11.2.09

Senza titolo 1255

E' un po' lungo, ma ne vale la pena... per capire cosa c'è dietro la cortina fumogena che vediamo in tv...






Senza titolo 1254

  L'AVETE VISTO IL FILM LA SCIANTOSA ?  :-)


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Lettera sulla Carità/Agàpe

Grassetti nostri.
 


 


La sera della morte di Eluana, alle ore 21,30 circa suona il mio telefono. Una voce di donna dice: “Ora sarete contenti. L’avete ammazzata. Siete nazisti”. Ho messo giù il telefono, senza proferire parola. Se l’irrazionalità raggiunge simili livelli abissali, svanisce qualunque parola di confronto.
Mi ha addolorato vedere cattolici, uomini e donne, preti e qualche cardinale parlare con sicurezza di “assassinio” e altre nefandezze. Ho visto la scritta su un muro vicino alla clinica che diceva “Beppino boia”. Credo che un cattolico avrebbe dovuto essere legato come ad una roccia solida alla Parola: Non giudicate e non sarete giudicati; con il giudizio con cui giudicate sarete giudicati; e con la misura con cui misurate vi sarà misurato (cf Mt 7,1-2). Avrei voluto ascoltare parole come: «Tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e non li hai abbandonati» (Ne 9,17). Come si concilia l’urlo di «assassino» con il rosario in mano o la croce sbandierata come una spada di morte? Ho visto l’assalto all’ambulanza con la stessa atroce violenza di chi voleva linciare lo stupratore catturato. Ho visto e ho chiesto perdono nel mio cuore perché questa non è la mia chiesa, non è la Chiesa di Gesù. E’ solo un branco di animali che sarebbero capaci di uccidere mentre proclamano la sacralità della vita. Il 3° comandamento «Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio» (Es 20,7), Dio lo ha pensato apposta per i cattolici, perché sapeva che avrebbero bestemmiato facendo finta di pregare.



I cattolici hanno il diritto di pensare in modo diverso, ma non hanno il diritto di imporsi agli altri, magari con le ingiurie e gli insulti. Quando un cattolico insulta la coscienza di un padre e di una madre che per diciassette anni hanno salito il calvario insieme alla figlia e non sono ricorsi al metodo dei farisei, ma si sono rivolti allo Stato e alla Magistratura per avere una risposta ad un dramma, non solo sbaglia sempre, ma nega e infanga quel Dio in cui crede di credere. Il peccato di questi lanzichenecchi della religione urlata e violenta non sarà perdonato né in cielo né in terra perché è un peccato contro l’Amore che è lo Spirito Santo. Avrei voluto che i sedicenti cattolici avessero letto le sublimi parole che scrive San Paolo ai cristiani di Corinto:

«1 Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l’Agàpe, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna ... 4 L’Agàpe è paziente, è benigna l’Agàpe; non è invidiosa l’Agàpe, non si vanta, non si gonfia,  8 L’Agàpe non avrà mai fine … 13 Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e l’Agape; ma di tutte più grande è l’Agape!» (1Corinzi 13,1-8).

La stessa lettura attualizzata fino all’estremo teo-cristo-logico, suona così:
1 Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi Cristo, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna ... 4 Cristo è paziente, è benigno Cristo; non è invidioso Cristo, non si vanta, non si gonfia, 5 non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6 non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. 7 Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 8 Cristo non avrà mai fine…13 Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e Cristo; ma di tutte più grande è Cristo!

Noi sappiamo purtroppo che i cattolici hanno tanto rispetto per la Bibbia che non la leggono nemmeno e le loro sguaiate dimostrazioni violente e le loro grida per strada ne sono la prova. No! Essi non rappresentano Gesù Cristo e tanto meno Dio perché Dio per fortuna nostra non è cattolico, praticante e osservante, ma è il Padre di Gesù Cristo che svela la sua tenerezza perché «Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui (Gv 3,17). Avrei voluto che i cattolici fossero andati per strada e avessero gridato a squarciagola: Beppino, Sati ed Eluana Englaro, venite da noi, voi che siete stanchi e oppressi, ed noi vi daremo ristoro (cf Mt 11,28). Hanno invece fatto come i farisei e gli scribi che «legano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito» (Mt 23,4).


Dov’erano questi cattolici che amano la vita ad ogni costo, in tutti questi 17 anni? Uno di loro è mai andato a fare una notte di assistenza, un’ora di compagnia, mezz’ora di aiuto? Si sono svegliati all’improvviso, al suono delle trombe e dei tromboni con candele, bottiglie e cibo come se andassero ad un pic-nic fuori porta. Dio ci scampi da codesto modo di cattolici. Ancora una volta, molti hanno perso l’occasione propizia per tacere.

Io non so che cosa avrei fatto nelle condizioni date in cui si è trovato papà Beppino, io so che ho invocato la morte per mia mamma e la invocherei anche oggi e forse mi spingerei anche più in là. Non so, ho poche certezze e molti dubbi. So però anche che lo Stato deve tutelare il diritto di ciascuno di agire e scegliere secondo coscienza, senza aggravi particolari. Paolo VI nel 1970 scrisse una lettera al card. Jean Marie Villot in cui afferma: «Pur escludendosi l’eutanasia, ciò non significa obbligare il medico a utilizzare tutte le tecniche di sopravvivenza che gli offre una scienza infaticabilmente creatrice. In tali casi non sarebbe una tortura inutile imporre la rianimazione vegetativa, nell’ ultima fase di una malattia incurabile? Il dovere del medico consiste piuttosto nell’adoperarsi a calmare le sofferenze, invece di prolungare più a lungo possibile, e con qualunque mezzo e a qualunque condizione, una vita che non è più pienamente umana e che va verso la conclusione».
Di fronte a queste parole, che provengono da un papa – e che papa! – vorremo che i nostri parlamentari avessero, tutti, un sussulto di orgoglio nazionale e proclamassero, magari con decreto approvato «ad horas» di essere figli e custodi della laicità dello Stato, la stessa non un’altra che è custodita dalla nostra Costituzione che garantisce a ciascuno la libertà di coscienza, senza imporre etiche proprie, purché non lesive delle libertà degli altri, in una visione unitaria e molteplice della convivenza e della dignità della polis civile. A tutti un grande abbraccio.


 

 

("Repubblica sez. Genova", Paolo Farinella, prete)

Sciacalli

Sulla scia del post precedente,di cdv,propongo il post che ho scritto oggi,per puro caso sullo stesso tema.Leggete fino in fondo...


 “ci sono gli avvoltoi che aspettan già…”



In questi giorni tanto se ne è parlato su vari blog,ognuno con il suo punto di vista,le sue idee,tutti comunque,associaibili ad una delle due fazioni opposte,ovviamente parlo del caso Eluana.


Non mi sono espressa in proposito,nè con post,nè tantomeno nei commenti di dove leggevo. E non intendo farlo ora,per un semplice fatto: non se ne può più.


E allora,piuttosto di parlare del caso Englaro,o di esprimersi riguardo ad una qualunque delle questioni di etica che porta a discutere viene in mente il comportamento vergognoso tenuto non solo dai media,ma anche dalla gente stessa.


 


Torniamo indietro un attimo,partiamo dall’inizio.


Focalizziamo il nostro mondo,la nostra realtà,ognuno fa la propria vita,interagisce con le persone,ha affetti ed antipatie. Ognuno di noi  insegue,ed ha diritto ad inseguire,il proprio concetto di benessere,felicità. Ma come sappiamo,noi che abbiamo visto abbastanza da non credere più nelle persone,non è certo così facile. C’è chi crede che la felicità sia far soldi per potersi comprare tante cose (ma io dico che i soldi non fan la felicita,ma di sicuro aiutano!) c’è chi non ha niente e forse è più felice di altri,c’è chi non ha niente ed è triste. La felicità è un concetto soggettivo,e forse molti di noi nemmeno saprebbero dire che cosa rappresenta la felicità,inseguono tutta la vita qualcosa,per rendersi conto che poi,magari,felici veramente non lo sono stati mai.


Immaginiamo per adesso il nostro modo di interagire con la realtà: usciamo,leggiamo il giornale,o in casa ascoltiamo il telegiornale. Ci interessa,in qualche modo sapere cosa succede fuori,al di là del nostro piccolo mondo,il motivo non lo so,e non mi interessa. C’è chi direbbe che è giusto tenersi informati,che bisogna conoscere per cambiare le cose,sorvoliamo,non è questo di cui voglio parlare.


Guardiamo un attimo le notizie. Fate un esperimento adesso,accendete la tv,aprite il giornale a caso,andate su un qualunque sito giornalistico. Qual è l’argomento in prima pagina? Non occorre diciate nulla,sono convinta che è una polemica,o una brutta notizia di qualunque genere.


Noi viviamo bombardati da informazioni esclusivamente brutte. Noi,del mondo la fuori,quello che vogliamo conoscere standocene seduti in poltrona,conosciamo esclusivamente i fatti brutti.


Eh,mi direte voi,ma le belle notizie non interessano a nessuno,non fanno audience…


Non fanno audience fermiamoci a riflettere,fermiamoci a riflettere.


Smettiamo di guardare la realtà,immaginiamo ora,un mondo,anzi,un giornale che da più rilievo alle belle notizie,immaginiamo un mondo di belle notizie.


Eh,fantascienza vero?


Un giornale (un mondo) così non può esistere. La gente non lo leggerebbe,non venderebbe 10 copie. E allora adesso torniamo al presente. Torniamo a noi a voi,a quando avete iniziato a leggere questo post. Eccoci, si parla del caso Eluana Englaro. Le tv,i giornali,sembra non trasmettano altro. Su 9 canali almeno sei trasmettevano contemporaneamente un servizio su di lei. Fra la tarda sera e la nottata del 9 febbraio la maggior parte delle emittenti televisive ha cambiato i propri palinsesti per trasmettere un servizio speciale sulla morte della ragazza. E la gente,guarda ascolta.


Ora,torniamo alla mia affermazione del primo paragrafo...


CONTINUA A LEGGERE

ultimo post sul caso Englaro

Cari media , cari Blogger  , spett  politici   \ politicanti

 vi prego  basta  parlare  del caso Englaro  , basta insulti   sopratutto  lei ministro Alfano  . Lasciamo in pace il papà di Eluana e  battiamoci  reallmente  ( sempre che sia possiibile   visto il vostro atteggiamento soprattutto vvoi teodem e  voi centro destra   di chiusura   e d'arrocamento ottuso  ed ipocrita sulle  posizioni pontificie )  senza cedere ale pressioni della chiesa  per una legge  vera   magari anche di compromesso come  fu per il divorzio e l'aborto ( prendiamo esempio   da quel poco di buono   che  avevano i vecchi carrozzoni di Dc e Pci-Psi e   chiamata  impropriamente    da'alcuni prima repubblica  o   d'altri  vecchio regime  )  e facciamoli decidere con un referendum vero non come quello  sullo statuto dei lavoratori  o   sulla   procreazione assistita    che voi  trasversalmente  avete  contributo a far  "invalidare "i  cioè a non fr  raggiungee il quorum nvitando ad non andare  a  votare  anzi che schierarvi sarebbe stato meglio e  più comprensibile per il No  o per il Si  .

P.s 
ringrazio  l'amica  e cdv  Stefania  ( ex  fronesis82.splinder.com ora muliniavento.stefaniacalledda.it )  per la vignetta   che  avevo cercato faticosamente  di  Vauro

Freddura da Londra!...

LONDRA                                                                        Immagine di Francesco Pintore "Londra"


-Pronto...pronto...chi parla? -A Romolè so io, me senti? -Io sento freddo...ma chi sei? -So Checco!-Hao ma do' stai? -Sto a Londra! -E che ce fai a Londra? -Sto pe' lavoro, ieri ho puro visto la partita de pallone,-Ma va? -Si Romolè, è mejo che sto zitto.-A Checco, ma ch'è sto freddo che m'ariva dar telefono?  -A Romolè fa freddo! sta a nevicà e tira puro  er vento!  - Ecco! pecchè sento freddo! -Ciao Che! ce arivedemo a Roma.-Ciao Romolè stamme bene!;)Franca Bassi


riflessioni sulla vita e sul tempo

Stavo mettendo  in ordine la mia  scrivania e ho trovato  (  mi pare  fosse  vanityfair )  una rivista   che un compagno di stanza  d'ospedale   andato via  prima di mi aveva lasciato  , dove  ho trovato questo aforisma  che : << Ma  come  è difficile \far passare il passato \  Ma il passato  non passa. \ Perchè lo  chiamano passato  \  se non passa  mai >> ( Fabrizio de Andrè )  . Allora  io ,  ( da  solito  solito provocatore  , mi piace  tastare il comportamento della  gente  , divertimi   a  scherzarci  e  prenderla un po' in giro  ma non tutti lo capiscono  infatti su youtube ho sempre  ai miei commenti segni meno ( il record  è ben 23  ) o  da  tre   persone sono stato bloccato  , in particolare  dal www.youtube.com/watch?v=7-bRu-e_TH8 sono  stato bloccato oltre che insultato  ed in parte  me lo merito  per  i miei commenti )  ho mandato un sms  ad amici e cdv  interni ed esterni  . Eccone  uno  : << E' passato  perchè non puoi più cambiarlo  . Perchè la  vita   ha un solo tempo il presente  . Dunque accetta   che non si sia  potuto   essere diverso da   ciò che  sei stato  e  guarda  avanti  . >>
Infatti la mia cdv  nonha  tuti i  torti , io penso che  nella vita   opera  d'arte   sia necessario  guardare  avanti  usando il passato e il presente  , proprio come si fa   con il cuore  e con la mente  . Vivere  si  nel presente   e  guardando al futuro  senza  scordarsi  ,almeno nelle cose  più importanti facendo una cernita  d'esse  , del passato   e  di quel che è stato anzi che  siamo stati nel bene e nel male  perchè  ome dice  una famosa  battuta   una famosa  fiction  Tv  , Un medico in famiglia  che ha aperto la strada   a i Cesaroni   : <<  Ciò che tu sei , io ero  . Ciò che io sono tu sarai >> .




Senza titolo 1253

  VE LA RICORDATE LA PORSCHE 928 ?  :-)


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per ceglieterrestre

Carissima Ceglie  ho letto il  tuo ultimo  è toccante   oltre che malinconico  post  ti capisco   e  ti sono vicina 
Visto che :  1  non  trovo le parole che non siano  banalità e  ovvietà per   commentare il tuo toccante post  .,   2 ma soprattutto non   riesco ( e no n credo si possa fare  qui su  splinder   )  a mettere  questo video nei commenti   ti dedico questo   video post la  canzone  di  Johnny Cash - Hurt  segnalatami da  loungelizard.splinder.com/




Senza titolo 1252

  VI PIACEVA LA CANZONE TORNERO' DEI SANTO CALIFORNIA ?  :-)


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Senza titolo 1251

  QUESTO E' UN VECCHIO CAMION FIAT 693 !  L'AVETE MAI VISTO ?  :-)


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10.2.09

Caro Raffaele...


Raffaele e Franca


Caro Raffaele, scusami se ti disturbo, so che mi comprenderai, in questi  giorni, ho rivissuto il periodo molto triste della nostra giovane vita. Per questo che ho scritto: "Solo chi ha patito, può comprendere il dolore di altri." Ti ricordi avevi solo 33 anni, quando sei morto, dopo  anni di malattia, di sofferenza; per me sono stati giorni, che non  posso cancellare; quanti giorni, quante notti passate al tuo capezzale? mi ricordo: quando vedevo la tua sofferenza, chiedevo e pregavo Dio in silenzio per la tua fine, chi ama non può lasciare soffrire un suo caro, solo per l'egoismo di averlo ancora vicino. Lo so, eri molto giovane, avevi  l'età per vivere, per portare per mano i tuoi figli, invece, non  hai avuto la gioia di vederli crescere, vederli diventare  uomini padri, li hai dovuti lasciare  senza le tue carezze, gli sei mancato tanto. Gli anni che ho passato   sempre vicino, al tuo letto mentre ti curavo la tua sofferenza mi ha forgiato, ricordo la frase che mi dicesti un'ora prima di morire: "Preferisco morire io, che vederti morire, quello che hai fatto a me, non so se io te l'avrei fatto, Franca mi raccomando i nostri figli." Caro Raffaele, sono  sicura che anche tu mi avresti aiutato, se mi sarei ammalata, eri molto buono e generoso. Sai Raffaele, la frase che mi hai detto prima di morire?  spesso mi viene in mente, mi ha aiutato a superare tanti ostacoli, tu sapevi benissimo, che il compito che dovevo svolgere era pieno di ostacoli, fare  da madre già difficile, avrei dovuto  fare anche  il padre. Raffaele quando ti  sei spento, com' era disteso, com'era bello il tuo viso ancora giovane, sembrava sorridente, ti confesso che  ho sentito meno dolore, pensando che tu ormai non soffrivi più. Perdonami Raffaele, se questa lettera la faccio conoscere a degli amici, ma tu sai che può aiutare qualche mamma, qualche padre che in questo momento soffrono  per il loro figli.Ciao franca



Tra foglio e matita...

Trascinatore di folleIl bello del disegno è che libera la mente e spazia tra temi vari senza difficoltà e costrizioni...


La punta di una matita passa dove il dito non riesce...e TRA FOGLIO E MATITA...esistono infiniti mondi...


 


Venite a trovarmi...


 


VI ASPETTO!!!

Senza titolo 1250

  VE LO RICORDATE IL GRUPPO MUSICALE DEI LEVEL 42 ?  :-)
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L'unica sicurezza è la dignità umana Grazie sindaco di lampedusa


L'appoggio popolare (e istituzionale da parte del sindaco!) al grido di dignità e libertà dei migranti rinchiusi nel lager dell'isola squarciano definitivamente il velo dell'ipocrisia sicuritaria. E' un ringraziamento che sgorga spontaneo dal cuore e dalla coscienza. Grazie Lampedusa! Grazie ai tuoi splendidi abitanti, alla resistenza civile del sindaco e di tutti gli esercizi commerciali. Nonostante i tentativi di smentire e sminuire da parte di Maroni, Lampedusa ha avuto giorni carichi di passione civile e solidarietà umana   continua  qui su http://www.censurati.it/?q=node/3862

Senza titolo 1249

Eluana Englaro è morta..


ecco la prima esecuzione capitale della storia della Repubblica Italiana! 

Meno male che Dio c'è è ...

ha  avuto pietà per  la povera  Eluana  Englaro .


Proprio mentre m'0accingo a  scrivere il post  d'oggi mi vengono in mente  le prime strofe  di "  ringrazio Dio  "di Paola  Turci


Se prego e non so mai
Scandire le parole
Non quelle che ricordo io
Ma quelle che trasmette il cuore
Ma che preghiera è
Gettata contro i muri
Tra i santi disperati e il vino
Di questo tempo alcolico
Questa sono io
Ringrazio Dio

Paola turci San remo  1990

Adesso  veniamo a noi  .


Laudato si   o mio  Signore  ,  per  averla  sottratta  ad  ulteriori sofferenze  che  gli ipocriti  e boiardi di stato   volevano imporli dai loro scranni  .  facendo  ulteriore violenza   sul  suo  corpo   << (  ..) Uno scenario raccapricciante che aggiunge dolore al dolore e dimostra, una volta di più, come la volontà di Eluana, difesa dal padre e certificata dalla Corte di Cassazione, non conti davvero nulla. Nemmeno adesso, che dopo dodici anni di sentenze e ricorsi, si era finalmente deciso di accompagnarla nel suo ultimo viaggio. Per farlo si era concordata una procedura per portare a una progressiva diminuzione dei liquidi e delle sostanze introdotte nell’organismo tramite un sondino nasogastrico: prima la metà, poi la metà della metà e, ieri sera, l’interruzione totale. Se non ci saranno sorprese (i carabinieri con il medico) il percorso finale di Eluana è dunque già iniziato: eliminato ogni apporto dall’esterno, i liquidi presenti nel sangue inizieranno a calare spingendo il cervello di Eluana - o meglio, le strutture rimaste - verso una sorta di generale assopimento. >> (  mi pare  unita  7\2\2009 )  . Grazie   oh mio signore  per  aver contributo  a  rispettare le  leggi della  tua  chiesa  visto che  quei  cialtroni  ( perdonami  ma  non trovo parole  adatte  )  che  ti rappresentano in terra   rispetta predicano bene  ma razzolano  male  e sono ( salvo pochi vedere i miei post precedenti   privi di pietà e  d'amore  verso il prossimo che soffre  )   : << L'interruzione di procedure mediche sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Le decisioni vanno prese dal paziente o da coloro che ne hanno legalmente il diritto.[ Catechismo della Chiesa cattolica articolo 2278 ] .>> Grazie  per  aver risvegliato  il bel addormentato  (  morfeo secondo alcuni  )  dal sonno ipnotico  e  di avergli fatto prendere coscienza  dell'illegalità   che   gli ipocriti e cialtroni  stavano per mettere in  atto  sulla pelle della  povera  Englaro  pur  d'accontentare  i  gruppi di  pressione clericale  e  non per perdere il loro appoggio .
Ancora  Grazie  adesso  la  poera  E. può riposare in pace  e libera  

   dalla  cdv  rosalbasgroia.splinder.com/post/19804704/Ciao+Eluana


sia che tu  oh giudice  supremio  decida  d'accoglierla   a  te sia   che  le  faccia fare   il purgatorio  .  Grazie  per  aver  interrotto ,fai che  duri  ancora , l'ondata  di mer... ops  ... fango che  queste iene  peggio dei mercanti del tempio contro  tu predicasti  dai loro pulpiti parlamentari e mediatici  hanno --  e   continueranno --- a gettare  con  la  sinistra ,specie  il centro  e i  Teodem , che  per  evitare spaccature  ed  oppportunismo  aderisce    acriticamente alle loro proposte   facendo  fil controcanto proprio come la  ballata  dell'uomo ragno  (  qui il testo  ) di Francesco de Gregori  verso  la   famiglia  e  verso che  sceglie di morire  con  dignità  e   non vuole   vivere  come un vegetale  .
Ma  spoprattutto grazie  per  avermi dato  anzi ridato fiducia   e  che il mio  pregare perchè eluana    riposasse in pace   non sia stato vano  .

P.s
Lo so  che  dovrei essere coerente  con  quanto scrivo  nei mie  post precedenti e non lasciarmi trasportare dalle  emozioni  e scrivere  di getto  e  non usare  l " la pancia  " ma   davanti a certe ipocrisie  e becere strumetalizzazioni  politike  e  politiche  , becere  ed illiberali  non ci riesco 


 



9 febbraio, di sera

Soltanto ora riesco a scrivere, non di te, ma a te. Di te e dei tuoi cari s'è scritto, e detto, e urlato, e bestemmiato troppo in questi interminabili mesi, in queste infinite ore. Scrivere di te mi riusciva impossibile. La tua impalpabile possanza m'invadeva con tale prepotenza, il fermo immagine della tua stralunante, succosa e sfrontata giovinezza mi appariva così in contrasto con l'impenetrabile cappa in cui giacevi, oscura ai nostri occhi ansiosi, che no, nessun motto, nessun pensiero, nessuna preghiera poteva in me sostituire il silenzio.

Tu che potevi essermi figlia, se restavi quella dei vent'anni. E forse perché avvertivo questa tua figliolanza, questa tua estrema e disperata dipendenza da noi, poveri umani, non potevo - non posso - nominarti per esteso. Avverto un frizzo stridente, come volessi rinchiuderti ancora una volta in qualche lettera, in un caso clinico, e proprio nel momento in cui sei sciolta da ogni legame. E. "E" come Eterno, "E" come una congiunzione cui mancava un principio, di cui non si vedeva il termine. "E", come "e tu eri là", presente imperfetto, là nell'interregno, nelle cavità della vita, nella periferia d'un respiro oscuro, dove nessuno poteva raggiungerti, neppur volendo. Era questo continuum svanente che smarriva, la terra incognita, la landa desolata dove immaginavo baluginassi, nella notte e nella nebbia.

Dove, forse, sentivi, e non potevamo captarti. Dove, forse, restavi sospesa, ignota al mondo e a te stessa, e all'immotivato, crudele nulla. Il nostro inferno, la dannazione della razza, non è la fine. E' l'assenza, l'atomo opaco, la scala interrotta, la domanda senza risposta.

E. E continuavi a percorrere, tu l'ebrea errante, il viottolo spinoso delle umane coscienze. E non sparivi, e non ricapitolavi, e restavi col tuo corpo disappartenuto, e resterai per sempre, nel flusso dei mondani tumulti. E anche per questo, forse, non potevo parlare né scrivere di te prima. Ho potuto farlo con Piergiorgio, con Gina, con Roberto, con Luz. No, con te non potevo. Troppo archetipo, troppo vertigine, troppo...

Non sei più in sospensione, adesso. Adesso è giunto anche per te il momento di fermarti, perché ti sei sciolta in un altro abbraccio. Dal padre al Padre, nell'arrendevolezza che forse sola può salvare, a patto di saper attraversare questo scompaginato vuoto. Per non poter più dire, noi tutti, io, te, non ce la faccio. Ti dedico un video


http://www.youtube.com/watch?v=D3d8gdo5DDg


che, con un'amica, avevo realizzato proprio ieri, a poche ore dal tuo saluto. Addio, straniera di tutti, riposa in pace. A ricordarci la nostra estraneità qui, in questo angolo stretto e lontano.

Daniela Tuscano

9 febbraio, di sera

Soltanto ora riesco a scrivere, non di te, ma a te. Di te e dei tuoi cari s'è scritto, e detto, e urlato, e bestemmiato troppo in questi interminabili mesi, in queste infinite ore. Scrivere di te mi riusciva impossibile. La tua impalpabile possanza m'invadeva con tale prepotenza, il fermo immagine della tua stralunante, succosa e sfrontata giovinezza mi appariva così in contrasto con l'impenetrabile cappa in cui giacevi, oscura ai nostri occhi ansiosi, che no, nessun motto, nessun pensiero, nessuna preghiera poteva in me sostituire il silenzio.

Tu che potevi essermi figlia, se restavi quella dei vent'anni. E forse perché avvertivo questa tua figliolanza, questa tua estrema e disperata dipendenza da noi, poveri umani, non potevo - non posso - nominarti per esteso. Avverto un frizzo stridente, come volessi rinchiuderti ancora una volta in qualche lettera, in un caso clinico, e proprio nel momento in cui sei sciolta da ogni legame. E. "E" come Eterno, "E" come una congiunzione cui mancava un principio, di cui non si vedeva il termine. "E", come "e tu eri là", presente imperfetto, là nell'interregno, nelle cavità della vita, nella periferia d'un respiro oscuro, dove nessuno poteva raggiungerti, neppur volendo. Era questo continuum svanente che smarriva, la terra incognita, la landa desolata dove immaginavo baluginassi, nella notte e nella nebbia.

Dove, forse, sentivi, e non potevamo captarti. Dove, forse, restavi sospesa, ignota al mondo e a te stessa, e all'immotivato, crudele nulla. Il nostro inferno, la dannazione della razza, non è la fine. E' l'assenza, l'atomo opaco, la scala interrotta, la domanda senza risposta.

E. E continuavi a percorrere, tu l'ebrea errante, il viottolo spinoso delle umane coscienze. E non sparivi, e non ricapitolavi, e restavi col tuo corpo disappartenuto, e resterai per sempre, nel flusso dei mondani tumulti. E anche per questo, forse, non potevo parlare né scrivere di te prima. Ho potuto farlo con Piergiorgio, con Gina, con Roberto, con Luz. No, con te non potevo. Troppo archetipo, troppo vertigine, troppo...

Non sei più in sospensione, adesso. Adesso è giunto anche per te il momento di fermarti, perché ti sei sciolta in un altro abbraccio. Dal padre al Padre, nell'arrendevolezza che forse sola può salvare, a patto di saper attraversare questo scompaginato vuoto. Per non poter più dire, noi tutti, io, te, non ce la faccio. Ti dedico un video che, con un'amica, avevo realizzato proprio ieri, a poche ore dal tuo saluto. Addio, straniera di tutti, riposa in pace. A ricordarci la nostra estraneità qui, in questo angolo stretto e lontano.

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata IX SE NON POTETE SCAPPARE USATE I GOMITI E LE GINOCCHIA

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