Non è la prima volta che mi cimento in libri
del genere. Proprio l’anno scorso è stato pubblicato da una casa editrice
americana il mio primo libro in lingua
inglese: Born too late to a world too old.
In quel caso il libro era suddiviso in poesia e prosa. Tale ripartizione è
necessaria perché la poesia è istintiva, sgorga dal profondo dell’essere,
mentre la prosa è più ragionata ma non meno incisiva.»
2) Come è stato passare dal
linguaggio filosofico, delle tue opere
precedenti, a quello
letterario che usi nell'ultimo ?
Per me letteratura e filosofia
non sono due sorellastre in gara perenne per farsi apprezzare da un burbero capo
famiglia. Entrambe fanno parte dello stesso nucleo familiare. Sfido chiunque a
considerare Shakespeare o Pirandello solamente degli scrittori. Le loro opere,
ad esempio, sono intrise di filosofia.
Quindi per me è stato un passaggio del tutto naturale.»
3) In Servi dell'orinale si
denota un po' di populismo
\ qualunquismo come mai
tu che nelle tue opere precedenti te ne
sei tenuto alla larga?
Sinceramente ho sempre rifiutato
le etichette. Il pensiero libero non può essere catalogato. In un certo qual
modo mi lusinga la tua critica e la rispetto, in quanto diversi scrittori, del
passato e presente, sono stati accusati di populismo soltanto perché si sono
ribellati al sistema vigente. Penso a Balzac, Zola, Maupassant, Moravia, Pasolini,
Vassalli, Bradbury e molti altri. Ciò che tu chiami qualunquismo è il grido
d’indignazione di un cittadino che non accetta più di buon grado la corruzione di chi governa e
amministra la Res publica. Parlare ancora oggi di qualunquismo e populismo mi
fa venire in mente la risposta che Mario Martone fa dire nel film “Il giovane
favoloso” al suo Giacomo Leopardi: “Pessimismo, ottimismo…che parole vuote”.
Ecco io considero qualunquismo e populismo parole vuote. Il populista cerca di
accalappiare facili consensi e nella mia attività non ho mai scritto nulla per
compiacere qualcuno, se mai il contrario. Sono stato querelato per aver detto
il vero. Nel nostro Paese è la verità che viene punita e non la menzogna!
4) Cosa intendi per
umano disumanizzato in Disumano ?
Premetto che ogni termine non
può essere rivelato prima di essere letto; però posso anticiparti che intendo
ciò che conduce un individuo a ripudiare la propria umanità. Quando si annienta
l’empatia, che è connaturale alla nostra specie, allora tutto diventa una
parodia dell’umano. Non basta vestirsi con giacca e cravatta per definirsi esseri
umani. Purtroppo questa sottospecie di esercito di cyborg dell’indifferenza
mostruosa avanza sempre più.
5) Disprezzi il genere umano,
come ti consideri allora?
Caro Giuseppe io non disprezzo
nessuno. Se mai, per parafrasare Socrate, io sono semplicemente un tafano che
punge la cavalla e spero di non dover bere anch’io la cicuta. Come ti dicevo
prima disdegno chi annienta la propria umanità e si riduce ad automa. Poi il
discorso si estende alla mancanza di educazione e all’ossessione per il tu vedi
L’Elogio del Lei, o all’ignoranza
vedi L’Oriana
e la mistificazione surreale dello scandalo Elogio
del Piffero. Pier Paolo Pasolini affermava: “L’uomo tende a addormentarsi
nella propria normalità, si dimentica di riflettersi, perde l’abitudine di
giudicarsi, non sa più chiedersi chi è. È allora che va creato artificialmente,
lo stato di emergenza: a crearlo ci pensano i poeti. I poeti, questi eterni
indignati, questi campioni della rabbia intellettuale, della furia filosofica”.
Noi letterati manifestiamo nelle opere che pubblichiamo la nostra indignazione
verso un sistema che non può più essere tollerato. La nostra rabbia
intellettuale, che tu prima hai definito qualunquismo, io la chiamo proprio
come Pier Paolo: furia filosofica.»
Apprezzo la liricità dei testi
di Dylan ma confesso che non è mai stato un mio punto di riferimento musicale.
Quindi non posso dirti se esistono dei richiami con le sue canzoni. Il Vero Sapere
comprende ogni ramo dello scibile umano e non solo, quindi si possono scorgere ovunque e in modo
inconsapevole tracce del proprio percorso artistico.
7) Ho trovato ottimo in Selfami, una delle mie preferite, una corrosiva risposta
alla mania dilagante
dei selfie * .... ehm.... autoscatti ( scusa ma
preferisco usare visto che esiste il termine italiano contro l'imperante abuso
dei termini anglo \ americani
). E' nata
come immagino dallo spazio dedicato in rete e sui media
agli autoscatti dei vip e non
solo ?
Come affermo ne L’elogio
del Lei io non seguo le mode e me ne tengo alla larga. Le mode servono per
la massa. Il popolo vuole essere indirizzato dalle lobby per uniformarsi al
gregge. La società odierna vive del riflesso dei social network. Come direbbe
Giorgio Gaber vediamo: “Una specie di massa senza più l’individuo”. Per quanto riguarda la questione della
terminologia straniera con me sfondi una porta aperta. Trovo avvilente per un
popolo mortificare la propria lingua cioè la propria essenza per prendere
termini in prestito da altre culture. Prova ad andare in Francia, Germania,
Inghilterra e Usa e vedi quanto termini italiani trovi nel loro lessico
familiare. Nessuno!
8) Oltre gli evidenti richiami
diretti a Catullo in Odio
e amo ad
Allen Ginsberg , alla beat generation,
a Gramsci, ecc ed
indiretti a Charles Bukowski in Maestri
dell'esistere quali sono i
tuoi punti di riferimento in Tutta colpa del wisky ?
Nessuno in particolare. Chi
legge e recensisce un’opera, solitamente, è portato a fare paragoni e a
intravederne tributi e similitudini. Talvolta ci azzeccano, ma nella stragrande
maggioranza non corrispondono al vero. Quando scrivo un libro non ho in mente nessun
testo pubblicato da altri. Ascolto solamente la mia voce interiore. Ne I
maestri dell’esistere ho reso omaggio a coloro che per me sono stati dei
veri maestri e maestre. Io li ho definiti, infatti, maestri dell’esistere; con
le loro opere mi hanno insegnato a vivere e a sviluppare il mio talento ed un
percorso artistico indipendente. Non ci sono mitizzazioni.
9) Quale genere musicale
e quali gruppi o cantanti
sceglieresti per questo tuo
ultimo saggio ?
La musica è la mia principale
fonte d’ispirazione. Ogni genere musicale è utile ad accompagnare la lettura
del mio libro. Dai compositori contemporanei come Sakamoto, Glass alla musica
pop e rock. Non a caso nei ringraziamenti finali è citato Miguel Bosè.
10) Classico o moderno visto che
hai affermato << Al nuovo che avanza preferisco il vecchio che
arretra! Non è l’età anagrafica che determina la novità, ma la giovinezza e
onestà intellettuale che si possiede. >>
Classico e moderno camminano
insieme e non possono essere separati. L’onestà intellettuale, però, non
dipende dall’età anagrafica. Pasolini scriveva: “Ciò che spinge a tornare
indietro è altrettanto umano e necessario di ciò che spinge ad andare avanti”.
11) Concludendo con questa
proposta, visto il tuo potenziale nel destreggiarti nell'inserire la filosofia
fra le arti, ha mai
pensato di riversare i tuoi
pensieri in un fumetto? o
di scrivere per dylan dog
o orfani , opere letterarie e
filosofiche ( io ho imparato di più
da DD che
da una barbosa lezione
liceale di filosofia) allo stato puro?
Da anni dipingo e disegno, diciamo
sin dall’età di sei anni. Ho già all’attivo diverse mostre e realizzazioni di
copertine, inclusa quella di Tutta colpa
del whisky. Quindi non escluso tale possibilità, anzi. Anch’io da ragazzino
leggevo Dylan Dog e Topolino, poi durante l’adolescenza i miei interessi si
sono rivolti altrove e ho smesso di frequentarli. Ciò non toglie che i fumetti
possono assolutamente occuparsi di filosofia. Bisogna solamente trovare un
editore che non rifiuti a priori tale opzione perché poco commerciale.