28.6.11

Il trucco c’è anche nel calcio giovanile Lettera aperta ad Abete e Petrucci

da http://www.ilfattoquotidiano.it/



Cari presidenti,
il virus del calcio scommesse ciclicamente riemerge e contamina. Per contrastarlo vi sento parlare della necessità di introdurre nuove regole, dell’istituzione di Task Force, di maggiori controlli. Temo però che tutto questo sia lontano dalla vera natura della malattia. Se non si rinforzano le difese immunitarie del nostro sport, mettendo al centro i valori della lealtà sportiva e della correttezza, prima o poi ci ritroveremo ancora una volta raccolti a piangere intorno al capezzale del povero malato. Perché il virus è così, muta, diventa resistente alle medicine e poi appena le difese si abbassano, colpisce. I rimedi migliori in questi casi sono sempre gli stessi: prevenire e sviluppare i giusti anticorpi. A volte basta osservare le piccole cose per capire come funzionano quelle più grandi. Pochi giorni fa mi trovavo a Vitulano, un paesino arrampicato sulle montagne del Beneventano, dove si stava svolgendo il 7° torneo di Calcio Giovanile dal titolo: “Scuola, sport, ambiente, insieme si cresce”. Un torneo di calcio che il Coni, la Figc, oltre una lunga serie di enti locali, patrocinano. Ho due figli che giocano a calcio, il più grande ha vinto il campionato della Provincia di Roma, e con altri giovani selezionati ha partecipato al torneo con l’ ASD Recine di Velletri. Si trattava di una squadra improvvisata formata da ragazzi che si incontravano per la prima volta. Sono scesi in campo contro Lazio, Napoli, Bari, Reggina e Lecce. Vi lascio immaginare l’emozione di confrontarsi con i coetanei più blasonati di loro. Ma a volte il coraggio di provare, la volontà di mettersi in mostra, la determinazione e la capacità di fare gruppo, e soprattutto di sognare può fare miracoli. Ed è quello che accade al Recine di Velletri. Quel gruppo improvvisato di ragazzini riesce a pareggiare con il Lecce, vicecampione d’Italia, dopo essere andato sotto di due gol. Una rimonta emozionante. E poi incoraggiati da quel risultato inaspettato travolgono la rappresentativa del Benevento.
Alla fine, nella classifica del loro girone, il Recine si ritrova al secondo posto con il vantaggio delle reti segnate rispetto al Lecce, in piena corsa per partecipare alle finali con Lazio e Napoli. Ma è successo quello che mai e poi mai dovrebbe accadere in una partita di calcio, nello sport , nella vita: una mancanza di lealtà difficile da capire e digerire in assoluto, soprattutto lo è all’età di quattordici anni. La Reggina, già qualificata per le finali, affronta il Lecce. Se avesse giocato regolarmente, essendo più forte come poi ha dimostrato in finale dove l’ha battuto, avrebbe vinto, consentendo al Recine di disputare le fasi finali. Invece Reggina e Lecce si accordano per un pareggio. Anche nel fare le cose sporche c’è uno stile. Loro hanno scelto il peggiore. Tutto avviene nell’indifferenza un po’ imbarazzata degli organizzatori del Torneo. Tra i fischi del pubblico, le lacrime di rabbia dei ragazzi del Recine Velletri, e i genitori dei giocatori della Reggina che mortificati chiedono scusa a chi sta a guardare: quei calciatori confezionano una sequela irritante e imbarazzante di passaggi indietro, anche verso il portiere. Al punto che fin anche un calciatore della Reggina si rivolta verso il suo allenatore e grida :”Io così non posso giocare!”. Non accade nulla. Deve farsene una ragione. E’ stato deciso così e così deve essere. Lecce e Reggina pareggiano. E’ così perché si conoscono gli allenatori? Perché è più prestigioso. Per gli organizzatori del torneo avere in finale i vicecampioni d’Italia piuttosto che una sconosciuta e improvvisata squadra di volenterosi ragazzini? La risposta poco importa.Chi ha organizzato il torneo con il vostro patrocino e con soldi pubblici, avrebbe potuto mandare un segnale chiaro e inequivocabile, mantenere alto il significato più nobile dello sport: squalificare Reggina e Lecce per comportamento anti sportivo. L’arbitro federale avrebbe potuto segnalare agli uffici competenti. Invece no, hanno preferito far finta di nulla. E’ stato difficile nel viaggio di ritorno cercare di spiegare a mio figlio e a i suoi compagni il perché di quello che era successo.

Aiutatemi voi a spiegarlo. Ma forse sarà difficile pure per voi trovare una spiegazione. Quello che però potete fare è vigilare e chiedere spiegazioni per esempio agli allenatori della Regina, al suo presidente, ai giovani giocatori. E soprattutto a chi organizza un torneo con il vostro marchio e patrocinio, e soprattutto con il contributo di denaro pubblico. Spero lo facciate, almeno che non vogliate alimentare l’idea che il calcio deve andare avanti tutti i costi come Denny Boodman il pianista di Novecento che continua a suonare mentre la nave sprofonda nell’oceano. L’organizzatore di quel Torneo è un curioso signore che ha giocato con scarsa fortuna nelle giovanili del Napoli, si chiama Mario Di Dio, che è anche il direttore generale di una squadra che porta il suo nome. Appena poche ore prima di quell’ infame partita aveva portato tutti i ragazzi e i loro allenatori a lezione di lealtà sportiva nell’aula magna del Comune. In pompa magna, avvolti dalla fascia tricolore hanno sfilato i sindaci dei paesi che ospitavano il torneo, assessori regionali allo sport, i rappresentanti della Figc Campania, uomini della comunità montana e della Pro Loco. E tutti, con in testa Di Dio, hanno parlato di lealtà, rispetto, correttezza, agonismo nello sport, valori da applicare nella vita e nel torneo. In fondo, dicono ai ragazzi che li guardavano un po’ annoiati, è per questo che si organizzano questi eventi “per crescere”, così c’è scritto sulle locandine. Tutti d’accordo prima nell’incensare la lealtà , tutti d’accordo dopo la partita nel voltare le spalle e fare finta di nulla. Si potrà dire a quei ragazzi del Recine che anche quest’ipocrisia fa parte dello sport e della vita. Vero. Quello che rimane più difficile da dire è che non c’è neppure la speranza di migliorarlo il nostro sport, che è soprattutto insegnamento di vita. Ecco questo no, non vorrei proprio dirlo.

di Sigfrido Ranucci (Coautore Report)

27.6.11

difficile integrazione e pregiudizi il caso di SAMA ALAA che non trova lavoro perchè non vuole togliersi il velo

da repubblica online  



LA LETTERA
Nessuno mi dà un lavoro
solo perché porto il velo

Ho 25 anni, sono laureata e mi sento milanese: ma ho scoperto che in questa città  è impossibile trovare qualcuno che mi assuma

di SAMA ALAA
Caro direttore, 
mi chiamo Sama, sono nata in Egitto ma mi sento 'milanese' perché abito in questa città da quando avevo 16 anni, qui ci sono i miei affetti, il mio futuro. Eppure, in questa città che sento mia, per me, ragazza di 25 anni, laureata in Scienze Politiche alla Statale, è impossibile trovare lavoro. Quando sono fuori casa, indosso il velo islamico, lo 'hijab', un fazzoletto annodato al collo che lascia completamente scoperto il mio volto. È una tradizione che ho portato dal mio Paese e che fa parte della mia fede religiosa. Nessuno me lo impone, è una scelta personale che la mia famiglia rispetta, avendomi trasmesso i valori della libertà, del rispetto e dell’onestà. Eppure, proprio per il velo islamico che indosso, superare un colloquio di lavoro è un’impresa ardua.
Come molti miei coetanei passo molto tempo a leggere le inserzioni sui giornali e a navigare in Internet per trovare opportunità di lavoro. Ho fatto decine e decine di telefonate e molto spesso ho poi concordato appuntamenti con chi offriva stages per praticanti. Ma ogni volta, dopo un iniziale interesse manifestato al telefono da parte dei miei interlocutori per il mio curriculum, ho dovuto confrontarmi con la freddezza e l’imbarazzo palpabile di chi si trovava di fronte una ragazza velata, come me.
La settimana scorsa ho sostenuto un colloquio per un progetto formativo del Comune di Milano presso la sede di via Bergognone del settore 'Risorse umane'. Avevo letto sul sito del Comune che c’era possibilità di partecipare a un tirocinio chiamato 'Dote Comune' realizzato per giovani fra 18 e 30 anni. In sostanza, il Comune offre a 12 persone la possibilità di partecipare a un tirocinio, presso alcuni sportelli pubblici, con un impegno settimanale di 20 ore e un rimborso spese forfetario di 300 euro mensili. Come altri ragazzi mi sono presentata per il colloquio, dopo aver spiegato i miei titoli di studio. Ma a differenza di altre mie amiche che hanno fatto lo stesso colloquio, ho subito percepito che il mio velo sarebbe stato d’ostacolo.
La funzionaria che ho incontrato mi ha fatto diverse domande per farmi spiegare i motivi per cui lo porto e mi ha spiegato che lavorando in un ufficio pubblico, lo 'hijab' avrebbe potuto essere un problema. Le stesse osservazioni che mi erano state fatte in un precedente colloquio per un posto da mediatrice culturale. Le stesse frasi che tante altre volte ho dovuto ascoltare, presentandomi per un colloquio di lavoro in negozi e uffici privati. Inutile dire che pochi giorni fa ho verificato di non aver ottenuto quel posto da tirocinante presso il Comune.
Non saprò mai se il motivo sia stato il velo che porto, ufficialmente non mi è stato detto niente in proposito, anche se lo scetticismo di chi mi ha fatto il colloquio era più che evidente. Un’idea sulle ragioni per cui non sono stata selezionata, quindi, me la sono fatta, dopo l’interrogatorio che ho subito sul velo islamico che porto. Ora io mi domando: è questa la sorte scontata per chi, come me, vivendo a Milano, pur venendo dall’Egitto ed essendo di fede musulmana, non si sente straniera? Sono cresciuta nella vostra cultura anche se indosso il velo: quanto a lungo dovrò restare disoccupata? Dovrò rinunciare a un mio modo di sentire e di essere per poter sperare di essere considerata come tutti gli altri giovani laureati milanesi?

ecco cosa ne penso io pazienza  s perderò amici mussulmani  , ma lo  mtto in conto  èil prezzo da pagare  se di  vuole  esseri liberi  .
Carissima Sama
Tu non devi rinunciare al tuo credo, dovresti però semplicemente essere più disponibile ad accettare anche i costumi del nostro popolo.
Ritengo che avere fede, in unentità trascendente, sia un fatto esclusivamente personale ed intimo per cui ti chiedo: è così necessario esteriorizzarla ? Se non porti il velo fuori casa disattendi qualche precetto oppure è solo una convenzione di costume ? Sei laureata in scienze politiche, allora ricorri alla mediazione per risolvere la questio: presentati ai colloqui con l'abito che vuoi, oggi è di moda tutto, ma eprova    a non portare il velo , qui  da noi purtroppo ( anche se al  sud  fino a  50\60  si usa  tantissimo  e oggi le suore lo usano )  vedrai che sarai valutata per le tue capacità e, per taluni impieghi, anche per la tua presenza fisica. (vesti modelli italiani) Non vergognarti di quello che sei ma nemmeno di voler essere una italiana
Ora il mio non e' il discorso del lecito o del non lecito. Il discorso e' che come  si viene  discriminati  ,  tu  perchè (  imposto o spontaneo  ?  )  poria il velo, tanti altri ragazzi sono discriminati per altre cose, tipo orecchini vari, barba, abbigliamento, etc etc etc. Quindi non mi sembra il caso di farla tanto lunga. Se hai bisogno di lavorare metti da parte anche la religione e vdi la vita  in senso laico . 
Ma se per te la religione e' piu' importante del lavoro ed e' una cosa a cui non vuoi rinunciare, e' una scelta condivisibilee comprensibile , ma non per questo si deve dare la colpa agli altri e fare del vittimismo  o lanciare le  solite   accuse  del razzismo apriori   senza sapere  se è effettivamente ( allora  si  che ha  ragion ad essere discriminata  )  per il velo  o  perchè  i tuoi requisiti  non andavano  Del resto sei in un paese dove fino a 10 anni fa i musulmani si vedevano solo in televisione. Non si puo' certo pensare che tutte le persone siano pronte ad aver a che fare con persone che hanno usanze diverse dalle proprie.
 Auguri 

26.6.11

tempo

Come fai a raccogliere le fila di una vecchia vita? Come fai ad andare avanti quando nel tuo cuore cominci a capire che non si torna indietro?




Ci sono cose che il tempo non può accomodare, ferite talmente profonde che lasciano un segno

24.6.11

Sipario



E' ingeneroso ricordarti solo per quell'impermeabile giallo e sgualcito, per la palandrana che forse ti andava stretta, ma nella quale sguazzavi mezzo sciancato; per la gamba tesa e l'occhio guercio, da genio pazzo e proletario; per il cervello vagolante, inquinato da sigari e whisky di pessima marca; per la moglie invisibile (ma certo italiana, romantica, casalinga, struccata). Ma attraverso quelli, ho scoperto un attore generoso come il rovere, dal nome di gangster e dal cuore gentile. Addio, Frank Minghetti.

rabbit hole un mzzo polpettone

.
Come non vivere la morte di un familiare o di un’altra persona cara  questo è il film Rabbit hole


Un film lento( ma poco importante , perché spesso la lentezza ti  fa  gustare meglio ,  come  nel  caso di   noi  due sconosciu di  Susanne Bier. Con Halle Berry, Benicio Del Toro, David Duchovny, Alexis Llewellyn, Micah Berry. 2007. )  privo di linearità a differenza de la stanza della stanza del figlio (Nanni Moretti ) o Hereafter (diretto da Clint Eastwood, basato su una sceneggiatura di Peter Morgan.)  .. Un polpettone lo salva  la buona interpretazione  , come  sempre ,  di  . NICOLE KIDMAN che  si conferma "l'attrice" per ecellenza, che riesce sempre a conciliare il dramma con elementi emozionali che si rifanno alla realtà e al modo di vivere di tutti i giorni, cosi da riuscire ad emozionare con una ""semplice"" interpretazione di quel che è un' uomo (una donna in questo caso) che si ritrova a far i conti con un dolore immenso, straziante, mortale, innaturale, e totalmente disarmante per la vita quotidiana di una famiglia. Infatti, oltre alla tematica centrale (quella dell' elaborazione del dolore per la perdita di un figlio), vengono affrontate altre tematiche (crisi di coppia, di identita, di quotidianeità) che sono il risultato, la conseguenza, di ciò che è capitato a questa famiglia, travolgendola e stravolgendone l'esistenza. Per quanto riguarda  AARON ECKHART è veramente una scoperta, nel senso che si conferma uno degli attori piu versatili del panorama internazionale; se bene non molto celebre ( tra i profani almeno) è considerato una ""giovane"" promessa del cinema, anche se ha già ricoperto ruoli magistrali, accostandosi ad attori del calibro di Nicole Kidman, Catherine Zeta Jones, Heath Ledger ecc... Che dire poi di DIANE WIEST non c'è bisogno di sprecare parole; come si dice: Un Nome Una Garanzia, è una delle attrici ( come Meryl Streep, Helen Mirren, Glenn Close) che costituiscono la colonna portante di quella straordinaria arte che è la cinematografia.!!!

22.6.11

è proprio per i cretini per i misogini che si fanno manifestazioni tipo se non ora quando


  leggete  cose  dice un commento  al vio deo da me  riportato   su mio canale  di  youtube  qui riportato
leggete  il mio commento  di replica
purtroppo questo è un dei mali del benessere nel quale queste merde femministe sono state abituate da noi uomini....rimettiamole al loro posto!

    • ancora troppi pochi uomini hanno capito che se queste merde capre femministe non le si rimette al proprio posto cominciando a rieducarle, non la smetteranno mai con questa continua propaganda femminista falsa e meschina...forse non avete ancora capito che volgiono sempre piu' privilegi e potere di quelli che hanno già e l'unico modo che hanno per farlo è questo...lo fanno con i falsi dati sulla violenza sulla donna e lo fanno strumentalizzando qualsiasi cosa in tv...


     ecco  la mia  replica
    @xxALBERTO86xx
    è proprio per le persone della tua mentalità che si fanno manifestazioni cosi
Ne approfitto pr  rispondere  ad ventuali repliche  di chi mi dice  che  sono divntato fmminista  o  mim sto facendo un oprazione pr  diventare  donne  , o   perchè  voglio  scopare  o  trovare  pelo, ma cambiato idea  com non sei pornodipendente  ,ed altri commenti simil  a  qulli idioti  e misogni riportati sopra.

Niente  di tutto questo .  I diritti o sono di tutti o  sono di nssuno . E poi dovremo essere grati alle  donne

 e nel caso  l'autore (  il compagno di strada  mario pischedda ) del vido dovesse mettere  divieto d'incorporamento video  lo  trovate  qui  ) infatti io  da  trapiantato  di cornea (  se la memoria  non m'inganna  visto che  sono passato  quasi  20 )  il mio donatore   era  appunto una  ragazza , mi pare  dlla mia  tà  o di poco più  grande  morta  d'incidente .
Si lo sono ancora ,  non risco ad  uscirn , ho continuament  dll ricadute , ma anche ni film amatoriali  non , certe cose mi danno fastidio , e mi disgustano .





21.6.11

la merda ops fango della propaganda colpisce il caso di vanessa incontrada per le critiche a striscia la notizia

Vanessa Incontrada nel mirino di Studio Aperto e Libero: ha criticato le veline  da  http://www.tvblog.it/post/25914/ pubblicato: lunedì 20 giugno 2011 da Lord Lucas





Poi non dite che non ve l’avevamo detto: mai toccare i poteri forti. Chi oggi avrà sfogliato le pagine del quotidiano Libero sarà rimasto colpito dal paginone di Alessandra Menzani, una stroncatura in piena regola contro Vanessa Incontrada per essere andata contro le veline e Striscia la notizia:

“Ma perché Vanessa Incontrada ultimamente è così velenosa? Forse non ha ancora digerito la decisione di Gino e Michele di defenestrarla da Zelig e rimpiazzarla con Paola Cortellesi? O ci sarà rimasta male per il no di Mediaset alla sua partecipazione nel programma di Signorini (anche se lei ha detto che è stata una scelta sua…)? Qualcuno ci spieghi perché quando una donna di spettacolo capisce di aver raggiunto un buon traguardo, diventa mamma e sa che non può più puntare sull’aspetto fisico, inizia a sputare su quelli che ha fatto fino al giorno prima (…) Perché a un certo punto vogliono ripudiare il fatto di essersi spogliate anche loro e assomigliare a Madre Teresa di Calcutta?”.



E questo è solo l’antipasto…o almeno uno degli antipasti visto  l'uso  cicero pro domosua   e strumentale   fatto  dal cialtrone   , finto libertario di Ricci  nei confronti dela Zanardi  auutrice del documentario il corpo delle  donne o l'attacco  di libero al  Veronica  Lario ex moglie  di Berluisconi  .  Va bene  cghe  da  diamanti  non  nasce niente e dal letame  nascono i firoi , ma  quanta spazzatura  ( metaforicamente  parlando)  dovremo ancora   subire   a quando la ribellione   come  già alcuni  fanno 






sarà  totale   forse  quando sarà troppo tardi ?  prima  che la  tv  diventi completamente  come in striscia  la  coscia  (  foto sotto ) film  hard parodia   dell  mondo  dello show  buinees  e  dello  spettacolo in generale   

con questo  è tutto 
. meditate  gente  meditate   si diceva  un tempo  in una  vecchia pubblicità degli anni 80   di Renzo Arbore

15.6.11

Precari, Brunetta non si scusa e mette in rete una falsa ricostruzione

"Mentre scendo dal palco vengo insultato, compare uno striscione e cominciano gli spintoni. E' a questo punto che dico 'questa è l'Italia peggiore', cioè l'Italia che approfitta di un disagio vero di tanti giovani per fare azioni squadristiche". Il ministro della Pubblica amministrazione affida a Youtube la sua ricostruzione della vicenda di ieri, quando, a un convegno di Roma si era rifiutato di rispondere alle domande dei precari ,paura o mancanza  di  tempo  come  dice  lui ? .
Inoltre in questo  video difensivo  sostiene  che  in Italia  c'è chi  " approfitta di un disagio vero di tanti giovani per fare azioni squadristiche”. IL  ministro (  ? )  della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, ,affida a Youtube la sua ricostruzione della vicenda di ieri, quando, al convegno sull’Innovazione di Roma si era rifiutato di rispondere alle domande dei precari apostrofandoli con questa frase: “Siete l’Italia peggiore” 
Sempre  secondo ilfattoquotidiano  << l’espressione non era rivolta ai precari e la polemica sarebbe frutto della deformazione dei fatti ad opera dei “giornali informatici”.>>



                                 il  video  della reazione


Questa la sua versione dei fatti


: “Avevo appena finito il mio discorso alla giornata dell’Innovazione al Testaccio quando una signora chiede di fare una domanda e le spiego: ‘Veloce però perché devo andare dal presidente della Repubblica alla premiazione delle imprese che hanno vinto il premio sull’innovazione’. Quando capisco, arrivato sul palco che la signora vuole parlare di precari e pubblica amministrazione, dico ‘scusi l’argomento è troppo complicato e lungo, non ho il tempo per trattarlo’. In realtà dalle immagini di ieri emerge una verità ben diversa: appena le due donne si qualificano come “rete precari”, Brunetta si allontana infastidito dicendo “Grazie, arrivederci buongiorno  . E appena raggiunge il suo posto in prima fila dice: “Questa è la peggiore Italia”. Nessuna ragione di tempo, nessun impegno imminente con Napolitano, solo la volontà di non avere alcun tipo di dibattito con i “precari”. E in serata il ministro insiste. ”Ridirei tutto e lo rifarei – dichiara ai microfoni di Radio 24 -. E’ stato un agguato mediatico costruito per avere immagini e voce, un agguato programmato”. “L’Italia peggiore – aggiunge – è quella che si disinteressa della concretezza dei problemi e della realtà: ho fatto più io per i precari della pubblica amministrazione che tutti i miei predecessori”.
Ora mi  chiedo  , come  fa  ilfatto , di chi è la colpa secondo Brunetta di questo equivoco? Degli “agguati mediatici” organizzati dai “giornali informatici” che oltretutto “pullulano di precari”. Poi la perla: “Per questo vi dico, non bevete quello che vedete”. Come dire, non credete a quello che avete visto ieri nel video diffuso sui siti, credete a quello che vi dico io. E infatti, il ministro dichiara apertamente di voler condurre “una semplice, gentile, chiara, determinata azione di controinformazione”. E per fare questo promette di rispondere “personalmente a tutti quelli che mi insultano nella rete direttamente con una mail”. Peccato che sul canale Youtube dove compare il messaggio del ministro sia impossibile lasciare commenti e che sulla sua pagina facebook, gli utenti lamentino la regolare soppressione dei post di critica .Ma  allora  c.... l'apri  a fare e gestisci tu o qualche  tuo ziraccu (  domestico, fante, servitore, servo, sguattero ) . Infine il cafone  Brunetta si rivolge “ai Bersani, agli Orlando” colpevoli di averlo “insultato senza sapere nulla, ma sfruttando l’abbrivio di queste false notizie”. E lancia la sfida: “Ora faccio io la controinformazione”. E come? “Spiegherò chi sono questi 4 o 5 signori che sono venuti a insultarmi per vedere se sono veramente i rappresentati dei precari o se sono invece rappresentanti di loro stessi e i loro fallimenti. Ci sarà da riflettere”. o  da  ridere veder  cosa  s'inventerà per portare l'acqua  al suo mulino

12.6.11

quorum quasi raggiunto


Si vota fino alle 22 e domani fino alle 15 per nucleare, acqua, legittimo impedimento. Chiamati al voto oltre 50 milioni di italiani, referendum validi se verrà superata quota 25.209.425
Si è attestata al 30,3% l'affluenza alle urne del referendum alle ore 19, secondo i dati del Viminale relativi a tutti gli 8.092 comuni in cui si vota. Nel dettaglio, il dato relativo ai due quesiti sull'acqua è del 30,34%. Il nucleare al 30,32% e il legittimo  impedimento 30,33%.
 forse  ce la facciamo


 

10.6.11

i valori del risorgimento non sono morti lo dimostra il gruppo la carboneria di carlo facchini

IL 4 giugno nell'ambito delle iniziative per i 150 dell'unità , in questo caso la dedica di una piazza al tempiese Francesco Grandi  (  http://it.wikipedia.org/wiki/I_Mille#F )   il penultimo a scomparire dei mille di Garibaldi , si è tenuto un convegno con storici e la pronipote Garibaldi , nata dal matrimonio Anita – Garibaldi ed in serata il concerto di Carlo Facchini e La Carboneria .Tale gruppo ha rielaborato in modo originale le canzoni popolari delperio risorgimentale del nostro amato bel paese dimostrando come i valori del risorgimento ( 1796-1871 secondo alcuni , 1796-1918 secondo me e secondo altri ) da non confondere con il deludente metterli in pratica sono ancora più vivi che mai e non sono mai morti anche se anche se sottovalutati e sminuti , perchè fieri ed indigesti come dimostra anche il film noi credevamo. di Mario Martone ( promo e news ) e la storia di topolino in quattro  puntate LE AVVENTURE DI MONSÙ PAPERIN E DELLA GIOVANE ITALIA (2894-2895-2896-2897)

anche se si ferma al 1861  (  foto   del finale  sopra  al centro  ) .
Un concerto bellissimo ed intenso che ha saputo mescolare antico ( le canzoni dell'ultimo album Erba,Vento, Fuoco ) e quelle fatte con i tempi duri di Cristiano de Andrè come quella   Cose  che  dimentico  di cui trovate sotto il video
Fra i pezzi più belli : va pensiero su ali dorate ., Addio mia bella , Inno di Garibaldi ( ripreso con la mia digitale , ma non pubblicabile , perchè non ho avuto la liberatoria dei genitori dei bambini che hanno cantato con il gruppo ) , il testamento del capitano , chi di notte .
Ecco i miei due video 

 


Insieme al gruppo si è esibita con alcun pezzi suoi , la bravissima e promettente ( un 'altra cristina dona' ? 

Come sembrano testimoniare sia l'elenco dei premi e delle partecipazioni , sia la sua biografia ed attività  pagine tratte dal suo sito ufficiale ) Veronica Marchi . Mi scuso con l'ineressata e il gruppo per il mio video pessimo ma : 1) volevo riprendere anche gli altri del grippo non in primo piano , ma nascosti da leggi  e microfoni ., 2) a furia di fare foto  di cui  ne  trovate  due  qui le  altre prossimamente  su flicker   e di girare mi faceva male il braccio .

Un seme è stato gettato stai noi , specie alle nuove generazioni , raccoglierlo e farlo diventare radice , anzi albero nel cemento e per parafrasare una canzone Anarchica , figli dell'officina , del risorgimento non farlo appassire nel lezzo e nei tuguri

9.6.11

Un vigile urbano imbavaglia il murale contro il nucleare L’agente di Porto Torres ha pensato di applicare la norma sulla pubblicità elettorale

Un vigile urbano imbavaglia il murale contro il nucleare  (  foto sopra  )
L’agente di Porto Torres ha pensato di applicare la norma sulla pubblicit à elettorale
la nuova sardegna
di Emanuele Fancellu


Un vigile urbano imbavaglia il murale contro il nucleare
PORTO TORRES. Un paesaggio bucolico, con alcune candide pecore che brucano erba verdissima in un prato dominato da un nuraghe e dal cielo azzurro, con le montagne sullo sfondo e un «Sì» barrato da un lato; dall'altro un paesaggio tetro, con due fantasmi dal volto scheletrico che fuoriescono dai fumaioli di una centrale nucleare ed un grande «No» alle spalle.

Peccato che il murale completato solo avantieri sia finito nel mirino di un vigile urbano che, applicando la normativa sulla pubblicità elettorale, ha pensato bene di far coprire sia il "no" sia il "sì". Quasi una sconfessione della volontà dell'amministrazione comunale che ha dichiarato Porto Torres "comune denuclearizzato".

Restano comunque ben chiare le ragioni per votare «Sì» contro la realizzazione di centrali nucleari in Italia (ed in Sardegna in particolare), dall'altro la materializzazione degli effetti nefasti per cui ribadire il «No» al nucleare. Il significato del murale da qualche giorno fa bella mostra di sé sul muro che costeggia la pista ciclabile e la cosiddetta «bretella» che congiunge viale delle Vigne alla Litoranea per Platamona, un'opera commissionata dal comitato «Tuteliamo il golfo dell'Asinara» realizzata gratuitamente dai writers portotorresi Edoardo Gino e Simone Masia.

«Il Comitato ha coperto le spese utilizzando i propri fondi e grazie alle offerte dei singoli associati - spiega il presidente Giuseppe Alesso - Il murale è il nostro contributo alla lotta contro il nucleare, sperando che il 12 e 13 giugno il popolo Italiano ribadisca quanto già espresso nel 1987».

8.6.11

12-13 giugno le ragioni del SI e quelle del NO


-8 al referendum
Finalmente il 12 e il 13 giugno , salvo che la corte costituzionale non faccia l'azzeccagarbugli \ l'ammazza sentenze e ammazza volontà popolare come hanno tentato di fare bloccando la possibilità d'esprimerci , si vota per i referendum . Ora poiché in Rai , nonostante il richiamo da più parti si continua nel boicottaggio , e nella disinformazione dei referendum nei modi più svariati ad esempio : 1) concentrandosi solo sui primi due ( nucleare e acqua ) e stando zitti salvo pochissime voci , sul 3 quello del legittimo impedimento ., 3) facendo ,almeno all'inizio , le tribune e gli spot ad orari assurdi , ovvero quando la tv la guarda poca gente . 4) dicendo che le schede sono 3 come il numero dei quesiti , quando invece sono 4 ( 2 per l'acqua , 1 per il nucleare , 1 per io legittimo impedimento ) . Per fortuna , che sono uno che crede che le grandi cose sono nascoste \ occultate nelle piccole , che seguo le notizie di televideo e non solo delle prime pagine , ma anche delle sottopagane e delle pagine più interne , evidenziate in giallo alla faccia di chi mi dice che sono un fissato con il televideo e d'esso che ho tratto questa guida quesito per quesito cosa succede se si vota SI e cosa se si vota NO e con le ragioni di entrambi gli schieramenti

Vota SI' chi vuole abrogare determinate norme. Vota NO, invece, chi vuole che le stesse norme rimangano in vigore.

Acqua

Quesito  n 1 Scheda di colore rosso  Modalità di affidamento e gestione dei  servizi pubblici locali di rilevanza   economica. - Abrogazione.            
Il quesito prevede l'abrogazione delle  norme che attualmente consentono di affidare la gestione di servizi pubblici  locali a operatori privati. 
QUESITO N.2     
Scheda di colore giallo
 Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma.  
Il quesito propone l'abrogazione delle  norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l'erogazione dell' acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione per il capitaleinvestito dal gestore.          


SI  

"2 Sì per l'acqua bene comune". E' lo   slogan della campagna referendaria per  il sì ai quesiti relativi all'acqua. 
 Queste le ragioni esposte dal Comitato: "Votando sì al primo quesito si chiede  di cancellare il decreto Ronchi, che  
 stabilisce l'obbligo di affidare il   servizio idrico ai privati. I soggetti  privati tengono solo al profitto, a discapito della qualità dell'acqua e del  benessere dei cittadini. Abrogare que- 
 sta norma significa fermare le privatizzazioni e la definitiva consegna del servizio idrico al mercato. In Italia   tutte le privatizzazioni avvenute hanno comportato l'aumento delle tariffe e il 
crollo degli investimenti".  I sostenitori del sì sottolineano   
 l'obiettivo di "fermare la privatizzazione dell'acqua".       
Votando sì al secondo quesito "si toglie la possibilità di guadagnare denaro sulla gestione delle risorse idriche  Attualmente le aziende che gestiscono   l'acqua ottengono grandi profitti sul- 
 le bollette dei cittadini. Non è giusto  arricchirsi con l'acqua, un bene di  prima necessità essenziale per la vita"  Con il sì al referendum "i privati non  potranno più speculare sulla gestione 
 dell'acqua. Il servizio idrico deve     soddisfare i cittadini e non le leggi  di mercato".                           

 NO     

 "Impedire che i cittadini italiani siano privati di un essenziale processo di riforma e ammodernamento della gestione idrica". E' l'obiettivo del Comitato    per il No ai referendum sui servizi    
 pubblici locali e tariffa dell'acqua.  
 Queste in sintesi le loro ragioni: "L' acqua è un bene pubblico inalienabile   e la sua gestione è tema strategico e  vitale per lo sviluppo del Paese. La    rete nazionale disperde fino al 60%  
 dell'acqua; per ammodernarla occorre    favorire l'ingresso di soggetti privati con adeguate dimensioni finanziarie e   manageriali". Occorrono 65 miliardi di  euro per ammodernare gli impianti: somma che peserebbe sulle fasce più deboli
 Il comitato per il No inoltre osserva:  "Bloccare con il referendum il processo di industrializzazione del sistema idrico nazionale imporrà ai cittadini l' aumento delle tasse". Se vince il sì la gestione sarà affidata nuovamente "nelle mani delle caste della politica municipale". Il nostro è un fronte bipartisan che si oppone alle forze conservatrici del Paese, sostiene la libera 
 concorrenza in un mercato regolato e la nascita tra i cittadini di una seria cultura dell'acqua. Quando l'ente pubblico affida la gestione del servizio   idrico a un soggetto privato non vende 
 l'acqua. La gestione dovrà soddisfare in primis l'interesse dei cittadini.  



 Nucleare Scheda di colore grigio

 Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme. Il quesito propone l'abrogazione della 
 norma che prevede la realizzazione nel  territorio nazionale di impianti di     produzione di energia nucleare.     


 SI 


LE RAGIONI DEL SI     

 L'Italia dei Valori, tra i promotori    del referendum, è contraria al ritorno  del nucleare in Italia.         
Il nucleare è, per l'Italia dei Valori, "una tecnologia obsoleta, costosa, inutile e pericolosa e comunque non adatta all'Italia. Non guarda al futuro, non   tiene conto del passato e non affronta 
 i problemi del presente".             
L'Italia dei Valori vuole quindi evitare che il governo "realizzi questa      maxitruffa ai danni dei cittadini".    
 Il 'Comitato Sì antinucleare' raccoglie   una fetta molto ampia dell'associazionismo e del volontariato italiano: si   va dagli ambientalisti ai sindacati, dalle associazioni di consumatori a    
 quelle di studenti ed anziani, dalle  energie rinnovabili al servizio civile, fino a organizzazioni per il commercio  equo e solidale.                     
 Tra i motivi per dire sì: "Il nucleare  sicuro non esiste; l'energia nucleare è roba vecchia; costa troppo e non abbassa la bolletta; paralizza le rinnovabili; non risolve i problemi energetici;  un deposito di scorie è per sempre".   

 NO     

 Il Ministero per lo Sviluppo economico  ha rivisto l'impostazione sul nucleare  data nel 2009 (decreto legislativo 15  febbraio 2010,n.31) e rinviato la decisione sulle modalità di utilizzo di    
 questa fonte energetica ad un chiarimento complessivo in sede europea.    "Il quadro è infatti cambiato dopo l'   incidente di Fukushima rendendo necessaria una revisione del programma e una
 piena partecipazione italiana alla costruzione di nuovi standard di sicurezza comuni in Europa, dove sono già presenti impianti nucleari vicini ai nostri confini. L'impegno sarà anche ri- 
 volto all'integrazione dell'Italia in   filiere industriali di rilievo".        
 "Il nucleare, in particolare, può consentire di:                  garantire l'indipendenza energetica, mentre l'Italia ora importa l'83% dell' energia consumata, spesso da aree geopolitiche instabili ed esposte a rischi risparmiare sull'energia elettrica,  
 che in Italia costa fino al 30% in più  della media europea e il 50% in più  della Francia, che ricava dal nucleare  il 75% della propria elettricità    * combattere il cambiamento climatico, 
 visto che il nucleare non emette gas  con effetto serra".              
Per votare no al referendum anche di-  
 verse associazioni tra cui Fareambiente
 e Associazione nucleare italiana. 


Legittimo impedimento Scheda di colore verde


 Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n.51, in materia di legittimo impedimento del presidente del     Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n.23  del 2011 della Corte costituzionale.    Il quesito propone l'abrogazione di     norme in materia di legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei 
 ministri e dei ministri a comparire in  udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n.23 del 2011 della Corte costituzionale.            

SI 


 L'IdV ha promosso il referendum per l'  abrograzione del legittimo impedimento.
 Per l'IdV "la legge da subito ha dimostrato di essere incostituzionale perché, sospendendo da subito i processi 
 in cui era imputato Berlusconi, ha sancito la diseguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. In realtà il legittimo impedimento esiste già nell'impianto normativo italiano: un qualsiasi
 cittadino impossibilitato a presentarsi  a processo ne può fare richiesta,ma sarà il giudice a decidere se l'impedi mento sia legittimo o meno. Per Berlusconi e i suoi ministri invece questa  
 decisione verrà presa dal Consiglio dei  ministri, ovvero da loro stessi".      
 "Il 13/01/2011 la Corte costituzionale  ha sancito la parziale incostituzionalità della legge:la competenza nel giudicare il legittimo impedimento ricade  sui giudici".Al tempo stesso però viene  confermata la definizione di legittimo  impedimento per "il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni   previste da leggi o da regolamenti".   
 "C'è solo la raccomandazione di una     leale collaborazione tra poteri nello   stabilire eventuali altre date", ma in  questa situazione,sottolinea l'IdV,"con una legge palesemente ad personam, non  si può ipotizzare che ci sia una leale  collaborazione con la magistratura. Rimane insomma aperta una scappatoia". 

NO     

 Il capogruppo del PdL in commissione    Giustizia alla Camera e relatore del    testo sul legittimo impedimento Costa   illustra tecnicamente le ragioni del no al referendum.                       
"La legge sul legittimo impedimento a   comparire, approvata dal Parlamento e   sottoposta al vaglio della Corte costituzionale, ha l'obiettivo di evitare    conflitti tra due poteri dello Stato:  
 quello esecutivo, cui appartiene il governo, e quello giudiziario, cui appartiene la magistratura".     
 "Laddove,infatti,un membro del governo  sia imputato in un procedimento penale, questi per potersi difendere ha l'esigenza di partecipare alle udienze del   processo. Ma che accade qualora il giorno fissato per l'udienza il presidente  del Consiglio o il ministro siano chiamati a svolgere attività di governo?". 
 O sacrificano il proprio diritto alla   difesa o rinunciano a svolgere un adempimento del loro mandato.           
 "Si tratterebbe di un conflitto volto a determinare uno squilibrio tra i poteri dello Stato, soprattutto se si consen tisse al giudice di sindacare discrezionalmente la legittimità o meno dell'adempimento".                         
 "La legge è finalizzata a regolare queste situazioni di conflitto ed indica,  con precisione,i casi e le circostanze, con relativi richiami normativi, in cui è possibile addurre un legittimo impe- 
 dimento. Nel lasso di tempo che intercorre tra il rinvio e la nuova udienza  è sospesa la prescrizione, così all'imputato non deriva alcun privilegio".   
 "Non si tratta di un'immunità ma di un  istituto già previsto nel nostro ordinamento processuale, finalizzato a garantire un corretto bilanciamento tra   l'esercizio del mandato di governo,l'esercizio del diritto di difesa da parte dell'imputato e il dovere delloStato   di perseguire i reati".              

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