8.5.24

Presentazione tempiese di Patrick Chamoiseau

Presentazione  interessante  quella di Patrick Chamoiseau tenuta stasera 8 maggio al liceo dettori  di

di  tempio  pausania  dove  a differenza  di quella tenuta la mattina con le scuole è mancato il dibattito ed interazione tra il pubblico ed l'autore.
 E questo è  stata ,visto il calibro dell'autore considerato uno dei più grandi scrittori viventi, è stato vincitore nel 1992 del premio Goncourt per il romanzo 𝘛𝘦𝘹𝘢𝘤𝘰, pubblicato in Italia da Einaudi nella traduzione firmata da Sergio Atzeni , è stata un 'occasione mancata . Infatti Chamoiseau è un illustre portavoce di una visione del mondo basata sull’apertura e sul rispetto delle culture, così come sulla tutela dell’immaginario e dell’identità peculiare di ciascun popolo contro la minaccia sempre più incombente dell’omologazione veicolata dalla globalizzazione incontrollata. . Fulvio Accogli di bookolica ( uno degli organizzatori dell'evento ) , uno degli organizzatori avrebbe dovuto leggere prima i capitolo del libri in modo da far capire a gli " analfabeti di letteratura " di cosa si stava parlando . Infatti più di metà del publico se n'è andato a metà del dibattitoe sono rimasti in sala solo lì'assessora alla cultura , gli amici ed i parenti delle presentatrici e curatrici ed pochi coraggiosi sottoscritto compreso . Un vero peccato perché  per gli argomenti trattati le premesse per un ottimo dibattito  c'erano tutte  . Infatti una presentazione meno   salottiera  sarebbe stata piu efficace per  far giungere  al pubblico il messaggio profondo espresso dall'autore . troppo monopolizzata dallo scrittore sardo alberto capitta(il  secondo  da  destra  nella  foto  sotto al centro  )    che interagiva con l'autore  con spunti di notevole interesse.quindi mi chiedo polemicamente che si portano a fare  artsti  importanti se poi non li si fa intereagire con il pubblico ? Infati ragionando poi a freddo e chiaccherando a fine presentazione  con Sara Puggioni (  la  prima    a destra  una delle organizzatrici dell'evento  ) 


 ) 

 e dalla discussione sagace con un mio amico  che ha  commento  le mie  impressioni  sull'incontro rilasciate  su  facebook  

*****Giusè, non tutto il male viene per nuocere... vedila così, non avendo la possibilità di fare interventi magari ti sei evitato l'ennesima querela... 
😜





hai ragione  *****. Ma essendo un dibattito letterario e non ideologico /politico gli avrei fatto domande di tipo letterario tipo lei si sente più seme o radice . Ma credo che l'avrei evitata visto che rispondendo ad una domanda /dubbio del suo interlocutore (  alberto  capitta  )   brilantemente    tradotta ,  da quel poco  che  capisco   di lingue straniere ,    in francese    prima  e poi in italiano    da  parte di Valentina   Balatta  è come se avesse risposto alla mia  domanda  

Il coltellino svizzero in crisi di identità per colpa delle guerre. Victorinox si re-inventa: sarà senza lama ., Ragazzo muore di cancro: quindici minuti dopo la famiglia è oscurata da una nuova tragedia.

 Il conflitto in Ucraina ha chiuso il mercato russo. Ma a questo si aggiunge un problema generalizzato legato al rifiuto delle armi. Così guarda a versioni alternative, a cominciare da golf e ciclismo

LUGANO – Dopo giusto 140 anni di storia e di successi Victorinox, il marchio elvetico che produce il celebre coltellino rosso con la croce bianca, diventato uno degli emblemi della “svizzeritudine”, conosce delle difficoltà ma aguzza l’ingegno per


superarle. Come? Progettando un modello senza lama. Il che, di per sé, parrebbe una contraddizione, visto che, nel mondo, il coltellino è conosciuto come Swiss Army Knife.
In realtà i tecnici di Victorinox stanno pensando ad un oggetto che, in particolare, possa essere utilizzato dai ciclisti. Fatto sta che i problemi dell’azienda svizzera sono iniziati con il Covid e poi proseguiti con l’aggressione russa all’Ucraina.
“Siamo direttamente toccati dal conflitto tra questi due paesi”, ha dichiarato, al quotidiano Blick di Zurigo, dalla sede di Ibach nel Canton Svitto nel cuore della Svizzera alpina, il ceo di Victorinox, Carl Elsener. “La Russia- ha aggiunto -era un mercato molto importante per noi, ma dallo scoppio della guerra non vendiamo più un coltello in quel Paese”.
La perdita del mercato russo, va ricordato, concerne buona parte delle aziende europee, tanto che c’è chi guarda con scarsa simpatia quelle che, come il gigante agroalimentare Nestlè, svizzero come Victorinox, si sono sin qui rifiutate di abbandonarlo._
A sentire Elsener la lista dei problemi che rallentano la vendita di coltellini è, tuttavia, più lunga. “In alcuni mercati- ha ricordato -la lama è associata a un'immagine di arma”. E non a caso, se pensiamo che sul volo United Airlines 93, uno di quelli dirottati dai terroristi di Al Qaida l’11 settembre del 2001, sarebbe stato impiegato, dai pirati dell’aria, un coltellino svizzero. Con il risultato che la loro vendita, nei duty free degli aeroporti, venne proibita e Victorinox si ritrovò con una diminuzione improvvisa del 30% del proprio fatturato. “L’11 settembre- dichiarò a suo tempo Carl Elsener -ci ha dimostrato che non possiamo dipendere da un solo settore di attività”. Non a caso, con quel marchio, oggi troviamo altri prodotti, tra cui borse, zaini, valigie, profumi e orologi.Ora il problema si ripropone, dopo che in certi paesi, come nel caso del Regno Unito, possono circolare con un coltello solo coloro che riescono a dimostrare di averne bisogno per lavoro. Di qui l’idea del coltellino senza lama. “Già ne abbiamo realizzato uno appositamente per i giocatori di golf”, ricorda il Ceo di Victorinox. Anche se questo strumento dispone di lame, una delle quali serve a sistemare il green. Elsener spiega, poi, di avere in mente “un coltellino apposta per i ciclisti, ai quali non servono le lame”. Di più non si è sbottonato. Sul sito di Victorinox, si strizza comunque già l’occhio ai ciclisti, con la foto di un giovane che ripara la sua bici, aiutandosi con l’immancabile Swiss Army Knife.

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  fonte  Wamiz

Alloa, Scozia
 Stuart Hutchison aveva 25 anni, da 8 combatteva contro un tumore al cervello, che nonostante l’intervento e le chemio, si era diffuso alle ossa.Stuart aveva tre

cani: Nero, Nala e Amelia – cucciola di Nero e Nala – tutti Bulldog Francesi. Il rapporto tra lui e Nero però era speciale, erano sempre insieme e, durante la malattia, Nero è rimasto vicino al suo padrone.Stuart aveva sposato Danielle e vivevano insieme, prima che il giovane si trasferisse dalla madre, per l’ultimo mese. Voleva morire nella casa in cui era cresciuto.

Una triste coincidenza
La madre di Stuart, Fiona, ha raccontato che la mattina della morte del figlio, scoprirono che anche Nero si era ammalato:«Danielle era stata da noi con Stuart e si era svegliata accorgendosi che i suoi occhiali erano rotti. Suo padre disse che sarebbe andato a prenderne un altro paio presso casa sua e di Stuart, in modo da lasciarle trascorrere altro tempo col marito, che sapevamo sarebbe andato via da un momento all’altro.Quando arrivò lì si rese conto che il cane (che era rimasto nella casa di Stuart e Danielle, ndr) si era ammalato e lo portò dai veterinari d'emergenza: dissero che aveva avuto un problema alla spina dorsale, ma prima di questo non era mai stato male».
L'addio insieme
Stuart è morto verso le 13.15 dell'11 agosto 2019, afferma la madre. Dopo 15 minuti che il suo padrone si era spento, anche Nero decise di abbandonare questo mondo.Una storia che dimostra quanto l’amore di un cane riesca ad andare anche oltre la vita.



6.5.24

che ne dicono i nostri filo israeliani e i sionisti ?“Hamas ha ucciso anche i miei genitori Ora chiedo solo un accordo per la pace” NON AVEVA MAI FATTO POLITICA, OGGI GIRA I PUB E LE SINAGOGHE INGLESI CON UN PALESTINESE

  fonte il  fatto  quotidiano  del  6\5\2024

 

Insieme Magen Inon con la madre Bilha e il padre Yakov,
uccisi da Hamas il 7 ottobre scorso nel villaggio di Netiv Haasara 
“Quando abbiamo cercato di contattarli, i messaggi non venivano più recapitati. Ansiosamente, abbiamo cercato di ottenere informazioni attraverso vari mezzi e, qualche ora dopo, siamo riusciti a metterci in contatto con una vicina che si era nascosta con i suoi figli in un armadio durante l'attacco. Dalla sua finestra poteva vedere che la casa dei miei genitori era completamente bruciata”. Magen Inon ha raccontato così, sul Guardian, il momento in cui ha capito che i suoi genitori Yakov e Bilha erano stati massacrati nell’attacco di Hamas del 7 ottobre.Vive a Londra con la sua compagna e i tre figli piccoli. Insegnante, non è mai stato un attivista per la pace prima di quel giorno. Ma il senso che ha trovato a quella perdita è battersi perché non accada ad altri. “Mi sono unito all’alliance for Middle East Peace, un gruppo di pressione internazionale che lavora con pacifisti israeliani e palestinesi. Vado in scuole, sinagoghe, pub, sempre con un amico e attivista palestinese. Anche il solo fatto che siamo insieme cambia l’approccio, perché con la nostra mera presenza sfatiamo un primo mito, che il dialogo non sia possibile. Lo è anche quando è duro e doloroso: non abbiamo risposte facili, ma rispondiamo a qualsiasi domanda”.

I pacifisti come lei rischiano di essere odiati da entrambe le parti: Lei come è visto da alcune frange della comunità ebraica britannica? 
Beh, diciamo che quelli a cui non piaccio non mi invitano.
Come valuta i dati che parlano di un enorme aumento dell’antisemitismo?Antisemitismo e islamofobia sono fenomeni gravi e reali. Ma i media enfatizzano anche episodi minori: un manifestante che indossa la kefiah e grida ‘Palestina libera’ non sta necessariamente invocando la distruzione di Israele. Magari sta solo esprimendo la sua solidarietà per la sofferenza dei palestinesi.
Un mese fa lei ha rivolto un appello ai Paesi del G7, e in particolare alla presidenza italiana.Sì, e lo scorso mese una nostra delegazione ha avuto un incontro al ministero degli Esteri a Roma. Chiediamo al G7 di fare pressione per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, che sono la priorità. E poi la creazione di un soggetto multinazionale che lavori ad una soluzione politica a lungo termine, e il coinvolgimento della società civile nella creazione di una volontà politica di pace. Non siamo un partito, ma un movimento in crescita: il 1° luglio lanceremo la nostra piattaforma nel maggiore stadio israeliano.Ma come pensate di convincere il governo Netanyahu e Hamas?
Non faccio politica, ma è evidente che la via militare non sta funzionando, e che Israele è ancora meno sicuro. Quando mi accusano di essere naïf, sorrido: tutti i conflitti della storia alla fine si sono conclusi. Ma gli interlocutori, da entrambe le parti, non possono essere ’’ quelli al potere ora: bisogna aprire a una coalizione che includa anche i Paesi arabi. Nel 1977 il presidente egiziano Sadat e il primo ministro israeliano Begin illustrarono insieme alla Knesset i loro piani per gli accordi di Camp David. Begin disse: “La storia ci insegna che la guerra è evitabile, la pace inevitabile”.
Però il moderno stato di Israele basa molto della sua economia sull’industria della sorveglianza e delle armi, entrambe sviluppate e testate grazie all’occupazione. Ha davvero interesse alla pace? È verissimo, in gran parte è così. Ma mio padre era una agronomo, e ha selezionato una variante di sesamo, una di anguria, una di grano, che ora portano il suo nome, e che possono crescere praticamente ovunque, rivoluzionando la produzione. La ricerca israeliana è anche questo.
Cosa le hanno lasciato i suoi genitori?Per tutta la sua vita adulta mio padre ha coltivato il deserto. Mi ha insegnato la quieta fiducia che, se fai tutto bene, se concimi nel modo giusto, e pianti i semi al momento opportuno, anche il deserto porta frutti. E questo dipende da te. Poi devi sperare che piova. Sperare malgrado la siccità. Fiducia nel lavoro, e speranza. Mia madre era una insegnante di arte alla scuola materna. Da lei ho imparato che la Bellezza si crea anche dagli scarti.

Problema di matematica impossibile per 2.000 anni, lo risolvono due liceali: «Motivate dal premio in denaro»

  Senza  soldi chissà se  ci sarem arrivati  .  basta davvero poco a stimolare  l.a  gente 


Non si finisce mai di imparare, e anche dopo duemila anni di studio, riflessioni e

sperimentazioni si può sempre scoprire una nuova prospettiva, finora rimasta nascosta. La rivelazione può arrivare in maniera inaspettata e, anziché provenire dalle mani esperte di un anziano scienziato, sbocciare dal genio di due liceali della St. Mary's Academy, una scuola cattolica di New OrleansCalcea Johnson e Ne'Kiya Jackson hanno deciso di partecipare a una competizione di matematica e hanno lasciato tutti a bocca aperta: le due ragazze sono riuscite a elaborare una risoluzione per un problema matematico che per 2.000 anni è stato considerato impossibile, relativo al teorema di Pitagora

La scoperta

Il successo delle due adolescenti ha suscitato l'attenzione di tutto il mondo della matematica e 60 minutes ha deciso di intervistare le studentesse della St. Mary's Academy, dove tutti sono incoraggiati ad andare oltre i propri limiti e a credere di avere infinite possibilità. «Qui è lo standard - dichiara Christina Blazio, alunna della scuola -, il nostro obiettivo è l'eccellenza per chiunque frequenti l'istituto». Nel dicembre del 2022, Ne'Kiya Jackson e Calcea Johnson hanno partecipato a un concorso di matematica aperto a tutta la scuola e che prometteva un premio in denaro, un incentivo che ha interessato entrambe: «I soldi mi hanno motivata», dice la prima, «Certo, ho pensato "500 dollari sono un sacco di soldi. Vorrei almeno provare", aggiunge la seconda».Ma qual era la consegna del concorso? «Bisognava creare una nuova dimostrazione del Teorema di Pitagora. Venivano fornite alcune informazioni su come iniziare», risponde Calcea. Per chi avesse dimenticato gli insegnamenti del liceo o abbia deciso volontariamente (o meno) di rimuovere quei dati dalla mente, il Teorema di Pitagora è quello che afferma che in un triangolo rettangolo, il quadrato costruito sull'ipotenusa è equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti. Per riassumere: a² + b² = c². Entrambe le studentesse avevano studiato geometria e un po' di trigonometria. Nonostante ci siamo più di 300 diverse dimostrazioni del Teorema di Pitagora attraverso l'algebra e la geometria, per circa 2.000 anni si è pensato che fosse impossibile dimostrarlo con la trigonometria. Eppure, le due non si sono tirate indietro e per due mesi hanno passato quasi tutto il loro tempo libero a provare, fare ipotesi e calcolare.La mamma di Calcea ha dichiarato: «Ho provato a vedere quello che stava facendo e c'erano pagine e pagine e pagine di roba, più di 20, 30 pagine per questo problema». È stata la prof di matematica della scuola a dare il via alla competizione, ma non credeva che qualcuno avrebbe effettivamente raggiunto una risoluzione: «Cercavo solo di spronare un po' l'ingegno».L'unica altra prova documentata è di Jason Zimba nel 2009. Le due studentesse, senza dubbio brillanti, hanno avuto la possibilità di presentare il proprio lavoro alla conferenza della American Mathematical Society e la notizia ha fatto subito il giro del mondo. Presto, le ragazze sono state invitate in Corea del Sud, elogiate da Michelle Obama e hanno ricevuto le chiavi della città di New Orleans.

Tinder a Bumble, le multinazionali del rimorchio in crisi: la Generazione Z è stufa degli incontri virtuali

   finalmente    una buona  notizia     si ritorna  all'antica  .   che  è  meglio . 

  da   Leggo


L'amore, l'ultimo mistero del mondo, non è mai stato tanto commercializzato come in questo decennio. I veri guadagni però non si fanno più con cioccolatini e cuscini a forma di cuore ma con le app di incontri come Tinder, Bumble, Hinge, Happn, Grindr fino al più elitario Raya.
Queste multinazionali del rimorchio sono cresciute enormemente, speculando proprio sull'ancestrale bisogno di incontrarsi di milioni di persone nel mondo. La dura legge che "niente dura per sempre" si sta però abbattendo anche su questo settore e infatti dal 2021 la società Match Group (Tinder) ha visto diminuire dell'80% il proprio valore di mercato, passando da 50 a 10 miliardi. Idem per la concorrente Bumble, il cui valore è passato da 15 a 3 miliardi. Il vento sta cambiando e i responsabili sono i più giovani, la famosa Generazione Z che non viene sedotta da queste piattaforme. Che stiano stufando questi incontri virtuali catalogati e indirizzati dall'algoritmo? Che lo swipe appaia sempre più superficiale e frustrante? Che la giungla di abbonamenti, piani boot e boost siano sempre meno interessanti rispetto ai messaggi in DM gratuiti? Le domande sono tante ma la certezza una: "l'amore liquido" descritto da Zygmunt Bauman, per cui "la relazione tascabile è l'incarnazione dell'istantaneità e della smaltibilità" è sempre più popolare per gli adulti in chat - e non. Solo i ragazzi e le ragazze, con la loro freschezza, stanno dimostrando che probabilmente è vero il contrario

DIARIO DI BORDO N 49 ANNO II La classe va in gita ma senza studenti fragili, la scuola. «Scelti solo allievi che avevano la media dell'8» ., "Stampa di regime", poi candidano giornalisti ., conto Conto separato, cameriera in lacrime: «Tavolo da 40 persone e hanno voluto pagare uno alla volta quello che hanno mangiato»

 fonti   Il Gazzettino eTgcom24 del 4\5\2024

 Una gita come tante, nella vicina Milano. Ma non tutti gli alunni hanno potuto partecipare. Solo i più meritevoli e chi non aveva la media dell'8 è rimasto a scuola. È


quanto accaduto a una classe, una terza, della secondaria Italo Calvino, facente parte dell'Istituto comprensorio Niccolò Tommaseo, del centro di Torino. Gli studenti di 14 e 15 anni avevano partecipato, creando dei podcast, al progetto 'Riconnessioni'.
Gita senza fragili, cosa è successo
Come obiettivo anche quello di essere ospiti nella redazione di Radio24. Ma c'era un limite stabilito di 15 ragazzi, visto che la radio, sponsor dell'iniziativa, aveva chiesto un massimo di 45 studenti per tre scuole. Quelli della 'Calvino' sarebbero stati scelti secondo il criterio del merito, per decisione del consiglio di classe. Qualche studente non è partito, tra cui chi ha dei disturbi nell'apprendimento e disabilità, rimanendo in classe, portando avanti attività del progetto.
La denuncia dei genitori
Alcuni genitori hanno così deciso di raccontare la storia a un quotidiano torinese mentre altri, ora, solidarizzano con i docenti e hanno chiesto un'assemblea per parlare di questa vicenda, visto che non condividono l'iniziativa di rivolgersi ai media. Nell'occhio del ciclone intanto è finita, non solo la docente di lettere che coordina il progetto, ma anche la preside della Tommaseo, Lorenza Patriarca, molto conosciuta in città in quanto consigliera comunale del Partito Democratico e presidente della commissione Istruzione a Palazzo Civico. La sua scuola ha un motto: «Tutti diversi, tutti speciali, tutti insieme». L'istituto comprensorio, elementare e medie, è considerato fiore all'occhiello tra quelli cittadini.
La preside
«Da noi sono presenti 48 alunni con disabilità certificata - spiega Lorenza Patriarca - il numero degli alunni con Bes di diversa natura iscritti nelle nostre classi è di 4 volte superiore a quello degli altri istituti comprensivi a livello nazionale come risulta dalle statistiche del ministero». «La docente di lettere coinvolge i ragazzi in un'infinità di iniziative e uscite didattiche lavorando per progetti, anche in soggiorni con pernottamenti plurimi fuori città. Il consiglio di classe, nella sua autonomia, senza coinvolgere la dirigenza - sottolinea Patriarca - ha ritenuto di scegliere sulla base del merito riferito a risultati scolastici di almeno 7 e 8 e assenza di note disciplinari, impegno e interesse inclusi perché in una classe che lavora per progetti la valutazione tiene necessariamente conto della partecipazione attiva dei ragazzi». Per quanto riguarda lo studente con disabilità, Patriarca afferma che «la docente di sostegno ha valutato con il consiglio di classe che la 'gita' per lui non fosse utile e che gli avrebbe creato solo dello stress. Ma è l'unica uscita in cui lui non è stato coinvolto».




Gli esclusi Fra gli esclusi ve ne sono alcuni disgrafici e un ipovedente. Dalla scuola, sempre come riportato da "La Stampa", rispondono che il criterio scelto è stato quello del merito: in particolare sono stati scelti gli allievi che avevano la media dell'8 nel primo quadrimestre.
Il verbale del consiglio di classe "Il criterio scelto per la selezione dei 15 è quello del merito - si legge nel verbale del consiglio di classe -. I selezionati verranno comunicati direttamente dai professori". Una decisione trasmessa ai genitori tramite il diario scolastico: "Gli allievi partecipanti sono stati selezionati in base agli esiti del primo quadrimestre e alle necessità di recupero".
Il commento di Valditara: "Scelta non condivisibile" Per il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, "la scelta di non coinvolgere alunni con disabilià nella gita didattica organizzata dall'Istituto Tommaseo di Torino non è condivisibile". Valditara ha infatti ribadito che  "il merito a cui noi puntiamo non ha come riferimento la media aritmetica in pagella, ma l'impegno e la costanza nel realizzare i propri personali talenti. Se poi la scelta di ridurre a soli 15 studenti gli ammessi alla visita è stata fatta dalla struttura ospitante, credo che si potesse chiedere ed ottenere una eccezione facendo proprio riferimento alla necessità di una didattica inclusiva".
Finisce nella bufera una scuola superiore di Torino per aver selezionato gli studenti per una gita a Milano escludendo ragazzi con disturbi dell'apprendimento. Il caso riguarda l'Istituto comprensivo statale Niccolò Tommaseo, che aveva dato agli allievi 14-15enni la possibilità di partecipare al progetto "Riconnessioni", in cui gli studenti sono stati coinvolti in un podcast della redazione di Radio24. All'attività potevano però essere ammessi solo 15 studenti: ne sono stati esclusi 8 con difficoltà certificate e il criterio scelto per selezionarli è stato quello del merito. Il ministro Valditara non condivide la decisione: "Per noi il merito non è la media dei voti, ma realizzare un talento".


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  dicono che   c'è   stampa  di  regime  e  poi candidano giornalisti.  il   giornale (  qui l'articolo   ) . ovviamente    parla  solo di quelli di sinistra   ma   tace  di quelli  di destra  .   e  dicono   che   Giorgia meloni  usi la  tecnica    di   usare  il   suo  diminutivo    quando   ( vedere  articolo sotto  ) non c'è  sololei  ,  ma  questo  non  fa  , SIC  ,  notizia   Infatti  ecco  l'elenco   dei  nomignoli  e  del   giornalisti 

fonte https://www.ansa.it/sito/notizie/politica    2 maggio  2024

Elezioni europee: Nelle liste tanti soprannomi e oltre 20 giornalisti
Anche "Ultimo e Pavone". Con FdI la pronipote di Giolitti . Non c'è solo "Giorgia".

Nelle liste per le europee i soprannomi o "detti" sono una valanga: si va da Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, detta "Letizia Moratti" (FI) a Domenico Lucano detto "Mimmo" (Avs), da Alessandro Cecchi Paone detto "Cecchi" o "Pavone" (Stati Uniti d'Europa), a Sergio De Caprio detto "Capitano Ultimo" detto "Capitano" e "Ultimo" (Libertà), fino allo scrittore Nicolai Verjbitkii conosciuto come Nicolai Lilin e così segnato nelle liste Pace, Terra, Dignità. Nelle liste dei papabili per l'Europarlamento compaiono una ventina di giornalisti, in particolare nel centrosinistra.    
FdI oltre a Giorgia Meloni detta "Giorgia", schiera anche Piergiacomo Sibiano detto "Piga" e Salvatore Deidda detto "Sasso". Forza Italia e Noi Moderati candidano, tra gli altri, Antonio Cenini detto "Cenno", Francesca Salatiello detta "Fra" e - dulcis in fundo - Edmondo Tamajo, detto "Tamaio", ma anche "Di Maio", "Edy", "Edi" o ancora "Eddy". Talvolta i soprannomi privilegiano la brevità, come nel caso di Suad Omar Sheikh Esahaq, candidata da Avs e detta "Su".

Altre volte prevengono possibili errori di scrittura, come per  Giuliana Fiertler, detta "Firtler", sempre in lista con Alleanza Verdi Sinistra. Tra i candidati di Stati Uniti d'Europa, ci sono: la senatrice Raffaella Paita detta "Lella", Muharem Saljihu detto "Marco", Gerardo Stefanelli, detto "Stefano", e Alessandrina Lonardo Mastella detta "Sandra Mastella" (la moglie di Clemente). Azione di Carlo Calenda schiera, tra gli altri, Gianni Palazzolo detto "Giangiacomo", il M5s Giusy Esposito che diventa "Giusi" e Daniela Gobbo che si trasforma in "Daniela Varedo".
Nel Pd la prima a segnarsi anche con un altro nome - quello con cui è conosciuta ai più - è la segretaria, Elena Ethel Schlein detta "Elly". Oltre a lei, anche Brando Maria Benifei, "Brando" o "Bonifei", Marco Pacciotti detto "Paciotti" o "Marco" e Giuseppina Picierno detta "Pina". La Lega presenta Susanna Ceccardi detta "Susanna" o "Susi" e Claudio Borghi detto "Borghi Aquilini". 
Gran parte dei giornalisti che competono per l'Europarlamento sta nelle liste del centrosinistra. In Pace, Terra, Dignità, oltre al promotore Michele Santoro, compare il vignettista Vauro Senesi detto "Vauro", Raniero La Valle, che negli anni Sessanta fu direttore dell'Avvenire d'Italia e Fiammetta Cucurnia (ex Repubblica). Il Pd schiera la nota giornalista Lucia Annunziata, l'ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, Sandro Ruotolo, Donatella Alfonso, Teresa Bartoli e Lidia Tilotta. Nelle liste Stati Uniti d'Europa compaiono: Eric Jozsef, corrispondente di Libération, Alessandro Cecchi Paone e Marco Taradash. Con Avs ci sono diversi freelance, con Azione di Carlo Calenda la giornalista ucraina Nataliya Kudryk. Il M5s presenta Gaetano Pedullà, che per la corsa a Bruxelles ha lasciato la direzione de La Notizia. Tra i candidati di Forza Italia-Noi Moderati, compare la freelance Laura D'Incalci, in quelle della Lega il giornalista campano Luigi Barone. Anche in Fratelli d'Italia alcuni candidati hanno avuto esperienze giornalistiche, ma mai come attività primaria.    

Sfogliando le liste ci si imbatte anche in strane omonimie e  cognomi illustri. Il primo è il caso Roberto Mancini, che non è l'ex allenatore della nazionale ma un candidato di Pace, Terra, Dignità. Il secondo è quello di Giovanna Giolitti, pronipote dello statista Giovanni Giolitti, che corre con FdI. Il partito di Meloni presenta anche Vincenzo Sofo, europarlamentare passato dalla Lega a Fratelli d'Italia e sposato con Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen.









 leggendo   tale  news    mi   chiedo ma che  .....  ha  fatto  il  buon senso   e di roispetto  . Il tuo desiderio    di non pagare  in più  o   non pagare    anche cose  che  non ha  preso   non giustifica la tendenza a trattare i dipendenti con sufficienza o a rendere i loro compiti più complicati senza un valido motivo.Infatti   bastava  farsi portare un conto  dettagliato  con le singole  voci e  poi    ogni  uno mettere  i  i mpropri soldi nel  conto totale  .  semplice  no  ?  invece  



Il Mattino  5\5\2024

Conto separato, cameriera in lacrime: «Tavolo da 40 persone e hanno voluto pagare uno alla volta quello che hanno mangiato»



Le professioni che richiedono uno stretto e frequente contatto con il pubblico, in generale, generano moltissime lamentele, e lo staff dei ristoranti non fa di certo eccezione. Il rapporto con i clienti, infatti, presenta una serie di difficoltà, molte delle quali sono spesso legate a richieste particolari o alla totale mancanza di rispetto nei confronti di una persona che sta cercando di svolgere il suo lavoro.

Il fatto che il personale sia lì per rendere l'esperienza del cliente il più positiva possibile non giustifica la tendenza a trattare i dipendenti con sufficienza o a rendere i loro compiti più complicati senza un valido motivo. Proprio di questo si è lamentata Lizeth, una cameriera in un ristorante messicano: tavolo da 40 persone, e al momento di pagare il conto ognuno di loro ha voluto uno scontrino separato.
Gli scontrini separati al ristorante
Lizeth ha pubblicato un video sul suo account TikTok in cui lamenta una richiesta da parte di alcuni clienti durante il suo turno di lavoro come cameriera al ristorante e lo fa tramite una clip di appena 21 secondi in cui vediamo uscir fuori una serie di scontrini dalla macchinetta, uno dopo l'altro. Il testo chiarisce quale sia il problema: «Gruppo di 40 persone, vogliamo conti separati per favore».Poi, nella didascalia c'è uno spaccato del suo stato d'animo: «Emoji dell'occhio che trema». Il problema di questo tipo di situazioni, come spiega Lizeth, è relativo al fatto che si «spreca un sacco di tempo, tempo che si dovrebbe dedicare al servizio agli altri tavolo, che finiscono per arrabbiarsi. Poi ci sarà sempre qualcuno che fa i capricci e dice che non ha ordinato quell'antipasto o quella bibita» Gli utenti hanno commentato ed espresso il proprio supporto e comprensione: «Posso capire 5 o 10, ma 40? Mi sarei messa a piangere», scrive qualcuno, e lei risponde «Infatti ho pianto, un pochino». Poi, c'è chi fa presente che si tratta di un atteggiamento irrispettoso perché avrebbero potuto pagare in gruppi o tutti insieme e poi passarsi i soldi tramite Venmo o altre app. Diversi utenti, anche loro camerieri, hanno raccontato esperienze simili: «Odio sempre quando vogliono i conti separati, ma è ancora peggio quando mi succede e i bambini sono seduti a un altro tavolo quindi devo capire anche chi è chi ».

5.5.24

nona sinfonia \ inno alla gioia di Bethoveen 200 anni e non sentirli un pezzo immortale della musica

Leggi anche
https://www.linkiesta.it/2024/05/beethoven-nona-sinfonia-bicentenario/ (Gioia infinitaLa Nona sinfonia di Beethoven è sempre attuale, anche dopo duecento anni )


Pagina del manoscritto originale della sinfonia


Oggi     voglio    ricordare , come   solito  in anticipo  ,  i    1 200    dalla  prima esecuzione  della  9 sifonia di Betrhovven meglio     conosciuta      come  inno alla  gioia   . Infatti  La sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125, anche nota come Sinfonia corale, è l'ultima sinfonia di Ludwig van Beethoven. Fu eseguita per la prima volta  7 maggio 1824 al Theater am Kärntnertor di Vienna, con il contralto Caroline Unger e il tenore Anton Haizinger. Ai primi tre movimenti puramente sinfonici ne segue un quarto che include il coro sui versi dell'ode Alla gioia di Friedrich Schiller.È una delle opere più note ed eseguite di tutto il repertorio classico ed è considerata uno dei più grandi capolavori della storia della musica, anche in quanto simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini, oltre ad essere ritenuta da molti musicologi il capolavoro di Beethoven.[È stata inoltre per lungo tempo la maggiore composizione sinfonica con voci.
Il tema del finale, riadattato da Herbert von Karajan, è stato adottato nel 1972 come Inno europeo. Nel 2001 spartito e testo sono stati dichiarati dall'UNESCO Memoria del mondo attribuita alla Germania.
Lo  faccio  ,  chiedo  scusa  a  chi  mi segue  fin dalle origin del blog  e  sui  soicial  se mi ripeto  , con  questo  che  è   il più bello, emozionante e stupefacente Flash Mob dell'Inno alla gioia di Ludwig van Beethoven, tutto ha inizio da un piccola ragazza. “


Nessuno può fischiettare una sinfonia. Ci vuole un’intera orchestra per riprodurre  anche     gli ultimi movimenti   come  dimostra il secondo video 




Comunque  nessuno    di noi    , sottoscritto   compreso , può  fatre  a   meno  fischiettatre    gli  ultimi  due  movimenti    tanto  son  trascinanti  .   Sopratutto perchè  è   esso  è uno dei  miei  primi brani  musicali che   ho ascoltato   e    con  cui  ho inziato   il mio   viaggio  nella  musica  . 

4.5.24

DIARIO DI BORDO N 48 ANNO II Salvò neonato abbandonato, poliziotto lo ritrova 24 anni dopo come collega: «Sei Gesù Bambino?» ed altre storie e fatti della settimana

 Una storia strappalacrime, in grado di far riflettere sulla potenza del destino, quella che ha coinvolto un poliziotto americano che 24 anni fa ha soccorso un bambino appena nato abbandonato in uno scatolone. Le vite di queste due persone hanno poi preso binari differenti: l'agente è andato in pensione e il piccolo è stato adottato ed è cresciuto in una famiglia felice
Oggi, finalmente, i due si sono rincontrati in una maniera piuttosto sorprendente. “Gesù Bambino” (così è stato ribattezzato il neonato) è entrato in Polizia ed è stato riconosciuto da un collega di Gene Eyster, il poliziotto che in quel freddo inverno del 2000 gli ha salvato la vita. La telefonata ricevuta lo ha lasciato senza parole: «Mi ha chiamato l'agente Josh Morgan e mi ha detto che stava con un giovane di nome Matthew Hegedus-Stewart. Poi mi fa: non ci crederai, ma Gesù Bambino è seduto accanto a me in questo momento. È la mia nuova recluta».
In una fredda notte di dicembre del 2000, tre giorni prima di Natale, un neonato è stato abbandonato in una scatola di cartone nel corridoio di un condominio a South Bend, Indiana. Avvolto soltanto tra delle coperte e una camicia di flanella, la sua vita iniziava con un gesto tanto disperato che avrebbe potuto compromettere la sua intera esistenza. Allertato da alcuni ragazzi, il primo a intervenire è stato il tenente di polizia Gene Eyster. Il piccolo fu portato subito in ospedale, dove il poliziotto gli regalò un orsacchiotto, un gesto di conforto in una situazione così difficile. Eyster lo ha soprannominato "Gesù Bambino", una scelta dettata dalla vicinanza al Natale e dalla suggestiva immagine del bambino lasciato in una scatola che ricordava la mangiatoia di Betlemme. Dopo essere stato affidato a una famiglia adottiva amorevole, il piccolo è cresciuto senza conoscere molte delle circostanze straordinarie del suo ritrovamento. Nel frattempo gli anni sono trascorsi e il tenente Eyster è andato in pensione nel 2019, portando con sé il ricordo di quella notte e la curiosità per il destino di quel bambino.Dopo 23 anni, il destino ha riunito i due in un modo che nessuno avrebbe potuto prevedere. Un giorno, Eyster ha ricevuto una chiamata dall'ex collega Josh Morgan che lo ha lasciato senza parole. Ha scoperto, infatti, che Gesù Bambino, ora identificato come Matthew Hegedus-Stewart, non solo è vivo e in salute, ma sta lavorando come agente di polizia nello stesso quartiere in cui è stato ritrovato. Questa rivelazione è avvenuta dopo che Hegedus-Stewart e Morgan erano intervenuti in una chiamata nella stessa zona degli appartamenti dove Matthew era stato abbandonato. Matthew ha raccontato la sua storia personale al collega che quindi è riuscito a ricostruire tutto. C'è poi stato un toccante incontro tra Hegedus-Stewart e Eyster, reso ancora più emozionante dal fatto che l'ex poliziotto aveva recentemente perso suo figlio Nicholas. Vedere in Matthew certi comportamenti che gli ricordavano il “suo ragazzo” ha reso la situazione estremamente suggestiva



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Produttrice di contenuti per adulti scopre che il suo ex professore è diventato uno dei suoi follower 

La produttrice di contenuti per adulti Alicia Davis ha rivelato che il suo ex insegnante delle
scuole superiori è diventato un sottoscrittore del suo profilo, cosa che l’ha fatta sentire a disagio nel venire a saperlo.
Alicia, 31 anni, un tempo lavorava come agente penitenziaria in Australia, ma ha deciso di abbandonare la sua carriera per avere più tempo libero e libertà finanziaria. Tuttavia, questa decisione ha portato con sé sfide inaspettate, come trovare il suo ex insegnante tra i sottoscrittori dei suoi contenuti online.


In un’intervista al Daily Star, Alicia ha detto di non aver inizialmente creduto quando il suo ex insegnante le ha inviato un messaggio, affermando di essere chi era, ma dopo che ha confermato il nome della sua vecchia scuola, ha capito che era vero.
“Ho scoperto che era lì da più di un anno e aveva davvero speso soldi per acquistare contenuti. Mi sono sentita un po’ a disagio sapendo che una volta ero stata la sua studentessa e ora sta guardando i miei video provocatori. È un po’ sbagliato, vero?! […] Momenti come questi sicuramente ti fanno ricordare che letteralmente chiunque può seguirti.”
Alicia ha anche menzionato che, anche se ritiene sia ‘moralmente sbagliato’, l’insegnante non ha mai cercato di avere conversazioni più intime con lei, limitandosi a essere un osservatore.
Inoltre, Davis riconosce che la natura del suo lavoro comporta un certo livello di esposizione, ma sottolinea l’importanza di mantenere la propria privacy e sicurezza e condividere solo informazioni che la mettano a proprio agio. Questo contenuto è stato creato con l’assistenza dell’IA e revisionato dal team editoriale.

Burioni contro Susanna Tamaro


Per capire la modalità di “dialogo” propria di questi tempi e dei social, basta leggere la reazione di Roberto Burioni ad un articolo di Susanna Tamaro,che criticava la gestione del Covid. Burioni, come accade spesso in questo genere di avvenimenti, non risponde su nessun punto sollevato dalla Tamaro, semplicemente la critica e si chiede come mai il Corriere l'abbia ospitata. Assenza di dialogo, cancellazione. È morta la dialettica e senza dialettica il pensiero muore.

La fine di TikTok?

E così torna nell'aria la chiusura di Tik Tok in molti paesi. Dopo India e Stati Uniti anche l'Unione Europea sembra andare in questa direzione.  «Per capirne la semplice motivazione, secondo  zla  rassegna  de  ILGIORNALE , basterebbe andare in un'università americana, dove migliaia studenti manifestano contro una guerra che non conoscono, per un'opinione che si sono fatti semplicemente “scrollando” i video di TikTok.»Ora  è   Vero   che Sono armi potenti, questi social network, e chi li controlla ha un potere davvero grande, ma ridurre  le  massiccie  manfestazioni Usa    (e  non solo )    ai social  e  alla  scarsa  conoscenza  ,  mi sembra  fazioso    ed riduttivo  



L'intelligenza artificiale non dominerà il mondo

Da quando è esploso il fenomeno della cosiddetta intelligenza artificiale tutti sembrano volerne parlare. Imprenditori, teologi, influencer sembrano diventati di botto massimi esperti della materia. E nella cornice di un mondo occidentale in autodistruzione fa molto radical chic dire con sicurezza che l'intelligenza artificiale distruggerà il mondo. Il filosofo americano Barry Smith sembra zittire tutti con un'osservazione alquanto semplice: la complessità del sistema neurologico umano formatosi nel corso dell’evoluzione è impossibile da replicare. Quindi almeno per  ora    ,   visto   il  continuo  sviluppo  tecnologico  e scientifico ,   stiamo tranquilli e magari smettiamo di chiamarla “intelligenza”.

Un mondo a testa in giù

Ma di artificiale resta la modalità binaria che ci hanno installato nel cervello. In un mondo in bianco e nero è facile arrivare alla conclusione che il diverso vada semplicemente cancellato. È un po' l'atteggiamento più comune nelle manifestazioni che vediamo oggi nelle piazze: zittire l'avversario, fare in modo che non esista. Fino ad associarlo a dinamiche di morte e sparizione. Forse  secondo    i giornaloni filo meloniani  non era il caso del post di Michele Riondino con La Russa a testa in giù, che ha suscitato tante polemiche. O forse sì. Ma chiunque abbia a cuore la democrazia e la pace non può contribuire alla polarizzazione che viene da Oltreoceano perchè <<  gli Itliani sono per la tirannide  , ma temperata dal tirranicidio >> (   CapoCrazia di Michele Ainis -La  nave di Tesseo  ) 



Brava, Barbara Alberti

Chi sembra aver capito l'inganno della nuova ideologia che si è impadronita di tutte le altre è Barbara Alberti. Intervistata recentemente da Gente sul suo libro “Tremate, tremate, le streghe son tornate”, ha criticato da femminista le derive femministe e parlando della moda di correggere il linguaggio ha colto nel segno:

"BASTA CON IL LINGUAGGIO INCLUSIVO, E’ RIPUGNANTE. TORNIAMO A USARE LA PAROLA “NEGRO” - BARBARA ALBERTI ON FIRE A “GENTE”: “NON SOPPORTO QUESTA MODA DI CORREGGERE IL LINGUAGGIO: MA CORREGGERLO DA COSA? DALLA CONDIZIONE UMANA? PENSATE  ALLA DIVINA COMMEDIA TRADOTTA IN SCHWA 'NEL MEZZU DEL CAMMINU...', RIDICOLO" – "IL METOO? IL MOVIMENTO HA APERTO UN DIBATTITO POSITIVO, MA POI È DIVENTATO BIGOTTO. ESISTE UNA RESPONSABILITÀ ANCHE IN CHI ACCETTA IL RICATTO. COSA AVREBBERO DOVUTO FARE QUESTE ATTRICI? RIBELLARSI, RIDERE IN FACCIA AI PRODUTTORI, SCEGLIERE LA DIGNITÀ E NON LA CARRIERA"

 La vita è imperfetta, è

divisiva, a tratti ripugnante, non la si può edulcorare, ed è questo, anche, il suo bello


Profumo di Fassino

Se Piero Fassino ha effettivamente rubato del costoso profumo all'aeroporto oppure no lo stabiliranno le autorità giudiziarie competenti, che sono state chiamate in causa. Se esistesse un video del fattaccio, sui social diventerebbe il più virale di sempre e aprirebbe un nuovo capitolo della storia dei meme. Ma in questa tragicomica vicenda c'è qualcosa che non quadra: davvero qualcuno si meraviglia ancora della notizia, vera o presunta, di un politico che ruba ?




3.5.24

il concertone ( concerto del primo maggio a roma ) come san remo ?

  sono    d'accordo con Marzia e   con  Stefano Mannucci il fatto quotidiano  3\V\2024   .  Il   concerto  primo maggio    di roma che    fu  il  primo nel lontano  1990   sta  scadendo   sempre   più  .  


Infatti  C'era una volta il Concertone del Primo Maggio. Quello dei messaggi lanciati dal palco, quello dei gesti importanti, quello dei discorsi significativi. E c'erano una volta gli artisti "impegnati", quelli che coglievano l'occasione per imporsi, per farsi sentire. Qualcuno ci ha provato anche ieri, certo. Ma forse non come gli altri anni.

silenzio o non silenzio sul caso sala ? io dico che si parli

Fra  le  due  opzioni     quella  del silenzio   richiesto dal governo  e  dalla famiglia    con  il  fatto   ( vero  o falso    )    che  s...