13.10.05

Senza titolo 883

Ma  che figure ci facciamo   davamti  all'opinione pubblica   con questa  news  ?  Peccato che non succeda  con gli intellettuali ( quelli  ufficiali )   , politici e  gente dello show buinees  ovvero con i potenti  mentre  chi sà perchè non succede  con  gli  quelli scomodi   ( come in questo caso )  o  con i poveri cristi 




Brescia, arrestato Ferlinghetti. “Macché poeta, è un clandestino” • da La Repubblica del 13 ottobre 2005, pag. 28


di Tiziano Cubani

Un giorno, forse, i due poliziotti bresciani protagonisti di questa storia la racconteranno ai loro nipotini. Ormai hanno capito chi è davvero quel signore con la barba bianca e l’aria simpatica che risponde al nome di Lawrence Ferlinghetti e che loro hanno arrestato, inflessibili, “in ottemperanza della legge sull’immigrazione Bossi-Fini”. Il fatto è accaduto ieri. Ferlinghetti era arrivato in Italia per partecipare a Trento a un incontro dal titolo “Oltre la Beat generation”. E’ la seconda volta in pochi mesi che il Prevert d’America – come l’ha definito Fernanda Pivano – viene in Italia. Recentemente era già stato proprio a Bresciaper un reading che aveva fatto impazzire il sindaco Paolo Corsini. Ma il grande rimpianto di quell’occasione fu per Ferlinghetti la mancata visita ai luoghi dei suoi genitori (Carlo Ferlinghetti, il papà, era della provincia di Brescia e aveva vissuto in città per qualche anno assieme con Clemence Alberatine Mendes-Monsanto). Mancanza di tempo, fu il motivo. Così questa volta il poeta si è organizzato, arrivando in Italia con alcuni giorni di anticipo. Insieme con l’organizzatore dell’appuntamento in Trentino Ferlinghetti si fa accompagnare in via Cossere, nel cuore della vecchia Brescia, una strada abitata quasi esclusivamente da anziani.Al civico 20 abitarono, un giorno, i suoi genitori. Il portone è chiuso. Comincia a suonare un po’ a caso ai citofoni, nella speranza che qualcuno apra. Esce un’anziana signora che non capisce una parola d’inglese. Lui le sorride, prova a spiegarsi ma quella niente. La donna a questo punto rientra in casa ma continua a tenere sotto controllo la situazione da dietro la finestra. Ferlinghetti comincia a scattare un po’ di fotografie, in attesa che qualcuno gli apra. L’anziana si insospettisce e chiama la polizia. Che arriva nel giro di dieci minuti. Gli agenti sono tranquilli. Chiedono i documenti. Stanno per lasciare andare i due quando si rendono conto che quello con la barba bianca è in Italia da otto giorni e non ha dato comunicazione ufficiale a nessuno. Inutili le grida dell’accompagnatore: “Fermi! Questo è Ferlinghetti”. La legge è chiarissima: in casi come questo devono scattare le manette, e poi “questo Ferlinghetti chi sarà mai?”. E così l’ottantaduenne Lawrence Ferlinghetti poeta beat diretto a Trento per una conferenza si è trasformato in Ferlinghetti lawrence immigrato irregolare diretto in Questura. Per sciogliere l’equivoco, qualche ora dopo, è dovuto intervenire lo stesso sindaco Corsini, chiamato dall’accompagnatore del poeta che si era fortunatamente ricordato del loro ultimo incontro bresciano.


Senza titolo 882

 


 


OCCHIO  GENTE 


 


ogni  tanto  mi vengono nuove idee  o mi accorgo di errori ( nelle foto , do gramamtica  , o nell'incomplettezza  delle news  ,  ecc )   e quindi aggiorno   e visto che molta gente  si  è lamentata  da oggi ho deciso che ogni qualvolta    che faccio  degli aggiornamenti  vi avverto  . 


 in questi giorni ho aggiornato : 1)   quello su Lapo ; 2)  quello sui reality ; 3)   e aggiunto  libri , canzoni  ed  altri riferimenti  a quello sugli anni  60-80 

Senza titolo 881

Mi risveglio

tra gli sguardi di questa notte.

Abbandonato nel silenzio della vita.

solo.

In balia di questo campo incontaminato. 

Disteso tra le fresche punte dell’esistenza

rimescolo l’anima tormentata.

Sussurrando al vento la voglia esagerata

di sprofondare tra le ombre

di questa vita.

 

È come un richiamo.

Una musica capace di leggerti il cuore.

Un’irresistibile tentazione.

 

Sono tonalità

in grado di violentare

ogni goccia di sangue.

Canti infernali

liberi nelle loro fiamme.

Orizzonti mai raccontanti

che si nascondo nelle profondità.

12.10.05

Senza titolo 880


Non ho molti pensieri oggi, forse..


Ecco alcuni spezzoni di alcune canzoni che da stamane ascolto ininterrottamente+ci sarebbe un sogno ad occhi aperti.. ma i sogni si postano altrove…


 


“Uno è il ritratto di me sotto il quale non c’è più il tuo cuore che osserva silenzio,
due labbra gravide che partoriscono lingue vestite di burro e d’argento,
tre corpi davanti a me che minacciano fiori cantando le lodi all’amore,
quattro tuoi petali rosa che bagnano d’aria le dita mie intrise di noia.
Cinque minuti d’assenza mi parlano di una banale invasione di scienza,
sei come il gioco più caldo del fuoco e più freddo del giorno che verrà domani,
sette secondi ed ho il tuo respiro capace di uccidere un uomo da dietro,
otto ed andrò a navigare in un cielo che parla ad un servo della sua morale.”


“Alzo lo sguardo e ad un passo da me sei tu ridente e instabile,
muovo le mani che neanche son mie, io non ti ferirò.
Sogno oro, vedo e attendo”


“Piccoli dettagli al buio che splendono,
colorano favole a cui non credo più... restano libere.”


“C’è da scegliere nuova immagine, non è più Settembre.
Io raccoglierò qualche foto in più, come farò sempre.”


“Un lembo di vita
mi cerca e si adagia su di me.
Cambiando i colori
di quello che ho avuto tranne te.
Non è che un istante d’immaginazione
che non c’è.
Mi osservo stupito per cosa ho perduto e perché”


“Prendo a calci te, io ti rovinerò tanto cosa me ne importa.
La tua vita è mia, la dimenticherò a stento.
Colpisci qui, vicino all’occhio.
Oh che male fa ma non commento,
non crescere all’ombra di un’idea,
capisci che è stata persa?”


“Sai di me anche più di me,
frasi nascoste in un angolo,
poi vola via il desiderio
di rimanere estasiato,
so che dirai vado via da te.”


“Leggo il tempo e vedo che
si scioglie al sole la mia inquietudine.
E non è, più non è
lo stesso cielo che ha urlato il mio stupore.
E non è, più non è
che il dolce amaro come volevi tu.”


“Gocce di gloria”


“Niente di me sembra comprendere
cosa non è impercettibile.
Colorerò sogni più tiepidi,
comprenderò cose invisibili.
Oggi che sento il tuo sapore non mi muoverò,
sento odori che non saranno mai più vicini a me.
Oggi che sento il tuo profumo non aspetterò.
Il mio cuore non si spaventerà, sa che guarirò.”

Senza titolo 879

Come se non bastava la vicenda calisano  adesso anche la vicenda  Lapo  .  Oltre le trasmissioni di  sia  di  uscio ad uscio   porta  a porta    di Vespa  e matreix  di mentana  ,   striscia  e per  foinire  la  la  Nw   di  barzelette di super eva  da cui  ho  tratto foto  e  testo  ( e da cui  con molta  probabilità  mi cancellerò  visto il cinismo dimostrato  in questa situazione  )  ; FIAT" in latino vuol dire "Sia fatto". E Lapo Elkann pare abbia preso alla lettera il rilancio del marchio e "si è fatto" un po' troppo...(Grazie a Sandrino per la segnalazione) ; Ad un party esclusivo, pieno di VIP, Lapo Elkann avvicina Francesco Totti e gli chiede:- Scusa, che c'hai la coca ? Francesco, sorpreso dalla domanda, risponde:- No... a casa mia cucina mi' madre...


 




E' disponibile in tutti i concessionari la nuova Grande Punto "Elkann" con aspirapolvere (aspira la polvere più fina). Disponibile fino ad esaurimento (o ricovero).




Lapo Elkann, affettuosamente chiamato dagli amici "El Kannabis", ha saputo rilanciare il marchio automobilistico italiano con riuscitissime imprese di marketing. A breve annuncerà l'uscita della nuova Punto Turbo con overdose (al posto del più banale overboost).


E i discorsi al bar   che oggi al bar ho sentito  del tipo :  "era meglio se morivano tutti, il frocio (lapo) e quei trans..."che schifo !!.   stanno davvero infrangendo tutti i limiti del buon gusto   facendo diventare la satira  \  l'ironia   cinismo  . Infatti  ironizzare su una persona in prognosi riservata non è una gran bella cosa, ma a parte questo, posso capire che facendo parte della nostra classe dirigente , economica ( come in questo caso )  e culturale\ sociale l'opinione pubblica  abbia il diritto -- anche se  io cerco il più  possibile di non giudicare quelli  che fanno gli altri   perchè  :<< ( ...)  credo che  non è giusto  giudicare  >> coem dice  il personaggio del film   radio freccia di Ligabue  << perchè comunque  non puoi sapee un cazzo  dela vita  degli altri  >>  ( per  chi fosse interessato al dialogo integrale   lo trova   :  o qui per eseguirlo   subito  oppure : qui solo l'url  dell'elenco dei dialoghi  del film    è il secondo  in lista   )  -- di indignarsi  sul fatto che sia un cocainomane o  peggio tossico  . Allo stesso modo  anche per i suoi gusti sessuali i  quali , pero', credo facciano comunque parte del mondo privato ed inviolabile di un individuo. che  me ne frega se va con i transessuali, ma soprattutto, che cazzo cavolo  gliene frega a loro ? . Quell'intervista "a tradimento"al travone  trans sul marciapiede mi ha sinceramente schifato e disgustato  .Infatti  ciascuno di noii (  compresa  anche quella categoria di gente di cui parlavo prima  )  ha , o  meglio dovrebbe  avere , il diritto  di vivere la propria vita sessuale  " perversa " o " normale  che  sia purchè  questa  non sia  imposta  a  gli altri  . in particolare    in maniera  ipocrita e  falsamente bacchettona   da gente  dello show buinees  o politici   di entrambi  gli schieramenti   che si dicono  difensori  dei  "valori  tradizionali " (  leggi  opposizione  al referendum  di giugno e opposizione a  divorzio e  aborto  e ai pacs   )  e poi invece  fanno  il contrario  come chiedere  l'annullamento del proprio matrimonio  alla sacra rota per  potersi sposare in chiesa ... .;. Si potrebbe  continuare  all'infinito  ma  preferisco  fermarmi qui  per evitare denunciae  e  querele  perchè anche se  molti fatti ( vedere  dagospia  o i giornali, non solo quelli di gossip  )  sono  di npubblicoi dominio  ma si sa  che il potere in tutte le  sue forme  e varianti  non solo quelle  politriche    non ama  ( se non quando  è necessario per farsi pubblicità o  usare il metodo  parnem et  circenses   )  che  si parli della propria  vita  privata  . Concludo   riportando questa  frase finale  tratta  dal  solito  ng  sulla tv ( it.media.tv ) -- da me  citato  più volte in argomenti \ post    del genere -- Enzo Paolo : << anche le emorroidi non dovrebbero sconfinare dalla sfera strettamente privata. Benchè sia una patologia diffusa, c'e' chi la vive con tranquillità, ma c'e' pure chi la considera ancora un tabu' e quindi qualcosa di cui vergognarsi. Era dunque il caso di sputtanare una persona per un problema fisico ? Anche se tale problema puo' essere meno grave di altri, ho sempre ritenuto vomitevole ironizzare sugli handicap altrui >>.  .  Concludo questo mio post facendo mia la proposta  di  Marco travaglio  su bananas  (  rubrica  del quotidiano  , purtroppo solo cartacea  unità )  del 13\10\2005  :<<  premesso  che  per  quantoi ci riguarda  , i vizi  privati dele persone  dovrebbero restare privati  . Premesso che ha ragione Furio Colombo  , quando invita i  voyer   del mezzobustismo televisivo   a  lasciare  in pace  LapoElkann , paolo Calissano e  tutti quelli come loro  . Premesso  che i fatti privati diventano pubblici   solo quando qualche   ricopre cariche pubbliche  .  Ecco, premesso tutto  questo   ci permettiamo   di segnalare   qualche  spunto  a " porta  a porta  " e " matrix "   casomai  fossero   fossero a corto di argomenti    e volessero insistere  sul  filone droga  e vip  per rissollevare   un po'  i loro deprimenti indici d'scolto  . Potrebebro  occuparsi  (,,,)  >>  Potrebbero occuparsi del caso  Martello  pusher  del ministero dele finanze  e amico  di   del  vice ministro  dele finanze   fgianfranco miciche  (   trovarte  qui qualcosa per  chi lo avesse dimenticato  o   non lo sapesse  ) ;  oppure  a  di quello  che  è successo al figlio di dell'utrie  di come  è stato archiviato   e di cui nessuna  tv   e  nessun giornale  ( salvo  il  giorno  ---   di cui trovate qui l'articolo    --- il corriere dela sera  e  l'unità  )   ha parlato  chisa  perchè  ; delle   le telefonate   fra marcello  dell'm utri e e mangano  in particolare quella del febbraio 1980  in cui si parla  di "un cavallo  " da portare in albergo  e  di cui parla  borsellino nell'ultimna intervista  prima di morire  Paolo  Borsellino  qui alcune  e risposte  significative  in merito  oppure per il testo integrale e  nopn censurato  \  epurato da  rainews 24  lo trova  qui   Non credete a quello che vi dicono! Leggete voi stessi il decreto d'archiviazione del 3 maggio 2002 del gip di Caltanissetta per le stragi Falcone e Borsellino dopo le indagini su Berlusconi (Alfa) e Dell'Utri (Beta) (in formato PDF, dal sito www.societacivile.it  ) . << (   ...) ora  siamo certi  che i due campioni dela libera informazione   due scavezzacollo  coem Vespa e Mentana  , daranno presto il giusto spazio all'episodio .. L'audience  è  assicurata  >>   Con questo  è tutto 




 


 

Senza titolo 878

TRENO



Non sono una persona che viaggia spesso e quando mi trovo su un treno provo sempre una sensazione particolare… che è quasi profeta di avvenimenti straordinari, ed è un’idea di libertà e di riscatto. Più i viaggi sono lunghi e più questa sensazione acquista intensità. E’ strano, perché ogni volta, seduta su quel sedile affianco al finestrino, quello che accade non è niente di reale, è solo un lavorare concitato della mente. E quando scendo cosa succede? Niente di quello che avevo avvertito o pensato laboriosamente. Però rimane il fascino del viaggio, del buonumore dell’andata, della malinconia del ritorno. Rimane il fatto che spero sempre che qualcosa cambi e però ho sempre bisogno di un altro viaggio…

Senza titolo 877


olio su tela di Fabio Maria Turrini


La neve dell’anima


 ha fiocchi di baci


nell’ essenza di chi ricorda.


I resti di un amore


 - gocce di rugiada -


  addensate d’illusione.


Ti ho detto addio


ed ora piango lungo i viali


del mio vivere.


Mai giungerò al tuo cuore,


perché sono l’amore stesso


con saette di dolore


nella scorza del cuore.


Verserò lacrime,


spargerò il mio tormento


come un bambino lasciato solo


in un favola stinta.


______________


Silvana

11.10.05

Senza titolo 876

Informazione di servizio per i romani: qui è dove si vota domenica per le Primarie

Senza titolo 875


Oggi ad Ostia è morto Sergio Citti, l'ultimo testimone della Roma di Pasolini. Lui e Pier Paolo si erano conosciuti a Ponte Mammolo, quando l'artista vagava per borgate, cercando di catturare l'anima di una città.


E cominciò la collaborazione: come Virgilio con Dante, Sergio guidava Pasolini per la strade e per i cuori della Periferia, insegnandogli la lingua ed il pensiero di un popolo diseredato.


Divenne regista. Fuggì a Fiumicino, perseguitato dal peso della vecchiaia. E ora lo immagino a chiacchierare con il vecchio amico, raccontandogli le storie e le leggende di Borghetto Gordiani

Senza titolo 874


 Una  passeggiata  nel bosco ( la  parte  superiore  ) della mia cittadina  .  Una delle prossime volte postero   anche la parte  bassa  con il  viale  e le  panchine 


 


 


 





a volte  e  camminando  nella natura che  si trovano  le idee migliori  oltre   mens  sana   in corpore  sano . solo  prendendoti  qualche pausa (  e in questo momentio  ne  avevo  bisogno dovevo rimettere  ordine nella mia vita  \ opeepera  d'arte  )   in solitario  riesci ( almeno e per  me  )  a  riflettere  e ad  allenarti   e 


Ci vuole un fisico bestiale
Luca Carboni
Ci vuole un fisico speciale
per fare quello che ti pare
perché di solito a nessuno
vai bene così come sei
Tu che cercavi comprensione sai, comprensione sai
Ti trovi lì in competizione sai, competizione sai
Ci vuole un fisico bestiale
per resistere agli urti della vita
a quel che leggi sul giornale
e certe volte anche alla sfiga
Ci vuole un fisico bestiale sai, speciale sai
anche per bere e per fumare sai, fumare sai.
Ci vuole un fisico bestiale
perché siam sempre ad incrocio
a sinistra a destra oppure dritto
il fatto e' che e' sempre un rischio
Ci vuole un attimo di pace sai, di pace sai
di fare quello che ci piace sai, mi piace sai
Come dicono i proverbi
e lo dice anche mio zio
mente sana in corpo sano
e adesso son convinto anch'io.
Ci vuole molto allenamento sai, allenamento sai
per stare dritti contro il vento sai, contro il vento sai
Ci vuole un fisico bestiale
per stare nel mondo dei grandi
e poi trovarsi a certe cene
con tipi furbi ed arroganti
Ci vuole un fisico bestiale sai, speciale sai
anche per bere e per fumare sai, fumare sai
ci vuole un fisico bestiale
o il mondo e' un grande ospedale
e siamo tutti un po' malati
ma siamo anche un po' dottori
e siamo tutti molto ignoranti sai, ignoranti sai
ma siamo anche un po' insegnanti sai, insegnanti sai
Ci vuole un fisico bestiale
perché siam barche in mezzo al mare.


Luca  carboni    1992


 

Senza titolo 873


01.15:


 


"C’è da scegliere nuova immagine, non è più SETTEMBRE.
Io raccoglierò qualche foto in più, come farò sempre."


 


La laurea di un’amica


La stanchezza della sera prima,passata in un locale alquanto chic per me ma con la rimpatriata di amici e incontri con altri compagni dell’ISA


Meltin’pot e Max Mara


Mi ha mentito?


Forse di nuovo un IPERTESTO?


Un bagno caldo


Una sensazione bellissima lasciatami


Le ca****e di un film demenziale e ti chiedi: ma come cacchio le pensano certe cose?


È notte, metto le cuffie, ascolto DEASONIKA e scrivo ciò che sento…


Non importa il tempo…


Senza titolo 872

MEXICO



______________di ritorno..._____________


please wait . . .

10.10.05

Senza titolo 871


www.photoforum.ru


ATTIMI DI VITA


Tacita


come immagine lontana


 Foglie  morte


che il vento trascina via.


Ascolto…


 solo il battito del mio cuore


che si perde


in desideri


ormai distanti…


spenti


per sempre.


Attimi di esistenza,


- paura -


Anima imprigionata da barricate


egoismo e spietatezza


malinconia, lacrime, sconforto


- attimi cercati -


nella scia dell’essere.


incisi nei  ricordi


…senza fine



______________


Silvana


 

Senza titolo 870


 



 


CHE  FREDDO  ABBBIAMO GIA' ACCESSO  IL CAMMINO  E  SIAMO  AD  OTTOBRE  FIGURIAMOCI   COSA SARA' L'INVERNO  .


 FOTO  DEL MIO CAMINO 

Senza titolo 869

 dalla  nuova  del 10\10\2005


Con i laboratori di Guspini torno a casa e apro bottega






Li chiamano “Laboratori di transizione” e sono unici in Sardegna e in Italia. Un’esperienza analoga è stata attivata solo a Bologna e ha per nome “Le botteghe di transizione”. A Guspini questi “laboratori” sono una bella realtà produttiva partita due anni fa, bisognerebbe clonarla in tanti altri villaggi dell’isola dei nuraghi. Gli amministratori non si sono limitati a creare zone artigianali e industriali confidando poi nel “si arrangi chi può”. No, sono stati ostetrici di impresa, hanno consegnato chiavi in mano un locale di tot metri quadrati a chi era in grado di produrre. E poco importa che sforni mobili, coltelli o ripari la carrozzeria delle macchine. Può anche occuparsi di verde pubblico e privato ma anche di cablaggio multifilo e di automazione industriale. L’importante è accumulare fatturato, contribuire a mettere in moto la macchina lenta dell’economia. Meglio ancora se a far richiesta di questi laboratori sono emigrati di ritorno. Sì, perché a Guspini gli emigrati tornano a casa e si industriano mettendo su bottega. Non staranno vita natural durante in questa pianura dominata dalla collina di Urràdili, nella zona detta Cortes’e Muccu. Firmano un contratto di cinque anni, pagano l’affitto, poi dovranno lasciare il posto ad altri imprenditori. E se apriranno un negozio, un’officina all’interno del paese riavranno il 70% del canone versato nel quinquennio. Il sindaco, Francesco Marras, 45 anni, diploma di assistente sociale, emigrato tra l’Olanda e la Lombardia prima di vincere un concorso per vigile urbano a San Gavino, è soddisfatto di questa scelta: «L’amministrazione, da sempre, crede nella validità del creare posti di lavoro produttivi, il Comune deve sostenere e incoraggiare chi vuol fare impresa e anche la consegna di un locale attrezzato è utile. Chi più a lungo sta nei laboratori comunali più paga. Noi ci auguriamo che tra qualche anno ci siano nuovi arrivi, abbiamo già oggi alcune richieste. Anzi, ne siamo convinti: perché gli imprenditori che si sono insediati in questi laboratori, dopo il rodaggio e la messa a punto, sono decisi a transitare verso attività autonome». E per il futuro? «Abbiamno avviato un progetto per realizzare altri laboratori, ne faremo tredici, la richiesta c’è e noi dobbiamo assecondarla». I “Laboratori di transizione” sono nati con i fondi del primo Pip (Piano di insediamenti produttivi) decollato in Sardegna e sono rappresentati da un grande edificio a due piani nella zona di Cortes’e muccu, sulla strada verso San Nicolò d’Arcidano. All’interno diversi stand, uno per ogni azienda. C’è di tutto, a dimostrazione della versatilità di chi ha voglia e capacità di creare impresa. I fratelli Simone e Matteo Muscas, 33 anni il primo 28 il secondo, hanno un laboratorio di falegnameria e sono soddisfatti. «Il lavoro non manca, è importante essere professionali e puntuali nelle consegne». Simone ha lavorato in Piemonte e in Emilia dove si occupava di panfili e barche: «A Torino presso la Azimut, a Rimini presso il cantiere navale della Sagittarius off shore. Ero addetto alle rifiniture, ai trafori delle plancie. Qui ho imparato la precisione, la cura dei dettagli, è stata un’ottima scuola. Appena ho saputo di questi laboratori messi a disposizione dal Comune sono rientrato al volo». È emigrato di ritorno anche il fratello Matteo, andato a cercar reddito in Toscana, alberghi e trattorie, pulizia di camere e aiuto in cucina. Vicino ai Muscas falegnami c’è innovazione tecnologica con la”Elettrosolar System” di Marco Marongiu, 51 anni. Qui lavora la figlia Marcella, 22 anni, qualifica di operatrice elettronica conseguita all’Ipsia. «Papà era in cassa integrazione dopo aver lavorato per anni nella Sarda Telecomunicazioni, alla Sielte e alla Catel. Dopo il licenziamento è andato nella penisola dove fu impiegato in una ditta che costruiva impianti di fibra ottica. Questo laboratorio gli ha ridato fiducia e le commesse arrivano, c’è da sgomitare con la concorrenza ma siamo fiduciosi». Un’altra falegnameria, quella di Davide Porta, 35 anni. «Ho lavorato per vent’anni nella bottega di Gianni Lampis, poi presso la Iter di Giovanni Ruggeri che commercia in legnami. E adesso l’attività in proprio cogliendo al balzo questa occasione offerta dal Comune. Faccio ciò che i clienti chiedono: dalla camera da letto alle cucine, da qualunque tipo di mobile alle scale interne alle abitazioni». Nello stesso filone c’è “Ambiente Casa”, di Denise Fanari, 31 anni. Anche lei è un’emigrata di ritorno: «Ho lavorato per dieci anni in Emilia, a Sassuolo, nel polo della ceramica più intraprendente del mondo. Ero in un’azienda che commercializzava piastrelle in tutte le regioni italiane ma soprattutto verso il Regno Unito e la Francia. È stata un’esperienza importante, mi ha fatto crescere, ho visto l’organizzazione del lavoro su scala industriale e mi è stata molto utile per l’attività che ho avviato adesso. È molto importante che nei nostri paesi riprenda vigore l’artigianato perché è in grado di favorire animazione economica a tutti i livelli». Old e anche new economy. Anche se restiamo sempre nel lavoro manuale, artigianale, ma con una marcia in più, orientata verso i mercati nazionali ed esteri. Onorio Caponi ha 37 anni, a scuola si è fermato alla terza media ma ha frequentato un’ottima pratica aziendale: «Sono entrato nel 1990 in un’azienda di cablaggi, ho frequentato contemporaneamente alcuni corsi di specializzazione a Ivrea ed eccomi qui a Guspini, alla Procol Srl, l’amministratore delegato è Maurizio Ciardelli. Ci occupiamo di cablaggi multifilo». Dove e come vengono utilizzati? «Solo per fare alcuni esempi: per i flash delle macchine fotografiche, per macchine che producono filati, per i quadri elettrici, per le strutture dei bancomat, dei computer, dei telefonini». Altro laboratorio e altra attività tradizionale. Questa è una carrozzeria per veicoli industriali, si fanno riparazioni e sostituzione di vetri, «dai tir all’utilitaria, lavori anche a domicilio», spiega Anacleto Vacca, 36 anni. Lavorava in Corsica, soprattutto tra Aiaccio e Bastia, «ma finalmente sono potuto rientrare a Guspini, questa opportunità non poteva essere sprecata, mi trovo bene, mi auguro di restarci il minor tempo possibile per consentire ad altri di avviare la propria impresa». Un po’ di creatività ha fatto sorgere “Cart’Idea” bottega dove si fa produzione e vendita di scatole di cartone. Forse è l’aziendina più giovane, nata a maggio per iniziativa di Andrea Nicola Cappai, 33 anni. «Facevo un lavoro analogo da un mio zio, sul viale Monastir di Cagliari, sto cercando di acquisire nuovi clienti, il packaging è abbastanza richiesto, gli spazi ci sono, mi auguro di poter crescere per poter creare anche un solo posto di lavoro, ne sarei strafelice». Ed è decollata anche la “Comart” di Marino Pilloni, tecnico di contabilità aziendale. Un altro emigrato di ritorno è Roberto Sibiriu, 46 anni: «Ho collezionato vent’anni di lavoro in Lombardia, soprattutto nell’hinterland milanese. Ero assunto da una ditta specializzata in isolamenti termici e acustici, in coibentazioni. Ero partito nel 1977 e sono rientrato nel 1996. Per un po’ mi sono guardato attorno e adesso ho colto la palla al balzo facendo partire la IsolSib, che sta per isolamenti Sibiriu. Lavoro anche l’alluminio, il rame, ho già due collaboratori. Questo è un settore dove si può crescere anche all’interno di questa nuova Provincia ma senza disdegnare lavori dovunque mi vengano richiesti». Non poteva certo mancare una specialità, anzi un’eccellenza locale. Ed ecco il laboratorio della “Coltelleria artigianale Guspinese” che ha innovato in Sardegna in questo settore che arriva la lontano. I titolari sono due signori di 46 anni, Efisio Spiga e Pietro Cossu. Quest’ultimo commercializzava i coltelli made in Italy, a Scarperia presso Firenze e a Maniago in provincia di Pordenone. Si è chiesto perché mai doveva vendere solo i cortelli prodotti oltretirreno. «Così ho deciso di metter su la bottega per fare anche da noi una produzione di tipo artigianale ma in serie. Naturalmente facciamo anche i pezzi interamente a mano, ci muoviamo insomma in base alle richieste del mercato. La produzione media è di 35 pezzi al giorno, all’anno arriviamo a duemila, abbiamo punti di vendita a Santa Teresa di Gallura, ad Alghero, e poi vendiamo direttamente ai negozi, senza intemediari». Le cose vanno bene. Tanto che in questo laboratorio a lavorare sono già in tanti. C’è Maura Dessì, mamma di due figli, prima di indossare la tuta blu di questa bottega ha frequentato un corso comunale di coltelleria. Con lei ci sono Giancarlo Piccioni, 26 anni, diploma di ragioneria e il fratello Antonello, geometra. Giulio Fanari è l’artista che disegna le sculture sui manici o sulle lame, è uscito dal liceo artistico di Cagliari, ha seguito un corso di intaglio sul legno”. C’è dell’altro. Giuseppe Pilloni e Cristiano Bimbati gestiscono la “Umc” attivandosi nell’automazione industriale. C’è una cooperativa, la “Viviverde” nata nel 2002 con quindici soci ridotti ora a nove. Leader del gruppo è Renato Forte, 49 anni, ex cassintegrato dell’Enichem di Sarroch, ex emigrato in Lombardia tra Milano e Como dove ha vissuto dodici anni. «Anche qui nel campo del giardinaggio c’è tanto da fare, si tratta soprattutto di far capire che il decoro urbano è necessario quando il decoro della casa del singolo cittadino. Il lavoro non ci manca, speriamo di poter consolidare la nostra attività». Nella stessa zona di “Cortes’e muccu” c’è anche un imprenditore - Adis Scopel di 57 anni - che osa già per conto proprio con un suo laboratorio privato. È un mastro birraio giunto in Sardegna da Seren del Grappa in provincia di Belluno. Figlio di una famiglia contadina, diploma all’istituto professionale per birrai, ha lavorato prima alla Pedavena, poi è stato tre anni in Germania, a Monaco presso la Hoffbraeuhaus, alla Kronen di Leverkusen nella Renania settentrionale, poi a Francoforte alla Henninger. Nel 1973 lo adocchia l’Ichnusa che aveva già lasciato lo stabilimento cagliaritano di via Bacaredda per traferirsi a Macchiareddu. E qui Scopel passa dodici anni come responsabile della produzione. Fino a quando decide di mettersi in proprio. Prima a Capoterra, adesso a Guspini «dove l’acqua è più abbondante e qualitativamente superiore». In omaggio all’epopea mineraria ha creato la “Birra Montevecchio”, venduta solo in spina. «Uso l’acqua locale, il malto d’orzo che acquisto a Pomezia dal gruppo Peroni, il luppolo che mi arriva dalla Germania o dalla Cecoslovacchia e il lievito dalla Germania. A Capoterra facevo la birra Dolomiti, ora nel nome l’ho sardizzata, e le cose mi vanno bene, l’attività mi consente di vivere». La birra “Montevecchio” viene offerta anche ai visitatori delle miniere del bacino di Guspini-Arbus. A proporla ai turisti è Ivano Quartu, 46 anni, leader della cooperativa “Promoserapis”, ex emigrato che ora parla bene inglese, tedesco, fancese e spagnolo. Faceva la guida turistica anche a Londra, in Svizzera, ha lavorato alle Seychelles dell’Oceano Indiano per la società On Time, è stato anche a libro paga di Franco Rosso. Ed ora eccolo qui a sperare che il Parco geomineraio diventi una realtà. Questa zona dove oggi sorgono i “Laboratori di transizione” ha una sua storia. Risale ai primi anni dell’Ottocento quando la panura di “Urràdili” era una palude. Un prete progressista di Santulussurgiu, Giovanni Antonio Carta, dottore in Legge, fu prima arrestato e poi esiliato a Guspini perché ritenuto un sobillatore. Anche qui continuò la sua missione cristiana e laica: aiutare i poveri, far prosciugare la palude, realizzare canalizzazioni, si lavorava con i carri a buoi. Bonificata la zona il vicerè ne rivendicò i beni ma “Predi Carta” vinse la causa e i terreni restarono ai contadini che li avevano migliorati. Sono questi i terreni dove oggi sorgono i “Laboratori di transizione”. Con un pioniere: Predi Carta.

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progetti della nuova task force del comune di Osilo  «Pronti a trasformare il paese»  «Edilizia, artigianato e turismo i nostri fiori all’occhiello»  
  
 L’idea è sicuramente ambiziosa ma si riassume in tre parole: trasformare il paese. Nasce da una presa di coscienza collettiva e carica d’allarme sulle condizioni attuali di Osilo lungo due versanti basilari: il fortissimo decremento di popolazione - da seimila a tremilacinquecento abitanti in pochi decenni - e la scarsa visibilità nel territorio. La voglia di “rivoluzione” è venuta a un gruppo di giovani soprattutto, di diversa appartenenza politica: la nuova maggioranza che da metà maggio governa il Comune va dai Ds a Forza Italia, fino ad An. Il sindaco - Nanni Manca - appartiene alla Margherita. «Il coinvolgimento del paese ci rincuora - dice -. Con le forze esterne tentiamo di fare grandi cose, senza di loro potremmo essere solo un’amministrazione mediocre. La collaborazione dei cittadini, nessuno escluso, è la base principale per ottenere buoni risultati». -Il primo obiettivo? «L’edilizia. Da decenni non si può costruire: fin dal 1967 sul nostro paese esiste il vincolo della Sovrintendenza. Sono passati quasi quarant’anni. Noi cercheremo di sbloccare questa situazion». -Ma come, se c’è ancora il vincolo?«Trovando spazi fuori dal centro storico, nelle zone di espansione contrassegnate burocraticamente con la lettera C.» -Che significa visibilità, per voi?«Tornare al centro dell’attenzione attraverso l’offerta turistica alternativa a quella del mare-spiaggia. Abbiamo un bel bacino di utenza che è la città di Sassari, la vicinanza al mare di Castelsardo, di Alghero e della costa di Valledoria. Ai turisti siamo in grado di offrire cultura, ambiente, paesaggio, castello, valle dei mulini, tradizioni equestri, costumi». -E anche formaggio di qualità. O sbaglio?«Noi abbiano ancora venticinquemila pecore. L’idea del formaggio a marchio dop (di origine protetta) era nata dieci anni fa. Nel 1998 avevamo stanziato dei soldi. Oggi abbiamo un consorzio con pochi produttori di cui il Comune è socio, però manca la promozione del nome di Osilo. Ci vogliono le vetrine commerciali. Vetrine di marketing. Oggi le chiamano alla francese, boutiques». -Un’altra delle perle di Osilo una volta si chiamava artigianato. Oro e pietre di pregio. Oggi?«Ancora, perché no? Abbiamo una fortuna, la presenza corposa di artisti in vari settori, dalla lavorazione del legno a quella dell’oro e delle pietre, fino alla pittura e alla creazione di coltelli antichi. Ottime manualità. Anche i nostri artigiani-artisti hanno bisogno di un supporto, ma il privato deve metterci del suo, non può aspettare solo il Comune». -Si parla tanto di turismo, però chi sale fin qui non trova neppure un albergo.Purtroppo è vero. La nostra idea forte è offrire una seppur minima capacità ricettiva. Per mangiare ci arrangiamo, per dormire ancora no. Lavoriamo per la prossima stagione: avremo una ventina di posti-letto come albergo diffuso. Offriremo pacchetti di due-tre giorni, comprenderanno un giro per le bellezze del paese e delle frazioni. Abbiamo acquisito delle case sotto il castello, arriveremo a cinquanta posti-letto». -Questo d’estate. E per l’inverno? Fa freddo, qui.«Pensiamo agli studenti universitari. A Sassari l’Ersu ha molte difficoltà e si rivolge ai paesi limitrofi. Noi abbiamo dato la disponibilità per i mesi invernali. D’estate nei vari pacchetti turistici metteremo questi alberghi». -Agriturismi?
«Ne abbiamo due, ma non dànno alloggio. Sono aziende agricole. I tempi debbono ancora maturare, forse. C’è, in verità, qualcuno che pensa ai bed and breakfast. Se lo fa uno e funziona, probabilmente gli altri seguono». -San Lorenzo, Santa Vittoria, le tanto decantate frazioni.  Quali sogni cullate?«Abbiamo bellezze che molti ci invidiano. Purtroppo alcune tra queste attrattive oggi sono impraticabili o invisitabili. Lo diciamo a malincuore, a partire dal castello, un bel pezzo di storia. La valle dei mulini è unica. Ma dalle domus de janas alle tombe dei giganti fino alle chiese campestri, si registra un abbandono completo. Con una sola eccezione: il restauro di un mulino a Santu Larentu. Lo ultimeremo entro l’anno. Dobbiamo partire da un minimo di fruibilità». -Come?«Creando un percorso unico che abbracci tutto o privilegiando gli itinerari tematici: archeologia, ambiente, mulini. Oggi il nostro castello è pieno di erbacce, il turista non trova nulla all’infuori del bellissimo panorama che si può godere dalla cima. Ma non siamo con le mani in mano: il nostro Comune partecipa ad un progetto europeo, Interreg 3 A, transfrontaliero, con la Corsica e la provincia di Livorno tramite la Comunità montana dell’Isola d’Elba. Con noi ci sono altri sette paesi: Codrongianos, Ossi, Putifìgari, Romana, Tissi, Uri e Usini». -Alla fine dell’Ottocento il poeta nuorese Sebastiano Satta cantava i cavalli di queste alture.«Da una quindicina d’anni la passione antica è tornata in auge. Anche troppo, dice qualcuno. Ma l’unico luogo in cui la si può coltivare è l’agriturismo di Antonello Ruiu. Però abbiamo un comitato tecnico equestre, se ne occupa l’assessore Salvatore Sechi: dobbiamo costruire una struttura per tutto l’anno». -Vi è stato difficile formare la lista? «No, a parte qualche momento di confronto. Ma non sulprogramma, su quello erano tutti d’accordo: gli ostacoli venivano dalle appartenenze politiche. Ma li abbiamo superati, siamo persone serie, ci conosciamo bene. All’esterno contiamo su gruppi di giovani che fanno un grande lavoro dal punto di vista sociale. Il nostro obiettivo è di dare risposte a questi ragazzi». -Con quale spirito un sindaco giovane come te affronta la “summa dementia” di occuparsi della cosa pubblica?«Uno spirito combattivo, fatto di grande volontà e di buona consapevolezza: questo lavoro duro farà bene al paese. Dobbiamo dare risposte ai nostri elettori. Siamo però convinti di una cosa: non c’è amministrazione comunale al mondo che possa fare bene senza l’aiuto determinante dei cittadini. In questi cinque mesi di governo quello che stiamo dando ce lo contraccambiano con gli interessi. Oltre centotrenta persone collaborano con noi ogni giorno, a costo zero, con invidiabile spirito di sacrificio. Sappiamo di non essere soli». Lo diceva già Aristotele, nella “Politica”: l’uomo solo o è un dio o è un animale selvatico.


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«Un posto per il nostro pecorino nel paniere dell’Euromediterraneo» 
 


 
 OSILO. Nanni Manca ha 37 anni ed è sposato con una ragazza di Fonni, Graziella Piras, che gli ha dato due figli: Alessandro di due anni e mezzo e Marco di otto mesi. Fa una battuta: «Dobbiamo pur combattere il decremento demografico». Funzionario di un’azienda privata, non sa cosa sia il politichese: pane al pane, formaggio al formaggio. Nello specifico, è lecito modificare la forma dell’antico modo di dire, senza chiamare in causa il vino: la caseificazione è un antichissimo sapere osilese. Sapere unanimemente riconosciuto e oggi rinvigorito dalle possibilità di mercato. La più fresca tra le buone notizie viene da Bra, dalla mega fiera del formaggio che si è tenuta dal 16 al 19 settembre: «A Bra, con l’assessore all’agricoltura Pulinas, siamo andati per capire cosa potevamo portare a casa». Ma il viaggio in Piemonte aveva anche lo scopo di stare «vicini ai ragazzi del consorzio che forse negli ultimi anni erano stati trascurati e quindi hanno gradito molto la nostra presenza». L’altro aspetto fondamentale - per Nanni Manca - «è che abbiamo lavorato su tre fronti: il primo con Slow Food, il secondo con una rivista specializzata nel settore dei formaggi, Cheese Time, il terzo riguarda un inizio di rapporti con l’Ersat. C’era il capo, professor Benedetto Meloni». Di Slow Food esistono nove presidi in Sardegna, più uno o due in fase di costituzione. Ancora il sindaco: «Slow Food non ha una struttura che funziona, in Sardegna. I presidi si incontrano nelle fiere, pochissime volte all’anno, senza un coordinamento vero. Non c’è un’associazione che li tenga uniti almeno per promuoversi a livello di presidio. Come Slow Food, hanno fatto un bel lavoro in Veneto, dove un presidio si è fatto capogruppo, costituendo l’associazione regionale».Nanni Manca vorrebbe fare la stessa cosa in Sardegna? Risposta: «Noi ci siamo candidati a farci promotori di incontri preliminari per arrivare all’associazione regionale. Loro sono entusiasti perché finora non avevano grandi contatti con la nostra amministrazione comunale e quindi si lavorava con il consorzio ma solo per il tempo limitato e le possibilità ridotte che i nostri ragazzi avevano». Con la rivista Cheese Time, rivela il sindaco, «specializzata nel settore e curata da Stefano Mariotti, abbiamo iniziato un lavoro che si è concluso proprio pochi giorni fa in Sardegna. Mariotti è venuto ad Ollolai lo scorso fine settimana per il Fiore Sardo, in occasione di Cortes Apertas. Gli abbiamo chiesto di prolungare la sua visita di qualche giorno, ha fatto dei filmati e delle interviste ad Osilo con l’obbiettivo di farci aderire a una loro iniziativa: realizzare un dvd che dovrà essere oggetto promozionale e commerciale anche attraverso la catena di ristorazione. Mariotti scriverà su questa rivista, poi realizzerà i dvd, ce li darà e noi li promuoveremo». Capitolo Ersat. E’ sempre il sindaco a spiegare: «Con il professor Benedetto Meloni abbiamo iniziato un rapporto che fino a ieri non esisteva, parole sue. All’Ersat chiederemo l’assistenza tecnica per la valorizzazione del consorzio del formaggio pecorino. Abbiamo trovato un obbiettivo comune, per il quale ci siamo impegnati entrambi: inserire il pecorino di Osilo nel paniere dell’Euromediterraneo: una vetrina agroalimentare di tutte le regioni che si affacciano sul nostro grande mare». Quello di cui si ripete da sempre che separi il dire dal fare. E qui verrà il bello, ma il sindaco di Osilo è quel che ai tempi di Antonio Gramsci si sarebbe detto un ottimista della volontà

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PRIMARIE DELL'UNIONE 2005


 


QUANDO SI VOTA


 
Domenica 16 ottobre 2005 dalle ore 8 alle ore 22, senza interruzione. -Tutti i cittadini residenti che alle prossime elezioni voteranno per la Camera dei Deputati



 CHI PUO’ VOTARE  e  COME SI VOTA.


- I giovani che compiranno il 18°anno entro il 13 maggio p.v.


- Gli immigrati residenti da 3 anni, che si siano registrati in appositi elenchi entro il 10 ottobre.


- Gli studenti o i lavoratori fuori sede, che si siano registrati in appositi elenchi entro il 10 ottobre.
 E’ necessario:


- recarsi al seggio corrispondente alla propria sezione elettorale


- esibire un documento di identità e la tessera elettorale


- sottoscrivere il "Progetto dell’Unione"


- versare almeno 1 Euro come contributo alle spese per la Primaria


- tracciare una croce sul nome del candidato prescelto o nella casella posta accanto al suo nominativo.
 


 


Per vedere dov'è il seggio relativo al tuo comune e alla tua sezione elettorale (è scritta sulla tessera elettorale) andate su http://www.unioneweb.it/index.php/tessera



Ricordo che i candidati per cui si può votare sono:




  • Fausto Bertinotti (Rifondazione)



  • Romano Prodi (Ulivo)



  • Ivan Scalfarotto (Indipendente vicino ai movimenti, ma non troppo...)



  • Simona Panzino (Rappresentante dell'area dei Disobbedienti)



  • Antonio di Pietro (Italia dei Valori)



  • Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi)



  • Clemente Mastella (udeur, ma se dovete votare Mastella state a casa che è meglio ^_^)




VOTA PER CHI VUOI, MA VOTA!


Arrivederci dolce Pier Paolo...

"Io vi dico è stato meglio lasciarci,  che non essersi mai incontrati..."  De Andrè                  





Sono le ventuno circa,a rai tre Lucarelli sta parlando del delitto Pasolini...vedo quel volto così bello e delicato sfigurato da quelle bestie che l'hanno ucciso...sento Montale che grida che in un secolo di poeta ne nasce uno e uno solo e Pasolini era quello e ce l'eravamo fatto portare via,sento i maligni che sputano fango....ma soprattutto sento le lacrime che mi bagnano il viso e una sconfinata tristezza...addio dolce Pier Paolo,perdona un'Italietta che non sa difendere i suoi eroi,perdona questa "meretrice",che troppo spesso affoga in misteri mai risolti e in indignazioni presto dimenticate...



A Pa'
di Francesco De Gregori



      Non mi ricordo se c'era la luna 
      E né che occhi aveva il ragazzo 
      Ma mi ricordo quel sapore in gola 
      E l'odore del mare come uno schiaffo 

      A Pa' 


      C'era Roma così lontana 
      E c'era Roma così vicina 
      E c'era quella luce che ti chiama 
      Come una stella mattutina 


      A Pa' 
      A Pa' 
      Tutto passa, il resto va 


      E voglio vivere come il giglio nei campi 
      Come gli uccelli del cielo campare 
      E voglio vivere come i gigli dei campi 
      E sopra i gigli dei campi volare .





Buon inizio settimana...


 





Nella tua eterna veglia,
tu ascolti i miei passi che s'avvicinano,
mentre la tua letizia si raccoglie
nei primi albori del mattino
ed erompe nell'esplosione di luce.
Più mi accosto a te, più profondo diventa
il fervore nella danza del mare.
Il tuo mondo è uno spruzzo di luce
che si diffonde, colmandoti le mani,
ma il tuo cielo è nel mio cuore segreto;
esso schiude lentamente
le sue gemme in timido amore.

 R a b i n d r a n a t h T a g o r e




Che il sole vi riscalda il cuore ♥ per una settimana meravigliosa...


Un bacio soffiato nel vento che vi arriva in diretto al cuore !!!


                                                                   Melina


Senza titolo 867

Se prima il mio rapporto con i reality show era d'indifferenza  ( come la  famosa canzone the  great  song off indifference  di Bob Geldof  ripresa  e tradotta dai  modena  ciity ramblers  , e di pietà e compassione  verso quelli che vi parrtecipano  ( in buona o malafede  ) idem  per queli ( compreso  il sottoscritto  ne parlano per  quello che  ne sentono al telegiornale  per  non essere visti  , quando stranno zitti --  la maggior parte dele volte --  come " marziani "  dalla  compagnia in cui escono  o che li guardano  (   ci sono caduto anch'io )  per motivi sudetti o perer evadere   o rilassarli , ma  meglio  farsi una canna  che rincitrulliersi con cqueste  cazzate boiate  o  starsene  zitti in silenzio con se stessi    e suscitare lo stupore  del resto della  compagnia  copme mi  è capitato di recente  ad una festa   \ spuntino   dove   quasi tutti   parlavano  dell'isola dei famosi   .  . Spinto anche dai motivi sudetti  ho  visto : 1) il grande  fratello  I per curiosità di vedere come  certe persone reagivano  all'esperimento  di essere sorvegliati 24 su 24   da una telecamera  come nel romanzo  1984  di george orwell  e perchè  imposto da  gli altri coinquilini   e perchè la sera dopo le lezioni  in facoltà   e lo studio se  stanco   e non hai voglia di fare  "  guerre" per la  tv ; 2 )  la  prima edizione dell'isola dei famosi perchè  m'ero fratturato la gamba  non avevo  voglia  di  leggere e vedere roba seria  che mi facesse rifflettere  e pensare  . ma poi  visto l'importanza (  di  cui ho parlato altre volte  nel corso di questo blog  )  che  vengono  date   dai media   a queste   cazzate  boiate   rispetto a news  più importanti  e nel vedere  sentire  nei locali e fra  amici  che non si parla  d'altro  che  di questo   ho incominciato ad odiarli   sempre  più  , specialmente  dopo  aver  visto la puntata  "Una casa subito"  (Stagione 14 - Episodio 5) \ Titolo originale: "Helter Shelter"  (  trovate  qui trama  e  ulteriori dettagli sulla puntata in questione  ) dei simpsons  in  cui  si  faceva un paroddia   dei reality   che in america   sono peggio di  noi ; e dopo aver  ricevuto   nell'email  ( giuseppe@censurati.it  ) del sito gemello  questo articolo che trovate   sotto il testo  , sono arrivato  a  considerarli ( salvo  quello di campioni il meno falso e pompato   dai media  e il meno di " plastica  "  da quel poco che  ho potuto vedere mentre aspettavo   che dessero i simpsons  )  come  una specie di raccolta  differenziata d'isulto all'intelligenza umana -- se  ancora ne è  rimasta -- ( scusate i paragoni ma non  non sono riuscito a trovarne un  termine migliore  )    fatta  di gente dello spettacolo e  dello show  business che  invece  di  rimanere  sull'onda del successo  o con il silenzio ( ovvero al tecnica di comparire il meno possibile  in maniera  che la gente si chieda  che  fine ha  fatto e  faccia pressioni  su chi  fà programmi tv  per riaverlo o magari   se  faceva  delle trasmissioni  come si deve  richiamarlo  senza   d'esse  )  o  rimettersi in gioco   come fanno  nella  tv Adriano  Celentano , Diego Cugia  , Renzo   Arbore   , nella musica  Julian cope  solo per citare i più importanti  e più noti  e non si venbdono allo show buinees   ( o almeno in maniera   cosi  sfacciata come alcuni   : << [...] Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni\voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni... \ Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete, \un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate! [...] >> cit  l'avelenata  di  Guccini  ) . Non riesco   trovare  altre parole per  esprimere  il mio disgusto  , il mio sdegno davanti a tale news  che  non tiene conto  dei sacrifici   del sud  del modo  che  un tempo  fino agli ultimi 50 anni erano anche   io nostri  , lascio quindi la parola  all'email  di cui  ho parlato prima 


-- Original Message -----
From: eugenio.melandri
eugenio.melandri@tele2.it
To: Giusy Baioni ; africa@liste.beati.org
Sent: Wednesday, October 05, 2005 5:03 PM
Subject: [africa] protestiamo contro la talpa
 
Quando ignoranza e cattivo gusto si fondono, allo salta fuori la talpa. E' un programma televisivo di cui ho visto solo una decina di minuti, incuriosito dopo aver ricevuto una mail che diceva di boicottarla e di sommergerla di lettere di protesta. E' un “reality” (si chiamano così?) che si svolge, provate a dire dove? In Africa. Esattamente in Kenia. Ci sno i nostri divi i quali se ne vivono tranqillamente in Africa in un ambiente lussuoso e se ne stanno a perdere tempo ad usao dei telespettatori.Già la scelta dell'Africa, un contiinente dove le tragedie si assommano alle tragedie, dove esiste gente povera che fa fatica a vivere, appare come una scelta di cattivo gusto. I nostri signorini a fare il loro spettacolo dal vivo, se ne stiano in Europa o vadano negli USA. Non in Africa dove la loro presenza è offensiva in se stessa.Ma ad aumentare ancora di più lo schifo è stata la gara fatta due settimane fa. Ai concorrenti è stato chiesto – sentite bene – di traccannare 60 litri di acqua nel minor tempo possibile. Se si tiene conto del propblema grave dell'acqua in Africa, allora a questo punto non si può tacere. Vorrei invitare i nostri amici di “Chiama l'Africa a inviare lettere di protesta”.Una formuula potrebbe essere questa:Vi scriviamo in merito a une delle ultime puntate del programma “La Talpa” di cui casualmente e purtroppo ci è capitato di vedere una puntata. In particolare vorremmo porvi la seguente domanda: chi è la persona che ha avuto l’idea, di inserire tra le attività da far svolgere ai partecipanti del programma, quella di bere 60 litri d’acqua, considerando il fatto che il suddetto programma viene girato in AFRICA, laddove milioni di persone muoiono per non aver accesso all’acqua potabile?Il 2003 è stato l’anno internazionale dell’acqua, anno in cui nel nostro paese sono state organizzate molteplici iniziative atte a sensibilizzare l’opinione pubblica italiana su questo problema, in particolare sui conflitti in corso per le risorse idriche in diverse parti del mondo (tra cui il Kenia, come si può leggere nel documento qui sotto riportato) e sulla carenza delle suddette risorse che sta causando l’agonia di molti paesi poveri, soprattutto africani.Il vostro programma rappresenta un insulto per tutte le persone che soffrono di queste gravi guerre e carestie.Il vostro programma veicola il messaggio che il Nord del mondo possa continuare a bere fino a VOMITARE, sfruttando quanta più acqua possibile (più del necessario) quando in altre parti del mondo ci sono popolazioni che muoiono per la mancanza di tali beni.Ci auguriamo che la produzione del vostro programma prenda coscienza non solo della gravità dell’atto che ha compiuto mostrando quelle immagini, in quel particolare contesto, ma anche della estrema ignoranza e insensibilità dimostrata davanti ai telespettatori Con la speranza che la televisione diventi uno strumento, se non “educativo”, almeno “decente” nei messaggi da essa veicolati e augurandoci che questi messaggi non cadano nel vuoto, vi preghiamo di leggere con attenzione l’articolo in seguito riportato .   Tratto  da questo sito  
http://snipurl.com/ibdh      Kenia: la guerra dell’acqua Hanno causato più di 70 morti gli attacchi dello scorso 12 luglio a Torbi, nel distretto settentrionale di Marsabit, in Kenia. Secondo quanto riferito dalla polizia, ci sono almeno 20 bambini tra le vittime del massacro. Dieci assalitori, invece, sono stati freddati durante un conflitto a fuoco con le forze di sicurezza. Secondo le fonti della Croce Rossa keniana, riportate da IRIN, almeno altri 18 sarebbero i feriti ricoverati nell’ospedale più vicino al piccolo villaggio. Robert Kipkemoi Kitur, assistente commissario del locale distretto di polizia, ha affermato che gli aggressori apparterrebbero all’etnia Borana. Non c'è ancora sicurezza sui numeri della carneficina. Alcune fonti, arrivano a contare almeno 95 vittime, smentendo i dati diffusi dalla polizia. Le forze di sicurezza, in seguito al raid, hanno comunque messo in moto una vasta operazione, riuscendo a recuperare molta della refurtiva razziata durante l’attacco. Secondo le notizie diffuse dalla Misna, le indagini delle autorità hanno già portato a risultati importanti. Sette individui armati sono stati fermati in queste ore: due di questi sarebbero coinvolti nel massacro della scorsa settimana.  Antiche rivalità   Quello del 12 di luglio è solo uno dei tanti massacri consumati in questi mesi in Kenia, quasi sempre per lo stesso motivo. Quelle dei Gobra e dei Borana sono due comunità di pastori tra le tante che condividono una terra estremamente arida e che più di una volta si sono travate a combattere per lo sfruttamento delle risorse: i pascoli e le fonti idriche sono i motivi principali di ostilità tra le tribù. Si sono generate così le faide che hanno portato il numero degli assassinati a lievitare di parecchio negli ultimi tempi. L’elenco compilato dall’agenzia IRIN è impietoso: 22 mlorti a marzo negli attacchi al villaggio di El Golicha e altri 20 in un precedente scontro etnico tra Murule e Garre. Ancora 14 morti sono il tragico bilancio di un altro scontro in gennaio. In particolare, secondo quanto riferito dall’agenzia Afrol, gli assalti di marzo nel nord-est del paese sono stati particolarmente cruenti. Le fonti UNICEF, citate nel rapporto, riferiscono di un accanimento particolare con armi da fuoco e da taglio nei confronti dei bambini e dei più giovani. Una sorta di rabbiosa pulizia etnica, insomma, sempre per la stessa ragione: accaparrarsi qualche pozzo in più. Un Fiume di rifugiati    L’effetto collaterale più deleterio di questa serie interminabile di attacchi è la marea di profughi che abbandona le proprie case in cerca di rifugio dai possibili attacchi.Secondo le dichiarazioni dei portavoce della Croce Rossa keniana, riportate dalla IRIN, più di 9000 persone sarebbero fuggite dai villaggi più isolati dopo le uccisioni di martedì scorso. Gli sfollati, radunatisi per etnia, cercano scampo dalle pallottole e dalle lame delle opposte fazioni accampandosi nelle vicinanze di presidi della polizia. La Croce Rossa ha chiesto un contributo di circa 700 mila dollari per riuscire a sfamare coloro che hanno lasciato i villaggi e che , molto spesso, non hanno più alcun mezzo di sostentamento. Alcuni, infatti, si sono visti sottrarre preziosi capi di bestiame, rimanendo con un pugno di mosche in mano, in attesa che cessino per sempre le brutalità. Indirizzi a cui rivolgersi:
triangle@triangle.it (produzione del programma) e  italia1@mediaset.it      eugenio                                                                                                         


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Rileggendomi qesta  email   non so che altro dire  \  aggiungere   e quindi  mi sembra  giusro  anzi opportuno chiudere  qui   anzi che dire  cose  ripetitive e magari inutiliche non aggioungono niente di più a quanto  ho  già detto con le mie impressioni e  nel riportarer questa emaiil  . Unica  frase   , che mi sento di aggiungere  è tratta da un vecchio spot ormai non più trasmesso in tv  per  ovvi  motivi  e  percle conseguenze recondite che avrebbe per il potere   politico e culturale   scusate la ripetizione  ma  quando ci vuole ci vuole  è  meditate gente  meditate gente  alla prossima  sempervoster  cdv


p.s 


 scusate  se non metto  fotro  ma  non ne  ho trovato di adatte e di metterne una dei   reality  facendogli pubblicità   gratuita  o  meglio da cassa di risonanza  non mi andava   

9.10.05

Senza titolo 866

Salve a tutti, stasera ho trovato il tuo gentile invito a scrivere in questo blog e quindi ti ringrazio con questo post. Ne l frattempo mi presento agli altri amici : sono Julian di Taranto [ http://julian14.splinder.com/ ] e ho 30 anni, appena possibile leggerò bene questo blog. Buon proseguimento a tutti...Ciaoooooooo

Gita a Tinadari


Sono le otto di mattina di una domenica di tredici anni fa....i miei si sono convinti a portarmi a Tindari vicino Messina.....si prospetta la solita domenica noiosa con annessi racconti del nonno...che palle....io sono scontrosa,annoiata,un pò dark,Jim Morrison,poeti maledetti,porte della percezione......partiamo che già ho il mal d'auto,la lavanda di mio nonno mi fa stare male,che odore insopportabile...arriviamo e tento di allontanarmi,mi vergogno dei miei....mi affaccio e guardo il mare,i laghi....che strazio,spero solo che questa domenica passi in fretta.....sono le dodici di una domenica fredda e assolutamente triste....io sono sola,mio nonno se l'è portato via il cancro,la mia famiglia la noia.....guardo fuori e pagherei per una gita a Tindari,lo smog mi fa tossire...scendo,seduto sulla porta un vecchio racconta al nipote sbuffante vecchie storie di guerra....mi avvicino e ascolto anche io,c'è un forte profumo di lavanda....perdonami nonno per tutte le volte che non ti ho ascoltato....



Vento a Tindari
Tindari, mite ti so
fra larghi colli pensile sull'acque
dell'isole dolci del dio,
oggi m'assali
e ti chini in cuore.
Salgo vertici aerei precipizi,
assorto al vento dei pini,
e la brigata che lieve m'accompagna
s'allontana nell'aria,
onda di suoni a amore,
e tu mi prendi
da cui male mi trassi
e paure d'ombre e di silenzi,
rifugi di dolcezze un tempo assidue
e morte d'anima.
A te ignota è la terra
ove ogni giorno affondo
e segrete sillabe nutro:
altra luce ti sfoglia sopra i vetri
nella veste notturna,
e gioia non mia riposa
sul tuo grembo.
Aspro è l'esilio,
e la ricerca che chiudevo in te
d'armonia oggi si muta
in ansia precoce di morire;
e ogni amore è schermo alla tristezza,
tacito passo nel buio
dove mi hai posto
amaro pane a rompere.
Tindari serena torna;
soave amico mi desta
che mi sporga nel cielo da una rupe
e io fingo timore a chi non sa
che vento profondo m'ha cercato.

Senza titolo 865


Ho bevuto tanto vino ieri sera…


Stavo bene, non so per cosa… ma avevo voglia di creare.


E così stanotte mi sono ritrovata con la mia musica a disegnare quello che avevo nella mente… abiti fatti di righe, di tulle, di maschere… un giorno vorrei vedere realizzato tutto questo.



 


Il vestito è finito! Qualcun'altro indosserà qualcosa fatto da me.