25.6.09

il consuma produci crepa ha colpito Hurt Vobain la diseny lo fa interpretare a Zack Effron o come diavolo si scrive!!!

leggo su facebook   << 
Stanno realizzando un film sulla storia di Kurt Cobain...e vogliono ke a interpretarlo sia zack Effron o come diavolo si scrive!!!!! Per favore onoriamo ancora una volta la memoria di Kurt e nn lasciamo che le sue idee finiscano in mano alla nuova icona androgina di disney channel! >> .   fonte il gruppo  Non permettiamo che Zack Effron interpreti il ruolo di Kurt Cobain !  di Andrea Pasquino . Ora  sempre  dallo stesso gruppo s'apprende   che  Cominceranno nei prossimi mesi le riprese di un film sulla travagliata vita della rockstar Kurt Cobain, destinato alla TV americana.
"Heavier than Heaven" - questo il titolo del progetto - si basa su una biografia non autorizzata di Cobain pubblicata nel 2001.
Per il momento non si sa ancora con certezza il nome del regista e dell'attore che interpreterà Kurt. Tutto quello che si sa è che la vicenda seguirà un percorso non lineare e si concent
rerà su singoli episodi della vita del cantante, senza seguire un ordine cronologico."Heavier Than Heaven" sarà la risposta televisiva a "Last Days", il nuovo film attualmente in lavorazione di Gus Van Sant ("Elephant") con Michael Pitt ("The Dreamers") nei panni di Cobain.
Unica  cosa  che non sopporto alcuni  commenti  ( che  segnalato   all'abuse  di facebook )  all'interno del gruppo   come questi  : << nooooooooo non lasciamo che il frocio di zac interpreti il MITICO kurt cobain . >>  Va  bene   che l'attore  sia  uno che  non ha  nè  arte   nè parte  ,  e  si un prodotto  di una  cultura  (  ?  )   mercificata  , usa  e  getta da  bimbiminkia  , ecc . Ma da  li  all'isulti  sia  che  sia effettivamente  gay  ( cioè  perchè è consapevole  )  sia  per  che lo sia  per  vizio  \perchè  è il sistema \ casta  cuturale    \  cinematografica  che e te lo impone  non mi trova  d'accordo sono  contrari ai miei  principi etici e morali 
 



Il re è (proprio) nudo!

Il sito Donne pensanti raccoglie adesioni contro lo "sdoganamento della mignottocrazia" e "Micromega" lancia un Appello alle first ladies: non venite al G8 per protesta verso il politico definito dalla stampa mondiale "più sessista". Persino "Famiglia Cristiana" si è accorta che forse questo esecutivo non è così ligio alla morale evangelica come sembrava (a loro), ma con un imperdonabile ritardo e, comunque, non supportata dalle gerarchie vaticane, che continuano a osservare un eloquente silenzio - ricordiamo che per i Dico fecero cadere il governo Prodi - . Ma, come osserva Vito Mancuso su "Repubblica" di oggi, esiste una Chiesa profetica e una Chiesa diplomatica. Da una ventina d'anni prevale la seconda, a maggior ragione in quest'ultimo periodo. Fin tanto che B. resterà saldo al potere, quindi, i vescovi continueranno a sostenerlo convinti. L'unica speranza è che qualche anima "disorientata", per usare il lessico di FC, lo tenga presente quando Ratzinger tornerà a tuonare contro i nuovi Welby, le nuove Englaro, il relativismo e i nemici della Famiglia e del Santo Matrimonio; e tuonerà molto presto, il 27 giugno c'è il Gay pride. Che queste anime disorientate escano dal loro imbambolamento e lo rammentino, soprattutto quando dovranno scegliere a chi destinare l'8 per mille.


Daniela Tuscano

"Avatar"

Sogno


"Avatar"


Ciao, non  so perché
ma questa notte t' ho sognato!
Eravamo al mare...
Per mano ci siamo seduti sulla riva.
C'era  una piccola barca
la vela mossa dal vento
lenta sventolava.
I remi non c'erano.
Ci siamo amati tanto
il mio cuore sembrava impazzire.
Ho provato brividi sulla pelle.
 La musica delle onde del mare
solo un gabbiano era con noi.
Mi sono girata e tu non c'eri più.
Ti ho cercato e sulla sabbia dorata ho trovato:
una rosa rossa senza spine 
e un libro con tante parole d'amore.
Mi manchi tanto e non so chi sei?
Vorrei capire il mistero dei sogni
per cercarti...ma tu dove sei?


franca bassi   


Gabbiano solitario


Immagini di franca bassi

Senza titolo 1539

  VE LO RICORDATE IL DISCO DEI CAMALEONTI APPLAUSI ?  :-)


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PARLAMI D'AMORE MARIU' PIU' 2 NUOVI VIDEO

Quando l'antica dolcezza si sposa nella grazia di tre grandi indimenticabili usignoli. Non ero nata quando questa canzone "usciva" dai fortunati possessori di apparecchi radiofonici per allietare le festicciole in famiglia, in un Italia che non c'è più. Oggi, nell'era della tecnologia telematica, un amico mi ha mandato questo video, ed io ne ho copiato codici e testo per voi. Mi è sempre piaciuta cantata da Vittorio De Sica e adesso dal trio dei grandi con un abbraccio a chi non c'è più, ma sempre sarà ...





Come sei bella più bella stasera Mariù
Splende un sorriso di stella negli occhi tuoi blu
Anche se avverso il destino domani sarà
Oggi ti sono vicino perchè sospirar non pensar
Parlami d'amore Mariù
Tutta la mia vita sei tu
Gli occhi tuoi belli brillano
Fiamme di sogno scintillano
Dimmi che illusione non è
Dimmi che sei tutta per me
Qui sul tuo cuor non soffro più
Parlami d'amore Mariù







Visto l'alto gradimento della canzone, ho pensato di aggungere l'originale cantata dall'indimenticabile Vittorio De Sica, il regista al primo posto della lista tra miei preferiti, ma di questo vi parlerò un'altra volta. Buon ascolto. NB: nel primo video si ascolta la canzone intera senza immagini, nel secondo c'è anche un pezzettino del film "Gli uomini che mascalzoni" di Camerini.








Con un saluto particolare a Lucio. ta e ascolto a tutti voi dalla sempre vostra, Rossella,La Drudi, diffidare dalle imitazioni.

Neuroni

5


Esco o entro. Forse esco. Penso di entrare. Se esco non entro. Però se entro non esco. Allora mi decido?


Ma scusa perché non ti fai gli affari tuoi? Nessuno ti ha chiesto di leggermi!


Devo cercare una parola, la trovo sul vocabolario. Sono certa che ha ancora il significato che ben ricordo. Perché allora ci sbaglio? La punteggiatura? Appunto per questo cerco il vocabolario. Riprendo la corsa al paradigma. So di certo che si entra e poi si esce da soli senza bisogno di decidere se hai già deciso. Ma l’uscita esplosiva è appagante proprio perché si è entrati con la massima voglia liberatoria.


Convieni con me che poi si sta una meraviglia? Vorresti sapere cosa mi frulla per la cervice? Continua la lettura con fervida disinvoltura. Esco perché so esattamente cosa voglio!


Sono nella mia unicità, l’asfalto è deserto.


Uno scorrivia di pneumatici e null’altro. Sfumature di cerchi elettrici. Scombinati stivali, scarpe, anfibi e tacchi a spillo. Aliti pesanti e olezzi. Cicaleccio e musica clacsonica. Semafori spruzzanti colori psichedelici sputi chicche e il mio sbadiglio.


Se esco o entro non cambia la mia bellezza splendente e arrogante. Bellezza che di certo non trovi dentro le Pagine gialle. Ho ragione io: esco o entro.


La bellezza non è copia e incolla. Quindi lascio che entri per poi goderne l’uscita.



24.6.09

Corpi di ragazza

Questa volta avrei evitato qualsiasi intervento, lasciando spazio o, meglio, parola alle fotografie e soprattutto ai video. Del resto, blog come Il corpo delle donne (da cui attingo anche per il presente post) e, più modestamente, la mia rubrica DadonnAdonna già svolgono un ruolo. Qualche appunto, però, si rende necessario.


Al min. 7.21 Nina Moric, ex moglie di Fabrizio Corona, viene usata come "prosciutto" durante una puntata di Striscia la notizia sotto lo sguardo divertito di Pino Insegno.

Alcuni giorni fa è giunta a "Repubblica" la lettera piccata di Antonio Ricci, l'ex-preside più giovane d'Italia ormai affermato e spumeggiante autore di moltissimi programmi di enorme successo, da Drive In a Striscia la notizia, da Paperissima a Emilio, a L'Araba Fenice (che destò scandalo per la partecipazione nuda di Moana Pozzi, le cui "gesta" verranno presto celebrate in un film), all'impareggiabile Velone, e via di seguito. Offeso dall'accostamento, fatto da diversi commentatori, tra le soubrette del suo Drive In e la successiva, dilagante subcultura delle escort, Ricci ha rivendicato invece l'importanza della sua trasmissione "libera e libertaria degli esagerati anni '80, osannata all' epoca da tutti gli intellettuali", definendola "comica e satirica". E a proposito delle ragazze "Fast Food", ha aggiunto: "...come allora ebbi modo di dire, erano iperboli: figure retoriche viventi, caricature parodistiche al pari del paninaro, del bocconiano, del Dott. Vermilione". Ricci ha pure ricordato come, in quegli stessi anni (un po' prima, in verità: si trattava di trasmissioni dei tardi '70) la Rai mandasse in onda le nudità di Rosa Fumetto, Ilona Staller e Barbara D'Urso.

C'è del vero nelle sue affermazioni: la più vera sembra essere la prima: che Drive In fosse uno spettacolo comico e satirico. E' stata un'autentica fucina di talenti, credo che tutti i maggiori comici del tempo siano passati di lì. Ed è vero che anche in Rai si era tentato qualche azzardo. Ma il paragone, in tal caso, non regge: la mia precisazione "dei tardi anni '70" non era oziosa. Negli show cui allude Ricci, accanto a qualche bellezza piccante - per usare un termine desueto, ma caro al nostro premier - si esibivano anche Amanda Lear, Grace Jones, Patty Pravo: donne irrequiete e, nel bene e nel male, simboli non solo di sensualità, ma anche di un'epoca che sfidava il puritanesimo, la censura, le convenzioni piccolo-borghesi. E rischiava grosso. Ci fu un tempo, in Rai, in cui ogni tanto, per strane e miracolose alchimie, simili esperimenti erano possibili: ricordo vagamente talune inchieste dell'ultimo Pasolini (ripescate e assaporate oggi grazie a Youtube), persino servizi sulle "minoranze" sessuali che oggi non troverebbero posto nemmeno in quindicesima serata.

Negli anni Ottanta, invece - come ricorda efficacemente Antonio Labranca - la bizzarria era codificata, a tempo, girava a vuoto per le vie centrali della città cercando inutilmente di sbalordire i turisti o di spaventare qualche vecchietta. Ma non si trattava più di épater le bourgeois: erano invece gli stessi figli della nuova borghesia che, improvvisamente sazi e avidi di materia, cercavano un antidoto alla noia che li opprimeva.

Drive In rifletteva appieno lo "spirito" di questa "materialità". Non era dunque uno spettacolo libertario, ma soltanto esagerato.


La comicità, anche quando diventava autentica satira (e accadeva spesso, va riconosciuto) e non semplice sfottò, seguiva ritmi veloci (fast, appunto) ma scontati. Soprattutto nella rigida differenziazione dei ruoli maschile e femminile. Ricci avrà parlato anche allora di "iperboli, parodie, figure retoriche" ecc. a proposito delle sue Fast Food, è un insegnante di lettere e il suo vocabolario ricco e fiorito, furbo - mica per tutti... -, benché ridondante (iperboli e parodie sono già figure retoriche: attento alle tautologie, prof. Ricci). Io ricordo bene che dichiarò: "Il pubblico vuole le donne? E noi diamogli le donne!". E il ruolo delle donne di Drive In era quanto di più antico il suo scapigliato autore voglia far credere oggi; tanto è vero che da quel programma non emerse praticamente nessuna attrice comica di qualità. Perché il genio folle, l'attore vero, insomma la testa pensante, anche se matta, era l'uomo, come nella più classica delle tradizioni; di là da iperboli e parodie, e anche prescindendo dalle ultime notizie secondo cui alcune di loro servivano come svago per i potenti di turno, compito delle Fast Food era invece, molto più semplicemente, eccitare.

Ricci se la piglia poi con l'architetto Fuksas, colpevole, secondo lui, di aver confuso le sue "parodie" con le ultra-disinibite Ragazze Cin Cin di Colpo grosso. Sarei curiosa di sapere quanti, in tutta onestà, ne sappiano cogliere la differenza; in ogni caso, le une e le altre si ricomposero proprio a Paperissima, in una puntata dedicata, chissà come, agli errori delle procaci figliole. (Consiglio pure, in particolare per il link appena citato, di leggere alcuni commenti a questi filmati, tutti redatti da uomini. Alcuni raggiungono il sublime: "questo e [senza accento] il ruolo vero per le donne", "anche le più feroci femministe depongono le armi: la freschezza e l'ingenuità di quei tempi fanno solo sorridere", "Ti guardano con quelle acconciature e ti salutano ammiccanti! T***e! Le amo", "grazie a questa trasmissione ho scoperto il ruolo della donna... erano le prime volte che mi veniva duro...").


Per concludere con Ricci, la sua autoperorazione suona tanto scomposta e patetica quanto quella delle spogliarelliste che si difendevano argomentando: "No, io non sono una pornostar. Io faccio il burlesque".


Su Non è la Rai forse non è neppure il caso di soffermarsi molto, però questa versione de Lo shampoo di Gaber (!!!) magistralmente interpretata da Antonella Elia (con "piuma" al posto di "schiuma") una sbirciatina la merita. In tal caso concordo con l'anonimo commentatore che, rivolto alla bionda starlette, ha concluso: "Beh, quella una voglia ce l'ha".

Sempre in Scherzi a parte edizione 2009, condotta dal "sinistro" Claudio Amendola, ecco la nuda Belen circondata da maschi vogliosi e vestitissimi. Da notare l'espressione di Paolo Brosio, recentemente miracolato - come ha reso noto lui stesso -.


L'umiliazione del corpo femminile viene pertanto da lontano e, benché più marcata sulle tv commerciali, si ritrova ormai dappertutto, sia sulle reti private sia su quelle pubbliche. E son tutti programmi di prima serata, alcuni (Non è la Rai) destinati a un pubblico di giovanissimi/e. Non delle eccezioni, ma la regola. L'amnesia della morale cui accenna Edmondo Berselli ha radici antiche.

Tuttavia, il vero emblema di questa amnesia a me sembra una trasmissione di cui mi occupai qualche anno fa: La pupa e il secchione. Anche qui il giochetto non cambia, Il pupo e la secchiona sarebbe stato improponibile, il maschio, benché sfigato, è comunque il cervello, la femmina il corpo. Mica un corpo da nulla. Lo testimonia l'esibizione delle "pupe" (dalle fattezze, con ogni probabilità straniere) qui sotto:


Sono consapevole del fatto che agli uomini piacciano molto, hanno palesato cosa in realtà desiderano da noi, ma può darsi che qualcuno capace di guardare oltre le... fessure esista pure, da qualche parte. I commenti sono irripetibili, ma uno, in ogni caso, vale la pena di menzionarlo, perché nella sua crudezza dà l'esatta misura di quel che accade di questi tempi, in giro: "Nora è da stupro violento". E quinci sian le nostre viste sazie.



****


N. B.: Marrakech festeggia Fatima al-Mansouri, 33 anni, la sua prima sindaca. "Sono onorata di rappresentare Marrakech, mi auguro di vivere fino in fondo quest'avventura", ha dichiarato la signora Mansouri. Le porgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro.

ricevo e pubblico rischiando di diventare un fuorilegge.. fate girare





In base a quello che leggerete anche questa e mail potrebbe essere fonte di reato.

Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d.L.733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo nr. 60.
Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta".
In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i /providers/ dovranno bloccare il blog.
Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.
Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.
Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta!
In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e *tutti i blog* che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una /media company/ ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento. Il nome di questa /media company/, guarda caso, è Mediaset
Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi..
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di /normalizzare/ con leggi d repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni spesa!
Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet in Italia il governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e alla Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati il blog Beppe Grillo e la rivista specializzata Punto Informatico..
Fate girare questa notizia il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un problema dialettico


Senza titolo 1538

Segnalo il Premio Nazionale Fabio Marletta per Poesia e Testi di canzone. Partecipate e passate parola



Senza titolo 1537

  VI PIACE IL CANTANTE CHRIS CORNELL ?  :-)


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I calcoli dell’Ayatollah Khamenei

L’Ayatollah Ali Khamenei ha tenuto il suo primo discorso pubblico dopo le elezioni presidenziali in Iran nel corso delle preghiere di venerdì 19 giugno 2009 a Teheran, una settimana dopo che il controverso voto aveva consegnato una vittoria schiacciante al presidente in carica Mahmud Ahmadinejad. L’intervento del leader supremo, davanti ad una vasta folla che includeva alti prelati e politici – anche se soltanto uno dei tre candidati rivali di Ahmadinejad –, è stato un punto di svolta negli eventi del tumultuoso Iran post-elezioni.
Il leader della Repubblica Islamica ha ancora una volta sostenuto i risultati ufficiali delle elezioni, anche mentre continuavano le intense proteste pubbliche a favore del secondo arrivato Mir Hosein Musavi.
Khamenei ha rifiutato i giudizi di inaffidabilità dei risultati: è impossibile che ci siano stati “11 milioni di voti fasulli”, perché “la Repubblica Islamica non manomette i voti del popolo”. Ha anche avvisato i manifestanti che avrebbero dovuto smetterla con le dimostrazioni in strada e con le marce; se non l’avessero fatto, i “mandanti dietro le quinte” sarebbero stati ritenuti responsabili per le loro azioni.
La stance politica del leader supremo è un rischio – dato che l’effetto dei comportamenti e dei discorsi di Mahmud Ahmadinejad (sia prima che dopo le elezioni) è di imporre gravi costi al governo dell’Iran e al leader del regime – acutizzando le divisioni all’interno dell’elite politica e contribuendo a provocare le più grosse manifestazioni di piazza sin dalla rivoluzione del 1979 ha incitato l’opinione pubblica internazione contro Teheran e persino indotto seri dubbi sulla legittimità del suo diritto a governare la Repubblica Islamica.


(...) Continua su Le Coordinate Galat(t)iche.

23.6.09

Io e il mare

   


      
d-pareo02                                               Foto tratta dal Web

                                 Mi avvio lentamente nella notte
                           solo la luna a tenermi compagnia
                           l'infrangersi delle onde sulla battigia
                           la tiepida rena che accarezza le caviglie.
                          
                          Guardo il cielo e la mente s'allontana
                          mentre i ricordi popolano la spiaggia
                          mi arriva il suono dolce della chitarra
                          e due dita che mi sfiorano le labbra.

                          C'è chi balla, chi si stringe, chi s'apparta
                          in cielo brillano tante e tante stelle
                          una leggera brezza scompiglia i miei capelli
                          una voce sussurra una canzone.

                          Sono tornata indietro nel tempo
                          ora sono sola ad ammirare la luna
                          accanto a me non c'è spazio per nessuno
                          solo il mare con la sua immensità.
                                   
                          (Scritto da Marilicia il 21/06/2009)

La vita (no copyrigh ) di michele capuano)

La vita (no copyright by michele capuano)

La vita è la paura del buio… dell’imbrunire
La vita è il viaggio e forse… il ritorno
La vita è sugheri galleggianti:
attigue vecchie querce e la madre: terra
La vita è un canto: melodie dissonanti
La vita è la nostra diversità: incompresa
La vita è un raggio di sole che inventa il colore:
un seme che lo cattura: rigoglioso…
La vita sono i tuoi occhi che sorridono:
si confessano nei miei e poi balbettano
La vita è l’amore: l’odio: l’indifferenza:
scegliere di essere scelti: volare: volere
La vita è il silenzio quando hai brama di dire
La vita sono anni oppure un giorno triste
La vita è la clandestinità per tanti:
gente innocente che fugge o ripudia la guerra
La vita è un inno impuro: la fame ne uccide tanti
La vita è uno spergiuro: il tempio e l’obbedienza della sposa
La vita è pensare: amore: un sussurrato dolore:
un Dio semplice ed un altro presuntuoso…
La vita è un atto impuro: non te ma io… sono:
un dito e poi un altro che dimentica la mano
La vita è fantasia, ipocrisia: saggezza o indecenza:
valori traditi: tempeste confuse nelle nostre bandiere
Vorrei giocare con ogni nomade ed incontrare pesci d’argento
Vorrei addormentarmi vicino ad un vagabondo
Vorrei dialogare, in un bosco, con arbusti e apprensioni
Vorrei, al ritmo di danze antiche, abbracciare il futuro
Poi… ad Occidente ballo sollevato dal vento: … poi
In tutto e per tutto… binomio. Contraddittorio big bang: interamente
Un antico strumento vituperoso ci avvolge in un migrante tormento
Piccoli quadri o stazioni sono momenti solenni d’una passione silente
Povero Cristo: tribolazione sopra tribolazione: innaturale evento
Accadimento straordinario ormai ritualmente gestito da profeti integralisti
Pazzia di una minoranza dell’umanità che ha oltrepassato la giusta misura
Senza pensare, senza onestà, relativismo che lo nega: percorsi bugiardi e tristi
E’ assente il giudizio, il sapere, la coscienza: trionfa l’impostura
Un vento freddo (gelido destino) penetra le nostre anime e ci confonde
Credere? Far compassione? Disprezzare i sogni? Intorno la guerra infinita
Un’ironia amara affiora con i propri tentacoli tra tumultuose onde
… sulle quali naviga un irrefrenabile idea di libertà mai inutile: come la vita
Scrivere? Opinione bruta, irrazionale, un po’ sola e irreconciliabile
Aiutati dalla memoria possiamo inventare un percorso che appartiene al futuro
I frutti della speranza, ora dolci ora amari, rendono l’incolto coltivabile
Hic et hunc: è questo il momento per abbattere ogni muro?
Imperturbabili agiamo e reagiamo per dare un senso al nostro presente
Una volubile idea vola oltre le parole: modesta: irrilevante?
L’eccezione non è la regola e non lo è neppure la luna crescente
Un picciuolo si slarga in un lembo colore arcobaleno: novello negromante
Parole chiare: cattedra di logica che unisce la ragione all’amore
Esclusi dal tempio siamo imprigionati nella parte più lontana del corpo animale
Coltiviamo fiori e piante ornamentali per dare un senso al nostro dolore
Ci sostiene la sapienza dei popoli: una mai dimenticata filosofia proverbiale
Poi… ad Occidente ti vedo ballare sollevata dal vento: … poi
“… un popolo in marcia per la pace e’ già rivoluzione.”
Commozioni disordinatamente vive e intabarrate
piccoli cammelli di legno in un congegno girevole
e, poi, il levar la voce donchisciottesca con dignità…
(onda agitata dal mare che germoglia nel deserto)
per chiamare chi, essere in essere, è lontano
… confondevano la bambina dormiente
Fantasticava oasi quasi impercettibili, tenui
Vedeva, inverosimilmente, pensiero forse vano
da una bottiglina dal ventre rigonfio (grembo)…
risorgere, a nuova vita, apatici animali
normalmente abituati a crogiolarsi nella melma
… Anima impareggiabile inventava castelli dei burattini
Orecchi inarmonici rendevano inutile ogni segno delle idee
L’infante vaneggiava nuotando nel pozzo dei desideri
Accarezzava pesci volanti che si libravano nell’aria…
S’aggrappava , con le mani e con i piedi, all’albero della libertà
per coglierne, fuori stagione, il dolce frutto proibito
… e scalava i cieli, piccola di statura, perdendosi nell’arcobaleno
Vestita non del tutto dormiva sulla nuda terra
Chi ha appena il necessario per vivere ha gli occhi che sorridono
e immagina giorni non affannosi e privi d’angoscia…
non sa separarsi dai diritti e non china mai la testa
le vanità mondane non gli appartengono e neppure l’ipocrisia
… Svegliandosi si convinse che i bruchi possono diventare farfalle

Occhi di ragazza


Il regime ha dovuto ammettere che sono andati perduti "solo" tre milioni di voti, ma che le elezioni non verranno annullate e che, anzi, la magistratura si appresta a impartire ai ribelli una "lezione esemplare". Quasi sicuramente ci riuscirà. Il potere è ancora forte, coeso, determinato. E la diffusa ignoranza degli osservatori occidentali (anche dei semplici cittadini e/o della società civile) verso la peraltro complicata situazione non solo politica, ma culturale, e direi sentimentale dell'Iran non aiuta a creare, a livello mondiale, una risposta ferma e convincente (ci sta provando Obama, probabilmente l'unico a poterlo fare benché il successo della sua strategia non sia affatto sicuro). L'Islam iraniano non è né quello saudita né quello cupo e truce dei talebani afghani. E i giovani (il 70% del Paese ha meno di 30 anni) che in questi giorni si battono pacificamente (e vengono uccisi) per le "riforme" non hanno in mente una democrazia di tipo occidentale. Certo nessuno di loro rimpiange i debosciati anni dello Scià. Senza volerci addentrare in analisi che occuperebbero molto, troppo spazio, potremmo dire che in loro si agita il sogno di una cosa.



Una cosa che nasce dentro di loro, dal verde della loro religione ma anche della loro età. E che trae radici nell'antichità della loro cultura, vivificata, e resa fiammante, dal contatto con l'esterno che pure essi hanno, grazie soprattutto ai mezzi informatici. Non sorprende che il regime cerchi in tutti i modi di sopprimerli.



Una cosa che non appartiene a un solo Paese, ma a tutti i Paesi d'ogni latitudine, che viene raggiunta, agognata, ricercata con ogni mezzo: chiamatela umanità, dignità.


Video delle manifestazioni sono facilmente reperibili dal web. Io ho scelto, per il suo valore simbolico, la protesta di medici e infermiere di un ospedale di Teheran. Questa è gente che si vorrebbe spacciare per sovversiva, al soldo degli americani, spie ecc. ecc. Sfila un intero Paese di volti bellissimi, freschi, all'adolescenza della storia. E sono moltissimi volti femminili.



Due occhi giovani, giovanissimi, di sedicenne hanno fatto il giro del mondo assieme a quel volto di bambola tumefatta, lo sguardo ormai sbilenco, semiaperto da un lato e schiacciato, sepolto dall'altro. Il nome è Neda e anche quello lo conosciamo tutti. Oggi da qualche giornale abbiamo scoperto pure che amava la musica e che è stata colpita proprio mentre scendeva dall'auto col suo insegnante. A raccontarlo è stato il fidanzato, con poche e semplici parole che sembravano tocchi essenziali di pennello su una spaziante tela bianca.



Ho esitato a pubblicare il video che testimonia l'omicidio di Neda. So bene che circola in Internet e che moltissimi, anche minorenni, l'hanno visto. Poi ho preferito lasciar parlare il silenzio. Lo faccio per pudore, il pudore della morte. Non della violenza. I suoi assassini, si sono già giudicati. I tutori dell'ordine e della religione hanno siglato, con quel sangue, non la sua, ma la loro morte, tanto più tremenda quanto eterna. E' quello sguardo vitreo e al tempo stesso pervasivo, che non abbandona mai, implacabile come un indice puntato, che li condanna senza remissione. E basta quello. Invade ogni spazio. Si dilata come un'onda sulle plaghe delle coscienze. Ed è uno sguardo di donna.




Confrontate la sua solennità raggelata e ricomposta, e quella curiosamente spavalda e pugnace delle sue splendide coetanee coi sorrisi da televendita delle squallide odalische di casa nostra: così fiere di piacere al Padrone - nel quale noi italiani, a detta di uno dei suoi corifei, dovremmo identificarci: a ogni popolo i suoi ideali -. Così desolatamente spenti, inespressivi, degradabili e, a dispetto dell'età, vecchi e sterili. Vuoti.
















Dedico a Neda questa magnifica ballata:



Occhi di ragazza

Il regime ha dovuto ammettere che sono andati perduti "solo" tre milioni di voti, ma che le elezioni non verranno annullate e che, anzi, la magistratura si appresta a impartire ai ribelli una "lezione esemplare". Quasi sicuramente ci riuscirà. Il potere è ancora forte, coeso, determinato. E la diffusa ignoranza degli osservatori occidentali (anche dei semplici cittadini e/o della società civile) verso la peraltro complicata situazione non solo politica, ma culturale, e direi sentimentale dell'Iran non aiuta a creare, a livello mondiale, una risposta ferma e convincente (ci sta provando Obama, probabilmente l'unico a poterlo fare benché il successo della sua strategia non sia affatto sicuro). L'Islam iraniano non è né quello saudita né quello cupo e truce dei talebani afghani. E i giovani (il 70% del Paese ha meno di 30 anni) che in questi giorni si battono pacificamente (e vengono uccisi) per le "riforme" non hanno in mente una democrazia di tipo occidentale. Certo nessuno di loro rimpiange i debosciati anni dello Scià. Senza volerci addentrare in analisi che occuperebbero molto, troppo spazio, potremmo dire che in loro si agita il sogno di una cosa.

Una cosa che nasce dentro di loro, dal verde della loro religione ma anche della loro età. E che trae radici nell'antichità della loro cultura, vivificata, e resa fiammante, dal contatto con l'esterno che pure essi hanno, grazie soprattutto ai mezzi informatici. Non sorprende che il regime cerchi in tutti i modi di sopprimerli.
Una cosa che non appartiene a un solo Paese, ma a tutti i Paesi d'ogni latitudine, che viene raggiunta, agognata, ricercata con ogni mezzo: chiamatela umanità, dignità.
Video delle manifestazioni sono facilmente reperibili dal web. Io ho scelto, per il suo valore simbolico, la protesta di medici e infermiere di un ospedale di Teheran. Questa è gente che si vorrebbe spacciare per sovversiva, al soldo degli americani, spie ecc. ecc. Sfila un intero Paese di volti bellissimi, freschi, all'adolescenza della storia. E sono moltissimi volti femminili.
Due occhi giovani, giovanissimi, di sedicenne hanno fatto il giro del mondo assieme a quel volto di bambola tumefatta, lo sguardo ormai sbilenco, semiaperto da un lato e schiacciato, sepolto dall'altro. Il nome è Neda e anche quello lo conosciamo tutti. Oggi da qualche giornale abbiamo scoperto pure che amava la musica e che è stata colpita proprio mentre scendeva dall'auto col suo insegnante. A raccontarlo è stato il fidanzato, con poche e semplici parole che sembravano tocchi essenziali di pennello su una spaziante tela bianca.
Ho esitato a pubblicare il video che testimonia l'omicidio di Neda. So bene che circola in Internet e che moltissimi, anche minorenni, l'hanno visto. Poi ho preferito lasciar parlare il silenzio. Lo faccio per pudore, il pudore della morte. Non della violenza. I suoi assassini, si sono già giudicati. I tutori dell'ordine e della religione hanno siglato, con quel sangue, non la sua, ma la loro morte, tanto più tremenda quanto eterna. E' quello sguardo vitreo e al tempo stesso pervasivo, che non abbandona mai, implacabile come un indice puntato, che li condanna senza remissione. E basta quello. Invade ogni spazio. Si dilata come un'onda sulle plaghe delle coscienze. Ed è uno sguardo di donna.
Confrontate la sua solennità raggelata e composta, e quella curiosamente spavalda e pugnace delle sue splendide coetanee coi sorrisi da televendita delle squallide odalische di casa nostra: così fiere di piacere al Padrone - nel quale noi italiani, a detta di uno dei suoi corifei, dovremmo identificarci: a ogni popolo i suoi ideali -. Così desolatamente spenti, inespressivi, degradabili e, a dispetto dell'età, vecchi e sterili. Vuoti.
Dedico a Neda questa magnifica ballata:

Mio padre secondo Feltri


Senza commenti.


a che punto siamo




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stop alla pedofilia

Oggi 23 giugno uniamoci tutti contro la pedofilia.

I pedofili vogliono festeggiare in quel giorno l'orgoglio pedofilo! Noi siamo contro!!!

Oggi 23 giugno 2009 è la giornata contro la pedofilia e io sono contro la pedofilia.

Per non chiudere gli occhi, per far sentire anche la nostra voce...

creato da: KayBlu alle ore 07:55

«Il patriarcato è finito. Violenze in aumento per l’immigrazione illegale»: il discorso di Valditara alla Fondazione per Giulia Cecchettin. se stava zitto faceva più bella figura

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