Che impresa straordinaria!L’Italia del volley è campione d’Europa. Sconfitta in finale la Slovenia al quinto set, in rimonta, dopo un match pazzesco vissuto sempre in apnea, con un Michieletto addirittura devastante nell’ultimo parziale.Dopo le azzurre, è la volta degli azzurri, per una doppietta che non era mai accaduta nella storia di questo sport. Questo significa essere campioni e grandi uomini, alla faccia di tutte le critiche, le Cassandre e i profeti di sventura.Non finisce mai. Non finisce mai quest’estate pazzesca. Non svegliateci!
Ma quello che mi ha sorpreso di più è il fatto che La Polonia, campione del mondo di pallavolo in carica, accetta il terzo posto agli Europei con gioia. E festeggia la medaglia di bronzo
La Polonia, campione del mondo di pallavolo in carica, accetta il terzo posto agli Europei con gioia. E festeggia la medaglia di bronzo come se avesse vinto il torneo. Non era affatto scontato. Il video.La lezione della Polonia che festeggia il bronzo come se avesse vinto gli Europei di pallavolo | VIDEO
Non come le squadre di calcio che rifiutano le medaglie,guardate i campioni del MONDO che accettano con GRATITUDINE la medaglia di #bronzo certi di essersi battuti fino alla fine
ONORE ALLA #POLONIA onore alla #pallavolo #europei #ItaliaSlovenia #CEVEuroVolley2021 #EuroVolleyW pic.twitter.com/Oz5FQ7Ha2P— 𝒻𝒾𝓇ℯ𝒸𝒶𝓉 (@firecatbaby) September 19, 2021
Ieri la nazionale di pallavolo polacca è riuscita a vincere la finalina che le ha permesso di conquistare il terzo posto agli Europei di pallavolo. Per i polacchi, che ospitavano il torneo, la vittoria con la Serbia rappresenta una parziale consolazione. La Slovenia era arrivata infatti in finale battendo a Katowice per 3-1 i padroni di casa della Polonia. E nonostante la collezione di terzi posti in Europa si stia facendo sempre più ampia, è la seconda volta consecutiva che accade, la squadra ha dimostrato grande entusiasmo e gratitudine durante la premiazione e la consegna della medaglia. Una scena del tutto diversa da quella che tutti ricordiamo dopo la vittoria degli Azzurri del calcio. Allora molti dei calciatori inglesi, sconfitti dalla Nazionale guidata da Mancini, si tolsero la medaglia d’argento mostrando delusione e poco rispetto. E finendo in un polverone di polemiche.
Ma anche i tifosi polacchi hanno dimostrato la loro grande sportività tifando la nostra nazionale con grande trasporto durante la finale:
IO VIVO PER I TIFOSI POLACCHI CHE FANNO IL TIFO PER NOI CON LA BANDIERA ITALIANA #ItaliaSlovenia pic.twitter.com/at7Dlhti03
— eric⁴ nel mood di settembre (@_diasre_) September 19, 2021
Certo non bisogna dimenticare che gli avversari degli azzurri erano proprio quegli sloveni che avevano impedito l’accesso alla finale della squadra di casa. Ma il tifo è fatto anche di questo, o no?
Il pugile italiano salito sul ring col corpo ricoperto di tatuaggi inneggianti al nazismo
Michele Broili ha combattuto contro Hassan Nourdine per la finale del campionato italiano Superpiuma sfoggiando tatuaggi come il totenkopf dei campi di concentramento e il simbolo delle SS. La Federpugilato l’ha segnalato agli Organi di giustizia federale
Solo che dall’altra parte del ring trova Hassan Nourdine, quello a sinistra, campione astigiano nato 34enne in Marocco e immigrato anni fa in Italia in cerca di fortuna.
Per la cronaca, è finita così, con Broili che non solo è stato nettamente sconfitto da Nourdine sul ring ma anche segnalato dalla Federpugilato agli organi di giustizia federale.
Insomma, il karma esiste.
Ora arrivi anche la giustizia sportiva, in modo rapido, netto e severo, perché uno così in una competizione sportiva ufficiale, con questi simboli criminali addosso, proprio non ci può stare.
Michele Broili ha combattuto contro Hassan Nourdine per la finale del campionato italiano Superpiuma sfoggiando tatuaggi come il totenkopf dei campi di concentramento e il simbolo delle SS. La Federpugilato l’ha segnalato agli Organi di giustizia federale
Durante un incontro di pugilato avvenuto ieri al Palachirabola di Trieste valevole per il titolo italiano Superpiuma, il pugile Michele Broili – che sfidava l’avversario Hassan Nourdine – ha sfoggiato a petto nudo diversi tatuaggi inneggianti al nazismo, tra cui il totenkopf che richiama l’unità paramilitare addetta alla custodia dei campi di concentramento della Germania nazista, e il simbolo delle SS. Immagini che non hanno neanche portato bene sul ring a Broili: Nourdine infatti si è imposto nettamente (98-91; 98-91; 96-95) laureandosi campione d’Italia SuperPiuma.
La Federpugilato ha diramato un comunicato in cui spiega di voler “chiarire immediatamente la propria posizione e renderla pubblica”. “Durante l’incontro – si legge nella nota – si sono notati alcuni tatuaggi sul corpo del Pugile Broili inneggianti al nazismo e, come tali, costituenti un comportamento inaccettabile e stigmatizzato da sempre dalla Federazione Pugilistica Italiana, la quale è costantemente schierata contro ogni forma di violenza, discriminazione e condotta illecita e/o criminosa. Ovviamente di tale comportamento è esclusivamente responsabile il tesserato che lo ha posto in essere e, semmai, indirettamente ed oggettivamente la Società di appartenenza che lo abbia avallato e/o tollerato. Alcuna responsabilità può e deve essere ascritta alla Federazione Pugilistica Italiana, la quale non può essere a conoscenza delle scelte personali di ogni singolo tesserato sino a quando non ne abbia contezza”.
La Federazione ha provato quindi a smarcarsi dalle critiche e “condanna e stigmatizza con forza e perentoriamente il comportamento del proprio tesserato e si dissocia da ogni riferimento che i tatuaggi offensivi dallo stesso portati evochino. Tale comportamento è in palese contrasto con le norme sancite dal ‘Codice di Comportamento Sportivo del Coni (art.5)’ che la Fpi recepisce, condividendone spirito e contenuto”. Per questo motivo la Fpi ha annunciato di voler segnalare il caso agli Organi di Giustizia Federali “affinché di tale comportamento sia valutata nelle sedi opportune la contrarietà rispetto allo Statuto ed ai Regolamenti Federali e vengano adottate le opportune misure sanzionatorie anche a tutela dell’immagine della Federazione Pugilistica Italiana. Riservandosi, altresì, ogni opportuna azione”.
“C’è stato anche più gusto a vincere”: la felicità di Nourdine per aver messo ko il pugile con i tatuaggi nazisti
Quando sono saliti sul ring lo sgomento è stato generale, poi Nourdine lo ha battuto ed è diventato il campione nazionale pesi piuma. Solo oggi il j’accuse alla federazione
E’ stato un match impari quello valevole per il titolo italiano pesi piuma di Pugilato, perchè Hassan Nourdine è più intelligente di Michele Broili. E il mondo dello sport è uno di quei posti dove il più grosso può vincere una gara, rimane il più intelligente però a vincere i titoli. Così è stato anche questa volta, l’occasione è però delle più emozionanti perché Nourdine, marocchino di 34 anni e piemontese da 28, ha detto che battere il suo avversario è stato molto più bello. Soprattutto per via di quegli orribili tatuaggi che portava sul petto. Broili negli ultimi giorni era balzato agli onori delle cronache per simboli, disegni e scritti inneggianti ideologie razziste e naziste. Un 88 tatuato sul petto, poi la svastica. Sono solo alcuni dei simboli incredibili marchiati a fuoco sul pugile.
“C’è stato anche più gusto a vincere”: la felicità di Nourdine per aver messo ko il pugile con i tatuaggi nazisti
Sulle colonne de La Stampa si legge una bella intervista di Enzo Armando proprio al pugile marocchino. Nella sua storia esiste qualcosa che va presa comunque come un’insegnamento, e dopo tutta la retorica e la litania della felicità va messo sul tavolo il tema dei controlli. Come ha fatto un’atleta che veicola quel genere di messaggi a salire sul ring della finale? Quei tatuaggi sono uno slogan. Al peggior capitolo dell’umanità. “Ho trovato quelle scritte oscene. La Federazione doveva accorgersi dall’inizio che questo pugile aveva simpatie naziste – ha commentato il pugile marocchino. Ignoranza? Non ci sono giustificazioni. Chi ha fatto almeno le scuole medie sa cosa ha fatto il nazismo e chi non ha potuto frequentare sa cosa sia stato l’Olocausto. Incitare all’odio è punito dalla legge. Ma, vista la situazione, c’è stato anche più gusto a vincere”.
Come dargli torto? Ora per Hassan Nourdine ricomincia l’altra vita. Il pugilato non è il calcio, non ci sono così tanti soldi in giro. Lui continuerà a fare il muratore, fosse solo perché ha un figlio di appena un anno da crescere. Ha molto da insegnargli ancora, soprattutto a non aver paura di chi ha una svastica sul petto. Loro solitamente sono quelli che perdono.