8.11.05

Senza titolo 960

17 NOVEMBRE: il 1°MAGGIO DEGLI STUDENTI


Il 17 Novembre gli studenti rivendicano il loro diritto al sapere: scendi anche tu in piazza o organizza un corteo e quanto più ti piace per esprimere il tuo dissenso e rivendicare i tuoi diritti!Controlla qui se nella tua città c'è già qualcosa in programma


Informati sulla mobilitazione studentesca e su ciò che ti spetta


www.unionedeglistudenti.it



Manifesto del 17 Novembre


Noi


studenti dell’Unione degli Universitari, dell’Unione degli Studenti e della Mutua Studentesca, da oltre dieci anni impegnati a promuovere e tutelare i diritti delle studentesse e degli studenti, il 30 gennaio 2005 alla quarta Assemblea Internazionale degli Studenti all’interno del WORLD SOCIAL FORUM di Porto Alegre abbiamo portato, per il secondo anno consecutivo, la proposta di costituire un’agenda comune di mobilitazione che rivendica più diritto al sapere per tutti, contro la privatizzazione dei saperi e che trovi il suo culmine nella data di mobilitazione mondiale del 17 novembre.


Noi e tutti gli studenti italiani lanciamo qui ed ora un grido d’allarme, una chiamata alla mobilitazione generale del mondo della formazione e rivolgiamo questa lettera-appello:




 


A tutti gli studenti e i cittadini che vogliono cambiare


la scuola, l’università, la società e il mondo


A tutti coloro che hanno la responsabilità di farlo.


Perché:



SIAMO STUDENTI DEL 2005. La nostra scuola è il liceo classico "Cavour", è l'istituto tecnico "Volta", è il professionale “Euclide”. La nostra università è a Roma, a Torino, a Palermo. E’ la facoltà di lettere, è la facoltà di ingegneria, è la facoltà di scienze. Questi sono i luoghi nei quali noi, studenti qualunque, non vogliamo più sentirci estranei. Al contrario rivendichiamo la possibilità di autogestire tempi e spazi di vita e formazione, il diritto di accesso al sapere come strumento per crescere come cittadini e persone libere.


Siamo studenti “CAPACI E MERITEVOLI, MA PRIVI DI MEZZI”. Vogliamo studiare, ma la nostre famiglie non possono sostenere il costo della nostra formazione. Manifestiamo il 17 novembre per rivendicare una legge quadro nazionale per il diritto allo studio, per rivendicare più borse di studio, erogate e non soltanto promesse. Perché vogliamo che l’articolo 34 della Costituzione non resti lettera morta.


Siamo studenti come tanti, SENZA SOLDI. Siamo nati in case dove non ci sono libri, né soldi per comprarli. La scuola e l’università non sono più gli unici luoghi dove apprendere; si apprende anche al cinema, a teatro, in un museo, ascoltando musica o leggendo libri. Manifestiamo il 17 novembre per rivendicare una carta di cittadinanza studentesca, che ci garantisca il diritto al sapere anche al di fuori della scuola e dell’ università.


Siamo studenti ESCLUSI. Quelli che volevano studiare medicina, ingegneria, lettere. Ma la logica elitaria ed escludente del “numero chiuso” ci impedisce di avere il diritto di studiare ciò che ci piace. Il 17 novembre vogliamo liberare il diritto di studiare, abolendo l’aberrazione dei numero chiuso.


Siamo studenti FUORISEDE. Viviamo una condizione di disagio perché la nostra vita è fatta di precarietà, perché vorremmo vivere decentemente ed avere una casa, ma nelle città si specula sugli affitti e siamo costretti a lavorare perché per noi la vita da universitari costa troppo. Manifestiamo il 17 novembre per il diritto ad una casa.


Siamo studenti PENDOLARI. Per studiare siamo costretti a spendere centinaia di euro l’anno per raggiungere le nostre scuole e le nostre università. Nessuna legge tutela il nostro diritto alla mobilità. Manifestiamo il 17 novembre per il diritto a muoverci gratuitamente.


Siamo studenti SENZA AULE. Siamo costretti a studiare in ex-ospedali, ex-supermercati, ex-condomini, cinema, senza laboratori, biblioteche, palestre. Abbiamo visto dei bambini morire sotto le macerie di San Giuliano, per colpa di una scuola in condizioni precarie e fatiscenti che non ha retto a un terremoto. Manifestiamo il 17 novembre per il diritto ad avere una scuola e una università, vere.


Siamo studenti LAVORATORI. Precari. Lavoriamo in un call center o per un agenzia interinale, ma è difficile pensare a costruire seriamente il proprio futuro. Manifestiamo il 17 novembre perché esigiamo un sistema di diritti e tutele che trasformi la precarietà delle condizioni in reale possibilità di scelta.


Siamo studenti IN STAGE. Sfruttati. Lo chiamano stage, ma in realtà quello che facciamo è soltanto manodopera a costo zero. Dovrebbe avere un valore formativo, ma ci ritroviamo ad essere lavoratori senza diritti. Manifestiamo il 17 novembre perché ci vengano garantiti diritti e possibilità di apprendere.


Siamo DAPPERTUTTO. Ma sembra che per noi non ci sia spazio, nelle nostre città mancano luoghi di aggregazione e di partecipazione, abbiamo bisogno di incontrarci e di confrontarci, è per questo che il 17 novembre ci riprenderemo le strade e le piazze di tutta Italia.


Siamo studenti ARTISTI. Il nostro sogno è che scuole ed università siano anche i luoghi in cui le nostre passioni, la nostra creatività, le nostre aspirazioni possano essere valorizzate. Manifestiamo il 17 novembre perché musica, arte, creatività non siano più considerati uno “stupido hobby”, ma siano valorizzati in quanto importanti forme di produzione culturale.


Siamo studenti che vogliono fare RICERCA. Oggi ma soprattutto domani. Una volta laureati dobbiamo avere la possibilità di continuare a studiare e di contribuire allo sviluppo sociale del paese e del mondo. Perché la ricerca scientifica, di base ed applicata, è il motore del progresso economico e civile del Paese e deve essere libera, pubblica e laica.


Siamo tutt* student* “DIVERSI”. Perché omo o etero non fa differenza, amiamo tutt* con la stessa intensità e abbiamo uguali diritti ad esprimere liberamente la nostra sessualità. Ci fanno sentire anormali, ma cosa significa essere normali? Il 17 novembre rivendichiamo il diritto di amare senza discriminazioni, per tutt*


Siamo studenti di SCAMPIA, di CORLEONE, di ENZITETO, di LOCRI. Odiamo la sopraffazione, la criminalità e vogliamo sradicare la violenza a partire dalle nostre città. Perché le mafie sono una montagna di merda e non una possibile alternativa di fronte all’assenza delle istituzioni.


Siamo studenti MIGRANTI. Veniamo da Dakar, da Algeri, da Tirana e viviamo rinchiusi nei Cpt, dove la nostra dignità viene quotidianamente calpestata. Siamo e ci sentiamo cittadini del mondo, eppure il colore della pelle, la lingua, la religione e il passaporto ci rendono studenti discriminati o invisibili. Manifestiamo il 17 novembre per una scuola ed una università dove religioni e culture differenti, ma soprattutto storie diverse possano integrarsi in armonia e solidarietà.


Siamo studenti di BAGHDAD, di KABUL, di PRISTINA. La guerra ci ha portato via tutto: casa, scuola, famiglia, la sovranità dei nostri popoli. Tutto, tranne la voglia di lottare. Ci saremo anche noi il 17 novembre, perché la rabbia che portiamo dentro possa diventare slancio per la costruzione di un mondo fatto di pace, giustizia e solidarietà.


NON SIAMO STUDENTI, ma vogliamo studiare. Veniamo sfruttati per pochi centesimi al giorno nelle fabbriche cinesi, facciamo i garzoni nei bar di Napoli. Sogniamo di diventare medico, architetto, giornalista. Ma coloro che ci sfruttano ce lo impediscono. Manifestiamo il 17 novembre perché studiare sia un diritto e non un sogno.


Siamo studenti incazzati. Ci dicono di stare seduti, ma vogliamo volare. Ci dicono di stare zitti, ma vogliamo urlare. Manifestiamo il 17 novembre perché le scuole e le università siano i luoghi dove far vivere la democrazia, la giustizia e la libertà.


Siamo uno, nessuno e centomila. Abbiamo mille facce, ma rappresentiamo una sola condizione.


Manifestiamo il 17 novembre in tutto il mondo e
gridiamo a tutti di sostenere la nostra mobilitazione


Perché cambiare la scuola e l’università, significa cambiare la società tutta.


Perché migliorare le condizioni materiali delle studentesse e degli studenti è possibilità di accesso al futuro, scelta di libertà individuale e collettiva.


Perché studiare sia un diritto e non un privilegio.
Per tutti.


Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Mutua Studentesca


…verso la Rete Studentesca

armi chimiche


mentre si cercano ancora le famose armi di distruzione di massa di saddam, ecco che stamattina la stampa ci informa candidamente che le forze anglo americane, per prendere falluja, usarono (sui militari ma anche sui civili compresi molti bamabini)  bombe al fosforo, di quelle che uccidono provocando un calore intenso che “scioglie” i corpi o genera terribili ustioni.


in compenso lasciano intatte le cose morte, come oggetti, vestiti beni preziosi, documenti, eccetera.


così l'economia è salva...

Solo3min

"Tre minuti  solo tre minuti per
parlarti di me
forse basteranno a ricoprirti di bugie
come se io dovessi mostrar di me
quello che ancora no…
non sono stato mai
per convincerti ho due minuti
ancora due minuti ma
non li sprecherei per mentirti mai


come neve  fredda scenderei

per coprir tutto quello che sei
come sale bianco brucerei …brucerei
tre minuti solo tre minuti per fidarti di me
pensi basteranno a ricoprirmi
di bugie come se
tu dovessi saper di me
quello che ancora no … non sono stato mai
per convincerti ho due minuti ancora due minuti ma
non li sprecherei  per mentirti mai

come neve  fredda scenderei
per coprir tutto quello
che sei come sale bianco brucerei

le bugie che ogni giorno
direi come neve fredda scenderei
per coprir  tutto quello che sei
come sale bianco brucerei
…bianco brucerei"


Testi dei Negramaro


E a voi bastano solo 3 minuti??


A me no...servirebbe una vita per parlare di me e di cosa ho dentro!


7.11.05

Senza titolo 959



Un sms di un’amica lontana:


Ti amo ragazza forte!”


Molti mi vedono così.. forte…


 


Parole di un ragazzino ad una festa:


 Quando arrivi ti si riconosce subito, hai uno stile particolare tutto tuo… bello!”


Mi ha fatto sorridere…


 


La mia frase sulla moleskine nel treno verso la stazione centrale:


Spero che tutto inizi da qui…”


 


Tornata


 


Mi basta respirare un po’ di aria che non sia Campana per sentire i miei pensieri non girare così ossessivamente nella testa.


Avevo dimenticato quanto fosse bello rimanere svegli fino alle quattro del mattino a parlare con un’amica che non si vedeva da una vita… a guardare film…a dormire in un letto che non sia il tuo…


Due ore di sonno…


Sono stata una meraviglia.


E come immaginavo, sarà dura, anche troppo… ma non importa perché questa è stata un’altra conferma di quanto mi piace il mio lavoro..


Nel treno al ritorno, mi sono addormentata col sole che mi teneva al caldo, con la musica che mi teneva compagnia, mi svegliavo ogni tanto per guardare fuori, e pensare che al momento rivoglio questa vita, fatta di piccole fughe, di poche ore di sonno, di sorrisi e storie assurde… vedere di continuo piccole scene che non sanno di essere viste: su una piccola stazione un anziano fermo mentre veniva avvolto da foglie d’autunno in volo per il troppo vento…


 


Leggo una mail… e non so che dire…


 


“Qui c'è uno schermo, proietta il nostro amore
Tutto sfocato, manca colore
È una irregolarità di immagine”


 


“Il mondo è come lo fai dentro la testa lo sai.


Il mondo è come lo sai dentro la testa lo sai.


Il mondo è come te, non gioca mai per perdere..


Il mondo è come te, equilibrio instabile…


Il mondo è come te, ombra e luce, guerra e pace…


Il mondo ha come te risposte imprevedibili…


Tu scegliti il mondo che vuoi.. viviti il mondo che hai…”


Senza titolo 958


ZUS. Zone Urbaine Sensible. Sigla inventata dal governo francese per identificare i ghetti che stanno scoppiando in questi giorni.


Il fronte avanzato dello scontro di civiltà ? I dati descrivono una realtà più tragica. Quartieri in cui famiglie con quattro o cinque figli godono, si fa per dire, di un reddito medio di 880 euro al mese. In cui la disoccupazione media è del 20%, con picchi, in alcune zone, del 40%.


In cui il 70% della popolazione vive nelle famigerate torri HLM, che tanto piacquero negli anni Settanta ad una certa edilizia di Sinistra, grattacieli di case popolari talmente indecenti, da far apparire Tor Bella Monaca un paradiso, tanto che una legge del 1993, mai attuata, ne prevede la demolizione.


Periferie in cui il 65% degli studenti è considerato sfavorito ed il 12% non parla francese, con i professori che non resistono più di due anni, con un medico ogni 10000 abitanti ed un tasso di deliquenza il doppio della media nazionale francese.


Sono luoghi dove lo stato ha abdicato il suo ruolo. In cui ha tradito il patto sociale.


Senza titolo 957


I modi di adorare il vero Dio non dovrebbero mai deviare dalla Ragione, perchè Dio è l'autore della Ragione e desidera che venga usata per giudicare quel che è bene e quel che è male.


Diderot

Senza titolo 956

un racconto bellissimo di un anonimo trovatom nel pc  della  biblioteca  del mio paese  , che    rapressenta la situazione  in cui mi trovo in questo periodo


 


ì"SIGNORA REALTA' "


Sì, è vero: sono un codardo. Il mio mondo non mi piace e ne invento altri di carta. Intanto la mia vita va in pezzi senza che io la veda crollare.io, mamma, ti ho sentito. Lasciami finire questo paragrafo, almeno. Mangia pure, non mi importa se si fredda. Ha ragione, sono un cafone, un ingrato. Sempre tra i libri mentre lei lava i miei vestiti e mi prepara da mangiare. Non le dico mai niente di me. Ma in fondo so che la mia storia la conosce già: me la racconta ogni mattina mentre faccio colazione.Sono un idiota, ha ragione Giulio. Dovrei buttare via le mie cartacce e andare a ballare con lui. Là fuori. Sotto una luna che mi osserva in silenzio e non mi tende una mano. Sto lì a guardarla per ore, guardo le nuvole quando non c'è. Ci sarà una notte stellata nel mio nuovo racconto. E un raggio di sole mi camminerà accanto.Sfoglio il giornale: in bianco e nero come le storie che ci sono dentro. Lo chiudo. Ho voglia di colori, oggi. Sono un sognatore, lo so. Cammino ad un metro da terra, troppo in alto, troppo lontano. Ma la vita è un'altra cosa, quando lo capirò? non lo so, Giada, forse non mi va di capirlo. Dimmelo tu, cos'è la vita. Quella che mi sto lasciando scorrere addosso mentre il mio naso rimane per aria. Certo. Quale aria, Giada? nel tuo mondo grigio non c'è ossigeno. Non capisce, corre via. Torno a volare nel vento.Giada. Mi manca, a volte.Devo andare in cucina. Lascio la penna sul tavolo e mi chiudo la porta alle spalle. I miei pensieri si staccano dalla carta e mi vengono dietro.Mando giù l'ultimo boccone: quasi gomma. Mia madre aveva ragione, è completamente freddo. Appoggio la forchetta sul piatto, mi scappa da ridere. Mia madre solleva un sopracciglio, so che vorrebbe dirmi: "te lo avevo detto", ma si trattiene. Rido ancora; è così ogni volta che i nostri pensieri quasi si sfiorano. Succede di rado, peccato. Di solito viaggiamo su due treni diversi. Il mio è quasi vuoto, nel suo stanno sedute tutte le persone che conosco. Le saluto dal finestrino sporco, ma non rispondono al mio gersto: fissano distrattamente le loro facce deformate sul vetro. Poi un piatto di pasta immangiabile e scendiamo alla stessa fermata, oppure ci scambiamo un sorriso dai finestrini aperti. Ogni volta quasi un miracolo.Mi guardo nelle mani che tremano un po'. Sono sporche di inchiostro, come sempre. Sorrido e decido che non sono un idiota e nemmeno un codardo. Qualsiasi cosa voglia dire, sono semplicemente me stesso.

6.11.05

Senza titolo 955

ho  chiuso definitivamente  , perchè non è semplice chiudere  con certe cose che sono  radicate in  te  ormai diventandone   elementi essenziali   almeno  spero 


"San Francisco (Be Sure To Wear Some   Flowers In Your Hair)" di SCOTT MCKENZIE  





If you're going to San Francisco
Be sure to wear some flowers in your hair
If you're going to San Francisco
You're gonna meet some gentle people there
For those who come to San Francisco
Summertime will be a love-in there
In the streets of San Francisco
Gentle people with flowers in their hair
All across the nation such a strange vibration
People in motion
There's a whole generation with a new explanation
People in motion people in motion
For those who come to San Francisco
Be sure to wear some flowers in your hair
If you come to San Francisco
Summertime will be a love-in there
If you come to San Francisco
Summertime will be a love-in there


e  mi sto  avviando  un  nuovo viaggio


Sweet Home Alabama    versione Lynyrd Skynyrd
 


Big wheels keep on turning
Carry me home to see my kin
Singing songs about the Southland
I miss Alabamy once again
And I think its a sin, yes
Well I heard mister Young sing about her
Well, I heard ole Neil put her down
Well, I hope Neil Young will remember
A Southern man don't need him around anyhow
Sweet home Alabama
Where the skies are so blue
Sweet Home Alabama
Lord, I'm coming home to you
In Birmingham they love the governor
Now we all did what we could do
Now Watergate does not bother me
Does your conscience bother you?
Tell the truth
Sweet home Alabama
Where the skies are so blue
Sweet Home Alabama
Lord, I'm coming home to you
Here I come Alabama
Now Muscle Shoals has got the Swampers
And they've been known to pick a song or two
Lord they get me off so much
They pick me up when I'm feeling blue
Now how about you?
Sweet home Alabama
Where the skies are so blue
Sweet Home Alabama
Lord, I'm coming home to you
Sweet home Alabama
Oh sweet home baby
Where the skies are so blue
And the governor's true
Sweet Home Alabama
Lordy
Lord, I'm coming home to you
Yea, yea Montgomery's got the answer

Di nuovo?

Si, purtroppo si! Programmato nuovo viaggio di lavoro, Roma è la meta!  Cosi presto? Non adesso, certo, però nonostante io sia qui in vacanza da neanche un mese e già parli di lavoro e di futuro per me è importante. Si tratta di Roma, capite??? Sarà di sicuro un nuovo e stimolante ambiente, sia per me uomo che per me artista. L'innamoramento e il mio stato mentale attuale producono già devastanti effetti sulla mia musica, devastanti perché di questo passo, non concludo niente, visto che trovo sempre migliorie ogni volta che provo i pezzi, tanto che vengono stravolti in parte, ma meglio così! Aspetto almeno alla fine di febbraio, così potrò festeggiare qui 2 compleanni speciali uno della mia Yukino e l'altro del mio "Brada". Poi via, tra lacrime e gioia; meglio soffrire un pò adesso sapendo che dopo potrà essere TUTTO meglio, per me per noi... Evviva evviva!  

5.11.05

Dalla pace del mare lontano


Dalla pace del mare lontano
Fino alle verdi e trasparenti onde
Dove il silenzio non ha più richiamo
E tutto si confonde
Dalle lagune grigie e nere
Dal faticare senza riposo
Dalla sete alla fame allo spavento
Al più segreto tormento
Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dare un nome nuovo
Ai nostri sentimenti
E così un giorno a camminare
Su questa terra sotto a un sole avaro
Per un amore che sembrava dolce e
E si é scoperto amaro
Ma è solo un’eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde
E in mezzo al mare c’è un punto lontano
Così lontano dalle case e dal porto
Dove la voce delle cose più care
E’ soltanto un ricordo
Ma da quel punto in poi
Non si distingue più
La linea d’ombra confonde
Ricordi e persone nel vento
Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dara un nome nuovo
Ai nostri sentimenti
E così un giorno a camminare
Sopra la terra sotto al sole avaro
Per un amore che sembrava dolce
E si é scoperto amaro
Ma è solo un’eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde
Ma è solo un’eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde

Senza titolo 954


“Io rifletto il mio punto di fuga, la mia partenza, la mia prospettiva, rifletto la mia vita.


Sento intorno un riflesso su di me, le lacrime e sorrisi e i sogni dei miei simili.


Io rifletto aspettando il conto.


Io rifletto e cerco la mia strada


Io rifletto e questa è la mia sfida”


E ieri in un raptus di ricordi di vecchie canzoni ho ripreso questa dei Casino Royale.


 


Giorni di… appunto, riflessioni.


 


Penso


Se rimanere qui ancora per qualche annetto e pensare seriamente di iniziare un altro corso sperando che nel frattempo Will decida di trasferirsi come vorrebbe. E di conseguenza anche io con lui.


Se cercare al più presto un lavoro lontano da qui.


 


Penso


Che non ci credo più


Tante storie sbagliate… forse no…


Ma non ci credo per ora.


Stufa di chi venera solo il mio corpo.


Di chi grida amicizia profonda e intanto mente.


Capire cosa voglio.


Senza far casini, senza ingarbugliare la vita.


Che sia amicizia o amore, al momento non ci credo.


 


Ma rifletto mettendo insieme tutte le prime cose che mi vengono in mente.


 


Come modellare metallo, perché ne esca un cerchio che abbia una forma all’apparenza perfetta, ci vogliono pinze dalla punte rotonde perché non graffino il metallo, e con movimenti lenti e delicati dargli forma.


 


E domenica finalmente sarò fuori per un paio di giorni, sola, con le mie cuffie e un miscuglio di canzoni che suoneranno a rotazione… finalmente minimamente lontano da qui, ne ho bisogno…


4.11.05

Senza titolo 953


 


I beni superflui rendono superflua la vita.

Pier Paolo Pasolini

Senza titolo 952


www.photoforum.ru


Si guarda allo specchio, i suoi occhi verdi sono scavati dall’imperversare di calde lacrime, che per molto tempo hanno rigato il suo volto. Gli  occhi verdi, sembrano induriti come pietra, le sue labbra serrate dal forzato silenzio. Silenzio… compagno di giorni desolati e sofferenti. Compagno pacato di lunghe notti insonni con il dolce e delirante desiderio delle sue carezze. Quanti sogni, quanti illusioni, quante speranze. Eri steso accanto a lei, sfioravi delicatamente il suo bianco volto e con le labbra toccavi appena i suoi occhi (a lei piaceva molto essere baciata sugli occhi), con le dita percorrevi piano i suoi capelli biondi e morbidi e con la lingua sfioravi il suo naso, le sue orecchie, il suo collo. Tutto il suo corpo era tuo, e fremeva alle tue carezze, e ti desiderava, e ti voleva. Dolci erano i tuoi leggeri tocchi, profondi i suoi baci, calde le sue mani che percorrevano il suo corpo. Quante notti d’amore…... immaginazione, miraggio, sogno. Tutto è stato una splendida visione, e come tutti i sogni anche il tuo finì e ti ritrovasti sola a piangere, tante lacrime, troppe lacrime. Ma…se tutto è stato un sogno perché i suoi occhi sono stanchi? Perché tutta questa  angoscia?. Tutti le dicevano: una donna non può sognare…ma tu invece continuavi a farlo e sei rimasta sola, con il tuo splendido sogno frantumato come cristalli caduti a pezzi, come a pezzi era il tuo cuore e la tua anima. Era un sogno il tuo sogno.

Silvana



 

Senza titolo 951


La Teoria dei Giochi permette di stimare gli scenari politici a breve termine, ma è inadeguata nel caso di orizzonti temporali più ampi.E' possibile quindi definire una metodologia di analisi che ne stimi l'evoluzione in periodi medio-lunghi ? A prima vista, la Politica può sembrare descrivibile tramite funzioni di tipo lineare, basate sul legame di causa, l’esigenze specifiche dell'elettorato, ed effetto, la soluzione che gli viene proposta dai chi detiene il potere. Eppure, riflettendoci a fondo, il modello più efficace può far riferimento al principio di retroazione ed alla cibernetica di Wiener.Un soggetto esegue un’azione. Questa modifica il contesto. Per adattarsi a tale cambiamento, il soggetto dovrà a sua volta modificare il suo comportamento. Ossia, adeguando il tutto al nostro contesto,qualsiasi richiesta dell'elettorato costringe i politici a dei cambiamenti; chi esegue la modifica più adeguata alle aspettative del cittadini instaura la relazione, guadagnandone fiducia e quindi voti. A loro volta le scelte compiute dal politico modificano dinamicamente l'opinione pubblica.Già così la situazione è più complicata; e linearizzazione delle funzioni decisionali è valita soltanto per un intervallo ristretto. Ma anche qui si ha un eccessiva semplificazione della Realtà; le decisioni del politico non influenzano soltanto l'elettore, ma anche i suoi alleati ed i suoi avversari e viceversa.Si avrà un network di sistemi retroattivi, l'uno influenzato dall'altro. Le modifiche ad un singolo feedback non saranno limitate alla coppia politico/elettore, ma si propagheranno a tutto il sistema. Alcune di queste si smorzeranno immediatamente, altre, che scherzando potremmo definire rivoluzioni, cambieranno lo stato della globalità.Per utilizzare un approccio tratto dalla Fisica, tale modello non genera nè un sistema stazionario, altrimenti saremmi rimasti allo stato di Natura, né completamente stocastico, il che equivarrebbe all'Anarchia,  ma un sistema dinamico non lineare, a regime caotico, descrivibile nello spazio delle fasi dal suo Attrattore Strano.Caratteristica principale dei sistemi dinamici in regime caotico è la presenza di dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali: prese due condizioni iniziali arbitrariamente vicine fra loro, le traiettorie che da esse si sviluppano divergono ad un tasso esponenziale risultando in breve tempo totalmente incorrelate. Ciò significa che, volendo prevedere perfettamente la storia futura del sistema, è necessario conoscere con precisione infinita lo stato attuale del sistema e occorre disporre di uno strumento di calcolo dotato anch’esso di precisione infinita.Qualsiasi errore di approssimazione porterà a individuare una traiettoria del tutto diversa da quella vera, costringendo a inaccettabili errori di previsione. Parallelamente, una perturbazione arbitrariamente piccola delle condizioni iniziali può avere effetti determinanti sulla storia futura del sistema, dirottandolo su percorsi evolutivi totalmente nuovi e difformi.Di conseguenza, è impossibile compiere previsioni a lungo periodo in Politica. A latere, la stessa modellizzazione vale per il clima; tutte previsioni a due o tre secoli hanno la stessa attendibilità della lettura dei tarocchi.Di conseguenza, nelle piccole dinamiche di tipo caotico, decisioni apparentemente banali possono causare grandi effetti. All’interno della teoria del caos, tale fenomeno è chiamato estrema sensibilità alle condizioni iniziali o effetto farfalla. Ciò ha diverse conseguenze. La prima la spiegazione teorica del fenomeno della casualità degli eventi rivoluzionari. La seconda l’impossibilità di fare previsioni a lungo periodo nel marketing.  Inoltre decisioni che hanno portato a risultati ottimali nel passato non necessariamente porteranno a risultati positivi nel futuro; per questo in politica bisogna sempre reinventare le proprie strategiaFacciamo un altro piccolo salto concettuale: sostituiamo alla parola politico azienda, ad elettore cliente, alleato partner e  avversario concorrente.Gli stessi meccanismi che negano la previsione nella Politica, rendono impossibile la pianificazione in Economia, rendendo fallimentare, nei confronti del libero mercato, le ipotesi stataliste

Senza titolo 950


La Spada è vittoriosa per poco, lo Spirito per sempre


Shalom Asch

3.11.05

Senza titolo 949

da  www.unita.it  online  del  3\11\2005 


<< Siamo tutti calabresi: il 4 novembre manifestazione a Locri       



 «Ed ora ammazzateci tutti!» È diventato un appello alla legalità, prima ancora di essere uno slogan, per trovare il coraggio non solo di opporsi ma di sfidare la criminalità mettendo insieme le forze, proprio come hanno fatto i ragazzi calabresi . Proprio loro che con quel lenzuolo bianco e «quel grido muto» sono diventati l’icona di una Calabria che risolleva la testa. E che il 4 novembre si ritrova a Locri per una «marcia di speranza».Venerdì 4 novembre Locri diventa la capitale dell’impegno e della speranza. Impegno e speranza dei giovani che confluiranno qui da tutto il centro sud per manifestare contro la violenza della ‘ndrangheta che vuole rubare loro il futuro. La manifestazione riprende i temi sollevati dalle manifestazioni spontanee dei giovani all’indomani dell’uccisione di Franco Fortugno, il 16 ottobre scorso. «Il sacrificio di Franco Fortugno è stata una frustata che ha colpito tutte le genti della Calabria – scrivono in un loro documento indirizzato al Capo dello Stato i ragazzi - noi giovani ci siamo svegliati dal torpore in cui vivevamo e abbiamo riscoperto la capacità di indignarci». Da piazza Lungomare, il corteo si snoderà per le vie della cittadina ionica fino a Piazza dei Martiri dove parleranno gli studenti di Cosenza, Locri e Napoli ed i sindaci delle tre città, Eva Catizone, Carmine Barbaro e Rosa Russo Iervolino. «Siamo tutti calabresi»: clicca sul logo per entrare nello Speciale de l'Unità on line. Se avete una storia da raccontare, un episodio da commentare, un sogno scriveteci a storie@unita.it: verrà pubblicata sul sito e sul giornale. >>  IL mio appoggio  dato    qui e   nel post   precedente   ai ragazzi di locri  è  ulteriormente rafforzato  da  questo articolo  di riccardo Orioles  molto pessimista  ma  efficace  vista la grande esperienza   e  di vita    vissuta    dell'autore  uno di  quei pochi  giornalisti  che non sono servi  ovvero un cane  sciolto  e  non a  guinzaglio  ;  da questa news    riportata  da  repubblica   con l'aggiunta   di alcune foto per farvi capire   del mio NO   al ponte   nonostante  non sia  siciliano o calabrese   per  evitare  d'annoiarvi  con la  mia logorrea  e prolissità    lascio che a parlare   del perchè  siano oltre  gli aricoli da me  riportati   , le immagini  e  i link sotto  a  fine sotto 



ecco  come è  tutt'ora   che   sono iniziati i lavori del ponte





altre  foto  le trovate qui http://snipurl.com/jghi


ecco  come  sarà con   dopo i lavori 


 



 adesso ecco    gli  articoli   :


RICCARDO ORIOLES: LA SOLITUDINE E IL CORAGGIO


"Me ne faccio poco di questi due, tre giorni di copertura mediatica. Me ne faccio poco della visita di Ciampi o del cordoglio politico. L'esperienza mi  ha insegnato che poi tutti torneranno a casa propria, e della Calabria non
gliene freghera' di nuovo niente a nessuno. O solo per due-tre giorni l'anno".                                                 
L'assassinio del vicepresidente della Calabria Francesco Fortugno e' pari  per gravita' a quello - vent'anni fa - di Piersanti Mattarella.Eppure, a poco piu' di una settimana, e' gia' scivolato via dalle pagine dei giornali. "Tutti sanno chi sono i mafiosi". "Mentre a Roma si discute,Sagunto viene espugnata". "E adesso ammazzateci tutti". "Qui e' morta la speranza dei palermitani onesti". A distanza di tanti anni, le due solitudini - la siciliana e la calabrese - si fondono, si fondono gli appelli degli arcivescovi, si fonde la disperazione di quei cartelli -ammazzateci", "e' morta" - che gridano a tutto il paese l'orrore del vivere sotto occupazione. Si fondono le imbarazzate risposte dei governi (ma come si poteva prendere posizione contro Ciancimino avendo un Andreotti nel governo? contro la mafia d'oggi avendo un partito capitanato da Dell'Utri?) ma si fonde anche, per un momento intensissimo che spesso si paghera' con anni e anni di traversie, la risposta degli studenti, dei giovani e giovanissimi cittadini che nello sfacelo generale restano la' a difendere la citta', la giustizia e i valori civili. Adesso, nella memoria del vecchio, i visi del liceo Meli del '93 e quelli delle scuole di Locri si confondono. Sono gli stessi ragazzi, e' la stessa lotta. Sono i medesimi visi impauriti e coraggiosi. Sono gli stessi politici, che vengono a portar conforto, ma poi se ne vanno. Sono le stesse telecamere, che ronzano sui morti per terra e sui cortei ma poi - seppelliti i cadaveri, finite le manifestazioni - se ne vanno. E tu resti la' solo, a Palermo, a Catania, a Reggio, a Cinisi, a Locri, avendo imparato in pochissimi giorni cio' che la tua giovane vita mai avrebbe pensato di poter contenere: l'immensita' della solitudine, la solidarieta' fra i pochissimi, il bruciore dell'offesa, la durezza del compito improvviso da sostenere. Pochi giorni fa eri un ragazzo, pochi  giorni dopo sei un testimone in prima linea, senza che nessuno abbia  richiesto il tuo parere o ti abbia detto perche'. Sai solo che tu sei li', che se  scappi tu non ti sostituira' nessun altro e che qualcosa di antichissimo e di profondo ti impedisce, malgrado te, di scappare. Io vorrei dire moltissime cose adesso, ma non ci riesco. So solo che capisco perfettamente voi ragazzi calabresi. Siete noi, siamo voi. Siete quelli di noi che erano la', in via dello Stadio a Catania o in via Carini, quando non si sapeva ancora se si sarebbe andati avanti o tutti a casa. Quelli che gia' un mese dopo erano dimenticati da tutti, dai politici e dai giornali, ma erano ancora la'. Sarebbe abbastanza facile - lo sarebbe stato allora, nell'85 e poi nel '93 e poi ancora a fine anni Novanta - distruggere la mafia e la 'ndrangheta, che sono spietate si' ma non sono assolutamente cosi' forti come si dice. In Grecia hanno una legge, per cui se compri uno yacht, un palazzo, un bene superiore a un valore fissato dalla legge, devi prima dichiarare e provare da dove ti vengono i soldi. Una misura rozza, ma funziona. Piu' ancora funzionerebbe il provvedimento chiesto da tutti coloro che si sono occupati di mafia - da Pio La Torre a Umberto Santino - e cioe' la trasparenza delle attivita' bancarie, la fine della finanza come attivita' coperta e l'obbligo per tutti i movimenti di capitale di essere controllabili sia dalle autorita' che dai cittadini. Sono i controlli bancari che ammazzano Cosa Nostra. E allora perche' non li fanno? Che hanno da perdere? In fondo la maggior parte delle banche sono oneste, no? Leggete le cronache bancarie di queste settimane e avrete la risposta. Non si possono smascherare i soldi della mafia senza portare alla luce del sole anche i traffici non-mafiosi. Che non sono protetti dai killer ma da una rete di media e di politici di efficacia non minore.
Le telecamere se ne vanno. Se ne va l'attenzione, che e' quella che ti permette di restare vivo anche quest'altra settimana. I media non sono mafiosi, ma di noi - vivi e morti - se ne fregano altamente. Anche rispetto ai media (soprattutto rispetto ai media) siamo soli. Questa e' un'altra lezione che abbiamo dovuto imparare allora, nel giro di pochi giorni. Ma noi eravamo giornalisti. Sapevamo come si fa informazione. L'abbiamo fatta da soli, in solitudine per il palazzo, ma in una rete strettissima di ragazzi, di giovani, di centinaia e centinaia di senza-potere. Alla fine abbiamo vinto, siamo riusciti a cacciare gli imprenditori mafiosi dalla nostra citta'. Certo, l'abbiamo pagata. Diversi di noi ne hanno avuto la vita rovinata, rimasti emarginati da tutto. Pero' abbiamo vinto. Non ci sono vie facili. Pensateci.
Adesso, per quanto pochi, siamo ancora qui. Diteci in che cosa vi possiamo aiutare. Se volete delle telecamere, abbiamo un amico ricco che ce le puo'dare. Ma dovrete usarle da voi, nessun altro lo fara' al posto vostro. Se volete stampare, e' il nostro mestiere; possiamo aiutarvi a fare un giornale anche fra una settimana. Ma sara' un giornale povero, senza guadagni e senza grandi firme. Se volete internet, stiamo organizzando un sito, e se volete e' vostro. Ma non e' repubblica o libero.it o cnn, e' solo un sito di verita' - di verita' giornalistica, non demagogica, professionale - ma non di potere. Se volete lottare, possiamo aiutarvi - meglio di chiunque altro in Italia - a costruirvi gli strumenti. Ma a lottare con essi - se andrete avanti - sarete voi.                                                                                                                                                                                                   Per me personalmente, fra una cosa e l'altra, questi sono stati mesi di grandi trattative: per fare giornali, siti, tv satellitari, web tv... Tutto con gente molto per bene, persone oneste, a volte persino compagni. Ma c'era qualcosa che non quadrava, che non capivo, e adesso - dopo Locri - l'ho capita. Io non so fare tutte quelle cose difficili, di marketing, "aziendali". So fare solamente queste cose qua, queste che ho sempre fatto,che costano moltissimo per chiunque ci metta mano e che a parte cambiare il mondo non ti portano niente. Chi ci sta? Fra un mese o un anno o fra dieci anni, oppure ora. Nessuno, per quanto grande e importante sia, che non sia come noi ce la puo' fare. Chi c'e', si faccia avanti: c'e' bisogno di tutto, a Palermo, a Catania, in Italia, a Locri. Noi comunque andremo avanti anche da soli, sempre sulla stessa strada che a nessun costo cambieremo: i pochi,
gli amici felici, i buoni.


 l'articolo  di  www.repubblica.it


Panoramica dello stretto . con la costruzione simulata del PonteVerifiche dei pm di Monza sulla conversazione tra il presidente della società e un amico economista vicino al deputato forzista "Ponte sullo Stretto Vincerà Impregilo" Telefonata intercettata prima dell'appalto: me l'ha detto Dell'Utri 


di LUCA FAZZO e FERRUCCIO SANSA


 MILANO                                                                                                                                                                                                                                                 "La gara per il ponte sullo Stretto la vincerà Impregilo". Quando i pm di Monza hanno letto i brogliacci delle intercettazioni telefoniche sono rimasti colpiti. Il colloquio intercettato infatti si svolge tra Paolo Savona - al momento dell'intercettazione presidente di Impregilo, una delle due cordate in gara per il ponte - e Carlo Pelanda, economista e amico di Savona. Una frase che ha sollevato l'attenzione degli inquirenti anche perché al telefono Pelanda sostiene di avere saputo da Marcello Dell'Utri del probabile esito della gara per l'appalto più costoso mai assegnato in Italia. Sarebbe stato il senatore di Forza Italia a dare assicurazioni in tal senso. In effetti, il 13 ottobre la gara è stata vinta da Impregilo. La frase di Pelanda a Savona viene captata per caso. I microfoni degli investigatori stavano registrando le conversazioni telefoniche dei vertici di Impregilo (oggi rinnovati) nell'ambito di un'inchiesta per falso in bilancio e false comunicazioni sociali che si trascina da tempo, e nella quale sono indagati a vario titolo Paolo Savona e Pier Giorgio Romiti, figlio dell'ex presidente di Fiat. Il sostituto procuratore Walter Mapelli e il suo capo, il procuratore di Monza Antonio Pizzi, al ponte non ci pensano nemmeno. Ma, a partire dalla fine dell'estate, molte delle comunicazioni registrate iniziano a riguardare proprio la gara: sono le settimane decisive, è in gioco l'appalto del secolo, un'opera da 3,88 miliardi di euro. In lizza sono rimasti soltanto due concorrenti, dopo il ritiro delle cordate straniere: Impregilo e Astaldi. Per entrambi i concorrenti è una partita decisiva. L'affare è colossale sia che il ponte venga costruito, ma anche (o soprattutto, come sostengono in molti) che resti sulla carta, visto che il contratto prevede una penale stratosferica in caso di recesso da parte dello Stato (il 10 per cento dell'importo totale, cioè 388 milioni, più le spese già affrontate dal general contractor) dopo la definitiva approvazione dell'opera prevista per il 2006. Così le telefonate, i contatti a tutti i livelli sono incessanti. Nulla, però, di penalmente rilevante. Poi arriva quella telefonata che gli investigatori ascoltano e riascoltano. Che passano ai pubblici ministeri. Pizzi e Mapelli si consultano a lungo sul da farsi. E alla fine, nel corso di un interrogatorio di Paolo Savona, gli domandano: "Il professor Pelanda le ha detto che voi avreste vinto la gara per il ponte. Come faceva a saperlo? E Marcello Dell'Utri che cosa c'entra?". Savona risponde: "Era una legittima previsione: Pelanda mi stava spiegando che noi eravamo obiettivamente il concorrente più forte". I pm di Monza, tuttavia, sono convinti di avere in mano altri elementi per nutrire qualche dubbio sulla gara di aggiudicazione. Paolo Savona e Carlo Pelanda (economista ed editorialista del Foglio e del Giornale) si conoscono da anni, hanno scritto libri insieme, niente di strano che si sentano e che parlino anche del Ponte. Ma Pelanda chiama in causa il suo amico Marcello Dell'Utri, senatore di Forza Italia, stretto collaboratore di Berlusconi. Anche Pelanda e Dell'Utri si conoscono: Pelanda è stato presidente dell'associazione "Il Buongoverno", fondata proprio dal senatore. In Procura c'è molta cautela: non si vuole danneggiare Impregilo, la più grande impresa della zona, soprattutto adesso che i vertici coinvolti nell'inchiesta sono cambiati. Ma da quelle parole e dagli altri elementi raccolti, il procuratore Antonio Pizzi (già noto per essersi occupato delle inchieste sul Banco Ambrosiano e le Bestie di Satana) potrebbe decidere di avviare un'inchiesta per turbativa d'asta. E se questa inchiesta venisse aperta nel fascicolo potrebbe comparire anche un altro nome importante: quello dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che figura nei brogliacci delle intercettazioni per alcuni contatti con Pelanda. L'ex presidente e l'economista sono infatti in buoni rapporti. Pelanda è stato consigliere della Presidenza della Repubblica (mentre oggi risulta consulente del ministro della Difesa Antonio Martino). A questo si riferiva lo stesso Cossiga quando, durante la puntata di Porta a Porta del 5 ottobre, ha rivelato: "Sono stato intercettato da un pm mentre parlo con un mio amico che brigava per ottenere gli appalti del Ponte".



 


per  chi volese approfondire  l'argomento  ecco alcuni siti




  • www.nopontre.org e il suo forum , con articoli postati anche   dal sottoscritto , molto interessanti e che apro  gli occhi 






  • http://www.terrelibere.org/counter.php?riga=105                                                                                                                                                                                                                                                 


2.11.05

Senza titolo 948


Eppure ieri sera non ero lì, ma nella mia testa come se fosse reale, rivivevo altre cose e altre scene… mi lasciavo scivolare tutto quello che c’era di reale…che sensazione strana.


 


Mi piace lavorare con Will, io e lui, e non si parla di gossip che odio tanto, ma lui mi parla di storie di cardinali, di papi vissuti, di luoghi e usi e costumi dei posti che ha visto… e quando si sta in silenzio si lavora in tranquillità.. mi piacerebbe che fosse sempre così, magari non qui.


 


“Apprezzo disegni e idee ma la sposa è un’altra cosa” … non è secondo me una spiegazione logica ma questa è andata male… so che è difficile per questo non ci rimango mai tanto male!!!


 


Chiarezza… questo è quello che voglio.


E volevo esser chiara e lo sono stata… per incominciare a sbrogliare i pensieri…


Si.. sono enigmatica anche con me stessa!!!


 


Distratta ecco un modo per definirmi!!!


 


Sorrido perché vecchie canzoni che amo arrivano così.. non le ascoltavo da una vita!


Bambini


Sui marciapiedi, bambini di strada, camminano lenti senza speranza, le mani tremanti e il volto scavato di chi non ha niente.Chiedono amore a chi lo sa dare, un pezzo di pane, magari un sorriso, sincero due mani tese alla vita, prima di rassegnarsi a restare da soli. Piccoli schiavi venduti al mercato,sono milioni di facce, di occhi innocenti, nessuno li sente?!Alcuni soldati, altri spacciano droga,storie di fame, violenze e ingiustizie, d'inganni nei loro sguardi c'è orrore, c'è tanta tristezza, non entra mai il sole un'infanzia è negata, senza ali per volare troppe le vite spezzate, sfruttate di bambini che hanno diritto di sognare. Il tuo sorriso arriverà, in ogni parte del mondo dove i bambini di strada, sognano un angelo accanto. Quanti non hanno la forza di urlare! Subiscono e piangono dentro; per loro dobbiamo lottare e costruire le ali, per chi cerca un pò di sereno, mai più spine, solo ali per volare. La tua  è una luce che illumina il cielo, per milioni di bimbi che aspettano un dono importante. Mai più ferite che lasciano il segno, mai più fame o sete,mai più guerre,violenze...mai più! Il tuo sorriso arriverà, in ogni parte del mondo, dove i bambini di strada, sognano un angelo accanto....


Bambini



Bambino
Armato e disarmato in una foto
Senza felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita
sola
Che non ti guarirà
Crescerò e sarò un po’ più uomo
ancora
Un’altra guerra mi cullerà
Crescerò combatterò questa paura
Che ora mi libera
Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell’amore che si prende
e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri
anni
E alla pietà
Bambini, bambini
Bambino
In un barattolo è rinchiuso un seme
Come una bibita
Lo sai che ogni tua lacrima futura ha
un prezzo
Come la musica
Io non so quale bambino questa sera
Aprirà ferite e immagini
Aprirà
Le porte chiuse e una frontiera
In questa terra di uomini
Terra di uomini.. oh bambino
Qual è la piazza in Buenos Aires dove
tradirono
Tuo padre il suo passato assassinato
Desapareçidos
Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell’amore che si prende
e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri
anni
E alla pietà
Bambini, bambini
Bambino
Armato e disarmato in una foto senza
felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita
sola
Che ti sorriderà

Paola Turci


Senza titolo 947

Dio, Concedimi della tua Carità quanto ne ho lette delle tue Parole
Fai del Corano la mia Guida, la mia Luce

Dio fai che io ne Ricordi ciò che Dimenticai,
Che Capisca quel che ci Ignorai
Concedimi la Grazia di Leggerlo giorno e notte
E fanne per me Ragion


Dio, Concedimi il Meglio nella Fede
Nel Passaggio Terrestre in cui Vivo
Nell’Aldilà dove, un Giorno, Ti Vedo

Fai che nella Vita, per me si Aumenti sempre il Bene
E con la Morte Riposi da ogni Male


Dio rendi i miei Migliori giorni gli Ultimi
Le mie Migliori opere le Ultime
Il mio Miglior Giorno quello in cui Ti Vedo


Dio, Ti chiedo una Vita Digniotsa
Una Morte Serena
Un Incontro con Te non Vergognoso

Dio Ti chiedo le Migliori Cose
Le più Sincere Preghiere
Il Miglior Successo… Il Miglior Sapere
Il Miglior Operato… Il Miglior Riconoscimento
La Miglior Vita… La Miglior Morte


Dio, fai che la Fede non mi Abbandoni mai
Che nel Bilancio il mio Bene prevalga sul Mal
Che io metta in Pratica la Fede che Ho nel Cuor
Che io sia da Te nei Posti Supremi

Accogli le mie Preghiere
Perdona i miei Peccati
E Concedimi i Miglior Gradi del Ciel


 


Tratto dalla preghiera che si suol recitare alla fine della lettura del Teso Coranico. Tradotto da Verginia






Senza titolo 946


La voce di Pier Paolo


Si è fatta luce
intorno a un uomo solo
che cercava le tracce
di un antico Gesù
non quelle decadenti
degli uomini assetati
di un unico sapere
ma la voce interrotta
del dolore che urla
intorno alle mansarde
proprie
cercando il proprio fiato
che il Signore conosce


Alda Merini


Senza titolo 945


Ieri sera, ore dieci e mezza. Mi squilla il cellulare. La mia ex, forse. Per torturarci a vicenda. O inseguirci, come Will il coyote e Beep Beep. No, è un numero che non conosco. Rispondo, scocciato.


"Ciao Ale, mi servono gli estremi della tua carta di identità, indirizzo e data di nascita"


Una mia amica, radical chic, che telefona raramente.


"E perchè ?"


"Per iscriverti ai giovani della Margherita, che domande fai ? "


"Ma veramente..."


"Non ti costa nulla, non comporta nulla e magari potresti anche ricavarci qualche vantaggio in futuro"


"Ci vorrei pensare un attimo"


"E no, Ale, domani mattina dobbiamo consegnare tutti i bollettini di pagamento. Quindici euro ognuno. Per caso ha il numero telefonico di mio zio Pino"


"Ehm, nonostante che tuo zio sia pieno di vita, è andato in pensione da più di due anni. Non è un pochino vecchiotto per entrare nei giovani della Margherita"


"Ale, ma chi mai si mette a controllare la data di nascita ? "


Alla fine, diplomaticamente, riesco a farle digerire il mio diniego. Però qualche dubbio incivile mi rimane. Ad esempio, perchè un partito riformista, moderno ed impegnato nella questione morale deve ricorre al mercato delle vacche di democristiana memoria ? E' perchè in un partito che si dice basato sulle idee e sui principi spuntano come funghi i signori delle tessere ? Ed infine, curiosità che mai sarà soddisfatta, chi paga ?

Senza titolo 944


Tempi sciagurati quando dei pazzi fanno da guide ai ciechi


Shakespeare

Senza titolo 943

 


Dedico  a  tutti  gli studenti e giovani  del  sud  che  saranno a reggio  il  4\11\2005  e a tuti  giovani e meno  giovani  che  seguono  l'esempio di peppino impastato  e  di tutti quelli che  : sono morti  per comnbattere  contro d'esse  e  lottano   tuti i  giorni contro  la mafia    anche  nel loro  piccolo  con la cultura  come  il  gruppo  musicale  di  Messina da  me  linkato i VINAVILL e  che  : << Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di Giustizia che lo portò a lottare.\. .(...)\Si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un'ideale ti porterà dolore.. \ "Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura contando cento passi lungo la tua strada"\Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi! \  (... ) >>  dalla  canzone  "  cento passi " dei Modena City  Ramblers   trovate qui  il testo


 1 ) questa vignetta  di serghio Staino . poichè non posso ingrandirla  di più per non scompaginare il template  la può trovare sul sito ufficiale  dell'autore    nella sezione  tavole domenicali  più precisamente   qui   



 


2) questa  canzone   " LA BANDA DEL SOGNO INTERROTTO "dei modena city ramblers   testo e news  tratte  da  http://www.lagrandefamiglia.it/  fans  club ufficiale    del gruppo


 Dedicata a dei ragazzi di Palermo, conosciuti alla festa di Cuore nel '93, che malgrado le avversità continuano a lottare...Nella foto con Albertino, la "banda del sogno interrotto".Campionamenti" musicali: intro: tarantelle in stile tradizionale composte da I Sinti.. Essa  è  contenuta   in due cd :  "La grande famiglia"e il  live   "Raccolti"




A Palermo nel cuore del centro c'è un'antica focacceria
davanti alla Chiesa di San Francesco, si ritrovano sempre li
seduti al tavolo che fu di Sciascia a bere Heineken e caffè
sono la banda del sogno interrotto di una Sicilia che non c'è
C'è Isidoro, c'è Simone, Beppe il biondo della pantera
Alex De Lisi l'artista da guerra che usa il pennello come una bandiera
il loro capo Ottavio Navarra è stato eletto adesso sta a Roma
si è comprato un vestito decente ma dentro ha ancora più rabbia di prima
Didilala-hey didilala-hay
se non sono ancora stanchi non si stancheranno mai
non li fermano con gli spari, non li fermano con le TV
sono i veri siciliani e non si fermeranno più
Hanno sfilato in manifestazione, raccolti distratta solidarietà
hanno pianto Falcone e gli altri, hanno guardato sbarcare i parà
volantinato Zen e Acquasanta e non so quanti altri quartieri
intanto il governo ha sbloccato gli appalti e la mafia riapre i cantieri
Non so se noi ne avremo il coraggio, se prenderemo la via del nord
o meglio ancora via dalle palle, fare in culo a tutti voi
perchè nella banda del sogno interrotto non sono molti i fortunati
sono in tutto quaranta persone di cui trentotto disoccupati
Didilala-hey didilala-hay...

1.11.05

Senza titolo 942


Non è il mio ambiente ma per accontentare una vecchia amica, sono andata ad una festa di Halloween ieri sera.


Non volevo sapere nulla, ho solo ballato… e poi lei, è stato un momento in cui l’ho guardata, come una volta, il suo sguardo, i suoi lineamenti mi sono sempre piaciuti, una volta la amavo, ma quello che c’era nella nostra amicizia non si può più recuperare, è passato troppo tempo e noi siamo diventate troppo diverse… ma oltretutto sono stata bene.. perché la vita è strana.. sembravamo persone che non dovessero incontrarsi più e invece dopo tanto stiamo bene comunque insieme…


 


Ancora assonnata stamattina, mi sono ritrovata a fare da cicerone agli scavi con degli amici.. sono distrutta ora… ma serena… mentre ascolto delle canzoni… e penso ad un bagno caldo…


 


Ho bisogno di dormire!!!


 


your beauty will last forever”… grazie!!!

Mi sto un pò rompendo di splinder che non fuonziona bene!!!


Senza titolo 941

 non sapendo cosa  scrivere   senza cadere  nella retorica  gratuita   ho deciso  di ricordare cosi   con questa  canzone  un grande  dela letteratura italiana    morto 30   ad oggi 


» Morte Di Un Poeta «  dei modena city ramblers  da   " riportando tutto a casa  "


Se dovessi cadere nel profondo dell'Inferno dentro un fiume nero come l'inchiostro
rotolare perduto tra i sacchi di immondizia in un baratro senza ritorno,
Se dovessi sparire nei meandri della terra e non vedere più la luce del giorno
ma è sempre soltanto la stessa vecchia storia e nessuno lo capirà

Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi
nelle vie di New York il poeta è da solo e nessuno lo salverà

Nel distretto 19 la vita corre svelta tra i palazzi e i boulevards di Parigi
gli emigrati che ballano ritmi zigani si scolano le nere e le verdi
lo sdentato inseguiva le ragazze straniere dai cappelli e dai vestiti leggeri
ma è sempre soltanto la stessa vecchia storia e nessuno lo capirà.

Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi
nelle vie di Parigi il poeta è da solo e nessuno lo salverà

Vecchia sporca Dublino per un figlio che ritorna sei una madre che attende al tramonto
con la puzza di alcool coi baci e le canzoni per chi è stato un prigionero lontano
c'è una bomba e una pistola, un inglese da accoppare e una divisa dell'esercito in verde
ma è sempre soltanto la stessa vacchia storia e nessuna lo capirà.

Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi

Senza titolo 940

Riemerge tra le nebbie

il fuoco che arde nell’aria

di questo nuovo mese.

Frammenti di lacrime

si addormentano tra le foglie,

decorando il verde che mi circonda,

in un paesaggio intriso di tenere magie.

 

Sono questi i colori che più amo.

Fragili sogni che si abbandonano

tra le fronde dei pensieri.

Emozioni indefinibili

che si aggrappano

 nei brividi dell’anima.

 

Accucciato tra le radici di questa nuovo lago,

respiro il lento passaggio autunnale,

godendo tra tuoni e venti,

il richiamo selvaggio del tramutare degli eventi.

Per sempre...

Vi prego non spegnete mai questa fiamma.....

L'anima non vede, nella vita,
se non cio' che è già nell'anima stessa.
Non crede se non nella propria vicenda,
e quando sperimenta qualcosa
l'esito diventa parte di essa.

"Self-Portrait"

Buona giornata festiva a tutti...

un bacio soffiato nel vento in diretta al voi !!!


31.10.05

Satira o politica?

Luttazzi, Guzzanti, Paolo Rossi e chi più ne ha più ne metta. Cosa li accomuna? Tutti hanno avuto a che fare, chi più, chi meno, con la censura televisiva. Motivazione? Anche la satira ha dei limiti e quella fatta da Luttazzi e company non è satira, ma invettiva politica. Come se la satira non avesse alle proprie spalle una tradizione secolare con delle regole ben precise. Come se la satira, sin dalle sue origini, non fosse stata sempre ben condita di attacchi personali rivolti a personaggi politici del tempo. Come se quella di Giovenale, Persio, Seneca e Lucilio non fosse satira. Poi Celentano mette su un programma in cui appare un improbabile Santoro che inneggia alla fratellanza, all’uguaglianza, alla libertà, e alla cultura e Benigni, con tanto di vestito rosso, si lancia in un ballo sfrenato con il molleggiato sulle note de “La coppia più bella del mondo” dopo aver cercato senza risultati un’azione politica berlusconiana ben riuscita messa a punto per gli italiani, e non per se stesso. C’è addirittura chi azzarda che, dopo questa trasmissione, non è più possibile parlare di censura televisiva. E qui vi volevo. Benigni, come sempre, è irresistibile, ma non venite a parlarci di satira. E, soprattutto, non crediate che con un misero contentino si possa dare una parvenza di democrazia ad un’Italia che la democrazia non la conosce più da un pezzo. Ridateci la satira. Quella vera, però.

30.10.05

Senza titolo 939


C’è troppa confusione.


Ero sulla stazione, era sera, ed ero sola.. e non so ma non era quello che volevo ma ho incominciato a piangere, poi la stazione ha incominciato a riempirsi e come se nulla fosse successo ho smesso.


Ho scritto delle parole che sentivo di scrivere. Racchiuse in caratteri.


 


Penso a qualcosa che non è nemmeno amore, ma una sensazione di caldo che possa spegnere i pensieri come la scopolamina fa con i nervi.


 


Sento la testa pesante, sarà che ancora non mi riprendo visto che sono tornata all’alba e che ho dormito poco facendo sogni confusi…


 


Ma domani inizia un’altra settimana e ci sono tante cose da fare… e tra una settimana finalmente sarò fuori per un paio di giorni… mi allontano un po’ da qui…


 


A volte non si possono dire le bugie agli amici, ti guardano negli occhi e ti chiedono la verità… c’è chi ti conosce fin troppo bene… però parlare con queste persone è troppo bello!!! 

Senza titolo 938

volevo  pubblicare io stesso un articolo del  genere  , ma   Franco Baumann  sul  ng  it.media.tv  il  30 ottobre 2005 16.22  mi  ha  anticipato  .  Sotto trovate il  suo post  . senza  commento  e  aggiunta  ( se non la  vignetta  di altan  presa  da  questo bellissimo sito http://www.wineathomeit.com molto  interessante ---- trovato  cerco  foto da \  vignette da mettere  in questo  post ---  e secondo me  attinente  al  post   ivi riportato  copia e incollato   )


Da alcuni anni è in corso il tentativo di ridare orgoglio nazionale agli italiani, ricordando loro le glorie nazionali e riesaminando il passato con l'obbiettivo di ricostruire una 'memoria condivisa' per quanto riguarda i momenti di divisione e financo guerra civile. Vengono rinverdite feste nazionali in disuso e nelle manifestazioni si da molto spazio a forze armate e bandiere italiane.Questo non è opera solamente dell'attuale maggioranza parlamentare, che potrebbe essere accusata di interessi di parte nella cosa, ma anche in primo luogo dal Presidente della Repubblica Ciampi le cui buone intenzioni non mi pare il caso di mettere in dubbio: da buon patriota è convinto che la salute di una nazione derivi dai suoi valori condivisi e dall'amor di patria. In questi ultimi anni numerose fiction televisive si sono adeguate a questo programma di rinascita dello spirito nazionale, illustrando episodi storici come le foibe, Cefalonia, la sollevazione di Milano, la guerra civile e poi biografie di italiani illustri quali De Gasperi e Meucci. Anche le innumerevoli fiction d'argomento religioso sono spesso intrise di italianità.Dire che non sta funzionando è poco.La depressione nazionale prosegue imperterrita se non aggravandosi. Sfiducia nel futuro, paure di ogni genere, astio e ideologizzazione spinta si sposano ad un declino economico visibile e, peggio ancora, alla convinzione di un futuro declino peggiore.Come minimo si potrebbe sostenere che i media, e la televisione in particolare, non sono onnipotenti. Notare il fatto che la nazione demograficamente più vecchia del mondo non può non essere dominata dalla paura e dall'astio tipico dei vecchi.Ma credo che la cura - la restaurazione dell'orgoglio nazionale - abbia qualcosa a che fare con la malattia, esacerbandola.Un principio  sicologico molto semplice prescrive di assumersi la responsabilità di tutto cio' che ci capita, nel bene o nel male, magari esagerando le nostre responsabilità: l'assunzione di colpa ha la contropartita positiva nella convinzione di essere padroni del proprio destino. L'abitudine di dare la colpa di tutto agli altri, di negare le nostre responsabilità nei nostri fallimenti, anche quando potrebbe essere giustificata, ha l'effetto alla lunga di distruggere radicalmente la fiducia in noi stessi e farci sentire impotenti e perseguitati, privi di controllo sul nostro destino. Le nazioni non sono persone ma si può fare un'analogia, poichè questi sceneggiati sono rigorosamente a senso unico, con buoni italiani vittime della cattiveria di stranieri o, a volte, cattivi italiani al servizio degli stranieri. Il caso limite fu lo sceneggiato sulle foibe con italiani-angeli-vittime e slavi-demoni-carnefici: non una parola sulla pulizia etnica tentata dagli italiani in Slovenia fra il1941 ed il 1943 e che contribuirebbe a rendere le sofferenze italiane in Istria più chiari e comprensibili invece di farli passare come una manifestazione di Male Assoluto ispirato dal demonio. Persino il caso praticamente isolato di assunzione di responsabiltià italiane, cioè le leggi razziali del 1938 (mentre il fascismo aveva fatto di ben peggio), è comunque descritta effetto di cattive compagnie. Insomma, a forza di offuscare la nostra storia con menzogne, disinformazioni e depistaggi, otteniamo l'effetto esattamente opposto: invece di rinvigorire l'amor di patria lo deprimiamo. Si crea al massimo un patriottismo da 'right or wrong my country' che è la negazione stessa della giustizia. In questi termini l'amor di patria non è diverso dall'adesione ad una ideologia (ed il nazionalismo è fatto più morti di nazismo e comunismo). La critiche dall'estero sono di per se' respinte, mentre le critiche dall'interno, da italiani, sono interpretate come tradimento. La colpa è sempre degli altri. Ma alla fine, al massimo, questo amor di patria ha l'effetto di creare emozioni vuote come il cordoglio nazionale per i morti di Nassirya, che non ha spostato un voto o un'opinione ed è stato rapidamente dimenticato. Forse ci vorrebbe un qualche sceneggiato sui crimini degli italiani nel mondo: in Libia, in  tiopia, nei Balcani - di storie ce ne sarebbero. Di recente uno degli storici italiani migliori, Angelo del Boca, ha pubblicato 'Italiani, brava gente?', cioè appunto una storia dei crimini italiani dall'unità alla seconda guerra mondiale -tutte storie in gran parte mai sentite e ampiamente documentate. Non è un libro originale, nel senso che Del Boca, oggi anziano, rielabora materiali delle sue monumentali storie del colonialismo italiano di cui è il massimo studioso. Magari si potrebbe far vedere il film prodotto nel 1981 da Gheddafi 'Il Leone del Deserto' con Anthony Quinn, Oliver Reed, Rod Steiger, irene Papas, John Gielgud, Raf Vallone e Gastone Moschin (non un capolavoro ma niente male) sulla resistenza libica contro gli italiani di Graziani.Sarebbe un primo passo verso un'assunzione di responsabilità e magari guarigione.



 mi piacerebbe sentire  i vostri pareri in merito non importa  se    condividiate o meno

Senza titolo 937

 LAUREANDE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI DI ELISELLE

Collana Yoni - Storie al femminile
Effedue Edizioni

Alessandra è una ragazza particolare: ha scelto una facoltà universitaria che nessuno sceglie mai, perché la storia sembra essere un genere fuori moda e senza alcun senso. Nei 4 anni di corso proiettata verso la tesi e il mondo del lavoro, gliene sono capitate di tutti i colori: disastri sentimentali, amicizie false, solitudine e tanti rospi da ingoiare.

Un libro dedicato alle ragazze e alle giovani donne che vivono ogni giorno sulla loro pelle le situazioni spesso penalizzanti di un mondo ancora molto maschile nella sua concezione e nei suoi meccanismi di fondo. [link alla recensione completa su www.m4girl.m4d.it]

Senza titolo 936


Samanà: inquinatissima la location dell'Isola dei Famosi 3


Samanà, l'isola in cui i VIP che partecipano al reality "L'Isola dei Famosi 3" trasmesso da RAI 2 sarebbe in un'area molto inquinata. Questo è quanto è emerso da un thread nel forum ufficiale dedicato al programma. (http://www.forum.rai.it/index.php?showtopic=59628&f=123#Scena_1)

La questione è stata sollevata da un italiano che vive in quell'area da 7 anni anni e che vorrebbe, con questa notifica, fare in modo che venga finalmente data attenzione a un problema con cui da tempo convivono gli abitanti del posto dove si sono già verificati casi di cancro. [news completa]

Senza titolo 935

Giappone, rapporto di Amnesty International sulle “donne di conforto” della II guerra mondiale: il governo rimane sordo alle richieste di giustizia

“Mi portarono in Cina quando ero sedicenne. Le ragazze avevano dai 14 ai 17 anni. Ci costringevano a soddisfare 40 o 50 soldati al giorno. Era una cosa impossibile, così mi rifiutai e mi picchiarono. Se una di noi si rifiutava, le tagliavano la pelle col coltello. Alcune vennero pugnalate, altre morirono di malattie… È stata un’esperienza dolorosissima: c’era poco cibo, non riuscivamo a dormire e neanche eravamo in grado di suicidarci. Volevo scappare a tutti i costi…”

(Lee Ok-sun, una donna sud-coreana di 79 anni. Fu sfruttata come schiava del sesso per i militari giapponesi in una “stazione di conforto” della città di Yanbian, nella Cina nordorientale. È rimasta in Cina per 58 anni prima di poter tornare in Corea del Sud)

“Vogliamo che quello che abbiamo sofferto sia scritto nei libri di storia affinché abbiamo giustizia e le prossime generazioni e la gente negli altri paesi sappiano cosa ci è successo. Il governo giapponese deve ammettere quello che i suoi soldati ci hanno fatto. Vogliamo le sue scuse e un risarcimento.”  (Lola Pinar, Filippine) [news completa]