Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
27.6.21
incomprensioni sui social ( ma anche non ) al tempo del covid
26.6.21
ricordare genova 2001 non è solo da radical chic il caso della pagina fb back to the G8
Vent’anni dopo, i fatti tragici del G8 sono una ferita ancora aperta per l’omertà sulle responsabilità politiche e istituzionali. Ignorata dai giovaniÈ difficile spiegare lo sconcerto che si prova quando, a tavola tra diverse generazioni, le persone più grandi parlano di un fatto storico per loro portante e d’improvviso si rendono conto che i ventenni presenti non sanno minimamente di cosa si tratti. Se poi l’argomento è il G8 di Genova del 2001, di cui tra un mese esatto ricorre il ventesimo anniversario, lo sconcerto decuplica. Come è possibile che persone nate in Italia nello stesso anno dei fatti della Diaz e di Bolzaneto sappiano tutto dell’attentato alle torri gemelle e niente della più grave violazione dei diritti umani perpetrata da sedicenti servitori dello stato nell’Europa democratica del dopoguerra? Come è potuta bastare appena una generazione per perdere la memoria di un orrore così grande che persino i protagonisti delle violenze lo hanno definito “macelleria messicana”? La ragione è nella stessa incredulità delle persone della mia età, il cui stomaco si chiude ancora al solo sentir nominare Genova. [....] segue su https://espresso.repubblica.it/opinioni/2021/06/21 qui l'articolo completo
Oltre a fare autocritica dovremo chiederci perché non se ne parla più e si preferisce dimenticare o quasi ( vedere la mia a intervista ) come fa notare michela murgia in tale articolo editoriale del settimanale espresso n26 anno LXVIII 20 GIUGNO 2021 di ho riportato sopra uno stralcio . Allo stesso tempo, non sono solo i radical chic o i prezzemolini, a ricordarci dell'aniversario di Genova 2001 . Indfatti ci sono due ragazzi, Paolo e Davide, da oramai quattro mesi stanno ripercorrendo, con una maturità e responsabilità storica che fa loro onore, quegli eventi. Un libro pronto per essere pubblicato, un canale video, un podcast audio, chiacchierate e interviste di facile fruizione Ifatti ci sono anche Paolo e Davide che da 4 mesi esplorano, a vent’anni di distanza, gli eventi del G8 di Genova del 2001 con un canale video, un podcast audio e un libro pronto per essere pubblicato. Essi sono i curatori back to the G8 che potete trovare sulla pagina facebook https://www.facebook.com/backtotheG8/ oppure sul canale 2) canale telegram https://web.telegram.org/#/im?p=@backtotheG8 Sia nel primo caso che nel secondo caso nonostante siano passati vent’anni da quei famosi eventi di Genova 2001 non è facile parlarne. Per la generazione che attraversò quelle strade, e per coloro che semplicemente videro gli eventi tramite i media, quel luglio 2001 ha segnato un solco nella storia che è dannatamente difficile da dimenticare. Molti portano sul corpo i segni di quei tre giorni, e altri portano segni nell’anima. Molte volte è stato paragonato a una bottiglia di spumante a cui qualcuno ha messo il tappo: sarebbe stata una grande festa, e invece qualcuno ha deciso d’interromperla.
Ha fallito la magistratura dal lato , troppo celere nell'accusare in massa le forze dell'ordine e dall'altro troppo leggera e lenta nel comminare pene serie , salvando quasi nel complesso la cinghia del comando dei vari soggetti intervenuti Laciando correre la scure delle prescrizioni. Indagando i manifestanti anche quando era chiaro che fossero innocenti, anzi vittime . Lasciando impuniti i sacheggiatori Da Genova vent'anni dopo il g8 delk 2001 storia di un fallimento - Giovanni Mari [ da me intervistato in un post precedente post ] . pag 115-130 )
di certo, se volete sapere come andarono le cose in maniera completa, una sorta di bibbia venne scritta dal giornalista Carlo Gubitosa , a cui sono fiero d'aver collaborato , nel suo libro “Genova, nome per nome” ( uno dei più completi e citato oltre che in diverse trasmissioni tv sul g8 in particolare lospeciale su genova di blunote di carlo Lucarelli e usato dal comitato giustizia e verità 2001 ) e tanto materiale è ancora esplorabile sui siti piazzacarlogiuliani.it e supportolegale.org
non darmi il tormento ... appena incominciata l'estate e già si parla di tormenttoni estivi . aspettare l'autunno no ?
A ciascuno il proprio tormentone del cuore… ai posteri l’ardua sentenza: saranno in grado i pezzi di oggi di durare così a lungo nel tempo? Bella domanda, chi può dirlo, di sicuro l’ingente quantitativo di proposte non aiuta, anzi rischia di confondere, depistare e far passare in secondo piano parecchi brani degni di nota. Il mercato musicale estivo negli ultimi anni è sicuramente in crescita dal punto di vista commerciale, l’intera discografia investe più che in passato, i ritorni sono sicuramente importanti, ma non perdiamo di vista il focus, la musica non può essere trattata solo esclusivamente come un’industria. Pensiamo a tutte le canzoni che abbiamo appena citato, hanno funzionato, molte senza alcuna aspettativa, il segreto forse sta proprio in questo. Insomma, gli anni passano ma i tormentoni ben fatti rimangono!
( da https://recensiamomusica.com/viaggio-nella-storia-dei-tormentoni-estivi-dagli-anni-60-ad-oggi )
concludo con lo stesso interrogativo espresso , ho dovuto usare il cattura schermata perchè non riuscivo a copiarlo in altro modo , nella chiusa dell'articolo di Dea Verna su oggi di questa settimana
25.6.21
Stati Uniti, la beffa all'ex leader della lobby delle armi: fa il discorso di diploma a 3mila sedie vuote
David Keene, ex leader dell'Nra, parla a Las Vegas davanti a 3mila sedie vuote (Change the Ref) |
Pensavano fosse una misura di sicurezza in tempi di pandemia. Così entrambi, con indosso gli abiti accademici, compreso il tocco, hanno lodato i nuovi diplomati, si sono congratulati, hanno parlato del diritto a difendersi con le armi, e di quanto il Secondo Emendamento avesse reso l’America un “Paese più forte”. La platea vuota davanti a loro era lì a indicare l’esatto contrario ma lo avrebbero scoperto soltanto settimane dopo, quando la cerimonia è stata messa in rete e montata in una serie di video con immagini cinematografiche, riprese con i droni, emozionanti panoramiche della platea fantasma.
24.6.21
non sono solo gli effeminati e gli sfigati che lottano per emancipazione femminile, la storia di Salvatore Morelli autore di "La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale "
Leggo la lettera di Fiorella Soldà a Merlo Francesco merlo su repubblica che
un maturando di Milano al quale è stato chiesto di commentare il testo di John Stuart Mill sull’asservimento delle donne. Il giovane ha evocato le suffragette e Simone Weil. Bene. Ma c’è un giurista italiano che ben otto anni prima pubblicò “La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale”. L’autore, Salvatore Morelli (1824-1880), fu deputato per quattro legislature nel Collegio di Sessa Aurunca e per quattro volte propose il progetto di legge “Abolizione della schiavitù domestica con la reintegrazione giuridica della donna, accordandole i diritti civili e politici”. Non ottenne risultati. Criticato, sbeffeggiato e trattato con sarcasmo, morì in povertà. Poi...damnatio memoriae.
Morelli è uno di quei geni italiani che arrivano prima degli altri alla civiltà dei diritti e perciò vengono sbeffeggiati. E quando finalmente gli altri si appropriano delle loro ragioni, nessuno ne risarcisce la memoria. Emilia Sarogni gli ha dedicato una bella biografia.
e questo articolo di wikipedia
Salvatore Morelli
On. Salvatore Morelli | |
---|---|
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislature | X, XI, XII, XIII |
Gruppo parlamentare | socialista |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Salvatore Morelli (Carovigno, 1º maggio 1824 – Pozzuoli, 22 ottobre 1880) è stato uno scrittore, giornalista, patriota e politico italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Salvatore Morelli nacque il 1º maggio 1824 da Aurora Brandi e Casimiro Morelli, a Carovigno. Intraprese i primi studi di indirizzo classico con l'aiuto di don Felice Sacchi, arciprete di Carovigno e dei canonici Del Buono e De Castro nel seminario di Brindisi. Nel 1840 si trasferì a Napoli per seguire gli studi della facoltà di giurisprudenza all'Università di Napoli. Nella città partenopea frequentò ambienti liberali come il salotto di Maria Giuseppa Guacci e Antonio Nobile[1]. Divenne giornalista e si affiliò alla «Giovine Italia» fondata da Mazzini.
Di idee libertarie e mazziniane, nel 1848 a Brindisi entrò nella Guardia Nazionale. Scontò dieci anni di carcere per aver bruciato l'immagine di Ferdinando II nella piazza della città natale. Nel 1851, accusato di cospirazione, venne tradotto nel castello di Ischia, prigione per i detenuti politici, dove subì una falsa fucilazione, venne torturato e vide i suoi libri bruciati. Terminò il primo lungo periodo di prigionia sull'isola di Ventotene. Qui esaltò la sfortunata spedizione di Carlo Pisacane a Sapri. Cadde ancora una volta nelle maglie della giustizia borbonica. A Ventotene salvò tre bambini dall'annegamento e per questo ricevette la grazia, che però rifiutò passandola ad un altro detenuto, padre di numerosi figli. Inviato a Lecce nel 1858 a soggiorno obbligato, si guadagnò da vivere come istitutore dei figli di un farmacista della città. Nel gennaio 1860 fu di nuovo imprigionato per alcuni mesi, avendo rifiutato un incontro con Francesco II.
Uscito dal carcere al crollo del regime borbonico[2], fondò a Lecce, alla fine del 1860, la rivista mazziniana, ispirata alla figura di Garibaldi, Il Dittatore. Sul giornale, Morelli evidenziava le colpevoli negligenze del nuovo governo nazionale e illustrava le riforme, a suo avviso, più urgenti: decentramento, snellezza burocratica e istruzione del popolo.
Nel 1861 fu pubblicata la sua opera più importante, seconda edizione nel 1862, terza edizione nel 1869, dal titolo definitivo La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale [3], anticipatrice dell'emancipazione femminile, otto anni prima del libro di John Stuart Mill La servitù delle donne. Il libro di Salvatore Morelli venne tradotto in francese a Bruxelles e in inglese a Londra.
Trasferitosi a Napoli, scrisse sul giornale dei razionalisti Il libero pensiero. Massone, fu con Federico Campanella, Domenico Angherà ed altri esponenti della corrente massonica democratica, tra i rappresentanti maschili nelle logge di adozione[4].
Fu deputato nel collegio di Sessa Aurunca per quattro legislature, dal 1867 al 1880. Nel 1867 presentò, primo in Europa, un progetto di legge dal titolo "Abolizione della schiavitù domestica con la reintegrazione giuridica della donna, accordando alla donna i diritti civili e politici" per la parità della donna con l'uomo, forte risposta al Codice civile italiano del 1865, che sottometteva la donna all'autorizzazione maritale, facendone una minorenne a vita. Negli anni 1874-1875 propose un nuovo diritto di famiglia, con cento anni di anticipo rispetto a quello approvato solo nel 1975, che prevedeva l'eguaglianza dei coniugi nel matrimonio, ma anche il doppio cognome, i diritti dei figli illegittimi e il divorzio. Nel 1875 presentò, con un apposito disegno di legge, la richiesta del diritto di voto per le donne. Fra le sue proposte, anche l'istituzione della cremazione, l'abolizione dell'insegnamento religioso nelle scuole pubbliche e l'istituzione di una Società delle Nazioni, per preservare la pace nel mondo.
Nessuna di queste leggi venne presa in considerazione, però, nel 1877 il Parlamento italiano approvò il suo progetto di legge, "legge Morelli n. 4176 del 9 dicembre 1877", per riconoscere alle donne il diritto di essere testimoni negli atti normati dal Codice civile, come i testamenti, importante progresso per i risvolti economici e per l'affermazione del principio di capacità giuridica delle donne. Grazie al suo impegno, le ragazze furono ammesse a frequentare i primi due anni del Ginnasio. Propose un'istruzione moderna, gratuita e obbligatoria per tutti, tutelò i deboli, lottò contro la pena di morte. Si batté, inoltre, contro la Legge delle Guarentigie (garanzie concesse al papa pari a quelle previste per un Capo di Stato straniero, con la differenza che il primo è a totale carico del contribuente italiano).
Morì in miseria, non esistendo allora l'indennità parlamentare[5], nella camera di una piccola locanda di Pozzuoli. Le emancipatrici statunitensi scrissero che era morto il più grande difensore dei diritti delle donne nel mondo.
mi hanno arricchito culturalmente non si finisce mai d'imparare ed 'apprendere cose nuove . Soprattutto ritengo ancora valido i suo pensiero . Infatti egli era
da https://www.treccani.it/enciclopedia/salvatore-morelli_(Dizionario-Biografico)/
[ .... ] Profondamente convinto dell’uguaglianza tra i sessi che trovava fondamento nella comune personalità umana, Morelli pose l’accento sul ruolo pedagogico delle donne, con gli accenti tipici della cultura romantica: le donne parlavano al cuore della famiglia, erano meno logorate dalla corruzione del potere e avrebbero promosso il rinnovamento sociale. Nella sua prospettiva, l’uguaglianza dei diritti non avrebbe certo cancellato le specifiche virtù naturali legate all’esperienza della maternità. [.... ]
lezione che noi tutti dovremo fare nostra
La battaglia di un ragazzo per vaccinarsi "A 17 anni scelgo da solo per questo mi ribello a mamma e papà no vax"e si rivolge ad un avocato
Quella riportata sotto da repubblica d'ieri e confermata da questo editoriale su repubblica d'oggi di Concita De Gregorio È una grande storia, quella dei due ragazzi minorenni figli di no vax che vogliono essere vaccinati.
È una grande storia, quella dei due ragazzi minorenni figli di no vax che vogliono essere vaccinati.Ne conosciamo due, ma chissà quanti sono in Italia. Un dissenso che incrocia diritti, responsabilità, libertà, educazione, norme e aspirazioni. I genitori non vogliono vaccinarsi, per ragioni che da adulti sanno senz’altro difendere anche con veemenza, e non vogliono che i figli minorenni lo facciano: «Fino a diciott’anni fai come dico io», ci siamo tutti sentiti ripetere in modo più o meno garbato, chiaro anche quando non detto.Dai giornali si sa che i ragazzi, entrambi toscani, si sono rivolti a un avvocato.Gianni Baldini, dell’Associazione avvocati matrimonialisti e per la tutela dei minori.Baldini dice che non è facile: non esiste in Italia una figura di “avvocato dei minori” come in altre nazioni europee, che possa dirimere contrasti senza far intervenire il giudice. Quello che lui può fare è parlare coi genitori. Difficile immaginare che due convinti no vax si lascino persuadere, ma non si può mai dire. I ragazzi possono in alternativa rivolgersi al Garante per l’infanzia e l’adolescenza o ai servizi sociali, e arrivare per quella via a una decisione del giudice.A parte che l’urgenza di vaccinarsi non è compatibile con un iter del genere (diventerebbero nel frattempo maggiorenni, risolta così la questione) come chiunque capisce il livello di conflitto domestico che si accende se ti rivolgi ai servizi sociali contro la tua famiglia può essere insopportabile per un ragazzino che in quella famiglia e in quella casa vive. Ha detto uno dei due: «Gli adulti sono liberi di fare ciò che vogliono ma devono lasciare liberi anche gli altri, figli compresi». Davvero un grande tema.
La battaglia di un ragazzo per vaccinarsi
"A 17 anni scelgo da solo per questo mi ribello a mamma e papà no vax"
FIRENZE — «Alla mia età sono libero di sballarmi in discoteca ma non di avere voce in capitolo su questioni come la mia salute. È assurdo che io non possa partecipare a una decisione tanto importante. Alla fine quando sei un ragazzo l’ultima parola è dei genitori anche se tu non sei d’accordo». Matteo (nome di fantasia), 17enne fiorentino che non potrà vaccinarsi contro il Covid perché i suoi genitori non sono d’accordo, si sfoga con Repubblica.
Abbiamo parlato con lui su WhatsApp tramite Gianni Baldini, presidente della sezione di Firenze dell’ Ami (Associazione avvocati matrimonialisti italiani), che sta accompagnando lo studente in un percorso che avrà come primo passo un tentativo di mediazione con i genitori. Loro ancora non sanno che Matteo si è rivolto a un legale dopo avergli negato il consenso a farlo vaccinare.
Come è nata la tua ribellione?
Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata IX SE NON POTETE SCAPPARE USATE I GOMITI E LE GINOCCHIA
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