3.7.22

la dura vita degli italiani senza cittadinanza «Ho preso 100 alla Maturità ma non ho la cittadinanza»

  da  Avvenire  
Paolo Ferrario - Ieri 19:36

Quando è arrivata dal Pakistan, nove anni fa, non capiva una parola d’italiano. Oggi cita Dante a memoria, questa settimana si è diplomata con 100/100 al Liceo scientifico delle scienze applicate paritario “Malpighi” di Bologna e ora vuole iscriversi a Matematica. Per capire di che cosa parliamo quando parliamo di Ius scholae, sarebbe utile ascoltare storie come questa di Ayesha Amin, 19 anni, che in Italia ha fatto la quinta elementare, tutte le medie e le superiori, ma la cittadinanza non ce l’ha ancora. Un’assenza che pesa sulla vita di questa giovane donna, che non immagina nemmeno il proprio futuro lontano dal nostro Paese.


© Fornito da Avvenire«Ho preso 100 alla Maturità ma non ho la cittadinanza»


«Ho scoperto la mia identità come persona – scrive Ayesha in un tema – e le esperienze che hanno segnato la mia vita hanno avuto luogo in Italia, quindi in contatto con le persone italiane. Di conseguenza, riesco a raccontare solo in italiano le esperienze che ho più a cuore, mentre sento una grandissima incapacità di raccontare di me nella mia lingua madre, perché sento di non avere il vocabolario adatto».Di famiglia molto povera, Ayesha arriva in Italia a 10 anni, con la madre e i due fratelli maggiori, per ricongiungersi al padre che, con lo zio, da qualche tempo gestiva un ristorante a Bologna. La malattia prima e la morte dell’uomo poi, lasciano la famiglia senza una fonte di reddito e con il rischio concreto di essere rimpatriata. «Eravamo talmente poveri che vivevamo da alcuni parenti in case diverse, dove c’era posto», ricorda la giovane.
La svolta nella sua vita accade all’open day del Malpighi. «Ho visto questa scuola bellissima e mi sono informata per iscrivermi», ricorda Ayesha. Non sapeva che, in Italia, la libertà di scegliere una scuola paritaria è subordinata alla possibilità di permettersi la retta. Soldi che, ovviamente, la famiglia non aveva. Ma la passione con cui aveva espresso questo suo desiderio alla rettrice Elena Ugolini, è riuscita a superare anche questo ostacolo: una borsa di studio della Fondazione Campari arriva a coprire tutte le spese, non soltanto della retta, ma anche dei libri e del trasporto da casa a scuola. Una donazione sulla fiducia che la ragazza ha ripagato alla grande, attraverso un percorso scolastico che la propria docente di riferimento, Federica Mazzoni, non esita a definire «più che eccellente». Frutto di tanta fatica ma, soprattutto, fondato sulla convinzione che la giovane Ayesha si è messa in testa fin dai primi tempi in Italia: «Se volevo stare qua, se volevo studiare, dovevo imparare l’italiano». Lingua che in casa nessuno conosceva, a parte il padre e di cui ora, sempre a detta della prof, ha una padronanza migliore di tanti compagni nati in Italia.
«A scuola – racconta Ayesha – ho trovato dei maestri veri che mi hanno fatto appassionare allo studio. In quegli anni ho letto di tutto, da Dante a Primo Levi e ho imparato ad amare la lingua italiana, che ormai sento mia: è una parte essenziale della mia vita». «Negli anni del liceo – scrive ancora nel tema la studentessa – ho coltivato tante amicizie e ho scoperto che la lingua mette in relazione con le persone e permette di scoprire una parte di sé stessi».Ma conoscere i nostri grandi autori non le è bastato per vedersi riconoscere quella cittadinanza che la farebbe sentire italiana a tutti gli effetti, come lei del resto già si sente ed è percepita dai suoi amici. Con i quali, però, non ha potuto condividere l’ultima esperienza liceale: il viaggio di istruzione in Germania. Al momento di partire, ha scoperto che sulla sua carta d’identità c’è scritto «Non valida per l’espatrio». Per lei è stato un colpo al cuore. Un tradimento da parte del Paese in cui vive e nel quale si è più che integrata, risultando tra i migliori studenti della propria scuola. Ma, evidentemente, nemmeno un 100 alla Maturità è sufficiente per ottenere una cittadinanza che Ayesha e tanti come lei, aspettano ormai da troppo tempo.

Posso capire non si vuole 
Ius soli (in lingua latina «diritto del suolo») è un'espressione giuridica che indica l'acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.[1][2][3][4] Si contrappone allo ius sanguinis (o «diritto del sangue»), che indica invece la trasmissione alla prole della cittadinanza del genitore, sulla base pertanto della discendenza e non del luogo di nascita.[1][3][4]Quasi tutti i paesi del continente americano applicano lo ius soli in modo automatico e senza condizioni. Tra questi gli Stati Uniti, il Canada e quasi tutta l'America latina.[5] Alcuni paesi europei (Francia, Germania, Irlanda e Regno Unito) concedono altresì la cittadinanza ius soli, sebbene con alcune condizioni.  segue Ius soli - Wikipedia

perchè non sai se quelle persone hano intenzione di rimanere fisse qui per poi andarsene altrove oppure ritornare nella loro terra d'origine come fece un parente di mia madre che ando in argentina per ptersi pagare la casa e poi raggiunta la cifra rientrò in paese   e non parti più   fino alla morte  . 
Ma lo Ius  scholae ( qui magiori informazioni mi sembra   sia   un buon compromesso  ifatti anche la Polverini  ( centro  destra  )    e la  chiesa  




si sono dette d'accordo

2.7.22

sono più importanti i media che gli stanno appresso e ( nella maggior parte dei casi ) l'esaltano o gli influenzer \ vip ?


leggi anche  

Lo so     che  non  dovrei dare  spazio  a  simili  personaggi (  vedere  foto  affianco ) e  simili  faccezie   . Ma  Stimolato da  un bellissimo commento     di cui  trovate   sotto il   video  ( è  il secondo )  ritorno    ancora   sulla 
minchiata   (  che  poi  non esiste    come  scorpirete nelle righe  successive  )   di parlare  in  corsivio o  corsivio    che sta per  diventare moda  , mi auguro  di no   poveri noi ,     si  rischia  di     finire   come  gli Ə scevà (o meglio schwa) o  volgarmente  e capovolta.

N.b 
 Questo  sarà   l'ultimo post    visto  che   sto    iniziando   a fraccassarmi  (e  non vorrei  farlo a  gli altri ) gli zebedei   ,   con questo corsivio e co questa influezer che giras più lei che la merda nei tubi .

   Concordo  con Pubble   su youtube   \ Pubble l'imbannabile  su facebook 

 mi    scuso    con  chi lo  avesse  già visto , ma   purtroppo ha perfettamente   ragione  la nostra  amata  lingua    sta  arrivando  a   un regresso     e storpiamento  tale  che  ne decreta  e  l'impoverimento   Ifatti certe  trasmissioni  ( d'infoprmazione  o  di satira   )   o  pseudo tali   anziche  elogiare  per  farli poi diventare   dei personaggi   dovrebbero   o non  curarsi di loro    o  "  stroncarli "  sul nascere  come  ha  fatto  questo signore    qua  intervistato     da     una  trasmissione   di mediaset  e  ripresa  da  



perchè effettivamente   il parlare  in  corsivoo  corsivo   come  viene definito dai media    quella    abberrazione  linguistica  già presente  in certe parlate   gergali  .  la  tipa    non ha  inventasto niente   ha  solo  ha  avuto l'intenzione   di   sfruttare la  cosa    per  avere  un  po' di  notorietà   e  i media  hanno scoperto l'acqua   calda  e   qualcosa  per  distratasrci  da problemi  ed avvenimenti  più importanti  . 
  Infatti meno male   che nel  web    di  solito  appiattito   acriticamente   e  da cassa   di risonanza ed  amplificatoria  di   tali   minchiate   c'è qualcuno  che    ha  un barlume  di criticità e di cultura

  


La palla  spetta   adesso  . lasciate   se   vi  và  oltre  il  classico like  o   risata  un  commento    con  le  vostre  opnioni  e  pareri in merito   a  presto  su   un altro  argomento

Oscar De Pellegrin, sindaco di Belluno in carrozzina e senza ufficio : “Abbatterò tutte le barriere”

in sottofondo
  • Hélène Grimaud – Mozart: Piano Concerto No. 23: II. Adagio



 da www.oggi 29\6\2022


Il nuovo primo cittadino del capoluogo veneto promette di battersi per “una città più accessibile non solo per le persone con disabilità”. Ma oggi gli è difficile persino accedere al suo ufficio…






Oscar De Pellegrin, 59 anni, ex atleta paralimpico, da 38 anni sulla sedia a rotelle a causa di un incidente, è stato eletto sindaco di Belluno alle ultime Amministrative. Intervistato per il numero di Oggi in edicola, De Pellegrin racconta: «Voglio abbattere tutte le barriere». Peccato che, al momento, sia difficoltoso eliminare anche quelle che gli impediscono di accedere al suo ufficio. « Stanno facendo – spiega il neo sindaco – un buco nel muro per farmi passare. Il resto del municipio è accessibile, tranne quel piano. Credo che tra qualche settimana sarà tutto a posto ».
CITTÀ PIÙ ACCESSIBILI - Ma De Pellegrin del superamento delle barriere, fisiche e mentali, non fa una questione personale. «Vorrei una Belluno più accessibile, non solo per le persone con disabilità, ma per tutti. Comprese le mamme con i passeggini che mi telefonano segnalandomi i problemi». Con all’orizzonte un appuntamento importante, quello delle Olimpiadi invernali di Cortina del 2026. «Gli investimenti sulle strutture saranno a Cortina e dintorni. Siamo la porta delle Dolomiti. Sulla via che da Venezia va alle montagne. Si tratta di creare legami e narrazione per convogliare un po’ dei turisti di questi poli anche nella nostra città».

Il guaio è che la fascia da sindaco si impiglia nella sedia a rotelle. Ma c’è di peggio. Oscar De Pellegrin, ex atleta paralimpico (11 record italiani e 4 mondiali come arciere e tiratore) edexdirigente sportivo, a 18 giorni dall’elezione non è riuscito a entrare nel suo ufficio perché inaccessibile. Così si è messo in testa di togliere le barriere non solo alMunicipioma, per quanto potrà, alla città.

Chi gliel’ha fatto fare di scendere in politica?

«Bella domanda. Per quanto possa aver raggiunto tanti obiettivi in ambiti differenti credo non si debba mai smettere d’impegnarsi».

Perché ha lasciato il mondo dello sport?

«Faccio una cosa per volta, la faccio al massimo e poi passo ad altro. Ho scelto di lasciare per la mia

famiglia, non era giusto che sostenesse il peso delle mie assenze».
Ma la vita da sindaco non è poi così tranquilla.«È più tranquilla di prima, con mia moglie ci incontriamo di più anche solo per un caffè. La sera sono a casa. Certo non ci sono orari e le responsabilità sono maggiori, ma credo sia più sostenibile».
Com’è nata l’idea della politica? «Non c’è stato un momento preciso, eravamo un gruppo di amici che discutevano delle cose da fare. Sai quelle idee che nascono attorno un tavolo. Pensiamo di avere buone proposte e disponiamo delle persone giuste per poterle mettere in pratica. Amici che parlano, poi mesi di lavoro e di programmi».

Un sindaco da Guinness dei primati?

«Sì ho fatto anche quello. Nel 2009 abbiamo pensato di tentare un Guinness dei primati: con un arciere che era con me alle Paralimpiadi abbiamo scommesso di colpire con una freccia e spegnere un tot di lampadine a una certa distanza in soli due minuti. Undici su 12, e il record permane».

Qual è la sua prima barriera abbattuta?

«Ce ne sono tante, ma la prima è quella per arrivare all’ufficio del sindaco. Non lo raggiungo. Il resto del palazzo è accessibile, tranne il piano del sindaco. Stanno facendo un buco nel muro per farmi passare. Credo che tra qualche settimana sarà tutto a posto».

Ha detto «per abbattere una barriere fisica basta un secchiello di calce». E per quelle mentali?

«Forse basta il buon esempio e l’ascolto».

Che differenza c’è tra un sindaco con disabilità e uno cosiddetto “normodotato”?

«Forse la sensibilità verso certi argomenti, ma sicuramente ho il dono di ascoltare gli altri. Dipende da persona a persona, però io credo che questo abbia fatto la differenza nel mio caso».

Belluno soffre della presenza di tre grandi poli patrimonio dell’Unesco: Venezia, Valdobbiadene e le Dolomiti?

«Siamo la porta delle Dolomiti. Sulla via che da Venezia va alle montagne. Si tratta di creare legami e narrazione per convogliare un po’ dei turisti di questi poli anche nella nostra città».

La parola Dolomiti richiama le Olimpiadi di Cortina 2026. Quanti fondi arriveranno?

«Gli investimenti saranno sulle infrastrutture a Cortina e dintorni. Fondamentale per la città è l’indotto che quella kermesse porterà. Bisogna essere in grado di creare occasioni soprattutto prima del 2026».

Belluno sarà capitale italiana dell’accessibilità?

«Vorrei una Belluno più accessibile, non solo per le persone con disabilità, ma per tutti. Comprese le mamme con i passeggini che mi telefonano segnalandomi i problemi».

Nel suo programma sono citati più volte i cimiteri. Che cosa succede nei camposanti di Belluno?

«La situazione è preoccupante perché sono abbandonati e lasciati al degrado. È una questione di rispetto per chi vi è seppellito e per i familiari».

Sono trascorsi esattamente 38 anni tra l’incidente che le ha procurato la lesione spinale e la nomina a sindaco.

«Questa cosa è veramente… Boh, neanche se la programmi. Non so che segno sia. Me l’ha fatto notare mia moglie. Forse è la chiusura di un cerchio».

Ha fatto pace con il suo “incidente”?

«Sì, non sarei la persona libera che sono. Non avrei mai potuto fare quello che ho fatto nella vita».

Il palazzo è accessibile, tranne il piano del primo cittadino. Stanno facendo un buco nel muro per farmi passare

1.7.22

quando un amore vip non è solo petegolezzo il caso di paola Turci e Francesca Pascale



Paola Turci e Francesca Pascale “si sposano”. In realtà  un unione  civile   cioè  si “uniscono” perché in Italia ci sono le unioni civili e non ancora il matrimonio egualitario. Infatti  in Italia l’unione civile non è uguale al matrimonio. Per esempio, se decidessero di diventare mamme(  tramite   utero d'affitto  \  maternità surrogata    o fecondazione esterna  ) , solo una delle due sarebbe riconosciuta come madre dallo Stato italiano”.   << [...] Al di là di tutto l’amore trionfa sempre perché chi è se stesso ha già vinto>>  (    dagli auguri di   Vladimir Luxuria )
 Comunqu   ciò  è sempre  , vip o non vip   una bellissima notizia. Anzi, in un Paese normale, non dovrebbe essere neanche una notizia, se non per le persone che vogliono loro bene e per il pubblico che le segue con affetto.
Ma siamo in Italia. E allora, in pochi minuti, ecco che esce fuori tutto il basso repertorio di bigottismo,
omofobia, cialtroneria e battutine ignobili.
Addirittura riviste (o presunte tali) come Dagospia che titolano: “Impepata di nozze lesbo” in un goffo tentativo di gioco di parole e il riferimento scontatissimo all’ex fidanzata di Berlusconi che - letteralmente - “si butta sulla patonza”. Come se una donna che prima è stata con un uomo non potesse amare una donna.E ancora, sui social: “Che schifo”, “Mi viene da vomitare”, addirittura: “Meriteremmo l’estinzione, ci salverà Gesù” e via più giù, sempre più giù, in uno spurgo dalle fogne di una società sempre più incattivita, ignorante e retrograda.Io, davanti a questa (non) notizia, vedo solo due donne che si amano e decidono di unirsi insieme. Se proprio volete scandalizzarvi per qualcosa, fatelo perché ancora oggi, nel 2022, due persone dello stesso sesso non possono ancora avere un matrimonio come tutti, perché il matrimonio egualitario in Italia ancora non esiste. A fare notizia non è tanto per i nomi dei vip ma per il fatto ,
normale in tutta Europa , che la Pascale è stata l ex compagna di un maschio all’antica   , si sposi   ( anche  se  in    realtà  è unione  civile  non   un vero e proprio matrimonio  )   con una donna era inimmaginabile fino a qualche tempo fa. E non solo perché non esisteva ancora una legge che consentisse in questo caso  a Paola Turci e Francesca Pascale di dirsi quel che si diranno domani davanti al sindaco di Montalcino. Il paese   reale  ( non  quello  politico  \  istituzionale  )  anche  se    con  notele ritardo  proprio cambiando     che lo si voglio  o meno il nostro modo di accostarci a questo genere di notizie, che per chi ha meno di trent’anni non sono neanche più notizie, ma quieta normalità. <<Se noi "boomer" >> come dice  Massimo Gramellini, Paola e Francesca sul il corriere della sera d'oggi   << ancora ci emozioniamo a parlarne, è perché ci ricordano che quello dei diritti civili, pur tra contraddizioni e ritardi, è uno dei pochi mondi a essere cambiato  [o in via di cambiamento corsivo mio ] in meglio nel corso della nostra vita, avendo allargato il ventaglio delle opportunità (esattamente l’opposto di quanto è accaduto per i diritti sociali).>> La storia d’amore tra Paola e Francesca è più forte dei pregiudizi e persino della popolarità delle protagoniste. Ma non per tutti /e visto anche non  pochi  elesa tu

Paola Turci denuncia gli insulti omofobi ricevuti dopo la notizia delle nozze con Francesca Pascale

Nelle sue storie di Instagram Paola Turci mostra un insulto omofobo ricevuto dopo la notizia delle sue nozze con Francesca Pascale

paola turci

Alla notizia delle nozze tra Paola Turci e Francesca Pascale moltissimi si sono congratulati con la coppia per il grande passo – che sarebbe dovuto restare segreto – e hanno gioito commossi per la loro storia d’amore. Allo stesso tempo però sui social si è riversata sulla cantante e sulla donna di spettacolo un enorme carico di odio omofobo e di invidia, tra chi si arrabbiava per il risalto dato alla notizia e chi sosteneva di stare per “vomitare”. La stessa Paola Turci ha denunciato nelle storie del suo profilo Instagram personale un messaggio privato ricevuto da una guest house piemontese: “Lesbicona, che schifo”. “Ignoranza, omofobia, cattiveria e infelicità in una sola frase”, ha commentato la cantante indicando lo squallido commento.

 

 E non mancano quelli pronti a scomodare la parola “schifo” per la vicenda, come se il loro giudizio sulla relazione importasse davvero a qualcuno

È la storia di rinascita che tutti sogniamo. Quando il destino, dopo averti toccato duramente (penso a Paola Turci, sopravvissuta a un terribile incidente stradale), ti concede una seconda possibilità, quella di reinventarti una vita e un’identità. È così bello essere liberi ed esercitare la propria scelta di vita senza arrecare danno agli altri. Perché a qualcuno fa ancora tanta paura ?


GIOVANNI IANNELLI AGGIORNAMENTO . UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA NON UNA TRAGICA FATALITA'.L'ARCHIVIAZIONE E'UNA VERA E PROPRIA VERGOGNA NAZiONALE CHE SI STA COMPIENDO SULLA PELLE DI UN RAGAZZO ESEMPLARE, DI UN CORRIDORE ESEMPLARE DI 22 ANNI.

 pintate precedenti

nei post predenti  (  trovat  ad inizio  post  gli url )   m'ero scordato  di scrivere  che  sulla  vicenda   e  cadutas    in  manieraincresciosa   e  vergognosa  l'archiviazione giudiziaria .  Infatti  chiaccherando Carlo   il padre  di Giovanni  ho  appreso che le  ultime notizie  riguardanti  la  vicenda , il modocon cui  s'è arrivati all'archiviazione  ,   sono ancora   più torbide ed   più inquietante  ma  soprattutto  ancora  più crude  di quelle  raccontate    nei due post  precedenti    . Sono   talmente basito ed  schifato   da non trovare  la  lucidità  per  raccontarlo  . Lascio quindi   che sia  lui  a farlo meglio di me pubblicando con  il suo consenso   la nostra  conversazione

Giovanni Iannelli in maglia azzurra
                  alla Roubaix juniores 
Da https://www.corriere.it/sport/20_novembre_28/
ds


Dopo l’archiviazione del procedimento penale relativo all’omicidio colposo di mio figlio Giovanni, avvenuta all’esito del provvedimento (assurdo, incredibile, una vera e propria aberrazione giuridica !!!) assunto dal Gip di Alessandria Andrea Perelli il 1° Marzo 2021, ho presentato ben due istanze di riapertura indagini con investigazioni suppletive e documentazione allegata. Orbene la prima istanza, risalente al 25 maggio 2021, è stata immediatamente archiviata (con motivazioni assurde ed inaccettabili, anche in questo caso delle vere e proprie aberrazioni giuridiche !!!) il giorno dopo ovvero il 26 maggio 2021 dal PM di Alessandria Andrea Trucano (quello che nel novembre 2020 aveva richiesto l’archiviazione del suddetto procedimento penale). La seconda istanza invece, di 66 pagine, con investigazioni suppletive, con documentazione allegata, con due ipotesi di reato a carico di Roberto Sgalla, esponente apicale della FCI e consulente di quello steso PM, giunge nella competente cancelleria il giorno 7 giugno 2021, alle ore 12 e 34, e viene immediatamente archiviata il giorno stesso da quel PM. In questo caso non mi viene neppure notificato il provvedimento di archiviazione. Scopro questo solamente il 30 dicembre 2021 quando il mio avvocato scrive una mail alla Procura della Repubblica di Alessadria alla quale risponde il Procuratore Capo Enrico Cieri in maniera piuttosto sprezzante, con un provvedimento vergato a mani in calce alla quella stessa mail dove annota ”visto si comunica che l’istanza ex art. 414 cpp è stata rigettata”. Oltremodo curiosa, singolare ed inquietante è la vicenda giudiziaria relativa alla denuncia da me presentata nei confronti della testimone falsa Giulia Fassina (giudice in moto, componente del collegio di giuria, unica testimone sentita quel giorno, tra le decine e decine di testimoni, dopo circa due ore dal loro arrivo, dai Carabinieri di Castelnuovo Scrivia       che quel giorno non svolgono nessuna attività d’indagine, non scattano neppure una fotografia con un comunissimo telefono cellulare, non fanno un rilievo stradale, non sentono gli altri corridori coinvolti nella caduta, nulla di nulla !!!). Denuncio la Giulia Fassina alla Procura della Repubblica di Alessandria nel luglio 2020. Per diversi mesi non so nulla di quella mia denuncia. Poi scopro casualmente (leggendo il provvedimento di archiviazione della denuncia da presentata nei confronti di quei Carabinieri) che il PM Andrea Trucano (il solito !!!) ha chiesto l’archiviazione della mia denuncia nei confronti della Giulia Fassina, depositandola nella cancelleria del Gip di Alessandria Aldo Tirone sin dal novembre 2020. Ma a me non è stato notificato nulla. Faccio allora opposizione che invio a quel Gip, ma anche alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia poiché pare che la parte offesa non sia il querelante ovvero il sottoscritto ma l’amministrazione della Giustizia.

il  punto dell'incidente  
Corredo l’opposizione con numerosi documenti idonei a smascherare quella testimone clamorosamente, spudoratamente falsa. L’opposizione giunge alla Ministra della Giustizia in data 18 maggio 2021, ma non è stato dato alla stessa alcun seguito. L’opposizione indirizzata al Gip di Alessandria Aldo Tirone perviene sulla sua scrivania il giorno 4 giugno 2021. Anche in questo caso passano i mesi e non mi viene comunicato nulla. Ad ottobre 2021 mi reco alla Procura della Repubblica di Alessandria presso la cancelleria di quel Gip e mi viene detto che la mia opposizione è stata smarrita, non si ritrova più, per cui la invio di nuovo corredata anche stavolta di tutti i documenti. Ma tutto tace nonostante le plurime istanze di trattazione inviate dal mio avvocato. Ad un certo punto addirittura il famoso RIS di Parma mi da la sua disponibilità a periziare il video dell’evento mortale di mio figlio (mai periziato, nonostante le plurime richiesta in tal senso, dalla Procura della Repubblica di Alessandria) per chiarire la dinamica e smascherare la testimone falsa Giulia Fassina, a condizione che vi sia un procedimento aperto e che vi sia una delega da parte dell’autorità giudiziaria. Il mio avvocato fa un’apposita istanza al Gip Aldo Tirone, rappresentando la cosa. Ma anche in questo caso tutto tace. Il 22 aprile 2022, dopo che finalmente dopo oltre un anno dall’archiviazione del procedimento, vengo autorizzato a consultare il fascicolo, mi reco alla Procura della Repubblica di Alessandria appunto per visionarlo e con l’occasione passo, insieme ai miei due avvocati, dalla stanza del Gip Aldo Tirone che è presente Parliamo con lui gli spieghiamo la situazione. Lui ci dice che ha tanto da fare, ma che il fascicolo comunque è alla sua attenzione proprio lì sulla scrivania. Passano i giorni, ma nessuna novità. Il mio avvocato sollecita, ma nulla. Il 13 giugno 2022 il mio avvocato invia una mail al Gip Aldo Tirone e la cancelleria risponde che quel Gip sin dal 2 maggio 2022 ha archiviato la mia opposizione. Anche in questo caso nessuna notifica mi è stata fatta. Nel mentre ti scrivo mi è arrivata dalla cancelleria una mail con allegata una copia del decreto di archiviazione di quel Gip con il quale archivia de plano, senza nemmeno fissare un’udienza, senza ammettere le investigazioni suppletive e gli altri elementi di prova da me indicati che sono invece assolutamente pertinenti e rilevanti.

 che aggiungere  altro   Tutto ciò è scandaloso, vergognoso, orrendo, disumano ed agghiacciante. Fin qui,ricordiamolo  , una sola sentenza (sportiva). Presidente della società, direttore e vice direttore corsa (dopo una prima assoluzione) hanno patteggiato otto mesi di inibizione con ammenda di mille euro. Ripetiamo: mille euro.  Ma  soprattutto  i  silenzio nonstante    l'invito  del padre   dalla   sua  pagina    facebook  




Direttore sportivo e compagno di squadra di Giovanni andate dai Carabinieri, dalla Polizia
oppure alla Procura della Repubblica di Alessandria e raccontate la Verità sulla morte di mio
Figlio. Raccontate cos’è successo quel giorno e, soprattutto, nei giorni, nei mesi successivi. Rompete il silenzio. Ponete fine a questo strazio che si sta compiendo sulla pelle di Giovanni

Aspettiamo  le risposte   della  controparte  

30.6.22

ma gli influencer sono tutti ingnoranti o fanno finta d'esserlo per cercare visibilità ? il caso di elisa esposito


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E'  vero come    dicono i miei    che   ci  sono  cose  più  importanti   di cui  occuparsi   e  che   più spazio diamo a questi personaggi più    essi\e cercheranno   qualcosa  per mettersi in mostra  . Ma ,  sono

un pericolo   per le  nuove  generazioni   senza  più  punti  di riferimento seri  e   senza  ( o  quasi  spirito critico  sempre   come sembra  dimostrare questo studio di Maura Manca psicologa e psicoterapeuta. Infatti   tale  brutta    figura   sembra   dovuta  ad  un misto   tra  ignoranza  (  evidentemente  a  scuola  faceva il minmo  oppure  la promuovevano    per  levarsela  ... di  torno )  ma  leggendo   come  risponde  : <<  Comunque state facendo un dramma sulla Divina Commedia quando il 90% degli italiani non sa manco fare due per due. >> e  anche dal  video  

  una     trovata   per  smarcarsi ed  non farsi ricordare  solo come  quella che  parla in corsivo  . Si  può  essere  comici e   colti   come   questa  qua  


  a  cui     vanno i miei  grandi complimenti   

29.6.22

La cooperativa sicilianaRò la Formichina che dà lavoro senza discriminare Dalla falegnameria all'apicoltura

 cazzeggiando    su facebook     e poi  sul  sito    https://www.semprenews.it/news/  ho  trovato questa    storia  interessante 
 21 Giugno 2022   Scritto da Daniele Grasso





Da 20 anni le parole di don Oreste guidano le attività della cooperativa siciliana che dà lavoro e senso di comunità, condividendo con ragazzi disabili o segnati da percorsi di violenza.
Venti anni sono un traguardo importante. Ancora di più se raccontano le attività di una cooperativa nata in una regione dove il tasso di disoccupazione è tra i più alti d’Italia. Inoltre nella provincia di Catania ci sono 2 istituti penitenziari minorili (sono 20 in tutta Italia), indice di una terra fortemente segnata dalle devianze dei più giovani
In questo contesto la missione della cooperativa Rò la Formichina non è solo dare risposte lavorative laddove scarseggiano, ma proporre un nuovo significato per la parola rispetto che da “non farsi mettere i piedi in testa” si evolve in “riconoscere l’altro, anzi custodirlo”, addirittura “farsene carico”.
Incontrare questo senso profondo di comunità, dove quando uno è in difficoltà tutti aiutano, è una scoperta rivoluzionaria per i ragazzi con un passato violento.
Ragazzi che arrivano dagli istituti penitenziari, e si trasformanoMarco Lovato, responsabile della cooperativa, racconta: «Ci spiegava Don Oreste che il lupo, vedendo che San Francesco guarda al suo cuore e non ai suoi denti, decide di aprirsi e parlare anziché attaccare. Noi lo sperimentiamo nella metamorfosi dei ragazzi arrivati dagli istituti penitenziari dopo questa esperienza di condivisione con i disabili».
La cooperativa è nata su questa intuizione con 3 persone: Alberto, il responsabile, un ragazzo in alternativa carcere e uno disabile. Ora ci sono 18 persone nel Centro Diurno, 8 nel laboratorio di falegnameria e 8 nel laboratorio di apicultura, oltre a un palmares di decine di tirocini attivati per ragazzi provenienti da entrambi gli istituti penitenziari minorili della provincia.
Rò la Formichina è riuscita a crescere in questo contesto difficile proprio grazie alla condivisione.
Fa parte della Comunità Papa Giovanni XXIII, ed è consorziata con altre cooperative sociali che condividono la stessa vocazione. Ha un forte legame con il territorio (sia con le istituzioni e i servizi, sia con la Chiesa locale) e molti amici e i sostenitori.
La definizione più bella è quella data dai ragazzi stessi: «La cooperativa è un posto in cui ci si vuole bene».
Perché si chiama “Rò la formichina”Il nome Rò la Formichina viene da Rosario, un ragazzo scomparso inaspettatamente a 14 anni a causa di una grave malformazione interna. Formichina perché la forza che hanno le formiche di portare ben oltre il proprio peso racconta la forza del farsi carico delle difficoltà degli altri.
Le attività principali sono il centro diurno, il laboratorio di falegnameria e quello di apicoltura, dove si impara dagli insetti il senso di comunità, i ritmi e le regole della natura. Sul sito www.rolaformichina.it trovate in vendita i prodotti dei due laboratori oltre ai video, la storia, e tutte le informazioni sulla cooperativa.

28.6.22

LA CONGIURA DEL SILENZIO SULLA VICENDA DI GIOVANNI IANNELLI SEMBRA CHIUDERSI VISTO CHE ANCHE L'EX CAMPIONE CIPOLINI NE HA DENUNCIATO L'INGIUSTIZIA E E LE GRAVI RESPONSABILITÀ DELLA FCI E DEGLI ORGANIZZATORI INCOMPETENTI

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Finalmente anche all'interno del mondo del ciclismo professinistco , anche se da un ex , qualcuno prende posizione sulla triste ed vergognosa ( vedere URL inizio Post  )  . Infatti non passano certo inosservate le parole del campione Mario Cipollini, uno dei pochi "coraggiosi" del mondo del ciclismo che si è esposto più volte parlando apertamente dell'incidente avvenuto a Molino dei Torti il 5 ottobre 2019.



Un breve riassunto per chi non avesse letto il post precedente ( trovate sopra l'url ) dal sito e facebook Giustizia Caffè il diritto per tutti che a ha creato i video citato


Una volata di gruppo ad oltre 60 km/h tra case, recinzioni, cancelli, pilastri, cartelli stradali, insegne, pali della luce, fioriere, cestini, cordoli. La via Roma che curva prima lievemente a destra, poi a sinistra, prima del traguardo sotto il balcone del sindaco, alla fine di un circuito completamente pianeggiante.
La caduta di un gruppetto di corridori a 144 metri dall’arrivo. Il contatto, la spinta e la vita di Giovanni si interrompe sullo spigolo vivo del pilastro di mattoni faccia a vista del cancello carraio del civico 45, mentre davanti si esulta e si sorride per la vittoria.Da quel momento il fango.La leggenda del guasto al pedale, il nulla da segnalare, i carabinieri che, chiamati ad intervenire, riescono a percorrere circa 5 km arrivando addirittura prima della fine della gara, mentre i colleghi dei NAS restano sotto al gazebo allestito in piazza per la campagna antidoping di un ex ministro della Sanità.L'unica testimone, presa tra le fila della FCI (giudice di gara), non certo tra le fila del pubblico presente o tra i corridori caduti a terra nell'incidente, dichiara spudoratamente il falso, mentre un video la ritrae su una moto, con il casco, in una posizione dalla quale non può certo aver visto.La FCI si schiera fornendo avvocati. Documenti inesistenti si materializzano. Documenti veri, al contrario, spariscono nei cassetti o chissà dove.Il consulente del Tribunale che fa luce sulle eventuali mancanze e responsabilità della FCI, ovviamente, è la FCI. Lo sa il Giornale mesi e mesi prima dell'avvenuto incarico.Il CONI prima non può, poi non è. Come le più alte cariche dello Stato. Sono tutti bravi, come il ministro dello sport che risponde al posto di quello della Giustizia.Non è tutto, ma sono tutti vicini. Nel fango, sì.

in attesa di ulteriori aggiornamenti con questo è tutto

Torino, la Mole Antonelliana si trasforma in un enorme palco: il funambolo Loreni cammina nel vuoto

Anche l'talia ha il suo Philippe Petit il funambolo famoso in tutto il mondo per le sue imprese estreme sul filo sospeso sul vuoto. Nel 1971 camminò tra le due guglie del Notre Dame a Parigi, nel 1973 tra i piloni dell’Harbour Bridge di Sidney. Poi, il 7 agosto 1974, l’impresa che lo fece entrare nella leggenda: attraversò su un cavo lo spazio vuoto tra le Torri Gemelle di New York .



 Impresa quest'ultima raccontata nel film intitolato The Walk e diretto dal regista Robert Zemeckis di Ritorno al futuro e Forrest Gump . Ma in realtà non è la prima volta che la vicenda approda al cinema: nel 2008 era stata raccontata nel documentario Man on Wire, con cui James March vinse anche un Oscar.
Esso si chiama Andrea Loreni ed come dicevo nel post : << Loreni, funambolo zen “Sono salito sul cavo in cerca della libertà>> ha realizzato quanto aveva annunciato ovvero che si sarebbe esibito in un luogo monumentale a diversi metri da terra . Ecco la cronaca della sua esibizione avvenuta qualche giorno fa alla Mole di Torino







da Leggo 21\6\2022



Andrea Loreni, tra le tante cose, è un funambolo e ha deciso di esibirsi all'interno della Mole Antonelliana. Ad un'altezza di 35 metri da terra, ha camminato sospeso su un filo per ben 25 metri nello splendido scenario della Mole di Torino. Tutto per i 20 anni di attività della scuola Cirko Vertigo che per celebrare una data così importante ha deciso di realizzare un progetto unico nel suo genere: «Cinema e circo, una lunga storia d’amore».

© Fornito da LeggoTorino, la Mole Antonelliana si trasforma in un enorme palco: il funambolo Loreni cammina nel vuoto

In collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema realizzerà fra il 24 giugno e il 3 luglio all’interno degli spazi della Mole Antonelliana, uno spettacolo mozzafiato con 19 repliche in 10 giorni per festeggiare assieme al pubblico tre eventi: il Santo Patrono della Città, il riconoscimento a laurea triennale in Circo contemporaneo dato dalla Commissione interministeriale al percorso formativo di Cirko Vertigo e i vent’anni dalla nascita della Scuola di Nuovo Cirko.

© Fornito da LeggoTorino, la Mole Antonelliana si trasforma in un enorme palco: il funambolo Loreni cammina nel vuoto


La Mole Antonelliana, monumento simbolo della Città, si trasforma in un enorme palcoscenico, animandosi di acrobati aerei, danzatori, giocolieri, il tutto arricchito dalla partecipazione di Andrea Loreni, unico funambolo in Italia specializzato nelle traversate su cavo a grandi altezze. Un evento unico, studiato appositamente sulla base della struttura architettonica interna della Mole, in grado di offrire al pubblico un’esperienza irripetibile.



Loreni non è nuovo a queste performance spettacolari. Prima della Mole di Torino, infatti, l'unico funambolo italiano specializzato in questa disciplina ad alta quota si è esibito al Tempio Koganji in Giappone dove ha approfondito anche la meditazione Zen. Mentre il 31 luglio ad attenderlo ci sarà la zip line di Frassinetto, in provincia di Torino, per una camminata nel vuoto di più di 1800 metri.

27.6.22

perchè la vittoria di Tommasi a Verona roccaforte leghista è doppiamente importante visto che c'è dietro Veronica Atitsogbe, nata 28 anni fa a Verona da due genitori originari del Togo.

Nello storico successo di Tommasi, c’è un volto e un nome che hanno un significato profondo.
È quello di Veronica Atitsogbe( foto a    destra  = , nata 28 anni fa a Verona da due genitori originari del Togo.
Con queste amministrative, è diventata la prima italiana di seconda generazione a entrare in Consiglio comunale a Verona.
Non solo: è stata anche la più votata della lista del sindaco, e, grazie proprio a questo exploit, presiederà la prima storica seduta del Consiglio.
E no, non c’entra il colore della pelle. C’entra dare finalmente voce e rappresentanza a chi per decenni non l’ha mai  ( o  quasi  )  avuta.
Qualcuno porti i sali a leghisti, fascisti, ultras e a tutto il razzistume vario ed eventuale che Tommasi in una notte, dopo 20 anni ha spazzato via.
Che bella questa ventata d’aria fresca e pulita.speroiamo  che  duri  e  che  sia  solo  l'inizio  perchè  la vera italia   ad essere stufa   e nauseata  di  politici   alla  salvini     che   usano  poca testa e molta pancia 

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...