11.8.17

gli odiatori del web colpiscono ancora stavolta Un cartone animato della Bbc scatena cospirazionisti ed estremisti di destra per aver rappresentato un centurione romano con la pelle nera. E agli studiosi che spiegano come l'impero romano fosse una società meticcia arrivano insulti e minacce

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Mio fratello che   guardi il mondo  - Fossati 
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Dopo   l'orrida  canzone di   Povia  



 diventato da  spirito libero   che andava in direzione ostinata  e contraria    a complottista   e populista   .Tocca   ad  essere  attaccato  dai complottisti e  odiatori del web  Un  cartone   animato  del  2014  .

 da repubblica.it


  IL  cartone animato è del 2014, ma le polemiche sono di questi giorni, a dimostrazione del clima sempre più virulento che si respira sui social network ad opera di chi cerca di far prevalere i pregiudizi sulle verità scientifiche, con gli studiosi e gli esperti insultati e minacciati per i loro tentativi di ristabilire il primato della scienza. Sul banco degli imputati degli odiatori da tastiera sono finiti stavolta non i vaccini, ma un documentario educativo realizzato tre anni fa dal canale Bbc Teach sulla storia della Gran Bretagna. Nell'episodio dedicato alla Britannia romana, il protagonista è un centurione di stanza sul Vallo di Adriano. Ciò che non può andare giù a cospirazionisti ed estremisti di destra è che il "civilizzatore" sotto le insegne Spqr abbia la pelle scura, sia sposato a una donna bianca, e che abbia per giunta due figli, ovviamente mulatti.




A dar fuoco alle polveri è stato Paul Joseph Watson, attivista della alt-rightbritannica e gestore del sito cospirazionista Infowars, che in un tweet ha sparato a zero contro il servizio pubblico radiotelevisivo britannico: "Grazie a Dio la Bbc dipinge una Britannia romana etnicamente variegata", ha scritto. "Tanto, a chi importa l'accuratezza storica, no?". I soliti 140 caratteri buttati lì per raccogliere retweet e commenti indignati. Ma qualcuno ha deciso di non fargliela passare liscia.



"Davvero, hai qualche tipo di trauma cerebrale o fai finta per compiacere i tuoi follower boccaloni?", ha twittato in risposta il divulgatore Mike Stuchbery. All'inizio aggressivo, Stuchbery ha fatto seguire una serie di tweet assai documentati per dimostrare a Watson e ai suoi seguaci che la Britannia era effettivamente, così come tutto l'impero, piena di africani, molti dei quali in posizioni preminenti di potere. Il thread completo può essere letto qui.



I documenti scritti e gli scavi, spiega Stuchbery, dimostrano che la Britannia romana ospitava una grande varietà di etnie, poiché i romani avevano imparato a far arrivare nei territori conquistati legioni da parti diverse dell'impero. Ciò era vero particolarmente a Londinum, l'attuale Londra, capitale della provincia. Ma anche nella zona corrispondente alla moderna York ci sono prove di personaggi di spicco nordafricani.



Lezione imparata? È vano sperarlo: alle prove di Stuchbery, Watson ha risposto con un video su YouTube in cui, di fatto, afferma di aver dimostrato di avere ragione. Ma il peggio doveva ancora arrivare: con un certo ritardo, Mary Beard, professoressa di studi classici a Cambridge, una sorta di istituzione in Gran Bretagna quando si parla di Roma antica, si accorge della polemica e si azzarda a definire il documentario Bbc "abbastanza accurato". La professoressa Beard si spinge a ravvisare nella figura del centurione africano un personaggio realmente esistito, il governatore Quinto Lollio Urbico, romano berbero che comandò sulla Britannia tra il 139 e il 142 e il cui mausoleo è ancora visitabile a Tiddis, in Algeria.



Apriti cielo: su Twitter cominciano a pioverle addosso insulti. I più moderati la accusano di elitarismo e di vivere nella solita torre d'avorio degli intellettuali. Gli altri mettono in mezzo la sua età, la sua forma fisica, la sua femminilità. Quel che è peggio, Nicholas Nassim Taleb, economista tradotto anche in Italia, autore di "Il Cigno Nero", si unisce agli haters, nel suo caso per sostenere la prevalenza di una scienza (gli studi genetici) su un'altra (la storia e l'archeologia).



Uno scenario davvero desolante. Su cui l'epitaffio migliore è probabilmente quello di J.K. Rowling, l'autrice di "Harry Potter". La quale, imitando in un tweet lo stile dei titoli da social network, ha scritto: "Una storica ha dato la sua dotta opinione sulla diversità etnica nella Britannia romana. Quello che è successo dopo, non vi stupirà".



Ora  sulla  mia   di  fb  ecco il dialogo che n'


Commenti
Franquita Sancho Ma scusate, chi se ne frega!?!?

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2
10 h
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Giuseppe Scano Franquita Sancho Lina Lay Eè vero a gente speciale come noi può anche non fregarne niente . Infatti la condivisione di questo post era ed è rivolto a tutti quelli che ancora credono nel mito della pura razza italica ( http://storicamente.org/index ohttp://proflombardi.altervista.org/.../il-concetto-di.../ ) e gridano : << fuori gli ebrei e gli Africani l'italia agli italiani >> e menate varie .Ma soprattuto a quelli che come questra canzone https://www.youtube.com/watch?v=2tuOSByOcfM di cui riporto alcune 
strofe << (....) 
Mio fratello vede tutto
e il suo occhio non distingue,
mio fratello vede tutto
ma il ricordo si confonde,
urlano teorie, rincorrono morali,
la propaganda vince
con frasi sempre uguali
Mio fratello ha rinunciato
ad avere un'opinione,
mio fratello ha rinunciato
in cambio di un padrone
che sceglie al suo posto
e che non può sbagliare
perché ormai nessuno
lo riesce a giudicare
(..... )
>> riptendo lòe frasi sempre uguali dela propaganda ed hanno mandato il cervello all'ammmasso \ in cassa integrazione


Le Leggi antisemite nelle immagini della Difesa…
STORICAMENTE.ORG
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Tina Galante Ma secondo voi le armate di Annibale non si sono date da fare in Italia? Sai quanto sangue africano c'è nelle vene degli italiani? Uff

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2 h
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Tina Galante Questione di ignoranza storica
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Luigi Fresi Il problema non è la società meticcia. Il problema è una società vivibile dove eventualmente bianchi neri e gialli e viola ... possano vivere secondo un ordine ed una dignità umana senza lasciare indietro nessuno.... questo mi sembra che in Italia grazien ad un Governo folle che pensa solo ai loro interessi....

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Antonio Deiana Non è che le truppe dell'impero romano venivano tutte da Trastevere o dall'EUR, eh…

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4 minè  seguito  (  ancora  è  aperto si aspetta   una qualche replica     alle mie risposte  )  

10.8.17

A 25 anni Gianluca Floris, di Villacidro, gestisce l'azienda zootecnica di famiglia dopo aver perso tragicamente i genitori pochi mesi fa.



L'Unione Sarda.it » Cronaca »

"La mia vita da pastore scelta per mamma e papà", la storia di Gianluca Floris

Oggi alle 13:35 - ultimo aggiornamento alle 14:10

                                              Gianluca Floris

La forza di rialzarsi subito forse gliel'hanno data proprio i suoi angeli custodi: mamma, Sebastiana Gioi, e papà Giovanni che hanno costruito un'azienda con oltre 1000 pecore, suini e un minicaseificio (avrebbe dovuto aprire proprio nel periodo dell'incidente stradale).
Gianluca continua ad occuparsene con amore anche se ora il carico sulle sue spalle si è fatto più pesante.
Sveglia alle 4, poi di corsa a mungere le pecore, svolgere le prime attività della giornata, controllare i terreni e poi la contabilità e i clienti fino alle 21.
Lo aiutano due dipendenti, più gli stagionali.
"Solo ad agosto - ammette il giovane allevatore - mi concedo un riposino dopo pranzo. Lo considero un po' come le ferie. Da ottobre a luglio invece si lavora solo con una pausa di un'ora per pranzo. Arrivo a fare 20 ore di lavoro al giorno".
Non è troppo?
"Non posso fare diversamente. Le pecore devono mangiare tutti i giorni. In campagna non ci sono pause. Ho delle responsabilità di cui mi sono fatto carico".
Non vorrebbe un'altra vita, più semplice?
"Mi piace tantissimo il mio lavoro altrimenti non avrei potuto reggere nemmeno un giorno. Non mi pesa così tanto fare sacrifici. Quando posso, dopo il lavoro vedo gli amici come qualsiasi altro ragazzo. La vera difficoltà è il periodo di crisi del settore".
Quali sono i problemi?
"Non c'è più un margine di guadagno. Ormai lavoriamo senza coprire nemmeno i costi. In altre nazioni, a differenza dell'Italia, si è riusciti a creare un meccanismo che permette di stabilizzare i prezzi. Da noi questo non succede. Se oggi il latte viene pagato 60 centesimi al litro e io ne spendo circa 70 al giorno per il fabbisogno alimentare di ciascuna pecora cosa mi resta? Ecco perché le aziende sono in rosso e i ragazzi abbandonano le campagne".
Non c'è guadagno?
"Non so quanti, come me, possono resistere con un reddito netto di 500 euro al mese. Io le altre risorse devo reinvestirle in azienda. Piuttosto che fare il pastore molti fanno le valigie. Io resto per salvare tutti gli insegnamenti che i nonni e i miei genitori mi hanno lasciato. Spero di averli resi orgogliosi. Magari dal cielo mi stanno guardando".
Stefania Pusceddu

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