Sul palco - Leo ferre' di Alessio Lega in sotto il parvè la spaiaggia
unione sarda del 13\8\2009
Sant'antioco
La Asl avvia l'operazione prevenzione, ma alle visite vengono convocati i morti. Verrebbe da sorridere, se non fosse che la questione è molto seria. Lo sa bene Giorgia Longu, 26 anni, di Sant'Antioco, figlia di una donna deceduta a causa di un tumore a maggio del 2007. Ebbene, la destinataria della lettera con la quale la Asl 7 del Sulcis invita a sottoporsi ai controlli per la prevenzione del tumore alla cervice uterina, è proprio la mamma che, durante il calvario della malattia, ha dovuto penare per riuscire a sottoporsi a visite di controllo e terapie varie.
Basti dire che, causa lunghe liste d'attesa, era stata prenotata per la radioterapia a luglio del 2007. È morta due mesi prima. «Per questo quando, mercoledì mattina, ho ricevuto la comunicazione della Asl, non ci volevo credere. Mi sembrava una presa in giro - racconta indignata la giovane donna - mi sono ritornate in mente le lunghe sofferenze di mia madre, i disagi subiti a causa di disservizi e liste d'attesa infinite. Come è possibile, mi sono chiesta, che ora che non c'è più, la invitino a sottoporsi ad una visita per la prevenzione?» Non si tratta di un ritardo postale.
Nella comunicazione c'è anche la data stabilita per il controllo: 22 settembre 2009. Inoltre la fascia d'età cui è rivolta l'operazione prevenzione: 25 e 64 anni. E qui arriva un'altra beffa. «Io ho 26 anni e non ho ricevuto alcuna comunicazione al riguardo - aggiunge Giorgia - di recente mi sono sottoposta a degli accertamenti specifici, viste le cause della morte di mia madre, ma ho dovuto pagare di tasca. Altro che prevenzione. Mi chiedo quante altre persone, vive, abbiano bisogno di fare queste analisi e non vengono convocate. Invece lo fanno con le persone che, purtroppo, sono morte». Ieri mattina Giorgia ha persino chiamato alla Asl per fare presente il disguido e si è sentita rispondere che è sufficiente disdire la visita. «Mi sembra assurdo, non so come possano accadere simili episodi, ma questo fatto mi ha provocato tanta rabbia. Chissà quante persone ci sono in lista d'attesa e quante sono costrette a fare le visite a pagamento perché alla Asl non stanno neppure attenti a chi mandano gli inviti per i controlli».
CINZIA SIMBULA