repubblica 5\7\2021
Carla Medina e Luciano Borrè hanno vissuto insieme una vita intera, hanno trascorso legati più anni di quelli che hanno passato senza conoscersi. Lei aveva 89 anni, lui 94, sono stati sposati per 69 anni dopo un anno di fidanzamento. Sono morti a poche ore di distanza l'uno dall'altra nella loro casa di Maggiora, nel Novarese. Erano i genitori del dottor Silvio Borrè, primario del reparto di malattie Infettive dell'Asl di Vercelli.
Carla è mancata sabato sera, Luciano si è spento otto ore dopo, domenica mattina. Entrambi sono rimasti a casa fino all'ultimo, nonostante la lunga malattia che li aveva colpiti. "Le loro condizioni nell'ultimo anno erano diventate problematiche - racconta il figlio - erano entrambi in sedia a rotelle ma questo non impediva loro di tenersi compagnia. Seduti vicini discutevano ed era bello sentirli. 'Guai se osi farmi lo scherzo di andartene via prima tu', si dicevano a vicenda".A metà della scorsa settimana le condizioni di Carla sono peggiorate e la donna è andata in coma. "Papà si è reso conto di tutto perché nonostante l'età e la malattia era lucidissimo, e da quel momento non ha più voluto farsi alzare dal letto". Non ha voluto proseguire senza la donna con cui ha condiviso tutta la sua vita. Il cuore di Carla e quello di Luciano si sono fermati a poche ore di distanza dopo aver battuto insieme tutta la vita.Erano entrambi originari del piccolo comune del Novarese dove hanno vissuto fino alla fine, assistiti dai loro quattro figli e da una badante. Lui era stato un dipendente della Bemberg di Gozzano, l'azienda tessile con il marchio tedesco che si era insediata agli inizi del '900 nell'area del lago D'Orta. Carla aveva fatto la casalinga fino a quando i figli non erano diventati grandicelli poi aveva trovato lavoro in un negozio, a Maggiora, per contribuire alle spese per far studiare i quattro figli."Li si potrebbe definire una coppia di altri tempi - continua Silvio Borrè - e un po' lo erano perché si erano fidanzati 70 anni fa, poi si erano sposati dopo un anno di fidanzamento come si usava una volta. Ma erano anche genitori che sapevano stare al passo con i tempi". Erano molto credenti e la fede era un altro aspetto che li aveva tenuti uniti. "Da quando avevano smesso di uscire la domenica per la messa, potevi trovarli in casa nel massimo silenzio a seguire la celebrazione in televisione. E poi tutte le sere dicevano il rosario prima di dormire".Anche l'Asl di Vercelli ha voluto porgere le condoglianze di tutta la direzione generale al medico "colpito in queste ore dal grave lutto di entrambi i genitori - si legge nella nota dell'azienda sanitaria - La direzione e i colleghi esprimono le più sentite condoglianze".
il fatto quotidiano del 5\7\2021