8.1.12

lettera agli idioti che usano i petardi per torturare gli animali



Leggendo quest' articolo di cronaca locale

07 gennaio 2012 —   pagina 08   sezione: Olbia
«gioco» criminale contro una gattina
 LA MADDALENA. Le mani di quei violenti teppisti, non volevano accarezzarla. Perché appena sono riusciti ad agguantare la dolce gattina, ferma sulle scale vicino all’immobiliare “La Cala”, le hanno infilato un petardo acceso in bocca.
 La gattina ha perso un occhio e riportato danni gravissimi sul muso e alla mandibola. A raccontare l’ennesimo caso di atroce maltrattamento nei confronti degli animali (avvenuto la notte di Capodanno) è Manuela Deiana(  foto  a sinistra ), giovane proprietaria della bestiola 
 La gattina, nonostante perdesse molto sangue, è riuscita a rientrare a casa. Ma Manuela Deiana si è accorta che era ferita solo quando l’ha vista accasciarsi. La giovane, che fa la volontaria per il 118, insieme con un’amica, ha tentato di medicarla e curarla come poteva, cercando soprattutto di alleviarle il dolore.
 E’ andata avanti così per tutta la notte e per altri due giorni: in quel momento alla Maddalena il veterinario era assente.
 Manuela Deiana ha quindi portato la gattina ad Arzachena: qui è stata operata, ma i veterinari non sono riuscite salvare l’occhio, frantumato dal petardo, ma hanno creato una speciale ingessatura per la mandibola. L’operazione è riuscita, ma è costata alla ragazza 200 euro: una cifra enorme, per lei. E dovrà spendere ancora, per la lunga cura. I vicini di casa si sono fatti avanti per aiutare la gattina e per dare una mano soprattutto alla sua padrona. E sicuramente la catena di solidarietà si allungherà ancora.




 La volontaria del 118 non ha parole: un «gioco» criminale da condannare nel modo più duro, con la speranza che i colpevoli vengano catturati. La Lida considera gli autori del gesto «bambini criminali o bulletti da strapazzo. Se la prendono solo con chi non è capace difendersi. La colpa maggiore - dicono dall’associazione - ce l’hanno però i genitori: l’uso dei petardi non era consentito e non hanno controllato i loro figli».

                                 Andrea Nieddu

 mi viene  di getto , scuso  sarà stupida  e scontata, ma  ho crcato di trattenermi \  contenermi  per non scndere  al loro  livello d'idioti e  allo stesso modo  non mi va  di scendere  livello  di qusto gruppo di  fb http://www.facebook.com/group.php?gid=44694323007&v=info che  applica   a questi idioti  ( metaforicamente parlando  ) il'occhio per occhio dente  per  dente


Cari idioti
Ma non vi vergognate  neppur un po'  ne'della  sofferenza portata  all'animale nè  di quella  creata  alla  padrona dell'animale  da  voi barbaramente massacrato con i petardi  .
Posso capirne l'uso   anche  se  d'anni  non  ne uso più vista la loro pericolosità per le persone  e gli animali , ma  quello che  non riesco a capire   il divertimento provato  nel torturare  un povero gatto . Ma l'etica  della reciprocità  risssumibile  con La massima :<< Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te >> dovrebbe valre  anche  per  gli animali .

Cari genitori
Ma che  va bne  nonn essere oppressisivi   e lasciar  libertà ai vodtri  figli\e  ma  insegnateli il rispetto  verso la natura e  i loro appartenenti in modo  d'attuare    ciò
con questo  è tutto

starlettte rifatti pure il seno con le protesi diffettose tanto paga pantolone il ministro dela sanità le mett a carico del servizio sanitario nazionale



Apro  l'home  di facebook  ed  apprendo  da  miei contatti  di fb questo  sfogo  che  non commento   , perché  se due parole  sono troppe  e  un a  è  troppo  (  citazione televisiva   ) ma  soprattutto  perché  me ne scendo le  braccia  e poi il mio commento  è giù  nel titolo e  da  questo video   che  riporto sotto




(... ) Ma   in tempi di crisi , in cui si taglia anche nella sanità mettendo in serie difficoltà le famiglie, il ministro della salute comunica che gli interventi per la ricostruzione delle protesi francesi per i seni, giudicate pericolose, saranno a carico del sistema sanitario nazionale. Io capisco bene, quelle donne malate o che hanno subito interventi, ma mi viene spontanea una domanda. Bene vogliamo la rivoluzione o la guerra civile? 
Dobbiamo pagare noi per i capricci di qualche signora insoddisfatta del proprio aspetto fisico, oppure di qualche starlette, o di signorine pagate per fare presenza e niente di più nei vari programmi poco culturali che ci propone a tutte le ore la tv? Io non ci sto, se proprio si vogliono levare le protesi difettose, lo facciano a spese loro, visto che sicuramente le signore in questione non soffrono di problemi economici. E i soldi che il ministro vuole impiegare per risolvere i capricci di qualcuno, vengano destinati a chi ne ha veramente bisogno.









6.1.12

la befana nella tradizione sarda


L'epifania tutte le feste si porta via" è senza dubbio una delle filastrocche più recitate dai e ai bambini italiani di ogni tempo alla vigilia del 6 gennaio; ma sono tante le rime, strofe e poesie che celebrano contemporaneamente la notte dell'arrivo dei Magi a Betlemme e del volo a cavallo di una scopa della Befana. In un intrico sacro-profano di tradizioni nordiche e mediterranee, cristiane, pagane o ortodosse, il colpo di coda delle festività natalizie è un interessante serbatoio di poesia popolare e riti ancestrali. Che in Sardegna, ovviamente, resistono: non c'è villaggio diventato paese e paese diventato città che ancora non conservi le sue celebrazioni per sos tre res, alias i re magi. Dalla Barbagia al Campidano sono tanti e simili gli eventi che si ripetono, tra il focolare e il centro abitato. Un rito che ancora si conserva nel Logudoro è S'essida a sos tres res, tradizione molto somigliante a quella di "Su mortu mortu" di Ognissanti. C’è una relazione? Pare di sì e Claudia e Luigi Manciocco, studiosi autori del volume L’incanto e l’arcano. 
Da http://www.sardegna24.net/cultura/ online del 5\1\2012
Per una antropologia della befana (Armando Editore), spiegano perché: «La funzione principale che la Befana svolge da secoli - argomentano gli autori - è quella di mediatrice culturale tra il mondo dei vivi e l’aldilà, tra la nostra vita quotidiana ed il “tempo fuori dal tempo” degli antenati. La vecchietta col sorriso benevolo e sereno ci distoglie da quell’ansia di apparire, dalla frenesia del fitness e del benessere fisico, in una dimensione familiare e universale al tempo stesso, oltre l’insensatezza di tanta vuota contemporaneità». Non per sconfinare indebitamente nel sacro, ma

la befana [ come soppravivere alle feste natalizie ultima puntata ]

in mancanza di tempo , infatti  ,  l'ho  scritta in ritardo  ma  potrà essere utile pr l'anno prossimo ( sempre  che non crediate  alla  boiata  della profezia maya  dela  fine dl mondo )  ,  copiando e  rielaborando  da www.amando.it e  to  di alcuni dei suoi link  di cui  trovate  gli url qui http://www.amando.it/natale/befana.htm
In  tempo   di  crisi  ( anche se  non sembra  sia   sentita  da  tutti\e  . Infatti  << l bar dove lavoro io è sempre trafficato (e meno male) si vedono sfrecciare lancia y, mini e golf, molcler, iphone, i ristoranti e pizzerie il fine settimana sono sempre pieni (e non dite di no) molti non lavorano però in giro hanno sempre soldi. Io ho una fiesta da 10 anni, per il resto non mi lamento, non sopporto chi spesso e volentieri lo fà.. che si lamenta per sentito dire, almeno un pò di rispetto per chi la crisi la combatte sul serio, non con i link! >> dalla  bacheca  fb di http://www.facebook.com/profile.php?id=1570038239 ) questa  sarà la Festa della Befana all'insegna del “fai da te”! La Befana segue Babbo Natale sulla scopa aspettando pazientemente il suo turno, e chiude in questo modo le feste natalizie e come dice  il proverbio tutte le feste si porta via ed a fncl chi  pensa che la calza della Befana sia una tradizione ormai vecchia






Care mamme , nonne  , zie e  chi più ne  ha  ne  metta   potete ancora far vivere queste emozioni travestendovi da Befane! Per questo oggi ho pensato di darvi qualche dritta per confezionare un bel costume da Befana per poter entrare pienamente nel ruolo della vecchina che distribuisce i doni.Il costume da Befana è molto simile a quello di una strega ed è fatto per lo più da avanzi di tessuto, quelli che normalmente chiamiamo stracci. È un costume che può essere utilizzato anche a Carnevale e ad Halloween. Vediamo come si realizza. 
Occorrente:


maglioncino scuro di lana;
scialle di lana (tipo quelli della nonna o in alternativa una mantella lavorata)
gonna lunga che tocca terra;
scarponcini vecchi;
calzettoni lunghi, meglio se vecchi;
guanti di lana vecchi (bene anche quelli senza dita);
foulard fantasioso per raccogliere i capelli;
sacco di juta grezza per mettere dentro i doni da portare ai bambini;
scopa di saggina;
dolci vari;
carbone;
un cuscino singolo.




E per quanto riguarda il trucco avete bisogno di: 
cerone per il viso;
matita nera per un contorno occhi molto marcato;
un porro finto per il naso;
parrucca di capelli bianchi da arruffare con la spuma e fissare con la lacca.


ABBIGLIAMENTO BEFANA
Per quanto riguarda l'abbigliamento non c'è molto da sapere. Dovete solo vestirvi con maglione, gonna, calzamaglie e calzettoni, scarponcini, scialle e foulard per capelli. Gli abiti non devono essere necessariamente vecchi e distrutti, vanno bene anche gonna e maglioncino che avete nell'armadio (preferibilmente della nonna) che siano di fantasie differenti. Il cuscino singolo vi servirà per fare la gobba. Dovete metterlo sotto il maglione, dietro la schiena. Per quanto riguarda le scarpe potete anche optare, se non avete degli scarponcini, per la variante stivaletti neri o marroni. Se per caso riuscite a trovare un cappello a punta usatelo!


TRUCCO BEFANA


Stendete un bel po' di cera chiara su tutto il viso. Con la matita nera disegnate bene il contorno occhi, marcando molto, e fate un neo sul mento bello grosso. Applicate sul naso il porro finto. Se riuscite a trovare anche un grosso naso da strega usate anche quello.
Riempite infine il vostro sacco di juta grezzo con tanti dolci e anche un po' di carbone e distribuite con cura e dedizione.
E se avete voglia create delle calze (o acquistatele) da posizionare sopra il camino o in alternativa in salotto. Appendetele come volete, con delle mollette per i panni o altro – come nell'immagini  dell resto del post   
Sarete delle Befane bellissime e generosissime ;)
Se invece  non volete mascherarvi  potete ricorrere  alla  fantasia e  al fai da  te  per la preparazione  della  calza  





Se non volete  comprare o riciclare  calze  vecchie , la  calza  potete  farla  voi   Nel caso sappiate usare i ferri e la lana, beh il gioco per voi sarà facile e sarete in grado di produrne in quantità anche da regalare per le amiche, ma se con i ferri non avete confidenza ecco una semplice e pratica idea.

Occorrente
  • Tessuto (andrà benissimo qualsiasi tessuto, anche quelli che da tempo avete li in un angolino e non sapete cosa farne, non state a acquistarne di nuovi )
  • Forbici
  • Filo per cucire, ago, ditale, carta velina, spillini.
Procedimento

Disegnate prima sulla carta velina la sagoma della calza, decidete voi liberamente la misura, la grandezza e la lunghezza. Dovrete disegnarla in due copie, queste andranno poi appoggiate sul tessuto, fissate con degli spillini e ritagliate.
Passate poi alla cucitura, o a mano oppure se avete dimestichezza con la macchina per cucire. Molto bella se ne avete in caso è usare della semplice iuta, è grezza, semplice e rende l’idea della semplicità che dev’essere legata anche concettualmente alla calza della befana ( che è povera, viaggia su una scopa e ha le calze rotte!).
Se volete abbellirla, potrete passare tutto lungo il perimetro del nastro di raso.
E la vostra calza è pronta, semplice no?


Per completare l’opera restando in tema, potreste creare la scopa scaccia guai










                    Creazione scopa scaccia guai

che  crediate  all tradizioni  o non vrà ma  è bello  crederci  è sempre bene possederne una in casa, da posizionare dal 6 gennaio per tutto l’anno preferibilmente dietro la porta.       


Occorrente
  • Una scopa di saggina (vera a grandezza naturale)
  • Una bomboletta spray color oro
  • Rametti di agrifoglio
  • Nastri di velluto rosso e dorato
  • Frutta di bosco di plastica o silicone
  • Forbici e nastro adesivo
Procedimento

Procedete con la doratura della saggina, fatta eccezione per il manico, lasciate asciugare all’aria aperta (vi consiglio di eseguire l’operazione di vaporizzazione magari sul balcone, si tratta di sostanze volatili non esattamente salutari da respirare). Quando la scopa è ben asciutta, procedete a ricoprire il manico con il nastro rosso e dorato , magari alternandoli, e alla base del manico (la parte che si collega alla scopa) crete una piccola composizione con i fiocchi e la frutta.
In alternativa alla composizione sopra descritta potreste creare su un cartoncino spesso una sagoma di una simpatica befana, dipingerlo a vostro piacimento, sistemargli accanto magari, un sornione gattino nero e applicarlo con la colla a caldo sulla scopa.

 Per  chi volesse  può anche preparare  il Carbone dolce fatto in casa 
Passiamo ora al carbone, siete ghiotti del dolce carbone e i vostri bimbi qualche marachella l’hanno combinata? Bene, provate a produrre da soli il carbone da inserire nella calza, sarà economico e sicuramente più salutare di quello trovato in commercio!


Ingredienti
1 kg di zucchero .,300 grammi di acqua.,colorante alimentare nero.,1 albume di uovo., zucchero a velo
Preparazione  Fate bollire un kg di zucchero, in 300 grammi di acqua, aspettate che inizi a caramellizzarsi, inserite del colorante nero, aggiungete il bianco d’uovo e lo zucchero a velo, girare bene e spegnere il fuoco. Appena inizia a indurirsi rompere a blocchetti il composto.


                  Composizione della calza





Adesso non vi resta che inserire nella vostra calza le leccornie tanto amate, ma occhio a non compiere errori, infatti, gli esperti in nutrizione ci avvertono che la maggior parte dei dolcetti in commercio, caramelle, lecca lecca, ecc, sono un concentrato di zuccheri e soprattutto conservanti e coloranti.
Che cosa fare?
Proviamo a pensare cosa mettevano un tempo le nostre nonne e troveremo la giusta risposta: mandarini, frutta secca (noci, mandorle, noccioline, uva passa , fichi secchi, ecc ), il nostro carbone fatto in casa, biscotti magari fatti in casa con la pasta frolla, barrette di sesamo, qualche cioccolatino, fichi secchi, torroncini e un vasetto in miniatura di miele (rigorosamente italiano o  equo solidale ) o marmellata ai frutti di bosco.Vedrete che i bambini apprezzeranno tantissimo e li abituerete anche in quest’occasione a un sano approccio con il cibo, alla parsimonia e al risparmio.
Innanzitutto, come sempre, se volete fare un pensierino “befanesco” a chi volete bene, la cosa migliore è metterci impegno e affetto. Al bando le calze comprate al supermercato all'ultimo momento, sono banali e totalmente impersonali. Se siete davvero brave, fate voi una calza di maglia o di panno, richiede un po' di tempo, ma non è così difficile.
Dentro dovete metterci tutto il vostro amore, tutto quello che può piacere a chi la riceve.


Calza della befana per bambini
Partiamo dai più piccoli, i più importanti: i bimbi sanno emozionarsi davvero con poco, sono sinceramente felici se sentono il  nostro affetto. Meritano allora qualcosa di speciale, la loro calza può

nostro affetto. Meritano allora qualcosa di speciale, la loro calza può essere riempita di:
  • dolci fatti in casa
  • frutta colorata
  • giochi riciclati, di quando eravamo piccoli noi
  • teli multiuso
I bimbi amano i dolci, non priviamoli di questa gioia, ma prepariamo loro qualcosa di goloso e allo stesso tempo sano e nutriente. Biscotti o torte (tagliate a cubotti) vanno benissimo, basta avvolgerle in carta velina colorata o carta argentata e luccicante.
Anche la frutta è importante, molti bambini amano il colore e il gusto dei mandarini, allegri e di stagione, saranno apprezzati e gustati.
Donare ai nostri bambini un piccolo gioco che ci è appartenuto, significa dare un pezzo importante di noi. Raccontate loro la storia di quell'oggetto, quanto ci avete giocato, in che avventure vi ha accompagnato. Poi donateglielo chiedendo di averne cura e di ridargli vita, nel gioco.
Il massimo della semplicità per il massimo del divertimento: dei teli di stoffa colorata. I bambini li useranno in mille modi, per travestirsi, per saltare, per farli volare, per creare un rifugio improvvisato tra i mobili di casa, vedrete quante soluzioni troveranno. Prendete della stoffa di diverso colore, dimensione e peso, o anche dei vestiti vecchi che non utilizzate più, in modo da stimolare al massimo la loro fantasia.


Calza della befana per il partner

Rimosso un quadro della Madonna dalla scuola dopo le proteste di una mamma musulmana . che duro lavoro fare il preside in classi multietniche


urge  sempre  di più riformare  l'insegnamento in senso  non buonista  d'accatto  di relkigione  ed  educazione  civica  nelle  scuole


Il caso all’istituto Borgo Molara. La decisione dopo le richieste di una mamma musulmana. Niente 
preghiere in classe. La preside: “Sono garante di un’istituzione che deve vedere tutti egualmente rappresentati”. PALERMO. I genitori di una scuola materna ed elementare di Palermo protestano per la rimozione dall’atrio dell’istituto di un quadro raffigurante una Madonna, tolto perché una mamma di religione musulmana ha fatto notare che la sua bambina avrebbe subito una discriminazione religiosa. Così la nuova dirigente del plesso “Andrea Sole” di Borgo Molara, Melchiorra Greco, ha anche disposto che di argomenti religiosi si parli soltanto nelle ore di religione ed ha proibito si recitino preghiere e si festeggino Natale e Pasqua.
Ma i genitori – secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia oggi in edicola – non ci stanno e ieri si sono riuniti in una saletta del plesso per affrontare la questione. “Vogliamo – dicono – che i nostri figli mantengano la loro identità culturale e religiosa”. La preside, a capo di una direzione didattica che comprende 5 plessi e un migliaio di alunni, spiega che “la mamma della bambina musulmana ha soltanto rivendicato il diritto di non aver impartiti insegnamenti cattolici. Sono garante di un’istituzione che deve vedere tutti egualmente rappresentati. Avevo persino pensato di realizzare un angolo interreligioso”. I simboli non sono tutti banditi: nessun problema per il crocifisso in classe, “ci sono sentenze europee – osserva la preside – che lo consentono” e neanche per l’albero di Natale: “Se la decisione é condivisa non ho nulla in contrario”.


fonte il  giornale  di sicilia  e http://www.questaelasinistraitaliana.org/


web è liberta' e fantasia il sito http://www.larivistaintelligente.it/

poichè due parole  sono troppe  e  una  è poco  lascio   parlare  l'intervista   alla curatrice

5.1.12

nel disordine si trovano anzi ritrovano cose profonde



 dal multimedia  del mio ex  blog cdv.splinder.com

la corrispondenza  avuta  fra il capitano ultimo e  carlo gubitosa  sui fatti dl  G8 di genova 2001  tratta da il libro inchiesta  Genova  nome  per  nom e sui  fatti del g8  di Genova  di carlo Gubitosa scaricabile qui   in licenza  Creative Commons BY-NC-ND 3.0
,










4.1.12

Kebab? Ecco la composizione Intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa, sale e grasso animale.

Non credo ne  mangerò più . Anche se  è buono  , essendo  da  sardo   abituato (  vedere post precedente ) a mangiare  le interiora  di  maiale  o  agnello  . Ma : 1)  vedendo ne  trovate  un video  sotto  . SCONSIGLIABILE  PER  STOMACI DEBOLI

Sulla  macellazione  islamica   Secondo cui a, gli animali devono essere trattati con rispetto, prima di essere macellati e deve essere recitata una preghiera prima dell'abbattimento che deve avvenire per taglio delle principali arterie del collo. 
Tuttavia, nei macelli visitati da One Voice, cinque di questi effettuavano la macellazione senza nessun preventivo stordimento. Gli investigatori di One Voice hanno sentito le grida di agonia degli animali, ma non hanno sentito neanche la loro preghiera. 

L'inchiesta condotta da ONE VOICE nel corso del 2008 rivela ciò che accade ad alcuni dei 40 milioni di bovini, suini, ovini e più di un miliardo di pollame, conigli e altri animali, uccisi ogni anno in Francia, come negli altri paesi europei.   2) da  questi due  articoli  che   articolo  che riporto  sotto  il primo è  del corriere della  sera  del 27 gennaio 2009 di Elena Meli : << (.....) 

PIATTO TIPICO – Le radici del panino, in realtà, sono assai più nobili e affondano nella tipica dieta mediterranea: il kebab (carne d'agnello con spezie) viene servito assieme al riso e alle verdure (ad esempio lattuga, cipolle, pomodori) e ha tutte le carte in regola per far parte di una dieta equilibrata e sana. Ma il doner kebab, ovvero la versione «da strada» del piatto mediorientale, è tutta un'altra storia: mister Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia, l'ha inventato nel 1971 per dar da mangiare ai suoi connazionali in maniera semplice ed economica, infilando nella pitta (una specie di disco di pane da piegare a metà) le verdure, il condimento e la carne tagliata a fettine da un grosso pezzo che gira su un girarrosto verticale (il nome doner viene proprio da qui, perché in turco «far girare» si dice dondurmek). Risultato, un panino facile da mangiare e completo di tutto che ha dilagato in Europa e oltre. Ma mentre mister Aygun, nel suo ristorante, avrà pure continuato a usare carni scelte e ingredienti freschi, altrove le cose sono andate diversamente. Tanto che oggi, secondo l'indagine dei Lacors inglesi, il 98 per cento dei doner kebab prenderebbe il semaforo rosso per il contenuto in grassi saturi e il 96 per cento lo guadagnerebbe per il sale. Gli esperti inglesi hanno analizzato 494 kebab, trovando valori che definiscono «scioccanti». Difficile dissentire, basta guardare i dati del peggior panino passato al setaccio: 1990 calorie senza contare verdure e salse, il 346 per cento della razione quotidiana di grassi saturi e il 277 per cento della quantità giornaliera di sale. Roba da farsi venire un infarto solo a guardarlo.
SOTTO ACCUSA – Non è finita: il 35 per cento dei panini conteneva carni diverse da quelle dichiarate (pure in spregio ai precetti religiosi, visto che in due panini Halal c'era carne di maiale) e non c'erano grandi differenze fra i kebab «small» e «maxi». E non è neanche la prima volta che questi panini finiscono sotto accusa: già un paio di anni fa una ricerca aveva segnalato che in un caso su 5 i negozi che vendono doner kebab costituiscono una «significativa minaccia» per la salute pubblica, l'anno scorso un gruppo di studiosi dell'Hampshire County Council inglese li aveva definiti «il cibo take away più grasso e meno sano» trovandoci dentro l'equivalente calorico di un bicchiere di olio. «In linea teorica potrebbe essere un pasto equilibrato e sano» ha spiegato Simon Langkey-Evans, nutrizionista dell'università di Nottingham nel Regno Unito. «Ma le porzioni sono di solito grandi, poi ci sono troppe salse e condimenti». Alla fine ci ritroviamo in mano un panino gustoso (bisogna ammetterlo, e certo non stupisce con quel che c'è dentro), di sicuro economico per le nostre tasche, ma che chiede un conto salato al nostro benessere.
 da http://www.google.it/ 

CIBO OCCASIONALE – Non ci sono studi a dimostrare che i doner kebab in vendita in Italia siano meno terribili, ma secondo Carla Favaro, docente alla scuola di specializzazione in scienze della nutrizione dell'Università di Milano Bicocca, non bisogna sperarci troppo: «Verosimilmente anche i nostri saranno simili: essendo in genere gestiti da stranieri, immagino che non siano “adattati” al nostro tipo di dieta». Detto questo, sono da bandire senza ripensamenti? «Non esistono alimenti del tutto vietati, anche se di fronte a dati di questo tipo viene da riflettere. L'importante è che il consumo sia davvero occasionale, soprattutto se si è a rischio (ad esempio se già abbiamo elementi di rischio cardiovascolare). Purtroppo il kebab è un cibo che può essere meno “eccezionale” del previsto: costa poco, molti studenti e lavoratori lo possono considerare il pasto ideale a mezzogiorno». I guai possibili, peraltro, non si limitano all'aumento di peso e al pericolo per arterie e cuore, ma si possono verificare anche nell'immediato: «Un panino del genere richiede tempo per essere digerito: difficile concentrarsi nello studio o lavorare bene dopo un kebab», dice Favaro. «Inoltre, se si sceglie un cibo simile ci si riempie e non si mangia sufficiente verdura e frutta, sommando all'errore di un pasto pesante la mancanza di nutrienti sani. Insomma, è davvero meglio optare per il kebab solo una volta ogni tanto», conclude la nutrizionista. >> (  qui  l'articolo integrale  ) Il secondo    tratto da  http://www.promiseland.it/ anche   se  mezzo fazioso  perchè  non fa  distinzione  fra   kebab " normale \  tipico  vedere articolo precedente  e  il doner kebab \  kebab da  passeggio  quello (  o unom dei tanti ulteriori  news  l  trovate  su   http://it.wikipedia.org/wiki/Kebab )   fast  foud 

Kebab? Ecco la composizione

Intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa, sale e grasso animale.
No, non è la ricetta della zuppa di una strega ma gli ingredienti della “carne” di un Doner Kebab.
Una moda spopolata in tutta Europa, il kebab è diventato il fast food più diffuso, da Londra a Barcellona, Roma, Berlino, Parigi, milioni di persone lo mangiano ogni giorno, senza sapere che cos’è e quanto pericoloso è per la salute.Mahmut Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia negli anni Settanta è stato uno dei primi fautori della diffusione di questo alimento nel nostro continente. Pare che,

Aumento della tassa sul permesso di soggiorno a gli extra comunitari ci ripensano ?

fonte unità online dl 4\1\2012

no alla supertassa
per i permessi degli immigrati


C'e' la crisi economica, va dunque ripensato il contributo chiesto agli stranieri per il rilascio del permesso di soggiorno. E' quanto spiegano i ministri dell'Interno, Anna Maria Cancellieri e della Cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi, che hanno avviato una valutazione sul tema.
Cancellieri e Riccardi, spiega il Viminale, "hanno deciso di avviare un'approfondita riflessione e attenta valutazione sul contributo per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno degli immigrati regolarmente presenti in Italia, previsto da un decreto del 6 ottobre 2011 che entrerà in vigore a fine gennaio".
In particolare, aggiungono i ministri, "in un momento di crisi che colpisce non solo gli italiani, ma anche i lavoratori stranieri presenti nel nostro Paese, c'é da verificare se la sua applicazione possa essere modulata rispetto al reddito del lavoratore straniero e alla composizione del suo nucleo familiare".
«È davvero incredibile, per non dire vergognoso, vedere che autorevoli ministri del governo di Mario Monti, dopo aver taciuto di fronte alle pesanti misure adottate dall'esecutivo, che vanno a colpire i nostri pensionati e i nostri lavoratori che fanno fatica ad arrivare a fine mese, adesso si spendano in prima persona e prendano posizione contro la tassa sul permesso di soggiorno per gli immigrati», attacca l'ex ministro Calderoli (Lega) in una nota.


  forse   perchè si sono resi conto dell'imbecillità della legge .hanno paura che assumendo lavorati in nero succeda qualche scandalo come in America dove un politico s'era dimesso perchè aveva fatto lavorare in nero la sua colf

TRENTO DI STRADA:L'INDIANO NAPOLETANO di Corona Perer e FERMATE IL MONDO:VOGLIO DECRESCERE di Guglielmo Vasto

storia  tratta    con relative  foto  da  http://www.giornalesentire.it/

TRENTO DI STRADA:L'INDIANO NAPOLETANO

Indiano? Asceta? Vagabondo?
Macchè: napoletano, come spiega in puro accento... toscano. Vive da anni a Firenze, ma ha per tetto il cielo. Al nord ci è salito a causa del caldo oppressivo di questa estate. Sessant'anni, si definisce un uomo felice. Ha fatto tappa con il suo inseparabile Mercadante in città con presenza fissa nella via dello struscio cittadino, seduto ai piedi dei palazzi di Via Calepina, sede della pontentissima Fondazione Caritro. Quando gli facciamo notare che sopra ...gli sta una banca, fa cenno di raccogliere le sue poche cose e  volersi spostare. "L'odore del denaro mi ha sempre dato fastidio" dice tenendo bene in vista la ciotola del cane a mò di piattino.
Avvertito il rischio di un equivoco - viste anche le dimensioni del 'piattino' - specifica
 che ciò che raccoglie basta alla sussistenza sua e del cane.
"E quando ci sono 10 euro sono ricco, mi bastano a volte anche per due giorni.  Allora in quei giorni non faccio l'elemosina e se non ci sono...se fà dieta" ha aggiunto.
Colpisce la serenità del volto e la ciotola linda riservata al denaro. Ancor di più stupisce Mercadante che non lo strattona durante tutto il colloquio. 
"Lascia stare, non è gente per noi!" sembra dirgli.
"Attento...questa è una giornalista, le interessa solo la foto e vendere la tua povertà". 
Ma la vera povertà stava sul marciapiede, accanto allo struscio.
Perchè l'indiano, ignorato dai più, ha destato la curiosità dei passanti solo quando è stato visto in azione un obiettivo fotografico. Il mio.
A quel punto qualcuno si è fermato per chiedermi, sottovoce, donde venisse il misterioso indiano.
Il quale peraltro, lo avrebbe spiegato di persona, se solo qualcuno ogni tanto osasse perdere tempo con uno sconosciuto.



----------------

Come può essere misurato il PIL della felicità? E ancora, come tale dato può essere incrementato nell'era della globalizzazione?
Il professor Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, spiega che "l'economia della lentezza" può essere la soluzione di contrasto alla crisi internazionale diffusasi con la rapidità degli scambi. Esistono esempi concreti che confermano vincente il paradigma della lentezza. La rapidità non coincide con l'approfondimento dei temi e le riflessioni.
Allo stesso tempo, essa favorisce anche un incremento delle disuguaglianze, incidendo visibilmente sull'allargamento della forbice tra ricchezza e povertà. "È necessario - sottolinea ancora Roma - riappropriarsi di valori quali l'autenticità, la salubrità e la convivialità". In una parola, per perseguire il vivere bene bisogna prestare maggiore attenzione agli aspetti relazionali. Fortunatamente, secondo Roma, in Italia l'economia della lentezza esiste ed è ben sviluppata: non a caso il 3% del Pil (44 miliardi di euro all'anno) proviene dai comparti della ristorazione, del wellness e dal settore vinicolo. A queste "buone pratiche" è opportuno aggiungere anche lo sviluppo del mondo e della cultura rurale, il turismo e le energie rinnovabili.
Un ulteriore miglioramento della qualità della vita può dipendere dalla dimensione della città. L'Italia dei borghi (già scoperta dal poeta Mario Luzi negli anni ‘40) è l'emblema di una economia sviluppata ed integrata nel territorio. Sono 7.536 i comuni al di sotto dei 50.000 abitanti e sono abitati dai 56% degli italiani ovvero 33 milioni di persone, per la maggior parte imprenditori, lavoratori autonomi ed operai che animano la vita lavorativa e la produzione.
La caratteristica di questi piccoli centri è di non cercare l'internazionalizzazione, ma di creare un'economia di nicchia che viva bene nel contesto globale. Tale processo non può che passare attraverso le scelte politiche di un'amministrazione che punti all'eccellenza, ma anche alla multisettorialità, all'efficienza e all'apertura internazionale, tutto secondo una logica di comprensorio e di policentrismo, "come avviene a Trento" ha specificato Roma.
È inevitabile, quindi, scindere lo sviluppo di un territorio dallo studio dell'urbanistica. Il preside della Facoltà di Architettura dell'Università di Stoccarda, Helmutt Bott, sulla base di numerosi esempi provenienti dalla Cina come dalle capitali mitteleuropee, lancia alcuni spunti per migliorare la qualità della vita.
Per non creare "quartieri dormitorio" o isolati da altre attività, Bott suggerisce una soluzione, già adottata in Germania, di zone ad uso "misto" che prevedano edilizia abitativa, commercio ed uffici. Questi concetti fanno parte della "triade della sostenibilità", che presta attenzione agli aspetti sociali, economici ed ambientali del territorio, richiedendo lo sforzo e la convinzione dei politici quanto dei cittadini.

 Un uomo, il suo più grande amico: un cane

Un uomo la sua unica fonte di vita: la strada

Un uomo, un sorriso, una scelta di vita: libera

Tiziano Ferro, o della semplicità


Adesso è la consacrazione. Sempre piaciuto a tutti, amato da tutti, persino simpatico, umile, irresistibile con quel sorriso largo e comunicativo. “Bono”, anche. Questione di gusti. Non è il mio tipo, forse ha il naso troppo corto, non è eccessivamente alto, tende alla pinguedine. Ma chissà, un domani questi difetti potrebbero rivelarsi un pregio, rendere il suo aspetto più intenso. E poi si porta dietro, diciamo che ora sfoggia con un certo vezzo, quell’aria provinciale che presto entrerà, è già entrata, nella leggenda. Tutto normale e prevedibile. “Semplice”, direbbe lui, col lampo sornione negli occhi di chi sa che “tutto“, in realtà, è terribilmente complicato. Perché appartiene alla vita, è la vita stessa; forse la parte più interessante dello speciale a lui dedicato, ieri sera su Raidue, è stato proprio l’accenno alla felicità e alla possibilità di cantarla restando ispirati. Semplice? Macché, incasinatissimo: evitare la disperazione e le sere nere (pur nel loro abisso d’angosciante bellezza), aprirsi alle azzurrità potenti e meravigliate dell’affetto “puro”, o almeno realizzato, è impresa titanica. Perché poi subentra sempre quella dannata natura umana, insoddisfatta, alla ricerca dell’orizzonte, quindi dell’impossibile. Un amico scrittore ha confessato: scrivere è come camminare. Un cammino o, se si vuole, una maratona, lenta ed eterna, cosparsa di panorami e di soste, ma continua, acciottolata, fumigante di fatiche. Anche noiosa, prevedibile, ripetitiva. Racchiudere la variegata semplicità in pochi versi è dono di rari poeti. Ma un pizzico di poesia può annidarsi in ogni cuore, in qualsiasi professione, in sperduti e impreveduti scampoli d’esistenza. Non è ineffabile, ma pop - altro genere di cui Tiziano non si vergogna, ben consapevole, ormai, di poterselo permettere: il suo popular è, anch’esso, complesso, sincopato, soul, inattendibile e al tempo stesso ampio e tradizionale. E ha ragione il suo amico Jovanotti, a tratti ricorda un po’ Ranieri, ne ha la teatralità soprattutto nella possanza vocale come pure in certa enfasi saporosa. Ogni epoca ha il suo portavoce, e Ferro è diventato lo specchio delle ultime generazioni, ne ha saputo svelare l‘inaspettata intimità, la ricerca d‘un senso che non è, forse, voglia di cambiare il mondo, ma almeno, prima, di comprenderlo, e di darsi una direzione. Tiziano giunge tra le macerie di un paesaggio spersonalizzato, senza memoria, e cerca di costruirsene una. Nell‘ambiguità, naturalmente. Ovviamente. “Uno sorride di com’è, l’altro piange cosa non è/e penso sia un errore”, che poi si tramuta nel misterioso “e penso sia bellissimo”. Non si tratta di alta poesia, però è efficace nella molteplicità delle interpretazioni. Certo, è un errore la troppa sicurezza di sé così come il senso di colpa, ma può diventare “bellissimo” se ci si riconcilia con noi stessi, coi nostri errori, se accettiamo le stranezze della nostra affettività, e si sorride e si piange al tempo stesso, sensibili alle foglie come tutti i depressi - che non sono tristi, bensì spalancati alla vita, quindi capaci di gioie superlative - e inermi, pure. Il futuro ci dirà se quegli “issimi” saranno rivelazioni sabiane o sciatteria lessicale. Per ora, ci piacciono e ci rincuorano. L’ispirazione giunta al giovane Tiziano attraverso non solo il “nobile” gospelma anche dalla musica elettronica - e a me, personalmente, già aliena - degli anni Ottanta, conferma l’intuizione di Proust: “Detestate la cattiva musica, ma non disprezzatela”. E poi, chi non s’è emozionato con Forever young, sì, proprio quella degli Alphaville? Pur formatami in un diverso contesto, ne fui rapita anch’io, un giorno in Francia, nella pienezza del tumulto amoroso. A proposito di quest’ultimo, e della vicenda personale di Ferro, ieri sera solo confusamente accennata, ho scritto qualcosa altrove, e in futuro forse ne parlerò ancora. Per adesso, resta l’artista consacrato ma schivo, furbo la sua parte da non volersi trasformare in bandiera di nessuno (siamo avvertiti), protagonista di spettacoli coinvolgenti e caldi, perfettamente studiati - e supportati da uno staff abile ed efficiente - ma non showman né divo puro. Un minimalista affettivo nel senso migliore del termine, quasi tondelliano. Scopriamolo e lasciamolo auto-scoprirsi, senza attenderci nulla, ma quietamente, facendoci stupire dalle nuove, possibili invenzioni. Oggi, la diversità non s’esprime attraverso costumi particolari o atteggiamenti eccentrici, ci passeggia accanto e tutto resta mescolato, vicino a noi eppure distratto. A Tiziano il compito, non facile, ma semplice, di marcare quella differenza, di personalizzare l’intimo di ognuno. Se ci riuscirà, sarà il vero, significativo successo.



3.1.12

FORSE DIVENTERO' VEGETARIANO

                       
sono cresciuto fino all'età  di 11-14 anni , prima  che  la  mia campagna  fosse trasformata   nella  sua  quasi totalità in  azienda  florovivaistica , in una  famiglia  ( bisnonni  , nonni  paterni  ed  oggi  anche  se  in maniera  ridotta  senza  i : maiali,galline,api e la  vigna  )  di contadini  e quindi  quando mangiavo la carne  sapevo cosa  mangiavamo   ricorrevamo  pochissimo alla  macelleria .
Poi hom continuato , visto  che  in sardegna è piccolissima ( se  si esclude  quella  importata da  fuori o qualche  grosso allevamentgo industriale )   gli allevamenti  sono  biologici  o quanto meno all'aria  aperta  , ho continiuato a  mangiare carne  di macelleria  .
Ma dopo   qualche  scambio  d'esperienze e altro ( siti  internt, libri, documntari film ed altro vedere url fine blog  e  video sotto  )   con amici\che non solo  di fb   vegani e vegtariani  ,  ne ho diminuito  da  un anno  a  questa  parte  l'uso  .
Ora Dopo  aver  visto  sul banco della  maccelleria  ,  dove ero andato  a  comprare la carne  per  i mii cani  e  ritirato  la carne per  natale   , ho vsto ( una    scena  orrippilante ) esposti sul  bancone  esposti 4\5 piccoli  maialetti  a  forma  di salsiccia  \ salume  , sembravano  imbalsamati \ impagliati . proprio menmtr  m'indirizzavo alla cassa , commento fra  me e me (  ma  forse  a voce  troppo alta ,  in quanto  , avendo  ed  ho tutt'ora , problemi  d'udito non   risco a regolare  il tono della  voce   ) << non sapevo che uccidessro  i maiali femmina \ le scrofe incita   pr  toglierli i piccoli e farne simili cose  >>.Il maccellaio ride  e  mi risponde  << non siamo a quel livello vengono  gettati via , scrive la legge  .la  forma  che  vedi  è riocavata  da  carne avanzata  dalla fabbricazione di salsiccie  e  budello  >> . La stessa cosa  mi è stata confermata  da un collega  di lavoro che  ha  la  campagna  e che  alleva   gli animali .Comunque sia  che sia  vwro  qul  ch  dice il macellaio  o il mio amico \  collega  di lavoro    , gii animali specie quelli  d'allevamento intensivo  sono da quello  che  mi ha  detto riccardo alias  Alan Adleril responsabile  del sito    http://www.animalstation.it/public/wordpress/ : << le scrofe usate come animali da riproduzione vengono uccise dopo 2-3 anni per la carne, i piccoli (maschi o femmine) di queste scrofe vengono messi subito all'ingrasso e poi uccisi per la carne dopo circa 6 mesi o un anno. Questa cosa dei maialetti a forma di salsicce  mi suona assai inquietante, ci vuole davvero coraggio a mettersi in bocca un maialino ridotto così, anche se non mi stupisco più di nulla oramai. Comunque o è roba che costa parecchio, perchè con un maialino che fai crescere e ingrassare l'allevatore ci tira fuori molti più soldi, oppure possono maialini morti alla nascita e subito preparati in questo modo. Per saperne  di piu'  eccoti questo articolo http://www.animalstation.it/public/wordpress/?cat=228 >>
Ora se  prima  mangiavo  la carne due tre vbolte  alla settimana  senza  contare  quella , soffro  di fame  compulsiva  \  da  stress , ch mangiavo fuori pasto  soprattutto ai banchtti  , qui  in sardegna  e specie  nel sud  ( nel resto d'italia non sò ) i  comitati ( da noi si chiamano classi  )   ch  organizzano le feste patronali    fanno banchtti  con arrosti  grigliate  di carne non so se mangerò carne , o  se la mangerò o  d'allvamenti biologici  ( soffro di meno di quelli intensivi )

VIDEO   SCONSIGLIATO A  CHI è ULTRA SENSIBILE  E DEBOLE DI STOMACO

La ltre puntate le  trovate  qui sul canale youtube del sito agireora

con i sensi di colpa o per dovere perchè mi da fastidio \  mi viene il rimorso  se  avanza  o si butta (n anche  se   a dir il vero  noi  abbuamo i cani  a cui possiamo dare  gli avanzi  , ma ni ristoranti o in altri posti   come si fà  , spcie  se  te la  fanno  )   si spreca  un bene alimentare , mentre nel mondo c'è chi muor di fame .Ma  comuque  ci proverò  con la speranza  di riuscire


 film

qui ,purtroppo in inglese , il documentario integrale  

sotto  il  promo in inglese

libri

2.1.12

Stangata sugli immigrati: + 200€ per i permessi di soggiorno degli extra comunitari



ma  non si rendono conto che cosi  aumentano  i reati e le  truffe  o lo sfruttamento  del sistema  social italiano   per raggiungere  quelle cifre   per  avere  l'agognato permsso   di soggiorno .Oltre che il lavoro nero  perchè  , chi può permetterselo vorrà regolarizzarlo










Pretendere che italiani e immigrati ed in nuovi italiani condividano la stessa idea della donna come persona libera

Qualche  giorno    fa  stavo sfogliando la  slide   di msn.it      è  sono  capitato    su quest  articolo di  HuffPost Italy Dei fatti di C...