14.8.21

non esistono più gli odiatori di una volta che diavano le idee e ma rispetto nel limite del possibile le persone . Mie riflessioni dopo la shitstorm contro Gino Strada

  dopo  il fango   e la diffamazione    e  gl  insiulti     personali   al defunto Gino Strada  


Ringrazio questo 'signore' di Fratelli d'Italia (il tizio in questione è quello con la barba a sinistra della fotoperché ha espresso chiaramente il pensiero di una certa politica italiana.
Sono andato a recuperare quanto scrissi I  II  tempo fa sull'odio   e  su  come  esso   debba essere        d'usato   piuttosto  che    contro le  persone    contro le  basi   cultiurali ed  ideologiche    del potere   dominate   ovvero  i poteri forti   ed incanarlo in qualcosa di positivo e costruttivo    rispettando  le  persone  .  Lo  so  mi ripeto   ma  ogni volta  che  muore  qualcuno\a  di  scomodo    a certe persone  si scatena  una  campagna  d'odio  con  cal
lunie  e diffamazioni per  altro più volte smentite    .  
Certo l''odio è un sentimento umano   da  cui  nessuno   \a  è immune  ,  sottoscritto  compreso  , e  non  sempre  ci  si  riesce  a  controllarsi   , ed è sempre esisto (ed sempre esistera ) visto che esprime in una forte avversione o una profonda antipatia.

[... ] Lo distingue da questi ultimi la volontà di distruggere l'oggetto odiato, e la percezione della sostanziale "giustizia" di questa distruzione: chi odia sente che è giusto superiore , , al di là di leggi e imperativi morali, distruggere ciò che odia. [...] Si parla di "oggetto" odiato anche nel caso di odio verso persone, perché queste non vengono considerate propri simili, esseri umani come chi odia, ma appunto oggetti invece che soggetti. [...] da https://it.wikipedia.org/wiki/Odio

 Ma a causa delle tecnologie è peggiortato perchè se prima d'arrivare a lingiaggi , pogrom , ecc ci volevano anni o un esasperazione grandissima vedi il caso di piazzale loreto o il terrorismo . adesso il confine ( chè è sempre esistito ) tra  odio   e  barbarie     è sempre più labile


non ti vuoi vaccinare o usare il green pass . ok libero di farlo cosi pure se sei ipocrita e falso usare quello degli altri o dare i tuoi dati sensibili e poi piangere lascrime di coccodrillo se vieni truffato e minacciato perchè non diffondano i tuoi dati . ma non di rompere le scatole ed arrivare a minacciare ( ancora fortunatamente non a ucidere o fare attentati ) a chi lo usa e a chi rispetta le regole questo proprio è da infami e terroristi peggio di quelli del Isis \ stato islamico
https://www.repubblica.it/.../green_pass_la_caccia_a.../...
.
Marina Rovaris
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  • Luca Grata
    A uccidere o fare attentati? Terroristi peggio dell'Isis?
    Secondo me il vaccino ti ha dato alla testa!!!!!!
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    • 22 h
    • Giuseppe Scano
      Luca Grata LOL . Non mi riferivo ai vacini o antivacinisti . ma facevo un discorso generico , partendo da quello . E poi guarda che tutti i fondamentalismi hanno iniziato con minace e d insulti pesanti . generalmente il passaggio da insulti pesanti o agli attentati o omicidi il passo è breve . il fondamentalismo o il terrorismo docet
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 che basta , ormai non ci si riesce più a controllarsi e a distinguere , una provocazione o trovata pubblicitaria autopromozionale di pseudo vip ed influenzer , per fare partire una shitstorm o anche peggio e non rispettare neppur e i morti vedi il caso di Gino Strada . Per uscire o quantro meno riportare la situazione a un qualcosa di fisiologico serve : 1) accettare che l'odio non si eliminerà mai del tutto perchè  come dice  questa  antica    favola  degli indiani  degli Usa 



siamo noi a decidere a che lupo scegliamo di dar da mangiare, ovvero siamo noi che scegliamo di alimentare sentimenti buoni piuttosto che cattivi. La Responsabilità è quindi nostra. Siamo noi che dobbiamo scegliere per la nostra Vita. Gli uomini di per sé non sono ne buoni ne cattivi, semplicemente alimentano due lupi diversi. 2) educare nelle scuole ad iniziare dagli asili ad educare alla cultura della legalità , del rispetto e non violenza ,   anche nel  linguaggio   e nella  comunicazione  ad osservare il mondo senza preconcetti e pregiudizi , intrecciare il proprio segno ed il proprio colore con le idee e le esperienze degli altri La verità assoluta non esiste, esiste il confronto fra persone, la comprensione, il mettersi in gioco, tenendo conto delle opinioni di tutti. t ipo l'associazione bimbisvegli di : Lina Prinzivalli e Giampiero Monaca. qui il manifesto o i principi di  https://www.odiareticosta.it/ ovvero promuovere una cultura delle parole e del linguaggio scevre da odio, pregiudizi e stereotipi, un utilizzo più consapevole dei social e del web. 3) ma soprattutto ad incanalare l'odio  verso  il pensiero  negativo  come  suggeriva  Enrico malatesta ( (1853-1932 )


  N.B Chi    mi  segue   dall'inizio  ed  ha   già   letto  in precedenza i link  citati  nelle prime  due  righe di questo post     salti questo   parte  

 




no so   che  altro dire     alla  prossima 



13.8.21

Deborah, trans che sfida l'Aids col sorriso: "Io, prostituta per reazione, stuprata da mezzo paese" ed altre storie

Deborah è una donna di cinquant'anni che ha vissuto tante vite. Deborah è stata violentata fino a diventare prostituta dall'età di dieci anni. Deborah prese l'aids quella volta in cui trovò un uomo e lo sposò. Deborah è stata sulle copertine e in tv nei rampanti anni prima della crisi. Deborah l'hanno conosciuta in tanti, anche se lei oggi vive in una struttura dove nessun amico la va a trovare. Io invece ci sono andato perché la storia di Deborah è una storia che volevo raccontarvi. La storia di Deborah va saputa. Un grazie particolare ad "Alfaomega Associazione Volontari"






Nei tunnel di Porto Flavia, miniera vista mare
Apre ai visitatori un gioiello centenario dell’ingegneria, studiato per imbarcare minerali sulle navi. Oggi offre panorami incantevoli. E un tuffo nella storia sarda
di Ilenia Mura








Il paese che lavora l'argilla come gli etruschi
Castelviscardo tramanda le tecniche antiche: si modella a mano, la fornace è senza elettricità. E i manufatti sono preziosi per i restauri. Come quello del tempio di Alatri
di Francesco Giovannetti






La battaglia dei writer per i muri da dipingere
A Genova c’è voglia di street art. E se il Comune pubblica un bando per attirare firme internazionali, gli artisti locali rivendicano spazi per esercitare la creatività
di Massimiliano Salvo



ma le istituzioni e la cultura maistream sanno parlare solo di quota rosa ? e ignora Disuguaglianze, sfruttamento e logica del profitto nelle scuole e nelle università il casoi delle donne nell'università di Pisa Normale di Pisa, l'accusa di tre neolaureate al sistema universitario: "

inizialmente   avevo  decis  di utilizzare      due articoli che trovate  sotto  per la  festa  della  donna dell'anno prossoimo ,  ma  poi ho cambiato ikdea  



Normale di Pisa, l'accusa di tre neolaureate al sistema universitario: "Disuguaglianze, sfruttamento e logica del profitto"



"Proprio perché la scuola ha significato così tanto per noi, vorremmo oggi provare a spiegare come mai quando guardiamo noi stessi o quando ci guardiamo intorno, ci è difficile guardare questo momento di celebrazione senza condividere con voi alcune preoccupazioni". Inizia così il discorso tenuto da Virginia Magnaghi, Valeria Spacciante e Virginia Grossi, neo diplomate alla Scuola Normale Superiore di Pisa.






"Proprio perché la scuola ha significato così tanto per noi, vorremmo oggi provare a spiegare come mai quando guardiamo noi stessi o quando ci guardiamo intorno, ci è difficile guardare questo momento di celebrazione senza condividere con voi alcune preoccupazioni". Inizia così il discorso tenuto da Virginia Magnaghi, Valeria Spacciante e Virginia Grossi, neo diplomate alla Scuola Normale Superiore di Pisa.Le tre dottoresse hanno apertamente criticato il sistema accademico italiano  per l'impostazione "neoliberale dell'Università", per quella che definiscono una spinta alla competitività estrema, per la rinuncia a una presa di posizione nel dibattito pubblico e per la disparità uomo-donna nel contesto accademico.
"Vi chiediamo di prestare attenzione quando di fronte a voi avete una donna, vi chiediamo di pensarci due volte quando una ricercatrice è incinta, una professoressa è madre o quando un'allieva rimane ferita di fronte a un commento che voi ritenete innocuo". Ecco un estratto del loro discorso.




Non sono una quota rosa
Mar 25 Mag 2021 | di Angela Iantosca | Editoriale








Prima di cominciare la lettura di queste poche righe, metti da parte il pregiudizio e ascolta cosa ho da dire.


Ho sempre pensato di non voler essere una quota rosa. Non mi sento una specie da proteggere, non ho bisogno che qualcuno obblighi qualcun altro a scegliermi solo perché sono femmina. Quello che voglio è essere presa in considerazione perché porto un valore, perché so parlare di qualcosa, perché posso fare la differenza.
Non ho mai contato quanti uomini ci fossero ad un dibattito. Ho sempre ascoltato tutti, pensando alle loro parole e al valore che realmente ognuno degli intervenuti portava. Ho sempre ascoltato provando ad imparare dalle parole degli altri, se c’era da imparare, e a dare tutto ciò che avevo da dare in quanto esperta in qualcosa, non in quanto femmina.
Non mi rassicura vedere tante donne in un luogo, se la loro presenza diventa un atto discriminatorio verso chi si meriterebbe più di loro quel posto e che appartiene ad un altro genere. I nomi dei presenti ad un convegno mi interessano perché la loro storia umana e professionale (non il sesso) determina la scelta di parteciparvi o meno.
Credo che stiamo cominciando a superare i limiti del buonsenso e non ci rendiamo conto che, al contrario, stiamo facendo la stessa cosa.
Se ho un maschio più bravo di una femmina e prendo una femmina perché devo rispettare le quote rosa, che cosa sto facendo se non una discriminazione verso quel maschio ?
Torniamo a ragionare da persone e non per categorie mentali.



Anna, prima assistente sessuale per disabili in Italia: "Così insegno a vivere l'intimità"e Quattro storie di sesso e amore, in carrozzina



Con il post d'oggi proviamo a smontare " il mito " che assistenza sessuale per i disabili sia prostituzione o sesso mercenario . Il sesso per i disabili non è come per noi diversamente normali . Bellissimo e  toccante anche le persone disabili anno bisogno di fare l'amore o di avere una sessualità , perchè pur essendo persone con ridotta mobiltà per il resto hanno voglia e bisogno come noi BIPEDI


 Anna Senatore e Matteo Salini si sono incontrati diverse volte in 8 mesi: lei è una operatrice olistica di professione, lui un 39enne tetraplegico che non ha mai avuto rapporti sessuali con una donna. E non si è arrivati a questo neanche con Anna, prima tirocinante OEAS (operatore all'emotività, all'affettività e alla sessualità) grazie al corso organizzato dall'associazione LoveGiver, da sempre impegnata per il riconoscimento di questa figura professionale. "Senza di lei non avrei mai potuto fare tante esperienze" sottolinea Matteo, protagonista nelle scorse settimane con la sua assistente anche di una serie prodotta da Deriva Film (che ha gentilmente concesso alcune immagini) e Rai 3. 





I disabili fanno sesso? Quanto cosa come dove? Quali sono i limiti, le barriere, le difficoltà e i pregiudizi? Io ho cercato di scoprirlo incontrando due donne e due uomini che per spostarsi usano una carrozzina. Sono emerse quattro storie molto diverse fra loro ma accomunate dalla passione per la vita e dalla voglia di stroncare ogni stereotipo. Incontrando queste persone ho deciso di porre loro le domande più dirette, senza filtri, senza mediazioni, senza censure. Storie vere di gente che lotta, e spesso gode pure.

12.8.21

Paralimpiadi Tokyo2020, atleti azzurri in partenza dall'aeroporto di Fiumicino

Dopo l'ebrezza delle prime olimpiadi pandemiche ecocci paraolimpiadi  , quasi del tuttto  ignorate dai
media ,  savo   qualche medaglia  .  Olimpiadi ignorate    anche dai media  italoianoi  , nonostante  la prima  olipiade     si svolsero appunto  in italia  nel  1960 . 
A  tale  evento     contribuirono  
[...] Il neurochirurgo polacco naturalizzato inglese Ludwig Guttmann organizzò una competizione sportiva nel 1948 per veterani della seconda guerra mondiale con danni alla colonna vertebrale o varie menomazioni; nel 1952 anche atleti olandesi parteciparono ai giochi, dandogli un carattere internazionale. La competizione prendeva il nome da Stoke Mandeville, la cittadina del Buckinghamshire che ospitava annualmente tali gare. Ed  Nel 1958 il medico italiano Antonio Maglio, direttore del centro paraplegici dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, propose di disputare l'edizione del 1960 a Roma, che nello stesso anno avrebbe ospitato la XVII Olimpiade. I Giochi si disputarono dal 18 al 25 settembre, con la presenza di 400 atleti in rappresentanza di 23 Paesi. L'edizione di Roma segnò l'avvio del percorso che avrebbe condotto alla nascita delle Paraolimpiadi nella forma attuale[3]. Infatti, I "IX Giochi internazionali per paraplegici" furono posteriormente riconosciuti come I Giochi paralimpici estivi nel 1984, quando il Comitato Olimpico Internazionale approvò la denominazione "Giochi paralimpici" [...] 

                              da    https://it.wikipedia.org/wiki/Giochi_paralimpici


Le gare si terrano dal 25 agosto al 5 settembre 2021 (inclusi). Le cerimonie di apertura e di chiusura si svolgeranno presso lo Stadio nazionale del Giappone.  Ecco il  calendario





di F. Q. | 11 AGOSTO 2021


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Paralimpiadi Tokyo2020, atleti azzurri in partenza dall'aeroporto di Fiumicino

Non si è ancora spento l’eco per la spedizione azzurra record alle Olimpiadi che è già tempo per la 16esima edizione dei Giochi Paralimpici estivi di Tokyo, al via il 24 agosto: con i nuotatori e gli schermidori, dall’aeroporto di Fiumicino, è in partenza infatti nel pomeriggio, sul volo Alitalia, il primo corposo gruppo della squadra azzurra, 65 in tutto tra atleti, tecnici e accompagnatori. “Per me è un emozione grandissima è la mia prima partecipazione a una paralimpiade. Darò il massimo e speriamo vada tutto per il meglio”, così Edoardo Giordan, schermidore romano, a pochi minuti dal volo per la capitale giapponese. L’Italia si presenterà a questo prestigioso appuntamento con una squadra che è già da record. Saranno infatti 113 gli azzurri che parteciperanno alla massima competizione paralimpica in 15 discipline, con una presenza femminile superiore a quella maschile

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata IX SE NON POTETE SCAPPARE USATE I GOMITI E LE GINOCCHIA

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