15.6.09

GNI

Avete letto o sentito parlare della Guardia Nazionale Italiana (GNI)?


http://www.guardianazionaleitaliana.org/ 


Su Facebook gira anche un'altra intervista del sedicente Saya con cui minaccia Il Presidente della Camera dei Deputati e altri onorevoli...sono allibito!


Secondo questo fantomatico mister nessuno (Gaetano Saya) ci sarebbe l'On. Fini che trama dietro l'esimio Presidente del Consiglio Berlusconi.


Insomma nel video c'e' un mix di minacce, calunnie e propositi eversivi dell'ordine democratico, tutto condito da una sana codardia e sudditanza lecchina, tipica dei primi tempi delle camice nere di Mussolini.


E questi del GNI hanno anche l'appoggio della camice verdi della Lega Nord, cioe' la base elettorale popolare di orientamento radicale di estrema sinistra che aveva Mussolini...facciamo attenzione!!!

Uccello del Paradiso

Nadia


I miei occhi sono stanchi
lentamente si chiudono.
Le parole scivolano
delicate nella mente.
Mi confondo ancora
poi  un bagliore
mi ha illuminato,
sento un gran fragore!
poi mi sono ancora smarrita.
Un tenero brivido sulla pelle
mi accascio...aspetto
cerco le tue braccia.
Per attimi resto immobile
mi scuoto ecco!
per vedere meglio
in uccello dalle piume di cristallo
mi sono mutata.
Leggera in volo sono andata.
Monti...verdi colline...prati fioriti...
ecco! adesso vedo
l'azzurro  del mare!
Piano ...piano trasportata
dalle correnti montane
mi sono ritrovata...
nell'opaco saliscendi
della nostra meravigliosa vita.


franca bassi


Senza titolo 1522

  VE LO RICORDATE IL DISCO 29 SETTEMBRE DELL'EQUIPE 84 ?  :-)


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14.6.09

LA CADUTA

Il nostro spirito viene dal mondo del Dio Buono, in cui sono le cose incorruttibili. Lucifero è penetrato nel mondo del Dio Buono con l'inganno e ha sedotto gli angeli, promettendo loro il libero arbitrio, mostrando una donna bellissima e dicendo che avrebbero avuto tutto questo se l'avessero seguito. Così gli angeli che si sono lasciati sedurre sono precipitati nella materia. Le anime cadute sono state imprigionate in corpi di fango nel diabolico giardino dell'Eden. E' stato così che Satana è riuscito a fare l'uomo nel corpo carnale a sua immagine, per averlo suo schiavo.


Egli ha rinchiuso gli angeli di un Cielo nel corpo maschile e quelli di un altro Cielo nel corpo femminile. Così essi si sono disperati, vedendosi imprigionati nella diversità dei loro sessi. Dalla bocca di Satana, che diceva di essere l'unico Dio, è colata la bava e si è rappresa in forma di serpente. Questo serpente ha insegnato ad Eva l'accoppiamento, penetrandola con la coda, e Adamo vedendo ciò lo ha imitato. Così il frutto che Adamo ha mangiato è stata la donna stessa. In questo modo ha avuto origine la nostra esistenza in questo mondo, che è l'Inferno.

CHE PASSIONE!

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Foto tratta dal Web.   


Ti sogno,
ti sogno di giorno, di notte
in tutte le ore.
Bello, profondo,
caldo, accogliente.
Non vedo l'ora di correre da te
per farmi accarezzare,
lambire, coccolare,
consolare.
Non vedo l'ora di fondermi con te
in un abbraccio senza fine
e perdermi
nella tua immensità.

><><><

Mare, mare
che passione!
 
(Marilicia)
                                        

Il mio cappello di paglia


Cappello di paglia             Immagine di franca bassi "Cappello di paglia"


Grazie Damiano, sono contenta per il Primo premio. La tua poesia "I mestieri di mio padre" lo merita.Ti dedico queste frasi scritte per te.


Grazie mare!



Oggi i vecchi mestieri
non si usano più.
Oggi si compra e si getta.
Io raccolgo cose vecchie
e con il calore delle mie mani
tornano a  nuovo splendere
tornano a nuova vita.
Ieri sull' arenile ho trovato
un piccolo coccio nascosto
tra una manciata di conchiglie.
Le ho raccolte! Ho riempito
il mio cappello di paglia.
Ho portato con me
un po' di storia.
Sul mio scrittoio oggi
c'é il fruscio delle onde
il profumo del mare
e un amuleto antico
di un popolo ormai
tanto...tanto lontano.


franca bassi


 http://cegliemessapica.splinder.com/post/20753169/i+mestieri+di+mio+padre



L'ultima campanella


E siamo giunti alla lettera P. Anzi, alla triade. Quest'anno il miracolo è avvenuto, sono riuscita a spiegare P. P. P. ai miei studenti di quinta. "P" come "Programma", l'eterno incubo degli insegnanti. Stavolta concluso, e abbondantemente. Così la voce leggera, bolognese, sfilata e quasi bianca di Pasolini è risuonata nell'aula "Info 3" dell'Istituto tecnico ***, e la sua sagoma al tempo stesso aguzza e gentile, gli occhi protetti da lenti scure, le guance scavate, quasi erose, da chissà quale tormento adolescenziale o profondo, si è materializzata davanti ai miei alunni, soprattutto alle mie alunne. Le quali, alla visione di Comizi d'amore, non hanno potuto trattenere commenti spontanei, ironici, increduli, a volte impazienti. Come volessero parlare direttamente con lui. Termini come "gallismo" sono ormai decaduti nel vocabolario italiano, ma lo spirito no, quello è rimasto, trucemente amorale e già nebbioso, così immobile nell'Italia dove non si ammetteva il divorzio ma la copertura delle corna sì, e piuttosto che sacrificare la santità della famiglia meglio risolvere il tutto con una coltellata. Uomini del Sud, certo, ma pure signore bene preoccupate solo della forma, che sempre, in questi casi, è sostanza. Donne della Bassa emiliana che per le mie allieve "avranno come minimo sessant'anni" e io a spiegare che, al massimo, saranno state quarantenni. Provenienti da un'epoca di infinita pazienza e parti, ma proprio perché ancestrali, più dirette e immediate, ingenue e perciò indulgenti, dei loro uomini. E molti bambini, bambine anche. Si capiva, ha commentato una ragazza, che "Pier Paolo amava le donne". Era così, amava le donne, e si rivolgeva ai giovani da pari a pari. "Ma anche ai cantanti, ai calciatori?" mi ha domandato un'altra, stupita di vedere l'intellettuale in calzoncini corti nel rettangolo di gioco e alle prese con un imbarazzato Peppino di Capri. Signorine al ballo secondo cui gli "invertiti" da curare "se c'è rimedio, sennò pazienza", e le ragazze in sala che protestavano: "Ma non è mica una malattia!". Ignoravano che molti politici attuali, e la Chiesa, e la pubblicistica corrente, la considerano ancora tale. Peggio: secondo i signori appena citati, la "malattia" è tornata a essere un vizio, come si riteneva nei tempi più bui dell'Inquisizione. Lo ignoravano, i ragazzi; ora però lo sanno. Si regolino di conseguenza...


Così abbiamo potuto riflettere anche su quel pensiero di Moravia: "L'uomo religioso non si scandalizza mai". A differenza degli atei cattolici di ieri e di oggi, nel Paese che allegramente sta rinunciando alla libertà, e che alla croce di Cristo preferisce sempre più quella uncinata.
Questo concetto di "homo religiosus" ha lasciato i miei studenti un po' impicciati. Meno male. Affronteranno l'esame e si butteranno nella vita, combattere apertamente il sistema gli riuscirà estremamente arduo, di fatto impossibile, e molti di loro non ci proveranno nemmeno. L'unica speranza, lontana, flebile, fumigante, è aver consegnato almeno l'idea d'una realtà meno prevedibile, se non addirittura parallela, con cui il sistema non può né deve andar d'accordo; e chissà che, dopo la cena assieme, oltre i volti educati, ancora col diritto a un azzurro candore, il ricordo di un anno lontano si riaffacci, di un giorno in cui hanno sentito che "Tonino e Graziella si sposano" , e pensino che l'amore non è crudele sventatezza dei sensi, ma sentimento dolce e rivoluzionario.
In quarta, invece, mi hanno salutato in coro: Nel sole. L'avevamo, o meglio l'avevo, intonata nella gita scolastica a Roma, nel marzo scorso. Sono stata una prof rigorosa, esigente, allegra, canterina e... golosa. Sanno come viziarmi. In fondo, di loro sono anch'io un po' figlia.
Oggi una di loro verrà premiata. Ha vinto un concorso letterario. E' turca. La migliore nella mia materia. Italia multietnica, grazie a Dio.





                                     Daniela Tuscano



L'ultima campanella

E siamo giunti alla lettera P. Anzi, alla triade. Quest'anno il miracolo è avvenuto, sono riuscita a spiegare P. P. P. ai miei studenti di quinta. "P" come "Programma", l'eterno incubo degli insegnanti. Stavolta concluso, e abbondantemente. Così la voce leggera, bolognese, sfilata e quasi bianca di Pasolini è risuonata nell'aula "Info 3" dell'Istituto tecnico ***, e la sua sagoma al tempo stesso aguzza e gentile, gli occhi protetti da lenti scure, le guance scavate, quasi erose, da chissà quale tormento adolescenziale o profondo, si è materializzata davanti ai miei alunni, soprattutto alle mie alunne. Le quali, alla visione di Comizi d'amore, non hanno potuto trattenere commenti spontanei, ironici, increduli, a volte impazienti. Come volessero parlare direttamente con lui. Termini come "gallismo" sono ormai decaduti nel vocabolario italiano, ma lo spirito no, quello è rimasto, trucemente amorale e già nebbioso, così immobile nell'Italia dove non si ammetteva il divorzio ma la copertura delle corna sì, e piuttosto che sacrificare la santità della famiglia meglio risolvere il tutto con una coltellata. Uomini del Sud, certo, ma pure signore bene preoccupate solo della forma, che sempre, in questi casi, è sostanza. Donne della Bassa emiliana che per le mie allieve "avranno come minimo sessant'anni" e io a spiegare che, al massimo, saranno state quarantenni. Provenienti da un'epoca di infinita pazienza e parti, ma proprio perché ancestrali, più dirette e immediate, ingenue e perciò indulgenti, dei loro uomini. E molti bambini, bambine anche. Si capiva, ha commentato una ragazza, che "Pier Paolo amava le donne". Era così, amava le donne, e si rivolgeva ai giovani da pari a pari. "Ma anche ai cantanti, ai calciatori?" mi ha domandato un'altra, stupita di vedere l'intellettuale in calzoncini corti nel rettangolo di gioco e alle prese con un imbarazzato Peppino di Capri. Signorine al ballo secondo cui gli "invertiti" da curare "se c'è rimedio, sennò pazienza", e le ragazze in sala che protestavano: "Ma non è mica una malattia!". Ignoravano che molti politici attuali, e la Chiesa, e la pubblicistica corrente, la considerano ancora tale. Peggio: secondo i signori appena citati, la "malattia" è tornata a essere un vizio, come si riteneva nei tempi più bui dell'Inquisizione. Lo ignoravano, i ragazzi; ora però lo sanno. Si regolino di conseguenza...
Così abbiamo potuto riflettere anche su quel pensiero di Moravia: "L'uomo religioso non si scandalizza mai". A differenza degli atei cattolici di ieri e di oggi, nel Paese che allegramente sta rinunciando alla libertà, e che alla croce di Cristo preferisce sempre più quella uncinata.
Questo concetto di "homo religiosus" ha lasciato i miei studenti un po' impicciati. Meno male. Affronteranno l'esame e si butteranno nella vita, combattere apertamente il sistema gli riuscirà estremamente arduo, di fatto impossibile, e molti di loro non ci proveranno nemmeno. L'unica speranza, lontana, flebile, fumigante, è aver consegnato almeno l'idea d'una realtà meno prevedibile, se non addirittura parallela, con cui il sistema non può né deve andar d'accordo; e chissà che, dopo la cena assieme, oltre i volti educati, ancora col diritto a un azzurro candore, il ricordo di un anno lontano si riaffacci, di un giorno in cui hanno sentito che "Tonino e Graziella si sposano" , e pensino che l'amore non è crudele sventatezza dei sensi, ma sentimento dolce e rivoluzionario.
In quarta, invece, mi hanno salutato in coro: Nel sole. L'avevamo, o meglio l'avevo, intonata nella gita scolastica a Roma, nel marzo scorso. Sono stata una prof rigorosa, esigente, allegra, canterina e... golosa. Sanno come viziarmi. In fondo, di loro sono anch'io un po' figlia.
Oggi una di loro verrà premiata. Ha vinto un concorso letterario. E' turca. La migliore nella mia materia. Italia multietnica, grazie a Dio.


solidarieta A Martinelli vilmente insultato da Gasparri

13.6.09

SETTEMBRE di Mario Pischedda


Ora  doopo la parentesi   della  fdipendenza  (  vedere i mie ultimi post  )  non    riuscendo  , a  volte  capita  ,  cosa condividere con voi  e cosa tenermi  ,  provo a parlare  di me   con una poesia  dell'amico \  compagno di  viaggio Mario pischedda ( blog   e video  )   tratta  dal suo libro  Spam Poetries   qui  delle recensioni da me  trovate   con google 



Ora è il momento  della poesia
quelle sensazioni che mi attraversano strane 
una sospensione  leggera
un angoisse subtitle et incroyablement  bien dosèe
appunti piccoli   e rapidi alla bombard
naufragè volontaire
pesci volanti i pensieri
la  sete  quella  di sempre 
astratto
distratto
la  gioia di settembre 
che mi fa  gustare tutto come qualcosa di speciale 
i fichi  d'uva
e l'aria   cosi trasparente  



      Mario pischedda  da



questa poesia    va bene  con questo sottofondo musicale   con questa  canzone  trovata  da poco  di Rino Gaetano  di cui  trovate sotto un video







con questo  è tutto  alla  prossima 

Sei sempre con me

La mia ombra2La mia ombra 4


La mia ombra


La mia ombra3


Immagini di franca bassi "La mia ombra" Mar Tirreno 


Amica mia


Sei sempre com me!
Delle volte ti trovo al mio fianco
e fai mosse sbarazzine.
Altre volte mi precedi
saltellando mi fai strada.
Quando ti nascondi silenziosa
per difendemi resti alle mie spalle
poi piano... piano mi prendi la mano.
Anche quando sono triste
ti chiedo di andartene
di lasciarmi sola
ma tu che mi ami non lo fai.
Hai visto? oggi il vento
ha spettinato i miei capelli.
L' onda del mare
ha accarezzato la mia pelle.
Ho ancora il sapore di sale
sulle labbra.
Che bello! quando felici
sulla riva insieme
abbiamo per ore giocato.
Sei sempre  con me!
Sei un'amica sincera.
Sei la mia sorella preferita.
Sei la mia gemella.
Sei la mia fedele ombra.


franca bassi




Primi giorni di libertà sono 4 giorni sobrio

Primi giorni di libertà In questi giorni sto riuscendo a non comprare ( ne direttamente ne indirettamente , cioè a farmi mettere da parte dall'edicolante materiale porno per poi prenderlo quando non ci sono i miei ) ne scambiato , ne visto al pc . Anche se ho avuto in edicola o avendo il cell dell'amico pornodipendente di continuare , ma poi mi sono detto perchè .... devo complicarmi la vita , voglio veramente uscire dalla prigione ventennale in cui ero o voglio continuare a rimanerci ? Ma poi il desiderio di libertà , di lasciarmi ale spalle un passato( vedere post precedenti  1  e 2  )         di abberrazione e bruttura , oltre che la coerenza e la voglia di  qualcosa di costante mi hanno fatto desistere da ciò e mi hanno fatto dire a me stesso un NO . Ma soprattutto con il fatto che il piacere si può cercare in altri modi senza ricorrere a questi mezzi artificiali e temporanei, dove la donna ( solo per citare gli esempi più evidenti ) viene vista come parte passiva cioè è lei che desiderosa di ....... e l'uomo cade come una pera cotta e ... il resto lo immaginate . Adesso aspettiamo chenon ci siano i miei per vedere se questo processo di disintossicazione sta dando i suoi frutti o meno oppure se devo cambiare strategia . Concludo con questa canzone  degli ex Cccp  fedeli alla  linea   (che poi  è anche la colonna sonora  del post  d'oggi  )  dedicato  a come  facevo io in passato   continua  a  rimnmanere  nella dipendenza   , dicendo è l'ultima volta





Per  me  lo so 





Conforme a chi
Conforme a cosa
Conforme ad ogni
Strana posa
Va meglio,
Va peggio
Per me non lo so

La prima volta fa sempre male (yeah yeah yeah)
La prima volta ti fa tremare (yeah yeah yeah)

Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più
Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più

La terza volta ti fa pensare
La quarta volta stai a guardare

Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più
Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più
Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più
Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più

In questo presente che capire non sai
L’ultima volta non arriva mai
L’ultima volta non arriva mai
In questo presente che capire non sai

Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più
Sei tu, sei tu
Sei tu chi può darti di più



con questo  è tutto  . alla  prossima gente  .  se  volete  i  miei contatti gli avete 

Senza titolo 1521

  L'AVETE LETTO IL LIBRO IL CAPPOTTO ?  :-)


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12.6.09

Li regazzini de Rione prati



                                ricordi Pictures, Images and Photos

      Una bella immagine presa in rete. Grazie!


Li regazzini de Rione Prati


De Diménica matina
se sciacquettàvamo tutti
drénto la tinozza.
Scorticàti inzaponati
co' er sapone da bucato.
Lèsti infiocchettati odoràti
istésso li panni stesi ar sole.
Lèsti co' la mano tesa
pe' pija du lire de paghetta.
Poi s'annava a Messa
tutti in fila come tanti sordatini
boni senza fiatà en sacrestia
pe' pija li santini colorati.
Se poi t'avanzava er tempo
prima te tornà a casa
pe' anna a magnà
'na cofena de maccheroni
du giri pe' le bancarelle
e via annisconnìjo tramèzzo
er colonnato de San Pietro.
Che tempi rega!

franca bassi

Vi regalo...

Civita5


Buzzichino auguriImmagine 011


Quanti di voi da bambini hanno giocato con la paglia? Posso solo dirvi:"Quando vedo un vecchio pagliaio mi tornano in mente: odori antichi e una grande gioia mi sale nel petto". Una settimana fa, sono andata a Civita di Bagnoregio, ecco la magia! questa immagine mi ha regalato tanta gioia, e mi sono trasferita nelle terre dei miei nonni. Ho giocato scivolato sul pagliaio insieme al simpatico folletto Buzzichino. Vi mando un grande abbraccio pieno di gioia.franca bassi


Immagine 013


Immagine 022Immagine 038


Immagine 039


Immagine 029


I fili di paglia con il caldo, pizzicano un po', ma poi la merenda è buonissima!


Immagine 001Ciao amici soonooo...vabbè ormai mi conoscete... felice giornata dal mio bosco...

Senza titolo 1520

  L'AVETE VISTO IL FILM MALEFEMMENE ?  :-)


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Inquietante...



Dicono che sogniamo, l'articolo di "Repubblica.it" è stato fatto sparire, ma qui siamo in Parlamento, o no?



Non mi fa impazzire Grillo, però parla dal Senato... acciderba...




11.6.09

Peonie di carta per voi

Peonie di carta                                               Immagine di franca bassi "Peonie di carta"


Cari amici, oggi mi sentivo molto stanca per scrivere, ho letto moltissimo per un lavoro. Ho dovuto riposare la mente e gli occhi. Ci sono persone che per riposare e passare il tempo, guardano la TV, leggono, giocano a carte, a bocce, oppure fanno quello che credono meglio. Oggi non sapevo come passare il tempo.Vabbè dopo che mi sono preparata  un bel piatto di spaghetti con le cozze, erano buonissimi! Ho cambiato scrivania e sono andata alla stanza dove lavoro. Una specie di laboratorio, dove c'è: La  colla, la carta crespa di tanti colori, pinze ecc. cosa ho fatto? cinquanta peonie di carta crespa, le regalerò a una ragazza nel mio palazzo, che si sposa  la prossima settimana. Adesso ho fatto questa immagine per voi. Anche se sono peonie di carta, le ho fatte con  amore e ve le dono volentieri. Un caro saluto franca 


Lettera agli amici

I tempi della profezia sono maturi

Nella Bibbia quando Dio vuole mandare un castigo al suo popolo, gli toglie «la Parola» e la siccità diventa sinonimo di mancanza di profeti e profezia. Quando invece vuole benedire il suo popolo, manda i profeti e la Parola scorre come la pioggia e ne impregna tutta la terra. Il profeta Gioele (sec. IV a.C.) annuncia che l’era messianica vedrà una abbondanza straordinaria di profezia: «Sopra ogni carne effonderò il mio Spirito. I vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani vedranno visioni»(Gl 3,1). Questo testo  non distingue tra Israeliti e non Israeliti (credenti e atei), ma afferma che lo spirito di profezia sarà effuso su tutti: «su ogni carne».
Pensavo a queste parole profetiche, quando lessi l’e-mail di Maurizio Chierici il quale mi comunicava che oltre tre mila persone in quattro giorni avevano letto la mia «Lettera aperta al cardinale Angelo Bagnasco: “Senza la profezia rimane la complicità”». Sono rimasto colpito dalla valanga di adesioni e ho sentito immediatamente la mia responsabilità aumentare. Oltre al sito del settimanale «Domani», (http://domani.arcoiris.tv/?p=602) , la lettera è stata ripresa dal sito di Paolo Moiola (http://www.paolomoiola.it/) e del Tafanus (http://iltafano.typepad.com/il_tafano/) e so che moltissimi l’hanno mandata ai loro contatti e conoscenti. Veramente la rete è uno strumento di democrazia e di libertà.
Con la mia lettera aperta non ho compiuto un atto di coraggio, né ho voluto cercare consensi a buon mercato, ma ho adempiuto un voto di coscienza, cioè un obbligo interiore che mi deriva dal mio essere cittadino di uno stato democratico e laico e di essere al tempo stesso un credente che svolge la funzione di prete nella Chiesa Cattolica. Parlare di coraggio e di paura è fuorviante, oggi è sufficiente essere solo se stessi per emergere in un oceano di servilismo e di omertà. Io non rappresento la Chiesa e non intendo essere un capo popolo, ma nello stesso tempo non posso rinunciare ad essere me stesso e solo me stesso: perché valgo soltanto per il grado di autenticità nella verità che sono capace di dare con la mia vita, la mia dirittura e il mio disinteresse. Non temo le conseguenze di alcun genere perché non ho mai avuto mire di carriera, e oggi sono parroco di una parrocchia senza territorio e senza parrocchiani, mentre don Milani stava meglio: era parroco di 40 persone.
Credo in Dio e il mio Dio ha il volto di Gesù Cristo che ha sempre preso le distanze da ogni forma di potere, che ha messo in guardia dall’esercizio del potere, basato sullo sfruttamento e ha imposto ai suoi discepoli un comportamento e scelte diametralmente opposti. Gesù non ha cercato il compromesso con l’esistente, non è venuto a patti con il potere, né civile né religioso, ma ha indicato le responsabilità e le connivenze, additandole al disprezzo della coscienza illuminata dalla Parola di Dio a favore del principio invalicabile che è la persona umana. A questo scopo non ha esitato a schierarsi contro «il sabato», come dire che ha negato la ragione stessa dell’esistenza della religione. Davanti ai nostri occhi, gli atei travestiti da laici e gli psudo-credenti, travestiti anche da vescovi e cardinali, stanno facendo scempio delle regole della convivenza sociale e umana, basata sui bisogni dei più piccoli e incapaci di badare a se stessi. Costoro contrabbandano i principi e i cosiddetti «valori» con gli affari e le convenienze, con gli intrallazzi e i tornaconti.
E’ tempo della Parola e delle parole di senso: in un mondo seppellito da «morte parole», facciamo sentire il suono e la musica della Parola che libera la coscienza e impegna la volontà per fare argine davanti al degrado politico, sociale,  istituzione e religioso in cui stiamo affondando perché abbiamo permesso che un pazzo «malato» di egotismo andasse al governo per guidare l’intera Nazione verso l’abisso della decadenza. Non si può più restare muti senza diventare complici. E’ l’ora che i credenti non chierici e i laici custodi dell’autonomia dello Stato, sorgano dalle loro comode poltrone, e rompano il silenzio di rassegnazione di fronte all’emergenza educativa che sta attanagliando il nostro Paese, divenuto zimbello del mondo intero a causa di un presidente del consiglio che si comporta e agisce come un malato mentale assetato di narcisismo auto celebrativo. I cattolici e in modo particolare i vescovi non possono tacere di fronte a questa deriva che ha toccato livelli da sub-basso impero, senza sentire la colpa di essere responsabili «in solido» di quanto sta accadendo.
I vescovi possono parlare di  «emergenza educativa», ma solo se ammettono la loro responsabilità di avere sostenuto un uomo indegno di governare il nostro popolo e a condizione che si assumano la responsabilità piena delle conseguenze del loro sostegno. Il governo sta compiendo scelte scellerate nel più totale disinteresse rassegnato: il decreto sicurezza che ripropone le schedature dei bambini, dei senza fissa dimora, ecc., riportandoci indietro alle schedatura di stampo nazifascista che credevamo finita per sempre con l’avvento della democrazia e la costituzione dell’Europa. Non possiamo tacere di fronte ai poveri che affrontano l’esodo della salvezza verso la Terra Promessa del benessere, senza dimenticare che l’occidente, mèta dei diseredati, è colpevole dello sfruttamento dei paesi da cui essi scappano. Abbiamo depredato l’Africa da oltre due secoli per il nostro benessere (materie prime) e per il sollazzo di pochi imbecilli (safari), stiamo ammazzando l’Africa con le scorie radioattive, vendiamo armi alle bande in permanente guerra, succhiando l’anima all’intero continente e abbiamo anche il coraggio di respingere il barconi della disperazione. L’aggravante sta nel fatto che tutto avviene anche per opera di un governo che si dichiara ispirato ai principi cattolici, appoggiato dal mondo cattolico e sostenuto dai vescovi, i quali di fronte all’immoralità dilagante si girano dall’altra parte come il prete e il sacrestano della parabola del Samaritano (Lc 10,30-33).
Il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, in occasione dell’80° anniversario del Patti Lateranensi (11 febbraio 2009) ebbe a dire che mai le relazione con un governo in Italia erano state così eccellenti come con l’attuale governo. Dopo i fatti degli ultimi mesi, dopo le accuse della moglie, dopo gli eventi di Casoria, su cui il capo del governo ha giurato sulla testa dei figli, dando nei giorni successivi quattro versioni differenti dello stesso fatto, commettendo così uno spergiuro imperdonabile per la morale cattolica, di fronte alle bugie sistematiche ammannite come verità, il cardinale segretario di Stato e il presidente della Cei, a mio avviso, se avessero avuto un minimo pudore evangelico, avrebbero dovuto parlare apertamente e dire: noi come Chiesa rescindiamo unilateralmente il concordato per indegnità morale di un governo che opera palesemente l’ingiustizia, per un presidente del consiglio dichiarato da un tribunale «colpevole di corruzione di testimoni» e responsabile attivo del degrado morale dell’intera nazione con i suoi comportamenti privati, con il suo esempio tracotante, con le sue bugie manovrate come verità, per il suo disprezzo delle istituzioni statuali, per lo spergiuro con cui ha condannato se stesso e i suoi figli: un uomo che spergiura sulla testa dei suoi figli non è degno né della paternità né tanto meno del governo della nazione perché sta scritto: «Non giurate: né per il cielo né per la terra né con qualunque altra forma di giuramento, ma il vostro sì sia sì, il vostro no sia no, in modo da non cadere nel giudizio » (Giacomo 5,12). I vescovi avrebbero dovuto chiedere ad una sola voce le dimissione del governo e avrebbero dovuto dire ai cattolici che non è loro lecito sostenere un megalomane del genere che tutto deforma e inquina a proprio vantaggio, incurante del bene comune dell’intera nazione.
La gerarchia, se vuole proporsi come guida morale, deve distinguersi dai sistemi immorali di governo e ancora di più dalla politica amorale e senza alcun riferimento etico che invece di educare il popolo prospettando la complessità degli eventi e proponendo le soluzioni ragionevoli.
Vediamo minori che compiono «delitti» contro la persona «per noia», che ricattano i coetanei per avere cellulari e denaro, minori che si spostano da una città all’altra per delinquere senza alcun problema … madri che offrono le figlie per lo «jus primae noctis», pur di vederle apparire nude in tv e avere una particina in qualche reality per individui complessati e senza speranza. Non è questa una emergenza educativa?
E’ tempo della profezia. Torni la profezia, ma non la voce esile di un singolo che conta poco, ma torni la voce di un popolo, la voce del popolo del concilio Vaticano II, abortito appena nato,  torni il laicato che è la spina dorsale della Chiesa e nessuno abdichi dal proprio servizio, dal proprio compito, dal proprio identità. In questo momento in tutta Italia stano sorgendo gruppi che celebrano il concilio come contrasto alla deriva fondamentalista di una gerarchia e di un papato che invece di guardare avanti, si voltano indietro, rimpiangendo le cipolle d’Egitto. Credo che bisogna assumersi la responsabilità in prima persona. Credo che sia urgente che i credenti e i non credenti prendano penna carta e calamaio e scrivano al Cardinale Bagnasco e al proprio vescovo, facendo sentire la propria voce. Se qualcuno non riesce ad esprimere i suoi sentimenti, copi la mia lettera, vi scriva due parole di accettazione o di rifiuto, di condivisione o di contestazione e la spedisca a titolo personale. Se duemila contatti scrivessero duemila lettere sono duemila segni e duemila parole, autentici sassi che rompono il virus «tacere», autentico strumento di connivenza e di malaffare.
Verrà un giorno in cui la Storia ci chiederà conto se c’eravamo e se abbiamo avuto sentore dei «segni dei tempi» e se siamo stati capaci di viverli e di difenderli con la nostra vita e con le nostre parole del cuore. In caso contrario ci additerà ai posteri come complici indegni del nostro tempo.


Genova, 7 giugno 2009
Paolo Farinella, prete



Inquietante...

Dicono che sogniamo, l'articolo di "Repubblica.it" è stato fatto sparire, ma qui siamo in Parlamento, o no?



Non mi fa impazzire Grillo, però parla dal Senato... acciderba...

«Il patriarcato è finito. Violenze in aumento per l’immigrazione illegale»: il discorso di Valditara alla Fondazione per Giulia Cecchettin. se stava zitto faceva più bella figura

«Occorre non far finta di vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e devianza, in qua...