Concordo salvo che nella chiusa perche' ci sono casi , come è capitato a me , lo fa perchè è in buona fede visto che è sempre più difficile distinguere quando una cosa scritta sui muri con relativo n di cellulare , nel mio caso , per esempio sia vera o falsa . Anchje se un minimo d'analisi a freddo o dubbio non guasterebbe e non farebbe male prima d'agire ad impulso cioè a caldo con questo articolo di https://www.bufale.net/
Ci sono segnalazioni che ci lasciano, francamente, sconvolti. Stupefatti, perplessi, a volte confusi.Storie che mostrano il peggio dell’umanità indinniata, il coacervo di individui che formano una vera e propria folla manzoniana 2.0: confusa, precipitosa, incline all’ira ed all’azione violenta ma poco usa a scusarsi delle conseguenze provocate.E che tendono a mostrarci un ritratto a tinte fosche di alcuni di coloro che interagiscono casualmente con la nostra pagina, pronti a giurare sulla veracità del “corrieredelcu*o” o altre testate del tutto anonime quando descrivono improbabili parenti del politico di turno, facili all’ira e pronti alla ribellione contro improbabili storie chiaramente inventati, ma improvvisamente scettici fino all’inverosimile e pronti a chiederci di “scoprire le bugie dei giornali”… che stanno semplicemente riportando una notizia. ci è stato più volte chiesto di dimostrare che questa notizia fosse una bufala, solo in quanto pubblicata da La Stampa [ vedi articolo sotto ] ,non solo non ci siamo imbattuti in alcun elemento di mendacio o falsità, ma abbiamo ulteriormente approfondito ulteriori dettagli.
La storia, del tutto vera, è quello che si ottiene quando ad un pubblico ottenebrato, incapace di distinguere la realtà dalla finzione in una sorta di delirio permanente indotto da dosi da cavallo di videodipendenza, analfabetismo funzionale e bisogno di rissosità, viene eccitato da stimoli immaginifici comprensibili per una mente comune.
Siamo a Domodossola, all’alba della trasmissione della fiction Rosy Abate, spin off di Squadra Antimafia che racconta le avventure dell’omonimo personaggio immaginario, una ex capomafia in cerca di una nuova vita al nord.
In una scena della fiction dei mafiosi contattano la protagonista con un pizzino, un minaccioso bigliettino con un numero di telefono da contattare per interagire con una cosca particolarmente ostile.
Problema: il finto numero di telefono corrisponde ad un numero di telefono reale, ed è stato appena passato in TV ad un pubblico di veri e propri videodipendenti in perenne delirio.
Persone che, naturalmente, non hanno trovato di meglio da fare che chiamare ripetutamente il numero di telefono, aspettando di trovarsi di fronte un mafioso immaginario, se non l’eponima “Regina della Mafia”, e minacciare di morte chiunque avessero di fronte.
In questo caso, una coppia di Domodossola, peraltro composta da un uomo di origini siciliane ed una donna incinta all’ottavo mese in una gravidanza difficile, subissati sin dalla prima serata di minacce di morte di ogni tipo.
Ci vuole davvero una folle dose di delirio per chiamare una sconosciuta di notte urlandole che siccome lei è “Rosy Abate” andrai ad ucciderla: ma ancora peggio per chiamare in branchi, terrorizzando una donna incinta.
Per questo, a parte l’ovvio consiglio di cambiare numero di telefono, la coppia di Domodossola non intende fermarsi: l’avvocato della donna è stato già contatto, e qualcuno pagherà per questa grave colpa.
Nelle grandi produzioni americane infatti, salvo alcuni sporadici casi in cui viene usato un numero di un call center, nel quale un nastro registrato ripete ai chiamanti uno spirito easter egg, uno scherzo relativo alla trasmissione, viene usato un numero preceduto da un prefisso inesistente, per rendere eventualità come questa impossibili.
Pertanto, vi confermiamo che sì, è una storia vera e sì, chi chiama numeri di telefono reali minacciando di morte personaggi immaginari si espone a gravi conseguenze.
A parer nostro, tutte meritate.
articolo della stampa
Un numero di cellulare scritto con un pennarello nero, ben visibile, su un bigliettino di carta. Con tanto di messaggio: "Non avrai un’altra occasione, ciao Rosy" e faccetta sorridente. È andato in onda ieri sera durante la serie tv "Rosy Abate" su Canale 5, la storia di una giovane donna della mafia siciliana che, lontano dalla sua terra, riprova a farsi una vita in Liguria. Un numero di cellulare che doveva essere finto e far parte della fiction, appunto, ma che invece esiste realmente. E che, complice l’averlo mostrato in modo chiaro in televisione in una fiction che ha fatto un boom di ascolti, sta rovinando la vita a una giovane coppia di Domodossola che da ieri sera poco prima delle 22 è stata letteralmente tartassata dalle telefonate.
locandina fiction |
Chiamate di fan che, non riconoscendo forse la differenza tra finzione e realtà, pensavano di parlare realmente con Rosy, interpretata da Giulia Michelini. Con tanto di minacce, insulti, qualche parolaccia e qualche richiesta a dir poco strana. "E tanta paura - racconta la donna al telefono - Sono incinta all’ottavo mese inoltrato e ho avuto una gravidanza a rischio. Stanotte non ho dormito. Abbiamo ricevuto decine di chiamate fino a quasi le 4 di notte e ho avuto davvero il terrore che qualcuno potesse arrivare fin sotto casa nostra. Possibile che nessuno abbia controllato che quel numero non fosse attivo e che nessuno si sia preoccupato di nascondere qualche cifra?’’ si chiede. Una domanda lecita visto che quel numero il marito, 38 anni e un lavoro che lo porta spesso all’estero, lo ha da ben 13 anni.
Il loro numero appare nella fiction "Rosy Abate", notte da incubo per una coppia di Domodossola
frame della scema incriminata |
‘’Abbiamo fatto fatica a capire cosa capitasse - racconta - Non abbiamo nemmeno visto quella fiction. Eravamo a cena al McDonald quando abbiamo iniziato a ricevere le telefonate. Ci hanno chiesto se fossimo parenti di Rosy Abate, qualcuno ci dà dei mafiosi e c’è chi ci ha perfino minacciato. Alcuni chiedevano se fossimo della produzione e li potessimo raccomandare. In molti chiamavano con numeri privati e poi, una volta risposto, mettevano giù la chiamata. Uno mi ha addirittura suggerito di rivolgermi alla produzione di Mediaset. Ma a farmi davvero paura è stato un uomo, a notte fonda, che mi ha detto: 'Rosy Abate, non mi fai paura. Io ti ammazzo'”.
È stata lei a rispondere fino a notte inoltrata alle chiamate sul cellulare del marito, che questa mattina doveva partire presto per un viaggio di lavoro fuori dall’Europa. “All’inizio ho pensato fosse uno scherzo di qualche nostro amico, qualcuno che ci voleva prendere in giro. Ma quando ho iniziato a vedere che le chiamate erano continue ho realizzato ciò che stava succedendo: quella fiction da tutti così attesa e seguita per noi è invece diventata un vero incubo che ci sta rovinando la vita. Tra l'altro siamo siciliani, ma ovviamente con la mafia non c'entriamo. Cosa deve pensare chi ci conosce?”.
Catapultati dalla realtà direttamente nella fiction, senza nemmeno volerlo. Per questo la coppia, 30 e 38 anni, che vive alle porte di Domodossola, ha deciso di rivolgersi all'avvocato di famiglia e denunciare sia Mediaset che le persone che li hanno chiamati. “Ho subito scritto a Mediaset per capire come potesse essere successa una cosa simile. Non ho ancora avuto risposta – afferma la donna-. Quello che mi è stato detto però è che la fiction è stata registrata lo scorso anno. Peccato che questo numero noi lo possediamo da almeno 13 anni. Ora i carabinieri ci hanno anche suggerito di cambiarlo. Ma per noi vuol dire perdere tutti i contatti che ci siamo creati. Ci hanno rovinato davvero la vita. Per questo abbiamo deciso di prendere provvedimenti, fare denuncia per violazione della privacy e rivolgerci al nostro legale (l’avvocato Vicini di Domodossola). Perché se c’è stato un errore qualcuno dovrà risponderne”.
Proprio per evitare episodi di questo genere da decenni l'industria cinematografica hollywoodiana ha introdotto un escamotage utilizzato ogni volta che sullo schermo deve apparire un numero telefonico: lo fa precedere dal prefisso "555" (che negli Stati Uniti non è previsto), in modo da creare un numero inesistente e mettersi così al riparo da spiacevoli conseguenze. La produzione di "Rosy Abate" deve esserselo dimenticato.