27.6.21

incomprensioni sui social ( ma anche non ) al tempo del covid

Sembrerà che  con post  come questi mi pianga   adosso o  cerchi compassione ma   niente  è  come sembra  




ho chiesto  ad  una  ragazza  che  era  fra  i miei  contatti  fb  d'uscire


Inviato da te 11 Giugno alle ore 22:12

domani sera se non ai impegni ti va , ho.fatto la prima dose do vaccino stai tranquilla, d'uscire
Marina Sechi

Inviato da Marina 11 Giugno alle ore 22:14

Marina Sechi  No non posso. Sono fuori tempio
Visualizzato da Marina

Inviato da te 11 Giugno alle ore 22:16

ok.starai facendo la stagione me parliamo dopo l"estate
Inviato da te 11 Giugno alle ore 22:18
se ti va

Inviato da te Ieri alle ore 10:07

poichè ogni tanto fb lo fa non so se tu o fb che mi avete rimosso . ti rinvio il contatto . se sei stata tu posso sapere almeno il perchè non mi risulta che ti abbia mancato di rispetto , stato invadente , maleducato nei tuoi confronti
prima mi permetteva di leggere i suoi post . poi ho messo  un like   un mi piace a  questo suo  post  



sernza polemiche affermando la veridicità di questo suo scritto,  ebbene  mi  ha bloccato  .  Ma    chi la  capisce la  gente  è  bravo  . Io m sono    fatto  un  esame  doi coscienza    e  come   le   ho  scritto   non mi risulta   d'essere  stato   di  mancarle  di rispetto o    d'essere  stato  troppo invadente   e  maleducato    (   se  mi  vedeva  come    un amico   o  conosciente   ,  da quello  che la  conosco  nella  vita reale  ,   me  lo  avrebbe detto   o  scritto  )  .  Ma  pazienza  , la  vità va   avanti     . e  cercare  di capire     a volte  è   inutile  ed  frustrante  e  porta  solo  a   seghe  mentali    come  questa    .  

26.6.21

ricordare genova 2001 non è solo da radical chic il caso della pagina fb back to the G8

 a volte anche i prezzemoloni e i radical chic ogni tanto  ne azzeccano  qualcuna anche parzialmente  . IL caso di michela murgia sui fatti di Genova  del  2001


                          Noi che abbiamo visto Genova 2001
                              di Michela Murgia

    

Vent’anni dopo, i fatti tragici del G8 sono una ferita ancora aperta per l’omertà sulle responsabilità politiche e istituzionali. Ignorata dai giovaniÈ difficile spiegare lo sconcerto che si prova quando, a tavola tra diverse generazioni, le persone più grandi parlano di un fatto storico per loro portante e d’improvviso si rendono conto che i ventenni presenti non sanno minimamente di cosa si tratti. Se poi l’argomento è il G8 di Genova del 2001, di cui tra un mese esatto ricorre il ventesimo anniversario, lo sconcerto decuplica. Come è possibile che persone nate in Italia nello stesso anno dei fatti della Diaz e di Bolzaneto sappiano tutto dell’attentato alle torri gemelle e niente della più grave violazione dei diritti umani perpetrata da sedicenti servitori dello stato nell’Europa democratica del dopoguerra? Come è potuta bastare appena una generazione per perdere la memoria di un orrore così grande che persino i protagonisti delle violenze lo hanno definito “macelleria messicana”? La ragione è nella stessa incredulità delle persone della mia età, il cui stomaco si chiude ancora al solo sentir nominare Genova. [....] segue  su  https://espresso.repubblica.it/opinioni/2021/06/21 qui l'articolo completo


Oltre a fare autocritica dovremo chiederci perché   non se ne parla più e si preferisce dimenticare o quasi ( vedere la mia a intervista ) come fa  notare  michela murgia in tale articolo editoriale del settimanale espresso n26 anno LXVIII  20 GIUGNO 2021   di ho  riportato  sopra   uno stralcio  . Allo   stesso  tempo, non sono solo i radical  chic   o i prezzemolini, a ricordarci  dell'aniversario di Genova  2001  . Indfatti   ci sono  due  ragazzi, Paolo e Davide, da oramai quattro mesi stanno ripercorrendo, con una maturità e responsabilità storica che fa loro onore, quegli eventi. Un libro pronto per essere pubblicato, un canale video, un podcast audio, chiacchierate e interviste di facile fruizione Ifatti    ci sono anche Paolo e Davide che da 4 mesi esplorano, a vent’anni di distanza, gli eventi del G8 di Genova del 2001 con un canale video, un podcast audio e un libro pronto per essere pubblicato. Essi sono i curatori  back to the  G8   che  potete   trovare   sulla  pagina   facebook  https://www.facebook.com/backtotheG8/ oppure  sul  canale   2) canale  telegram  https://web.telegram.org/#/im?p=@backtotheG8 
Sia    nel  primo caso    che   nel secondo  caso  nonostante    siano passati  vent’anni da quei famosi eventi di Genova 2001 non è facile parlarne. Per la generazione che attraversò quelle strade, e per coloro che semplicemente videro gli eventi tramite i media, quel luglio 2001 ha segnato un solco nella storia che è dannatamente difficile da dimenticare. Molti portano sul corpo i segni di quei tre giorni, e altri portano segni nell’anima. Molte volte è stato paragonato a una bottiglia di spumante a cui qualcuno ha messo il tappo: sarebbe stata una grande festa, e invece qualcuno ha deciso d’interromperla.

 Lo   so  che  in un Paese civile e democratico devono essere le sentenze a parlare – ma  vista  come  è  andata  a finire  

Ha  fallito la magistratura    dal lato  , troppo celere nell'accusare in massa le  forze  dell'ordine   e dall'altro troppo leggera e lenta nel  comminare pene serie , salvando quasi nel  complesso  la   cinghia  del comando  dei vari soggetti intervenuti  Laciando   correre   la scure delle prescrizioni. Indagando i manifestanti anche   quando era  chiaro  che  fossero innocenti, anzi vittime . Lasciando  impuniti  i  sacheggiatori   Da Genova  vent'anni  dopo  il  g8 delk 2001  storia  di un fallimento  - Giovanni Mari [  da  me  intervistato   in un post precedente   post  ]   . pag 115-130 )

  di certo, se volete sapere come andarono le cose in maniera completa, una sorta di bibbia venne scritta dal giornalista Carlo Gubitosa ,  a  cui  sono fiero  d'aver  collaborato  , nel suo libro Genova, nome per nome( uno dei più  completi    e  citato  oltre  che  in diverse  trasmissioni  tv    sul g8 in particolare  lospeciale  su  genova  di blunote  di carlo Lucarelli   e usato  dal comitato  giustizia   e verità  2001  ) e tanto materiale è ancora esplorabile sui siti piazzacarlogiuliani.it supportolegale.org




non darmi il tormento ... appena incominciata l'estate e già si parla di tormenttoni estivi . aspettare l'autunno no ?

Ma  che   ....    non è ancora  iniziata la stagione     che  già  si parla di  tormentoni  . È  partita     come ogni estate  , ecco un  dei motivi   per  cui  (  sarà  che  sto invecchiando  )  sto iniziando ad odiarla ,  partita  la    guerra  dei  tormentoni  una    tradizione   (  ormai    standardizzata  )  tutta Italiana   «Le  hit  estive   vivono  l'età  d'oro  negli ani 60\70   come dice  Enzo gentile    nel  libro Onda su  onda  (  copertina a  sinistra  ) e  aggiunge   «Ora  ricordiamo sapore  di  di sale    , tra  30 anni   chi canterà Giusy Ferreri ?  >> 
Ha  ragione  Umberto Brindani nell'ultimo  editoriale di Oggi  : <<  è  il momento dei  nuovi  tormentoni   estivi  . ma  forse stiamo esagerando  >> .
Infatti se    prima i  tormentoni   , come spiega  l'articolo   sempre  su  oggi  di   Dea Verna    sempre  su Oggi  erano involontari  visto che  fino  a 20\30  anni fa   gli artisti pubblicavano   brani  e   se  avevano successo   diventavano tormentoni  ( ed  alcuni  rimangono nella memoria   ancor  oggi )  altrimenti  finivano  nel dimenticatoio    salvo essere  riscoperti ed  riusati per   qualche cover  . Infatti   c'era  un meccanismo   darwiano   solo i brani più  forti    si 'imponevano ed  sopravvivevano  ed  non erano   necessariamente    scritte  \  composte     solo per  l'estate   perchè erano anche tormentoni  quelle   che   vincevano   ma  non è detto   San remo o simili   . Ma  soprattutto    se   venivano  composte  per l'estate  c'era una  o più  canzone  , per  tali   rassegne   Festivalbar    e  simili  . C'erano al massimo  due  \ tre   all'anno   e  spesso d'alta  qualità visto che alcuni  sono   usati ancora  oggi   come cover  o  nella versione originale  .   Oggi   è il contrario , dagli anni novanta è  iniziata la standardizzazione della hit, frutto di un "calcolo" determinato da un'industria musicale che si stava trasformando letteralmente in un’industria  vera  e propria per  poi  passare   dagli  anni duemila  .
Infatti  la formula vincente ora è l’abbinata  “vecchia gloria più artisti giovani- di moda-pieni di follower”. 
L’estate è appena iniziata, ma già impazza lo strano trio formato da Orietta Berti, Fedez e Achille Lauro con Mille (che poi, diciamolo, a reggere la canzone è il ritornello cantato con voce cristallina da Orietta). A tallonarli, Gianni Morandi e Jovanotti con L’allegria, mentre la premiata ditta Takagi & Ketra con Giusy Ferreri ha già timbrato il cartellino con Shimmy shimmy. Solo  per  citarne   alcuni .  C'è  quindi  una caterva   di  canzoni\  canzonette  spesso , dipende  dai gusti ,  di   mediocre ed  infima  qualità   per la  maggior  parte  .  Infatti   il  tormentone     lo si fabbrica  a tavolino   creando appositamente  canzoni   che dopo una  stagione  saranno  dimenticati  ( salvo eccezioni  )   si  potrebbe  dire   che    se prima  Tormentone  lo  divettava  oggi  invece  Tormentone  si nasce  .   Infatti 

A ciascuno il proprio tormentone del cuore… ai posteri l’ardua sentenza: saranno in grado i pezzi di oggi di durare così a lungo nel tempo? Bella domanda, chi può dirlo, di sicuro l’ingente quantitativo di proposte non aiuta, anzi rischia di confondere, depistare e far passare in secondo piano parecchi brani degni di nota. Il mercato musicale estivo negli ultimi anni è sicuramente in crescita dal punto di vista commerciale, l’intera discografia investe più che in passato, i ritorni sono sicuramente importanti, ma non perdiamo di vista il focus, la musica non può essere trattata solo esclusivamente come un’industria. Pensiamo a tutte le canzoni che abbiamo appena citato, hanno funzionato, molte senza alcuna aspettativa, il segreto forse sta proprio in questo. Insomma, gli anni passano ma i tormentoni ben fatti rimangono! 

(  da   https://recensiamomusica.com/viaggio-nella-storia-dei-tormentoni-estivi-dagli-anni-60-ad-oggi  )  

concludo   con lo stesso interrogativo espresso  , ho dovuto usare  il cattura  schermata  perchè  non riuscivo a copiarlo in altro modo    ,  nella  chiusa  dell'articolo  di  Dea  Verna  su oggi  di  questa  settimana  




25.6.21

Stati Uniti, la beffa all'ex leader della lobby delle armi: fa il discorso di diploma a 3mila sedie vuote



leggi anche







Stati Uniti, la beffa all'ex leader della lobby delle armi: fa il discorso di diploma a 3mila sedie vuote David Keene è stato invitato a Las Vegas per parlare agli studenti in una scuola che in realtà non esiste. Gli organizzatori, che hanno perso il figlio nella strage di Parkland, hanno poi montato il video con gli spari e le grida delle vittime. Il numero delle sedie richiamava quello dei ragazzi uccisi che si sarebbero diplomati quest'anno
                  di Massimo Basile

NEW YORK - Quando David Keene, ex presidente della Nra, la potente lobby delle armi, e John Lott, scrittore e sostenitore del diritto all’autodifesa, sono saliti sul palco per pronunciare il loro saluto ai nuovi diplomati, non si sono insospettiti nel trovarsi di fronte una distesa di migliaia di sedie vuote. 
David Keene, ex leader dell'Nra, parla a Las Vegas davanti a 3mila sedie vuote
 (
Change the Ref)

Pensavano fosse una misura di sicurezza in tempi di pandemia. Così entrambi, con indosso gli abiti accademici, compreso il tocco, hanno lodato i nuovi diplomati, si sono congratulati, hanno parlato del diritto a difendersi con le armi, e di quanto il Secondo Emendamento avesse reso l’America un “Paese più forte”. La platea vuota davanti a loro era lì a indicare l’esatto contrario ma lo avrebbero scoperto soltanto settimane dopo, quando la cerimonia è stata messa in rete e montata in una serie di video con immagini cinematografiche, riprese con i droni, emozionanti panoramiche della platea fantasma.
La classe scomparsa del 2021
Un’organizzazione che combatte l’uso delle armi ha organizzato a Las Vegas, Nevada, la cerimonia di diplomi di una scuola che non è mai esistista, facendo parlare i due ospiti davanti a una platea di sedie bianche vuote: 3.044, tante quante sarebbero state occupate dalle giovani vittime delle armi e che si sarebbero diplomate quest’anno. La “Class Lost 2021”, la classe scomparsa, quella che non ha potuto vivere una delle giornate più importanti dell’adolescenza: la festa di fine corso.
"Change the Ref", fondata da Patricia e Manuel Oliver, che persero il figlio, Joaquin, nella strage alla scuola di Parkland, in Florida, nel 2008, hanno organizzato questa gigantesca messinscena per sensibilizzare l’America a mobilitarsi per fermare le stragi. Il gruppo ha messo in piedi la cerimonia, con tanto di palco, microfoni, luci e distesa di sedie vuote, tutte per onorare i “nuovi diplomati” della fantomatica James Madison Academy, nome, come vedremo, scelto non a caso.
Madison e il Secondo emendamento
Keene e Lott, con toni dottorali, hanno lodato il "padre fondatore della scuola", il presidente James Madison, che nel 1789 sostenne l’introduzione del Secondo emendamento, ratificato due anni dopo, che garantisce il diritto all’autodifesa, principio in realtà pensato per autorizzare i cittadini americani a difendere il Paese da un eventuale colpo di Stato, e diventato negli anni il via libera all’acquisto indistinto di armi.
Lott, che ha collaborato con il dipartimento di Giustizia sotto la presidenza di Donald Trump e scritto il libro Più armi, meno crimine, ha sostenuto che “i pacifisti e i democratici combatteranno con le unghie e con i denti, per chiedere il controllo preventivo sugli acquirenti. “Seguite i vostri sogni”, dice Keene nel video, senza sapere di rivolgersi a migliaia di studenti scomparsi. Le parole dei due relatori sono state montate assieme alle registrazioni audio delle stragi, i drammatici messaggi lanciati per telefono, le richieste di aiuto, le voci di ragazzi impauriti, e i colpi finali di fucili d'assalto.
Niente rimborso aereo
“Abbiamo perso nostro figlio tre mesi prima che si diplomasse - hanno commentato gli Oliver, spiegando il senso della beffa - conosciamo esattamente cosa si prova a essere lì a ricevere il diploma. Proprio per questo sappiamo cosa stanno vivendo migliaia di genitori come noi”. Lott ha protestato, accusando l’organizzazione di aver pubblicato "dichiarazioni fuori contesto”, e si è lamentato di aver dovuto affrontare un viaggio di quasi duemila chilometri, dal Montana, per presenziare alla cerimonia. Gli era stato promesso il rimborso del volo aereo, 495 dollari, ma non ha visto niente. Avesse messo in atto quel “controllo preventivo” a cui ha dichiarato guerra, avrebbe scoperto che la James Madison Academy non è mai esistita.

24.6.21

non sono solo gli effeminati e gli sfigati che lottano per emancipazione femminile, la storia di Salvatore Morelli autore di "La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale "

Leggo la lettera di Fiorella Soldà a Merlo Francesco merlo su repubblica che


 un maturando di Milano al quale è stato chiesto di commentare il testo di John Stuart Mill sull’asservimento delle donne. Il giovane ha evocato le suffragette e Simone Weil. Bene. Ma c’è un giurista italiano che ben otto anni prima pubblicò “La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale”. L’autore, Salvatore Morelli (1824-1880), fu deputato per quattro legislature nel Collegio di Sessa Aurunca e per quattro volte propose il progetto di legge “Abolizione della schiavitù domestica con la reintegrazione giuridica della donna, accordandole i diritti civili e politici”. Non ottenne risultati. Criticato, sbeffeggiato e trattato con sarcasmo, morì in povertà. Poi...damnatio memoriae.
 La  risposta  di Merlo

Morelli è uno di quei geni italiani che arrivano prima degli altri alla civiltà dei diritti e perciò vengono sbeffeggiati. E quando finalmente gli altri si appropriano delle loro ragioni, nessuno ne risarcisce la memoria. Emilia Sarogni gli ha dedicato una bella biografia.


e  questo articolo     di wikipedia  


Salvatore Morelli

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On. Salvatore Morelli
Morelli Salvatore.jpg

Deputato del Regno d'Italia
LegislatureXXIXIIXIII
Gruppo
parlamentare
socialista
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza

Salvatore Morelli (Carovigno1º maggio 1824 – Pozzuoli22 ottobre 1880) è stato uno scrittoregiornalistapatriota e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Salvatore Morelli nacque il 1º maggio 1824 da Aurora Brandi e Casimiro Morelli, a Carovigno. Intraprese i primi studi di indirizzo classico con l'aiuto di don Felice Sacchi, arciprete di Carovigno e dei canonici Del Buono e De Castro nel seminario di Brindisi. Nel 1840 si trasferì a Napoli per seguire gli studi della facoltà di giurisprudenza all'Università di Napoli. Nella città partenopea frequentò ambienti liberali come il salotto di Maria Giuseppa Guacci e Antonio Nobile[1]. Divenne giornalista e si affiliò alla «Giovine Italia» fondata da Mazzini.

Di idee libertarie e mazziniane, nel 1848 a Brindisi entrò nella Guardia Nazionale. Scontò dieci anni di carcere per aver bruciato l'immagine di Ferdinando II nella piazza della città natale. Nel 1851, accusato di cospirazione, venne tradotto nel castello di Ischia, prigione per i detenuti politici, dove subì una falsa fucilazione, venne torturato e vide i suoi libri bruciati. Terminò il primo lungo periodo di prigionia sull'isola di Ventotene. Qui esaltò la sfortunata spedizione di Carlo Pisacane a Sapri. Cadde ancora una volta nelle maglie della giustizia borbonica. A Ventotene salvò tre bambini dall'annegamento e per questo ricevette la grazia, che però rifiutò passandola ad un altro detenuto, padre di numerosi figli. Inviato a Lecce nel 1858 a soggiorno obbligato, si guadagnò da vivere come istitutore dei figli di un farmacista della città. Nel gennaio 1860 fu di nuovo imprigionato per alcuni mesi, avendo rifiutato un incontro con Francesco II.

Uscito dal carcere al crollo del regime borbonico[2], fondò a Lecce, alla fine del 1860, la rivista mazziniana, ispirata alla figura di GaribaldiIl Dittatore. Sul giornale, Morelli evidenziava le colpevoli negligenze del nuovo governo nazionale e illustrava le riforme, a suo avviso, più urgenti: decentramento, snellezza burocratica e istruzione del popolo.

Nel 1861 fu pubblicata la sua opera più importante, seconda edizione nel 1862, terza edizione nel 1869, dal titolo definitivo La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale [3], anticipatrice dell'emancipazione femminile, otto anni prima del libro di John Stuart Mill La servitù delle donne. Il libro di Salvatore Morelli venne tradotto in francese a Bruxelles e in inglese a Londra.

Trasferitosi a Napoli, scrisse sul giornale dei razionalisti Il libero pensieroMassone, fu con Federico CampanellaDomenico Angherà ed altri esponenti della corrente massonica democratica, tra i rappresentanti maschili nelle logge di adozione[4].

Fu deputato nel collegio di Sessa Aurunca per quattro legislature, dal 1867 al 1880. Nel 1867 presentò, primo in Europa, un progetto di legge dal titolo "Abolizione della schiavitù domestica con la reintegrazione giuridica della donna, accordando alla donna i diritti civili e politici" per la parità della donna con l'uomo, forte risposta al Codice civile italiano del 1865, che sottometteva la donna all'autorizzazione maritale, facendone una minorenne a vita. Negli anni 1874-1875 propose un nuovo diritto di famiglia, con cento anni di anticipo rispetto a quello approvato solo nel 1975, che prevedeva l'eguaglianza dei coniugi nel matrimonio, ma anche il doppio cognome, i diritti dei figli illegittimi e il divorzio. Nel 1875 presentò, con un apposito disegno di legge, la richiesta del diritto di voto per le donne. Fra le sue proposte, anche l'istituzione della cremazione, l'abolizione dell'insegnamento religioso nelle scuole pubbliche e l'istituzione di una Società delle Nazioni, per preservare la pace nel mondo.

Nessuna di queste leggi venne presa in considerazione, però, nel 1877 il Parlamento italiano approvò il suo progetto di legge, "legge Morelli n. 4176 del 9 dicembre 1877", per riconoscere alle donne il diritto di essere testimoni negli atti normati dal Codice civile, come i testamenti, importante progresso per i risvolti economici e per l'affermazione del principio di capacità giuridica delle donne. Grazie al suo impegno, le ragazze furono ammesse a frequentare i primi due anni del Ginnasio. Propose un'istruzione moderna, gratuita e obbligatoria per tutti, tutelò i deboli, lottò contro la pena di morte. Si batté, inoltre, contro la Legge delle Guarentigie (garanzie concesse al papa pari a quelle previste per un Capo di Stato straniero, con la differenza che il primo è a totale carico del contribuente italiano).

Morì in miseria, non esistendo allora l'indennità parlamentare[5], nella camera di una piccola locanda di Pozzuoli. Le emancipatrici statunitensi scrissero che era morto il più grande difensore dei diritti delle donne nel mondo.

mi hanno  arricchito    culturalmente   non si finisce   mai d'imparare  ed 'apprendere cose  nuove   . Soprattutto    ritengo ancora   valido i suo pensiero  . Infatti egli  era   

da   https://www.treccani.it/enciclopedia/salvatore-morelli_(Dizionario-Biografico)/

[ .... ] Profondamente convinto dell’uguaglianza tra i sessi che trovava fondamento nella comune personalità umana, Morelli pose l’accento sul ruolo pedagogico delle donne, con gli accenti tipici della cultura romantica: le donne parlavano al cuore della famiglia, erano meno logorate dalla corruzione del potere e avrebbero promosso il rinnovamento sociale. Nella sua prospettiva, l’uguaglianza dei diritti non avrebbe certo cancellato le specifiche virtù naturali legate all’esperienza della maternità. [.... ] 


lezione     che noi tutti  dovremo fare  nostra  

La battaglia di un ragazzo per vaccinarsi "A 17 anni scelgo da solo per questo mi ribello a mamma e papà no vax"e si rivolge ad un avocato


Quella    riportata  sotto da  repubblica    d'ieri  e  confermata     da questo  editoriale   su    repubblica    d'oggi     di Concita  De  Gregorio   È una grande storia, quella dei due ragazzi minorenni figli di no vax che vogliono essere vaccinati.

È una grande storia, quella dei due ragazzi minorenni figli di no vax che vogliono essere vaccinati.
Ne conosciamo due, ma chissà quanti sono in Italia. Un dissenso che incrocia diritti, responsabilità, libertà, educazione, norme e aspirazioni. I genitori non vogliono vaccinarsi, per ragioni che da adulti sanno senz’altro difendere anche con veemenza, e non vogliono
che i figli minorenni lo facciano: «Fino a diciott’anni fai come dico io», ci siamo tutti sentiti ripetere in modo più o meno garbato, chiaro anche quando non detto.
Dai giornali si sa che i ragazzi, entrambi toscani, si sono rivolti a un avvocato.
Gianni Baldini, dell’Associazione avvocati matrimonialisti e per la tutela dei minori.
Baldini dice che non è facile: non esiste in Italia una figura di “avvocato dei minori” come in altre nazioni europee, che possa dirimere contrasti senza far intervenire il giudice. Quello che lui può fare è parlare coi genitori. Difficile immaginare che due convinti no vax si lascino persuadere, ma non si può mai dire. I ragazzi possono in alternativa rivolgersi al Garante per l’infanzia e l’adolescenza o ai servizi sociali, e arrivare per quella via a una decisione del giudice.
A parte che l’urgenza di vaccinarsi non è compatibile con un iter del genere (diventerebbero nel frattempo maggiorenni, risolta così la questione) come chiunque capisce il livello di conflitto domestico che si accende se ti rivolgi ai servizi sociali contro la tua famiglia può essere insopportabile per un ragazzino che in quella famiglia e in quella casa vive. Ha detto uno dei due: «Gli adulti sono liberi di fare ciò che vogliono ma devono lasciare liberi anche gli altri, figli compresi». Davvero un grande tema.
  Infatti    repubblica  del  23\6\2021

La battaglia di un ragazzo per vaccinarsi
"A 17 anni scelgo da solo per questo mi ribello a mamma e papà no vax"

 FIRENZE — «Alla mia età sono libero di sballarmi in discoteca ma non di avere voce in capitolo su questioni come la mia salute. È assurdo che io non possa partecipare a una decisione tanto importante. Alla fine quando sei un ragazzo l’ultima parola è dei genitori anche se tu non sei d’accordo». Matteo (nome di fantasia), 17enne fiorentino che non potrà vaccinarsi contro il Covid perché i suoi genitori non sono d’accordo, si sfoga con Repubblica.

 

Abbiamo parlato con lui su WhatsApp tramite Gianni Baldini, presidente della sezione di Firenze dell’ Ami (Associazione avvocati matrimonialisti italiani), che sta accompagnando lo studente in un percorso che avrà come primo passo un tentativo di mediazione con i genitori. Loro ancora non sanno che Matteo si è rivolto a un legale dopo avergli negato il consenso a farlo vaccinare.


Come è nata la tua ribellione?
«Sono figlio unico. La mia famiglia è unita. I miei genitori hanno un bel lavoro, sono laureati, ma sono anche no-vax convinti. Ritengono che il vaccino sia pericoloso, infatti non sono vaccinati e vogliono impedire a me di farlo».
Come hai vissuto la pandemia?
«Come i miei compagni di classe. Ho rinunciato a quasi due anni di uscite, gare, interrogazioni, recluso in casa davanti a uno schermo per parlare con gli amici, seguire le lezioni e giocare alla PlayStation. E basta, tutto qui. Prima del lockdown avevo anche una ragazza, ma non so più nemmeno come riavvicinarmi a lei».
Ora che c’è un vaccino a te non è permesso farlo.
«Non posso stare con gli amici e non posso viaggiare con loro senza green pass. È come se non avessi un futuro».
Cosa facevi prima della pandemia, a cosa hai rinunciato?
«Faccio nuoto. Una delle mie paure è che possano mettere limitazioni agli accessi in piscina ai non vaccinati. Partecipavo anche alle manifestazioni ambientaliste di Fridays for Future».
Matteo ha potuto rivolgersi a un avvocato, nonostante l’ordinamento italiano non consenta al minore di farlo in modo diretto, grazie a un’intesa sottoscritta da Ami e ministero dell’Istruzione, che prevede la possibilità per i minori di dialogare con un legale e ottenere supporto su questioni che riguardano i loro diritti e interessi.
Dopo il no dei tuoi genitori cosa hai deciso di fare?
«Ero frastornato. Ho parlato con i miei amici e chiesto aiuto a scuola. Il legale dell’associazione proverà a farli ragionare. Ai miei non ho ancora detto che ho parlato con un avvocato. Loro dicono che nessuno può obbligarli a vaccinarsi, perché i vaccini sono pericolosi, però vogliono costringermi a non farlo. A me sembra una contraddizione, per questo ho cercato un modo per convincerli. Anche alcuni miei compagni di scuola vorrebbero farlo ma non hanno ricevuto il permesso dalle famiglie».
Cosa pensi dei vaccini e dei no vax?
«Per me chi dice che non sono sicuri per via della sperimentazione troppo rapida dice una scemenza. Poi ognuno è libero di fare quello che gli pare, anche se proprio quelli che non vogliono imposizioni alla fine impongono le loro convinzioni agli altri, come nel caso dei miei genitori con me».
Ai genitori di Matteo l’avvocato Baldini chiederà un incontro per capire se c’è un margine di accordo. In caso contrario la vicenda potrebbe arrivare in procura.


Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata IX SE NON POTETE SCAPPARE USATE I GOMITI E LE GINOCCHIA

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