Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
17.3.09
la schifezza , salvo pochi dei tg- programmi italiani
ELPAÍS.com - Madrid - 09/03/2009
Un corto de animación para describir el aislamiento de Gaza
'Zona cerrada' cuenta las desventuras de un niño palestino que no puede moverse con libertad
En 90 segundos, Yoni Goodman, director del corto, busca la empatía de los espectadores para que sean capaces de ver a los residentes de Gaza "como lo que son: un millón y medio de seres humanos a los que se les prohíbe perseguir sus aspiraciones porque sus movimientos están limitados". "Espero que cuando la gente vea el corto, sea capaz de desvincularse de las asociaciones automáticas sobre el bien y el mal", ha dicho Goodman, que ha creado la pieza para una ONG israelí, Gisha, que trabaja por la libertad de movimiento de los palestinos.
quello che mi chiedo ( con rispetto per il popolo israeliano e il suo stato anche se è nato sulla pelle dei palestinesi , ma ormai esiste e dobbiamo accettarlo visto che le tensuioni sono talemnte profonde da fare due popoli uno stato ) Ma gli israeliano hanno dimenticato , visto che trattano i palestinesi senza nessuna distinzione fra terroristi e non alla sterssa maniera , quello che hanno subito sotto il nazismo e che ancora subiscono dallle destre neonaziste comprese quella italiana o da certa sinistra ? perch[ considerano antisemita chi li critica senza razzzismo .
mancanza di rispetto nei commenti
Ora per questa volta non ho cassato il commento perche` magari e` uno-a nuova . Ma la prossima volta sar' senza pieta` .
Infatti ho cosi risposto
Caro-a anonimo-a veramente non sono io l-autore del post ma una mia utente . Quindi a maggior ragione ti pregherei maggiore rispetto .
E poi capisco che tu possa essere di diversa opinione politica , e di diverso atteggiamento politico - ideologico o apartitico , cosi` come desumo che sia non firmandoti o non loggandoti sia nuovo-a in questo blog , ti pregherei prima di commentare di leggere bene le faq e il manifesto del blog .Inoltre . ti pregherai la prossima volta sia che voglia rimanere nell`anonimato o non loggarti , sia che voglia fiirmarti di non insultare e rispettare . Puoi pure , ci mancherebbe altro , esprimere il tuo pensiero contratrio , ma fallo con rispetto e senza insulti o volgarita' gratuite . GRAZIE
Senza titolo 1375
Prato - Lettera del consigliere di maggioranza Italia dei Valori, Aurelio Donzella:
E’ di oggi la notizia che in Toscana la European Windfarm, società danese specializzata nelle costruzioni di impianti eolici,ha deciso di revocare un piano di 214 milioni di euro di investimenti sull’eolico per realizzare sette progetti in provincia di Pisa,Firenze ed Arezzo, che comporterebbero la produzione complessiva di 130 mw.
Il motivo di tutto ciò sta nella pretestuosità delle motivazioni e nelle lungaggini della Regione Toscana che dopo anni non rilascia le relative autorizzazioni, boicottando il progetto.
Sembra che il pretesto sia un improbabile e non dimostrato danno ai pipistrelli.
Il piano energetico regionale approvato nel 2000 prevedeva la realizzazione di 300mw di energia eolica:oggi siamo ad appena 27 mw.
Quasi due anni fa "Italia Nostra" si battè accanitamente contro l'impianto del parco eolico di Scansano. Infatti i promotori di queste battaglie sono sempre quelle associazioni che dicono di salvaguardare l'ambiente.
Anche l’energia geotermica di cui è ricca la Toscana,tuttora è sfruttata marginalmente.
Tutto fa pensare che la Regione Toscana sia ostaggio di quella mentalità pseudo-ambientalista, che invece inquina concretamente l’ambiente, lasciando di fatto ai combustibili fossili la produzione energetica.
Quanti sono fino ad ora i tentativi di impianto di torri eoliche che non hanno provocato polemiche con conseguente rinuncia all'istallazione dell'impianto stesso?
Tutti ci riempiamo la bocca sull'esigenza di usufruire delle cosiddette,(sempre più dette,ma non realizzate)"energie alternative", a fronte del progressivo inquinamento e surriscaldamento del nostro pianeta.
In questi proclami l'eolico come il fotovoltaico o i pannelli solari sono sempre ai primi posti.
Quando si passa alle proposte, i cosiddetti ambientalisti sono i più strenui difensori del petrolio e del carbone:essi non si mobilitano mai, giocano sempre di rimessa, non scendono mai in piazza per la realizzazione di un progetto, ,ma lo fanno invece con grande amplificazione mediatica per opporsi a qualsiasi iniziativa che possa ridurre l'inquinamento, sia contro le pale eoliche per un’ipocrita difesa del paesaggio, sia contro la T.A.V. in Piemonte, o in Toscana,o la metropolitana di superficie a Firenze:per loro, il traffico automobilistico con le polveri sottili deve continuare ad inquinare i nostri polmoni.
In conclusione,il petrolio e il carbone per gli ambientalisti sono gli strumenti più ecologici.L’amministrazione regionale toscana sembra ostaggio di questa cultura.
Ti sottopongo la questione siaperchè tuttora non siamo rappresentati nel Consiglio Regionale della Toscana,sia affinchè tu possa fornirmi le tue osservazioni ed i tuoi suggerimenti".
Incontro Italia dei valori sull'ambiente
Senza titolo 1374
Senza titolo 1373
Prato - Consiglio Comunale di Venerdì 06/03/2009. Gli interventi dei consiglieri nel Consiglio sulla sicurezza
"Crisi economica e difficile convivenza con gli immigrati i tratti comuni, ma diverse le soluzioni proposte per la sicurezza
Sul concetto di sicurezza e sull'uso dell'Esercito in città e delle ronde di cittadini i gruppi consiliari hanno espresso posizioni molto lontane tra loro. Comune negli interventi è stata l'analisi della particolarità della situazione di Prato, una città in grave crisi economica interessata da un forte flusso migratorio (30.0000 extracomunitari e 3.500 imprese a conduzione straniera, in massima parte cinesi) e di clandestinità, fonte di illegalità, ma diverse sono state le soluzioni prospettate per aumentare la sicurezza.
Dopo il sindaco Marco Romagnoli e il presidente del Consiglio Daniele Mannocci, hanno preso la parola i capigruppo della lista civica Taiti per Prato Massimo Taiti, dell'Italia dei Valori Aurelio Donzella, della Sinistra per Prato viva Mauro Vannoni, del Pd Luca Roti, di Alleanza nazionale verso il Pdl Gianni Cenni.
Taiti, dopo aver premesso che la comunità cinese ha prodotto conseguenze negative sul distretto, ma anche positive per molti dal punto di vista del profitto, e che gli stranieri hanno colmato dei vuoti come nel caso delle badanti o in settori che non hanno più attrattiva per gli italiani come quello edile, ha affermato che la sicurezza urbana non è il primo problema di Prato. Il consigliere ritiene necessario rimpinguare gli organici e i mezzi a disposizione delle Forze dell'ordine e puntare su sport e cultura come collanti di tutta la comunità pratese e straniera: «Chi soffia sulla questione sicurezza sono forze politiche che confidano di lucrare consenso a buon mercato drammatizzano problemi che, analizzati correttamente, non porterebbero affatto nè a richiedere l'intervento dell'esercito, nè ad autorizzare le ronde di improbabili volontari dell'ordine pubblico. La sicurezza è una cosa seria e non può essere lasciata a qualche sceriffo di periferia: sia il Prefetto che il Questore hanno escluso con valide motivazioni sia l'utilizzo dei militari che il ricorso alle ronde. Il contributo che l'Amministrazione comunale può dare davvero alla costruzione della sicurezza è quello di fornire servizi efficienti ed operare in modo che le 107 diverse etnie che abitano in città diventino la forza della Prato di domani. Questo può avvenire anche con investimenti lungimiranti sulla cultura e sullo sport. Prato è l'unico capoluogo di provincia ad avere chiuso da 20 anni il Museo civico e poi non è possibile relegare tra le cose impossibili le grandi scoperte archeologiche di Gonfienti».
Aurelio Donzella (Idv) nel suo intervento ha osservato che 'mentre il Patto per Prato Sicura prevede un aumento di uomini e mezzi per ampliare il controllo del territorio, il Governo taglia 3 miliardi in 3 anni alle forze dell'ordine' con la conseguenza che a Prato 'mancano i fondi per benzina delle volanti e quotidianamente non possono essere impiegate tutte le auto necessarie'. Donzella ha auspicato che nel Patto possa essere prevista anche la presenza dei mediatori culturali per collaborare con la Guardia di finanza nel reprimere il lavoro nero. Ha, inoltre, sollecitato una maggior attenzione alle aree degradate, in particolare al centro storico, per il quale ritiene necessaria l'istituzione di una commisione speciale che tenga i rapporti con gli esercenti e i proprietari di fondi inutilizzati. 'Ma il crimine - ha puntualizzato Donzella - non potrà essere fronteggiato finchè l'Italia, dato il suo assetto giuridico, si configurerà come il paese della certezza dell'impunità, dove tutte le disposizioni giuridiche vanificano l'espiazione della pena e favoriscono la prescrizione dei processi'.
Vannoni (Sinistra per Prato viva) ha esordito affermando che a Prato la sicurezza non è la priorità e che la vera emergenza è il lavoro. 'La profonda crisi che ha colpito il nostro distretto - ha detto - ha contribuito a creare difficoltà morali e materiali contro cui anche il ceto medio oramai si trova a fare i conti'. Sulla 'sicurezza' a Prato la situazione è migliore che in altri luoghi, anche se - ha fatto notare Vannoni - 'a Prato si riflettono le forti responsabilità del Governo, non solo della Lega, a cavalcare la paura'. Ma il senso di insicurezza - ha ribadito 'qui da noi è una conseguenza della gravissima crisi economica sulla quale invitiamo il Governo a intervenire affinchè il lavoro torni ad essere il collante su cui Prato possa ritrovare la propria identità'.
anche Roti (Pd) ha sottolineato che a Prato i veri problemi sono l'illegalità economica e l'evasione fiscale, anche per l'inadeguatezza degli organici delle amministrazioni centrali, di Inps, Inail e Ispettorato del lavoro, che «non consente un'azione di controllo costante delle imprese». Per questo ritiene inutili le ronde leghiste o l'impiego di militari e propone invece la creazione di una task force di 'specialisti' che collabori con le Forze dell'ordine per contrastare i reati economici: «Per avere maggiore legalità e sicurezza non serve il 'cattivismo' leghista - ha detto Roti, - ma di leggi giuste per affrontare la grave crisi economica, da cui discendono i problemi di sicurezza. In che cosa scalfirebbero il tessuto di illegalità economica le passeggiate di alcuni cittadini per le nostre strade?Fare della giustizia e dell'uso della forza un affare particolaristico e politicizzato non paga e non aumenta la sicurezza. Per le stesse ragioni non servono a Prato i militari dell'Esercito: qui non abbiamo una questione di 'emergenza di ordine pubblico', almeno non più di altre città, ma abbiamo un serio problema di illegalità economica che mina anche la convivenza civile. Per questo più che di personale in più in senso generico abbiamo bisogno di specialisti che seguano le orme del denaro e svolgano un'azione preventiva. In questo rientra anche lo scarso organico del Tribunale. Il Comune si è già mosso, con gli strumenti a sua disposizione, su questa strada».
Una posizione diametralmente opposta è stata espressa da Cenni (An), che ha posto alla base del suo intervento l'equazione più sicurezza = più tolleranza. Oltre a ritenere necessario l'uso dell'Esercito, ha formulato una serie di proposte all'Amministrazione comunale, tra cui la creazione di sportelli sicurezza nel territorio e di Centri di identificazione ed espulsione degli immigrati non in regola con la legge Bossi-Fini, l'istituzione del Vigile di quartiere, l'installazione di telecamere nel centro storico collegate 24 ore su 24 con il Comando della Polizia municipale e l'utilizzo della sicurezza privata nel controllo del territorio per affiancare le Forze dell'Ordine: «Sicurezza ed immigrazione sono tematiche complementari, - ha affermato Cenni - ma fino ad oggi una mal compresa idea di società multietnica, baluardo di una sinistra troppo spesso miope e superficiale, ha rappresentato il primo e più grande ostacolo alla realizzazione concreta di una società interculturale organica e strutturata. Nella lettura del territorio dovrebbero essere coinvolti comitati ed associazioni cittadine che vogliono collaborare alla concreta progettazione e gestione dei possibili interventi nelle numerose aree sensibili della città. Gli sportelli sicurezza che proponiamo sarebbero appunto non solo punti d'ascolto, ma centri di promozione e produzione della legalità in cui lavorano in sinergia il Vigile di quartiere e il difensore civico». Cenni ha criticato il Patto per la sicurezza per la 'scarsa concretezza' e ha aggiunto che «Prtao ha bisogno urgentemente di un serio progetto comune sulla sicurezza, che non si limiti a mere azioni di ascolto, ma che promuova azioni concrete, anche attraverso l'intervento dell'Esercito».
CONtrordine CONfratelli
CONtrordine CONfratelli
16.3.09
Il Cielo
La sua luce, le nuvole ed i colori da cui è attraversato.
Ogni giorno è diverso, ogni minuto lo è.
Il cielo di oggi non lo vedrò più una seconda volta.
Domani non sarà lo stesso di ieri.
Anche le monotone giornate grigie autunnali o invernali, in realtà hanno delle scale di grigio molteplici.
È come il tuo amore, è sempre nuovo.
Non si ripete, è ineffabile:come te.
Così ogni attimo.
Così ogni prossimo.
Così, penso, deve essere l'Amore vero.
Sempre nuovo, sempre rinnovato dall'Amore.
c-era una volta un ulivo
Mentre andavo nella bottega del commercio equo e solidale a fare il mio turno sono passato davanti allo spartitraffico e vedendo come hanno ridotto l'ulivo della pace ( leggete note alla poesia di Augusto galleri un " pòoeta locale " ) piantato dala nostra associazione e di cui trovate all'inizio la foto , mi è venuto il magone e la tristezza oltre che l'incazatura . lo so che avrei dovuto dire parole mie , ma poi mi tlornata in mente questa poesia pronunciata ieri nel dibattito organizato sempre dala nostra associazione su acqua , cibo , diritti , umani e biodiversità
Alburu di paci e d'amori
T'hani firut'ancora alburu caru ( 1)
chi da sempri hai dunatu l'alimentu
t'hani sfregiatu pa' un dilòimentu
d'un carrasciali in Sardigna Raru( 2)
tu in silentiu firutu ti ni stai
inn'anzi a occhj cechi o indifferenti
tristu comu non sei statu mai
disrinziatu da tu tutta chissa jenti
Un tempu eri simbulu di paci ( 3 )
in bucca ala culumba bulendi
ogghj l'omu no sa più lu chi faci
distrui senza sape liui ch'è firendi
A cristu redentori (4) era dunatu
lu ramu d'uulia a fratellanza
Oggj no più ,t'hani mutilatu
pa coisi grassi e bassa custumanza ( 5 )
Da oggj
Simmai piantemu alòburi di paci ( 6 )
no lachemu chi fasccini più scempi
curemuci la tarra ela so paci
siam'oggj e dumani noi l'esempi
Solu si piantiamu tanti pianti
sara' la tarra ricca e accoglienti
no com'è oggj , cun lutti e pienti
Solui cussi saeremu ricchi tutti canti
Stheddi no piddheti chiss'esempiu
curemulu ch'è a noi faori
no lachemu chi nifaccianipiù scempiu
di l'alburu di pacie d'l'amori
Traduzione
albero della pace e dell'amore
Ti hanno ferito ancora caro albero (1)
che da sempre hai donato l'alimento
t'hanno sfregiato ,per un divertimento
di un carnevale in Sardegna raro (2)
Tu in silenzio ferito te ne stai
innanzi ad ocvchi cieci ned indifferenti
triste ncome non sei stato mai
disprezzato da tutta quella gente
Un tempo eri simbolo di pace (3)
in becco ala colomba nel volare
Oggi l'uomo non sa che sta facendo
senz avvedersi di chi sta ferendo
A cristo rendentore era donato
il ramo dell'ulivo a fratellanza (4)
Oggi nnon più l'hanno mutilato
per cose grasse e bassa costumanza (5)
Da oggi
Semmai piantiamo alberi di pace ( 6 )
non lasciamo che facciano più scempi
curiamoci la terra e la sua pace
siamo oggi e domjani noi gli esempi
Solo se piantiamo tante piante
sara' al terra ricca ed accogliente
Non come l'oggi con lutti e pianti
Solo cosi saremo ricchi tutti quanti
Giovani non prendete quell'esempio
curatelo ch'è a noi in favore
non lasciate vje si faccia più lo scempio
Dell'albero dela pace e dell'amore
1) L'albero d'ulivo pianto in piazza 25 aprile nel gennaio 1991 neilla giornata dei primi bombardamenti della prima guerra del golfo . Come simbolo di non violenza e di rifiuto di totale di tutte le guerre .
2) l'albero è stato capitozzato brutalmente perchè d'impedimentoi alle riprese televisive durantre le sfilate del carnevale ,. ma non c'è da meravigliarsi in un paese dove abbattano ( di spolito ci voglio tempi lunghi per gli edigfici pericolanti un facciata del palazzo che risaliva ala fine del '700 inizio 800 3) solo quelli l'hanno fatto sono i soli responsabili oppure anche il silenzio e l'indifferenza di noi altri cittadfini ?
4) simbolo di pace ( in senso laico ) di ressurezzione ( in senso religioso )
5) Usanza del mio paese il ramoscello d'ulivo veniva decorato a seconda dele persone a cui si n donava con i maggini religiose o laiche per essere donatoi ale persone care e a gli innamorati . E Aadirittura , messo inalto a letto era di buon auspicio per tutti i componenti della famiglia
Spett Nino Strano denunci pure me
“ Dove è finita la solidarietà nell'Italia unita da Garibaldi e Vittorio Emanuele III°????
“Cari telespettatori” Il quinto potere vi presenta la telenovelas dal titolo “ Dove è finita la solidarietà nell'Italia unita da Garibaldi e Vittorio Emanuele III°???? .... l'hanno unita veramente o hanno fatto finta?
Lucrezia Borgia
Ero certo che la condizione che viviamo in Italia ci da l’euforia della libertà, ma la libertà come diceva il buon Gaber non è uno spazio libero, libertà è partecipazione. La storia è molto lunga, si parte dall’Unità, cosiddetta, d’Italia. Una serie di stati e staterelli sgherri che si contrastano e che vivevano in una galassia il cui unico Sole era lo Stato del Papa, su cui si uniformava il sistema politico e amministrativo cultural-religioso, che con buona pace del nostro onesto e caro Mazzini, non è mai stato di ispirazione liberale e laica. Guelfi e ghibellini altro non sono che due sponde di un mare fatto di soprusi e di angarie finalizzate al controllo dell’altro. In questo clima l’impresa garibaldina che ha dalla sua solo l’immagine generale e ideale dell’Unità sotto l’ala rossa dell’eroe dei due Mondi ci appare come una forzatura degli schemi per chiudere il puzzle della penisola, relitto del vecchio e caro Impero. Piemontesi e siciliani non si sono mai capiti e questo non è stato risolto nemmeno dopo l’accensione della fiamma sul colle romano nel 1872 con la breccia di Porta Pia. Roma capitale ha mantenuto nel suo cuore il nucleo papalino e i Savoiardi non hanno certamente sfruttato la cultura dell’Impero, piuttosto si sono rifugiati nelle ripetizione a ciclostile delle regole del loro piccolo Regno in un Italia sconquassata e tremendamente sperequata e disallineata. Il frutto di tutto questo sono il Concordato e la nascita del grande partito della Democrazia Cristiana che troppo presto spegne la luce di Don Sturzo e diventa una coalizione retta a maggioranza dai nuovi Guelfi. Oggi, una ulteriore diaspora nella politica italiana, li vede prendere posizione sia a destra che a sinistra ( guelfi neri e guelfi bianchi) con un notevole danno per lo Stato, inteso come Tutore di tutti e laico, non confessionale. I camaleonti del potere, che cavalcano sempre la nave del Duce, quello che ci mette la faccia o i quattrini, oggi seguono le direttive del vaticano e i diktat delle società di statistica e sondaggi. Incuranti di qualsiasi situazione tracciano scenari apocalittici e addormentano le coscienze con la televisione. Infondo il popolo italiano si nutre di Grande Fratello e di Tornisti. Tutto il resto è noia. E in questa noia ci sono le famiglie che fino a ieri erano in grado di assicurare ai loro figli un avvenire e oggi sono sul lastrico, ma, se volessero protestare questa loro circostanza, sarebbero sempre i soliti sfascisti e iettatori che vedono continuamente nero. Guardate, invece, come stanno bene i signori che sono al Governo. Ammirate le loro livree, le loro case, le loro famiglie e le loro amanti. Le “fidanzatine” dei boss politici oggi, con il beneplacito del Papa e dell’assemblea dei vescovi, queste creature lievi ..... possono assurgere, per il grande senso di giustizia o giustezza dei loro padroni, anche al grado di luogotenenti, ministri o addirittura, prossimamente, anche presidenti del Senato o della Camera. In quest’Italietta da avanspettacolo che fa ridere tutto il mondo la solidarietà verso i più deboli e gli indifesi è un paradosso da dimenticare, bastano i telegiornali a ricordarcelo ogni tanto, proprio quando la cosa fa notizia. Il mercato delle notizie e del gossip tira sempre, un pò come le esecuzioni capitali nella piazza principale, quando non c'era la televisione!
Allora perchè L'eroe dei due mondi, che comunque era uno che amava le donne, la sperimentazione continua della vita, la passione per l'anima della gente, pur con tutti i suoi limiti, ha voluto fare l'impresa? A chi poteva interessare? Cui prodest? Mah! Oggi l'italia è una, la bandiera è azzurra e a tutelare i nostri sonni leggeri c'è un nano da incubo che sfrutta tutti i mezzi, furbo, per addormentare le coscienze e portarle verso il NUOVO FASCISMO senza che se ce ne accorgiamo. Non ci resta altro da fare che cercare di scoprire in tempo chi è il NUOVO HITLER prima che qui scoppi un gran casino e .....................speriamo di no!
UGO ARIOTI ... ancora con licenza di pensiero!
Meloni e company facessero leggi più serie anzichè Vietare le parole «handicappato» e «diversamente abile» nei documenti ufficiali. un linguaggio più inclusivo non si fa per via legislativa
se invece di fare una legge per una cosa di poco conto visto che la sostanza non cambia facessero leggi o almeno modificase...
-
https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
-
dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. C...
-
Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...