13.11.06

Senza titolo 1498


N.b
a causa  dei problemi tecnici  incompatibilità fra la piattaforma di splinder  e ubuntu,anche  alcune parole  in nero
sottolineate o meno quelle non  in grassetto,sottolineati   sono dei colegamenti  ipertestuali  cliccateci pure  sopra


iL n° 1 numero di velvet del quotidiano la repubblica
in edicola  dal  9\11\2006  mi  ha  ispirato una nuova  categoria   per il nostro blog  essa  si chiamerà Velvet.Ora scometto  che  molti\e di voi  si  e mi  chiederanno cosa posso e devono scriverci,come sempre potete scriverci    tutto  quello che  vi pare , se non sapete esattamente cosa potetre prendere  come esempio  l'editoriale  di "benvenuto"  di  Michela Gattermayer  : << perché Velvet? E’ il primo nome che mi è venuto in mente. Nessuno ci crede. Tutti immaginiamo chissà cosa e si finisce sul velluto morbido, brillante, sexy, underground, sonoro, voluttuoso, addirittura,
dicono, profumato. Ci ho dormito un po’ su. E mi sono svegliata in un mondo così. Davvero. Sfogliate, e scoprite quanto velvet c’è nella vita di ognuno di noi”.>> Oppure un altro esempio potrebbe essere il significato filosofico  della  poetica dell' inconscio ovvero il libro  Blue velvet di David Lynch ( qui troverete una  recensione e  una spiegazione  delle tematiche trattate nel sudetto libro ) . Inoltre  un articolo di tale  rivista 10 modi d'essere liberi mi permette  di rispondere  alle  insistenti domande di  utenti  di splinder e  non solo  che nonostante le Faq  mi chiedono  che significati ha  il titolo del blog  che trovate o negli url    che trovate alla fine del mio profilo  di splinder   oppure  qui e qui
Ecco  che ispirato a  tale articolo   si baserà il post  d'oggi  dal titolo : I miei 10 modi  di vedere le libertà
1)
I ) No  ai muri
A me
( essendo per natura  fin da piccolo refrattario alle regole soprattutto quelle imposte a  forza )  come credo anche a voi tutti\e indipendentemente dalle vostre idee e formazione politica\culturale i muri e le barriere  sia fisiche  che mentali   non  piaccciono . Infatti , ho  questo  nonostante,avessi 13 anni ed  ero appena tornato da  due ore  dopo due settimane d'ospedale a Cagliari per il primo intervento di timpano plastica(ricostruzione del timpano ),ho  gioito vedendo al Tg 1  praticamente in diretta , il muro che venica  abbattuto  e la  gente che oo atraversava perchè erano anni che  sentivo parlare sia nei  TG sia  dai miei nonni patrerni  anticomunisti e da mio padre marxista  critico  verso il pci sovietico di guerra fredda  e  di regime comunista   vedendo in diretta  al telegiornale delle 20.00 ,gente  dell est  mischiarsi a gente dell'ovest  dopo  quasi un trentennio   ( 1961 -  1989  )  di  divisione forzata , e il modo   pacifico  con cuii tale rivoluzione era  avvenuta  ma soprattutto non fu repressa  per  un equivoco di  mancata comunicazione  fra in vari livelli burocratici  del regime della  ex  Germania  est  per  chi volesse approfondire tale argomento  vada alla voce  " muro di berlino " della  e-nciclopedia  it.wikipedia.org  ecco l'url di tale voce  . Proprio  mentre leggo  la  voce  di wikipedia  sopra citatae  vedo questa  foto    mi vengono in mente   Another brick in the wall  ( parte 1 2 3  )  e Outside The Wall dell' Album The Wall  dei Pink Floid   per  i testi  ringrazio il curatori di questa  homepage  snipurl.com/120xi





Another Brick in the Wall. parte 1 2 3


Daddy's flown across the ocean
Leaving just a memory
A snapshot in the family album
Daddy what else did you leave for me
Daddy what d'ya leave behind for me
All in all it was just a brick in the wall
All in all it was all just bricks in the wall.


We don't need no education
We don't need no thought control
No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave them kids alone,
Hey teacher leave us kids alone
All in all it's just another brick in the wall
All in all you're just another brick in the wall


I don't need no arms around me
I don't need no drugs to calm me
I have seen the writing on the wall
Don't think I need anything at all
No don't think I'll need anything at all
All in all it was all just bricks in the wall
All in all you were all just bricks in the wall


Traduzione


Papà è volato attraverso l'oceano
Lasciando solo un ricordo
Un'istantanea nell'album di famiglia
Papà cos'altro hai lasciato per me?
Papà cosa hai lasciato per me?
Dopotutto era solo un mattone nel muro
Dopotutto era tutto solo mattoni nel muro


Non abbiamo bisogno di educazione
Non abbiamo bisogno di controllo del pensiero
Nessun cupo sarcasmo in classe
Insegnanti lasciate stare i ragazzi
Ehi, insegnante, lascia stare i ragazzi!
Dopotutto è solo un altro mattone nel muro
Dopotutto siete solo un altro mattone nel muro


Non ho bisogno di braccia intorno a me
Non ho bisogno di medicine per calmarmi
Ho capito quello che sta succedendo
Non crediate che abbia bisogno di qualcosa
No! Non crediate che abbia bisogno di niente
Dopotutto era tutto solo mattoni nel muro
Dopotutto tutti voi eravate solo mattoni nel muro

Outside the Wall


All alone, or in twos
The ones who really love you
Walk up and down outside the wall
Some hand in hand
Some gather together in bands
The bleeding hearts and the artists
Make their stand
And when they've given you their all
Some stagger and fall
After all its not easy
Banging your heart against some mad buggers
Wall
 
traduzione

Fuori dal muro


Soli, o a coppie
Quelli che davvero ti amano
Camminano su e giù fuori dal il muro
Qualcuno mano nella mano
Qualcuno si riunisce in band
I cuori sanguinanti e gli artisti
Fanno la loro comparsa
E quando hanno dato tutto ciò che potevano
Alcuni barcollano e cadono
Dopo tutto non è facile
Sbattere il tuo cuore contro uno stupido fottuto
Muro.


II) Abbasso il grigiore   della razionalità  dipingi di rosa  la tua rabbia 
D'accordo che la  razionalità serve , però bisogna  tenere  conto   che   ci sonolo cose  che   la razionalità non  riesce a spiegare . Molti  ( anch'io  ero fra questi considerando ridicoli  gli uomini,come il mio amico e compagno di viaqggio   Giampiero del gruppo musicale  vinavill  ---- vedere  fra i miei url ---  usano il rosa  )  che siano gay  o ridicoli in quanto  è un colore da  donna  . Poi  cazzeggianddo in rete   e chiaccherando con dei cdv ( esterni al sito )   ho scoperto che il rosa  è il colore    di chi  crede ancora nella rivoluzione   e nell'utopia  ( aggiornate )  e  non violente  . E' il nuovo  rosso  esso  tinge  il desiderio  e il sogno da realizzare   su questa terra .  Esso è usato ome simbolo dal   pink-pacifista , il neofemminismo trasversale   e  pansessuale, i cuori  disobbedienti   che   dopo  il riflusso  degli anni  '80  e in parte degli anni '90  hanno rincominciato   chi   coerentemente  chi per opportunismo  ( i cosidetti modaioli  o falsi anticonformisti  )   ritornano  a sfililare   nelle piazze .

Un libro  cult  è " Pink the exposed  color  in contemporary  art and  culture   di  Hatie Cantz   ovvero da  Fragonard  a Pipilotti  Rist  e il,pink virile dei  giapponesi con i bocciali di ciliegio che appassiti simboleggiano   la morte dei samurai  . Per  chi volesse approfondire   tale  cultura   ecco  l'url dela  web  comunity www.circolopink.it ( vedere  la loro lista di  links ) che accoglie  ecumenicamente  e senza pregiudizi :  gay,lesbiche , transessuali , bisessuali  , eterosessuali  ; la  web fanzine Decoder e-rivista internazionale underground (www.decoder.it) il collettivo  bolognese  SexyShock ( potere leggere  in un mio precedente post l'attacco  bigotto e retrogrado della  cdl  bolognese  avvenuto il mese scorso  ) ; le americane  Codex pink ( women  for peace)  ovvero pace senza se  e  senza ma  . Ecco quindi i punti di forza   dei tale  movimento  sono  : trasversalità , desiderio , potere su  tecnologia  e biotecnologia  , rifiuto delle gerarchie  .

  III )  di culto  ovvero di credere o non credere

Sia  che si creda  secondo l'uso tradizionale,( ovvero in maniera laica e non  oppure  poco dogmatica )  in  cui il culto di una religione,avviene  indipendentemente dalle sue sacre scritture, dalla sua teologia o mitologia, o dalla fede personale dei suoi credenti, è la totalità della pratica religiosa esteriore,la cui trascuratezza è definita come empietà.Sia nel significatoletterare  ovvero  la "cura" dovuta al dio e al suo sacrario. Il termine "culto" deriva direttamente dal latino cultus, che significa "cura, coltivazione, adorazione", participio passato di colere, "coltivare". Alcuni cristiani hanno perfezionato la distinzione tra adorazione e venerazione, entrambe comprese nel termine latino cultus e apparentemente indistinguibili. Sia il Cattolicesimo che L'Ortodossia distinguono tra l'adorazione (latino adoratio, greco latreia) [λατρεια]) che è dovuta solo a Dio, e la venerazione (latino veneratio, greco doulia [δουλεια]), che si può offrire ai santi.Tra le osservanze nel culto di una divinità ci sono i rituali, che possono comprendere preghiere e inni recitati o cantati, e spesso sacrifici, o sostituti del sacrificio. Altre manifestazioni del culto di una divinità sono la conservazione di reliquie o la creazione di immagini, come le icone (termine che di solito indica unìimmagine piatta dipinta) o immagini di culto tridimensionali (statue o crocifissi) e l'identificazione di luoghi sacri, cime di colli e di monti, grotte, sorgenti e stagni, o boschi, che possono essere la sede di un oracolo. Il luogo sacro può essere lasciato allo stato naturale oppure può essere elaborato a causa della costruzione di santuari o templi, sui quali è concentrata l'attenzione pubblica durante le festività religiose e che possono diventare la meta di un pellegrinaggio. Purchè questo non implichi  la mancanza  del rispetto della dignità dela persona  con pratiche  barbare e  disumane   come quella dell'infibulazione  dei genitali femmili la quale ( da quel che ne  so ? )  ha alcuna base religiosa ma solo culturale e viene praticata indipendentemente dalla religione in molte società tribali dell'Africa, del sud della penisola araba e del sud-est asiatico . Cosi come  si  dovrebbe essere liberi d'essere atei  forti ( La posizione chiamata ateismo forte o ateismo esplicito) è quella secondo cui non esiste alcun dio ; o atei deboli ( la posizione dell'ateismo debole è così riassumibile: non ci sono motivi per credere in un qualsiasi dio, o di qualsiasi fatto o entità, per ragioni diverse dalla prova della loro esistenza. Gli atei deboli sostengono che il semplice indicare che non ci sono argomentazioni a favore dell'esistenza che siano accettabili da un punto di vista scientifico è sufficiente a mostrare che l'esistenza di quel dio non è necessaria alla descrizione del mondo.

IV)  di viaggiare
Nelle  Faq   ho  solo parlato di viaggio  in senso  pscoilogico e spirituale  , qui ne approfitto  per  parlare  anche dell'altro aspetto  del viaggio cioè in senso fisico  .
Per un vero viaggio  bisogna imparare  ad entrare nei paesaggi e nella gente . L'insofferenza  al turismo di massa ovvero a quello mordi e fuggi   che  non ti permette  di conoscere  la cultura  originale del luogo  visitato, ma  solo quella standardizzataq  \ omologata   vedi  villaggi o club  vacanze.Quindi ecco che bisogna   e necessario ora più che mai  un turismo sostenibile  : << 
il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Questa forma di turismo riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Inoltre, opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori. Il turismo fornisce una valida opportunità di crescita economica per i paesi in via di sviluppo, anche se in realtà gli effetti del turismo tradizionale producono ricchezza ma non sviluppo, poiché spesso più del 70% dei ricavi del settore ritornano nei paesi di origine degli investitori esteri che organizzano viaggi nei PVS. Questo fenomeno è soltanto uno dei pericoli del turismo, insieme allo sfruttamento indiscriminato del patrimonio ambientale e culturale locale >> . definizione tratta dal sito dell'Icei Oppure per coloro che rifiutano o non vogliono  viaggiare usando le comodità ma on the road  ovvero  facendo l'autostop c'è questo buon sito inglese.Per coloro che invece  volessero  viaggiare  senza muoversi ma solo  con la mente e\o  con la fantasia  ( ricorrendo  o non alle droghe leggere e pesanti  la  scelta  è opzionale a voi decidere se bruciarvi i neuroni ovvero le cellule del cevello  o peggio al vita  per un benessere momentaneo ed effimero  )   può farlo  : A) con la musica  = con Roger Waters ( il primo che mi  viene in mente),ex bassista e cantante dei Pink Floyd, ha dedicato all'autostop un intero album: The pros and cons of hitch hiking ; con il primo Bob Dylan,Bruce Springsteen,Michael franti e fra  la musica  italiana , i Nomadi,i primi Modena City ramblers,gli ex Csi,ilgrippo emergente dei Chichimeca ( www.chichimeca.it/  )  ; B) con la letteratura  = con i classici  Odissea  ( Omero  Eneide  (  virgilio ),con Don Chisciotte della Mancia ( di Miguel Cervantes ) ,sulla strada  di  Kerouac ; La serie Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams ,l'ulisse  ( James Joyce )  e gli Italiani  Dante ( la divina commedia ) ,foscolo ( i sepolcri ), Enrico Brizzi Nessuno lo Saprà  viaggio a piedi   dall'argentario al cornero   e  da Cantebury  a Roma  attraverso la via Francigena  pubblicato a puntate sul settimanale  l'espresso e   pronto ad uscire  in un libro   come afferma l'autore in un intervista  ) ; C) fare  come ho fatto io nella librria della mia stanza  e nelle mensole ( quelle di cui vedete la  foto da me scattata le altre le trovate nel mio album dei media di  splinder  ) del mio studio un pantheon laico o religioso , insomma  un altarino come lo chiamano in senso ironico i miei genitori dove mettere   degli oggetti  che rapressentano detterminati periodi di noi  o sono state portate da un viaggio o da una  gita  oppur  che rapressentano  divrersi omenti dela vita  belii o tristi che siano o siano stati . Non importa quali simboli piccoli e grandi vi siano l'importante  è  che siano numerosi perchè solo cosi racconteranno la vostra unicità.L'arte del ricordare  ( come potete vedere dai fogliettini  e promemoria  appesi  nella parete  in sughero davanti ala scrivania ) è la nuova tendenza per  raccontare :  i gusti,le credenze , o i semplici deliri estetici . Il pantheon è un pret à porter delle idee  il palcoscenico personale  per mettere in scena  quel particolare   concetto di  stile   che si chiama  personalità  anche se io  preferiksco definirla   creatività . Nel mio caso ci sono  : ogetti che mi hanno regalato o  regalato ai miei  che reputano di  pessimo gusto  . E tutta una serie di oggetti che vado ad elencarvi   spllle  , sassi  da me raccolti  o  che mi sono stati portati   da varie  parti  ( esempio   uno da un kibuz israeliano e  uno da una casa palestinese  distrutta  dalle  truppe  di israele  ) o dalla tomba  ( o quelk chge  ne è rimasto  ) di  Jim Morrison a Père-Lachaise  cimitero deglia rtisti di parigi  ;  conghiglie  e conchigliette  (  relegate  e trovate )  , sorprese dio ovetti   del commercio equo e non , pietre artificiali (tipo quelle che si trovano nelle  piante dei bar  o nelle vetrine dei negozi o negli appartamenti moderni ),pezzi di vetro levigati dale onde del mare  o  di qualcosa  che ti si è rotto,tronchetti,palline d'alghe,bomboniere di battesimo o matrimoni  con o senza confetti ,palline  e portachiavi dei distributori automatici dei bar e di tabacchini,palline del vecchio biliardino che usavo adesso è troppo vercchio come giochini per il mio gatto, monete portafortuna o particolari   come  1 € greco  o 2€ della costituzione europea  e  con l'immagine  dei giochi  olimioèpici invernali di torino 2006  , fermacarte in pietra  , peluche di quando ero piccolo  , ecc 
V)  di  dire , d'esprimersi ,  di parlare
Parlare  senza usare   quando non ce ne bisogno  tabù come male
incurabile  per definire un tumore o  un  cancro  , ecc . Scrivere  gli  sms  come si  vuole   con  o senza  abbreviazioni ed emoticons oppure   usare  come   si  è sempre fatto  nell letteratura italiana   un doippio registro  cioè uno ufficila e  e  uno popolare  perchè : <<  Gli sms  sono utili consoni al nostro tempo.>> Francesco Sabitini   ordinario  di storia dela lingua italiana  e presidente dell'Accademia della Crusca << Ci  spostano dal parlato allo  scritto, ci costringono alla brevità,ci abituano allo scherzo quotidiano  . Un mezzo   che moltiplica e non impoverisce . Anche nel medioevo  si usavano  abbreviazioni,anzi pensiamo anche a prima, allo scriba di Cicerone . La colpa di una  comunicazione  smozzicata  non degli sms  , ma della  scuola [  e dei governi che non fanno niente per migliorarla e potenziarla  ]  gli insegnanti dovrebbero  inoculare  il bisogno di una lingua   più precisa più ricca  [ e non lasciare   tale  compito solo ai media ed in particolare ad internet  e alla rtv   ]. Con questo  non significa  che  bisogna  scherzare pesantemente ( come  ho fatto  anch'io  prima  di passare ala  cultura della non violenza che  è anche  una  cultura  di rispetto  dell'altro (qui maggiori  news  ) in quanto la  libertà del singolo discende dalla tolleranza verso un dato comportamento a prescindere delle condizioni personali . Infatti ea non va confusa  con la licenza che  è invece l'ammissibilità legale di compiere un dato comportamento in base a particolari condizioni personali. Per chi non avesse tali condizioni, la licenza è negata e quindi tale comportamento è illecito
Vi )   d'essere padroni del nosro  proprio corpo







 Ora poichè  <<  IL Nostro corpo  è uno straordinario mediatore per entrare in relazione con noi stessi,con l’altro, con il mondo. La voce consente di sentirci più di ogni parola. Attraverso il tatto possiamo creare legami completi tra di noi,essendo la pelle l’organo più vicino al cervello. Le nostre labbra sono la soglia tra l’apparenza esterna del nostro corpo e la sua misteriosa intimità. Il silenzio ci permette di tornare a noi stessi mediante il toccarsi delle nostre labbra;un bacio sulle labbra è una ricerca di avvicinamento tra due intimità; le labbra aprono anche al mondo del gusto tramite il quale comunichiamo con il mondo. Le nostre labbra offrono un incrocio di legami di cui il nostro linguaggio non ha un equivalente. Però la nostra cultura ha sostituito le potenzialità mediatrici del nostro corpo con codici arbitrari meta-fisici che ci esiliano da noi stessi e ci separano dal nostro ambiente di vita e dagli altri. Oggi il corpo è ovunque e da nessuna parte. Si tratta solo di un corpo-animale, di un corpo-oggetto, di un corpo-immagine,di un corpo-robot e di un corpo malato o morto. Non è ancora il nostro corpo!>> (  dall'inserto IL diario  del quotidiano repubblica    del  14\11\2006  qui potete  trovate l'intero numero ovviamente dovete avere  o scaricarvi il  file pdf   dobbiamo scegliene  noi  che uso farne  non accettare passivamente modelli  imposti  dale mode  spesso effimere ed evanescenti dettate dal mercato  . Quindi  ecco che dobbiamo   
Scegliere  se accettare l'inevitabile cambiamento \ mutamento del  nostro  corpo  con il passare  del tempo e dell'eta ovvero  l'invecchiare  oppure  farsi un  lifting o interventi  di chirurgia estetica  ( quando in realtà non servono  veramente ,ma  solo per paura del  tempo e dei suoi cambiamenti  ) oppure    depilarsi   anche quando  non  se ne  ha bisoigno  o in maniera  estrema  come  pratica naturista più radicale, secondo la quale il corpo non va spogliato solo dai tessuti ma anche dai peli. Questa forma di naturismo viene comunemente chiamata smooth naturism (attualmente non esiste una traduzione italiana del termine) e i suoi aderenti vengono chiamati smoothie.In realtà negli ultimi anni c'è stato un incremento di naturisti che ricorrono alla depilazione, ma la maggior parte lo fa per motivi propri, non per aderenza ad un'idea. Per essere considerati smoothie è necessaria almeno la depilazione dei genitali, anche se la maggior parte esegue la depilazione dal collo in giù. Nei casi più estremi viene fatta la depilazione totale del corpo, sopracciglia incluse. e quindi vivere la nudità  con complessi e\o paure immotivate .               Oppure  scegliere  se vivere la nudità in maniera   vera eautentica   cioè vissuta  senza  complessi d'età di perfezione di competizione  di seduzione  . Perchè solo  cosi sprigiona  serenità e naturalezza  .  Infatti  l naturismo o nudismo è un movimento culturale che promuove il contatto con la natura privo di artificiosità e convenzioni sociali, il rispetto delle persone, il rispetto degli animali, il rispetto dell'ambiente e che si esprime attraverso la nudità sociale in spazi privati e pubblici. Questo non significa che:  (  come  erroneamente  fanno molti anche  se  il confine   è labile  ) esso  debba essere  associato all'esibizionismo o allo scambismo, il naturismo in realtà non ha alcuna componente erotica e i suoi praticanti aborrono qualunque forma di esibizionismo o che  fare l'amore  o  trombare  in pubblico sia per  forza naturista
La definizione formulata dalla Federazione Naturista Internazionale, nel 1974, in occasione del 14° Congresso Naturista Mondiale è: << Il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente. >>I naturisti credono che il corpo nudo debba essere rispettato, curato e accettato e che la nudità non sia degradante, immorale, indecente o pericolosa e argomentano che il nudismo è salute, è uno stato naturale: siamo nati nudi.I naturisti respingono l'idea che l'interesse sia quello di vedere altri nudi o di esibire la propria nudità. Essere naturista significa vivere nel rispetto del corpo, avendo cura della propria salute e sapendo apprezzare il piacere del contatto con gli elementi naturali. La nudità, secondo i naturisti, è salute, è uno stato naturale, è purezza: ognuno nasce nudo.Sono diverse le ragioni che adducono i naturisti alle loro pratiche. Tra queste la convinzione che l’esposizione del corpo nudo offra numerosi benefici alla salute fisica e psicologica e la ricerca di una accettazione fisica, emotiva ed intellettuale a dispetto delle differenze di età, forma fisica
e condizioni di salute. Il fenomeno, generalmente IL nudo non riguarda  il corpo ma la mente  . Stare enz'abiti   vuol dire felicità  . IL nudo non è illegale,anzi,se praticato   nei luoghi dove è  consuetudine diventa diritto d'espressione  tutelato in molti stati . Le imperfezioni del corpo  sono effetto collaterale   della vista  . Il nudo al contrario   risveglia un altro senso sottovaluto o relegato ala sfera privata   il tatto Per chi volesse praticare il naturalismo si legga   il libro  porci con le ali che  nonostastante abbia  30 anni  è ancora  attuale  ( trovare   destra la  foto del libro   e qui la trama e altre news su tale libro  . Per  volesse farlo con tutti i confort può : 1) consultare il www.naturismtravel.it la prima agenzia   di viaggi per naturalisti ; 2) oppure andare  ad aprile   2007 alla prima  croiciera naturalista nel meditteraneo  per chi volesse maggiori   infortmazioni Holeq viaggi tel  0541.57616 .
Se capita  che vi becchino  senza costume  , sappiate  che dagli anni  '80 nel nostro paese il naturalismo  è  tollerato   se praticato  dove è consentito farlo  o  è consuetudine  . Se nel caso arrivano le guardie   o  i vigili   rimanete composti,se vi dicono di rivestirvi acconsentite.Fornite le vostre  generalità  , fate mettere  a   verbale   che il naturalismo è legale   nelle  zone in cui è pratica consolidata  . Chiedete una copia della denuncia   e spedite   alle  autorità coinvolte  una lettera con le vostre  motivazioni  . Infine contattate  Il Fenait ( federazione italiana naturalismo )
raccoglie 6 associazioni e 8 strutture, 3 spiagge ufficialmente riconosciute e circa 24 spiagge libere frequentate da naturisti dalla primavera all'autunno.Tale associazione può essere contatta  anche  per avere la  guida  mondiale al naturalismo . Oltre al naturalismo  un altro  modo di decidere  del proprio corpo  è quello dell'uso dei tatuaggi o  dei Piercing ( fino alle forme  più mestrenme  sadiche   dal  Branding  al cutting, passando per gli innesti artificiali Marchiarsi a fuoco, oppure tagliuzzarsi il corpo, o ancora innestarsi appendici artificiali sul volto  le forme più estreme  ) . Ora  tollero sia  i tatuaggi sia ( anche se con un po'  d'impressione  e d'ironia  ) il piercing  ma  non lo faccio cioè non  lo sento  perchè  : 1) il mio corpo  mi piace cosi com'è  ; 2 )  non voglio provare dolore inutile non basta quando  ne  prendiamo  nel nostro viaggio che  è la vita  ; 3)  perchè  è diventato una moda  ovvero molti lo fanno perchè lo fà la massa  ovvero per  emulazione  o per  distinguersi a tutti i costi  non perchè lo sentono , ma non si rendono conto che  cosi  non fanno altro che omologarsi   da ciò  di cui vogliono liberarsi  . E poi  perchè  nella maggior parte dei casi sono  elementi di culture  dele tribù africane  o del sud america , o una imitazione una ripetizioone  del mondo alternativo \ underground
dei primi anni ’70, quale retaggio esclusivo di gruppi alternativi e trasgressivi come il movimento “punk” o altre sottoculture antagoniste Esso si sviluppa in un periodo politico e culturale del tutto particolare, sensibile alle culture orientali e caratterizzato dalla nascita di movimenti di forte opposizione al sistema che contestano i valori capitalistici della società e che ricercano stili di vita e di pensiero radicalmente “altri” ( Figli dei Fiori, Beat Generation ), col fine di conquistare un più pieno equilibrio interiore . 
VII ) nel vestire 

<< [...]  Prima della libertà religiosa in un paese che si proclama democratico e laico, viene la libertà in senso stretto dell’individuo: libertà di vestirsi secondo i propri gusti, libertà di uscire, libertà di frequentare chi si vuole, libertà d’innamorarsi e libertà di sposarsi chi è si è scelto: in sintesi libertà di vivere la propria vita, che è una libertà mille volte più necessaria e importante di quella religiosa.[...] qui l'intero articolo concordo  con quanto dice   questo sito www.lisistrata.com/ nonostante le  forti divergenze culturali e politiche . Per chi volesse seguire la moda ( ovvero fare il fighetto )  in modo  critico e senza omologarsi   consiglio questo sito www.malvestite.net di una ex appartenente a splinder più precisamente con il blog  malvestite.splinder.com )  che consiglio  anche a  noi maschi cosi almeno sappiamo    quali vestiti o abiti regalare ale nostre donne, compagne,mogli e non   senza cadere  nella  rozzura
VIII) di consumare
Liberiamoci dal  ritornello   : << produci,consuma,crepa >>  della canzone 
Morire  degli ex Cccp  ( qui  il testo )
Liberiamoci dalla  schiavitu  delle  risorse fossili il petrolio in particolare  per il quale  negli ultimi  30 anni si sono   combattute   diverse guerre  e al quale  sono legate direttamente  o indirettamente  le rivolte  giuste ma  attuate  in maniera sbagliata  ( vedere  gli attentati dopo l'11 settembre   2001 ) dei gruppi  islamici  fondamentalisti in particolare .
Quindi prima incominciamo più in tempo facciamo  a  salvare il mondo  . Ecco come  : 1)  Comprare   forza pulita \  energia verde,ovvero quella proveniente   da fonti rinnovabili   ed è  generata senza  combustili fossili o nucleari . Essa è  già in vendita, il suo prezzo  è adirittura  inferiore  a quello pagato  per  l'energia normale  .  Oggi   può sceglierla   solo chi ha la partita iva  , ma dal 2007 ( speriamo bene  )   anche le utenze domestiche 
potranno usufruirne , per chi volesse sapere come  basta   collegarsi  a 
www.la220.it dove trovate  tutte le istruzioni pe farlo ; 2) Usare il carica batterie  solare solio  ( foto  lato )  è universale  --- salvo che le varie case produttrici generalmente multinazionali  di apparecchi \ dispositivi  elettronici non lo boicottino  fscendo  che i  loro  prodotti non lo possano supportare ---  si può usare sia con le  vecchie prese elettriche  sia   ma  anche  ad energia  solare  . Esso è in grado  di alimentare   tutti i  dispositivi eletronici  portali ( talvolta  usati senza un criterio e acriticamente ) : cellulari,Ipod,macchine fotografiche digitali ,Gps e palmari . Si posiziona   alla luce diretta del sole  e in otto ore assorbe l'energia sufficente   per ricaricare   almeno un apparecchiatura.Unico neo ( ma siamo ancora  all'inizio poi sdarà destinato a scendere )  si può acquistare solo online  sul sito www.solio.com e il costo è  84.50 € ; 3) rispiarmare  energia . Infatti  il risparmio  d'energia  è  il petrolio del futuro  . Si tratta  di   annulare  o ridurre quella  che  gli studiosi  di tali  materie  chiamano    " la teoria  del secchio bucato " . Tale  teoria   non è riempirlo , il secchio , ma di tappare il suo buco , vcioè in sintesi   evitare di sprecare energia  . Infatti ogni anno  l'uomo consuma  una quantità d'energia  pari a quella che tutta la biosfera terrestre accumula  in 400 anni  .  Ecco quindi  che il vero problema , non sonbo solo le   riserve  che finiranno ( le energie fossili )  o le energie  rinnovabili ovvero quelle alternative agli sprechi  . La soluzione ? IL risparmio  e l'utilizzo ragionato ad incominciare a partire dalle mura domestiche . Per chi vuole saperne di più   www.la220azzurra.it
IX) di scegliere come morire
Libertà  di scegliere,quando non si muore di morte naturale,se morire  con sofferenze o praticare  la terapia del  dolore , se  subire l'accanimento terapeutico  o usare  l'eutanasia  ( che  nonnaccetto perchè mi sembra  un etodo da soluzione finale ) o fare  ilm testamento  biologico  eventualmente rinnovabile   tesi che  preferisco  più giusta  e democratica   come ho già spiegato  sul nostro blog  quando ho parlato su questo blog  del caso piergiorgio welby  qui maggiori news  ) 

X)  d'amare
Amare una  persona  indipendentemente  del sesso ovvero << [...] quelli che platone chiamava in modo poetico i figli della luna  quele persone che noi  continuiamo  a chiamare "gay" ,oppure , con una  trana forma di compiacimento "diversi" se non adirittura  culi [ o peggio   culattoni e altri termini  più volgari  ] (..)  >> ( De  Andrè  Milano tatro smeraldo 18 dicembre  1992  discorso che trovate  nel cd " ed avevamo gli gli occhi troppo belli  "pubblicato  da dalla  rivista A per ricordre  De Andrè   ( trovate sotto  la foto della copertina    qui per chi volsse vere maggiori informazioni sui  contenuti  in parte inediti per ordinarlo o  trovare i punti vendita  dove acquistarlo 




Infatti  <<  amare è mettere la nostra felicità nella felicità di un altro. (Gottfried Leibniz) >> e  ciascuno debba essere libero di vivere la propria sessualità come meglio crede...e poi da quello che vedo il loro bacio esprimono sensualita' e dolcezza !. Quindi amiamo   non ascoltando e non seguendo passivamente  le gerarchie eclessiastiche  e i politici indipendentemente dal  centro destra o dal centro sinistra ( che  ipocritamente si dicono cattolici e poi  fanno il contratrio  e fingono d'esserlo schierandosi  con il potere eclessiastico  solo per avere il  voto  e sostegno  )  creare  una nuova  famiglia ovvero le coppie di fatto o una convivenza  indipendentemente   dal vincolo e della vecchia ormai logora istituzione  basata sul matrimonio e sulla famiglia, sposandovi  con il  vostro\a  compagna\o  di una vita    soplo in punto di morte  ,  cosi  da evitare\  evitargli grane  se nel caso   condividete dei  beni  mobili e immobili  . Oppure  aspettare  ( Statovaticano permettendo  venga  ftta  la legge o modificate quelle che ci sono ) ; oppure  lottando  e facendo pressioni sul governo  perchè  faccia  tale legge che  è anche  nel propgramma anche se in modo generico per non utrtare  i cattolici dela margherita e dell'Udrer . Qualunque  soluzioni optate  eccov  chi volesse saperne di più il sito della L(ega)I(taliana)F(amiglie)F(atto) ecco l'url dell'associazione   http://www.liff.it/
E  proprio   su tale  argomento   che cosiglio  il terzo libro ( quello che  gli è riuscito meglio  ) i
ntitolato In nome dell'amore. Il libro si presenta come una lettera aperta verso il cardinale Camillo Ruini e come atto d'accusa nei confronti della Chiesa Cattolica e alla sua ingerenza nello Stato italiano e di difesa della laicità dello Stato.
Quindi libertà  di pacs qui numerosi documenti e news  per coloro voessero tenersi informati  su tutte le iniziative in merito  .

Libertà, impedita  dalla legge sulla  procreazione assistita 
 la  famigerata 40/2004  bocciata dal boicottaggio astensionista delle gerarchie  ecelessiastiche   al rferendum del 2005 , d'avere un figlio\a d'amare  per  tutte  quelle coppie  con problemi di sterilità
  o alatre malattie   legate  alla procreazione ) del singolo  o  dela coppia . Llibertà   di poter  usufrire  dela diagnosi pre impianto  ovvero avere  la possibilità per la coppia  portatrice  di malattie rare e\o   ereditarie  di avere  la possibilità  dìavere un figlio\a  sana  ed evitargli il calvario o la  convivenza   con  malattie terribili come  la talassemia (  caso  drammatico  per noi  sardi )  o emofilia, solo per citare le più note. Libertà di  potersi curare con le staminali  embrionali e quindi poterle studiare . E qui faccio  l'esempio  di una mia esperienza personale io non posso farmi operare la  fortissima miopia ( infatti, l'intervento è  consigliato solo per i casi più gravi )  visto  che  hanno interrotto con la  nuova legge  --- e che il ricorso in cassazione da parte di una donna   sarda con gravi problemi di talassemia  per poter  praticare ia tecnica  dela diagnosi pre inmpianto è stato bocciato  ----  gli studi  su  tali cellule non potendole usare . Quindi libertà  di  poter  esercitare tale  diritto  in Italia  senza dover andare a curarsi all'estero  come il caso  del piccolo  robertino  meglio noto  al pubblico  internettiano come www.proroberto.it
Concludo  questo lungo , anzi lunghisimo post con l'invitarvi  anche se  alcuni di voi già lo fanno   liberate il creatico  che  è voi   e usate  cuore&mente . E  proponendovi , dopo una  scelta "durissima ",  fra : 1) la libertà di gaber 2)  la  tua libertà di Guccini 3)ma libertè di Georges
Moustaki , scegliendo  
quello che un tempo ( quando ho tempo lo rimetto  )  era,chi mi segue  fin dall'inizio  se  ne ricorderà , l'innod'apertura di questo blog  di frigidaire   eccovi il testo 

AMIAMO AMANDO LA LIBERTA’,
AMIAMO AMANDO LA FELICITA’
NOI PERDENTI SAREMO I VINCENTI
 DI UN MONDO INTERO SENZA FRONTIERE,
 SAREMO SFIGATI MA SIAMO LIBERATI.


per  chi volesse  il file  mp3  cantato  da   Giorgio Gaslini può scaricarselo qui

 con questo  è tutto 

                                                                                                                                                                                

 

12.11.06

Senza titolo 1497

Coccole!

 



immagineOggi al telegiornale parlavano dei motrimoni (in chiesa o in comune, la durata... insomma statistiche) e tra l'altro dicevano che ogni 4 minuti avviene un divorzio...
Personalmente vengo spesso a conoscenza di sposi "scoppiati" o famiglie che si stanno distruggendo, matrimoni in crisi... Questo mi dispiace davvero tanto perché assisto a dei veri e propri drammi, lacerazioni profonde, amore che si trasforma inspiegabilmente in odio... 
A volte,  mi verebbe da dire che se il fuoco dell'amore non è alimentato dalla fede... prima o poi rischia di spegnersi o di scaldare poco e non soddisfare più. Ma, certo, questo serebbe un discorso troppo di parte e allora lascio parlare questa storiella e auguro a tutte le persone che si amano di non abituarsi mai ad amare, di trovare sempre aspetti nuovi, di sapersi meravigliare e stupire sempre... NON SMETTETE MAI DI FARVI LE COCCOLE!!!


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Una giovane donna, nel giorno del suo matrimonio, fu convocata dall'anziana bisavola:
"Come dono di nozze", le disse costei, "ti voglio narrare una favola. Una giovane donna, il giorno dopo essersi maritata, pensò di fare cosa gradita al marito mettendogli un po' di betel accanto alla tazza di riso; il marito fu contentissimo di quel gesto, al punto da non sapere come ringraziarla. Il giorno seguente, la sposa preparò per lo sposo un paio di babbucce speciali; egli ne fu felice e profondamente grato. Il terzo giorno, la donna si cinse la testa con un serto di fiori; il marito la apprezzò e la ringraziò del pensiero. Il quarto, gli profumò la testa di lavanda; egli se ne compiacque e manifestò il suo assenso. Il quinto, gli massaggiò i piedi con un unguento di timo; egli sorrise. Il sesto giorno, il marito, tornando a casa e non trovando il betel accanto alla tazza del riso, le disse: "Donna, qui manca qualcosa; non vorrai per caso trascurarmi?". "Figlia", concluse la vecchia. "fidati della mia esperienza: con l'uomo sii parca di coccole; ne rimarresti schiava per sempre".
Nello stesso giorno, il giovane promesso fu convocato dall'anziano bisavolo.
"Come dono di nozze", gli disse costui, "ti voglio narrare una favola. Un giovane uomo, il giorno dopo essersi maritato, pensò di fare cosa gradita alla moglie mettendo una rosa accanto alla sua tazza di riso; la moglie fu commossa da quel gesto al punto da non sapere come ringraziarlo. Il giorno seguente, le portò in dono un vasetto di unguento; ella ne fu felice e profondamente grata. Il terzo giorno, le preparò con le sue mani un cestello di vimini; la donna lo apprezzò e lo ringraziò del pensiero. Il quarto, le scrisse una poesia d'amore; ella se ne compiacque e disse che l'apprezzava. Il quinto, le volle massaggiare le tempie con un balsamo di ramerino; ella sorrise. Il sesto giorno, infine, avendo dimenticato di porre la rosa accanto alla tazza del riso, si senti dire dalla moglie: "Mio signore, qui manca qualcosa; non vorrai per caso trascurarmi?". "Figlio", concluse l'anziano, "fidati della mia esperienza; con la donna sii parco di coccole; ne rimarresti schiavo per sempre".
E fu così che i due novelli sposi, fidandosi di un'esperienza troppo logora, si guardarono bene dall'aggiungere un tocco in più al vivere quotidiano.
Nel volgere di breve tempo, l'abitudine prosciugò il loro amore. Ma proprio un istante prima che questo morisse di sete, la sposa si alzò un mattino e decise di mettere comunque un po'di betel accanto alla tazza di riso del suo sposo. Grande fu la sua sorpresa nel vedere, accanto alla propria, una rosa.
A quella fonte inaspettata, il loro amore si rianimò.
Anche i bisavoli possono sbagliare. Perché la schiavitù delle coccole, quando è reciproca, è la schiavitù più dolce e appagante che ci sia.


8.11.06

Senza titolo 1496

ORBASSANO, LA VERGOGNA


fate sentire anche voi la vostra voce


studioaperto@mediaset.it


Ebbene sì , nonostante si ci creda CIVILI non manca mai la smentita dell'INCIVILE di turno, nella fattispecie l'esimio Ing. CARLO MARRONI sindaco di Orbassano(eletto nelle liste civiche di centro-sinistra ) che ha avuto la brillante idea (quasi sicuramente per ragioni economiche) di negare il pulmino ad ANNALISA 18 anni , DISABILE una ragazzina dagli  occhi stupendi il cui unico divertimento è la scuola ...già a lei piace andarci , non si sente isolata , le piace la compagnia dei coetanei e tutti sappiamo quanto è importante a quell'età...


bene oggi la madre è dovuta apparire in televisione e chiedere piangendo che il pulmino ripassi a prendere la figlia perchè lei , poverina non può farlo e le ha implorato di mettersi una mano sulla coscienza signor sindaco ...ora si ricorda dove l'ha sepolta?


cmq tanti cari auguri di prossime dimissioni egregio sindaco .

6.11.06

Senza titolo 1495



Processo dall'esito scontato ,  infatti pino scaccia  sostiene che : <<  la condanna  a  morte  di Saddam sia una vendetta >> (  trovate  qui l'articolo  ) quello a Saddam Hussein, infatti  l'ex dittatore è stato condannato a morte per impiccagione per la strage di Dujail. Stessa condanna per il fratello Al Tikriti e per il presidente del tribunale rivoluzionario Al Bandar, mentre al  vicepresidente Ramadan è stata comminata la pena dell'ergastolo .








4.11.06

Senza titolo 1494

In questi giorni  e per tutto il mese a seguire ( qui per le iniziative ) si celebra il  40 anniversario dell'alluvione del 1966  che  colpi il veneto e la toscana   nota  meglio  come l'alluvvione di Firenze di tale  evento  ho solo  , dato che  sono nato  10 anni dopo,testimonianze indirette di parenti e genitori  e quelle "televisive-mediatiche " di  documentari \  film   o sui libri  di storia . Infatti oltre al ricordo  dei miei genitori  allora  nel fior degli anni  ( mio padre  25  mia madre  23  )  e dei miei nonni  , mi ricordo  di tale  fenomeno    dala immaggin i e testimonianze trasmesse  dalla trasmissione  Trent'anni della nostra storia (1983-1985) del bravo , ormai scomparso  Paolo frajese (  ecco  , cosi rispondo alle email  che mi chiedono da dove ha  avuto  origine la mia viscerale passione per la storia  ,  una delle cause   che  hanno orioginato   dai film  la meglio gioventu'  di Giordana  e  amici  miei atto II di Monicelli  Ora tale  evento  mi colpi : 1)  per le dimensioni  e l'altezza dele acque  ; 2)  per la   forza   di ribellione   proprio come si legge  in un buon horror e letteratura psico  come  dylan dog   e  della natura  ai danni  inferti dall'uomo  e  dalle  sue attività spesso  dovute  a   speculazioni e brama del  denarto piu' che  da effettiva necessità . 3) per l'immediato e "prepotente "  spirito di solidarietà che coinvolge non solo i fiorentini, ma anche volontari provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo: si comincia a spalare il fango, a distribuire i viveri e, con straordinario spirito di sacrificio, migliaia di giovani si dedicheranno a recuperare dal fango i quadri, i libri, le opere d’arte, dando il loro contributo decisivo per salvare il patrimonio artistico di Firenze, così gravemente danneggiato dallo scempio dell’alluvione. Per la loro commovente dedizione e solidarietà, furono soprannominati “gli angeli del fango” i che mi ha  indirizzato alla cultura della nonviolenza 

Ora leggendo questo post ed il miomblog  alcuni  di voi mi dirannno che sono nostalgico   è vero in parte lo sono ma chi non lo è ?  l'importante  non è esagerare  , e poi ricordare non sempore  fa rima  con  nostalgia  .  E  poi il ricordare ha una funzione catarchica  infatti serve: 1)  per  far si che detterminati eventi non  si ripetono ; 2)  per mantenere  la  propria identità culturale in modo che non succeda ( vedere post  precedente )  che  il  proprio patrimonio artistico  ( che poi è anche patrimonio dell'umanità  ) vada perso o per  trascuratezza  ed indifferenza o i disastri come questo  che si potevano  o  evitare o limitare  . Quindi  concludo con  questa bellissima  canzone dei Modena city ramblers    che è poi  un invito a ricordare  ma  soprattutto a non  disprezzare la ricerca del passato

una  perfecta excusa  

Una perfecta excusa para aprender a querernos
Es mirar al pasado con ansias de futuro
Dejar la puerta abierta a todo caminante
Porque las sendas justas se hacen entre todos
Y a la meta ilegamos cantando o no ilega ninguno
Y a la meta ilegamos cantando o no ilega ninguno
Una perfecta excusa para sentirnos alegres
Es saber que nuestro esfuerzo todavia es necesario
Que somos el fuego de una rica memoria
Que somos el agua de un rio incontenible
Que somos la promesa de una manana posible
Que somos la promesa de una manana posible
Una perfetta scusa per sentirci ancora vivi
E' sapere che il nostro sforzo è necessario
Che siamo come il fuoco di una ricca memoria
Che siamo come l'acqua di un fiume in piena
Una perfetta scusa per vedere come siamo
E' sapere che è ancora molta la strada da fare
Lascia la porta aperta a tutti i viaggiatori
Perchè i sentieri giusti vanno percorsi insieme
E alla meta arriviamo cantando o non arriva nessuno
Y a la meta ilegamos cantando o no ilega ninguno



non riuscendo a trovare  altre paroie   lascio che a parlare  siano i siti   a  svolgere il  compito da  prefissato 

www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/list_content.srv
it.wikipedia.org/wiki/Alluvione_di_Firenze
expo.khi.fi.it/l2019alluvione-del-1966/l-2019alluvione-1966
www.mega.it/allu/



P.s 

a causa  dei problemi fra la  piattaforma   di linuxed in particolare  la piattafoma Ubuntu ( www.ubuntu-it.org e quella  di splinder  per chi usasse   mozzilla fire fox le  frasi nere sottolineate sono dei collegamenti ipertestuali



3.11.06

Senza titolo 1493

Molti miei cdv sia iscritti ( passivi e attivi ) non iscritti e non telematici mi prendevano e miprendono in giro in giro quando affermavo che ogni azione di ciascuno di noi è un 'opera d'arte , e che con la propria vita le proprie azioni creaiamo un opera d'arte ( non necesariamente una canzone , una poesia , un film , un quadro , ecc ) .ovvero come dicevo in uno dei priimissimi post : << Uno che cerca , anzi fa lo scopo della sua vita od opera d’arte come la chiama la branca della psicologia detta sophianalisi ecco un sito di riferimento per chi ne volesse sapere di più (...)     qui l'intero post >>   ed in particolare la sophia art . Ebbene tale mia concezione è stata ( una dellle poche cose giuste che dice ) confermata da “ ciccio bello “ Alias Francesco Rutelli in questo articolo \ intervista del quotidiano la repubblica di mercoledi 1\11\2006 :


<<


ROMA - Francesco Rutelli cita Giulio Carlo Argan [ qui delle   news su di lui che indipendemente dalla sua ideologia politica i suoi studi sull'arte italiana insieme a quelli del critico matteo Marangoni ( firenze 1876 – Pisa 1958 ) qui potete trovare  qualcosa  su  di lui e suoi studi nel campo dell'arte e della museologia   ] Quale che sia la sua antichità l'opera d'arte è sempre qualcosa che accade nel presente". La cultura è cioè "materia viva", è fruizione, conservazione, passione, sono la storia e la realtà che si fondono. Parte da qui, ricordando le parole di uno dei più grandi critici d'arte del Novecento, il vicepremier e ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, per spiegare e raccontare cosa vuol dire oggi amministrare un paese, l'Italia, che ha il patrimonio artistico più ricco del mondo, un'industria cinematografica che celebra grandi maestri e scopre nuovi talenti, la straordinaria tradizione dell'opera lirica, il teatro, antico e moderno, ma dove spesso musei, compagnie e orchestre hanno le casse vuote e i conti in rosso. Un territorio stretto e lungo, dove ogni cosa si intreccia all'altra, i lavori della metropolitana con i ritrovamenti archeologici, gli antichi borghi con l'alta velocità, la necessità di tutelare con quella di conservare, gli interessi del turismo e l'usura delle opere d'arte.(...)Francesco Rutelli parla di arte e pittura, di cinema e di teatro. Con dichiarata passione. E affida a Repubblica l'annuncio di un grande evento. "Nel 2011 festeggeremo l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia, un appuntamento fondamentale per confrontarsi sul senso di identità nazionale". Cosa vuol dire concretamente "cultura come missione pubblica"? "Faccio subito un esempio. Bisogna tornare ad insegnare la storia dell'arte nelle scuole, è incredibile che in un paese come l'Italia questa materia sia ridotta a pochissime ore di lezione nei licei classici, e sia del tutto assente in molti indirizzi scolastici. Ho già parlato con i vertici del ministero dell'Istruzione, e credo ci siano le possibilità per dare un seguito concreto alla proposta. I ragazzi devono poter capire il contesto culturale in cui vivono e crescono". Un insegnamento della storia dell'arte quindi che esca dalle aule e si sposti fuori, nelle piazze, nei musei, nei luoghi dell'arte ? "Sì, ma per questo non bastano le tradizionali gite scolastiche. Penso, invece, a un nuovo tipo di "regionalismo", all'insegnamento della cultura alta e di quelle del territorio, che porti i giovani a scoprire prima di tutto il patrimonio artistico che li circonda. Un ragazzo che vive a Spello deve saper leggere la piazza di Spello, un giovane calabrese deve conoscere Sibari e sapere che cos'è stata la Magna Grecia. Essere cioè consapevoli di dove si vive e si cresce, chi ha disegnato le strade che percorriamo e che cosa era il contesto oltre il palazzo che vediamo tutti i giorni. Questo è una necessaria "formazione alla fruizione", che deve passare anche attraverso un altro veicolo fondamentale, e cioè la televisione".
Un'impresa non facile, a giudicare dagli orari impossibili nei quali la televisione pubblica relega i programmi culturali...
"Proprio per questo stiamo rinegoziando il contratto di servizio con la Rai, perché venga assicurato più spazio e più qualità alla cultura. Del resto per anni ci siamo battuti perché la fruizione dell'arte diventasse "per tutti", oggi che questo obbiettivo viene raggiunto, dobbiamo prenderci più cura di chi spende il proprio tempo e il proprio denaro per andare ad una mostra o entrare in un museo".
Scusi ministro che voto darebbe alla tv di oggi ? "C'è stato un degrado crescente, negli ultimi anni, una rincorsa a programmi più uguali e più poveri. Di notte c'è qualche occasione che merita otto, ma oggi la media la darei sul cinque. Ho fiducia, tuttavia, che nei prossimi anni si inverta la rotta".(---) l'articolo in questione continua qui http://snipurl.com/1122z


>>


E proprio mentre commentavo questo articolo una collega del turno della bottega cittadina del commercio equo e solidale mi suggerisce Ode on a Grecian Urn ( ode su un urna greca ) di JOHN KEATS che qui riporto la prima strofa  che trovate qui nella Traduzione di Marco Vignolo Gargini

Tu ancora intatta sposa della quiete,
Tu figlia adottiva del silenzio e del tempo lento,
Narratrice silvestre, che puoi così esprimere
Un racconto fiorito più dolce della nostra rima:
Quale leggenda ornata di foglie sovrasta la tua forma,
Di divinità o di mortali, o di entrambi,
A Tempe o sulle vallette dell'Arcadia?
Quali uomini o dèi sono questi? Quali vergini restìe?
Quale folle inseguimento? Quale lotta per fuggire?
Quali flauti e tamburelli? Quali estasi selvagge?


(---)




L'intenzione di Rutelli è giusta perchè dagli anni 80\90 salvo qualche barlume di spirito critico : << L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo >> ( Pier paolo Pasolini 1963 ) . Infatti , in base alla mia esperienza personale nei miei studi superiori ( perchè alle medie avevo una bravissima insegnante e cosi pure all'università infatti a tale esame ho preso 30 ) non ho avuto prof che prediligevano solo il disegno tecnico e solo vicino al quadrimestre interrogano storia dell'arte . Quindi mi sono dovuto arrangiare da solo e ciò che invito a fare cosi anche voi . Infatti : Stefano Zuffi nell'introduzione alla collana storia dell'arte edita dal quotidiano al repubblica afferma che l'arte è << uno strumento utile e duttile , dove la forza comunicativa delle immagini (... ) attraversa i secoli culture , ambiti geografici , narra le vicende di interi popoli e degli uomini . La sua linea fondamentgale è dettata dalla storia , che indica un preciso percorso e ben scandito , dove fatti , date e personaggi definiscono il perimentro entro il quale muoversi (...) >> è insomma la nostra identita nazionale e patrimonio dell'umanità . Ed proprio la sua conoscenza che ci dovrebbe far smuovere davanti a tali disastri che la colpiscono come l'alluvione di Firenze del 1966 di cui quest'anno si celebra il 40 anniversario o . Ed sempre grazie alla sua conoscenza possiamo fare qualcosa di serio e non solo la semplice indignazione quando molti tombaroli o ladri d'opere d'arte su commissione rubano o dagli scavi archeologici o dai musei e fanno si che le nostre opere finiscono nei musei internazionali o in collezioni private di qualche parvenù .
E credo , voglio essere ottimista anche se ho i miei forti (visto che sono libertario e refrattario ) dubbio la futura classe dirigente , apprenderà dal su studio a cuirare meglio il nostro patrimonio artistico .




 sempre vostro  cdv

Senza titolo 1492

Molti di voi  e altri utenti occassionali del  blog mi chiedono  di parlare dela mia vita interiore   e delle mie elucubrazioni mentali  , ebbene  saranno accontentati  con l'apertura  di una categoria   almanacco  .
 

Oggi nonostante il freddo  (   considerando che tempio p   è ai piedi del monte limbara il 3 dell'isola  )   c'è uno stupendo sole   che  ti  fà  ancora credere   che sia  ancora estate   e  ti  mettere la voglia   d'uscire in giro   senza capotto  ( per poi ritornare   perchè   hai freddo ) dimenticare   almeno per un po'  sia le  brutezze dela vita  sia   le tue responsabilità    o sederti  con il  libro di studio  sul ballatoioo terrazzo . Oppure  , ed  è il mio caso  [sic]  di  fa dimenticare  e mi fà  venire  ala maliconia  dell'estate  \ autunno appaena  trascorsa  e mi fà passare la voglia  di studiare  per  l'imminente esame   di storia  della filosofia  fissato per il  16 dicembre  .  Materia interessante , almeno  per  me  che sono appassionato di filosofia  , di politica e  di  storia  e  che quindio il programma : <<Titolo del corso Hegel, Stirner, Marx Individualismo filosofico e comunismo nella “sinistra hegeliana”Programma  A partire dalla morte di Hegel e della formazione della “sinistra hegeliana” attraverso l’interpretazione di un Hegel ateo e rivoluzionario, si analizzeranno le due principali correnti filosofiche degli hegeliano radicali: quella che fa capo a Bruno Bauer e Max Stirner e quella comunista di Marx, Engels e Moses Hess. Attraverso la polemica tra Marx e Stirner si presenteranno le loro tesi filosofiche e politiche in riferimento ad alcune categorie della filosofia hegeliana e al dibattito fra gli autori della “sinistra hegeliana” . Tale interesse  è sminuito    dal modo  pedestre  e ampolloso   con cui il libro del prof  Enrico ferri  " La città degli unici "  , e scritto  . Per fortuna del mallopone  circa  500 pagine  ne  debbo studiare   solo  alcune parti ed in particolare testi e interpretazioni”, pp. 67-169 e Storiografia: l’”Unico” nel XIX e XX secolo, pp. 227-266 ., altrimenti sarei  scoppiato  . infatti sarà anche un libro importante  dato  che  la  rivista  anarchica  Umanità Nuova  lo recensice   cosi  : << .... , ritiene questo libro il miglior lavoro finora compiuto sull'"individualismo" stirneriano, sul senso e la portata della riflessione stirneriana, sulle sue origini concettuali e sulle influenze tramandate al pensiero otto/novecentesco, sulle letture e sugli stravolgimenti che una tale opera ha ricevuto, a partire dall'atto stesso della sua pubblicazione. Un lavoro, insomma, che merita la più ampia circolazione, sia nell'ambito del pensiero libertario, sia in quello degli studi filosofici strictu sensu. >> qui  articolo integrale . Quindi si vede che il prof  è  un avvocato prestato all'insegnamento   dela filosofia  di lettere  , che secondo me   vista la sua specializzazione  dìi filosofia del diritto   dovrebbe  essere  mandato  nela  facoltà di  Giurisprudenza  o di Scienze politiche  .
Ma  ora  basta  non voglio  tediarvi  con la mia  prolissità , E poi devo andare a riprendere a studiare  , visto che stasera     ho lezione di filosofia   dato  che  alle superiori  ho  avuto  un  pessimom prof  di filosofia  e  non ho  e  le ho scarse le basi   degli altri filosofi del corso  .
  alla prossima sempre voistroi  Cdv

31.10.06

Senza titolo 1491

ORGOGLIOSA DI ESSERE DEBOLE


immagineQUANTA PIU' POTENZA ESISTE NEL PIEGARE LE GINOCCHIA DINNANZI AL RICONOSCIMENTO DEI PROPRI LIMITI


CHE NEL PERENNE E VANO TENTATIVO DI CREARE CON LE PROPRIE MANI LA PROPRIA COMPLETEZZA?




















Senza titolo 1490

Lo Stato italiano potrebbe impegnarsi, come ha fatto quello cubano per riavere le spoglie di Ernesto “Che” Guevara, al fine di ottenere i resti mortali di Libero Giancarlo Castiglia, originario di S. Lucido, paesino della provincia di Cosenza. Morto circa 30 anni fa in Brasile, nella regione dell’Araguaia, perché faceva parte di un gruppo guerrigliero, era membro del comitato centrale del Partito Comunista del Brasile e unico straniero caduto in combattimento contro le truppe della dittatura militare brasiliana nella guerriglia dell’Araguaia dell’ottobre del 1974. Libero, che era conosciuto nella regione come Joca, aveva adottato il falso nome di Joao Bispo Ferriera da Silva. Il suo ricordo è ancora vivo tra le popolazioni dei villaggi rurali per il suo amore per la musica classica ed era talmente popolare che ha fatto da padrino a tanti bambini. Nella guerriglia è diventato compagno di vita di Lucia Maria de Souza, studentessa di medicina, nata a Sao Gonçalo, a Rio. Prima di entrare nella guerriglia, Lucia era stata responsabile della stampa e distribuzione del giornale “A Classe Operaia”, a Rio, negli anni ‘60. Tra le numerose notizie che i fratelli hanno ricevuto negli ultimi 30 anni pare che Joca dopo aver frequentato un corso di tornitore lavorava come operaio metallurgico a Rio De Janeiro, amasse la letteratura ed in particolare Dante Alighieri, scriveva e viaggiava e, tra i tanti viaggi si sarebbe recato anche in Cina, paese di passaggio per alcuni guerriglieri brasiliani bisognosi di corsi e addestramento.Più volte i fratelli e la nipote Lara si sono recati in Brasile per incontrare la giornalista Myrian Luiz Alves e le autorità di quel paese per sollecitare un impegno forte affinché i resti mortali di Joca fossero individuati, ricomposti e restituiti alla famiglia per una degna sepoltura. A nulla sono servite le interrogazioni parlamentari e le istanze avanzate dai legali della famiglia al governo presieduto da Berlusconi. Ora dovrebbe intervenire il nuovo governo di centro-sinistra in considerazione, anche dei buoni rapporti che intercorrono con il presidente Lula. I fratelli di Libero hanno investito nelle ricerche tutte le risorse economiche disponibili, accumulate in anni di duro lavoro in Australia, pur di rispettare l’impegno assunto con l’anziana madre che ha espresso, da sempre, il desiderio di “abbracciare” i resti di quello che per molti italiani e calabresi è una figura esemplare di democratico e di antifascista.Il governo cubano, dopo molti anni, è riuscito a localizzare, recuperare ed analizzare i resti di Ernesto “Che” Guevara, riportarli in patria e tributare al guerrigliero gli onori civili e militari. Pensiamo che anche per Joca, tornitore di Rio de Janeiro, affetto da un’esagerata idea di libertà, il Presidente della Camera dei Deputati On. Bertinotti ed il Ministro degli Esteri On. D’Alema, possano operare con la stessa determinazione. Il governo brasiliano da tempo ha riconosciuto le proprie responsabilità nell’operazione Condor, e specificamente nel sequestro di due militanti dell’organizzazione argentina Montoneros, sequestrati nell’aeroporto di Rio de Janeiro il 12 marzo 1980 e poi consegnati clandestinamente da agenti brasiliani a militari argentini che li hanno fatti sparire nel nulla. Ai Castiglia è stato riconosciuto anche un indennizzo, ma siamo lontani dal realizzare il desiderio di questa stimata famiglia di S.Lucido che, con grandi sacrifici, ha allevato ed educato un ragazzo dalla forte cultura internazionalista, altruista e solidale, che ha donato la sua vita per la libertà di un popolo che ha amato profondamente. Grazie anche al sacrificio di “Joca” quei bambini, ai quali trasmetteva l’amore per la musica classica, oggi, dopo la caduta del regime sanguinario, diventati adulti e depositari del ricordo di un uomo coraggioso e solidale, possono sperare di vivere in un paese che, oltre che per il calcio, è conosciuto per le continue sperimentazioni di forme moderne di autogestione della cosa pubblica.

Senza titolo 1489

 Proprio mentre m'accingevo a  scrivere il post  d'oggi  sentendo alla radio le prime note  di  " vecchi amici "  di F. Degregori    di cui  riporto qui  il testo  perchè mi semnbvra   appropiato ai personaggi ed in particolare al primo di questa storia   che  m'accingo a raccontavi  e che  solo ora , a freddo e non a caldo come suggerisce : << si dovrebbe parlare delle questioni più gravi e importanti  quando le parole ci vengono semplici e naturali come l'acqua che sgorga dala sorgente >> Etty Hillesum  ( qui una sua biografia )



Vecchi amici
(F. De Gregori)





Tu sei seduto nel buio
Io lavoro nella luce
Tu sei seduto in silenzio
Io vivo con la mia voce
Tu sei seduto dovunque comunque
Qualunque cosa fai
Tu sei un ragazzo pulito
Hai le orecchie piene di sapone
Sarà per questo che non distingui più
La regola dall'eccezione
Quando ritocchi la punteggiatura
Del tuo ultimo capolavoro
E ti rivolti nella malafede
E poi firmi con la tua penna d'oro
Dimmi come ti va
Come ti senti
Dimmi come ti va
E come ti addormenti
Dimmi come si sta
Come ti senti
Se c'è qualcosa di cui ti penti
O se va bene tutto così com'è
Tu sei da tutte le parti
Io sempre da una parte sola
Non ho consigli da darti
La tua politica ha fatto scuola
Ciambellano del nulla
Avanzo di segreteria
Ma ti ricordi com'eri
Quando cercavi una sistemazione?
Professionista dell'amicizia
E della compassione?
Ma sempre meglio di adesso
Che vai girando come una sciantosa
E non sei niente ma fai di tutto
Per sembrare qualcosa
Dimmi come ti va
Come ti senti
Dimmi come ti va
E come ti addormenti
Dimmi come si sta
Come ti senti
Se c'è qualcosa di cui ti penti...


La storia  è la seguente  .
Ci sono  due  giornalisti   Santoro e Travaglio ,  da me stimati
( adesso meno )  per il loro spirito libero e il loro essere scomodi e venire considerati a torto  o ragione  faziosi e di parte  per : 1) la sua incoerenza il primo . ,I secondo per : il suo continuare imperterrito nell'errore  ovvero  continuare a commentare la sentenza senza aver mai seguito il processo e per  giunta senso unico  riportando solo una parte quella meno  significativa cioè quella di ingroia    e non Le parti che ha scritto il giudice  hanno parlato del caso Mori - Ultimo ( alias Sergio de Caprio) Analizziamo gli errori ccommessi dai  i due giornalisti nella trasmissione del 5\10\2006                  L'argomento del programma di Santoro  è stato "la mafia". Così, tanto per far finta di parlare di qualcosa di serio Infattti non hanno detto che un giornalista antimafioso in sicilia  si è visto recapitare a casa un manifesto mortuario con  il nome in bianco, non hanno parlato dell'altro collega carlo Ruta che sta rischiando 8 mesi di carcere per aver detto verità scomode sulle mazzette tra banche e procure (a chi interessa ecco il suo sito dove trovate maggiori dettagli )  ecc ecc. No, hanno parlato del covo di Riina. Un argomento attualissimo , che ha solo 13 anni, su cui è stato fatto un processo mediatico  al generale Mori e al capitano Ultimo, assolti per non aver commesso reato. Ok va bene che  il  rientro in Rai di Santoro potrebbe  essere  " sub condizione "  visto  che  :  è   è stato rinserito  con un "mostruoso" ritardo  rispetto alla sentenza  giudiziaria  che  obbligava la  Rai  a farlo rientrare   nobnostante    il  suo  dover  chiederlo in televisione  da  Celentano . Nella  trasmissione è  stato poco obbiettivo  , rispetto  alle precedenti trasmissioni antimafia di quando era  ancora alla Rai 3  soprattutto ( ancora me la ricordo  nonostante i fosse  adolescente e stavo appena  iniziando ad ionteressarmi di politica  e di mafia  )  quando fece la staffetta con Maurizio costanzo  sulle stragi del 1992
A commentare e parlarne  in studio di tale fatto  ci sono :
Travaglio e Ingroia e non il legale  di Ultimo . Travaglio ha esordito con la frase "sappiamo che c'è stata una trattativa tra le istituzioni e la mafia in cambio della consegna di Riina " Ora, quello che pochi sanno, è che il processo contro Ultimo, è partito proprio da queste affermazioni, fatte da Lodato ( giornalista del quotidiano "l'unità" e  autore con travaglio del libro “gli intoccabli “ne potete trovate qui una scheda  ) e Bolzoni ( giornalista del quotidiano " la  repubblica " ) . Ora secondo il sito www.censurati.it ( qui l'articolo completo ) << .... Davanti al giudice, che chiedeva chiarimenti su questa trattativa, Lodato ( l'amico di travaglio) se la cavò con qualche "non so, non ricordo, è passato tanto tempo", l'altro disse che non poteva parlare perchè non voleva bruciare le fonti. Quindi sul fatto che ci fu questa trattativa abbiamo solo la loro parola, che viene da fonti anonime. Travaglio ha parlato, come davvero non mi sarei mai aspettata, in maniera poco professionale oltre che da persona poco informata dei fatti (di fatto, non ha seguito alcun processo, si è solo fatto raccontare qualcosa da qualche amico, suppongo, dato che non l'ho visto da nessuna parte durante le udienze) ... >> E già qui la trasmissione vacilla, Tocca ad Ingroia (quello che chiamò gli operai del mafioso Aiello per ristrutturarsi la casa, avete presente ?  Si Proprio Lui  qui trovate maggiori dettagli in merito a questa intercettazione  non smentita od  oggetto  di denuncia almeno fin ora dal diretto  interessato )  che candidamente afferma : "non ci fu dolo, ma per me il favoreggiamento c'era" . Ma il pezzo forte deve ancora venire. Visto che c'è un processo mediatico in corso  nel quale Ultimo è al banco degli imputati senza avvocati nè altro, pensa bene di telefonare e chiarire  la sua posizione  e quelli che sono stati e sono  i dubbi per tanti italiani . Santoro, quello messo a tacere per cinque anni dal governo berlusconi che fa ? Non lo fa parlare in diretta telefonica  con la scusa  che concedere  ad Ultimo di replica via telefono ( cioè mettere in onda una sua telefonata), potrebbe costituire un precedente . Ecco che   dice  che lo avrebbe però invitato in una successiva  trasmissione, coun  sorriso  tipo smorfia, a presentarsi con un cappuccio in testa  ( visto che siamo al circo, esageriamo pure con le maschere ), visto che << tanto vuole venire pure Cuffaro ... >>
Ora  Ultimo, con una "taglia" sulla testa da parte di Cosa Nostra, secondo lui va in diretta tv ? Ora io mi chiedo se Santoro è ingenuo ( cosa  che non credo  vista  la  sua  professionalità )  o maledettamente consapevole che tanto non ci andrà mai,risparmiando così quel contraddittorio che avrebbe messo in crisi i suoi ospiti Ingroia e Travaglio . E così si decapita il problema, si toglie la parola a uno dei protagonisti  della cattura di Riina il capitano Ultimo. Notevole la mancanza di rispetto verso chi, invece di fare dopo tre mesi dall'incarico di prendere Riina, l'ha fatto (ed era latitante da anni !!! ) . Chiedetevi una cosa, amici: mettetevi al posto di Ultimo. Se foste davvero favoreggiatori di Cosa Nostra e foste i soli a conoscere il covo di Riina, lo andreste a dire ai superiori ? Oppure fate finta di niente e dite che avete preso per caso Riina ? Non sarebbe stato più facile omettere il covo che è costato un anno di processo, lo scioglimento della squadra speciale, e il conseguente trattamento che gli è stato riservato ? . La parola negata a Ultimo ieri sera, è , come dice Antonella serafini di
www.censurati.it sintomatico di come si voglia attutire la verità . Infatti : Travaglio, si informi meglio la prossima volta  , prima di prendere  [ cantonate  come diciamo dale mie parti  ]  abbagli  --- infatti   come  dice questa massima latina  : << errare humanum est, perseverare autem diabolicum >> , tradotta letteralmente dal latino  significa commettere errori è umano, ma perseverare [nell'errore] è diabolico --- cosa  che  capita  anche  ai professionisti   del giornalismo  soprattutto a quelli  ben documenti  e seri  ( è capitato anche al grande indro Montanelli )  come Lui   coem si denota  dai suoi articoli chge possono venir  letti  i oltre che  sul quotidiano   l'unità e altre riviste  e i libri  anche  su vivamarcotravaglio.splinder.com blog  gestito   da  alcuni suoi fans 
Ingroia come fa  a dire certe cose  uno che  compare  in una intercetazione   tra mafiosi  ( quella  cui parlavo prima  e  fin'ora  ùnon smentita  o denunciata  dall'interesato  ) che potete trovare  anche  qui  C'è un assoluzione fatta da un giudice . Se pensa non sia giusta, va in appello, o se non può  perchè la nuova legge sulla giustizia non lo permette visto  che  hanno modificato la legge   chieda o faccia chiedere una commissione d'inchiesta  e non   vada in tv .
Santoro, ti stimavo perchè  anche se a volte   eri fazioso  eri allo stesso tempo scomodo  ed i tentativi di tapparti la bocca    poi culminati   con allontamento dalla rai ovvero  il cosidetto editto Bulgaro  ) e che avevi pieno diritto di rientrare in tv ... . Ma da quando sei ritornato in Rai facendo  tradendo chi ti ha eletto al parlamento  europeo e comportandoti in quel modo  verso Ultimo  e facendo una trasmissione a senso unico  .
 Mi rendo conto, invece, come   che si fanno meno danni prendendo soldi senza lavorare, che lavorando male e soprattutto facendo disinformazione o informazione addomesticata .Ti preferivo prima anche se molte volte  eri di parte perchè  non eri arrivato a fare una simile cosa .Quindi  vale  la stessa  cosa  chje ho detto nele righe precedenti su Travaglio.Quindi capisco , ma non condivido e non  d'accordo , con Antonella ( la curatrice di censurati N,d.c  )  quando  dice  : << Betulla  e Santoro  per me  pari sono >> perchè sono due casi d'informazione  ( o disinformazione ch in questo caso ) differenti


P.s


Per chi usa Mozila  firex  Fox  sappia  che  a causa di problemi  tecnici e  di incompatibilità   dei programmi     della piattaforma    linux mandrake  e la piattaforma  splinder , i testi neri sottolineati sono dei collegamenti ipertestuali 


                                                                                                                                                                                                                                                                                                  

Senza titolo 1488

continuando con il post  precedente su hallowen  volevo segnalarvi che ho   ho dimenticato di parlare delle tradizioni   sarde    dei morti   , lo  faccio  qui , giocando d'anticioo   ,  verso tutti  quelli i m'accuseranno    di non essere completo   .

ecco cosa  sta  facendo  l'Isre. ( Istituto Superiore Regionale Etnografico)   locale

'NUORO. Dolcetto, scherzetto! Macché... molto meglio “Su mortu mortu”. Halloween non è roba che può attecchire in terra di Barbagia. E se radici giallo-arancioni ci sono che tentano di insidiarsi in zona Ortobene, bisogna estirparle subito. Perché una cosa deve essere chiara: a Nuoro e dintorni mai si dovranno vedere streghe che volano sulle loro scope magiche.

 L’orizzonte del Redentore non è adatto neppure per i mostri che saltano fuori dalle tombe allo scoccare della mezzanotte, per i lupi mannari che ululano puntando la luna, per gli gnomi che escono come formiche dalle querce. Niente di tutto questo potrà succedere nel cuore della Sardegna, soprattutto adesso che l’Isre ha deciso di dare battaglia alle dilaganti zucche d’importazione, quelle di Halloween appunto. Battaglia: nel senso che l’Istituto superiore regionale etnografico punta tutto sul patrimonio locale, lascia alle spalle ogni forma di globalizzazione di massa e valorizza gli aspetti nostrani della festa di Ognissanti. Il Museo deleddiano apre così a “Su mortu mortu”. «Da domani e fino al 7 novembre - annuncia Paolo Piquereddu, direttore dell’Isre, l’istituto che oltre a quello deleddiano gestisce in città il Museo del costume - tutti i bambini che entreranno nella Casa natale di Grazia Deledda avranno l’occasione di rivivere l’antica tradizione della questua-dono».
 Per una settimana intera, insomma, i piccoli nuoresi potranno bussare al vecchio portone di Cosima, in pieno centro storico, con spirito diverso dal solito. E quando verrà chiesto loro «chi è?», risponderanno: «Su mortu mortu». Nella cambusa che fu della famiglia Deledda, poi, il personale dell’Isre consegnerà ad ogni bambino un sacchetto pieno zeppo di caramelle, cioccolattini, noci, nocciole, castagne e persino un pappassinu. In omaggio, inoltre, anche una “Guida breve” al Museo deleddiano. «L’iniziativa durerà una settimana intera - spiega ancora Piquereddu - per permettere a tutte le scuole cittadine di potersi muovere in comitiva». Uno strappo alla tradizione, dunque, che invece celebrava “Su mortu mortu” nella sola giornata di Ognissanti.
 «Quella che a Nuoro è chiamata “Su mortu mortu”, è una tradizione che nei paesi del circondario assume nomi diversi» racconta il direttore dell’Isre. A Siniscola, per esempio, rito identico è quello di “Su petti coccone”, mentre Orgosolo celebra “Sa candelaria”, seppure alla vigilia del Capodanno.
 Dal 1989 alla guida dell’Istituto etnografico, 57 anni da compiere, Piquereddu sottolinea che comunque sia, al di là delle singole varianti, «in fondo tutte le questue hanno un significato analogo: i bambini in qualche modo rappresentano il mondo dei morti». È ai piccoli, infatti, che spetta il compito di mettere in collegamento la sfera quotidiana con la sfera dell’eternità. «Tutte queste feste vengono celebrate tra l’autunno e l’inverno, ossia in un periodo in cui la terra è morta, in attesa della primavera» continua il direttore dell’Isre. Il che non era certo cosa da niente nella società agropastorale della notte dei tempi. «Per il mondo contadino, era un lungo momento di ansia, pieno di interrogativi sulla nuova annata. Perciò la gente cercava di superare questo periodo propiziando i morti con un buon trattamento ai bambini che chiedevano la questua» parla sempre Piquereddu. I morti che per una notte tornano nel mondo dei vivi, infatti, sono destinati a rientrare presto sotto terra. E sotto terra potranno influire, eccome se potranno influire!, sulla fertilità dei campi coltivati a grano. Questo, in soldoni, il retroscena recondito di “Su mortu mortu”.
 «Ma anticamente anche a Nuoro si celebrava, come a Orgosolo, “Su candelariu” - aggiunge Paolo Piquereddu -. È la stessa Grazia Deledda che ce lo ricorda nei suoi scritti sulle tradizioni popolari». Allora, il 31 dicembre, ai bambini veniva donato un piccolo pane, “Sa candeledda”. E se qualcuno osava andare contro l’antica usanza, i questuanti come rispondevano? Con la minaccia. «Non no dazes sa candeledda? Cras manzanu in terra nighedda». Cioè: non ci date il pane? Domani finirete nella tomba. Che in fondo in fondo, manco a dirlo è la stessa minaccia di «dolcetto, scherzetto» by Halloween. Ora come ora, tuttavia, i due riti sono ben lontani l’uno dall’altro, anche se l’uso della zucca e delle candele accese all’interno non è poi una novità neanche in Sardegna: «Vedi la tradizione di Sant’Andrea a Bono» dice il direttore dell’Isre.
 Ognissanti come pure “Su mortu mortu”, comunque, a differenza della festa celtica, sono appuntamenti religiosi, un modo per celebrare i morti, una ricorrenza che va a beneficio dei defunti. Halloween, invece, è una minaccia incombente sui vivi, chiamati a proteggersi (con una zucca in testa) dalle grinfie del diavolo. Lo stesso diavolo che a Nuoro può soltanto piangere: contro


NUORO. Dolcetto, scherzetto! Macché... molto meglio “Su mortu mortu”. Halloween non è roba che può attecchire in terra di Barbagia. E se radici giallo-arancioni ci sono che tentano di insidiarsi in zona Ortobene, bisogna estirparle subito. Perché una cosa deve essere chiara: a Nuoro e dintorni mai si dovranno vedere streghe che volano sulle loro scope magiche.
 L’orizzonte del Redentore non è adatto neppure per i mostri che saltano fuori dalle tombe allo scoccare della mezzanotte, per i lupi mannari che ululano puntando la luna, per gli gnomi che escono come formiche dalle querce. Niente di tutto questo potrà succedere nel cuore della Sardegna, soprattutto adesso che l’Isre ha deciso di dare battaglia alle dilaganti zucche d’importazione, quelle di Halloween appunto. Battaglia: nel senso che l’Istituto superiore regionale etnografico punta tutto sul patrimonio locale, lascia alle spalle ogni forma di globalizzazione di massa e valorizza gli aspetti nostrani della festa di Ognissanti. Il Museo deleddiano apre così a “Su mortu mortu”. «Da domani e fino al 7 novembre - annuncia Paolo Piquereddu, direttore dell’Isre, l’istituto che oltre a quello deleddiano gestisce in città il Museo del costume - tutti i bambini che entreranno nella Casa natale di Grazia Deledda avranno l’occasione di rivivere l’antica tradizione della questua-dono».
 Per una settimana intera, insomma, i piccoli nuoresi potranno bussare al vecchio portone di Cosima, in pieno centro storico, con spirito diverso dal solito. E quando verrà chiesto loro «chi è?», risponderanno: «Su mortu mortu». Nella cambusa che fu della famiglia Deledda, poi, il personale dell’Isre consegnerà ad ogni bambino un sacchetto pieno zeppo di caramelle, cioccolattini, noci, nocciole, castagne e persino un pappassinu. In omaggio, inoltre, anche una “Guida breve” al Museo deleddiano. «L’iniziativa durerà una settimana intera - spiega ancora Piquereddu - per permettere a tutte le scuole cittadine di potersi muovere in comitiva». Uno strappo alla tradizione, dunque, che invece celebrava “Su mortu mortu” nella sola giornata di Ognissanti.
 «Quella che a Nuoro è chiamata “Su mortu mortu”, è una tradizione che nei paesi del circondario assume nomi diversi» racconta il direttore dell’Isre. A Siniscola, per esempio, rito identico è quello di “Su petti coccone”, mentre Orgosolo celebra “Sa candelaria”, seppure alla vigilia del Capodanno.
 Dal 1989 alla guida dell’Istituto etnografico, 57 anni da compiere, Piquereddu sottolinea che comunque sia, al di là delle singole varianti, «in fondo tutte le questue hanno un significato analogo: i bambini in qualche modo rappresentano il mondo dei morti». È ai piccoli, infatti, che spetta il compito di mettere in collegamento la sfera quotidiana con la sfera dell’eternità. «Tutte queste feste vengono celebrate tra l’autunno e l’inverno, ossia in un periodo in cui la terra è morta, in attesa della primavera» continua il direttore dell’Isre. Il che non era certo cosa da niente nella società agropastorale della notte dei tempi. «Per il mondo contadino, era un lungo momento di ansia, pieno di interrogativi sulla nuova annata. Perciò la gente cercava di superare questo periodo propiziando i morti con un buon trattamento ai bambini che chiedevano la questua» parla sempre Piquereddu. I morti che per una notte tornano nel mondo dei vivi, infatti, sono destinati a rientrare presto sotto terra. E sotto terra potranno influire, eccome se potranno influire!, sulla fertilità dei campi coltivati a grano. Questo, in soldoni, il retroscena recondito di “Su mortu mortu”.
 «Ma anticamente anche a Nuoro si celebrava, come a Orgosolo, “Su candelariu” - aggiunge Paolo Piquereddu -. È la stessa Grazia Deledda che ce lo ricorda nei suoi scritti sulle tradizioni popolari». Allora, il 31 dicembre, ai bambini veniva donato un piccolo pane, “Sa candeledda”. E se qualcuno osava andare contro l’antica usanza, i questuanti come rispondevano? Con la minaccia. «Non no dazes sa candeledda? Cras manzanu in terra nighedda». Cioè: non ci date il pane? Domani finirete nella tomba. Che in fondo in fondo, manco a dirlo è la stessa minaccia di «dolcetto, scherzetto» by Halloween. Ora come ora, tuttavia, i due riti sono ben lontani l’uno dall’altro, anche se l’uso della zucca e delle candele accese all’interno non è poi una novità neanche in Sardegna: «Vedi la tradizione di Sant’Andrea a Bono» dice il direttore dell’Isre.
 Ognissanti come pure “Su mortu mortu”, comunque, a differenza della festa celtica, sono appuntamenti religiosi, un modo per celebrare i morti, una ricorrenza che va a beneficio dei defunti. Halloween, invece, è una minaccia incombente sui vivi, chiamati a proteggersi (con una zucca in testa) dalle grinfie del diavolo. Lo stesso diavolo che a Nuoro può soltanto piangere: contro ormai, ci si mettono pure quelli dell’Isre. Che con questa iniziativa va avanti nel programma legato al Museo deleddiano. Una nuova politica museale («museografia viva» la chiama Piquereddu) che vuole fare della Casa Deledda una casa da frequentare, che oltre all’allestimento stabile propone novità legate a quanto succede fuori dalle mura del cortile. La cucina e la dispensa mostreranno i segni del tempo: ogni stagione avrà i suoi frutti. E anche le tradizioni scandiranno il calendario. Come questa edizione di Ognissanti, un rito che a dire il vero sopravvive ancora nel rione Santu Predu come pure in qualche quartiere periferico. Da domani, invece, “Su mortu mortu” tornerà su tutta Nuoro.



ed  ecco  tutte le tradizioni   che rischiano dio scomparire  a causa   della moda  importata   dall'america  cioè  halloween 

 di Manglio Brigaglia


Arriva la notte di Halloween. I bambini l’aspettano con ansia. Preparano le zucche, svuotate e intagliate per accenderci dentro una candela che evochi uno spaventoso teschio dagli occhi ardenti, preparano le maschere da streghe, fantasmi e maghi cattivi per andare a bussare alle porte imponendo l’aut aut hollywoodiano: dolcetto, scherzetto. Ormai questi preparativi si fanno nelle scuole, le maestre mettono in campo tutta la loro fantasia per preparare la gran mascherata dei bambini. Ai bambini, ma neanche - ahimé - alla maestra, nessuno gli ha detto che questa usanza importata pari pari dall’America esiste già da secoli in tutta Europa. In Sardegna non era neppure un’usanza: era quasi un obbligo, una di quelle tappe legate alle tradizioni popolari attraverso cui i bambini sperimentavano la loro prima socializzazione in contatto con la comunità dei grandi. Il Giorno dei Morti (e in parte anche i giorni vicini, cominciando dalla notte fra l’ultimo di ottobre e la Festa dei Santi) aveva due fondamentali fili di tradizione: da una parte quello più triste e orroroso del ricordo dei morti di famiglia, dall’altro quello lieto e scherzoso dedicato ai bambini. In ogni paese della Sardegna si credeva che, nel giorno dei morti, loro, i defunti, tornassero silenziosi a visitare la casa e quelli che ci abitavano. A sera si mangiavano “sos maccarrones de sos mortos”, e un piatto di maccheroni di preparava per loro, che di notte sarebbero venuti silenziosi a gustarli. Il grande piatto era uno solo, ma per ogni morto bisognava mettere una forchetta, avendo cura di non infilarla nei maccheroni: sennò, diceva la tradizione, la mattina i parenti distratti si sarebbero svegliati con le forchette infilzate nelle cosce (anche se non ha notizia di neppure uno di questi infilzamenti, evidentemente perché la gente faceva molta attenzione a rispettare la regola). A Mores - scriveva G. Calvia Secchi, studioso di queste tradizioni - si credeva che “certe macchie verdastre, che si presentano alle volte sulla pelle di certi individui, fossero morsi dei morti”. C’erano, per quel giorno, un pane e dei dolci speciali. A Ghilarza, per esempio, si faceva un pane morbido, detto “moddizzosu”, che la panificazione sarda conosce anche per altre occasioni. A metà fra il pane e il dolce c’era il “pane e saba”, o il pane di sapa, in cui si metteva a frutto il mosto della vendemmia recente per confezionare un pane dolce, che poteva poi durare sino a Natale. Il dolce dei morti erano i “pabassinos”, che la Deledda, in un suo famoso scritto giovanile sulle tradizioni popolari di Nuoro, descrive così: “Dolci di uva passa, di mandorle, di noci e di nocciole, riunite in una specie di poltiglia impastata con sapa e con acqua inzuccherata. I più aristocratici vengono ricoperti da uno strato, sa gappa, di zucchero e di treggea (microscopici confetti, che da qualche parte chiamavano “diaulinos”, diavolini). “Se ne fanno anche - aggiungeva - di pino e di pasta gramolata con uova e manteca”. Il “pabassino” era il dolce essenziale della cerimonia di “su mortu-mortu”, l’Halloween sardo, di diversi secoli più vecchio di questo che da un decennio in qua stiamo importando via tv. Era al centro della questua che in origine veniva fatta, la sera di Tutti i Santi, dai sacrestani e dai chierichetti: giravano per il paese armati di un campanello. ognuno con la sua bisaccetta, e bussavano a ogni porta chiedendo “su mortu-mortu”. In altri paesi si diceva “sos mortos”, in Gallura “li molt” e molti”. «Il frutto di questa bizzarra raccolta - è sempre la Deledda che ne parla - i sagrestani se lo spartiscono in santo amore, e lo divorano allegramente, durante la notte, mentre suonano i tristi rintocchi mortuari». Ai sagrestani seguivano i bambini, approssimativamente mascherati: bussavano, gli veniva aperto, i regali erano pane, fichi secchi, mandorle e noci. Sciamavano a gruppi per il paese, erano felici e non lo sapevano. I bambini di questo Halloween saranno felici anche loro, ma ai grandi gli si stringe il cuore.

le  fonti dei due  articoli sono dela nuova sardegna  del 31\11\2006

30.10.06

VERITA’, GIUSTIZIA E DIRITTI UMANI CALPESTATI

Quando e perché il crimine di Stato viene adombrato
Comunicato di Giovanna Nigris

Mi sembra giusto scrivere per i lettori una breve relazione degli ultimi periodi, dato che a causa delle mie condizioni di salute non ho potuto più scrivere nulla in merito da tempo.
Ultimamente riflettendo bene su tutto quello che mi è accaduto, mi sembra che il termine mobbing sia decisamente un po’ riduttivo ossia, come sminuire di parecchio tutta la mia intera vicenda. Gli avvenimenti che mi sono stati fatti accadere, infatti hanno qualcosa di ben più grave, del vero e proprio "mobbing" e più propriamente giustamente vengono chiamati da molti :"crimini". In effetti quelli che ho subito e sto subendo non possono essere altro che atti criminali di persone criminali, sino a farmi sentire come indotta in schiavitù, senza potere programmare il mio futuro, in quanto sono mantenuta in malattia grave, senza beneficiare dei diritti di legge relativi alla causa di servizio. Di conseguenza vengo obbligata a vivere in una zona fortemente inquinata di Milano con gravi complicazioni di insufficienza cardiaca e respiratoria. Queste per me sono ancora torture interminabili senza fine.
Personalmente non è certo mia intenzione sminuire tutte le altre vicende di mobbing, anzi ho il massimo rispetto per tutte le vicende di mobbing, di persone che soffrono gravemente e cerco nel mio piccolo di combattere anche per i loro diritti legittimi. Nel mio caso però penso si tratti sia di mobbing vero e proprio, che anche di "persecuzione politica criminale", in quanto tutto ha avuto inizio è partito e proseguito con alti personaggi insospettabili della criminalità organizzata .
Nel periodo di "mani pulite" ho già spiegato altre volte che lavoravo presso l’Ufficio Contenzioso Solventi, ove il capo ufficio fu era il secondo arrestato dell’operazione "Mani Pulite". Forse ho avuto la sfortuna, se così si può chiamare, di abitare nello stesso caseggiato (io al secondo e lui al terzo piano) di un noto giudice milanese del Pool di mani Pulite e inoltre di essere amica della moglie dell’Ispettore Capo e poi vice-questore di Milano il quale da tempo è stato trasferito altrove. Le torture a mio carico, con ogni sorta di vessazioni e non escluse le illegalità insabbiate, penso siano inizialmente da collocare come iniziate in quel periodo, in quanto nel posto di lavoro mi è stato fatto intendere in diverse maniere che io, relativamente, sia stata sospettata di avere fatto qualche confidenza su illeciti anche di carattere penale a qualcuno dei predetti coinquilini, mentre invece io svolgevo solo e semplicemente il mio lavoro e relativi compiti d’ufficio riguardanti le pratiche degli stranieri e le responsabilità civili. In quel periodo, oltretutto, mio malgrado mi ero anche dovuta separare da mio marito e dal giudice civile avevo ricevuto in affidamento le mie due figlie.
Poiché subii un grave tamponamento automobilistico all’uscita dal mio ufficio e questo misteriosamente neppure dopo una settimana da un analogo tamponamento, meno grave, delle mie due colleghe di ufficio, stetti parecchio male per tre mesi ed a casa dal lavoro per malattia. Al mio ritorno il mio ex-capo ufficio poco prima del suo arresto mi minacciò, facendomi trovare una pistola posata sulla scrivania, dicendomi: "se parli ti faccio fare un volo giù dalla finestra". Io in realtà avevo saputo dalle due colleghe che il mio capo ufficio aveva dei traffici non puliti, però mi sono sempre fatta i fatti miei e, come detto, giustamente pensavo solo a svolgere il lavoro assegnatomi a cui ero stata assegnata.
In realtà quelle gravi minacce mi hanno molto impaurita, tanto è vero che ne avevo parlato solo con i miei genitori. Ero così terrorizzata che avevo paura che succedesse qualcosa di male alle mie due figlie Eleonora e Valentina, oltre alla mia situazione di salute postuma e relativa al sinistro con conseguente debilitazione. Fu per questo che fui indotta a chiedere il loro affidamento temporaneo al padre. Purtroppo non ho mai informato nessuno della causa di questa mia decisione e per non spaventare affermai a tutti che tale procedura era dovuta soltanto a miei motivi di salute. Probabilmente anche le mie figlie, loro malgrado, in famiglia, risentivano di tutte le tensioni emotive di lavoro che in quel tempo subivo. Detto affidamento fu da me richiesto soprattutto per proteggerle da eventuali e probabili accanimenti su di loro. Ricordo anche purtroppo che in quei lunghi giorni di paura, alla mattina quando uscivo di casa per andare al lavoro, per vario tempo mi dovevo subire il fatto di trovare davanti a casa qualcuno in auto che, quando io partivo se ne andava in contemporanea anche lui dietro di me. Una volta vidi chiaramente anche che a fare l’appostamento fu anche lo stesso capo ufficio che poi venne arrestato.
Riuscire finalmente ora a scrivere tutto ciò è per me veramente liberatorio e lo credo anche giusto persino nei confronti delle mie figlie.
Su tutte le mie paure procurate oggi so molto bene hanno sempre giocato quei "criminali".
La mia vicenda di lavoro iniziò con il distruggere primariamente la mia vita familiare e dal farmi lasciare abbandonata da tutti i miei parenti come persona di poco conto e di poco valore.
Ora sono stata fatta divenire gravemente ammalata, e in quale modo criminale è avvenuto presso l’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, lo potrete conoscere dalla lettura di questo sito, comprese le relative prove documentali in esso inserite soprattutto alla pagina
http://www.mobbing-sisu.com/cronaca_documentata.php e alla pagina  http://www.mobbing-sisu.com/lettera_aperta4.php Se volete potete anche leggere questo articolo pubblicato nella concettuata rivista del Centro di Psicologia Umanistica di Pisa: http://snipurl.com/10uug Da quasi tre anni sono in malattia grave con ossigeno-terapia quotidiana domiciliare riconosciuta dalla Asl di Milano e l’Amministrazione dell’Ospedale Fatebenefratelli non ha mai preso una legittima decisione, abbandonandomi a me stessa e in pieno disastro economico e, come ho detto, lasciandomi vivere con gravi problemi cardiaci e respiratori in una zona di entrata e uscita dalla città e pertanto maggiormente inquinata e deleteria per la mia stessa sopravvivenza.
Sembra davvero una azione criminale ulteriormente calcolata e controllata dallo stesso Ospedale Fatebenefratelli , facendo peggiorare ulteriormente la salute del mio sistema cardio-respiratorio. Infatti i dirigenti amministrativi di tale ospedale rimangono apparentemente con le mani pulite! E’ tutto un obbrobrio il comportamento e il continuo danno prodotto da quei dirigenti alla mia salute e alla mia economia, in quanto per sopravvivere sono costretta persino a sborsare fiumi di danaro per spese per farmaci non dispensati del Servizio Sanitario Nazionale, in aggiunta ad altre spese legate alle mie gravi condizioni fisiche. Ogni volta che penso che la distruzione della mia salute è sempre stata controllata in sordina dai dirigenti dell’ospedale ente datore di lavoro, mi sopraggiunge uno stato di prostrazione ed è rivoltante la realtà che mi viene fatta subire.
Questa estate per potere cambiare aria qualche giorno, a fronte di gravi problemi economici, ho dovuto ricorrere a farmi ospitare in Friuli da amici in montagna. Ero molto felice perché quelle zone sono i luoghi di mia origine. Fatto sta che nel mese di luglio a Milano con quel grande caldo mi sono ammalata di una forte bronchite con l’acuirsi dei sintomi della grave insufficienza respiratoria.
Durante una cura intensa di antibiotici e vari spray sono ugualmente partita nella speranza di un miglioramento. Invece in quel soggiorno mi è tornata per ben tre volte una bronchite acuta e per farla breve, riuscendo a respirare solo un filo di aria a causa della precaria bronco-pneumopatia cronica ostruttiva, della quale sono da tempo affetta, mi sono presentata al Pronto Soccorso e sono subito stata ricoverata. Uscita dal quel ricovero sono tornata a Milano e qui mi sono ancora sentita male e ancora per l’ennesima volta ricoverata in ospedale.
Ora sono stata dimessa, ma la mia salute è ancora messa molto male di conseguenza sono in uno stato di grave prostrazione fisica, senza più le forze neppure di uscire e andare a farmi da sola la spesa. Per fortuna sono aiutata da qualche amico/a quando è loro possibile, ma a causa di quanto detto sopra SONO STATA ABBANDONATA DA TUTTA LA MIA FAMIGLIA, zie e cugini compresi. Paradossalmente c’è anche da dire che una mia cugina insegna educazione all’Università: è davvero rivoltante! Ho cercato in tutti i modi di fare contattare e di contattare le mie figlie e i parenti, viste le mie gravi condizioni di salute, ma inspiegabilmente si nascondono. Per me è sempre stato un dolore indescrivibile.
Oltre a questo poi continuo a subire dal luogo di lavoro quanto anche sopra esposto. Infatti non ho mai conosciuto nessuno che oltre al periodo massimo di assenza dal servizio per malattia regolato dal Contratto di lavoro di categoria, venga tenuto IN MALATTIA GRAVE per ulteriori tre anni. Vi rendete conto? Io invece che avrei solo bisogno di curarmi in piena libertà di spostarmi dove e quando mi pare, debbo rimanere qui a Milano, schiacciata ancora inesorabilmente dalle conseguenze delle illegalità protette dalla politica italiana.
E’ una cosa indecente perpetrata da amici degli stessi "criminali" che mi hanno rovinato completamente la salute e la vita di relazione persino con i miei familiari.
Ecco questo è lo stato in cui ora vivo e chi un tempo scriveva che mi stavano procurando "una lenta morte" aveva ragione, anche se io lo leggevo mal volentieri, ma tuttavia ho anche sempre nutrito speranze a che la mano dei criminali si fermasse in tempo. Io non gliela voglio dare vinta e continuerò a reagire con tutte le mie energie psicologiche e le mie forze residue per continuare a vivere, perché comunque sia anche per me LA VITA E’ BELLA.
Un caro saluto a tutti i miei amici e a chi mi è solidale e mi aiuta durante le torture a cui sono sottoposta anche firm
andomi la petizione che è nel mio sito web ed esprimo loro infinita riconoscenza.