7.2.09

I «difensori della vita» che votano contro la salute dei clandestini

ha  ragione  il mio cdv  di Fb EntropiaEntropica  quando dice     sul caso Eluana : << (...) alla fine questo continuare a voler creare un caso su tutto serve a distoglierci >> . Infati nella  foga  per  lo sdegno  di come  stanno conducendo  il caso  Eluana  e  di quelo che  succedera  ( il suo corpo sarà violato  per legge  e  l'accanimento  terapeutico   proseguirà )  che  se  nel caso  gli nispettori  mandati da Sacconi   daranno ragione  al ministro ., mi sono dimenticato  un altra  cosa vergogna   quella  che costringe  i medici a fare i dlatori verso i clandestini con rischio   deldiffondersi  di focolai di malattie  . e rischio per la salute per  noi e per loro  e il dover  andare   negli ambulatori clandestini  . Il che mi fa identificare  e rispecchiare in questa canzone   di Gaber 

 (....)
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.


(...) 




 soprattutto  per l'ipocrisia  ( vedere  4 commento  al io post  del 07/02/2009 - 19:56 )    dei vari movimenti  pro vita  ( i cosidetti mercanti del tempio  )  che  che votano contro la salute dei clandestini  . Ringrazio oknews   e  giugioni.ilcannocchiale.it per l'articolo

<<



Chissà se ci sono «difensori della vita» anche tra i parlamentari di maggioranza che hanno votato in favore dell’obbligo, per medici e infermieri degli ospedali, di denunciare i clandestini. Una legge schifosa e fascista (scusate, non riesco a trovare le sfumature) che trasforma un luogo di soccorso e di cura in luogo di discriminazione.
Dove si entra ammalati o feriti, e si esce denunciati.
Chissà se hanno pensato, i cattoliconi della maggioranza, alle ragazze clandestine incinte, in regola con la biologia ma non con la burocrazia, che preferiranno partorire in casa, o in qualunque riparo occasionale, pur di non rischiare la denuncia.
Non ce l’ho con i leghisti, loro fanno il loro mestiere, cheè quello del repulisti, della mano pesante, della paura al potere. Ce l’ho con i sedicenti moderati e liberali che li affiancano, che votano oscenità come questa turandosi il naso, al solo scopo di tenere in piedi una maggioranza che senza la Lega sarebbe debole e incerta tanto quanto l’opposizione. Se mai un giorno, a questi signori perbene, verrà voglia di dire che hanno sbagliato a votare leggi come queste, per favore non lo facciano.
Ci risparmino lo spettacolo irritante del loro inutile rimorso

L’AMACA di MICHELE SERRA (Repubblica del 6 febbraio 2009)

>>


Senza titolo 1240

  VI PIACE LA CANTANTE BONNIE TYLER ?  :-)


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Il presidente Berlusconi e Bugs Bunny

 
da barbara-garlaschelli.splinder.com ricevo e pubblico molto volentieri



Ospito la lettera aperta che Nicoletta Vallorani ha indirizzato al nostro Presidente del Consiglio. La condivido. La sottoscrivo.

Per motivi molto personali non riesco a aggiungere parole, a elaborare frasi. Combattuta tra il desiderio di rispettare la volontà dei genitori di Eluana che richiedono il silenzio (e spero che attorno a lei, in quello spazio ristretto che è una stanza d'ospedale, ci sia) e la consapevolezza che Eluana, come dice il suo stesso padre, è, suo malgrado, assurta a simbolo, e come tale parla alle coscienze di tutti.
Eluana ci appartiene.
Siamo noi.
Con infinito, dolente amore.

B.G.




Gentile Presidente del Milan e del Consiglio,
perdoni se mi permetto, ma credo che a forza di occuparsi di televisione lei possa aver perso contatto col reale. Neanche Bugs Bunny si sarebbe spinto fino a ipotizzare che Eluana Englaro dev’essere tenuta in vita perché potrebbe generare un figlio. Mi chiedo: lei forse sa sulla vita e su quello che la renda tale qualcosa che noi tutti ignoriamo? Lei ha competenze scientifiche, filosofiche, teologiche ed etiche che a noi mortali sfuggono? Ugualmente, se posso, le consiglierei di provare a passare una settimana, una sola, con quel che resta di Eluana Englaro. L’esperienza potrebbe esserle utile a perfezionare la sconfinata cognizione della vita che le permette di sapere quel che è giusto sopra ogni legge. Non c’è niente come provar le cose, per capirle.
Io, grazie a Dio, non so cosa significhi avere una figlia in stato vegetativo, e non auguro a nessuno di voi che difendete la vita di provarlo. E non sono intelligente e sensibile come lei, che sa quel che è meglio per Eluana e ci scrive su una legge. Io sono una persona normale e trovo che la famiglia sia sacra, e che nessuna legge debba entrare nel merito di quel che un padre sente sia giusto, peraltro sapendo per certo quel che vorrebbe sua figlia. Dunque non mi permetto. Taccio. Ho uno sconfinato rispetto per chi riesce a vivere questa vicenda con la dignità di Beppino Englaro. Dignità: Beppino Englaro ne ha a bizzeffe, a dispetto di quel che sta accadendo. E’ talmente tanta che la si potrebbe quotare in borsa, capisce? Come mai non le è ancora venuta questa idea?
Inoltre, ho un consiglio per lei: se proprio ci tiene a difendere il diritto alla vita, penso che dovrebbe destinare metà del suo stipendio mensile ed eventualmente di quello dei suoi compari a famiglie che, magari per questioni analoghe a quella di Eluana, saprebbero farne buon uso per difendere appunto la loro vita e quella dei loro cari. Non trova che sia una buona idea? E, guardi, posso garantirle che non richiede neanche una modifica della costituzione.
Un’ultima cosa: visto come va il mondo e per non rischiare di finire anch’io in un cartone animato, dichiaro nel pieno possesso delle mie volontà e nel giorno del mio cinquantesimo compleanno che, se mai dovesse succedermi qualcosa di anche vagamente simile alle condizioni in cui si trova Eluana Englaro e se non fossi in grado di autorizzare da sola l’interruzione delle cure, voglio che i medici le interrompano e mi consegnino alla pace che chiunque merita. Senza che la legge si intrometta. Non voglio finire ostaggio di un cartone animato. Ho la mia dignità. Lei cos’ha?
Saluti vivissimi (sebbene forse questo non sia l’aggettivo più adeguato),

nicoletta vallorani

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Eluana, quando la sacralità è disumana
Enzo Mazzi



Eluana Englaro cesserà di vivere o ricomincerà a vivere?

Questo interrogativo scuote le coscienze di fronte alla interruzione dell’alimentazione forzata di una donna da sedici anni in coma irreversibile.

La vita di Eluana è identificabile col battito cardiaco o con la funzione digestiva assicurate non dalla autonomia del proprio sistema biologico ma solo dalla potenza della tecnologia medica, oppure è forza vitale in continuo divenire che preme per essere liberata da un corpo che da se stesso non sarebbe più in grado di contenerla? E chi ama di più la vita: la suorina che vorrebbe continuare ad alimentare forzatamente la donna in coma o il padre che ha scelto di generare di nuovo la figlia liberando la forza vitale di lei imprigionata da sedici anni in un corpo incapace di funzioni vitali autonome?

E non è tutto. Perché l’interrogativo riguardante la vita e la morte di Eluana è forse la domanda fondamentale che accompagna l’umanità fin dalla sua origine e che costituisce la spinta della trasformazione creatrice. Eluana è tutti noi, è ogni donna e ogni uomo.
Mia figlia - ha detto a più riprese il padre di Eluana - aveva un senso del morire come parte del vivere e non avrebbe accettato di essere una vittima sacrificale di una concezione sacrale della morte come realtà separata e opposta alla vita.

Può darsi che sfugga la pregnanza di un simile messaggio. Ma è proprio lì in quell’angoscioso intreccio di vita/morte che si radica da sempre ed oggi in modo particolarmente intenso la spinta della evoluzione culturale.

Al fondo della crudeltà insensata che tutt’ora insanguina il mondo c’è la persistenza di un senso alienato della vita derivante dal dominio del sacro e dalla sua penetrazione nella società moderna. La vita è sacra. È un principio etico fondamentale. Ma è sacra in quanto parte della sacralità di un tutto in divenire che comprende finitezza e morte. Questo dice la saggezza dei secoli a chi ha orecchi per intendere. La cultura sacrale invece separa la vita dalla sua finitezza.

La vita viene sacralizzata come dimensione astratta contrapposta alla dimensione altrettanto astratta della morte. La sacralità, intesa come astrazione, separazione e contrapposizione fra le varie dimensioni della nostra esistenza, è la proiezione di un’angoscia irrisolta, di una frattura interna, di una mancanza di autonomia e infine di una alienazione della propria soggettività nelle mani del potere.

La critica che è rivolta alla gerarchia cattolica ormai da molti credenti, compresi tanti teologi e teologhe di valore, riguarda proprio la incapacità a liberarsi e liberare dal dominio del sacro. "La proprietà dell’Evangelo è quella di metterci in una intransigente lotta contro il sacro … in quanto la sacralizzazione è la stessa cosa che l’alienazione dell’uomo … ma noi dobbiamo constatare che la fede cristiana si è come corrotta, imputridita …". Queste affermazioni forti di padre Ernesto Balducci sono condivise da molti nella Chiesa e sono alla base della critica per l’intransigenza della gerarchia verso le posizioni etiche espresse da Eluana e dai genitori di lei.

È un compito immane la liberazione del profondo dalla cultura sacrale che genera violenza. Bisogna andare finalmente alle radici, individuare e tentar di sradicare il gene della violenza che cova in tutto l’apparato mummificato, simbolico e normativo, delle culture del sacro tanto laiche che religiose.
Ognuno deve fare la sua parte, dovunque si trova ad operare, usando gli strumenti di conoscenza e di saggezza che gli sono stati forniti dall’esperienza di vita e dalla rete delle relazioni che ha potuto intrecciare.
Eluana e suo padre stanno facendo la propria parte. Seminano senso positivo della vita con sofferenza e con forza.
A loro dobbiamo essere profondamente grati.



fonte: 20 luglio 2008 l'Unità







Il caso di Eluana ci pone una riflessione sul senso della vita
Don Raffaele Garofano Pacentro (Aq)


La morte appartiene alla vita, diceva Eluana.

Nella cultura cristiana la morte è addirittura definita «il giorno della nascita» alla vera vita.

Il caso di Eluana ripropone una riflessione sul senso della vita, di quando essa possa essere ritenuta tale; se si possa o si debba lasciare alla malattia di fare il suo corso; se sia legittimo decidere della propria sopravvivenza di fronte ad una "vita" che tale più non può definirsi, crocifissi in un letto di morte anticipata, senza pensare, parlare, provare emozioni; se sia legittimo fare il testamento biologico disponendo delle proprie volontà. Sono interrogativi che un cristiano si pone e ai quali certamente non si può dare una risposta definitiva e gravosa come l'intervento del card. Bagnasco e le posizioni impietose di certa stampa cattolica. I vescovi hanno affermato di «non poter tacere» sulla drammaticità della sentenza che autorizza l'interruzione dell'alimentazione artificiale ma in molte nazioni cattoliche, dove esiste la pena capitale, la Chiesa "tace", non è così drastica nel condannare la pena di morte né altrettanto zelante nel difendere la vita umana. Il padre di Eluana insiste nel voler salvaguardare la volontà della figlia e invita la Chiesa, quando proclama i "suoi" principi, ad una maggiore riflessione e coerenza e al rispetto delle leggi di uno Stato laico. Dopo aver lottato e sofferto per 16 anni, Beppino Englaro chiede di «fare in modo che la natura riprenda il suo corso che è stato interrotto da protocolli rianimativi che hanno portato Eluana allo stato vegetativo permanente: una condizione innaturale…clinicamente creata e dalla quale clinicamente se ne deve uscire». Pare che anche papa Wojtyla abbia rifiutato terapie ormai inutili.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, redatto dall'allora card. Ratzinger, al capitolo "Il rispetto per la vita umana", 2278, recita: «L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'"accanimento terapeutico". Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente».

Sembra che Ratzinger abbia scritto queste parole pensando a Eluana.

Al card. Bagnasco e ai vescovi sarà mancato il tempo per leggere il Catechismo di Benedetto? Appaiono illuminanti le parole di don Gino Rigoldi sul "Corriere" del 15 luglio: «L'essere cristiani non è lanciare anatemi, farsi portatori di massimalismi, scegliere per forza di stare dalla parte del bianco oppure del nero. Nel caso di Eluana ci troviamo davanti ad un dramma di una delicatezza assoluta. Il Vangelo non è un'arma da taglio».



La legittima pluralità di opinione nella Chiesa

in relazione alla scelta del padre di Eluana e alla sentenza della Cassazione


Firenze 18 dicembre 2008


 

In questi giorni, sulla stampa e alla TV, è tornato alla ribalta un dibattito avvenuto già in passato, in un’occasione simile, per la morte di Welby. Anche questa volta il dibattito coinvolge appassionatamente persone e gruppi.

L’occasione è stata la sentenza della Cassazione che autorizza la sospensione dell’alimentazione artificiale di Eluana Englaro in coma irreversibile ormai da 17 anni.

Nell’opinione pubblica si sta affermando la convinzione che la Chiesa su questo problema ha una posizione uniforme e monolitica, cioè la scelta del padre di Eluana e la sentenza della Cassazione sono inaccettabili. In altre parole, ancora una volta, si identifica la Chiesa con il Papa e i Vescovi, dimenticando che il popolo cristiano è una realtà composita: ci sono le Comunità parrocchiali e i gruppi, i laici e i preti, i religiosi e le religiose, i Vescovi e il Papa, con la presenza dello Spirito che dà forza a tutti coloro che sperano e credono. Tutto questo in una diversità di funzioni, ma in una comune responsabilità.

Noi intendiamo affermare che nella Chiesa, a tutti i livelli di responsabilità e di partecipazione, c’è una legittima pluralità di opinione a questo riguardo. Ed è una grande ricchezza che sia così.

Il Cardinale Carlo Maria Martini scrive sul ‘Sole 24 Ore’ del 21 gennaio 2007, e ci risulta che la sua posizione non è isolata:

"La crescente capacità terapeutica della medicina consente di protrarre la vita pure in condizioni un tempo impensabili. Senz'altro il progresso medico è assai positivo. Ma nello stesso tempo le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano richiedono un supplemento di saggezza per non prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persona.

È di grandissima importanza in questo contesto distinguere tra eutanasia e astensione dall'accanimento terapeutico, due termini spesso confusi. La prima si riferisce a un gesto che intende abbreviare la vita, causando positivamente la morte; la seconda consiste nella "rinuncia ... all'utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo" (Compendio Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 471). Evitando l'accanimento terapeutico "non si vuole ... procurare la morte: si accetta di non poterla impedire" (Catechismo della Chiesa Cattolica, n.2.278) assumendo così i limiti propri della condizione umana mortale.

Il punto delicato è che per stabilire se un intervento medico è appropriato non ci si può richiamare a una regola generale quasi matematica, da cui dedurre il comportamento adeguato, ma occorre un attento discernimento che consideri le condizioni concrete, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti. In particolare non può essere trascurata la volontà del malato, in quanto a lui compete — anche dal punto di vista giuridico, salvo eccezioni ben definite — di valutare se le cure che gli vengono proposte, in tali casi di eccezionale gravità, sono effettivamente proporzionate. Del resto questo non deve equivalere a lasciare il malato in condizione di isolamento nelle sue valutazioni e nelle sue decisioni, secondo una concezione del principio di autonomia che tende erroneamente a considerarla come assoluta. Anzi è responsabilità di tutti accompagnare chi soffre, soprattutto quando il momento della morte si avvicina. Forse sarebbe più corretto parlare non di "sospensione dei trattamenti" (e ancor meno di "staccare la spina"), ma di limitazione dei trattamenti. Risulterebbe così più chiaro che l'assistenza deve continuare, commisurandosi alle effettive esigenze della persona, assicurando per esempio la sedazione del dolore e le cure infermieristiche. Proprio in questa linea si muove la medicina palliativa, che riveste quindi una grande importanza".

Noi ci sentiamo in sintonia con queste prese di posizioni e nelle nostre parrocchie, comunità di base, associazioni, molte persone le condividono, come a suo tempo condivisero la critica verso il rifiuto del funerale in Chiesa di Welby.


Don Renzo Fanfani (già) parroco di Avane, Firenze

Don Sergio Gomiti della Comunità cristiana di base dell’Isolotto

Don Fabio Masi parroco di Paterno, Firenze

Don Enzo Mazzi della Comunità di base dell’Isolotto, Firenze

Don Alessandro Santoro prete della comunità di base Le Piagge, Firenze

mio rapporto con il buio

Cari Compagnidiviaggio \ compagnidistrada

Dopo alcune email di complimenti e di ringraziamento  da parte di genitori preoccupati ( a mio avviso anche troppo  ) dell'uso  delle  droghe leggere  dei figli  ho deciso  sempre  sulla stessa linea del post precedente   che  s'intitola  appunto   << come è possibile trarre in inganno il cervello. Senza sostanze stupefacenti ed eccesso d'alcool e altro  >>  ho deciso di  descrivere un altro mio viaggio \  evasione dala  realtà   che poi è anche il tentativo  di vincere  o quanto  meno  di lottare contro una mia ancestrale paura  quella del buio  .

Oltre l'articolo  della  rivista e del sito di    focus  ( vedi url citato nelle righe precedenti  ) è  stata la  storia  ,  topolino n° 2773  ne  trovate  al lato  la copertina  " paperi a Tentoni  "     una storia in cui i personaggi si  muovono al  buio  e  senza  disegni ma   nuvole  di fumetti    .
Ed  è proprio questa storia che -mi ha indotto  a parlarmi di questa mia esperienza sensoriale  che  ha anche caratterizzato   la mia crescita  ed ancora  ha influenza  su di me . Infatti secondo molti studiosi il buio  è associato alla paura  o  a  traumi avuti  da piccoli e spesso  sono problemi  che  si trascinano   per anni  . Difatti io  dormo   : a casa  mia  con serrande  alzate  sia in estate  che in inverno per  far entrare sia la luce  dell'illuminazione stradale   e   dell'alba  e non dover accendere la mattina appena  m'alzo la luce  elettrica   o  (  a volte  quando mi sdraio  sui letto  per  la mia ora  di riflessione quotidiana  o   a leggere   capita  che mi addormenti con  la  luce  accesa o  vestito  )  o quando sono con gli altri  o in albergo  con fatica    mi adeguo o  cerco di  dormire  vicino alla porta  in maniera  che ci sia la luce  del corridoio  o  chiedo (  come  mi è successo quando era in ospedale  ) di lasciare le serrande  a metà  . Ma poi  grazie  al mio amico analista  della scuola sophiaanalisi ( 1 2 ) e  alle  letture    consigliatemi  e non solo come  pote  notare  dai riferimenti  al post  precedente   ho provato  a considerare  la  cosa  da  un diverso punto di vista  e di non vederla  solo ed  esclusivamente  con un fattore negativo  e ho scoperto che il buio  può anche essere  affascinante  , catarchico  , perché ti permette   di ascoltare    e vedere in modo diverso  le cose  dentro e fuori di noi , ma  anche di creare opere  che non siano banali   e mediocri come   certe trasmissioni  tv   di stato  (raimediaset )  e  radiofoniche  su radio rai che  vanno in onda  dopo la mezzanotte  o come dimostra  sia l'opera di  M Proust che scriveva  di notte   e  dormiva  di  giorno e  come questa  canzone di  vecchio programma tv  degli anni'80 ( quelli della  notte  ) non  i varietà  che ci sono  oggi   che  fqnno soplo piangere  ( metafopricament e parlando  ) salvo eccezioni che si contano sulla punta  delle dita


 qui  il testo  dela  sigla   e  qui un video



Infatti  ogni tanto quando  sentiro brutte news  come  quela di Eluana in particolare   ( vi rimando ai post precedenti  di questo blog  sia    quelli pro  sia  quelli  contro  )  faccio degli esperimenti  come    quelli consigliati da  F.Giubblini  (  vedere  gli url  del post   citato  all'inizio di qwuesto  scvritto odierno  ) sull'inquinamento atmosferico  segnalati da topolino  2773  e quello di  abbassare ,  la prima volta è stato un po' uno shock   ( peril motivo  detto nella  righe precedenti  )   e  rimanere al buio completo  , ma poi  dopo un po'   stato bellissimo perchè   sono riusci
oto ad   ( ancora più in profondità   di  quello che faccio normalmente  con le serrande  alzate  ) a viaggiare    nei miei pensieri  e  nel  silenzio  più profondo perchè fortunatamente   era  un  giorno non prefestivo  . E proprio durante  questo " stato catarchico \ onirico "  che   sono riuscito  a  risalire  ad  alcuni ricordi dela mia infanzia  che credevo perduti \  rimossi   per sempre    di quando   da piccolo facevo ( avendo  ancora  conosciuto   il pollaio  , i maiali  , le  oche  le anatre  , l'orto , le  api )   dele fattorie   con i miie animali  e  le  scatole delle  scarpe   o del latte  .
E altri ricordi    brutti   che avevo rimosso  e  dimenticato ma  per oscure ragioni sono riemersi  dalle nebbie dell'oblio   e che  cerco di ricacciare da  dove  sono    ritornati  . Scusate  se  non ve ne parlo e non li condivido con voi  ma  sono  troppo  personali e dolorosi    e  non mi va di riaprire vecchie ferite  . 


Senza titolo 1238

  L'AVETE LETTA LA FIABA IL LIBRO DEGLI INCANTESIMI ?  :-)


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SPLINDER....CHE DELUSIONE!

Ciao a tutti. Il titolo di questo post riassume già ciò che voglio dire. Ho aperto un blog convinta che ciò che avevo da dire potesse interessare a molti. A volte sono stata anche molto provocatoria rispetto a moti problemi sociali e alla difficoltà nei rapporti. L'altro blog è un diario di una donna completamente disabile con un'estrema difficoltà ad esprimersi e per mè a comprenderla. Un lavoro di un'estrema difficoltà. Pare però che tutto ciò interessi molto poco. Vedo blog bellissimi, ma sdolcinati, colmi di poesie d'amore, o diari vuoti di signifcati che hanno decine e decine di iscritti e molti commenti. I miei sono sempre commentati da due persone che stimo molto per la loro intelligenza e, qualche volta qualcun'altro manda saluti. Un pò poco rispetto alle mie aspettative che, forse sono eccessive. Però ritengo che ciò che scrivo sia molto più interessante ma, probabilmente non è ciò che vale su splinder. Io però continuo imperterrita poichè questi sono i miei pensieri. Peccato che non vengano nemmemo contestati. Silenzio. Mi tengo la delusione, tutto sommato è comunque un sentimento. Patrizia

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BUON  FINE  SETTIMANA....


UN GIORNO AL MARE...

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  QUESTA E ' UNA VECCHIA TARGA PUBBLICITARIA DEI GELATI ALEMAGNA !  VE LA RICORDATE ?  :-)


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6.2.09

Senza titolo 1235

  L'AVETE VISTO IL FILM IL MALE OSCURO ?  :-)


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Bambini - 2



Immagine 001

Mio nipote Andrea, vi regala il suo sorriso il 'folletto Buzzichino', e si raccomanda, di vedere questo video.Dedicato ai bambini, che soffrono per la separazione dei genitori, ai bambini violentati, ai bambini che si trovano in paesi lontani dove la terra è bagnata di sangue. Franca bassi



Vi allego l'indirizzo per visionare la trilogia.


versione italiana.


http://it.youtube.com/watch?v=CxniuduL3L0&feature=related


versione inglese:


http://it.youtube.com/watch?v=eA1wCP-05xg&feature=channel_page



Piccola storia triste di un Martin Pescatore

mrtin pescatore 1




Questa è una piccola storia di un Martin pescatore che se ne andava felice per i cieli cercando acqua e  cibo.


Improvvisamente, mentre volava sereno, senza neppure rendersi conto, sbattè contro una vetrata a specchio di una cascina.


Cadde subito morto,con ancora negli occhi e nel cuore la felicità della libertà del suo volo.


Io lo trovai cosi' ,a terra .Gli occhi aperti,sembravano riflettere il cielo.


Un bellissimo batufolo colorato,con un becco lunghissimo.


No,non avrei mai voluto uccidere quel povero uccellino... in quel momento mi sentii veramente in colpa.


Lo accarezzai e giuro che piansi.


Non sapendo cosa fare lo avvolsi in uno straccetto e lo portai con me in una stanza fredda,dove si ripongono le mele d'inverno.


Lo poggiai su un tavolone di legno,e continuai a guardarlo,quasi impietrita.


Guardavo i suoi piumaggi colorati bellissimi e cercavo di immaginare i suoi voli sull'acqua..sul greto del fiume ,che improvvisamente avevo involontariamente interrotto.


Non  avrei mai potuto dimenticare la sua picccola ,breve storia di Martin Pescatore sfortunato.


E cosi',l'ho tenuto con me da allora.


Tutti i giorni lo guardo e gli chiedo scusa.


Carpe Diem

...ti quieto l'anima.

 



 


…ti  quieto l’anima lasciandoti da sola,


a scorrere  nelle vene


il sangue dell'amore ,


nella reale e vera esistenza


dove fluisce l’ignobile arroganza,


in spasmi  indelebili


che  nessuno mai cancella...


 


...e resto  qui  ,in un solo corpo


dove la luce brilla  di passione,


la mente trova il suo  io ,


la dimensione per vivere,e sognare…


 


…e non ce n’è per nessuno


tra sospiri e pianti,


in  ansie e pentimenti,


in un dolore


che solo chi lo prova sa cosa vuole dire…


 


….ma tu ! disprezzo  senza misura,


quietati  l’anima ,


feriscimi pure  dentro,


oltraggia  questo sentimento


fa


che nessuno soffra, ma amami!


per il bene


che  ancora io ti voglio…


 


***


…la pochezza , ha la stessa  dimensione  dell’ampiezza:


non ha  limite  di misura….


ed io  ne riconosco  la mia pretesa.


 


il poeta narratore.

colonna sonora del nostro blog







fonte L VIANDATE di Simone Avincola con Matteo Alparone al basso; Manifestazione NO GELMINI a Piazza Bocca Della Verità, organizzata da "non rubateci il futuro"
www.youtube.com/user/simonefrg

Lettera di Pietro Crisafulli, padre di Salvatore Crisafulli uscito dal coma dopo 2 anni


"Le bugie del padre Beppino"


In questi giorni di passione e sofferenza, nei quali stiamo seguendo con trepidazione il "viaggio della morte" di Eluana Englaro, non posso restare in silenzio di fronte a un evento così drammatico.

Era il maggio del 2005 quando per la prima volta ho conosciuto Beppino Englaro. Eravamo entrambi invitati alla trasmissione "Porta a Porta". Da quel giorno siamo rimasti in contatto ed amici, ci siamo scambiati anche i numeri di telefono, per sentirci, parlare, condividere opinioni. Nel marzo del 2006 andai in Lombardia, a casa di Englaro, in compagnia di un conoscente (
la foto in alto a destra lo testimonia, ndr).

Dopo l'appello a Welby da parte di Salvatore, Beppino capì che noi eravamo per la vita. Da quel momento le strade si divisero.

All'epoca anch'io ero favorevole all'eutanasia. Facemmo anche diverse foto insieme, e visitai la città di Lecco. Nella circostanza Beppino Englaro mi fece diverse confidenze, tra le quali che i rappresentanti nazionali del Partito Radicali erano suoi amici. Ma soprattutto, mentre eravamo a cena in un ristorante, in una piazza di Lecco, ammise una triste e drammatica verità.



Beppino Englaro si confidò a tal punto da confessarmi, in presenza di altre persone, che 'non era vero niente che sua figlia avrebbe detto che, nel caso si fosse ridotta un vegetale, avrebbe voluto morire'. In effetti, Beppino, nella sua lunga confessione mi disse che alla fine, si era inventato tutto perché non ce la faceva più a vederla ridotta in quelle condizioni. Che non era più in grado di sopportare la sofferenza e che in tutti questi anni non aveva mai visto miglioramenti. Entro' anche nel dettaglio spiegandomi che i danni celebrali erano gravissimi e che l'unica soluzione ERA FARLA MORIRE e che proprio per il suo caso, voleva combattere fino in fondo in modo che fosse fatta una legge, proprio inerente al testamento biologico.

In quella circostanza anch'io ero favorevole all'eutanasia e gli risposi che l'unica soluzione poteva essere quella di portarla all'estero per farla morire, in Italia era impossibile in quanto avevamo il Vaticano che si opponeva fermamente.

Ma lui sembrava deciso, ostinato e insisteva per arrivare alla soluzione del testamento biologico, perché era convinto che con l'aiuto del partito dei Radicali ce l'avrebbe fatta. (...)

Questa è pura verita'. Tutta la verita'. Sono fatti reali che ho tenuto nascosto tutti questi anni nei quali comunque io e i miei familiari, vivendo giorno dopo giorno accanto a Salvatore, abbiamo fatto un percorso interiore e spirituale. Anni in cui abbiamo perso la voce a combattere, insieme a Salvatore, a cercare di dare una speranza a chi invece vuol vivere, vuol sperare e ha diritto a un'assistenza e cure adeguate. E non ci siamo mai fermati nonostante le immense difficoltà e momenti nei quali si perde tutto, anche le speranze.

E non ho mai reso pubbliche queste confidenze, anche perché dopo aver scritto personalmente a Beppino Englaro, a nome di tutta la mia famiglia, per chiedere in ginocchio di non far morire Eluana, di concedere a lei la grazia, fermare questa sua battaglia per la morte, pensavo che si fermasse, pensavo che la sua coscienza gli facesse cambiare idea. Ma invece no. Lui era troppo interessato a quella legge, a quell'epilogo drammatico. La conferma arriva, quando invece di rispondermi Beppino Englaro, rispose il Radicale Marco Cappato, offendendo il Cardinale Barragan, ma in particolare tutta la mia famiglia. Troverete tutto nel sito internet
www.salvatorecrisafulli.it

Noi tutti siamo senza parole e crediamo che il caso di Eluana Englaro sia l'inizio di un periodo disastroso per chi come noi, ogni giorno, combatte per la vita, per la speranza.
Per poter smuovere lo stato positivamente in modo che si attivi concretamente per far vivere l'individuo, non per ucciderlo.

Vorrei anche precisare che dopo quegli incontri e totalmente dal Giugno del 2006, fino a oggi, io e Beppino Englaro non ci siamo più sentiti nemmeno per telefono, nonostante ci siamo incontrati varie volte in altri programmi televisivi"


Pietro Crisafulli


Preciso che sono in possesso anche di fotografie che attestano i nostri vari incontri.

Catania, 04 Febbraio 2009


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C'è chi dice che non soffrirà.. Mentono sapendo di mentire!!!


Eli


 

Kamala





DAHLIA(2)                                         Immagini donate dll'agronomo Pasquale Venerito "Folletto Pass"


A ogni passo del suo cammino Siddharta imparava qualcosa di nuovo, poichè il mondo era trasformato e il suo cuore ammaliato. Vedeva il sole sorgere sopra i monti boscosi e tramontare oltre le lontane spiagge popolate di palme. Di notte vedeva ordinarsi in cielo le stelle, e la falce  della luna gallegggiare come una nave nell'azzurro. Vedeva  alberi, stelle, animali, nuvole, arcobaleni, rocce, erbe, fiori, ruscelli e fiumi; vedeva la rugiada luccicare nei cespugli al mattino, alti monti azzurri e diafani nella lontananza; gli uccelli cantavano e le api  ronzavano, il vento vibrava argentino nelle risaie. Tutto questo era sempre esistito nei suoi mille aspetti variopinti,  sempre  erano sorti il sole e la luna, sempre  avevano scrosciato i torrenti e ronzato le api, ma nel passato tutto ciò non era stato per Siddharta che un velo effimero e menzognero calato davanti ai suoi occhi....Ho copiato questo brano, che leggo spesso. Lo porto sempre con me, "Siddharta"


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  QUESTA E' UNA MOTOCICLETTA MASERATI 160 T4 !  L'AVETE MAI VISTA ?  :-)


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FIRENZE - C'E' DEL BUONO IN STENTERELLO" è il titolo dello spettacolo che avrà luogo dal 11 al 15 febbraio presso Palagio di Parte Guelfa del salone Brunelleschi di Firenze. Regia di Alessandro Riccio, curatore del Mese Mediceo. Attori: Silvia Paoli, Lavinia Carrisi, Nicanor Cancellieri, Giuseppe Marchese, Roberto Andrioli e Alessandro Riccio nel ruolo di Stenterello. Tra i tanti personaggi fiorentini di cui nessuno si ricorda più c'è anche Stenterello. Eppure e' stato protagonista delle scene fiorentine per più di un secolo. Per non dimenticare questo tassello di fiorentinità è stato ideato lo spettacolo teatrale "C'è Del Buono in Stenterello" che ripercorre in maniera esilarante ed irresistibile le vicende che hanno portato alla creazione della buffissima maschera fiorentina.Per informazioni e prenotazioni: Info@tedavi98.it,   055/6720205   ,   320/9378077   ,www.tedavi98.it/stenterello.htm


Romilda Marzari


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Nella vita non si può stare a guardare dalla finestra quello che accade intorno a noi. Bisogna schierarsi. Io la mia scelta l'ho fatta stò contro le mafie. Spero di trasmettere questo ideale anche a mio figlio, visto che è il mio primo bambino ed educare un figlio è difficile soprattutto per chi come me è alle prime armi. Anche se al'ultima visita il mio pediatra ha detto che sta crescendo benissimo e quando gli ho chiesto consigli mi ha risposto: "Che consigli, stà facendo il massimo che una mamma alle prese con il primo figlio può fare, calcolando che lavora e che è sola".


Speriamo bene


Romilda


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CLASS ACTION INTERNAZIONALE DEGLI UTENTI DI FACEBOOK CONTRO TUTTE LE ORGANIZZAZIONI MAFIOSE

Spett.li Sig. Mark Zuckerberg
e tutta l'Amministrazione di Facebook

Caro Mark, cari tutti,

Facebook è diventato il più popolare social network del mondo.
le mafie purtroppo sono anche molto popolari, ma come organizzazioni criminali composte da gente senza pietà i quali hanno costruito il loro impero con migliaia e migliaia di uccisioni di persone oneste ed innocenti, bambini compresi.

Fortunatamente Facebook è pieno di pagine e gruppi innegianti eroi, persone e movimenti simbolo della lotta contro tutte le mafie (Falcone, borsellino, ecc..).
D'altro canto, purtroppo, in questi ultimi mesi su sono apparsi su Facebook molti profili, pagine e gruppi inneggianti Totò Riina, Bernardo Provenzano, Cosa nostra ed altre organizzazioni criminali quali la 'Ndrangheta e la Camorra.

E' impossibile continuare ogni giorno a vedere qui le stesse facce, leggere gli stessi nomi, respirare la stessa puzza di questi soggetti, dopo che ogni giorno siamo impegnati ad asciugare le lacrime dei familiari e delle vittime di tutte le mafie.

Io e le persone che sottoscrivono questo appello pensiamo che tu e gli Amministratori di Facebook dobbiate decidere a quale "squadra" appartenere: se a quella della mafia o a quella della gente onesta.
Noi abbiamo deciso di stare con la seconda di queste, impegnando tante persone a seguirci, "educando" loro al rispetto delle regole ed al rifiuto di ogni forma di sopraffazione e compromesso morale.

Sappiamo che Facebook è stato (ed è) molto utile al nostro "lavoro", grazie alla sua diffusione e, soprattutto, per la sua facilità d'uso per le giovani generazioni.
E questo lo sanno anche i nostri nemici.

Per questi motivi VI CHIEDIAMO UFFICIALMENTE di:

1. VIETARE su Facebook ogni forma di inneggiamento alla mafia o ad altre organizzazioni criminali ed ai loro capi.

2. ESPELLERE gli utenti o i gruppi che vìolano il punto sopra esposto e RIMUOVERE DEFINITIVAMENTE LE PAGINE ED I RELATIVI ACCOUNT DEGLI UTENTI O DEI GRUPPI trasgressori.

3. MODIFICARE LA NETIQUETTE UFFICIALE DI FACEBOOK, INSERENDO QUESTI NUOVI PUNTI NEL REGOLAMENTO.

Siamo convinti che la nostra Dignità è più importante di ogni utilità, Facebook compreso. Perciò speriamo che possiate rimediare presto a questa situazione imbarazzante.

Distinti saluti,
Aldo Pecora
Fondatore e portavoce movimento antimafie "Ammazzateci Tutti"

... e tutti gli utenti Facebook che aderiscono a questo gruppo.


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