Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
1.5.07
Il lanternino - sito di incontro tra le persone che danno vita ai libri
Lettera informativa n. 1 - Aprile 2007
Cari tutti,
il sito del Lanternino è pronto e sono in linea il regolamento e vari documenti. Ognuno potrà informarsi e capire meglio il nostro progetto, visitandoci all'indirizzo www.lanternino.net.
Chi ha buone proposte da sottoporci non esiti. Saranno valutate ed eventualmente pubblicate. Nessuno si offenda se alcune saranno rifiutate. L'esito dell'iniziativa dipende proprio dalla qualità di tali proposte.
Vi invitiamo a segnalare il nostro progetto a traduttori, scrittori, case editrici, associazioni, istituzioni culturali e riviste letterarie, in Italia e all'estero.
L'intento è quello di creare un punto d'incontro per tutte le persone che danno vita ai libri: autori, traduttori, revisori, editori.
Auguriamo buoni incontri a tutti.
Il Lanternino
30.4.07
salviamo la locatelli
’’ Vogliamo fare una breve storia della nostra azienda, la Locatelli di Moretta (CN). Caseificio presente da fine ottocento, poi acquisito insieme al salumificio dalla Nestlè negli anni ’70.
In seguito la multinazionale svizzera costruisce un nuovo impianto che ha comportato l’abbandono dell’attività del salumificio e la fine della multiproduzione casearia a Moretta, con un sito industriale del 1992.
Dopo 6 anni dall’avvio del nuovo sito, Nestlè decide di abbandonare il settore caseario e lo vende alla famiglia Besnier, già presente in Europa con 70 caseifici. Sarà l’inizio di uno shopping di aziende e marchi, infatti nel 2003 acquista l’Invernizzi, nel 2004 la Cademartori, e nel marzo del 2006 l’impero Galbani.
Come delegati ci siamo allarmati perché si trattava di stabilimenti gemelli con identiche produzioni: la mozzarella.
In quale modo l’antitrust ha funzionato?
Nel dicembre 2006 la direzione ci conferma la sua volontà di cessare la produzione, dopo che altre aziende del gruppo in Italia (Cademartori) erano state chiuse. Riteniamo inaccettabile che sia passato il concetto della possibilità di chiusura di uno stabilimento che solo a fine 2005 era in attivo!
La nostra trattativa ha puntato sulla vendita dello stabilimento ma per ora nessuno si è fatto avanti, per cui ci vediamo sommati ai lavoratori della provincia di Cuneo che nei prossimi mesi perderanno il loro posto di lavoro come la Michelin, l’Alstom, la Bertello e la St. Gobain. All’orizzonte ci aspetta una crisi in Provincia mai vista prima, e ci chiediamo se saremo costretti a emigrare dove portano il lavoro?
Il nostro stabilimento ha soltanto 15 anni di vita ed è avanzato tecnologicamente, non ci spieghiamo la logica per cui le produzioni le spostano in stabilimenti più vecchi e obsoleti, ma ubicati in Lombardia.Vogliamo denunciare che con questo processo di unificazione si stanno creando grandi monopoli, o se vogliamo oligopoli, con l’esistenza sul mercato di pochi operatori, ’’altro che libera concorrenza’’!
Dopo banche, telefonia, assicurazioni e compagnie petrolifere, vogliono creare il monopolio del latte e delle produzioni casearie. La perdita di questo patrimonio industriale che fa parte dell’Agroalimentare (uno dei settori non in crisi) è una sconfitta italiana.Il ricatto di questa azienda si basa sul prezzo del latte che in Francia è minore del 15% e domani toccherà di nuovo alle aziende italiane pagarne il prezzo.
Chiediamo:
• più tutela dei prodotti italiani e delle aziende italiane, se è necessario con il ricorso all’antitrust
• difesa dei posti di lavoro in una provincia che non può permettersi altri 1.500 disoccupati
• un fronte comune con i compagni di Alstom, Michelin, St. Gobain, Bertello etc. per organizzare una manifestazione comune e aprire un tavolo di crisi a livello nazionale
• se è possibile che questa multinazionale che detiene il 70% del mercato dei formaggi freschi in Italia ed il 40% in Europa, possa fare tutto quello che vuole senza problemi di mercato?
Speriamo vivamente in un vostro interessamento per sensibilizzare l’opinione di tutti e, magari, cambiare il nostro futuro.”
Non ci basta mai
Se la Costituzione fosse scritta in sanscrito non ci dovrebbero essere nemmeno allora gravi problemi di comprensione. Sembra infatti che il Fascismo non si sia fatto mancare nemmeno professori di tale curiosa materia: era uno di costoro il sig. Paolo Emilio Pavolini, fascistizzatore della scuola fiorentina, passato agli onori non tanto per le sue imprese personali, quanto per quelle del frutto d’una sua eiaculazione (ah, il preservativo…).
Continua a leggere su "Il Satiro Saggio"
Senza titolo 1793
Senza titolo 1792
Prendere e levare ( Francesco De Gregori )
Lo vedi tu com'è... bisogna fare e disfare.
Continuamente e malamente e con amore, battere e levare.
Stasera guardo questa strada e non lo so dove mi tocca andare.
Lo vedi, siamo come cani. Senza collare.
Lo vedi tu com'è... è prendere e lasciare.
Inutilmente e crudelmente e per amore, battere e levare.
Ma non lo vedi come passa il tempo?
Come ci fa cambiare? E noi che siamo come cani. Senza padroni.
So che tu lo sai perfettamente, come ti devi comportare.
Abbiamo avuto tempo sufficiente per imparare.
E poi lo sai che non vuol dire niente dimenticare.
E tu lo sai che io lo so e quello che non so lo so cantare.
Lo vedi tu com'è... come si deve fare.
Precisamente e solamente, battere e levare.
Vedo cadere questa stella e non so più cosa desiderare.
Lo vedi, siamo come cani. Di fronte al mare.
E visto che tali riferimenti collimavano con alcuni miei scritti privati ho deciso di tirare fuori dal mio archivio cartaceo questa sorta di , per parafrasare una dele opere principali di Cesare pavese di , Dialogo con Leuco ( qui maggiori news sull'opera in questione ) .
E ) la seconda
L ) Perchè proprio al seconda ?
E) Perchè mentre la prima è assolutamente inevitabile per quanto si tenti di ritardarla con cure mediche o altri “ artifici tecnici “ , la seconda si può evitare o quanto meno ( la “ scuole di pensiero “ che preferisco perchè non possiamo tenerci tutto dentro e dobbiamo fare una scelta anche dolorosa e dolenti e nolenti bisogna accettare il fatto che certe cose sono inevitabilmente destinate ad appesantirci durante il nostro volo o viaggio ) usando il battere e levare ( vedere la canzone prendere e levare di De Gregori riportata all'inizio di questo post )
L ) Quindi vuol dire che dobbiamo rinunciare per non perdere una parte di noi ?
E ) Dipende se quella parte costituisce “ zavorra “ e non ci riesce ad andare avanti e migliorarci non vedo perchè dobbiamo angustiarci se la perdiamo o rimpiangerala lungo una volta tolta . E poi non sempre si può fare i donchisciotte ovvero combattere contro i mulini a vento ( come dice Guccini nella canzone donchisciotte qui il testo o il romanzo donchisciotte de la mancia di Cervantes ) e i muri di gomma che sono sempre esistiti c e clontinuano ad esistere nella nostra storia dall'unita fino ad oggi
L ) ma come decidere di fare una cosa simile ?
E) ogni di noi ha percorsi diversi . sta a te ( in questo caso ) decidere scegliere quale e come percorrerlo se attraversarlo fino in fondo , io ti ho solo indicato la strada
L) Ok grazie alla prossima
E ) alla prossima
“Family Day”
“Bloggers uniti in difesa dei diritti delle minoranze
e della laicità dello Stato”.
Accendi, con una candela, la speranza di veder
riconosciuti i diritti di tutte le famiglie,
di tutte le forme di amore.
Sabato 12 maggio parte del mondo cattolico si riunirà a Roma per il “Family Day”. Una manifestazione, nata chiaramente come risposta alla proposta governativa dei Dico, che vuole promuovere un unico modello di famiglia: quello descritto nel manifesto della CEI.
Il “Family Day” è figlio dei “Non possumus”, di una concezione atavica di famiglia che non comprende le famiglie di fatto, e cioè le coppie non coniugate che convivono stabilmente, con o senza prole, od anche i nuclei familiari composti da coppie omosessuali o costituiti dal singolo genitore e dai figli riconosciuti.
Noi crediamo che anche a queste altre famiglie vadano riconosciuti i diritti già acquisiti nella stragrande maggioranza dei paesi europei, nel rispetto soprattutto del sentimento che caratterizza più di tutti queste unioni: e cioè l’amore.
Per questo lanciamo, con la forza del dialogo e del “Possumus", il “Families Night”.
La notte che precede il 12 maggio, l’11 maggio alle ore 21,30, accendiamo una candela nelle finestre delle nostre case, accendiamo la speranza dei diritti per tutte le famiglie, illuminiamo la notte dall’oscurantismo di chi si ostina a non volere considerare uguali tutte le forme di amore.
Prime Adesioni
Franco Grillini, Ivan Scalfarotto, Aurelio Mancuso, Pennarossa, Vanni Piccolo, Andrea Benedino, Paola Concia, Sciltian Gastaldi, ElfoBruno, Simone Silvi, Francesco Costa, Tisbe, Fiaschi, Davide Martini, Titollo, Macondo83, Labattitura, Moltitudini, La Trudy, Barbara, Roja30cr, Marta Meo, QualcosadiRiformista, Andreas Martini, Joiyce, Andrew, Rosalbas, Samantha, Billo, VareseQueer, troublemaker78, wittyboy, Masumi86, Sergio Rovasio, Spartacus Quirinus, Ofidius, arte82misia, ...
Per la riuscita dell'iniziativa, vi chiediamo di pubblicizzare l'iniziativa nei vostri blog con dei post dedicati.
Sono altresì a disposizione un bannerino (il codice è nella colonna a destra) e presto metteremo a disposizione un volantino, che potrete utilizzare per coinvolgere i condomini della vostra abitazione.
Inviateci, nei giorni successivi il "Families Night", le foto delle facciate dei vostri palazzi, illuminati dalle candele, in seguito verranno pubblicate su questo blog come memoria dell'iniziativa.
Lasciate la vostra adesione nei commenti in fondo al blog.
Per contattare gli autori dell'iniziativa scrivi a "Families Night"
29.4.07
Senza titolo 1791
Trionfi ( fra "culo" e bravura ) nel volteggio, corpo libero e anelli. Bronzo per Cassina
Nel clan azzurro euforia per i successi e per il bis di Vanessa Europei ginnastica, nuovi trionfi azzurri oro Giovannini e Ferrari, argento a Coppolin
"Sono molto emozionata, ancora non realizzo" ha commentato Carlotta Giovannini subito dopo l'impresa. "Sono stata in ansia fino a cinque minuti fa - ha aggiunto - Sono partita per terza e ho dovuto aspettare la prova della Chusovitina, quando ho visto che il suo punteggio era basso ho capito che avrei potuto farcela. Il momento più difficile? Gli esercizi, ero molto agitata".
L'azzurra si è aggiudicata il titolo con il punteggio di 14.812, davanti alla tedesca Oksana Chusovitina (14.725) e alla campionessa uscente, la russa Anna Grudko (14.625). Quarto posto per l'altra russa Julia Loschetschko (14.450); quinto per la ceca Jana Komrskova (14.350); sesto per l'inglese Marissa King (14.175); settimo per l'ungherese Eniko Korcsmaros (14.012) e ottavo per la romena Sandra Izbasa (13.975). La giornata italiana è stata ricca anche di podi. Negli anelli Coppolino si è aggiudicato l'argento a pari merito con il bulgaro Jovchev (l'oro è andato all'ucraino Alexander Vorobyov). Alla sbarra Igor Cassina si è piazzato terzo, dietro allo sloveno Pegan e al vincitore, il tedesco Hambuechen.
Ma a dominare il campo c'è il bis di Vanessa. Che ha vinto l'oro con il punteggio di 15.400 davanti alla britannica Elizabeth Tweddle (15.250) e all'ucraina Alina Kozich (15.050). Una delle favorite, la rumena Sandra Izbasa, che avrebbe dovuto scendere in pedana per ottava, dopo la Ferrari, si è ritirata a causa di un infortunio.
Senza titolo 1790
Russo,ha trovato il coraggio -- sempre meno spontaneo visto il suo forte connaturarsi nel più bieco conformismo e in una pseudo indignazione --- e che ha ancora del buon senso d'evidenziare come al giorno d'oggi ( salvo " alcune fasce di resistenza " ) manchi la capacità di una vera ed immediata e non posteriore ai fatti .
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Morire tra la «folla solitaria» senza che nessuno muova un dito Trionfa il disinteresse, solo dopo esplodono rabbia e indignazione
Sono infiniti i modi di morire. Ma pochi sono più disperanti e odiosi di quello occorso a Vanessa Russo, uccisa all’uscita della stazione Termini della metropolitana di Roma dalla punta di un ombrello infilatole in un occhio da una delle due ragazze che l’avevano aggredita. Un modo improbabile e crudele, che lascia sgomenti e riempie di indignazione. Per la vita spezzata così brutalmente e stupidamente, innanzitutto. Ma anche perché torna a ribadire il carattere spesso insicuro del nostro muoverci in città, anche in luoghi affollati e, si presume, controllati, come una stazione di metropolitana.
Pare che la polizia sia ora in possesso delle foto delle assalitrici, forse ragazze rom o dell’est, forse borseggiatrici, foto tratte dai filmati delle telecamere del metro. Strano effetto, spiazzante: siamo in grado di filmare gli assassini, ma MoMorire tra la «folla solitaria» senza che nessuno muova un dito Trionfa il disinteresse, solo dopo esplodono rabbia e indignazione rire tra la «folla solitaria» senza che nessuno muova un dito Trionfa il disinteresse, solo dopo esplodono rabbia e indignazione non riusciamo a bloccarli prima del delitto. E siamo, forse, in grado di individuarli rapidamente, ma non di neutralizzarli prima. La folla, il traffico, forse li rendono più sicuri, come animali da preda in una giungla, a proprio agio in quell’ambiente in cui faticano di più invece le potenziali vittime. Anche perché, queste ultime, che in realtà sono la gran folla che vi transita, raramente sono in grado di comportarsi, al bisogno, con efficacia. Sono una folla sempre pronta a gridare «al lupo!» e a ringhiare contro i colpevoli (veri o presunti) e a individuare capri espiatori del proprio disagio e delle proprie paure che però, quando si trova in una concreta situazione di rischio, raramente riesce a muoversi adeguatamente.
Nessuno ha aiutato tempestivamente Vanessa, nessuno è riuscito a impedire l’aggressione violenta, nessuno è riuscito poi a fermare le due ragazze facilmente fuggite. Colpisce, questa impotenza o, peggio, questa ignavia se non questo farsi gli affari propri, salvo poi, a tragedia compiuta, levare un coro sommario di ovvia indignazione. E’ una reazione da «folla solitaria» - ciò che siamo troppo spesso nell’immensa provincia metropolitana - e da «individui atomizzati», capaci di spaventarsi (con buoni motivi, magari) e di arrabbiarsi (idem) ma non di comportarsi con razionalità, determinazione civica, disponibilità personale ad agire in soccorso del prossimo in pericolo. Non si tratta di sostituirsi a chi, per compito istituzionale, deve garantire la sicurezza e la stessa tenuta civile. Si tratta di dar prova di sensibilità, di capacità di presenza esattamente nello specifico spazio che occupiamo in quanto cittadini e, in quanto esseri umani, persone.
Per quanto inattesa possa essere stata la criminale reazione delle due assalitrici, è un fatto che solo Vanessa si era opposta loro e che per questo è stata colpita, ed è un fatto che le assassine, in un’ora di punta, con tanta gente sotto i cui occhi hanno commesso il delitto, hanno avuto modo e tempo di dileguarsi. Straniere o italiane, rom o meno che siano, hanno comunque trovato in quella folla solitaria e incapace di reagire un terreno in cui muoversi e colpire facilmente. Saranno catturate, speriamo, se non si sono già involate per qualche patria lontana. In ogni caso, se la giustizia che giunge dopo il delitto le colpirà, resteranno il dolore per la vita troncata e lo sconcerto per la distrazione e l’ignavia che non hanno saputo evitare questo esito.
Senza titolo 1789
dalla nuova sarrdegna di oggi 29\4\2007
La commovente storia di un marocchino arrestato dai carabinieri a Pozzomaggiore «Sfida» la legge per assistere la sorella malata Clandestino per esaudire il desiderio della madre morente: «Occupati di lei» Rischia l’espulsione ma il giudice non ha ancora deciso
SASSARI. Il sogno di raggiungere la famiglia, dopo avere attraversato il mare a bordo di un barcone della speranza, è svanito nello strazio di un addio. A gennaio Mohamed Ibnorida ha accarezzato per l’ultima volta il volto della madre Essalaha, stroncata da una grave cardiopatia a soli 43 anni. Da allora, a 26 anni, il giovane marocchino è l’unico punto di riferimento per la sorella diciottenne, bambina per sempre a causa di una grave patologia, e per il fratellino di cinque anni. Venerdì Mohamed è stato arrestato dai carabinieri di Pozzomaggiore, nella casa dove il giovane viveva nascosto da mesi.
Mimetizzato nell’attesa che il padre ritornasse dal Marocco, dove era andato per riaccompagnare la moglie nell’ultimo viaggio, e dove è rimasto per cercare di ottenere il permesso di espatrio per il figlio maggiore. Perché Mohamed è ormai indispensabile alla famiglia, da quindici anni in Sardegna con tutte le carte in regola. Solo lui, cresciuto dai nonni in un paesino del Maghreb dopo la partenza dei genitori, restava tagliato fuori dal sogno del ricongiungimento familiare.
Ieri mattina la commovente storia di «Mohamed il clandestino» è approdata a palazzo di giustizia dove il giudice Carla Altieri, dopo averla ascoltata, ha convalidato l’arresto riservandosi però di decidere se concedere o meno l’immediata espulsione dell’imputato dal territorio italiano. Il pm Antonio Piras ha chiesto che, come prevede la legge in casi di disobbedienza a un foglio di via, Mohamed Ibnorida venga rimpatriato. E non c’è dubbio che il giovane abbia ignorato il decreto di espulsione, notificatogli a ottobre dopo il suo avventuroso arrivo a Lampedusa a bordo di una bagnarola del mare carica di disperati.
Lui, che non parla l’italiano e che ieri è stato interrogato con l’aiuto di un interprete, anche volendo a quell’ordine non poteva obbedire. Perché, ha spiegato il suo avvocato difensore Giuseppe Onorato, a Pozzomaggiore lo aspettava una famiglia in difficoltà. La madre gravemente malata, il padre narcotizzato dal dolore, la sorella bisognosa di assistenza continua. Perfino più, se possibile, del fratellino. Ieri mattina la vera protagonista di questa storia di integrazione sperata ha atteso, con alcuni membri della comunità marocchina accorsi a palazzo di giustizia, che il fratello maggiore uscisse dall’aula del tribunale. Non appena lo ha visto si è riappropriata di Mohamed con un abbraccio. È lui, adesso, il suo faro. Lei, che in Italia ha maturato tutti i diritti di un cittadino disabile totale, non sa che rischia di perdere l’unica persona al mondo in grado di occuparsi di lei.
Titolare di una carta di soggiorno permanente per stranieri, qualcosa di più di un semplice permesso, la ragazza-bambina ha una pensione di invalidità civile che tiene conto della sua grave minorazione «che ne ha ridotto - si legge nel certificato dell’Asl - l’autonomia personale in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale e in quella di relazione». Ma la sua nuova patria ha fatto di più per la fragile sorella di Mohamed: l’ha integrata in una scuola e le ha assegnato una docente di sostegno. Tre volte la settimana, la ragazza riceve la visita domiciliare di personale specializzato sanitario. Ma è il calore della madre che le manca da quattro mesi. Un amore totale che lei ha riversato sul fratello ritrovato. Da parte sua, Mohamed ricambia curando la sorella e occupandosi a tempo pieno del fratellino. Un’assistenza che il padre, che si guadagna da vivere facendo il venditore ambulante, non è in grado di assicurare con la necessaria costanza.
In attesa che la sorte di Mohamed venga decisa dal giudice, l’avvocato Giuseppe Onorato si sta già muovendo perché al giovane venga concesso il permesso di soggiorno. «Dopo avere valutato la situazione - ha spiegato il legale - il questore potrebbe permettere a Mohamed di restare in Italia per motivi familiari, di salute, oppure umanitari».
E che la storia di Mohamed meriti un’attenzione speciale sono certi i suoi connazionali e parenti, residenti in altri centri del Sassarese. Questo perché il ragazzo possa mantenere la promessa, fatta a gennaio alla madre morente, di non abbandonare i fratelli.
Senza titolo 1788
CERCO MATERIALE PER UNA RIVISTA VIRTUALE
HO UN APPELLO PER TUTTI I BLOGGERS! Vorrei realizzare una rivista virtuale e cerco materiale per un numero sperimentale. Se qualcuno vuole contribuire, non avrà soldi nè onore, inoltre i tempi saranno molto lunghi e forse il risultato sarà pessimo... Ma confido ugualmente nel vostro buon cuore! Chi vuole, può inviarmi qualunque tipo di materiale che ritenga interessante: racconti, foto, disegni, scritti, articoli e qualunque cosa che abbia a che fare con il tema "DIARIO", via email. Per informazioni potete lasciare un commento sul mio blog.
Grazie a tutti!!!
Senza titolo 1787
Pedofilia alla scuola materna
Qualcuno sa come ci si sente? Qualcuno sa cosa si prova?
“Ti prego, mamma, fammi restare qui con te, a casa. Che fastidio ti do? Non Portarmi a scuola”. “Ma devi andare all’asilo, tutti i bambini ci vanno. Su, forza.”
E poi la scoperta di aver vissuto in un mondo irreale, inesistente. Il risveglio. Cominci a tremare, a soffrire nel silenzio della tua vera vita che si rivela all’improvviso e, comunque, deve continuare. Nulla sarà più uguale.
Le visite, gli accertamenti, le speranze impossibili. E ogni notte, quando cerchi di dormire, ci sono frasi, giochi, parole del tuo bambino, che non hai capito in tempo e che si affacciano, si sovrappongono a una velocità che , quasi, ti fa girare la testa. Il cagnolino, l’olio, l’obbedienza…e ti senti quasi soffocare, perché c’è un grido che ti sale in gola, ma poi si ferma e quasi ti strozza. E’ un grido così disperato che non ha neppure la forza di uscire.
La mamma di un bambino di Rignano Flaminio
Come possiamo far finire questi orrori?
28.4.07
Senza titolo 1786
Tale evento combaciava con la vittoria dello scudetto, dopo quello a tanormale \ a tavolino, meritato e pulito ( ? per come è andata a finire l'inchiesta di calciopoli e visto che in alcune telefonate sui cui non si è andati affondo si parlava dell'inter e delle altre squadre oltre a quelle coinvolte ho i miei dubbi e sospetti ) e dalla, dopo 10-12 anni , se non ricordo male , dalla promozione dell'Ustempio ( squadra cittadina ) dala serie D alla C2 . E quindi eco che oltre le e foto scattate all'autrice che trovate sotto riporto qui anche altre foto scattate ( io sono quello al centro con il giubotto bianco ) con degli amici \ conoscenti prima della presentazione del libro in questione .
L’opera della Pirrigheddu è stata data alle stampe dalla Kimerik, casa editrice impegnata nella ricerca di nuovi talenti e organizzatrice di diversi concorsi letterari .
Proprio in uno di questi Maria Antonietta Pirrigheddu si è segnalata all’attenzione dei responsabili della Kimerik, tanto da vincere con il racconto ( che poi ha dato titolo a tale raccolta ) “Le parole assasine " .
Un 'opera prima dai tratti accattivanti fatti di una scrittura snella e semplice, caratteristiche che ben distinguono lo stile della scrittrice gallurese ( già nota con altri interventi come potete notare dal suo sito riportto nelle righe precedenti ) .
IL libro è stato presetato ad un attento pubblico da Franco Fresi ( al centro della foto ) , il decano ma anche sostenitore di molti scrittori tempiesi e dal , magari lo avessi avuto alle superiori , prof di filosofia e cdv esterno , Giuseppe Pulina ( a sinistra nella foto )
Tra questi c’è ovviamente anche la Pirrigheddu ( foto a destra ) che con Fresi ha in comune la passione per la novella e l’attenzione per la storia e le tradizioni del territorio. “Le parole assassine”
Segno che l’autrice si sente ancora impegnata in una ricerca personale che potrebbe modificare stile e direzioni.
D’altronde, come si legge nell’introduzione dell’opera,che trovate qui integralmente « (...) l’elemento che più di tutti Maria Antonietta Pirrigheddu mette in risalto è la parola: la parola intesa nel suo unicum indivisibile di significato e significante e come tale veicolo di potere . raccoglie anche altri racconti, tutti diversi per trama e svolgimento. (....) La metafora creata dall'autrice è perfetta ed esprime chiaramente la potenza del messaggio. Messaggio che si articola su due livelli : quello della particolare situazione a cui fa riferimento e quello più generale. In entrambi i casi la metafora calza a pennello e trasporta tutta l'intensità dei sentimenti della protagonista e la potenza della parola stessa in quanto veicolo di significato e quindi di emozioni e sentimenti, spesso negativi. Il suo stile è asciutto e lineare. L'autrice si destreggia bene nel gestire al meglio la metafora creata. Riesce anche a realizzare brevi passaggi che molto si avvicinano alla poesia: "Nel cavo della mente, timidamente accorti, si aprono le tane pasciuti centopiedi". Queste sono le costanti riscontrabili in tutti gli altri racconti.(...) ».
Parole che possono uccidere e scarnificare una quotidianità fatta di finzioni. Concludo affrmando che " Le parole assassine " è bello e suggestivo. La metafora creata dall’autrice è perfetta ed esprime chiaramente la potenza del messaggio. Messaggio che si articola su due livelli: quello della particolare situazione alla quale fa riferimento e quello più generale. In entrambi i casi la metafora calza a pennello e trasporta tutta l’intensità dei sentimenti della protagonista e la potenza della parola stessa in quanto veicolo di significato e quindi di emozioni e sentimenti, spesso negativi. Il suo stile è asciutto e lineare. L’autrice si destreggia bene nel gestire al meglio la metafora creata. Riesce anche a realizzare brevi passaggi che molto si avvicinano alla poesia
Senza titolo 1785
Senza titolo 1784
Tamara de Lempicka
Ho amato l’amore?
Non capisco se ti ho amato
ho amato te
ho amato l’amore?
L’amore è gioia...
desiderio...
passione...
mescolare la tua entità
alla mia.
Quel sottile appagamento
che percorre la carne
e conquista in un lampo.
Sfiorami...
Amami...
prendimi tutta...
in un feroce amplesso.
Io ti bacio
mentre la lingua affonda
in ogni luogo
e un solo getto m’investe tutta.
È questo l’amore che sogno
non certo il tuo
Silvana
27.4.07
Senza titolo 1783
Oltre le mura
della città
un orizzonte insegue un orizzonte;
a un’autostrada, un’altra seguirà,
gli spazi sono fatti per andare;
la tua libertà,
se vuoi, la puoi trovare.
E un uomo saggio
regole farà,
una prigione fatta di parole;
i carcerieri
di una società
ti impediranno di cercare il sole;
la tua libertà,
se vuoi, la puoi avere.
Fossi un uccello
alto nel cielo
potrei volare senza aver padroni;
se fossi un fiume
potrei andare
rompendo gli argini nelle mie alluvioni
E boschi e boschi
cerco attorno a me
dov’è la terra che non ha barriere?
dov’è quel vento
che ci spingerà
come le vele o le bandiere;
la tua libertà
se vuoi la puoi avere.
Fossi un uccello
alto nel cielo
potrei volare senza aver padroni;
se fossi un fiume
potrei andare
rompendo gli argini nelle mie alluvioni
Ma sono un uomo
uno fra milioni
e come gli altri ho il peso della vita
e la mia strada
lungo le stagioni
può essere breve, ma può essere infinita;
la tua libertà
cercala, che si è smarrita.
cercala, che si è smarrita
Ecco un'altra risposta oltre il mio precedente post sulle libertà la risposta ad un quesito posto sia dalla cdv neroassenso nel bellissimo e profondo post " e tu che voglia di libertà hai " ? e al post introspettivo "liberi" dell'utente principedellemosche pubblicato su blogfriends.splinder.com/
vignetta tratta dall'agenda 16 mesi 2007 di smemoranda
anch'io adesso vi chiedo di rispondere semplicemente a questa domanda..." In questo periodo storico e politico, di quale libertà si sente il bisogno?
VOGLIA DI LIBERTA' DI...
VOGLIA DI LIBERTA' PER...
VOGLIA DI LIBERTA' DA...
26.4.07
Zichichi - aumento temperatura è fenomeno naturale
Lo sostiene il professor Antonino Zichichi al Seminario internazionale in corso in Vaticano fino al 27 aprile.
CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 26 aprile 2007 (ZENIT.org).- Intervenendo il 26 aprile in Vaticano al Seminario internazionale organizzato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace sul tema Cambiamenti climatici e sviluppo, il professor Antonino Zichichi, Presidente della World Federation of Scientists, ha spiegato l'origine naturale dei cambiamenti climatici.
A questo proposito l'illustre scienziato ha infatti sottolineato che lintervento delle attività umane influisce per meno del 10% e che i modelli utilizzati dallIPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, Commissione ONU fondata nel 1988) per simulare e prevedere i cambiamenti climatici sono incoerenti e non validi dal punto di vista scientifico.
Con una argomentazione precisa e scientificamente dettagliata, il professor Zichichi, che è anche membro della Pontificia Accademia delle Scienze, ha prima spiegato quali sono le basi matematiche del metodo scientifico, dopodiché ha precisato che i modelli matematici utilizzati dallIPCC non rispondono a questi criteri.
A questo proposito il professor Zichichi ha ricordato che nei volumi dei Seminari Internazionali svoltisi a Erice (Sicilia) nel 2004, 2005 e 2006, i modelli utilizzati dallIPCC sono stati puntualmente criticati per l'approssimazione scientifica.
Secondo lo scienziato lIPCC ha utilizzato il metodo del 'forcing' per arrivare alle conclusioni che le attività umane producono variazioni meteorologiche.
Il Presidente della World Federation of Scientists ha quindi affermato che sulla base delle attuali conoscenze scientifiche non è possibile escludere che i fenomeni di cambiamento climatico possano essere di origine naturale e che è plausibile che luomo non centri niente.
A tal proposito Zichichi ha spiegato come il motore della meteorologia dipenda da fenomeni naturali come per esempio l'energia inviata dal sole e le attività vulcaniche che sputano lava e una enorme quantità di sostanze in atmosfera.
Le attività umane incidono in questo sistema per un massimo del 10%, ha continuato lo scienziato.
Guardando alla storia del pianeta, Zichichi ha ricordato che 140 milioni di anni fa Oslo e San Pietroburgo sarebbero state parte del circolo polare artico. Che lo stesso polo nord 280 milioni di anni fa copriva zone dove adesso si trova il canale di Suez, Lhasa in India e Houston in Nord America.
Nello stesso tempo però bisogna ricordare, ha continuato, che in mezzo milione di anni la terra ha perso per quattro volte il polo nord ed il polo sud. Per quattro volte i poli sono scomparsi e poi si sono riformati.
Il Presidente del World Federation of Scientists ha infine detto di non essere per nulla convinto che il riscaldamento del pianeta sia dovuto all'aumento delle emissioni di anidride carbonica prodotte dalle attività umane, perché i cambiamenti climatici dipendano in maniera più significativa dal flusso di raggi cosmici.
25.4.07
Ancora una volta Tu...
(dedicata al mio Angelo Custode)
Angelo mio,
dall'ali splendenti,
sei accanto
ancora e ancora.
Un luccichio appare
attraverso l'aria rarefatta
della stanza.
Passi Tu oggi,
col tuo Unicorno
a dar conforto
all'anima mia
ti fai sentire vicino
nella giornata solitaria,
umida, intrisa di
raccapriccianti ricordi.
Giovanna Nigris
Foto della manifestazione 25 APRILE 2007 A ROMA
Cerco Dio! Cerco Dio!
Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un dio che è morto,
ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto,
nei miti dell' estate dio è morto...
Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell' eroe
perchè è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
con gli odi di partito dio è morto...
Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perchè noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto...
Dio è morto. Lo diceva Nietzsche, lo dice Guccini. Dio è morto nella decadenza del mondo occidentale.
Uomini che nell'inseguire i loro sogni utopici hanno percorso strade che non hanno portato a niente, uomini che non trovano il senso della vita nelle notti, nell'ubriacarsi di vino e di vita, nella droga, nell'industrializzazione e nel consumismo.
Dio è morto dove si mercifica la dignità. Dio è morto nei primi segni di un'Italia consumistica, le rate. Dio è morto assieme ad altre centinaia di migliaia di persone nei campi di sterminio.
Ma Dio, chiunque egli sia, non può morire, e se muore è per tre giorni. Perchè Dio esiste, e risorge nei nostri ideali, nei nostri sogni, nel nostro futuro.
Perchè la speranza di un mondo nuovo c'è. E se per alcuni è solo utopia, per me è reale e tangibile come lo sono ancora tutti i sogni di una ragazza che ancora vuole credere che il mondo possa cambiare.
Quanto dolore, quante tensioni
Nascoste tra noi nei nostri pensieri
Troppi nemici, troppi veleni
Nascono tra noi, nei nostri desideri
Molto lontani dalla realtà
Troppo lontani dalle verità
Noncuranti dei bisogni
Delle nostre paure
Paura di volare, paura di morire
La paura di non sapere più da che parte stare
Non riuscire più a distinguere cos'è il bene ed il male
Another world is possible
Un otro mundo es posible
Un altro mondo è possibile
Un autre monde est possible
Di nascosto nei palazzi delle nostre città
Si sezionano le sorti dell'umanità
Noncuranti dei bisogni, dei nostri desideri
Delle nostre paure, paura di morire
Segnali ribelli, voci pirata
Nel nostro medioevo frequenze illegali
Corrono veloci le comunicazioni
Rimbalzando tra i satelliti ultraplanetari
Arrivano, colpiscono, confondono e cancellano
Riscrivono di colpo tutto ciò che è stato
Ma non è troppo tardi ancora, non è tardi per cambiare
Per sognare altri mondi non è mai troppo tardi
Another world is possible...!
Di nascosto nei palazzi delle nostre città
Si sezionano le sorti dell'umanità
Noncuranti dei bisogni, dei nostri desideri
Delle nostre paure, paura di morire
Cambiare!
Senza titolo 1782
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Mi condivido la tesi , che prima consideravo pura complottistica e dietrologica , di Don Fortunato di Noto . Il quale afferma : << C’è una lobby, peggiore delle sette sataniche, che lavora nell’oscurità per proteggere la pedofilia. È una lobby che ha aderenti insospettati. Non soltanto insegnanti e persone che lavorano vicino ai bambini, ma anche gente autorevole e che ricopre cariche istituzionali, basta leggere quello che è accaduto in Belgio o in Olanda per rendersene conto. Gruppi di resistenti, come quello di don Fortunato, combattono questa impari battaglia. Mentre nazioni, come la Colombia, iniziano a dotarsi di leggi adeguate.>> ed ha istituito la la Giornata della Memoria dei Bambini Vittime della violenza dello sfruttamento e dell'indifferenza (Gmbv) qui ulteriori dettagli
Infatti da tale news riportata nele righe precedenti e da questa dichiarazione di Don Fortunato di Noto ho capito perchè il palleggio di responsabbilità fra mil ministero dell'istruzione e e la magistratura che ha permesso a tali presunti ( perchè ci sono indagini in corso ) , ma soprattutto ilsilenzio ( o alemeno a sentire il tg 1 dellle 13.30 di oggi ) che fra gli indagati ci sono persone insospettabili e legate agli ambieti cattolici come il caso di un autore televisivo molto noto, inventore di trasmissioni "cult" sui piccoli e grandi problemi dei bambini come Solletico per la Rai, tra le persone accusate dell'orrore di Rignano Flaminio. Gianfranco Scancarello, 56 anni, oggi firma con Cesare Lanza Buona Domenica ed è il creatore e il deus ex machina di Unoperuno, la trasmissione pomeridiana sul canale dei vescovi Sat2000 che tutti i giorni, da anni, affronta le difficoltà degli adolescenti. "Io e mio padre", era il tema della puntata di ieri.
Mi fa meraviglia che la chiesa ufficiale ( intendendo le gerarchie ) non prenda posizioni in merito , per fortuna che fra essi ci sono gente che non ci sta al loro silenzio come padre Shay Cullen,candidato al Premio Nobel, missionario cattolico da anni impegnato in prima linea nel recupero dei bambini abusati e il fondatore nelle filipine di un'assocciazione antipedofilia e contro la prostituzione minorile il quale in una intervista a www.associazioneprometeo.org/
: << (...) D: Da sacerdote cosa pensi di quei tuoi confratelli che sporcano la veste che indossano diventando loro stessi degli abusanti. Lo scorso anno un sacerdote italiano fu condannato per abusi su 75 bambini eppure la sua comunità lo difese strenuamente…..
R: Assurdo. Io cerco ogni giorno di far emergere il bisogno che c’è di proteggere i bambini da parte di tutta la comunità. E’ sciocco pensare che solo alcuni soggetti possano essere pedofili ed altri no. Non dimentichiamo che la pedofilia è un grave crimine ma anche un peccato mortale agli occhi di Dio. Gesù stesso ha usato parole durissime contro chi scandalizzava i più piccoli.
L’unica risposta possibile è che il pedofilo deve andare in carcere e poi cambiare vita. E questo vale anche per chi macchia la propria veste ! (..) >> qui il resto dell'intervista
Oltre ai consigli di cui avevo già parlato in un precedente post più precisamente qui e di cui riassumo con dele aggiunte i punti più salienti .
1) educazione sessuale e sentimentale non solo confessionale ma anche laica ,che vada di pari passo con l'evolversi psicologico dei bambini oltre che nelle famiglie , nelle scuole di ogni ordine e grado . Essa deve comprendere un grande campo di argomenti, da “da dove vengono i bambini ? alla contraccezione, alle malattie legate al sesso, e alle implicazioni sociali e psicologiche legate alle relazioni sessuali ., senza ipocrisie e pregiudizi, tabù inutili in maniera da evitare che Il comportamento sessuale umano sia influenzato, o pesantemente compromesso, dalle regole della cultura in cui l'individuo vive. Esempi di queste norme sono la proibizione di rapporti sessuali prima del matrimonio, o contro l'omosessualità, o altre attività, poiché le religioni proibiscono tali attività (vedi tabù). A volte, se non nella maggior parte dei casi, questi comportamenti indotti culturalmente, non riflettono le naturali inclinazioni sessuali dell'individuo. Coloro che desiderano esprimere una sessualità dissidente sono spesso forzati a formare subculture all'interno della cultura principale. In altri casi, forme di sessualità possono svilupparsi in un feticismo o alternativamente svilupparsi come forma di disordine psichico o parafilia
2) Distinzione fa fra abusi e pedofilia . Allontanamento dal domicilio del bambino del genitore o familiare violento e leggi che potenzino corsi di aggiornamento per genitori, insegnanti, formatori; e che, infine, aumentino il numero di servizi sociali adeguati in tutto il territorio italiano, senza dimenticare, come spesso avviene, alcune zone geografiche o sociali.
3) Nessuna distinzione fra pedofilia biuona e pedofilia cattiva a prescindere dalle tradizioni culturali e antropologiche delle diverse parti del mondo
4) distinzione fra Pedofilo che ha subito violenze e pedofilo che sfrutta questa sua situazione di malattia per denaro ( leggi produzione di video o di foto pedo pornografiche ) . Senza per questo assolverlo , ma condannarlo alla giusta pena a seconda della gravità del reato . In quanto Il pedofilo e' un malato, questo e' un dato di fatto, ma anche se e' affetto da uno dei tanti disturbi del comportamento non e' certo sollevato dalle sue responsabilita', infatti nella quasi totalita' dei casi il pedofilo e' perfettamente cosciente della sua malattia, del danno che arreca (anche se prova a giustificarlo) e quindi agisce con piena capacita' di intendere e volere... questo lo rende perseguibile penalmente. Il pedofilo e' sessualmente attratto dai bambini e desidera fortemente soddisfare i suoi istinti, in particolare secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV) prodotto dall'American Association of Psychiatry (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) i soggetti affetti da pedofilia possono limitarsi a spogliare il bambino e a guardarlo, a spogliarsi a loro volta, a costringere il bambino ad assistere alla propria masturbazione ed ad accarezzarlo. Il pedofilo pero', a seconda della propria personalita', puo' anche essere piu' violento e seviziare il bambino sottoponendolo a pratiche sessuali come la fellatio o il cunnilingus. Come gia' accennato il pedofilo prova a giustificare il proprio comportamento sostenedo che le varie pratiche hanno scopo educativo o che sono stati gli stessi bambini in qualche modo a chiederlo.
5) ascoltare attentamente i prori figli e non prendetre tutto come semplice fantasia ed immaginazione , perchè fino ai 12 anni l'unica forma di linguaggio che hanno per esprimere i loro sentimenti e quindi usano la fantasia per raccontare fatti come se fossero favole e spesso dietro le ffavole c'è sempre un fondo di verita .
Quindi più tardi si ritarderanno le politiche di prevenzione pegio sarà e più episodi simili ( veri o reali ) si verificheranno e si rischia che succeda come il bullismo che si è talemnte radicato nelle scuole italiane chesi fatica ad estirparlo in quantoi ne sono stati ignorati e sottovalutati i segnali premonitori e le avvisaglie .
Concludo con la pubblicità di cui non condivido il finale , il perchè lo già spiegato in quel miop ost precedentemente citato , trovata su una rivista erotica vietata ai minori di 18
Ci guardano ,ci rispettano , ci studiano , ci giudicano , ....
rispettiamoli anche noi . scopri nello sguardo di un bambino la gioia di vivere in un mondo sano e senza complessi e nel rispetto del prossimo . Negli occhi di un bambino vedi anche il tuo futuro ricordati che eri un bambino anche tu .
NO ALLA VIOLENZA
NO ALLA PEDOFILIA
IL PEDOFILO E' UN CRIMINALE
Collegamenti esterni
- Domande e risposte sulla sessualità
- Il sesso spiegato ai giovani
- Associazione Italiana Salute Psicosomatica e Sessuale
- Tecniche, guide e consigli per vivere bene la sessualità
- La storia dell'evoluzione dei costumi sessuali degli Italiani
- Selezione di libri sulla sessualità
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