7.12.13

una sega mentale in meno e rinuncia a capire perchè certi post frivoi hanno il sopravvento su quelli seri

Musica  consigliata

  • Ad  esempio a me piace il sud  - Rino Gaetano *
  • Figli  dell'officina   -  Modena  City Ramblers **   versione  dell'omonima  canzone popolare  figli dell'officina   del 1921  di testo di Giuseppe Raffaelli e Giuseppe Del Freo Musica: Da un canto militare d'artiglieria Lyrics by Giuseppe Raffaelli and Giuseppe Del Freo ( qui maggiori news)





Questo post   è dedicato  a  tutti\e  coloro i quali mi seguono  fin dalle origini  dicono   che  ho   : <<  tradito lo spirito del blog   visto  che  riporto solo cose  altrui   o prese dalla rete    e  pensieri degli altri  e non pensieri miei  .>> Sia  alle  contraddizioni  ( comprese  le  mie  )   , ma  chi è   che  non lo è  . Infatti    questa  canzone  che poi è  anche ,  coincidenza  ,   è  in sottofondo   alla radio mentre scrivo    il post  d'oggi   :


(....)
Ci vuole un fisico bestiale
il mondo è un grande ospedale
e siamo tutti un po' malati
ma siamo anche un po' dottori
E siamo tutti molto ignoranti sai
ma siamo anche un po' insegnanti sai
Ci vuole un fisico bestiale
... perché siam barche in mezzo al mare .

  da  http://www.angolotesti.it/L/testi_canzoni_luca_carboni_194/testo_canzone_ci_vuole_un_fisico_bestiale_10741.html

di coloro    che  predicano  bene  ma  razzolano male

Dopo questa  premessa  \  dedica     veniamo   all'argomento del post   . Cercando ispirazione  per  il post  d'oggi   e   rimettendo ordine   alla struttura del blog  , in quanto molti di voi  mi dicono che non riesco nè a leggerlo nè a  commentarlo \ e  scriverci    , ho  notato   che   sulla  destra  fra  i  post   più popolari ci sono

POST PIÙ POPOLARI

in cima  un post    smentito e  RETTIFICATO   E  SBUGIARDATO     IN QUANTO CONTENEVA  DELLE INESATTEZZE   (   qui la rettifica  )    , post  " frivoli "  , ma  questo poco m'importa  ormai ci ho  fatto l'abitudine  . Anche  se  Simbolo di una cultura (  cioè  se  il pubblico vuole  ...  gli dai ....  da  cui  non si riesce  ormai tanto è diffusa  ad uscirne  o ad esserne immuni completamente  )  o quanto meno  di un cedimento  alla ....  e  al frivolo , ma   chi è  che nè  immune  ?
Lottarci , specie  da  soli   è  come  lottare  contro  i  mulino a vento  



Infatti   aveva  ragione      colui che diceva  già quarant'anni  fa    : << 


L'italia stà marcendo in un benessere che è: egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo. ( Pier Paolo Pasolini  )  

Ma io me ne frego  e  vado avanti  . Magari   continuerò a trovare ,come sto trovando ,  qualcuno\a  a   cui  <<  (...) devo dirlo ma a chi  \ Se mai qualcuno capirà \ sarà senz'altro un altro come me \ (...) Camminare con quel contadino \Che forse fa la stessa mia strada (..)  >>* ovviamente   con cui ho dei punti in comune non necessariamente la pensi in toto come me   o  <<   Fiori non appassiti nel fango dei tuguri >> *

Ora non capisco e ho rinunciato a capire  (  anche me stesso  )    , e di smetterla di farmi una delle principali seghe mentali  ed  accettare   che  qualche  volta  si  può  cadere    ed evadere   con le frivolezze , ed arrivare  a questa  riflessioni  di un classico dei fumetti  ( filosofia allo stato puro  , non quella  si utile  per  avere  le basi  e  capire  come si è arrivati  a  ciò  , che  viene  insegnata nei licei   classico \  scientifico    )  

Foto del gruppo facebook INFORMAZIONE LIBERA 

 ora scappo alla prossima  

6.12.13

Hostess "natalizie" in Comune Bufera sul sindaco di Taranto

se i movimenti femministi  s'occupassero  di cose  più  serie   anzi  che  di un semplice  fiocco   che porta  una donna   farebbero meglio




Hostess "natalizie" in Comune bufera sul sindaco di Taranto

Le due hostess



se i movimenti femministi  s'occupassero  di cose  più  serie   anzi  che  di un semplice  fiocco   che porta  una donna  


Le loro foto ormai spopolano sui social network: da Facebook a twitter, passando per Instagram. Miriam e Francesca sono le più cliccate sui siti web, non solo di Taranto.
La loro presenza, durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative natalizie del Comune di Taranto, non è rimasta certo inosservata. Le due ventenni, studentesse universitarie, indossavano un mini tubino nero con una generosa scollatura e un grande fiocco rosso legato in vita, cucito sui vestiti dalle loro mamme. E' bastata questa immagine della donna oggetto, agghindata come un pacco pubblicitario, per scatenare la polemica che via internet ha presto superato i confini della città. Le foto delle due testimonial della manifestazione denominata 'A Natale regalati Taranto' hanno suscitato soprattutto reazioni di sdegno.
CRITICHE AL SINDACO - E non sono mancate aspre critiche rivolte al sindaco Ippazio Stefàno, che guida una coalizione di centrosinistra, e agli assessori presenti. Da Palazzo di città sostengono di essere stati all'oscuro di tutto e che gli attacchi sono strumentali. Anche Giuseppe Fornaro, titolare dell'agenzia a cui è stata affidata l'organizzazione dell'evento, assolve il primo cittadino. "Il Comune - spiega - non era al corrente di tale iniziativa da noi programmata all'ultimo minuto. Detto ciò, teniamo a sottolineare che le graziose hostess, cui va il nostro massimo rispetto e riconoscimento dell'opera professionale manifestata nell'occasione, non vanno paragonate a 'veline' o altro genere di lettura 'scollacciata' che provoca danno all'universo femminile". Ma sono state proprio le donne, per prime, ad adirarsi: dall'assessore comunale ai Servizi Sociali Lucia Viafora (che si è detta "rattristata per aver visto due ragazze, vestite in maniera così succinta a pochi passi dal sindaco e da altri due assessori") alla consigliera di parità Barbara Gambillara ("l'idea che la donna possa essere infiocchettata come un pacchetto non va bene: è uno stereotipo che stiamo cercando di scardinare"). Ci sono poi anche le organizzatrici del convegno sul Femminicidio, Mary Luppino e Marianeve Santoiemma, che hanno scritto una lettera aperta al sindaco ("Da padre non ritiene almeno inopportuno quell'abbigliamento e quei fiocchi soprattutto in sede di conferenza stampa?"). Una querelle che non accenna a placarsi.
LE HOSTESS - Ma le due hostess (una studia biologia, l'altra giurisprudenza e sogna di fare il magistrato) non ci stanno. "E' stato creato - dicono all'unisono - un polverone inutile. Dovremmo sentirci noi indignate per gli insulti ricevuti. Abbiamo indossato un tubino nero, con la scollatura, che avevamo negli armadi e ci è stato suggerito di utilizzare un fiocco rosso. Cosa c'è di male?"

Infatti  dove  sarebbe   lo stereotipo  o un uso ,malsano del corpo femminile ? nel  fiocco rosso ?  ma fatemi ridere  . C'è  di peggio  

come risparmiare e non sprecare in tempo di crisi durante le festività natalizie -terza puntata le decorazioni



Un altra  fonte  di spreco  ed il simbolo del consumismo    natalizio  sono le  luminarie  e le decorazioni  non solo quelle  casalinghe  , ma  anche  quelle  cittadine  \ urbane   ecco alcuni cosnigli  per chi  ancora nonostante la crisi  e la gente che sta male  ( perchè senza  un lavoro o una casa  come nel caso  delle recenti alluvioni  ) . Io da un po'  d'anni a  questa parte    ho con esse un raporto  d'amore -odio  ( diaciamo le  tolleravo  passivamente  )  perchè  se  da un alto  , m'aiutavano ad evadere  dalle brutture e dal tra tram quotidiano  dall'altro  mi  facevano sentire in colpa  per i soldi  che si spendono e le energie  che  si consumano  mentre c'è gente  anche  nei luoghi del benessere  non solo nel sud del mondo   che  non ce la fa  tirare  avanti  . Quest'anno  se fossi stato sindaco avrei resisto alle pressioni dei commercianti ( vedere   quello che  dico  nel post [natale-capodanno s'avvicinano  II ] ma  come c.. si fa   a festeggiare   e perchè  si mettono le  luminarie con quello che è successo il 18-19 novembre lettera aperta a Ganau e a Frediani ) non le avrei messe , avrei messo al massimo l'albero in piazza e destinato i soldi ad altre cose . Ora rinunciare all’atmosfera natalizia non sarebbe però corretto, soprattutto se in famiglia vi sono dei bambini piccoli ed adolescenti . Per scongiurare una simile eventualità basterebbe dunque imparare a risparmiare qualcosa senza imporsi necessariamente enormi rinunce.
da unsardoingiro.blogspot.com
Infatti poiché non tutti\e ( sottoscritto compreso ) riesce , almeno non del tutto , a resistere all'atmosfera natalizia ecco qui alcuni consigli su come non svenarsi nell'acquistare una cosa che poi verrà usata una volta all'anno ma soprattutto per non ripetere ( o comprarne , c'è chi purtroppo lo faceva , adesso non so in tempo crisi , ogni ano una nuova ) ogni  anno sempre le stesse decorazioni . Ma soprattutto << non solo per risparmiare, ma per vivere queste feste come in realtà si dovrebbe fare, ovvero non all’insegna del consumismo, ma dell’armonia. Gli ingredienti che vi serviranno per mettere in pratica i nostri consigli? Un pizzico di fantasia, tanta voglia di fare, e un sacco pieno di allegria. Amalgamate bene tutti questi elementi e… divertitevi! >> ( da http://www.pianetadonna.it da cui ho preso la  seconda  guida sotto ) .
Una  soluzione potrebbe essere  però , occhio   che siate sicuri al cento per  cento  , e abbiate intenzione   di lasciarla  ( cosi non la  dovete  fare ogni anno  ) è  quella   del lettering  cioè  Lettere su muri e pavimenti per decorazioni originali e fai da te

da  http://www.immenso.org/


Lettere su muri e pavimenti per decorazioni originali e fai da te: il lettering
Scritto da Elisabetta Coni il 9 novembre 2013 alle ore 11:28
LinkedInPinterestTumblr OknotizieEmail ShareThis
La tecnica del lettering per le decorazioni di pareti e pavimenti di casa
Lettere su muri e pavimenti per decorazioni originali e fai da te: il lettering




Se si ha una stanza spoglia, i muri sono bianchi ma tristi e si vorrebbe darle una marcia in più, si può ricorrere al fai da te. La nuova tendenza è il decorare col lettering. Il lettering per i tecnici, per spiegarlo in maniera molto semplice, è il “design” del carattere, ma usato nell’ambito della decorazione sta a significare decorare con lettere e parole, non importa se siano colorate o con carattere differente (corsivo, stampatello minuscolo o grassetto), e addirittura molti architetti usano i numeri. Usando font diversi o di differenti dimensioni, queste insignificanti scritte possono diventare delle vere e proprie opere d’arte.

Bisogna comunque stare molto accorti nel decorare usando questa tecnica, perché un conto è usarla su una parete in maniera anche provvisoria (basterà ridipingerla se il risultato non soddisfa), ma tanti fanno l’errore di sfruttare il lettering anche per decorare il pavimento, non tenendo in considerazione che le scritte rimarranno per sempre, almeno per chi non ha abbastanza soldi per rifarlo. Per quanto riguarda le pareti, nei negozi specializzati ci sarebbero in vendita degli appositi stencil adesivi da applicare in maniera facile e veloce. Alcuni si possono staccare e riutilizzare a proprio piacimento. E’ anche vero che sono un po’ anonimi e, nonostante font diversi, risultano tutti uguali e poco originali. Ed ecco perché può venire in aiuto il fai da te.
Si possono acquistare delle lettere in legno grezzo o in compensato, le quali si possono decorare usando vernice spray o carta da parati adesiva, sempre trovabili negli stessi negozi. Per i più coraggiosi, ci si può procurare del compensato con un materiale chiamato carta grafite.
Prima di applicarla sulle lettere, però, si consiglia di carteggiare in maniera preventiva il legno, applicarla e ricarteggiare nuovamente curando specialmente i contorni e l’interno, anche lavorando con diverse consistenze di carta vetrata (ottime quella grana grossa e a grana finissima: la prima dà un effetto grossolano ma efficace, la seconda per chi ama i lavori di precisione).
Ottenuta la sagoma della lettera, stendere almeno due mani di gesso (lasciando asciugare tra l’una e l’altra) e stendere il colore scelto (sono ottimi i contrasti: se si ha una parete bianca è meglio optare per un colore scuro, mentre per una parete colorata è meglio il bianco o il colore complementare). Infine, si può stendere un fissante per proteggere la vernice. In teoria, se si opta per uno smalto non ci dovrebbero essere problemi, in quanto è già di suo protettivo, ma è meglio chiedere preventivamente consiglio al negoziante, onde evitare

oppure  se  siete  meno   audaci  e poco sicuri  ecco la  seconda   qui  di pianetadonna.it


ADDOBBI PER L'ALBERO DI NATALE -Prendete dei nastri colorati, un mattarello, un po’ di sale, farina, una ciotola, dell’acqua, varie formine da biscotti, acquarelli di diversi colori, e infine un pezzo di carta da forno. Rilassatevi, canticchiate una canzoncina natalizia e sorridete… si parte! Con tutti i componenti elencati, creeremo dei magnifici ornamenti con un impasto fatto di acqua e sale. Prendete la ciotola e metteteci dentro una tazza piena di sale, una tazza piena di farina e dieci cucchiai d’acqua. Amalgamate tutto per ottenere un impasto morbido da poter stendere con il mattarello.

Dopodiché, iniziate a intagliare le figure natalizie con le formine dei biscotti, scegliendo quelle che più vi piacciono. Ora, potete fare un buchino con uno stecchino, all’estremità di ogni formina, per poterle poi appendere una volta pronte. Mettete le formine sulla carta da forno, e infornatele per circa 40 minuti a 150°. Lasciatele raffreddare e coloratele con gli acquarelli. Completate le decorazioni, usando i nastri colorati per appendere le formine al vostro albero di Natale, e vedrete che l’effetto sarà davvero sorprendente

DECORAZIONI PER L'ALBERO - Restando sempre in tema di decorazioni, in questo momento storico, è bene anche economizzare sull’acquisto delle palline da appendere all’albero… Un’idea alternativa, originale e simpatica? I biscotti! Fatevi aiutare anche dai vostri bambini a prepararli: sarà un momento speciale… Potete appenderli all’albero e poi mangiarli insieme ai vostri cari, ad esempio per la colazione di Natale;

DECORAZIONI CON I CIOCCOLATINI Non siete né fantasiose, né abili nei lavori manuali? Non preoccupatevi: che ne dite di appendere dei cioccolatini di vario tipo e colore all’albero? Daranno un tocco allegro alla casa: decisamente perfetto per il clima natalizio! (
I 5 DOLCI DECORATI PIU' BELLI PER LE FESTE ) 

ADDOBBI FAI DA TE PER LA CASA - E dopo l’albero, è giunta l’ora di dare un pizzico di magia anche alla vostra casa. Che ne dite degli addobbi fai-da-te fatti con il feltro per decorare la porta? Potreste realizzare un Babbo Natale con questa stoffa a mo’ di ghirlanda da appendere fuori alla maniglia. Non vi preoccupate: il feltro viene venduto in fogli nei negozi di bricolage o nelle cartolerie ben fornite, quindi, è facile recuperarlo.

Per fare un simpatico Babbo Natale, dovete acquistare un foglio di feltro rosso, un foglio di feltro bianco e un foglio di feltro rosa. Poi, dovete prendere un pennarello nero e uno rosso, della colla a caldo e un paio di forbici. Dopodiché, dovete realizzare la sagoma delle diverse parti che formeranno il vostro Babbo Natale. Appoggiate il disegno sul foglio di feltro appuntandolo con un spillo.
Dal foglio di feltro rosso, dovete ricavare il cappello e il corpo di Babbo Natale, invece, dal foglio di feltro rosa, dovete incidere l’ovale del volto, e infine da quello bianco dovete ottenere la barba, i capelli, il pompon del cappello e i bottoni della giacca. Una volta che avrete tutte le parti di Babbo Natale, non dovrete fare altro che assemblarle con la colla a caldo. Procedete incollando dapprima il pompon sulla punta del capello, poi attaccate la barba e il capello all’ovale del volto, e infine i capelli, il viso al resto del corpo e aggiungete i bottoni alla giubba. Infine, disegnate gli occhi e il naso di Babbo Natale utilizzando i pennarelli. Ora, siete pronte per appendere la vostra fantastica decorazione!;

NATALE GREEN - Oppure, un altro regalo a costo zero, potrebbe essere una pianta, se avete un orto o un giardino: potreste donarla in segno d’amore o d’amicizia;

STELLA DI NATALE FAI DA TE - Passiamo ora alle decorazioni della casa. Come sapete, lastella di Natale è la pianta simbolo di questa festa, ma perché non crearla con la carta crespa? Se il vostro obiettivo è quello di stupire gli ospiti e di abbellire la vostra dimora con un tocco particolare che possa rendere ancora più speciale l’atmosfera natalizia, allora non vi resta che provare il nostro suggerimento. Cosa vi serve?
Carta crespa rossa e verde, delle cannucce di plastica, alcune palline di polistirolo, un po’ di colla, un paio di forbici, un colore acrilico giallo e un pennellino. Prendete le cannucce e ricopritele con la carta crespa verde. Tagliate dei pezzi sufficienti a ricoprirne una, passate la colla sulla carta e lasciatela aderire bene. In questo modo, prenderà le sembianze di un gambo di un fiore. Eliminate la carta in eccesso e poi procedete con i petali. Prendete la carta crespa rossa e ritagliate dei pezzi simili a dei petali. Poi, attaccateli alla cannuccia, in modo che formino la corolla del fiore. Ora, dovete aggiungere i pistilli. Prendete le palline di polistirolo e coloratele di giallo. Una volta asciugate, attaccatele con la colla al centro della corolla;
CENTROTAVOLA DI CARTA CRESPA - Se invece volete realizzare dei centrotavola davvero d’effetto, procedete esattamente come prima, ma eliminate la cannuccia ed inserite un tappo di alluminio sotto il fiore (ricopritelo con la carta verde, mi raccomando!);
GHIRLANDE GLITTERATE - E che ne dite di rendere la vostra casa ancora più originalecon delle splendide ghiande glitterate? Fornitevi di un bel sacchetto pieno zeppo di ghiande, poi prendete la colla vinilica, i glitter di diversi colori e un filo dorato. Immergete la punta delle ghiande nella colla e passatela nei glitter. Una volta asciugate, non dovrete fare altro che appenderle un po’ ovunque.
FIOCCHI DI NEVE FATTI IN CASA - Infine, per ricreare l’immagine natalizia per eccellenza, ovvero i fiocchi di neve, prendete dello spago bianco e tagliate due fili delle stesse dimensioni e uno più lungo. Dopodiché, immergeteli nella colla vinilica e rotolateli nel sale. Ripetete l’operazione più volte fino a quando non avranno raggiunto un certo spessore. Attendete che la colla si asciughi perfettamente e poi create delle stelle di polistirolo a mo’ di cristalli di ghiaccio e fermatele con la colla. Così, i vostri fiocchi di candida neve saranno pronti per essere appesi e stupire tutti i presenti. Un’ultima accortezza? Ricordatevi di vivere con gioia l’imperdibile magia del Natale, perché è una festa carica di significati, e vale davvero la pena trascorrerla con i propri cari, anche in modo non convenzionale. In fondo, basta poco per divertirsi in armonia. Con cuore e creatività, riuscirete a rendere il vostro Natale davvero unico. Provare, per credere…


 Se  nel caso   non vi bastano  od odiate le decorazioni   o ad esse  volete  aggiungere  Le lucine dell'albero e le decorazioni luminose da esterno, immancabili in ogni Natale che si rispetti, oltre ad essere una gioia per gli occhi di grandi e piccini, rischiano purtroppo di gravare sulla bolletta elettrica e, di conseguenza, sul bilancio familiare. Ecco cosa  suggerisce http://www.leivillage.it/ 


Se volete mantenere la giusta atmosfera natalizia e illuminare la vostra casa senza rischiare di ricevere poi in dono una bolletta elettrica da capogiro, vi occorrerà certamente qualche utile consiglio per limitare gli sprechi di corrente.

Noi siamo qui per questo. Ecco, dunque, i passi da compiere per assicurarvi un tripudio di luci e colori con un occhio di riguardo al risparmio.


Comprate le Lucine a LED

Il modo migliore per risparmiare sul consumo di energia elettrica con gli addobbi natalizi è sostituire le comuni lucine, per le quali si calcola un consumo giornaliero di circa 45 Watt in più (solo luci interne), con quelle al LED che, pur costando qualcosina in più, permettono di risparmiare fino all’80% di energia rispetto alle normali lampadine da interni ed esterni. Queste, a differenza delle lucine a fluorescenza, si accendono subito, durano di più, richiedono poca manutenzione e hanno un rendimento che può raggiungere il 22%. In commercio se ne trovano tantissime, da quelle lampeggianti a quelle multicolore fino a quelle più elaborate a forma di ghirlanda. Per risparmiare qualcosa recatevi in uno dei tanti negozi che, in cambio delle vecchie lampadine colorate, garantiscono uno sconto sull’acquisto delle nuove luci a LED.


Sfruttate il Fotovoltaico

Quando si cerca il risparmio, le nuove tecnologie sono sempre le più indicate. In commercio sono, infatti, presenti alcuni set di lucine solari, perfette per balconi, cornicioni e giardini, che dispongono di un piccolo pannello fotovoltaico e non necessitano quindi della corrente. Anche in questo caso ne esistono di vari tipi e dimensioni, fisse o a intermittenza con diversi giochi di luce. Queste lucine, che si accendono non appena fa buio, hanno una durata giornaliera di massimo 10 ore.


Accendete le Luci solo quando serve

Indipendentemente dal tipo di luci natalizie che avete in casa, un’ottima soluzione per ostacolare la lievitazione della vostra bolletta è sicuramente quella di accenderle solo quando ne vale la pena. Se ci pensate è, infatti, piuttosto inutile, oltre che dispendioso, tenere accese le luci dell’albero e del presepe durante tutta la notte oppure quando non siete in casa. Tanto non le vede nessuno.


Approfittate dall'Accensione programmata

Se volete evitare gli sprechi consigliamo vivamente di collegare le luci di Natale a un timer per l’accensione programmata. Vi basterà impostare l’ora desiderata e godervi lo spettacolo senza alcuna preoccupazione. In questo modo eviterete di tenere le luci accese tutto il giorno. Se le vostre lucine non hanno un timer per l’accensione potrete comunque acquistarlo per pochi euro in uno dei tanti negozi che vendono decorazioni natalizie.


Usate il fai-da-te

Un’altra idea niente male viene dal fai-da-te che in termini di risparmio si dimostra sempre una garanzia. Con il fai-da-te rinunciare alle lucine natalizie non significa escludere del tutto l’illuminazione delle feste, bensì rifiutare semplicemente quella oramai più classica. Che ne direste quindi di abbandonare le lucine colorate a intermittenza e tornare alle candele? In tal caso potrete trovare sul web una grande varietà di spunti per illuminare il vostro Natale in piena sicurezza.


Non fatevi prendere troppo dall'Entusiasmo

Dopo aver illuminato la vostra casa con tante lucine allegre e colorate, tirate il freno e rinunciate ad altri dispositivi elettrici, come gli alberelli o i Babbi Natale parlanti che consumano tantissimo.

l'alluvione del 18\19 novembre ha fatto un altra vittima Messo in ginocchio dall’alluvione, imprenditore di Orosei si toglie la vita Gesto estremo di Pasqualino Contu, proprietario della 3C duramente colpita dagli allagamenti



da la nuova sardegna online del 6\12\2013

OROSEI. L’alluvione del 18 novembre, per Pasqualino Contu, ha rappresentato il colpo di grazia. La sua azienda, la 3C, che costruisce prefabbricati di cemento armato ed è conosciuta in tutta l’isola, è stata sommersa da un metro e mezzo di fango, con danni per un milione e mezzo di euro. Negli anni scorsi, altre due alluvioni avevano messo in Pochi giorni fa, il titolare della 3C aveva incontrato il presidente della Regione Cappellacci, in visita nelle zone colpite dall’alluvione, e gli aveva chiesto di attivare un canale di finanzimenti privilegiato per le aziende colpite. A Contu sarebbero bastati pochi fondi per ripulire i macchinari e riprendere la produzione. Ma gli aiuti non sono arrivati in tempo. Il dolore per questo ennesimo danno e le preoccupazioni per il futuro, infatti, hanno avuto la meglio sulla speranza di ripartire.Pasqualino Contu aveva avviato l’industria con il padre nel 1980, che aveva iniziato a Nuoro con piccoli manufatti di cemento. All’epoca, l’unica area di Orosei in cui si potessero costruire industrie era proprio quella più esposta in caso di alluvione.


ginocchio lo stabilimento, ma Contu era riuscito a rialzarsi e ripartire. Questa volta, il colpo è stato troppo duro. L’imprenditore si è tolto la vita stamattina, nel giardino della sua casa a Orosei. A lanciare l’allarme, un passante. Contu lascia la moglie e i figli.

credo che seguiro quello che dice  (anche se non credo riuscire a farlo sempre )  Marco Careddu : <<
A cosa serve raccogliere i due euro con gli SMS, le raccolte al palazzetto, i fondi dello stato, i numeri verdi, la solidarietà di mille post inutili come il mio se poi non dai ai disperati mille, duemila, trentamila euro immediatamente. Forse bisogna vedere, controllare, verificare, gradualizare, mediare. Mai più una lira da parte mia. Solo a persone con nome e cognome. >>   nel commento   a tale articolo

5.12.13

ANCHE UN DISEGNO PUO' DIRE PIU' DI MILLE PAROLE LA SHOAH DISEGNATA DA UNA DODICENNE LA STORIA DI HELGA WEISSOVA'

Molti diranno   guarda  che al 27 gennaio manca  più di un mese . Ma  chi se  ne frega  e  chi lo dice  che  tali  obbrobri storici  debbano essere per  forze di cose  ricordate solo a date fisse  , il vero ricordo  è sempre  . cercando  dei link per   spiegare l'olocauto ad mia nipote  in 2  che  avevo letto trovandolo fra i mie fumetti  il numero 84  ( dottor terror  )  di  dylan dog   ho trovato su http://www.raistoria.rai.it/  questa news con le rispettive  foto   . Poi da  http://imediabuzzy.com/ Il sito  originale  dell'articolo  ) e queste  due foto  la  prima  lei da  bambina  


la seconda lei oggi 



Helga Weissová è sopravvissuta all`Olocausto. Nata a Praga nel 1929, lo stesso anno di Anne Franck, all`età di 12 anni fu deportata ad Auschwitz e Mauthausen. Fu durante questo periodo che cominciò a disegnare quello che vedevano i suoi occhi di bambina. Alla fine della guerra, riuscì a tornare a Praga con la madre e ad avere, negli anni, una brillante carriera artistica. Ma solo oggi, a 84 anni, ha deciso di pubblicare i suoi disegni di quegli anni atroci



a voi ogni giudizio estetico .io dico solo che sono bellissimi e più incisivi di mille parole










lettera di natale destinata in particolare a gli imbecilli che fanno la beneficenza con robaccia

faccio mia  questa  lettera  di natale  trovata  su  facebook   e  la dedico  a  gente  come quella  di cui parla  l'articolo sotto  che mi porta  a chiedermi 
  

ma che c...... d solidarietà e d'aiuto è questo . Io la chiamo imbecillità  e  cinismo   se  proprio ha robaccia  meglio dai  ( anche se poco  ) soldi  o  il tuo tempo    o meglio ancora  niente  


da la nuova  sardegna  del 5\112\2013


Non tutti gli oggetti donati sono indispensabili, dalle scarpe tacco 12 ai tanga 
Boxer da mare agli alluvionati
di Alessandro Pirina 


OLBIA 
La solidarietà è stata l’altra faccia della tragedia che il 18 novembre ha sconvolto la Sardegna, il solo aspetto positivo del dramma che ha messo in ginocchio l’isola. Il momento, è vero, lo imponeva, ma la catena umana che si è formata attorno alle migliaia di persone che in poche ore hanno visto la loro quotidianità cancellata dalla furia dell’acqua e del fango è andata oltre ogni più rosea immaginazione. Ma non sono mancati i “benefattori” che hanno approfittato del momento tragico per svuotare gli armadi di cose inutili, vestiti immettibili e deteriorati. Nei centri raccolta sono arrivati materassi
sfondati e coperte sporche, magliette bucate e biancheria usata. Ma c’è anche chi, dimenticandosi di essere a novembre, ha pensato di fare a meno di infradito, gonnelline e boxer da mare. O chi ha ritenuto che un tacco 12 fosse la scarpa migliore per attraversare le strade invase dal fango o che un centrino da tavola fosse la prima necessità per chi poche ore prima aveva visto tutti i suoi mobili distrutti dalla furia dell’acqua. Ma l’elenco delle donazioni poco caritatevoli prosegue con un sexy tanga natalizio coi pon pon e un reggiseno push-up di colore rosso fuoco, un baby doll extralarge e una serie di bermuda a quadri, un bustone di bretelle e uno di cravatte. Addirittura c’è stato anche qualche uomo di buon cuore che ha voluto rinunciare al suo vestito di Carnevale. Nei centri raccolta non volevano credere ai loro occhi quando dalle buste sono spuntati fuori un costume da dalmata e uno da fragola. Donazioni prive di senso che almeno hanno restituito il sorriso, anche se per un solo momento, ai volontari, super impegnati a scaricare, smistare e distribuire beni di ogni genere. Perché la solidarietà, quella vera, quella che animato fin da subito l’Olbia del dopo alluvione, non lasciava neanche il tempo di respirare. Un esercito in stivali di gomma ha invaso le vie alluvionate per aiutare amici, parenti, vicini, anche anonimi cittadini a liberare le case sommerse dalla melma fangosa. Immediata è scattata anche la gara di solidarietà per rifornire gli sfollati dei beni andati persi nell’alluvione. L’intera Olbia, ma non solo, si è data da fare per dare un tetto o un pasto caldo a chi ne era rimasto sprovvisto. E subito, già all'indomani della tragedia, in tutta la città sono nati centri raccolta, istituzionali o spontanei, per rifare il guardaroba, almeno per il periodo di emergenza, delle vittime del ciclone. In via Canova, nelle chiese della Sacra famiglia e di Sant’Antonio, nelle sedi Auser e Confcommercio, nei capannoni industriali trasformati in case di solidarietà era un continuo via vai di auto, furgoni e camion carichi di beni di ogni tipo. Non solo abiti difficili da indossare, ma anche tanti capi di abbigliamento indispensabili per chi nell'alluvione’alluvione ha perso tutto. 

 arrabbiato.
Infatti n bambino sicuramente apprezza un gioco o una maschera di carnevale .... Ma poi .... specie quando essi hanno perso oltre  le cose  materiali  :   libri , cd , giochi ., o amici\  conoscenti  o chi addirittura   familiari  ,  il cane o il gatto  ?  Comunque  fra  le merda  ( anche  nel senso di certe persone che si comportano cosi  )  ci sono  anche delle perle di persone  , vedere post i miei post precedenti  sul'alluvione  e   questo articolo qui   .  stavo per cliccare  sul  tasto pubblica  cioè concludere     questo post   quando  sull'unione sarda    ho letto questa  news  , riguardante  sempre   il bel gesto   di solidarietà  che mi ha  rese  felice   e rallegrato  e  di donazione fatta  da una  bambina milanese ai bambini sardi colpiti dall'alluvione


Una bambina di Milano dona i suoi giochi ai bambini sardi colpiti dall'alluvione. Il sindaco di Nuoro la ringrazia .Alluvione, la solidarietà di Camilla "I miei giocattoli per i bimbi sardi"


"Voglio ringraziare pubblicamente Camilla, la piccola amica della Sardegna che ha voluto donare i 

                                                 I pupazzi donati dalla piccola Camilla       
suoi giochi ai bambini sardi colpiti dall’alluvione. Sarà mia cura inviare i giocattoli al sindaco di Torpé affinché siano destinati ai bambini del paese certamente più in difficoltà di noi". Il sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi ringrazia con queste parole Camilla, la bambina di nove anni che da Milano ha inviato una scatola con i suoi giochi "preferiti" come scrive nella lettera di accompagnamento "per i bambini della Sardegna". "Mi sembra doveroso un ringraziamento pubblico per un gesto pieno di generosità. Ringrazio anche la prima media sezione C dell’istituto "San Tommaso - Francesco Tedesco" di Avellino per le lettere di incoraggiamento indirizzate ai ragazzi sardi, e tutti coloro che hanno contattato il Comune di Nuoro per manifestare solidarietà e vicinanza alla nostra città e all'Isola".

4.12.13

Canada, il clochard col talento musicale Suona il piano ma non conosce le note. verità bufala provocazione alla Joshua Bell e alla Banksy o trovata pubblicitaria ?


musica  in sottofondo  skiantos - "MERDA D'ARTISTA"'


Ora leggendo la vicenda dall'unione sarda web del 03 \12\2013\18:43 



Canada, il clochard col talento musicale Suona il piano ma non conosce le note


David Allen Welsh 

David Allen Welsh è un clochard 50 enne: suona in piano come autodidatta e spesso si esibisce in un locale di Vancouver. Prima di arrivare in Canada viveva per strada, dormiva sui treni, e mangiava alle mense per i senzatetto degli Stati Uniti. Non ha mai studiato musica, non conosce gli spartiti, ma quando suona lascia tutti a bocca aperta. Alla Abc News, che lo ha intervistato, ha confessato: "A volte non so nemmeno quali tasti stia spingendo. I miei occhi sono chiusi, mi lascio solo trasportare dalla musica".


E questo commento  trovato in rete   << storia vecchissima, e manco e' cosi' bravo. e non e' vero che conosce le note perche' le uniche cose che sa fare sono le scale melodiche (manco quelle armoniche), cosa che si studia nei primi 2 anni di pianoforte. piuttosto non sa una mazza di armonia, cio' che suona dimostra una ottusita' e poverta' di argomenti senza limiti. >>sulla pagina facebook dell'unione sarda . 
Ora sia che sia roba vecchia o meno , che abbia intrapreso lezioni di pianoforte come dicono alcuni commenti all'articolo del dailymail  o dell'unione  , non ricordo , oppure  sia  una provocazione   come  quella  del violinista  Joshua Bell ( ne avevo parlato   qui da qualche parte ne trovate una sintesi  in questi link  :   news  e  video   ) quella  del famoso  ed  anonimo imprendibile . witer  Banksy ha venduto per  strada in una semplice bancarella  ( vedere video sotto  e  qui la  news  da  cui  è tratto il vid.feo  )




alcune  sue  opere raccogliendo 420 dollari, per opere il cui valore complessivo è stato stimato intorno ai 200 mila dollari. Tra gli acquirenti delle opere di Banksy ci sono stati un ragazzo che cercava qualcosa per decorare la sua casa di Chicago e una signora, che ha comprato due quadretti facendosi fare uno sconto del 50 per cento.

 o  non concordo completamente    con il commento in di di facebook    . Infatti  nonostante   ne capisca pochissimo di strutture musicali avendo avuto alle media prof di educazione musicale ( un tempo si chiama cosi ) ,tropo severi ed essendo ribelle non le imparate granchè , e  per  in maniera  incostante  provai delle lezioni private di piano forte , problemi di udito , pur nella sua limitatezza ,infatti come  mi   stato fatto notare  da   un amico  pianista  <<  esso  è   praticamente privo di qualsiasi senso o tecnica pianistica. Il video non viene presentato come un incoraggiamento, o come di un colore "emotivo", libero da schemi o costrizioni, ma come di un fenomeno pianistico, cosa che ti  assicuro,e  ti posso  garantire che non e'. >> mi sembra dotato e promettente   se  tale  cosa  sarà  continua  e costante     
Questo  è il mio modesto parere   sentendo  e vedendo  il video   di   quest'articolo del http://www.dailymail.co.uk/news/ del 3\12\2013 

Watch the emotional moment a homeless virtuoso who can't even read music moved shoppers to tears with impromptu store piano performance David Welsh has been homeless since he was just six The 50-year-old has frostbitten fingers after living on the streets for so long Shoppers in Vancouver have been brought to tears with his performancesThe man has never had a piano lesson and cannot read a note of music

PUBLISHED: 18:57 GMT, 2 December 2013 | UPDATED: 13:43 GMT, 3 December 2013

This is the moment a homeless man whose frostbitten fingers have been left deformed after years of living on the street stunned customers in a second hand store with his god given talent for music.
David Allen Welsh grew up riding on trains and flitting between homeless shelters in Iowa and North and South Dakota after losing his home at the age of six.
After settling in the Pacific Northwest ten years ago, the 50-year-old has been visiting Second Hand Solutions in Vancouver, Washington, twice a month for the last year to play the piano.





David Welsh, 50, has been visiting the second hand store in Vancouver twice a month for the past year to play the piano
Mr Walsh recalls teaching himself how to play the instrument on borrowed pianos at homeless shelters throughout his childhood.
Despite bringing classical music enthusiasts to tears with his performances, the man cannot read a single note.
'I showed a video of him playing to a piano teacher and she pointed out immediately that he's using his left hand as a primary and his right hand to play the melody,' said Rebecca Gore, the store's assistant manager.

More...


'I don't know how to play music, but I like what I hear in my head,' the 50-year-old told ABC news
'Sometimes I don't even know what key I'm pushing. My eyes aren't even open, I'm just letting the music play the music.'
James Maynard, a customer who lives next door to the store, welled up when he heard the man playing.




.

Homeless Vancouver man with amazing self-taught piano skills















Mr Welsh has never had a piano lesson and cannot read a single note of music









He recalls teaching himself how to play on borrowed pianos at homeless shelters throughout his childhood









The man has been left with numb, frostbitten fingers after spending so many years on the streets
'He started to play and I choked on my coffee and it started coming out my nose!' said the longtime classical music enthusiast.
'I had tears coming to my eyes when I saw his fingers go down one end of the piano to the other.'
Mr Welsh says sharing his gift has helped him through tough times, and that it's as though his fingers are moved by a divine power.
'My custom is to sit and close my eyes and say "Dad, do what you do, it's your gift,"' he said. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx







Customers in the thrift store and coffee shop were moved by Mr Welsh's performances








Customers at the store in Vancouver have been moved to tears by Mr Welsh's performances









The 50-year-old described his talent by saying it was as though his fingers were being moved by a divine power  Mr Maynard added: 'It's like a holy spirit came through the building. 'It's a joy that surpasses all understanding, that's what I felt. 'A lot of people in the room had the same spiritual experience.'

Read more:
Homeless Man's Music Moves Listeners to Tears


Dalla tanca alla cattedra I Taviani: perché decidemmo di girare “Padre padrone”

mentre  aggiornavo  il la  seconda puntata (  come risparmiare e non sprecare in tempo di crisi durante le festività natalizie - seconda puntata i regali ) della mia guida   natalizia   di quest'anno  e  contemporaneamente  gettando un occhio sull'edizione  giornaliera   dell'unione sarda  d'oggi  , ho trovato   questa storia  . 

ti potrebbe  interessare  

Un grande film, che vinse la Palma d'oro a Cannes, ispirato al libro di Gavino Ledda  Dalla tanca alla cattedra I Taviani: perché decidemmo di girare “Padre padrone”



Di anni ne sono passati 36, eppure il film Padre padrone (da domani in edicola con L'Unione Sarda) resta un modello di cinema da imitare. E da amare. Inutile dire che per Paolo e Vittorio Taviani   ( foto  a destra  ) quest'opera sia più di un pezzo della loro vita, e non solo perché vinse la Palma d'oro al festival di Cannes del 1977 con la benedizione di Roberto Rossellini. Per i Taviani Padre padrone
da google  immagini 
significa aver ritrovato, nella storia personale di Gavino Ledda  (  foto  sotto al centro  )  , anche le radici della loro decisione di voler fare cinema.
Racconta Vittorio Taviani (anche a nome del fratello). «Un giorno leggemmo per caso su “Paese sera” la notizia di un pastore, rimasto quasi muto fino a vent'anni, diventato professore di glottologia. Non avevamo ancora letto il libro di Ledda ma la storia di questo giovane che in nome del bisogno di comunicare con gli altri diventa un professionista della comunicazione, con la volontà della testardaggine, la sentivamo nostra». Un istinto di ribellione che riportò i Taviani molti anni indietro, quando ventenni scoprirono il cinema vedendo in una saletta di Pisa Paisà di Rossellini. «Quel film ci mostrava qualcosa che avevamo vissuto. Uscimmo dicendoci: o facciamo cinema o morte!».

idem foto precedente 

Taviani e Ledda, uniti dalla stessa consapevolezza di voler comunicare col mondo. «Decidemmo - dice Vittorio - di andare a trovare Gavino. In quei giorni era a Pisa, relatore in un piccolo circolo. “Io saprei come risolvere i problemi politici della mia terra”, proclamava. Restammo stupiti e ammirati da quest'uomo piccolo ed esagerato. Aveva dentro una forza, parlava come se lui pensasse davvero di fare queste cose». Così i Taviani decisero di leggere il libro: «Ci piacque moltissimo e pensammo di prendere, come abbiamo fatto con altri autori letterari, questa bellissima creta e rimodellarla a modo nostro». Gavino, spiega ancora Vittorio, disse: «Non dirò una parola sul vostro film». Capì, da fine intellettuale e persona intelligente, che libro e film erano due cose diverse.
Un poster di Padre padrone (versione israeliana) dove si vede la tanca, appeso alla parete dello studio di Vittorio Taviani, suscita altri ricordi. «Per una decina di giorni facemmo i sopralluoghi in Sardegna. Ci facevano vedere cose troppo belle, come quelle straordinarie rocce rosse sul mare. Non era questo che ci interessava. Eravamo preoccupati: l'ultimo giorno di perlustrazione non avevamo ancora trovato la tanca. Sulla strada verso l'aeroporto di Alghero, dal finestrino della macchina scorgemmo qualcosa di interessante. “Ferma!”, dissi. Era la tanca che cercavamo. Il film è nato lì, in quel momento».
La parte di Abramo (che nel film si chiama Efisio) cioé del padre padrone, doveva essere di Gian Maria Volontè. «Avevamo fatto con lui il nostro primo film, Un uomo da bruciare. Pensiamo sia stato
locandina del film presa da http://www.mymovies.it/
             ne trovate negli url sopra la recensione
il più grande dei nostri attori, anzi lo consideriamo un autore perché portava una creatività che diventava una delle pulsioni dei film. Però era anche una persona che viveva una nevrosi, una sofferenza che faceva male a se stesso e agli altri. Comunque lui diede l'ok al progetto, tanto che la Rai annunciò il film col suo nome. Andammo a Malta a trovarlo, lui stava lì per aggiustare la sua barca; parlammo, modificammo anche qualche dettaglio della sceneggiatura. 
Ci dicemmo: inutile incontrarci a Roma, vediamoci direttamente sul set in Sardegna. Tutto era pronto ma Gian Maria non rispondeva al telefono. Non si faceva trovare. Giuliani, il nostro produttore, era infuriato. Non si poteva più aspettare. Ci ricordammo allora di aver visto a teatro, in una versione di Giulio Cesare , Omero Antonutti, che ci aveva molto colpito. In fondo fu una fortuna: Omero ha portato una forza nuova, originale. Per la prima volta faceva cinema e, oltre la sua bravura, aveva anche uno stupore genuino davanti alla cinepresa. Volontè forse avrebbe imposto la sua maschera». Già, ma perché rifiutò il ruolo? «Disse che avrebbe voluto farlo ma si era accorto che i Taviani amavano più il personaggio di Gavino di quello del padre».
I ricordi affiorano ancora. La polemica in Sardegna («Il film fu attaccato, anche ferocemente. Non rispondemmo a nessuno ma avvertimmo: “Ne parleremo fra dieci anni”. Il tempo ci ha dato ragione»), il bluff di Saverio Marconi («Imbrogliò sull'età per avere la parte»), la grande collaborazione della gente sarda. «Siamo riconoscenti a tutti, a Gavino in primis al quale mandiamo un pensiero di affetto. La Sardegna resta un punto di appoggio nel nostro rapporto con la vita. E, credetemi, quando ora vedo la disperazione dei pastori sardi, sto male».

                                            Sergio Naitza