2.3.09

Senza titolo 1317

  QUESTA E' UNA VECCHIA TRIUMPH CABRIOLET !  L'AVETE MAI VISTA ?  :-)


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Quel convertito di Gesù

Per gli ambrosiani la Quaresima è cominciata ieri. Tradizionalmente, il percorso evangelico si apre con le tentazioni di Gesù. Io però sono rimasta colpita dalle letture delle domeniche precedenti che il nostro rito designa, in modo poetico, "della solidarietà", "della divina clemenza" (un tempo, con pregnanza ancor più vivificante: "misericordia") e "del perdono". Tali letture sono pure considerate un'appendice o, meglio, una "Epifania ragionata". La Rivelazione inattesa, abbagliante e stordente, del Dio bambino ai lontani dell'umanità non poteva restare un'isolata vampa di passione. L'amore ha bisogno, per noi umani, di tempi lunghi, deve sedimentare, esser srotolato ed elusivo, perpetuo e quotidiano, altrimenti non riusciremmo a sopportarlo né a capirlo. Cosa significasse quindi quella manifestazione notturna si sarebbe disvelato pian piano, solo in seguito.







Duccio di Boninsegna, Gesù scaccia il diavolo tentatore. Sotto e in basso: Gerusalemme, picco e deserto delle tentazioni.



Gli odierni esegeti concordano ormai nel ritenere lo sconcertante episodio della donna cananea una sorta di "educazione umana" di Gesù che, da uomo, aveva i suoi limiti culturali e intellettuali, fors'anche dei pregiudizi. Fino a poco tempo fa si insisteva comunque sull'aspetto divino del Messia, che - secondo questa lettura - avrebbe maltrattato la straniera per metterla alla prova. Oggi si preferisce osservare Gesù "dal basso", in quanto più ci rassomiglia, e si sostiene che l'antica interpretazione addirittura scarnifichi il Vangelo.

 

 

E' la nostra attuale sensibilità. Per me, non mi sono mai posta il problema. Ho un'idea tutta mia della perfezione, che non faccio mai coincidere con l'infallibilità. Questa è una prerogativa che, del tutto arbitrariamente, si sono attribuiti i Papi. Ma Gesù non si è mai dichiarato né comportato da infallibile, e il suo cammino di perfezione (S. Teresa) è stato dunque graduale, accidentato, innervato d'incertezze e di rimpianti.
Senza dubbio il Gesù della cananea non è il "buon Gesù". Ci troviamo, anche qui, di fronte a un'epifania, a qualcosa cioè d'inatteso e d'imprevedibile. Veramente Gesù credeva d'esser stato inviato solo per i suoi, veramente considerava la donna lontana una intoccabile e una reietta. Peggio: un cane, e il diminutivo "cagnolino" a me addirittura non è mai suonato come un'attenuazione, ma piuttosto il contrario. Nel Medio Oriente, ancor oggi, il cane, lungi dall'essere l'"amico dell'uomo", è ritenuto un animale sommamente impuro perché simbolo del randagio che si ciba di rifiuti e si abbandona a pratiche sessuali infami. Anticamente, era associato alla sacra prostituzione in uso presso i popoli pagani.

Di conseguenza Gesù affibbia alla sua interlocutrice (quando si degna, nemmeno direttamente, di rivolgerle la parola) il confortante epiteto di "puttanella", tutt'altro che eufemistico; carico, invece, di disprezzo e d'alterigia.

Molti sacerdoti osservano che, di fronte a questo trattamento, o se ne sarebbero andati offesi, o addirittura sarebbero venuti alle mani con quel Gesù non solo maleducato, ma crudele e razzista. Una reazione più che naturale, certo; ma i preti sono maschi e dimenticano sempre che quella "puttanella" è una madre, e una madre - a differenza di non pochi padri - per i figli è disposta a sacrificare anche l'orgoglio personale.

Pertanto la madre insiste, e inghiotte umilmente persino quell'ingiuria. Sa abbassarsi al ludibrio, e solo allora viene esaudita; Gesù la chiama "donna" e sembra quasi che, per la prima volta, riconosca pienamente la sua umanità.

Gesù dunque imperfetto e prevenuto, capace però sempre di mettersi in ascolto e di lasciarsi educare; e la maestra del Maestro è donna e straniera.

A casa di Simone il fariseo Gesù torna quello che conosciamo. Anche qui la mediatrice è una donna, che in tal caso, indirettamente, con la sua sola presenza, insegna la misericordia al dotto e sussiegoso custode della Legge (oggi diremmo: al prete). Sempre il prete, nella parabola del fariseo e del pubblicano, è ulteriormente smascherato nella sua grettezza e ipocrisia.

A me piace immaginare che all'evoluzione del pensiero di Gesù, all'allargarsi della sua prospettiva inizialmente ristretta in ambito locale (una riprova del profondo ebraismo del Nazareno, checché ne blaterino i lefebvriani), abbia contribuito in modo decisivo l'incontro con quella dimenticata "cagnolina" cananea. Ma non è tutto. Mi conforta il fatto che anche Gesù abbia sofferto, o almeno sia stato lambito, da quella perniciosissima malattia dell'anima che si chiama perbenismo. Il perbenismo è stupidamente malvagio, malvagio perché stupido, venefico perché svuota il cuore, corrodendolo dall'interno. Rinsecchisce l'anima, divide in buoni e cattivi, degrada le persone a categorie, i soggetti ad oggetti. Colpisce anche i più misericordiosi.
In verità, le letture citate sarebbero scandalose anche per il semplice fatto di veicolare messaggi quanto mai sgraditi in questi tempi sospettosi e vendicativi, dove noi cristiani non brilliamo certo per una particolare pietà. Siamo forse disposti a dimostrare un alone di tolleranza - sempre più flebile, peraltro - verso i "nostri" emarginati: italiani, innanzi tutto (purché tenuti a debita distanza), e addomesticati. Il vagheggiamento decadente e incolore del debole buono, mite, umile o forse umiliato, cui lasciare un'offerta nelle cassette della chiesa, per missioni sperdute. Ma quando il debole s'avvicina, e magari lo scopriamo di pelle scura, magari nomade, magari disoccupato, magari di un'altra cultura e con gusti amorosi diversi dai nostri, allora diventa molto antipatico, un cane, e noi non siamo stati mandati per lui e non è giusto gettargli il pane nostro.

Siamo buoni cristiani e quindi, argomentano i nuovi teologi in salsa verde, europei e occidentali e padani. Come se l'orientale Gesù fosse nato a Olgiate Olona. Siamo buoni cristiani e quindi non ci scandalizzano le ronde anti-immigrati, perché quelli sono cani. Siamo buoni cristiani e quindi non proviamo alcun ribrezzo ad accettare una cultura e una politica pagane che sul mercimonio del corpo femminile hanno fondato uno dei capisaldi della loro fortuna, perché comunque ci viene promesso il finanziamento alle scuole cattoliche. Siamo buoni cristiani e quindi chiudiamo un occhio sui continui scempi alla Costituzione, ai diritti dei lavoratori, alla libertà d'espressione (anzi un eminente cardinale inquisisce sulla stampa che osa pubblicare le critiche di Hans Küng al Vaticano): il Sillabo, e la conseguente alleanza trono-altare, sono ancor oggi vagheggiati da tremebondi e feroci porporati di scarsissima fede. Siamo buoni cristiani e quindi, in nome della lotta al relativismo dei "cani", riapriamo i sacri palazzi a un manipolo di antisemiti impenitenti, mentre trattiamo da nazista ("è un assassino" , lo bolla il card. Barragan) un disperato uomo solo, divelto, scaricato col suo calvario quotidiano per diciassette lunghi anni. Un uomo che, come l'indesiderata ospite di Simone, ha forse molto sbagliato, ma ha molto amato.


Gesù non è nato a Olgiate Olona.

 

Però si trova anche a Olgiate Olona.

Gesù ha nutrito preconcetti.



Gesù si trovava a casa di un fariseo (oggi diremmo: di un prete. Addirittura di un cardinale. Forse di un Papa). Quel fariseo era perciò suo amico.




Ciò che infine sorprende, in Gesù, non è mica più tanto che abbia vinto le sue umanissime e iniziali chiusure per aprirsi ai  diseredati, anche a quelli antipatici. Questi ultimi incarnano il verbo in modo esplicito.




Per un "ricco" (un tipo rispettabile, benpensante ecc.) entrare nel Regno di Dio è invece difficilissimo; però non impossibile. La salvezza non sarebbe mai tale, se si limitasse a una qualche parzialità.

Gesù supera i preconcetti non solo verso gli stranieri, ma anche verso i suoi. La maggior parte dei farisei (oggi diremmo: dei preti) gli è ostile, ma il Gesù "rinnovato" (dalla cananea?) non ricambia l'ostilità. Ha saputo convertirsi. E' divenuto circolare. Il fatto che la maggioranza dei "preti" del suo tempo non lo accetti né lo comprenda (e alla fine, in combutta con le autorità politiche, lo sacrifichi in nome del trono-altare), non lo spinge neppure per un attimo a rinnegare la legge. Non ragiona per categorie. Nell'altro vede sempre l'uomo.
Anche Saul era fariseo, cioè prete. E ogni tanto, ancora dopo la conversione, ormai divenuto Paolo, tornava a parlare in lui il prete. E nonostante tutto era stato scelto e s'era fatto scegliere.

La Chiesa dei Barragan, dei divieti, delle scomuniche,che condanna gli E. e riammette la sètta di Lefebvre, che abbandona i "cani", non appare, non si presenta, come la Chiesa di Gesù. La Chiesa di noi cristiani della domenica, che di domenica, del resto, neppure vi mettiamo piede, non è (più) la sua. Eppure anche per noi, anche in questa Chiesa comunque voluta e amata, ci sarebbe possibilità di riscatto. Sì, anche per i benpensanti, anche per chi parrebbe il più remoto dei lontani.

La Chiesa di Barragan non è nemmeno la Chiesa di Madre Teresa, di don Carlo Gnocchi , di Lorenzo Milani. Ma proprio Milani confidava a un amico: "Errori nella Chiesa ce ne sono. Ma la Chiesa è la madre. Se uno ha la madre brutta, chi se ne frega!".

La Chiesa è la madre (come la cananea). Ogni volta che ci comportiamo da infallibili, la deturpiamo. Ma non per questo smettiamo di esserle figli. Se ciò avviene, la responsabilità è solo nostra.

Quando si recita, meccanicamente, "Dio si è curvato sulla miseria", si pensa a quella dei "cani". Invece la miseria più miseranda è la nostra, dei Simone moderni, che pure hanno creduto ma si sentono a posto, giudicano e condannano.

Anche per i piccoli e mortali dèi esiste dunque una possibilità di riscatto. Dio conosce davvero il nostro cuore, ne ha uditi i palpiti; per questo non ci abbandona mai.


 

                            Daniela Tuscano




 






Senza titolo 1316

  VIPIACEVA IL DISCO QUELLA CAREZZA DELLA SERA !  DEI NEW TROLLS ?  :-)


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1.3.09

Luca aveva 33 anni... ed era gay!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.


Cara Daniela, Povia afferma che il "suo" Luca ex gay in realtà porta un altro nome, ora ha 58 anni, è sposato, ha una figlia e ha finalmente raggiunto felicità e benessere interiore.

Io invece voglio raccontarti d'un altro Luca. Che si chiamava proprio così, e la cui storia è un po' diversa da quella cantata a Sanremo.

Luca aveva 33 anni quando ci ha lasciati! Ma la sua energia è ancora dentro tutti coloro che l'hanno conosciuto. Come a me e a Matteo.

Io e Matteo siamo due volontari di una pubblica assistenza di Firenze, e ci venne chiesto se volevamo fare un servizio di assistenza domiciliare in una casa vicino a dove abitavamo noi. L'impegno era soltanto per due volte alla settimana e si trattava di preparare la cena, se lo sapevamo fare, oppure andare a fare la spesa, perché questa una viveva sola e non poteva uscire perché malata. Negli altri giorni altri volontari a svolgevano questo servizio, ma eravamo liberi di andare a trovarla ogni volta che volevamo.


Così io e Matteo accettammo; in fondo bastava organizzarci per chi dei due andava a comprare le cose mentre l'altro preparava la cena. Sarà la solita vecchina o vecchino solo senza famiglia, o con la famiglia che se ne fregava, pensammo. Dissi a Matteo: "Perché non facciamo un salto domenica sera a vedere un po' com'è la situazione? Così ci organizziamo di conseguenza". E così, la domenica, andammo all'indirizzo che ci avevano dato. Aprimmo con le chiavi forniteci dall'organizzazione in quanto il padrone di casa non sempre era in grado di alzarsi dal letto.
Ci trovammo in un piccolo salotto molto accogliente, con un gran divano che prendeva tutta la parete e dava di fronte alle finestre spalancate su un piccolo giardino molto ben curato. In un angolo, su una sedia a dondolo c'era un ragazzo molto giovane, con una sigaretta tra le dita, molto magro e pallido. Ci disse buonasera e io e Matteo ci guardammo un po' stupiti. Si presentò dicendo di chiamarsi Luca e che era lui il bisognoso di assistenza perché malato di Aids; se questo ci avesse creato problema, lui avrebbe capito e richiesto altre persone. Io, superato il primo momento d'imbarazzo, mi avvicinai e mi presentai e gli dissi che per quanto mi riguardavanon ci sarebbero stati problemi. Non ci furono neanche per Matteo. Così cominciò la nostra avventura con Luca. Cominciammo ad andare due volte, che poi diventarono tre, poi quattro, e tutte le domeniche sere restavamo a cena con lui. Divenne la nostra vita. E noi la sua. Non passava momento libero che non fossimo con Luca. Aveva lasciato i genitori a 20 anni per andarea vivere da solo con il suo compagno, ma tutto in gran segreto, perché i genitori rifiutavano totalmente l'idea di avere un figlio gay. Quando andavano a trovarlo, doveva cacciare di casa il compagno perché, se lo avessero visto in compagnia di un uomo, da solo in casa, sarebbe successo il finimondo.

Questo è durato per 10 anni, fino a quando il suo compagno è morto per Aids. Luca aveva contratto la malattia due anni prima che morisse il suo compagno, e per i tre anni che sono seguiti prima della sua morte, aveva tagliato i ponti con tutti. I genitori sono venuti a sapere che il loro figlio era gay e pure malato soltanto dopo la morte del partner, perché glielo aveva rivelato lui stesso. Da quel momento i genitori non erano più esistiti per Luca, e lui, di conseguenza, aveva cambiato serratura alla porta e annullato il contratto telefonico. Comunicava solo con il cellulare.

Quando ha cominciato a stare molto male si è rivolto alla nostra associazione per chiedere se poteva avere assistenza domiciliare. Così siamo entrati in gioco noi. Tra noi era nato un legame fortissimo, un'amicizia senza limiti. Matteo aveva due videoregistratori e ne portò uno a casa di Luca. Io ho circa 500 film, ogni volta gli facevamo scegliere tra generi diversi. Nei periodi in cui stava meglio e aveva voglia di uscire, lo portavamo al cinema, sua grande passione, in giro per la Toscana. Poi cucinavamo di tutto facendo un gran casino, e lui rideva come un matto.

Per l'unico Natale passato insieme, gli comprammo l'albero e anche il regalo. L'albero non lo aveva più fatto da quando era mancato il suo compagno. Trascorremmo insieme anche l'ultimo dell'anno. Anche di sesso parlavamo. Tra noi erano caduti tutti i muri. Eravamo diventati una famiglia. Ma cosa importante, eravamo riusciti a farlo sorridere di nuovo.

Diventammo anche la voce dello scandalo per gli inquilini. Quel via vai di uomini in quella casa. Se incrociavamo qualcuno, non ci salutavano o ci guardavano di traverso.

Poi venne aprile. Quella sera, quando arrivammo noi, lo trovammo a letto. Non riusciva neanche a parlare. Trovai il numero di telefono del medico e lo chiamai subito. Mi disse che si trattava d'una nuova crisi, di dargli quelle medicine di sempre e che, se Dio avesse voluto, si sarebberipreso. Non si riprese più. Quella notte noi rimanemmo lì. Io nel letto con lui, Matteo sul divano. Nella notte ci lasciò. Svegliai Matteo per avvisarlo. Lui chiamò il medico, che accorse subito. Poi di nuovo facemmo il nostro lavoro. Lavammo Luca, lo vestimmo e aspettammo che l'ambulanza lo portasse via. Solo quando si udì la sirena, quelli del primo piano chiesero cosa fosse successo. Per mia fortuna non avevo voglia di parlare, se no non so se sarei riuscito a controllarmi. Neanche Matteo rispose.

Dopo che l'ambulanza si fu allontanata, io e Matteo ci guardammo negli occhi gonfi per il pianto e per la notte insonne. E in quella, Matteo fece un gesto che, lì per lì, mi sorprese: in quel momento, nel giardino, davanti a quegli occhi curiosi e indifferenti, mi baciò. Matteo è eterosessuale e solo più tardi capii che quel bacio era per Luca, per provocazione a quella gente che per quei 7 mesi che noi eravamo stati lì, non si era mai presentata a chiedere se avesse bisogno di qualcosa.

Questa storia ci ha lasciato una grande ferita, che ha portato me e Matteo a non vederci quasi più. Io non faccio volontariato da quasi due anni. Matteo lo sento ogni tanto per telefono. Ci incontriamo il giorno del compleanno di Luca per andare insieme a messa. Non essendo parenti, non abbiamo saputo neanche dov'è sepolto, anche se forse dentro di noi, in realtà non lo vogliamo sapere.Preferiamo ricordarlo nella nostra intimità. Per Matteo è stata la prima esperienza con una persona sofferente che poi è morta. Per me, invece, la seconda. Il 2 gennaio del 1991 ho perso mia madre per leucemia.


Daniele Bausi

Senza titolo 1315

  L'AVETE VISTO IL FILM  HANNO RUBATO UN TRAM ?  :-9


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Eraclito



Eraclito di Roberto Gallo                                                                   Dipinto  di Roberto Gallo "Eraclito"


Quando  mi potevo permettere, ho sempre comprato quadri. Le pareti della mia  casa e del  mio studio  sono rivestite di tele più o meno importanti, non m'interessa il valore, ma solo quello che mi trasmettono. Questo grande quadro non so perchè, m' inquieta, lo guardo spesso, ma m'inquieta sempre di più! Ho chiesto all'autore il perchè di questo effetto, non ho avuto  risposta, io credo che questo quadro rappresenti il cuore dell'artista...ma in realtà m'inquieta! Ho ospitato per un anno,  nel mio casale nell'antica terra dei Sabini, il maestro e l'ho visto dipingere,  le sue mani come impazzite lasciavano sulla tela strati di vernice, un'esplosione di colori e schegge dorate restavano come paralizzate, nello spazio infinito dei suoi quadri. Franca Bassi


Supplemento alla solitudine


                "Supplemento alla solitudine" Opera del 2005  Roberto Gallo dono per il mio compleanno               


                                                           
                                    Nel fuoco della pittura. Il giardino in fiamme


La pittura per Roberto Gallo è un evento, e non un concetto, un segno che germoglia di tutti gli arcobaleni possibili di colore, non un progetto mentale. Per questo lo spazio nei suoi quadri è una storia resa dinamica, percorsa e abitata da fremiti pulsioni, curve e soglie di precipizio. Si tratta di un artista rarissimo, così raro da essere l'unico artista che nella nostra stagione abita con furore la passione della pittura, conoscendo l'altro e l'altrove che essa vive, conserva e trasmette.(Carmine Benincasa)


                                                             Eraclito


"Per quanto tu possa camminare, e neppure percorrendo intera la via, tu potresti mai trovare i confini dell'anima: così profondo è il suo lògos".(Eraclito,fr.45 Diels-Kranz) 



                                      Eraclito di Efeso



                           Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.






 



Senza titolo 1314


  L'AVETE LETTA LA FIABA IL VESITO NUOVO DELL'IMPERATORE ?  :-)


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Done s-velate

A causa dell'incalzare di notizie sempre più terribili, la faccenda è passata in secondo  o ultimo piano, ma di tanto in tanto ci si imbatte in un servizio o un trafiletto che parlano delle donne velate, del chador, del burka. Certo, nulla a che vedere col chiasso mediatico di qualche anni fa sulle "donne di Kabul", improvvisamente scomparse sotto un tetro burka con una grata davanti agli occhi, quando liberarle dalla schiavitù del velo sembrava di vitale importanza per tutto l'Occidente.


                                            


Ma chissà se è proprio così. Ricordo un'intervista con Afef (la ricciolona Tunisina, moglie di Tronchetti Provera), in cui la fascinosa sosteneva che il velo è un'usanza normale del contesto islamico e che le vere vittime sono le donne occidentali, costrette a mostrarsi carine e ben truccate, schiave dei canoni di bellezza imperanti, nulla più che donne-oggetto.


Afef dimostra orgoglio accanito e difesa a oltranza delle proprie radici culturali oppure siamo noi che ricadiamo nel consolidato Eurocentrismo, convinti che la nostra sia la migliore delle civiltà possibili?


(Giusi Vanella)


Berlusconi su Sarkozy è stato frainteso :-)

proprio mentre leggo   dell'arrampicarsi di Berlusconi  e  di chi per  lui dell'arrampicarsi sugli specchi  sulla  sua ultiam   gaffè  mi riviene in mente questa  canzone della mia  infanzia   , ormai dimenticata  dai media  e dalle radio  ,




                                                 baccini "giulio andreotti"



giu',giu',giu' giu',giulio
giu',giu',giu' giu',giulio
giu',giu',giu' giu',giulio
giu',giu',giu' giu',giulio
chi ha mangiato la torta
andreotti
chi ha permesso il calo della borsa
andreotti
ma lasciatelo stare, poverino
questo dargli addosso e'
assurdo e cretino
chi ha sbagliato manovra
andreotti
chi c'e' dietro la piovra
andreotti
siamo tutti pieni di pregiudizi
convinti di pulir l'italia
da tutti i vizi
giulio ti salvero'
saro' il tuo don chisciotte
giulio ti difendero'
sarai la mia mascotte
e come fece balilla
che un giorno perse il controllo
le malelingue io lapidero'
e io ti difendero'...
giu',giu',giu' giu',giulio
giu',giu',giu' giu',giulio
giu',giu',giu' giu',giulio
giu',giu',giu' giu',giulio
chi ha baciato cicciolina
andreotti
chi no paga mai in tribuna
andreotti
ma lasciatelo stare, poverino
questo dargli addosso e'
tipico italiano
chi incasina il partito
andreotti
ma perche' non ho marito
colpa di andreotti
siamo tutti pieni di pregiudizi
convinti di pulir l'italia
da tutti i vizi
giulio ti salvero'
saro' il tuo don chisciotte
giulio ti difendero'
sarai la mia mascotte
e come fece balilla
che un giorno perse il controllo
le malelingue io lapidero'
e io ti difendero'...
giu',giu',giu' giu',giulio
giu',giu',giu' giu',giulio
giu',giu',giu' giu',giulio
giu',giu',giu' giu',giulio




 che   riadattata    con modifiche  nel testo  è la  sostituzio ne  di andreotti con chi sappiamo    è più attuale   che mai 
Come al  solito al nostro cabarettista  che tuttoi i comici  c'incvidiano e  tutti i teatri ci  chiedono    ha paura  dele  sue  battute   . Infatti 

Le  ha dette lui o un  suo sosia  che li fa  fare  e ci fa  fare figuracce  ?  o   magati l'età   ( come  a tutti d'altronde  , sotto scritto compreso  che  ha compiuto  33  anni  )  di  dimenticarsi quello  che si dice  ? oppure     vuole  che i media  e i blog   si distraggono prlando  dele sue  gaffè   e  si dimenticano  i problemi reali del paese ? 




Tutt'altra versione è arrivata da Palazzo Chigi, che in una nota ufficiale rivela: "La frase che il presidente Berlusconi ha detto sottovoce al presidente Sarkozy mentre si stava parlando del riconoscimento in Italia dei baccalaureati, era semplicemente: Tu sais que j'ai étudié à la Sorbonne" (tu sai che ho studiato alla Sorbona). Al Presidente Berlusconi hanno dato l'oscar della volgarità che non meritava. A loro spetta invece l'oscar della denigrazione che si meritano appieno". Il presidente del Consiglio ha seguito un corso estivo presso l'Università di Parigi. >> .
 Secondo il suo  Il giornale ( l'organo di famiglia  )  di famiglia   stessa data  : <<  (.... ) omaIl paradosso, va detto, è ben strano. Perché tanta dev’essere l’assuefazione alle battute e allo stile a volte goliardico del Cavaliere che pure quando la gag non c’è si fa di tutto per scovarla. Con tanta pervicacia da arrivare a presentare una denuncia alla Corte europea di Strasburgo in base alla ricostruzione di un labiale su Canal+. Un paradosso che si attorciglia su se stesso quando Palazzo Chigi, vittima degli eventi, pur avendo cose più importanti da fare è costretto a smentire la versione accreditata dall’emittente francese.
Ma andiamo con ordine. Il teatro dello scandalo è la conferenza stampa di Berlusconi e Sarkozy a Villa Madama e quell’attimo in cui il premier si avvicina all’inquilino dell’Eliseo sussurrandogli poche parole. Sarkò ride e chiosa: «Non sono sicuro di dover ripetere... ». Canal+ indaga e dà la sua versione: «Moi je t’ai donné la tua donna», avrebbe detto il Cavaliere con una chiara allusione all’italianità di Carla Bruni. (....)
non è vero che ha detto «moi je t’ai donné la tua donna», si legge a sera in una nota del governo. E allora cosa? «Tu sais que j’ai étudié à la Sorbonne», tu sai che ho studiato alla Sorbona. Davvero un bel rompicapo. Anche se, non vogliatecene, in attesa della sentenza della Corte europea di giustizia dormiremo comunque sonni tranquilli.

Cosa  dira   per difendersi   dava<nti ai giudici ndui Strasburgo dove  è stato denunciato  da  Anna Paola Concia, deputata del Pd, e Donata Gottardi, parlamentare europea del Pd-Pse  ? Speriamoi   che  dicoa   qulcosa dci nuovo    che le  sue solite  battute  : <<  i giudici comunisti  , non sanno scherzare  , sono stasto capito  malòe  , non hanno capito  ,  non sono scherzare  , ecc  >> 

Senza titolo 1313


  VI PIACEVA LA FIAT 127 FIORINO ?  :-)


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28.2.09

Gigli Dorati


Minuscole scarpe di seta...minuscole, come i piedini che ospitavano, sette otto centimetri per essere considerati pregevoli, sette centimetri che avrebbero reso la donna degna di essere sposata.


 


Ho appena finito di leggere "Fiore di neve e il ventaglio segreto", questo romanzo mi ha fatto vivere nelle stanze delle donne, mi ha fatto ricamare e soffrire insieme a loro.


Guardavano il mondo attraverso gli intarsi delle finestre, lontane dal mondo e dagli eventi, obbedienti e sottomesse, senza la possibilita' di allontanarsi, l'unica cosa che le avrebbe rese degne di uno sguardo da parte della suocera o del marito sarebbe stata la fortuna di avere un figlio maschio.


I piedi venivano fasciati verso i due anni nelle famiglie altolocate, ed intorno ai sette in campagna, era la madre stessa che infliggeva questa sofferenza alla figlie, molte delle quali morivano prematuramente per la cancrena tra sofferenze atroci.


"Quando avevo sette anni, mia madre mi lavò i piedi, li cosparse di allume e mi tagliò le unghie. Poi mi piegò le dita contro la pianta del piede, legandomele con una fascia lunga tre metri e larga cinque centimetri, cominciando dal piede destro e passando poi al sinistro. Mi ordinò di camminare, ma quando ci provai, il dolore fu insopportabile. Quella notte mi sentii i piedi in fiamme e non riuscii a dormire; mia madre mi picchiò perché piangevo. Nei giorni seguenti cercai di nascondermi, ma fui costretta a comminare sui miei piedi. Dopo alcuni mesi, tutte le dita, tranne l'alluce, erano schiacciate contro la superficie interna. Mia madre mi tolse le bende e lavò il sangue e il pus che mi colavano dai piedi.

Mi disse che solo rimuovendo a poco a poco la carne i miei piedi sarebbero diventati snelli. Ogni due settimane mi mettevo delle scarpe nuove: ogni nuovo paio era di qualche millimetro più piccolo del precedente. D'estate i piedi puzzavano tremendamente di pus e di sangue, d'inverno erano gelidi per la mancanza di circolazione. Le quattro dita arricciate all'indietro sembravano bruchi morti. Ci vollero tre anni perché potessi calzare le scarpe di otto centimetri, le mie caviglie erano sottili, i piedi erano diventati brutti e ricurvi."



Con la crescita, l'arco plantare si rompeva e si fratturavano anche tutte le falangi delle dita ripiegate, tutto il peso del corpo gravava sul tallone, per camminare le donne, con i gigli dorati, dovevano appoggiarsi ad un bastone, o sorreggersi ai muri, e' chiaro che non potevano andare da nessuna parte la loro vita era legata alla casa e al marito, si muovevano solo con le portantine.


Pare che la fasciatura dei piedi sia nata intorno al 900 d.c, per la civetteria di una concubina imperiale che si fasciava i piedi mentre danzava  per il suo imperatore, il Confucianesimo si approprio di questo vezzo, per costringere le donne entro le mura domestiche, questo sistema era peggiore di tanti altri, (infibulazione, cintura di castita'), perche' comportava un controllo totale della persona.


La fasciatura dei piedi era il requisito fondamentale di una moglie, garantiva al marito la certezza di avere una moglie sottomessa e remissiva, piu' piccoli erano i loti dorati, piu' il carattere della fanciulla era stato domato, dovevano essere solo dei gingilli nelle mani degli uomini.


Al primo incontro prematrimoniale, i suoceri usavano sollevare la gonna della promessa sposa, per esaminarne  piedi,  da quell'unico gesto erano in grado di capire se la ragazza fosse degna o meno di essere data in sposa al figlio maschio, unica vera ricchezza della famiglia.


La fasciatura dei piedi venne proibita nel 1920, ma e' comunque durata nelle campagne fino all'avvento della RPC nel 1949.


Il giglio dorato aveva anche una fortissima valenza erotica, gli uomini bramavano per toccarlo, l'odore che emanava era migliore di qualsiasi erba afrodisiaca, erano "oggetti" che servivano a dare piacere, per le stesse donne, l'unica persona che potesse toccarle i piedi era il marito.  




Senza titolo 1312

  VE LA RICORDATE LA COMMEDIA TEATRALE NON TI PAGO ?  :-)


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INDIVISIBILI




INDIVISIBILI

 

Portami via con te

ovunque andrai.

Poco importa se raccolti

in una folata di vento

o nel desiderio di una mano.

E poi cantami nelle odi di un futuro

tracciandomi nella storia dei tuoi passi.

Insieme cercheremo

il coraggio e la trasparenza

al fine di evaporar la gelosia,

vestiti di bianco e porpora.

Saremo sognati e sognatori

di cieli e terre

quali ultimo approdo.

Nostro sia l’eterno,

nell’abbraccio che tiene,

nella forza che sostiene,

tra le parole che danno voce

nel tuo respiro che da pace.

Portami via con te

ovunque andrai.

Preparati

ho fasci di giorni

e sorrisi lucenti

come granelli di zucchero.

Ho danze

e l’accoglienza

di chi è qui solo per te.

In dono porto la mia vita

e la speranza di chi non ha

più nulla da perdere.

Insieme saremo il tutto.

Incorporei al dolore

e fugaci al male.

Uniti e indivisibili

ad ogni stagione

che verrà.

Buon Marzo compagni di viaggio!

Vi lascio una poesia, come augurio di un sereno mese e di raggi di luce a oltranza!


 


 


 

 

Metastasi d’autonomia

 

 


                                Proiettami delicatamente e dinamicamente smussami

nell’immaginario dell’innamoramento

sento spandermi la schiena solo sotto il tuo occhio

sono morta ieri e oggi come tu vuoi, in te.

 

Difenditi dalla mia incostanza e fendimi con la gloria

reputata vergine salvifica del nostro vagare,

vedi questo nostro incrocio e vortice

tanagliarci furentemente e osservalo

da lontano con la distanza del bello.

 

 

 

 Sabatina

Senza titolo 1311




Dal Corriere della Sera - IL CARDINALE BARRAGAN - Se Beppino Englaro ha ucciso la figlia Eluana, «è un assassino» perché «ha violato il quinto comandamento che dice di non uccidere»: è chiaro il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro Vaticano della Salute, commentando l’accusa rivolta a Beppino Englaro di aver ammazzato la figlia. «Abbiamo un comandamento, il quinto, che dice di non uccidere - ha spiegato Barragan a margine del convegno su "Malattie rare e disabilità" promosso dall’Associazione Giuseppe Dossetti - chi uccide un innocente commette un omicidio e questo è chiaro. Se Beppino Englaro ha ammazzato la figlia allora è un omicida, se non l’ha ammazzata allora non è un omicida. Questo mi sembra totalmente chiaro».
HO SPEDITO IN EMAIL ALLA DIOCESI DI QUESTO CARDINALE QUANTO SEGUE:

Carissimo Cardinale Barragan,
lei accusa il signor Englaro di aver violato il V comandamento che dice "non uccidere"... un'accusa velata dal dubbio perché usa l'ipotetico "se" (se ha ucciso è un assassino). Vorrei solo farla riflettere sul fatto che le associazioni cattoliche provita, e lo stesso vaticano, non hanno mai alzato i toni su chi uccide ogni giorno per motivi politici e di logiche-militari: ad esempio, nessun pontefice e nessun cardinale ha mai detto esplicitamente al presidente Bush che è un ASSASSINO... invece lo si dice con disinvoltura ad Englaro. Inoltre, il "se" ipotetico possiamo totalmente toglierlo nei confronti della Chiesa Cattolica che ha spesso e volentieri violato il Quinto Comandamento, uccidendo milioni di individui nel tempo delle crociate fatte in nome del vostro Dio, nel tempo delle inquisizioni, e nel tempo in cui la Chiesa Cattolica si imponeva nell'Europa Pagana, Ellenica e Romana. Sicuramente la Chiesa ha violato il V comandamento reiterando il "reato" su milioni di individui dall'anno 0 fino, possiamo dire, all'illuminismo  !   Lancio questo messaggio provocatorio, ma storicamente reale, giusto per sottolineare un'ipocrisia e una mancanza di umanità in certe complesse e ambigue mentalità culturali, se di cultura si può parlare, allegandole una cronologia delle persecuzioni cattoliche-cristiane nel periodo storico della cattolicizzazione nell'Età pagana, risparmiandole le cronologie delle crociate medievali e delle sante inquisizioni.
Questa cronologia racconta le principali persecuzioni contro gli ellenici gentili (pagani) causate dai cristiani. È tratta dal libro di Vlasis Rasias, “La demolizione dei templi”, pubblicato in Atene da Diipetes Editiones nel 1994 e divulgata liberamente sul sito della Congregazione degli Ellenici in varie lingue. La cronologia è stata estratta in lingua spagnola e poi da me tradotta. (Tratta da - Il neopaganesimo il risveglio degli dèi, Aradia Edizioni di Francesco Faraoni )

Anno 314 - Immediatamente dopo la sua piena legalizzazione, la chiesa cristiana attacca i pagani: il concilio di Ancirra denuncia il culto della Dea Artemide.

Anno 324 - L'imperatore Costantino dichiara il cristianesimo come l'unica religione ufficiale dell'impero romano. In Didima, in Asia minore, viene saccheggiato l'oracolo del Dio Apollo e i sacerdoti pagani vengono torturati sino alla morte. I pagani vengono allontanati dal Monte Athos e sono distrutti tutti i templi greci del luogo.

Anno 326 - L'imperatore Costantino, seguendo le istruzioni di sua madre Elena, distrugge il tempio del Dio Asclepio in Aigeai, in Cilicia e molti templi della Dea Afrodite in Gerusalemme, Afaka, Mambre, Feniciea, Baalbek, ecc.

Anno 330 - L'imperatore Costantino ruba i tesori e le statue dei templi pagani della Grecia per decorare la Nuova Roma, Costantinopoli, la nuova capitale dell'impero.

Anno 335 - L'imperatore Costantino saccheggia molti templi Pagani dell’Asia Minore e della Palestina e ordina l'esecuzione per crocifissione di "tutti i maghi e indovini". Viene martirizzato il filosofo neoplatonico Sopatrus.

Anno 341 - L'imperatore Flavio Giulio Costanzo perseguita "tutti gli indovini e gli ellenici”. Molti pagani greci sono imprigionati o giustiziati.

Anno 346 - Nuove persecuzioni su larga scala contro i pagani di Costantinopoli. Viene bandito il famoso oratore Libanius, accusato di essere un “mago”.

Anno 353 - Un decreto di Costanzo ordina la pena di morte per tutti coloro che pratichino sacrifici e idolatria.

Anno 354 - Un nuovo decreto ordina la chiusura di tutti i templi pagani. Alcuni di questi sono profanati e trasformati in bordelli o sale da gioco. Sono giustiziati molti sacerdoti pagani.

Anno 354 - Un nuovo editto di Costantino ordina la distruzione dei templi pagani e l'esecuzione di tutti gli idolatri. Primi roghi di biblioteche in varie città dell'impero. Le prime fabbriche di cemento vengono costruite vicino ai templi pagani chiusi. La gran parte delle sacre architetture dei pagani vengono ridotte a calcinacci.

Anno 357 - Costantino proibisce tutti i metodi di divinazione, compresa l'astrologia.

Anno 359 - In Skytopolis, Siria, i cristiani organizzano il primo campo di concentramento per la tortura e l’esecuzione dei pagani arrestati in qualsiasi parte dell’Impero.

Anno 361 fino al 363 - La tolleranza religiosa e la restaurazione dei culti pagani sono nuovamente dichiarate a Costantinopoli, il 1° dicembre 361, dall'imperatore Flavio Claudio Giuliano.

Anno 363 - Assassinio dell'imperatore Giuliano (26 giugno).

Anno 364 - L'imperatore Flavio ordina di bruciare la biblioteca di Antiochia.

Anno 364 - Un editto imperiale, dell’11 settembre, ordina la pena di morte per tutti i pagani che praticano il culto antico degli Dei ancestrali o praticano la divinazione ("sileat omnibus perpetuo divinandi curiositas"). Tre decreti differenti (4 febbraio, 9 settembre, 23 dicembre) ordinano la confisca di tutte le proprietà dei templi pagani, punendo con la pena di morte tutti coloro che praticano rituali pagani, inclusi quelli fatti privatamente.

Anno 365 - Un decreto imperiale, del 17 novembre, proibisce ai funzionari pagani di comandare i soldati cristiani.

Anno 370 - L'imperatore Valente ordina una tremenda persecuzione contro i pagani in tutta la parte orientale dell’Impero. Ad Antiochia si giustizia, in mezzo a molti altri pagani, l’ex governatore Fidustius e i sacerdoti Hilarius e Patricius. Si bruciano numerosi libri nelle piazze delle città dell'Impero dell’est. Si perseguitano tutti gli amici di Giuliano (Orebasius, Sallustius, Pegasius, ecc.). Viene bruciato vivo il filosofo Simonides e decapitato il filosofo Maximus.

Anno 372 - L'imperatore Valente ordina al governatore dell'Asia Minore di sterminare tutti gli ellenici e tutti i documenti relativi al loro sapere.

Anno 373 - Nuova proibizione di tutti i metodi di divinazione. Il termine "pagano" è introdotto dai cristiani per disprezzare i gentili.

Anno 375 - Si chiude il tempio del Dio Asclepio nell’Epidauro, in Grecia.

Anno 380 - Il 27 febbraio, un editto dell’imperatore Flavio Teodosio converte il cristianesimo in religione esclusiva dell’Impero Romano, proclamando: “tutte le nazioni che sono soggette alla nostra clemenza e moderazione devono continuare a praticare la religione che fu introdotta ai romani dal divino apostolo Pietro”. I non cristiani sono definiti "ripugnanti, eretici, stupidi e ciechi”. In un altro decreto Teodosio chiama "insani" tutti quelli che non credono nel Dio cristiano e proibisce discrepanze nei confronti dei dogmi della chiesa. Ambrosio, vescovo di Milano, comincia a distruggere tutti i templi della sua zona. I preti cristiani istigano e spingono il popolo a ribellarsi contro il tempio della Dea Demetra, in Eleusi e tentano di linciare i sacerdoti pagani Nestorius e Priskus. Il sacerdote pagano Nestorius mette fine ai Misteri Eleusini e annuncia la predominanza dell’oscurità mentale sopra la razza umana.

Anno 381 - Il 2 maggio, Teodosio priva di tutti i loro diritti i cristiani che tornano a praticare la religione pagana. In tutta la parte orientale dell’Impero si saccheggiano o si bruciano i templi e le biblioteche pagane. Il 21 dicembre, Teodosio proibisce anche la semplice visita ai templi ellenici. A Costantinopoli il tempio della Dea Afrodite diventa un bordello, mentre il tempio di Helios e Artemide una stalla.

Anno 382 - "Hellelu-jah", Gloria a Yawe, si impone nelle messe cristiane.

Anno 384 - L'imperatore Teodosio ordina al prefetto pretoriano Maternus Cynegius, un devoto cristiano, di cooperare con i vescovi locali e distruggere i templi dei pagani nel nord della Grecia e in Asia Minore.

Anno 385 fino al 388 - Maternus Cynegius, animato dalla sua fanatica sposa e dal vescovo (Santo) Marcellus, percorre con le sue bande tutto il paese, sequestrando e distruggendo cento templi ellenici, santuari e altari. Tra questi fu distrutto il tempio di Odessa, il Cabeireion di Imbros, il tempio di ZEUS ad Apamea, il tempio di Apollo a Dydima e tutti i templi di Palmyra. Migliaia di innocenti pagani in tutto l’Impero vengono martirizzati nel terrificante e orribile campo di concentramento di Skythopolis.

Anno 386 - L'imperatore Teodosio proibisce, il 16 giugno, il restauro dei templi pagani saccheggiati.

Anno 388 - Per volontà di Teodosio si proibiscono i dibattiti pubblici sui temi religiosi. Il vecchio oratore Libanius spedisce una famosa Epistola "Pro Templis" a Teodosio, con la speranza che quei pochi templi ellenici rimasti vengano rispettati e risparmiati.

Anno 389 fino al 390 - Si proibiscono tutte le feste che non rientrano nei calendari cristiani. Orde di eremiti fanatici, provenienti dal deserto, invadono le città del Medio Oriente e dell'Egitto distruggendo statue, altari, biblioteche, templi e linciando i pagani. Teofilo, patriarca di Alessandria, da inizio ad una dura persecuzione contro i pagani, converte il tempio di Dionisio in una chiesa cristiana, brucia il Mithraeum della città, distrugge il tempio di Zeus e schernisce i sacerdoti pagani prima di farli lapidare, mentre la popolazione cristiana profana le immagini di culto.

Anno 391 - Il 24 febbraio, un nuovo decreto di Teodosio non solo proibì la visita ai templi pagani, ma impose anche di guardare le statue deturpate. Nuove e terribili persecuzioni per tutto l’Impero. In Alessandria i pagani, liberati dal filosofo Olympius, organizzano una rivolta e dopo alcuni scontri si rinchiudono nel tempio fortificato del Dio Seraphide (il Serapeion). Dopo un violento assedio, i cristiani prendono l'edificio, lo distruggono, bruciano la sua famosa biblioteca e profanano le immagini di culto.

Anno 392 - L'8 novembre, l'imperatore Teodosio proibisce tutti i rituali non cristiani e li chiama "superstizioni dei Gentili" (gentilicia superstitio). Nuova persecuzione su grande scala contro i pagani. I Misteri di Samotracia sono proibiti e vengono assassinati i sacerdoti pagani. A Cipro il vescovo locale (San) Epifanio e (San) Tychon distruggono quasi tutti i templi dell'isola e sterminano migliaia di pagani. I misteri locali della Dea Afrodite vengono censurati. Nell’editto di Teodosio si dichiara: "quelli che non ubbidiranno al padre Epifanio non avranno diritto di vivere in quest'isola". I pagani si rivoltano contro l'imperatore e la Chiesa a Petra, Aeropolis, Rafia, Gaza, Baalbek e altre città del Medio Oriente.

Anno 393 - Si proibiscono i Giochi di Pythian, i Giochi di Aktia e i Giochi Olimpici considerati come parte dell'idolatria ellenica. I cristiani saccheggiano i templi di Olympia.

Anno 395 - Due nuovi decreti, del 22 luglio e del 7 Agosto, causano nuove persecuzioni contro i pagani. Rufinus, l'eunuco Primo ministro dell'imperatore Flavius Arcadius, dirige le sue orde di battezzati goti, guidati da Alarico, in Grecia. Animati dai monaci cristiani, i barbari saccheggiano e bruciano molte città (Dion, Delphi, Megara, Corinto, Pheneos, Argos, Nemea, Lycosoura, Sparta, Messene, Phigaleia, Olympia, ecc), massacrano o schiavizzano innumerevoli pagani ellenici e diroccano tutti i Templi. Bruciano il Santuario di Eleusi e bruciano vivi tutti i sacerdoti pagani, incluso il sacerdote Mithras Hilarius.

Anno 396 - Il 7 dicembre, un nuovo decreto dell'imperatore Arcadius ordina che il paganesimo sia trattato come atto di alto tradimento. Vengono incarcerati i pochi sacerdoti pagani rimasti.

Anno 397 - "Demoliteli!". L'imperatore Flavio Arcadius ordina la demolizione di tutti i templi pagani rimasti ancora in piedi.

Anno 398 - Il Quarto Concilio Ecclesiastico di Cartagine proibisce a tutti, inclusi i vescovi cristiani, lo studio dei libri pagani. Porfirius, vescovo di Gaza, demolisce quasi tutti i templi pagani della città, eccetto nove di loro che rimangono attivi.

Anno 399 - Con un nuovo editto, del 13 giugno, l'imperatore Flavio Arcadius ordina la distruzione immediata di tutti i templi pagani principalmente nelle zone rurali.

Anno 400 - Il vescono Nicetas distrugge l'oracolo del Dio Dionisio a Vesai e battezza tutti i pagani di quell'area.

Anno 401 - A Cartagine la popolazione cristiana lincia i pagani e distrugge templi e idoli. Anche a Gaza il vescovo locale, (Santo) Porfirio, ordina ai suoi seguaci il linciaggio dei pagani e la demolizione dei nove templi rimasti attivi in città. Il quindicesimo Concilio di Calcedonia ordina la scomunica dei cristiani che mantengono buone relazioni con i loro parenti pagani.

Anno 405 - Giovanni Crisostomo invia le sue orde di monaci vestiti di grigio e armati con mazze e bastoni di ferro a distruggere gli idoli di tutte le città della Palestina.

Anno 406 - Giovanni Crisostomo raccoglie fondi con l’aiuto delle ricche mogli cristiane per finanziare la distruzione dei templi ellenici. Ad Efeso si ordina la distruzione del famoso tempio della Dea Artemide. A Salamis, a Cipro, il “Santo” Ephiphanius e Eutychius continuano la persecuzione dei pagani e la distruzione dei loro templi e santuari.

Anno 407 - Un nuovo decreto proibisce una volta per tutte gli atti di qualsiasi culto non cristiano.

Anno 408 - L'imperatore dell'Impero occidentale Onorius e l'imperatore dell'impero d'oriente Arcadius, ordinano che tutte le sculture dei templi pagani siano distrutte o confiscate, proibendo anche il possesso privato di qualsiasi scultura pagana. I vescovi locali dirigono nuove e dure persecuzioni contro i pagani e si ardono al rogo i loro libri. Si perseguitano anche i giudici che mostrano pietà per i pagani. (San) Augustine massacra centinaia di protestanti pagani a Calama, in Algeria.

Anno 409 - Ancora una volta un decreto ordina che si castighi con la pena di morte chi pratica l’astrologia e ogni altro metodo divinatorio.

Anno 415 - Ad Alessandria la popolazione cristiana, animata dal vescovo Cirillo, a pochi giorni dalla pasqua giudaico-cristiana, attacca e martirizza, tagliandone il corpo a pezzi, la famosa e bella Filosofa Hypatia (Ipazia di Alessandria). I pezzi del suo corpo, portati per le vie di Alessandria dai cristiani della città, vengono bruciati insieme ai suoi libri nella piazza chiamata Cynaron. Il 30 agosto cominciano nuove persecuzioni contro tutti i sacerdoti pagani del nord Africa, che finiscono crocifissi o bruciati vivi.

Anno 416 - L'Inquisitore Hypatius, chiamato “La spada di Dio”, stermina gli ultimi pagani di Bithynia. A Costantinopoli, il 7 dicembre, vengono dimessi tutti gli ufficiali dell'esercito, gli impiegati pubblici e i giudici non cristiani.

Anno 423 - L'imperatore Teodosio II dichiara, l’8 giugno, che la religione dei pagani non è altro che “il culto del demonio” e ordina che tutti coloro che insistono nel seguirla e nel praticarla vengano castigati con il carcere e la tortura.

Anno 429 - Viene saccheggiato il tempio della Dea Atene (Parthenon) sull'omonima Acropoli. Si perseguitano i pagani ateniensi.

Anno 435 - Il 14 novembre un nuovo editto dell'imperatore Teodosio II ordina la pena di morte per gli "eretici" e i pagani dell'Impero. Si proclama che l’unica religione legale è il cristianesimo.

Anno 438 - L'imperatore Teodosio II emette un nuovo decreto, il 31 gennaio, contro i pagani, considerando la loro “idolatria” causa della recente peste.

Anno 440 fino al 450 - I cristiani demoliscono tutti i monumenti, gli altari e i templi di Atene, Olympia e altre città greche.

Anno 448 - Teodosio II ordina che si brucino tutti i libri non cristiani.

Anno 450 - Vengono demoliti tutti i templi di Afrodite, città della Dea Afrodite, e si bruciano tutte le librerie della città che è rinominata Stavroupolis (Città della Croce).

Anno 451 - Un nuovo decreto dell'imperatore Teodosio II, del 4 novembre, riafferma che l’idolatria deve essere castigata con la morte.

Anno 457 fino al 491 - Persecuzioni sporadiche contro i pagani nella parte orientale dell’Impero. Tra i giustiziati ci sono il medico Jacobus e il filosofo Gessius. Vengono torturati e incarcerati Severianus, Herestios, Zosimus, Isidorus e altri. Il predicatore cristiano Conon e i suai seguaci sterminano gli ultimi pagani dell'isola Imbros, nel nord est del Mar Egeo. Sono giustiziati a Cipro gli ultimi adoratori di Zeus Lavranius.

Anno 482 fino al 488 - Vengono sterminati la maggior parte dei pagani dell’Asia minore, a causa di una disperata rivolta contro l’Imperatore e la Chiesa.

Anno 486 - Molti sacerdoti pagani che erano rimasti in clandestinità vengono scoperti, arrestati, scherniti, torturati e giustiziati ad Alessandria.

Anno 515 - Il battesimo diventa obbligatorio anche per quelli che si dichiarano già cristiani. L'imperatore di Costantinopoli, Anastasius, ordina il massacro dei pagani nella città araba di Zoara e la demolizione del tempio locale del Dio Theandrites.

Anno 528 - L'imperatore Jutprada (Giustiniano) proibisce i giochi olimpici sostituiti da quelli di Antiochia. Ordina l'esecuzione - tramite il rogo, la crocifissione o lo smembramento mediante artigli di ferro - di tutti coloro che praticano "la stregoneria, la divinazione, la magia o l’idolatria" e proibisce tutti gli insegnamenti dei pagani affermando: “…è una sofferenza davanti alle insane bestemmie degli ellenici".

Anno 529 - L'imperatore Giustiniano chiude l'Accademia di Filosofia di Atene, dove aveva insegnato Platone, e confisca le sue proprietà.

Anno 532 - L'inquisitore Ioannis Asiacus, un monaco fanatico, dirige una crociata contro i pagani dell'Asia minore.

Anno 542 - L'imperatore Giustiniano permette all'inquisitore Ioannis Asiacus di convertire i pagani di Phrygia, Caria e Lydia, nell'Asia Minore. In 35 anni, 99 chiese e 12 monasteri furono edificati sopra i resti dei templi pagani distrutti.

Anno 546 - Centinaia di pagani sono condannati a morte a Costantinopoli dall'inquisitore Ionnis Asiacus.

Anno 556 - L'imperatore Giustiniano ordina al terribile inquisitore Amantius di andare ad Antiochia per arrestare, trovare e sterminare gli ultimi pagani della città e distruggere tutte le biblioteche private.

Anno 562 - Arresti di massa, torture ed esecuzioni dei pagani ellenici ad Atene, Antiochia, Palmira e Costantinopoli.

Anno 578 fino al 582 - I cristiani torturano e crocifiggono i pagani ellenici in tutta la parte orientale dell’Impero e sterminano gli ultimi pagani di Heliopolis (Baalbek).

Anno 580 - Gli inquisitori cristiani attaccano un tempio segreto di Zeus ad Antiochia. Il Sacerdote del tempio si suicida e vengono arrestati il resto dei pagani presenti. Tutti i prigionieri, incluso il vice governatore Anatolius, sono torturati e mandati a Costantinopoli per comparire in giudizio. Là vengono condannati a morte e dati in pasto ai leoni, tuttavia nel vedere che i feroci animali non erano intenzionati ad attaccare i condannati, vennero poi crocifissi. I cadaveri furono trascinati per le strade e lasciati poi senza alcun tipo di sepoltura tra le immondizie.

Anno 583 - Nuova persecuzione contro i pagani ellenici da parte dell'Imperatore Mauricius.

Anno 590 - In tutta la zona orientale dell’Impero gli “accusatori cristiani” scoprono cospirazioni pagane. Nuove tormentate torture ed esecuzioni.

Anno 692 - Il Concilio di Costantinopoli proibisce le restanti celebrazioni pagane/dionisiache come le Calende, Brumalia, Anthesteria, etc.

Anno 804 - I pagani ellenici di Mesa Mani (Cape Tainaron, Lakonia, Grecia) resistono con successo al tentativo di Tarasius, patriarca di Costantinopoli, di convertirli al cristianesimo.

Anno 850 fino all’860 - Conversione violenta degli ultimi pagani ellenici di Mesa Mani da parte dell’armeno (San) Nikon.

Francesco Faraoni

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Senza titolo 1309

vvvvv

27.2.09

Mostra Fotografica "Sardegna, un altro pianeta" a Milano

Ciao a tutti.

Chiunque dovesse trovarsi a Milano il 28 febbraio e 1 marzo e, sardo o no, dovesse amare particolarmente quella magnifica terra che è la Sardegna, potrebbe essere interessato a visitare la mostra fotogafica "Sardegna, un altro pianeta".

Verranno esposte quarantacinque fotografie del maestro Franco Fontana e di due giovani fotografi, Paolo Bianchi e Sveva Taverna.

Franco Fontana mostra il paesaggio sardo con i suoi colori e la sua forza primitiva. Paolo Bianchi le donne e le maschere, simbolo di una terra arcaica in perenne conflitto con la modernità, mentre Sveva Taverna si concentra su volti e persone, i loro legami e i loro rituali.

La mostra si terrà presso la Società Umanitaria, in via San Barnaba 48 a Milano il 28 febbraio e il 1 marzo. L'orario è dalle 10 alle 18 e l'ingresso è libero.

Una piccola anteprima la si può avere qua.

Senza titolo 1308

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Testamento biologico: necessario un confronto libero da pregiudizi

Ha proprio   ragione   camilleri  (  e qui la  riporto per  non  farvi nandare  a roitroso nel blog  )  : << Il Vaticano ha partecipato alla stesura della legge per interposta persona. Dico il Vaticano e non la Chiesa perché l’atteggiamento di molti suoi componenti è assai diverso. Ma Berlusconi si inchina al volere del Vaticano. Andrea Camilleri sul testamento biologico, 21 febbraio >> .Infatti  i più beceri  , ipocriti  filo vaticanisti  fra i nostri politicanti   hanno rifiutato  una   sospensione  \ moratoria  del  decreto  incivile   per  poterlo   a  dopo le  europee   pur  di  fare  il   con il loro  paraculismo, doppiopesismo
contento  il  serbatoio di voti   che  è il varicano  . C H a proprio ragione altan  in questa  vignetta pubblicata  su  repubblica  d'oggi  27\2\2009
in cui ( la trascrivo perchè il  sito da cui  ho copiato la prima pagina di repubblica  e  poi estrapolato la vignetta  con kpdf   è poco leggibile  ) 

--- La  laicità dello stato ? 
----  virtuale . cosi'  non si lede il diritto a scorazzare  del  del vaticano 


oncordo  , coem da  titolo   con  questo   intervento \ commento del  presidente Comitato bioetico di Sassaripubblicato sula nuova sardegna  del 26\2\2009  e che  qui riporto per intero perchè  ledizione online  è a pagamento 
 




Fa discutere anche da noi il caso della vedova britannica che chiede di essere fecondata con i gameti del marito in coma irreversibile

Non si è ancora spento il dibattito sul caso di Eluana Englaro ed ecco irrompere sulla scena un nuovo problema: è lecito per una donna poter generare un figlio utilizzando i gameti del marito in coma? Certo è stimolante affrontare i tanti aspetti etici e giuridici che una simile richiesta pone. Purtroppo non è facile sgombrare il campo da posizioni ideologiche che rischiano di permettere, ancora una volta, la strumentalizzazione del caso, impedendone di fatto la comprensione delle dimensioni morali e sociali. Forse alla fine importerà a pochi capire se possa essere considerato un bene per la eventuale madre o per il nascituro un simile utilizzo delle tecniche di fecondazione artificiale, ma molti non resisteranno alla tentazione di usare il caso per dimostrare una qualche tesi. Coloro che si battono per il riconoscimento delle volontà pregresse tenteranno di argomentare intorno alla validità di eventuali desideri espressi quando l’interessato era capace di intendere e di volere e dei quali si proverà a tener conto nel tentativo di superare la mancanza del consenso previsto dall’articolo 6 della Legge 40/2004. Sarà possibile in questo modo tener vivo o persino riaccendere il dibattito sui testamenti di vita. Altri non rinunceranno ad attaccare la stessa Legge 40 evidenziandone le rigidità che impedirebbero in simili casi l’uso delle tecniche di fecondazione assistita per la mancanza di una serie di requisiti (diagnosi di sterilità o infertilità, consenso informato di entrambi i genitori o l’esistenza in vita dello stesso donatore nel caso in cui la sua morte sopraggiungesse prima della fecondazione e dell’impianto).
Non ci sarebbe poi nulla di strano se qualcuno approfittasse del caso per sollevare ancora una volta la questione della rilevanza pubblica o privata di un simile intervento e se quindi sia ammissibile o meno una regolamentazione per legge da parte dello Stato. Ma di fronte ad un dibattito sempre più acceso sui temi della bioetica credo sia necessario notare che le questioni che suscitano maggiore attenzione da parte dell’opinione pubblica riguardano problemi che potremo genericamente definire di frontiera, mentre i problemi etici della vita di tutti i giorni, che riguardano la maggior parte delle persone, stentano ad affacciarsi ad una ribalta troppo affollata. Giovanni Berlinguer, nell’introduzione al suo saggio “Bioetica Quotidiana”, pur riconoscendo come una forzatura una netta distinzione fra bioetica quotidiana e di frontiera, rilevava che spesso “idee e valori che permeano quotidianamente la ragione e i comportamenti di ogni essere umano” non riscuotono la stessa attenzione riservata di solito alla cosiddetta bioetica di frontiera. Senza negare l’importanza delle discussioni sui casi estremi ma che riguardano poche persone, non possiamo ignorare che esistono grandi questioni etiche connesse alla dignità dell’uomo e al valore della sua vita e che interessano direttamente gran parte dell’umanità. Ci ricorda il cardinale Martini nel suo ultimo saggio “Conversazioni notturne a Gerusalemme” che “non dobbiamo abituarci ai peccati globali, che sono per noi una sfida: la piaga dell’Aids, le catastrofi ambientali e la fame, la povertà, le guerre e la miseria dei profughi, i bambini che non hanno accesso a medicine e istruzione, le donne maltrattate”.
Sarebbe un grave errore pensare di poter tacitare le coscienze sbandierando la difesa di valori morali applicabili a casi sporadici, e contemporaneamente nascondendo la testa sotto la sabbia di fronte alle grandi ingiustizie che quotidianamente fanno strage della dignità e della stessa vita dell’uomo. Invocare poi il rispetto dell’embrione umano (della cui necessità di tutela sono profondamente convinto), e non ricordare quasi mai che la vita di tante persone è costantemente minacciata da comportamenti e scelte che meriterebbero una seria valutazione sul piano morale, non mi pare espressione di coerenza. C’è da sperare che nessuno voglia relativizzare il valore della vita umana.

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata IX SE NON POTETE SCAPPARE USATE I GOMITI E LE GINOCCHIA

 puntate  precedenti  puntata  I  e II  puntata  III  Puntata  IV Puntata  V Puntata VI Puntata VII Puntata VIII  Se vi trovate in una situa...