Fischi all'inno, saluti romani e minacce alla partenza dei cortei della Cdl
Berlusconi: ecco il partito della libertà
E Berlusconi arriva, poco dopo le 17, in piazza San Giovanni. Un discorso, il suo, costruito tutto sui sentimenti, le emozioni viscerali della piazza. Il «no alla mostruosa macchina fiscale messa in opera dal governo, per schedare tutti i cittadini», la richiesta di ricontare tutte le schede, la difesa della famiglia, l´amore per la libertà. Populismo messianico che travolge e porta con sé i suoi ascoltatori. Berlusconismo come religione: «La nostra idea di politica ha qualcosa di sacro – dice il leader di Forza Italia - il Papa nel suo ultimo viaggio ha detto che chi crede non mai solo. Ha ragione, siamo tantissimi a credere negli stessi ideali». È una serata di protesta e di autocelebrazione. Fini chiama Berlusconi «presidente del consiglio» e spiega: "Questo non è un lapsus ma un omaggio, un impegno, un reciproco giuramento di lealtà. Lo stesso Berlusconi, raccogliendo il plebiscito della piazza, sancisce il suo predominio sulla Cdl: «È il popolo che sceglie il leader non i leader che scelgono il popolo». Anzi, la Cdl non c´è più: ora «c´è un solo, grande partito della libertà».
Slogan violenti e minacce fasciste nei cortei
Il centrodestra in piazza è anche questo. E non si tratta di gruppetti isolati o infiltrati dell´ultima ora. Fischi all´inno di Mameli, da una parte. A piazza della Repubblica si sono dati appuntamento i militanti della Fiamma Tricolore. E insieme al segretario Luca Romagnoli, alleato di Berlusconi alle ultime elezioni, inscenano il consueto spettacolo: l´inno d´Italia qui non viene fischiato, ma accompagnato da saluti romani e canzoni neofasciste. La bandiera con la celtica è ben visibile, nonostante l´ex ministro Gianni Alemanno avesse pregato di lasciarla sotto la camicia.
«Anticomunisti da sempre», gridano dal fondo del corteo dove sfila Gianfranco Fini. Ma non solo: chissà se il leader di An avrà sentito altri cori: «Prodi infame per te ci sono le lame»; «Governo stalinista ti abbatteremo a vista». E l´immancabile: «Prodi, Prodi, Prodi, boia, boia, boia».
Berlusconi è arrivato sul palco di piazza San Giovanni dopo le 17, in tempo per il comizio. Dalle 14,30 sfilano i tre cortei delle truppe organizzate da FI, An e Lega. Quasi contemporaneamente a Palermo la "contromanifestazione" dell'Udc: attese 15mila persone.
fonte: www.unita.it