11.5.09

Parole


Quanti di voi scrivono parole d'amore, quanti depositano  l'emozine dell'anima, un amore finito, il canto del vento, i colori della natura, su un foglio bianco? Non smarrite i vostri scritti,  le vostre sensazioni, partecipate ai concorsi, resterà nel tempo una traccia, una radice, del vostro scritto. Con questa mia poesia ho partecipato al concorso "Tagghjate 2009" questo è l'indirizzo:


http://sirenadipietra.splinder.com/post/20512606/E%27+STATA+UNA+MAGNIFICA+SERATA


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La mia anima


Nel fitto bosco  la mia anima
s'è persa.
Ti cerca sotto ogni ramo
si china per trovarti
disperata!
Ferita dal ramo pungente
stanca non s'arrende.
Il primo freddo l'accarezza
cominciano a cadere  le foglie
non si ferma...ti chiama
ti cerca invano non ha pace
il suo lamento è troppo fioco
perchè tu la possa sentire
ti ama ...ti cerca
sul freddo terreno si posa
e le ultime foglie
teneramente la coprono
solo le sue lacrime
per bagnare il terreno
e quando i tiepidi raggi di sole
la riscaldano.
Un prato di profumate viole
resta a fargli compagnia.
Ti chiama...ti chiama
invano ti ama.
Cerca anche tu nel fitto bosco
la mia anima.


franca bassi



Senza titolo 1486

  QUESTO E' UN VECCHIO CAVATAPPI !  L'AVETE MAI VISTO ?  :-)


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Diversa preghiera

In un modo o nell'altro, sempre a Cristo si torna. Correva il fatidico '79, l'alba del riflusso, anni terribili, come osservatori più adulti continuano a ripetere, ma io ero solo una ragazzina, barcamenata tra sogni colorati, puri e libertari, impegno e Renato Zero. E il "Fuori". Ne avevo notata qualche copia a casa di strambi amici, sempre conosciuti all'insaputa dei genitori, capelli lunghi, aria periferica, pomeriggi trascorsi a fantasticare di lotte e pace trangugiando cioccolata. Wojtyla, appena eletto, aveva quasi subito attaccato gli omosessuali: "moralmente disonesti", due parole terribili, una condanna senz'appello. Non capivo cosa significassero, se non per il sordo fragore che emettevano, ma so che quegli strambi amici non mi sembravano disonesti, anzi mi stavano simpatici e certo non ne provavo alcun timore.



Il "Fuori" riprodusse la copertina qui a fianco nel dicembre '79: un trucibaldo Giovanni Paolo II inchiodava alla croce un altro Gesù alla Guido Reni (ma si avvertiva pure un'eco della Deposizione con prelato di Manzù), iconografia ben nota, perennemente scandalosa, se si pensa che, in quello stesso periodo, "L'Espresso" ne pubblicava una analoga: solo che al posto del seducente giovanotto nudo stava una ragazza incinta e, in quel caso, il maglio della censura si esercitò senza remissione: un Cristo femmina, allora come oggi, continua a sembrare la più infame delle bestemmie. Persino peggiore d'un "sodomita".



Il "Fuori" gravitava nell'area radicale, ma per rappresentare il martirio dell'omosessuale non aveva trovato un'immagine più potente di lui, del Cristo. Gli omosessuali credenti, dal canto loro, esistevano. Quelli che conobbi io lo erano quasi tutti, con una fede più viva di quella, abitudinaria e tiepida, di tanti assopiti "regolari". Leggevano e scrivevano su quei fogli. Dove, sennò?



Oggi esistono ancora. Organizzano veglie, anche nelle chiese. Anche in quelle cattoliche. Tanto è cambiato, tanto è rimasto pietrificato. Il successore del pontefice polacco è, se possibile, ancor più accanito verso di loro; con un'intransigenza pervicace e medievale (proprio in questi giorni, in Terra Santa, ha dichiarato di voler stipulare un patto coi musulmani "in difesa della morale tradizionale" e, considerata la sua ossessione, sappiamo bene cosa leggere in tale formula).



Il "giorno del ricordo" è, per gli omosessuali credenti, il 17 maggio; tuttavia a Milano si comincia domani sera. Ed è riandando a quei pomeriggi di cioccolata, ingenuità e amicizia che pubblico il loro appello (sottoscritto anche da Tempi di Fraternità, il mensile di cui sono redattrice, e a cui hanno aderito gli umanisti), sempre con una calda emozione.



Daniela Tuscano





Risiera di San Sabba (Trieste): la lapide che ricorda le vittime omosessuali del nazifascismo.





Stanno per cominciare le veglie di preghiera in ricordo delle vittime dell’omofobia che si svolgeranno da lunedì 11 a domenica 17 maggio 2009, giornata mondiale per la lotta all’omofobia, in 17 città italiane, da Milano a Palermo, per lanciare un messaggio forte alle nostre Chiese e alla nostra società e per infrangere il muro di silenzio e d'imbarazzo che permane, su questo tema, nella nostra società e nelle nostre chiese.Le veglie, giunte alla loro terza edizione, quest’anno vedranno coinvolti ben quaranta tra gruppi, comunità e associazioni nazionali, tra cui segnaliamo Noi siamo chiesa (Nsc), la Rete Fede e Omosessualità (REFO), l’Associazione di genitori e amici di omosessuali (Agedo) e la Federazione Giovanile Evangelica Italiana (FGEI) oltre a credenti di diverse confessioni (cattolici, valdesi, metodisti, battisti e veterocattolici) che si ritroveranno in tante chiese evangeliche, ed anche in alcune chiese cattoliche, per pregare pubblicamente insieme a tanti laici, pastori e sacerdoti perché “chi ha paura non è perfetto nell’amore” (I Giovanni 4,18).Segnaliamo inoltre che, alla vigilia delle veglie, il gruppo Guado di Milano ha lanciato insieme al portale ecumenico "Il Dialogo" e con il mensile "Tempi di Fraternità" un Appello affinché “le chiese delle nostre città, le chiese che ci hanno generato alla Fede, sappiano levare sempre con forza la loro voce di condanna tutte le volte in cui una persona omosessuale viene aggredita, viene insultata, viene discriminata, viene esclusa per la sua specifica diversità”. L’Appello che può essere sottoscritto in internet all’indirizzo http://www.ildialogo.org/omoses/Omofobia_1240838169.htm, ha avuto tra i primi firmatari numerosi laici, sacerdoti, pastori evangelici, responsabili di gruppi e associazioni laiche e cristiane.Per maggiori informazioni sulla veglia e le iniziative collaterali potete visitare http://www.gionata.org/in-veglia/2009.html o scrivere a gionatanews@gmail.com


10.5.09

Festa della mamma - 1

Festeggia il 10 maggio pensando anche alle mamme e alle donne congolesi!.In tutto il mondo, e in Africa in particolare, la donna vive in condizioni difficili. Non ha gli stessi diritti e le stesse opportunità degli uomini.Scegli di regalare a tua mamma un sostegno al progetto di “Lotta alla strasmissione verticale dell’HIV/AIDS” di AMKA: progetto rivolto, soprattutto, alle mamme congolesi e ai loro figli!        E’ tutto molto semplice!






1) clicca sulla pagina LOTTA ALLA TRASMISSIONE VERTICALE DELL’HIV/AIDS e leggi i dettagli sul progetto per sapere cosa possiamo realizzare con la tua donazione



2) clicca sulla pagina CONTRIBUISCI



3) scegli il modo di effettuare la donazione (bonifico bancario, versamento postale, donazione online)



4) effettua la tua libera donazione



5) mandaci una mail all’indirizzo amka@assoamka.org scrivendo il tuo nome e cognome e il nome e cognome della mamma alla quale stai regalando il sostegno al progetto. Nella mail indicaci anche la sua mail (o se vorrai il suo indirizzo postale).





Pensa che bello per la tua mamma ricevere in regalo un sostegno alle mamme congolesi




Il 10 maggio non è solo una festa: è un’occasione per porci delle domande sulla disparità di genere
.



fonte www.assoamka.org/

Senza uomini


Non destava impressione più di tanto, ieri, il raffronto in Quirinale tra le vedove Pinelli e Calabresi. E alludo alla loro fisicità, al diverso modo di essere donne. L'una severa, quasi asessuata, d'una compitezza rigorosa che ne rifletteva la verginità intellettuale. Quasi un'antica scolara, fissata in uno scatto senza tempo, non fosse stato per il baluginio guizzante degli occhi scurissimi. L'altra scintillante, decisamente bella ma d'una bellezza non sonora, piuttosto asciutta e regale, d'una perduta essenzialità lombarda. Non due mondi, bensì due monde: perché femminili e perché nette, linde, trasfigurate, solenni nella semplicità dei gesti, emergenti sul formicolio scomposto e insensato dei piccoli uomini violenti. Che è bene stiano fuori, da queste monde e dall'oggi, solo nostro. Le donne, pur lontanissime, si ricongiungono sempre, riallacciano il filo d'un linguaggio, quello dei gesti e dei fiati, ignoto alla cifra maschile. Che, infatti, lo ha sempre cancellato, furente per non poterlo possedere e manipolare. Ma gli abbracci, gli sguardi, le carezze hanno portata universale, e risorgono in altri corpi, in nuovi frangenti, dietro spettrali silenzi, in ogni angolo della terra.




Sulla vicenda il nostro Giorgio Schultze ha redatto un'acuta e tagliente opinione, sottolineando come, dietro quell'abbraccio, nulla sia da cancellare, ma tutto da ricordare. Oggi però, l'abbiamo detto, è un'altra giornata delle donne. Di donne. Aung San Suu Kyi sta male. Ravvolta in una contraddittoria casa-prigione, sembra che il suo corpo stia sfaldandosi pian piano, come se persino la sua presenza esile e muta incarnasse uno sgarbo, uno spregio, forse, peggio, un'impertinenza, perché l'impertinenza è tipica dei bambini ed è quindi più insidiosa e molesta per chi detiene ordine e potere. L'impertinenza è la nota stonata, il sobbalzo impreveduto, l'innocenza impietosa che grida: "Il re è nudo!". Aung lo grida col suo semplice esistere da molti anni. Ma quanti inferni dovrà scontare, chi soffocherà quel grido.


Viveva a Muscoline, provincia bresciana, e non era famosa. Voleva soltanto, di nuovo, sentirsi madre. Come se spendersi non le bastasse mai, e così, con assoluta naturalezza, aveva voluto ripetere il miracolo, sentire ancora accanto a sé quel vapore di nido irrorato da una gota di bimba. Aveva lasciato il lavoro per fare la baby-sitter. Accompagnava la figlia di un'amica, per strada. Ha fatto giusto in tempo a salvarla, prima che un trattore, sorto chissà da chissà quale epoca feroce, le travolgesse entrambe con rombo cupo e affaticato. Se n'è andata anch'essa con un gesto, la donazione estrema e disperata. Ha spinto la carrozzina lontano, salvando la bambina. Non ha pensato a sé stessa, e forse, a quel punto, non lo desiderava nemmeno più.


Ho una laurea da genio minore... in Corso Buenos Aires, 66. Non nella pigra provincia gucciniana, ma proprio qui, nella caotica e ingombrante Milano, in una via smangiata da tempo, priva di verde, decaduta, affastellata di vetrine e supermercati, e infine diluita nel disperato squallore di Porta Venezia. Non più nera come nei versi di Dalla, semplicemente cinerea, uniforme, bituminosa. E il palazzo nel quale entravo, da piccola, aggiungeva grigio al grigio, l'inutile liberty s'apriva su un cortiletto tetro, e preludeva a stanzoni alti, freddi, scostanti, uno straniante contrasto con chi vi abitava. "Andiamo dalla nonna, andiamo in Corso Buenos", era il ritornello che per molto tempo udivo il sabato pomeriggio, da parte di mia madre. La casa della nonna, il lucernario, l'ampia cucina, si associavano, nella mia mente, a chiare d'uovo, alla mollezza del latte, e non ne afferravo le ragioni. Un alternarsi di chiaroscuri non so se invadenti o spiazzanti. Poi tutto era terminato. L'appartamento al secondo piano rimaneva a me precluso. Ieri ho ritrovato quel contrasto. Il balcone della nonna mi si è presentato al tempo stesso intatto e proibito, e il modesto telo che lo ricopriva era un nimbo di sposa, lieto ed enigmatico assieme. Un semplice saluto. Il passato non ritorna. Le amiche mi aspettavano lì vicino, nello stesso cortile, ma non nell'identico luogo. Eppure.

E' stata una riappropriazione, forse una pacificazione con timidezze e ansie perdute, tralasciate su quei muri ottocenteschi, dove la mia vita si è srotolata, frastagliata e a sbalzi, strappata e involuta e mai come la si aspettava. Le amiche erano lì. Con loro tratteggiavo sogni, progetti, speranze, in un allegro mormorare domestico, in un gineceo sospeso e spaziante, così, sole nell'azzurro, e libere nell'aria gemmata.


 


Daniela Tuscano




















 


 


 


 






FESTA DELLA MAMMA


                A U G U R I !
61221624_ef824b6f1a_o          Foto tratta dal Web.

             A tutte le mamma che passeranno in questo blog.

Storico abbraccio tra le vedove Calabresi e Pinelli

Un segnale di speranza nella possibilità di un mondo in cui i conflitti si possano risolvere con la riconciliazione


Ieri, in occasione della giornata della memoria delle vittime del terrorismo, dopo che il Presidente Napolitano ha incluso Pino Pinelli tra le vittime della strage di Piazza Fontana, le vedove del commissario Calabresi e dell'anarchico Pinelli si sono scambiate uno storico abbraccio, dopo tanti anni dai tragici avvenimenti che le avevano messe, senza nessuna vera scelta da parte loro, sui lati opposti di una sorta di faida che sembrava inconciliabile; una faida non tanto tra le famiglie o tra le signore stesse, ma tra i gruppi di appartenenza, tra i mondi culturali e sociali rappresentati dai rispettivi mariti, tutti e due caduti vittima dell'assurda violenza di un'intera epoca. L'abbraccio di oggi, dopo le sagge parole di Napolitano su Pinelli e sulla nascita di quella stagione di tensione.

È un fatto commovente in sé stesso, ma anche molto di più: è una dimostrazione di come
riconciliazione non possa passare dalla dimenticanza dei fatti, come se con il tempo avvenimenti tragici e gravi potessero non essere più tali solo per la distanza con cui non si riesce più a scorgerli nitidamente. Al contrario: bisogna ricordare bene tutto, soprattutto le offese ricevute e fatte, proprio per riuscire a comprendere la dinamica degli avvenimenti, farsi carico di eventuali proprie responsabilità, e provare almeno ad intuire quali possano essere le ragioni che hanno spinto gli altri a fare quello che hanno fatto. Quell'abbraccio è la dimostrazione che è possibile sempre trovare qualcosa che unisce e che ciò può permettere di iniziare un percorso di riconciliazione.

In un mondo pieno di guerre e di situazioni di violenza che sembrano senza uscita quell'abbraccio è un vero segnale di speranza.





Giorgio Schultze
Portavoce europeo del Movimento Umanista
Candidato indipendente nelle Liste di IDV nella Circoscrizione Nord Occidentale

Senza titolo 1485

  VI PIACE IL CANTANTE KID ROCK ?  :-)


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9.5.09

A Daniele B.


Caro amico, so che per te oggi non è una data qualunque. Tanto denso questo numero per te, tanto, forse troppo straripante d'emozione, da imporre semmai un rispettoso, partecipe silenzio. Ma ti conosco e comprendo che tu, invece, hai fame di parole, di voci amiche, come flauti affettuosi sulla pelle. Oggi è il tuo compleanno. Ma assieme a te avrebbe compiuto gli anni anche tua madre. Che invece, lo stesso giorno d'un indecifrato arco di tempo, ti ha lasciato. O, forse, si è solo resa invisibile al tuo, ai nostri sguardi. A quella vista per forza angusta, a un occhio che si fa fessura, e non percepisce le azzurre lontananze, perdute come campane nei sopori d'un pomeriggio. Rarefatto, caldo e lucido, svolazzante come l'anima sui fiori.




M. Moretti, I primi passi.



La ricorrenza è per te un segno tangibile e vivo. Un richiamo, una scossa. Ma mai un rimpianto. Tu non ami voltarti indietro. Disperdi i ricordi come foglie al sole. Tua madre non ti cammina accanto. E' in te. Il suo sorriso riaffiora nelle tue scelte sicure, nella tua ingenua disponibilità al dono, nell'immediatezza delle tue parole. Rivedo la tua stanza, una stanza curiosa, fitta di sgangherati colori, incompiuta e poliedrica come una tavolozza. Il pesante comò, il letto ancora infantile, le pareti tappezzate d'un divo dai capelli infiniti, languidi, saponosi, non una rockstar, ma una diva d'altri tempi. Una stanza, la tua, vagamente e polverosamente rétro, come quelle di ogni artista. O di ogni cuore tumultuante e inquieto. D'un'ansietà torbida, sguazzante, ribalda e inerme. La conosceva troppo bene, tua madre, per punirla o reprimerla. Era solo lo specchio della tua autenticità, e lei lo sapeva.

Ti porgo i miei auguri, auguri corali, certa di non procurarti nessuna pena, ma un gioioso, caldo, commosso abbandono. Perché racchiudi in te due vite, e non ti stanchi di profonderle agli altri, in una circolarità d'amore che conforta le nostre menti inaridite.


Daniela Tuscano

Senza titolo 1484

  L'AVETE LETTO IL LIBRO IL SENTIERO DELLA TERRA ?  :-)


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Senza titolo 1483

GLI ALBERI

Parlano poco gli alberi, si sa.
Passano tutta la vita meditando
e muovendo i loro rami.
Basta guardarli in autunno
quando si riuniscono nei parchi:
soltanto i più vecchi conversano,
quelli che donano le nuvole e gli uccelli,
ma la loro voce si perde tra le foglie
e assai poco percepiamo, quasi niente.



È difficile riempire un piccolo libro
coi pensieri degli alberi.
Tutto in essi è vago, frammentario.
Oggi, ad esempio, mentre ascoltavo il grido
di un tordo nero, di ritorno verso casa,
grido ultimo di chi non attende un'altra estate,
ho capito che nella sua voce parlava un albero,
uno dei tanti,
ma non so cosa fare di quel grido,
non so come trascriverlo.



(da Alcune parole, 1976)


Eugenio Montejo  

8.5.09

sono pazzi 'sti leghisti e il governo che cede al loro ricatti




Lo  so  che   dovrei studiare (  in quanto  l'argomento  è  già stato  trattato  da  Daniel Tuscano   vedere post  Aanche  se  solo    alla  proposta  xenofoba   dei leghisti   di fare  un   vagone  per  extracomunitari   ) per  l'ultimo esame    po  cercarmi roba  per la tesi o  come  reprimere le mie  emozioni , ma  non ci riesco  non ce la  faccio a  ri manere  indifferente     e  a stare  zitto  davanti   a simili nefandezze  e  vergogne  .
infatti  provo  vergogna ( oltre  che lacrime  leggendo  o sentendo  cosa  gli  è successo  e   gli risuccedera    una  volta  rientrati  in un paese  da  cui  sono fuggiti , mi riferisco  al rimpatrio  forzato  )  , ma  soprattutto  sono disgustato che  un paese  come il nostro  che  da  dopo l'unità  d'italia  fino a  40 \50  fa   si trovo   nelle  stesse  situazione   in cui si trovano  oggi  loro  .
Ora  alcuni  di voi  o   magari  gente estranee a  che legge  questo blog   dirà  : <<  non  possiamo  accoglierli tutti  >>(   A questi va la mia  risposta  che leggerete  nelle righe  successive  perchè si puo' dsiscutere     o almeno provarci )   con  quelli  che  dicono   se stiano a casa  loro , ecc  ( e   boiate  varie  )  no , perchè  parlare  con  loro   è come dare le perle  ai porci   o  lavare  la  testa  dell'asino con il  sapone   e  loro  va   tutto il mio disprezzo  perchè parlano  senza  sapere     dando retta  acriticamente   a demagoghi  e populisti e   a  chi poarla  solo usando la pancia  .
La  risposta   e  la mia  controposta   per  risolvere trale  problema  è questa  .
E'  vero  che non possiamo accogliere tutti  che  cosi facendo  aumentiamo l'odio interno (   a  gli immigrati  tuitto  e  noi  niente  ,  prima   gli italiani poi  gli immigrati , ci  fregano il  lavoro  ,  ci poertanoi criminalità  ciome se  non ci  bastase  la nostra ecc  )  non giustificabile  ma  comprensibile ma possiamo fare cosi  :


  • fare una legge  sull'immigrazione  e  suil diritto d'asilo degna   e rispettosa   meno farranginosa  tipica  dei peggiori  azzeccagarbugli    che  richieda  tempi rapidi e  rispetto per il  richiedente  del  diritto d'asilo politico

  • insistere  \ fare pressioni   per  quei paesi in cui  i diritti vengono  violati  costringendoli ad emigrare  .

  •  non rimandarli se  proprio non nli  può accogliere    in quei paesi   che  violano tali diritti   , ma in paesi  della  comunità europea  al limite

  •  battersi a strasburgo  per una legge  comune  sul diritto d'asilo  valido  per   tutti i paesidela  Ue 

  •  fare  per  quelli   che non chiedono il diritto d'asilo o  non fuggono  da  tragedie umanitarie   come  ha fatto mzapatero in Spagna   o   vera  cooperazione per  aiutarli  nei loro paesi    e non  coem quella   crimninale  denuinciata     e che  gli  ha  causato la morte ( le  inddagini  insabbiate  )  Doi ilaria  Alpi


ed  infine dell  proposte sarcastiche 


  • augurargli  ( lo so   sonho un po' cinico  , ma davanti a  tale  cose  chi non lo è  )  che  facessero per  un mese  e  più  (  quanto dura  il tragitto,  più battuto , da paesi  dell'Africa  nera   alal libia   e  dala libia  a noi  , e  l'esperienza   nei Cpt  )



  • regalare  a maroni  e company    il libro  L'orda (  a  sinistrra la copertina  e  qui ulteriori dettagli  del libro   e  non solo   )  di Gian Antonio Stella  , sottolineandogli con segnali libri  le  pagine  in cui  si parla dei cittadini " padani "    maltrattati   in zone  dove  emigrarono . 

















  • Oppure  fargli vedere  i  film  di cui trovate  qui  soto i  promo 


  L'america  di gianni amelio soprattutto il secondo tempo 






NUOVOMONDO di Emanuele Crialese





o  di leggersi queste opere 


SULL'OCEANO, di Edmondo De Amicis    qui  il testo 


 e  querste poesie  ( non ho trovato il testo integrale  , ma  chi  è ignorante  perchè  ignora  , parafrasando  un famoso trio  comico  , lo può se  vuole   cercare in rete  )  “Gli emigranti” di EDMONDO DE AMICIS e “Buenos Aires” di DINO CAMPANA., la  profezia di Pier  paolo pasolini     segnalatemi  da  win.agliincrocideiventi.it/  e  in particolare  qui  le  news  e  alcuni versi  su tali poesie  tinyurl.com/o6xmln

I nuovi "ariani metropolitani"!



Matteo Salvini, vicecapogruppo della Lega a Palazzo Marino: Metrò per soli milanesi . E io, col mio cognome calabro, cosa faccio? Sto seduta su una chiappa sola?










Intanto, sempre la Lega intona dei peana per essere riuscita a ricacciare in Libia una barca di disperati che fuggivano da Paesi in guerra. Di governo razzista e violento parla apertamente Giorgio Schultze.





Ma ognuno ha i concittadini che si merita. E Rosa Parks non ha mai abitato qui.



Daniela Tuscano
















Gratitudine:


Gratitudine:

Ringrazia per tutto ciò che hai, per tutto ciò che ricevi e riceverai. In realtà, non smettere mai di ringraziare, poiché si tratta di un atteggiamento positivo nei confronti della vita; l'atto stesso di ringraziare attira verso di te quanto vi è di meglio. Ciò aiuta a mantenere ricettivi il tuo cuore e la tua mente e contribuisce all'incessante espansione della tua coscienza. Ti imbatterai costantemente in qualcosa che richiede un ringraziamento, e mentre ti accingerai a contare queste benedizioni, esse si moltiplicheranno. Ti renderai conto di quanto straordinariamente tu sia benedetto, prenderai coscienza del fatto che tutto ciò che possiedo ti appartiene, che le Mie riserve di abbondanza traboccano e che nulla ti manca. Ciascuno dei tuoi bisogni viene soddisfatto in maniera meravigliosa, e in questo stato di coscienza puoi dare, ancora dare, senza mai badare a quanto ti costa, poiché ricevi in funzione di quanto dai e in tal modo fai posto per ricevere ancora di più.



[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori - Amrita]

...ipocrisia.


 

…simulazione di una immagine sbiadita

persa nel vuoto,nascosta da sempre,

e tu attrice di ieri,beffarda  tentatrice  ,affliggi l’eretico senso,

ignori te stessa, di quello che fai, che sei!

e guardi le mani , le mie mani! da tempo piene di fango

mi parli nel vuoto ,ascolti  la mia menzogna,

l’incoerenza di un’incoscienza, causata, da una squallida pretesa….

 

…e guardo …i miei occhi ,in un specchi grigio

pallido è  il viso! esprime pensiero,

e un altro …un altro ancora !…avanti! avanti a mentire,

avanti a mentirsi , a sentirsi deluso, affogo il mio domani,

la sapienza ,l’arte dell’incoerenza ,di chi dice parole vane,

ingannando se stesso…me stesso!

il prossimo futuro…

 

…ipocrisia …vita mia,dispiacere dell’umana virtù

oggi nasci ,domani non ci sei più,vivi nei cuori, impavidi rancori,

 dal desiderio nasci, fiorisci passione ,appassisci,nelle fragole di un bosco,

dopo una tempesta,al primo sole!

a giustificare la  misera vergogna ,

e nel turbinio dei sensi ti aggrappi alla speranza

ai feroci artigli di un predatore infame ,

nascondi la tua faccia ,nella fossa dei leoni…

 

e tu …io ! ipocrita pensatore,sospiro il male

 il lamento di un falso pianto,

similitudini  che tutti abbiamo

nascondiamo in una  maschera di una  vera donna,

nel fondo di un bicchiere, a bere nascosto, dietro  un muro,

a bere fiele,a farmi compatire,per ottenere uno straccio di compassione …

 

…ma tu sei l’amante solitaria che  nel delirio da vita,vive!

 risusciti i morti, con un verso infame,

la dolcezza ,le tenere carezze , le ebbrezze di chi vuole amare,

a chi crede, ancora al vero amore ,a chi dice :

di essere felicemente innamorata

ma poi si scopre, che è solo una semplice difesa…

 

il poeta narratore.

Governo Italiano: razzista, violento e fuorilegge rispetto al “Diritto Internazionale”

No alla deportazione nei lager di chi chiede asilo, no alle nuove leggi razziali, sì all’applicazione delle norme internazionali per i diritti dei rifugiati


Quella operata sui 227 migranti arrivati nel Canale di Sicilia, tra cui molte donne e bambini va chiamata con il suo nome: è una deportazione! Una deportazione verso i veri e propri campi di concentramento messi in opera dalla Libia, con la piena complicità dei governi europei, nei quali secondo molte testimonianze dirette è praticata addirittura la tortura. Altro che rispetto dei diritti umani!


E dobbiamo sopportare l’esultanza dei leghisti che definiscono questo scempio “un risultato storico”, mentre blindano gli aspetti più discriminatori del decreto sicurezza portando perfino il PD, che non brilla certo per la sua opposizione a tutto questo, a parlare di “nuove leggi razziali”.


E dobbiamo sopportare l’arroganza con cui a Milano si propone addirittura di introdurre norme segregazioniste sui mezzi pubblic riservando alcune carrozze ai Milanesi. Una vera pagliacciata, che non sarà applicabile ma che intanto distoglie l’attenzione dalle azioni riprovevoli che il nostro governo, anche con la complicità dell’Europa sta perpetuando non solo sulla dignità, ma sui corpi stessi di uomini, donne e bambini che spesso stanno fuggendo da guerre e da altre persecuzioni.


Non lo dico io: lo dicono le Nazioni Unite.


Preoccupati per la scelta del governo italiano si dicono soprattutto i rappresentanti dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). «Non abbiamo notizie sulla nazionalità dei migranti spiega la portavoce dell'Unhcr, Laura Boldrini perchè non c'è stata trasparenza nella gestione della vicenda, ma è possibile che tra loro ci fossero richiedenti asilo e rifugiati». «Questo modo di gestire i flussi migratori nel Mediterraneo ‐ aggiunge Boldrini rischia di entrare in rotta di collisione con il diritto d'asilo». L'Unhcr si dice inoltre preoccupato per la permanenza in Libia «dove non c'è un sistema d'asilo funzionante e non potranno usufruire di alcun tipo di protezione». «Il rischio è che siano rispediti tutti nei paesi d'origine dove potrebbero essere in serio pericolo» (Il Manifesto, Venerdì 8 Maggio. Pag. 5).


Quando si parla di rispetto della legalità e si cerca di spacciare gli immigrati per criminali introducendo il reato di immigraione clandestina, bisognerebbe ricordarsi della nostra Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, per non parlare delle convenzioni internazionali sui rifugiati.


Chi è il criminale: chi cerca un rifugio per sfuggire a guerre e persecuzioni o chi mette a repentaglio la vita di bambini, donne e uomini innocenti come se si trattasse di rifiuti che non possono essere smaltiti?


Giorgio Schultze
Portavoce europeo del Movimento Umanista
Candidato indipendente nelle Liste di IDV nella Circoscrizione Nord Occidentale

Senza titolo 1482

Prendi un sorriso
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole
fallo volare là dove regna la notte.


Scopri una sorgente
fa bagnare chi vive nel fango.


Prendi una lacrima
posala sul volto di chi non ha mai pianto.


Prendi il coraggio
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.


Scopri la vita
raccontala a chi non sa capirla.


Prendi la speranza
e vivi nella sua luce.


Prendi la bontà
e donala a chi non sa donare.


Scopri l'amore
e fallo conoscere al mondo.
(Mahatma Gandhi)

Senza titolo 1481

  QUESTO E' UN VECCHIO RAZZO GIOCATTOLO IN LATTA !  L'AVETE MAI VISTO ?  :-)


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7.5.09

l'attrice israeliana Noa Cohen, per interpretare Maria di Nazareth: furia dei pro-Pal contro il film “Mary” di DJ Caruso su netflix

  Pochi giorni fa   Netflix  ha pubblicato il trailer (  io  prefrisco  chiamarlo  promo  ma  fa lo stesso ) del film   “Mary” , un’epopea b...