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Dio è morto - Guccini
Mio fratello che guardi il mondo - Fossati
figli d'annibale - almanegretta
Dopo l'orrida canzone di Povia
diventato da spirito libero che andava in direzione ostinata e contraria a complottista e populista .Tocca ad essere attaccato dai complottisti e odiatori del web Un cartone animato del 2014 .
da repubblica.it
IL cartone animato è del 2014, ma le polemiche sono di questi giorni, a dimostrazione del clima sempre più virulento che si respira sui social network ad opera di chi cerca di far prevalere i pregiudizi sulle verità scientifiche, con gli studiosi e gli esperti insultati e minacciati per i loro tentativi di ristabilire il primato della scienza. Sul banco degli imputati degli odiatori da tastiera sono finiti stavolta non i vaccini, ma un documentario educativo realizzato tre anni fa dal canale Bbc Teach sulla storia della Gran Bretagna. Nell'episodio dedicato alla Britannia romana, il protagonista è un centurione di stanza sul Vallo di Adriano. Ciò che non può andare giù a cospirazionisti ed estremisti di destra è che il "civilizzatore" sotto le insegne Spqr abbia la pelle scura, sia sposato a una donna bianca, e che abbia per giunta due figli, ovviamente mulatti.
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"Davvero, hai qualche tipo di trauma cerebrale o fai finta per compiacere i tuoi follower boccaloni?", ha twittato in risposta il divulgatore Mike Stuchbery. All'inizio aggressivo, Stuchbery ha fatto seguire una serie di tweet assai documentati per dimostrare a Watson e ai suoi seguaci che la Britannia era effettivamente, così come tutto l'impero, piena di africani, molti dei quali in posizioni preminenti di potere. Il thread completo può essere letto qui.
I documenti scritti e gli scavi, spiega Stuchbery, dimostrano che la Britannia romana ospitava una grande varietà di etnie, poiché i romani avevano imparato a far arrivare nei territori conquistati legioni da parti diverse dell'impero. Ciò era vero particolarmente a Londinum, l'attuale Londra, capitale della provincia. Ma anche nella zona corrispondente alla moderna York ci sono prove di personaggi di spicco nordafricani.
Lezione imparata? È vano sperarlo: alle prove di Stuchbery, Watson ha risposto con un video su YouTube in cui, di fatto, afferma di aver dimostrato di avere ragione. Ma il peggio doveva ancora arrivare: con un certo ritardo, Mary Beard, professoressa di studi classici a Cambridge, una sorta di istituzione in Gran Bretagna quando si parla di Roma antica, si accorge della polemica e si azzarda a definire il documentario Bbc "abbastanza accurato". La professoressa Beard si spinge a ravvisare nella figura del centurione africano un personaggio realmente esistito, il governatore Quinto Lollio Urbico, romano berbero che comandò sulla Britannia tra il 139 e il 142 e il cui mausoleo è ancora visitabile a Tiddis, in Algeria.
Apriti cielo: su Twitter cominciano a pioverle addosso insulti. I più moderati la accusano di elitarismo e di vivere nella solita torre d'avorio degli intellettuali. Gli altri mettono in mezzo la sua età, la sua forma fisica, la sua femminilità. Quel che è peggio, Nicholas Nassim Taleb, economista tradotto anche in Italia, autore di "Il Cigno Nero", si unisce agli haters, nel suo caso per sostenere la prevalenza di una scienza (gli studi genetici) su un'altra (la storia e l'archeologia).
Uno scenario davvero desolante. Su cui l'epitaffio migliore è probabilmente quello di J.K. Rowling, l'autrice di "Harry Potter". La quale, imitando in un tweet lo stile dei titoli da social network, ha scritto: "Una storica ha dato la sua dotta opinione sulla diversità etnica nella Britannia romana. Quello che è successo dopo, non vi stupirà".
Ora sulla mia di fb ecco il dialogo che n'