17.5.07

Lettera agli Editori


Del marketing editoriale si dice che ha salvato molte case editrici dal tracollo. Balle. Le sta portando invece al disastro. Infatti, in qualsiasi altro settore industriale, il marketing si preoccupa, prima di tutto, di allargare la sua clientela e di rendere fedele quella già acquisita. Cosa succede, invece, con gli editori? Attratti dalla vendita immediata pubblicano soprattutto merda proveniente da nomi famosi in qualche altro campo. Calciatori, veline, comici, ecc. Gente incapace di scrivere, che viene puntellata da editor e ghost writers per riuscire a buttar giù un prodotto decentemente vendibile. Salvo qualche illustre eccezione, come Giorgio Faletti.


Il ragionamento che traspare da questa scelta è che per i grossi editori, i clienti più importanti sono quelli che leggono di meno. E’ come se la Kinder decidesse che il suo target principale sono i diabetici. Come spararsi nei coglioni. Bene. Bravi. A lungo andare, gli italiani compreranno sempre meno libri, specie se la qualità si abbasserà ancora. Vendere tanto? Vendere subito? Una bella trovata di marketing.


Peccato che chi compra le stronzate commerciali abbia una media di acquisto di mezzo libro l’anno. E vogliono raccontarci che è grazie a questo tipo di lettore se i loro bilanci sono in attivo? Faccio parte di quella nutrita (credo) schiera di lettori che sono colti dal ribrezzo ogni volta che entrano in libreria. Autori stranieri commerciali, oppure cretini televisivi italiani. Che faccio di solito? Esco quasi subito, senza aver comprato.


Il mio ultimo acquisto, perchè bisogna pur leggere, bisogna pur nutrire l’anima, E' "La montagna incantata" di Thomas Mann. Ma se mi trovassi al bar, casualmente, con un editore marketing oriented, eviterei di parlarne. Potrebbe non averlo mai sentito nominare.

Senza titolo 1833

il mio cuore


è una tarantola


che tesse miraggi


sputa sentenze


e resta nei


paraggi ascolto


i suoi passi


accarezzarmi e


poi spararmi in


sparuti presaggi di


indifferenza le


circostanze son


vane tutto si


insegue calunniato


dal tempo come


una bestemmia


non sai mai s'è


peccato gli


ultimi chiodi li serbo


per maculare il


pallore dei


miei dolori per


appendermi alle


stelle e far


l'amore con


l'indifferenza che


mi dai che dire


solo il silenzio mi


sa esaudire allora


tornerò a masturbare


le mie lacrime


con labbra avizzite


ed occhi orfici


perchè chi non


capisce recepisce


metà croce chi non


si sa far capire ha


ingoiato la forca


per amore

16.5.07

Senza titolo 1832




IO  sono quello che  sono attraverso   quello che tutti siamo 

Senza titolo 1831

Vota la Sinistra della Liberazione, vota Fatanuda

Senza titolo 1830

 
Volevo segnalarVi  il programma del festival Intermundia 2007, la festa dell'intercultura,  a piazza Vittorio , Roma che comincia la settimana prossima : cliccare sul link http://www.finisterre.it/eventi/


 In particolare  ci sarà  questa installazione dell'artista afroitaliana Veruska Bellistri, nonchè verrà presentato l'ultimo libro delle scrittriciafroitaliane Igiaba Scego e Ingy Mubiayi (vedere più sotto) .....


  
“Rag Dolls: Beauty and Blackness" 


   Installazione Multimediale

   a cura di Veruska Bellistri, Stephanie Muller, Christine Kewitz  

  

 

dal 22 al 25 Maggio * dalle ore 09:30 alle 22:00 * 26 Maggio * dalle ore 09:30 alle 13:00

25 Maggio Laboratorio “Beauty and Blackness” dalle ore 17:00 alle 19:00

presso Piazza Vittorio * Giardini Nicola Calipari * Festa Interculturale * INTERMUNDIA *


  

Descrizione Installazione


Dieci bambole nere di pezza lavorate con differenti stili e materiali, sono sospese a mezz'aria. Questo è possibile grazie ad un filo trasparente legato ai corpi delle bambole. Ogni bambola ha un piccolo macchinario al proprio interno dove è registrata una storia.

Sul vestito delle bambole c'è un bottone verde e se lo si preme sarà possibile ascoltare la storia di una bambina nera cresciuta in un paese occidentale.

Le storie che ascolterete sono estratti d’interviste realizzate con donne della diaspora africana tra Berlino e Monaco di Baviera, nel Novembre 2005 ed estratti di libri di autrici africane americane.

Parte dell’installazione è anche un video con le interviste in versione integrale intervallate da brani musicali e spoken word.  


 

 Concetto


Le bambine nere raramente vedono la propria identità riconosciuta, oltre che difronte ad uno specchio. Questa installazione si propone come riflessione su questo tema, raramente rappresentato. E' un invito a decolonizzare la nostra anima e la nostra mente. Ad essere sempre vigili ad ogni tentativo di svalutazione dell'esperienza/bellezza delle bambine/donne nere.

 


  

Lista dei nomi delle bambole e titoli dei libri da cui sono stati ispirati

 

 

Jabberwocky Baby – “The Riot Inside Me: More Trials and Tremors” di Wanda Coleman
Beloved  - "Amatissima" di Toni Morrison
Sula  - "Sula" di Toni Morrison
Pecola - "L'occhio più azzurro" di Toni Morrison
Po - "Po's Man Child" di Marci Blackman
Tashi - " Il Colore Viola" di  Alice Walker
Will Mae - "Short Stories for Students" di Jamaica Kincaid
Tar Baby - "Tar Baby" di Toni Morrison

Cypress  -  “Sassafrass, Cypress and Indigo” di Ntozake Shange
Precious Jones  - "Push" di Sapphire


 

L’installazione è stata presentata al: Ladyfest Nurnberg (2005), Torino Les Pride (2006), Ladyfest Frankfurt (2006), SomArts San Francisco (2006), Homo

a go go, Olympia WA (2006), Queer Beograd (2006), Black History Month, Newark NJ (2007), Black History Month, Parigi (2007), Sick Marilyn, Roma (2007)

 

 E QUESTO è IL LIBRO DI IGIABA E INGY:

QUANDO NASCI È UNA ROULETTE


Giovani figli di migranti si raccontano a cura di Ingy Mubiayi e Igiaba Scego Terre di mezzo Editore,120 pagine, 7,00 euro
Sette ragazzi e ragazze di origine africana spiegano cosa significa essere nati a Roma da genitori stranieri (o esserci arrivati da piccoli): la scuola, il rapporto con la famiglia e con i coetanei, la religione, il razzismo, i sogni. Il futuro dell’Italia sarà sempre più disegnato da storie come quella di Adil,che vorrebbe fare il giornalista, di George e del suo gruppo rap o, ancora,come quella di Iman, attiva nell’associazione dei Giovani musulmani d’Italia.





Ingy Mubiayi


congolese. È laureata in Storia della civiltà arabo-islamica e gestisce una libreria a Roma. Ha pubblicato racconti in diverse antologie, tra cui nere www.terre.it/libri


è nata a Il Cairo nel 1972 da madre egiziana e padrePecore(Laterza).

Igiaba Scego
Lingue e sta svolgendo un dottorato di ricerca in pedagogia all’università di Roma Tre. Ha pubblicato i romanzi è nata a Roma nel 1974 da genitori somali. È laureata inLa nomade che amava Alfred Hitchcock E nere Rhoda (entrambi Sinnos editrice) e due racconti nell’antologia Pecore(Laterza).


 


 


VEDERE ANCHE IL SITO www.secondegenerazioni.it che presentaranno al festival Intermundia il primo romanzo realizzato da una rete di figli di migranti nati e /o cresciuti in Italia, per pubblicizzare la loro rivendicazione al diritto di cittadinanza



Senza titolo 1829


Passiamo a cose più allegre   che  è meglio và

Iniziamo con un video commento  sulla  prima tappa a cronometro quella di Caprera-maddalena    preso dallo spazio  youtube  di Mario Pischedda  alias  PIXEL1mariopischedda che trovate qui non capisco il perchè non mi riesce  a metterlo  qui  su splinder 


Eccovi il mio reportage sulla vigilia fra la prima e la seconda tappa e la 2 tappa del 90 giro d'italia .







Sabato 12



La Notte Rosa , manifestazione clou delle iniziative di preparazione alla data di domenica . Oltre a tutte le vetrine dei negozi e di bar palloncini e altri oggetti diore rosa , compreso il nostro , allestite durante la settimana , c'è stata l'apertura di tutti i negozi del centro cittadino fino alle 02.00 di notte . Inoltre c'erano : uno stand con i prodotti delle poste e per l'annullo speciale, bancarelle sia delle varie associazioni di volontariato compresa la nostra bottega del commercio equo e solidale ( vedere foto al centro )








sia dei vari venditori di prodotti tipici ( formaggi , salumi , pane carasau , fresa , panadas , bottarga --- bottariga come diciamo dalle nostre parti ---, conserve alimentari , ecc ) provenienti dalla Gallura , dal sassarese , e dall'alta provincia di Nuoro . Oltre alle fiorierenei balconi e nelle piazze  ( di solito trascurate dall'amministrazione e dal vandalismo della gente ) e ai balconi spogli o pieni d'erbacce  salvo eccezioni durante il resto dell'anno , riempiti con gerani e altre piante di color rosa in quanto tempio come dice lo speciale online redatto  dalla  gazzetta sul giro d'Italia : << ( ...) Ospitano per la prima volta una partenza del Giro: Caprera, Tempio Pausania, Barumini, Teano, Barberino di Mugello, Serravalle Scrivia, Scalenghe, Cantù, Agordo, Bardolino, Vestone >> . Inoltre ci sono stati mostre sul sughero e sull'artigiano locale , sulla storia della brigata Sassari ( il cui , il 152° Fanteria uno dei due  reggimenti è nato proprio a tempio ) ---- incompleta in quanto esaltava solo le glorie della 1 guerra mondiale e sulla difesa di Roma dai tedeschi al 8 settembre del'43 e sulle “ missioni umanitarie “ dai Balcani all'Afghanistan,mentre ha taciuto : sulle torture vere o presunte  l'indagine  è stata archiviata  e  chi le  ha denunciate  è stato ucciso ( come la  giornalista  ILaria Alpi  o  stramnnamente promesso  )  in Somalia nel 90\92 , i massacri e gli eccidi fatti nei Balcani  tra il 40-43 , sulla partecipazione alla resistenza greca e balcanica di alcuni suoi elementi ---- esibizioni di cori cittadini e provinciali ,l'esibizione della banda della brigata Sassari , che si esibivano per le vie cittadine riporto qui a destra  una  foto  ( le altre  o erano tropo distanti da dove   tenevamo il banchetto o sono venute male da nonpoter essere riportate  nè nei miei media ne nei due album fotografici oinline  e neppure  essere messe su questo sito   sia per  probelmi di  luci troppo forti  , sia   a causa della  fiumana  di gente   che  c'era  visto l'evento in questione che si sarebbe tenuto l'indomani  mattina )







Domenica 13




L'affollamento della gente è iniziato fin dala mattina presto intorno alle 08.30\09.00 . Io avendo un pass per la tribuna riservata alle autorità ( ma che poi salvo pochissimi ) non si sono presentati , e sono riusciti ad entrare anche la gente comune passandosi il pass , in quanto lo appreso con ritardo, quando ero già dentro l'area riservata  e vista  la fiumana di gente  non riusciov ad  uscire   e  avevo paura di non trovare  altro posto  visto che ormai   c'era  già un  casino di gente   , al parco c'era solo una passerella e la “ chiama “ dei ciclisti , la vera partenza era all'uscita dal paese , ma questo lo saputo tardi .
Essendo la zona palco , quella su cui salivano i ciclisti dopo il passaggio con le bici , destinata alla stampa nazionale ed internazionale , non ho sia per la lontananza dal palco  sia  per la  fiumana  che  di  gente che  c'era   , come dimostra questo video da me fatto prima che iniziassero a vedersi i ciclisti



questa  foto sfocata  quando alcuni  ciclisti  fra cui anche  la maglia rosa della tappa  di Caprera  era salita  sul podio della chiama per lo schiacciamento di gente dalla posizione in cui ero , e la lontananza del palco dala mia posizione  e la una digitale  di 4.6 pixel  . Per chi volesse vedere anche  gli altri video oltre quello qui riportato,li trova qui  sul mio spazio di  yotube più precisamente qui .
Mi scuso  per la pessima qualità dei video   e  se nei video manca  l'audio  in sottofondo della  gente  e  dei cronisti  del giro , ma  avendo  pochissimi  € (   anche per il fatto  che   non m'importa granchè  spendere una cifra  per  l'ultimo moello quando poi l'anno   dopo sarà supertato  e   quello che hai puoi trovarlo a prezzo più basso  )  ho potuto comprarmi una  digitale  vecchio modello  e quindi  Sic   per questo  e  per i  problemi di cui parlavo prima non ho potuto  prendere  i  campioni




ecco le  foto  riuscite meglio  e più  suggestive  per le  altre le  trovate  nel mio album fotografico di  picasaweb.google.it/redbeppe





       una delle tante ragazze che  distruevano  giornali ,e gaget
             degli sponsor


 




 Una  vecchia  gloria del Giro  e  che  ancora  corre  Francesco Moser  intervistato  da un Tv giapponese
 


 




 


Moser  che  firma  autografi su  fogli  , cappellini  e  presenta  ai fotogrgfi  " ufficiali  " e non   prima di mettersi in sella


 



Per concludere ecco le  foto  fatte dal compagno di strada  ops  compare come prefrisce  essere chiamato Mario Pischedda  qui il suo blog  da cui ho preso queste bellissime  foto 



 


 






 



per le altre  durante  il percorso cittadino  e forse anche  della  partenza   vera  e propria ch mi sono state concesse  gentilemte  dai concittadini  Antonio Tamponi e Giuseppe Pirinu . le riporterò prossimamente sempre su questo sito



15.5.07

Senza titolo 1828

le marionette
stregate
ballano nel
silenzio la
sera si allunga
tra le gocce
di assenzio e
fumo lacrime e
sapone nella
speranza di
annegare il mio
cuore oltre
l'ombra del
sole due bolle
di sapone
s'eclissano nel
rumore qualcosa
distrae il
conducente è
la nebbia delle
sette o forse
è la primavera
rimangono solo
buche da
riempire con
le parole per
sedare le
pozzanghere
che ha lasciato
l'amore e
mentre si fan
cenere le
marionette i
topi bestemmiano
l'astemia dei
giorni abbandonati
al dissenso

14.5.07

Senza titolo 1827


  dal  cdv  esterno  ( quyelli che non hanno   un account    o non sono  registrati  qui su splinder  ) mariopischeddainmovement.blog.tiscali.it
 apprendo   questa iniziativa 


So che si può vivere / non esistendo, senza una speranza tra questi escrementi che possa esaltarmi ad una nuova impresa. So che si può esistere / non vivendo, con la folla intorno a dire ormai trascorso il tempo delle rivalità, lasciandoti senza scampo in questo labirinto di gole spaccate. So che non c’è fuga possibile né rivolta che possa dispiegarsi tra queste pietre, io rassegnato comunque alle narici ricolme di fango, pena inflitta come esecuzione da un carnefice che se ne sta in sordina. So che si può morire consumati da una febbre che non finisce mai, senza che nessuno ricordi quello che sei stato, trucco o abbraccio, promessa velenosa o storpio legato ad un palo, io che per essere credibile ho cercato insensatamente la mia rovina. So che a furia di stare fermo qui sono diventato io stesso una zolla di terra, una creatura della roccia, che tra uno strepito e l’altro del vento svela a se stesso il vero nome delle cose, la frode e le stragi, il dominio e l’abitudine che rende sordi alle sue logiche di morte - perché so che è la morte ad apparire in questo teatro, ma so anche che dietro nascosto nell’ombra c’è qualcun’altro tutto intento a tessere lo spirito dell’epoca. Ora torno al mio ruolo, muovendo i piedi, come tremando col corpo, accompagnato dal suono di questo fardello, io attore per nulla, scelto a caso dal carico di merce umana. Siamo in tanti e il più impresentabile / di tutti, perché gli altri almeno collaborano, / io, a sputare sul mondo.


Da La lingua recisa (il tragico monologo di Calibano), che andrà in scena sabato 26 maggio a Imola, ex Osp. Psichiatrico dell’Osservanza.

SIC - Scrittura Industriale Collettiva


Cari amici,
dopo la presentazione al Litcamp collaterale alla Fiera del Libro di Torino,
annunciamo anche in rete la nascita della SIC, scrittura industriale collettiva.

Il proposito che si nasconde dietro un nome volutamente provocatorio è trasformare la scrittura collettiva in una prassi, qualcosa che non si limiti a tentare di imitare in modo efficace la scrittura individuale, ma in un processo creativo di ordine differente, con obiettivi differenti.

Il nostro obiettivo è creare tanti gruppi di scrittura autonomi (noi ne coordiniamo già due) e scrivere (creando un gruppo molto grande) un grande romanzo collettivo (da settembre in poi). Questo annuncio, quindi, è anche un invito. A partecipare, a discutere: la scrittura collettiva è giovane e ha bisogno innanzitutto di una prima rivoluzione industriale.
Chi partecipa a un blog collettivo ha senz'altro dentro di sé il germe della scrittura collettiva, la voglia di amalgamarsi con le altre menti non solo in un luogo virtuale ma anche nell'atto creativo.

Il sito è www.scritturacollettiva.org

Gli obiettivi che vogliamo perseguire con questo progetto APERTO sono TRE:

- Aprire il dibattito sulla scrittura collettiva in Italia (e sulla scrittura collettiva in generale)
- Creare una rete di persone interessate ai temi della condivisione del sapere e dell'arte partecipativa (e una rete di piccoli gruppi che scrivano opere collettive)
- Scrivere (a settembre) un grande Romanzo Aperto, da centinaia di autori, che sia innanzitutto un buon libro.


A voi,
Sarmigezetusa (Vanni Santoni) & PeterPoe (Gregorio Magini)

Senza titolo 1826




















Rignano: liberi i bianchi
Cpt per il "negro"


 


Tutto ciò
non è forse
fascismo?


 


Piero Sansonetti da Liberazione del 13-05-07
Noi non ci siamo occupati della scuola di Rignano. Quella al centro dello scandalo giornalistico-giudiziario di questi giorni. Sapete tutti cos'è successo: qualche settimana fa hanno fatto una retata di maestre, bidelli e amici vari delle maestre e dei bidelli, e li hanno sbattuti tutti in galera accusandoli di essere un branco di pedofili. Alcuni di loro hanno avuto le celle assediate giorno e notte dagli altri carcerati che li insultavano e minacciavano di pestarli. Poi si è scoperto che non era vero niente, neanche uno straccio di indizio: liberi. Il motivo per il quale noi non abbiamo mai scritto su questa vicenda è che - a naso - abbiamo sempre avuto la sensazione che fosse una montatura. E preferiamo, in genere, non cadere nelle trappole.
Oggi però voglio raccontarvi un dettaglio di questa vicenda, che è sfuggito quasi a tutti (ne ho letto solo su "Repubblica"). Quando hanno finalmente aperto le porte del carcere ai sei arrestati, li hanno divisi in due gruppi: un gruppo di cinque persone e un gruppo di una sola persona. I cinque erano bianchi, il sesto era un po'"negro". Cingalese. Lui non è potuto tornare a casa, lo hanno mandato al Cpt. Sapete, credo, cosa sono i Cpt: campi di concentramento per stranieri clandestini. Rebibbia è un discreto carcere - specie ora, dopo l'indulto - il Cpt è un inferno. Il benzinaio cingalese innocente ha subìto un danno dalla decisione del giudice che ne ha riconosciuto l'innocenza: è finito in un girone peggiore di quello della prigione.
Voi adesso potete stare anche due ore a spiegarmi che purtroppo è così, che la legge è quella, che per modificare la Bossi-Fini ci vuole un po' di tempo, che Kelum Weramuni de Silva (si chiama così il benzinaio di Rignano) aveva il permesso di soggiorno scaduto, che la legalità è un valore superiore, altissimo supremo e che va rispettato, eccetera, eccetera eccetera. Io non vi sto a sentire: da estremista quale sono ripeto quello che ho scritto qualche giorno fa: a me tutto ciò sembra frutto di una mentalità razzista, totalmente razzista, e nella sostanza fascista. Dicono tutti che sbaglio le parole, che non è bene dire fascista: il Cpt però mi ricorda troppo il confino dei tribunali speciali di Mussolini. E in fondo, Ustica o Ponza non erano peggiori delle stamberghe di Porto Galeria, dietro il raccordo anulare di Roma.
Perché non si solleva una gigantesca protesta intorno a questo episodio, francamente paradossale e infame? Ve lo spiego: perché è in corso una monumentale campagna, nella quale sono impegnati anche uomini politici chiave del centrosinistra e grandi giornali democratici, volta a dare base di massa e legittimità culturale al nuovo razzismo.
Ho letto ieri l'articolo di Miriam Mafai, su "Repubblica", e sono rimasto di ghiaccio.
M iriam è una grandissima giornalista, la considero una delle due o tre persone dalle quali ho cercato di imparare qualcosa di questo mestiere. Ma perché anche lei - che è di sinistra, che è liberale - si allinea a questa orda, messa in movimento con quella lettera sciagurata di un lettore un po' fesso? Non riesco a spiegarmelo. Possibile che non capisca che legalità non vuol dire proprio un fico secco difronte a una società dove c'è chi gudagna 7 o 8 milioni di euro all'anno, e chi ne guadagna 10.000? Possibile che non capisca - senza andare a questi estremi - che nella metà di questo pianeta con il mio stipendio (e il suo penso che sia più grande) vivono 100 persone?
Diceva il lettore di "Repubblica": «oddio, una ragazza nera non si è alzata in autobus davanti a una vecchietta, e io l'ho dovuta buttare giù dal bus... oddio ho visto uno scippo... oddio, una zingara sporcava...". Nessuno che gli abbia risposto: «non è illegale restare a sedere, è illegale buttare giù dal bus: sì sei razzista e basta, e hai anche commesso un reato». No, tutti a fargli i complimenti. E tutti a dire, a chi obiettava: «se ti capitasse a te di passare una giornata in autobus con gli albanesi e i rom!»
Io vi do un consiglio (lo do anche alla mia amica Miriam): passate mezz'ora, solo mezz'ora davanti a un semaforo, dove delle ragazze puliscono i vetri e chiedono le elemosina; e ascoltate le reazioni e i commenti dei bianchi. Poi tornate davanti alla tastiera e scrivete un articolo: vedrete che vi verrà diverso, molto diverso da quelli scritti in questi giorni...
13/05/2007  da Liberazione

Senza titolo 1825

Dopo questa news (   di cui riporto  sotto l'articolo )  , e la bellissima poesia  di sephiroth777 ,ovvero lo sfruttamento  sessuale da parte di una mman   di una ragazza  di 12 , sono ancora  di più convinto  che  accorre  visto  la sua impossibile  eliminazione  data la sua antichità  e il suo essere cosi radicato  della legalizzazione   e  il controllo da parte  dello stato   come avviene  nel nord europa  .






 Dallla  nuova sardegna  del 14\5\2007

 SASSARI. I clienti facevano la fila per avere un rapporto con quella ragazzina dalla pelle nera. Guardata a vista dalle colleghe, lei si vendeva ogni sera nella zona industriale di Sassari. Il 26 aprile, quando i carabinieri bloccarono una prostituta evidentemente più piccola dei diciotto anni dichiarati, a Predda Niedda ci fu il fuggi fuggi generale di uomini in cerca di sesso e donne in vendita. I medici hanno stabilito che la ragazza, da allora ospite in un centro di accoglienza, ha solo quattordici anni. Una inchiesta della Procura di Genova, che oggi approda in udienza preliminare, svela inediti e agghiaccianti retroscena della storia. La giovanissima, infatti, è la stessa che, secondo le accuse, due anni fa venne venduta a una maman. A soli dodici anni, Leonore sarebbe stata una delle tante schiave del sesso costrette a battere il marciapiede per ripagare i padroni che le portano in Italia. Sono sedici gli imputati di riduzione in schiavitù, compravendita di persone e favoreggiamento della prostituzione.
La maman aveva paura di lei, anche se non lo avrebbe mai confessato. Non in sua presenza. Il fatto è che la maman temeva che Leonore fosse una strega. Altrimenti dove trovava, lei così minuta, la forza di gelare chi la picchiava con uno sguardo impavido? E poi, perché riusciva a starsene ostinatamente seduta in disparte, senza degnare di uno sguardo i clienti, quando la sua padrona la mandava a battere il marciapiede? Meglio liberarsi alla svelta di quella ragazzina che prima di partire dalla Nigeria aveva fatto il giuramento voodoo di fedeltà, però non sembrava particolarmente impressionata dalla minaccia che il dio Ogun potesse incenerirla.
 Così, nel novembre 2005, Leonore venne venduta per poche migliaia di euro a un’altra maman che aveva bisogno di carne fresca da far prostituire tra i capannoni di un’anonima zona industriale. A Sassari, in Sardegna. Un posto come un altro per Leonore, che qualcuno aveva prelevato nella capanna di un villaggio in Nigeria.
 Ma, anche nella città sarda, la piccoletta diede filo da torcere alla nuova padrona. «Tua figlia è arrogante - tuonò un giorno, al telefono, la donna con la madre della ragazza -. Mi ha chiesto di poterti chiamare ma io, quando ero sotto la mia maman, mi mettevo in ginocchio per pregarla di chiamare i miei genitori». «Perdonala» implorò la madre che, evidentemente, sapeva bene cosa faceva Leonore per vivere. E però non poteva, o non voleva, fare niente per salvarla.
 Forse oggi le maman di Leonore avranno capito che la forza sovrumana di quella ragazzina era solo l’incoscienza dell’età. Perché Leonore, sottratta nei giorni scorsi dai carabinieri ai clienti in fila nella zona industriale di Sassari, ha solo quattordici anni. Quindi ne aveva dodici quando arrivò in Italia in aereo con un passaporto falso, un debito da pagare a chi l’aveva presa in consegna dai suoi genitori. Prologo precocissimo di una vita da marciapiede.
 Leonore potrebbe essere una delle tante schiave, comprate e vendute, trattate come un oggetto di carne viva in quell’imperscrutabile dedalo tracciato dai nuovi mercanti delle donne. Suoi connazionali, con protezioni altolocate in patria e il denaro sufficiente per comprare le ragazze nei villaggi sperduti e portarle in Italia con in tasca un documento falso. E un debito da pagare con il proprio corpo.
 La storia di Leonore è solo una di quelle che stamane, a Genova, saranno rievocate dal pubblico ministero Giovanni Arena in una udienza preliminare che vede sedici persone (quindici nigeriani e un italiano) imputate di riduzione in schiavitù, compravendita di esseri umani, violazione della legge sulla immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione. Tra queste persone ci sarebbe anche l’ultima padrona di Leonore - Faith Omokaro, 31 anni, nigeriana, residente a Sassari ma attualmente detenuta - e l’uomo che nel novembre di due anni fa andò a prelevare la ragazza al porto di Genova per portarla a Sassari. Qui, in un anonimo appartamento di via Lamarmora, il 28 giugno 2006 si chiuse un capitolo della storia di Leonore.
 Quella mattina, molto presto, arrivò la polizia con un ordine di custodia cautelare per Faith, firmato dal giudice delle indagini preliminari Maria Teresa Rubini. Fu la conclusione di una indagine aperta un anno prima della squadra Mobile di Genova. La coppia, difesa dall’avvocato Giuseppe Onorato, si difende negando le accuse.
 L’indagine, ora al vaglio della magistratura, offre uno squarcio inedito sulla tratta delle ragazze nere che ogni sera vagano nelle periferie cittadine. Relitti umani in balìa dei loro padroni e degli uomini che le comprano per pochi euro. Padroni in subaffitto.
 Leonore un anno fa venne identificata, come gli altri occupanti dell’appartamento, dalla polizia. Risultava ventenne, almeno dai documenti, ma sarebbe proprio la stessa ragazza fermata il 26 aprile scorso dai carabinieri in città. Dai controlli, anche sanitari, cui è stata sottoposta, risulta che la ragazzina ha solo quattordici anni.
 La storia di Leonore, così come viene raccontata nell’ordinanza di custodia cautelare e nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, è simile a tante altre ma aiuta a capire come funziona (o come funzionerebbe, avvertono gli avvocati difensori degli imputati, invocando doverosamente la presunzione di innocenza per i propri assistiti) lo schiavismo del terzo millennio.
 Nel novembre 2005 Leonore era a Genova da qualche mese ma la sua maman - Abiodun Egbor, 32 anni - si era stufata di lei. Una telefonata a Victor Osawaru, 30 anni, presunto capo delle maman, e la giovanissima viene «sistemata» a Sassari da Faith, che già de tempo chiede una nuova ragazza. Abiodun è felice di consegnarle la ragazza, ma chiede a Victor di farle fare un rito magico da un santone «perché si metta a lavorare, almeno con la nuova maman». L’«affare» viene concluso una settimana dopo. Al telefono, Victor suggerisce a Faith di telefonare alla madre di Leonore per informarla di averla comprata. Al telefono, Abiodun riferisce a Victor che la madre dell’adolescente è preoccupata per il sospetto di stregoneria che aleggia su sua figlia. La peggiore accusa, annota il gip di Genova, che possa essere mossa a una donna nigeriana.
 «Le ho detto che non dovevano parlare dell’accusa - spiega Victor alla maman -. Lei si è lamentata che in questo modo verrà sfruttata da due persone. Le ho detto che se la vendiamo o no, l’importante è che vada a stare bene dove andrà. Così ho detto a sua madre, che tu hai tolto un po’ dal suo debito... Hai capito?».
 «L’ho sgridata così - insiste l’uomo - e sua madre ha cercato di calmarmi. Le ho detto che non mi piacciono le cose senza senso, che la figlia non può parlare così. Ho detto alla madre cosa ha fatto per cui l’hanno accusata di essere una strega. Le ho detto che starà meglio dove andrà, perché lì fanno presto a estinguere... Vanno due volte a lavorare lì. Se è furba, andrà sia a quello di giorno che a quello della notte. La polizia non le controlla lì...».
 Invece a Sassari - almeno stando alle intercettazioni confluite nella ordinanza di custodia cautelare e poi nel fascicolo processuale - Leonore continua a mostrare un carattere ribelle. È Faith, sfogandosi al telefono con il suo compagno, a lamentarsi perché la ragazza avrebbe spedito soldi di nascosto alla madre. «La picchierò appena torna a casa» annuncia la donna a un’amica, anche lei maman, che le suggerisce di chiamare la madre della ragazzina minacciandola che le manderà dei ragazzi perché la violentino.
Nuovi problemi quando Leonore rifiuta di tagliarsi capelli e le unghie delle mani e dei piedi («è noto - scrive il gip Rubini - che occorrono per fare riti voodoo»). «Mi ha chiesto per quale motivo debba fare questa cosa - si sfoga la maman - e le ho detto che se non vuole farlo da sola ci penserò io, con le forbici, ma deturpandola». Al compagno, che le chiede di non picchiare più la giovane («tanto l’importante è che paghi il suo debito»), Faith annuncia di avere chiesto a suo padre, in Nigeria, di andare a prendere la madre di Leonore e di imporle il «giuramento» voodoo. In modo tale che nel caso in cui la figlia le dovesse inviare del denaro o le dovesse telefonare, di nascosto, Ogun (il dio del ferro) le ucciderà una alla volta. Perché Leonore è un problema, non porta niente dalla «strada», mentre le altre ragazze consegnano anche 1.500 euro ogni dieci giorni alla loro maman.
Faith non sa che le sue minacce, che non fanno presa su Leonore ma terrorizzano sua madre in Nigeria, sono ascoltate dalla polizia di Genova. Qualche settimana più tardi è lei a conoscere il ferro, ma delel sbarre in una cella.
A giudicare dall’inchiesta, la giustizia italiana sarebbe stata capace di scoprire i suoi «padroni». Ma, fino al 26 aprile, non sarebbe riuscita a liberare Leonore. Che, evidentemente, dopo l’arresto della sua presunta sfruttarice ha trovato un’altra maman. Qualche settimana fa, i carabinieri hanno sorpreso la ragazzina a battere a Predda Niedda. Per quella baby prostituta dallo sguardo fiero c’era la fila, hanno spiegato i carabinieri che l’hanno accompagnata in un centro di prima accoglienza per minori. L’unico momento magico per la bambina nigeriana che non ebbe paura di sfidare il dio Ogun.




PIANTO

Diluviano,
le cateratte al vetriolo,
circonfuse dallo squaglio
che stinge
su dolore concentrazionario:
focolare d'enigma,
un balenio minaccioso,
la trappola
per cani da pagliaio.

Senza titolo 1824

la strada è un


demone che


va posseduto


esorcizzato ha


il sapore


dell'antracite


il gusto del


cancro il


ricordo del


malanno non


c'è angolo


terso di polvere


il quieto polline


dei nostri


passi il dolore


di accogliere la


perversione come


i fiori nei


vasi e poi


perdersi per


riabbracciarsi


in quei versi


sterili di tutti


i nostri anni

Senza titolo 1823

Recitando il Rosario



Stasera sgranando il rosario mi sono accorta di come alcuni grani di legno fossero lucidi e lisci al tatto mentre altri risultavano opachi e ruvidi. Ho pensato che i grani rappresentano le giornate della mia vita: alcune vissute della pace e nella serenità, gioiosamente dedicate al Signore e al suo servizio, altre opache e tristi, faticosamente avvinghiate alle cose da fare, senza però slancio ne voglia.


Il rosario è diventato così la contemplazione del mio cammino cristiano: ciascun giorno una preghiera elevata a Dio che alla fine compone un tutto unitario.


13.5.07

Senza titolo 1822

dal  blog bastardcontrario.splinder.com/


al di fuori dell'orario di lavoro era solito vestirsi da donna ed uscire per le vie del centro.

"



FIRMA L'APPELLO PER IL REINTEGRO IN SERVIZIO


CONTRO LA DISCRIMINAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE



SCUSAMI SE UTILIZZO QUESTO MEZZO PER SENSIBILIZZARTI AL MIO PROBLEMA, MA IL MOTIVO PER CUI ATTIRO LA TUA ATTENZIONE CREDO SIA IMPORTANTE, E SONO CONVINTO CHE QUANTO E' ACCADUTO NON POSSA NON PROVOCARE UN SINCERO SENTIMENTO DI INDIGNAZIONE IN TUTTE LE PERSONE ATTENTE AI DIRITTI CIVILI E CONTRARIE AD OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE.
PRESTAVO SERVIZIO PRESSO LA POLIZIA DI STATO, A VENEZIA, E NE SONO STATO ESPULSO A CAUSA DELLA MIA CONDIZIONE SESSUALE, PERCHE' SONO STATO VISTO DA ALCUNI COLLEGHI CON ADDOSSO DEGLI ABITI FEMMINILI, NEL MIO TEMPO LIBERO, AL DI FUORI DELL'ORARIO DI SERVIZIO.
MOLTE PERSONE SONO SOLITE ASSOCIARE QUESTO FENOMENO ALLA PROSTITUZIONE, MA IN REALTA' QUELLO E' SOLO L'ASPETTO PIU' ECLATANTE DI UNA CONDIZIONE CHE INVECE E' CAUSA DI SOFFERENZA PER MIGLIAIA DI PERSONE "NORMALI", ONESTE E TUTT'ALTRO CHE IMMORALI. INFATTI IL COSI' DETTO "COSS-DRESSING" NON RIGUARDA SOLO LE PERSONE TRANSESSUALI CHE VOGLIONO ADATTARE IL PROPRIO ASPETTO E IL PROPRIO SESSO BIOLOGICO A QUELLO CUI SENTONO DI APPARTENERE, E NON RIGUARDA SOLO LE PERSONE OMOSESSUALI, BENSI' ANCHE MOLTE PERSONE ETEROSESSUALI, COME ME, CHE, A CAUSA DI ASSURDE CONVENZIONI SOCIALI, SONO COSTRETTE A RINUNCIARE AD ESPRIMERE LA PROPRIA PERSONALITA' OPPURE A SUBIRE IL PESO DI TREMENDE UMILIAZIONI.
IO HO AVUTO IL CORAGGIO DI SUPERARE LA PAURA, ED HO RITENUTO DI POTER ESPRIMERE LA MIA PERSONALITA' CON IL TIPO DI ABBIGLIAMENTO CHE RITENEVO PER ME PIU' ADEGUATO, ALMENO AL DI FUORI DELLA MIA ATTIVITA' LAVORATIVA.
DEVO DIRE CHE, A PARTE QUALCHE PERSONA IMPOSSIBILE DA QUALIFICARE, NON HO TROVATO OSTILITA' DA PARTE DELLA SOCIETA' CIVILE, SINTOMO CHE I TEMPI STANNO CAMBIANDO E CHE IL RISPETTO DELLE DIVERSITA' STA DIVENTANDO UN VALORE CONDIVISO.
MA QUESTA SENSIBILITA' NON E' ANCORA DIVENUTA PATRIMONIO DELLA POLIZIA DI STATO, POICHE' LA MENTALITA' DI MOLTI DEI SUOI APPARTENENTI, ED IN PARTICOLARE DELLA DIRIGENZA, E' IMPRONTATA TUTTORA ALLA PIU' BECERA OMOFOBIA.
SONO STATO LICENZIATO UN ANNO FA, A 45 ANNI, BUTTATO SENZA PIETA' IN MEZZO AD UNA STRADA, CON L'IMPOSSIBILITA' DI TROVARE UN'ALTRA OCCUPAZIONE, POICHE' SONO TROPPO GIOVANE PER IL PENSIONAMENTO, MA TROPPO ANZIANO PER REINSERIRMI NEL MONDO DEL LAVORO.
OGNI ANNO, COME ME, MOLTI DIPENDENTI OMOSESSUALI, O COMUNQUE AVENTI UNA PARTICOLARE CONDIZIONE SESSUALE, VENGONO ESPULSI DALLE FORZE DELL'ORDINE E DALLE FORZE ARMATE, SULLA BASE DI REGOLAMENTI OBSOLETI, CHE LASCIANO A TALI PUBBLICHE AMMINISTAZIONI UN'ASSOLUTA DISCREZIONALITA' NELL'IRROGAZIONE DELLE SANZIONI DISCIPLINARI, COMPRESO IL LICENZIAMENTO.
MOLTI DEI SUDDETTI DIPENDENTI VIVONO NELLA PAURA DI ESSERE SCOPERTI: NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI VENGONO TRASFERITI, ALTRIMENTI BUTTATI FUORI.
CHIEDO LA TUA SOTTOSCRIZIONE AL FINE DI SENSIBILIZZARE L'OPINIONE PUBBLICA RIGUARDO A QUESTO PROBLEMA E PER ESERCITARE PRESSIONE NEI CONFRONTI DEL MINISTERO DELL'INTERNO, SIA PERCHE' VENGA ANNULLATO IL PROVVEDIMENTO DI ESPULSIONE NEI MIEI CONFRONTI, IN MODO CHE IO POSSA RIAVERE IL LAVORO E LA DIGNITA' DI CUI SONO STATO DEFRAUDATO, SIA PERCHE' IL REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE FORZE DELL'ORDINE POSSA ESSERE MODIFICATO.
SCUSAMI SE CHIEDO ANCHE IL TUO AIUTO, MA SOLO SE SIAMO IN TANTI POSSIAMO FARCELA, E IL POPOLO DEI BLOGGERS E' POTENTE: COMUNQUE LA PENSIATE, QUALUNQUE SIANO LE IMPOSTAZIONI IDEOLOGICHE, LE IDEE POLITICHE O I SENTIMENTI RELIGIOSI DI OGNUNO, QUESTA E' UNA BATTAGLIA DI CIVILTA' CHE NON PUO' LASCIARE INDIFFERENTE CHI HA A CUORE I DIRITTI DELLE PERSONE, MA ANCHE CHI CREDE CHE LE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE, COME LA POLIZIA DI STATO, DEBBANO ESSERE SEMPRE MAGGIORMENTE VICINE AL CITTADINO E IN SINTONIA CON LA SOCIETA' CIVILE."

CLICCA QUI, SARAI INDIRIZZATO AL SITO CRYSALIS, DOVE TROVERAI IL TESTO DELL'APPELLO ED IL FORM PER ADERIRVI.



TI RINGRAZIO PER AVERMI DEDICATO IL TUO TEMPO.



Coraggio laico. foto


QUI  LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE


>> Il MIO BLOG DEL DISSENSO


Grazie dell'attenzione


Rosalba Sgroia

12.5.07

Chi Ha Bisogno Del Family Day?

E' Uscita una edizione straordinaria del Malatempora Magazine in cui troverete il mio articolo qui postato e molte altre notizie. Comunque la pensiate, io dico la mia...



Domani finalmente e' sabato. Ognuno di noi ha del tempo libero e sperando in una bella giornata, chi non ha la fortuna di abitare in campagna, andrà fuori porta per trascorre qualche piacevole ora in montagna o al mare. C'e' anche chi domani userà questo tempo per partecipare al "Family Day" (a me già che una manifestazione italiana abbia un nome anglosassone, mi urta!). Io, da brava convivente, non parteciperò perché ufficialmente io e il mio compagno non siamo una famiglia. Eppure ci amiamo e stiamo insieme da anni. Eppure lui e' padre di due figli che io amo come fossero miei e, quando a Natale e in estate per le vacanze siamo tutti uniti, io la sento la famiglia. A dire il vero non mi ero mai posta il problema, io e altre persone che come me hanno deciso di convivere e che hanno anche dei figli. Mi domando perché ci sia bisogno di una manifestazione pro-famiglia? Chi e' che vuole sottolineare che ci possano essere famiglie di "serie A" e famiglie di "serie B"... e se sei gay o trans addirittura di "serie Z"? Mi domando in che Paese viviamo, dove le leggi non vengono fatte per tutti, ma a quanto pare solo per affermare l'appartenenza a quello schieramento politico o a quella religione. Credo che non sia giusto e chiederei l'intervento dello Stato parlamentare affinché queste irregolarità finiscano... forse, domando troppo.

QUANDO LA VIOLENZA E IL SILENZIO DIVENGONO ORRORE


Sono disgustata della politica italiana che non soccorre chi è vittima di reati, quando ci sono degli sporchi fuorilegge da proteggere, perché RACCOMANDATI da qualcuno, che nel mondo della politica non esercita l’uguaglianza e l’imparzialità nel nostro Paese.


                  


Sono sconcertata del fatto che proprio i signori che amministrano la politica in Italia, pur di dare un’idea che finalmente fanno qualcosa, di tanto in tanto cambiano nome, ideologia e schieramento persino col cosiddetto “salto della quaglia”.


 


I cittadini di serie “B” per i personaggi politici, possono essere anche torturati con atroci sofferenze psico-fisiche, tanto per loro sono come fossero invisibili. Una verità sempre strumentalmente negata per ovvi motivi: per salvare la faccia a parecchi mascalzoni del mondo politico che si presentano ai cittadini come fossero persone oneste.




 


I governi che si sono succeduti sino ad oggi per codardia preferiscono fare finta di non sapere e lasciano i crimini e le violenze puntare il loro obbiettivo: il cittadino più debole e indifeso, facendoci sentire colpevoli di essere nati o di essere italiani.


Chi non fosse convinto di quanto sopra è detto, visiti i seguenti link, uno dei quali (il penultimo) riporta anche le prove documentali delle violenze fatte subire a una donna, la mia persona. L’ultimo link testimonia come la sofferenza estrema inspiri anche la composizione di poesie. Grazie di avermi letto. Giovanna Nigris


 


http://www.liberoreporter.it/nuke/news.asp?id=663


 


http://sisu.leonardo.it

Senza titolo 1821





Savino Pezzotta portavoce del family day


ROMA, venerdì, 11 maggio 2007 (ZENIT.org).- Per il Family Day, che si svolgerà a Roma il 12 maggio a Piazza San Giovanni in Laterano, gli organizzatori continuano a parlare di 100.000 presenze, sebbene i dati provenienti dalle prenotazioni vadano ben oltre le previsioni.

Daniele Nardi, dell'’ufficio stampa del Forum delle Associazioni familiari, in occasione della conferenza stampa di presentazione tenutasi questo venerdì, ha fornito alcune cifre riguardo la manifestazione: 3.000 i pullman e otto i treni charter provenienti da altrettanti regioni italiane.

A quattro di questi treni sono state raddoppiate le carrozze per l’alto numero di richieste; 400 sono i giornalisti accreditati; 450 le associazioni che hanno aderito; 30 milioni i volantini stampati e distribuiti; e 1.500 i volontari.

A tutto questo bisogna aggiungere la partecipazione delle famiglie romane, il cui numero è imprecisabile.

Per dare una idea di come il mondo cattolico sia pieno di risorse, Nardi ha raccontato di un pensionato di Napoli che ha chiamato giorni fa l’ufficio organizzativo di Roma, dicendo che voleva venire alla manifestazione con alcuni amici e parenti del quartiere, riuscendo alla fine a riempire ben 8 pullman.

Giovanni Giacobbe, Presidente del Forum delle Associazioni familiari, ha ribadito che si tratta di “una manifestazione popolare e laica intesa a testimoniare i valori della famiglia”.

“Ci rammarichiamo – ha precisato Giacobbe – per qualche voce dissonante, non intendiamo discriminare nessuno, anzi intendiamo accogliere chi ha interesse ad ascoltare quanto diremo”.

Eugenia Roccella, portavoce del Family Day, ha tenuto a precisare che “la manifestazione non è contro la politica né contro il governo, ma è chiaro che noi ci opponiamo fermamente alla proposta legislativa dei 'Dico'. Ci opponiamo non solo nel merito ma anche nel metodo”.

“La nostra manifestazione intende sottolineare la necessità di misure urgenti per difendere sostenere la famiglia – ha continuato Roccella –. Adesso che il provvedimento è stato affidato dal governo al parlamento, ci rivolgiamo al Parlamento perché ascolti le nostre voci”.

In conclusone, la Roccella ha sottolineato: “Siamo molto preoccupati della situazione di grave denatalità ed è evidente che in Italia non ci potrà essere nessuna riforma adeguata delle pensioni con un tasso di natalità così basso”.

Alessandro Zaccuri, giornalista di “Avvenire” e di “Sat 2000” e Paola Rivetta, conduttrice del TG5, saranno i presentatori del Family Day.

Durante la conferenza stampa Zaccuri ha spiegato che il pezzo forte di tutta la festa saranno le famiglie. Gli spettacoli musicali, l’intrattenimento, i comici, i monologhi e i clown, si intersecheranno con testimonianze dal palco e dalla piazza di bambini, bambine, mamme, papà, nonni e nonne.

“La famiglia sarà veramente al centro di tutta la festa”, ha sostenuto Zaccuri, rassicurando anche i genitori dei bambini piccoli, perché saranno molte le occasioni per l’'intrattenimento, con clown, trampolieri, una banda musicale che gira per la piazza ecc.

Dal punto i vista dell'’organizzazione, Daniele Nardi ha fatto sapere, inoltre, che in tutta la piazza ci saranno i gazebo dove sarà possibile avere a disposizione l’acqua, i luoghi per cambiare i pannolini, l’'assistenza per ogni evenienza.

L'’intera manifestazione non vedrà il coinvolgimento di nessun politico, “non perché non stimiamo la politica”, ha spiegato Giacobbe, “ma per non togliere attenzione alla famiglia”. I politici che prenderanno parte al Family Day non parleranno dal palco.

Vasta e capillare la copertura televisiva. Due canali della Rai, Ski tg24, La7, Mediaset, Radio Rai, ecc. copriranno la manifestazione sia con collegamento diretto, che con servizi giornalistici su tutte le radio e i telegiornali.

La copertura più accurata sarà garantita da Sat2000 le cui immagini e servizi saranno presenti anche sul digitale terrestre, sul satellite e in streaming sul sito internet: www.sat2000.it.

La manifestazione verrà ripresa anche in Francia, Spagna, Germania e Belgio.

reprimenda, famiglia e dintorni

Ma che tristezza il Family Day...non perché non si possa e debba manifestare a sostegno dell'unità e indissolubilità della famiglia...ci mancherebbe. E' che c'è dell'ipocrisia in questo. L'ipocrisia di chi ritiene che aver contratto un matrimonio...e sottolineo contratto...con tanto di firme, bouquet e banchetto nuziale...possa essere dotato di un'aurea particolare ("la santità del matrimonio e della famiglia"), tanto da poter avvocare a sé ( e solo a sé!) certi diritti, negandoli a chi, questa scelta, non l'ha fatta o non intende farla.


Io non ci sto. Intanto perché mi pare che tutta la faccenda sia diventato un modo per garantirsi una certa visibilità politica...politici che stanno cavalcando l'onda e che urlano le loro ragioni come se si fosse in campagna elettorale. Questa è una battaglia per garantire i diritti civili a tutti, non un palcoscenico dal quale proclamare le proprie integerrime virtù di uomini e donne cattolici.


Leggo le dichiarazioni del nostro Pontefice in Brasile e resto basita per le  sue dure reprimenda. In una volta sola, ha attaccato le libere unioni, l'istituto del divorzio, l'aborto, i mezzi di comunicazione sociale, la libertà individuale...per affermare alcuni valori che, vivadio, sono ormai obsoleti...la verginità prima del matrimonio in primis. "Il mondo ha bisogno di vite limpide, di anime chiare, di intelligenze semplici, che rifiutino di essere considerate creature oggetto di piacere". Mi spiace, ma non posso condividere una affermazione del genere senza avere voglia di replicare.


"Vite limpide, anime chiare, intelligenze semplici"...cosa diavolo vuol dire. Sono slogans dietro ai quali si nasconde un disegno ben preciso...la sudditanza della persona che, più è incapace di libero e critico pensiero, più è soggetta ai vincoli imposti dalle istituzioni...in questo la Chiesa mi pare si voglia porre come capofila, irrigidendo la vita individuale entro i limiti di un'etica e di una morale imposte dall'alto.


"...che rifiutino di essere considerate creature oggetto di piacere"...già, il sesso finalizzato solo alla procreazione. Questa è una barzelletta che non fa ridere più nessuno...così come la santità del matrimonio...ma che se ne inventino un'altra migliore! Mi pare si sia tornati al tormentone dell'anima contrapposta alla corruttibilità del corpo...come se una dimensione fosse disgiunta dall'altra...


Rivendico la mia cultura laica...mi lascia libertà di scelta, non mi impone dictat...riconosce  e valorizza il mio cuore, la mia mente, il mio corpo...è portatrice di valori quali la tolleranza e il rispetto dei diritti di tutti...non è oscurantista e non mi impone principi universali a cui attenermi.


Concludo con una considerazione di Vittorio Zucconi che, dalle pagine della Repubblica, chiarisce: "Il "Family Day... non è un biglietto Trenitalia con lo sconto del 20% o una pullmanata al seguito del buon parroco o del segretario provinciale del partito, un giorno di maggio. Il giorno della famiglia è oggi, domani, dopodomani, perché ogni day è un family day, per chi ce l'ha e per chi l'ha costruita sul solo materiale che serve, e che non conosce sesso o età, ed è l'amore. L'esibizionismo della piazza è l'esatto contrario della tenerezza, della intimità, che la famiglia dovrebbe rappresentare".


Questo è quello che mi sento di condividere. La famiglia, sia essa sancita da un atto formale o non, che si costruisce come atto d'amore. Tutto l'altro...sono reprimende di cui possiamo fare a meno!