22.11.05

Senza titolo 996

 



NELL'OCCHIO


[del ciclone]




Calma piatta, ma apparente


questa vita scorre in piano


mentre intorno l'apparenza


tutto inganna...





non ti guarda mai negli occhi


la realtà


cola, filtra dallo schermo e scende giù


come sangue


come melma


come sugo sul tuo mento...





quante stelle sai contare


prima che ne perdi il filo?






 Quante lacrime versare


per la morte vista in tele?




non ho tempo,


non ho tempo


NON HO TEMPO


mi dispiace


ecco la pubblicità


asciughiamoci quel mento


non è bello lo spettacolo


via sù un po di civiltà



passa il sale


versa il vino


e sorridi


dai cretino...




non sei neanche tra i dispersi


scrivi scrivi


scrivi versi


dolci


liquidi


perversi


siamo vivi


vivi e al centro


di quest'area assai protetta


non si muove mai una foglia


noi restiamo sulla soglia


della vita vera, viva 


facciam scorrer tra le dita


il rosario che si sgrana


ogni chicco un uomo muore


tieni il conto delle ore...













Bestio



DOMENICA SCORSA E' TERMINATA LA TRASMISSIONE REPORT
,
A MIO AVVISO L'UNICA ATTUALMENTE DEGNA DI ESSERE CONSIDERATA
UNO SPAZIO LIBERO DI GIORNALISMO CORAGGIOSO E OBIETTIVO.
ALLA REDAZIONE DEDICO QUESTA MIA POESIA.


DIFENDIAMO LA LIBERTA' DI STAMPA IN ITALIA E NEL MONDO!

Senza titolo 995


La Filosofia di Croce è, infatti, la fide della filosofia della storia e, dunque la fine della coincidenza della libertà con la necessità. Ecco perchè è sbagliato vedere in Croce un semplice neohegeliano: semmai, Croce è il critico per eccellenza di Hegel. La sua filosofia distrugge le categorie epistemiche: che è come dire che il pensiero crociano porta a compimento la "storia della coscienza" e consegna gli uomini alle responsabilità delle loro azioni singole e plurime.


Se si vuole si può dire che il giudizio di Croce (la teoria del Giudizio) è una sorta di riproposizione del "sapere di non sapere" di Socrate, perchè funziona a tutti gli effetti come limitazione del potere della mente umana e di conseguenza, del Potere.


I totalitarismo del Novecento cosa sono se non la somma e sintesi assassina di Verità e Potere ? Una presunzione fatale che il filosofo d'Atene colpì subito al cuore agli albori del pensiero occidentale. Il liberalismo crociano può essere interpretato come nuovo socratismo. E la cosa può destare meraviglia solo in chi è affetto da pigrizia mentale.


Il liberalismo, per chi non lo concepisce come regoletta da mandare a mente, è la sensibilità della vita che, essendo in gioco e non su di un piedistallo o in un'aula universitaria, limita conoscenza e potere.


Giancristiano Desiderio

20.11.05

? - 7

Perchè il dolore si accumula ma la felicità scivola via?

Senza titolo 994

Edward Docx - Il Calligrafo

"Un uomo, indegno possessor d'amore,
antico o nuovo, perchè lui stesso debole o infido,
di ridurre, pensò, pena e vergogna,
sulle donne sfogando il suo livore:
da allora per legge fu sancito
che una donna un sol uomo possa avere.
Ma fan così poi le altre creature?..."
[link all'articolo completo]

Senza titolo 993



Cielo sereno, sole che scalda a mala pena ma pieno di colore, le vie del parco sono ammantate di foglie gialle, panchine vuote, gente che passeggia, gente che corre, gente che come me cammina a passo veloce per cercare di stare al ritmo con i tempi. “Mente sana in corpo sano” sequenze che trascorrono rapidi come celeri sono i miei passi. Tuta e scarpe da ginnastica, alle orecchie la cuffia che mi fa ascoltare la mia musica preferita. Un quadro dipinto a forti colori, i colori del nostro tempo, inquieto. Tanti considerazioni affollano la mia mente mentre cammino, la mia vita mi passa davanti come una pellicola ed è oggetto delle mie esplorazioni. Quante cose ho vissuto: piaceri che accarezzano ancora i miei ricordi...mare blu, cieli immensi che baciano il mare, sole che scotta...sabbia che ti entra ovunque. Non odo più la musica che attraverso il filo mi arriva forte, mi ritrovo ragazza mi muovo velocemente sulla sabbia dorata e le onde lambiscono le mie caviglie come carezze. Percorsi brevi ma intensi, i miei occhi chiari sono avvolti da occhiali da sole (si arrossano facilmente) e i miei lunghissimi capelli biondo oro agitati dal vento  si muovono al ritmo del mio corpo. Corpo giovane, perfetto nelle sue rotondità appena accennate. Le mie mani  oscillano come tutto il mio corpo durante la corsa e a volte sfiorano il volto per liberarlo dai capelli che intanto lo coprono. I miei piedi lunghi a volte si feriscono con  pietruzze appuntite che vengono fuori dalla sabbia bagnata, una ferita che lavo subito tuffandomi in questo mare meraviglioso e profumatissimo. L’aria intorno odora di salsedine mista alla gentile essenza dei fiori d’arancio e di limoni che si trovano lungo il litorale. Sogno? Un sogno che ho vissuto e che rivivrò con l’ energia e la pacatezza della mia età. Scompare il parco per un momento e mi ritrovo nella mia terra, quella che tanto amo, forte e sana, rigogliosa e vitale, gentile e armoniosa, pacata e composta. Riservata come dovrei essere io che ne faccio parte. Sono figlia della mia terra e forse è questo che cerco, cerco la madre che ho lasciato tanti anni fa, quella madre che asciugava le mie lacrime con i suoi baci , quella madre che mi carezzava i capelli e li baciava, quella madre che mi ha sempre accolta nel suo grembo
Silvana

19.11.05

Senza titolo 992



Oliena. Mamma violenta riempie di botte la fidanzata della figlia  L'amore saffico in Barbagia  finisce al pronto soccorso Alla ragazza, scoperta a fare l'amore dentro un'automobile, prescritti 7 giorni di cure



Qualche sospetto doveva pur avercelo, la signora Franca (nome di fantasia) per chiedere  al marito di prendere la macchina e pedinare la figlia appena uscita in auto con un'amica. Le seguono per diversi chilometri, da Cala Gonone dove abitano sino a Oliena, senza farsi notare. E quando le due  ragazze entrano con l'auto in  una stradina di campagna per poi fermarsi in un luogo appartato, i sospetti diventano quasi tragiche certezze. OGNI DUBBIOla signora Franca  se lo toglie quando furtiva si avvicina all'auto e d'improvviso apre la portiera. Un confuso miscuglio di sentimenti le annebbia la vista: rabbia, sconcerto,vergogna, imbarazzo.Quello che vede la manda inbestia: sua figlia, che chiameremo Antonia e che solo pochi giorni prima ha compiuto trent'anni,e l'amica, che chiameremo Maria di Mamoiada che di anni ne ha 27, mezzo nude fanno l'amore. Forse non avrebbe reagito così brutalmente se la sua bambina, anche se ha già trent'anni, si fosse trovata con un uomo: sono cose naturali e facilmente riparabili,magari con un fidanzamento o una promessa di matrimonio. Ma questo no,non si può fare, non si deve fare, chissà cosa penseranno in paese e le malelingue e la vergogna e gli atti contro natura e il Signore non ti perdonerà,disgrassiada, chin custa ludrosa miserabile! Accecata dalla rabbia, la signora Franca reagisce nel peggiore dei modi: si trasforma in una furia e comincia a urlare e picchiare l'amica della figlia e prenderla a schiaffi e a calci e a pugni. Poi strattona la figlia e la trascina nell'auto del padre che, forse perché “sono cose da donne” o perché non sa cosa fare, rimane distante a osservare la scena senza intervenire. Sono le 18 di giovedì, in una stradina di penetrazione agraria sulla circonvallazione di Oliena. Antonia,quaranta minuti più tardi arriva al Pronto soccorso dell'ospedale San Francesco di Nuoro. Si fa medicare e i dottori le prescrivono sette giorni di cure a causa del “trauma policontusivo” che le ha causato la signora Franca. LA VICENDA potrebbe non concludersi  con una sola settimanadi prognosi: Antonia ha raccontato tutta l'antipatica vicenda, senza pudori e senza omettere particolari. Ha ora tre mesi di tempo per sporgere denuncia contro la mamma della sua amica. E se non lo farà, sarà forse solo per amore.

 



 


 

Senza titolo 991



“Toccami e baciami fino alle viscere
immagino fantastico
I colori cambiano quasi per proteggere
pomeriggi inutili
fammi affogare nel tuo verde mare
con certezze sterili”


 


La settimana è passata velocemente.


Immersa felicemente nel lavoro… collezione da consegnare… e più lo faccio e più mi piace… e più mi immergo…e più crescono progetti dentro di me.


Nelle prove


Nelle serate con amici


 


Stasera dovevo andar via per la mia fuga ma per vari motivi non posso.


Fuga rimandata.


 


Eppure non sono mancate le sere a ritrovarmi al centro del mio letto ad ascoltare musica, a guardare le pareti della mia camera, le foto, i quadri, e tutto quello che c’è… e pensare e rivivere alcune cose.


 


Ho ripreso la bozza del disegno del tatuaggio che una volta volevo farmi… c’è da sistemarlo molto anche se sto cambiando idea sul soggetto…


 


Tra un mese saranno passati i giorni della prima, del mio compleanno e mi chiedo come starò, come sarà stato il tutto? Ma come sono passati questi giorni, passeranno anche questi e mi ritroverò presto a darmi delle risposte…


 


Ho ricevuto stamane un'altra proposta di lavoro.


 


E' stata una bella settimana dall'animo tranquillo


 


Grazie per la canzone dedicatami poco fa.


 


Aspetto una serata per immergermi nella mia vasca e addormentarmi.


 


Una sera ho ripreso gli Almamegretta


“Mi hai detto no non posso più
però negli occhi avevi ancora quello che..


sognami
lo so che qualche volta ancora lo farai


“È l’inganno della follia
aspettare un treno che ti porta via
ogni attimo che scivola
la tua vita come un fiume nel mare
apri gli occhi ti accorgerai
di qualcosa che non hai visto mai
tutto ti appartiene già
i minuti diventeranno ore”


“Se la vita è desiderio senza limiti
i’ stongo bbuono accussÌ
per avere il mondo basta dire si”


Ovviamente Moltheni ultimamente


“Finge, attinge, prepara tutto ma
delude alla fine perché lascia un po’ tutto a metà
e non mi piace”


“Mi puoi capire ma non lo fai”


“Se ti do materia, che mi dai?
Se ti do paura, che mi dai?


Se ti do la cura, che mi dai?


Non mi rendo conto
Come è lungo questo inverno
E credi non è affatto come vorrei


Se ti do malinconie, che mi dai?
Aprimi tutte le vie, che non perdo tem
po”


 




“Dove sei, e se ci sei, fatti vedere
Credo di avere il diritto di poterti toccare


Curami Deus


 


“Mi adori o non mi adori?"


Senza titolo 990

In  Nw \ ML   artigianale fgatta dfa un  amica   un utente  davanti all'ennesima tragedia del mare   si  chiede :<<  nel frattempo, noi siamo di nuovo "prigionieri" delle nostre vite..? >>  .  Io  rispondo  :<< ma  cosa  possiamo  fare  , se non   votare (  sia che  li abbiamo votati o  non )  alla prossime  elezioni  coloro che hanno fatto questa insulsa e  orripillante legge   che  anzi che risolvere i problema  lo accentua  . E che  ha poreferito per questioni ideologiche  e  di  fini elettorali  e  opportunistici  ( leggi per accontentarte la  lega  e le frangie  xenofobe  dela  Mussolini  )   abolendo  anzichè riformarla\ mmigliorarla    una buona legge  tolti i  cpt   solo perchè fatta  dal centro sinistra  ?  sono talmente   assuefatto  a  tali tragedie che  non riesco più ad  indignarmo , per chi non avese letto o  sentito i tg  riporto  qui la news   inm questione 


 articolo e    foto   tratto  da  http://qn.quotidiano.net




Ragusa


 19 novembre 2005 - Riprendono questa mattina le ricerche dei dispersi del tragico sbarco avvenuto all'alba di ieri sulle coste di Sampieri di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Nove finora le vittime dell'ennesima tragedia del mare, ma secondo alcune testimonianze all'appello mancherebbero tra le 20 e le 40 persone. Le ricerche sono orientate sia a terra, per intercettare eventuali fuggiaschi, ma soprattutto a mare, nelle spiagge limitrofe. È stata così attivata anche una squadra di sommozzattori della guardia costiera di Messina. Subito dopo lo sbarco polizia e carabinieri avevano soccorso 177 sopravvissuti: tra loro anche sette minorenni e tre donne. Si tratta in prevalenza di nordafricani, ospitati nei magazzini della Dogana di Pozzallo, in attesa di essere destinati a un centro di permanenza temporanea. Oggi dovrebbero essere trasferiti a Crotone. Già arrestati i due scafisti, presumibilmente egiziani; un terzo risulta morto. E prosegue l'inchiesta della procura della Repubblica presso il tribunale di Modica per arrivare all'organizzazione delle traversate che opera in Libia.

Senza titolo 989

DI QUEL CHE RESTA

Ho acquistato aria in saldo. Per seccare il veleno che mi cola dalle punte delle dita.
Sono stata freccia. Veloce, spietata, aguzza.
Ora sono solo l’ombra del tormento che mi strozza.
Si fa strada, dentro, il capriccio di averti addosso. Adesso.
Nella gola scende il silenzio.
E’ caldo. Lo ingoio.
E lentamente, muoio.

18.11.05

A chi giova tutto ciò?

Avvolte smetto di credere nell'intelligenza delle persone! Sopratutto quando vedo sempre di più che i nostri media sponsorizzano la pornografia "da quattro soldi" spacciandola per arte o dandogli chissà quale connotazione aurea che la eleva dalla fogna in cui dovrebbe stare, visto che una cosa è la pornografia venduta apposta, che non ha nulla di vergognoso o di innaturale e schifoso visto che la sessualità è una cosa normale e non da demonizzare, base della sopravvivenza del genere umano. Io non sono contro la pornografia, tutt'altro, ma rimango allibito dal vedere quale uso ne viene fatto! Ed i bei "balletti" che vediamo fatti dalle "veline" o dalle "letterine" o "letteronze" o dall'ultima trovata pubblicitaria di "Famiglia Cristiana" il bel popò nascosto nel box doccia dal vapore e la pubblicità recitava: "se vuoi vedere chiaro, chiama il tuo elettricista" sono pornografia. Ma ci rendiamo conto di cosa vuol dire la parola pornografia? Il Garzanti recita: " trattazione o rappresentazione, in scritti, disegni, fotografie, spettacoli, di temi o soggetti osceni, fatta senza altro intento che quello di stimolare eroticamente i fruitori."  Tralasciando il fattore "mercificafione del corpo umano" perché, a prescindere delle condizioni in cui una persona si può trovare, ognuno può fare di se stesso quello che vuole, diventare una prostituta d'alto bordo come un premio nobel o una madre o una Donna! Non sta a me scegliere o giudicare per gl'altri ma è scandaloso vedere come i media spingano su questa linea, facendo primi piani alle "zizze" (od a qualunque altra "zona") senza neanche la scusa del vedo non vedo o giochi di luce per menarla sull'artistico o le "veline" che fanno la doccia in studio e si palpano come nelle migliori pubblicità dei servizi pornografici senza contare la fascia di persone che guarda il programma, perché un conto sono gli "adulti" ed un altro i "minori". Caspita, quest'argomento ha focalizzato la mia attenzione quando quasi non notavo la differenza fra i media tedeschi e quelli italiani al mio rientro. Avete mai provato a sfogliare l"Express" o il "Bild" o anche su qualunque "Anzeiger" l'erotismo è l'ingrediente principale, sarà un metodo per combattere la disinformazione? Mah! Va anche detto che la carta stampata tedesca non è un granchè! Bill Hicks diceva: “La Corte Suprema ha definito come pornografia qualsiasi cosa senza finalità artistiche che faccia venire pensieri sessuali. Nessun merito artistico… fa venire pensieri sessuali… Mi sembra una definizione che calza a pennello per qualunque spot pubblicitario.” Non mi resta che piangerlo!


Ciao Bill!


E per voi cos'è pronografia "da quattro soldi"?


Per avere info su Bill Hicks se non lo conscete per il comico che è stato o per  i Tool o i Radiohead:


dISPENSER (articolo in italiano)     -----------------------                 Sito ufficiale della Fondazione


Oppure... Viva Google! :D

Senza titolo 988


Vento, prorompente.


Vento che sferza la faccia, frusta le mani sino a schiaffeggiare l'Anima.


Vento che ferisce gli occhi, strappa via una lacrima inattesa... una goccia di stupore e di emozioni confuse, goccia di testa che gira e di stomaco sottosopra, falciata all'improvviso per finire nella spuma bianca ed urlante...


Goccia nel Mare.


E distese d'immenso, fin dove l'occhio si perde,


senza tregua,


senza pause,


senza scampo alcuno.


Mare color acciaio, e la nave è una culla dalle strane fattezze in balìa d'una mano furente e allo stesso tempo lenta all'esasperazione...


Goccia nel Mare


e Onda tra le Onde.


Lontano da qui, sui pendii scoscesi, il Vento s'innalza proclamando se stesso.


Scolpisce gli scogli, fugge sulle coste.


Solleva la sabbia in danza forsennate, in esodi cominciati millenni fa e che fine non hanno.


Goccia nel Mare


e Onda fra le Onde


e Granello sulla Spiaggia.


Mi guardo attorno, sperduta ed esaltata, sotto un Cielo di Piombo, sopra un Mare di Mercurio.


E schiaffeggia il mio viso, il Vento, ed altri volti, ed altre mani.


Corpi rabbrividiscono nel suo gelido abbraccio.


Urla possente, fugge e stravolge e si dibatte,


sino in fondo agli occhi,


sin dentro le vene,


dritto al centro del cuore.


E, ovunque si sposti lo sguardo,


la Vita.


Goccia nel Mare


e Onda fra le Onde


e Granello sulla Spiaggia


e Anima fra le Anime.



Scritto qualche giorno fa,  in navigazione.

Senza titolo 987

 visto    che  le stesse  persone che  guardano  tali insulsagini ( mi perdono  quelli che  le  guardano   ma  non riesco  , dopo  averne visto alcuni  reality  , vedere  post precedenti  , a  definirli  positivamente  )  sono gli stessi che  affollano  per  la curiosità  il processo  per anna maria franzoni  .sonio    fra quei 10 milioni   di persone  che   hanno visto   quella  cagata pazzesca (  parafrasando fantozzi  )   dell'isola dei famosi   ho  aggiornato il post precedente   con una  poesia  ancora  attuale  ,  di pier paolo pasolini   una o dei profeti    del 1900   di cui quest'anno si  sono celebrati i 30 anni dela morte 

Senza titolo 986


Sparla Mirella Serri. Il suo ultimo, acclamatissimo libro, I Redenti. Gli intellettuali che vissero due volte. 1938-1948 (Corbaccio), lascia perplessi a cominciare dal titolo. Chi sarebbero i “redenti”?


Quegli intellettuali che, dopo la promulgazione delle leggi razziali, continuarono a partecipare alla vita culturale del fascismo per poi passare all’antifascismo militante se non al comunismo ortodosso e intransigente dopo la caduta del regime. Alicata, Muscetta,Benedetti, Betocchi, Bilenchi, Bonsanti, Brancati, Contini, Gadda, Ferrata, Luzi, Montale, Pavese, Pratolini, Quasimodo, Sereni, Vigorelli, ma anche Binni, Russo, Briganti, solo per citare alcuni dei più noti, nel 1939 aderirono con entusiasmo all’invito di Bottai a partecipare alla rivista Primato condividendone, de facto, l’indirizzo
politico, lo spirito certo non di fronda e la campagna a favore delle leggi razziali.


Poi, caduto il fascismo, quegli stessi intellettuali diventarono campioni dell’antifascismo, giustificando il loro passato come una penetrazione da quinta colonna all’interno di una delle riviste più importanti del regime onde far passare, attraverso le sue pagine, messaggi antifascisti.


Peccato che, come scrive la Mangoni e ripete la Serri, le "allusioni antifasciste" fossero decrittabili solo da altri intellettuali e non dal lettore comune. Peccato anche che di queste allusioni non ci sia traccia inequivocabile negli articoli apparsi sulla rivista, a meno di compiere un’operazione di sovrainterpretazione a posteriori sotto la categoria del dogma antifascista per cui chi scriveva nero in realtà, secondo un codice noto solo a lui, voleva dir bianco e via adulterando.


Muscetta la chiamò la dissimulazione onesta, ovvero fingere di aderire a quel che non si condivide per ottenere un fine contrario a quello apparentemente divulgato. La Serri nell’introduzione dichiara di aver scelto la definizione di “redenti” piuttosto che quella di “dissimulatori” perché in realtà essi "con la propria autorità e i propri scritti, finirono per consolidare le ragioni del regime".


E allora, cara Serri, perché chiamarli redenti, termine che indica una doppia vita fra un prima di abiezione e un dopo di redenzione, se si accoglie l’ipotesi che comunque quegli intellettuali erano antifascisti anche quando si comportavano da fascisti e dunque non avevano niente da cui redimersi? Con buona pace di Muscetta & c. andrebbero semplicemente chiamati voltagabbana, o almeno opportunisti…


Simonetta Bartolini

Senza titolo 985


Roma.VI sezione del tribunale. Un normale processo a due extracomunitari. Eppure il nome degli imputati cambia ogni scenario. Marion True, ex curator del Getty Museum. Albert Hech, mercante d'arte.


Lo Stato processa i venditori e compratori della nostra archeologia perduta. Ladri non di oggetti, ma di conoscenza. Una statua, un vaso, un gioiello scavati di nascosto perdono la voce che ci narra la loro storia e di chi li amò.


Non rimane che una muta bellezza. Un peccato contro lo Spirito.


17.11.05

Senza titolo 984


"Amici miei - scriveva Nietzsche ormai sull’orlo della follia - ma guardate una buona volta che cos’è un prete. È qualcosa di solenne, pallido, oppresso, con la viltà negli occhi...".


Quale guerra è stata mossa, negli ultimi secoli, al prete! Non tanto al cristianesimo inteso come morale o come ideologia sociale ma proprio a lui, al prete, per ciò che il prete è : ministro della Chiesa nella sua natura profonda,che è quella di essere segno efficace, operativo, attivo della presenza reale di Gesù Cristo nella storia. Ciò che si chiama Sacramento.


A tutto questo è stata mossa una guerra che la Chiesa ha sottovalutato.Per decenni abbiamo assistito a discorsi dotti sulla funzione del sacerdote nella società secolarizzata, ad analisi sempre più capillari sui cambiamenti in atto al fine di mettere a punto questa o quella strategia d’attacco. Il principio sottaciuto era: per poter fare il prete oggi è necessario conoscere il mondo.


Forse era più vero il contrario: per conoscere davvero il mondo era necessario essere preti fino in fondo -ma proprio a quel «fino in fondo» era stata dichiarata guerra. Guerra, soprattutto, all’unità della Chiesa, che proprio sul Sacramento si fonda.


Tante analisi mi sono sempre apparse come altrettante ripetizioni di quel vuoto: come quando,di notte, si ha sete, e si sogna di bere e bere,ma non ci si disseta mai.In unintervento al convegno, viene riportata una frase fulminante del teologo Yves Congar:


"In un mondo indifferente, il prete non è per nulla riconosciuto, egli si trova come nel vuoto".


 È importante capire che questo vuoto,prima di tutto, esiste.


E la paura, che è il distintivo pratico di quel vuoto. Esiste nel cristiano, esiste nel prete. Molte volte,in passato,ho assistito a dialoghi tra preti e persone scettiche. Nella discussione sembravano così simili, così d’accordo su quasi tutto,ma poi ciascuno rimaneva quel che era, come se la fede fosse solo una delle poche, marginali differenze che li dividevano.


Si cercava il plafond di valori condivisi, e l’impressione era che il prete, invigliacchito da una cultura ostile e talora da una grande solitudine,cercasse soprattutto di accreditarsi culturalmente di fronte almondo che cambiava. Fu tempo perso. L’uomo di fede non è chi finge che questo vuoto non esista: è chi, tutte le mattine, sa che la fede vince quel vuoto, anzi:l’ha già vinto.


E ricomincia,con semplicità.Nessuno è insostituibile, tranne il prete.Una Chiesa senza preti è una Chiesa tutta dottrina ma senza l’imprevedibile conforto della carità e della pietà. Che è ciò di cui l’uomo post-moderno ha più bisogno.


Luca Doninelli


Senza titolo 983

 



  Ora  indipendentemente dalla sua  colpevolezza o innocenza ,  quello  che  mi dà fastidio (  anche  se nessuno , neppure io , ne è immune . Infatti   quando  m'interessai  in maniera un po'  morbosa  dato che  conoscevo sia la vittima  sia  l'assassino  (   erano del mio quartiere  , il primo adiritturra  vicino di casa  )    al caso di Elisabetta naddeo uno strupro e  omicidio  avvenuto  nella mia  cittadina per  fortuna  poco trattato dai media nazionali  perchè  risolto subito  e  quindoi  non appettibile  come quello di cogne  o  di erika  e omar  solo per citarte i più  clamorosi    )  è  la  curiosità morbosa    verso i fatti  di cronaca nera . come  questi    Ora  non dico  che   ciò  sia inevitabile  perchè  chi  non lo  è  scagli  la prima  pietra  ,   un conto  è  quella    spontanee  avvenute    fra  i primi anni del  II  dopo guerra  e  gli anni  70  perchè  la cronaca nera   era  " censurata " dal fascismo e  dalla  Dc  e non ingigantita  o  trattata  come  "  surrogato  "  o   riempitivo dai media per  distrarre  le persone (  insomma c'è   sempre stata )  , un'altro è qella  incentivata  dai media  facendo il " panem et circenses ( Giovenale satire  X, 81.) " per distrarre\  distogliere   il pubblico dalle cose  più importanti  come  quella   a cui fà riferimento  la  vignetta  di Sergio Staino Sopra  riportata . Ecco  perchè concordo  con   quanto dice Curzio maltese  nell'editoriale  di repubblica  di oggi  ( 17\11\2005 )   : << [...]  Quasi non corresse alcuna differenza fra una donna condannata a trent'anni per aver massacrato il suo bambino e un qualsiasi divetto da reality show, Al Bano, la Lecciso, Lory Del Santo. Jean Baudrillard sostiene che la televisione ha compiuto il delitto perfetto, ha ucciso la realtà e ne ha fatto sparire il corpo. Ma il vero delitto è aver annichilito la capacità di provare emozioni. Si dirà che intorno ai grandi processi di cronaca c'è sempre stata la stessa folla indiscreta, anche prima che inventassero la televisione. L'Italia del dopoguerra si divideva in partiti e fazioni per la saponificatrice di Correggio come per Coppi e Bartali, dimenticando nell'urgenza della fazione l'orrore dei crimini. Eppure le passioni erano vive, ora sono morte, sepolte da troppe ore di televisione. E' normale e quasi umano, per carità nessuno scagli una pietra contro la brava gente davanti al palazzo di giustizia torinese.[...] >>  qui  il testo integrale dell'articolo . Mentre scrivevo  e cercavo meateriale  per questo post  leggo   sempre  su tale  argomento un interessante  articolo  de  ILgiornaledisardegna quotidiano  della mia regione  )  che   afferma  : <<  è nata   prima la curiosità morbosa del pubblico per la vicenda giudiziaria di Anna Maria Franzoni o l'attenzione dei media ? In realtà prima che in aula, il processo a Anna Maria Franzoni era iniziato nella case, davanti alla tv, nei bar e nei posti di lavoro. Istruito da milioni di teledipendenti con il gusto per il fattaccio di nera o da semplici cittadini impressionati dall'aberrazione di una madre che uccide il figlioletto. Un procedimento sui generis, come quelli che possono aver luogo nel tinello di casa o durante la pausa caffè. Complici, i media. Ieri per la prima udienza del processo d'Appello alla giovane mamma di Cogne, condannata in primo grado a 30 anni per l'omicidio del figlio Samuele, nel tribunale di Torino erano state allestite una sala stampa e di un'area esterna per le dirette televisive: un vero processo mediatico è iniziato.[...]  una folla di curiosi . Casalinghe  e pensionati  ma anche giovani, tra cui numerosi studenti di Giurisprudenza.È una panoramica del variegato il pubblico che ieri accalcava il Palazzo di Giustizia. er la voglia matta di vederla.«Sono venuta per guardare negli occhi Anna Maria»,spiega Francesca, una casalinga polacca che sta facendo la coda dalle 8 - voglio capire qual è la forza che spinge questa donna ad andare avanti con qu esto spettacolo». E il desiderio di vedere di persona Anna Maria Franzoni ha spinto anche Felicia, una pensionata, a presentarsi, con la carta d’identità im mano ai cancelli. «È da un mese che aspetto questo appuntamento, mi sono preparata leggendo molte cose sulla vicenda, voglio proprio vederla».  >>. Oltre  ai media  " tradizionali  "  che   hanno contribuito  al chiachericcio    sulla  sua  innocenza  \  colpevolezza   e al disinteressamento   che  ci stiamo avvicinando al baratro  e  alel figuracce internazionali e  alla distruzione  del paese ,  ci  pensa  anche internet  , Infatti esiste   persino un sito internet che contesta la sentenza di primo grado (www.giustiziapersamuele.it) e che nella home page recita: «Si può con un sillogismo condannare a 30 anni di carcere?». Il sito offre un'ampia gamma diipotesi, commenti e perizie,nonchè una galleria fotografica con immagini del piccolo che gioca sulla neve col gatto, va sul triciclo, raccoglie patate. Critiche al comitato sono giunte da un altro sito internet (www.criminologiaclinica.it) che, oltre a denunciare la poca opportunità della spettacolarizzazione di simili fatti di cronaca «se non altro per evitare di istruire qualche testa bacata», spiega come la Franzoni«debba essere giudicata dalla magistratura e non dai lettori del sito  >> Non ho altro da aggiungere ......se  nonquesto  alcuni versi tratti  da la  guinea ( Poesia in forma di rosa, in "Bestemmia", volume primo, Garzanti, Milano 1993  ) di Pier Paolo pasolini riportata nella fine del film Pasolini, un delitto italiano (1995) "  di M. Tullio.Giordana qui l'audio e il video


<<
[....]


L'intelligenza non avrà mai peso, mai
nel giudizio di questa pubblica opinione.
Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai


da uno dei milioni d'anime della nostra nazione,
un giudizio netto, interamente indignato:
irreale è ogni idea, irreale ogni passione,


di questo popolo ormai dissociato
da secoli, la cui soave saggezza
gli serve a vivere, non l'ha mai liberato.


Mostrare la mia faccia, la mia magrezza -
alzare la mia sola puerile voce -
non ha più senso: la viltà avvezza


a vedere morire nel modo più atroce 
gli altri, nella più strana indifferenza.
Io muoio, ed anche questo mi nuoce.


[...]


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con   questo   è tutto . Meditate  gente meditate  soprattutto  quelli che  hanno mandato il cervello all'ammasso  è  preferiscono  solo evadere  e rinchiudersi  in una  torre d'avorio  e  preferiscono per  parafrare   Linea  gotica  dei ex Csi :<< La facoltà di non sentire \ La possibilità di non guardare \ Il buon senso la logica i fatti le opinioni >> anzichè  << Occorre essere attenti per essere padroni \ Di se stessi occorre essere attenti \ La mia piccola patria dietro la Linea Gotica \ Sa scegliersi la parte \ Occorre essere attenti >> ovvero indignarsi  e  schierarsi 

Senza titolo 982

Enigmistica: "Provate a sostituire alla parola "barbari" la parola "terroristi" e vedete l'effetto che fa..."


Aspettando i barbari


Che aspettiamo, raccolti nella piazza?



Oggi arrivano i barbari.



Perché mai tanta inerzia no Senato?
E perché i senatori siedono e non fan leggi?



Oggi arrivano i barbari.
Che leggi devon fare i senatori?
Quando verranno le faranno i barbari.



Perché l’imperatore s’è levato
così per tempo e sta, solenne, in trono,
alla porta maggiore, incoronato?



Oggi arrivano i barbari
L’imperatore aspetta di ricevere
il loro capo. E anzi ha già disposto
l’offerta d’una pergamena. E là
gli ha scritto molti titoli ed epiteti.



Perché i nostri due consoli e i pretori
sono usciti stamani in toga rossa?
Perché i bracciali con tante ametiste,
gli anelli con gli splendidi smeraldi luccicanti?
Perché brandire le preziose mazze
coi bei caselli tutti d’oro e argento?



Oggi arrivano i barbari,
e questa roba fa impressione ai barbari.



Perché i valenti oratori non vengono
a snocciolare i loro discorsi, come sempre?



Oggi arrivano i barbari:
sdegnano la retorica e le arringhe.



Perché d’un tratto questo smarrimento
ansioso? (I volti come si son fatti serii)
Perché rapidamente le strade e piazze
si svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi?



S’è fatta notte, e i barbari non sono più venuti.
Taluni sono giunti dai confini,
han detto che di barbari non ce ne sono più.



E adesso, senza barbari, cosa sarà di noi?
Era una soluzione, quella gente.

Costantino Kavafis (Biografia e poesie )

16.11.05

Senza titolo 981


L’essenza della civiltà occidentale è il nichilismo, poiché il senso fondamentale del nichilismo è il rendere niente le cose,la persuasione che l’ente sia un niente, ed è l’agire guidato e stabilito da questa persuasione


Emanuele Severino

15.11.05

Senza titolo 980

 «Che strano Paese è questo che accoglie gli immigrati di tutto il mondo e poi non li fa entrare nei negozi e li costringe a lavorare di nascosto e di notte nei cantieri. Dicono che questo è il Paese della democrazia e della libertà. Ma come può esserci democrazia e libertà senza la dignità ? »  Don Mario, omelia ai funerali di un immigrato morto sul lavoro,«Sacco e Vanzetti», Canale 5, 13 novembre 2005


 


la  fiction 


 


 Sergio Rubini e
Ennio Fantastichini
in una scena del film



 


Domenica13 e lunedì14 su Canale 5 ( l'ultima spostata su rete 4 )  la miniserie in due puntate Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini interpretano i due italiani Sacco e Vanzetti, fiction d'autore "Impegno civile, non politico"Il produttore Guido Lombardo: "E' la storia di una ingiustizia"Rubini: "Mediaset coraggiosa, la Rai non lo ha voluto produrre"

"NON è un film di destra né di sinistra né, tanto meno, contro gli americani. E' la storia di un'ingiustizia commessa dagli americani su due italiani". Questo, secondo il produttore Guido Lombardo (Titanus), il senso di Sacco e Vanzetti, la miniserie in due puntate in onda su Canale 5 domenica 13 e lunedì 14 novembre, "debutto" di un gruppo di fiction che Mediaset dedica all'impegno civile (fra qualche settimana toccherà a Attacco allo Stato, sulle nuove Brigate rosse e gli omicidi Biagi e D'Antona). Prodotto televisivo anomalo, tanto da essere stato considerato all'altezza di una mostra cinematografica come quella di Venezia, dove è stato presentato, in anteprima, alla fine dello scorso agosto.
La storia è nota: quella dei due anarchici italiani, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, incriminati per rapina e omicidio, giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto del 1927, riabilitati cinquant'anni dopo dal governatore democratico del Massachusetts, Michael Dukakis, miti eroici delle generazioni contestatarie del Sessantotto e del Settantasette, resi celebri da una ballata politica di Joan Baez e oggetto di un film-culto dallo stesso titolo diretto nel 1972 da Giuliano Montaldo, interpretato da Gianmaria Volontè e Riccardo Cucciolla e basato sugli atti del processo e su veri filmati di repertorio.
La miniserie di Canale 5, regia di Fabrizio Costa, scritta da Pietro Calderoni e Gualtiero Rosella, è interpretata da Sergio Rubini (Sacco) e Ennio Fantastichini (Vanzetti), e nel cast ci sono anche, fra gli altri, Omero Antonutti e Anita Caprioli. Un lungo racconto, che copre il processo, che durò sette anni, mobilitò l'opinione pubblica non solo americana ma anche europea, soprattutto francese, smosse pure il Vaticano e fece degli italiani due martiri dell'ingiustizia. Ma ampio spazio è riservato anche alla vicenda umana dei due protagonisti, alle loro motivazioni, al contesto storico. Per questo si tratta di "un film non politico - spiegano gli autori - ma con molta politica dentro". Si parla di emigrazione e sofferenze, di intolleranza razziale, di anarchia ma "distinguendo anche la componente violenta, quella di Andrea Salsedo e Gaetano Bresci, da quella più idealista di Vanzetti - dice Rosella - cercando di distinguere e di non essere reticenti".
"Da quegli anni a oggi - osserva Sergio Rubini durante la presentazione del film, a Roma - niente è cambiato, gli interpreti sì ma i costumi no: la commedia, il dramma sono sempre gli stessi. Quello che eravamo ottant'anni fa lo abbiamo dimenticato, visto che su un giornale, qualche giorno fa, ancora ho visto la foto di un immigrato e il titolo 'I nuovi barbari'". Rubini ha fatto i complimenti a Mediaset per il coraggio di realizzare il film: "E' sorprendente che a produrlo non sia la Rai, alla quale vanno invece i miei 'scomplimenti'". E anche se il film racconta una pagina nera dell'America "terra di libertà e giustizia", "non c'è traccia di antiamericanismo - ha precisato Lombardo - non è un film politico, ma solo la storia di un'ingiustizia". Rubini ha aggiunto di aver considerato Sacco "una persona di famiglia, mi ricordava la storia di mio nonno, le cui gesta di emigrante in America nel 1918 per cercare fortuna vendendo ghiaccio, e che poi sposò mia nonna per procura, mi hanno affascinato da ragazzo".
Anche per Ennio Fantastichini il film ha un significato particolare: l'attore, che viene da una famiglia di contadini e ha detto di essere cresciuto "con il sogno americano" ha raccontato di essersi avvicinato a Vanzetti chiedendo "idealmente" ispirazione a Volontè, che fu Sacco nel film di Montaldo. E definisce questa miniserie "altamente pedagogica": "Speriamo che la vedano i più giovani perché parla di fratellanza in un Paese che ancora alcuni vorrebbero diviso in Nord e Sud". Alla proiezione del film, oltre a un gruppo di studenti, c'era anche Giuliano Montaldo, che ha ricordato la commozione provata quando Dukakis lo invitò in America il giorno della riabilitazione, e ha apprezzato il lavoro e la sua attualità: "Parlare di quei due non è solo ricordarli, ma anche parlare di intolleranza in un'America in cui, allora, fuori dai ristoranti, c'era scritto 'No dogs, no niggers, no italians'". 



 



 


La Storia


Caso giudiziario trascinatosi dal 1920 al 1927 che ebbe come protagonisti gli immigrati italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, condannati a morte il 15 aprile 1920 per l'omicidio di due uomini durante una rapina in un calzaturificio. La loro esecuzione provocò proteste in tutto il mondo. Il carattere puramente indiziario delle prove addotte contro i due italiani (che erano attivisti anarchici) attirarono sulla corte accuse di faziosità dettata da motivi razziali e politici. La richiesta di riaprire il caso venne sistematicamente rifiutata, anche quando un altro detenuto, condannato a morte, confessò di aver preso parte alla rapina. Solo nell'agosto 1977 il governatore del Massachusetts Michael Dukakis riconobbe in un documento ufficiale gli errori commessi nel processo, riabilitando completamente la memoria di Sacco e Vanzetti.
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 cronologia
- Il libro "L'eredità di Sacco e Vanzetti" di Russel Aiuto tradotto il italiano per questo sito con la storia e immagini
- Documentazione passaggeri
- Articolo del Corriere della Sera sul 75° anniversario della loro esecuzione



 per  altri  documenti e  siticercate all'interno del  blog   in quanto ne  ho già parlato  qui


Senza titolo 979


La tecnica è l’Occidente. Della tecnica non possiamo fare a meno. E qui c’è il busillis, il problema. Perché una cosa è possedere una tecnica, un’abilità strumentale che ci permette di intervenire in molteplici campi e settori della vita umana e naturale, altra cosa è essere posseduti dalla tecnica.


Una volta l’uomo possedeva la tecnica. Oggi ne è posseduto. «Poco male» si dirà. «Sempre meglio che fare a meno delle tante cose utili che la tecnica ci mette a disposizione e ci consente di fare». Può darsi sia vero. Ma il problema dei problemi riguarda la stessa idea di Potere: una volta il potere era la politica, oggi è la tecnica. Se non controlliamo più la tecnica, come facciamo a controllare il potere?


Per Platone la politica era la tecnica delle tecniche. La definiva l’arte regia, ossia quella tecnica un po’ diversa dalle altre che ad ogni cosa attribuisce o riconosce il suo essere. Insomma, detto in altre parole, il filosofo ateniese attribuiva alla politica il compito di decidere i fini da perseguire. Può essere un’idea buonao sbagliata, comunque da discutere. Anche la Modernità, soprattutto i tempi moderni, dunque non solo il grande Ateniese, ha attribuito al potere politico questo grande compito o funzione.


Ancora oggi si sente dire che bisogna riconoscere alla politica un primato. Tale “primato” altro non è che quanto già diceva Platone: la politica è l’arte regia, ossia la tecnica controllata dall’uomo in grado di decidere secondo il giusto fine. Ma chi determina oggi il fine? Chi può dire quali siano gli scopi giusti da perseguire?


La politica che conosce quale sia il giusto fine è finita da un pezzo. E non è neanche detto che sia un male. Anzi, per certi versi è senz’altro un bene. Infatti, la politica che decide tutti i fini si è realizzata nel XX secolo con i regimi totalitari nazionalsocialista e comunista. Le idee assassine (secondo il titolo del libro di Robert Conquest) hanno prodotto gulag e lager. La politica che sa,cioè che presume di sapere, quale sia la direzione verso cui marciare è senz’altro pericolosa.


La natura umana (perché alla fine di questo si tratta) è una natura misteriosa, che sfugge, che non si fa ricondurre a delle leggi naturali o storiche che, una volta conosciute, ci dicano cosa fare in ogni tempo e luogo.


Salvare l’uomo con la politica equivale a condannarlo anzitempo alle pene infernali. Così la conclusione della lunga parabola storica dei totalitarismi (altro che “secolo breve”) che si è avuta con il 1989 ci consegna anche una politica più “debole”,
ossia un potere che non può più indicare quali siano i fini giusti per tutti. È come se il potere,a furia di tagliare teste, si fosse autodecapitato.


Ma oltre all’autodecapitazione, la politica è stata spodestata dalla tecnica. La tecnica, che prima era un potere nella mani dell’uomo, è diventato il potere che ha come unico scopo quello di alimentare il suo potere. Come dice Cantarano, il mezzo è diventato il fine e, si può aggiungere, il fine è diventato il mezzo. La politica è una tecnica al servizio della volontà di potenza della tecnica.


Nasce così il problema del nostro tempo: la politica non può esercitare un controllo assoluto su tutto (perché in questo modo si ritorna sulla strada del totalitarismo) e, nel contempo, non può neanche abbandonarsi al destino della tecnica che alimenta solo potere tecnico. La corsa della tecnica è la corsa degli armamenti: la corsa a chi controlla più cose tramite la tecnica nucleare.


Sorge un dubbio. Non è stato sempre così? La storia umana non è la storia del dominio? La differenza rispetto al passato è data dalla scienza: la tecnica contemporanea è in grado di distruggere l’umanità.


Ma in che modo si può porre un limite a questa forza se non tramite un’altra forza? Solo la forza è la legge della Terra, dice Simone Weil.


Giancarlo Desiderio


Senza titolo 978


L’operaio entrò nella casa.
Un grappino ?
- Niente grappino.
Era una vecchia dietro il banco.
- Che cosa di caldo ?
- Niente di caldo.
- Neanche se aspetto ?
-Se aspettate sì. Caffè di cicoria.
- Aspetterò. Ci vuole molto ?
-La macchina deve scaldarsi. L’ho accesa ora.
Egli sedette a un tavolino di ferro, guardò e vide il tedesco, nell’angolo presso la porta, seduto anche lui che aspettava. Gli strizzò l’occhio.
- Eh ? - il tedesco chiese.Era non più un ragazzo, col nastrino al petto, di una campagna, non di una decorazione.
E la sua voce fu molto timida.
-Eh ?- chiese.
L’operaio voltò via il suo piccolo muso da lui.
Dio di Dio ! pensò. Che aveva un tedesco da essere triste in quel modo ?
Sedeva, le gambe larghe, la schiena appoggiata alla spalliera della sedia, la testa un po’ indietro, e la faccia triste, persa, una stanca
faccia di operaio.
Dio di Dio ! O non aveva conquistato ? Non era in terra conquistata ? Che cosa aveva da essere così triste, un tedesco che
aveva conquistato ?
Tornò a guardarlo e vide che quello non lo guardava.
Aveva gli occhi più in basso, come umiliato. Un momento si osservò le mani ; da una parte, dall’altra, entrambe insieme, e fu un
gesto lungo come ne fanno solo gli operai.
Dio di Dio ! egli pensò di nuovo.
Lo vide non nell’uniforme, ma come poteva essere stato : indosso panni di lavoro umano, sul capo un berretto da miniera.
Sarà zuccherato o no ? - chiese alla vecchia.
- Zuccherato ? Che zuccherato ?
- Allora non lo voglio.
Si rialzò, una mano in tasca, e si avvicinò alla porta. L’aprì.
Il tedesco sollevò il capo e, mestamente, gli sorrise ; anche dolcemente. Pareva di vedere sulla sua faccia che cosa fosse lo sporco di carbone.
Egli uscì.
Dio di Dio ! Pensava. Prese la moto del tedesco e ne spinse a fondo la pressione. Nessuno accorse dalla casa, e fuggì sulla moto.
Nessuno sparò dietro di lui.
- Sei pallidino - gli disse Orazio.
- E’ stata la corsa.
- La corsa ?
Scaraventarono la moto nel fosso, ne aprirono il serbatoio e diedero fuoco alla benzina.
- Questo è tutto - disse l’operaio. - Una moto di meno.
- Non l’hai fatto fuori ?
- No, era troppo triste.


Elio Vittorini

Senza titolo 977


www.photoforum .ru


Oggi ho tanta voglia di fare l'amore con te, la cosa che mi fa rabbia e che è impossibile quando veramente lo desideriamo, ma forse per questo e così bello e tanto atteso il momento in cui finalmente saremo uno nelle braccia dell'altro ad assaporarci.
Ritengo che l'amore è come bere un bicchiere di vino buono, mai ingerirlo in fretta...ma...assaporarlo lentamente, gustanrne la fragranza, perfino il colore.
L'amore, dolce parola formata da sole 5 lettere ma piena di lettere....infinite lettere comprese in un dizionario. Nella parola amore c'è il mare, il sole, la luce, lo splendore di uno smeraldo, la luna piena in una notte buia, vita. L'amore è vita e tu sei tutto questo per me, tu racchiudi il mio universo, lo spazio illimitato della mia anima e del mio cuore e anche del mio corpo che l'intenso desiderio di essere tuo.


Silvana Bilardi 

14.11.05

Senza titolo 976


by Silvana

Senza titolo 975


Tokie Williams non è un santo. E' soltanto un uomo che ha percorso un cammino per uscire dall'abisso. E' nato nel 1953 a Watts, dove nel 1965 vi furono le prime rivolte razziali del dopoguerra in America.


Insieme con l'amico Raymond Washington fondò la gang dei Crips, la cui sanguinosa faida con i rivali Blood è stata raccontata da infiniti film e romanzi.


Nel 1979 Washington fu ucciso in uno scontro a fuoco e nel 1981 Williams fu arrestato per quattro omicidi compiuti durante una rapina, giudicato e condannato a morte.


In carcere, Williams imparò a leggere e a scrivere. Riflette sulla sua vita. E cercò di darle un senso, provando a lenire le ferite che aveva provocato. Scrisse libri, fiabe per bambini, insegnando come la violenza porti alla morte dell'anima ed alla fine dei sogni.


Il 13 dicembre è fissata la sua esecuzione, a San Quintino. E' partita una campagnia per chieredere Governatore Arnold Schwarzenegger di concedergli la grazia


Questo è l'indirizzo mail a cui scrivere


governor@governor.ca.gov


Salvare Williams è salvare la speranza che ogni Uomo possa cambiare


Senza titolo 974


E' già gran tempo che il processo degenerativo della coppia concettuale "mezzo-fine" si andava preparando. Quale siano state le fasi di questo processo, mezzo e scopo si sono addirittura scambiate le parti: la fabbricazione di mezzi è diventata oggi lo scopo della nostra esistenza.


E si cerca spesso di giustificare cose che avevano avuto valore di scopo


Gunther Anders


Senza titolo 973


L'Occidente sorge da un mito. All'inizio della Storia Occidentale c'è il mito di Prometeo raccontatoci da Eschilo. Che dona ai Mortali la tèchne rubata a Zeus. La potenza della tecnica consente agli uomini -i più fragili tra gli esseri - di fronteggiare il caos. Pre-vedendo le cose future. Anticipandole (pro) con la scienza (mathesis).


Certo, a salvare i mortali è la Verità. Quella ricercata dalla sapienza filosofica. Ma se non ci salva dal Nulla, cui il divenire ci destina, la tecnica offre tuttavia un pharmachon. Un rimedio contro il dolore. Una medicina contro l'infelicità. Nella consapevolezza che comunque il pharmacon è comunque un veleno. Contiene in sè una contrapposta possibilità. Che può risultare letale o salutare se supera o meno una determinata soglia di tollerabilità.


Se supera o meno quella linea d'ombra rappresentata dal nichilismo occidentale.


Cantarano


Senza titolo 972


by Bisang


Frammenti di te


trovo sparsi


nel vento


che prima


portava i tuoi baci


adesso  propaga freddo


tristezza


dolore?


No!


Strano,


non mi da più dolore


il tuo ricordo.


Lo accarezzo invece


e con un leggero soffio


lo faccio andare


lontano...


via dal mio cuore.


Altre mani


scivoleranno sul mio seno


cingeranno i miei fianchi


mi trascineranno


lungo il fiume


del piacere.


Lungo sentieri assolati


variopinti


con i colori


dell’arcobaleno.


Silvana

13.11.05

Grande Mimmo!!!

Un omaggio a un grande della musica italiano,sempre dolce signorile e discreto,innamorato della mia terra e autore di una tra le più belle pagine della nostra canzone,voglio postare un suo lavoro che non è molto conosciuto,ma nei momenti di scoraggiamento mi ha sempre aiutato....



Meraviglioso


Domenico Modugno

E' vero, credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardavo l'acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù.
D'un tratto qualcuno alle mie spalle
forse un angelo vestito da passante
mi portò via dicendomi così.

Meraviglioso, ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia meraviglioso
meraviglioso, perfino il tuo dolore
potrà apparire poi meraviglioso

ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto
ti hanno inventato il mare
tu dici: "Non ho niente"
ti sembra niente il sole
la vita, l'amore.
Meraviglioso, il bene di una donna
che ama solo te. meraviglioso
la luce di un mattino
l'abbraccio di un amico
il viso dì un bambino, meraviglioso.

Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto
ti hanno inventato il mare
tu dici non ho niente
ti sembra niente il sole
la vita, l'amore, meraviglioso.

La notte era finita
e ti sentivo ancora
sapore della vita
meraviglioso, meraviglioso
meraviglioso ecc..

Senza titolo 971


01.45


Perché non ne vale la pena


Perché a volte fa male ancora


Perché ca**o


Perché non  ho avuto nessuna possibilità di replica


Perché ricordo il suo viso serio e duro con la sua risoluta decisione


Chi ti credevi? Un Dio?


Perché io non ero io


Perché mi sento una stupida ricordando di aver pianto davanti a lui


Perché quando finisce una storia, finisce e basta


Perché ora faccio quello che voglio


Perché voglio sentire che l’altro c’è e non sapere soltanto che c’è


Perché basta sbagliare ancora


Perché voglio sentire brividi


“e non riesco a perdonarti veramente”


“toccami e baciami fino alle viscere
immagino fantastico


I colori cambiano quasi per proteggere
pomeriggi inutili
fammi affogare nel tuo verde mare
con certezze sterili”


“Non mi illudo che tu abbia pazienza
e che tu pianga ancora per me
nel bilancio di quello che manca
non voglio escludere certo anche te
non mi parli da giorni e comprendo
quello che provi dentro poiché
ti ho colpito in centro all'orgoglio
credevo di vincere
che cosa non so”


 


A volte mi viene voglia di baciare una ragazza perché voglio superare uno dei tanti confini che richiedono coraggio.


 


Ma basta poco per sorridere.


Ho aperto la posta stamattina e mi sono ritrovata delle parole meravigliose… mi fanno stare bene!!!