In questi giorni ripulendo dallo spame pattume vario le mie email ed in particolare quella di virgilio che uso come punto di rifferimento per il blog , ho trovato delle email utili ( a volte faccio come si faceva e ancora si fà in alcune zone d'italia ed in particolare al centro sud , del maiale non si butta via niente e come Don lorenzo Milani che conservava tutte le elttere anche quelle d'insulti e di minacce che rivcevette dopo la pubblicazione del suo libro l'obbedienza non è più una virtù ) . Lo so che non dovrei come ho già detto nel corso di questi anni nel blog , ascoltare chiunque ogni lamento come dice l'avvelkenata di Guccini ma davanti a certe email non sempre riesco a mettere in pratica tale proposito e :
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E mangio pane, pane e sale
e il cielo piove giù
con lacrime d'altomare
acqua che non si ferma più
Ma salgo ancora nuove scale
e vedo ancora + in lì
la luce chiara di domani
precipitando esplode già
E il mattino
sembra tutto
aria serena
e il dolore
si confonde già
nel mattino
sembra un fiume
dopo la piena
nella pace rifluisce già
Guarda i miei occhi come piove
guarda i miei occhi x te
fa che ritorni presto il sole
e che si posi in fronte a me
E il mattino
sarà tutto
aria serena
e la luce ci confonderà
nel mattino
come un fiume
dopo la piena
nella pace rifluisce già
E il mattino...
E mangio ancora pane e sale
e il cielo piove giù
con lacrime d'altomare
acqua che non si ferma più.
E mangio pane, pane e sale
e il cielo piove giù
con lacrime d'altomare
acqua che non si ferma più
Ma salgo ancora nuove scale
e vedo ancora + in lì
la luce chiara di domani
precipitando esplode già
E il mattino
sembra tutto
aria serena
e il dolore
si confonde già
nel mattino
sembra un fiume
dopo la piena
nella pace rifluisce già
Guarda i miei occhi come piove
guarda i miei occhi x te
fa che ritorni presto il sole
e che si posi in fronte a me
E il mattino
sarà tutto
aria serena
e la luce ci confonderà
nel mattino
come un fiume
dopo la piena
nella pace rifluisce già
E il mattino...
E mangio ancora pane e sale
e il cielo piove giù
con lacrime d'altomare
acqua che non si ferma più.
( “pane e sale “ Zucchero )
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Ecco alcune delle email che ho ricevuto dopo i Post : 1 ) per il 5 anniversario del G8 di genova in particolare quello su piazza Gaetano Alimonda( o Piazza Carlo Giuliani ragazzo come preferisco chiamarla ) ; 2) quel post su Hina quella ragazza pakistana uccisa
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inziamo da .... da ...... ora ci sono .... da quello sull'islam che è il più recente ora avendo svuotato il cestino o cancellato anche le email in questione , ma il tono era questo : catto comunista di .......... , dici d'essere anti fondamentalista e poi riporti siti fondamentalisti , fuori dall'Italia tu e i rtuoi amici islamici , hai mandato a ..... la tua religione per convertirmi all'islam , dici d'essere contro il fondamentalismo e i fondamentalisti islamici e poi metti fra i siti anche sitio fonfamentalisti , che .... di coerenza è la tua ? ecc
Ora ppur essendo educato e avendo ricevuto sia i scaramenti sia una formazione cattolica prima quella intransigente\ conservatore o cericofascista ( per usare un termine degli anni 60\80 ritornato in uso di recente ) e poi a quello progressita - del dissenso o cattocomununista ( stessa espressione come clerico fascista ritornata in auge di recente ) sono diventato : 1) dopo aver letto di pasdre Ernesto balducci : << non posso definirmi solo cristiano >> ; 2) scambi culturali con amici e compagni di strada e di viaggio atei \agnostici , cristiani , cattolici non praticanti , opure musulami , buddisti , protestanti ., un Laico credente e mi sono come LadyDeath75 ( News Entry nella nostra comunity ) non sono di nessuna religione dichiarata, ho un mio pensiero teologico personale . E quindi mi sono detto ed è questa la strada che seguo ( ma poi chi sa che non possa cambiarla in un futuro , anche se credo che non ci sarà visto che è entrata in profondità nel mio bagaglio di viaggio e nella mia opera d'arte ) che l'imppoertante non è come si crede , ma è credere , non credo che Dio se la prenderà a male se affermo << Dio è laico come me >> proprio come la famosa canzone deglianni 90 laico reggae di Corrado Guzzanti e il suo gruppo qui per l'mp3
Cosi come non credo che s'offenda se seguo alla lettera quanto dice simone Weil << Un ateo , un "infedele " capaci di comprensione pura sono altrettanto vicini a Dio di un cristiano e quindi lo conoscono altrettanto bene sebbene la loro conoscenza si esprima con parole diverse oppure resti muta . perchè Dio è amore >> .Nell'ultima accusa \ osservazione c'è un fondoi di verità ma lo'ho fatto : 1) per farvi conoscere entrambe le correnti dell'islam ( Sunniti e Sciiti ) ; 2) farvi capire la differenza fra l'islmam moderato o meglio progressista e quello fondamentalista -intransigente . 3) ho messo i siti in fretta , e qui mi scuso , perchè dovevo prepararmi per andare all'ultima giornata del festival di tiime jazz di Berchidda dove c'era Ascanio celestini
Ora veniamo a quellle accuse sui post del g8 di genova 2001
sullo stesso tenore del primo post che dedicai al g8 di Genova ( anche sempre di meno dopo aver visto quei link che avevo portato nel post precedente ) difendi un assassino , difendi i violenti e non i citadini che hanno subito danni , non rispetti i carabinieri e poliziotti che hanno difeso la gente da voi teppisti , che le tue informazioni sono faziose , se a genova non c'eri , che cazzo te ne frega di partecipare ad una contro inchiesta faziosa ed a senso unico , come mai t'interessi cosi tanto di una cosa successa 5 anni fa ? ed in particolare del fatto di piazza alimonda ecc
Iniziamo dall'ultima accusa . Quel libro ( Genova nome per nome di Carlo Gubitosa da me più volte citato in questo blog ) lavoro durato 3 anni , non è fazioso ( invito a leggerselo o a rileggerselo con più attenzione ) ci sono testimonianze e racconti di tutte le parti in causa ( manifestanti , e poliziotti ) , un mio amico che la pensava come voi lo ha letto e mi ha detto : << non concordo con la versione ufficiale , non vi baisimo non avete tutti i torti . E' il libnro migliore e più accurato che ho letto su tali fatti >> . E' vero i link sui video da me riportati sono a senso unico , ma come maim la destra e le forze dell'ordine , non mostrano i video nella loro interezza e solo pezzi ? Come mai hanno utilizzato quel decreto sulle perquisizioni senza mandato ( che si usa in casi eccezionali armi o droga ) per sequestrare pc di giornalisti del mediacenter ? perchè hanno malmenato giornalisti non solo italiani ,ma anche stranieri ? . non difendo un assasino , ma : << forse doveva scappare anzi che rispondere a violenza con violenza >> quel mio amico di destra che ha letto il libro e viusto i filmati di quel post << ma non mi sembra un assasino uno che si difende anche violentemente in una situazione del genere >> : a queste persone dico solo rivedere quei video senza paraocchi e senza pregiudizi e continuano a ripetermi le solite cose gli dedico la canzone Vaffanculo qui il testo
ispondo all'ultima domanda : perchè è storia , come i fatti di Genova 1960 ( nei collegamento una bun resoconto per chi vuole saperne dio più ) , per dimnostrare all''estero che non tutti gli italiani sono bestie ( ovviamente senza generalizzare ) come quei poliziotti di genova , perchè era dal 1989\90 che non avveniva un morto in una manifestazione politica .
Ma soprattutto per come il caso di Carlo Giuliani è stato archiviato e per il,atto che a causa , SIC , della legge sull'indulto saranno definitavamente archiviati le torture di Bolzaneto , il massacro dellla Diaz . Per la documentazione , per volesse farsi ( o per chi l'ha già , ma vuole ricordare ) un idea senza parocchi e pregiudizi rimando ai miei post preceenti . Concludo con chi mi dice che sono contro la polizia che anche la polizia e le forze dell'ordine sembra che stiano incominciando a capire i loro errori fatti ( anche se esistono delle forti sacche minoritarie di resistenza alla democratizzazione dele forze armate , vedere come hanno represso le manifestazioni Notav e come alcuni di loro avessero chiesto all'ora ministro dell'interno Beppe Pisanu carte bainca per mantenere l'ordine pubblico di quei giorni ) come dice questo articolo del settimanale LeftAvvenimenti www.avvenimentionline.it uscito nella versione cartacea la settimana del 14 luglio
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La polizia confessa: abbiamo sbagliato. Ma ora le cose sono cambiate. Al G8 c’è chi faceva le prove dell’autunno caldo.
di Marco Romani
Qualcuno a voce bassa dice: «Una vergogna». Qualcun altro parla di «ferita». Per tutti è stato «un errore da non ripetere». I fatti di Genova all’interno delle forze di polizia sono considerati come una “macchia” da archiviare prima possibile perché ha travolto un’immagine costruita per anni. Filippo Saltamartini, segretario generale del Sap - il sindacato più vicino al centrodestra - lo dice con chiarezza: «Nel nostro lavoro veniamo pagati pochissimo. Se ci viene tolta anche la dignità non ci rimane nulla. Chi fa il concorso per entrare in polizia ha come obiettivo quello di arrestare i ladri, non manganellare». Nei reparti si è discusso per mesi, si sono fatti convegni, si è litigato. La difesa a oltranza dei colleghi sotto processo ha trovato consensi, ma alla fine l’atteggiamento prevalente è quello del “chi ha sbagliato paghi”, l’importante è che non si confondano quegli errori con l’intero operato della polizia.
Il tentativo è quello di mettere quei giorni tra parentesi. Il modello di ordine pubblico prima e dopo Genova non è cambiato, sottolineano al Viminale, ed è improntato al dialogo e alla filosofia che la polizia garantisce il diritto costituzionale di protestare. Sarà. Ma allora da dove nascono le vicende della scuola Diaz e della caserma di Bolzaneto? Le risposte divergono. E parecchio. Claudio Giardullo, segretario del Silp-Cgil, spiega: «A Genova, invece di prevenire, si è scelto un modello di ordine pubblico preciso, quello dello scontro di piazza. Se ai manifestanti non si lasciano vie d’uscita, e anzi si compartimenta la città in zone rosse, vuol dire che si vuole impartire una “lezione”, senza spazi per mediazioni e flessibilità. Ci fu anche un input della politica. La verità è che la presenza di esponenti di primo piano nelle sale operative non aiutò: i poliziotti furono in qualche modo portati a credere che avevano il via libera. Il governo Berlusconi si stava preparando a un autunno caldo e quello di Genova era un messaggio preciso a sindacati e moderati: tenetevi lontano dalle piazze. Le forze di polizia sono state usate come strumento dello scontro». Diversa la lettura data da Oronzo Cosi, segretario del Siulp, il sindacato che con 33mila tessere è il più grande della categoria: «Non agimmo su pressioni o per influenze politiche. Eravamo impreparati ad affrontare eventi di quella portata. Pochi mesi prima di Genova, e con un altro governo in carica, a Napoli accaddero incidenti gravi. Anzi, se vogliamo anche peggiori: era una manifestazione più piccola, tutta italiana. Il problema è che tra i due eventi passò poco tempo e non siamo stati in grado di valutare la portata di quei fatti e cambiare il modello operativo. L’errore fu di non capire che all’interno di un corteo c’erano tanti cortei, fatti di persone assai diverse e con diverse intenzioni. Si dovevano dividere i percorsi, sarebbe stato più facile intervenire dove ce n’era bisogno». Aggiunge Saltamartini: «I reparti mobili, per formazione, sono forze concentrate. La regola è: non dividersi mai. A Genova c’era invece una necessità diversa: isolare poche persone sparse in un corteo enorme».
Senza aspettare la fine dei processi, che stabiliranno le responsabilità dei singoli e dei gruppi, la polizia ha però intrapreso - a detta dei tre sindacati - un percorso per ripensare metodi e mezzi. «È stata dura, ma quella cicatrice, quella frattura con la società si è rimarginata - assicura Giardullo -. Come Silp, già nei giorni successivi, abbiamo chiesto un incontro con i rappresentanti del movimento per capire cosa era successo e cosa fare perché non avvenisse più. Una frattura così è un rischio per la democrazia: la separatezza delle forze di polizia porta a derive autoritarie». Saltamartini propone un ulteriore salto culturale: sostituire il concetto di ordine pubblico con quello di tutela dei diritti della collettività. Da una parte i diritti di chi manifesta, dall’altra quelli di chi non scende in piazza. «Noi siamo garanti, non repressori - spiega il segretario del Sap -. Protestare è un diritto costituzionale, ma noi dobbiamo sciogliere una manifestazione se si commettono reati. Bisogna valutare il grado di tolleranza delle forze dell’ordine davanti ai reati commessi».
Di riflessioni ne sono state fatte tante e i risultati alla fine sono arrivati. «Dopo Genova - ricorda Cosi - c’era qualcuno che voleva dotazioni di autodifesa ancora più incisive, come idranti e mezzi pesanti. Non lo nego. È stato un merito del sindacato se quella strada è stata lasciata da parte e si sta facendo largo la cultura della formazione». Si è cercato insomma di far capire agli agenti che non tutti i manifestanti sono uguali, e che il modello di ordine pubblico applicato negli stadi per reprimere la guerra domenicale fra ultras non va bene per chi protesta perché è stato licenziato dal proprio posto di lavoro. Più cultura legale e meno militare propone Saltamartini, e Giardullo avverte: «Bisogna evitare un doppio errore. Quello della politica che pensa che ormai la polizia, dopo la riforma, è un’organizzazione democratica sempre e comunque. E quello delle forze di polizia che pensano che la formazione permanente non serve. Se si compie uno solo di questi errori, non si può escludere che potranno ripetersi i fatti di Genova».
Del resto, che tra gli agenti ci siano “picchiatori” di estrema destra, che vanno alle manifestazioni per “menare le zecche”, nessuno lo nega. Ma si tende a minimizzare. «Su 106mila agenti, è normale che ci siano teste calde». In molti alludono al Sap. Saltamartini si difende: «Dalla mia organizzazione ho espulso i più facinorosi. Su queste cose non si scherza: la Costituzione va difesa giorno per giorno».
Genova lontana anni luce quindi? A vedere dagli avanzamenti di carriera di chi aveva incarichi direttivi - a partire da Vincenzo Canterini, all’epoca capo di un nucleo antisommossa della Mobile di Roma, fra i più coinvolti nei fatti della Diaz - non sembra proprio. Anzi, l’impressione è che chi si è distinto per i metodi più spicci abbia avuto poi i posti migliori. Oronzo Cosi non è d’accordo: «La magistratura sta facendo il suo dovere, nel frattempo perché l’amministrazione avrebbe dovuto tenere a bagnomaria i dirigenti a cui spettavano gli avanzamenti? La presunzione di innocenza deve valere anche per i poliziotti». Diversa la lettura del Sap. Per Saltamarini «più che promozioni sono stati applicati dei criteri amministrativi per ricostruire un circuito». Per dirla con parole più chiare, promossi e messi da parte, per lasciare spazio a una nuova generazione che sappia voltare pagina.
«Ma non è assolutamente così - attacca Luigi Malabarba, senatore di Rifondazione che da anni, anche come membro del Copaco, si occupa di forze dell’ordine e di servizi -. Sono state concesse promozioni con encomio a chi aveva dimostrato fedeltà al capo della polizia e aveva accettato le regole imposte per Napoli e Genova». Malabarba racconta di molti poliziotti che lo hanno contattato per raccontargli che chi si era rifiutato di far parte delle squadre di Genova o chi aveva, nei giorni del G8, contestato alcuni ordini è stato poi emarginato. «De Gennaro è riuscito a catalizzare forze della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza intorno a un nuovo modello di sicurezza. Genova - continua Malabarba - è stato il trampolino per la strategia della lotta al “nemico interno”. L’affidabilità nella polizia è oggi data dalla fedeltà a quel progetto». E la selezione dei quadri, secondo il senatore, è stato un mezzo rapido per portare avanti questo progetto: «In precedenza era il Viminale, sentito il capo della polizia, a scegliere gli uomini. Oggi avviene il contrario. De Gennaro decide le promozioni e i trasferimenti. Al Viminale resta solo il compito di controfirmare. Tutto questo è avvenuto con il via libera di Pisanu».
La polizia, per tornare a darsi un’immagine positiva, apre le sue palestre alla cittadinanza, come è avvenuto per la Mobile di Roma, inaugura biblioteche a Genova, promuove campagne, apre siti di servizio e numeri verdi per gli utenti. Ma da Genova sono passati solo cinque anni. Troppo pochi perché parole come Diaz e Bolzaneto siano solo una riga su un libro di scuola.
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Spero di non doverci più ritornare . Con questo è tutto