Mentre i direttori di rete e gli autori televisivi di casa nostra si affannano a riempirci le giornate di donnine seminude, di reality show fasulli come le tette che sobbalzano davanti alle telecamere maliziose, e di moltre altre amenità, in tutta Europa sta girando questo bello spot di Amnesty International:
"Se pensi che la tua firma non serva a niente ti sbagli di grosso"
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
4.10.07
per la birmania
Senza titolo 2055
Mi risveglio in una
camera di specchi
ovunque vedo me stessa riflessa.
Tante "me" che fanno tutte
i miei stessi gesti.
Io al centro di questa camera
Io che cerco una via d`uscita.
Non voglio vivere sola con
tutte questi - IO -
Non voglio vivere solo per me.
Le storie di ieri
Buongiorno a tutti! Rispondendo oggi per la prima volta al gentile invito a postare fattomi qualche tempo fa dal "padrone di casa" di questo blog, vorrei oggi scrivere ponendomi una domanda e provando ad interrogarmi su di essa. In un periodo in cui Grillo ha risollevato la questione della partecipazione popolare alla politica, la mia domanda riguarda il confronto tra le risposte sociali di ieri e di oggi al clima politico, quale delle due fosse da considerarsi preferibile. Bene, inizio col dire che probabilmente, come spesso accade parlando della vita degli uomini, anche in questo caso una risposta univoca potrà apparire riduttiva, se non addirittura semplicistica. Me ne rendo conto, sappiatelo, ma d'altronde la complessità delle cose non può assere, a mio avviso, una scusa per l'immobilismo. Neppure per quello del pensiero. Il pensiero, appunto. Il pensiero, nell'uomo, è quella funzione cerebrale che consente di immagazzinare dati, allinearli in unità coerente e quindi utilizzarli per elaborare delle simulazioni capaci di portare alla risoluzione dei problemi. Il pensiero avvìa più strada in base a ciò che sa, sìmula ed ipotizza gli esiti di ciascuna, quindi seleziona e spinge all'attuazione di quanto stabilito come "migliore". Il pensiero è, quindi, un processo che nasce da un'esigenza, da una carenza, ma è per sua natura un processo lento, un processo troppo lento per fotografare in un istante la propria situazione. il corpo e le emozioni, quelle sì che sono veloci. Anche i maestri orientali lo sanno da millenni. Il pensiero si innesca, ragionevolmente, dietro un'esigenza percepita fisicamente ed emotivamente, come la fame o la paura. Fin qui ci siamo, sì, ma dove voglio arrivare? E' presto detto: l'ideologia è un'idea organica che, partendo dai dati a disposizione, si prefigge la risoluzione di un problema avvertito già a livello fisico-emotivo. Senza pensiero l'ideologia svanirebbe nel banale avvertimento di un disagio, ma senza l'impulso fisico-emotivo mancherebbe di un fine avvertito come necessario. Gli anni di piombo erano, notoriamente, anni ideologizzati.
Come in ogni epoca, anche negli anni '70 c'era chi sapeva, chi credeva di sapere e chi non sapeva. Anche negli anni '70 le risposte ideologiche potevano essere compromesse da cattivi dati di partenza per la riflessione, Anche negli anni '70 c'era chi propugnava la rivoluzione non per abbattere il concetto di padrone, ma per sostituirsi egli stesso al padrone allora vigente. Anche allora l'uomo era l'uomo.
Negli anni '70, a causa delle condizioni ancora immediatamente post-rurali del nostro paese, la guerra tra interessi nazionali ed interessi soprannazionali, quella stessa che offrì nel primo conflitto mondiale la migliore occasione per l'emergere dei secondi contendenti citati, restava ancora inavvertita ai più. Poca immigrazione, poche normative invasiva dall'Europa, poca competizione per la manifattura autoctona sul suolo nazionale: l'Italia sembrava sussistesse ancora come una sorta di "sistema chiuso", in competizione, quale ente ancora nazionale, con gli altri paesi. In realtà, ieri come oggi, sia l'industria che la politica reale, quella celata dal teatrino della democrazia repubblicana, agivano per interessi che non avevano ormai nulla più a che fare con il concetto di unità nazionale, nè sul fronte territoriale nè su quello etnico. Anche le grosse ideologie subìvano entrambe la spinta globalizzante dei gruppi di potere: se da un lato, almeno ufficialmente, la stella della bandiera sovietica già di suo rappresentava l'unificarsi, in un solo punto centrale, del proletariato proveniente dai cinque continenti, dall'altra parte ci stava la stella americana dai significati ancora da chiarire. Così come da spiegare resta la stella scelta come simbolo della repubblica italiana. E intanto avanzava il benessere.
"...ma l'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono"
Isaia
Torniamo, ora e per concludere, all'inizio del discorso. Motivi di biasimo e di rimpianto, guardando gli anni passati come gli odierni, se ne trovano sempre. Ma, a fronte dei problemi che, allora, potevano essere avvertiti a livello personale come sofferenza fisica ed economica, sono stati nel frattempo messi al bando dal consumo. Il consumo è stato il grande palliativo tramite il quale il potere nuovo, quello a cui Pasolini non riusciva ancora, allora, a dare un volto, nè un nome, si è andato sempre più consolidando. Il consumo, offerto in simbiosi perfetta con l'identificazione della gioia nello stesso (come una manovra a tenaglia effettuata sul piano antropologico e culturale) ha permesso a questo nuovo potere di non far mai giungere il dolore, nei suoi sudditi, al punto tale da innescare un pensiero di tipo programmatico, nè al punto tale da permettere al pensiero, qualora comunque fosse insorto, di cercare soluzioni aldifuori del consumo stesso. Il pensiero è sostituito dalla logica "dei pacchi" di tante trasmissioni preserali, dove soltanto l'azzardo e la sensazione guidano l'operato in modo cieco e spietatamente circostanziale. Carissimo Kin-chan, perciò: lungi dal mio interesse il voler difendere una qualsiasi delle ideologie che si batterono, più o meno consapevolmente, più o meno giustificatamente, all'epoca, rimpiango di quegli anni un pensiero capace di programmare il futuro partendo da presupposti "altri" dal consumo e dal suo implicito egoismo, per farla breve. Rimpiango la percezione culturale di un "bene" inteso come coincidenza di interessi personali e collettivi. C'erano le bombe e c'era la paura per le strade, si dirà allora. Proviamo a guardare, allora, i telegiornali di oggi: le bombe ed imotivi di paura, quando non ci sono, li si inventa. Ma c'è qualcosa, oggi, che ieri non c'era e che rappresenta, forse, un punto di forza dell'epoca attuale? Certo che c'è: è la maggiore diversificazione delle ipotesi di soluzione, da parte di chi scopre il trucco del mondo in cui siamo costretti a vivere. Ed insieme a ciò, non dimentichiamo, il patrimonio esperienziale delle storie di ieri.
"...la mattina legge molti giornali; è convinto di avere delle idee..."
F. DeGregori, Le Storie di Ieri
È morto da undici anni ma il Tar lo riamette al lavoro
Dopo la lettera ( non credo che mastella risponderà mai è una rarità che i politici italiani di qualunque schieramento siano rispondano ) di un pensionato dalla nuova sardegna a del 30.iX.07 :
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Michela Cuccu
«Ritiro la querela e lo faccio sapere al ministro. Perché è inaccettabile attendere anni per una sentenza». Salvatore Camedda ha preso carta e penna per girare il suo sfogo al ministro della Giustizia, Mastella, per una storia minima ma da manuale, nata da una bega di vicinato. Ma che certo i protagonisti, non avrebbero mai immaginato potesse trascinarsi così a lungo. Cinque anni, per la precisione, senza mai arrivare a sentenza. Una classica vicenda di lungaggini giudiziarie. Alla quale Salvatore Camedda ha deciso di mettere la parola fine. Nell’unico modo possibile: ritirando la querela. Cinque anni fa il pensionato, si presenta dai carabinieri per sporgere una querela nei confronti di un vicino che durante una discussione lo avrebbe minacciato e ingiuriato. «Quando appresi che la vicenda era di competenza del giudice di pace pensai che tutto si sarebbe risolto in tempi brevi. Invece, non è andata così», racconta oggi l’uomo. Mai e poi mai avrebbe immaginato che la questione invece si sarebbe trascinata per ben diciannove udienze «senza arrivare a un giudizio», come ha scritto al ministro Clemente Mastella. Di più. Il pensionato racconta come quella querela fino a oggi gli sia costata una fortuna: «Basti pensare che mia sorella, testimone, ha dovuto far la spola fra Oristano e Torino (dove risiede) per otto volte. Otto viaggi che mi sono costati una fortuna, troppo per chi vive con la pensione di invalidità». Camedda aggiunge: «Del resto se non si fosse presentata, il giudice avrebbe disposto l’accompagnamento coatto». A questo punto il pensionato, ha deciso di arrendersi e ha ritirato la querela. Subito dopo ha spedito una lettera raccomandata a Clemente Mastella. «Se risponderà - ha commentato il pensionato - spero che sia più rapido della giustizia».
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Ora un sentenza del tar che arriva dopo 12 anni , e fin qui un fenomeno diventato ormai normale e quindi niente di nuovo conoscendo la lentezza della giustizia italiana, se non fosse che il vincitoe dela causa era morto da undici anni . Infatti La sentenza riabilita il docente di educazione artistica licenziato nel 1 per “assenteismo” L'insegnante delle medie si era tolto la vita sei mesi dopo la notifica del licenziamento. Davanti ai suoialunni delle scuole medie.spiegare che differenza c'è trapittura a olio e pittura ad acquarello, tra Picasso e an Gogh. Inclasse, alla statale Dante Alighieri di Selargius. Scuola lasciata dodici anni fa a causa di un licenziamento che nei giorni scorsi il Tribunale ha dichiaratoillegittimo. Decisione che forse è la causa della vera tragedia di un anno dopo: Gianpietro Caredda, insegnante di educazione artistica, si era tolto la vita pochi giorni prima della notifica della sentenza del Tar del 1996 ,
quella che aveva sospeso momentaneamente gli effetti del licenziamento per le assenze sul posto di lavoro.
Ora giustizia . Sentenza sul merito. Molto chiara nella sua freddezza giuridica: il tribunale amministrativo per la Sardegna, sezione prima, accoglie il ricorso in epigrafe e, per l'effetto, annulla il provvedimento di decadenza impugnato. Cioè quel maledetto licenziamento di dodici anni fa. ra i familiari, le due figlie di Gianpietro Caredda, Marzia e Manuela, sempre che abbiano voglia di sentir ancora parlare di questa storia potrebbero chiedere un risarcimento che è niente rispetto a quello che hanno passato in questi anni. Senza padre. Ma anche senza madre. Allora avevano quindici e dieci anni. Tutto era nato proprio dalla scomparsa della madre. Il marito, sensibile, amante dell'arte, non se ne era mai fatto una ragione. E da lì era cominciato il calvario della depressione. ssenze da scuola, cure mediche. Anche pesanti. Poi quel provvedimento della scuola. Un disguido burocratico, più che altro. Riletto dai giudici tutto a favore dei familiari di Caredda.Le assenze, che per la direzione della Alighieri, erano ingiustificate per i giudici erano legate sempre a quella malattia.«...Pertanto - si legge nel dispositivo della sentenza - l'amministrazione, essendo a conoscenza delle condizioni di salute mentale del docente, non avrebbe potuto pronunciare la decadenza dall'impiego ma semmai collocarlo d'ufficio in aspettativa per infermità.... disponendo una nuova visita collegiale per verificarne l'idoneità». Il tribunale accerta anche che la figlia dell'insegnante aveva fatto tutto quello che c'era da fare per comunicare a scuola e provveidtorato che il padre, in classe,proprio non ci poteva andare.«Tutte queste circostanze - si legge nella sentenza - sono state completamente ignorate dall'amministrazione la quale si è limitata ad accertare il mancato rientro del docente al termine del periodo di aspettativa autorizzato, senza minimamente verificare le ragioni presentate...Tutte queste mancanze hanno comportato una valutazione incompleta della situazione in cui versava il docente e che avrebbe dovuto essere presa in considerazione...». Chi ha perso Stato,scuola, provveditorato agli studi è stato condannato a pagare 2500 euro di spese processuali.
Una bazzecola rispetto a quello che i familiari dell'insegnante di educazione artistica potrebbero chiedere per i danni morali e materiali. Chi ha perso ora ha solo una carta da giocarsi, il Consiglio di Stato. Ma dovrà sostenere la tesi che Gianpiero Caredda era un “fannullone”. Il Tar ha però già detto che quell'insegnante “fannullone” non lo era nemmeno per idea.
Senza titolo 2053
Orgogliosa di essere debole
QUANTA PIU' POTENZA ESISTE
NEL PIEGARE LE GINOCCHIA
DINNANZI AL RICONOSCIMENTO
DEI PROPRI LIMITI
CHE NEL PERENNE
E VANO TENTATIVO
DI CREARE
CON LE PROPRIE MANI
LA PROPRIA COMPLETEZZA?
MASTELLA MINACCIA LA LIBERTA' DI PENSIERO DI UN BLOGGER
MASTELLA MINACCIA LA LIBERTA' DI PENSIERO DI UN BLOGGER
C'è bisogno del nostro aiuto! Il blog satirico Mastellatiodio rischia di chiudere. Il ministro si è rivolto alla Polizia postale chiedendo l'oscuramento del sito. Mastella accusa il blog di essere neonazista (!?) e di incitare alla violenza. Ho letto accuratamente il sito incriminato e di violento non c'è Leggi ancora
3.10.07
mafia in sardegna e ultime su de magistris
Come ho già detto in vari articoli sul forum dei compagni di strada ed amici ammazzateccitutti.org sia con il mio vecchio nik Ulisse sia con il nuovo ( dovuto a problemi tecnici con il forum ) ex Ulisse la Sardegna ed in particolare la mia zona la Gallura ( leggi Olbia-costa smeralda ) è sempre di più a rischi o infiltrazioni mafiose . infatti dalla nuova Sardegna del 9.06.07 :
Andrea Sini
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Dal nostro inviato
Il sindaco di Tempio Antonello Pintus conferma il sì della Municipalità davanti ai senatori della Commissione Giustizia impegnati da tre giorni in una visita ispettiva nelle carceri isolane partita da Buoncammino. Stamane a San Sebastiano i parlamentari chiariranno se ci sono i denari per la costruzione del nuovo carcere di Sassari. I pesanti tagli della finanziaria nazionale fanno temere che manchino i denari necessari alla chiusura del carcere della vergogna, monumento ottocentesco nel pieno centro della città.
A Tempio Pausania, invece, tutto fa pensare che il nuovo penitenziario possa diventare realtà rapidamente se non altro per il bisogno di carceri di massima sicurezza, inesistenti in Sardegna dopo lo smantellamento delle sezioni un tempo ospitate a Badu e’ carros e all’Asinara. Il sindaco conferma che «le carte sono allo studio del ministero di Grazia e giustizia, che sta mettendo a punto il progetto per un carcere da duecento posti».
Il Comune ha già stanziato i fondi per l’acquisto dei terreni, e un’azienda privata, l’Impregilo, avrebbe a disposizione cento miliardi da investire per costruire il nuovo edificio con la formula del project financing. La società ex Fiat oggi legata all’impero di Cesare Romiti anticiperebbe la spesa, ottenendo in cambio da parte dello stato un canone d’affitto per l’uso del supercarcere.
Se non scatterà questo meccanismo, sarà ben difficile costruire un nuovo edificio per un ministero cronicamente a secco, in difficoltà persino per la progettazione. «Ma l’esigenza di dare a Tempio un carcere moderno è troppo pressante perché si possa perdere ancora tempo», dice al termine della visita alla “Rotonda” il presidente della Commissione Giustizia Antonino Caruso, esponente di An.
Attorniato da ben quattro senatori eletti in Sardegna, Caruso fa l’elenco delle gravi disfunzioni di una galera nata nell’Ottocento con il solo scopo di tenere in gabbia i detenuti, compresi quelli in attesa di giudizio. Niente spazi per attività all’aperto, celle anguste e con servizi igienici praticamente «a vista», con violazione totale della privacy dei detenuti, tre per stanza, fanno della “Rotonda” una galera fuori dal tempo.
«È disumano - dice Nino Murineddu, senatore Ds di Tempio - tenere detenuti giovani, spesso in attesa di giudizio definitivo, in celle così vetuste, umide e malsane, in un carcere privo di spazi per lavoro e socialità». Pino Mulas, senatore olbiese di An, non ha dubbi: «La Rotonda va chiusa, il più presto possibile. Non esistono alternative».
Bruno Dettori, senatore sassarese della Margherita, rilancia. «Questo carcere è una vergogna per i detenuti, ma anche per i trentasei agenti, i medici, gli assistenti sociali che vi lavorano». Fra i trentasette carcerati, oltre la metà sono tossicodipendenti, molti impegnati anche in attività di recupero, ma è davvero difficile prevedere un reinserimento al termine della pena, che in sedici stanno scontando, mentre ventuno sono in attesa della sentenza definitiva. «Non è giusto, e non è utile alla società tenere questi giovani in questo stato», dice Pasqualino Federici, senatore sassarese di Forza Italia.
C’è insomma un coro di consensi, al di là degli schieramenti, a favore dell’immediata chiusura di una prigione d’altri tempi. I parlamentari fanno notare, incontrando il direttore Paolo Sanna, che i rapporti fra detenuti e guardie sembrano buoni, non esistono tensioni specifiche all’interno della “Rotonda”, ma qui dentro è davvero impossibile qualsiasi progetto di reinserimento dei condannati, giovani e giovanissimi. In particolare è difficilissimo trovare loro un lavoro, anche per la mancanza di spazi fuori dalle celle.
Non resta che la chiusura, Roma permettendo. Antonino Caruso non ama i giri di parole. «Il ministero - dice il presidente della Commissione - punta ad aprire a Tempio un carcere nel quale ospitare soprattutto detenuti soggetti alle ferree regole del 41 bis. Ma la Commissione chiederà che ci sia anche un’area destinata a chi è in attesa di giudizio, perché la città Pausania non merita questa “Rotonda”. È roba che non fa onore al nostro Paese. Ed un po’ il simbolo della situazione delle carceri della Sardegna, dove esistono anche altri problemi ma l’emergenza più drammatica è quella edilizia».
Sovraffollamento e locali fatiscenti sono una pena ulteriore per i detenuti. Meglio si sta, e soprattutto si potrebbe stare, a Mamone, casa di reclusione all’aperto fra Bitti e Lodè dove duecento e passa detenuti allevano il bestiame. «Lì ci sono grandi potenzialità per un carcere volto alla rieducazione», pensano i senatori. Ma intanto la Rotonda e San Sebastiano sono ancora in piena attività. >> Unione sarda settembre ( non ricordo la data esatta del 2002
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C'era una volta anzi, c'è ancora a Lamezia Terme (CZ) una società che si chiama “Why Not?” che da tempo, praticamente sin dalla sua nascita, presta i suoi lavoratori interinali alla Regione Calabria per servizi che vanno dalla sorveglianza idraulica, alla tutela del patrimonio, alla gestione del personale, di banche dati ed altri servizi informatici; questa società impiega oggi 635 dipendenti e vanta un fatturato di 12 milioni di euro. Certamente gran parte del merito di tale successo è dovuto al fatto che in pratica la Regione, seppur con decine di migliaia di dipendenti, non riesce – per così dire - a gestire neppure il proprio personale, e si affida perciò in outsourcing a “Why Not?”.
E fin qui sembra l'inizio di una storia quasi “normale”, magari una di quelle storie di piccola clientela come tante ce ne sono in Italia, ed invece c'è dell'altro, e “che” altro!Da “Why Not?” mutua oggi il nome l'inchiesta aperta alla Procura della Repubblica di Catanzaro e portata avanti dal sostituto procuratore Luigi De Magistris, perché sarebbe questa la società capo-fila di una serie di scatole cinesi finalizzate all'intercettazione di una gran parte dei finanziamenti pubblici erogati dalla Regione Calabria e dall'Unione Europea per i più disparati settori economici. E adesso comincia il bello.Durante gli interrogatori dei testimoni (anche interni a Why Not) da parte di De Magistris sono venuti fuori nomi di importanti personaggi del mondo della politica calabrese nonché dell'imprenditoria e delle forze armate di tutta Italia e così nei mesi scorsi i carabinieri hanno perquisito decine di abitazioni private per poi irrompere addirittura al Palazzo del Consiglio regionale negli uffici privati di alcuni consiglieri ed assessori regionali alla ricerca di materiale probatorio per l'inchiesta. Cioè, come se i carabinieri irrompessero negli uffici parlamentari di Montecitorio, giusto per farti comprendere la gravità della cosa.E così le persone indagate sono 19 e provenienti da tutta Italia. Tra queste anche il generale Paolo Poletti, attuale capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza, l'assessore al turismo e Vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo (Ds), l'assessore regionale all'agricoltura e forestazione, Mario Pirillo (ex Margherita adesso esponente del Partito Democratico Meridionale), un consigliere regionale dei Ds, Antonio Acri, l'ex responsabile per il Sud Italia della Compagnia delle Opere, Tonino Saladino (più volte intercettato al telefono con il Guardasigilli Mastella), l'ex assessore regionale alla sanità di centrodestra, Gianfranco Luzzo ed un quarantenne di Vibo Valentia, Salvatore Domenico Galati, già collaboratore dello staff del senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Giancarlo Pittelli.Un bel minestrone di inciuci, non c'è che dire. E se vi dicessi che tra gli indagati ci sono anche il capocentro del Sismi di Padova, Massimo Stellato, ed una funzionaria del Cesis (l'ufficio di coordinamento dei servizi segreti), Brunella Bruno?Ecco che il quadro della situazione si manifesta in tutta la sua preoccupante tristezza e drammaticità.I reati contestati, a vario titolo, spaziano dalla corruzione, all'associazione a delinquere, alla violazione delle leggi sulle associazioni segrete (sic), alla truffa, al finanziamento illecito ai partiti.Addirittura si ipotizza per alcuni l'appartenenza ad una massoneria coperta (la c.d. “Loggia San Marino”), che sarebbe servita da collante per portare a termine gli affari illeciti del gruppo di potere trasversale con le dovute coperture istituzionali. Cioè, praticamente, pare si tratti di una vera e propria lobby e che questa abbia influito sulle scelte di amministrazioni pubbliche per l'utilizzo di finanziamenti e l'assegnazione di appalti.
Ovviamente inutile dire che il Vicepresidente Adamo, ad esempio, in linea con la recente linea Ds sui magistrati milanesi, si è subito detto pubblicamente vittima di un complotto contro sé, il suo partito, la sua famiglia ed il suo lavoro, accusando, seppur indirettamente, il PM dell'inchiesta di agire per conto di non si sa chi (e meno male che lo stesso De Magistris era stato inserito anni fa nel famoso elenco delle “toghe rosse” di berlusconiana memoria!).
Eccola la regione del dopo-Fortugno! Eccola la regione dove un uomo delle Istituzioni, un politico, è stato ucciso meno di due anni fa in un seggio delle Primarie, a Locri, giusto sei mesi dopo quelle elezioni regionali dove il centrosinistra, imbarcando di tutto ha raggiunto il record storico di preferenze (oltre il 62% dei consensi).
E non finisce qui. Il 20 giugno scorso, dopo la riunione della Conferenza dei capigruppo e dei presidenti di Commissione in Consiglio regionale, è stato dato mandato al presidente del Consiglio, Giuseppe Bova (Ds), di (cito testualmente) <<assumere, attraverso l'Avvocatura regionale, ogni iniziativa giudiziaria volta alla difesa dell'onorabilità dell'Assemblea>>. In poche parole i politici coinvolti nelle inchieste attraverso il compagno Bova hanno querelato i testimoni di De Magistris con i soldi dei contribuenti, bene sottolinearlo, dopo aver già querelato per fantomatiche diffamazioni anche noi di “Ammazzateci tutti” a dicembre 2006, rei di aver chiesto di non essere più strumentalizzati politicamente e sollecitato chiarimenti circa la questione del 50% - di allora – di consiglieri regionali inquisiti (dato comunque confermato successivamente anche dalla Direzione Nazionale Antimafia e dal Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso ed oggi salito al 65%, con 33 consiglieri inquisiti su 49 eletti).
Di queste cose, quanti giornali e televisioni ne hanno parlato e ne parleranno?
Io sono solo uno squattrinato 21enne studente fuori sede con già due querele sulle spalle, e più di questo ultimo disperato appello non so proprio cosa fare ed a chi rivolgermi. Al Presidente della Repubblica? Alla Corte Europea? Alle Nazioni Unite? A chi, a che cosa ? (....) continua qui
Veltroni er piotta
Senza titolo 2052
Saper dimenticare che sia giusto o sbagliato non fa parte di me
Hai i miei stessi occhi questo nessuna bugia potrà cambiarlo
Odiami se vuoi hai già dimostrato di poter vivere senza di me
Ma davanti allo specchio questo non riuscirai a dimenticarlo
Non mi sarei accontentato di essere un amico ma
Per te lo sarei stato comunque non ti avrei lasciata sola
Se gliene darai l'occasione miliardi di persone continueranno
Cercheranno di deluderti mentre tu scegli di odiare i miei occhi
E io ho cominciato ad avercela con il tuo nome è soltanto un nome
E' ciò che continua a ripetere quella gente come se davvero sapesse
Potesse capire cosa è sempre significato per me quel semplice nome
Per quello che hai fatto no non esiste una spiegazione
Perché ora è chiaro è ciò che non hai fatto che
E' riuscito a cambiare le cose non penso ci sia un senso
Nell'odiare qualcuno che ti spinge ad essere te stessa
E io sì io avrei continuato a difenderti contro tutti
Nonostante tutto e adesso continua pure a vivere la tua vita
Come hai sempre fatto ma che ti piaccia o no è nella mia vita
Che continuerai a vivere davvero sei libera di odiarmi se vuoi
Ma davanti allo specchio troverai anche me dentro i tuoi occhi
Perché per quanto il resto del mondo i tuoi amici la tua famiglia
Potranno continuare a farti credere che io sia sempre stato uno
Fra tanti uno come tanti un giorno ti chiederai il senso di questa famiglia
Che non è riuscita a guardarti negli occhi e avere il coraggio
Di dirti che stavi sbagliando
Odiami se vuoi è la scelta più facile non ho chiesto il tuo permesso
Per innamorarmi di te non volevo innamorarmi di te è successo
E' successo e basta non c'è altro da sapere perché dentro i miei occhi
Nessuna domanda è sempre stato tutto molto chiaro
Senza titolo 2051
« "Dopo aver eliminato l'impossibile, per quanto improbabile, ciò che rimane può corrispondere al vero". » | |
(Holmes parlando con Watson in La scienza della deduzione, secondo capitolo di Uno studio in rosso) |
Senza titolo 2050
ECCO A VOI L'INDOVINELLO RI/CREATO DA LUCKY E IL SUO AMICO ACULNAIG ! :-)
QUAL'E' LA CITTA' PREFERITA DALLE PECORE ? LA RISPOSTA DOMANI SU QUESTO POST ! :-)
2.10.07
Senza titolo 2049
A PROPOSITO DI BEPPE GRILLO
A proposito di Beppe Grillo e del suo Vday, che mi guardo bene dal giudicare, ma sul quale mi piace fare alcune considerazioni. L’Italia è un paese del quale una buona parte dei propri cittadini è scontenta ed ai quali la classe politica dirigente di entrambi gli schieramenti non solo non sa dare risposte ma, quelle che dà, sembrano risposte di un sordo che non ha ben sentito la domanda. Gli italiani chiedono in effetti non molte cose e quelle che chiedono essenziali. Lavoro per i propri figli, se non proprio per i padri, ordine, una classe politica che meriti i privilegi che ha e che mantenga fede agli impegni presi, soprattutto quelli presi in campagna elettorale, e una moneta che abbia un potere d’acquisto congruo. A queste domande quali sono le risposte? Non si riesce a governare dicono per la risicata maggioranza, oppure per colpa del sistema elettorale, e ancora ci vorrebbe un partito unico forte, dal che si dovrebbe dedurre che qualcuno non meglio identificato non voglia il bene del paese. Ma chi? Mistero. Questo qualcuno, che non si capisce bene impedisca tutto ciò che può andare a nostro vantaggio, scompare quando si tratta di salassarci, compresa la sinistra radicale che spesso non oppone nessuna resistenza, e quando la oppone è già pronta a recedere dalle proprie posizioni per lo spauracchio della caduta del governo. Ora Grillo tutto questo lo ha capito, e potrà piacerci o non piacerci, potremo condividerne o non condividerne le idee, io stesso alcune non le condivido e ho pure qualche perplessità che attende di essere fugata, ma ha portato a firmare in piazza 300.000 mila persone. E il merito di tutto questo più che suo è di questa politica che ha preso una strada completamente opposta a quella che i cittadini che rappresenta avrebbe desiderato prendesse.
(Pietro Atzeni)
Senza titolo 2048
I miei ulivi di Sardegna
Per quanto piegati, storti, contorti
in mille modi
dal forte vento di maestrale
i miei ulivi di Sardegna
Sempre protesi con la chioma
Verso il loro sole
Così anch’io dicono
per questo molto avrei perso
Ma la sera quando il sole tramonta
quanta pace nei miei occhi
specchio dell’anima.
(Pietro Atzeni)
Senza titolo 2047
Che stupido, narrare me...
Proprio ora in cui cominciavo a valorizzarmi.
Narrarmi, e con che? Dire cosa?
Ma poi riuscirei a descrivermi?
Metto una mano nel mio giubbino e lentamente tiro fuori una sigaretta.
Inutile dire che essa, compagna di notti, ancora una volta mi frena l'animo.
Trovarsi seduto qui nel mio studio,
trovarsi a scrivere come sui banchi di scuola,
Trovarsi a imprigionare nuovi pensieri...
Lottare solo perché lo vaglia io, tutto questo mi turba.
Ritorno a scrivere per provare nell'animo ora, le stesse pulsazioni di tanti scritti, che nella mente vengono via via spolverati dalla mia memoria.
Sapere che l'unica soddisfazione rimane questa, questa futile e disperata reazione di scrivere.
Pochi capiranno quanto ho provato e narrato in queste frasi.
Pile di libri attorno a me...
Alcuni compresi, altri no.
Dalla porta dello studio entra la TV,
inutile passatempo ora, dato che non è il momento adesso.
Mi giro intorno e rivedo nel chiuso del mio studio, tanta freddezza intorno a me, tra queste pareti bianche, interrotte da scaffali colmi di libri e videocassette, di cui ho perso memoria.
La sigaretta stretta fra 2 dite è quasi finita
Ed è finita anche la voglia mia ora di scrivere.
Si spengono le luci, di questo ennesimo atto della vita mia.
Senza titolo 2045
azioni quirinalizie, già viste in verità, incombono sul governo Prodi che dovrebbe ricordarsi che le spallate sono innocue al contrario delle faide familiari!
il buon Giorgio Napolitiano si muove perchè chiamato a farlo ma vedete che il buonismo alla lunga regala brutte sorprese? aspettare un governo futuro fa male come il caldo africano.....
Forza Romano Prodi, resisti!
in italia non si vuole cambiare veramente
Neri Marcorè imita Ligabue
sempre a prendere schiaffoni
A tenere tutti buoni
circondato da coglioni
Una vita da prodiano
a dar retta anche a Parisi
Tutti vogliono poltrone
o minacciano una crisi
Una vita da prodiano
uno strilla l'altro inciucia
Con i senatori a vita
dacci dentri di fiducia
rappresenta benissimo la situazione del nostro paese un Un Italia spaccata fa comodo ai politici continueremo ad imprecare
Lettera firmata Sassari
Tutto quello che dice Grillo è pura verità. Lui ed altri non fanno altro che ricordarcela. T&uttavia non si riuscirà mai a fare niente, perch ci vor- rebbe una sommossa popolare, e le sommosse portano allo spargimento di sangue, alla morte di innocenti, alla guerra civile. Queste cose potranno succedere solamente se la maggioranza del popolo italiano sarà portato alla fame, quella vera e non per finta. Se invece, come avviene in Italia, la povertà tocca la minoranza del popolo, non succederà mai niente. Questo i nostri governanti lo sanno benissimo, e quindi cercano di mantenere questa dif- ferenza. Immaginate voi un Paese dove tutti vivono eco- nomicamente allo stesso livello, pagano tutti le stesse tasse, dove davvero l'uguaglianza tra i simili non porta a lotte sociali come potrebbero esistere due coalizioni politiche Non ci sarebbe un motivo valido per lo scontro elettorale. Questa Italia a loro sta benissimo cos com'è, per fare sempre gli affari loro. E noi quotidianamente ad imprecare...
1.10.07
Senza titolo 2044
L'AVETE LETTO QUESTO LIBRO ? :-)
DOMANI LA RISPOSTA DELL'INDOVINELLO DI LUCKY E ACULNAIG ! OLIVE DOLCI :-)
alle primarie vota la Fatanuda - 1
le comparse ufficialmente candidate alle Primarie del 14 si sono incontrate e in coro hanno gridato un liberatorio << give me five>>, intanto Walter l'Africano continua a fare l'opinionista Rai, gli danno spazio e lo spazio è vuoto, il vuoto è freddo!
Alle Primarie ricordati di essere un cittadino consapevole: vota la realta', scrivi Fatanuda
La misura è colma
La misura è colma
Lo Stato italiano pone in essere atti e comportamenti discriminatori nei confronti dei suoi cittadini.
E' ora di dire BASTA con i privilegi politici ed economici regalati alla chiesa cattolica.
Rivolgiamoci direttamente alla Commissione Europea e al Consiglio d'Europa, perché supportino la nostra lotta contro
- i crocifissi appesi nelle aule scolastiche e giudiziarie di un Paese laico,
- l'insegnamento della sola religione cattolica,
- il prelievo forzato dell'otto per mille,
- l'esenzione dall'ICI per gli esercizi commerciali gestiti dal vaticano.
I nostri governanti ci chiedono il voto ogni cinque anni, ma poi decidono su qualsiasi problema senza tener conto delle nostre opinioni, ci riempiono di tasse, ci riducono gli stipendi e le pensioni, non si preoccupano minimamente dell'aumento del costo della vita, fanno vivere i giovani nella precarietà, impedendo loro di formarsi una famiglia.
Avanti così non si può più andare. Non possiamo continuare a restarcene con le mani in mano. Dobbiano agire di nostra iniziativa, prima che coloro che giocano sulla nostra pelle ci declassino da cittadini a sudditi.
Chi desidera vivere in un Paese laico, dove la realizzazione dei diritti civili non possa venire ostacolata dal clero, una moderna democrazia europea e non una teocrazia medievale,
chieda la Letterabastaprivilegichiesacattolica, inviando una email a "axteismo@yahoo.it",
inviti i suoi amici blogger a fare altrettanto,
ne stampi due copie e le invii ai seguenti indirizzi:
Commissione Europea
rue Archimede 73
8-1040 bruxelles - Belgio
Consiglio d'Europa
Avenue de l'Europe
67075 Strasburgo Cedex - Francia
Senza titolo 2043
FIRENZE - Arreastati in Toscani vari esponenti del clan napoletano Formicola per furti. Le manette ai polsi sono scattate anche per i gestori di tre alberghi di Montecatini terme che riciclavano il denaro del clan. Gli hotel sono stati posti sotto sequestro. Le ordinanze di custodia cautelare emesse sono state 40. Gli indagati sono 104. I reati contestati sono: associazione di stampo camorrisitico, usura, estorsioni, furti di tir e di assegni, spaccio di droga e di banconote false. I militari hanno messo le manette ai polsi all'imprenditore Francesco Rastrelli, 41 anni, e alla consorte, nonchè coetanea, Laura Abagnale per riciclaggio di denaro sporco. Questi attraverso le società Granduca srl, Smarthotel srl e Medici srl, gestivano a Montecatini gli alberghi: Le fonti, Medici e Granduca Leopoldo. I tassi di usaura rilevati dagli inquirenti andavano dal 60 al 120%. Numerosi sono stati i furti di assegni postali che hanno visto la complicità anche di impiegati postali. Senza scrupoli questi ha fatto rubare per ben tre volte la pensione ad un povero anziano (e noi che con le nostre tasse finanziamo gli stipendi degli impiegati postali VERGOGNA ndr) . Dalle indagini è emerso anche l'ingresso illegale in Italia di 925 cittadini russi e traffico illecitro di cocaina mescolata con cloridato di sodio ed imbottigliata.
Non si trattta della prima inchiesta sulle infiltrazioni camorrisitiche in Toscana. In passato ce ne sono molte altre che hanno visto coinvolti clan di Caserta in merito a reati di usura e di estorsioni. Ma in Toscana non opera solo la camorra casertana. A Prato, infatti, è ben radicata la N'drangheta calabrese che con la mafia albanese gestisce lo spaccio di cocaina. Uno dei nuovi capo - zona albanesi che gestisce lo spaccio di cocaina è Altin Zaimi, cugino di un mafioso albanese, da poco registrato presso i registri della Questura di Prato come spacciatore. Zaimi aveva precedenti per aggressione e rapina ai danni di un cinese e furto di materiale edile presso un cantiere.
Per quanto riguarda la mafia russa questa è la più temuta in Toscana. Il giornalista di Repubblica, Sansa, ha collegato il riciclo del denaro sporca da parte della mafia russa agli scandali della Bpi. La mafia russa gestisce soprattuto night e la prostituzione da strada. A firenze, inoltre, vi sono molte donne russe di mezza età che pernottano in alberghi e non si sà se hanno un regolare permesso di soggiorno o meno.La mafia russa investe soprattutto nel settore alberghiero. In tali settori è èpresente anche la mafia siciliana.
Infiltrazioni mafiose potrebbero esserci anche in società immobiliari, in catene dedite alla grande distribuzione alimentare e in tante altre grosse attività commerciali.
Romilda Marzari
30.9.07
Senza titolo 2042
CASERTA - Venerdì per me è stato davvero un brutto venerdì all'influenza si è aggiunta una brutta notizia: il Quotidiano di Caserta, l'ultimo quotidiano con cui ho lavorato prima di trasferirmi in Toscana ha chiuso. La notizia mi è stata data da un ex collega Marco Malaspina, divenuto giornalista da poco e che ora è vicwe direttore di un mensile casertano nato da poco. La notizia per me è stata un pugno in un occhio. Premetto che ho una causa di lavoro in atto per ingiusto licenziamento e sotto pagamento delle prestazioni giornalistiche effettuate contro i proprietari del giornale. Ma la di là degli individui che hanno finanziato economicamente il giornale: si tratta dell'allora assessore presso il comune di Caserta Donatella Andrisani in seno al Nuovo PSI di Craxi (si tratta dell'anno 2004/2005) e dal figlio (di cui non ricordo il nome) del consigliere comuale del comune di Caserta sempre in seno al Nuovo PSI Luigi del Rosso. Di sicuro chi aveva pensato che l'apertura del quotidiano è stata finalizzata solo a dare più spazio alla candidatura regionale di Luigi Del Rosso forse non si era tanto sbagliato. Il gruppo che si era creato ci credeva in questo piccolo giornale. Ci credeva perchè amavamo il mestiere di giornalista (ed io lo amo ancora). Il giornale andava avanti con gli attacchi alla mala politica da parte del mio ex marito Mario Tudisco (lui è stato il mio pigmaleone), la cronaca sindacale senza "peli sulla lingua" di Maria grazia Manna, lei ha detto tutta la verità sul caso Finmek (una fabbrica di Santa Maria Capua Vetere che ha messo in cassa integrazione tutti i suoi dipendenti), il direttore Carmine Riola ed io con la nostra passione per la cronanca nera e per la cronaca giudiziaria. Ma un quotidiano che mette nero su bianco tutto, senza censure e senza pressioni economiche, che non vuole ascoltare neanche i "ricatti" degli amministratori non poteva durare in provincia di Caserta. Lì anche la cronaca giudiziaria è filtrata dagli avvocati dei camorristi e và avanti il cronista che omette di scrivere ciò che gli viene "comandato" di non pubblicare. Eppure, i piccoli "scrivani fiorentini", come ci avevano definito alcuni colleghi, sono riusciti il 31 gennaio del 2005 a puntare i riflettori nazionali sul problema camorra in provincia di Caserta. I cenerentoli dell'informazione casertana hanno fatto venire le telecamere di "Chi lo ha visto?" a Caserta per indagare sul caso di un ragazzo sparito perchè avrebbe fatto debiti di gioco e si sarebbe trovato coinvolto anche in un giro di droga leggera. Ed il regista Dean Buletti ha fatto un'intervista in quella piccola redazione fatiscente da dove è emerso la realtà della camorra casertana. Una realtà che tende a negare l'istruzione ai minori residenti nelle periferie cittadine perchè devono entrare a far parte dell'esercito della camorra. Un realtà fatta di riciclaggio di denaro sporco grazie al ciclo del cemento e dei rifiuti. Lo stesso piccola quotidiano ha poi collaborato con l'inviata Filomena Ruollo e con il regista Fiore Di Renzo sempre della redazione di "Chi lo ha visto?". Ma non sempre il piccolo davide può vincere contro il gigante Golia. In questi giorni che sono stata a letto con la febbre mi sono ricordata di tanti bei episodi vissuti nella redazione del quotidiano che era divenuta la mia casa. Mi ricodo di quando feci visita per farmi conoscere come cronista di nera al capitano dei carabinieri di Teverola. Mi regalò un calendario dell'arma. Appena lo portai in redazione il direttore lo affisse al muro, per noi due - fanatici dell'arma - si trattò di un evento sacro quasi quanto assistere all'alza bandiera con sottofondo l'inno nazionale. Mi ricordo quando telefonai al capo della Digos di Caserta, Arturo Compagnone, e feci finta di essere un altra giornalista per avere delle notizie di approfondiemento su di una velina della polizia che ci era pervenuta in redazione. Questi si accorse subito che stavo fincendo e ................dopo un pò mi presentai ma non finì lì. Fui convocato di urgenza in Questura, presso la sede della Digos, che paura e che emozione di gioia provai allo stesso tempo. Il mio ex marito disse"E' la votla buona buona che ti arrestano". mariagrazia Manna, però, conosceva il dottor Compagnone e lo chiamò dicendogli che ero una brava ragazza. Allora avevo 28 anni. Indossavo un jenas a vita bassa largo, una maglietta sportiva larga e per rilassarmi entrai in Questura con il lettore cd nelle orecchie ascoltando i 99Posse (Un gruppo musicale di estrema sinistra). Appena vidi il capo della Digos però capii che anche se sembrava burbero alla fine era un uomo buono come come il pane. Infatti riuscii a fargli tenerezza per la mia buona volontà. Bei ricordi. Peccato che la censura politica e camorristica della provincia di Caserta o, come direbbe lo scrittore Saviano, "Terra di Camorra" ha fatto chiudere il Quotidiano di Caserta.
Romilda Marzari
Senza titolo 2041
San Nicola La Strada - Il luogotenente Pio Marino è il nuovo reggente della stazione dei Carabinieri di San Nicola la Strada. Riconosciuto esperto della lotta alla criminalità organizzata, è già stato, per alcuni anni, “semplice” cittadino sannicolese: una garanzia per la sicurezza e la legalità di uno dei comprensori più monitorati della provincia.
Il luogotenente Pio Francesco MARINO è il nuovo comandante della stazione dei Carabinieri di San Nicola la Strada. Succede al M.llo Salvatore Bifano, che dagli inizi di settembre aveva annunciato il suo trasferimento per la Calabria dopo quattordici anni di permanenza nel casertano.
Marino è un esperto investigatore, grande professionista e profondo conoscitore della realtà camorristica di Terra di Lavoro, dove vi opera dal 1982. Nato a Lucera, in provincia di Foggia, quarantacinque anni fa, sino a ieri ha prestato servizio presso la 1.a Sezione (omicidi e criminalità organizzata) del Nucleo Operativo del mitico Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta, guidato dal Colonnello Carmelo Burgio, assurto alla cronaca negli ultimi tempi per l’eccezionale impennata negli arresti “eccellenti” che hanno determinato una netta diminuzione dei reati rilevati nella provincia. Pio Marino, che è “uso obbedir tacendo e tacendo morir”, come recita il motto dell’Arma dei Carabinieri, lo scorso 27 luglio 2007 ha compiuto 28 anni di servizio, essendosi arruolato all’età di diciassette anni, il 27 luglio del 1979, in qualità di Allievo Carabiniere. Dunque, una carriera iniziata dalla base, cosa che lo rende molto vicino ai suoi collaboratori, dai quali è particolarmente stimato ed apprezzato per le sue notevoli qualità umane. Per sei mesi, da gennaio a settembre del 1980, è stato in servizio presso il 13.mo BTG Friuli Venezia Giulia, prima di vincere il concorso interno per sottufficiale che lo ha portato, per due anni, a frequentare la Scuola Sottufficiali di Velletri e di Firenze.
Nel giugno del 1982 viene assegnato, sino all’ottobre dello stesso anno, alla Stazione Carabinieri di San Cipriano d’Aversa, dove ha iniziato a maturare la sua profonda esperienza nel campo della lotta alla criminalità organizzata. Dal 1982 al 1984 è addetto al Nucleo Anticrimine di Caserta, poi, per altri tre anni, presta servizio al Nucleo Operativo del Comando Provinciale.
Tra l’87 e l’88 presta servizio al NORM (Nucleo Operativo e Radiomobile) della Compagnia di Maddaloni per essere poi riassegnato, sino al 1990, al Nucleo Anticrimine di Caserta.
Dal ‘90 al ‘95 l’importante salto che lo proietta in una dimensione nuova che lo porterà, in seguito, ad operare anche all’estero. Viene, infatti, assegnato al ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) - Sezione Anticrimine di Napoli, che gli varrà, il 9 settembre 1995, l’elogio concessogli dal Generale di Brigata Mario Nunzella.Dal ’95 al 2000 è assegnato alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria C.V., dove approfondisce “sul campo” una già ricca ed apprezzata esperienza. Dal 2000 a tutt’oggi è addetto alla 1.a Sezione del Nucleo Operativo del Comando Provinciale di Caserta, servizio svolto con eccezionale abnegazione e totale dedizione alla causa, al punto da valergli importanti riconoscimenti ufficiali, tra i quali l’Encomio “Semplice” (29 settembre 2003) e l’Encomio “Solenne” (16 giugno 2005) concessigli dai Generali di Corpo d’Armata Comandanti del Comando Interregionale Carabinieri “Ogaden”, Sabato Palazzo e Massimo Cetola.
Inoltre, in tale periodo ha anche partecipato, dal gennaio al luglio del 2004, alla missione di peacekeeping dell’MSU in Kosovo.
San Nicola la Strada non poteva avere un professionista alla lotta contro il crimine organizzato (e non) migliore del Luogotenente Marino. Tributargli un caloroso benvenuto è il minimo che si possa fare. Ma Pio Marino è già stato, per diversi anni, cittadino sannicolese. Allora: bentornato, Comandante!
Carabinieri in marcia
Fonte "CORRIERE DI SAN NICOLA ON LINE"
Senza titolo 2040
by Tomasz Rut
Sensi Danzanti
Annodo il mio corpo al tuo
danzano i sensi,
raccattati silenzi di commozioni fresche ed interminabili,
dolci bisbigli di tenere e calde parole.
Sfumate carezze s’insinuano negli anfratti
delle membra mai appagate d’amore.
Sul ventre addolcito da arruffate lusinghe,
danzano le tue mani la festa del piacere.
Brividi attraversano il dorso mio bianco,
oscillano labbra di trepidi baci tenaci.
Gli occhi si socchiudono deliranti,
la lingua arruffata genera calda saliva di desiderio,
lievi si odono respiri d’amore,
mentre morbide dita
sfiorano le sinuosità del folle desiderio.
Sosta il mio corpo:
magma fiammeggiante in un alcova d’amore
Silvana Bilardi
29.9.07
forza romano prodi
qualcuno magari rimasto all'estero al ritorno potrebbe credere che Walter Veltroni sia stato assunto dalla Rai come commentatore light e puntuale, ha uno spazio ogni cinque minuti nella fascia serale, con scarso appeal....lo crederebbe chiunque visto che per anni il clan di D'Alema lo aveva premiato e relegato a Roma e lui contento aveva gridato per anni ai quattro venti << sono un africano vero.. dopo la politica solo Africa; chiamatemi Walter L'Africano!!!>>
La vita cambia, raccoglie il soggetto più reietto e ne fa un sovrano, se poi il sovrano per tutta la vita ha consumato vendette e tradimenti non fa niente, è sepre africano, è buono, è il buonismo.
Ora vedremo come sarà la bontà di Walter l'Africano con Romano Prodi che resiste alle spallate fasciste, agli scherzi da prete di Rutelli, ai purganti di D'alema, ai discorsi da lavandaia di Fassino.
Forza Romano Prodi
ecco perchè sto con De magistris
ringrazio per avermi fornito il codice per poterlo emttere sul nostro blog
Bruce Springsteen - Mrs McGrath
contro la guerra ( ispirata ai moti irlandesi del 1916 ): è il canto di dolore di una madre irlandese.Questa canzone, cantata da Bruce Springsteen, nell’attuale situazione internazionale assume anche connotati politici. Il testo, intriso di humour nero, sottolinea la tragicità della guerra attraverso la storia di una madre che rimprovera il proprio figlio per essere tornato dal fronte dimenticandosi le gambe (che sono state, ovviamente, amputate).
Ecco il testo
Traduzione: “Signora McGrath”,disse il sergente / “vuole fare un soldato di suo figlio, Ted ? / Con una giubba rossa e un gran capello / Signora. McGrath non le piacerebbe?” / La signora. McGrath visse lungo la costa / E dopo sette lunghi anni o forse più / Vide una nave che entrava nella baia / Con suo figlio da tanto lontano / “Oh, caro Capitano, dove sei stato? / Hai navigato per il mediterraneo ? / Hai notizie di mio figlio Ted? / È vivo o è morto” / Poi venne Ted senza gambe / Al loro posto due protesi di legno / Lo baciò una o due dozzine di volte / Dicendo “Dio mio Ted sei tu?” / Eri ubriaco o eri cieco / Quando hai lasciato le tue due gambe? / O forse era quando camminavi sopra il mare / Che ha consumato le tue due belle gambe?” / No non ero nè ubriaco nè cieco / Quando ho perso le mie due gambe / Una palla di cannone il cinque maggio / Portò via le mie due belle gambe / “Teddy figlio mio” pianse la vecchia vedova / “Le due belle gambe erano l’orgoglio di tua mamma / Quei pezzi d’albero non vanno bene / Perché non sei corso via da quella grossa palla di cannone?” / “Ogni guerra in terra straniera, io proclamo / Vive sul sangue e sul dolore di una madre / Preferirei avere mio figlio come era / Piuttosto che il Re d’America / E tutta la sua flotta!”
primarie per le tv
quando una persona non sa di far parte di un'organizzazione politica vuol dire che è vittima della disinformazione; se gruppi di persone parlano di novità dinanzi a cose vecchie e non sanno di far parte di una spa politica si tratta sicuramente di una scelta virtuale della partecipazione.
cari elettori ed elettrici,
nonostante le chiacchiere e l'ansia giacobina di Grillo le cose non sembrano cambiare; enti, segretari regionali e nazionali, cda, controllate e gestite, fondi, rai ecc...ecc.. non hanno cambiato le basse procedure di accesso, nemmeno negli intenti futuri!!
se vi parlano di politica attraverso i video, youtube e qualche blog copia e invia vuol dire che vi stanno rifilando una "sola", siete usati, siete roba da mettere in fila per far vedere alle tv chi comanda...
28.9.07
ricariche gratuite per cellulare
Non è spam, ma un sito molto interessante...
Ho trovato un forum dove periodicamente si possono ottenere ricariche gratuite per il cellulare in modo semplicissimo.
Credetemi, non è una fregatura, ho già partecipato due volte ed ora è in corso un'altra edizione.. funziona davvero!!!! www.smanettonidelweb.it
Vi iscrivete al forum, leggete le istruzioni e incominciate a guadagnare dindini per il cellu...
Autunno
Immagine Franca Bassi mentre beve un calice di buon vino
Per i vicoli, si sente il profumo delle castagne, l'odore del vino ribolle nei tini. Lo scoppiettio della legna secca, piano piano riscalda la piccola stanza, lo spazio s'illumina, le ombre, si muovono lente sulle pareti in silenzio ti fanno compagnia. Le foglie ingiallite danzano nell'aria per te, delicatamente si posano morte, sulla terra bruna. Franca Bassi
27.9.07
Senza titolo 2037
sul più bello qualcuno con le scarpe invernali, l'auto pulita e il biglietto per il teatro in tasca griderà: qui ci vuole il presidenzialismo forte come lo sciroppo!!
penosi quelli che sfilano al family day e poi maledicono il v day, a ciascuno la sua dose di insignificanza, a me l'assenza......
vivo nuda nella teologia degli oggetti, tu votami
questo non è vero islam
niziamo oggi un nuovo genere di rubriche. Parleremo di personaggi storici, sportivi, ma anche di eventi, di oggetti, di programmi televisivi, di stranezze, di tutto insomma. Attendo consigli e insulti tra i commenti.
A cadenza settimanale vedrete gli altri “crudeli” del mondo, quindi iscrivetevi al feed (a destra) e alla mailing list (in basso a destra), per non perdervene neanche uno!
Prima di iniziare questa rubrica vorrei specificare alcune cose:
-questa è solo la prima puntata, ma, come potete intuire dal #1, ne seguiranno delle altre.
-#1 non vuol dire che Ayatollah Khomeini sia stato l’uomo più crudele della storia, ma solo che è il primo ad essere approfondito.
Ayatollah Khomeini è stato il capo religioso in Iran dal 1979 al 1989. Egli implementò la Sharia, la legge religiosa islamica, con le regole di abbigliamento sia maschili che femminili, tramite la Guardia rivoluzionaria islamica ed altri gruppi islamici. L’opposizione a tali regole veniva, e spesso viene ancora punita con regole molto severe .
In un suo intervento alla scuola Fayzieah a Qom, il 30 agosto 1979, Khomeini disse: << Coloro che cercheranno di portare corruzione e distruzione nel nostro paese, verranno oppressi in nome della democrazia. Sono peggio degli ebrei Bani-Ghorizeh, e vanno uccisi. Opprimeremo loro secondo l’ordine di Dio e la chiamata di Dio al fedele >>
Nel massacro dei prigionieri iraniani del 1988, Khomeini comando agli ufficiali giudiziari di giudicare ogni prigioniero iraniano e uccidere tutti quelli che avevano intrapreso delle iniziative contro il regime. Molti riportano che in migliaia furono uccisi nelle prigioni. Le soppresse memorie del Grande Ayatollah Hossein-Ali Montazeri riportavano i dettagli dell’esecuzione di 30mila attivisti politici.
Dopo unidici giorni di ospedale per un’operazione che avrebbe dovuto fermare una emorragia interna, Khomeini morì di cancro il sabato del 4 giugno 1989, all’età di 86 anni.
C’è anche chi ha il coraggio di dedicargli un tributo:
Questo , almeno dall'esperienza che ho è che ho avuto sia con amici in rete o non di religione mussulmana o convertiti o simpatizzanti non è il vero islam , che si è vero a volte è fondamentalista \ integralista ma non è mai arrivato nè ad imporre forzatamente a tutti tali precedetti come avviene in alcuni paesi arabi e in alcune famiglie qui in Italia .
percorsi
- it.wikipedia.org/wiki/Islam soprattutto il punto 11
- possiamo vivere con islam ? tale libro può essere o letto in parte qui acquistato su www.libreriaislamica.it/
- www.islam-guide.com/it/frm-ch3.htm
- Enzo Bianchi, La differenza cristiana, Einaudi, 2006.
aspetto le vere opinioni in merito .alla prossima
Tigri romantiche, trapianti suini, bestemmiatori fatali, smemorati fedeli, babbi Natale atletici, docenti truffaldini e omicidi su Google
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