21.7.21

vietato baciarsi in spiaggia se si è Gay . Bacoli, cacciate dalla spiaggia perché lesbiche: “Andate sulle montagne”

nonostante il paese soprattutto le nuove generazioni   ma  anche  gente    con  un ottimo  spirito  di libertà , umanita ,  come dimostrano  le  reazione  indignate   a tale discriminazione   esistono ancora sacche di benpensanti che ahnno paura a spiegare a propri figli e nipoti che l'amore ed il volersi bene non è solo etero . eppur il video che trovate sotto non mostri gli attimi che precedono la lite, i dialoghi e gli atteggiamenti dei presenti danno conferma del fatto che si è trattato di una vera e propria aggressione omofoba.










Capo Miseno, cacciate dalla spiaggia perché lesbiche: in un video la denuncia di Francesca e Martina
Due ragazze, Francesca e Martina, cacciate dalla spiaggia flegrea di Capo Miseno a Bacoli (Napoli) perché lesbiche. “Ci siamo sentite umiliate, non avevamo fatto nulla di male”. Nonostante alcuni ragazzi le abbiano difese, un uomo, spalleggiato dalla figlia si è scagliato contro di loro perché la loro presenza avrebbe “turbato” la nipotina presente in spiaggia. Sfiorata la rissa. Il sindaco di Bacoli: “Fatto intollerabile, vi invito a tornare qui”
                                   A cura di Giuseppe Cozzolino




Una coppia di ragazze è stata insultata a Capo Miseno, località balenare della zona flegrea, in provincia di Napoli, comune di Bacoli, mentre era in spiaggia, solo perché lesbiche. Lo hanno raccontato le due ragazze, che hanno anche diffuso un video su Instagram nel quale mostrano una parte dell'aggressione prima verbale e poi fisica subita da alcuni bagnanti.Francesca e Martina, questo il nome delle due ragazze, erano andate in spiaggia lo scorso venerdì 16 luglio, ma improvvisamente sono state avvicinate da un signore che chiede loro di andarsene perché la loro presenza avrebbe potuto "turbare" la nipotina presente con lui in spiaggia.Di fronte al rifiuto delle due ragazze ad andarsene, l'uomo però ha insistito affinché andassero via, per poi essere accompagnato da sua figlia che, a sua volta, le invitava ad andarsene. «Non avevamo dato vita certo ad alcun comportamento osceno, al massimo ci siamo date un bacio», spiegano le ragazze, ma è bastato questo a far scattare la scintilla. «La bambina, per quanto abbiamo notato noi, neanche ci stava guardando, stava giocando per i fatti suoi».La discussione non è passata inosservata. Alcuni ragazzi presenti hanno preso le difese delle due giovani sotto attacco omofobo, ma l'uomo, un anziano spalleggiato dalla figlia, non si è dato per vinto ed ha minacciato anche loro. «Ha colpito un ragazzo con l'asta di un ombrellone, mentre la donna mi ha preso a schiaffi sul braccio», ha spiegato una delle due ragazze coinvolte. «Ci siamo sentite umiliate, non avevamo fatto nulla di male: stavamo trascorrendo una giornata al mare come qualunque altra persona». Sono state le stesse Martina e Francesca a pubblicare sui social alcuni momenti dell'aggressione subita in spiaggia, ricevendo subito tantissima solidarietà da giovani e meno giovani.Nel video pubblicato dalle ragazze e rilanciato dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e dallo speaker di Radio Marte Gianni Simioli, si sente l'uomo ribadire «vattene sulle montagne» all'indirizzo di una delle due ragazze, ribadendogli poi uno "stupida" dopo che la ragazza gli ha detto che si stava rendendo ridicolo. Successivamente, l'uomo coadiuvato dalla figlia ribadisce anche ad alcuni ragazzi intervenuti per difendere le due che »cosa devo dire a una ragazzina di sei anni?» riferendosi alla nipotina, il tutto in dialetto napoletano. Il tutto continuando ad intimare alle due ragazze di lasciare la spiaggia. Unanime il messaggio di solidarietà da parte di Borrelli e Simioli verso le due ragazze: entrambi hanno espresso tutto il loro disappunto per la vicenda accaduta a Capo Miseno.[... ]

La risposta che ciascuno di noi dovrebbe dare ai prorpi nipoti o figli da 3 ai 14 anni è quellla che ho consigliato nel mio perecedente post : << La nuova pubblicità Dietor Dietorelle è all’insegna del bacio sotto tutte le sue forme crea rigurgiti bacchettoni e dei soliti ben pensanti >>
Meno male che c'è stata l'inignazione e la solidarietà del sindaco di Bacoli Josi Della Ragione lì dove ricade la spiaggia dell'attacco omofobo, con una nota ha soldarizzato con le due ragazze:

[...]
Bacoli è una città aperta all’amore, in ogni sua forma. Siamo una terra che accoglie, da secoli, donne e uomini attratti dalla bellezza del mare, l’incanto dei paesaggi, la meraviglia dei siti archeologici e culturali. Leggo perciò con sgomento un grave episodio di discriminazione avvenuto in spiaggia, a Miseno.Ai danni di due ragazze che, a detta di taluni barbari, avevano la sola colpa di amarsi reciprocamente. Ragazze a cui è stato violentemente chiesto di lasciare l’arenile. È un fatto intollerabile.A Martina e Francesca va la mia solidarietà e quella di tutto il popolo bacolese. Le attendo in Municipio, per poterle conoscere ed offrire loro un tour tra gli innumerevoli incanti della nostra terra. Oltre che ospitarle presso la spiaggia ed il parco pubblico di Villa Ferretti, bene confiscato alla camorra. Bacoli vi accoglierà sempre a braccia aperte. Sempre.L’unica discriminazione che attuiamo, invece, è e resterà soltanto nei confronti di chi attua simili indecenze. Liberateci dalla vostra cupa ignoranza, dal vostro squallore. Liberateci dalla vostra volgarità.



capisco un familiare , un nonno in questo caso , possa avere difficoltà a spiegare ai nipoti di quell'età il mondo d'oggi e la diversità , senza dover ricorrere alla propria morale , ma l'insulto ed l'arroganza no

vax o no vax ? io ho scelto nel dubbio il vaccino adesso finitela di frantumarmi i .......

 cari /e no vax 

A volte la libertà è partecipazione e dobbiamo accettare di mettere da parte per la libertà di tutti le nostre paure ed dubbi ed accettare che sia prigione ed di vederla dormire e svegliarsi tutte le volte Qualcuno\a potrebbe   chidermi  Ma  soprattutto accettare il    fatto che la vita     dovrebbe  essere ( poi ciascuno scegliere   se  viverla  cosi  o   diversamente   , ma non stiuamo  a  dilungarci  troppo   su un tema già tratto  in questo blog  )
Prologo  del  romanzo  La rinnegata  di Valeria Usala 

 Qualcuno\a    di  vuoi   mi  dirà  ma  tu  non eri per  le  libertà   di tutti   ?  certo  sono per  il principio  che ogni uno di noi dovrebbe essere libero di fare quello che  gli va  nel bene o nel male  e   che   ciascuno sia responsabile di sé stesso e del proprio destino e della sua  vita  anche  nel danneggiare se stesso  se  vuole  
Ma un  conto è  se danneggi te stesso  un altro    se danneggi gli altri  . Capisco chi  non si vaccina per paura, brutte esperienze , ecc  . ma vogliamo uscire da questa pandemia , lamentarci d'essa  o rischiare di morire o finire in terapia intensiva ? 
Io rispetto chi non si vaccina, soprattutto chi quelli critici e anche se non sempre ci riesco quelli chìì acritici .
ognuno faccia le scelte secondo la propria coscienza.
Ma permettetemi di dire che avete fracassato gli zebedei, ho visto più post rompi palle di chi è contro i vaccini, più di quelli che dicono di essersi vaccinati.
Penso che a nessuno piaccia farsi inniettare sostanze, ma possiamo dire che molti vaccini ci hanno salvato da morte certa, non c è bisogno di essere medici per sapere che anche se prendi una semplice aspirina ci possono essere dei problemi, intanto i contagi stanno aumentando a causa delle due ultime varianti e sinceramente il pensiero che se dovessero rinchiuderci di nuovo perchè pare che ci sia una nuova variante agli antibiotici e gli anticorpi . e dover smettere di lavorare mi si gela il sangue più che ricevere la dose del vaccino. Io comunque mi sono vaccinato ! Da che mondo è mondo bisogna sperimentare se non si prova con tutti i rischi non si potrà mai. Infatti
Io mi sono vaccinato, ma voi se avete ancora dei dubbi, non fatelo. Io ho scelto di proteggermi. Ma se vi sentite sicuri comunque, non fatelo. A me il vaccino non ha provocato nulla. Ma se voi avete paura degli effetti collaterali, non fatelo. Io, con il vaccino, sono sicuro al 95% che non avrò la forma grave del virus. Ma se vi basta sapere che nel 60% dei casi vi passa con febbre alta e dolori, allora non fatelo. Io preferisco i fantomatici e sconosciuti effetti a lungo termine del vaccino a quelli certi e pesantissimi del covid. Ma se preferite correre il rischio provato ( ? ) di restare invalidi a vita, non fatelo.
Io ho deciso di proteggere chi mi sta intorno, sapendo che anche se dovessi prendere il virus avrò una bassa carica virale e sarò poco o nulla contagioso. Ma se voi non avete nessuno intorno da proteggere o se ve ne fregate di far circolare il virus e uccidere persone allora non fatelo.





Io non ho timore del vaccino perché miliardi di persone hanno fatto decine di miliardi di vaccini e grazie a questi in milioni non sono morti. Ma se voi non avete paura delle malattie, infermità e morte allora non fatelo.
Io mi vaccino perché insieme al prenderci tutti e tutte il virus questo è l'unico modo per provare a fermarlo. Ma se preferite vedere la gente intorno a voi che si ammala e muore allora non fatelo.
Mi vaccino perché non voglio finire intubato sostentato da flebo perché gli aghi e gli ospedali e le medicine mi mettono ansia (diciamo così). Ma se voi non avete le mie stesse paure, non fatelo.Io ho fatto una scelta molto meditata, come vedete. Nessuno mi ha imposto nulla. Ho gli strumenti per non farmi manipolareo almeno non completamente ,non seguo né il calcio né le mode, almeno acriticamente . Però per voi sono una pecora del gregge. Lo spiego meglio Se tu non sei vaccinato Il virus si moltiplica Replicandosi può mutare La mutazione è casuale Una di queste mutazioni sta procendo una variante resistente agli anticorpi prodotti col vaccino Conclusione:Se tutti siamo vaccinati,e facciamo presioni sui potenti perchè siano vacinati gratuitamente come si fece con la malaria ed altre malattiue nel secondo dopoguerra non replichiamo il virus, il virus non può mutare, e dopo un po' scompare.Se molti non sono vaccinati il virus replica, quindi muta, quindi il rischio di una variante "cattiva". Fate come volete ma sappiate che se vogliamo uscirne lo dobbiamo fare tutti perché

a voi decidere cosa scegliere cosa scegliere . Basta solo che la si smetta di




con questo è tuttto vi lascio con la  colonna sonora/riferimenti musicali citati nel post a voi individuare in che punto

  • la  liberta -  Giorgio  gaber
  • Il Suonatore Jones e   Nella Mia Ora Di Libertà  - Fabrizio De Andrè
  • Ma liberté - Georges Moustaki
  • Ognuno è Libero - Luigi Tenco 


20.7.21

etica e mass media La morte di Libero De Rienzo Per favore: facciamo silenzio

 Lo posso dire? Sono certo che gli iscritti alle appendici social del blog e a questro blog - noi appassionati all’idea di un pensiero libero, se necessario controvento - capiranno e saranno d'accordo . Premetto che non a parte , il film su Siani nonn ho visto altro e non sono un suo fans ma Con tutti i dubbi del caso, ma lo dico: questa corsa frenetica a tutti i costi ad individuare come sia morto l’attore Libero De Rienzo se : assumendo cocaina o eroina, oppure stando in casa da solo senza assumerla, in gruppo , forse depresso e sfiduciato, oppure in preda ai tormenti di un animo sensibile, mi suscita come tutte le morti giovani famosi o non famosi un serio e profondo disagio.

Concordo con quanto ha scritto il giornsalista  Fabrizio Peronaci Amministratore del grupo facebook GIORNALISMO INVESTIGATIVO

 
 Così come da anni, nel mio lavoro di ogni giorno al “Corriere della sera”, cerco di tutelare l’identità e la scelta terribilmente intima di chi si toglie la vita, analogamente avrei preferito
che fosse stato fatto sulla fine di Libero.
Un emozionante, assorto, rispettoso silenzio.
Raccontare i dettagli (importantissimi per la disamina di fatti di cronaca complessi) in questo caso non aggiunge nulla e toglie moltissimo. E può produrre danni neanche lontanamente immaginabili: Libero aveva - e ha tuttora - due figli piccoli. Da difendere, amare, proteggere.
Ciao Libero. E grazie per aver fatto rivivere Giancarlo Siani.

lasciamolo  in pace  per  rispetto  della  sua  famiglia   

18.7.21

Il buon selvaggio La straordinaria vita di John Muir, ecologista e fondatore del parco nazionale di Yosemite Poteva essere milionario, scelse la Natura

dall'inserto robison  di questa  settimana di repubblica  

                                                    di Gabriele Romagnoli

Larger than life è un’espressione americana: indica una persona speciale e viene spesso tradotta con «incredibile» o « esagerata » . Non si rende l’idea, che è quella di estensione del confine della vita. Meglio sarebbe usare due parole, un nome: John Muir .
Lo scrittore francese Alexis Jenni gli dedica una biografia dal titolo Potevo essere milionario ho scelto di essere un vagabondo. Anche quest’ultimo vocabolo è insufficiente per definire il protagonista. Meglio fa Jenni quando scrive di lui che era « un uomo sotto forma di corrente d’aria che appare quando si crede di essere soli ». Di lui si è anche detto che è stato «ecologista ante litteram » , « padre del conservazionismo » , « fondatore del parco nazionale Yosemite » . Tutto vero, niente che sia abbastanza. Non bisogna immaginare questo barbuto di una certa stazza come un antenato di Greta, un portatore di messaggi dalla vecchia Europa (dove nacque) al nuovo continente americano ( che percorse). Non faceva proseliti, dava esempi. Avanzava per sé. Prima di poterlo seguire, agli altri toccava scovarlo. Perché la sua caratteristica principale era questa: scappava.
Da piccolo fuggiva da casa, oltre il giardino, con l’ingenuità e l’istinto che avrebbe passato al personaggio interpretato da Peter Sellers. Il piccolo John scavalcava la recinzione, negava il limite, cercava la meraviglia. Nel suo paese d’origine, in Scozia, gli hanno dedicato una statua che lo mostra bambino, arruffato, appoggiato a un bastone da cammino di quelli che si raccolgono sul sentiero. La sua vita è stata la proiezione di quell’immagine : è rimasto un ragazzino curioso, che inseguiva l’incanto con la fatica, ma senza sentirla. Lo scrittore francese Alexis Jenni lo definisce “un uomo sotto forma di corrente d’aria che appare quando si crede di essere soli . Scriverà infine il biografo che era «il dio dei bambini arrampicati e scavezzacollo, del salto mortale e del materasso di sicurezza » . Un essere benevolo, dunque, che non contempla il pericolo o la violenza, rifugge il male e la guerra (se non quella dei bottoni). Un eterno fanciullo, un buonissimo selvaggio. Muir è stato parte di un mondo e ne ha creato un altro.
Da piccolo, di notte, a letto accanto al fratello, immaginava di viaggiare, seguiva percorsi di fantasia fino a che non si addormentava. Da grande ha semplicemente realizzato un sogno. A cavallo tra due secoli ( Ottocento e Novecento) la Terra era ancora un pianeta esplorabile, bastava incamminarsi per avere sorprese. Ha ragione Jenni quando dice che per scrivere questa biografia si è rifiutato di andare allo Yosemite, che non ha voluto conoscere una California oltre quella dei film. Andandoci
oggi non vedrebbe certo i luoghi di Muir, ma la loro dilatazione a uso dei turisti, o meglio: delle foto dei turisti. Abbiamo ridotto il pianeta a una scatola cinese: vediamo la fotografia di un geyser e cerchiamo di andarci a riprendere davanti al geyser, ri- producendo esperienze.
Ai tempi di Muir la Terra era una scatola. Chiusa. Non sapevi ancora che cosa contenesse. Tutto stava succedendo. Il piccolo John divorò libri, ma decise che non gli bastavano per capire. La sua mente andava sempre oltre. Gli bastò un’infarinatura di meccanica per progettare una sveglia e poi un marchingegno demoniaco che nello stesso istante accendeva una lampada, concedeva una pausa per vestirsi, poi con una serie di scatti e cigolii porgeva un libro aperto. Dopo qualche minuto lo chiudeva, riponeva e passava a un altro, in armonia con ruote e ingranaggi post-leonardeschi che sincronizzavano l’esistenza del suo inventore ai doveri rendendolo uomo- macchina.
Di qui la prima parte del titolo: poteva essere milionario. Ma come ricorda Francesco De Gregori: «Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi, la locomotiva ha la strada segnata, il bufalo può scartare di lato e cadere » . Questo decise la sorte di John Muir e di un bel pezzo d’America, quello di cui si innamorò e che salvò. Il « bisnonno di Steve Jobs » si lasciò alle spalle i congegni per amore di una palma nana e di mille altre specie. Divenne così famoso che il presidente Theodore Roosevelt volle campeggiare e fare trekking con lui. Sarebbe stata la perfetta trama di un film prodotto da Robert Redford: un weekend loro tre soli, il presidente, il selvaggio e la natura.
« L’uomo più libero che abbia mai incontrato », «il compagno più interessante e virile » diranno l’uno dell’altro. Sventato l’assideramento, Roosevelt il proclamò federale il parco di Yosemite. Una storia larger than life, incredibile e più.
Riesce Jenni a trovare le parole per raccontarla? A tratti. Quando non si ferma nel guado tra la tentazione giustificata di romanzare e il bisogno di documentare. Quando non lo assale il dubbio che bastino i libri scritti da John Muir stesso. E forse è davvero così. Era unico, anche nel descrivere il vento, perché era una corrente d’aria: gira le pagine, non ci resta dentro.

Madre coraggio denuncia figlio 'pirata della strada'. Il plauso social: "Datele una medaglia". Amputata gamba all'investito


Visto  l'andazzo,  esperienza    avuta ieri durantre   il concerto di chiusura    el  faber  festival  2021     dove  una  madre  ha  cazziato   ed   quasi linciato   gli organizzatori     rei  d'aver   civilmente   e pacatamente    ripreso il  loro pargoli  che disturbavano  il  concerto    ,  sono rimasto senza  parole   da  non  saper     scrivere  di mio  ,  nel leggere    che   , cosa  che io sappia  inesistente    nel caso  di  omicidi  stradali , una madre  facesse  arrestare  il  figlio . 

  da  repubblica  del  1\8\7\20201 


Madre coraggio denuncia figlio 'pirata della strada'. Il plauso social: "Datele una medaglia". Amputata gamba all'investito

                             di Alberto Custodero e Lucia Landoni


Il giovane investito dall'auto è arrivato in ospedale in arresto cardiaco e con la gamba destraamputata. L'investitore è fuggito. Il plauso social: "Purtroppo oggi madri così sono rare"


E' stata una madre coraggio a consentire alle forze dell'ordine, nella notte, di rintracciare un pirata della strada che in divieto di sorpasso ha investito frontalmente una moto sulla quale viaggiavano due giovani: uno dei due nell'impatto ha subito l'amputazione di una gamba ed è andato in arresto cardiaco.
La donna, quando suo figlio, 27 anni, studente, è arrivato a casa in stato di shock, a Paderno Dugnano, ha intuito subito che era successo qualche cosa di grave. Il giovane tra le lacrime le ha raccontato quanto era accaduto e la madre non ha avuto esitazioni. Ha subito composto il numero unico dell'emergenza, uno-uno-due, e a chi ha risposto dall'altro capo del filo ha raccontato la drammatica verità. "State cercando un pirata della strada che ha investito una moto a Senago, in via Alcide de Gasperi: è mio figlio. Venitelo a prendere".







ll centralinista ha girato la telefonata alla centrale operativa dei carabinieri che ha immediatamente attivato la stazione di Arese e il 118. "La prima chiamata - raccontano al 118 - è arrivata all'1 e mezza, segnalavano inizialmente una banale caduta di due motociclisti. Subito dopo, tuttavia, in rapida sequenza, sono arrivate altre chiamate che ci hanno avvisato della gravità dell'incidente".
E il 'pirata della strada', grazie alla denuncia di sua madre, è stato subito identificato. Ora la sua posizione è al vaglio della magistratura: dovrà rispondere di lesioni personali stradali gravissime, fuga a seguito di incidente stradale e omissione di soccorso.
Il passeggero della moto investita è stato ricoverato al Policlinico San Gerardo di Monza in gravissime condizioni: secondo le informazioni dell'Azienda regionale emergenza urgenza, intervenuta sul posto con due ambulanze e un'automedica, il 19enne che ha subito l"amputazione alla radice dell'arto inferiore destro" era in arresto cardiaco e il cuore ha ricominciato a battere solo "dopo manovre di rianimazione avanzata".
L'amico che era alla guida, 20 anni, è stato trasportato all'ospedale Niguarda di Milano con diverse contusioni.
Il pirata della strada, sorpassando dove era vietato, ha centrato la moto su cui viaggiavano due ragazzi e poi è scappato senza prestare loro soccorso. L'impatto è stato violentissimo.






Il plauso social: "Purtroppo oggi madri così sono rare"
Intanto il gesto della madre che ha deciso di denunciare il proprio figlio alle forze dell’ordine, dimostrando un profondo senso civico, non è passato inosservato sui social network, dove nelle ultime ore sono stati pubblicati vari complimenti e attestati di stima rivolti alla donna sui gruppi Facebook che raccolgono gli abitanti di Paderno Dugnano e Senago e non solo.
“Purtroppo al giorno d’oggi madri così sono rare” scrive qualcuno e altri fanno eco: “Brava mamma, hai fatto la cosa giusta, anche se molto difficile e dolorosa”.
E c’è anche chi prova a mettersi nei suoi panni - “Posso immaginare lo strazio che ha dovuto affrontare” - e propone di premiarla: “Date una medaglia a questa mamma. Non è facile denunciare il proprio figlio. Deve averne sopportato tante. Applausi a questa mamma”, che ha compiuto “un atto di coraggio”.



lo spettacolo deve continuare \ The Show Must Go On Sponsor e diritti, spese e rimborsi record: le Olimpiadi “a tutti i costi" del Giappone



  come  l'omonima  canzone   dei  Queen    di cui riporto sotto   .lo spettacolo deve  continuare .


  In questo caso  si parla      delle  olimpiadi giapponesi  . Ora  uno su   4 su 5   ovvero L’82% dei giapponesi è contrario alle Olimpiadi e L’imperatore Naruhito è «estremamente preoccupato» perché teme che i Giochi «possano far correre il virus». Al Villaggio degli atleti è spuntato il primo contagio. Ma Cio e governo – per ora – tirano dritto con i giochi dimezzati, senza pubblico e con molte defezioni. Come mai? Bastano pochi numeri per capirlo.   secondo  repubblica   oline  d'oggi 


Pochi vaccinati - Il Giappone ha pagato un pedaggio relativamente basso al Covid: 831mila contagi (in Italia siamo a 4,28 milioni) e poco più di 15mila morti (noi siamo a 128mila). La campagna di immunizzazione è stata però un flop. L’approvazione dei farmaci ha viaggiato al ralenti: sono stati chiesti test supplementari alle case farmaceutiche e fino al 20 maggio l’unico vaccino approvato era Pfizer-Biontech. I grandi hub vaccinali sono partiti in ritardo. Solo a metà giugno Tokyo ha raggiunto il target di un milione di iniezioni al giorno. I vaccinati con due dosi nel paese sono oggi il 20,4% (l’Italia è al 42,2%).I costi dei Giochi - I Giochi di Tokyo sono costati 15,4 miliardi di dollari, più del doppio dei 7,5 previsti nel 2013. Lo Stato ha messo 11 miliardi. Altri 3,3 miliardi arrivano da sponsor privati giapponesi (soldi da restituire in caso di cancellazione) mentre il Cio ha contribuito con 1,3 miliardi. Buona parte del denaro pubblico è già stato “spesato” nei bilanci degli anni scorsi ma lo stop all’evento creerebbe un serio problema d’immagine al governo che ha sponsorizzato i giochi. L’assenza di pubblico costringerà l’organizzazione a rimborsare – costo 850 milioni – i 4,45 milioni di biglietti venduti. E la mancanza di spettatori stranieri ha fatto saltare i 2-3 miliardi di incassi previsti grazie all’indotto turistico.Il nodo dei diritti - Le entrate per i diritti tv delle Olimpiadi sono poco più di 3,5 miliardi, di cui 1,2 pagati solo per l’esclusiva negli Usa dalla Nbc e circa 650 da Discovery per l’Europa. Questo tesoretto finisce nelle tasche del Comitato olimpico internazionale (Cio) e rappresenta il 75% delle sue entrate (il 18% arriva da sponsor). Lo stop ai Giochi farebbe ovviamente saltare l’incasso, mettendo in seria difficoltà finanziaria l’organizzazione di Losanna. Anche perché il rischio boicottaggio delle Olimpiadi Invernali del 2022 in Cina potrebbe compromettere in parte le entrate legate a quell’evento.Solidarietà a rischio - Lo stop alle Olimpiadi costituirebbe una minaccia serissima per la sopravvivenza di molti sport minori e federazioni nazionali. Il Cio ha speso nel 2020 546 milioni alla voce “solidarietà” per sostenere i comitati nazionali e gli sport che non sono in grado di autofinanziarsi. Per molti paesi piccoli queste elargizioni rappresentano la totalità delle entrate. Il Comitato olimpico britannico – per dare un’idea della gravità della situazione – ha ammesso nelle scorsa primavera che senza i soldi del Cio «sarebbe stata a rischio la sua sopravvivenza».Le polizze - La copertura assicurativa dei Giochi è limitata. E garantisce solo una minima parte dei costi totali in caso di cancellazione dell’evento. Il Cio ha una polizza da 800 milioni. L’organizzazione nipponica incasserebbe solo 650 milioni se le Olimpiadi saltassero. Hotel, compagnie aeree e ristoranti hanno stipulato assicurazioni per 2 miliardi.La politica - La decisione di tenere i Giochi a tutti i costi è una scommessa politica del premier Yoshihide Suga. La sua popolarità è ai minimi (29%)a causa delle contestazioni per la gestione della pandemia e della campagna vaccinale, partita con grande ritardo. Tokyo andrà alle elezioni anticipate in autunno e Suga spera che un Olimpiade senza troppe ripercussioni sanitarie e la rincorsa delle vaccinazioni possano rilanciare l’economia e la sua popolarità in vista delle urne. Evitando che il Partito liberal democratico – gran favorito in ogni caso – lo siluri e candidi un altro leader  al voto.


Purtroppo   senza  soldi  non si  può doir  messa  ne  cantare  bandiera  rossa  . Una società   troppo legata   al soldo  e  ale  sponsorizzazioni   , dove  sopravvive    solo chi   se  lo può permettere  .  E   sia  che li  faccia   (  vedi  le  olimpiadi   di atene  2006 )  o  che si faccia    (  vedi  tokio  2020  rinviato al  2021  )  . 


anziani e nuove tecnologie

 a volte mi chiedo , se mi miei lo fanno apposta come quelli del filmato sotto


a ed essere analfabetoi digitali specialmente mio padre che mio padre 80 anni è appassionato di pc e simili fin da quando aveva 20 anni ed è stato uno dei primi ad avere internet in gallura quando tiscali non c'era ed in gallura c'era nuragica . Infatti gli lo spieghato e fatto vedere e centomila volte come s'entra con p c ed cellulare sul sito dell'inps o simili con la nuova carta d'identità o con lo spid o come si usa watzapp e facebook


La prima regola per farsi ascoltare è ascoltare!

«Oggi vi parlo dell’ultimo libro scritto da un amico e collega durante l’emergenza sanitaria: Ciao, Prof!. Un titolo alternativo potrebbe essere “Ciao, ragazzi!” perché è proprio un libro che parla anche dei suoi alunni e si rivolge a loro con tenerezza e saggezza, invogliandoli a esprimere un’opinione come pochi riescono a fare. L’autore senza tanti giri di parole va dritto al sodo esprimendo egli stesso la sua opinione e spronando gli allievi a fare la stessa cosa su argomenti importanti e attualissimi come il bullismo, la violenza sulle donne e di genere, i diritti civili, il razzismo, il peso delle parole… argomenti da sempre cari a Porcino, presenti in tanti suoi saggi e che al giorno d’oggi sono visti, purtroppo, ancora come tabù. Per i temi trattati parte sempre dalla storia antica, sua grande passione, ma per catturare l’attenzione e far riflettere gli allievi, rapporta tutto ai giorni nostri e prendendo spunto da fiction, serie tv, romanzi, film, personaggi amati dai giovani, senza usare espressioni ostiche, spinge a interessarsi alla materia arrivando dritto al cuore. Segue questo percorso in aula, ma ancor di più durante la pandemia che ha travolto e stravolto le nostre vite. Durante la DaD per appassionare e interessare gli allievi, quale modo migliore se non quello di proporre e analizzare testi musicali o parlare di un film “immedesimandosi” e stimolando la creatività e la libertà di pensiero? L’autore fa riflettere e invita a riflettere, in libertà e dando spazio a opinioni svariate e personali, senza  giudicare, facendo sentire importanti i ragazzi, a cui si chiede di esprimere il “loro” pensiero e non quello che gli altri vogliono sentire. Un modo intelligente e piacevole per restare vicini ai propri allievi in un periodo difficile e di distanziamento sociale. Magari avessimo avuto dei Proff. così!».


                                      Viviana Cosentino (giornalista) 


Il libro "Ciao, Prof!" è in vendita su Amazon e  Libreria Universitaria. 

17.7.21

ipocrisia dei politicanti cattolici che si scandalizzano ed indignano per Un gesu al pride ma si coprono gli occhi e taciono per un gesu ultras -. non c'è più religione

 Grazie    all'amico  e  utente  Cristian  Porcino    per  aver   riportato  sulla  nostra  pagina  fb ( www.facebokk.com/compagnidistrada  )  che  riporto sotto  .

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone, barba e il seguente testo "E @neg_zone Come mai il Gesù a sinistra non ha dato fastidio a nessuno di voi?"
L'uso fuori contesto di simboli religiosi può non piacere. Può essere di cattivo gusto o addirittura offendere. Due cose segnalo. A parità di gesto, la differenza la fa la ragione per cui è compiuto. Umiliare e irridere o provocare per denunciare. E di solito il distinguo è chiaro perché il primo caso si verifica quando una maggioranza privilegiata toglie dignità ad una minoranza discriminata, mentre il secondo quando è una minoranza discriminata a provare a togliere il filtro del privilegio dagli occhi di chi non riconosce la sua dignità e i relativi diritti. Il fatto che nessun giornale, nessun Salvini, nessuno, abbia stigmatizzato il finto Gesù di ieri smaschera la malafede delle 'persone di fede' . Indignate e FEROCI dopo il pride. Ma oggi mute. Io sono credente. Non amo particolarmente nessuno dei due. Ma non mi offendono così tanto. E soprattutto capisco la differenza tra chi sta cercando di dire alla Chiesa di smetterla di crocifiggerlo per quello che è e chi vuole solo farsi notare. Perché o siamo tutti Charlie Hebdo anche con i nostri pantheon o siamo talebani. E comunque solo quando ci fa comodo. È impressionante poi come chi sulla paura dei talebani abbia costruito la sua politica razzista sia uguale a loro, se non fosse per l'unica differenza: anziché sventolare un mitra sventola il rosario. Ma con lo stesso intento: uccidere il diverso. Grazie a
@neg_zone
per la foto.


Aggiungono solo che per i falsi cattolici o cattolici da strapazzo



fa meno indignazione la canzone sopracitata  per  la  qiuale  (   mi è capito con un amica di una chat  ) a veri cattolici la detestano e si senteavano offesi   di   un Gesu   al Gay  pride  .

Non  c'è  più  religione 🤣🙄😁

Cassazione, lo stalking non è più aggravante in caso di femminicidio ..... ( reprise )

prima  d'iniziare  leggi 

    


Aggiorno   il  post  precedente  (  vedi url  in inizio post    )    qualche rappresentrante  del femminismo    che      ha espresso la  sua indignazione    verso tale  sentenza  c'è  ed  è Concita De  Gregorio   su

repubblica  d'ogi  17\7\2021  .  Ma  soprattutto  perchè c'è  un articolo  di www.tpi.it che afferma   che l'articolo    di repubblica     citato  nei  post     precedente   è   errato    . Infatti 


“Lo stalking non è più configurabile come un’aggravante per il reato di femminicidio”. Ma non è così: la decisione dei giudici della Cassazione prevede invece che chi viene punito per omicidio aggravato da stalking non può anche essere condannato per lo stalking come reato autonomo. Che è ben diverso. E questo, a conti fatti, rende possibile applicare l'ergastolo anziché 30 anni di reclusione. Non c’è alcun passo indietro nella battaglia legittima e doverosa a difesa delle donne

Sempre  sempre   secondo  l'articolo in questione  

[...]

LA DECISIONE DEI GIUDICI
La Quinta Sezione della Cassazione ha ritenuto sussistente un contrasto nella giurisprudenza di legittimità e per questo ha chiamato a esprimersi le Sezioni unite, ponendo la seguente domanda: “Se, in caso di concorso tra i fatti-reato di atti persecutori e di omicidio aggravato ai sensi dell’art. 576, comma primo, n. 5.1, cod. pen., sussista un concorso di reati, ai sensi dell’art. 81 c.p., o un reato complesso, ai sensi dell’art. 84, comma 1, cod. pen., che assorbe integralmente il disvalore della fattispecie di cui all’art. 612-bis cod. pen. ove realizzato al culmine delle condotte persecutorie precedentemente poste in essere dall’agente ai danni della medesima persona offesa”.
Le Sezioni unite hanno sposato l’interpretazione per cui l’omicidio aggravato dallo stalking è un reato complesso, derivante dall’unificazione normativa di due reati in una forma aggravata di uno solo di essi. Questo vuol dire forse che lo stalking non è più un’aggravante ?
No. In realtà, come spiega un articolo pubblicato sulla rivista Sistema Penale e come evidenziato dalla stessa Quinta Sezione, questa interpretazione della norma “appare considerare pienamente il maggior disvalore connesso all’abitualità del reato di atti persecutori che sfocino nel fatto di omicidio, atteso che l’applicazione del solo omicidio aggravato comporta comunque l’applicazione di una pena più severa (l’ergastolo) a quella che potrebbe derivare dall’applicazione delle regole del concorso di reati (30 anni di reclusione)”.
In conclusione, per quanto riguarda il caso di specie, la sentenza definitiva nei confronti dell’imputata è stata di 14 anni e 4 mesi di carcere (la condanna in secondo grado era stata di 15 anni e 4 mesi di reclusione, il procuratore generale aveva chiesto l’ergastolo).
IN BREVE
No, non è vero che lo stalking non è più un’aggravante in virtù della decisione dei giudici delle Sezioni Unite della Cassazione. Le motivazioni della sentenza non sono state ancora rese note, quindi non sappiamo esattamente quali siano state le considerazioni dei giudici. Tuttavia, dal riconoscimento dell’omicidio aggravato dallo stalking come un reato complesso potrà derivare l’applicazione della pena dell’ergastolo, ovvero del massimo della pena (a meno che non siano concesse delle attenuanti). Al contrario, se si fosse riconosciuto il concorso di reati, la condanna massima sarebbe stata inferiore.


Comunque   riprendendo in attesa  delle motivazioni     dei giudici  la   sentenza  della  cassazione     del 15\7\2021    (  vedi url  in  cima  )  fa dunque un passo indietro la tutela delle persone vittime di stalking, che colpisce soprattutto le donne: era il 2009 quando (con la legge 38 di quell’anno) fu introdotto come reato e come specifica aggravante in caso di omicidio.
la  corte  di  cassazione  
IL  caso su  cui  si  è  pronunciato  la  cassazione   è quello   del  caso dell’omicidio di Anna Lucia Coviello, uccisa a Sperlonga nel 2016 dopo essere stata per mesi perseguitata e minacciata da una collega. Le Sezioni unite hanno respinto la doppia condanna per i due reati, come chiesto dall’accusa, ritenendo che il reato maggiore contenga il minore.<< In questo modo però >>  come  fa  notare l'articolo  della  De  gregorio  <<  si affievolisce fin quasi a scomparire la tutela dal reato di persecuzione, che spesso indebolisce la vittima al punto da renderla preda più fragile di reati successivi. >>  Infattti  al di là del caso esaminato dalla Corte questa sentenza, che purtroppo   farà giurisprudenza, riguarderà in futuro anche le migliaia di donne vittime di violenza domestica, perseguitate da ex compagni, fidanzati respinti, sconosciuti ossessionati. Come se l’aggressione, quando arriva, fosse un fulmine a ciel sereno,   come se il tormento di mesi o di anni non avessero rilevanza. L’omicidio è si   un  ‘reato complesso’ ,ma  anche    molto spesso  le storie  che  vi sono dietro     specie  nel  caso fi femminicidio   sono complesse, e <<  le vite di ciascuno portano le stimmate della strada che hanno percorso.>>.  
 Se  dovesse     essere   confermatro      quanto riportato da  repubblica  i    giudici  che hanno scritto  tale  sentenza   non  si rendono  conto      che  : <<  ca incomintzat   sa passientzia    in sas   femminas   a mancare  (  Perchè  alle  donmne  inco,mincia  a mancare   la pazienza  )   >>    da  CHENA TIMIRE, adattamento in Sardo del brano Cancion sin miedo della cantautrice messicana Vivir Quintana, vero inno internazionale di lotta culturale al femminicidio ne trovate il video qui oppure i questo nostro precedente post
Quindi non ci si lamenti se le donne oltre a diventare ulteriormente stronze come gli uomini si ribellino uccidendo il femminicida  o il  violento  

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata IX SE NON POTETE SCAPPARE USATE I GOMITI E LE GINOCCHIA

 puntate  precedenti  puntata  I  e II  puntata  III  Puntata  IV Puntata  V Puntata VI Puntata VII Puntata VIII  Se vi trovate in una situa...