3.7.17

stranezze italiani «Il lavoro non manca ma non troviamo personale» eppure si emigra o ci silamenta se quei lavori gli fanno gli stranieri estracomunitai

cosa strana 😁🤔. eppure per fare i camerieri vanno all'estero . oppure c'è gente plurilauree e considera umili tali lavori per poi lamentarsi se un imigrato lo fa   al  posto  loro  



Molti locali del listòn sono sotto organico malgrado buone paghe e tutele. Zanolla: «Siamo pochi e bisognerà accorciare l’orario o chiudere un giorno»di Gigi Sosso

BELLUNO. «Cercasi personale». Che non si trova. In un passato neanche tanto remoto, un cartello con una scritta così invitante sarebbe stato guardato come si guarda una torta al cioccolato. Seguiva la ricerca del padrone di casa, con la prima penna biro a portata di mano: «Dove si firma il contratto, magari anche a termine?». I tempi non sono più quelli, anche adesso che la crisi economica morde con meno violenza. Bar e pasticcerie del centro sono sotto organico e rischiano o di chiudere un giorno alla settimana o di ridurre l’orario di lavoro.


Tra i locali con vista sul listòn, la situazione più clamorosa è quella del caffè Manin, dove quel cartello sta ingiallendo, proprio davanti al reparto pasticceria: «Non si trova gente che abbia voglia di lavorare», allarga le braccia la gestrice Mirta Zanolla, «non ci sono giovani disponibili a fare fatica per sei giorni su sette, malgrado la paga sia interessante. Se andremo avanti così, saremo davvero costretti a prendere dei provvedimenti drastici: chiudere un giorno o accorciare l’orario di lavoro».
Tra un caffè e uno spritz, dietro al banco o sulla terrazza, bisogna pedalare, per accontentare una clientela che si aspetta un servizio non solo cortese, ma anche puntuale, diversamente se ne va da un’altra parte. Le forze non bastano e i turni si allungano: «Adesso siamo in otto, ma dovremmo essere in 13, questo significa che l’organico è in sofferenza di cinque persone. I ragazzi che ho alle dipendenze timbrano il cartellino all’ingresso e all’uscita, coprono uno dei tre turni da sette ore e vengono pagati 1.200 euro in busta paga, oltre agli straordinari. Non credo che possano lamentarsi del trattamento economico, il fatto è che devono sobbarcarsi anche il lavoro di chi dovrebbe essere al loro fianco, che non riusciamo proprio a trovare. So che è un problema comune, non è soltanto nostro».
Nell’ufficio non mancano i curricula, anche con foto molto accattivanti, ma dopo il colloquio... «La maggior parte si tira indietro, perché vorrebbe fare la settimana corta. La richiesta di un sacrificio non viene quasi mai accolta, di conseguenza mi tocca sentire le scuse più stravaganti. Poi è vero che sono esigente e voglio che il mio locale funzioni bene, ma questo dovrebbe essere un aspetto del tutto normale».
Il ricorso alle agenzie di lavoro interinale non paga. E allora cosa fare? «Non si trova qualche buon candidato nemmeno in agenzia e allora andrà a finire che dovremo fare delle scelte diverse. Mi piacerebbe continuare a offrire un servizio il più possibile esteso e continuato, madifficilmente si potrà andare avanti così. Mi sembra una condizione del tutto surreale».

Infatti  sulla  mia  bacheca  di  facebook  
«Il lavoro non manca ma non troviamo giovani» cosa strana 😁🤔. eppure per fare i camerieri vanno all'estero . oppure c'è gente plurilauree e considera umili tali lavori per poi lamentarsdi se un imigrato lo fa .
Belluno. «Cercasi personale». Che non si trova. Bar e pasticcerie del centro sono sotto organico e rischiano o di chiudere un giorno alla settimana o di ridurre l'orario di lavoro.Tra i locali con vista sul listòn, la situazione più clamorosa è quella del caffè Manin, dove quel cartello sta ingiallendo, proprio davanti al reparto pasticceria: «Non si trova gente che abbia voglia di lavorare», allarga le braccia la gestrice Mirta Zanolla, «non ci sono giovani disponibili a fare fatica per sei giorni su sette, malgrado la paga sia interessante».
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Silvana Porcu All'estero la paga, in generale, è più sicura e l'orario di lavoro viene rispettato. Da quel che si capisce non dipende tanto dal fatto che i datori di lavoro siano dei santi, ma dal fatto che ci sono dei veti controlli e delle vere sanzioni.
Questo è quello che ho capito.
Rispondi6 min
Giuseppe Scano vero . però pèoi non lamentarti se non c'è lavoro non hai soldi o se qual lavoro lo fa uno straniero
Rispondi4 min
Silvana Porcu Il problema è complesso. Gli stranieri si accontentano perchè non hanno mica i genitori che li mantemgono.
Un caos totale.
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Adesso
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Giuseppe Scano esatto ci siamno disabituati a mantenerci da soli
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Silvana Porcu All'estero la paga, in generale, è più sicura e l'orario di lavoro viene rispettato. Da quel che si capisce non dipende tanto dal fatto che i datori di lavoro siano dei santi, ma dal fatto che ci sono dei veti controlli e delle vere sanzioni.
Questo è quello che ho capito.
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Giuseppe Scano vero . però pèoi non lamentarti se non c'è lavoro non hai soldi o se qual lavoro lo fa uno straniero
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Silvana Porcu Il problema è complesso. Gli stranieri si accontentano perchè non hanno mica i genitori che li mantemgono.
Un caos totale.
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Giuseppe Scano esatto ci siamno disabituati a mantenerci da soli


 difficilmente si potrà andare avanti così. Mi sembra una condizione del tutto surreale»

Scoop letterario per gli alunni del liceo G, Dettori di tempio pausania gli studenti del Dettori si sono cimentati nella traduzione di un inedito del poeta W. Whitman.


Lo   so    che    vi sembrerà  che mi contraddico     con   quanto detto : <<  [ .... ]  In fondo   non c'è  bisogno  d'avere [ di  raschiare il fondo del  barile o  andare aa ricerca  di nuovi scritti  inediti   stesso discorso   che vale in tutte le forme  d'arte     aggiunta mia   ] un nuovo reperto  per  celebrare  l'infinita a  grandezza   del poeta  [ ....] >> nel mio post precedente sulla  storia  disney  dedicata  a  Giacomo Leopardi .Riportando  con toni trionfalistici   questa  storia   presa  dalla  nuova  sardegna   edizione Olbia-Tempio  del  2\7\2017


TEMPIO È il tipico esempio, riuscito e felicemente realizzato, di didattica laboratoriale. Un romanzo di fine '800 tradotto in italiano dall'inglese. Gli autori sono i ventitrè studenti della quinta Classico del Liceo Dettori. L'autore di cui hanno tradotto l'opera è uno dei più noti scrittori americani di tutti i tempi, Walt Whitman

http://libreriamo.it/libri/walt-whitman-le-poesie-piu-belle/
quello che un indimenticabile Robin Williams celebrò nel film di Peter Weir, "L'attimo fuggente", e che generazioni di scrittori italiani, a partire da Pavese, hanno profondamente amato.che generazioni di scrittori italiani, a partire da Pavese, hanno profondamente amato. Grazie alla loro insegnante di inglese, la professoressa Masina Depperu, gli studenti del Dettori 

si sono cimentati nella traduzione di un inedito di Whitman. In tutto ciò c'è un merito davvero straordinario, che va addirittura oltre le tante difficoltà tecniche che la traduzione di un'opera ricca di arcaismi, locuzioni e diversi errori di stampa inevitabilmente comporta. Con il loro lavoro, i 23 liceali e la prof hanno reso un servizio alla comunità dei critici e dei lettori, facendo scoprire anche nel nostro Paese un inedito Whitman, accostabile per certi versi all'inglese Dickens e anticipatore, per altri, dell'americanissimo Lee Masters dell'Antologia di Spoon River. Dal lavoro della prof Depperu (una mano all'insegnante di inglese è stata data dalla sua collega di Lettere, Alessandra Onorato, che ha revisionato il testo tradotto) e del suo giovanissimo team di traduttori verrà fuori sicuramente un prodotto editoriale. Modalità e tipologia dovranno essere valutati dalla Ds, Francesca Currò, che, da ex docente di Inglese, ha ben colto l'importanza del progetto. Ma di che cosa parla esattamente il romanzo che nel 1852 Whitman pubblicò a puntate su una rivista? Racconta una storia ambientata a Manhattan che ha per protagonisti un avvocato corrotto che vuole approfittare dell'eredità di una giovane donna che gli è stata affidata, e di Jack Engle, l'eroe positivo, colui che, innamorandosene, cercherà di difendere la giovane e bella ereditiera, orfana come lui. «Questa traduzione - precisa Masina Depperu - è nata da un rapporto di estrema fiducia tra i protagonisti della scuola italiana, insegnanti e studenti, che trascorrono il loro tempo migliore cercando di costruire un progetto di vita autonomo e creativo». Vale a dire il tipico, non tanto frequente però, lungimirante esempio di didattica laboratoriale.


Ma  qui  si tratta di letteratura    dispersa   non  di  un opera  che  magari  l'autore  ha  scelto   di non pubblicare  e  di scartare  .  Ma  soprattutto    un uso  critioco  e non passivo  delel conoscienze  , linguistiche  in questo caso  , apprese  a scuola  ,  ed  un insegnamento non nozionistico   da parte  del corpo  insegnante  

un ricordo di paolo villaggio ( ragionier fantozzi ) oltre fracchia e fantozzi

Sia sui social che in rete molti ricordranno e celebrerano paolo villaggio solo ricordando fantozzi e fracchia ovvero  le  sue maschere  più note  ed i suoi ruoli principali .




IO invece preferisco ricordarlo cosi con questo ruolo da non " sfigato " ma allo stesso tempo fustigatore delle nostre misetrie e dei nostri vizi . in cui egli non subisce ma è attivo fortunato 


Ovvero con il finale del film a tu pert tu del 1984 di Sergio Corbucci, interpretato da Johnny Dorelli e Paolo Villaggio uno dei pochi film con paolo volaggio dal finale eccellente 
Ma  come   ami  fantozzi  , lo  hi citato più volte    in  questo blog  . ?  Certo   fa  parte dela mia infanzia  e certe  situazioni  sono  ancora  attuali  e  descrivono   l'italiano medfio  . Ma  allo  stesso tempo  ,  ed   qui  sta  il mio il mio rapporto d'amore  ed  odio  Nel libro di Paul Ginsborg, "Storia d'Italia dal dopoguerra ad oggi", il Fantozzi di Paolo Villaggio entra nella storia di questa nazione, riconoscendogli una valenza sociale enorme.L'italiano, invece di affrancarsi da una condizione poco edificante rappresentata magnificamente per vizi e pochissime virtù, si è talmente piaciuto in Fantozzi da elevarlo a modello di riferimento, piuttosto che cercare un riscatto di sé, si è crogiolato e glorificato in esso, come un trionfo della mediocrità.
non ho  altro   da  dire  il resto  è  fuffa e  bla ... blla  ....    se  non che i  film di    paolo vilaggio  in  particolare   le  figure  di fraccjoa e  fantozzi    hanno  attraversato nel bene (  risate  , ecc )   e   nel male   (  vedi   polemiche e  provocazioni    con battute  fatte  a .....   male    che  generano fraintendimenti  sotto    fatte per avere  un po'  d'attenzione     da  parte  dei  mediae)





  da  http://www.ilgiornale.it    del  31/08/2012 di    Nico Di Giuseppe
Paolo Villaggio sulle paraolimpiadi di Londra: "Una esaltazione delle disgrazie"
Fantozzi non usa mezzi termini: "Le Paralimpiadi di Londra sembrano una specie di riconoscenza o esaltazione della disgrazia, fanno tristezza"


"Le Paralimpiadi di Londra fanno molta tristezza, non sono entusiasmanti, sono la rappresentazione di alcune disgrazie e non si dovrebbero fare perché sembra una specie di riconoscenza o di esaltazione della disgrazia".




Non usa mezzi termini Paolo Villaggio per definire la manifestazione sportiva di Londra. Nel corso del programma La Zanzara su Radio24, Fantozzi rincara la dose: "Non fa ridere una partita di pallacanestro di gente seduta in sedia a rotelle, io non le guardo, fa tristezza vedere gente che si trascina sulla sedia con arti artificiali. Mi sembra un po' fastidioso, non è divertente".
Secondo l'attore italiano, "ce n’è una, cieca, che fa i 200 metri in pista. Dicevano che si allena con due persone a fianco che le dicono dove andare. Tanto vale allora correre con il bastone. La mia non è crudeltà ma è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita. Sembrano Olimpiadi organizzate da De Amicis con dei "personaggini"".
Le parole di Villaggio hanno scatenato la reazione di Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico. "Le parole di Villaggio si commentano da sole. Prima di parlare in questi termini dovrebbe farsi un giro a Londra, stringere le mani di questi atleti che con le loro storie hanno molto più da insegnare di quanto non faccia lui", ha commentato Pancalli.
Che poi ha aggiunto: "A me fa tristezza ascoltare le sue parole. Lui non guarda le Paralimpiadi? Ce ne faremo una ragione. Siamo in un Paese libero e lui può dire quello che vuole, ma le sue parole sono offensive nei confronti delle persone che fanno e vivono lo sport".


  un trentennio dela mia  vita    



2.7.17

solitudine

deliberatamente trastto dala serie disney : ducks on the road ( puntata 4 )

sono su isola nel mare ,
sono un porto a cui approdare.
Sto sedutoin spiaggia ed aspetto
senza fretta e senza un tetto
di vedere al'orizzonte
comparire le vele , il ponte
di una nave , marinai
---- ma nessuno arrivai mai

e cosi mi sento solo .
scrivo giù qualche parola
che poi affido a una bottoglia :
cerco casa .. e una famiglia
la bottiglia se ne va ,
mentre iorimango quà

E il mattino successivo
quando pèoi alla spiaggia arrivo ,
ne trovo a centinaia ,
arenate nella baia
In ogniuna un bel messaggio
che mi dice " su coraggio !
Non sei solo ad essere Solo .....
e già questo mi consola

forse per un giorno partirò ....
nel frattempo scrivo un po'

Figlio di fatto, non di diritto: gli spetta il risarcimento Sentenza rivoluzionaria a Lucca: diciottenne mai adottato dal compagno della madre, il giudice obbliga l’assicurazione a versargli l’indennizzo per la morte dell'uomo. Il tribunale amplia il concetto di famiglia allargata ai legami reali, oltre a quelli giuridici e di sangue




LEGGI ANCHE:
Parlano gli avvocati: «Il nucleo familiare non sussiste solo per la convivenza di persone»




 se  non ci pensa il parlamento cipensa la magistratura   che  ancora  conserva   qualche  barlume  di lucidità  rispetto  ad una politica immobile   e retrograda    che  non vuole  cambiare  o  


vedere   come  la  legge  ciriinà  è stata modificata  non permettendo  al convivente  etero o  gay   che  sia  d'addottare  il figlio\a del partner   . 



Figlio di fatto, non di diritto: gli spetta il risarcimento
Sentenza rivoluzionaria a Lucca: diciottenne mai adottato dal compagno della madre, il giudice obbliga l’assicurazione a versargli l’indennizzo per la morte dell'uomo. Il tribunale amplia il concetto di famiglia allargata ai legami reali, oltre a quelli giuridici e di sanguedi Luca Tronchetti




Massimiliano Pellegrini e un'immagine dell'incidente in cui perse la vita

LUCCA. Questa volta le ragioni del cuore e quelle del diritto si conciliano. Le fa combaciare una sentenza rivoluzionaria, la primissima in Toscana e tra le prime in Italia: consente a un figlio non biologico (e non adottivo) di essere risarcito, al pari di un figlio naturale, con 200mila euro per la perdita del “padre di fatto”, morto in un incidente stradale. Una battaglia di civiltà promossa da una coppia di avvocati - Nicola Gori (foto) e Ilaria Ottolini - e che, dopo un percorso ad ostacoli, è recepita da una giovane e coraggiosa giudice del tribunale di Lucca, Alice Croci, 35 anni, da 18 mesi in servizio alla sezione civile. Si tratta di una sentenza basata su recentissimi pronunciamenti della Cassazione e in grado di fare giurisprudenza ampliando il concetto di famiglia: non più il legame “di sangue” che scaturisce dalla filiazione, ma il concetto di “famiglia allargata” o di “famiglia sociale”. In sostanza il riconoscimento giuridico della “congregazione legata all’affettività duratura e alla solidarietà familiare”.

L'avvocato Nicola Gori


SE NON È QUESTO UN PADRE

Determinante ai fini della storica sentenza - oltre alla mole di fotografie con i momenti trascorsi assieme in vacanza o nelle varie ricorrenze e alle decine di testimonianze raccolte dai due legali - un sms inviato il giorno precedente all’incidente mortale, dal padre non biologico al figlio “di fatto”. È la vigilia del diciottesimo compleanno e le parole sono toccanti, quelle di un padre al figlio, appunto: «Sei un ragazzo bravo e intelligente, ma da domani avrai qualche responsabilità in più soprattutto verso te stesso...io comunque ti darò sempre una mano».
Il legame affettivo, dunque, esiste. Dimostrarlo per la legge non è stato facile.

I FATTI

Il 22 marzo 2012 a Sesto Fiorentino, Massimiliano Pellegrini, 41 anni, originario di Chiesina Uzzanese e residente a Carraia, dipendente della Spe (concessionaria pubblicitaria), perde la vita in un incidente stradale. Il conducente di un bus turistico si distrae vedendo gli aerei atterrare a Peretola non si accorge della vettura di Pellegrini e tampona la sua Mini. L’urto è violentissimo e il pubblicitario muore qualche ora dopo. In ambito penale l’autista, imputato di omicidio colposo, patteggia la pena e si prende la piena responsabilità dell’incidente. La compagnia assicuratrice risarcisce esclusivamente i genitori della vittima in via stragiudiziale. Ma si oppone all’accoglimento della domanda di risarcimento della convivente more uxorio (come moglie) e del figlio diciottenne che la donna ha avuto da una precedente relazione e che porta il cognome della madre.



BATTAGLIA DI CIVILTÀ

La compagna della vittima non ha un lavoro fisso e cerca di tirare avanti facendo le pulizie in alcune case. Rischia pure lo sfratto: l’abitazione in cui vive, acquistata con un mutuo iniziato a pagare da poco dal compagno defunto, finirebbe alle banche. Ma i genitori del pubblicitario - che suo figlio chiama “nonni” e lei definisce “suoceri” - impiegano il risarcimento ottenuto per estinguere il mutuo. Nel 2013 inizia un procedimento civile, un’autentica battaglia che la donna conduce anche nel nome del figlio.

DOPPIO RICONOSCIMENTO

La causa viene assegnata nel 2016 al giudice di fresca nomina Alice Croci. Riconoscere le ragioni della compagna della vittima non è difficile: la coppia conviveva dal 1999, il legame era stabile e duraturo e assimilabile al rapporto coniugale e oltretutto, da testimonianze, avevano intenzione di sposarsi. Quindi il giudice non ha problemi ad accogliere la richiesta di risarcimento di 200mila euro e a condannare al pagamento l’assicurazione. Diversa invece la posizione del figlio maggiorenne della donna che aveva assunto il cognome materno. Tra lui e il pubblicitario non c’erano legami di sangue. E pronunciamenti di un tribunale civile legati a risarcimenti del danno per situazioni analoghe non c’erano mai stati. Invece il giudice in punta di diritt rivoluzione copernicana del diritto di famiglia.o ha affermato un principio che farà giurisprudenza: il riconoscimento del diritto al risarcimento per la perdita di un congiunto non corrisponde solo a quelli che rientrano nei parametri della famiglia nucleare, ma nella nuova accezione di famiglia devono essere ampliati alle nuove realtà costituite dalla famiglia allargata. Una rivoluzione copernicana del diritto di famiglia.
















rivoluzione copernicana del diritto di famiglia.

1.7.17

antichi femminicidi . il femminicidio di Ipazia

  su  gentile  concessione   e  dal  suo  fb   di https://www.facebook.com/paolo.izzo.70

L'immagine può contenere: sMS

a volte anche la banalità può essere preziosa e servire per spiegare meglio la lettura ai bambini ed in alcuni casi reagire alla propaganda razzistica E' il caso di due storie fumettistiche recenti topolino e dylan dog

          
E' il  caso ,  come dicevo dal titolo  ,  di  due   storie fumettistiche  (  quindi indirettamente  è anche una risposta     a  chi  dice ancora  , sempre  meno   ma  ancora  " potenti  " ,  che    i fumetti   sono   per  bambini  ) la prima  è  :  "   topolino e  la  chiave  dell'infinto  " ( Silvia  Martinoli  - Roberto  Martini  )  topolino  n 3214 .,la  seconda  :  " IL terrore " Dylan Dog n  370 Gabriella  Contu - Giampiero Casertano

 Iniziamo dala prima



La storia  è dedicata  a Giacomo Leopardi  che proprio in questi giorni , come tutti gli anni a Recanati ( la sua città natale )    e dove ha  sede il centro studi leopardiani  ,  viene festeggiato  \  celebrato con una serie  d'eventi  .Essa è una buona storia , se pur banale   per chi ha   di  più di  14   anni  e  conosce  topolino  dalle  origini  e  sa  già dove va  a parare  , ma un  ottimo modo per spiegare uno dei poeti più complessi  della nostra letteratura  ai ragazzi  delle elementari \ medie  , unendo poesia  con fantasia Infatti negli intendimenti della sceneggiatrice  c'è  un modo diverso ed accattivante di avvicinare un pubblico estremamente giovanile al poeta che viene disegnato ancora bambino, una scelta che si è rivelata vincente.
Inoltre  e  qui   do  ragione  agli autori   della  storia  << In fondo   non c'è  bisogno  d'avere [ di  raschiare il fondo del  barile o  andare alla ricerca  di nuovi scritti  inediti   stesso discorso   che vale in tutte le forme  d'arte     aggiunta mia   ] un nuovo reperto  per  celebrare  l'infinita a  grandezza   del poeta  di  Recanati . La  testimoniano  questi versi estrapolati da alcune  sue  celebri opere
.



1)

 vaghe stelle  dell'orsa , io   non credea   tornare   ancor
per uso  a  contemplarvi .





2


La  donzelletta viene dala  campagna ,in sul calar  del sole  ,
 con il suo fascio d'erba  ;  e reca  in mano un mazzolin di rose  e viole



dalla video lettura   de Il Sabato del Villaggio di Giacomo Leopardi  di  Adam Vox

   3 


 dalla  storia   (n c0me  le  immagini sopra riportate  )  di  topolino


Cosi
tra  questa
 immmensita
s'annega  il pensier mio  e 
il naufragar
m'è  dolce 
in  questo mare 

La  seconda

L'immagine può contenere: sMS
Niente d'eccezionale   , un po'  banale    almeno per  me  che leggo  dylan  dog    dal  1989  \1990  e po'   scritta    troppo in fretta e al limite della stucchevolezza . Infatti che  abbia un messaggio antirazzista non vuol dire automaticamente che sia una storia di qualità. ben vengano le storie d attualità e il sociale,ma che siano scritte bene, e non con i piedi!
Nonostante  questi difetti  ha colpito nel segno . Infatti  ecco cosa   dice      questo commento , in risposta ai commenti " salvinisti " , presenti  nei commenti sulla pagina fb ufficiale di DD


Alessandro Lucia Ma quelli che s'indignano per una storia contro il razzismo son sicuri di aver capito che in mano hanno Dylan Dog e non il Mein Kampf? No perché quando vi professate vecchi lettori di DYD e vi sorprendete per storie come questa mi vien da pensare che fino a ieri abbiate letto tutto un altro fumetto.

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Ieri alle 0:32

Comunque  era un bel po' che non leggevo un DD che non fosse splatter o horror diretto \ classico .In cui c'era la coraggiosa scelta di giocare con i classici malintesi da commedia (l'esercito alla strumptruppen), il modo in cui si è giocato con i rapporti tra i personaggi. Lo scopo era usare un linguaggio volutamente semplice, comico per veicolare un messaggio serio.


  << L'unica   cosa  di cui  dobbiamo aver paura   è la paura  stessa  >>  ( franklin Delano Roosvelt )  certo  citazione un po' scontata per  coloro non credono alla propaganda  e  alle  verità della televisione  , ma praticamente   obbligatoria   --- come dice anche  lo stesso  Recchioni   nel  dylan  dog  horror  club di  questo numero  ----   dato il tema  di una storia , quella di cui trovate la copertina  affianco ,  bellissima e  banale  al tempo stesso   ma  che  risulta  purtroppo [sic ]  d'attualità .
Un ottimo modo  , come suggerito  da  : <<  credo nel potere del riso  , delle lacrime  , come antidoto all'odio e al terrore  >>  Charlie  Chaplin ,  per  descrivere :  il terrorismo , la  sua psicosi la paura  onnipervasiva  ed  onnipresente  per  un nemico   invisibile  o   costruito ad  arte   dalla propaganda  [  vedi  post   ]  che  potrebbe colpire  in qualunque  luogo ed  in qualunque momento  .
Infatti : <<  qui  chi non terrorizza  , s'ammala  di terrore  >> (  Fabbrizio De  Andrè  )   ma  evidentemente  i  soliti   salvinisti   e  company  che  si  bevevono le  verità ufficiali   e    non  si pongono domande  \  mettono in discussione    od  esprimono dubbi    dicono  che  è buonista  





L'elzeviro del filosofo impertinente

Giugno è il mese in cui si ricordano i moti di Stonewall e si susseguono nel mondo civilizzato le manifestazioni in sostegno del movimento Lgbt. Purtroppo in questo mese si verificano puntualmente anche episodi più o meno velati di razzismo. Personalmente mi sono occupato di tale piaga sociale nel mio ultimo libro Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne, e nonostante le numerose e importanti battaglie civili le cose sembrano, ahimè, non essere mutate. Ogni anno durante il periodo degli esami di maturità si riscontrano diversi episodi di omofobia in diverse parti d'Italia. Negli ultimi anni alcuni maturandi si sono imbattuti in commissari alquanto reticenti ad accettare e discutere tesine sulla storia dell'omosessualità e non solo. Alcuni di questi commissari si sono rifiutati perfino di ammettere opere letterarie o testi di canzoni che tratta(va)no l'argomento. Non parlo certamente di opere erotiche o di propaganda, ma di vera letteratura. Eppure le opere letterarie non hanno una sessualità e non possono essere discriminate. Tali docenti umanamente impreparati non riescono ancora oggi a comprendere l'essenza del loro lavoro e dell'intero sistema scolastico. L'omofobia interiorizzata non è meno grave di quella visibile.


La scuola è la sede adatta per affrontare questi argomenti, e gli insegnanti non possono rinunciare alla loro funzione di educatori. L'omosessualità, così come l'eterosessualità, non ha nulla di segreto o di scandaloso, e dunque non capisco tale ritrosia nel trattarla senza pregiudizi e fobie. Troppi anni di preconcetti, stereotipi e modelli catodici fuorvianti hanno forse accresciuto in questi docenti un senso di inadeguatezza e timore nell'affrontarla con la dovuta serietà. Ma nulla può giustificare tali paure prive di qualsiasi fondamento. Gli studenti devono sentirsi liberi di affrontare gli argomenti che toccano da vicino le loro giovani esistenze. Se la scuola non si adeguerà a tali istanze formative dovrà fare i conti con le informazioni distorte acquisite dai discenti attraverso chat e siti internet non qualificati. Diceva Don Milani “Quando avete buttato nel mondo d’oggi un ragazzo senza istruzione avete buttato in cielo un passerotto senza ali”. Per esperienza personale posso aggiungere che all'università sperimentai anch'io una certa resistenza a trattare l'argomento omosessualità con professori allineati alle posizioni del Vaticano II (non mi riferisco certamente al concilio ecumenico ma alla visione "papacentrica" di Giovanni Paolo II). Rammento l'approfondimento del corso di filosofia morale dal titolo "Uomo e donna in famiglia" con un excursus storico tra le varie encicliche dei papi! Oppure ricordo un feroce confronto con la docente di letteratura italiana che non voleva riconoscere la straordinaria importanza dell'opera letteraria di Aldo Busi.
Per comprendere meglio il senso di certe preclusioni mentali ho intervistato alcune persone in merito al significato del termine pregiudizio. Eccovi, dunque, alcune opinioni raccolte. Simona, studentessa di psicologia, mi ha risposto: "Il pregiudizio è un meccanismo di difesa che attiviamo nel momento in cui la diversità dell'altro ci spaventa". Alina, invece, definisce il pregiudizio come "un'opinione certa ma errata su qualcuno. Per tirare avanti spesso avvertiamo il bisogno di sicurezza e consideriamo le nostre opinioni, la nostra morale come le migliori in assoluto. Così tutto quello che si discosta dal nostro punto di vista lo rigettiamo per non farci condizionare". Il signor Giovanni, benzinaio da quindici anni, afferma: "Il pregiudizio è un modo negativo per avvicinarmi al mio prossimo". Flaminia gestisce una panetteria in una zona periferica di Catania e mi dice: "Io credo che le persone gay sono esattamente come me. Non bisogna giudicare nessuno in base ai propri gusti sessuali, nazionalità o etnia. Quello che conta sono le azioni che facciamo e di certo non dipendono dalle persone che amiamo o con cui facciamo sesso".
La signora Mara è appena uscita dalla messa del mattino e alla mia domanda risponde con fare scortese facendosi un segno della croce. Evidentemente l'esempio inclusivo di Papa Francesco non ha minimamente toccato la sua fede e il suo cuore.
Le opinioni da me raccolte evidenziano che a parole manifestiamo di essere emancipati e civili, ma nei fatti persiste ancora uno zoccolo duro d'ignoranza che non ci permette di compiere un salto di qualità notevole.
Forse aveva ragione Albert Einstein quando diceva: "È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio". Pertanto mi auguro l'avvento di una società culturalmente evoluta in grado di oltrepassare gli steccati ideologici e annientare i pregiudizi e i soliti stereotipi. Dopotutto "Non bisogna farsi mai ricattare dalla stupidità altrui" (Umberto Eco).

Cristian Porcino


® Riproduzione riservata

non so chi è peggio tra trap e neomelodici ( ovviamente senza generalizzare ) "Frat'mio", "Lione", "Amo'": i post che esaltano gli omicidi, a Napoli, e le armi «facili» nelle mani dei ragazzi

Dice: «Gli zingari». Dove hai preso la pistola? «Dagli zingari». E sarà pure vero. E se è vero, certo non lo ha scoperto guardando Gomorra, ...