6.12.07

Senza titolo 2361

II terzo Polo è un'altra cosa rispetto all'insieme Berlusconi-Fini-Casini-D'alema-Veltroni-Pezzotta-


Montezemolo-Napolitano-Alemanno-Bossi-


Mastella  -------- e altre noie simili


il Terzo Polo è Politica

Senza titolo 2360

Moderato o barricadero, caro cittadino italiano non conti nulla!


fidati del Terzo Polo, stai dalla parte della Fatanuda

Senza titolo 2359

  VE LO RICORDATE IL SEGNALE ORARIO DELLA RAI ?  :-)


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Senza titolo 2358

Dopo una serie di incubi  sono riesco a parlare  di un film  a noleggio preso per  il  fine settimana  e  visto domenica  .
Domenica  non avendo voglia di studiare   il paragrafo   parole semplici e parole  complesse  per  l'esame di  glottologia  , mi sono messo  a vedere   " La  masseria delle Allodole "  dei fratelli Taviani



Se  avete dopo la  scena  ancora un po' dio coraggio e lo stomaco forte   ci sarebbe quest'altro video  oppure quest'altro video tinyurl.com/2jqfym  del film con drammaticità in misura riodotta rispetto al precedente che è una risposta a questa dichiarazione di viltà politica di bush e degli Usa su tale genocidio 
<<
Esso è  un film  stupendo , un intensa  storia  d'amore  e  famigliare  . Un film che descrive senza pregiudizi  io  genogidio   del popolo armeno  . Infatti    gli autori   : << (....) Genocidio
Per noi il termine esatto è genocidio, anche se devono essere gli storici a stabilirlo. Ammettiamo la nostra ignoranza, all'inizio neanche noi sapevamo molto del genocidio della minoranza armena avvenuto in Turchia nel secolo scorso, almeno fino al momento in cui non abbiamo deciso di fare questo film. Parliamo dell'uccisione di due milioni di persone. È una parte della storia recente che non trova molto spazio nei libri di scuola e di cui si possiede pochissimo materiale fotografico. Noi parliamo di una tragedia e con il nostro film non vogliamo formulare nessuna tesi. Nei Balcani, in Ruanda, nel Sudan si sono verificati drammi analoghi. Noi conviviamo con l'orrore e abbiamo finito per farci l'abitudine. Il terrore può verificarsi sempre e dovunque, perché tacere allora la tragedia armena? La masseria delle allodole non è un film contro la Turchia o contro i turchi. Sono sicuro che tra qualche anno il film verrà proiettato nelle loro scuole. Nel nostro film c'è spazio anche per la speranza: Nazim, il mendicante, da delatore diventa personaggio salvifico e il soldato turco, interpretato da Moritz Bleibtreu e innamorato della fanciulla armena, è lo stesso che al processo testimonierà le brutture commesse dai soldati turchi. Mi piaceva l'idea che un film drammatico si concludesse con la parola amore. Trasposizioni e testimonianze Il nostro film è liberamente tratto dal romanzo omonimo di Antonia Arslan, successivamente abbiamo studiato su testi di storia, abbiamo letto il libro di Marcello Flores, "Il genocidio degli armeni" e ci siamo recati nella capitale armena, Erevan, dove abbiamo parlato con parecchie famiglie. Ma nonostante gli studi, non ne sapremo mai abbastanza, siamo ignoranti ed è ignorante la cultura europea e internazionale sulla tragedia che ha colpito il popolo armeno nel 1915. La Arslan nel suo libro racconta le vicissitudini di una famiglia italiana, parla di casa nostra e da casa nostra parte alla volta della Turchia. Come abbiamo sempre fatto, da Tolstoj a Pirandello, ringraziamo gli autori per l'ispirazione ma poi diciamo "ciao" e prendiamo la nostra strada. Partiamo sempre da un personaggio che come il film corre verso l'inevitabile. 
da www.mymovies.it/cinemanews/2007/1977/  >>
Ecco perchè   non sono d'accordo che la  turchia entri  nella Cee . ciò non vuole dire  che io sia   slle stesse posizioni dela  Lega  o Di An  , ma  anche se noi Europei non possiamo  dare  lezioni  di diritti umani   visto che a  parole  siamo contro il regime  della  Birmania  ma  poi  continuiamo a  farci affare  come  dice  la  ML disarmo di peacelink 


26/09/2007 23:29
rossana@comodinoposta.org
disarmo-request@peacelink.it
Le imprese Ue riforniscono l'esercito birmano attraverso l'India

bene. Dopo la notizia di sei monaci morti, i paesi democratici compreso il nostro, chiedono l'intervento dell'ONU
Soldati birmani contro i monaci: vittime  dal corriere   della sera  (  tinyurl.com/2h43ep )

Cominciamo a raccontarla tutta, allora.

DIRITTI:
Le imprese Ue riforniscono l'esercito birmano attraverso l'India David Cronin


BRUXELLES, 1 agosto 2007 (IPS) - Per quasi 20 anni, l'Unione europea ha vietato la vendita di armi alla Birmania per protestare contro la brutale dittatura militare nel paese. Secondo gli attivisti per i diritti umani, questo embargo rischia di risolversi in un nulla di fatto, dato che le imprese di diversi paesi dell'Unione europea sono coinvolte nella costruzione di elicotteri militari destinati alla Birmania.
Dalla fine dello scorso anno, l'India sta negoziando con la giunta di Rangoon, per la vendita di una partita di moderni elicotteri leggeri.
Gli elicotteri sono stati costruiti dalla Hindustan Aeronautics Ltd (HAL), insieme all'impresa tedesca Eurocopter Deutschland. Tra i componenti ci sono razzi, armi da fuoco e motori provenienti dalla Francia; lanciarazzi dal Belgio; sistemi di freni dall'Italia; serbatoi di carburante e trasmissioni dalla Gran Bretagna, e dispositivi di autodifesa dalla Svezia.
La vendita di questi elicotteri sembra infrangere l'embargo Ue sulla vendita d'armi alla Birmania. Questa misura legalmente vincolante si applica ai trasferimenti sia diretti che indiretti, e comprende sia sistemi di armi completi che componenti.
Il divieto venne introdotto per la prima volta nel 1988, l'anno in cui l'esecuzione di alcuni studenti che manifestavano in Birmania suscitò un forte clamore internazionale.
Fu poi rafforzato nel 1996, nell'ambito di una 'posizione comune' dell'Unione europea, ancora rinnovata nel 2002 e lo scorso anno. I governi dell'Unione hanno formalmente espresso il loro disappunto per le continue violazioni dei diritti umani e la mancanza di progressi nel trasformare la Birmania in una democrazia, rinnovando la loro posizione.
Hanno criticato in particolare i lunghi anni di prigionia di Aung Saan Suu Kyi, arrestata dopo che il suo partito, la Lega nazionale per la democrazia, aveva ottenuto la maggioranza alle elezioni generali del 1990, un risultato poi annullato dalla giunta militare.
Secondo Mark Farmaner, della Campagna britannica per la Birmania, è sconcertante che l'embargo sulle armi sia sotto minaccia, quando sembrava essere una delle poche sanzioni imposte dall'Unione contro Rangoon rimasta ancora in piedi.
"Era l'unico aspetto della posizione comune europea che pensavamo fosse stato effettivamente attuato', ha detto all'IPS. "C'è un divieto sui visti, ma i generali possono ancora viaggiare. E c'è un divieto sugli investimenti, che non ferma gli investimenti. Se adesso scopriamo che il divieto sulle armi non verrà attuato, allora potremmo anche fare i bagagli e tornare a casa".
L'India è attualmente il quarto maggiore partner commerciale della Birmania. I governi di Nuova Delhi e di Rangoon hanno fissato l'obiettivo di raggiungere un volume di scambi del valore di 1 miliardo di dollari tra i due paesi nel 2006-07.
La crescente collaborazione militare tra i due paesi è stata accelerata sia per le affermazioni dell'India su alcuni gruppi di ribelli birmani che starebbero operando nell'India nord-orientale, sia per le preoccupazioni sulle attività commerciali della Cina in espansione nel Sud-est asiatico.
Le Nazioni Unite hanno raccolto diverse prove secondo cui gli abusi dei diritti umani, come la tortura, le esecuzioni sommarie e il reclutamento di bambini soldato, sarebbero pratiche sistematiche in Birmania. A febbraio, l'inviato speciale dell'Onu Paulo Sérgio Pinheiro ha riferito che in Birmania più di un milione di persone sarebbero state sfollate tra il 1996 e il 2006. Il funzionario ha calcolato che durante quel periodo si sarebbero verificati oltre 3.000 episodi di distruzione, abbandono o ricollocazione di villaggi nella regione.
Farmaner ha esortato i governi Ue ad opporsi con più forza agli abusi dei diritti umani in Birmania, in particolare facendo pressione sul governo indiano perché metta fine alla sua collaborazione con Rangoon. "Questo deve essere fatto ai più alti livelli", ha spiegato. "Non è una cosa che può essere lasciata in mano a dei giovani funzionari pubblici".
Saferworld, un gruppo di consulenza sulla risoluzione dei conflitti, ha pubblicato un rapporto all'inizio di luglio sulle vendite di armi alla Birmania.
Nel documento si sottolinea che non esiste nessun sistema di controllo esteso all'intera Unione europea per monitorare l'applicazione dell'embargo Ue. Alcuni governi sono riusciti in qualche modo ad aggirare i divieti, aggiunge il dossier; come per esempio la Francia, secondo la quale i motori costruiti dall'impresa francese Turbomeca per gli elicotteri indiani sarebbero dispositivi civili e non militari.
Saferworld ricorda poi che gli Stati Ue sarebbero obbligati ad assicurare che i componenti costruiti dalle imprese sul territorio nazionale non vengano venduti ad un altro paese per poi essere ri-esportati verso un regime con precedenti di repressione.
Roy Isbiter, attivista di Saferworld, ha osservato che l'embargo "afferma esplicitamente che non deve essere fornita nessuna attrezzatura militare, sia direttamente sia indirettamente, che potrebbe essere usata nel Myanmar", nome ufficiale della Birmania.
"Che senso ha avere un embargo sulle armi se poi non viene applicato", ha chiesto.
Secondo Helen Hughes, di Amnesty International, gli Stati Ue dovrebbero verificare con maggiore efficacia la destinazione finale dei componenti militari costruiti dalle imprese occidentali. "Altrimenti, questi paesi potrebbero ritrovarsi indirettamente coinvolti nel sostenere un regime brutale che loro stessi hanno condannato, e le cui violazioni rappresentano veri e propri crimini contro l'umanità", ha aggiunto.
Harn Yawnghwe, direttore dell'Ufficio Euro-Birmania a Bruxelles, sostiene che l'Ue dovrebbe cercare di persuadere l'India, la Cina e l'Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN) ad adottare una posizione comune nell'opporsi agli abusi dei diritti umani in Birmania.
"Senza un consenso e una cooperazione internazionale, l'esercito birmano continuerà ad approfittare delle differenze mettendo un paese contro l'altro", ha detto all'IPS.
"La vendita di armi al regime militare in Birmania è inaccettabile, poiché contribuisce al protrarsi delle sofferenze del popolo birmano. Ci auguriamo che l'Ue incoraggerà l'India ad unirsi agli altri paesi vicini e alla comunità internazionale, per lavorare all costruzione di una democrazia inclusiva in Birmania".
"Vorremo vedere l'Ue usare i propri mezzi per convincere il governo indiano che la sua campagna per supportare i generali birmani vendendo armi e collaborando nelle operazioni militari non porterà nessun beneficio". (FINE/2007)
http://www.ipsnotizie.it/nota.php?idnews=974


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Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
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IO sono chi  non rispetta   i diritti dele minoranze  come nel caso di  un altro genocidio   o repressione   come  quella dei Curdi 

per  chi volesse  approfondire  gli argomenti  trattati   eccovi alcuni siti 

Genocidio Armeno 


Curdi







Senza titolo 2357

  L'AVETE MAI VISTO QUESTO FILM ?  :-)


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4.12.07

Senza titolo 2354

Dolce ossessione


 


Sei il sogno del sogno


dolce ossessione


ti penso


ti bevo


ti mangio


ti guardo


anche se non ci sei


in cammino


a piedi


in macchina


mentre lavoro oppure riposo


sei dentro di me


seme in terra d’anima


caleidoscopio di tante te


sono al delirio


Sei il sogno del sogno


dolce ossessione


Sogno te stando con te


 


 


Pietro Atzeni

Senza titolo 2353

  LA CONOSCETE LA FIABA L'ORSA ?  :-)


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Senza titolo 2352

  L'AVETE MAI VISTO QUESTO GIOCATTOLO ?  :-)


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Senza titolo 2351

  VE LO RICORDATE QUESTO CANTANTE CON LA SUA CANZONE ?  :-)


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2.12.07

Senza titolo 2347

ovunque tu sia, sostieni il terzo aspetto, stai nella politica delle cose concrete

La lingua batte dove il dente duole

La lingua batte dove il dente duole


Negli ultimi giorni il papa ha sferrato un attacco indiscriminato contro l'ateismo, il marxismo, il relativismo etico, l'illuminismo e la tecnologia.
Questo inesplicabile accanimento contro il progresso e le correnti di pensiero che hanno informato di sé tanta parte della storia occidentale è nato dalla constatazione che, nonostante i suoi continui interventi a tutti i livelli, non solo non hanno perduto terreno, ma sono avanzate paurosamente in ogni parte del mondo.
Il processo di secolarizzazione è oramai inrrestabile, in quanto è alimentato dai bisogni eternamente insoddistatti dell'uomo e dalla sua presa di coscienza della impossibiltà di soddisfarli in futuro.
L'ateismo si è originato infatti dalla convinzione che la storia del mondo è il fluire inarrestabile di orrori, guerre, stermini, ingiustizie inaccettabili, sofferenze indicibili, catastrofi naturali e dalla costatazione che il dio, nel quale il papa ci esorta a pregare, non è mai intervenuto nelle faccende umane. 
Il marxismo è stato lo sbocco logico della ingiustizia sociale ed è fallito perché nessuna teoria economica ha potuto, né potrà mai porvi rimedio. 
Il relativismo etico è un prodotto della società aperta. La convivenza di numerose etnìe, portatrici di nuove visioni etiche e nuovi valori, rende impraticabile infatti l'idea di un ritorno a una società capace di imporre valori assoluti.
Le accuse all'illuminismo e alla tecnologia sono poi prive di senso. Se non ci fossero stati gli illuministi, ci sarebbe ancora la schiavitù e la donna oggetto e senza tecnologia saremmo rimasti all'età della pietra. 
Singolare è poi l'idea che queste teorie sono la causa di tutti i mali del mondo. Ancora una volta questo papa vede la pagliuzza nell'occhio dell'altro e non si avvede della trave nel suo.
Nel resto d'Europa si pensa che il papa, perduto il monopolio dell'etica, sia stato costretto a reagire al successo che stanno riscuotendo "L'illusione di Dio", di Richard Dawkins e "Dio non è grande", di Christian Hitchens e  alla constatazione  che - da quando l'uomo ha scoperto che la ragione aiuta a discernere il bene dal male più della religione - gli atei nel mondo stanno crescendo come funghi.
Molti pensano che questi attacchi passeranno sempre più inosservati e finiranno per allontanare definitivamente i fedeli dalla chiesa.

che ne pensate dei regali riciclati ?


Cari amici\che
Le festività di natale si stanno avvicinando sempre più  e  cosi l'amato-odiato  momento dei regali .... Perché c'è sempre  in agguato  la " zia Clodovea  " che ogni anno ci propina  sciarpe  dalla forma indefinibile ,  oppure vogliamo ricordare i pigiama  verde fosforescente  a righe gialle  di " Nona  Sigifrida  " ? . E come si possono punire  gli amici  o parenti   che  riciclano ( chi bene  e chi maldestramente )  , svuotando  il solaio , doni spaventosi  ,  premi di pesche  di beneficenza o lotterie  paesane ?
Per  affrontare  tutto  ciò oltre  che allenarci a fare buon viso   a cattivo gioco, oppure  se  lo  facciamo a non farlo o  a  farlo senza   farlo  notare troppo   altrimenti succede  qualcosa di simile a questa  vignetta  di  Francesco Natali  ( il suo sito ufficiale  )  tratta  dall'agenda  smemoranda  di  quest'anno

Mi farebbe piacere   leggere i vostri  racconti   se nel caso avete  ricevuto o fatto  tale cosa . Prima di  raccontare  la mia esperienza  veniamo ad  alcuni sugerimenti
Per tutti coloro che hanno voglia di provare per la  prima  volta o perfezionare questa forma di riciclo-doni ma non sanno esattamente come regolarsi, i  consigli di www.Regiftable.com possono essere un valido aiuto : 1 ) mai riciclare un regalo fatto a mano o un pezzo unico perché sarebbe immediatamente individuabile; 2) riciclare solo oggetti nuovi con la confezione originale integra e fasciarli nuovamente; 3) cambiare le etichette con un messaggio personale e soprattutto [ per  questo io  ho fatto una  figura  di merda perchè è avvenuta  una cosa simile ala vignetta sopra riportata  ]  ricordarsi chi ha fatto inizialmente il regalo in modo da non riciclarlo alla stessa persona o alle persone più vicine potrebbe essere una situazione davvero imbarazzante.
Se volete  saperne di più  potete  su tale  arte  da  alcunio condannata  da  altri acettata  (  me  compreso ) andare  anche  qui  su questo sito  www.blimunda.net/

Per  rompere il ghiaccio inizio io  .parlando  della mia esperienza  in ambito sia  di regali che   nell'uso del riciclo in tale  ambito
Fortunatamente   grazie : 1)  al mio sesto senso  , e all'uso  sapiente del riciclo ,. 2 )  ai  bei oggetti  presenti nelle botteghe del commercio equo e solidale    sono riuscito   sempre   a  fare regali con il cuore  e far si che  i miei  regali fossero spaventosi .
Ma  come  spesso  accade c'è sempre  la prima  volta  . Infatti  l'anno scorso  , non conoscendo  bene  (  visto che la vedo una volta \  due  volte  all'anno  )  di quella  che  è  da  un mese   (  vedere  post  del mio viaggio  a Torino di cui  ho parlato in un post  precedente ) la  moglie  di  un mio amico  , ho fatto un regalo riciclato  cioè un doppione  . Si trattava  di America (Amerika - 1927) di Kafka
Esso purtroppo  la dicitura  << corriere della  sera  ...  >> .  l'ho strappata  e poi l'ho incartato  e la  notte di natale  dopo  la messa  gli  l'ho data  . Il giorno di  capodanno  quel "  bastardo "  del marito   me  lo ha  fatto notare  , anche se  secondo  lui  lei  se n'era  accorta  ,  non vi dico  la  figuraccia  che  ci  ho  fatto  peggio  di  quell'altra    fatta  qualche anno prima  all'inizio    della mia attività di riciclo  . Ma non pensiate  che ciò   mi abbia scoraggiato  , ma  mia  ha  insegnato ad essere più attento  .

Il suo film gira il mondo ma il regista non può





Leggo,sempre più  basito  per  come  è ridotta questa  mia povera Italia,( mi viene in mente  la canzone di Battiato povera patria   e questa citazione "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso degli uomini onesti." di Martin Luther King
di questa  notizia   vergognosa  ma  che purtroppo  è solo la  punta  di un icerbeg  in ambito  d'iimmigrazione  come  dimostra  il  film documentario di  mare nostrum di Stefano Mencherini censurato dai  nostri schermi  ma  che  trovate in rete  su google video  ( qui l'url dove  vederlo  o scaricarlo ) oppure lo potete  trovare cercandolo all'interno del portale  www.arcoiris.tv oppure  richiederlo all'autore smencherini@libero.it

eccone  uno stralciio  poreso da  youtube




Ma  ora  veniamo  alla  news    del post  d'oggi

IL suo film in pochi mesi ha girato il mondo: dal Cairo a Buenos Aires, da Città del Messico a Los Angeles. E' arrivato anche nei paesi arabi. Tra pochi giorni sarà proiettato a Dubai. Ma Mohsen Melliti, regista e scrittore di origine tunisina, non ha mai potuto assistere alle proiezioni del suo lavoro all'estero. Ha perso opportunità importanti per incontrare colleghi di ogni
parte del mondo, e anche denaro. Il paradosso - "il film può girare all'estero, il suo autore no" - è stato segnalato dal Movimento dei Centoautori in una lettera al capo dello Stato.
Tra i firmatari, Francesca Archibugi, Raoul Bova (  in una scena del film  nela foto  a sinistra  ) , Daniele Luchetti, Riccardo Scamarcio e Paolo Virzì.
Suscita ovunque sconcerto, hanno scritto, che Mohsen Melliti, che vive in Italia da vent'anni, sia ancora un apolide.
Questa condizione è all'origine del problema. Mohsen Melliti è un esiliato e, in quanto tale, non ha un passaporto. Non ne ha uno del suo paese di origine perché se n'è andato per ragioni politiche e non può più tornarvi, non ne ha uno del suo paese di adozione perché non è cittadino italiano. La sua libertà di circolare - che è una libertà costituzionale - dovrebbe essere garantita da un "Documento di viaggio" la cui durata - al massimo due anni - è legata a quella del permesso di soggiorno. Il fatto è che molti paesi per la concessione del visto d'ingresso chiedono un documento valido almeno sei mesi. Così, quando mancano meno di sei mesi alla scadenza del suo "Documento di viaggio", Mohsen Melliti deve restare in Italia. Inoltre, benché il suo "Documento di viaggio" sia formalmente valido per tutti i paesi riconosciuti dal governo italiano (con l'esclusione, per ovvi motivi, della Tunisia) in realtà è accettato senza problemi solo dagli Stati dell'area Schengen.
Due settimane fa, dopo una complicata battaglia di carte bollate, Mohsen Melliti ha ottenuto un rinnovo anticipato del suo "Documento di viaggio". Ma siccome la durata di questo rinnovo è stata fissata in otto mesi, a febbraio ne mancheranno sei alla scadenza e il problema si riproporrà per intero.
Il suo film - che è uscito nel maggio scorso - è stato interamente realizzato in Italia, con un cast italiano ( il protagonista è Raoul Bova, che ha anche prodotto la pellicola ), da maestranze e tecnici italiani. Non era scontato: non essendo cittadino italiano, Mohsen Melliti non ha potuto ottenere alcun contributo pubblico e ha interamente autoprodotto la sua opera. Così suona un po' amaramente ironico il titolo Io,l'altro perché l'autore è, appunto, entrambi i soggetti.
Lavora in Italia, arricchisce la nostra cultura, ma l'Italia lo considera uno straniero.
Ci sarebbe una soluzione, molto semplice. Lo stesso Mohsen Melliti l'ha esposta al presidente della Repubblica in una lettera che comincia così: "In Italia sono cresciuto dal punto di vista intellettuale e umano. Devo al vostro paese profonda riconoscenza per avermi accolto e fatto sentire a casa. Ho affrontato con entusiasmo e senza rassegnazione le difficoltà di inserimento che ogni immigrato sperimenta quotidianamente".
Le ha anche superate, come riconoscono i colleghi. Ed ecco la soluzione: dare a Mohsen Melliti la cittadinanza italiana. Ha presentato la richiesta un anno fa e ancora attende risposta. Gli uffici gli hanno fatto sapere che ci vorranno ancora tre o quattro anni di attesa.

(glialtrinoi@repubblica.it)
 

concludo con  una canzone in canna  nel cdc che  stavo ascoltando mentre terminavo di fare copia e incolla di questo articolo  . Essa  nonostante i suoi  30 anni  è  ancora  attuale   esssa  è  Aida di quello che fu un altro mio  punto di riferimento oltre  de Andrè Rino Gaetano

AIDA
Lei sfogliava i suoi ricordi
le sue istantanee
i suoi tabù
le sue madonne i suoi rosari
e mille mari
e alalà
i suoi vestiti di lino e seta
le calze a rete
Marlene e Charlot
e dopo giugno il gran conflitto
e poi l'Egitto
un'altra età
marce svastiche e federali
sotto i fanali
l'oscurità
e poi il ritorno in un paese diviso
nero nel viso
più rosso d'amore
Aida come sei bella
Aida le tue battaglie
i compromessi
la povertà
i salari bassi la fame bussa
il terrore russo
Cristo e Stalin
Aida la costituente
la democrazia
e chi ce l'ha
e poi trent'anni di safari
fra antilopi e giaguari
sciacalli e lapin
Aida come sei bella









Senza titolo 2346

  VE LO RICORDATE QUESTO FILM ?  :-)


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diario di bordo n 98 anno III i no vax raccolgono quello che hanno seminato , caso Ramy Elgam gli abusi e la mancanza di rispetto del potere ,acca larentia uso distorto e strumentale del ricordo

Finalmente i anzi dei * no vax ( ovviamente senza generalizzare in quanto esistono come fra i vax quelli civili ed rispettosi ) trovano pane...