8.10.14

intervista a Valentina Loche che Ha deciso di raccontare i nove mesi di gravidanza in un blog






Incuriosito da questo breve ( almeno sula pagina facebook del giornale poi  sul cartaceo non  saprei  ) trafiletto dell'unione sarda 2 ottobre 2014





Valentina Loche vuole "condividere con il web questa esperienza in una sorta di diario in cui scrivo direttamente alla creatura che porto in grembo, e che io e mio marito chiamiamo millimetroemezzo". Da qui il nome del blog Millimetroemezzo.
foto presa dal blog di Valentina 

ho deciso che : essendo single ed essendo uomo e quindi poco adatto \ capace di descrivere l'emozioni e le sensazioni del lungo viaggio che è la gravidanza ormai giunta quasi al termine di  farlo raccontare tramite intervista  alla diretta interessata  ( chiedo scusa per il ritardo , visto che il  blog  è attivo  da  8 mesi  ma ho scoperto solo ora questo toccante e sensibili blog femminile ) tramite una intervista con la diretta interessata anche se mediata ( ma è comprensibile visto le difficoltà che hanno le donne in gravidanza ) dalla gentilissima e disponibile , che sentitamente ringrazio, Eleonora Casula (ww.webjournalist.eu la sua " madrina web " 



Come mai tale scelta di tenere <> ( tua breve dichiarazione all'unione sarda) ?
Il web è pieno di informazioni tecniche sulla gravidanza, di consigli su cosa è meglio fare o non fare. Li leggi ma poi ti accorgi che ogni gravidanza è soggettiva. Io nella mia soggettività ho deciso di raccontarla dal punto di vista emozionale ed educativo. Sono una fan dell’educazione alle emozioni, non ho saputo resistere!
Come hanno preso le tue due famiglie e il tuo lui questa tua decisione?
I nonni di Millimetroemezzo sono ben felici di leggere questo diario. Mio marito Gianni mi ha assecondato fin dalle prime righe e mi ha seguito in questa avventura in tutto e per tutto.
Una lineetta che ti cambia la vita
Poi a un certo punto una piccola lineetta cambia la tua vita, i tuoi progetti, la tua prospettiva, il tuo modo di vedere le cose.
Una lineetta che segna una probabile gravidanza, una nuova vita che cresce dentro di te.
Un lineetta che segna l'inizio della splendida danza della natura.
E allora capisci che la vita è davvero magica, che la natura è straordinaria e ha deciso di farti questo splendido regalo che è quello di dare la vita.
Fin dal primo momento vivi in una dimensione sognante, immagini questo piccolo esserino di un Millimetroemezzo che nasce e cresce dentro di te, un Millimetroemezzo che dipende esclusivamente da te, un Millimetroemezzo che ti emoziona al solo pensiero di stringerlo tra le tue braccia.
Piano piano scopri tutta la gioia che può dare questa piccola creatura anche al solo annuncio del suo arrivo. Ti sbizzarrisci sul come dirlo, all’inizio con un po’ di difficoltà nel trovare le parole giuste e poi con un semplice “sono in dolce attesa” con un bel sorriso che t’illumina il viso. Ti danno gli auguri, ti abbracciano, si prendono cura di te in un modo incredibile, ti viziano.
E nel frattempo il pancino cresce, lo ammiri con orgoglio e felicità e lo accarezzi giorno dopo giorno. Provi un turbinio di emozioni, gli ormoni diventano ballerini e inizi ad abituarti a questa nuova vita che presto arriverà.
E allora succede che hai voglia di raccontare ciò che hai dentro, ciò che provi, ciò che immagini. Sai che non tutti potrebbero capire, è un’esperienza unica. Però allo stesso tempo hai voglia di gridare al mondo la tua felicità e di raccontare questa splendida avventura che è la danza della natura.
Io l’ho fatto: http://millimetroemezzo.blogspot.it/
E ogni giorno danzo con felicità:-)
Come ci si sente ad essere arrivati alla fine del viaggio della maternità\gravidanza ed ad iniziare quello genitoriale?
E’ una sensazione sempre più strana. Il momento di diventare mamma ormai si avvicina e lo vivo con serenità e curiosità. Zero paura del parto e tanta voglia di vedere come sarà la creatura e di tenerla tra le braccia. Credo che sarà una sensazione unica.
Come mai il nome Millimetroemezzo?
Quando io e Gianni abbiamo scoperto di aspettare un bambino l’embrione misurava un millimetroemezzo (la natura è veramente fantastica!). Da lì Gianni ha iniziato a chiamarlo così, a me è piaciuto subito, ridevo ogni volta che lo nominavamo. Quindi il nome del blog mi è venuto spontaneo.
Dagli esami fatti è un lui o una lei? 
Ahi ahi ahi… quindi non hai letto il blog? Dai ti do’ un aiutino per trovare il post giusto http://goo.gl/Mu0v7r
Oppure avete deciso di non volerlo sapere fino all'ultimo e lasciare che sia la natura a fare il suo corso?
No no, lo volevamo sapere fin da subito, poi la natura fa comunque il suo corso.
Il tuo blog finirà con la nascita della tua creatura o continuerà anche dopo?
Continuerà anche dopo, ho ancora un sacco di cose da comunicare, insegnarle e trasmetterle.
Ora dopo le domande sul tuo blog vorrei chiederti e togliermi alcune curiosità che mi sono venute leggendo i tuoi post manifesto.
Si vede che sei una pro life ed antiabortista, confermi o smentisci? Se dovesse essere confermata la prima cosa ne pensi dell'aborto?
Io sono per la vita, ma sono anche per il non giudizio. Ciascuno decide per sé e per la creatura che porta in grembo. Non si può giudicare senza trovarsi nella stessa identica situazione in quel preciso momento della vita con lo stesso contorno e con le stesse relazioni. Puntare il dito è facilissimo, scegliere non lo è per niente e talvolta si sceglie anche con sofferenza. Nessuno può mai sapere cosa prova una donna dentro di sé, nessuno.
Che ne pensi di ciò?



Avere un figlio è una grossa responsabilità e credo che al giorno d’oggi si possa scegliere il momento giusto per averlo. Sta a noi adulti informare, comunicare e educare i bambini e i ragazzi affinché possano diventare genitori nel momento in cui sono in grado di ricoprire questo ruolo. Non giudico questi ragazzi, ne i loro genitori. In questa società siamo tutti responsabili di tutti.

7.10.14

non c'è solo l'omofobia , ma c'è anche l'etero fobia


Comprendo e  non biasimo ,soprattutto  dopo le recenti contestazioni violente  alle  maifestazioni  delle "sentinelle  " cioè dela nuova  maggioranza  silenziosa ,  in parte  questo pensiero  che in parte sembra  corrispondere  l'articolo sopra   


E' vero, l'omofobia va ripudiata con ogni mezzo e su questo non ci piove.

Ma è anche tristemente vero che oramai viviamo nell'epoca dell'eterofobia: se urli al mondo di essere omossessuale sei da elogiare e da capire, se urli al mondo di essere ETERO sei aggredito e spesso etichettato come fascista, nazista, di destra, vile, ignorante e da sconfiggere.
Buffamente, infatti...gli anticonformisti si "conformano" alla lotta verso gli etero convinti.
Per dei particolari schemi mentali, poi, sembra quasi che il Rosso Politico sia percepito quale colore protettivo dei primi innescando altre dinamiche comportamentali che tralascio e che mi divertono come lo sfruttare di tale situazione per assorbire simpatie (voti) di questo o di quella.
Quindi, completo ed incondizionato rispetto verso gli Amici e le Amiche omosessuali, ma per Dio finiamola con l'epoca dell'eterofobia che fa concepire stati qui su face dai duplici significati e frecciatine variegate perchè la verità è che viviamo in una assurda società sempre più eterofoba dove quasi quasi l'etero si deve giustificare ! ‪#‎eccheccazzo‬

Infatti Capisco   il loro desiderio di  Libertà di non essere obbligati a subire il lavaggio del cervello secondo le teorie del gender e la morale del matrimonio gay. Libertà dall’obbligo di considerare come leggi ovvie, regole naturali e programmi dall’asilo all’università, i dogmi della religione dell’Arcigay. Cosi pure  quello  di  ricorre  all'utero in affitto  per  avere  una maternità  fisica   .
Meglio l'affido  o  l'adozione  .
Ma  allo stesso tempo  contesto : 1)   la  loro  insensata  presa  di posizione  di d'aggiungere  ala legge  mancino   anche  l'odio  contro i gay e  gli  lgtb  . Si può  fare  anche una critica  senza odio  è  evidente  che non sanno  farne   senza odio   2)   del rifiuto  dicono   di non essere  contro i gay e per  i diritti di  tutti e poi pretendono   e  vogliono imporre   che i rappresentanrti delle  comunità gay e  lgtb  insegnino educazione sessuale. Non  l'accetti  non\ sei d'accordo benissimo  ma   è a far  tuo perchè  devi discriminare  chi  vuole ascoltarlo  e\o nsegnarlo ?  .
Mi fermo  qui  perchè  chi mi segue  sa  come la penso  è  cioè come  quela madre  di un omosessuale  che ha scritto  a  una sentinella  ( VEDERE POST PRECEDENTE )







5.10.14

"Alla prima comunione del clan, la limousine di 12 metri e i fuochi d'artificio" L’anatema del parroco della Cattedrale di Bari: “Così offendono i riti sacramentali, ormai i boss hanno occupato le piazze”

>Questa storia  è dedicata   a  chi mi dice  che  sono miscredente   , e non rispetto  preti e  clero  . Io li  rispetto  benissimo  ,  però  allo stesso tempo da  parte loro  ci dev'essere   anche rispetto   e   comprensione   , non solo condanna   o  tanto meno   vedi il caso   degli inchini  alle  durante le precessioni alle  case  di  boss  ( o affiliati )  mafiosi . O  tariffari imposti per  i riti  come  riporto   sul mio facebook

Ora Non riuscendo  a trovare  , e  quando lo trovi nelle  varie rassegne  stampe  non è  copiabile  ,l'articolo  del nazionale  ,  su tale  storia  , ricorro  a  http://bari.repubblica.it/cronaca/2014/10/03/

"Alla prima comunione del clan, la limousine di 12 metri e i fuochi d'artificio"
L’anatema del parroco della Cattedrale di Bari: “Così offendono i riti sacramentali, ormai i boss hanno occupato le piazze”di MARA CHIARELLI


Don Franco Lanzolla  
Una limousine lunga 12 metri per accompagnare il pargolo all'altare, splendido per la sua prima comunione. E poi, a celebrazione conclusa, i fuochi d'artificio per onorarlo. Non è un bimbo come tutti gli altri, non nel trattamento da boss. Ecco, appunto. Lui, che ha soli 10 anni, è il nipote di uno storico personaggio criminale di Bari vecchia, e qualche giorno fa sul sagrato della Cattedrale, la scena non poteva passare inosservata.
"La confessione, la prima comunione, non sono più considerati riti sacramentali, ma sociali. Proprio come è avvenuto domenica scorsa, con la limousine di 12 metri che lo aspettava fuori e i fuochi subito dopo ". A raccontarlo è don Franco Lanzolla, il parroco della Cattedrale, "il parroco di tutti", come lo hanno definito. Fermo, come sempre, nel suo denunciare quello che proprio non va, quello che si potrebbe e dovrebbe ancora fare.
"Non serve lavorare sul penale sostiene - dobbiamo occupare i territori. Perché loro, le organizzazioni criminali, sono un microsistema culturale che offre ai più giovani un progetto educativo, molto più appetibile ". Si riferisce ai ragazzi di
Bari vecchia, che oltre la Comunione non si riesce proprio più a tenere vicino, se non nelle attività creative delle associazioni, quelle che vanno incentivate, con passione. "Ci vuole un po' di pathos - ossia - di eros sociale".
Il fascino del sopruso, di chi beve birra e fuma spinelli, dei poteri forti che spadroneggiano, mentre la politica si assenta: "C'è bisogno di presidiare i luoghi del ceto povero, le piazze - invita - combattendo la malavita che ha occupato gli spazi antropologici, ha rubato un progetto educativo". Don Franco che lascia lo spazio della chiesa, lui e i suoi catechisti che scendono nei vicoli: "Ormai noi abbiamo l'oratorio di strada, non più quello della parrocchia, siamo un gruppo di cittadini che fa squadra".
Perché per colloquiare con chi ha bisogno di essere accompagnato, bisogna usare il suo stesso codice linguistico, entrare nel suo spazio, strappandolo alla mafia. "Sono convinto che non si risolve nulla nella repressione. Bisogna stare sul territorio, e tocca anche alle istituzioni farlo". Al contrario, secondo don Franco, il presidio della politica sul territorio vive dei vuoti di governo, ad esempio d'estate, quando "la classe dirigente va a Rosa Marina e a Parchitello, mentre nei quartieri popolari resta solo il ceto popolare che non si può permettere di andare in vacanza".
In quella direzione si muove l'antimafia sociale, che questa volta si appoggia sulla Chiesa e sulla scuola: "Una volta si parlava di prevenire, accompagnare, al quartiere Japigia si parlava di occupare il territorio. Lì dove i componenti dei clan vivono abusivamente in case popolari - denuncia don Franco - godendo di favori negati ad altri che ne avrebbero più diritto. Io mi chiedo: chi gliele dà, chi li autorizza? Non si può, a questo punto, non ipotizzare connivenze all'interno delle istituzioni, persone pagate per garantire ai malavitosi la prosecuzione di quei benefici, concessi loro in maniera illecita. I mafiosi hanno tutto, e per questo sono facili modelli per i giovani del ceto povero", quelli ai quali è stato tolto anche lo spazio per il gioco, l'aggregazione, il presente prima che il futuro.

4.10.14

il giorno di dolore che ciascuno ha . credere o non credere alle coincidenze

Ogni volta    che  trovo una canzone  o  un film per  descrivere  certe situazioni come quella  che trovate  sotto  mi pongo la  stessa  domanda del titolo  .

L'origine  di questa  mia  elucubrazione inutile  è  il  collegare  a questa  triste vicenda   dell'amica    facebookiana  


Oggi mio figlio ha compiuto trent'anni. Da qualche anno, undici per l'esattezza, questa data mi riporta alla mente dei ricordi che non riesco a scacciare. Era il 2003, appunto, e io stavo distesa sul letto dell'ospedale in procinto di iniziare il quarto ciclo della chemio. Era la prima parte, durava circa tre ore, ma quella mattina le mie vene avevano deciso di non collaborare. Le infermiere si alternavano, finalmente una di loro ha l'idea giusta: usare un ago sottile. Bene, si va, durerà il doppio del tempo ma si va. Pensavo a mio figlio, era il suo primo giorno all'università, che emozione! I due letti a fianco al mio vengono occupati da diverse persone, tutte con trattamenti di breve durata. Finalmente due visi conosciuti: una è una suorina, molto anziana, magrissima, benvoluta in tutto il reparto. L'altra è una mia ex collega, da tempo in pensione, che da qualche anno esercitava la funzione di Giudice di Pace. Che chiacchierata, il tempo era volato. La suora era stata la prima a morire, poi se n'era andata anche la mia collega. Il secondo ricordo è di un altro 2 ottobre, 2007. Ancora in ospedale, questa volta per la visita di controllo. Mi sento chiamare. Era un alunno di alcuni anni prima, con sua madre. Povera donna, speravo si trattasse di lei, ma il ragazzo aveva quello sguardo da animale braccato che avevo imparato a riconoscere. "Professoressa, mi sono guastato". "Mi sono guastata anch'io, ma qui ci rimettono a posto". Era un ragazzo allegro, niente feeling con l'inglese, ma bastava un'espressione del suo viso mobilissimo per farmi ridere. Andato via anche lui, poco più di due mesi dopo, qualche giorno prima di Natale. Chi mi conosce da più tempo lo sa: a lungo ho rifiutato l'idea di essere sopravvissuta alle tante persone care che ho visto andar via in questi anni e solo da poco sto imparando a perdonarmi. Scusate lo sfogo, vi voglio bene 

con

 questa  canzone  che poi  è anche  la  colonna sonora  del post  


e  con questo libro  






L'amicizia è una solitudine liberata di matteo tassinari



LaCensura
di Google

Questa mattina, per un'ora, entrambi i miei due blog, "3P" e "Notti notturne", sono stati oscurati, non mi si aprivano pur avendo scritto , bene, tutte le pass per numerose volte. Niente, nulla si apriva se non solo una odiosa scritta "non esiste alcun blog con queste referenze". Se saltano, ripeto, sarete tutti consapevoli.
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il senso dell'amicizia,
è condividere i pregiudizi
                                                  nati dall'esperienza                                                    
 ( Henry Chinaski)
Anime lunghe e sopraelevate non come Google
Le belle ali
La danza della libellula, prendimi se ci riesci














  Al tappeto
come Google


di Matteo Tassinari 

Se vuoi vedere il cuore di un amico, ammalati. Chi ti è amico nei tempi felici e ti volge le spalle come un estraneo in caso di disgrazia o malattia è un codardo. Uomo o donna calcolatori, codardi perché i calcoli hanno tutti a che fare con il profitto e la perdita. Di perdite e profitti si preoccupano con arroganza mal celata, coloro che si autopubblicano su Fesbuc i Brand vincenti, non certo io. Sa di arroganza, strafottenza, insolenza e che due maroni! Solo sorrisi per accaparrarsi clienti a migliaia di euro e ciò fa schifo. Di spirituale non c'è nulla e io che non ho padroni se non colui lassù, mi va di dirlo.
La Valle della Speranza. Il momento dopo la morte, in attesa del Mistero

La morte è un'usanza che tutti,
prima o poi, dobbiamo rispettare


Basterebbe ricordarsi questo semplice concetto per poter vivere tutti quanti meglio, con maggior comprensione, addirittura con commozione verso il nostro prossimo che siamo noi alla fine. Morire è una perdita, è un salto davvero nel buio per molti, per altri no, o per lo meno, hanno appigli di montagna rocciosa su cui puntare, mo spiace per chi è in balìa di se stesso, non andrà da alcuna parte, te l'assicuro! Ma sono scelte che vanno rispettate tutte allo stesso livello, o divisioni che trovo odiose per quanto reali in questa società agli sgoccioli, dove il conto finale è sempre dispari, mai pari, equo, tutto è in nero, grandi evasori gli italiani, senza fattura e possibilità di ricevere due euro in più per la pensione.

Il "mio " ex direttore, coi tre puntini...

Fatto "successomi"
(che non si può dire, ma voglio dirlo a modo mio) e ora, che ne avrei bisogno come il pane, di anni di lavoro per una pensione più degna, mi accorgo di quanto sia stato truffato sfruttandomi in nero, senza contributi oltre ad essere un disonesto è pure un cialtrone il direttore scarpe grosse e cervello fino? Màh, non saprei. Doppi, se non tripli dubbi. C'ho messo la vita in quel giornale, ho fatto viaggi per portarlo dalla tipografia alla redazione per quasi 10 anni. E se avevo un incidente? Non centra nulla, ma se succedeva, come la mettevamo direttore? Cazzo, direttore, se succedesse adesso sarei io il primo a metterti in regola con i contributi per la pensione, tu che delle mia facoltà, seppur minime, hai sfruttato a piene mani con grande esigenza. E non ci sono appelli, ci potrebbero essere scusanti, ma in 23 anni non s'è visto un gesto che sia uno segnale, nulla! Le persone oneste questo lo chiamano lavarsi la coscienza con qualche soldino trovato immediatamente quando ho informato che avrei fatto certi passi nel mondo delle regole dettate dal buon senso. Ogni tanto fa bene pensare alla proprie malefatte. Guarda caso, dopo che mi sono rivolto ai sindacati, tutti in regola li ha messi, almeno sono servito a questo, cioè a versare, come tutti, i contributi per una pensione futura e degna di essere riscossa e chiamata tale. Che me ne faccio di 290 euro? Mi vanno via tutti in medicinali e poi non bastano, per fortuna c'è chi mi da una mano, altrimenti sarei da ricovero davvero.


L'amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce a metà. Ma non è arrivato il momento di farci i pompini a vicenda. E penso che per quanto mi riguarda, non arriverà mai quel tempo, non sono il tipo. Mi sono auto-radiato da tutti i social perché sono tutte trappole e per questo, perché lo dico con vigore e forza, ne ho pagate tante di conseguenze, anche daGoogle Plus che mi ha chiuso gli accessi per avere violato con l'altro mio blog la loro deontologia, dietro segnalazioni di qualcuno che non mi hanno detto, ma che io so chi è. Affari miei. Quindi non potranno neanche votarmi i miei "lettori" che ho conosciuto in quel Social, non possono più votarmi, in quanto mi hanno cancellato all'80% delle opzioni prima regalate tra cui quella di condividere contenuti con le mie cerchie e quant'altro. Per cui se un giorno dovesse cancellarsi tutto improvvisamente, sapete chi è stato, i californiani, nelle persone di Larry PageSergey Brin, i creatori di questo mostro vorace nato appena 17 anni fa. Metodi nazisti, non c'è dubbio, che non mi aspettavo. Così va la vita, e se sarà tempesta, allora, tempesta sarà! Mi vien che ridere!

Louis F. Celine, diceva che lnatura è una cosa spaventevole e anche quando è addomesticata, dà ancora una specie di angoscia ai veri cittadini 
(da "Bagattelle per un massacro")




Complimenti    BRAND,
ottimo lavoro"sporco" ma fuori posto e inaspettato per la sua violenza















Senza di lui, sei fritto nel web. Loro non l'hanno capito, ma è questo che mi eccita, proprio perché sono i più potenti ed io no, allora darò il massimo. Io sono il prototipo al contrario di chi è forte con i deboli, perché il sottoscritto è forte con i potenti, mi spiace, ma a me piace da matti. Sono un Don Chisciotte nato!

L'amicizia è un santo legame
 resa più sacra dalle avversità
L’amicizia è la, forma d'amore. Non come quello verso la donna, ma una forma d'amore che lo equivale e spesso lo supera. Nella vita ho avuto sempre contrasti nel rapporto con le donne o persone, con gli amici mai. Certo vi sono diverbi, ma l’amicizia la sento tuttora. L’amicizia è fatta anche d’inciampi, e se uno che reputi amico al minimo sgarro lo elimini, vuol dire che la tua non era amicizia, L’amicizia è come l’amore. E’ comprensione. Ho avuto accese discussioni con alcuni amici, ma li ho chiamati e ci siamo detti: “Che facciamo? Cos'è successo? Eravamo nervosi?”. L’amicizia la capisci quando dopo una discussione e magari delle offese hai l'ansia di tornare assieme, di chiarire le cose. Questa è l'amicizia. Ho avuto un sacco di amici, non certo nelle alte sfere. Lì non ci sono amicizie.
Enrique Vila Matas, scrittore spagnolo

Enrique Vila Matas,
grande scrittore spagnolo: “Non frequento gli scrittori. So che sono vanitosi, meschini, intriganti, egocentrici, intrattabili, invidiosi e fifoni”. Potrei dire lo stesso anche di dentisti, scultori, notai, pittori e tutte le categorie professionali del pianeta. Perché alla base di tutto c'è l’uomo. E l’uomo, per natura, non è buono. I miei amici sono nati dove sono nato io. Dalla strada, dalla fatica delle intemperie a volte anche cercate, dove nevica molto spesso e la cosiddetta sassaiola dell'ingiuria, quando vivi una vita malata, è la pratica più diffusa dalla gente, pronta ad abbondare chi invece cerca aiuto. Ma la gente non offre aiuto. A volte vedo maggioranze che gridano: "Mena il cane finché non affoga". Sensazioni che non capirete, e che non intendo certo spiegare. Le subisco e basta, affidandole a miglior vita, dove la parità varrà per tutti, belli e brutti, gialli o neri, alti e bassi, magri e grassi. Anche vergini e troie.
I Camposanti sono colmi di gente indispensabile
Gli uomini sfortunati
I miei amici erano e sono gente comune, giornalisti, carpentieri, pazzi, omini sfortunati a volte dediti al vino, di ognuno di loro sentivo che mi voleva bene e io volevo bene loro. Sono quasi tutti morti. Paolo è morto un anno fa. È rimasto Ste, con il quale ho anche diverbi, ma sono tante le connessioni, più di quelle di Google in un anno. Poi c’è lo spilungone, che m'ha fatto cose a volte non simpatiche, mi rubò cento mila lire e io per non metterlo in imbarazzo feci finta di nulla. Successe a Bologna in condizioni strane. L’amicizia è dire: “Guarda che stai sbagliando”, anche quando subisci offesa.

Io non sono vendicativo,

su questo termini consideratemi un totale analfabeta. Dopo certi sgarbi avrei potuto ignorarlo, allontanarlo dalla mia vita. Invece vado a prenderlo e gli dico: “Adesso monta in macchina che andiamo a farci un giro”. Serbare rancore, fare della rissa o del diverbio il punto di partenza per una costruzione migliore di quella che c’era fino a quel momento, non è un gran paesaggio o scelta. Cos’è che ci ha fatto baruffare? Stupidaggini, non serviva. Io l’amicizia la sento più dell'amore. Mi sono fidato dell’amicizia e nonostante tante delusioni non mi sono mai pentito. Non che rifarei tutto quel che ho fatto, molte cose non le rifarei, altrimenti a cosa serve crescere? Non sopporto la censura! E' questo il punto!
Il contrario dell'amore non è l'odio, ma la diffidenza













Chi diffida dell'Assoluto,
è      mort@!
Ho molte amicizie con donne. Qualcuno me lo rimprovera, ma io non lo sento. Le donne con cui ho avuto storie in un passato, quando le storie sono finite, quando mi hanno piantato, le ho tolte dalla mia vita. È stata una forma di difesa? Può darsi. Forse senza può darsi. Forse senza forse. Se finisce una storia non voglio più veder nessuno di quella storia, possibilmente, non mi riesce fare l'amico dimenticato, mi riporta alla memoria momenti passati non graditi. Credo sia uno sbaglio, perché magari potrebbe essere una cosa anche bella, dove c'è stato un amore far poi fiorire un’amicizia senza tornaconti, ma non la gente non ci riesce più. Quando è finita, è finita. Quando vedo un amico che sta male, sto male anch'io. Vedere Edgardo gli ultimi tempi, vedere il Bruna e Antonella che pesava poco prima di morire 21 chili, mi ha fatto male. Forse più del dovuto.
Li chiamano mendicanti. Don Oreste Benzi, li chiamava "i preferiti da Dio"


La     magnifica
ossessione 


Sono solo due persone del mio cimitero personale, ragazz@ 40enni, un centinaio di fantasmi che mi perseguitano col loro magnifico ricordo. Una magnifica ossessione, per dirla con Rosselini. Il loro ricordo mi farà sempre male, ecco dov’è l'amicizia. Quando godi alla sfiga del tuo amico, quella non è amicizia. Ho un sacco di sedicenti amici, e so benissimo che se crepassi per una qualsiasi malattia o tumore, il 90 per cento di questi amici stapperebbe lo spumante. Ma bisogna avere pazienza anche con loro, perché, come dico sempre, anche in un libro fallito o mediocre c'è una riga buona, e anche in questi pseudoamici c'è qualcosa di buono che può essere di aiuto, che può far bene, quindi va salvato. I meccanismi dell'amicizia sono diversi da quelli dell'amore, come la felicità è estremamente diversa dall'allegria, solo un balordo potrebbe mischiare le due sensazioni.













Tutti compresi
Si può morire quando ci pare. Io vorrei avere la possibilità, quando non ne posso più, di dire: “Adesso basta, fatemi fuori”. Ho sentito politici che mi hanno fatto venire il voltastomaco su questi temi. Politici che in seguito sono stati acchiappati a predicare bene e razzolare male. Politici che predicavano l’unità familiare e sono stati i primi a divorziare per mettersi con un'altra o a caccia di trans, anche a più riprese. Politici che si scagliavano contro la prostituzione e sono stati beccati in comodi letti circondati da alcune prostitute di alto bordo. Così va il mondo. Ossia, peggio sarebbe difficile da immaginare. Stiamo peggiorando tutto al livello della luce, a continuare da quei soggetti che si credono i padroni del mondo perché sono paradigmatici, solo un modo per non farsi capire e continuare a sparare cazzate! E mai andrà meglio finché non cominceremo tutti a predicare bene e razzolare meglio. Si, a razzolare MEGLIO, direttore!

29.9.14

no facciamo cadaveri facciamo arte . il n337 di dylan dog numero spartiacque o inizio del nuovo corso ? occhio Spoiler


Se  ancora   avete dubbi  sulla  rivoluzione che avverrà  dal  338  di Dylan dog   e su  Cosa ci aspetterà e il perché di questi mutamenti, almeno a livello concettuale e di ambientazione, ci è stato già ampiamente svelato in tante interviste e speciali on line e il tutto è riassunto con completezza sul sito della stessa casa editrice. Consigliamo la lettura dei seguenti articoli suggeriti  da questo articolo , che sconsiglio  doi leggere    solo dopo aver  letto il numero in questione ( salvo  che  non siate masochisti ) , per  evitarvi  di rovinarvi l'ultimo numero  con anticipazioni  troppo  dettagliate , di tg3 comics     :

1) Tutto sul nuovo Dylan Dog! non delude le premesse del titolo e introduce in maniera generale i cambiamenti nei personaggi storici, presenta quelli nuovi, l'ambientazione, la struttura narrativa, il modello di pubblicazione suddiviso per testate dedicate.
2) Il primo giorno del resto della tua vita. punta l'occhio di bue sul numero in uscita, il 337 appunto, con una chiacchierata col nuovo curatore, Roberto Recchioni, che svela alcuni restroscena sulle scelte grafiche e narrative di questo episodio.

 3) E la mia intervista  ad  una degli esordienti su Dylan Dog  Gigi Simeoni 



 Ora   Un lettore (mr. Glass) della  pagina  facebook  di



 centra il pieno la metafora meta-testuale di Dylan Dog 337, Spazio Profondo.

Visto che la fatica l'ha fatta lui, come  lo spazio fb ,  anch'io  ve la riporto  , ed  a fine post  aggiungerò anche le mie  considerazioni   . 
"Fuori dal tempo e dagli schemi, è un albo (quasi celebrativo) che può essere collocato in qualsiasi punto della cronologia dylandoghiana ma, al tempo stesso, è fortissimamente rappresentativo del cambiamento in atto.
Forse sono io che vado troppo oltre con le interpretazioni, ma a me è sembrato un vero e proprio manifesto metafumettistico.
C'è una nave alla deriva (la testata di Dylan Dog), troppo preziosa per essere abbandonata e ancora "in grado di prestare servizio per altri cinquantanni".


                                          SPOILER

La nave è piena di prigionieri (i lettori) tormentati da spettri allontanatisi dall'inferno, così come i i fan sono tormentati dagli echi di personaggi (non a caso, Bree e Bloch) e paure ormai lontani dalla loro fonte di origine.
Periodicamente (mensilmente?), una replica di Dylan Dog viene inviata sulla nave nel tentativo di metterla in salvo, ma fallisce ogni volta.
La replica viene affiancata da creature artefatte (quasi parodie dell'originale), nelle quali vengono accentuati solo alcuni aspetti del personaggio, finendo ogni volta per tradirlo (il Dylan Dog ipersensibile e moralista, il Dylan Dog saputello e spettatore).
Queste creature sono però fini a loro stesse: agiscono (sono scritte?) col pilota automatico e non sono in grado di aiutare Dylan a completare la sua missione di salvataggio ("la mia programmazione mi impedisce di andare oltre questo punto").




L'unico modo per salvare la nave è distruggerla e ribaltare la dinamica che l'ha portata a perdersi nello spazio in balia degli spettri: anziché portare avanti lo stallo limitandosi a subire i tormenti dei fantasmi usciti dall'inferno, bisogna spalancare le porte di questo inferno e tuffarcisi dentro, risalendo all'origine di tutto e accogliendo le sfide che seguiranno.
Il finale, aperto e spiazzante come nella miglior tradizione della serie, sembra volere ammettere che che, nonostante la riapertura dell'inferno e la rivoluzione alle porte, anche questo Dylan sarà, necessariamente, una replica dell'originale.
Questa volta, però, si tratta di una replica consapevole, che è stata in grado di andare oltre i limiti della sua programmazione e ha deciso di distruggere per ricostruire, finendo (ricominciando) significativamente non dallo spazio ma dal classicissimo letto e dalla classicissima fidanzata del mese.

                                            FINE  SPOILER


Ad una prima lettura   , infatti l'ho dovuto rileggere  più volte  , sembra che apartiene più al genere  di Orfani \ Nathan Never ed  una storia  senza  infamia e  senza  lode  . Insomma  una   di quelle  a  cui  dylan   ci aveva , salvo alcuni numeri   di Recchioni , Barbato  , e qualche altro che ora  non rammento  , per  poi iniziare  da quanto  è partito  l'annuncio  che  Sclavi  lo affidava  a  Recchioni  .

Gli  uniic  cruccio \ delusione  è che  in un numero cosi importante   che  dovrebbe   essere  di spartiacque insomma  un passaggio di consegne : 1)  Sclavi si  sia  limitato , sic , solo  ad  un breve  messaggio e  non aver  scritto la stroria  .,  2)  i disegni potevano essere  affidati agli autori  del primo  numero  ., 3)  ma  soprattutto      non vengano  neppure   in una  tavola  citati   quelli  che hanno costituito l'ossatura  di Dylan cioè Morgana  e  Xbras   o l'abbozzamento \ presentazione    del

nuovo    rivale  . 
Tutto  sommato  un numero da conservare  anche  ai  non collezionisti o  collezionisti tiepidi  specialmente  per i  stupendi disegni  di Nicola ne trovate  alcuni esempi qui  al lato e   qui nel sito  citato  precedentemente   Mari  . voto  7.
 Concludo  chiedendomi  come da  titolo , non ho capito  se  inizio  del nuovo  corso  è  ora    ora  dal prossimo numero  ?   In attesa  di  questa  risposta  alla mia  sega   .... ehm .. elucubrazione mentale    che credo    sara anche vostra     voi saluto  ,  ci  rivedremo al prossimo numero  copertina  al  lato  

28.9.14

"Salviamo ragazzi dalla teoria del gender". "No, da genitori come lei" scambio epistolare fra il respnsabile di Sos ragazzi e una maria formisano madre di Gabrile turco ( ragazzo Gay )



premetto che sono si per i matrimoni ( intesi in senso non religioso ) gay e per le adozioni , e che sono ancora indeciso ( per il momento più vicino al no ) sulla " maternità " gay . Ma condivido in pieno il contenuto di questa lettera  presa  da   http://www.gay.it/news/



Il responsabile di SOS Ragazzi, "una campagna - così si autodefiniscono - volta alla difesa delle nuove generazioni dall'attuale corruzione morale e alla salvaguardia della famiglia naturale: papà-mamma-figli" ha inviato questa e-mail a Maria Formisano, madre di Gabriele Turco, un ragazzo
omosessuale.
Lo scopo di questa lettera è di denunciare un'iniziativa di Amnesty International Italia contro l'omofobia e la transfobia nelle scuole.


Cara Maria, 
all’inizio di questo nuovo anno scolastico purtroppo dobbiamo registrare un nuovo tentativo di rieducazione all’ideologia gender nelle scuole italiane.
Questa volta il pericolo arriva da Amnesty International Italia che ha lanciato il progetto “Scuole attive contro l’omofobia e la transfobia” e una guida per docenti dall’eloquente titolo “Diritti Lgbti, diritti umani”.
L’obiettivo è quello di sempre: mostrare che non esiste alcun legame tra sesso e genere e mostrare i diritti delle persone LGBTI tra cui matrimonio e adozione di minori come "diritti umani". La bandiera della discriminazione e del bullismo nelle scuole viene ancora una volta strumentalizzata al fine di rieducare i ragazzi secondo le teorie di genere e dunque a insegnar loro: che non esiste alcun legame tra sesso e genere; che ognuno è libero di costruirsi il proprio orientamento sessuale a prescindere dal sesso biologico; che la famiglia uomo-donna è uno stereotipo imposto dalla società da combattere in nome della libertà e della fluidità dei generi; che chi pensa che un bambino abbia bisogno di crescere con una figura maschile e una femminile è in realtà omofobo.
Di fronte a questo ennesimo e subdolo atto di “rieducazione” alla luce delle teorie di genere dei nostri ragazzi, SOS Ragazzi invita tutti i genitori e tutti coloro che hanno un compito educativo a vigilare e prestare attenzione a quanto accade nelle scuole, informandosi e contattando tempestivamente le Associazioni dei genitori del territorio.Le nuove generazioni hanno bisogno di essere aiutate nella costruzione della propria identità, hanno bisogno di colonne, di riferimenti sicuri, non di teorie che portano maggiore confusione in un tema così delicato come la sessualità.
SOS Ragazzi è più che mai decisa a battersi nella tutela dei nostri ragazzi, che sono il futuro del nostro Paese!

Un cordiale saluto!
A**** L****
Responsabile Campagna SOS Ragazzi


La risposta di Maria non si è fatta addendere. Ve la proponiamo

Sig L****, 
come è possibile che genitori così mortificanti, quali siete voi per i vostri figli, ancora oggi, in una nazione come l'Italia, si riuniscano in associazioni per impedire ai propri figli la libera crescita e la possibilità di vivere essendo se stessi, liberi dai pregiudizi, liberi dalla paura, liberi dalle mortificazioni. tutti voi genitori che vi riunite in queste assurde associazioni, vi siete mai chiesti chi sono i vostri figli? li avete mai guardati negli occhi nel cuore dicendo che li amate e li accettate a qualsiasi costo? sapete che se lo fate, almeno il venti per cento dei vostri figli si dichiarerà gay?.
io sono la madre orgogliosa di un ragazzo gay. ogni giorno mi contattano ragazzi terrorizzati dai loro genitori. mi dicono: signora, come vorrei che mia madre, mio padre potesse accettarmi e capirmi come voi capite vostro figlio. e a volte mi raccontano cose dolorosisssime: madri bigotte che li giudicano indemoniati, e padri volgari che li umiliano e li offendono. 
affrontate la realtà e non nascondetevi dietro associazioni che nascono in nome dell'odio.dove c'è accettazione, c'è solo amore. è dietro la vostra omofobia che ancora vive l'anima di hitler, l'anima dei razzismi e della paura delle differenze. e ciò che fa paura, si deve farlo sparire. 
non ce la faccio a dirvi troppe cose, sono mortificata dal fatto che persone adulte, genitori, che dovrebbero aver fatto attraverso i figli l'esperienza dell'amore e quindi della libertà, si riuniscano per opporsi al grande cambiamento. la sessualità è una scelta personale e va rispettata, come va rispettata la scelta degli studi e della propria vita. il compito di noi genitori è solo quello di sostenere i nostri figli nelle loro scelte, indirizzandoli verso una vita moralmente corretta, e la sessualità non riguarda la morale. la morale è educarli al rispetto degli altri, all'onestà, alla purezza di intenti, alla coscienza del lavoro, all'amore per Dio e per i più deboli. se vi concentraste su questi valori, potreste cambiare il mondo, permettendo ai vostri figli di crescere nella libertà e nell'amore. 
quando ero ragazza, ogni tanto mi piaceva farmi una domanda e fantasticare sulla risposta. mi chiedevo: ma se fossi libera da tutta questa morale, se potessi fare delle scelte veramente libere e non avessi paura del giudizio del mondo, come mi comporterei? la risposta era sempre che avrei vissuto in modo completamente diverso, perchè quella che viveva non ero io, ma un modello, impostomi dalla società. fatevi questa domanda, ognuno di voi. non potete essere diversi da me, avete avuto le stesse infelicità che ho avuto io. avete vissuto una vita non vostra. provate. e poi guardate i vostri figli, onestamente negli occhi e nel cuore. 

Con grande rispetto ed amore, Maria Formisano, mamma di un ragazzo gay.


Poteva esserci migliore risposta?

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