che lei abbia molta fortuna all'estero...
«È vero. In Austria, Germania, Francia, Messico, Stati Uniti. Ma, in particolare, da tre anni, negli Emirati Arabi, con residenza, per sei mesi l'anno a Dubai e Abu Dhabi. Ci sono arrivato quasi timidamente. Una mia amica milanese, Greta Canevese, titolare dell'azienda di poltrone e divani “Antidiva” ha proposto, nel 2014, le mie opere a Dubai, mettendomi anche in contatto con gli acquirenti. Nel 2016 ho fatto una mostra ad Abu Dhabi e ho conosciuto persone importanti, come lo sceicco Al Nahyan, membro della famiglia reale e ministro della cultura e sviluppo, che si è innamorato del mio lavoro e mi ha voluto per il mese del Ramadam a Palazzo. Da qui nuovi rapporti di cordialità e stima con emiri e sceicchi, il califfo Bin Butti, che mi chiedono sculture per residence, hotel, società finanziarie e industriali».
Si trova bene negli Emirati?
«È una cultura che mi affascina. Da un anno e mezzo sono impegnato in tanti lavori. Sono orgoglioso di essere italiano: immensa è la stima di cui gode all'estero il “Made in Italy”».
E i suoi progetti?
«È probabile che apra un mio laboratorio a Abu Dhabi, dove poter tenere anche dei corsi. L'idea piace molto alla autorità del luogo

12.3.17

Rossana Agueci , rifatta da cima a fondo: "Il primo ritocco trent'anni fa e non ho ancora finito"


ci manca solo , scusate la battutaccia maschilista e sessista ma le donne ( come gli uomini li preferisco al naturale ) , che si rifaccia anche il culo :-)
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Unione  Sarda  CRONACA » CAGLIARI Ieri alle 16:37 - ultimo aggiornamento alle 19:02

Rossana, rifatta da cima a fondo: "Il primo ritocco trent'anni fa e non ho ancora finito"


Rossana Agueci (foto Anedda)
Di vero - per ora - le è rimasto forse solo il collo. Perché il bisturi è finito pure lì, dove non batte il sole ma il chirurgo arriva. «Non c'è niente di cui scandalizzarsi, i ritocchi alle parti intime vanno tantissimo, nel mio caso è stato un omaggio». Rossana Agueci, titolare di un salone per capelli a Cagliari, ha cinquantacinque anni e una propensione naturale alla chirurgia plastica.
Primo intervento?
«A venticinque anni ho rimodellato pancia e seno. Avevo la seconda, avrei voluto la protesi, ma il chirurgo era contrario».
Il secondo?
«La rinoplastica, ma non è che avessi la gobba o un naso brutto».
Qual era il problema?
«Con la nascita del secondo figlio mi era un po' sceso. Così ho fatto togliere un po' di grasso».
Al naso?
«Sì, certo».
Poi?
«Addominoplastica, nel 1997. E sa una cosa?».
Prego.
«A quel punto ero soddisfatta del mio aspetto. Per un po' mi sono fermata».
Ricaduta nel?
«Nel 2005, subito dopo la separazione da mio marito».
Cosa non andava?
«Col mio ex?»
No, col suo corpo.
«Volevo il seno più grande, questo è il risultato».
Rosanna Agueci (foto Anedda)
Rosanna Agueci (foto Anedda)
Ci è andata pesante.
«Dice?»
Un'ottava si nota.
«Non posso negarlo, ma giuro che l'ho fatto solo per sentirmi bene con me stessa».
Ci è riuscita?
«No, non mi piacevo da ragazzina, quando ero un gioiellino e avevo la fila di corteggiatori, e non mi piaccio neanche ora».
Quindi bisturi e botulino hanno fallito?
«Non scherziamo, sono felicissima di ogni ritocco fatto. Il problema è che forse si insegue la perfezione, ma ci vorrebbero due vite per raggiungerla».
Cos'altro si è rifatta?
«Le labbra, blefaroplastica sopra e sotto, liposuzione a braccia e gambe e mi sono fatta inserire dei fili nella zona temporale per tirare su le guance».
Basta?
«No, mancano i fili occipitali e la vaginoplastica. Io non l'ho chiesta, ero dal chirurgo per l'addominoplastica e quando mi sono svegliata ho scoperto che era intervenuto anche lì».
Ha le lenti colorate?
«Fanno parte della biomedica».
Cosa le rimane di autentico?
«Il collo. Vorrei farlo, ma è pericoloso, ci sono troppe vene. Ci sto pensando, ma da qualche anno ho preso una pausa».
Perché?
«Ho scoperto che per tenere la pelle giovane sono formidabili le punture senza alcun prodotto. Le faccio da sola, sul viso».
 
Quanto ha speso finora?
«Trenta milioni delle vecchie lire circa, soldi ben spesi, in vent'anni».
Pentita?
«Assolutamente no, me ne andrei in Brasile a rifarmi tutta. Lì è gratis il problema è qua, perché non tutte possono permettersi di migliorarsi».
Magari non interessa a tutte.
«Ah, certo. Infatti vedo così tante donne brutte che mi viene quasi da piangere».
La chirurgia estetica è ancora tabù?
«Sì, pensi che mi sono sentire dire da un'assistente sociale che sono una madre indegna, e il mio ex marito mi ha definito fenomeno da circo».
Il giudizio delle gente pesa?
«No, mi fa ridere. Il mondo è pieno di persone limitate e insoddisfatte, con pregiudizi fini a se stessi».
Mai pensato di investire in cultura?
«Guardi, mio figlio Alberto ieri mi ha detto la stessa cosa. Ma io sono un'artista, la laurea non mi serve. Lavoravo molto bene, mi sono potuta permettere tutti gli interventi».
Crede ci sia una spiegazione psicologica?
«Anche questo me l'ha detto mio figlio, non lo so. Ma di una cosa sono certa: la vita è una questione di emozioni».

“Così ammazzo le bufale del web” di © faccedivita.it

facce-di-vita2 su     gentile   concessione      del proprietario   http://www.faccedivita.it   riporto la storia  d'ohggi .Per   chi fosse interessato le   storie delle persone    citate  nel sito     sono raccontate anche in un libro. Esso   puo' essere  acquistato   sul sito YouCanPrint o Amazon, lo si può ordinare e ricevere allo stesso prezzo in qualsiasi libreria Mondadori o compresa nella mappa di Youcanprint. Vi arriverà in pochi giorni.Lo si può acquistare   anche   con bonifico di 10 euro al codice iban IT65Q0760105138282904282908 (beneficiario Ermanno Amedei), inviando dati per la spedizione all’indirizzo di posta elettronica faccedivita@libero.it.A Cassino lo si trova all’edicola di Vittorio, sotto ai portici in corso della Repubblica.A Velletri lo trovi all’edicola Marzorelli in Viale Oberdan
la storia tratta dal sito più precisamente qui riguarda la  vicenda  di Angelo Ruggieri, 42 anni di Lanciano (Ch) – Metereologo di professione, ammazza bufale per passione
 Angelo Ruggieri, 42 anni di Lanciano, paga con insulti, minacce, graffi alla macchina e denunce, la sua voglia di sconfessare chi sostiene teorie da lui stesso definite strampalate al solo scopo di ricavarne benefici economici. Sono i “bufalari”, coloro che inventano o abbracciano teorie che non si basano su alcun supporto scientifico e che servono solo ad ingenerare timori ed attenzioni nella gente creandosi così veri e propri supporter anche economici.Vuoi per la sua professione, vuoi perché è quella più in voga, l’attenzione di Angelo Ruggieri 
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è concentrata da qualche anno sulla teoria delle scie chimiche. “Si sostiene – dichiara – che con aerei di linea e militari, in tutta segretezza, vengono rilasciati nell’atmosfera composti chimici, in larga parte metalli pesanti nocivi alla salute,  per controllare il clima. Secondo loro i metereologi che si occupano di clima e previsione del tempo, a seconda di come si svegliano la mattina decidono di far piovere o provocare cicloni, tornado o periodi siccitosi come e quando se ne ha voglia. I ‘guru’ di questa teoria citano persone o scienziati radiati dagli albi e allontanati dalle comunità scientifiche, che si inventano altre professioni per campare e incoraggiano bufale come questa. Ma sono pochissimi, alcuni anche fuori di testa ai quali il mondo scientifico neanche da più retta perché basano le loro dicerie solamente su filmati di YouTube o fotografie di dubbia fattura”. Scie che procurerebbero una malattia, la Morgellons, secondo alcuni. “Ma non secondo la comunità scientifica- precisa Ruggieri – che sostiene invece  che la Morgellons è malattia psicosomatica e che non ha nulla a vedere con i presunti veleni che presumibilmente vengono rilasciati nell’atmosfera”. Tentativi per controllare il clima esistono, è una scienza precisa e tutt’altro che nascosta. “Si chiama geoingegneria ambientale, ma non è al servizio della Nato come sostengono i bufalari. Ci sono posti in cui manca acqua ed è lì che viene applicata la cosiddetta inseminazione igroscopica delle nuvole; è chimica e si interviene in questi casi facendo precipitare al suolo l’umidità dell’aria sottoforma di pioggia”. La sua passione, è quella di contrastare queste teorie che non hanno fondamento concreto. “Lo faccio nel mio piccolo dimostrando la verità e portandola all’attenzione della gente con articoli giornalistici che scrivo e pubblico sui vari siti nazionali sempre in risposta a qualcosa che hanno scritto i “bufalari”. Porto nella discussione pareri di personaggi importanti. Da quattro anni sono ammazza bufale principalmente contro le scie chimiche ma anche le guarigioni miracolosi di alcuni farmaci per il cancro ad esempio la cura dell’aloe che secondo alcuni curerebbe il tumore in maniere definitiva”.Perche inventare una bufala o sostenerla?“Se si fa un giro sui siti internet dei soliti signori – spiega il metereologo ammazza bufale – ci si accorge che dietro c’è guadagno e lo si capisce dal fatto che sugli stessi siti, compaiono in bella evidenza i codici iban o i numeri di carte prepagate per fare donazioni. Quando devono monetizzare chiedono soldi con ogni mezzo dai social network sostenendo di affrontare spese legali dovute alla loro battaglia per fronteggiare gli attacchi della magistratura o di chi vuole impedire che certe teorie vengano rese pubbliche. Incassano così le donazioni fatte dalla gente che arriva a considerarli dei martiri perché loro si ergono a tali. A volte pubblicano anche libri che contengono ovviamente le loro frottole, facendo copia e incolla delle tante cretinate scritta su internet; altro che opere letterarie, e i polli li acquistano. Una sorta di autofinanziamento delle loro attività che non viene rendicontata”. Chi cerca di guastare il mercato diventa nemico. “Se contrasti le loro tesi cominciano le minacce e gli insulti. Io sono aperto al confronto, ma non tollero l’insulto specialmente quando non si hanno altre argomentazioni per difendere la propria tesi”. Con alcuni, Ruggieri è arrivato anche alle carte bollate con denunce e rinvii a giudizio per diffamazione e calunnie. Ma non solo; quelle comparse sulla carrozzeria della sua macchina non sono certamente scie chimiche, ma assolutamente fisiche che lui attribuisce però al dibattito in corso. Così come gli attacchi sui social network. “Su facebook ho ricevuto auguri di lunghe e dolorose malattie. Qualche tempo fa, invece, come messaggio privato mi è arrivato un manifesto funebre”. In altri casi è addirittura considerato o tacciato per agente segreto del ministero degli interni. “Farei parte di una stretta cerchia di persone che lavorano per disinformare sotto il controllo del Ministero degli Interni e con il coordinamento delle procure. Questo pensiero è stato riassunto in un post pubblicato su facebook con il quale si disegna il legame del Ministero ‘noi disinformatori’ e alcune procure che fanno da tramite. Divertente”. Eppure una soluzione potrebbe non esserci. “Nessuno mai riuscirà a far cessare queste teorie stupide perché ci sono interessi ma anche perché purtroppo alla gente piace credere ed è affascinata dalle ipotesi di complotto o semplicemente perché teme malattie e morte. Facendo leva su queste paure è facile ottenere click e soldi”.

Er. Amedei © faccedivita.it 







Giovane migrante si propone come netturbino: «Voglio integrarmi onestamente»



da http://ilmattino.it/societa/persone/
Sabato 11 Marzo 2017, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 11-03-2017 10:55


Giovane migrante si propone come netturbino: «Voglio integrarmi onestamente»





Si improvvisa netturbino per dimostrare la sua voglia di integrazioni. Le immagini di un giovane migrante, a Monteverde nuovo, a poca distanza dalla tendopoli allestita dalla Croce Rossa in via Ramazzini, a Roma, si è proposto come netturbino affiggendo alcuni cartelli.



"Gentili signore e signori - scrive il migrante - desidero integrarmi onestamente nella vostra città senza chiedere l'elemosina!!!. Da oggi terrò pulite le vostre strade. Vi chiedo soltanto un contributo di soli 50 centesimi per il mio lavoro. Buste, scope palette, e altro materiale per la pulizia sono bene accette".
I passanti, come riporta il sito dell'Adnkronos, lo guardano sorpresi, mentre con la scopa spazza i marciapiedi, alcuni gli hanno lasciato nel piatto i 50 centesimi richiesti.

11.3.17

LE RELIGIONI ADORANO DIO MA ODIANO LE SUE CREATURE


dopo la distrazione del post precedente ho trovato il post che cercavo



Nino Malgeri ha condiviso il post di Zeno Malgeri & Co.
 non avverrà oggi, sarà domani ma è inevitabile e il sistema ne ha preso atto, per questo motivo trema e.... trama.
Noi siamo relativamente pochi, un pugno di uomini sparsi nel mondo ma esistiamo e ogni giorno contagiamo qualcuno .... è come un virus benefico.
Saremo tanti un giorno, la maggioranza e nessuno avrà più coraggio di ridere del nostro amore per gli indifesi, nessuno avrà più coraggio di far del male ai nostri fratelli animali.
Utopia? Se ci crediamo tutti insieme, diverrà realtà !




Gli animali hanno propri diritti e dignità come te stesso. E' un ammonimento che suona quasi sovversivo. Facciamoci allora sovversivi: contro ignoranza, indifferenza, crudeltà.
(Marguerite Yourcenar)

L'empatia è la capacità di comprendere a pieno lo stato d'animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Empatia significa "sentire dentro", ad esempio "mettersi nei panni dell'altro", ed è una capacità che fa parte dell'esperienza umana e animale.
Tutto il genere umano è empatico? Probabilmente da bambini lo siamo tutti ma strada facendo ci perdiamo nel mondo degli uomini, quello indifferente, consumistico, ci facciamo guidare dall'egoismo e perdiamo ogni briciolo di umanità.
Quindi se tutti un tempo abbiamo amato ogni creatura vivente, perché oggi molti fanno fatica a riconoscere il loro diritto alla vita?
Me lo sono domandata più volte, incredula, di fronte agli sguardi attoniti, di chi ascoltando le mie "moralizzazioni", scuoteva la testa ridacchiando sotto ma anche sopra ai baffi.
C'è davvero molto lavoro da fare per risvegliare quegli animi assopiti, che vivono la vita di qualcun'altro, quella dell'ego che li possiede.
Eppure sento che la liberazione animale avverrà, in tutto il mondo si parla di questo terrificante e immondo olocausto animale che sta durando da troppo tempo.
Ogni giorno, qualcuno, guardando negli occhi un piccolo e povero animaletto, sofferente, imprigionato e solo, sentirà il suo dolore e riuscirà a ritrovare l'empatia perduta e se non avverrà oggi, sarà domani ma è inevitabile e il sistema ne ha preso atto, per questo motivo trema e.... trama.
Noi siamo relativamente pochi, un pugno di uomini sparsi nel mondo ma esistiamo e ogni giorno contagiamo qualcuno .... è come un virus benefico.
Saremo tanti un giorno, la maggioranza e nessuno avrà più coraggio di ridere del nostro amore per gli indifesi, nessuno avrà più coraggio di far del male ai nostri fratelli animali.
Utopia? Se ci crediamo tutti insieme, diverrà realtà !..
Il vero intento millenario delle religioni consiste nel porre un freno all'amore e all'empatia umana verso tutto il creato.Bergoglio, il macellaio mancato, ci ricorda che l'amore a nostra disposizione pesa tot etti, e se lo sprechiamo per gli animali, esseri inferiori, non ne resterà più per i nostri simili.
Le principali religioni monoteiste non dovrebbero combattersi attraverso guerre "sante" , infatti il Dio descritto nell'Antico Testamento e quello del Corano concordano su tutto:
violenza, schiavismo, specismo, razzismo, sessismo e omofobia.
Secondo questi testi "sacri" Dio avrebbe creato milioni di specie animali uniche, inimitabili, variopinte, meravigliose, dotate di carattere e sentimenti, con l'unico scopo di renderle schiave di una sola specie.
Il primo grave insulto alla creazione è compiuto tramite l'antropocentrismo, ovvero l'uomo al centro di tutto, pensiero cardine di queste religioni.
Dopo essersi impegnato nell'ideazione di innumerevoli schiavi di ogni forma e colore, quel presunto Dio descrive anche come ucciderli e ci mostra la procedura per sgozzarli e lasciarli dissanguare, passando da schiavista a macellaio con esperienza.
Su una confezione di carne trovate il marchio "Halal" o "Kosher"?
Significa che gli apprendisti macellai hanno rispettato le direttive del Dio macellaro esperienziato.
Quando vieta di mangiare il maiale ai musulmani ci si aspetta che sia il suo animale preferito, invece no, altrimenti passerebbe un concetto troppo pericoloso per la sua religione, ovvero il rispetto esteso ad una specie diversa da quella umana.
Non si deve mangiare il maiale in quanto trattasi di essere "impuro", perchè logicamente una divinità concepisce creature per le quali prova repulsione.
Il divino, a differenza di un genitore normale, sa già come saranno i propri figli.
Se li crea desiderosi di libertà e di amore, per quale motivo li vorrebbe vedere privati delle loro naturali caratteristiche, schiavizzati e segregati per favorire la specie più triste ed autodistruttiva?
Il compito di questi testi "sacri" è stato quello di limitare fortemente la capacità umana di amare, facendo odiare le differenze anzichè apprezzarle (differenze progettate da quel Dio che dicono di adorare).
Si parte dal considerare gli animali esseri inferiori, poi si fa la stessa cosa con le donne, i popoli non eletti, le "streghe", gli omosessuali, finchè si giunge ad amare solo se stessi.
Grazie di cuore a chi condividerà, nella speranza che, passo dopo passo, il pensiero comune converga verso un futuro di pace e rispetto per tutti i terrestri, umani ed animali.



E ancora:




I dieci comandamenti sono personalizzabili a seconda delle esigenze del sacerdote e del credente onnivoro.

Ad esempio il generico "Non uccidere", viene trasformato in:
"Uccidi qualsiasi essere vivente per gola, vanità o con qualsiasi altra motivazione, eccetto gli uomini, purchè questi ultimi non si trovino sulla stessa traiettoria del proiettile partito dal tuo fucile da caccia.
Non dimenticare di fare un'ulteriore eccezione per i milioni di persone morte di fame a causa del tuo egoismo e della tua alimentazione sbilanciata ed iperproteica.
E visto che ci sei, in caso di interessi economici, divulga una falsa scienza, anche a discapito di vite umane ed animali".
La loro freddezza sta nel fecondare artificialmente un numero considerevole di future madri, in un periodo ben preciso, affinchè l'italiano medio possa trovare in tavola un cucciolo di età inferiore ad un mese, per celebrare la festa della risurrezione (uccidendo).
Eh sì, perchè l'agnellino da latte, per rispettare gli elevati standard qualitativi imposti dai palati onnivori, non deve superare i 22 giorni d'età prima di essere caricato sul camion della morte.
Vogliamo farci mancare delle offerte vantaggiose?
No! Infatti moltissimi di questi agnelli provengono dai Paesi dell’Est per una questione di prezzo inferiore e diverranno protagonisti di una drammatica Via Crucis, durante la quale patiranno la fame e la sete, in un lungo, disperato ed estenuante tragitto.
Per questo motivo, a mio avviso, voi state replicando ogni anno l'uccisione di Cristo, poichè portate avanti un'usanza a base di sangue innocente e vi abbandonate al peccato capitale della gola, rendendo di fatto la Pasqua una ricorrenza satanica.
Questi neonati di specie diversa dalla nostra saranno strattonati e condotti con la forza verso una potente scarica elettrica, proveniente da pinze portaelettrodi.
Successivamente saranno appesi a testa in giù per essere sgozzati, lasciati dissanguare, sbudellati e fatti a pezzi.
Le pratiche confezioni che vi fanno trovare al supermercato sono il frutto di tutto questo orrore.
Anche l'Islam non è da meno, con la sua "Festa del sacrificio", detta anche, udite bene, "Festa dello sgozzamento".
Certo, per gli uomini è sempre festa, quando non sono loro a finire sgozzati, per giunta totalmente coscienti.
Inoltre dare un prezzo alla vita è una cosa altrettanto immorale e diabolica.
Considerate la vostra esistenza un dono unico ed incommensurabile, ma senza vergogna alcuna pretendete di stabilire un valore per quella altrui, rendendola prigioniera, schiava e vittima dei vostri vizi.
Nei più diffusi standard di codici a barre sono presenti due caratteri di start/stop ed un carattere di controllo centrale, formati da barre più lunghe rispetto alle altre.
Questi 3 elementi hanno una spaziatura uguale a quella che codifica il numero 6, quindi abbiamo un 666, come rappresentato nell'immagine.
Secondo alcune persone si tratta di un chiaro messaggio subliminale da parte del Nuovo Ordine Mondiale, mentre gli anticomplottisti la considerano una leggenda metropolitana.
In questo post pregno di credenze, superstizioni e fede macchiata di sangue, abbiamo un'unica, grande certezza:
possiamo vivere senza compiere inutili stragi.
Ciò deve bastare a delle persone altruiste, coscienziose e moderne per intraprendere un nuovo cammino verso l'evoluzione etica e spirituale.



Fonte: Il Moralizzatore Vegano