Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
8.7.09
Sinistra Sessuofobica
Adesso che anche i Vescovi hanno – sia pure senza far nomi – condannato apertamente il comportamento del Primo ministro, la sinistra può finalmente esultare. Così accade che il Mons. Massimiliano Crociata (il cognome è tutto un programma!), in un’omelia fatta in occasione di una celebrazione in favore di Maria Goretti, abbia colto la palla al balzo e si sia unito al coro delle prefiche moraliste, affermando a chiare lettere: “...nessuno deve pensare che non ci sia gravità di comportamenti e che si tratti di affari privati”. Eppure, dopo tante lotte in favore della liberalizzazione della morale sessuale, appare veramente miserevole il comportamento dell’opposizione. Un’opposizione che, evidentemente, non conosce la sua storia. Passi per la Bindi e la Binetti che sono l’espressione vivace e fanatica di un certo ambiente retrograde e sessuofobico, ma che certe posizioni siano condivise persino da chi ha fatto della libera scelta di fare del proprio corpo ciò che si vuole, è qualcosa che non accetto. Qualcuno obietterà immediatamente che non è la vita privata ad intessere le polemiche cucite addosso al Premier. Ciò che avviene privatamente sotto le lenzuola di casa (anche se poi è proprio questo che si contesta) non interessa alla sinistra, ma la sua funzione pubblica, le bugie, l’incoerenza fra il dire e il fare, ecc.. Sull’incoerenza giudichino gli italiani e sulle bugie pure, visto che il Premier, in una nota trasmissione televisiva, ha affermato che le uniche bugie che ha detto sono quelle riferite proprio in quel “campo”… E a quanto pare, stando agli ultimi risultati, tale giudizio non sposta di una virgola ciò che pensano gli italiani del premier. Quindi, pretendere che il Premier si dimetta in funzione delle sue scappatelle, oltre che ridicolo, appare una cosa stucchevole e priva di qualsiasi efficacia.
7.7.09
Er firme drènto 'na stanza
Una stanza al centro di Roma anno 2038, squilla il telefono, una radio accesa è appena giorno. Francesco solleva il telefono e all'altro capo la voce del suo amico Claudio. "Non mi dire che anche tu sei già sveglio?" Francesco risponde: "Non da molto, Claudio dimmi!" Il suo amico aveva ancora la voce un po' rauca per la nottata e precisa: "Ho fatto mattina e ho letto il manoscritto". Dimmi Claudio, si può fare? Una piccola pausa di silenzio. "Si, il copione di tua madre, mi è piaciuto molto, ho solo bisogno di chiarimenti, devo capire tante cose di tua madre, prima di sviluppare la sceneggiatura, la devo conoscere e tu mi devi parlare di lei, per fare un bel lavoro devo entrare dentro la sua anima". Claudio, vediamoci domani a casa mia. A quale casa Francesco? Adesso mi si confondono le idee, in questi ultimi tempi non ricordo, ma dove abiti, ma tu sai quanti indirizzi hai cambiato? Francesco ridendo, per adesso sono a p.zza Margana, una piccola piazzetta vicino al Campidoglio. Quando finirai di girare? Ti sei fatto tutte le piazze e i vicoli di Roma.
Sai Claudio, a forza di girare film, cambiare alberghi, città, mi viene di cambiare anche la casa, non so perché, ma è così. Mi sembri una trottola Francesco fermati! una buona volta.
La telefonata durò ancora un bel po', i due amici si scambiarono delle opinioni e idee sul manoscritto. Senti Francesco, visto che in questi giorni non giriamo possiamo lavorarci ti sta bene? Allora Claudio, stasera ci vediamo da mia madre tu conosci dov'è, qualche volta sei stato da lei, e domani vieni alla mia nuova casa. Desidero prendere e darti altro materiale che si trova allo studio di mia madre, e poi sul PC, c'è molto di lei, sai che io nella ripresa sono bravo, ma, non mi parlare di PC, non ci capisco nulla, preferisco che lo apri te e controlli, non vorrei cancellare i suoi scritti.
Francesco il primo pomeriggio dello stesso giorno arriva al quartiere Salario, parcheggia la sua moto, apre lo studio, accende la luce, la stanza dal buio pesto, entra in penombra, illuminata da una vecchia lampada "Liberty".
Le altre stanze sono chiuse, un profumo di erbe secche, (sua madre aveva l'abitudine di riempire ogni vaso, ogni ciotola le poneva un po' in giro), odore di alloro, di finocchio, d'incenso, le pareti e i vecchi mobili di noce ormai erano impregnati come una vecchia fumeria di erbe! Si sentiva ancora la sua presenza, sembrava che lei fosse ancora lì. Francesco si siede su una poltrona sotto la finestra, e lì poteva vedere, ancora dove sua madre era sempre seduta. Francesco non sentiva la sua mancanza, non era abituato a vederla spesso, era sempre fuori per lavoro, ogni volta che Francesco partiva era lei che con la sua fantasia partiva per andare a girare il suo film. Nessuno aveva compreso questa sua grande passione, le bastava vedere un panorama e lei ci costruiva una storia, erano i suoi film e sempre fino alla fine ha continuato a fantasticare il mondo della celluloide. Anche sua madre, non lo cercava mai! sapeva che quando era libero lui la chiamava, aveva sempre paura di disturbare sul set.
Appena Claudio arriva si mette al PC e per diverse ore la stampante macina pagine, copia, poi su una penna le immagini, che scorrono veloci sullo schermo, Francesco chiede all'amico cosa stesse facendo? Tua madre ha tanto di quel materiale da poter girare cento film, immagini, racconti, poesie, tua madre era un vulcano, conosceva la sua città e altre con l'occhio segreto della macchina da presa. Guarda! guarda Francesco, queste immagini stupende, la sua città, l'ha immortalata in ogni angolo, guarda le ha tutte classificate, era molto precisa e ordinata qui c'è il lavoro di regia, di fotografo di scena, di costumista, di scenografo, sono sceneggiature complete. Francesco, mi chiedo dove trovava il tempo tua madre! Tutto classificato, sembra che abbia sempre fatto questi mestieri.
Francesco resta ammutolito e le iniziano a venire in mente frasi che sua madre le diceva: "prima o poi, io farò il mio film". Guarda queste immagini, sono stupende, sono classificate: "Il Principe dei gabbiani" le ha riprese di nascosto, guarda...guarda questi gabbiani! Lui è un barbone, ma guarda i particolare delle riprese, guarda le sue mani curate, un gabbiano sul cappello e uno che si fa imbeccare quanto amore in queste immagini stupende! Quanto materiale, quante idee, guarda questo vicolo di "piazza Navona", questa immagine su "Campo di Fiori" e questi scritti in vernacolo, bella questa sua semplice ironia. Simpatica questa poesia, fa parlare le fontane di Roma, ma era romana tua madre? Si Claudio, era nata al centro di Roma, ma le sue origini erano Umbre, la mia bisnonna e la mia nonna materna erano di Orvieto. Ricordo che mi raccontava, che suo padre la portava sempre a "Borgo Pio", al cinema 'Castello' e quando la lasciava lei per ore s'incantava a guardare il telo bianco. Mi ricordo una frase che il direttore del cinema disse a mio nonno Emilio: "Amico mio 'sta regazzina invece de giocà, sta sempre drénto er cinema, prima o poi farà quarche firme!".
Adesso capisco Francesco la tua bravura nel tuo lavoro, sicuro che l'hai ereditata da tua madre. Franca Bassi
Immagini di franca bassi "Alloro" vero e di ferro battuto
Gambe assassine.
legge un manga, uno dei migliori in
commercio, il treno ritarda di un'ora. Dopo le
solite bestemmie, coglie tra la gente, quasi
occultate dalla folla in partenza, al binario
quattro, un paio di gambe femminee, roba da
urlo! Lui che era seduto al bar lascia perdere il
manga, il cappuccino, i bagagli e si alza
piano, come ipnotizzato, e si tuffa
all’inseguimento di quell’opera d’arte scolpita
da madre natura per la sofferenza dei poveri
sensi maschili. Lunghe e slanciate, agili, non
perfette, ma assolutamente ubriacanti con il
loro fascino al gusto di cioccolato al latte. Ale
ne sente addirittura il sapore. Cristo! Leccare
due gambe così sarebbe come l’illuminazione,
come l’annunciazione dell’angelo Gabriele alla
madonna, sarebbe di più, follia! Gli occhi
iniettati gli annebbiavano la vista, unico
piacere concessogli da quelle due gemme di
luna. Agili, le due leve sublimi s’apprestano al
treno in arrivo. Ale scatta, deve leccare quelle
gambe altrimenti ne avrà il rimpianto per
tutta la sua fottuta vita! Non vede altro che
quelle gambe folli, feline, seducenti,
assassine. Ale si infila nel binario numero
quattro, il treno sta per arrivare e lei se ne
andrà, anzi quelle due stupende gambe se ne
andranno, saliranno su quel treno e faranno
morire qualche altro maledetto fortunato figlio
di puttana! Ale si fa prenderprendere dal
panico solo a pensarci, deve averle, deve!
Corre ai bordi della banchina, la gente
l’intralcia, le gambe ormai non sono più molto
distanti, ma anche il treno si avvicina
velocemente, in fretta! Ale inciampa, le
gambe sono lì di fronte a lui, ma le sue di
gambe si ribellano e perdono l’equilibrio
aiutate dal borsone di una vecchia troia. Ale
cade dentro il binario, proprio mentre il treno
entra in stazione!
IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
i i i i i i i i i i i i i i i ii i i i i i Troppo tardi, il
treno frena ma non c’è più niente da fare,
pochi si sono accorti di quel che è accaduto, le
gambe, ignorando il tragico evento, salgono
sul treno e vengono inghiottite dai vagoni
sporchi vecchi e arrugginiti. Gambe assassine.
Il più grande rimpianto di Ale in vita. Ale si
rialza aiutato da un capostazione e guarda
l’altro binario, quello di fronte, vede il treno
prendere velocità e lasciarlo li, solo con il suo
rimpianto. Torna sconfitto al suo tavolo, nel
bar della stazione. Ma i bagagli?! Niente più
bagagli, spariti, gli hanno anche bevuto il
cappuccino. Il manga, quello c’è ancora, sul
tavolo, lo hanno sfogliato ma poi lo hanno
lasciato.
- Testa di cazzo di un ladro! Di fumetti non
capisci un cazzo! –
Ale prende il suo manga, paga il cappuccino
al ladro ed esce dal bar senza più bagagli, va
al tabellone per vedere gli orari d’arrivo, tre
ore di ritardo.
Ale ripensa a quelle gambe, fonte di tutti i
suoi guai e conclude malinconicamente di
essere caduto nel binario sbagliato.
6.7.09
rigurgito interiore
non è tanto il maschilismo in se' che combatto e odio , ma quello che è stato ( ed in parte ho ancora ) in me
2012 E IL CALENDARIO MAYA
2012 E IL CALENDARIO MAYA
Miei cari amati amici blogger, su questo argomento ne sono state dette di tutti i colori. Chi mi segue da tempo sa bene come la penso, e per chi mi legge per la prima volta, replico in poche parole. Non abbiamo nulla da temere, perchè la fine del mondo è intesa come cambiamento positivo. Il sole dopo più di 25mila anni si troverà al centro della via lattea in quell'anno. I pianeti si allineranno in un modo mai visto prima, sicuramente alcuni sconvolgimenti geofisici avranno luogo, ma non è che adesso non ci siano, alluvioni, trombe d'aria o clicloni in giro per il mondo e quindi niente di nuovo sotto al sole. Gli antichi Egizi consideravano quest'anno (2012) come l'inizio della sesta era, adesso stiamo nella quinta, marcando la sesta era come quella della sconfitta del Dio del male. Nostradamus ne parla nelle sue quartine profetiche, illustrandola come l'era dell'ultimo Papa. E, andando ad approfondire si capisce che non si riferisce alla fine della Chiesa sulla terra e del suo papato, ma alla fine della chiesa che conosciamo. Cambiamento in toto, questa è la verità per me. Si entra nell'era dell'Acquario, dove gli unici beni, nell'animo dell'uomo saranno quelli spirituali. Io ci credo a questo cambiamento, come credo che accadrà qualcosa di veramente importante attorno alla fine di dicembre di quell'anno. Qualcosa che cambierà per sempre le nostre conoscenze, vite e credo. Qualcosa che arriverà dall'alto per spingerci più avanti come tanti secoli fa. Nella conoscenza, in una nuova vita. Non sono l'unica a pensarla così, come sono in molti a pensarne il contrario. Ma in troppe antiche civiltà si parla di questo, tra popoli ormai scomparsi che mai si erano incontrati in vita, è un fatto come la si trovi in tutte le religioni esistenti. In molti oggi si stanno preparando all'evento. Ognuno a suo modo, dai nuovi sciamani alle comunità più svariate. Tra queste ne ho scoperta una, in puglia a Ceglie di Massapica, lì c'è un villaggio costituito da trulli, dove un gruppo di Olandesi si è posizionato per aspettare l'evento. Non vado avanti, il discorso è lungo, però lascio un link e un video per sentire anche l'altra parte e per chi vuole saperne di più. Per quanto mi riguarda non vedo l'ora di dare il benvuto a chi di dovere il 21 dicembre del 2012. Conosco la storia del calendario da quando ero bambina e ancora non se ne parlava così tanto, oggi ci sono tante trasmissioni tv che se ne occupano, tra queste Voiager da cui ho tratto uno dei video. In casa ho la riproduzione esatta di quel calendario da sempre, dono di famiglia.
Un bacio grande dalla sempre vostra Rossella.
IN ESCLUSIVA PER VOI!
Carissimi amici, in esclusiva per voi il PRIMO video di ETNOMONDI, guardatelo perché né vale davvero la pena. Siete i primi a vederlo. Beppe aspettiamo un tuo commento:
http://www.youtube.com/watch?v=wQhMzUmWpto
Per te Genziana
Anche se queste sono solo immagini, per adesso accontentiamoci, ve le dono molto volentieri.Un caro saluto la vostra amica franca. Se desiderate vedere altre immagini del "Gran Sasso" lascio l'indirizzo non mi piace occupare molto spazio.Grazie:
http://ceglieterrestre.splinder.com/post/20903615/Per+te+%22Genziana+blu%22
La fioritura primaverile, in montagna arriva sempre in ritardo. Le immagine, sono state fatte da me nel 2008. Purtroppo, quest' anno non so se riesco a vedere la bellissima primavera.
Dove sta la mia libertà? In questo periodo, ero solita a camminare sul "Gran Sasso" alla ricerca dei fiori che la primavera in ritardo ci regala. Quest'anno non so se farò in tempo, ad ammirare tanta bellezza. La primavere in Puglia, per impegni di lavoro il 25 aprile, non ci sono stata. Amici, per consolarmi, mi hanno regalato il video, ma non è la stessa cosa. Mi manca il profumo della terra, il vento, le orchidee, e l'affetto degli amici di Ceglie. Per quanto riguarda l'escurzione di primavera, sul "Gran Sasso" era sempre in questo periodo che andavo a camminare. La natura partorisce le sue bellezze, in ritardo, dopo lo scioglimento dell' ultima neve. Aspettavo con ansia, questa partenza, visto che in Puglia non sono stata; ma un amico dell' Aquila, mi ha sconsigliato di andare, mi ha detto: "Per adesso non è il caso di venire, aspetta dopo il G8, poi le stagioni, non esistono più, il clima è cambiato, la terra continua a tremare, verrai più in là". Non mi piace rimandare, alla mia età si ha fretta. A troppe cose, ho rinunciato nella mia vita, che male faccio se vado a camminare sul mio monte? Lui mi è amico, ha raccolto le mie lacrime, quando ho gridato sulla sua cima, mi ha udito, mi ha consolato, e nel silenzio, ho potuto chiamare il mio Dio". Conosco i sentieri, conosco il palmo di terra, dove nel 2008 ho trovato la mia, "Genziane blu". Mi ero segnata il punto dove l'avevo trovata, volevo cercarla ancora. Ricordo che dopo ore di cammino è, spuntata, timida,piccolissima vicino a una grossa pietra, era lei: "una semplice campanella ", un piccolo calice blu rivolto verso il cielo. Quanta felicità quella mattina sul "Piccolo Tibet", dopo ore di cammino, quasi a non sentire la stanchezza, non c'era nessuno in quello spazio immenso, per ore, io e il vento; che quando soffia, sposta il tuo corpo, da farti sentire un filo d'erba, è bello sentire la forza della natura. Dopo tanta stanchezza, arrivi alla fine del sentiero, ecco! che appare il "Corno grande" e lì, ho fatto volare, il mio aquilone colorato, libero di salire fin dove, io non potevo andare. Uno sguardo sulla destra e lontano all' orizzonte il mio "Mare Adriatico!" Oggi davanti alla tastiera del PC, dovevo fare un breve commento sulla "Torre di Babele" invece ho scritto un post, in onore alla mia "Genziana blu!" Franca Bassi
A che punto è la notte
Maglietta umanista, 2001.
N. B.: Strage di Viareggio, una medaglia al valor civile per Hamza Ayad. E' quanto propone un nutrito gruppo di cittadini per il giovanissimo italiano di origini marocchine sacrificatosi nella terribile notte toscana per salvare la sorellina Iman, di quattro anni. Il sacrificio si è rivelato purtroppo inutile: Iman è deceduta il giorno dopo per le gravissime ustioni riportate, assieme all'intera famiglia (si è salvata solo la sorella maggiore Ibtzen, di 21 anni). Su Facebook è attivo un gruppo che
raccoglie le firme per l'appello al presidente Napolitano. I non iscritti possono rivolgersi a questo link: vincenzo.milazzo2005@libero.it
5.7.09
ho fatto un sogno
lasciati andare
non sempre ci si può opporre al destino altriemnti sarà lui che si oppone a te . e si diventa morti che camminano ed ignorano d'essere tali . Proprio come mosche in una botiglia che insistono a sbattere contro pareti invisibili ai propri occhi lascia quindi che le cose vadano come devono andare
La gloria di Dio risplende sul volto di ogni persona
“Ero straniero e mi avete accolto” (Mt 25,35). La Parola di Cristo porta a compimento la logica della Scrittura dal Levitico 19,33-34 –“Tratterete lo straniero che risiede fra voi come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso”, al Deutoronomio 10,19 – “Amate lo straniero perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto”, alla Lettera agli Ebrei 13,2 – “Non dimenticate l’ospitalità, perché alcuni, praticandola, hanno ospitato senza saperlo degli angeli”.
Dolore e orrore. Il 2 luglio 2009 è stata votata una legge che rompe l’unità della famiglia umana e ne offende la dignità, prende piede l’idea che esistano esseri umani di seconda e terza categoria, un popolo di “non-persone”, di esseri umani, uomini e donne invisibili. E’ una perdita totale di senso morale e di sentimento dell’umano; questo accade, nel nostro paese che ha prodotto milioni di emigranti. La legge “porterà solo dolore”, osserva Agostino Marchetto del Pontificio Consiglio dei Migranti.
Il dolore nasce dall’orrore giuridico e civile del “reato di clandestinità”, dall’idea del povero come delinquente e della povertà come reato. La legge votata non è solo contraria alla nostra Costituzione ma a tutta la civiltà del Diritto. Punisce una condizione di nascita, l’essere straniero, invece che la commissione di un reato. Dichiara reato una condizione anagrafica. Infermieri, domestiche, badanti, lavoratori (vittime spesso di morti nei cantieri) o persone in cerca di lavoro e di dignità diventano delinquenti. A questo punto, quanti stranieri frequenteranno un servizio sociale o si rivolgeranno, se vittime della “tratta”, ad associazioni volontarie o istituzionali, forze di Polizia comprese, oggi messe in un angolo dalla diffusione delle cosiddette “ronde”? Quanti stranieri andranno a far registrare una nascita, si presenteranno in ospedale per farsi curare? Quali gravi conseguenze questo potrà produrre sulla salute di tutti i cittadini è già stato evidenziato da moltissime associazioni di medici. Siamo il paese di Caino?Abbiamo una legge cattiva che ostacola i matrimoni, rompe l’unità delle famiglie. Si introduce il divieto per le donne straniere, in condizioni di irregolarità amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati che diverranno “figli di nessuno”, potranno essere sottratti alle madri e messi nelle mani dello Stato. Neanche il fascismo, hanno rilevato alcuni scrittori, si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi razziali del 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, né le costringevano all’aborto per evitare la confisca dei loro bambini da parte dello Stato. La legge è pericolosa perché accrescerà la clandestinità che dice di combattere, favorirà il “si salvi chi può”, darà spazio alla criminalità organizzata, aumentando l’insicurezza di tutti.
Non c’è futuro senza solidarietà. La legge, tra l’altro, è inutilmente crudele, ricorda don Ciotti. Ci fa tornare ai tempi della discriminazione razziale. E’ una forma di accanimento contro i poveri anche se la povertà più grande, oggi, è la nostra: povertà di coraggio, di umanità, di capacità di scommettere sugli altri, di costruire insieme una sicurezza comune. La sicurezza basata sulla paura sta diventando un alibi per norme ingiuste e dannose, per scaricare il malessere di molti italiani sugli immigrati, capro espiatorio della crisi, bersaglio facile su cui sfoghiamo il tramonto di ogni etica condivisa e della testimonianza cristiana. La tutela della vita e della dignità umana va assunta nella sua interezza per tutti e in ogni momento dell’esistenza. “Non c’è futuro senza solidarietà” scrive il cardinal Tettamanzi. Non c’è sicurezza senza l’aiuto reciproco, senza l’esercizio dei diritti e dei doveri dentro un’azione comune per il bene comune.
Costruire comunità e città conviviali. Benedetto XVI da tempo ci invita come comunità ecclesiale a diventare “casa ospitale per tutti, segno e strumento di comunione per l’intera famiglia umana”. Per il Papa ogni comunità cristiana deve “aiutare la società civile a superare ogni possibile tentazione di razzismo, di intolleranza e di esclusione […]. Solo nella reciproca accoglienza di tutti è possibile costruire un mondo segnato da autentica giustizia e pace vera” (Angelus 17 agosto 2008).
Invitiamo, quindi, le comunità cristiane e tutti gli operatori di pace a mobilitarsi per costruire la pace nella vita quotidiana spesso prigioniera di solitudini, governata dalla paura e coinvolta in progetti tribali e autoritari.
La gloria di Dio. Nessuno ci è straniero anche perché la distanza che ci separa dallo straniero è quella stessa che ci separa da noi stessi e la nostra responsabilità di fronte a lui è quella che abbiamo verso la famiglia umana amata da Dio, verso di noi, pronti a testimoniare la profezia del Risorto che annuncia la pace. “Dio non fa preferenze di persone” (Atti 10,34, Romani 2,11 e 10,12; Galati 2,6 e 3,28; Efesini 6,9; 1 Corinti 12,13; Colossesi 3,11) poiché tutti gli uomini hanno la stessa dignità di creature a Sua immagine e somiglianza. Poiché sul volto di ogni uomo risplende qualcosa della gloria di Dio, la dignità di ogni uomo davanti a Dio sta a fondamento della dignità dell’uomo davanti agli altri uomini (Compendio della dottrina sociale n. 144).
Questi nostri giorni sono difficili ed oscuri. E' stata oscurata la gloria di Dio.
Pax Christi, Domenica 5 luglio 2009
www.paxchristi.it info@paxchristi.it
...sguardo di luce.
Auguri Francesco
Francesco, mi piace il tuo nome anche perché, questa volta dopo tre figli mi sono impuntata e ho detto: basta! per questo figlio decido io. Sei nato verso le ore 11 oggi fai 35 anni. Spero di non aver sbagliato, a me il tuo nome seguita a piacere molto: anche se la tua ragazza ti chiama "Frenci". Per me sei sempre il piccolo Francesco: Oggi ti ho visto grande quando ti ho abbracciato per farti gli auguri, ti ho detto: "ti sei fatto crescere anche i baffetti": Mi hai sorriso come sai fare tu. Anche se vai sempre di corsa, non importa non dimenticherò mai le parole che per la mia festa mi regali, e chi può dimenticare quando mi abbracci dicendomi:"Anche se non ho un padre, sono felice di avere una madre come te!" Mi piace il tuo lavoro, anche se ti porta lontano, ti penso spesso, tu lo sai che è il lavoro che sognavo da bambina. La vita è strana ho amato da sempre il tuo lavoro, senza riuscirci. Oggi vivo la tua vita come se fosse mia. Spesso torno indietro e guardo dietro la macchina da presa e vedo scorrere il mio film sento la voce di mio padre: "Se continui così da grande girerai i film". Quanti ostacoli ho incontrato? ma il sogno era sempre dentro di me, non mi ha mai abbandonato tanto era grande il desiderio. Sicuro senza sapere ti ho trasmesso i miei sogni. Sono felice per te che fai un lavoro che ami, assaporalo, difendilo, fallo con amore anche se so che è pieno di rinunce e di sacrifici, non c'è cosa più bella di fare quello che si desidera. Grazie Francesco per aver realizzato il mio sogno nel cassetto.mamma
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