28.9.14

" la solitudine non va mai in vacanza "ne parlo con Cristian porcino



.di solito intervisto gli autori sulle ultime opere . Ma le domande su "Un'Altra vita" ( qui una rassegna stampa ) che volevo fargli sono già state fatte da un altro ( vedere miei post precedenti) e quindi l'intervista \ chiacchierata con l'autore , Cristian Porcino ( foto a destra  presa   dal suo account  di facebook )  , sarà a 360° sulle   riedizioni  di   La solitudine non va mai in vacanza" 




e   di "Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi " 






come mai ha voluto ristampare a distanza di 4 anni questi tuoi due libri . Hai qualcosa di nuovo da dire ?


«Per quanto riguarda “Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi” non ero soddisfatto dell’edizione che la casa editrice mandò in stampa quattro anni fa e così, dopo la scadenza del contratto, mi sono riappropriato di un testo che sentivo molto vicino e l’ho rinnovato aggiungendo nuove sezioni e considerazioni, curando anche la veste grafica del libro. Il problema della pena di morte non è stato ancora risolto, anzi. Proprio per tale motivo ritengo ancor più valide le mie riflessioni contenute nella nuova edizione. Mentre “La solitudine non va mai in vacanza” esce a tre anni dalla sua prima edizione. Anche in questo caso i problemi legati alla casa editrice non mi hanno permesso di divulgarlo nella maniera più giusta. Diciamo che era giunto il momento di vederli vivere in una prospettiva più consona ai temi trattati.»


lo so che sei un tipo poliedrico e quindi estraneo ogni inquadramento e catalogazione . Ma te lo chiedo lo stesso . In che genere metti il tuo libro la solitudine non va mai in vacanza . In quello del teatrale , la tragedia principalmente o in quella del racconto psico - noir ?


« “La solitudine non va mai in vacanza” è una raccolta di racconti. I temi trattati sono diversi e nessuno di questi è simile all’altro. Troviamo il racconto d’amore, quello storico, quello mitologico, quello gotico, etc. Forse il mio libro, nel suo insieme, racchiude tutti i generi da te citati»


ateo , laico , credente ?

«Io mi definisco sempre un uomo alla ricerca della verità. Non appartengo a nessuna religione preposta al culto e in quanto filosofo ritengo l’immobilismo ideologico così come quello spirituale un danno per la nostra evoluzione interiore. Il fanatismo religioso mi spaventa così come chi professa solide certezze; da questa convinzione è scaturita l’idea del racconto “Il regno di Nichil” e il romanzo “Un’altra vita”. Troppo spesso crediamo in delle verità che potrebbero rivelarsi delle chimere o peggio ancora fantasie mal riposte. Essere ricettivi e guardare costantemente attorno allarga la prospettiva della nostra esistenza terrena. Poi il tema della religione è un fattore molto complesso. Come ho già detto in altre occasioni tutti noi siamo in qualche modo influenzati dalla religione che abbiamo respirato sin da piccoli. Per tale motivo non amo definirmi in nessun modo in ambito religioso, proprio per non essere facilmente frainteso oppure omologato in determinate schieramenti.»





Quando affermi : << l’uomo è votato per sua natura alla solitudine, e il suo compito è quello di emanciparsi dall'incubo della sua morte civile riuscendo a fare di se stesso branco, massa. Più si distaccherà dal gruppo e dalle sue leggi convenzionali non scritte, e più sarà a sua volta allontanato. Ogni tentativo di essere “folle e affamato” lo porterà a percorrere una strada lunga e tortuosa verso la totale emarginazione. L’intellettuale, vale a dire colui che pensa con la propria testa, sarà considerato alla stregua dei ratti, dei surmolotti insediati in città, ma costretti a far ritorno nelle fogne >>. desumo che vedi la solitudine come un qualcosa di positivo e quindi inviti all'anacoretismo oppure vedi la solitudine come un qualcosa che non si può rimuovere \ cancellare ma solo trasformare in opera d'arte ? o un rapimento e sensuale come la canzone sotto citata 







«Nel mio libro “I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero” pubblicato dalle Edizioni Libreria Croce nel 2008 ho trattato la canzone “E ti vengo a cercare” che tu citi. In quel testo Franco Battiato parla della costante ricerca di Dio nella nostra esistenza. Il tentativo di isolarsi per estraniarsi dai marasmi della quotidianità ci portano ad investigare e trovare quell’immagine divina che è già dentro di noi. La solitudine non è né un bene né un male, semplicemente fa parte dell’essere umano. Abbiamo paura della solitudine perché temiamo di rimanere soli con noi stessi e con la voce della nostra coscienza. Dobbiamo invece imparare ad ascoltarci. Santi, asceti, mistici hanno sperimentato su di sé l’esperienza della solitudine ma hanno trovato nella loro fede e nel loro Dio quell’oasi di benessere che spesso non avvertivano nel mondo degli uomini. Ciò che auspico nella nota conclusiva de “La solitudine non va mai in vacanza” è il coraggio di riappropriarsi della propria coscienza di esseri pensanti e di non temere l’emarginazione sociale. Essere uomini liberi è un prezzo faticoso da pagare, ma ne vale davvero la pena. Altrimenti, se si temono le conseguenze, c’è sempre il branco che aspetta con impazienza di annoverare nel suo club un altro soggetto non pensante.»




cuore o mente ? 


«Il cuore è un organo come tanti altri e francamente ho sempre detestato coloro i quali dicono di scrivere con il cuore. Si scrive con la tecnica, la passione ed il talento. Non capisco perché nessuno cita mai il fegato o la milza. Siamo forse classisti anche con gli organi interni? Quando scrivo impiego ogni centimetro del mio corpo, pensiamo alla postura della schiena, alle mani, agli occhi, etc. Per quanto mi riguarda preferisco seguire la mente e in qualche modo faccio tesoro del consiglio che mi diede il filosofo Manlio Sgalambro, cioè seguire sempre i dettami della ragione. E poi il cuore mente spesso!»




Nel libro Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi hai dimenticato l'opera il miglio verde . Perchè ? si tratta di una svista ?


«No Giuseppe, non è stata una dimenticanza o svista. Semplicemente ho citato i libri che attingevano alla realtà e non alla fantasia. Lo splendido libro di Stephen King, che per altro adoro, era poco pertinente con l’impostazione del mio testo in cui ho riportato la testimonianza di scrittori che in qualche modo hanno toccato e sperimentato da vicino il problema della pena di morte.»


Come mai hai scelto la forma del saggio e non quella come fa di solito del romanzo \ racconto ?

«Il problema della pena di morte è un tema talmente serio e vasto che non potevo trattarlo attraverso un racconto. Mi premeva delineare l’evoluzione o involuzione del pensiero moderno proprio a partire dall’opera di Cesare Beccaria fino ad arrivare ai nostri giorni. Il saggio ti permette di raccontare gli eventi seguendo una linea cronologica fatta da diversi fattori come le opere di studiosi e autori che si sono spesi nella loro vita per documentare e far conoscere al mondo l’orrore che si cela dietro la pena capitale. Ritengo quindi più giusta la forma saggistica rispetto al romanzo-racconto»


Non c'è il rischio che un giovane lettore , poco avulso ( ovviamente generalizzando ) a tali forme s'annoi o peggio lo rifiuti aprioristicamente ?


«Ma sai Giuseppe, i giovani nella maggior parte dei casi sono poco interessati alla lettura. Sono molto presi dai social network, dagli smartphon, playstation, etc. Questo è un fenomeno comune in molti stati europei ma in Italia tocca apici che fanno davvero rabbrividire. In America, ad esempio, gli acquisti mensili di libri da parte di ragazzi è molto più alta di quelli di un giovane italiano. C’è tutta un’altra mentalità. La scuola e la società indirizzano e incoraggiano alla lettura sin da piccoli. Proprio per questo mi sento onorato dell’uscita del mio primo libro in lingua inglese con editore americano dal titolo “Born Too Late to a World Too Old”. In Usa la letteratura è presa in gran considerazione mentre nel nostro paese purtroppo no! Ma per ritornare alla tua domanda non credo quindi che si lasceranno influenzare dalla categoria da me scelta. Se i giovani desiderano leggere qualcosa sulla pena di morte si accosteranno alla mia opera senza alcun tipo di preconcetto»


leggendo l'introduzione e il primo capitolo mi viene in mente la domanda ( la stessa che fanno a paperino in La filosofia di paperino n 3054 di topolino foto sotto al centro  e  a  sinistra     ) noi siamo padroni del nostro destino ... oppure la sorte a governarci ?  


«Siamo noi i padroni del nostro destino, almeno nella misura in cui non ci facciamo abbindolare da squallidi imbonitori che ci vendono felicità illusorie agli angoli della strada. Decidiamo il percorso da seguire anche se il nostro destino ha sempre in salvo per noi delle sorprese. Dovremmo imparare a cogliere i segnali che ci vengono inviati continuamente, ma siamo totalmente incapaci di decriptare questi messaggi. In verità è molto difficile stabilire con certezza se siamo noi a governare la sorte o viceversa. Nel dubbio cerchiamo almeno di rispettare tutto ciò che circonda. Ogni offesa gratuita che rivolgiamo a qualcuno prima poi ci verrà restituita indietro. Ogni nostro gesto ha una sua conseguenza nell’universo, e fino a quando continueremo ad ignorare che siamo parte del tutto e non il perno su cui ruota il mondo, i nostri occhi saranno bendati e la verità sulla nostra vera essenza non ci sarà mai svelata.»


visto che le masse ( ovviamente non tutti\e ) appena sentono parlare di reati infami e turpi come la pedofilia e stragi o infanticidi chiedono la pena di morte , tu cosa proporresti come pene alternative


«Anche se non sono un giurista e non posso dare delle indicazioni tecniche per cambiare realmente la situazione, nel libro ho indicato alcune soluzioni. Sicuramente una seria applicazione della legge, con pene certe e non aleatorie possono calmare l’animo giustamente irato e indignato dei cittadini. Bisogna ricordare che l’ergastolo, ad esempio, è già di per sé una morte civile per il reo. Non per forza quindi bisogna procedere con l’assassinio di Stato per tamponare la criminalità umana. In questi anni in Italia si sono aperti molti dibattiti sul ripristino della pena di morte a causa di un delinquere sempre più in aumento. Mi rendo conto che vedere in libertà gli assassini e i malfattori genera nelle persone un senso di smarrimento, ma come affrontato nel libro, la pena capitale non arresta e non reprime gli istinti omicidi degli individui. Bisogna punire i colpevoli di reati gravissimi con una severa reclusione carceraria e non dare la possibilità di uscire senza aver scontato il massimo della pena stabilita. Penso ad esempio ai pirati della strada che investono le loro vittime e non tentano nemmeno di soccorrerle. In America esistono sentenze di condanne che stabiliscono criteri ben precisi; ovvero la negazione al reo di poter accedere a pene alternative. Dal mio punto di vista è totalmente inutile mettere in semilibertà un soggetto mentalmente e sessualmente disturbato come un pedofilo. Senza cure adeguate non può essere messo in condizione di nuocere ad altri innocenti. Una legge severa ma giusta può aiutare gli uomini dall’ evocare a gran voce metodi barbari come la pena di morte.»

Mangia solo cibo preso nei cassonetti La battaglia anti-spreco di Greenfield

 cazzeggiando  su  facebook  ho trovato  questa  storia    raccontata  da http://www.caffeinamagazine.it/

 Ha mangiato il cibo che trovava nella spazzatura per un mese. Non per indigenza ma per sensibilizzare il mondo contro lo spreco di cibo. La strana iniziativa è di Rob Greenfield, un attivista ambientale da tempo impegnato nella lotta contro gli sprechi, male della società dei consumi. Lo scorso 2 giugno ha cominciato un giro per gli Stati Uniti con soli 2mila dollari in tasca, ma a metà del viaggio ha cambiato idea decidendo di mangiare solo cibi che trovava nei cassonetti della spazzatura, di solito dietro a negozi di generi alimentari. Il suo scopo era quello di dimostrare come spesso il cibo che viene buttato sia in ottime condizioni. 
Poi  ho letto   sempre  su tale vicenda  due  articoli interessanti  il primo sempre  sulla  storia    citata  prima      l'unione sarda     del  24\9\2014
Un giovane 28 enne di San Diego gira per tutti gli States recuperando alimenti ancora commestibili dall'immondizia, per sensibilizzare contro il consumismo sfrenato.
Ha mangiato per un mese solo e soltanto cibo scovato nell'immondizia, per dimostrare quanto enorme sia lo spreco da parte di ristoranti, supermercati e semplici comuni cittadini. Lui si chiama Rob Greenfield, ha 28 anni e viene da San Diego, California. Ecologista convinto, ha deciso di girare per gli Stati Uniti, per
Greenfield (con la maglia azzurra) con il cibo recuperato durante una delle sue tappe anti-spreco
"esplorare" i cassonetti delle principali città. "E ogni volta che ne apro uno, tra i rifiuti 'veri', trovo sempre, puntualmente alimenti perfettamente conservati e ancora commestibili". Frutta, verdura, pane, biscotti, merendine, succhi di frutta, confezioni varie, che la gente butta perché ne ha in abbondanza, perché si avvicina la data di scadenza o semplicemente per sbaglio. Rob li recupera e se li mette in dispensa. Ma il grosso del "bottino", ovviamente, lo dà in beneficenza. Prima, però, ad ogni tappa, non manca di esporre tutto il bendidio salvato dalla discarica, per immortalarlo in foto davvero eloquenti. Eloquenti dello sperpero che caratterizza il modo di vivere consumistico della società americana e, più in generale, occidentale. L'obiettivo è, appunto, sensibilizzare la cittadinanza a non sprecare il cibo. Un progetto più ampio, che sta facendo proseliti negli States, al punto che Greenfield ha aperto un sito internet ad hoc, creando anche un hashtag su Twitter: #donatenotdump. Ovvero: piuttosto che buttarlo via, donalo alle associazioni che si occupano di assistenza ai poveri.

il secondo  da   repubblica

27.9.14

letture fumettistiche e viaggi fantastici orfani vhs topolino



in attesa ; 1)   del  Dylan  dog  spartiacque    cioè il n 337  (  ne parlo in questo post  precedente    in  questa intervista  Gigi Simeoni   uno  degli autori    della  svolta  )    .,  2  che si realizzi quanto annunciato a


3) dell'intervista a .... ma non voglio rovinarvi la sorpresa , ma vi do un indizio con il post d'oggi , ho letto, uno dietro l'altro,infatti  ho rischiato  d'addormentarmi  con la luce  accesa  ,   l'ultimo numero di Orfani di Roberto Recchioni / Emiliano Mammucari / Annalisa Leoni e Topolino con la storia del dottor Ratkyll e Mr. Hyde di Bruno Enna / Fabio Celoni / Mirka Andolfo .



Beh devo dire  anzi ridire   ( ne   ho già parlato precedentemente  su questo pagine  )  che Orfani mi ha molto impressionato. Questa serie ha generato in me reazioni contrastati, da un lato per l'eccellente livello tecnico della realizzazione  sia   nei disegni  sia   nella clorazione    facendomi ricredere  sull'uso  delle nuove  tecnologie    grafiche  in  tale  ambito  , dall'altro per la storia che, pur essendo narrata benissimo, non è tanto nelle mie corde in quanto a tematiche e sviluppo dei personaggi  c'era  più pathos     nei numeri precedenti  . In generale, gli altri numeri mi sono piaciuti, ma questo è stato forse il primo che abbia veramente amato per l'elementare brutalità del confronto diretto tra Jonas e Ringo, che incarnano due ideologie diverse, il primo quella della salvaguardia dell'ordine costituito a qualsiasi prezzo, perché pur sempre di ordine si tratta, il secondo della libertà di scelta e della verità a tutti costi, al diavolo i danni collaterali. E già sapevo che con presupposti simili sarebbero volate botte da orbi e   si sarebbe arrivati  allo scontro finale . Devo ammettere che tifavo per Ringo, ma il lirismo  e  l'intensità   della storia  e  dei suoi disegni    mi  a  reso incerto fino alla fine   chi  tifare  e  a  chi dare la   vittoria  .   naturalmente o che alla fine mi sono davvero gasato ...   e  allo stesso   tempo  scosso  per  la  brutalità e la  violenza    dello  scontro   , specie  la scena  finale  (  quella  d'aver  appeso  come   un impiccagione    il corpo  dell'ex compagno d'arme  )       che mi è sembrata  gratuita   ed  eccessiva  

Quando  ho aperto Topolino e sono arrivato alla seconda tavola dove c'è Pippo tutto incazzato che sfonda una porta con l'asciona, ho capito che il Topo aveva vinto , anche   se   per  il momento  aspetto per  dare un giudizio   globale  sia   la  seconda  puntata  di topolino  sia   la  prima  della seconda serie   d'orfani   .   e  quindi  un altro  scontro  epico fra  fumetti  .,   la serata.
Il timbro della sceneggiatura di Enna è come sempre brillante, magistrale, e ci regala momenti
estratto da  www.topolino.it/video/lo-strano-caso-del-dr-enna-e-di-mr-celoni/
davvero da incorniciare come quello in cui Mr. Hyde fa un bel lancio lungo con la preziosa Numero Uno di Paperone. Le tavole di questa storia sono arte pura, tra Celoni che riesce a "stretchare" fino all'impossibile paperi e topi creando queste atmosfere dark ricche di dinamismo e zeppe di dettagli, poi arriva Mirka che ogni vignetta è un colpo di fioretto e che devi dire? Solo che è un fottuto capolavoro. L'innocuo Paperino trasformato in un essere ricurvo e malvagio mi ha fatto letteralmente cagare sotto, Fabio SAPPILO che se stanotte ho avuto gli incubi è colpa tua che hai violentato il mio sonno  erano dai tempi dell'esorcista  e dei primi Dylan dog  ) che non  rivivevo  simili  cose   perciò... grazie per averci regalato ancora una volta una delle storie Disney più potenti che abbia mai letto !

26.9.14

aggiornamento del caso della bambina di sestu ( tolta alla famiglia perchè la madre lavora nella penisola e l'affida ai vicini ) PARLA LA VICINA DELLA BIMBA ''SOLA'' DI SESTU: «ERA SEMPRE CON NOI»

   riepilogo   della vicenda

  http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2014/09/bambini-armati-e-disarmati-in-questa.html

visto  che   come testimonia  anche  la vicina  che   casso c'era bisogno  di  affidarla  ad  un 'altra  famiglia    quando , vedere  video sotto  ,   era  ben tenuta   dai vicini .



concordo per esperienza personale  con quanto dice   sulla pagina facebook  dell'unione  sarda

  • Teresa Biasioli Meglio i vicini che i parenti.....mia nonna badava ai piccoli delle vicine costrette a lavorare che ancora dopo decenni la ricordano con affetto e riconoscenza infinita...cambiati i tempi in cui si viveva in armonia soprattutto col vicinato.per quanto riguarda la bambina la psicologia lo dice chiaro e tondo che la mente infantile assorbe tutto il buono e il cattivo e i bambini dicono pure bugie....si fa presto condannare....

24.9.14

A Licata un ristorante propone la cena senza cellulare

ottima iniziativa  del ristorante   Sarda Salata Pizza e spaghetti, Marina di Cala cel Sole, Licata (Ag). ! finalmente si fa promozione sociale per valorizzare le relazioni umane! Si potrebbe saper se è una iniziativa riservata ad un giorno o è un modus di accogliere la clientela ?



Metti una sera a cena senza cellulare. Per combattere la sempre più diffusa abitudine di prestare più attenzione agli smartphone che ai commensali, in un ristorante di Licata è stata proposta una singolare iniziativa. Queste le regole: 14 persone che non si conoscono si siedono allo stesso tavolo e scelgono il vino insieme; le portate sono posizionate al centro, in modo che i presenti se le passino vicendevolmente ed interagiscano; la condizione fondamentale è una: i telefoni vanno lasciati in alcune ciotole. 
Lo scopo è quello di fare socializzare i commensali (di fronte ad un buon piatto, è più facile fare amicizia), attraverso un particolare esperimento sociologico a tavola. Come Ha spiegato uno dei responsabili del ristorante ad AgrigentoToday, l'idea della cena senza cellulare è nata in contrapposizione alle classiche scene [  come la  foto  sotto  ] 

che si vedono quotidianamente in ogni locale: intere comitive sedute insieme, che non comunicano tra di loro, ma che riservano tutte le loro attenzioni agli smartphone.
Presto sui contenitori per i telefoni posizionati sui tavoli comparià l'adesivo "Liberi dal cellulare, liberi di parlare" e verrà anche messa a disposizione dei clienti una lista di argomenti particolari da prendere come spunto. Sembra che la proposta sia piaciuta ai commensali: qualcuno, dopo la cena senza cellulare, si è anche scambiato il numero.

23.9.14

"Sfavorita perché non faccio la chemio" La storia Giuditta doi Matteo insegnante di 47 anni malata di cancro

"Questo articolo non vuole invitare nessuno a servirsi della cura di cui si parla. È solo la storia di una donna che vuole essere libera di curarsi come crede senza per questo perdere buona parte del suo stipendio, senza il quale non potrebbe pagarsi la cura né vivere dignitosamente". Infattti l'Italia è  strano paese "La legge italiana tutela solo i malati di cancro che si curano con la chemioterapia - dice - Perché mi viene negato il diritto di curarmi come voglio?".    si  -. Infatti si da  l'ok   a pseudo cure fatte da ciarlatani come Vanoni il metodo stamina ( cercate in archivio i mie precedenti post ) e si penalizza chi fa cure alternative aver provato quelle ufficiali ( chemioterapia e trapianto di midollo osseo ) . Ora la terapia di Genson anche he se , a differenza con la stamina , con pochissime basi
Corsia di un ospedale ( immagine simbolo )
scientifiche sarà anche un effetto placebo , ma perchè punire in quel modo la persona ? Ok lo stato non ti garantisce il rimborso per quella curae lamette a carico del paziente e fin qui d'accordo perchè << Secondo una notizia divulgata dalla BBC nella clinica dell'Istituto in Messico vengono offerte "istruzioni terapeutiche" ad un costo di 4.900 dollari la settimana, mentre nel documentario Dying to Have Known Steve Kroschel (autore dello stesso) afferma che il costo è di 1.000 dollari. Alle cliniche, presenti in diverse località, si aggiungono le attività di formazione e le conferenze a pagamento, condotte in tutte le parti del mondo, che fanno della diffusione di questa presunta terapia, priva di riscontri scientifici, un'impresa economicamente importante.>> ma perchè discriminare non dando la possibilità di lavorare , come nel caso di riportato sotto , per potersela pagare ?

 La storia di questa donna e il suo appello - chiede che anche chi sceglie ure alternative per il cancro possa per esempio avere un'estensione del periodo di malattia retribuito al 100%

daunione sarda del 23\9\2014  


21.9.14

bambini armati e disarmati in questa terra di uomini che soffrono e sperano

come  alcuni avranno individuato da una parte del titolo   del post  d'oggi   la  canzone  in sottofondo  \  colonna sonora   è bambini - paola turci    seguita  da  non insegnate ai bambini -  Giorgio Gaber 

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oggi raccontiamo due casi che riguardano i bambini L'uso distorto e pressapochista dei servizi sociali e tribunale dei minori , OVVIAMENTE SENZA GENERALIZZARE , perchè come dice una mia amica psicologa in una discussione su facebook : << ( ...) Grazie Giuseppe Scano per l interesse mostrato verso queste vicende, purtroppo una delle tante...nei bambini troppe dinamiche in evoluzione come le funzioni cognitive e meccanismi vari non consentono attendibilità verbale in campo giuridico..di fronte a fatti importanti e straordinari.. è per questo che si ricercano strumenti attendibili privi di interpretazione umana...in questo caso i test proiettivi (i disegni) che rientrano tra gli strumenti tecnici più utilizzati quando si ha a che fare con minori.
E  E di come gli animali possano nel caso di bambini \ adulti con problemi possano fungere anche da terapia . E non sono , come ingigantiscono i media la maggior parte delle volte pericolosi ed aggressivi .

Ma  andiamo con ordine iniziamo   da  quello allegro  

La  prima   è  la storia  di Iris  una bambina  autistica  di  4  anni  che   lotta  con la  sua malattia   grazie  al rapporto con un Gatto  
Essa  è  tratta   dal  sito   di repubblica  ecco da  dove    http://www.repubblica.it/esteri/2014/09/12/

Iris ha 4 anni e vive in un mondo colorato e sereno, fatto di arte, musica e amore. L'arte è quella dei suoi bellissimi dipinti, la musica è quella del violino che suona mentre guarda un'orchestra esibirsi su Youtube, l'amore è quello di due genitori attenti che, da un lato dedicano alla bambina tutte le cure che l'autismo richiede (le è stato diagnosticato nel 2011), dall'altro diffondono attraverso il web e i social network tutte le iniziative tese a migliorare la qualità della vita della figlia. E diventano così anche un punto di riferimento per altri genitori nella stessa situazione. 
L'ultimo entrato in casa Halmshaw, in Gran Bretagna, è un gatto di nome Thula, che da qualche mese fa compagnia a Iris. "Con lui - raccontano i genitori dalla pagina Facebook Iris Grace Paintings - Iris è migliorata molto: parla di più, è più aperta. Addirittura accetta di vestirsi più facilmente rispetto a prima. La bimba racconta a Thula le storie e le avventure che inventa con i suoi giochi, gioca a nascondino, spiega il procedimento dei suoi dipinti e il gatto, pazientemente, 


la segue in tutte le attività della sua giornata. La sera, poi, si addormentano insieme". Un'altra storia che conferma gli effetti positivi sull'autismo del rapporto tra uomo e animale. Di Iris Grace e dei suoi dipinti avevamo già parlato nel 2013, quando la famiglia, dopo la pubblicazione dei disegni su Facebook, aveva ricevuto tantissime richieste
                                    (a cura di Virginia Della Sala)

Nelle foto: Iris Grace con il suo gatto Thula     qui  per  non tediarvi e mancanza  di  tempo  ne  ho scelto due fra le più  toccanti le altre le  trovate qui sfogliando al  galleria  fotografica


La seconda  triste  e paradossale  è tratta  dall'unione  sarda del  18 e  del  20 settembre  2014   trovate  sotto  in png  fatto con  il cellulare e  il cattura   schermata    dalla versione  sfogliatore    free  per  30  secondi   e   dal cartaceo  con il  mio  cellulare    gli articoli  della  vicenda  ( e sotto un sunto  di quel poco   che  si trova  free   sulla pagina facebook e  sul sito    dell  giornale    )  
18.9.2014 

20.9.2014


E racconta   del dubbio  ( almeno per  ora  , ma non mancherò eventualmente  d'aggiornarvi   se  è possibile  )  intervento  del  tribunale  dei minori  . Speriamo  che  siano evitati  errori e traumi   come quelli del caso  di :  Carmela Frassanito    già affrontato in questo blog qui sotto sintetizzato 




e   di   questo caso di quei bambini tolti ai genitori e poi ridati dopo 6 anni lontano dall a famiglia , per uno semplice scarabocchio un po' osee gli insegnati , psicologi , e giudici che hanno creato tale 
sconquasso assolti . Ma  ora    andiamo alla storia  successa  a  Sestu ( paese  del cagliaritano )  


"Vivo da sola, mamma è fuori per lavoro"
A Sestu il dramma di una bimba di 9 anni


A nove anni vive da sola perché i genitori sono separati e la mamma a cui è affidata è fuori per lavoro. La scoperta è stata fatta dagli insegnanti.
«Vivo sola, mamma è partita per lavoro». La confidenza fatta da una bambina di nove anni all'insegnante ha fatto scattare l'intervento immediato di carabinieri e Servizi sociali. I primi accertamenti avrebbero confermato che in casa non c'era nessuno: la piccola nei giorni scorsi era sola perché la madre, cui è affidata da tempo, era nella Penisola per lavoro.
La vicenda, i cui particolari resteranno segreti per proteggere la serenità della minore, è accaduta a Sestu, ma sia i militari sia le scuole hanno mantenuto il più stretto e doveroso riserbo. Nessun fascicolo è stato ancora aperto in Procura con l'ipotesi di abbandono di minore, ma sulla vicenda si dovrà ora pronunciare il Tribunale.


Ora  pero  


"La bambina era sola soltanto la notte"
Tante famiglie pronte a ospitarla in casa.



La vicenda della bambina di Sestu: tre vicine di casa interrogate dai carabinieri.


Tante famiglie ronte a dare una mano o a ospitare la piccola di 9 anni rimasta a casa da sola perché la madre è costretta a spostarsi spesso per lavoro fuori dall'Isola. Una vera e propria mobilitazione a Sestu. Intanto i carabinieri hanno iniziato a sentire i primi testimoni. "Non è stata abbandonata", ha raccontato una vicina. "Al massimo è andata a casa a dormire. Ma c'era sempre qualcuno pronto".




Ora mi chiedo  ,  che  bisogno  c'è  di scomodare  per  una cosa   certo non bella  (  disinteresse del  padre , mancanza  di coordinamento dei genitori   separati , ecc  ) ma  non tanto  grave , quando  da parte delle maestre  bastava   accertarsi   se bambina  stava esagerando   \  sdrammatizzando la  situazione  e     verificare sentendo i  vicini  a  cui era  affidata  la  situazione  . E poi   ,  specialmente  al sud(   non è esempio  sono gli stazzi Galluresi )    , un esempio  e  quello  delle campagne   , dove  i genitori erano impegnati nell'orto o  nell'allevamento del bestiame   eppure  i bambini\e    stavano   sotto la  sorveglianza dei vicini o  fratelli  maggiori  .  Oppure   vedere  sotto  , alcuni interventi  ch mi trovano  d'accordo  , presi fra  i commenti  alla notizia  della   pagina fb dell'unione   sarda  





Aleevane Busu Siete tutti pronti a giudicare. . Mia madre stava fuori 12 h al gg.. perché lavorava la vedevo poco e niente ,mi aveva insegnato a cucinare e a prendermi cura di me stessa a 8 anni c era sempre qualcuno per me ma passavo molto tempo sola e quindi?? Se nn andava mi madre a lavorare per darmi da mangiare e pagarmi gli studi come avremmo fatto? ? Non poteva permettersi di pagare nessuno per guardarmi. . Eppure mi ha insegnato ugualmente i valori della vita e nn mi a ha fatto Mai mancare nulla e ora a 26 anni la posso solo ringraziare x quello che sono e per le responsabilità che mi ha fatto prendere anche se troppo presto. ...
Prima di giudicare bisogna sapere le cose perché questa povera donna può avere i soldi giusti per campare e a 9 anni ora come ora sono abbastanza svegli da poter stare soli qualche ora.. non muore nessuno.. I nostri nonni sono cresciuti guardando i propri fratelli dell'età di 6 anni,che i genitori lavoravano nei campi e li era peggio perché la scuola era quella che era e stavano in giro per le strade. .. quindi miei cari nn giudicate perché potrebbe succedere a chiunque di crescere dei figli soli e nn avere nessuno a cui affidarli. ...
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4 risposte



Caterina Locci bravi i vicini...dimostrazzione di grande cuore...ora spetta al sindaco...e al parroco...travare un lavoro...che possa far stare questa mamma vicino alla figlia....spero che i carabinieri facciano un ottimo...rapporto...affinchè..gli assistenti sociali non si mettano a rompere le balle...tanti in bocca al lupo a questa donna...e un grande abbraccio alla bimba...coraggiosa...
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9 risposte



Giorgio Ligas Leggo tanti/e SOLONI/E che giudicano la madre .... una donna costretta a spostarsi per lavorare e mandare avanti la famiglia e la figlia, in questi tempi duri e difficili, e che deve chiedere l'aiuto di amici e vicini ..... doveva rimanere senza lavoro e vivere nella miseria, mandando magari la figlia ad elemosinare come fanno i rom ? oppure dobbiamo chiederci come mai donne in difficoltà come questa NON hanno il dovuto supporto dalle istituzioni, che dovrebbero tutelare la famiglia in qualsiasi forma si presenti ed in qualsiasi modo !!
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3 risposte



Rita Piras E facile parlare....probabilmente chi giudica sono persone che hanno le spalle coperte....parlo per esperienza personale....separata quando mia figlia aveva 12 anni ho dovuto lasciarla spesso da sola la notte perché andavo a lavorare...o mi mantenevo o mi mantenevo...solo io e lei sappiamo i sacrifici che abbiamo fatto....prima di parlare mettetevi le scarpe di questa mamma e fatte gli stessi passi che ha fatto lei per vivere....tutti bravi sulle spalle altrui.....
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20.9.14

anche il nulla può essere prezioso e utile

in sottofondo non insegnate ai bambini - giorgio gaber

Il  post  vuole essere  una mia  risposta alla lettera su repubblica del 19.9.2014 di francesca.ioia@libero.it francesca.loia@libero.it la pagina  delle  lettere  era  troppo scura    e  di dificile lettura   mi scuso in anticipo per l'eventuale  scambio  di persona  con le interessate     e  a quei genitori che affermano che il nulla sia solo negativo . Ci sono dei momenti in cui anche il nulla può essere prezioso ed utile , e che non sempre  è  necessario  fare qualcosa  per passare il tempo ed ad  impegnarsi  per  forza

L'omicidio di Yara diventa una fiction La miniserie si intitolerà "Ignoto 1" nuovo episodio i cannibalismo artistico \ mediatico ?

Lego    che  



Non dico parlarne e magari farne anche un film perchè è un caso che ha sconvolto l'opinione pubblica . Ma un po' di rispetto ed aspettare , in quanto ogni persona è innocente fino all'ultimo grado di giudizio e poi la difesa non ha ancora completato la contro indagine , che si concluda le indagini . Questa pressione mediatica , vuole dire mettere fretta e portare ad indagini fatte a ..... ed allungare la vicenda ed il tormento dei familiari della vittima e dell'imputato vedere il caso Garlasco . Non dico   che  il potere debba  usare   delle nuove  armi di distrazione di massa  ,come il caso  del gossip  e  della  ciarle dei vip  , ecc  , ed  da circa  un ventennio   vedi il caso di vermicino . Ma  sarebbe ora  di ribellarci  cambiando canale  davanti a  tg  e  programmi  simili   o non comprando quel  giornale  
Quindi basta ad una cultura ed ad un arte , se di ciò si tratta , che cannibalizza tutto anche la morte ed il dolore .non abbiamo più rispetto . lasciamoli in pace poveracci . perchè prendersela con i poveri diavoli perchè invece non fanno una fiction sui chi ha rovinato l'italia o chi pensa solo a .. vedi il caso di mister pompetta ops berlusconi  solo per  citare il caso più noto .

17.9.14

non facciamo cadaveri ... noi facciamo la rivoluzione n 12 di orfani fine di un ciclo ed inizio di un altro OCCHIO SPOILER

A  volte  mi capita  che parto  con un idea  e  poi invece me ne viene un altra . Ed è il caso del post   d'oggi . .Inizialmente   era partito con l'idea  di fare un post fotografica   di una mia passeggiata  , in una bella  giornata  di sole  ,  ma  poi  tornato a casa  con i  quotidiani e l'ultimo di orfani  , ho cambiato idea . sapete  com'è  la  vita  è un word  progress

  riassunto  dei numero  precedenti  



che dire di più su questa serie oltre a quanto già detto nei post precedenti ( vedere url sopra all'inizio del post ) in particolare sul numero 10 quello spartiacque passando da prevedibile a imprevedibile e qui sul primo numero se non ch'è una serie con i contro cazzi ...ehm ... fiera e indigesta . Bello, molto "classico" e apre nuovi scenari per la prossima serie! Ci sono sempre molti interrogativi a cui dar risposta! Una serie innovativa che  s'innesta  sul solco     della  tradizione   della casa editrice  Bonelliana  in particolare  quello   pre  (  periodo  durato  salvo  qualche eccezione  fino  al  1992\1993 )  politicamente  corretto  .Buono  l'uso della contaminazione e  del sincretismo  culturale  fra i diversi generi  letterari  .  Ottimo  l'equilibrio  fra prevedibilità e  imprevedibilità . Cosa   che  fa  strizzare   \  indignare  molti   (  vedere le discussioni in questo post   preso dalla pagina  ufficiale di facebook  della serie  )   compreso anche un po' il sottoscritto  , ma  poi passa   perchè  ci si è arrivati  con pagine cariche si suspense che lo celavano fino all'ultimo  e   ti portavano   a  credere  che  vincesse   quello  che tu  non tifavi  .  Superba  la  gestione del  travaglio interiore  dei personaggi  protagonisti  ed antagonisti  . Stupendi  i  disegni  e  i colori ed  il loro  uso ,  anche  se  [sic ] ho nostalgia  di  quelli a china e  a tempra    cioè ad  in inchiostrazione  , fatti con il tecnicoor  \  computerizzati . Speriamo  che  tutto  questo  ben  di Dio ( copertinisti  , coloristi  ,  disegnatori  , sceneggiatori  )   dopo la  chiusura  della serie     non vada   disperso \  sprecato  in mille  rivoli   ma  che  venga   ricollocato   nelle altre testate Bonelliane  . Esempio  io  , ovviamente   è  solo  un  mio parere  soggettivo  e da  profano  in ambito   di tecniche   di  disegni , ci vedrei benissimo il duo Mammucarti \ D ell'edera in Dylan Dog o in Nathan Never . Dal punto di vista grafico, l'intera serie è stata di altissimo profilo, sia per quanto riguarda le matite che i colori e, naturalmente, non fa eccezione quest'ultimo numero disegnato dal creatore stesso della serie: Emiliano Mammucari. La sua prova, coadiuvata dai colori di Annalisa Leoni, chiude degnamente la saga e conferisce quel giusto tono di epicità e spettacolarità.
Se le trame vengono tutte chiuse, le ultime tavole aprono scenari inquietanti nonché interessanti e rendono l'attesa per la prossima stagione davvero alta. Perché, ricordate, "Non non facciamo cadaveri... noi facciamo la rivoluzione!". praticamente perfetto! Sceneggiato eccezionalmente, disegnato magnificamente e colorato perfettemente. Complimenti davvero a  gli autori  :  Roberto RecchioniEmiliano Mammucari ed Annalisa Leoni  per questo ultimo numero davvero spettacolare e per la serie che, lo devo ammettere mi ha sorpreso perchè  ad  ogni  pagina le mie certezze     su  chi  vinceva il duello finale    venivano messe  in discussione  tanto da  non sapere  come spesso accade in alcuni fumetti  \  serial  ,   chi  risulta  vincitore già  da metà dello scontro  . Certo  il vincitore  alla fine risulterà  ******  ovvio   e  un po' prevedibile  nella penultima tavola   Ma  a  ciò  ci si arriva  con un crescere di pathos  e di suspense  da  farti passare  la  rabbia  e  òa  delusione   per  una cosa  ovvia e scontata . Infatti   Dopo i primi 4\5  numeri ero scettico e mi sembrava che ci fosse tanto marketing, ma poca sostanza.Poi dal  6\7  culminato nel  10 mi sono ricreduto assolutamente e sono davvero contento di aver continuato a seguire la serie, di cui non vedo l'ora di leggere la prossima stagione  sapere  comeil  vincitore sia riuscito  a  fuggire  alle  forze della  dittatura  e  sia arrivato  da  Londra  a  Napoli  . Come volevasi  dimostrare   Recchioni si conferma uno dei miei sceneggiatori preferiti, dopo John Doe che trovo una delle migliori serie a fumetti mai prodotte in Italia, anche Orfani mi ha conquistato e convinto. Ora attendo il prossimo numero di Dylan Dog e la fase 2 del nuovo corso, sono certo non ne resterò deluso.
Un 8 meritato a questa prima serie . Perché anche se il tema non è originale , ma << ... il fatto è che s'invenra niente di nuovo da 2 mila anni . Si rimescolano solo le carte . Ed ogni volta viene unaxmano >> a volte con successo, a volte senza << Ma in fondo il mazzo è sempre lo stesso (...) :L'importante è non perdere la voglia di giocare >>  ( da Martin Mystere n°318 )
Ora con l'ultimo numero  della prima serie   si  è passati  da  <<  non facciamo arte .... noi  facciamo  cadaveri >> a  <<   noi non facciamo cadaveri  ... noi facciamo la  rivoluzione  >>. Infatti    di il  sito di repuublica su quest  ----  un misterioso evento cataclismatico ha disintegrato mezza Europa e un gruppo di giovanissimi sopravvissuti è stato duramente addestrato sia per intervenire a sedare i disordini civili nelle città piombate nell'anarchia, sia per affrontare, su un pianeta alieno, delle i creature indicate come responsabili dell'immane tragedia.
rivoluzione  si tratta  , almeno  fin'ora  , poi aspettiamo la   2  serie  ( quella  già  scritta  in contemporanea alla prima    e  le  altre  due  in fase  di scrittura  )   è andata  oltre, forzando molti dei canoni narrativi presenti nelle avventure di Tex, Zagor o Nathan Never (personaggi di spicco della Bonelli) e ponendo al centro delle trame un manipolo di oscuri antieroi con codici etici e morali distorti, cresciuti in un mondo violento e distopico. In "Orfani"   --  sempre  secondo il quotidiano la repubblica  --- Ideata e scritta da Roberto Recchioni, sceneggiatore romano qui coadiuvato da Emiliano Mammucari - disegnatore a cui si deve il progetto grafico della serie - "Orfani" è un concentrato unico di fantascienza bellica, incubi metropolitani e azione che, con spirito postmoderno, cannibalizza in maniera originale suggestioni provenienti da film, videogame, serie televisive e letteratura popolare. Su "Rock 'n' Roll", il numero conclusivo della saga - in edicola dal  16 settembre - Recchioni e Mammucari tirano le fila della vicenda, ambientando il finale a Napoli, in un quartiere ormai ridotto alla fame collocato tra il Vasto e Forcella, mentre, sullo sfondo, la mole del Vesuvio viene oscurata da un nuovo, ciclopico Centro direzionale..(alessandro di nocera).
Ottimo modo  di  finire  la  prima  serie   Un numero dannatamente epico, con i fantastici disegni di Emiliano Mammucari!! Roberto Recchioni ha saputo articolare questa fantastica serie in modo davvero pazzesco, non ci sono parole per descriverla!! In trepidante attesa per la seconda serie!!!!
da metabolizzare ad ogni numero....
ci sono due cose che potete fare per evitare spoileroni o comunque potenti indizi riguardo chi (tra i due Orfani rimasti alla  fine  dello scontro ) sopravvivrà alla fine di questa prima stagione:
1. Non sbirciare prima  di leggerlo  sia    che  lo abbiate  già  acquistato in edicola    sia  che  lo vediate  da  un amico   la terza  e  se   siete  molti  intuitivi  come  il  sottoscritto  anche la  quarta    di copertina dell'albo , perché  :  in terza di copertina   c'è l'annuncio dell'uscita del numero 1 della seconda stagione (  qui riportata  celata  , ma   che presto sicuramente campeggerà un po' ovunque nel web ) ;sulla   quarta  c'è  il  casco  intriso  di  sangue  di  .......  colui  che perisce   nel  duello  
2. Non continuare a leggere questa recensione ( poi fate  come volete   ma  non lamentatevi  o piangete    se  vi rovinate la lettura  ).

Ok, iniziamo e....Rock 'n' Rooooooooooooooll!

SPOILER

La parte iniziale dell'albo, come sempre ambientata nel passato, stavolta ha il compito preannunciato di ricongiungersi all'inizio della storia del presente narrata nel primo albo, in un incastro circolare certosino (per chi non è  abituato a  romanzi  \ letture  circolari  o  a  due  storie  in una   vi sembrerà
un tantino difficile da comprendere, ma in ogni caso il  meccanismo narrativo architettato molto bene dal buon Recchioni, dall'inizio alla fine).
Scopriamo già nelle prime due pagine, con un colpo di classe  (  ha  lasciato  stupefatto anche  a me  che  di solito  , salvo che  negli ultimi numeri  ,  indovinavo    come sarebbe continuato    a chi appartenevano le parole contenute nelle didascalie che costituivano quindi una sorta di diario in cui veniva descritto via via come il mondo è finito e tutto il percorso fatto dai nostri Orfani per diventare guerrieri implacabili  e  poi il  loro  ( specie  di  Ringo  e  Juno  )  mettersi indiscussione   e  maturare  la decisione  di cambiare  e pensare  con la loro testa  .   . Parole messe nero su bianco a costo di correre pericoli, visto che, a quanto pare, anche scrivere è messo al bando in questo mondo crudele.Ma i germi della ribellione ci sono già tutti .Ribellione che esplode nella figura di Ringo, contrario al fatto che la popolazione mondiale resti all'oscuro di tutto, contrario all'Operazione Painted Sky e al fatto che, per far fronte a crisi di grandi entità si debba ricorrere all'inganno. Non è dello stesso parere Jonas, che rappresenta il guerriero granitico, fedele all'establishment e alle regole,convinto che le parole della professoressa Juric debbano rimanere segrete e che ogni ribellione vada sedata con ogni mezzo. 
dal mio http://instagram.com/redbeppeulisse/
Lo scontro tra i due esplode nella parte finale dell'albo, dove, , solo uno rimarrà. Senza dirvi esplicitamente chi sia, tra Ringo e Jonas, vi dico  solo che il vincitore  è  il personaggio per cui ho patteggiato  fin dalla  sua ribellione    (   che  mi  è sembrata    più  incisiva  di   quella  di eremita  )    che si autocatagola tra "i cattivi" e che manda l'altro a raggiungere praticamente tutti gli altri Orfani, riuniti finalmente sotto il simbolico albero che ne ha intrecciato e ghermito le esistenze durante tutto il loro percorso esistenziale, dal dolore alla sofferenza sino alla morte.
Ma nelle ultimissime tavole già abbiamo anche un assaggio di cosa avverrà in futuro, nella prossima stagione. Nuovi schieramenti, nuovi motti e nuove atmosfere ci attendono nelle avventure che saranno pubblicate da metà ottobre. E  che  forse  continueranno   nella  3   e  4 serie  .  Sperando  che queste  ultime  due   non  siano  degli spin off \ spinoff  di  breve durata o  meri tentativi  di allungare  il brodo  .

SPOILER

Conflitto   e  l'esito  finale    fra  i due  protagonisti Boy Scout (  filo governativo  )  e  Ringo (  filo ribelle  )  che mette  in contrapposizione   ovviamente  è  una mia intuizione ,  pronmta   a retifica  se   qualcuno\a  dello staff  della Bonelli  me lo dovesse chiedere    maturata da una lettura  quasi   trentennale  di  fumetti   bonelli   sia  occasionali (  zagor  , mister  no , tex , nathan never   julia , ecc )  e  fissa  (   Dylan Dog  , Martin Mystere , le storie  ,  orfani  ) ed  in evidenza   le  due tendenze   editoriali  della casa  editrice   Bonelli  .  Lo scontro   tra  il vecchio  cioè   il politicamente  corretto   al limite  della censura  e dell'autocensura  ( vedi  il  primo nenufero di Dampyr  che  usci  in edicola  in maniera  diversa  da  come  l'autore   \  il curatore  lo aveva  creato   e  la  conflittualità  tra  gli autori  di  Dylan Dog   e l'editore rappresentato dal n 69"  caccia alle  streghe  "  copertina  al lato   ed  le  vicende  che portarono allo snaturamento  e  alla chiusura  della collana   zona  x   ) ed   il  nuovo   rappresentato  dalla  primo  numero  di Orfani  e  di drago nero
Infine,per concludere due citazioni: la prima, letteraria, esplicitata durante l'albo da Recchioni; la seconda, musicale, che viene in mente a noi Audaci dopo aver chiuso l'albo.
Quella letteraria, colta, da "Poesia facile" del poeta Dino Campana( ( 1885 – 1932)  :  <<Pace non cerco, guerra non sopporto \ Tranquillo e solo vo pel mondo in sogno  \ Pieno di canti soffocanti. Agogno\ La nebbia ed il silenzio in un gran porto.>>
Infine quella, insostituibile, musicale (che come suggerisce anche l'ottima recensione  del blog gliaudaci.blogspot.it/2014/09/orfani-12.html da cui ho preso e con modifiche alcuni dettagli , è necessaria ed evidente ! ) con la quale mi congendo e rinvio al prossimo numero cioè il primo della nuova serie non so più che altro dire e non vorrei tediarvi e lasciarmi sfuggire qualche altro particolare che possa rovinarvi \ guastare la lettura di questo ottimo numero .





P.s
Per  i disfattisti e  gli scontenti   ( vedere  sopra  oppure  ancora  qui  )  che si fermano  qui    rinunciando a  sapere   che  fine  farà  la  prof  Jsana e magari   conoscerne  la  storia  prima degli orfani  posso dire     li capisco  e  non li  biasimo . Ma  gli suggerisco   d'aspettare  la  2  serie  perchè  : mia impressione è  tutt'uno  poi divisa  per  esigenze narrative  in  serie  .,  perchè  indiscrezioni  via  web   essa  sarebbe stata  scritta e presentata  al  direttore   della casa  editrice  insieme alla  I°  " tutta d'un fiato "  cioè senza interruzione    tra   e  II  serie  . 

16.9.14

Afghanistan: La street art di Shamsia Hassani

"Sui muri di Kabul dipingo donne con il burqa. Voglio parlare della loro vita e trovare un modo per liberarle dall'oscurità". Questa è la missione della street artist afghana Shamsia Hassani, 26 anni, portavoce dei diritti delle donne, che usa come colore dominante nelle sue opere l'azzurro: "E' il colore della libertà e spero che ogni persona che guarda le mie opere possa rimuovere dalla mente i brutti ricordi della guerra perché l'arte è più forte di ogni battaglia".

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