Lo so che a voi lettori\ trici la vicenda sembrerà banale ed effettivamente potrebbe esserlo . Ma ( misteri e imprevidibilità della vita ) ci sono stati , qui in sardegna diversi casi quasi una decina dal 2002 , di bambini\e che hanno fretta di nascere e nascono in strada come in questo caso .
Infatti lo stesso Marco Piga il ginecologo dell'ospedale Santissima Trinità che sempre secondo l'unione sarda << non nasconde nel volto un misto di felicità e soddisfazione. «Non mi era mai capitato prima», dice. «Solitamente, quando lavoravo a Isili, in casi urgenti come questo accompagnavo personalmente le mie pazienti in ospedale. Mi mettevo alla guida per guadagnare tempo, non aspettavo l'arrivo dell'ambulanza». (...) >>
I PRECEDENTI Il sedile come sala parto: dal 2002 a oggi si sono registrati una decina di casi Sono tanti i neonati con la fretta di venire al mondo
L'ultima volta, il 17 giugno 2011: Emma viene al mondo in via Bacaredda a Cagliari, davanti al Conservatorio, nel sedile di una Opel Corsa partita da Sestu e diretta in una clinica del capoluogo. Ma la bimba ha troppa fretta di scoprire il mondo e non lascia alla mamma Sonia Nioi, 34 anni, e al padre Emanuele Serci, 37, il tempo di arrivare a destinazione.
Nascere in auto capita. Dal 2002 a oggi è successo tante volte. Due sole però in un veicolo in movimento. Il caso della coppia di Gesturi dunque è particolare, anche se partorire nel sedile di una macchina è sempre, bene o male, un'avventura indimenticabile. Il 19 luglio 2010 nel parcheggio di via San Giorgio a Cagliari, a venti metri dall'ospedale San Giovanni di Dio, il bimbo, figlio di una coppia di tunisini residenti ad Assemini nasce sotto la luce dei lampioni all'una e mezza del mattino grazie a due giovani volontari del 118 che passano proprio in quel momento.
Il 23 giugno dello stesso anno Rachele viene al mondo sul sedile posteriore di una Fiat Marea che da Loceri si dirige all'ospedale di Lanusei: con marito e moglie c'è una zia che si improvvisa ostetrica. Il 23 febbraio 2009 tocca a Quartu e alla piccola Miriam: la mamma Cornelia, una ragazza tedesca al terzo figlio, partorisce in viale Colombo mentre il marito Andrea Krause, sergente maggiore in servizio all'aeroporto militare di Decimomannu, cerca di raggiungere Cagliari. Ma i dolori sono troppi forti ed è costretto a fermarsi. Il 4 agosto 2008 il lieto evento avviene sul ciglio della strada statale 195 poco prima della mezzanotte alle porte di Sarroch. I genitori sono due giovani cagliaritani, la bimba si chiama Asia. Il primo febbraio 2007 una coppia di extracomunitari dà alla luce il figlio sul sedile dell'auto che corre verso Isili. Il 3 febbraio del 2005 la “sala parto” è invece l'incrocio tra la provinciale per Settimo San Pietro e la statale 554 all'altezza di Selargius: alle 19,30 sul sedile posteriore di un'auto nasce il bimbo di una donna di 34 anni di Maracalagonis che, in preda alle doglie, non fa in tempo a raggiungere l'ospedale.
Il 27 agosto 2002 l'episodio più datato di questo piccolo resoconto. Le prime cose che vede Luigi, figlio di Salvatore Testa, 34enne di Quartucciu, e di Silvia Orrù, 32enne di Sinnai, sono il cruscotto dell'auto di papà e il piazzale del distributore di benzina in viale Marconi a Cagliari nel quale l'auto è stata parcheggiata per portare a termine il parto. «È stato facile facile», giura la mamma.
Ed eccoci ad oggi sempre dal'unione sarda del 23\2\2014
Primo articolo
Gesturi
Il miracolo della vita, la forza di una mamma che ha dato alla luce una bambina sulla Statale 131 e il coraggio di un papà che guidava da Gesturi a Cagliari per portare la moglie all'ospedale SS. Trinità.
Si disegna tra queste immagini la storia di una coppia di Gesturi che ha vissuto la gioia e la tensione del parto in un'auto che viaggiava sulla Carlo Felice. La donna ha parlato al telefono con l'ospedale rimanendo in contatto mentre il parto era in corso. La bambina è sana e i genitori rimane la gioia dopo la grande prova di coraggio . Un occhio alla strada, l'altro rivolto al sedile alla sua destra, Bruno Lai schiaccia l'acceleratore della Renault Clio infrangendo i limiti di velocità sulla statale 131. La strada è buia, il tempo stringe: l'ospedale Santissima Trinità di Cagliari è ancora lontano, l'auto è appena passata davanti alla Conforama poco oltre Monastir. Sono le 23,30 di venerdì e l'uomo, partito da Gesturi, è in viaggio da circa tre quarti d'ora. D'un tratto sente la moglie al suo fianco avvisare l'interlocutore al telefono: «Ha la testa fuori». Lui si gira, vede qualcosa muoversi e poi torna a guardare davanti a sé. Pochi secondi ancora, il tempo di voltarsi nuovamente a controllare ed è già tutto finito.SALA PARTO In un istante, probabilmente vissuto come una mezza eternità, è appena nato il suo secondo figlio. Anzi: la sua prima figlia. Si chiama Benedetta, è un piccolo fagotto che ora la madre protegge tra le mani mentre, non si sa bene come, continua a parlare al telefono cellulare con chi le ha dato
i protagonisti |
Andrea Manunza
il secondo
La nascita in diretta telefonica con l'ostetrica
Il telefono del reparto squilla per la prima volta alle dieci e mezza della sera, quando Bruno e Mirella sono ancora nella loro casa di Gesturi. Dall'altro capo del filo, primo piano dell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari, il ginecologo Marco Piga si raccomanda: «Venite immediatamente in ospedale». Detto e fatto: la coppia sale in auto e parte.
Quando la Clio è all'altezza di Villagrande il telefono squilla di nuovo: «Mia moglie sente la testa del bambino, sta uscendo». Piede sempre schiacciato sull'acceleratore e mani ferme sul volante, Bruno Lai segue ancora una volta le indicazioni del medico, poi il telefono passa velocemente nelle mani dell'ostetrica, Barbara Mocci, che con voce ferma prende in mano la situazione: «Signora, tenga le gambe allargate il più possibile e quando si presenta una nuova contrazione spinga forte. Continui così sino a quella decisiva». Dopo circa un quarto d'ora il primo vagito della piccola Benedetta si fa sentire, anche al telefono. La gioia dilaga, dell'abitacolo e in tutto l'ospedale. «Porti il bambino a contatto con la sua pelle ma faccia attenzione, non tiri troppo forte per non strappare il cordone». L'ostetrica resta ancora in linea: «Signora copra bene la bambina». Il borsone con tutto il necessario per il ricovero è pronto sul sedile. La mamma prende gli asciugamani e avvolge la piccola. Ora è al caldo, sta bene. Mariella e Bruno, mamma e papà per la seconda volta, arrivano un pochino più sollevati in via Is Mirrionis. Davanti al cancello dell'ospedale, in festa, li accolgono primario, ostetrica, infermieri e tanta, tantissima emozione.
Veronica Nedrini