25.3.17

vegetariano , vegano , carnivoro , onnivoro ? ma che importnaza ha importante è il rispetto e il saper fare buon viso a cattivo gioco

 dopo   il mio post  molti   in chat   una persona   mi ha  chiesto ma tu sei   vegano o  carnivoro  ?     stavo per  rispondere  quando  alla  discussione  si è  unita  una terza  persona    e  ha detto :   <<  non è vegetariano  , basta  vedere le foto delle verdure   raccolte   nel suo orto che  posta  sul  suo facebook . 
Io  sono una terza   via   cioè onnivoro  (  ed  se  cercate  nell'archivio trovate   ,  " reportage  "  su   un pranzo  con amiic\che vegetariani e  vegani  )   mangio  di tutto compresa la carne ed  i latticini  , ovviamente  quando è possibile  quelli  allevati naturalmente    ed   non industriali .
rispetto ( i  commenti   riportati sotto  sono  presi   da http://invececoncita.blogautore.repubblica.it/  più  precisamente e qui 

  sia   la  scelta   Vegana 


CaterinaServi
La scelta vegana è dettata da un ragionamento molto semplice: non è giusto - perchè è un abuso, una prevaricazione violenta inammissibile - sfruttare e far soffrire una creatura vivente e senziente che - proprio come noi umani - desidera vivere in pace e a proprio agio. Se lo facciamo da tanto tempo non è una buona ragione per continuare a farlo: siamo gli animali più intelligenti e dotati di senso etico e morale? Allora agiamo di conseguenza. Siamo anche dotati di capacità empatica, quel meccanismo neurofisiologico che ci fa entrare in risonanza con la sofferenza altrui e che ci permette di essere adeguatamente e naturalmente compassionevoli. Gli animali "da macello" sono esseri sensibili e amorevoli come i cani e i gatti che vivono con noi e amiamo. Siamo indifferenti verso di loro soltanto perchè la loro atroce sofferenza e le torture che gli vengono inflitte non si vedono. 

sia  quella   carnivora 

Gabriele Bombardieri
Sono in medico e ricordo a tutti che l'uomo è per natura onnivoro(qualcuno può documentarsi sulle differenze tra l'intestino di un uomo è quello di una mucca o un cavallo?)ricordo che le nuove generazioni alimentate anche con proteine animali sono cresciute in statura media di circa 20 cm e probabilmente continuano a crescere.quanto alle cosiddette evidenze cancerogene di certi alimenti non esistono a tutt'oggi studi randomizzati(che sono gli unici che danno evidenze statisticamente significative)che dimostrino una evidenza clinica di cancerogenicita' di alimenti particolari tipo carni rosse .si è solo constatato che l'aumento di ceri tumori è proprio di certe popolazioni che si alimentano con quantità superiori di proteine animali di origine bovina.purtroppo come tutte le osservazioni superficiali ,non tengono conto del fatto che sono anche le più longeve e quindi più soggette a tumori

 riprendendo  l'argomenti trattato nel post   precedente  e  ripreso   anche  dall'articolo di concita    do ragione  a    questo  commento  anonimo  
Certo siamo un popolo strano leggevo di mamme che protestavano perché alla mensa davano ai suoi figli risotto con i porri, non si sa bene cosa devono mangiare questi poveri bambini io penso che una dieta equilibrata sia quella di mangiare di tutto. Questi integralisti vegani che oggi vorrebbero vietarmi di mangiare una bella bistecca alla fiorentina al posto di uno sformato di semi vari che al solo pensiero mi sento male domani magari mi vieteranno di mangiare gli insetti perché anche le cavallette soffrono. Siete persone pericolose perché non avete nessun rispetto per chi non la pensa come voi. Mentre noi onnivori vi lasciamo mangiare tutta l'erba e semi che volete lasciateci gustare un bel maialino al forno con patatine annaffiato con un buon Chianti.

Continuando a leggere  i vari commenti  dellla  diatriba    vegani \  vegetariani     contro   carnivori ho trovato  interessante  il commento  di Pino Lollo    che  più o meno  arriva  alle mie stesse  conclusioni

E' una guerra di religione. Mia moglie non mangia carne, io da tempo cerco di mangiarne poca, i figli 27 e 19 anni, per contrapposizione, appena possono mangiano carne.
Io capisco e condivido solo due argomentazioni verificabili e misurabili :
la carne non fa bene,
il ciclo produttivo degli animali da macello non è sostenibile.
Le altre argomentazioni animaliste/vegane mi sembrano fideistiche:
l'uomo è senziente anche l'animale è senziente quindi se uccido un animale è come uccidere un uomo e quindi è un assassinio.
Io dico, in quattro milioni di anni l'essere senziente uomo ha sviluppato forme di pensiero variegate ed evolute al punto di arrivare ad avere rispetto degli altri uomini e anche degli animali.
Ora per quanto ci è noto non esiste animale carnivoro che in questi 4 milioni di anni abbia costruito un pensiero e a partire da questo o abbia smesso di cacciare le sue prede.
Poi  la discussione  via    chat  è continuata  fra ****  e *****    e poi mi sono   rotto  e  gli ho  lasciati   in quanto  stava  diventando  noiosa    ed  improduttiva  del tipo

 ***** ma   i vegetali che  voi   mangiate  e  raccogliate  soffrono anche loro come  gli agnelli che   ci   accusate  di mangiare   .
**** Uccidere animali per mangiarli non é assolutamente necessario. Comunque, risposta alla tua battutina   asserire che un cetriolo(  per  citare  una verdura   a caso )  possa soffrire quanto un agnello sgozzato é una cosa talmente ipocrita che non meriterebbe risposta. Pota un cespuglio e dimmi se riusciresti secondo coscienza a tagliare la zampa di un cane sostenendo che sia la stessa cosa. Inoltre, se tu credessi veramente a quello che hai scritto (ma non é certo cosí ) e ti preoccupassi per davvero della sofferenza delle piante, dovresti a maggior ragione essere vegetariano. Per allevare per anni gli animali da abbattare é necessaria una quantitá di alimenti di origine vegetale enormemente superiore che se te ne cibassi invece direttamente. Perché non mi indigno con il leone? Beh tanto per cominciare perché uccide per sopravvivere e non per sfizio...

perchè la  penso    come 


3 ore fa
Eugenio Bacchini
Ahimè, quando una dieta diventa un'ideologia, sorgono i problemi. Anch'io sono stato vegetariano per un periodo della mia vita, ma erano altri tempi (fine anni 70): nessuno mi ha mai rotto le scatole, tutt' al più erano curiosi di sapere cosa mangiavo, né io mi sono mai sognato di dare dell'assassinio ai miei amici carnivori, o sentirmi superiore per via della mia dieta. Questo mi sembra più tifo calcistico...


ora     sia  che il vegan   sia   una moda  o  una  scelta  \  principio  mortale    (   principalmente quelle  persone    che   conosco  lo    sono  per   scelta      sono  d'accordo  con 


Elisa Cip
Attenzione che il veganesimo non è' una scelta, ma un principio di etica e di morale. Non è' estremismo, non è' una dieta, non è' una moda. I giornalisti, prima di esporsi in un articolo di giornale dovrebbero informarsi, perché il concetto di veganesimo è' ormai noto.
 
Cioncita  avrebbe dovuto   prepararsi  meglio  o  forse  come  sostiene



Francesco Chiantese
Concordo che non sia una moda; ma "tecnicamente" è una dieta (forse lei intendeva "non è una dieta dimagrante" ma è ovviamente una dieta, almeno in italiano) ed è una "scelta" nel senso che si sceglie, per etica e morale come lei giustamente ricorda, di non mangiare alcuni alimenti e di adeguare alla propria etica e morale la propria dieta alimentare. 

Concludo  con  questa  domanda  . Ma per un onnivoro che è abituato a mangiare carne, ma ANCHE vegetali (si spera, altrimenti sarebbero pasticci seri per la sua salute), quale sarebbe il problema se, occasionalmente, una volta ogni tanto, si fa un singolo pasto di soli vegetali, senza mangiare carne?








una grigliata di zucchine e melanzane, sono oltraggiosi? 

intolleranza ideologica e scontro fra vegani e carnivori


in sottofondo  vegano intollerante di  valentina  rubini 




di solito visti i precedenti



Milano, Cruciani sfida gli animalisti vegani con un salame in mano: aggredito in radioIl conduttore della Zanzara Giuseppe Cruciani vittima dell'assalto in redazione di un gruppo di animalisti vegani dell'associazione "Fronte animalista" che si sono sentiti presi di mira durante le sue trasmissioni. Il video documenta il presidio degli attivisti, che sono poi riusciti a entrare con la chiara intenzione di pestare il conduttore, costretto a scappare dopo essersi presentato con un salame in mano. "Chi predica violenza e sopraffazione e in più deride e porta in studio animali condannati a morte si deve aspettare solo una reazione forte e decisa degli animalisti", è il messaggio via Fb dell'associazione, che annuncia: "Non finisce qui"










sono, ovviamente senza generalizzare perchè conosco direttamente vegani che non arriverebbero mai a certi situazioni , i vegani più intolleranti a reagire cosi . Ma stavolta secondo questa storia riportata da http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/ del 23\3\2017 è l'inverso


La sua bimba di 7 anni racconta ai compagni cosa pensa su carne e pesce e alcuni genitori strattonano e minacciano la mamma








di Francesca Ferri




Frutta fresca servita in una mensa scolastica (foto d'archivio)

GROSSETO. Circondata dalle altre mamme, strattonata, bloccata e minacciata: «Di' a tua figlia di smettere di parlare in quel modo ai nostri bambini». «Quel modo» è semplicemente la constatazione, da parte di una bambina di 7 anni, che l’hamburger nel piatto del compagno di classe una volta era un vitello e i bastoncini impanati erano un pesce. Una verità “scomoda” che ha insinuato nei piccoli qualche dubbio sulla loro alimentazione carnivora. E per questo alcune adirate genitrici hanno deciso di farla pagare alla mamma della bambina.
immagine simboloCosì lei stessa racconta questa storia che sembra uscita da un altro mondo o per lo meno da un’altra epoca. Il culmine del clima di tensione che si trascinava da tempo è arrivato nel pomeriggio di mercoledì 22 marzo, quando la signora è andata a scuola a riprendere la figlia, in un paesino del Grossetano. Il nome della donna, così come quello della scuola e il paese non possono essere rivelati nel rispetto della legge che tutela i minori sulla stampa.«Io sono vegana e mia figlia è vegetariana – spiega la donna – e per questo motivo non siamo mai state accettate dal resto della classe. Con la scuola, invece, non ci sono mai stati problemi: alla mensa le servono un pasto vegetariano».La piccola è una bambina sveglia e curiosa, racconta la mamma, «e a volte capita che vada da un compagno o da una compagna e dica: “Ma lo sai che quel che stai mangiando era un animale e ora è morto? Lo sai che quello era un maialino”, e così via». Informazioni che, tra l’altro, a 7 anni dovrebbero essere acquisite. «Insomma, pare che gli altri bambini abbiano cominciato a farsi delle domande – continua a raccontare la mamma – e i genitori sono “avvelenati” con me».I rapporti si sono guastati, dice la signora, alla fine dello scorso anno scolastico, quando lei aveva proposto un pranzo a casa propria. «Proposi un burger vegetale – racconta – ma mi dissero che volevano il barbeque di carne e che non dovevo “imporre” la mia alimentazione. Figuriamoci...». Da lì niente è stato più come prima. «Ho dei messaggi sul cellulare del tipo: “Stai attenta”», dice la signora.Ma il peggio doveva venire. Ed è accaduto mercoledì 22 marzo. «Sono arrivata a scuola in auto, erano circa le 16.10 – racconta la donna – e quattro o cinque mamme mi hanno bloccata per non farmi uscire. Prima mi hanno aggredita verbalmente, poi una mi ha rigato la fiancata lato guida con le chiavi. Poi strattoni, offese, capelli tirati, spinte. Una faceva molto la grossa. Erano arrabbiate perché la bambina racconta ai loro figli la verità su quel che mangiano». E qualcuno di loro comincia a rifiutare bistecche e filetti.Eppure, dice la signora, non è l’unica verità che i piccoli imparano a scuola. «A mia figlia in classe le hanno detto che la fatina dei dentini non esiste, che Babbo Natale non esiste, le hanno tolto tutta la fantasia ma non è che vado ad aggredire gli altri genitori», spiega la signora. Il brutto episodio non passerà comunque in cavalleria. La signora presenterà infatti denuncia ai carabinieri.comunque in cavalleria. La signora presenterà infatti denuncia ai carabinieri.


CASTELNUOVO SCRIVIA Nicolò, il ragazzo che vuole vivere nel passato

  da  http://laprovinciapavese.gelocal.it del 24 marzo 2017 Leggo con misto  di  risata  e serietà  la storia  di Nicolò, un ragazzo che vuole vivere nel passato . Egli Ha 19 anni, diplomato al liceo artistico e una grande passione per l'antiquariato. Ama indossare cappelli e abiti d'epoca. Interpreterà un calciatore in un film sulla storia del grande Torino


Nicolò Maimone

CASTELNUOVO SCRIVIA.
Vorrebbe vivere nell’Ottocento e si veste con abiti dell’epoca, il 19enne castelnovese Nicolò Maimone, scelto recentemente per recitare in un docufilm dal regista Victor Vegan. Figlio di Loredana Filograno, parrucchiera da 42 anni, conosciuta come Lory e Renato Maimone dipendente come autotrasportatore per la “5 Valli”, Nicolò sin da quando era piccolo ha mostrato interesse per l’antiquariato, soprattutto Ottocentesco.














«Colleziono ogni tipo di oggetto: mobili, abiti, libri, bastoni e santini, tanto che ho ricevuto da Papa Francesco una delle prime lettere che ha inviato, proprio perché venuto a conoscenza della mia passione. Mi piace restaurare tutto quello che trovo, a volte abbandonato da chi non da importanza a questi oggetti, per me di valore inestimabile, Mi piace vestirmi con abiti d’epoca e portare i cappelli. Molti mi donano oggetti che poi rendo riutilizzabili, come le biciclette. Ho sistemato anche un calesse che il regista vorrebbe utilizzare in una scena del film. Più o meno colleziono qualsiasi tipo di oggetto prodotto fra gli inizi Ottocento ed il 1950, compresi libri, tessuti ed opere d'arte».
Nicolò, ha 19 anni e vuole vivere nel passatoVuole vivere nell’Ottocento e si veste con abiti dell’epoca, Nicolò Maimone, 19 anni, di Castelnuovo scrivia, ha scelto recentemente per recitare in un docufilm dal regista Victor Vegan. Figlio di Loredana Filograno, parrucchiera da 42 anni, conosciuta come Lory e Renato Maimone dipendente come autotrasportatore per la “5 Valli”, Nicolò sin da quando era piccolo ha mostrato interesse per l’antiquariato, soprattutto Ottocentesco.



                                 (Video Studio Serra)


Diplomato al liceo artistico, Nicolò veste fuori dai canoni della moda ed ama circondarsi di oggetti dal profumo antico; ricerca fra mercatini e negozi, camicie, abiti, cappelli e sciarpe che gli conferiscono un aspetto unico. Ha già frequentati corsi di restauro e si sta informando per seguirne altri. Recentemente, è stato contattato dal regista Victor Vegan per interpretare il ruolo del calciatore Herbert Kiplin nel suo film, dedicato appunto alla storia del Torino; una grande soddisfazione per lui e per la sua famiglia. Le riprese del film sono già iniziate negli studi di Collegno e Torino.
Paola Dellagiovanna

PERSINO IL SOLE di © Daniela Tuscano

L'immagine può contenere: 5 persone, persone in piedi
Caro Papà,
E non sbaglio l'accento : proprio "Papà"... Come tutti i papà riservi sempre qualcosa d'imprevedibile. 
Ricordi il celeberrimo discorso del tuo predecessore: "Si direbbe che persino la luna si sia affacciata questa sera..." ?                   Qui a Milano, si direbbe che persino il sole ha deciso inopinatamente di tornare.                   Non s'è trattato d'una semplice occhiata fra le nubi, ma d'un librarsi in questo ciel di Lombardia, così bello quand'è bello, e già impetuoso, caldo. Da tempo Milano non è più la città della scighera.
 Ma il grigio, quello no, non glielo togli. Milano è compenetrata di grigio. Lo sono pure i suoi alberi, sempre spelagni ancorché fronzuti, nelle periferie, alle Case Bianche dove sei appena passato come altrove, come dalle mie parti. C'è sempre, sullo sfondo, un condominio sciatto e anonimo, una vita dove non accade niente, un'esistenza piovosa. Dove Dio non abita perché non ci si pensa, perché ci si è arresi. Non guarda né riguarda. E tu hai voluto cominciare da lì. Sicuramente oggi pomeriggio, nella rigogliosa cornice del Parco, c'infonderai linfa, come i platani secolari. Ci sentiremo forti e orgogliosi e motivati, faremo gruppo, ci sarà il tripudio delle associazioni vocianti, ma la striscia assolata di stamane varrà tutto il resto, forse anche la visita ai carcerati, giusta, ovvia, cristiana nella sua accezione più pura. Ma è questo ministero ordinario, questo sacerdozio universale il tuo tratto veramente prezioso. È questo passare vicino a quartieri senza storia, a chiese e statue prive d'arte, è questo tuo apparente, benefico disinteresse di fronte all'estro umano, il fottertene della perizia di fini cesellatori e architetti di navate, perché anche l'artista può diventare un Oderisi da Gubbio. Ma il centro è Dio, si trova ovunque e il resto è vanità di vanità. Soltanto perdendosi ci si ritrova, soltanto facendosi da parte riacquistiamo il senso dell'umanità profonda. Occorre avere il coraggio di abbandonare il centro per raggiungere il cuore. 
Sei qui; in una spiritualità da padella, come direbbe Teresa di Gesù. Cioè familiare, certo pastorale, ma con più d'una venatura laica, quasi anticlericale. Sei sacerdote desacralizzato. Sei un latino, sì, ma un latinoamericano, gesuita per giunta, percorri le vie con un piacere quasi sensuale, appartieni decisamente alla terra. E la terra è innervata di Dio. Ovunque. In qualsiasi recesso d'asfalto, edicola, deserto, religione. (Ché conta l'uomo, la donna.) 
 Benvenuto, Papà-Papa. I muri non resistono davanti a te. A partire dai nostri. Ti chiediamo di soffiarli via tutti. Di lasciare che, dalle loro crepe, irrompa il sole.


La storia della foto della donna con il velo e dell’attentato di Londra e la lettura strumentale e razzista dell'estrema destra anti islamica

  come  avevo  già detto  nei giorni  scorsi    :  <<  (...) Giulietto Chiesa e alcuni dello staff \ aderenti di http://megachip.globalist.it/   già dalla  fondazione dell'associazione  lo avevano previsto [ I II ]  e che era ( ed è tuttora ) necessario ,come dico implicitamente dal titolo , che le scuole dovrebbero fare corsi per i genitori ed alunni e spiegare le conseguenze etiche e morali che i social e internet posso avere con i nostri gesti .  (.... )  >>  nel precedente post  la degenerazione  e  l'uso  scriteriato d'internet  ...  
Bisogna non solo nei licei artistici e nell'ora d'arte alle medie inserire un educazione all'immagine e alla loro lettura partendo dalle foto onde evitare strumentalizzazioni razzistiche e che accada quello che è successo a questa donna islamica


Risultati immagini per donna con ilvelo nell'attentato di londra

che passa accanto a un ferito sul ponte di Westminster senza fermarsi sta facendo il giro del web. Ma sono tanti gli utenti che hanno fatto notare che quell'immagine «non dice tutta la verità», e viene analizzata senza tenere conto del contesto . Ora  non sappiamo nulla di quella donna  se  stesse  mando un messaggio  (o chiamando  )  a casa per  dire ai familiari  c'è  stato un attentato ma   sono salva non vi preoccupate ,   e difficilmente    s e ci  basa  solo  sul primo  scatto   possiamo dire che è una pericolosa terrorista od  una  che prova indifferenza  . Ma per i razzisti dell'Internet e  chi   "legge  " in maniera   acritica  e decontestualizzata    e poi  continua  nonostante  la smentita  delle loro interpretazioni      da parte  del  fotografo   che  , vedere sotto   , ha pubblicato anche  un secondo scatto  , lo è di sicuro. L'unica   prova   ? Indossa il velo quindi è musulmana
Ecco la vicenda raccontata da ( da cui è tratta la foto sopra ) da questo articolo di wwwww.nextquotidiano.it/


giovedì 23 marzo 2017 17:00

Una donna cammina con fare indifferente tra i feriti dell’attentato di mercoledì 22 marzo sul Westminster Bridge a Londra. La donna indossa un hijab, il velo islamico, e per questo motivo è diventata “il simbolo” dell’indifferenza dei comuni cittadini di fede musulmana nei confronti degli attacchi terroristici perpetrati dai loro correligionari. La tesi di chi diffonde questa immagine è semplice: tutti i musulmani sono da considerarsi egualmente responsabili degli attacchi terroristici. Niente di nuovo, è il solito discorso di chi vuole cacciare fuori tutti gli stranieri e dichiarare guerra all’Islam.

Quella donna non è una terrorista, chi strumentalizza la foto invece è un razzista

Queste persone, che solitamente passano il loro tempo a lamentarsi che “nei loro paesi” non si possono costruire chiese e che non sanno distinguere il Marocco dall’Arabia Saudita, vorrebbero spiegarci con un’immagine che non possiamo più convivere con i musulmani perché tutti loro – in fondo – ci odiano. Sono persone che quando veniva spiegato che la responsabilità penale è individuale e non collettiva evidentemente erano assenti oppure stavano ascoltando un comizio di Matteo Salvini. Non importa che l’attuale sindaco di Londra sia di religione musulmana (sunnita per di più) perché quello che conta è quell’unica singola immagine. Non è solo una questione di estrapolare la foto dal suo contesto, quella donna si sta allontanando dal luogo di un attentato, o di cercare di giustificar in qualche modo quello che sta facendo: non sappiamo cosa stesse facendo, cosa abbia fatto prima e cosa abbia fatto dopo. Mentre si allontanava qualcun altro stava girando un video col cellulare, non sappiamo però se fosse bianco o nero, cristiano o musulmano.



Lo psichiatra Alessandro Meluzzi ci spiega il terrorismo
Se pensate che la discussione razzista e xenofoba sulla donna con il velo sia appannaggio dei soliti siti che rimestano nella fogna dell’Internet vi sbagliate. Ci sono fior fiore di autorevoli psichiatri da salotto televisivo – un Alessandro Meluzzi a caso hanno usato la stessa immagine, diventata meme, per spiegarci che la nostra società così non può funzionare, che è troppo aperta e che dobbiamo riflettere su quanto sta succedendo all’Occidente ormai preda dell’invasione islamica. Aveva ragione Oriana Fallaci, gli fanno eco in molti sul suo profilo Twitter dove in queste ore si stanno radunando le variopinte armate dei crociati pronti a difendere l’Europa.


Poi saltano fuori foto di altri passanti che invece che precipitarsi a soccorrere i feriti o assistere alle operazioni di soccorso se ne vanno per strada più o meno “tranquillamente”. Niente da dire contro di loro? Nemmeno un tweet sull’indifferenza dell’europeo contemporaneo assuefatto dalla violenza? La sociologia d’accatto evidentemente funziona solo in presenza di “prove schiaccianti”.
Come è prevedibile ci sono molte persone che mostrano (perché non sappiamo nemmeno loro cosa realmente stessero facendo) lo stesso atteggiamento “indifferente” mostrato dalla donna velata. Di loro però non si parla e il motivo è semplice: non sappiamo se sono musulmani (eppure potrebbero esserlo). Non sappiamo nemmeno se tra i soccorritori – passanti che si sono fermati a prestare aiuto o medici e paramedici – ci sono musulmani. Eppure anche tra di loro potrebbero essercene.


C’è chi utilizza l’immagine per dire no allo Ius Soli, anche se l’immagine è stata scattata a Londra e non in Italia, anche se lo Ius Soli britannico è una versione molto temperata dello Ius Soli e soprattutto senza sapere se la donna è una cittadina britannica o meno. Come è facile capire sono più le cose che non sappiamo di quelle che sappiamo a proposito della donna di quella foto (che magari tra qualche giorno dovrà anche rilasciare una dichiarazione). Quella foto però ci aiuta a sapere molto su chi la condivide e la strumentalizza, ad esempio che sono dei razzisti.



Ma  l'articolo   più interessante è quello   che  riporto  qua   sotto , procurato  da  http://cartadiroma.waypress.eu//RassegnaStampa/ , in quanto  sul sito   del giornale  è    a pagamento (   cazzarola  un articolo  cosi importante   a pagamento  😈😔😐😪) ,  che oltre a sentire la donna  in questione  ed  il fotografo   dimostra   con il   doppio scatto   una lettura  corretta  e  contestualizzata  dell'immagine     

 Ma   poi  anche  se  fosse   stata  ,  come le altre persone . vedere  foto del primo articolo  , indifferente   , per quello si deve  fare  una  campagna   razzista ed  odio   verso i mussulmani  ?


24.3.17

ma dobbiamo andare fuori per realizzare il nostro talento ? il caso di Gangalistics alias di Gabriele Mario Ganga, dj e producer sardo, 33 anni, sassarese

.

"Noi sardi? Originali, senza rendercene conto". L'intervista a Gangalistics

Oggi alle 13:10 - ultimo aggiornamento alle 15:56

Gangalistics
Un videoclip, girato per le strade di Liverpool, di notte. E il lato oscuro della città che ne emerge, mescolato a una musica profonda come i battiti del cuore. Scuri, rallentati, riflessivi, come la linea dettata dal singolo che quelle immagini rappresentano, un pezzo pubblicato a firma Gangalistics. Una sigla dietro cui si cela Gabriele Mario Ganga, dj e producer sardo, 33 anni, sassarese trasferitosi da qualche tempo in Inghilterra per dare fondo alla sua arte. Un percorso - racconta lui - "iniziato da ragazzino, grazie all'hip hop e al giradischi".
Sembra un'epoca fa, quando si parla di dischi e vinile...
"Avevo 16 anni quando ho acquistato il mio primo giradischi e già seguivo la scena. Erano gli anni Novanta ed ero molto affascinato dal rap, come molti ragazzini".
E lei come ha affinato la tecnica?
"Ci ho dedicato molto tempo, molto. Ho cominciato a fare delle battle, le sfide tra dj, e in una, anche piuttosto importante, a Palermo. sono arrivato secondo".
Nel frattempo andava a scuola?
"Sì, certo. Ho fatto il liceo scientifico a Sassari, nonostante la propensione alla creatività e all'arte".
E la svolta?
"Quando ho iniziato a suonare live, tra il 2004 e il 2005, con i Malos Cantores. Lì è cambiato l'approccio perché, oltre ad aver partecipato al loro secondo disco, mi sono reso conto di cosa voleva dire suonare dal vivo. Abbiamo girato tutta la Sardegna".
Gangalistics
Gangalistics
Gangalistics quando nasce?
"Quando con Quilo – Alisandru Sanna, ex Sa Razza, fondatore dell'etichetta Nootempo e mc dei Malos Cantores – abbiamo deciso di fare uscire il mio primo disco, alla fine del 2009".
Viveva ancora in Sardegna?
"Sì, facevo la spola, come sempre, tra Sassari e Cagliari. Ho suonato forse più spesso in Campidano che al nord. Poi ho ampliato la mia visione sulla musica".
In che modo?
"Ho dovuto studiare un po' la musica. Il giradischi e il campionamento ti limitano nella produzione. Con grande sacrificio mi sono fatto un mio studio, ho comprato il primo synth, uno Yamaha Motiv, che non era tutta 'sta gran cosa, ma se sai come usarlo...".
E lei ha saputo farlo?
"Ho imparato a comporre, a sperimentare. Con il primo disco sono andato fuori dall'hip hop, con pezzi un po' bossa, elettronici, trip hop. Massive Attack, Tricky, Dj Krush, dj Shadow, quelli erano i miei riferimenti di allora".
Il video di "2Shy"
Quanto ha contato la famiglia in questa crescita?
Vengo da una famiglia di persone creative. Mio padre, architetto, ha insegnato per una vita all'istituto d'arte, mia madre ha sempre dipinto e insegna pittura all'università della Terza età. Siamo cresciuti in questo contesto.
Vi hanno spinto all'arte?
Sempre, mai ostacolati. Io sono stato writer, breaker, dipingo, disegno. Mio fratello - in arte Flub - ha approfondito di più questo aspetto. Ci siamo influenzati sempre uno con l'altro.
Il singolo "2Shy"
Il singolo "2Shy"
Quando decide di lasciare la Sardegna e andare a Liverpool? E perché?
"La musica. È stato uno dei motivi principali. Ho deciso di spostarmi perché volevo studiare qui. Questo è un mondo in cui si deve essere molto specializzati".
È cambiato il suo sguardo sull'Isola stando lì?
"Il mondo della musica e dell'elettronica è sempre uguale e si muove con le medesime dinamiche. La differenza tra noi e gli artisti internazionali sta nel fatto che loro sono influenzati da molti più stimoli e peccano a volte in originalità, per colpa di un mercato più vasto e forse più omogeneo".
E noi sardi?
"Noi abbiamo atteggiamento molto più originale e spesso non ce ne rendiamo conto perché non abbiamo un confronto vero con l'esterno. Ma le cose non sono cambiate sotto ai miei occhi, con Nootempo la "factory" di cui faccio parte non solo come artista, produciamo cose che suscitano interesse e che riusciamo spesso a diffondere. E questo vuol dire che, forse, stiamo facendo bene".

la degnerazione e l'uso scriteriato dei cellulari e dei social in particolare di WhatsApp non si risolve proibendone l'uso e con i provvedimenti disciplinari capito caro preside di Durì (Isis della Bassa friulana)





ho già detto tutto nel titolo e quindi nessun commento introduttivo all'articolo. Aggiungo solo che Giulietto Chiesa e alcuni dello staff \ aderenti di http://megachip.globalist.it/   già dalla  fondazione dell'associazione  lo avevano previsto [ I II ]  e che era ( ed è tuttora ) necessario ,come dico implicitamente dal titolo , che le scuole dovrebbero fare corsi per i genitori ed alunni e spiegare le conseguenze etiche e morali che i social e internet posso avere con i nostri gesti . 

iniziamo da qui  da  questa   guida pratica per genitori, basata sui suggerimenti di Valeria Balbinot e Giorgio Tamburlini del Centro Salute Bambino Onlus di #Trieste.



Adesso   la  storia   in  questione   presa  da  http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca del 24 marzo 2017

L’appello del preside: "Bloccate WhatsApp"Durì (Isis della Bassa friulana) vuole frenare «la degenerazione digitale» nelle scuole. Alcuni studenti sono stati sanzionati per l’abuso delle chat su internet


               di Elisa Michellut


CERVIGNANO.
 Altolà del preside alle chat di classe su WhatsApp. Il dirigente scolastico dell’Isis della Bassa friulana, Aldo Durì, lancia un appello e chiede alle famiglie di vigilare per mettere un freno a quella che definisce una degenerazione digitale. In alcuni casi si è reso necessario ricorrere ai procedimenti disciplinari.
Il pericolo, secondo Durì, è dietro l’angolo. «In questi cerchi magici inibiti agli adulti – fa notare – girano ogni sorta di stupidaggini, condite da un frasario alquanto colorito, e qualche volta anche fotografie a carattere esplicitamente sessuale.
Ci sono i polemisti e i complottisti, i secchioni ma anche i festaioli. Non manca chi fa gaffe e si abbandona in commenti sugli altri genitori.
C’è poi il bullismo in rete. Recentemente, i docenti di Cervignano sono intervenuti per sanzionare alcuni allievi che usavano le chat come una sorta di arma impropria: per insultare e deridere i compagni più fragili, presi di mira con atti persecutori, utilizzando anche alcuni video per metterli alla gogna. In un altro caso la chat è stata usata per far circolare le immagini scandalose di un allievo mentre veniva colpito a cinghiate da un compagno.
Spesso i gruppi WhatsApp diventano “raccoglitori” di maldicenze e cattiverie, in cui, per inciso, le ragazze si distinguono. La preoccupazione c’è. Se le vittime di queste angherie non trovano il coraggio di denunciarle, per i genitori e per gli educatori è impossibile accedere a questi circuiti».


Secondo Durì è necessario ristabilire spazi fisici e non virtuali destinati al dialogo tra operatori scolastici e genitori. La logica dei gruppi esclude i docenti, pertanto, troppo spesso, la comunicazione è autoreferenziale. «I genitori a volte si parlano addosso, lasciano libero sfogo alle emozioni, ma di proposte costruttive non ne arrivano più – riflette il dirigente –. Il problema è grave: alla necessaria collaborazione si sta sostituendo l’incomunicabilità tra due mondi. Alla comprensione reciproca si sostituisce la rivendicazione e l’ostilità. Ormai ci si parla tramite gli avvocati.Un bambino spinge un altro durante la ricreazione? Arriva immediata la richiesta di risarcimento e la maestra è messa a priori sotto accusa. Un provvedimento di sospensione? È subito impugnato dall’avvocato di famiglia. Se non c’è l'avvocato sono i genitori che si improvvisano legali d’ufficio».


Anche nelle scuole della Bassa dilaga inarrestabile la moda dei gruppi WhatsApp. In ogni classe se ne contano almeno due: quello che riunisce i genitori e quello che raggruppa gli alunni. In certi casi la formazione di questi gruppi è incoraggiata dalla scuola ed è stata sperimentata soprattutto per le mobilità internazionali: gli allievi che trascorrono lunghi soggiorni all’estero si tengono in contatto con gli insegnanti e possono comunicare in tempo reale eventuali problemi.
«In questo modo – aggiunge Durì -, grazie a una comunicazione rapida, è stato possibile risolvere emergenze anche gravi in modo tempestivo ed efficace. Purtroppo c’è anche un uso distorto di questo strumento. I genitori talvolta non danno il buon esempio, quanto allo scambio di chiacchere e pettegolezzi».
Il problema è che, sempre più spesso, si fa un uso distorto della chat nei confronti della scuola. «Alle elementari – conclude il preside –, recentemente, alcuni genitori si sono visti accusare e mettere al bando perché, a torto o ragione, giudicati incapaci di educare i propri figli.
La stessa sorte è toccata ad alcuni docenti, accusati delle più diverse malefatte senza potersi difendere in un confronto franco e leale. In questo modo si crea un clima avvelenato, che non favorisce la la convivenza all’interno delle classi e neppure i rapporti tra scuola e famiglia».

mamme carnivore picchiano mamma vegana perchè la sua bimba di 7 anni racconta ai compagni cosa pensa su carne e pesce


in sottofondo  vegano intollerante di  valentina  rubini 




di solito visti i precedenti



Milano, Cruciani sfida gli animalisti vegani con un salame in mano: aggredito in radioIl conduttore della Zanzara Giuseppe Cruciani vittima dell'assalto in redazione di un gruppo di animalisti vegani dell'associazione "Fronte animalista" che si sono sentiti presi di mira durante le sue trasmissioni. Il video documenta il presidio degli attivisti, che sono poi riusciti a entrare con la chiara intenzione di pestare il conduttore, costretto a scappare dopo essersi presentato con un salame in mano. "Chi predica violenza e sopraffazione e in più deride e porta in studio animali condannati a morte si deve aspettare solo una reazione forte e decisa degli animalisti", è il messaggio via Fb dell'associazione, che annuncia: "Non finisce qui"









sono, ovviamente senza generalizzare perchè conosco direttamente vegani che non arriverebbero mai a certi situazioni , i vegani più intolleranti a reagire cosi . Ma stavolta secondo questa storia riportata da http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/ del 23\3\2017 è l'inverso


La sua bimba di 7 anni racconta ai compagni cosa pensa su carne e pesce e alcuni genitori strattonano e minacciano la mamma







di Francesca Ferri




Frutta fresca servita in una mensa scolastica (foto d'archivio)

GROSSETO. Circondata dalle altre mamme, strattonata, bloccata e minacciata: «Di' a tua figlia di smettere di parlare in quel modo ai nostri bambini». «Quel modo» è semplicemente la constatazione, da parte di una bambina di 7 anni, che l’hamburger nel piatto del compagno di classe una volta era un vitello e i bastoncini impanati erano un pesce. Una verità “scomoda” che ha insinuato nei piccoli qualche dubbio sulla loro alimentazione carnivora. E per questo alcune adirate genitrici hanno deciso di farla pagare alla mamma della bambina.
immagine simboloCosì lei stessa racconta questa storia che sembra uscita da un altro mondo o per lo meno da un’altra epoca. Il culmine del clima di tensione che si trascinava da tempo è arrivato nel pomeriggio di mercoledì 22 marzo, quando la signora è andata a scuola a riprendere la figlia, in un paesino del Grossetano. Il nome della donna, così come quello della scuola e il paese non possono essere rivelati nel rispetto della legge che tutela i minori sulla stampa.«Io sono vegana e mia figlia è vegetariana – spiega la donna – e per questo motivo non siamo mai state accettate dal resto della classe. Con la scuola, invece, non ci sono mai stati problemi: alla mensa le servono un pasto vegetariano».La piccola è una bambina sveglia e curiosa, racconta la mamma, «e a volte capita che vada da un compagno o da una compagna e dica: “Ma lo sai che quel che stai mangiando era un animale e ora è morto ?

Bambini a una mensa scolastica

Lo sai che quello era un maialino”, e così via». Informazioni che, tra l’altro, a 7 anni dovrebbero essere acquisite. «Insomma, pare che gli altri bambini abbiano cominciato a farsi delle domande – continua a raccontare la mamma – e i genitori sono “avvelenati” con me».I rapporti si sono guastati, dice la signora, alla fine dello scorso anno scolastico, quando lei aveva proposto un pranzo a casa propria. 
Grosseto. Lei vegana, la figlia vegetariana: "Io aggredita dalle mamme fuori dalla scuola"
«Proposi un burger vegetale – racconta – ma mi dissero che volevano il barbeque di carne e che non dovevo “imporre” la mia alimentazione. Figuriamoci...». Da lì niente è stato più come prima. «Ho dei messaggi sul cellulare del tipo: “Stai attenta”», dice la signora.Ma il peggio doveva venire. Ed è accaduto mercoledì 22 marzo. «Sono arrivata a scuola in auto, erano circa le 16.10 – racconta la donna – e quattro o cinque mamme mi hanno bloccata per non farmi uscire. Prima mi hanno aggredita verbalmente, poi una mi ha rigato la fiancata lato guida con le chiavi. Poi strattoni, offese, capelli tirati, spinte. Una faceva molto la grossa. Erano arrabbiate perché la bambina racconta ai loro figli la verità su quel che mangiano». E qualcuno di loro comincia a rifiutare bistecche e filetti.Eppure, dice la signora, non è l’unica verità che i piccoli imparano a scuola. «A mia figlia in classe le hanno detto che la fatina dei dentini non esiste, che Babbo Natale non esiste, le hanno tolto tutta la fantasia ma non è che vado ad aggredire gli altri genitori», spiega la signora. Il brutto episodio non passerà comunque in cavalleria. La signora presenterà infatti denuncia ai carabinieri.comunque in cavalleria. La signora presenterà infatti denuncia ai carabinieri.


23.3.17

MA SI PUò ESSERE PIù IMBECILLI DA METTERE LO SMAIL RISATA O CUORE DAVANTI AD UN TRAGEDIA DI MORTE ?

  CANZONE   CONSIGLIATA  Modena City Ramblers - Pietà l'è Morta

NON MI VA£" DI RIELABORARE " IL MO POST SU FACEBOOK .LO RIPORTO SENZA FILTRI



Il forte disagio di chi sulla pagina fb dell'unione sarda ha messo ( evito anche se sono tentato di farlo di mettere i nomi di coloro lo hanno fatto , non mi va di scendere al loro stesso livello ) la reazione con la risata o i cuore A QUESTA NEWS CHE TROVATE SOTTO è ... Patetico !.Quando si capirà che ogni uomo è uguale, che la vita di ogni uomo ha lo stesso valore, forse sarà già troppo tardi.
Certo che li biasimo e gli insulto , perché è una manifestazione di sadismo molto pericolosa.
Se uno gode della morte di 200 persone, in questo caso , significa che ha qualche cosa che non va e che non è proprio una persona con cui poter star vicino o che non capisce un .... della vita


Doppio naufragio di fronte alle coste libiche: "Si temono 240 morti" - Cronaca - L'Unione Sarda.it
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UNIONESARDA.IT

Forza italia giudica un convegno contro le basi americane in sardegna tenutom nelle scuole come Antimilitarismoe ci fa un inutile interrogazione di Forza Italia al Senato


l'antefatto

Olbia, lezione sui poligoni militari allo Scientifico
L’iniziativa voluta dal Collegio dei docenti nell’ambito del progetto scolastico “Sa die de sa Sardigna”
Antimilitarismo nelle scuole dell'isola, interrogazione di Forza Italia al Senato




Se invece  i censori , avessero  organizzato un controdibattito ne  avessero fatto   unoloro  o chiesto di partecipare magari avessero fatto   una più bella  figura  


 dalla nuova  sardegna del   23 marzo 2017

Il provvedimento si riferisce a un evento intitolato «Sardigna terra de bombas e cannones» (Sardegna terra di bombe e cannoni) che si è svolto nei giorni scorsi in un liceo scientifico di Olbia




SASSARI. I senatori di Forza Italia Bruno Alicata, Emilio Floris e Maurizio Gasparri hanno presentato un'interrogazione urgente ai ministri dell'Istruzione Valeria Fedeli e della Difesa Roberta Pinotti in merito ad un evento, intitolato «Sardigna terra de bombas e cannones» (Sardegna terra di bombe e cannoni) che si è svolto nei giorni scorsi nel liceo scientifico di Olbia «Lorenzo Massa» per censurare la presenza di basi e poligoni militari in Sardegna.
Un incontro che, moderato da Cristiano Sabino, esponente dell'indipendentismo sardo, è inserito in un progetto della scuola che prevede altri tre appuntamenti. I parlamentari chiedono innanzitutto «se non ritengano inconcepibile che all'interno di istituti statali vengano diffusi messaggi contro le istituzioni, con tesi sostenute da comitati spontanei, separatisti o antimilitaristi, peraltro senza alcun contraddittorio».
Inoltre, i senatori azzurri domandano alle responsabili dei dicasteri dell'Istruzione e della Difesa «se non ritengano opportuna la sospensione degli altri appuntamenti previsti e quali provvedimenti di propria competenza intendano adottare nei confronti degli organizzatori o di coloro che, comunque, hanno permesso questo tipo di manifestazione all'interno dell'istituto».