Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
28.7.06
Senza titolo 1386
«L´indulto ridurrà le sentenze a chi è accusato di reati e non è stato ancora processato. Fra questi Berlusconi, rinviato a giudizio per evasione fiscale e falso in bilancio. E aiuterà chi è sotto processo per il crack della Parmalat. Da Calciopoli all´indulto gli italiani mostrano una capacità, apparentemente illimitata, di perdonarsi l´un l´altro».
The Economist, 27 luglio
UNICO COMMENTO VERGOGNA .
Senza titolo 1385
siamo a fine luglio e le tante agognate vacanze ( per chi non lo è gia ) sono ormai alle porte Come sempre , specialmente in questo periodo , il nostro blog dedica spazio alle campagne sull'abbandono degli animali amici ( anche se c'è, chi li copnsidera tali solo a parole e non con i fatti ) a quattro zampe cani e gatti ch ad iniziare da giugno ed in particolare ad agosto rischiano d'essere mollati senza nessun rimorso dai loro ( senza ovviamente generalizzare ) ingrati padroni sulle strade che portano ai luoghi di vacanze .......
Non sappiamo quanto possa servire ( cosi pure come i bellisimi post e le rubriche dedicate sulla web comunity più grande di splinder blogfridens ) questo piccolo ma costante contributo , ma sono cosciente ( cosa credo molti di voi ) ch ci sono problemi che affligono il nostro pianeta , ma il vero miglioramento del mondo in cui viviamo inizia ed è fatto di piccole cose quotidiane come appunto questa.
Ora abbandonare unanimale è un reato, ma solo 47 italiani su 100 sanno che si rischia il carcere. Infatti è, questo, il risultato di una indagine conoscitiva che ha effettuato l’Osservatorio reati contro gli animali (Orca) promosso dall da www.enpa.it in collaborazione con 17 Sezioni della Protezione Animali in tutto il Paese. Essoi afferma che : << L’indagine è stata effettuata per tentare di “sondare” la percezione del reato, la conoscenza della legge 189/2004 e per capire le eventuali soluzioni al problema dell’abbandono degli animali domestici.
Abbandonare un animale significa quindi commettere un reato (per il 78,4% del campione, formato da 231 uomini e donne di tutto il Paese) ma significa anche “risolvere facilmente un problema di difficile soluzione” (per il 16,9%) e restituire la libertà a un animale (per il 4,8% del campione).
Alla domanda “Perché gli animali vengono abbandonati”, il 54,1% del campione ha risposto “Per crudeltà”. Per il 15,6% del campione, invece, gli animali vengono abbandonati “Perché il proprietario deve andare in vacanza e non sa come comportarsi” mentre per il 15,2% “Perché il proprietario si rende conto che tenere un animale in casa è un problema”. Secondo il campione, si abbandona anche “perché il proprietario deve andare in vacanza e gli alberghi non accettano animali” (il 9,5%) e “perché è meglio abbandonare un animale che rinchiuderlo in un rifugio” (5,6%).
La metà del campione dimostra di conoscere il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici: per il 55,8%, gli uomini abbandonano gli animali nei dodici mesi dell’anno; per il 30,3%, invece, si abbandona prima dell’estate e per il 13,9% “durante le festività”.
Sugli effetti penali dell’abbandono, il campione è confuso: per il 47,2% chi abbandona un animale rischia il carcere, per il 39,8% rischia una multa e per il 13% non rischia niente. Ricordiamo che, secondo le previsioni della Legge 189/2004 il reato di abbandono di animali è punito con la reclusione fino a un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Sul piano delle soluzioni, il campione raggiunto dall’Orca offre cinque alternative. Si va dalla linea dura (arrestare chi abbandona un animale per il 29%) a quella morbida (per il 22,5% del campione occorre riservare agli animali spazi adeguati nelle città e nei luoghi di villeggiatura e consentire il trasporto di cani e gatti con tutti i mezzi pubblici). Per il 19% degli intervistati, bisogna creare strutture pubbliche di ricovero per animali di proprietà, mentre per il 14,3% bisogna continuare a fare massicce campagne di informazione.
Va precisato, ai sensi delle direttive dell’Autorità garante delle comunicazioni, che l’indagine conoscitiva effettuata dall’Orca non è un “sondaggio rappresentativo”.
Ricordiamo che è in corso la campagna dell’Enpa sulla Legge 189/2004. Un simpatico cagnolino, nella locandina della campagna, vuole “chiamare il suo avvocato” mentre nello spot televisivo un uomo che sembra muoversi in un canile in realtà è in un carcere e in gabbia ora c’è lui e non i cani. Sul sito istituzionale dell’Enpa (www.enpa.it) è pubblicato un elenco di centinaia di alberghi e strutture ricettive che accolgono gli animali. Intanto, per contenere gli abbandoni, anche in agosto – come negli altri mesi dell’anno – saranno all’opera le Guardie Zoofile dell’Ente Nazionale Protezione Animali.>> Quindi facciamoglielo capire telefonando allo denuncia alle autorità giudiziarie (carabinieri/Polizia di stato/Corpo Forestale/Polizia locale o veterinari ASL) i colpevoli di tali atti. Contribuirai a far applicare le sanzioni previste dalla legge e a fermare gli abbandoni. Chi abbandona un animale commette un reato e in base alla nuova legge 189/04, approvata grazie alla mobilitazione della LAV, oggi può essere punito con l’arresto fino a un anno o con un’ammenda sino a 10.000 euro.concludo con questa immagine della L(ega)A(nti)V(isezione) . e augurandovi buone vacanze sia che abiate un amico a quattro zampe a seguito possibilmente e non abbandonato sulle strade o a casa . Con questo è tutto alla prossima
27.7.06
Senza titolo 1384
ho fatto una ricerca con google news è ho scoperto che la news è rtiportata da ; aprile online , repubblica , corriere della sera , babilonia , gay.it , arci gay , corriere canadese , e altre piccole testate che trovate qui su goggle news italia
Senza titolo 1383
Tarallucci e calcio. «Lo schema di questa vicenda è tipico dell´Italia e dell´illegalità diffusa che abbiamo nelle vene. Si comincia con una forte indignazione seguita da un fiero proclama: chi ha sbagliato paghi, ecc. Poi si aprono i banchetti, le trattative, le minacce. E si arriva a un bel compromesso dove non cambia nulla. Nessuna sorpresa. Quando ci sono forti interessi economici va sempre a finire così, a tarallucci e vino».
Gerardo D´Ambrosio, Corriere della Sera, 26 luglio
Senza titolo 1382
i pregiudizi sono durei a morire leggete questo articolo . lo so che è la solità unità , ma almweno per il momento npon ho trovato la news da nessun'altra parte ( se dovessi trovarla da altre parti , la posterò nela categoria aggiornamento post )
Roma, licenziati perché omosessuali
Alessia Grossi
Licenziati perché «non in linea con la filosofia del bar» in cui lavoravano, cioè perché gay. Marco Carbonaro, 43 anni, romano e il suo compagno Aldo Pinciroli si trovano così da un momento all´altro senza un posto di lavoro, senza stipendio e dal momento che non hanno la possibilità di assumere un legale a loro spese si rivolgono alla linea «Gay Help line» (il numero verde nazionale di supporto e assistenza per le persone gay e lesbiche, finanziato dal Comune e dalla Provincia di Roma). Il numero verde, ricorda Fabrizio Marrazzo, presidente dell´Arcigay della capitale, «da quando è stato attivato, 4 mesi fa, ha ricevuto oltre 10mila telefonate di denuncia». L´associazione, come in molti altri casi da´ il suo appoggio alla coppia discriminata e denuncia l´accaduto sul sito dell´Arcigay Roma. Marco, lavorava dal primo luglio come direttore dei bar della Galleria Alberto Sordi di Roma con un contratto a progetto. «Quando sono arrivato i bar non avevano un direttore da oltre un anno, racconta Carbonaro, che aggiunge di aver «subito iniziato a lavorare e i risultati non hanno tardato ad arrivare, e il general manager mi ha dimostrato in più di un occasione il suo apprezzamento». «Una settimana fa, continua l´ex direttore, il manager ci comunica la necessità di assumere nuovo personale e ci chiede di presentargli persone di fiducia». A questo punto Marco propone il suo compagno Aldo che da «anni lavora come barman» e il capo lo assume.«Tutto andava benissimo, assicura Carbonaro, poi si deve essere sparsa la voce della nostra relazione e lunedì siamo stati licenziati in tronco». Nessuna giustificazione per i due, neanche una lamentela, né formale, né informale. La sola colpa della coppia sarebbe, a detta dell´imprenditore Fabrizio Gallina, di «non essere in linea con la filosofia del bar» cioè di essere omosessuali. «Io ho 43 anni e ora è difficile per me trovare un altro lavoro, non solo da dirigente, anche da cameriere. Ci hanno lasciato da un momento all'altro in mezzo a una strada, senza una ragione e la cosa più grave è che non c'è nessuno, nessuna legge che ci tutela», conclude Carbonaro.
Immediatamente alla coppia arriva l´appoggio del deputato ds Franco Grillini che con un´interrogazione (leggi il testo sul sito di Franco Grillini) parlamentare si rivolge al ministro per le Pari Opportunità Barbara Polastrini e al ministro del Lavoro Cesare Damiano sottoponendo alla loro attenzione il caso di Marco e Aldo e di tutti coloro che ancora in Italia subiscono sul lavoro discriminazioni per il loro orientamento sessuale. Con una lettera al sindaco di Roma, Walter Veltroni, il deputato si assicura il sostegno dell´amministrazione comunale della capitale. «Richiedo pertanto, si legge in un passaggio della lettera di Grillini al sindaco, un intervento al fine di valutare, data la gravità dell'accaduto, la possibilità di richiedere alla società che gestisce i due bar della Galleria stessa la riassunzione delle persone ingiustamente licenziate e, nel caso di un rifiuto, di ritirare la licenza di gestione ai bar come prevede sia la normativa comunale che la legislazione nazionale». «Conoscendo la tua sensibilità sui temi della lotta alle discriminazioni siamo certi di un tuo interessamento». La risposta del Campidoglio non si è fatta attendere e attraverso l'assessore comunale alle Pari opportunità Mariella Gramaglia, si sta adoperando per giungere «al più presto a una conciliazione concordata e serena» della vicenda. «Con il sostegno del sindaco, che segue il caso da vicino ed è direttamente impegnato contro ogni forma di discriminazione, ho parlato, ha spiegato l'assessore Gramaglia, con tutti i protagonisti della vicenda: l'imprenditore, Fabrizio Gallina, i due lavoratori, Marco Carbonaro e Aldo Panciroli e i vertici romani dell'Arcigay. La mia viva speranza è che si giunga al più presto a una conciliazione concordata e serena. E per questo obiettivo mi sto adoperando, ha conlcuso l'assessore».
Spirito Libero
Sono
uno spirito libero,
volo di cielo in cielo,
di stelle in stelle,
di sole in sole.
Mi fermo poi
in un angolo
di roccia,
mi ritiro dal mondo
e ascolto.
Odo le onde del mare,
il vento e i suoni,
guardo le rondini
in fuga.
Libera ancora,
riprendo il volo
in mano all'infinito.
Giovanna Nigris
26.7.06
Senza titolo 1381
Poichè alcuni mi dicono che sono fazioso nel riportare le news e nell'usare le fonti , riporto questo editoriale e questa news da u sito cattolico reazionario ( o clerico fascista come si usava iun tempo e come contiuinuano ad usare alcune frange dela sinistra antagonista e radicale ) da questo sito qui www.fattisentire.net
Perchè la contro informazione siòla si fà usando anche fonti che non condividi e che sono diverse per cultura dalle tue .
<<
Lo stupore ci coglie in questi giorni nel constatare che molti - anche tra i cattolici - invece di porsi in doloroso e commosso ascolto delle grida e dei gemiti degli indifesi,( come sdi puo vedere da una foto qua a sinistra , ne trovate altre sui siti riporttati alla fine post ) da qualunque parte essi si possono trovare, preferiscono lasciarsi guidare dai sentimenti e dagli interessi sollecitati ad arte dal quel potere mediatico, posto a servizio di uno o dell'altro dei contendenti.
É per questa ragione che ritengo importante dare spazio alle parole del Santo Padre e alla testimonianza che ci giunge dalla Chiesa locale in Libano, quale autorevole contributo per una riflessione e valutazione di questo nuovo capitolo della tragedia medio orientale. Auguri di ogni bene.
Giuseppe Biffi
«QUESTO È UN NUOVO OLOCAUSTO»
«Cari amici, in questi ultimi giorni le notizie dalla Terra Santa sono per tutti motivo di nuove gravi preoccupazioni, in particolare per l'estendersi di azioni belliche anche in Libano, e per le numerose vittime tra la popolazione civile. All'origine di tali spietate contrapposizioni vi sono purtroppo oggettive situazioni di violazione del diritto e della giustizia. Ma né gli atti terroristici né le rappresaglie, soprattutto quando vi sono tragiche conseguenze per la popolazione civile, possono giustificarsi. Su simili strade - come l'amara esperienza dimostra - non si arriva a risultati positivi»
(Benedetto XVI, Angelus, 16 luglio 2006)
DICHIARAZIONE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE 20-07-2006
Di fronte all'aggravarsi della situazione in Medio Oriente, la Sala Stampa della Santa Sede è stata incaricata di comunicare quanto segue:
1. Il Santo Padre segue con grande preoccupazione le sorti di tutte le popolazioni interessate ed indice per domenica prossima, 23 luglio, una speciale giornata di preghiera e di penitenza, invitando i Pastori ed i fedeli di tutte le Chiese particolari come tutti i credenti del mondo ad implorare da Dio il dono prezioso della pace.
2. In particolare, il Sommo Pontefice auspica che la preghiera si elevi al Signore, perché cessi immediatamente il fuoco tra le Parti, si instaurino subito corridoi umanitari per poter portare aiuto alle popolazioni sofferenti e si inizino poi negoziati ragionevoli e responsabili, per porre fine ad oggettive situazioni di ingiustizia esistenti in quella regione, come già indicato da Papa Benedetto XVI nell' Angelus di domenica scorsa, 16 corrente mese.
3. In realtà, i Libanesi hanno diritto di vedere rispettata l'integrità e la sovranità del loro Paese, gli Israeliani hanno diritto a vivere in pace nel loro Stato ed i Palestinesi hanno diritto ad avere una loro Patria libera e sovrana.
4. In questo doloroso momento, Sua Santità rivolge pure un appello alle organizzazioni caritative, perché aiutino tutte le popolazioni colpite da questo spietato conflitto.
Parla il Vescovo maronita di Byblos: «Ma quale guerra? Questa è un'apocalisse, anzi un olocausto ai danni della popolazione libanese...».
«Ma quale guerra? Questa è un'apocalisse, anzi un olocausto ai danni della popolazione libanese perpetrata dal Dio d'Israele e dal Dio dei musulmani». Così monsignor Beshara Rai, vescovo cristiano maronita di Byblos, una cittadina sul mare a nord di Beiurt, a metà strada tra la capitale e il confine con la Siria. Una città fino a pochi giorni fa tranquilla, un'oasi di pace abitata da cittadini di tante religioni, molti i cristiani.
Monsignor Beshara Rai, cosa sta succedendo?
«Una crisi di portata immane. Siamo di fronte ad un Paese, Israele, che si permette di violare tutte le norme del diritto internazionale per motivi che nessuno in Libano riesce a comprendere. Israele sta distruggendo tutto: case, strade, ponti, macchine. Ci stanno isolando. Se le cose vanno avanti così tra poco tempo moriremo per mancanza di cibo. Si sta profilando un vero e proprio olocausto. Il tutto con il silenzio della comunità internazionale. Dov'è l'Occidente? Perché nessuno ci aiuta?».
L'offensiva di Israele non è la risposta agli attacchi dell'Hezbollah?
«Sì certo. Ma allora Israele dovrebbe prendersela con la Siria e l'Iran che finanziano l'Hezbollah e non con il Libano».
Però l'Hezbollah siede nel Parlamento libanese?
«Sì, ma vi siede per conto della Siria e dell'Iran. Lo sanno anche i sassi».
Insomma siete in mezzo ad una contesa che non vi riguarda?
«Esatto. Israele da una parte, Siria e Iran, sfruttando l'Hezbollah, dall'altra, stanno usando il Libano come fosse un campo di calcio in cui contendersi un loro trofeo. È un'ingerenza assurda e incomprensibile. Che cosa cerca Israele? Forse ha un arsenale da smantellare e si diverte a scaraventarlo su di noi».
Come vivete a Byblos?
«Malissimo. Migliaia di libanesi innocenti sono arrivati - e continueranno ad arrivare - a Byblos in cerca di una zona un po' più tranquilla. Noi abbiamo accolto tutti. Abbiamo sistemato famiglie intere, donne, bambini ed anziani, negli edifici pubblici, nelle chiese, nelle palestre, nei campi, dove e come possiamo».
Vi arrivano degli aiuti?
«Niente di niente. Tra qualche giorno le riserve di cibo finiranno. Come sfameremo la gente? Siamo destinati a morire per isolamento».
Però in questi giorni richieste di pace sono arrivate da più parti, anche dal G8?
«Da dove? Per favore, non scherziamo. Tutti parlano ma nessuno fa niente».
E le parole del Papa?
«Le uniche sensate. La popolazione del Paese, o meglio di Byblos, le ha ascoltate attentamente e sono le uniche pronunciate con coerenza».
Cosa ne sarà dei cristiani libanesi?
«Forse sono i cristiani che i signori della guerra vogliono fare fuggire. Se va avanti così non solo i cristiani, ma anche tanti altri cittadini di altre religioni dovranno fuggire in Occidente».
di Paolo Luigi Rodari
IL TEMPO 19 luglio 2006
>>
da bellaciao.org
DALLA BASE DI CAMP DARBY LE TERRIBILI BOMBE GBU-28 CHE SQUARTERANNO IL LIBANO?
ISRAELE/LIBANO- NICOTRA (PRC) : "DALLA BASE DI CAMP DARBY LE TERRIBILI BOMBE GBU-28 CHE SQUARTERANNO IL LIBANO? GOVERNO ITALIANO INTERDICA USO BASE PER OPERAZIONI DI GUERRA"
"Ci sono motivate ragioni che inducano a pensare che le terribili bombe GBU-28 a guida satellitare e laser richieste agli Usa dal governo di Tel Aviv, siano già stoccate nella base americana di Camp Darby. Probabilmente sono già state spedite in questi giorni tramite speciali navi o aerei da cargo.Se così fosse il territorio italiano sarebbe di nuovo usato per operazioni di guerra in barba al dettato costituzionale e alle disposizioni della legge 185 che vieta il commercio e la triangolazione delle armi in paesi in guerra o che siano responsabili della violazione del diritto internazionale." E’ quanto afferma in una dichiarazione Alfio Nicotra, responsabile nazionale del Dipartimento Pace del Prc. ( continuia qui )
>>
Ci sono immagini non certo gradevoli, ma penso ci sia una grande differenza fra un telegiornale che dica ’’8, 10, 40 vittime civili’’ e guardare ’’quella’’ persona, ’’quella’’ tragedia, che non può più lasciarci indifferenti. Il nostro Paese, l’Europa, gli Stati Uniti, stanno sostenendo il governo israeliano (in nome della lotta al terrorismo ?!?) e per gli ultimi episodi si sono limitati a qualche bonario dissenso...
foto
- http://www.esquare.it/asp/album/album.asp?sFilterAlbum=75942
- http://uruknet.info/?p=s6002&l=x&size=1&hd=0
- http://www.infopal.it/det.asp?id=1302
25.7.06
Senza titolo 1380
Il 4 la giornata musicale ( trovate sotto la locandina )
E' la SECONDA EDIZIONE e dopo la presenza, lo scorso anno, dell' ospite internazionale Kevin Dempsey, che ha cantato in genovese il repertorio del Maestro, aspettiamo gli artisti del Corou de Berra (Francia) certi della originalità e della bellezza dei loro adattamenti. Saranno in compagnia del gruppo sardo ANDHIRA che ha prodotto il cd 'Sotto il vento e le vele.. incontro con FDA' di grande levatura artistica, di ISKELIU, gruppo di musica e ricerca etnica che fondato dieci anni fa da il maestro etnomusicologo Sandro Fresi e con il quale ha prodotto, nel 97, il cd 'iskeliu' che porta la prestigiosa prefazione di Fabrizio. E che insieme all'attore MATTEO GAZZOLO ha prodotto un reading musicale tratto dall'unico romanzo di De André 'un destino ridicolo', e di DOC SOUND, cover-band di professionisti che eseguirà il repertorio più conosciuto del nostro Fabrizio . Si partirà con una serie di brevi concerti pomeridiani (dalle ore 18) in luoghi fra i più suggestivi del centro storico di questa piccola città di pietra che il maestro elesse a sua dimora. A cadenza di trenta minuti ciascuno, gli artisti si alterneranno tra chiostri secenteschi, oratori medioevali, palazzi storici e piccole piazze per poi concludere con un grande concerto in Piazza Gallura, dalle 21.30. L'evento è patrocinato dall' assessorato alla Cultura del Comune di Tempio Pausania sotto la direzione artistica. di Sandro Fresu
Il giorno 5 ci sarà invece la premiazione ( vedere copertina sopara ) del 1° concorso letterario 'UNA STORIA SBAGLIATA ( di cui avevo pubblicato il bando sempre questo blog ) dedicato all'opera del maestro, evento patrocinato dalle associazioni culturali Iskeliu, Carta dannata e dalla libreria Max 88 in collaborazione con l'Amministrazione comunale, presso l'Ufficio Turistico.Presidente della giuria Giorgio Todde.
Senza titolo 1379
11 settembre 2001: rompere il muro del silenzio
L'11 settembre del 2001 ha cambiato il corso della storia e ha modificato l'intero quadro mondiale. A seguito del tragico e spettacolare attentato, in cui hanno perso la vita circa tremila persone innocenti, gran parte delle certezze occidentali sono andate in frantumi. Ne è seguita un'offensiva statunitense che ha già prodotto due guerre e ha modificato non solo la geopolitica di intere aree del pianeta, ma tutti i rapporti di forza consolidati nei decenni precedenti.
Sebbene i responsabili dell'attacco siano stati additati al mondo con singolare rapidità, una spiegazione complessiva degli avvenimenti dell'11 settembre, e della loro preparazione, ha impiegato oltre tre anni per venire formulata da una commissione d'inchiesta del Congresso degli Stati Uniti. Un solo, presunto responsabile, è stato giudicato da un regolare tribunale e condannato all'ergastolo.
Tuttavia dopo un'analisi attenta si evince che la versione ufficiale è non solo lacunosa in decine di punti essenziali, ma in altre decine di punti essa è dimostrabilmente falsa.
La falsità, le reticenze e le palesi incongruenze della ricostruzione ufficiale, sollevano altri, pesantissimi interrogativi. Non vi è bisogno di mentire quando la verità è chiara. Dunque, se i poteri mentono, ciò significa che vogliono impedire l'emergere della verità. E la menzogna indica che i presunti kamikaze non hanno agito da soli e che essi hanno avuto potenti alleati a diversi livelli dell'establishment statunitense, nelle stesse strutture difensive, nelle istituzioni preposte alla difesa della sicurezza del paese.
I media – a cominciare da quelli statunitensi – hanno, salvo rarissime eccezioni, seguito l'interpretazione ufficiale, e negli anni successivi hanno lasciato cadere la cortina del silenzio assoluto. Essi hanno applicato la legge del giornalismo contemporaneo, secondo cui “ciò che non dovrebbe essere vero, non lo è” (Gore Vidal). Noi non accettiamo questo criterio.
L'eccezionale rilevanza dell'evento 11 di settembre, e delle sue ripercussioni planetarie , appare del tutto incompatibile con tali e tante omissioni, distrazioni, dimenticanze, silenzi. La tesi dell'inefficienza, delle incompetenze, non regge alla più elementare delle verifiche. Tanto da indurre il sospetto che vi sia stata e vi sia tuttora una deliberata intenzione di impedire l'accertamento della verità.
Di fronte a tante inspiegabili stranezze che circondano un evento cruciale per la nostra storia comune, è doveroso porre domande e cercare risposte. Molti hanno già cercato di farlo in questi anni e una enorme mole di fatti, di dati, di analisi, di immagini è già stata raccolta e posta sotto il vaglio rigoroso delle verifiche. Esse confermano tutti i sospetti.
Noi intendiamo portare il nostro contributo a questo lavoro, consapevoli che la pace e la democrazia corrano gravi pericoli fino a che non si riuscirà a fare luce sulle responsabilità e sulle stesse modalità con cui gli attentati terroristici del 11 settembre furono compiuti.
E' stato scritto autorevolmente che la verità sull'11 settembre non la saprà questa generazione. Noi non possiamo pretendere di sostituirci agl'investigatori che hanno svolto la loro opera a partire dai dati primari raccolti sui luoghi e ascoltati dai testimoni diretti. Ma i materiali che essi stessi hanno prodotto rivelano falsità ed errori che possono essere dimostrati.
Nostro compito non potrà dunque essere quello di ricostruire integralmente la verità dei fatti, ma quello di verificare se, dove, come le ricostruzioni fin qui tentate (quelle ufficiali e quelle di studiosi, giornalisti, ricercatori, esperti, esponenti dei servizi segreti) siano coerenti con i fatti accertati e con le deduzioni praticabili in termini scientificamente e logicamente corretti. Solo dopo avere evidenziato l'errore si cercherà di procedere oltre nella ricerca delle possibili spiegazioni.
La gigantesca opera di raccolta dati e di analisi impone un lavoro di gruppo. Noi intendiamo portare avanti una ricerca collettiva, il cui obiettivo sarà di produrre una serie di iniziative informative multimediali, capaci di raggiungere in primo luogo il pubblico specialistico e i giornalisti. Una serie di verifiche preliminari ci consente di affermare che il livello d'informazione attorno a questo evento e alle sue implicazioni è estremamente basso perfino ai livelli delle decisioni politiche e dei luoghi dove l'informazione viene elaborata.
Siamo consapevoli che toccare questo argomento significa esporsi al rischio (minore) di vedersi inclusi nella categoria dei visionari, dei complottisti, dei dietrologi. E al rischio (maggiore) di essere sottoposti all'attacco (prevedibile) del mainstream informativo, cioè di coloro che hanno finora taciuto. Per questa ragione abbiamo coinvolto e coinvolgeremo un gran numero di specialisti di provata competenza nei diversi campi dell'indagine. Essi daranno le garanzie sufficienti per evitare rischi di manipolazione e di interpretazione malevola e partigiana del lavoro che stiamo compiendo.
Noi siamo consapevoli del fatto che le valutazioni sulla ampiezza delle complicità più o meno ufficiali possono essere assai diverse, ma siamo accumunati dalla convinzione della necessità di una investigazione indipendente, resa indispensabile dall'enorme vastità delle implicazioni. In nome delle vittime prima di tutto, ma anche per difendere la pace mondiale e la nostra stessa vita di cittadini, i cui diritti civili e umani sono stati, a partire dall'11 settembre, già seriamente minati, così come sono state lesionate le fondamentali regole della convivenza internazionale.
Leggi la lettera di Giulietto Chiesa ai firmatari del manifesto
24.7.06
Senza titolo 1378
IL PREMIER ISRAELIANO EHUD OLMERT E’ PERSONA NON GRADITA IN ITALIA
La mozione presentata e letta all’assemblea degli autoconvocati del 15 luglio scorso a Roma, in cui si chiede l’abrogazione dell’accordo di cooperazione militare tra Italia ed Israele e l’adozione di sanzioni diplomatiche e commerciali verso Israele ha lanciato un appello alla mobilitazione per il 27 luglio, giorno della visita del capo del governo di Tel Aviv Olmert. Di fronte all’escalation israeliana in Medio Oriente il documento sta raccogliendo adesioni in tutta Italia.
Sentiamo la necessità di una risposta forte e immediata all’ennesima aggressione israeliana e in solidarietà ai popoli palestinese e libanese e alla loro resistenza all’occupazione militare il cui carattere criminale è sempre più evidente: il 90% dei morti provocati dai bombardamenti israeliani sono civili, donne, bambini.
CORTEO A ROMA
ore 17,30 P.zza Della Repubblica
23.7.06
Senza titolo 1377
Dalla foce al porto (ciò che non siamo)
(di Vito Rorro)
Guarda il mondo coi miei occhi… vai nel mondo coi miei piedi
Ama il mondo col mio cuore… porta al mondo la mia vita
Prendi in mano la mia storia… prima che sia nebbia e stato
Quando ci sarà vittoria… io sarò fra chi ha creduto
Quanti fiori e quanti amori… ho incontrato per le strade
Quanti sogni ho respirato… quanti non li ho mai contati
Io li ho visti rifiorire… quando a Genova c’è il sole
Mi son detto in questo giorno… è impossibile morire
La brutalità sulla mia pelle… nuova libertà che sale… sale… sale
Sotto i grandi riflettori… le speranze per il mondo
Otto grandi incantatori… e un rigurgito profondo
Polizia che sta fumando… e allacciandosi i bottoni
Polizia che quando è notte… non si tengono riunioni
Mai i ragazzi di corteo… che si stringono la mano
Hanno zoccoli e canzoni… per andare più lontano
Io li ho visti rifiorire… quando a Genova c’è il sole
Mi son detto in questo giorno… è impossibile subire… soffrire… fallire
La brutalità sulla mia pelle… nuova libertà che sale… sale… sale…
Guarda il mondo coi miei occhi… ruba al mondo il tuo futuro
Perché ciò che noi non siamo… è ciò che noi non vogliamo
Infatti leggendo la news in queastrione ci s'accorge che : 1) Ivano Fossati con cara democrazia e Franco battiato con Povera patria; 2) che l'analisi storico antropologica fatta da( fcopertina a sinistra ) il paese mancato dal miracolo economico agli anni ottanta di Crainz Guido ( anche se secondo me l'Italia è uin paese mancato dallla morte di Cavour fino ad oggi ) : 3) le reazioni suscitate da quelli del polo ( Cdl ) quando si parlava degli anni 70\80 e a i collegamenti con gli anni 90 con le trasmissioni di Blunotte Lucarelli che parlare di tali argomenti in tv , soprattutto in fasce orarie di maggiore ascolto sia ancorta un tabù e che lo stesso discorso fatto ( vedere post precedentisul calcio ) del panem et circenses si può applicare anche alla tv che non sia via sattellite -
ecco l'articolo in questione la fonte unità online del 22\7\2006
>>
Rai, oscurato «Primo piano» su Genova e G8. I giornalisti: «Solo un caso?»
«Il Tg3, ricorda inoltre il Cdr, non è nuovo a questa esperienza. Già un'altra volta, in quest'ultimo anno, nell'occasione della trasmissione di un reportage scomodo su Gerusalemme, si è verificato il medesimo problema. Allora potemmo parzialmente appurare i fatti. Oggi, conclude il comunicato, chiediamo all'azienda di fare luce fino in fondo e di assumere provvedimenti, se necessari».
«Il Tg3, ricorda inoltre il Cdr, non è nuovo a questa esperienza. Già un'altra volta, in quest'ultimo anno, nell'occasione della trasmissione di un reportage scomodo su Gerusalemme, si è verificato il medesimo problema. Allora potemmo parzialmente appurare i fatti. Oggi, conclude il comunicato, chiediamo all'azienda di fare luce fino in fondo e di assumere provvedimenti, se necessari».
>>
P.s
Ora poichè ogni ulteriore commento a tale avvenimento è superfluo , vi lascio all'articolo .Traete voi ognio giudizio . meditate gente meditate .
P.s 2
per chi volesse approffondire sul G8 del 2001 consiglio di leggersi o rileggersi
il post del 21\7\2006
22.7.06
Senza titolo 1376
Alla donna che mi ha cresciuta, dato forza e amore smisurato.
A lei che mi ha insegnato a vivere
a credere, amare e sperare.
A chi ha sempre accettato i miei limiti,
facendomi sentire comunque Grande.
A chi mi generato per poi lasciarmi vagabondare libera
a sfamare la voglia di respirare il mondo.
A colei che non si arrende
che accoglie le sfide con simpatia e coraggio
e che da qualche tempo ha preso per la prima volta in mano un mouse,
buffamente... ma che oggi ha imparato a navigare
ed è una lettrice affezionata di queste pagine, dei vostri commenti.
A te, amica sincera, madre, donna d'incomparabile valore,
una dedica in dialetto.
UNA ROSA
In su jardinu terrestre est naschida
una rosa benigna e verdadera
ch'est de sos ojos mios veru incantu.
Su coro palpitante bramat tantu
a simile tesoro esser amante
bramat tantu su coro palpitante
esser amante a simile tesoro
bramat tantu su palpitante coro
de un'amore perfetu e sinceru
In su jardinu terrestre est naschida
una rosa benigna e verdadera
ch'est de sos ojos mios incantu veru.
Ses s'ammiru de su mundu interu
ca s'amore prufundu dat regiru
de s'interu mundu ses s'ammiru
ca dat regiru s'amore prufundu
ses s'ammiru interu de su mundu
relichia chi m'as postu in disilvios.
In su jardinu terrestre est naschida
una rosa benigna e verdadera
incantu veru de sos ojos mios.
Minerva, Melpomanu, Eratu e Clio
ti cunservat che rosas in beranu
Eratu, Clio, Minerva e Melpomanu
che rosas in beranu ti cunservat
Eratu, Clio, Melpomanu e Minerva
relatan simpatia justa e vera.
In su jardinu terrestre est naschida
ch'est de sos ojos mios veru incantu
una rosa benigna e verdadera.
Istella circulante in s'atmosfera
nara si bella nd'as 'idu assimizante
in s'atmosfera istella circulante
s'assimizante nd'as bidu nara bella
in s'atmosfera circulante istella
declara si nd'as bidu pius digna.
In su jardinu terrestre est naschida
ch'est de sos ojos mios veru incantu
una rosa verdadera e benigna.
Dea imperatrice in sa Sardigna
chi recreas dogni anima infelice
in sa Sardigna dea imperatrice
infelice dogn'anima recreas
in sa Sardigna imperatrice dea
prenda de oro sa pius famosa.
In su jardinu terrestre est naschida
ch'est de sos ojos mios veru incantu
verdadera e benigna una rosa.
O gema diamantina e preziosa
diadema giucunda e subrafina
o gema preziosa e diamantina
giucunda e subrafina diadema
diamantina e preziosa gema
abbagliu raru de cantos l'an bida.
Una rosa benigna e verdadera
ch'est de sos ojos mios veru incantu
in su jardinu terrestre est naschida.
Carlo Nonnis (Torpè)
21.7.06
Senza titolo 1375
La Legge Giusta « dei Modena city ramblers | |
Piccolo bastardo infame Guarda cosa hai combinato Con tutte le tue bandiere E con i tuoi cortei Con il tuo Che Guevara E le canzoni di ribellione Credi davvero che ancora qualcuno Voglia ascoltare la tua voce? Le auto sputano lingue di fuoco Le strade piangono lacrime nere Sulle pagine dei giornali Hanno già i titoli pronti Puoi nasconderti nei cortili O fuggire per le scale Tanto arriveremo E poi faremo festa Con le tue foto e i tuoi filmati Con i tuoi slogan e pugni alzati Credi davvero che ancora qualcuno Voglia ascoltare la tua voce? Le auto sputano lingue di fuoco Le strade piangono lacrime nere Sulle pagine dei giornali Hanno già i titoli pronti Genova brucia - Con il tuo sasso! Qualcuno muore - Proprio adesso! L'Italia cade - Con il tuo sasso! Un colpo esplode - Non è reato! Il dollaro sale - E' un attentato! La borsa crolla - Con il tuo sasso! Milano trema - Le tute bianche! E il parlamento - Con il tuo sasso! Vota la legge giusta Un giorno sul ponte di Messina Passeremo con le jeep E ricorderai che non si scherza con chi decide e chi comanda Con i tuoi amici marocchini E quei finocchi intellettuali Farete meglio a stare zitti Se tenete alla vostra testa Le auto sputano lingue di fuoco Le strade piangono lacrime nere Sulle pagine dei giornali Hanno già i titoli pronti Genova brucia - Con il tuo sasso! Qualcuno muore - Proprio adesso! L'Italia cade - Con il tuo sasso! Un colpo esplode - Non è reato! Il dollaro sale - E' un attentato! La borsa crolla - Con il tuo sasso! Milano trema - Le tute bianche! E il parlamento - Con il tuo sasso! Vota la legge giusta |
IL post d'oggi vuole essere una risposta anche se con ritardo sia a chi fra i pochi fra cui il cui il nostro utente Lapo che nel commento al mio post precedente su carlo giulian dice : << Scusate. Ma voglio capire. Ho seguito quello che ho potuto sui fatti di genova. Rispetto ogni persona che perde la vita in contesti simili. Ma mi chiedo come possa essere celebrato un ragazzo che è stato ripreso con un estintore in mano nell'atto di lanciarlo. Deprecabile anche il carabiniere che ha fatto fuoco verso un civile. La violenza è sempre sbagliata....non si può, con essa, professare nessun nobile ideale o alta virtù. Scusate, il mio mex non vuole essere polemico, voglio solo capire. >> sia a chi mi dice ----- fra i commenti ed email più " tenere " --- che difendo un assassino, un teppista
Se vedete il filmato " QUALE VERITA' PER PIAZZA ALIMONDA ? Fotografie e filmati agli atti del procedimento archiviato " ( qui per potervelo scaricarvelo se nel caso lo aveste perso conil quotidiano liberazione ), la rapressentazione teatrale Archivi&azione ( disponibile anche in vhs e dvd , con emule in dvdx ) realizzata per la regia di Giorgio Scaramuzzino con gli attori del Teatro dell'Archivolto di Genova, costruita rigorosamente sulla base degli atti del procedimento di archiviazione disposto dal giudice per le indagini preliminari. Esso è un ottimo documentartio mperchè dimostra come l'archiviazione giudiziaria ha così impedito che si potesse svolgere un dibattimento capace di fare chiarezza su tutte le contraddizioni, le falsità, le invenzioni, le omissioni che hanno contraddistinto le indagini sull'omicidio di Carlo Giuliani in occasione del G8 del luglio 2001. La rappresentazione riporta infatti fedelmente interi brani della ordinanza di archiviazione,le testimonianze rese,le foto ed i filmati,le controdeduzioni della difesa e le argomentazioni della parte offesa con le argomentazioni di un koro consulente tese a dimostrare la falsità delle dichiarazioni dei consulenti del pubblico ministero.
IO considero sudetto avvenimento come un simbolo di quei giorni di cinque anni fa insieme a : 1) le inqualificabili ed indescrivibili torture fisiche\psicologiche sucesse a Bolzaneto indegne di un paese che si definisce e viene considerato civile e democratico ; 2) alla repressione e quello che si può definire a tutti gli effetti al " massacro " del corteo pacifico anche se carico di tensione del 21 in cui erano scesi in piazza quasi mezzo milione di persone ; 3) l'incursione \ assalto alla scuola Diaz ( un esempio di quella che è stata la mattanza o della notte cilena -- come la chiamano molti del il movimento no global --- verificatasi li dentro la si può notare sia dalle varie foto e filmati che si trovano su internet in particolare secondo me dalla foto riporta qui sinistra oltre che dal proscioglimento di tutti i 93 occupanti ) . lo considero un simbolo anche,ed soprattutto, per la maniera vergognosa a dir poco su come il caso Giuliani è stato archiviato . Ora che sia un assassino o meno ( dipende dai punti di vista ) non mi sembra molto,anzi per niente, etico e\o moralmente corretto che una persona morta o moribonda ( di qualunque parte politica sia ) : 1) sia preso a calci , gli vengano come affermano alcune testimonianze ( secondo me troppo esagerate , forse per lo shock degli avvenimenti di quella giornarta ed in particolare di quelli che hanno portato al fatto di piazza alimonda ) gli spengano sigarette sulle braccia ; 2) gli venga spaccata la testa con un sasso ( come sembra dimostrare questa foto pubblicata da http://www.rivistaonline.com e in particolare articolo in questione sempre della stessa fonte) per potersi creare un alibi e affermare come afferma Lauro ( il comandante del plotone di piazza alimonda ) in maniera plateale e con un coup de theatre , magari organizzato secondo il sito italo-francese www.bellaciao.org ( qui per chi volesse leggersi l'articolo in merito ) davanti alle telecamere di canale 5 : << lo hai ucciso tui con il tuo sasso >> .
Prima di giudicarmi fazioso o totalmente di parte v'invito a consultare le versione ufficiale di piazza alimonda con i filmati e gli articoli delle contro inchieste e con i documenti giudiziaria delle due parti in causa ( la famiglia e i magistrati ) e poi ditemi se Giuliani è un assasino o uno che si stava difendendo anche se violentemente ? o chi è l'assassino se colui che ha sparato Placanica , cosa che io non credo dato che ci sono diverse immagini in Rete ( fra cui i filmati riportati nelc collegamenti del post e del dopo post ) secondo cui non sarebbe stato Placanica a sparare, quanto un altro carabiniere, ammanicato con le alte sfere. o Giuliani ? Se poi ne volete parlare ancora io sono qui . Concludo , prima di passare ai documenti per chi volesse leggersi o rileggersi un mio resoconto personale ( tenendo conto che non ero presente al G8 di Genova -- tanto da meritarmi la dedica di Stefano Tassinari nel suo romanzo sui fatti del G8 i Segni sulla Pelle << A Giuseppe che a Genova .... c'era con il cuore >> ho collaborato tramite internet al libro Genova nome per nome ---- trovate a destra la copertina -- di Carlo Gubitosa uno dei responsabili del comitato giustizia e verità per genova qui l'url ) cercate nel mese diluglio dello scorso anno oppure per chi è preso da pigrizia o non ha voglia di cercare nell'archivio del nostro blog lo trova qui Non so più che altro dire , se non lasciarvi agli approfondimenti sconsigliabili ai deboli di stomaco e alle persone troppo sensibili
DOCUMENTI APPROFONDIMENTI
DOCUMENTI UFFICIALI
- richiesta d'archiviazione del Pm Franz
- L'opposizione dell'Avv. Pisapia e della famiglia di Carlo alla richiesta di archiviazione.
- L'ordinanza del gip Daloisio sull'archiviazione per P.zza Alimonda: un documento da rendere pubblico.
Contro inchieste
- radio sherwood ww.globalproject.info/art-235.html e le paginbe seguenti
- sito della famiglia www.piazzacarlogiuliani.org/
ed in particolare questi articoli :
1) Il passamontagna di Carlo Giuliani accusa le forze dell'ordine: chi infierisce su Carlo morente e perché?
L'analisi di foto nuove di P.zza Alimonda (ma conosciute dai magistrati) fa emergere una sconvolgente verità: intorno alle ore 17.30 del 20 Luglio 2001, in presenza di ufficiali di grado elevato della polizia e dei carabinieri, qualcuno infierisce su Carlo Giuliani ferito invece di aiutarlo, senza sapere se sia vivo o morto. [...] E' questo orrore che si voleva coprire con l'archiviazione? Spaccare intenzionalmente la testa ad un moribondo invece di soccorrerlo è ancora reato in questo paese?
2) Le Pulci della Daloiso: Dove si spiega, senza ombra di dubbio, perché è impossibile che il proiettile colpisca il sasso e ne venga deviato
Andando a spulciare le quarantotto pagine dell'ordinanza con la quale la GIP Elena Daloiso dispone l'archiviazione nei confronti di Mario Placanica ci siamo imbattuti in una serie impressionante di imprecisioni e contraddizioni. Alcune, apparentemente, di poco conto, altre più significative. Ma di certo la pulce più grossa è proprio quella che riguarda il famoso sasso che avrebbe frantumato e deviato il proiettile che colpisce Carlo Giuliani. Noi diciamo che questo è IMPOSSIBILE e vi spieghiamo il perché.
3) Assi nelle maniche nere: un profilo dei periti che hanno preparato la tomba alla verità su Genova-G8
A cosa servono i periti? Come si diventa perito? I periti *fanno* le sentenze? 4 assi, un mazziere e una matta. Un profilo dei periti che stanno seppellendo la verità sul G8 a Genova. Una partita giudiziaria truccata e senza regole insulta il bisogno di giustizia e verità sulla morte di Carlo Giuliani, sui fatti della Diaz e sulle responsabilità politiche e militari del massacro del G8.
4) P.zza Alimonda: l'organigramma dei CCIR (i carabinieri d'assalto)
Chi sono davvero i CCIR? Goteborg e Genova. I rapporti con il Tuscania. Troppi comandanti, alcuni troppo giovani. La polizia che punisce. Una prima parziale analisi delle relazioni dei comandanti dei carabinieri a Genova-G8. Come sempre con nomi e cognomi.
5) La "bestia nera" in P.zza Alimonda: un profilo dei protagonisti
Un riassunto delle puntate precedenti. Chi da' il via ai CC in via Tolemaide? Il ruolo della *Legione straniera* e i para' dei cc a GenovaG8. La formazione dei reparti. Check Point Tolemaide? I guai della Folgore. La stampa pon pon. Il quarto uomo: il mondo e' piu' piccolo del retro di un defender. Una foto. Un'inchiesta virale.
per ulteriori documenti e articoli potete consultare il blog interno al sito della famiglia Giuliani eccovi anzi rieccovi l'url http://snipurl.com/tlky
20.7.06
Senza titolo 1374
Infanzia negata
Senza titolo 1373
Una canzone-poesia sui fatti di GENOVA
(Alessio Lega)
E poi dall'ultima galleria
sembra mai più poter riaprirsi il sole
e quando luccica dal fondale
dalla rugginosa ferrovia
Dalle budella della grande vedova
diritto in faccia a un muro alto
Porta Principe in un sussulto
ti vomita addosso a Genova...
Io quando tornerò a Genova per prima cosa col caffè di rito
nel piazzale della stazione, dal baracchino il passo addormentato
lo muoverò per riconquistare la dignità di me stesso al mondo
ed il dovere di camminare a testa alta guardando il fondo
guardare in fondo, guardare il mare, guardare il punto fermo sull'abisso
vedere tutto tornare, urlare, fronte spezzata da un chiodo fisso
fronte spaccato, fronte diviso, fonte che anneghi al pozzo San Patrizio
del mare rosso del nostro sangue plebeo che soffoca nel precipizio,
che soffoca nel precipizio...
Quando ritorneremo a Genova ritorneremo sopra la criniera
bianca dell'onda che si frange al frangiflutti che mangia la sera
e scuote il senso del presente, della memoria che si schianta
quando Genova ritornerà quella del luglio del sessanta
Quando ritorneremo a Genova e quando Genova sarà tornata
quando torno, torno al nostro inverno la resistenza verrà dichiarata
quando in tutto quest'inferno ritroveremo i nostri sentimenti
verremo in braccio alla natura, verremo sopra i quattro elementi...
Chi siamo noi? Ora siamo il mare, il mare nero che si scatena
che si rovescia sopra al porto, sopra al porco che lo avvelena
il mare più salato che ci avete fatto lacrimare
date un bacio ai vostri candelotti, giusto prima di affogare.
Chi siamo noi? Ora siamo il vento che non potete più fare ostaggio
aria libera dai mulini, dalle catene di montaggio
il vento che spazzerà via, cancellerà l'orma dei vostri passi
che schianterà muri e sbarre scatenandosi per Marassi
Chi siamo noi? Ora siamo il fuoco che non avete mai domato
quello che brucia in fondo agli occhi di questo grigio supermercato
quello che cortocircuita i fili dell'allarme e del divieto
mentre noi spargeremo sale sulle rovine di Bolzaneto
Chi siamo noi? Ora siamo la notte, la luna persa dei disperati
dice il poeta: "Quando cade un uomo, si rialzano i mercati"
e per quest'uomo di eterna notte, per questa luce che se ne muore
aspetteremo che il sole sciolga il blocco nero che portiamo in cuore...
E così torneremo a Genova, così ritorneremo a Genova
così libereremo Genova, così saremo liberi a Genova...
Io quando tornerò a Genova dal baracchino del caffè di rito
l'antico samovar della tristezza, che sta bollendomi dentro al fiato
questo dolore che mi ha tradito l'enorme sagoma del lutto
il mio tormento che ho malcelato e queste lacrime che tengo stretto...
e in una Genova liberata, senza chiusura, senza sgomento
senza sott'occhio la via di fuga, senza furore, senza spavento
avrà senso cadere in ginocchio, alzare e prendersi le mani
piangere in piazza Alimonda...
Pardon: in Piazza Carlo Giuliani.
Senza titolo 1372
"La scomparsa di Falcone mi ha reso destinatario di un dolore che mi impedisce di rendermi beneficiario di effetti comunque riconducibili a tale luttuoso evento"Queste furono le parole con cui Paolo Borsellino rifiutò il posto di superprocuratore che era rimasto libero dopo la morte del suo amico Falcone, ucciso a Capaci il 23 maggio 1992 assieme a moglie Francesca Morvilio, magistrato, e gli agenti di scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro alla moglie Francesca Morvilio, magistrato, e agli agenti di scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro.Poco tempo dopo anche lui avrebbe avuto la stessa triste sorte, assieme a Emanuela Loi (che fu la prima donna a far parte di una scorta), Agostino Catalano, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Walter Eddie Cusina. Era il 19 luglio 1992. quattordici anni fà.Impegnato a parlare di taxi, mondiali, Juve in B e DPEF ho commesso un errore terribile;ho dimenticato, lo scorso maggio, di rendere omaggio a Falcone. Lo faccio oggi, da queste pagine. Vorrei lo faceste anche voi, mettendo una foto, una scritta, qualunque cosa ricordi ciò che è successo oggi. Fatelo, che non vi costa niente.Fatelo nell'anniversario del giorno in cui sembrava che fosse morta la speranza di sconfiggere la mafia.Oggi abbiamo Riina, Santapaola, Brusca e Provenzano in carcere.Segnale inequivocabile che ce la possiamo ancora fare.Segnale che ce la faremo.Onore agli eroi Giovanni e Paolo, alle persone morte assieme a loro, ai signori Impastato, Scaglione, Chinnici, Mattarella, La Torre, Dalla Chiesa, Costa, Grassi, Alfano, Livatino, Cassarà, Fava e tutti gli altri che non ho menzionato qui.Morti di mafia da Portella della Ginestra in poi."Vi giuro sul mio onore, a Catania la mafia non esiste" - il sindaco di Catania Munzone, il 5 maggio 1984, il giorno dopo l'uccisione di Giuseppe Fava.
18.7.06
Senza titolo 1371
<<
Il 10 luglio ricorrono i 30 anni della tragedia di Seveso.
Attraverso alcune interviste la giornalista Nunzia Penelope ripercorre la dinamica della tragedia, il ruolo giocato dal sindacato e dall'INCA, l'approvazione di più adeguate norme legislative e direttive comunitarie, le nuove prese di coscienza sul rapporto ambiente, fabbrica, territorio.
>>
L'iniziativa è stata realizzata dall'INCA, dalla Fondazione Di Vittorio, dall'Associazione Centenario, in collaborazione con L'Unità (www.unita.it ) Conversazioni di Nunzia Penelope con Carlo Ghezzi, Carlo Smuraglia Rino Pavanello, Ermete Realacci, Giorgio Ruffolo. Prefazione di Guglielmo Epifani.
lo trovate fra un paio di giorni sul settore vendite online del quotidiano l'unità più precisamente qui
P.s
a chi mi dice che Nunzia Penelope è comunista gli dico di andarsi a cercare con gooogle o qualunque altro motore di ricerca news sub di Lei . ma per i più esigenti e pigri eccovi qualcosa
Nunzia Penelope, giornalista, per oltre dieci anni si è occupata di sindacato ed economia per l'agenzia di stampa AdnKronos. Attualmente lavora al Cnel.
16.7.06
Senza titolo 1370
In Italia, nel luglio del 2001, abbiamo vissuto quella che Amnesty International ha definito "la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale".
Quella ferita, inferta così violentemente il 20 e 21 luglio, ha lasciato un'ennesima macchia di sangue nelle pagine della storia del nostro paese, il sangue di migliaia di giovani umiliati, malmenati e torturati da coloro che sarebbero stati addetti a preservarne la sicurezza; la vita rubata al giovane Carlo Giuliani, vittima sacrificale di una mattanza indistinta.
La ferita dei giorni di Genova è rimasta aperta e dolorante nelle coscienze di tanti italiani e italiane che ancora s'interrogano sulle responsabilità politiche e materiali di quei gravi fatti, di chi si chiede come mai a cinque anni di distanza ancora non si sia fatta chiarezza sulla linea di comando, sulle inadempienze, sugli abusi di potere, sugli occultamenti di prove o sulla loro invenzione.
Subito dopo quegli avvenimenti fu istituita una Commissione di indagine conoscitiva bicamerale dotata di poteri d'indagine limitati. La natura stessa della Commisione, nonché il breve tempo in cui si svolsero i lavori (conclusi il 20 settembre 2001) denotano la volontà del governo di centrodestra di chiudere velocemente la faccenda, auto-assolvendosi agli occhi del Paese. Tale Commissione ha conseguentemente prodotto solo una sommaria e lacunosa ricostruzione dei fatti accaduti a Genova, senza arrivare ad una ricostruzione puntuale degli avvenimenti.
Anche i successivi eventi processuali (a cominciare dalla archiviazione dell'omicidio di Carlo Giuliani) sono risultati viziati dalla stessa logica: chiudere la "pratica Genova" nel più breve tempo possibile. Si sono dunque banalizzati i fatti, riconducendoli ad una logica di "manifestanti violenti" contrapposti a "sporadici eccessi delle forze dell'ordine". Tutto questo col risultato di non poter vedere la precisa linea di repressione del dissenso di cui Genova ha costituito l'episodio più grave, seguito da altri meno noti ma non per questo meno inquietanti. Seguendo il solco ideale del disinteresse tracciato dalla Commissione parlamentare, possiamo leggere non solo le vicende processuali, ma anche la grave distrazione dei maggiori media italiani, che stanno lasciando scivolare i processi in corso per i fatti di Genova nella più completa apatia.
Se il nuovo governo vuole imprimere una svolta democratica al nostro paese, da qui deve cominciare, perché non può esserci futuro democratico laddove una macchia così grave viene lasciata alle spalle, perché non può esservi saldezza di diritti in un paese in cui rimangono troppi dubbi sull'omicidio di un giovane ad una manifestazione.
Il giorno dell'insediamento del nuovo governo è stato ripresentato al Senato un disegno di legge sostenuto da 60 senatori e senatrici che prevede l'istituzione di una commissione d'inchiesta sui giorni del G8 che abbia gli stessi poteri dell'autorità giudiziaria, che possa cioè utilizzare tutti gli strumenti utili ad acquisire informazioni necessarie al raggiungimento della verità. Analoga iniziativa è in corso alla Camera dei deputati, con la possibilità quindi di ottenere una Commissione bicamerale, che avrebbe ancora più peso politico. E' urgente che questo disegno di legge venga discusso al più presto dal Parlamento per essere approvato e l'inchiesta possa rapidamente partire.
E' necessario che tutti e tutte coloro che in questi anni hanno condiviso la lotta per ottenere verità e giustizia si impegnino a far si che ciò avvenga. Bisogna insistere affinché ogni parlamentare si senta in dovere di assolvere una richiesta forte proveniente dal paese: nessuna lungaggine burocratica, nessun ostacolo dovrà frapporsi questa volta all'istituzione di un organismo, realmente aperto all'ascolto di tutti i soggetti che hanno faticosamente lavorato in questi anni alla ricostruzione dei fatti, e che possa dunque far luce sul black out di civiltà che ha investito il nostro paese nel luglio del 2001.
Chiediamo a tutti e tutte di impegnarsi attivamente affinché si possa finalmente in questo Paese, almeno su questa vicenda, restituire alle parole verità e giustizia il loro significato.
PER ADESIONI SCRIVERE A:
commissioneg8@yahoo.it
AIUTACI A DIFFONDERE L'APPELLO E A FARLO FIRMARE!
Scarica l'appello: http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/include/dox/appello.doc
Le perle
Ho sentito la storia del vecchio cinese e delle sue perle.
C'era una volta un pescatore che portava un filo di perle intorno al collo. Un giorno il filo si spezzò e le perle rotolarono tutte per terra. Disperato, il vecchio provò a cercarle con gli occhi: ma erano troppo stanchi e non le trovò. Provò con le dita: ma erano troppo inaridite. Provò con la lingua: ma era troppo tempo che non sentiva i sapori. Sempre più disperato, continuò a cercare usando tutti i suoi sensi. Ma ogni sforzo fu inutile. Quando aveva ormai spesso di sperare, inaspettatamente ritrovò, una dopo l'altra, tutte le sue perle.
da P.Crepet, Solitudini
-
https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
-
dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. C...
-
Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...